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VITA DI SEZIONE<br />
10<br />
IL C.A.I. NEL VOLONTARIATO<br />
Carissimi soci soci e amici del C.A.I. mantovano,<br />
vogliate scusare quel “carissimi” un po' troppo<br />
confidenziale confidenziale che sta in apertura alla alla presente; vi<br />
assicuro che viene dal cuore e da quel senso <strong>di</strong><br />
amicizia che accomuna tutti tutti quelli che “vivono” “vivono” la<br />
montagna ed è per questo che mi prendo prendo la libertà <strong>di</strong><br />
rendervi partecipi <strong>di</strong> alcune mie considerazioni<br />
Circa 38 milioni <strong>di</strong> persone in Europa, Europa, il 10% della<br />
popolazione, sono portatori <strong>di</strong> una <strong>di</strong>sabilità.<br />
Nonostante ci siano stati stati negli ultimi anni molti<br />
progressi, queste persone devono ancora<br />
confrontarsi con moltissime barriere per accedere<br />
agli e<strong>di</strong>fici o utilizzare mezzi <strong>di</strong> trasporto, per inserirsi<br />
nella scuola e nel lavoro, per ottenere tutte le cure cure che<br />
sono loro necessarie per avere un luogo in cui vivere<br />
serenamente e “normalmente” la propria vita anche<br />
quando i famigliari più intimi non saranno più.<br />
La sezione del C.A.I. <strong>di</strong> <strong>Mantova</strong> dal 2001 (ve<strong>di</strong><br />
<strong>Mantova</strong>Cai n°2) ha deciso <strong>di</strong> partecipare allo sforzo<br />
collettivo <strong>di</strong> impegno e sensibilizzazione intrapreso<br />
da un gruppetto <strong>di</strong> soci per portare a termine la<br />
ristrutturazione <strong>di</strong> una vecchia corte agricola e farne<br />
un “Centro Disabili”.<br />
L'idea nasce dalla consapevolezza che la <strong>di</strong>sabilità è<br />
un problema <strong>di</strong> tutti. Che non deve investire solo chi<br />
ne è portatore, ma che deve essere preso in carico<br />
dalla società nel suo complesso. complesso.<br />
Lo spirito alpino alpino che aleggia nei cuori <strong>di</strong> chi “vive” la<br />
montagna spera che il singolo singolo esempio possa<br />
costituire un segnale, segnale, che vada oltre la limitatezza<br />
dell'iniziativa in sé con la consapevolezza che si può e<br />
si deve fare molto molto <strong>di</strong> più, ma che comunque<br />
l'importante è fare.<br />
Tutti sanno fare molte cose e ne possono apprendere apprendere<br />
molte altre; perché perché queste possibilità <strong>di</strong>ventino realtà<br />
occorre che tutti imparino a conoscerle e ad avere<br />
fiducia nelle loro capacità.<br />
L'iniziativa dell'Associazione San Lorenzo-onlus<br />
vuole essere un punto <strong>di</strong> partenza per riflettere<br />
insieme, nella convinzione che tutti noi, più fortunati,<br />
“POSSIAMO AIUTARLI”. Tra un lavoretto e l'altro<br />
alcuni caini mantovani si sono trovati a <strong>di</strong>retto<br />
contatto con gli “OSPITI” “OSPITI” che frequentano il Centro ed<br />
hanno avuto la possibilità <strong>di</strong> rendersi conto <strong>di</strong> come<br />
un semplice gesto della nostra normalità possa<br />
essere <strong>di</strong> gioia e <strong>di</strong> sollievo a soggetti che<br />
quoti<strong>di</strong>anamente si sentono isolati dai”normali”.<br />
Dentro Dentro questa “società persa”… <strong>di</strong> pensieri deboli,<br />
relazioni fragili e valori sfuggevoli, c'è un filo <strong>di</strong><br />
speranza. Sono quegli uomini e quelle donne - padri,<br />
madri, volontari ecc. - che che continuano a tessere nelle<br />
trame <strong>di</strong> un “vuoto quoti<strong>di</strong>ano” la via della carità, della<br />
possibile felicità e della pace, l'utopia della giustizia e<br />
<strong>di</strong> una vita bella da vivere perché vissuta prima da loro<br />
stessi. Sono coloro che non si arrendono e<br />
continuano a esprimere esperienze <strong>di</strong> fiducia e <strong>di</strong><br />
ripresa a persone che possono vivere e far vivere.<br />
Tutti Tutti noi che con motivazioni profonde, spesso e<br />
volentieri sofferte e maturate lentamente, arriviamo<br />
alla “San Lorenzo” con addosso la stanchezza della<br />
monotonia quoti<strong>di</strong>ana, riemergiamo dopo due o tre<br />
ore con energie nuove e una gran pace dentro, con la<br />
sensazione <strong>di</strong> aver ritrovato “il sentiero dopo esserti<br />
perso” o finalmente <strong>di</strong> ricordare qualcosa che<br />
neanche sapevi <strong>di</strong> aver <strong>di</strong>menticato.<br />
Nel nostro “Centro” scopri che il valore <strong>di</strong> una persona<br />
non si misura dal successo, dal ren<strong>di</strong>mento o<br />
dall'efficienza… Scopri tesori preziosi, nascosti in chi<br />
apparentemente non risponde ai parametri della<br />
società, in chi faticosamente cerca <strong>di</strong> riprendere il<br />
cammino, in chi, suo malgrado, porta una croce<br />
pesante e invece <strong>di</strong> esserne schiacciato, ne sa trarre<br />
amore da donare.<br />
La nostra “Casa” “Casa” è nata, a suo tempo, dalla<br />
generosità <strong>di</strong> persone, giovani e non più più giovani, che<br />
avevano capito l'importanza l'importanza della solidarietà e<br />
avevano deciso <strong>di</strong> fare della loro esperienza <strong>di</strong> vita un<br />
dono. Ancora oggi la “Casa” “Casa” è sostenuta da preziose<br />
persone che in vari ambiti donano il loro tempo, la loro<br />
competenza e solidarietà, credendo nella forza del<br />
volontariato ed è per questo che atten<strong>di</strong>amo anche anche te.<br />
Dire “non ho tempo” è un'ipocrisia; per le cose<br />
importanti c'è sempre tempo, basta sottrarlo alle cose<br />
inutili, superflue che riempiono la vita <strong>di</strong> ognuno.<br />
È questa l'occasione per ringraziare quanti ci hanno<br />
accompagnato in questi anni con la loro amicizia, amicizia, per<br />
dare il benvenuto a chi ha iniziato ora a conoscerci e<br />
aspettare con con fiduciosa speranza altri che vorranno<br />
aggiungersi.<br />
Presidente Associazione San Lorenzo-onlus<br />
Giuseppe Corradelli<br />
VERSO UNA NUOVA AVVENTURA...<br />
Tutto è cominciato quasi per scherzo…<br />
La prima settimana dell'agosto scorso ho aderito a<br />
questa esperienza per me assolutamente nuova. Sì,<br />
infatti, avendo solamente problemi motori ho potuto<br />
affrontare il mio percorso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> come qualsiasi altro<br />
studente, seppur con qualche <strong>di</strong>fficoltà.<br />
Nonostante la novità della situazione non è stato<br />
<strong>di</strong>fficile per me prendervi parte ed essendo, nel mio<br />
piccolo, abbastanza autonoma sono presto passata<br />
dalla con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> “ospite assistito” a quella <strong>di</strong> aiuto<br />
dei responsabili e collaboratori dell'Associazione S.<br />
Lorenzo Onlus.<br />
Quest'esperienza mi è stata utile sotto <strong>di</strong>versi punti <strong>di</strong><br />
vista, non da ultimo quello formativo e conoscitivo che<br />
ha corredato i miei stu<strong>di</strong> in psicologia <strong>di</strong><br />
sperimentazione sul campo, il che non guasta<br />
assolutamente, anzi, riempie dei vuoti e aiuta a<br />
comprendere meglio rendendo meno sterile ciò che si<br />
è stu<strong>di</strong>ato (più se ne fa meglio è!). Dal punto <strong>di</strong> vista<br />
relazionale poi e umano soprattutto, questa è una<br />
situazione che ti arricchisce notevolmente e impari ad<br />
andare oltre i limiti e i problemi <strong>di</strong> chi hai <strong>di</strong> fronte, con<br />
la scoperta <strong>di</strong> persone molto più affettuose <strong>di</strong> quanto<br />
sembri a prima vista.<br />
Per questa possibilità a me offerta, devo ringraziare,<br />
in primis l'Associazione S. Lorenzo Lorenzo Onlus nella<br />
persona <strong>di</strong> Giuseppe Corradelli suo presidente,<br />
nonché Elena Corradelli, responsabile del Progetto,<br />
Sperimentale Mese <strong>di</strong> Agosto, per averlo ideato e<br />
posto in essere, tutti i collaboratori e volontari C.A.I. e<br />
non che vi hanno preso parte e infine, ultima ma non<br />
ultima, l'Associazione Aurora, nella persona della<br />
presidente Na<strong>di</strong>a Zavanella, che ha aderito al progetto.<br />
Da ultimo, invito i membri del C.A.I. a proporre<br />
un'esperienza <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione con alcuni ragazzi<br />
<strong>di</strong>sabili, magari in montagna! Grazie a tutti<br />
Marianna Chio<strong>di</strong>ni<br />
La tua prematura scomparsa<br />
Ci ha molto sorpresi,<br />
Addolorati e commossi.<br />
Anche gli amici della <strong>Sezione</strong><br />
Ti hanno ricordato<br />
Per la tua bontà, generosità<br />
E grande professionalità<br />
Di accompagnatore<br />
Alpinista.<br />
Ci hai accompagnati su per gli impervi<br />
Sentieri delle nostre montagne<br />
Con la neve e con il sole.<br />
Adriana ed io<br />
Ti <strong>di</strong>remo grazie Maurizio!<br />
Per la tua grande <strong>di</strong>sponibilità<br />
E gentilezza,<br />
Eri sempre con il sorriso sulle labbra<br />
E con la gioia nel cuore.<br />
Anzi, per <strong>di</strong>re la verità, eravamo gli ultimi<br />
Della rutilante e lunga fila degli<br />
Escursionisti,<br />
Ma tu non ci ai mai lasciati soli<br />
Perché ti collocavi spesso in coda<br />
Al gruppo dei “caini” a fare<br />
“La ramazza” come si <strong>di</strong>ce in gergo alpinistico.<br />
Sei sempre stato considerato una<br />
Garanzia <strong>di</strong> sicurezza,<br />
Per tutti gli escursionisti “lenti”come noi<br />
Oggi che siamo qui riuniti al “Rifugio Fuciade”<br />
Alziamo il calice,<br />
Per onorare e ricordare degnamente<br />
Il nostro caro Maurizio,<br />
Che ci ha lasciato.<br />
Il nostro pensiero si è fermato<br />
Sull'ultima escursione<br />
Nel corso del tempo<br />
Il tempo che a te è stato negato<br />
Le alte montagne che fan corona<br />
A questa solitaria e serena vallata<br />
S'inchinano e piangono, per la tua <strong>di</strong>partita!<br />
Anch'esse ti ricorderanno<br />
Come l'escursionista solitario<br />
Ma tu non eri solitario<br />
Ma ci seguivi ad una certa <strong>di</strong>stanza.<br />
“Come <strong>di</strong>cono i cinesi”<br />
Eri l'ultimo a chiudere la porta.<br />
Diego Cocolo<br />
A ricordo dell'amico Maurizio Butturi<br />
prematuramente scomparso.