ricordi dei pontieri italiani in russia

non lo lascia respirare, con la forza della disperazione serra i
denti e morde con tutte le forze le dita del russo; il russo lascia
la presa gridando dal dolore, e lui rimane ansimando per terra.
Questa reazione disperata fa cambiare i piani alla pattuglia
nemica; adesso vogliono ricambiare e col calcio del fucile gli
danno una tremenda botta in testa tramortendolo. Non pensa
più di reagire; sei contro uno! senza possibilità di cercare e
gettare una bomba a mano, si finge morto.
I russi si accingono a rientrare nelle loro linee; ma improvvisamente
uno di loro, certamente il capo squadra, ritorna sui
suoi passi, si avvicina, e noncurante dell'allarme che potrebbe
dare, estrae la pistola e a breve distanza gli spara contro un
intero caricatore alla cieca.
Di conseguenza a quei colpi scatta l'allarme, si spara dalle due
parti, ma a chi? non si vede nulla, si spara alle ombre, si spara
dove si vedono le vampe dei fucili nemici; poi verso l'alba il
fuoco diminuisce, quindi cessa del tutto. E' stata la solita
scaramuccia, non ci sono perdite gravi, manca solo il
Bersagliere.
Lo trovano privo di sensi in un lago di sangue. Ha una brutta
ferita alla testa, dalla bocca gli cola un rivolo di sangue, e così
pure da una ferita al torace. Viene adagiato su una barella, e
portato al posto di medicazione gli aprono la giubba; il
Tenente medico dice: è ridotto male, per me non se la cava.
Emorragia interna, fategli una morfina per non farlo soffrire
poi vedremo di portarlo nelle retrovie.
Difatti poco dopo, approntata l'ambulanza, viene adagiato sul
lettino... passa un po' di tempo, poi comincia a gemere...
qualcuno si china su di lui; egli riprendendo conoscenza chiede
da bere, quindi benché dolente, rinfrancato e dissetato
comincia pian piano a parlare.
Il Tenente medico che l'assiste al suo fianco gli pulisce la
bocca e gli fa le prime domande; egli pian piano fa il suo
racconto e tutti attorno a lui si stupiscono dell'accaduto.
All'ospedale da campo, appena giunge, gli fanno una trasfusione;
si riprende giorno dopo giorno, e dopo quattro giorni i
medici sciolgono la prognosi e lo dichiarano fuori pericolo
senza conseguenze per un eventuale trasporto.
Col primo treno ospedale viene rimpatriato.
136