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di barzellette - Circolo culturale Giancarlo Costa

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<strong>di</strong> un corpo.<br />

Sulla tomba <strong>di</strong> un certo Ignaz Breitenseher: “Silenziosa<br />

e solitaria fu la sua vita, fedele e attiva la sua mano”.<br />

Questa è l’incisione funeraria sulla tomba <strong>di</strong> un gentiluomo<br />

famoso in vita per la sua cortesia: “Qui giace lord<br />

Barlington. Scusate se non mi alzo”.<br />

Epitaffio <strong>di</strong> un avvocato in Inghilterra: Sir John Strange<br />

(strange significa raro): “Qui giace un avvocato onesto,<br />

questo è Strange”.<br />

Nel cimitero <strong>di</strong> Wimborne, sempre in Inghilterra, a ricordo<br />

<strong>di</strong> John Penny sta scritto: “Se ritrovare sol<strong>di</strong> è il<br />

tuo mestiere, scavando qui, alla profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> qualche<br />

metro, potrai trovare un Penny”.<br />

Ancora in Inghilterra, a Ribbesford, per Anna Wallace:<br />

“I bambini <strong>di</strong> Israele volevano il pane e Dio mandò loro<br />

la manna . Il signor Cler Wallace voleva una moglie e il<br />

<strong>di</strong>avolo gli mandò Anna”.<br />

Epitaffio sulla tomba <strong>di</strong> Ezechial Aiklein Dalhousie. In<br />

Scozia: “Qui giace… età 102 anni, era buono. Morto<br />

giovane”.<br />

Su <strong>di</strong> un’urna funeraria le parole: “Pace alle mie ceneri.<br />

Si prega <strong>di</strong> non starnutire, grazie”.<br />

Ancora epitaffi: “Questa è la tomba <strong>di</strong> Serafino Viola,<br />

pagata a rate quand’era in vita”.“Qui giace Leo Cinquemani,<br />

instancabile lavoratore”.“Qui riposa Onofrio<br />

Mondragoni, uomo pieno <strong>di</strong> vita”.<br />

Celeberrimo quello <strong>di</strong> un vignettista e umorista <strong>di</strong> cui si<br />

è persa la conoscenza, morto a Roma nel 1998: “Ed ora<br />

che mia suocera qui giace, lei non lo so, ma io riposo in<br />

pace”. Di un attore etrusco: “Sono morto tante volte, ma<br />

così mai”.<br />

Per un incidente: “Uomo <strong>di</strong> grande <strong>di</strong>rittura morale, vissuto<br />

con linearità e rettitu<strong>di</strong>ne, morto in curva”.<br />

Rovinato dalle me<strong>di</strong>cine: “Per stare meglio sono finito<br />

qua”. Di Benedetta Gaia Bellina sta scritto: “Qui riposa...<br />

donna instancabile. Ha amato la vita. Suo marito.<br />

Tutto il paese”.<br />

“Nacque, visse, morì Emilia Peruzzi Dell’Antella. Ora<br />

ella qui riposa in pace e finalmente tace”.<br />

Il poeta <strong>di</strong>alettale romano Giovan Battista Marini vol-<br />

le per sé questo epitaffio: “O passeggero, qui fra tanta<br />

quiete, ‘sto morto senza er nome su la targa, volemo armeno<br />

adesso, un po’ de requie, prega li vivi de passà a<br />

la larga”.<br />

Per il condottiero e politico Gian Giacomo Trivulzio,<br />

sepolto nella basilica <strong>di</strong> San Nazaro Maggiore a Milano,<br />

la scritta: “Chi non riposò mai, ora riposa”.<br />

Il celebre Piovano Arlotto, membro della confraternita<br />

<strong>di</strong> Cristo Pellegrino in Firenze, fece scrivere sulla sua<br />

lapide ciò che ancor oggi si legge: “Questa sepoltura il<br />

Piovano Arlotto fece fare, per sè e per chi ci vuole entrare”.<br />

“Ho smesso <strong>di</strong> fumare”, epitaffio per Gianfranco<br />

Funari a Roma e al Monumentale <strong>di</strong> Milano, sulla lapide<br />

<strong>di</strong> Walter Chiari, umorista fino alla fine, l’ultima battuta<br />

che ci ha lasciato: “Amici non piangete, è soltanto sonno<br />

arretrato”. Questo invece è un esempio <strong>di</strong> epitaffio a<br />

doppio senso, ovvero quando il marito si chiama Felice:<br />

“Alla moglie prematuramente scomparsa, il marito Felice<br />

QMP” (qui memore pose).<br />

In America, ma in stati <strong>di</strong>versi, queste epigrafi quasi<br />

tragicomiche. Di Margaret Danieli, nel cimitero <strong>di</strong><br />

Richmond, Hollywood, Virginia, leggiamo: “Diceva<br />

sempre che aveva dei dolori ai pie<strong>di</strong> che l’uccidevano,<br />

ma nessuno le ha mai creduto”. Ad Enosburg Cade, Vermont,<br />

<strong>di</strong> Anna Hopewell sta scritto: “Qui giace il corpo<br />

della nostra Anna, morta a causa <strong>di</strong> una banana. Non<br />

è del frutto però la causa ma la buccia <strong>di</strong> esso che l’ha<br />

fatta scivolare”. A Thurmont, nel Maryland: “Qui riposa<br />

un ateo, tutto vestito bene e senza alcun luogo dove<br />

andare”. Albany, New York: Enrico Edsel Smith, nato<br />

nel 1903, morto nel 1942, “Ha guardato verso l’alto dal<br />

pozzo dell’ascensore per vedere se la cabina stesse scendendo.<br />

Sì, lo stava facendo”. In Girard, Pennsylvania,<br />

sulla tomba <strong>di</strong> Ellen Shannon: “Morto tragicamente in<br />

un rogo, il 21 marzo 1870, causato dall’esplosione <strong>di</strong><br />

una lampada riempita con R.E.Danforth, olio per lampada<br />

non esplosivo”. Sempre nel Vermont: “Alla memoria<br />

<strong>di</strong> mio marito John Barnes che morì il 3 gennaio 1803.<br />

La sua vedova bella e giovane, <strong>di</strong> 23 anni, ha molte qualità<br />

<strong>di</strong> buona moglie e desidera essere confortata”.<br />

a p r i l e - g i u g n o 2 0 1 0<br />

9<br />

Da sinistra:<br />

Emily Dickinson,<br />

Werner Heisenberg<br />

e Georges Bernanos<br />

Una quantità<br />

enorme <strong>di</strong> notizie<br />

è stata tramandata<br />

dalle lapi<strong>di</strong><br />

fin dai tempi<br />

remoti:<br />

basti pensare<br />

alla loro<br />

utilità<br />

nella decifrazione<br />

delle lingue

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