I MALAVOGLIA : il senso del progresso nella prefazione, i valori del ...
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opposizione a quelli "falsi" che <strong>il</strong> pubblico <strong>del</strong> tempo era abituato a leggere) e che ha per protagoniste per la prima volta le classi<br />
inferiori. Infine viene qui istituito per la prima volta <strong>il</strong> nesso tra arte (la narrazione romanzesca) e scienza (lo studio di un caso<br />
clinico) fondamentale <strong>nella</strong> poetica naturalistica.<br />
Il caposcuola indiscusso di tale corrente è pero Em<strong>il</strong>e Zola (1840-‐1902). Costui trova le principali fonti d'ispirazione per la sua poetica<br />
in Bernard, per <strong>il</strong> metodo sperimentale applicato alla medicina, e in Taine, per <strong>il</strong> determinismo scientifico applicato alla psicologia<br />
<strong>del</strong>l'uomo. La sua opera più impegnativa è <strong>il</strong> ciclo di venti romanzi I Rugon-‐Macquart, nei quali analizza i componenti di una famiglia, i<br />
Rougon appunto, nei loro rapporti con la società per più generazioni successive , documentando scientificamente la trasmissione di<br />
una patologia e l'evoluzione di ogni individuo a contatto con ambienti diversi. Nel 1880 invece Zola scrive Le roman experimental una<br />
dichiarazione di<br />
poetica che può essere considerato a tutti gli effetti <strong>il</strong> manifesto <strong>del</strong> naturalismo. I punti principali contenuti nel libro<br />
sono:<br />
• Riproduzione fe<strong>del</strong>e e oggettiva <strong>del</strong>la realtà, rifiutando così la letteratura romantica;<br />
• Narratore impersonale;<br />
• Rappresentazione di ciò che è vero e non di ciò che è bello;<br />
• Rivendicazione <strong>del</strong> carattere di moralità di tutto ciò che è vero, è quindi morale rappresentare anche gli aspetti più cru<strong>del</strong>i<br />
<strong>del</strong>la realtà;<br />
• Ut<strong>il</strong>izzo <strong>del</strong> metodo sperimentale <strong>nella</strong> narrazione<br />
• Primato <strong>del</strong> romanzo in quanto l'unico genere in grado di seguire un metodo scientifico;<br />
Poetica verista<br />
II verismo prende forma nell'Italia postunitaria sotto la diretta influenza <strong>del</strong> clima <strong>del</strong> positivismo, <strong>del</strong>la totale fiducia <strong>nella</strong> scienza<br />
e <strong>del</strong>la poetica <strong>del</strong> Naturalismo francese. In particolare si sv<strong>il</strong>uppa a M<strong>il</strong>ano, la città più feconda sul piano culturale, dove si<br />
ritrovano intellettuali di regioni diverse. I maggiori esponenti di tale corrente sono Giovanni Verga, Luigi Capuana, Madide Serao e<br />
Federico de Roberto,<br />
Elemento comune a tutti questi autori è una fede di rappresentare la realtà così com'è. Nel particolare la realtà è quella <strong>del</strong>le<br />
regioni <strong>del</strong> sud Italia, arretrate dal punto di vista socio-‐economico e per molti versi terre ancora sconosciute. I veristi si propongono<br />
così di analizzare e capire le condizioni degli strati sociali disagiati. Si va per esempio dai pescatori sic<strong>il</strong>iani de I malavoglia (1861) di<br />
Verga al "II ventre di Napoli" (1887) di Mat<strong>il</strong>de Serao. Sullo sfondo di questa diffic<strong>il</strong>e situazione di arretratezza e divisione sociale, si<br />
capisce <strong>il</strong> tono polemico e di denuncia amara tipico degli scrittori veristi. Alle invenzioni <strong>del</strong>la fantasia si sostituisce così la<br />
testimonianza <strong>del</strong> documento naturale e umano che si presenta come riflessione ed indagine puntuale di figure e ambienti.<br />
Forte, come già detto, è <strong>il</strong> rapporto tra <strong>il</strong> Naturalismo francese e i veristi italiani dal quale infatti riprendono l'imparzialità <strong>del</strong>la<br />
narrazione e l'impegno di ritrarre oggettivamente la realtà. Molte sono però anche le differenze. Mentre in Zola si faceva soltanto<br />
una fotografìa <strong>del</strong>la realtà, nel Verismo è presente una regressione <strong>del</strong>l'autore a livello <strong>del</strong>la realtà rappresentata cioè i<br />
personaggi esprimono le loro opinioni su ciò con cui vengono a contatto. Viene ripresa l'impostazione scientifica di Zola ma in<br />
maniera meno rigorosa e rifiutando l'applicazione meccanica dei principi biologici e fisiologici alla letteratura. Infine l'idea di<br />
<strong>progresso</strong> e l'impegno politico <strong>del</strong>l'intellettuale tipici <strong>del</strong> Naturalismo sono estranei agli autori veristi.