I MALAVOGLIA : il senso del progresso nella prefazione, i valori del ...
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personaggi. Se <strong>il</strong> rapporto col padre risulta essere quello più evidente <strong>nella</strong> novella, non meno<br />
importanti sono i rapporti di Malpelo con altri personaggi, fra cui quello con la madre, con la<br />
sorella e con Ranocchio, che sono stati analizzati da Carlo Muscetta; egli evidenzia come<br />
Malpelo creda <strong>nella</strong> cattiveria <strong>del</strong>la madre visto la sua mancanza d’affetto (l’unico gesto<br />
affettuoso <strong>del</strong>la madre è legato all’interesse per <strong>il</strong> denaro) verso cui nutre <strong>del</strong>usione ma<br />
anche <strong>senso</strong> di colpa che cerca di combattere dandole <strong>il</strong> proprio salario. Con la sorella c’è<br />
invece rapporto di amore-‐odio combattuto tra la rivalità per l’affetto dei genitori e lo<br />
spiazzamento di fronte al suo interesse per lui che lo portano a sentirsi ancor più solo<br />
quando lei si sposa. Soprattutto nel rapporto con Ranocchio si identifica una sorta di<br />
masochismo morale caratteristico <strong>del</strong> protagonista; egli sembra incapace di non provare<br />
altro che odio verso di sé e questa volontà di sofferenza si trasforma in orgoglio che lo porta<br />
ad accettare <strong>il</strong> ruolo di cattivo che gli viene affibbiato visto che non è in grado di provare altro<br />
che abiezione e sofferenza per la propria persona. Digerisce <strong>il</strong> rapporto con la madre come<br />
fosse conseguenza di una propria scelta, e tramuta in disprezzo per la madre di Ranocchio<br />
l’invidia che in realtà prova per <strong>il</strong> rapporto che c’è tra i due. Ma alla morte di Ranocchio<br />
qualcosa si spezza, perché <strong>il</strong> ragazzo era l’unico su cui aveva riversato quel poco d’amore che<br />
era capace di provare (oltre che per gli oggetti <strong>del</strong> padre) e ciò, aggravato dalla piena<br />
coscienza di Malpelo sia <strong>del</strong>la sua inferiorità sociale (dopo <strong>il</strong> dialogo con l’evaso), sia<br />
<strong>del</strong>l’impossib<strong>il</strong>ità di cambiare la propria condizione, secondo Muscetta, lo porta ad accettare<br />
<strong>il</strong> lavoro, che termina con la sua scomparsa, come volontà di autodistruzione. Sul finale <strong>del</strong>la<br />
novella ci sono varie interpretazioni: la prima considera la scelta di accettare la missione<br />
come sconfitta (morte come unica alternativa alla sofferenza <strong>del</strong>la vita), la seconda sottolinea<br />
l’eroismo <strong>del</strong>la scelta che ha come conseguenza la denuncia e la ribellione nei confronti <strong>del</strong>la<br />
propria condizione, l’ultima ipotizza <strong>il</strong> proposito di rientrare nell’utero materno, in una<br />
situazione di vita pre-‐natale. Altro punto <strong>del</strong>l’interpretazione simbolico-‐psicanalitica è <strong>il</strong><br />
meccanismo <strong>del</strong>l’antifrasi, traslazione retorica <strong>del</strong> “Verneinung” Freudiano. Questo consiste<br />
<strong>nella</strong> “negazione”, che Freud interpreta come una forma di rimozione la quale provvede a<br />
eliminare l’emergere di una verità inconscia che la razionalità sente <strong>il</strong> bisogno di negare. La<br />
verità sta quindi in ciò che viene negato in modo risoluto. In Rosso Malpelo l’antifrasi è molto<br />
presente e porta a percepire <strong>il</strong> personaggio di Malpelo come un personaggio buono, seppur<br />
l’autore sembra volerlo passare per una figura <strong>del</strong> tutto negativa (“Malpelo, un mo<strong>nella</strong>ccio<br />
che nessuno avrebbe voluto vedersi davanti”, “Egli era davvero un brutto ceffo, torvo,<br />
ringhioso e selvatico”). La verità che <strong>il</strong> Verga voleva reprimere è stata da molti percepita in<br />
una sorta di masochismo <strong>del</strong>l’autore, al contempo impaurito dal personaggio di Malpelo,<br />
poiché consapevole <strong>del</strong>la sua portata rivoluzionaria da un punto di vista sociale (vicina al<br />
nascente socialismo da cui Verga si distaccava), ma anche attratto dallo stesso, che raffigura<br />
lo spirito romantico <strong>del</strong>la sua età giovan<strong>il</strong>e. Ultimo punto fondamentale di questa<br />
interpretazione è <strong>il</strong> rapporto tra colori e personaggi; i colori principali sono <strong>il</strong> rosso, <strong>il</strong> grigio e<br />
<strong>il</strong> nero. Naturalmente <strong>il</strong> rosso rappresenta <strong>il</strong> personaggio di Malpelo e soprattutto la<br />
trasgressione e la passione che lo caratterizzano, <strong>il</strong> nero raffigura l’oscurità <strong>del</strong>le gallerie <strong>del</strong>la<br />
cava, (nero come anti-‐morte); infine <strong>il</strong> grigio, <strong>il</strong> non colore per eccellenza rappresentativo <strong>del</strong><br />
nulla, che distingue l’asino (“<strong>il</strong> Grigio”) e anche gli occhi di Malpelo quasi a significare la<br />
medesima condizione di entrambi, alla fine, ossia un’inesistenza sia fisica che spirituale.<br />
Quadro storico-‐economico <strong>del</strong>l’Europa e <strong>del</strong>l’Italia nel secondo ‘800<br />
Tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta <strong>del</strong>l'Ottocento l'Europa fu coinvolta dalla seconda rivoluzione industriale, causata<br />
soprattutto dalle nuove scoperte tecnologiche, e fu quindi protagonista di un periodo di sv<strong>il</strong>uppo economico. Tuttavia a partire<br />
dagli anni settanta <strong>il</strong> mercato non riuscì ad assorbire le enormi produzioni <strong>del</strong>le industrie provocando una sovrapproduzione che<br />
portò alla crisi <strong>del</strong>le aziende. La seconda rivoluzione industriale fu caratterizzata dallo sv<strong>il</strong>uppo dei settori meccanico e<br />
siderurgico. L'imprenditore fu sostituito da società che fornivano i grandi capitali necessari allo sv<strong>il</strong>uppo industriale. Crebbe <strong>il</strong>