ricordi dei pontieri italiani in russia

Dai ricordi di un autista
I NOTTURNI TRASFERIMENTI DI TRUPPA NELLE
PISTE DELLA STEPPA
Sotto i teloni i soldati sono seduti pigiati tra loro come sardine
in scatola, con i fucili fra le ginocchia, dormendo o
sonnecchiando.
Ogni qualvolta le ruote dell'autocarro sprofondano improvvisamente
in una buca, il mezzo si inclina da un lato, le armi e
le gavette sobbalzano rumorosamente, mentre le teste sbattono
l'una contro l'altra per l'inaspettato contraccolpo, e
immancabilmente si odono le imprecazioni e i moccoli più
coloriti.
E' facile immaginare i tristi pensieri che turbinano nella mente
degli uomini semi-addormentati, che vengono trasportati al
fronte in prima linea.
Sono tutti veterani, sopravvissuti a cento battaglie, consci di
cosa sia una buca di neve dove si deve trascorrere giornate
intere, sdraiati o seduti su un mucchio di stracci, senza potersi
muovere, od alzare la testa, per paura di qualche franco
tiratore in agguato.
Il mio pensiero va ai complementi che in questi giorni sono in
arrivo.
Un'intera Armata, l'Armata del Generale Gariboldi, è composta
da vecchi comandanti che hanno partecipato alla prima
guerra mondiale con il corpo ancora martoriato da vecchie
ferite, bellicosi soltanto nello spirito, che speravano che la
guerra fosse per loro solo un ricordo, o da giovani ufficiali di
prima nomina, promossi dopo affrettati corsi di istruzione,
pronti a gettarsi nella insaziabile fornace della guerra,
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