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2010/inverno - CAI Sezione di Mantova

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VITA DI SEZIONE<br />

10<br />

IL C.A.I. NEL VOLONTARIATO<br />

Carissimi soci soci e amici del C.A.I. mantovano,<br />

vogliate scusare quel “carissimi” un po' troppo<br />

confidenziale confidenziale che sta in apertura alla alla presente; vi<br />

assicuro che viene dal cuore e da quel senso <strong>di</strong><br />

amicizia che accomuna tutti tutti quelli che “vivono” “vivono” la<br />

montagna ed è per questo che mi prendo prendo la libertà <strong>di</strong><br />

rendervi partecipi <strong>di</strong> alcune mie considerazioni<br />

Circa 38 milioni <strong>di</strong> persone in Europa, Europa, il 10% della<br />

popolazione, sono portatori <strong>di</strong> una <strong>di</strong>sabilità.<br />

Nonostante ci siano stati stati negli ultimi anni molti<br />

progressi, queste persone devono ancora<br />

confrontarsi con moltissime barriere per accedere<br />

agli e<strong>di</strong>fici o utilizzare mezzi <strong>di</strong> trasporto, per inserirsi<br />

nella scuola e nel lavoro, per ottenere tutte le cure cure che<br />

sono loro necessarie per avere un luogo in cui vivere<br />

serenamente e “normalmente” la propria vita anche<br />

quando i famigliari più intimi non saranno più.<br />

La sezione del C.A.I. <strong>di</strong> <strong>Mantova</strong> dal 2001 (ve<strong>di</strong><br />

<strong>Mantova</strong>Cai n°2) ha deciso <strong>di</strong> partecipare allo sforzo<br />

collettivo <strong>di</strong> impegno e sensibilizzazione intrapreso<br />

da un gruppetto <strong>di</strong> soci per portare a termine la<br />

ristrutturazione <strong>di</strong> una vecchia corte agricola e farne<br />

un “Centro Disabili”.<br />

L'idea nasce dalla consapevolezza che la <strong>di</strong>sabilità è<br />

un problema <strong>di</strong> tutti. Che non deve investire solo chi<br />

ne è portatore, ma che deve essere preso in carico<br />

dalla società nel suo complesso. complesso.<br />

Lo spirito alpino alpino che aleggia nei cuori <strong>di</strong> chi “vive” la<br />

montagna spera che il singolo singolo esempio possa<br />

costituire un segnale, segnale, che vada oltre la limitatezza<br />

dell'iniziativa in sé con la consapevolezza che si può e<br />

si deve fare molto molto <strong>di</strong> più, ma che comunque<br />

l'importante è fare.<br />

Tutti sanno fare molte cose e ne possono apprendere apprendere<br />

molte altre; perché perché queste possibilità <strong>di</strong>ventino realtà<br />

occorre che tutti imparino a conoscerle e ad avere<br />

fiducia nelle loro capacità.<br />

L'iniziativa dell'Associazione San Lorenzo-onlus<br />

vuole essere un punto <strong>di</strong> partenza per riflettere<br />

insieme, nella convinzione che tutti noi, più fortunati,<br />

“POSSIAMO AIUTARLI”. Tra un lavoretto e l'altro<br />

alcuni caini mantovani si sono trovati a <strong>di</strong>retto<br />

contatto con gli “OSPITI” “OSPITI” che frequentano il Centro ed<br />

hanno avuto la possibilità <strong>di</strong> rendersi conto <strong>di</strong> come<br />

un semplice gesto della nostra normalità possa<br />

essere <strong>di</strong> gioia e <strong>di</strong> sollievo a soggetti che<br />

quoti<strong>di</strong>anamente si sentono isolati dai”normali”.<br />

Dentro Dentro questa “società persa”… <strong>di</strong> pensieri deboli,<br />

relazioni fragili e valori sfuggevoli, c'è un filo <strong>di</strong><br />

speranza. Sono quegli uomini e quelle donne - padri,<br />

madri, volontari ecc. - che che continuano a tessere nelle<br />

trame <strong>di</strong> un “vuoto quoti<strong>di</strong>ano” la via della carità, della<br />

possibile felicità e della pace, l'utopia della giustizia e<br />

<strong>di</strong> una vita bella da vivere perché vissuta prima da loro<br />

stessi. Sono coloro che non si arrendono e<br />

continuano a esprimere esperienze <strong>di</strong> fiducia e <strong>di</strong><br />

ripresa a persone che possono vivere e far vivere.<br />

Tutti Tutti noi che con motivazioni profonde, spesso e<br />

volentieri sofferte e maturate lentamente, arriviamo<br />

alla “San Lorenzo” con addosso la stanchezza della<br />

monotonia quoti<strong>di</strong>ana, riemergiamo dopo due o tre<br />

ore con energie nuove e una gran pace dentro, con la<br />

sensazione <strong>di</strong> aver ritrovato “il sentiero dopo esserti<br />

perso” o finalmente <strong>di</strong> ricordare qualcosa che<br />

neanche sapevi <strong>di</strong> aver <strong>di</strong>menticato.<br />

Nel nostro “Centro” scopri che il valore <strong>di</strong> una persona<br />

non si misura dal successo, dal ren<strong>di</strong>mento o<br />

dall'efficienza… Scopri tesori preziosi, nascosti in chi<br />

apparentemente non risponde ai parametri della<br />

società, in chi faticosamente cerca <strong>di</strong> riprendere il<br />

cammino, in chi, suo malgrado, porta una croce<br />

pesante e invece <strong>di</strong> esserne schiacciato, ne sa trarre<br />

amore da donare.<br />

La nostra “Casa” “Casa” è nata, a suo tempo, dalla<br />

generosità <strong>di</strong> persone, giovani e non più più giovani, che<br />

avevano capito l'importanza l'importanza della solidarietà e<br />

avevano deciso <strong>di</strong> fare della loro esperienza <strong>di</strong> vita un<br />

dono. Ancora oggi la “Casa” “Casa” è sostenuta da preziose<br />

persone che in vari ambiti donano il loro tempo, la loro<br />

competenza e solidarietà, credendo nella forza del<br />

volontariato ed è per questo che atten<strong>di</strong>amo anche anche te.<br />

Dire “non ho tempo” è un'ipocrisia; per le cose<br />

importanti c'è sempre tempo, basta sottrarlo alle cose<br />

inutili, superflue che riempiono la vita <strong>di</strong> ognuno.<br />

È questa l'occasione per ringraziare quanti ci hanno<br />

accompagnato in questi anni con la loro amicizia, amicizia, per<br />

dare il benvenuto a chi ha iniziato ora a conoscerci e<br />

aspettare con con fiduciosa speranza altri che vorranno<br />

aggiungersi.<br />

Presidente Associazione San Lorenzo-onlus<br />

Giuseppe Corradelli<br />

VERSO UNA NUOVA AVVENTURA...<br />

Tutto è cominciato quasi per scherzo…<br />

La prima settimana dell'agosto scorso ho aderito a<br />

questa esperienza per me assolutamente nuova. Sì,<br />

infatti, avendo solamente problemi motori ho potuto<br />

affrontare il mio percorso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> come qualsiasi altro<br />

studente, seppur con qualche <strong>di</strong>fficoltà.<br />

Nonostante la novità della situazione non è stato<br />

<strong>di</strong>fficile per me prendervi parte ed essendo, nel mio<br />

piccolo, abbastanza autonoma sono presto passata<br />

dalla con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> “ospite assistito” a quella <strong>di</strong> aiuto<br />

dei responsabili e collaboratori dell'Associazione S.<br />

Lorenzo Onlus.<br />

Quest'esperienza mi è stata utile sotto <strong>di</strong>versi punti <strong>di</strong><br />

vista, non da ultimo quello formativo e conoscitivo che<br />

ha corredato i miei stu<strong>di</strong> in psicologia <strong>di</strong><br />

sperimentazione sul campo, il che non guasta<br />

assolutamente, anzi, riempie dei vuoti e aiuta a<br />

comprendere meglio rendendo meno sterile ciò che si<br />

è stu<strong>di</strong>ato (più se ne fa meglio è!). Dal punto <strong>di</strong> vista<br />

relazionale poi e umano soprattutto, questa è una<br />

situazione che ti arricchisce notevolmente e impari ad<br />

andare oltre i limiti e i problemi <strong>di</strong> chi hai <strong>di</strong> fronte, con<br />

la scoperta <strong>di</strong> persone molto più affettuose <strong>di</strong> quanto<br />

sembri a prima vista.<br />

Per questa possibilità a me offerta, devo ringraziare,<br />

in primis l'Associazione S. Lorenzo Lorenzo Onlus nella<br />

persona <strong>di</strong> Giuseppe Corradelli suo presidente,<br />

nonché Elena Corradelli, responsabile del Progetto,<br />

Sperimentale Mese <strong>di</strong> Agosto, per averlo ideato e<br />

posto in essere, tutti i collaboratori e volontari C.A.I. e<br />

non che vi hanno preso parte e infine, ultima ma non<br />

ultima, l'Associazione Aurora, nella persona della<br />

presidente Na<strong>di</strong>a Zavanella, che ha aderito al progetto.<br />

Da ultimo, invito i membri del C.A.I. a proporre<br />

un'esperienza <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione con alcuni ragazzi<br />

<strong>di</strong>sabili, magari in montagna! Grazie a tutti<br />

Marianna Chio<strong>di</strong>ni<br />

La tua prematura scomparsa<br />

Ci ha molto sorpresi,<br />

Addolorati e commossi.<br />

Anche gli amici della <strong>Sezione</strong><br />

Ti hanno ricordato<br />

Per la tua bontà, generosità<br />

E grande professionalità<br />

Di accompagnatore<br />

Alpinista.<br />

Ci hai accompagnati su per gli impervi<br />

Sentieri delle nostre montagne<br />

Con la neve e con il sole.<br />

Adriana ed io<br />

Ti <strong>di</strong>remo grazie Maurizio!<br />

Per la tua grande <strong>di</strong>sponibilità<br />

E gentilezza,<br />

Eri sempre con il sorriso sulle labbra<br />

E con la gioia nel cuore.<br />

Anzi, per <strong>di</strong>re la verità, eravamo gli ultimi<br />

Della rutilante e lunga fila degli<br />

Escursionisti,<br />

Ma tu non ci ai mai lasciati soli<br />

Perché ti collocavi spesso in coda<br />

Al gruppo dei “caini” a fare<br />

“La ramazza” come si <strong>di</strong>ce in gergo alpinistico.<br />

Sei sempre stato considerato una<br />

Garanzia <strong>di</strong> sicurezza,<br />

Per tutti gli escursionisti “lenti”come noi<br />

Oggi che siamo qui riuniti al “Rifugio Fuciade”<br />

Alziamo il calice,<br />

Per onorare e ricordare degnamente<br />

Il nostro caro Maurizio,<br />

Che ci ha lasciato.<br />

Il nostro pensiero si è fermato<br />

Sull'ultima escursione<br />

Nel corso del tempo<br />

Il tempo che a te è stato negato<br />

Le alte montagne che fan corona<br />

A questa solitaria e serena vallata<br />

S'inchinano e piangono, per la tua <strong>di</strong>partita!<br />

Anch'esse ti ricorderanno<br />

Come l'escursionista solitario<br />

Ma tu non eri solitario<br />

Ma ci seguivi ad una certa <strong>di</strong>stanza.<br />

“Come <strong>di</strong>cono i cinesi”<br />

Eri l'ultimo a chiudere la porta.<br />

Diego Cocolo<br />

A ricordo dell'amico Maurizio Butturi<br />

prematuramente scomparso.

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