08.06.2013 Views

di barzellette - Circolo culturale Giancarlo Costa

di barzellette - Circolo culturale Giancarlo Costa

di barzellette - Circolo culturale Giancarlo Costa

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Il Carnevale<br />

Il carnevale è gioia <strong>di</strong> vivere, amore, allegria,<br />

giovinezza, vuole cancellare i momenti <strong>di</strong>fficili<br />

dell’anno appena trascorso ed è speranza nel<br />

futuro. Esalta il concetto edonistico della vita<br />

così bene espresso nel delizioso Canto Carnascialesco<br />

<strong>di</strong> Lorenzo il Magnifico, il Trionfo <strong>di</strong> Bacco<br />

ed Arianna, in cui l’autore, secondo il critico Natalino<br />

Sapegno, “ si fa cantore <strong>di</strong> un’ebbrezza vasta e <strong>di</strong>ffusa<br />

quanto indeterminata e povera <strong>di</strong> rilievo in<strong>di</strong>viduale.”<br />

Quant’è bella giovinezza<br />

che si fugge tuttavia!<br />

Chi vuol esser lieto sia:<br />

<strong>di</strong> doman non c’è certezza...<br />

...Ciascun apra ben gli orecchi,<br />

<strong>di</strong> doman nessun si paschi,<br />

siam, giovani e vecchi<br />

lieti ognun, femmine e maschi,<br />

ogni tristo pensier caschi:<br />

facciam festa, tuttavia.<br />

Chi vuol esser lieto sia<br />

Di doman non c’è certezza!<br />

Celebrare il carnevale è vivere una festa <strong>di</strong> libertà, un<br />

rito liberatorio, un mutare d’identità, un gioco delle<br />

parti, come riscatto da schemi in cui si è costretti ad<br />

operare. Ci si traveste, si indossa una maschera, si assumono<br />

ruoli <strong>di</strong>versi dal quoti<strong>di</strong>ano. Questo è lo spirito<br />

del carnevale da anni lontani che si perdono nel tempo<br />

ed è ancor vivo ai giorni nostri: gli uomini indossano<br />

abiti femminili, le donne quelli maschili, si <strong>di</strong>venta un<br />

personaggio illustre o un poveraccio, il malinconico<br />

Pierrot o l’allegro Arlecchino, si <strong>di</strong>venta un’ immagine<br />

caricaturale <strong>di</strong> una persona nota, oppure un gattone,<br />

una tigre aggressiva, un mostro... Le feste dei bimbi<br />

sono affollate <strong>di</strong> fatine, Biancaneve, damine, pellerossa,<br />

Zorro, Batman, extraterrestri...<br />

L’etimologia della parola carnevale non è chiara; va<br />

per la maggiore la derivazione dal latino “carnem<br />

vale”, ad<strong>di</strong>o alla carne, proprio del primo giorno <strong>di</strong><br />

quaresima. Le feste carnevalesche sono nate da miti<br />

nel tempo<br />

ABBUFFATE, MASCHERATE, DANZE E ALLEGRIA<br />

<strong>di</strong><br />

Eufemia Marchis Magliano<br />

antichissimi, proprii <strong>di</strong> varie civiltà, dal concetto della<br />

deità del Sole e della Terra e dei loro poteri misteriosi<br />

da propiziare con cerimonie sacre. Le costumanze<br />

carnevalesche nel corso degli anni si sono rifatte alle<br />

antiche feste religiose per gli auspici del nuovo anno<br />

agli inizi della primavera, la rinascita della natura dopo<br />

la stasi invernale. Assiri, Babilonesi, Egizi, Greci,<br />

Romani solevano de<strong>di</strong>care i giorni <strong>di</strong> fine inverno a riti<br />

festosi con cortei, danze, maschere, canti, che terminavano<br />

per lo più con il sacrificio agli Dei <strong>di</strong> un animale,<br />

simbolo dello spirito del male. I popoli mesopotamici<br />

davano alla loro festa la caratteristica <strong>di</strong> un rituale magico<br />

in cui la lotta fra il bene ed il male rappresentava<br />

la ricerca dell’immortalità con le cerimonie dell’acqua<br />

e della “pianta <strong>di</strong> vita” nello svolgersi delle stagioni.<br />

A Babilonia il <strong>di</strong>o Sole era posto su <strong>di</strong> una nave con<br />

ruote che procedeva accompagnata da gente festante<br />

in ruoli invertiti: il ricco <strong>di</strong>ventava povero, lo schiavo<br />

padrone ed era concessa una gran<strong>di</strong>ssima libertà;<br />

infatti non c’era freno alla lussuria, al gioco, a pantagrueliche<br />

abbuffate.<br />

Nell’antico Egitto l’avvento della primavera era celebrato<br />

con sette giorni <strong>di</strong> cerimonie e luculliani banchetti.<br />

Uomini, donne, giovani ed anziani, tutti mascherati,<br />

seguivano per le vie delle città un bue <strong>di</strong>pinto e dalle<br />

corna dorate, addobbato con un manto sontuoso.<br />

L’avanzare del corteo era accompagnato da fanciulle<br />

nude e da sacerdoti che danzavano cantando lo<strong>di</strong> al<br />

bue, ad Osiride, <strong>di</strong>o della vegetazione, ed alla sua sposa<br />

Iside, dea della natura. Al termine delle feste il bue<br />

era sacrificato agli dei fra il salmo<strong>di</strong>are dei sacerdoti.<br />

Questo tipo <strong>di</strong> festeggiamenti, passato in Grecia, <strong>di</strong>ede<br />

origine alle celebrazioni del ritorno della primavera nel<br />

mito <strong>di</strong> Demetra, la madre Terra, e Persefone, sua figlia,<br />

simbolo della rinascita della vegetazione. Per una<br />

settimana, uomini e donne in maschera danzavano e<br />

cantavano inni <strong>di</strong> auspicio per il ritorno alla vita della<br />

natura, seguendo il corteo orgiastico del <strong>di</strong>o Dioniso,<br />

protettore del vino e del ciclo delle stagioni.<br />

a p r i l e - g i u g n o 2 0 1 0<br />

Cultura&&&<br />

15<br />

Storia<br />

L’etimologia<br />

della parola<br />

non è chiara:<br />

va per la maggiore<br />

la derivazione<br />

dal latino<br />

“carnem vale”,<br />

ad<strong>di</strong>o alla carne,<br />

proprio del primo<br />

giorno<br />

<strong>di</strong> quaresima

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!