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I MALAVOGLIA : il senso del progresso nella prefazione, i valori del ...

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enessere ha rivoluzionato ogni ordine di <strong>valori</strong> lungo tutta la scala sociale. Neppure la campagna ne è rimasta esente: <strong>il</strong> suo<br />

patrimonio di saggezza arcaica e di <strong>valori</strong> ideali è stato messo irrimediab<strong>il</strong>mente in crisi dai nuovi imperativi <strong>del</strong> guadagno, <strong>del</strong>la<br />

roba, <strong>del</strong> potere ed è così scaturita una convivenza feroce fondata sulla sopraffazione, su gerarchie determinate dal potere <strong>del</strong><br />

denaro, norma a cui sottostanno anche gli affetti.<br />

I protagonisti <strong>del</strong>le novelle <strong>del</strong>le raccolte “Vita dei campi” e “I Malavoglia” risultano così essere eroi rimasti ancorati agli antichi<br />

<strong>valori</strong>, ormai isolati nel contesto sociale e destinati alla sconfitta. I protagonisti <strong>del</strong>le opere <strong>del</strong> Verga risultano dunque essere i<br />

Vinti <strong>del</strong>la società, cioè tutti coloro che <strong>il</strong> <strong>progresso</strong> ha sconfitto, a qualsiasi livello sociale. E di questa volontà è emblema la<br />

raccolta, mai terminata, de “ Il ciclo dei vinti”. Questa volontà, <strong>del</strong> resto, è l'inevitab<strong>il</strong>e motivo che <strong>il</strong> poeta può cantare in quanto<br />

è egli stesso un vinto,in quanto le leggi di mercato hanno fatto si che le opere d'arte venissero mercificate e che l'intellettuale<br />

perdesse <strong>il</strong> suo ruolo di primo piano nelle società in quanto non più poeta-­‐vate portatore di ideali. Quelle che <strong>il</strong> Verga<br />

rappresenta sono quindi le conseguenze negative <strong>del</strong> <strong>progresso</strong>, che risultano essere l'avidità, l'egoismo, le passioni meschine,<br />

una lotta spietata in cui i deboli soccombono. Ciò emerge fortemente <strong>nella</strong> novella “La roba” dove la smania di ricchezza e di<br />

potere <strong>del</strong> protagonista lo portano ad una sconfitta sul piano umano data dall'aridità interiore, dalla perdita di umanità,<br />

dall'impossib<strong>il</strong>ità di vivere autentici rapporti personali e affetti sinceri.<br />

Alla base di queste idee <strong>del</strong> Verga è necessario ricordare:<br />

1. Il materialismo naturalista <strong>del</strong>l'accademia catanese da lui frequentata per tutta la vita<br />

2. Gli studi <strong>del</strong> francese Bernard relativi al metodo sperimentale, la cui applicazione successivamente i naturalisti avevano<br />

allargato a tutti gli aspetti <strong>del</strong>la società<br />

3. Il determinismo sociale di Taine che riteneva che <strong>il</strong> comportamento umano dipendesse necessariamente <strong>del</strong>la<br />

compenetrazione tra tre fattori: ambiente, razza, momento storico. Bernard e Taine hanno portato così al materialismo<br />

sociale<br />

4. Le teorie evoluzionistiche di Darwin che hanno portato al darwinismo sociale causa in Verga <strong>del</strong> fatalismo e <strong>del</strong>la<br />

rassegnazione: la selezione naturale è inesorab<strong>il</strong>e e permette la sopravvivenza dei solo elementi più forti. Tale pensiero<br />

si radicalizza poi <strong>nella</strong> convinzione che le leggi di natura siano come le leggi <strong>del</strong>la società e quindi ad esempio le tasse<br />

non diventano una colpa di chi le mette ma una sventura come se ci fosse stato un temporale. Per questo <strong>il</strong> poeta ha la<br />

convinzione che le rivoluzioni non possano avvenire, siano una mistificazione e siano inut<strong>il</strong>i: in natura, infatti, non ci<br />

sono rivoluzioni.<br />

5. Ma <strong>il</strong> pessimismo <strong>del</strong> Verga scaturisce, oltre che dal Darwinismo sociale, anche dall'influenza che la corrente f<strong>il</strong>osofica<br />

<strong>del</strong> Positivismo ha avuto sul poeta. I Positivisti, infatti, da una parte hanno sì un elemento ottimistico dato dalla fiducia<br />

<strong>nella</strong> scienza che avrebbe avviato un'evoluzione <strong>del</strong>la specie più rapida e incisiva, quindi più adatta a far sì che l'uomo si<br />

adattasse meglio all'ambiente. Però gli stessi prospettavano anche un periodo in cui la forza avrebbe dominato sul<br />

diritto, la legge <strong>del</strong> più forte avrebbe dominato sulle leggi civ<strong>il</strong>i. Quindi , come si legge in De Sanctis, quando i positivisti<br />

esortavano ad essere realisti intendevano dire che era necessario imparare a vivere in un'epoca in cui la forza prevale<br />

sul diritto. E Verga è convinto che i positivisti abbiano ragione, quindi che sia necessario diventare integralmente<br />

pessimisti: <strong>il</strong> suo sforzo è quello di cancellare ogni traccia romantica dentro di sé e per far questo è necessario eliminare<br />

ogni traccia di ottimismo e criticare ogni ideologia, anche quella positivista.<br />

Il pensiero <strong>del</strong> poeta relativamente al <strong>progresso</strong> risulta essere quindi legato strettamente al suo pessimismo.<br />

Le correnti f<strong>il</strong>osofiche e culturali<br />

La cultura europea <strong>del</strong> secolo Ottocento è dominata dalla corrente f<strong>il</strong>osofica <strong>del</strong> Positivismo, nata in Francia già <strong>nella</strong> prima metà<br />

<strong>del</strong> secolo ,che si contraddistingue per l’esaltazione <strong>del</strong> positivo( ovvero tutto ciò che è reale,effettivo; in opposizione al<br />

metafisico e astratto) e la celebrazione <strong>del</strong>la scienza. Le idee-­‐guida <strong>del</strong> Positivismo mantengono <strong>il</strong> primato politico e culturale<br />

<strong>del</strong>la borghesia, classe sociale consapevole di essere la protagonista in un processo storico dettato dall’interazione tra scienza e

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