06.06.2013 Views

Monografia 8.2.I - Anno 2003 SYLLOGE GEMMARVM ...

Monografia 8.2.I - Anno 2003 SYLLOGE GEMMARVM ...

Monografia 8.2.I - Anno 2003 SYLLOGE GEMMARVM ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

BdN mon. 8.2.1 (<strong>2003</strong>)<br />

Giulia Sfameni Gasparro<br />

Entrambi questi dati, cui numerosi altri possono essere associati come rispettivamente caratterizzanti<br />

a vario titolo l’una e l’altra categoria, sono solitamente percepiti all’interno stesso della cultura in<br />

cui queste funzionano, come elementi differenziali se non opposti di ciascuna di esse. Il testo ippocratico<br />

De morbo sacro, che, dopo un breve frammento di Eraclito 20 , contiene la prima menzione di mavgoi<br />

nel senso derogatorio di personaggi che praticano riti catartici a fini medicali in contrasto con le norme<br />

religiose tradizionali 21 , è chiaro esempio della percezione da parte dei Greci di una distinzione di piani<br />

in cui si collocano, quanto ai contenuti ideologici e all’atteggiamento pratico, da una parte l’uomo «pio»<br />

che abbia corretta nozione e osservanza del «divino» e dall’altra quegli operatori che sono i «maghi, purificatori,<br />

questuanti e ciarlatani» contro i quali l’autore dell’opera polemizza.<br />

Di fatto, uno dei percorsi più utilmente praticabili dalla ricerca storico-religiosa nella delimitazione<br />

dei fenomeni in discussione, che sostanzialmente coincidono con il suo stesso peculiare ambito di competenza,<br />

sembra essere un’equilibrata utilizzazione dell’approccio «emico» e di quello «etico», per utilizzare<br />

due termini ormai acclimatati nella letteratura antropologica 22 . Si richiede a nostro avviso la contestuale<br />

pratica dell’analisi documentaria e della riflessione sistematica su di essa, con attenzione convergente<br />

a ciò che all’interno di una data cultura è percepito rispettivamente come magico e religioso. In<br />

pari tempo è necessario esercitare il diritto-dovere dello studioso di formalizzare categorie interpretative<br />

il più possibile obiettive e universalmente valide per la classificazione dei fenomeni che studia.<br />

Tali categorie di fatto devono essere costruite in maniera induttiva e pertanto sono sempre aperte a<br />

nuove acquisizioni sulla base dell’indagine positiva e quindi duttili e modificabili in rapporto ai concreti<br />

fenomeni storici indagati.<br />

Sulla base dei presupposti teorici brevemente enunciati si può proporre qualche riflessione di carattere<br />

generale su quella speciale categoria di documenti che sono le cosiddette «gemme magiche» e sul<br />

significato e l’importanza che essa assume per la definizione delle due «quantità» della «religione» e<br />

della «magia» nel mondo tardo-antico.<br />

20 Eraclito in Clemente Alessandrino, Protr. II, 22, 2= Fr. 14 DK, ed. C.MONDÉSERT, Paris 1949, p.77: «Per chi profetizza<br />

Eraclito di Efeso? “Per gente che corre di notte, maghi, baccanti, iniziati”. Ecco coloro che egli minaccia di ciò che seguirà<br />

la morte, ecco coloro a cui predice il fuoco: “Poichè hanno l’empietà di farsi iniziare a quei riti che tra gli uomini sono ritenuti<br />

misteri” (Nuktipov loiç, magoiç, v bakcoiç, v lhnaiç, v muçtaiç...ta v ; gar ; nomizomena v kata ; anqrwpouç j v muçthria v anierwç­ j<br />

ti; muountai)». § Non è possibile entrare nel merito dei problemi testuali pertinenti a questa citazione eraclitea, che mantiene<br />

comunque un valore eccezionale per la menzione di mavgoi in un contesto rituale di pratiche notturne, a carattere mistico ed estatico.<br />

Per una recente messa a punto della questione storica posta dalla mutazione di senso subita in ambiente greco dal termine<br />

in questione, pertinente all’ambiente culturale e religioso iranico dove indica una classe eminente di personale sacro, basti qui<br />

rimandare all’intervento di J.N.BREMMER, The Birth of the Term ‘Magic’, in ZPE 126, 1999, pp.1-12. Particolare considerazione<br />

meritano peraltro le argomentazioni di K.J.RIGSBY, Teiresias as Magus in Oedipus Rex, in GRBS 17, 1976, pp.109-114; di<br />

E.J.BICKERMAN, Darius I, Pseudo-Smerdis, and the Magi, in Athenaeum 56,1978, pp.239-261, rist. in E.J.BICKERMAN, Religions<br />

and Politics in Hellenistic and Roman Periods, a cura di E.GABBA, M.SMITH, Como 1985, pp.619-641 e di P.KINGSLEY, Greeks,<br />

Shamans and Magi, in Studia Iranica 23, 1994, pp.187-198. Si veda anche A.LEBEDEV, Pharnabazos, the Diviner of Hermes.<br />

Two Ostraka with Curse Letters from Olbia, in ZPE 112, 1996, pp.268-278.<br />

21 De morbo sacro, 10: ∆Emoi; de ; dokeouçin v oi J prwtoi § touto § to ; noçhma v afierwçanteç j v toioutoi § einai \ anqrwpoi [<br />

oi| oi kai; nu§ n eiçi j magoi v te kai; kaqav rtai kai; aj gurtai v kai; aj lazoneç, v okoçoi J v dh; proçpoiev ontai çfodra v qeoçebeeç v einai \<br />

kai; pleon v ti eidenai. j v Trad. di A.LAMI, Ippocrate, testi di medicina greca, Milano 1991, p.219. Un’analisi del contesto storico-culturale<br />

e religioso riflesso nel trattato ippocratico, databile con buona probabilità alla fine del V sec.a.C., in G.LANATA,<br />

Medicina magica e religione popolare in Grecia, Roma 1967.<br />

22 Si veda la perspicua argomentazione di J.Braarvig, sopra citato (nota 19) che adatta opportunamente queste categorie<br />

antropologiche al discorso sul «magico» nelle culture del mondo antico.<br />

18<br />

http://www.numismaticadellostato.it

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!