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tecniche di classificazione e predizione delle ... - DSpace@Roma3

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Tecniche <strong>di</strong> <strong>classificazione</strong> e pre<strong>di</strong>zione <strong>delle</strong> attività motorie per telemonitoraggio e<br />

teleriabilitazione<br />

paziente, a seguito <strong>di</strong> un evento traumatico, <strong>di</strong> ricevere a domicilio terapie,<br />

in<strong>di</strong>cazioni e ausilio durante la fase <strong>di</strong> riabilitazione.<br />

Ambedue gli aspetti richiedono innanzitutto uno stu<strong>di</strong>o a monte <strong>delle</strong> problematiche<br />

da affrontare, relativo alla sensoristica da utilizzare e alla combinazione più<br />

opportuna <strong>di</strong> soluzioni versatili e innovative, che consentano al paziente facilità <strong>di</strong><br />

utilizzo e naturalità nei movimenti.<br />

La nostra analisi a questo proposito si è concentrata sui sensori inerziali dato che<br />

tramite essi è possibile acquisire informazioni riguardanti la velocità, l’accelerazione<br />

e la posizione dei segmenti corporei a cui il sensore viene rigidamente collegato.<br />

L’accelerometria, in particolare, è infatti una tecnica a basso costo, minimamente<br />

invasiva, che permette l’estrazione <strong>di</strong> parametri significativi dell’attività motoria. La<br />

rilevanza <strong>di</strong> tale tecnica va dalla <strong>classificazione</strong> <strong>delle</strong> attività, all’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong><br />

parametri pre<strong>di</strong>ttivi <strong>di</strong> cadute, alla stima del consumo metabolico e alla valutazione<br />

<strong>di</strong> parametri in<strong>di</strong>cativi della funzionalità del movimento. Subito a valle della<br />

problematica suddetta un aspetto fondamentale, e cuore della nostra analisi, riguarda<br />

l’integrazione dei dati a <strong>di</strong>sposizione e la possibilità <strong>di</strong> interpretare in modo consono<br />

le informazioni che da essi ne derivino. E’ infatti necessario classificare le situazioni<br />

<strong>di</strong> interesse e scartare quelle che non producono alcun tipo <strong>di</strong> conseguenza così come<br />

è necessario classificare un tipo <strong>di</strong> movimento rispetto ad un altro quando la<br />

problematica richiede un monitoraggio <strong>delle</strong> attività motorie quoti<strong>di</strong>ane, che<br />

vengono analizzate in tutti i contesti me<strong>di</strong>co/riabilitativi considerando l’impatto che<br />

esse hanno sulla qualità della vita. Un tale approccio risulta particolarmente<br />

interessante per monitorare le azioni <strong>di</strong> persone anziane autosufficienti o con<br />

<strong>di</strong>sabilità motorie lievi/moderate, in modo da in<strong>di</strong>viduare se l’azione svolta ad un<br />

dato istante <strong>di</strong> tempo rientra nella normalità <strong>delle</strong> azioni quoti<strong>di</strong>ane, oppure se se ne<br />

<strong>di</strong>scosta in modo significativo, rappresentando quin<strong>di</strong> una situazione <strong>di</strong> potenziale o<br />

effettivo pericolo. Ciò implica la necessità <strong>di</strong> creare un modello <strong>di</strong> interpretazione<br />

<strong>delle</strong> azioni del soggetto nell’ambiente in cui vive.<br />

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