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Magnani Silvia, Il bambino e la sua voce. Con i bambini alla scoperta della vocalita`, Franco Angeli,<br />
Milano, 2000;<br />
Martinet Susanne, La musique du corps, Editions du Signal, Lousanne, 1992;<br />
Mazzoni Giuliana, L’apprendimento. Comportamento, processi cognitivi e neurobiologia, Carocci, Roma,<br />
2000;<br />
Nattiez Jean-Jaques, Musicologia generale e semiologia, Torino, EDT, 1989;<br />
Rosen Charles, The Classical Style, London, Faber, 1971;<br />
—, Sonata Forms, New York/London, Norton & Company, 1980;<br />
—, La generazione romantica, Milano, Adelphi, 1997;<br />
Santi Marco, Armonia, Contrappunto ed Analisi Musicale: obiettivi didattici e proposte formative, in<br />
Carlo Delfrati (a cura di), Musica e formazione iniziale. Per una nuova figura professionale in ambito<br />
musicale, Milano, Franco Angeli, 2006;<br />
Soubiran Giselle B., Coste Jean-Claude., Psicomotricita` e rilassamento psicosomatico, Armando, Roma,<br />
1983;<br />
Whittal Arnold, voce Form, in The New Grove Dictionary of Music and Musiciants, London,<br />
MacMillan, 2001.<br />
FRANCESCO STUMPO<br />
Silvery Fox: un "audiomusical" di Paolo Conte<br />
Stato attuale delle conoscenze sull’argomento<br />
La popular music in quanto musica di tradizione orale o meglio di “oralità secondaria” (Ong), presenta<br />
non poche difficoltà nell’ essere analizzata con i metodi più praticati per la musica scritta. In Italia in<br />
particolare gli studi analitici sulla popular music risentono ancora di un notevole ritardo rispetto ad altri<br />
paesi europei come per esempio l’Inghilterra (Tagg,Middleton, Moore). Ciò dipende in gran parte dalla<br />
quasi assenza di sedi istituzionali di ricerca, soprattutto universitarie, dove questo genere venga studiato,<br />
in particolar modo considerando il grande consenso che ha nell’età giovanile e non solo. Tuttavia casi<br />
isolati di studiosi, primo fra tutti quello di Franco Fabbri ma anche Borio, Marconi, D’Agostino, non<br />
hanno mancato di arricchire il panorama di studi internazionale in questo settore e pregevoli sono i<br />
contributi che dopo il Secondo Convegno Europeo di Analisi Musicale di Trento del 1991 sono stati<br />
raccolti dal <strong>Gatm</strong> in modo specifico negli Incontri di Studio di Analitica (Stumpo, Capalbo, Brartus).<br />
Contenuti principali della comunicazione e obiettivi della ricerca, con eventuale divisione in parti e<br />
apporti del proprio contributo rispetto allo stato attuale delle conoscenze<br />
La canzone di Paolo Conte “Silvery fox” dall’album “Psiche” del 2008 si configura come un vero e<br />
proprio musical in tre minuti, e lo stesso autore la definisce “un collage americano”. In realtà, mancando<br />
l’elemento fondante della commedia musicale, la messa in scena, sarebbe opportuno parlare forse di<br />
“audio-musical”.<br />
Il tipo di Musical a cui Conte sembra far riferimento è quello degli anni venti-trenta che usa l’idioma<br />
afroamericano come tratto elettivo, piuttosto di quello rock dei decenni successivi. D’altra parte è risaputa<br />
l’inclinazione jazzistica di questo cantautore. I riferimenti sembrano i fratelli Gerschiwin, Berlin e Kern e<br />
l’ambiente musicale è sicuramente quello sincopato della pulsazione ritmica che fa da struttura portante<br />
all’innesto di cellule melodiche ben riconoscibili. Cosa conserva questa canzone delle convenzioni<br />
drammaturgiche del musical? Innanzitutto l’uso della lingua inglese e la particolare costruzione ritmcofonetica<br />
che non disdegna l’uso dei sillogismi e delle anafore linguistiche che confluiscono in<br />
un’articolazione ludica del testo, cosa tipica dei testi dei musical del periodo a cui il brano sembra<br />
riferirsi. In secondo luogo la ricchezza delle immagini visive che le parole evocano (ricordiamo che<br />
l’autore è anche pittore) che galleggiano in una fiabesca atmosfera da plenilunio. L’ambientazione<br />
fiabesca, popolata da boschi e da animali notturni è uno dei clichè del musical nel quale spesso vengono<br />
rivisitate le fiabe classiche che portano l’ascoltatore di ogni età ad una regressione in un mondo infantile