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Monografia 8.2.I - Anno 2003 SYLLOGE GEMMARVM ...

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BdN mon. 8.2.1 (<strong>2003</strong>)<br />

Giulia Sfameni Gasparro<br />

6. OSSERVAZIONI CONCLUSIVE<br />

Sembra legittimo riconoscere che la specificità della quantità «magica» quale si riflette nella documentazione<br />

pertinente al mondo tardo-antico nelle sue espressioni papiracee e gemmarie, risultanti tuttavia<br />

conformi nella sostanza a quanto emerge dal resto della documentazione, sembra definirsi sotto il<br />

profilo del rapporto di continuità-rottura rispetto ai parametri del «religioso». Nella capacità di utilizzare<br />

gli elementi più diversi appartenenti a patrimoni tradizionali distinti e nell’«invenzione» di nuove<br />

espressioni del «sacro», sotto il profilo della rappresentazione figurata e della denominazione, emerge un<br />

altro aspetto peculiare di quella «quantità».<br />

A questo riguardo risulta assai proficuo l’apporto recato da un’analisi in prospettiva storico-religiosa<br />

delle gemme, con la loro ricca iconografia e la convergente presenza di nomi divini, formule più o<br />

meno ampie fino a veri testi di contenuto mitico e di valore rituale 120 . In particolare questo tipo di documenti<br />

conferma quella che è riconosciuta da molti interpreti come una componente tipica della dimensione<br />

magica, ossia la ricerca di un «potere» atto a influenzare il corso degli eventi cosmici e umani e<br />

condizionare in certa misura anche le entità sovrumane. Tale potere è percepito di origine superiore –<br />

divina o demonica 121 – come nella stessa sfera religiosa, nella quale pure si prospetta il suo conferimento<br />

a certe categorie di uomini, saggi o operatori del sacro di vario tipo e competenza. Tuttavia nella sfera<br />

del magico si accentua notevolmente il valore attribuito a tale potere e la possibilità di appropriazione di<br />

esso da parte dell’uomo.<br />

Ciò che sembra caratterizzare la prospettiva magica, dunque, è proprio il tono forte che assume questa<br />

tensione verso l’acquisizione di potere per agire efficacemente sul piano della realtà esistenziale, con<br />

strumenti rituali opportunamente messi in opera e in virtù del possesso di conoscenze segrete, spesso perseguite<br />

mediante un periodo più o meno lungo di apprendistato che può assumere caratteri iniziatici 122 .<br />

Anche se tale potere è riconosciuto talora come dono divino, rimane una differenza – percepita all’interno<br />

delle varie culture convergenti nel mondo tardo-antico come già nella Grecia di età classica –<br />

rispetto alle corrispondenti nozioni e agli atteggiamenti rituali pertinenti alla sfera più ampia di cui partecipa<br />

l’intera comunità, definibile come «religiosa».<br />

Rimangono naturalmente aperti altri problemi fondamentali per la classificazione dei fenomeni in<br />

questione e la definizione storico-religiosa delle rispettive identità. Tuttavia non è irrilevante constatare<br />

come anche documenti solitamente ritenuti minori se non addirittura trascurabili come semplice espressione<br />

di mode popolari, quali le gemme, possano concorrere alla corretta impostazione di tematiche di<br />

ampio respiro storico-religioso. L’uomo o la donna che, a garanzia della propria salute fisica e più generalmente<br />

del proprio benessere esistenziale, recava al dito o al collo una gemma con l’immagine dell’una<br />

o dell’altra personalità divina o demonica, accompagnata da uno o più nomi «universalmente validi»<br />

120 Per un’esemplificazione delle iscrizioni e delle formule, numerose e varie, ricorrenti nelle gemme, è sufficiente la documentata<br />

trattazione di C.BONNER, SMA, pp.167-207. Tra tutti si segnala il caso di una formula liturgica dai tratti nettamente<br />

cosmosofici che riecheggia lo stile delle preghiere «aioniche» dei PGM (ibidem, pp.181-185).<br />

121 Una breve analisi della tipologia demonica nei testi dei PGM nel nostro contributo Magie et démonologie dans les<br />

Papyrus Graecae Magicae, in Res Orientales XIII, Démons et merveilles, Bures-sur-Yvette 2001, pp.1-17.<br />

122 Cfr. F.GRAF, Comment devenir magicien? Le rituel d’initiation magique gréco-égyptien, in L’Initiation. Actes du<br />

Colloque international de Montpellier 11-14 avril 1991, II, Montpellier 1992, pp.27-35; ID., The magician’s Initiation, in Helios<br />

21, 1994, pp.161-178.<br />

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