toponomastica di tornata e romprezzagno - Biblioteca digitale ...
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tabili <strong>di</strong> primo acchito.<br />
Mette conto, innanzitutto, precisare che ci troviamo sulle alluvioni antiche,<br />
attribuibili all'interglaciale Riss-Wùrm, che compongono il livello fonda<br />
mentale della pianura. Tale formazione, procedendo verso est, assume l'a<br />
spetto <strong>di</strong> una stretta banda <strong>di</strong> terreni incuneata tra le alluvioni me<strong>di</strong>o-recen<br />
ti dei fiumi Po e Oglio, che si interrompe, come una penisola, presso la con<br />
fluenza tra questi ultimi.<br />
Costituiscono i confini da tale fascia <strong>di</strong> alluvioni antiche da una parte l'orlo<br />
<strong>di</strong> terrazzo della valle dell'Oglio - a nord e nord-ovest - che segna <strong>di</strong>slivelli<br />
<strong>di</strong> 4-5 m e, dall'altra, una lunga scarpatella <strong>di</strong> 2-3 m che, verso meri<strong>di</strong>one,<br />
decorre in senso est-ovest lambendo gli abitati <strong>di</strong> Castel<strong>di</strong>done, Rivarolo<br />
Mantovano, Cividale, Spineda, Commessaggio fino a Bocca Chiavica.<br />
Questo interessante accidente morfologico rappresenta l'antica sponda sini<br />
stra del solco padano (cfr. I suoli del Casalasco, 11).<br />
Solcano in questo tratto il livello fondamentale della pianura <strong>di</strong>versi corsi<br />
d'acqua, <strong>di</strong> presumibile origine spontanea, che presentano per lo più un<br />
caratteristico decorso in senso NNO-SSE, tra cui risultano emblematici i tre<br />
scoli o dugali Gambina; rispettivamente, da ovest e est: Gambina <strong>di</strong> S.<br />
Giovanni in Croce o <strong>di</strong> sopra, Gambina <strong>di</strong> Rivarolo o <strong>di</strong> mezzo - che le carte<br />
attuali denominano scolo Lagazzo - e Gambina <strong>di</strong> Tornata o <strong>di</strong> sotto, che<br />
interessa più <strong>di</strong>rettamente il territorio qui esaminato.<br />
Tutti e tre questi corsi d'acqua prendono origine appena a sud del dugale<br />
Delmona Tagliata che sembrerebbe averne decapitato, con il suo passaggio,<br />
le parti iniziali, ormai obliterate dalle trasformazioni territoriali successive.<br />
Le palesi tracce <strong>di</strong> alvei abbandonati che ancora segnano alcuni tratti del<br />
percorso <strong>di</strong> queste acque, per i manifesti caratteri morfologici che le con<br />
trad<strong>di</strong>stinguono, <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne tanto <strong>di</strong>mensionale quanto geometrico, attestano<br />
una loro importanza idrologica ben <strong>di</strong>versa e certamente superiore rispetto<br />
alla situazione attuale.<br />
Così avviene per il solco evidentemente inciso nel piano <strong>di</strong> campagna che<br />
accompagna per un tratto significativo il corso della Gambina <strong>di</strong> mezzo, o<br />
scolo Lagazzo, poco a ovest <strong>di</strong> S. Lorenzo Guazzane, all'inarca tra il corso<br />
della Delmona Tagliata e la cascina Battaglia. Analoga situazione, sebbene <strong>di</strong><br />
più modeste <strong>di</strong>mensioni, si rileva lungo un segmento del confine comunale<br />
tra Tornata e Piadena, nei pressi della cascina Volungoli: toponimo tanto<br />
bello quanto descrittivo, da accostare al più noto Volongo, dall'aperto signi<br />
ficato <strong>di</strong> "guado lungo" (DTL585).<br />
Ma anche la Gambina <strong>di</strong> sotto, che tocca più da vicino il territorio <strong>di</strong> Tornata<br />
e <strong>di</strong> Romprezzagno, rivela alcuni interessanti elementi a sostegno <strong>di</strong> un'in<br />
terpretazione idrologica <strong>di</strong>acronica <strong>di</strong> questo settore territoriale. Entrambi i<br />
rami che la compongono e che costituiscono un in<strong>di</strong>scusso microsistema<br />
idrografico, a <strong>di</strong>spetto dei <strong>di</strong>versi appellativi assegnati nel tempo ai vari<br />
tronconi, presentano, a tratti, le vestigia <strong>di</strong> paleoalvei particolarmente sinuo<br />
si, le cui spire maggiori presentano raggi <strong>di</strong> curvatura <strong>di</strong> misure tali da susci<br />
tare la convinzione che in tempi passati questi corsi d'acqua possedessero<br />
<strong>di</strong>mensioni del tutto rispettabili e probabilmente non molto <strong>di</strong>ssimili da<br />
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