religioni - Homolaicus
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170 » STORIA<br />
per fare qualche esempio, anno più, anno meno,<br />
in Cina stanno tranquillamente vivendo il 4706-<br />
7; in India, dipendendo delle varie <strong>religioni</strong>, il<br />
2065-6, il 1936 o il 5112 (ma come fanno?);<br />
ancora, nell’Islam stanno vivendo il 1431-32, in<br />
Israele il 5770-71, in Giappone il 2570, in Iran e<br />
presso i curdi il 1388-9, nello Sri Lanka il 2553-<br />
4, in Eritrea il calendario copto riporta il 1726-7.<br />
Teoricamente, riformando di nuovo il calendario,<br />
o meglio, la numerazione degli anni, per far contenta<br />
tutta l’umanità, si potrebbe partire con l’anno<br />
1 prendendo in considerazione l’anno solare<br />
in cui è apparso il primo uomo sulla Terra, ma<br />
quello è chiaramente impossibile da determinare.<br />
Magari si potrebbe chiamare anno 1 l’anno in cui<br />
si è verificata la prima testimonianza dell’intelligenza<br />
umana sulla Terra; ma è difficile determinare<br />
anche quello, poiché con i ritrovamenti archeologici<br />
sarebbe sempre più retrodatabile, con conseguente<br />
resettaggio di tutta la datazione. Si<br />
potrebbe partire dal 9000 a.C., periodo fissato<br />
come inizio dell’”Età Neolitica” e quindi della<br />
storia dell’uomo. Ma se poi venisse ritrovato qualche<br />
reperto archeologico ascrivibile al neolitico e<br />
risalente ad epoche precedenti?<br />
Ci si dovrà accontentare per ora dell’attuale datazione<br />
adottata dagli “occidentali”, un po’ troppo<br />
“cristianocentrica”, mi si passi il termine; non si<br />
può non notare come sia unilaterale, al limite dell’irrispettoso<br />
verso le altre <strong>religioni</strong> praticate sulla<br />
Terra, e anche verso chi non segue nessuna religione<br />
e che, magari, vorrebbe che l’anno 1 coincidesse<br />
con la nascita di Galileo, di Leonardo,<br />
Einstein o Vasco Rossi (ognuno è libero di credere<br />
o non credere, venerare o no chi gli pare).<br />
D’altronde quasi un secolo fa un certo uomo politico<br />
italiano, riuscendo ad avere una certa<br />
influenza, decise di ricominciare dall’anno uno<br />
“dell’era fascista”, e il suo conteggio è andato<br />
avanti per una ventina di anni.<br />
Scrive il prof. Francesco Alberoni, sociologo di<br />
fama internazionale (da Il mistero dell’innamoramento):<br />
I grandi movimenti inaugurano una nuova era,<br />
un ricominciamento del tempo. Il cristiano incomincia<br />
a contare il tempo dalla nascita di Cristo,<br />
l’islamico dall’Egira. (…) Lo stato nascente di<br />
ogni nuovo movimento costituisce esso stesso il<br />
tempo divino delle origini. Con esso ha origine il<br />
mondo, ha inizio una nuova era. Novus ordo saeculorum.<br />
In conclusione, sembra proprio incredibile che ai<br />
nostri giorni, raggiunta ormai la globalizzazione,<br />
non sempre termine negativo, con l’opportunità<br />
per ogni popolo della Terra ha di essere in contatto<br />
con tutti gli altri, è strano che non si sia ancora<br />
trovato un modo unico di conteggiare il tempo,<br />
a prescindere dalle <strong>religioni</strong> e dai sacerdoti, magari<br />
affidandosi agli uomini di scienza; un modo<br />
universale di conteggio di giorni, mesi, anni, che<br />
risulterebbe una panacea per ogni tipo di interazione<br />
a livello internazionale. Qualcosa, insomma,<br />
che ricalchi quanto fu fatto ad opera della<br />
Rivoluzione francese, sulle orme<br />
dell’Illuminismo, per unificare e razionalizzare i<br />
sistemi e le unità di misura con la creazione del<br />
sistema metrico-decimale.<br />
A voler complicare di più l’argomento, si sa che la<br />
lunghezza dei nostri anni dipende dai giri effettuati<br />
dal nostro pianeta intorno al Sole. Ad esempio<br />
il pianeta Mercurio, il più vicino al Sole, per<br />
effettuare la sua rivoluzione impiega circa 88<br />
giorni terrestri, mentre Plutone impiega circa 248<br />
anni terrestri. Mi chiedo cosa succederà, a causa<br />
del nostro sistema di conteggio del tempo dipendente<br />
dai giri della Terra intorno al Sole, quando<br />
inizieremo a colonizzare veramente lo spazio, e<br />
soprattutto quando entreremo in contatto con<br />
intelligenze extraterrestri. Quel giorno saremo<br />
costretti ad adottare una datazione universale,<br />
indipendente dal tempo della rotazione terrestre,<br />
e meno che mai dalla nascita di Cristo o<br />
dall’Egira, fenomeni molto campanilistici e di<br />
nessuna rilevanza per le intelligenze provenienti<br />
da altri sistemi stellari o addirittura da altre galassie.<br />
Per risolvere il problema l’unica soluzione sarà<br />
quella di adottare una data astrale, un’unica<br />
numerazione che prescinderà dai tradizionali<br />
giorni, mesi, anni terrestri; un numero assoluto<br />
valido in tutto il grandioso sistema universale e<br />
scandito come da un battito atomico. Come dire<br />
che anche nell’ambito della misura del tempo,<br />
così come dovrebbe essere nella bioetica, nel<br />
diritto, nella cosmologia, nell’antropologia, nell’epistemologia<br />
ecc., le <strong>religioni</strong> hanno fatto il<br />
loro tempo, e che la parola, finalmente, passi alla<br />
Scienza, alla Ragione dell’Uomo, all’oggettività.