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toponomastica di tornata e romprezzagno - Biblioteca digitale ...

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Se è vero che, spesso, la semplice registrazione <strong>di</strong> un toponimo non consen<br />

te <strong>di</strong> ricomporre un quadro <strong>di</strong>acronico delle <strong>di</strong>verse fasi evolutive <strong>di</strong> un ter<br />

ritorio, è anche vero, però, che il dato toponomastico può qualche volta esse<br />

re comparato con altra documentazione più facilmente databile.<br />

E' il caso, per esempio, dei fon<strong>di</strong> denominati la Castagna, la Castagnòla, li<br />

Castagni, con la relativa "strada delle Castagne", che documentano una col<br />

tura arborea tanto insolita, da noi, per le epoche moderne, quanto, invece,<br />

<strong>di</strong>ffusa in epoca me<strong>di</strong>evale. E', infatti, degli anni 949-950 la citazione <strong>di</strong><br />

castagni, elencati tra i molti beni ricevuti in permuta dal vescovo <strong>di</strong><br />

Cremona, Dagibertus, e costituiti nel territorio <strong>di</strong> Bozzolo (CCr. I, 144) che,<br />

come si è già notato, anteriormente all'anno Mille sembra probabile che<br />

comprendesse anche parte <strong>di</strong> quello che, in seguito, <strong>di</strong>venne territorio <strong>di</strong><br />

Romprezzagno e <strong>di</strong> Tornata.<br />

Analogo <strong>di</strong>scorso può essere ripetuto per altre specie arboree <strong>di</strong> cui la topo<br />

nomastica locale conserva memoria: è il caso del sorbo, riecheggiato da due<br />

<strong>di</strong>versi microtoponimi - entrambi in vocabolo la Sorba - <strong>di</strong> cui uno ancora<br />

vivente. Che una o più specie <strong>di</strong> questa rosacea arborea fosse presente in<br />

epoche antiche da queste parti, non si sa ancora se allo stato spontaneo o già<br />

coltivata, si deduce apertamente dalle belle citazioni relative a una località<br />

detta Sorbeta, ovvero Sorbera, registrata nel territorio <strong>di</strong> Casalmaggiore<br />

rispettivamente negli anni 1146 e 1171 (A.Kr. 1,106 e 133).<br />

Anche questi sono in<strong>di</strong>zi da considerare con la massima attenzione, al fine<br />

<strong>di</strong> ricomporre attivamente un quadro fitogeografico atten<strong>di</strong>bile del nostro<br />

ambiente in prospettiva storica.<br />

Si può segnalare ancora la passata coltivazione dello scotano, comunemente<br />

noto come roso, nei secoli passati: da cui l'uguale denominazione <strong>di</strong> un<br />

fondo, a Romprezzagno, rubricato nel XVII secolo. Questo arbusto o albe<br />

rello, della famiglia delle Anacar<strong>di</strong>acee, fu sfruttato in passato nella sua qua<br />

lità <strong>di</strong> pianta economica, alcune parti della quale (foglie, corteccia e ra<strong>di</strong>ci)<br />

venivano usate per la concia delle pelli e per la tintura dei panni. A Tornata,<br />

nel 1551, sono registrate circa sei pertiche <strong>di</strong> "campi piantati a roso"<br />

(Jacopetti 123), ma sembra fosse più frequente trovare questa specie coltiva<br />

ta nelle vigne, come appare da molte altre testimonianze dello stesso perio<br />

do (Jacopetti, passim).<br />

Sono, questi, solo pochi esempi che hanno la semplice funzione <strong>di</strong> suggerire<br />

una lettura applicata del dato toponomastico, peraltro abbastanza ovvia, uti<br />

lizzando i singoli riscontri per sondare particolari aspetti delle vicende geo<br />

grafiche, storiche, economiche, sociali, religiose <strong>di</strong> una determinata comu<br />

nità umana, spesso taciute dalle fonti più ufficiali. Allora anche il più mode<br />

sto dato toponomastico può <strong>di</strong>venire uno strumento <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o in più, che<br />

consente <strong>di</strong> aggiungere altre notizie al mosaico delle conoscenze locali,<br />

ricomponendo, in ultima analisi, non pochi aspetti della storia dell'uomo.<br />

Al <strong>di</strong> là dell'interesse, anche linguistico, <strong>di</strong> ogni singolo toponimo o sempli<br />

ce appellativo raccolto, è questa l'in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> utilizzo ulteriore che vuole<br />

proporre lo sviluppo commentato <strong>di</strong> ciascun lemma elencato nel repertorio<br />

toponomastico che segue.<br />

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