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• La tessitura (testura/arrangiamento) del suono ha una rilevanza straordinaria nella<br />

costruzione di musica da film attuale. Nel caso in esame, si tratta di musica per orchestra<br />

d’archi, nella quale è quasi irrilevante la presenza di suoni sintetici. È primaria l’importanza<br />

dell’orchestrazione (suoni pedale acuti e gravi con effetto di attesa e presenza; gestione<br />

accurata degli ambiti grave, medio e acuto in cui la melodia viene fatta migrare;<br />

armonizzazione e contrappunto essenziali e pertinenti); ma va messo in rilievo l’importanza<br />

di interventi in studio di registrazione per creare effetti di vicinanza/lontananza del suono,<br />

effetti di alone, di presenza non percepibile del suono (tecnica che viene dal pad della<br />

popular music).<br />

• Le articolazioni della struttura musicale sono ottenute solo in parte tradizionalmente,<br />

attraverso l’uso delle cadenze armoniche; il più delle volte la musica si articola attraverso la<br />

gestione dei motivi e della tessitura del suono.<br />

Conclusioni.<br />

Le regole della grammatica e della sintassi sono impiegate per significare: non c’è differenza tra<br />

forma e significati in un contesto nel quale vi sia la condivisione del codice, ovvero dove la capacità<br />

evocativa della musica e di sollecitare risposte emotive e stati d’animo non risponda a criteri<br />

meramente soggettivi, ma culturalmente condivisi. Dire si può attraverso regole condivise.<br />

Bibliografia<br />

BARONI M. (2002) L’ermeneutica musicale, «Enciclopedia della musica – Il sapere musicale»,<br />

Einaudi, Torino.<br />

COOK N. (2002) Forma e sintassi, «Enciclopedia della musica – Il sapere musicale», Einaudi,<br />

Torino.<br />

DALMONTE R. (2002) Musica e parole, «Enciclopedia della musica – Il sapere musicale», Einaudi,<br />

Torino.<br />

GAGNÉ D. (2009) La forma secondo una prospettiva schenkeriana, «Rivista di Analisi e Teoria<br />

Musicale», 2009/2, LIM, Lucca.<br />

MICELI S. (2009) Musica per film. Storia, estetica, analisi, tipologie. LIM, Lucca<br />

NATTIEZ J.-J. (1987) Il discorso musicale. Per una semiologia della musica, Einaudi, Torino<br />

NATTIEZ J.-J. (2002) Musica e significato, «Enciclopedia della musica – Il sapere musicale»,<br />

Einaudi, Torino.<br />

RINK J. (2007) Le analisi dei musicologi e le analisi degli esecutori. Paragoni possibili e forse utili,<br />

«Rivista di Analisi e Teoria Musicale», 2007/2, LIM, Lucca.<br />

PIERO VENTURINI<br />

Le funzioni formali nella musica postonale<br />

Una possibile applicazione delle teorie di Caplin in ambito non-tonale<br />

Introduzione e finalità della ricerca<br />

Nell’opera Classical forms, Caplin ha definito con molta precisione le funzioni formali di ogni<br />

singola parte della forma musicale classica: si parla di funzioni legate alle semifrasi (come, ad<br />

esempio, Idea base, Idea contrastante, Continuazione,ecc.), alle frasi (Antecedente, Conseguente,<br />

ecc.) e ai periodi. Ogni funzione è identificata da una o più caratteristiche peculiari: in questo modo<br />

non è possibile confondere, ad esempio, un’Idea base iniziale con una semifrase cadenzante.<br />

Questa ricerca, partendo dall’ipotesi che le funzioni formali descritte da Caplin possano essere<br />

presenti nelle musiche di ogni periodo storico (pur nel rispetto delle specificità stilistiche), si<br />

propone di verificarne l’esistenza nel repertorio postonale e di identificarne gli aspetti peculiari. In

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