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Monografia 8.2.I - Anno 2003 SYLLOGE GEMMARVM ...

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BdN mon. 8.2.1 (<strong>2003</strong>)<br />

Giulia Sfameni Gasparro<br />

Senza poter analizzare in dettaglio tutte le ricorrenze, pur assai significative, di concezioni «magiche»<br />

connesse all’uno e all’altro tipo di gemme e agli usi di esse quali amuleti per gli scopi più diversi<br />

43 , soprattutto curativi 44 e divinatori 45 , fino all’eccezionale privilegio dell’invisibilità 46 , ci soffermeremo<br />

su una significativa menzione di incisioni di nomi e di figure, la quale concorre ad illuminare il significato<br />

della produzione gemmaria di cui si discute.<br />

A proposito delle ametiste Plinio dichiara: «I Magi impostori assicurano che le ametiste tengono<br />

lontano l’ebrezza e che da ciò derivano il loro nome, e che inoltre a incidervi sopra il nome della luna e<br />

del sole e ad appenderle poi al collo con peli di cinocefalo e piume di rondine tengono lontani i malefici;<br />

e ancora che, in qualunque modo siano usate, assistono le persone che devono rivolgersi a un re, e<br />

che allontanano anche la grandine e le cavallette, se solo vi si aggiunge una formula di preghiera che essi<br />

Iadi; per questo sono usate dai Caldei nei loro riti» (XXXVII.28.100-101, p.802 s.). Cfr. anche ibidem 169, p.842 s.:<br />

«L’ematite...è color del sangue. Non dobbiamo omettere alcune affermazioni su di essa, per smascherare gli inganni dei Magi.<br />

Zacalia di Babilonia in quei libri che ha scritto per il re Mitridate, dove attribuisce all’influenza delle gemme il destino dell’uomo<br />

(gemmis humana fata adtribuens), non contento di aver onorato l’ematite della facoltà di curare gli occhi e il fegato,<br />

l’ha anche assegnata a quelli che postulano favori da un re; e l’ha ancora introdotta nei processi e nei giudizi, e ha poi dichiarato<br />

che è salutare per chi ha perso sangue in combattimento».<br />

43 N.h. XXXVII. 37. 115-118, pp.812-815: «Verde e spesso trasparente è il diaspro, che sebbene superato da molte altre<br />

pietre conserva il suo antico prestigio...». Dopo aver enumerato le varie specie, continua: «Tutte le popolazioni d’Oriente, a ogni<br />

modo, si dice li portino come amuleti (pro amuleto)... Mi piace denunciare anche qui, di passaggio, la falsità dei Magi, i quali<br />

hanno affermato che questa pietra è utile a chi tiene discorsi in pubblico». Tra gli altri effetti prodigiosi dell’uso di gemme si<br />

può ricordare ancora la protezione contro flagelli naturali: ibidem 56. 155 p.834 s.: «La chelonia è l’occhio della tartaruga indiana,<br />

ed è anche la più portentosa di tutte le pietre, secondo le menzogne dei Magi. Essi garantiscono infatti che, posta sulla lingua<br />

dopo che si sono fatti sciacqui nella bocca con miele, conferisce la facoltà di predire il futuro: al quindicesimo giorno della<br />

luna e al novilunio, per la durata dell’intero giorno; fa effetto prima della levata del sole, quando invece la luna è calante; in tutti<br />

gli altri giorni, dalla prima alla sesta ora. Ci sono anche le chelotinidi, appartenenti ad altre tartarughe e simili alla pietra precedente,<br />

con le quali i Magi fanno svariati vaticini per placare le tempeste. La corite è del colore dell’erba; i Magi dicono che<br />

si trova nel ventriglio della cutrettola, ed è congenita ad esso; prescrivono di incastonarla nel ferro per certe pratiche prodigiose<br />

di loro consuetudine ». Cfr. anche 59. 164, p.840 s.: «La gorgonia non è altro che il corallo... si sostiene che questa pietra<br />

contrasta i fulmini e i tifoni. La goneia, con analoga menzogna, si assicura che possa punire i nostri nemici».<br />

44 N.h. XXXVII.54.139-142, pp.824-827: «L’agata ebbe grande prestigio, oggi non ne ha alcuno. La prima volta fu trovata<br />

in Sicilia...È anche chiamata sacra, perché si crede che sia di giovamento contro le punture dei ragni e degli scorpioni...<br />

(altra specie trovata in India)... se ne fanno statuette per aurighi da guerra, ornamenti per cavalli e piccoli mortai farmaceutici;<br />

il solo guardarle infatti fa bene agli occhi. Messe in bocca, placano inoltre la sete... Negli scritti dei Magi ci sono altre distinzioni<br />

tra le agate: quelle che si trovano somiglianti alla pelle di leone, essi dicono, sono efficaci contro gli scorpioni; in Persia<br />

invece mediante suffumigi fatti con esse si allontanano tempeste e trombe marine, e si ferma il corso dei fiumi... ma perché agiscano<br />

bisogna legarsele a mo’ di amuleto con peli di criniera di leone; infatti, se sono accostate a peli di iena, allontanano le discordie<br />

familiari. Quanto all’agata di un solo colore renderebbe invincibili gli atleti...». Ibidem 146, p.828 s.: «L’aspisate, secondo<br />

quanto riferisce Democrito, nasce in Arabia, ha il colore del fuoco, e i malati di milza dovrebbero portarla come amuleto con<br />

sterco di cammello... Egli afferma che vi si genera anche un’altra pietra, a Leucopetra, di colore argenteo, raggiante, efficace<br />

contro gli attacchi di pazzia»; 61.170, p.842 s.: «L’icteria somiglia alla buccia giallastra di una mela, e perciò è considerata salutare<br />

contro l’itterizia».<br />

45 N.h. XXXVII.58.160, p.836 s. : «L’erotilo o anficomo o ieromnemo è apprezzato da Democrito come strumento di divinazione<br />

(in argumentis divinationum). L’eumece nasce in Battriana; è simile alla selce e, messa sotto la testa, di notte procura<br />

sogni che sono come oracoli (via notturna oraculi modo reddit)». Cfr. anche ibidem 167, pp.840-843: «Il corno di Ammone è<br />

tra le pietre più sacre di Etiopia; è del colore dell’oro; raffigura un corno d’ariete; si garantisce che procuri sogni profetici (praedivina<br />

somnia repraesentare)».<br />

46 N.h. XXXVII.60.165, p.840 s.: «L’eliotropo... Anche a proposito di questa pietra abbiamo un esempio, addirittura scopertissimo,<br />

dell’impudenza dei Magi: essi affermano che se si mescola all’eliotropo la pianta omonima con l’aggiunta di alcune<br />

formule (quibusdam additis precationibus), il portatore diventa invisibile». Per tale potere si veda anche Kyranides I, 15 ed.<br />

Kaimakis p.79: recare in un anello la pietra onychnites, ossia la sardonica, con la prescritta incisione, rende invisibili.<br />

24<br />

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