La battaglia dei Carpazi - Ars Militaris
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allora di organizzare il suo Gruppo d'Armata su una linea di resistenza a nord di<br />
Stanislau, sulla Bystrzyca e sulla Lomnica, in attesa di ricevere rinforzi; ma la grave<br />
situazione del suo XIII Corpo lo decise, nella notte dal 2 al 3 marzo, ad effettuare un<br />
più profondo ripiegamento verso sud. <strong>La</strong> manovra su Dolina era ormai sfumata,<br />
essendo il Gruppo d'Armata Pflanzer-Baltin ridotto quasi alla metà della sua forza<br />
iniziale (28.000 fucili), e duramente impegnato da forze aversarie che, secondo la<br />
Relazione Ufficiale austriaca, erano doppie in fatto di fanteria, e triple in cavalleria.<br />
In tal modo la Stawka, pur non essendo riuscita a riguadagnare la maggior parte ddel<br />
terreno perduto in Galizia orientale e a rigettare gli Austriaci sui monti, aveva però<br />
raggiunto l'importantissimo obiettivo strategico che si era prefisso col trasporto della<br />
Nona Armata dalla Polonia, e cioè quello di sventare la minaccia di avvolgimento<br />
della proporiaala sinistra sui <strong>Carpazi</strong>.<br />
Tale risultato era stato raggiunto senza aver dovuto effettuare alcun ripiegamento<br />
dell'ala sinistra di Brusilov davanti all'Armata tedesca del Sud, anzi tenendo ben<br />
saldamente le posizioni sulle montagne. Per gli Austriaci, pertanto, lo sbocco in<br />
pianura della loro estrema ala destra rimaneva strategicamente infecondo, almeno<br />
fino a quando l'invio di nuovi rinforzi a Pflanzer-Baltin non avesse consentito di<br />
riprendere la manovra su Dolina. L'XI Corpo della Quarta Armata (Ljubičić) venne,<br />
alla fine di febbraio, inviato in rinforzo al Pflanzer-Baltin, e fu fatto entrare in linea<br />
sulla destra del XIII, ma la scarsissima potenzialità delle ferrovie in quella regione<br />
costituiva un grave impedimento alla rapida concentrazione delle forze. Che la<br />
situazione si fosse fatta alquanto critica anche per i Russi, comunque, lo dimostra il<br />
fatto che proprio il 2 marzo, mentre il generale Pflanzer-Baltin si apprestava ad<br />
effettuare il ripieamento, Ivanov aveva chiesto al granduca Nicola che gli fosse<br />
inviato il III Corpo d'Armata caucasico per fronteggiare, secondo quanto afferma il<br />
Danilov, la minaccia di avvolgimento austriaca verso Stansilau. Ciò aveva indotto il<br />
granduca a decidere il trasporto del XXXIII Corpo, tuttora in corso di formazione, in<br />
appoggio alla Nona Armata.<br />
Il Distaccamento d'Armata Pflanzer-Baltin, rinforzato dall'XI Corpo, fu in grado<br />
di far diga contro il ritorno offensivo della Nona Armata russa, che era avanzata a sud<br />
di Stansilau e fino alla valle del Pruth nella Bucovina settentrionale. <strong>La</strong> manovra su<br />
Dolina venne comunque accantonata dagli Austriaci, perché ormai priva di possibilità<br />
favorevoli, e il loro nuovo schieramento venne assunto in funzione della resistenza<br />
contro l'Armata di Lečitzkij nella Galizia sud-orientale. Vi fu un periodo di<br />
combattimenti con esito alterno, ma con scarsi mutamenti territoriali, che si<br />
conclusero il 18 marzo con l'arresto dell'offensiva russa.<br />
L'Armata tedesca del Sud, nei <strong>Carpazi</strong>, fin dal 27 febbraio aveva tentato<br />
ostinatamente di forzare la linea avversaria per sboccare anch'essa su Dolina, già<br />
obiettivo dell'azione del Pflanzer-Baltin. Lo sforzo principale degli Austro-Tedeschi<br />
venne esercitato perla via più breve attraverso i monti, oltre il Passo di Wyszków.<br />
L'obiettivo era a soli 40 km. di distanza all'incirca, ma le truppe di Linsingen non<br />
addestrate alla guerra di montagna, prive di una decisa superiorità numerica e<br />
ostacolate dal freddo e dalla neve, non riuscirono a sopraffare la tenace resistenza <strong>dei</strong><br />
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