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Marzo 2013 - Parrocchiadisalo.It

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IL PIACERE DEL BERE!<br />

Musica e Canto a cura di Lamberto Dondio<br />

La musica della “Passione” quale ausilio<br />

alla meditazione nel periodo pasquale<br />

Abbiamo più volte sottolineato<br />

in precedenti articoli che<br />

la Passione di Cristo ha costituito<br />

una notevole fonte di ispirazione<br />

per i musicisti che hanno<br />

tradotto in varie composizioni il<br />

mistero e le emozioni originati dalla<br />

riflessione ma, in via principale,<br />

dalla fede.<br />

Tra i vari itinerari che vengono proposti<br />

ne ho scelto uno, programmato<br />

dall’Orchestra e Coro del<br />

Duomo di Thiene (Vicenza) che mi<br />

appare molto particolare in quanto<br />

valorizza le composizioni musicali<br />

di tre autori del repertorio classico<br />

che ben si adattano ai tre momenti<br />

della Passione di Cristo: quello della<br />

Passione, propriamente detta,<br />

della Morte e della Resurrezione.<br />

Nei vari momenti ci sono degli<br />

aspetti fondamentali che li caratterizzano<br />

e che gli autori hanno ben<br />

individuato.<br />

Nel primo momento assume rilievo<br />

la sofferenza interiore di Cristo,<br />

nel secondo momento il dolore di<br />

Maria mentre nel terzo primeggia<br />

la notizia della Resurrezione che<br />

finisce poi per tramutarsi in una<br />

dimostrazione di fede di tutti i credenti.<br />

I tre autori sono Franz Joseph<br />

Haydn (1732-1809) con la sua composizione<br />

“Le ultime sette parole<br />

di Cristo sulla croce” Antonio Vivaldi<br />

(1678-1741) con il suo “Stabat<br />

mater” e Antonio Lotti (1667-<br />

1740) con “Il Credo”.<br />

Le “sette parole”, dopo una introduzione<br />

nei toni maestoso e adagio<br />

sono precisamente:<br />

- Padre perdona loro poiché non<br />

sanno quello che fanno – Largo<br />

- Oggi sarai con me in paradiso –<br />

Grave e cantabile<br />

- Madre ecco tuo figlio – Grave<br />

- Dio mio, Dio mio perché mi hai<br />

abbandonato? – Largo<br />

- La sete – Adagio<br />

- Tutto è compiuto – Lento<br />

- Nelle tue mani Signore affido il<br />

mio spirito – Largo<br />

La composizione si chiude poi con<br />

“Il terremoto” nei tempi presto<br />

e con tutta forza in cui lo stesso<br />

Haydn riferisce che ha voluto rendere<br />

in musica con la drammaticità<br />

che ne consegue la narrazione<br />

dell’evangelista Matteo: “Ed ecco,<br />

il velo del tempio si scisse in due parti<br />

dall’alto al basso, la terra fu scossa e le<br />

rocce si spaccarono, i sepolcri si aprirono<br />

e molti corpi di santi che riposavano<br />

e usciti dai sepolcri, dopo la sua resurrezione,<br />

entrarono nella città santa e si<br />

manifestarono a molti.”<br />

Lo “Stabat Mater” costituisce uno<br />

dei più noti capolavori di Vivaldi.<br />

Per noi bresciani costituisce anche<br />

un motivo di orgoglio in quanto il<br />

lavoro è stato commissionato a Vivaldi<br />

dalla Chiesa di Santa Maria<br />

della Pace di Brescia.<br />

Anche la struttura dello “Stabat<br />

Mater” si compone di vari momenti,<br />

precisamente nove, ognuno connesso<br />

ad un particolare argomento<br />

di riflessione. Il momento iniziale è<br />

“Stabat Mater dolorosa”e non vi è<br />

titolo che sia maggiormente espressivo<br />

di quelle tre parole che esprimono<br />

cosa provasse Maria davanti<br />

al Figlio morto; del resto il tema è<br />

dal grande libro<br />

della natura<br />

acqua minerale<br />

FONTE TAVINA SALÒ - tel. 0365 441511<br />

stato fonte di ispirazione per vari<br />

musicisti dato che racchiude analisi<br />

di sentimenti esprimibili dalla<br />

fede e dalla sensibilità di ognuno.<br />

Il momento finale è l’Amen.<br />

Tra questi due momenti sono racchiusi<br />

gli altri temi che riflettono<br />

l’animo gemente di Maria, la sua<br />

tristezza, la grandezza di Gesù che<br />

si è fatto Uomo per redimere i peccati<br />

dell’umanità ed il messaggio<br />

per il futuro circa la grandezza della<br />

fede.<br />

È una composizione il cui successo,<br />

che continua ai nostri giorni,<br />

deriva proprio dalla semplicità stilistica<br />

e dalla ricchezza della melodia<br />

a riprova che la musica più è<br />

comprensibile ad un ascolto immediato<br />

più è destinata a durare nel<br />

tempo.<br />

Infine degna chiusura del ciclo<br />

della Passione viene data da “Il<br />

Credo” di Antonio Lotti, musicista<br />

veneziano contemporaneo di Antonio<br />

Vivaldi.<br />

La composizione è un potente<br />

atto di fede che proclama le verità<br />

fondamentali ed il cui movimento<br />

più sublime è certamente<br />

il “Crucifixus”a partire dal quale,<br />

mediante la crocefissione e morte<br />

di Gesù che ha subito il supplizio<br />

per noi, nasce la proclamazione<br />

di fede che, proprio in quanto testimonianza,<br />

assume la funzione<br />

di indirizzo dell’esistenza di ogni<br />

credente nei giorni di vita terrena,<br />

esistenza che tramutata in testimonianza<br />

quotidiana ravvivata<br />

dalla fede, fa assumere alla vita un<br />

segno particolare che la qualifica<br />

come degna di essere vissuta.<br />

SALÒ - tel. 0365 40184<br />

MANERBA - tel. 0365 552437<br />

RAGNO<br />

Anno LXII - n. 3 <strong>Marzo</strong> <strong>2013</strong> 18<br />

Anno LXII - n. 3 <strong>Marzo</strong> <strong>2013</strong>

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