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Il sistema immunitario 1 (PDF) - Il sito della QUARTA A

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(che non è un anticorpo) che funge da recettore, a cui sono associati vari tipi di<br />

corecettori. <strong>Il</strong> virus HIV riesce a infettare le cellule T del tipo CD4 + perché,<br />

disgraziatamente, utilizza proprio questo loro particolare corecettore come un<br />

grimaldello per entrare nella cellula.<br />

<strong>Il</strong> complesso maggiore di istocompatibilità:<br />

I recettori delle cellule T si legano agli antigeni solo quando questi vengono loro<br />

“offerti”, da un macrofago o da un altro tipo di cellula immunitaria, unitamente a una<br />

proteina del complesso maggiore di istocompatibilità (MHC). Queste proteine sono<br />

presenti in tutte le cellule dell’organismo, e ogni individuo ne presenta una<br />

combinazione particolare: si tratta cioè di vere e proprie impronte digitali cellulari,<br />

che consentono al <strong>sistema</strong> <strong>immunitario</strong> di distinguere il self dal nonself.<br />

La “compatibilità” tra il donatore e il ricevente, che consente o meno di effettuare<br />

trapianti di organi, si riferisce proprio a simili combinazioni di queste proteine: se<br />

infatti le proteine di istocompatibilità sono diverse, le cellule T riconoscono che il<br />

tessuto trapiantato non è self e lo attaccano.<br />

Le strategie per ridurre la probabilità del rigetto del trapianto sono parecchie, e<br />

tendono sia a minimizzare l’”estraneità” del trapianto sia a sopprimere il meccanismo<br />

di rigetto:<br />

Si sceglie un donatore compatibile con il ricevente, verificando che le<br />

proteine di superficie delle cellule del donatore (gli antigeni di<br />

istocompatibilità) corrispondano quanto più possibile a quelle del ricevente.<br />

Quanto maggiore è la corrispondenza, tanto minore è la probabilità di un<br />

rigetto. Tuttavia il rischio è sempre presente, dato che non esistono al<br />

mondo due persone che abbiano tutti gli antigeni di istocompatibilità<br />

identici, fatta eccezione per i gemelli monovulari;<br />

<strong>Il</strong> soggetto che riceve il trapianto viene trattato con farmaci (come la<br />

ciclosporina, un composto di origine fungina) che sopprimono l’immunità<br />

mediata da cellule e quindi riducono le capacità di rigetto del trapianto.<br />

Anche se oggi questi farmaci sono piuttosto efficaci, la soppressione del<br />

<strong>sistema</strong> <strong>immunitario</strong> rende l’organismo ricevente molto vulnerabile alle<br />

infezioni.<br />

Cellule T citotossiche, helper, suppressor, effettrici:<br />

04.10.2005 IL SISTEMA IMMUNITARIO 20

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