religioni - Homolaicus
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162 » CHIESA ORTODOSSA<br />
La laicità è assente in Grecia<br />
Un paese quasi<br />
teocratico<br />
(e i risultati si vedono)<br />
Sotirios F. Drokalos<br />
GIURISTA<br />
» Il privilegio della Chiesa Ortodossa<br />
Atene, marzo 2010<br />
Un dato sconosciuto in Italia fuori dagli ambiti<br />
giuridici è la mancanza di laicità nella<br />
Grecia moderna, la cui forma statale si considera<br />
simile a quella italiana mentre, come<br />
vedremo, questo vale solo per l’apparenza<br />
della struttura istituzionale e non per la sua<br />
natura profonda. La differenza cruciale ed<br />
ultima tra uno stato laico e uno religioso è la<br />
fonte legittimativa suprema delle sue istituzioni.<br />
La Costituzione della Repubblica<br />
Ellenica, nel suo frontespizio, recita: «Nel<br />
nome della Santa e Consustanziale e Indivisa<br />
Trinità», e chiarisce sin dall’inizio su che cosa<br />
poggia la sua legittimazione, indipendentemente<br />
dal fatto che nel primo comma dell’art.<br />
1 dichiari che la Grecia è una Repubblica<br />
democratica parlamentare e nel secondo che<br />
«fondamento della Repubblica è il potere<br />
popolare». Nell’art. 3 poi, vediamo che<br />
«Religione dominante in Grecia è la Religione<br />
della Chiesa Ortodossa Orientale di Cristo».<br />
La Chiesa Ortodossa di Grecia, che riconosce<br />
come suo capo nostro Signore Gesù Cristo, è<br />
«indissolubilmente e dottrinalmente unita alla<br />
Grande Chiesa di Costantinopoli e ad ogni altra<br />
Chiesa di Cristo dello stesso dogma (…), è<br />
indipendente ed è amministrata dal Santo<br />
Sinodo dei Vescovi». Con questa norma la prevalenza<br />
della religione ortodossa e della sua<br />
chiesa acquista un calibro costituzionale, vale a<br />
dire che non esiste solo di fatto, ma viene riconosciuta<br />
e imposta come tale dallo stesso Stato,<br />
il quale, proseguendo in una regolamentazione<br />
delle funzioni ecclesiastiche di base, accetta la<br />
sua interferenza con esse, mentre provvede a<br />
“Santificazione” di una scuola<br />
riconoscere l’indipendenza della chiesa ortodossa<br />
contemporaneamente astenendosi dal<br />
fare altrettanto per se stesso.<br />
» Le altre <strong>religioni</strong> e la laicità<br />
Le tendenze politiche e giuridiche favorevoli<br />
alla situazione attuale e alla sua perpetuazione,<br />
obiettano che la norma ha carattere<br />
“accertativo” e non costitutivo né legalmente<br />
rilevante in quanto, nell’art. 13, viene difesa la<br />
libertà religiosa; un’affermazione del genere<br />
dal punto di vista della laicità è ovviamente<br />
fuori luogo, dato che una carta costituzionale<br />
esprime la mentalità e il regolamento giuridico<br />
e sociale di un paese in un dato momento<br />
storico. La libertà religiosa deve prescindere<br />
dal fatto che uno Stato si dica laico o confessionale,<br />
non essendo essa un attributo della<br />
laicità ma una caratteristica presente anche in<br />
stati apertamente confessionali nel grado in<br />
cui essi siano tolleranti. Perfino le teocrazie<br />
più dure e assolute tollerano la presenza di<br />
confessioni o culti diversi da quello dominante<br />
e statale, tolleranza che nel caso della<br />
Grecia è molto ristretta dal momento che<br />
manca fino ad oggi una legalizzazione per<br />
l’ebraismo e l’islamismo.<br />
Lo Stato greco riconosce la libertà religiosa<br />
solo come diritto individuale, non collettivo,<br />
e questa mancanza di una forma legale fa sì<br />
che <strong>religioni</strong> di grande diffusione mondiale<br />
come il cattolicesimo, il protestantesimo, il<br />
buddhismo o l’induismo, ma anche la religione<br />
greca autoctona, siano costrette a funzionare<br />
come associazioni culturali o politiche e<br />
non religiose, mentre per la costruzione di un<br />
loro luogo di culto è necessario il consenso