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La battaglia dei Carpazi - Ars Militaris

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specialmente, era addirittura micidiale. In entrambi gli eserciti contrapposti, i soldati<br />

dovettero sottoporsi a fatiche e stenti inenarrabili; le statistiche degli ammalati, <strong>dei</strong><br />

congelati, degli esauriti recavano cifre impressionanti ed ogni giorno crescenti. (19)<br />

È da notare che il Conrad decise di attaccare quando ancora né l'Armata tedesca<br />

del Sud aveva ultimato il concentramento , né il Distaccamento d'Armata Pflanzer-<br />

Baltin era pronto a muoversi in avanti, inoltre solo l'ala destra della Terza Armata<br />

prese l'offensiva.<br />

Sull'estrema ala destra di Boroević il Gruppo Szurmay rioccupò il 26 gennaio,<br />

risalendo la valle dell'Ung, il Passo di Uzsok, e respinse le aliquote del V e VII Corpo<br />

russi che vi si erano trincerati da meno di quattro settimane. Il Gruppo del generale<br />

Puhallo von Brlog (XVIII Corpo di Tschurtschenthaler e V Corpo di Phuallo),<br />

avendo di fronte a sé solo reparti di cavalleria russa, lo stesso giorno giunse a<br />

occupare Baligród, sul versante galiziano <strong>dei</strong> <strong>Carpazi</strong>, donde si dominano le conche<br />

di Sanok e Lisko e la valle superiore del San. Al centro della Terza Armata il Gruppo<br />

Krautwald b (X Corpo) attaccò nel settore Jasiel-Wola Wichowa e urtò il nerbo delle<br />

forze avversarie (VIII Corpo), subendo forti perdite e restando inchiodato. Il VII<br />

Corpo dell'arciduca Giuseppe, incaricato dello sfondamento verso Dukla, vide del<br />

pari frustrato il suo attacco dall'energica reazione del XII Corpo russo a Czeremcha,<br />

anzi il 26 la 17.a Divisione di fanteria austriaca venne rigettata a ovest del Passo di<br />

Dukla. Sull'ala sinistra della Terza Armata, infine, anche il III Corpo (Colerus) venne<br />

attaccato e respinto.<br />

Sul cadere del 26 gennaio, pertanto, la situazione era la seguente: l'ala destra della<br />

terza Armata austro-ungarica era riuscita effettivamente ad avanzare oltre la cresta<br />

<strong>dei</strong> <strong>Carpazi</strong> Selvosi, occupando l'importantissimo Passo di Uzsok e raggiungendo la<br />

linea dell'alto corso del San, il centro non aveva potuto avanzare; l'ala sinistra era<br />

stata costretta, in vari settori, a ripiegare. Diverse cause concorsero al conseguimento<br />

di risultati così poco soddisfacenti: il Tosti sottolinea la scarsezza di artiglieria da<br />

montagna e la difficoltà di trasporto delle bocche da fuoco campali trainate da cavalli<br />

in terreno montuoso; inoltre si delineò, fin dall'inizio, una strenua resistenza da parte<br />

dell'avversario. Quest'ultima si spiega facilmente col fato che l'Ottava Armata russa<br />

aveva appena raccolto le proprie forze e si preparava, a sua volta, a lanciare una<br />

offensiva nei prossimi giorni, anzi a tale scopo era stata rinforzata da aliquote della<br />

Terza e dell'Undicesima Armata.<br />

A noi sembra che un'altra importante ragione dell'insuccesso risieda nel fatto che<br />

Conrad, pur avendo rinforzato la sua Terza Armata alla vigilia dell'offensiva con<br />

circa 6 divisioni, facendo poi gravitare lo sforzo sull'ala destra, in pratica indebolì la<br />

sua azione e si espose a subire un rovescio sull'ala difensiva, la sinistra. Un altro<br />

errore fu la mancata, sollecita cooperazione da parte della Quarta Armata, schierata<br />

più occidente.<br />

È ben vero che l'arciduca Giuseppe Ferdinando, che ebbe in questo frangente più<br />

lucida visione della situazione, propose al generale Boroević una azione comune<br />

delle ali interne della Terza e Quarta Armata, al fine di colpire l'avversario nel punto<br />

di sutura fra le sue Terza e Ottava Armata, cioè fra settore montanop e settore<br />

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