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2010/inverno - CAI Sezione di Mantova

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ALPINISMO<br />

26<br />

(come l'hanno spiegata a me )<br />

Se l'arrampicata fosse una sostanza stupefacente,<br />

più che un <strong>di</strong>sperato consumatore, sarei un<br />

appassionato spacciatore. Troppo fifone per rischiare<br />

il culo sui marcioni dolomitici, ma troppo affascinato<br />

dall'argomento verticale per non ficcare le <strong>di</strong>ta nella<br />

marmellata, <strong>di</strong>ta abbastanza forti da salire qualche<br />

metro ma sostenute da insufficiente talento nel<br />

gestire l'insieme <strong>di</strong> emozioni che qui, seduto su una<br />

se<strong>di</strong>a, chiamo semplicemente paura.<br />

Da ragazzino volevo salire una cima in Dolomiti, a 25<br />

anni l'ho salita con un amico. In due su una cima<br />

perfetta. La mia fame <strong>di</strong> alpinismo finiva qui. E' chiaro a<br />

tutti che ci si può ammazzare.<br />

Ho cercato così <strong>di</strong> fare mia , più per fifa che<br />

aspirazione, la più soft <strong>di</strong>sciplina chiamata<br />

arrampicata sportiva, “roba da sfigati” avrei detto anni<br />

prima, ma che col tempo si è adattata (ma è più vero il<br />

contrario) al mio modo <strong>di</strong> vivere l'arrampicata, un<br />

forzato part-time verticale: il movimento sulla roccia, il<br />

più bello possibile. Non vinci contro nessuno, tanto<br />

meno la montagna, giochi semplicemente una partita<br />

a scacchi <strong>di</strong> venti minuti contro Isaac Newton<br />

… non<br />

c'è molta poesia <strong>di</strong>etro, ma una sfida sottile del<br />

camminare su un pezzettino <strong>di</strong> roccia non più ruvido<br />

<strong>di</strong> una crosta <strong>di</strong> grana, meglio se dalla parte giusta…<br />

Le Dolomiti mi interessano ancora… niente è<br />

alpinisticamente entusiasmante come una giornata<br />

sulle pareti ripide del Brenta, deve arrivi a sera bello<br />

consumato ma appagato, con le ossa a pezzi e la faccia<br />

in stand-by sull'espressione sofferenza, ma con il<br />

sorriso dentro… un mozzicone felice. Ma per salire<br />

queste pareti con buone probabilità <strong>di</strong> riportare le<br />

chiappe a casa, occorrono talento e tempo. Non<br />

<strong>di</strong>sponendo <strong>di</strong> nessuno dei due ecco che l'arrampicata<br />

sportiva può offrire qualche mezz’ora d’adrenalina a<br />

due passi da casa dandoci l'opportunità <strong>di</strong> praticare<br />

uno sport “estremo” alzandosi a mezzogiorno,<br />

emozioni da quattro sol<strong>di</strong> che però riescono a farti<br />

entusiasmare e apprezzare piccole cose come i<br />

dolorini alla schiena, le <strong>di</strong>ta spellate, il freddo cane o il<br />

piacere <strong>di</strong> un sole magnifico a capodanno o giù <strong>di</strong> lì, una<br />

birra con gli amici, migliorare i proprio movimenti sulla<br />

roccia, raccontarsi <strong>di</strong> vie fatte e da fare, raccontare <strong>di</strong><br />

quello che fanno quelli bravi e cercare <strong>di</strong> imitarli fin dove<br />

si può... senza prendersi troppo sul serio. Una<br />

<strong>di</strong>sciplina giovane nata da un movimento culturale <strong>di</strong><br />

approccio leggero alla vita come il materiale (perché<br />

poco) che serve per praticarle (l'arrampicata e la vita)...<br />

“<br />

l'arrampicata sportiva non può mai considerarsi<br />

<strong>di</strong>sgiunta dalla sua straripante proposta <strong>di</strong> stile <strong>di</strong> vita<br />

”-<br />

W. Gullich.<br />

Il concetto <strong>di</strong> arrampicata sportiva è strettamente<br />

legato a quello <strong>di</strong> arrampicata libera, <strong>di</strong>sciplina ben<br />

precedente al '76, l'anno del rotpunkt<br />

(bollo rosso),<br />

Paul Preuss in generale e sulla est del basso in<br />

particolare, Emilio Comici e Bruno Detassis per tutta<br />

la vita, Cesare Maestri, Walter Bonatti ed Herman<br />

Buhl in gioventù, praticarono l'arrampicata libera più<br />

spinta del loro periodo <strong>di</strong>ventando<br />

inconsapevolmente precursori dell'arrampicata<br />

sportiva. Il sistematico rifiuto <strong>di</strong> mezzi artificiali per<br />

progre<strong>di</strong>re su una parete, è la regola fondamentale<br />

dell'arrampicata sportiva.<br />

Il primo maestro consapevole fu però John Gill,<br />

proveniente dalla ginnastica negli anni '50 introdusse<br />

l'uso della magnesite e la tecnica d'arrampicata<br />

<strong>di</strong>namica, alcuni suoi passaggi sono oggi valutati<br />

attorno al 6c.<br />

Pochi anni dopo, mentre in Europa si continuava a<br />

rischiare la pellaccia sulle fredde o marce pareti<br />

alpine scalabili 4 mesi all'anno o poco più, in Yosemite<br />

si intuì le potenzialità <strong>di</strong> una valle arrampicabile quasi<br />

in qualsiasi stagione che portò in breve i locals<br />

ad<br />

essere superallenati: Royal Robbins cavalcava già le<br />

fessure <strong>di</strong> 6b, forte dell'invenzione dei nuts<br />

e delle<br />

tecniche d'incastro.<br />

Intanto in Europa Reinhold Messner sul Sass dla Crusc<br />

sfidando strizza e l'ignoto sopra la cengia, imbroccava<br />

la corretta sequenza <strong>di</strong> mani e pie<strong>di</strong> su un passaggio <strong>di</strong><br />

4 metri <strong>di</strong> 7a con parecchio vuoto sotto alle chiappe e<br />

tanto coraggio nella punta delle <strong>di</strong>ta e tanta fiducia negli<br />

scarponi da pelle d'oca. Da decenni si <strong>di</strong>scute <strong>di</strong> quei 4<br />

metri, oggi pare che Messner avesse avuto ragione <strong>di</strong><br />

quel passaggio. Giù il cappello.<br />

Siamo a metà anni '70, un ragazzino tedesco dello<br />

Jura poco più che ventenne <strong>di</strong> nome KurtAlbert, ebbe<br />

la semplice ma efficace idea <strong>di</strong> contrassegnare<br />

all'attacco delle vie percorribili in libera un punto<br />

rosso, nacque così il rotpunkt ( red point<br />

), 1976.<br />

Ma è ancora Yosemite a spingere il limite dell'epoca,<br />

capace <strong>di</strong> garantire a fuoriclasse come Bachard, Long<br />

e Kauk il terreno <strong>di</strong> gioco ideale alle loro scorribande<br />

verticali. Salgono Astroman<br />

, 900 metri con punte <strong>di</strong> 7a<br />

tutto in libera. Kauk sale un 7b+ già nel '77 e libera<br />

“ Separate Reality<br />

” nel 78 (”solo” 7a... ma terribilmente<br />

esposto). Sempre Yosemite, Ray Jar<strong>di</strong>ne sale un 7c+<br />

mentre si <strong>di</strong>letta da ingegnere a concepire i friends<br />

che<br />

Kauk userà per proteggersi sulle sue ascensioni<br />

estreme; Bachard azzarda oltre arrivando slegato al 7c.<br />

Inizio anni 80, i migliori scalatori si chiamano Manolo,<br />

Berhault, Moffat, vicinissimi all'8a che però è da tutti la<br />

soglia traguardata da Tony Yaniro. Manolo nell'81 sale<br />

“ Il Mattino Dei Maghi<br />

” 40 metri, pochissime protezioni <strong>di</strong><br />

cui 2 sole solide, 7c+, un talento mici<strong>di</strong>ale. Fanatico <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ete e allenamenti estremi, c'erano perio<strong>di</strong> in cui<br />

mangiava 2 mele al giorno, non beveva…<br />

A metà anni 80 compare sulla scena un ragazzotto<br />

tedesco, Wolfgan Glullich, meno talentuoso <strong>di</strong> Manolo,<br />

Edlinger e Glowacz, ma fortissimo fisicamente; salirà<br />

“ punks in the gym<br />

” nell'85, 8b+.<br />

Le Menestrel sale “ le rose et le vampire<br />

” a Buoux 8b+,<br />

Gullich sfiora l'8c con “ ghetto blaster<br />

”, Gallo sale<br />

Hyaena<br />

a Finale 8b+…<br />

Le star<br />

che cercano l'8c e l'8a “a vista” si chiamano<br />

Mariacher, Moon, Glowacz, Manolo, Gullich, Moffat,<br />

Edlinger, Berhault, Le Menestrel…<br />

Berhault sale “ Toite d'Agoust<br />

” e si <strong>di</strong>ce che sia la via più<br />

<strong>di</strong>fficile del mondo, arrivano i fratelli Nicole<br />

e la salgono<br />

in poche ore…<br />

Il primo 8c è <strong>di</strong>scusso fra mala interpretazione dei gra<strong>di</strong>,<br />

Manolo che sgrada, Ben Moon che <strong>di</strong>chiara l'8c+…<br />

Nell'85 iniziano le gare ufficiali, la storica prima e<strong>di</strong>zione<br />

si svolgerà a Bardonecchia, su roccia naturale e le<br />

e<strong>di</strong>zioni si ripeteranno fino ad oggi, dove il calendario<br />

vede tappe in tutto il modo, la più prestigiosa ad Arco,<br />

da sempre punto <strong>di</strong> riferimento mon<strong>di</strong>ale<br />

dell'arrampicata sportiva.<br />

Inizio anni '90, Gullich torna da un viaggio in<br />

Patagonia dove sulle torri del Paine sale l'allucinante<br />

viaggio <strong>di</strong> “ Riders On The Storm<br />

” prende una porta <strong>di</strong><br />

garage in lamiera, la appende in camera e inizia ad<br />

allenarsi lanciandosi da una un'onda orizzontale<br />

all'altra; spitta uno strapiombo <strong>di</strong> 45° in Jura e sale<br />

Action Directe<br />

, il primo 9a della storia, facendo or<strong>di</strong>ne<br />

alla rincorsa ai gra<strong>di</strong> e fissando uno standard<br />

parecchio avanti sui tempi. Morirà in un incidente<br />

d'auto l'anno successivo, lasciando il dubbio <strong>di</strong> non<br />

aver avuto il tempo <strong>di</strong> poter esprimere appieno il<br />

proprio potenziale.<br />

La storia cede il passo alla cronaca, fatti dell'altro ieri<br />

o comunque scritta da protagonisti tuttora in attività. I<br />

nuovi fenomeni si chiamano Rhouling che <strong>di</strong>chiarò il<br />

primo 9b nel 1995 con Akira<br />

seguito da una fila <strong>di</strong><br />

polemiche non ancora risolte anche se i video visibili<br />

in rete lasciano pochi dubbi sull'eccezionale talento<br />

del francese, i video <strong>di</strong> “L 'Otre Cotè Du Ciél<br />

” e la salita<br />

<strong>di</strong> “ Mandallaz Drive<br />

”, entrambe 9a+, costringono<br />

vecchi detrattori a rivedere le loro valutazioni.<br />

Bernabè Fernandez salirà uno strapiombo <strong>di</strong> 80 metri<br />

gradandolo 9b+ ma che susciterà subito i dubbi degli<br />

addetti ai lavori e verrà definita un'altra regola non<br />

scritta del gioco: le vie non devono superare i 40 metri <strong>di</strong><br />

lunghezza, non fosse altro per la <strong>di</strong>fficoltà a reperire<br />

corde superiori agli 80 metri... ad onor <strong>di</strong> cronaca va<br />

detto che Daniel Andrada (uno con una decina <strong>di</strong> 9a<br />

nelle <strong>di</strong>ta) proverà la via definendola “allucinante”.<br />

Anche qui per fare or<strong>di</strong>ne serve una figura <strong>di</strong> riferimento<br />

e Chris Sharma si caricherà <strong>di</strong> questo “peso” stabilendo<br />

il nuovo standard per le super-vie: “ La Realizzazion<br />

”,<br />

un in<strong>di</strong>scusso 9a+ pochi mesi fa in libera, proposto 9b in<br />

attesa <strong>di</strong> conferma.<br />

Il nuovo fenomeno si chiama però Adam Ondra<br />

capace a 17 anni <strong>di</strong> aver già stravolto le tappe su cui<br />

altri si sono scornati per decenni, tanti 9a in<br />

saccoccia, più <strong>di</strong> un 9 a+ e soprattutto le salite a vista<br />

<strong>di</strong> Hotel Supramonte in terra sarda e WOGU<br />

in<br />

Ratikon, la supervia <strong>di</strong> Beat Kammerlander de<strong>di</strong>cata<br />

a WOlfgan GUllich per decenni in attesa della prima<br />

libera, con una successione <strong>di</strong> tiri che le nuove leve<br />

dovrebbero recitare come un rosario da 300 e passa<br />

metri e 10 tiri che fanno 6a+, 6c, 6c+, 8c, 7c+, 8c, 8b,<br />

8b+, 8a+, 7c+ (!).<br />

Un sacco <strong>di</strong> ragazzini si stanno rincorrendo a 13 anni<br />

su pareti marchiate 9a, un incremento <strong>di</strong> livello dovuto<br />

alla <strong>di</strong>ffusione della <strong>di</strong>sciplina arrampicata che è così<br />

in grado <strong>di</strong> pescare talenti da un bacino d'utenza<br />

decisamente meno ristretto <strong>di</strong> un tempo, dove a<br />

scalare erano tre gatti.<br />

Da uno <strong>di</strong> questi 3 vecchi gatti ci arriva notizia via web<br />

della salita al Baule <strong>di</strong> una via chiamata Eternit<br />

, su<br />

“non appigli” che solo un mago potrebbe salire, un<br />

mago <strong>di</strong> 54 anni che si chiama Maurizio Zanolla e che<br />

tutti conoscono per uno spot vecchio <strong>di</strong> vent'anni e<br />

per il nome d'arte, Manolo appunto. Giù il cappello, <strong>di</strong><br />

nuovo.<br />

Stefano Azzali<br />

Aspirante Istruttore, Scuola Moccia Morari

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