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ricordi dei pontieri italiani in russia

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a cui fece seguito la voce adirata che partendo dalle nostre file<br />

diceva: te la vorre pianta! cus vorré; te me rutt i b....! Tutti<br />

noi, che avevamo seguito il dialogo di botta e risposta,<br />

sorridavamo a denti stretti per non farci udire, ed alf<strong>in</strong>e uno di<br />

noi rivolgendosi alla fila davanti disse <strong>in</strong> italiano: Nasaz zi,<br />

qualcuno davanti ti cerca, vai <strong>in</strong> avanti verso la slitta.<br />

L'<strong>in</strong>terpellato uscì dai ranghi ed a passi affrettati, per v<strong>in</strong>cere<br />

la breve distanza che lo separava dalla slitta, la raggiunse<br />

proprio mentre il suo conducente russo scandiva il nome di<br />

Nasazz! nel dire questo pungolava i buoi, per fargli superare<br />

l'erta.<br />

Il Nasazzi, <strong>in</strong>furiato, scuoteva il conducente sbalordito, mentre<br />

dalla sua bocca uscivano torrenti di parole certamente non<br />

gentili.<br />

Noi, che si era seguita tutta la scena, non potendo più trattenerci<br />

scoppiammo a ridere, ed anche il nostro amico, dopo<br />

un attimo di <strong>in</strong>certezza unì il suo riso al nostro, avendo capito<br />

all'improvviso l'equivoco.<br />

I conducenti russi, nel pungolare i buoi od altri animali, accompagnano<br />

il gesto, pronunciando la parola nasazz, senza la<br />

i term<strong>in</strong>ale, che per loro significa: vai avanti.<br />

I nostri contad<strong>in</strong>i usano, a secondo delle regioni, altre frasi<br />

che vogliono dire la stessa cosa.<br />

Il nostro protagonista di cognome si chiamava Nasazzi che <strong>in</strong><br />

dialetto viene abbreviato <strong>in</strong> Nasazz!<br />

Per sfottò, ogni volta che dovevamo parlare con civili russi, se<br />

lui era presente, noi si diceva: dai parla tu! qui i russi ti<br />

conoscono anche al buio!<br />

IL PONTIERE AUTO<br />

Questo nostro commilitone si chiamava Auto di cognome; era<br />

un pezzo di marcantonio, alto circa due metri, aveva spalle<br />

possenti ed una forza erculea.<br />

Per contrasto aveva un carattere gentile, era con tutti servizievole<br />

ed era benvoluto da tutti noi. Era un friulano,<br />

proprio un rude montanaro; nel parlare era quasi<br />

<strong>in</strong>comprensibile, solo la lunga permanenza fra noi ci aveva<br />

abituati a capirlo.<br />

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