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di barzellette - Circolo culturale Giancarlo Costa

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tra<strong>di</strong>zione, il Porta riba<strong>di</strong>sce <strong>di</strong> aver appreso i propri<br />

mezzi espressivi “alla scoera de la lingua del Verzee”,<br />

ossia alla scuola <strong>di</strong> lingua del mercato della verdura,<br />

dove egli si recava spesso, attratto dai vari tipi umani<br />

e dalla molteplicità <strong>di</strong> casi <strong>di</strong> quel vero laboratorio <strong>di</strong><br />

vita e <strong>di</strong> linguaggio genuinamente popolaresco.<br />

Accanto all’uso sempre più consapevole e magistralmente<br />

vario del <strong>di</strong>aletto milanese, si riscontra nella<br />

produzione portiana anche il ricorso a quello che si<br />

chiama pastiche linguistico e che si costruisce accostando<br />

nello stesso testo linguaggi o ad<strong>di</strong>rittura lingue<br />

<strong>di</strong>verse: è il caso della mescolanza francese-milanese<br />

in molti testi riferiti alla dominazione francese a Milano<br />

nell’età napoleonica, particolarmente nel poemetto<br />

Desgrazi de Giovannin Bongee, il cui protagonista è<br />

un modesto lavoratore a cui quell’accident d’on cavion<br />

frances insi<strong>di</strong>a apertamente la moglie provocando<br />

le sue proteste in un gustosissimo <strong>di</strong>alogo plurilinguistico.<br />

Un altro esempio <strong>di</strong> rara sapienza linguistica<br />

ed espressiva è costituito dal pastiche tra <strong>di</strong>aletto meneghino<br />

e lingua latina, usato con particolare efficacia<br />

nel famoso componimento On funeral, noto anche col<br />

titolo <strong>di</strong> Miserere, datogli dal Grossi. Il testo rientra<br />

nella numerosa produzione satirica nei confronti <strong>di</strong><br />

una parte del clero, quella formata da preti senza vocazione,<br />

grettamente egoisti e avi<strong>di</strong>, meschinamente<br />

attaccati ai potenti per trarne lucro. Non si creda che<br />

il poeta voglia propagandare una concezione atea o<br />

irreligiosa: il Porta è piuttosto erede <strong>di</strong> quello spirito<br />

illuministico per cui la fede è un fatto personale e privato,<br />

che non può ridursi a gerarchie, riti, ipocrisie e<br />

interessi materiali: egli esprime il suo sdegno, ancorché<br />

sempre in forme <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertimento satirico, nei con-<br />

fronti <strong>di</strong> chi in nome <strong>di</strong> una falsa religiosità inganna il<br />

prossimo e soprattutto gli umili. Dalla satira abilissima<br />

emerge la condanna dell’ipocrisia e della violenza<br />

morale, in nome anche <strong>di</strong> una più schietta religiosità.<br />

El Miserere racconta <strong>di</strong> come il Porta assista in San<br />

Fedele all’ufficio funebre in suffragio <strong>di</strong> un ricco defunto<br />

e afferri nel contempo la conversazione che gli<br />

officianti intercalano ai versetti del Salmo, rivelando<br />

una assoluta in<strong>di</strong>fferenza al rito che si va compiendo e<br />

una preoccupazione rivolta esclusivamente al pranzo<br />

che li aspetta e ad altri consimili questioni materiali e<br />

volgarmente quoti<strong>di</strong>ane.<br />

Miserere mei Deus-E a <strong>di</strong>snà?<br />

Secundum magnam-do cosett o tre<br />

...<br />

E el scabbi come l’è? (scabbi= vino)<br />

Et multum lava me<br />

Ab injustitia mea, et a delicto-<br />

Eel car?-Puttasca! E subet, munda me…<br />

La stessa satira, ma meno grottesca del canto salmo<strong>di</strong>ante<br />

dei due preti blasfemi, si trova in molti altri<br />

componimenti: ne La mia povera nonna la gh’aveva<br />

parla un nipote a cui la nonna ha lasciato in ere<strong>di</strong>tà on<br />

vignoeu, una piccola vigna, raccomandandogli <strong>di</strong> dare<br />

la loro parte ai frati che venivano a bene<strong>di</strong>re il podere,<br />

se voleva avere prodotto abbondante. Ma quando Napoleone<br />

elimina molti or<strong>di</strong>ni religiosi, questo obbligo<br />

viene meno, eppure nulla <strong>di</strong> male accade alla vigna,<br />

anzi Franzeschin, l’erede, si trova avvantaggiato: in<br />

scambi hoo bevuu anch quell che dava ai fraa.<br />

a p r i l e - g i u g n o 2 0 1 0<br />

13<br />

“Il Naviglio a Milano”,<br />

stampa colorata<br />

della prima metà<br />

del XIX secolo<br />

Attraverso<br />

la potente<br />

arma della satira,<br />

Porta esprime<br />

il suo sdegno<br />

nei confronti<br />

<strong>di</strong> chi in nome<br />

<strong>di</strong> una falsa<br />

religiosità<br />

inganna<br />

il prossimo

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