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La battaglia dei Carpazi - Ars Militaris

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Terza Armata di Boroević, dopo che il Gruppo Tersztyanszky, il 28 marzo, aveva<br />

dovuto ulteriormente arretrare. Nel settore del V Corpo austro-ungarico, il 29 le<br />

truppe di Brusilov aumentarono ancora la pressione; mentre il XIX, nelle giornate del<br />

30 e 31, venne nuovamente sfondato a Wola Michowa. Nel pomeriggio del 31 il<br />

generale Böhm-Ermolli si vide obbligato a predisporre la ritirata dell'intera armata<br />

dietro la cresta <strong>dei</strong> <strong>Carpazi</strong>: rinunciando così non solo a tutte le conquiste fatte a<br />

prezzo di sacrifici durissimi, ma anche alle posizioni tenute prima dell'inizio della<br />

<strong>battaglia</strong>, il 23 gennaio.<br />

Aumentava inoltre, in quelle giornate drammatiche, il fenomeno delle diserzioni e<br />

<strong>dei</strong> passaggi al nemico da parte delle truppe austriache di nazionalità slava e romena,<br />

assumendo proporzioni preoccupanti. Il provvedimento di sciogliere i reparti<br />

malsicuri e di redistribuirne gli effettivi in altri reparti più fidati, ungheresi e tedeschi,<br />

aumentava le già notevolissime difficoltà di comando (essendo una dozzina le<br />

principali lingue parlate nell'esercito austriaco), col risultato di diminuire<br />

ulteriormente l'efficienza delle nuove unità. "L'esercito austro-ungarico - scrive<br />

ancora il Romolotti - aveva scricchiolato in modo sinstro. Compatto e valoroso finché<br />

avanzava, minacciava paurosamente di sfaldarsi durante la ritirata." (45) Tutta questa<br />

situazione era la responsabile principale del fatto che gli Austriaci, pur godendo di<br />

una preponderanza numerica complessiva nell'insieme del fronte carpatico, erano<br />

ormai sul punto di soccombere nella lotta contro un avversario più a corto di viveri e<br />

munizioni, ma dal morale più solido e combattivo.<br />

Lo stesso Comando Supremo austriaco riconobbe che i Russi attaccavano senza<br />

possedere una consistente superiorità numerica. <strong>La</strong> sua valutazione delle forze<br />

contrapposte (quasi certamente sovrastimata per quanto riguarda l'esercito russo), in<br />

quei giorni di fine marzo, risulta dal seguente specchietto (46):<br />

AUSTRIACI RUSSI<br />

QUARTA ARMATA Ala destra della TERZA ARMATA<br />

Arciduca Giuseppe Ferdinando Gen. Radko-Dimitriev<br />

100.000 fucili 90.000 fucili<br />

TERZA ARMATA Ala sinistra della TERZA ARMATA<br />

Gen. Boroević e<br />

70.000 fucili parte dell'UNDICESIMA ARMATA<br />

CORPO DEI BESCHIDI Gen. Selivanov<br />

Gen. Marwitz 50.000 fucili<br />

16.000 fucili<br />

SECONDA ARMATA Ala destra dell'OTTAVA ARMATA<br />

Gen. Böhm-Ermolli Gen. Brusilov<br />

110.000 fucili 156.000 fucili<br />

ARMATA TEDESCA DEL SUD Ala sinistra dell'OTTAVA ARMATA<br />

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