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Dopo anni di oblio, <strong>il</strong> Siena torna<br />

a dialogare con Luciano Moggi<br />

e ad allargare i suoi orizzonti<br />

Il feeling<br />

ritrovato<br />

Luciano Moggi<br />

a Wall Street<br />

12 ca l c i o<br />

Pensiamo di non essere molto di<br />

fuori, indicandolo come uno dei dieci<br />

volti più noti d’Italia. Inseguito come<br />

una star del cinema, richiesto da radio<br />

e tv con la frequenza di un politico di<br />

rango, rispettato re del mercato, Luciano<br />

Moggi è in realtà un personaggio abbastanza<br />

semplice, distante dallo ste-<br />

reotipo che i media ci propongono. Il<br />

problema (per gli altri) è che vince troppo,<br />

e questo non lo rende simpatico.<br />

Ma lui a questo non ci tiene, tira dritto.<br />

In fondo cosa deve chiedere ancora alla<br />

sua professione? Vince tutto quello che<br />

c’è da vincere (tanto per gradire 7 Scudetti,<br />

2 Coppa Italia, 5 Supercoppa Europea,<br />

1 Champions League, 1 Coppa<br />

Uefa, 1 Coppa Intercontinentale), tiene<br />

i b<strong>il</strong>anci sotto controllo, nei limiti del<br />

possib<strong>il</strong>e cerca di contenere <strong>il</strong> mercato<br />

delle avversarie. In poche parole è un<br />

uomo vincente.<br />

Ecco, di questa figura e del ruolo che<br />

ricopre nel mondo del calcio oggi, <strong>il</strong><br />

Siena ne ha fatto a meno fino a ieri. Poi,<br />

quando <strong>il</strong> gioco si è fatto pesante…,<br />

giocoforza la società bianconera è andata<br />

a bussare alla sua porta. E l’ha trovata<br />

già aperta. Complice l’allontanamento<br />

di Ricci (“ma queste sono solo<br />

malignità”, ribatte), nella scrivania del<br />

buon Nelso si è seduto Giorgio Perinetti,<br />

legato da lunga data al dirigente juventino,<br />

e per <strong>il</strong> Siena è cominciata una<br />

nuova era. Intendiamoci, con quello che<br />

gli ha passato <strong>il</strong> convento in 17 anni<br />

Ricci ha fatto anche troppo, portando la<br />

squadra dalla C2 alla serie A senza mai<br />

retrocedere, ma l’avvento del nuovo Ds<br />

ha aperto al Siena nuovi orizzonti, d<strong>il</strong>atato<br />

<strong>il</strong> bacino in cui muoversi, accresciuto<br />

la sua visib<strong>il</strong>ità all’esterno. Ed i frutti<br />

sono stati subito evidenti. Almeno che<br />

qualcuno non pensi che gli arrivi di Maccarone<br />

e Tudor, decisivi ai fini della salvezza<br />

l’anno scorso, siano stati casuali.<br />

Per tutti questi motivi, Moggi è sicuramente<br />

<strong>il</strong> più adatto a dare un giudizio<br />

sul Siena edizione 2005/2006, e non<br />

solo perché alcuni elementi provengono<br />

direttamente dal vivaio Juve.<br />

“Non vorrei creare fac<strong>il</strong>i <strong>il</strong>lusioni, ma<br />

questa mi sembra davvero una buona<br />

squadra. Decisamente migliore di quella<br />

vecchia. Dirò di più, per me ha buonissime<br />

possib<strong>il</strong>ità di salvarsi anche<br />

quest’anno. Entrando nel dettaglio,<br />

forse è davanti che non la vedo ancora<br />

completa, ma ha tutto <strong>il</strong> tempo per rimediare.<br />

Anche se uno come Bogdani,<br />

sia chiaro, non ce l’hanno in molti in<br />

serie A. Dopotutto se è stato <strong>il</strong> miglior<br />

attaccante dell’ultima stagione cadetta,<br />

un motivo ci dev’essere. Insomma ha<br />

tutte le caratteristiche per fare una bella<br />

figura anche nella massima serie”.<br />

Nella ridda di voci che sono circolate<br />

a proposito di mercato, un nome mai<br />

fatto prima, ma ben noto ai tifosi senesi,<br />

è stato quello di Balzaretti, svincola-<br />

tosi dal Torino dopo le note vicende che<br />

l’hanno rimandato in B. E la notizia era<br />

questa: la Juventus provvede al suo acquisto<br />

e poi lo gira al Siena per fare gavetta.<br />

Una ipotesi realistica, invece…<br />

“La notizia che Balzaretti sarebbe<br />

venuto da noi corrispondeva a verità,<br />

che lo avremmo dato in prestito al<br />

Siena, un po’ meno. Almeno per ora.<br />

Ma non vorremmo fare una squadra<br />

troppo forte, che poi magari ci toglie<br />

qualche punto pesante…”.<br />

La cosa è fattib<strong>il</strong>e, ma finora non è<br />

mai successo. Anzi, la Juventus è l’unica<br />

fra le avversarie affrontate dal Siena<br />

in questi due anni a non aver concesso<br />

un solo punto ai bianconeri. È vero che<br />

c’è sempre tempo per cominciare ma…<br />

“Calma – se n’esce Moggi –. Un<br />

conto è l’amicizia che mi lega a Siena ed<br />

al Siena, un altro è regalare punti. Non<br />

l’abbiamo mai fatto e non credo inizieremo<br />

proprio ora. Però sono contento se<br />

farà punti contro le nostre avversarie…”<br />

Tornando al mercato, quante sono<br />

le speranze di rivedere Tudor alla corte<br />

di De Canio, e quali sono le credenziali<br />

dei nuovi giovani targati Juve arrivati<br />

questa estate?<br />

“Per quanto riguarda Tudor, la vedo<br />

un po’ diffic<strong>il</strong>e. Però Legrottaglie non è<br />

inferiore al croato, potenzialmente è un<br />

elemento che in difesa può risolvere<br />

tante situazioni, ed a Siena troverà l’ambiente<br />

adatto per ritornare <strong>il</strong> giocatore<br />

che era due anni fa quando lo prelevammo<br />

dal Chievo. Quanto ai giovani,<br />

che devo dire, sono tutti buoni. Mirante<br />

è un grande portiere, in B non è stato<br />

secondo a nessuno e senza tema di<br />

smentita posso dire che nel suo futuro<br />

c’è la porta di titolare della stessa Juve.<br />

Però non sottovaluterei neppure Paro e<br />

Gastaldello, due giovani che possono<br />

trovare adeguato spazio in una squadra<br />

formata da un buon mix fra anziani e<br />

promesse”.<br />

Dopo essersi ignorati per anni, <strong>il</strong><br />

Siena e Moggi hanno dunque ripreso a<br />

parlarsi, anzi a collaborare. Sono ormai<br />

lontani i tempi in cui i tifosi bianconeri<br />

storcevano la bocca di fronte all’eventualità<br />

di legarsi a qualche grande club.<br />

“Noi siamo <strong>il</strong> Siena – dicevano – non dobbiamo<br />

essere ‘sgabelli’ di nessuno” . A dimostrazione<br />

di come si possa fare un<br />

pessimo uso della terminologia paliesca<br />

senza conoscerne le dirette conseguenze.<br />

In questo caso un isolamento dal<br />

quale non saremmo mai usciti da soli.<br />

Crescere, vuol dire anche questo. ■<br />

m.c.

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