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Per una stella assoluta, Bodiroga, che<br />
torna a calcare i parquet italiani, sono almeno<br />
dieci i protagonisti degli ultimi campionati<br />
(Bas<strong>il</strong>e, Marconato, Smodis, Douglas,<br />
Edney, Penberthy, Pozzecco ed i “nostri”<br />
Vanterpool, Thorton, Kakiouzis, Stefanov),<br />
che lasciano <strong>il</strong> nostro basket. E questo è<br />
senza dubbio l’aspetto che colpisce maggiormente<br />
di questa estate che ha ridisegnato,<br />
ad organici peraltro non ancora ultimati,<br />
in maniera considerevole, <strong>il</strong> volto di molte<br />
squadre e forse in maniera imprevedib<strong>il</strong>e gli<br />
equ<strong>il</strong>ibri dello stesso campionato.<br />
È <strong>il</strong> segno di un equ<strong>il</strong>ibrio economico<br />
che in Europa mette davanti a tutti lo strapotere<br />
delle società russe e di molte squadre<br />
spagnole, un mercato diventato punto di riferimento<br />
per Siena negli ultimi anni e che,<br />
nella sua attuale evoluzione, ha visto la società<br />
biancoverde e più in generale i club italiani<br />
muoversi, ad esclusione di pochissime<br />
eccezioni (M<strong>il</strong>ano e Roma in primis), in seconda<br />
f<strong>il</strong>a.<br />
Un mercato molto diverso rispetto al<br />
passato, che ha preso le mosse, prima di<br />
tutto, dagli avvicendamenti che hanno caratterizzato<br />
alcune delle panchine più blasonate<br />
d’ Europa: Messina alla guida del<br />
CSKA Mosca, Ivanovic (più Savic dietro la<br />
scrivania) a guidare Barcellona, non a caso<br />
due tra le squadre maggiormente deluse dall’andamento<br />
dell’ultima stagione e che<br />
hanno letteralmente mob<strong>il</strong>izzato <strong>il</strong> mercato,<br />
“saccheggiando” in particolar modo <strong>il</strong> campionato<br />
italiano.<br />
Un basket, quello azzurro, che in ottica<br />
Eurolega esce ridimensionato, ma per capire<br />
effettivamente quanta competitività abbiano<br />
perso le nostre squadre sarà necessario<br />
affidarsi realmente ai risultati acquisiti<br />
sul campo, perché, pur nella constatazione<br />
di una perdita reale in termini numerici di<br />
protagonisti, rimane comunque la sensazione<br />
che i club italiani abbiano comunque<br />
fatto scelte di mercato molto mirate e che<br />
potrebbero portare a risultati meno deludenti<br />
di quanto le considerazioni attuali lasciano<br />
presagire.<br />
Certo è che <strong>il</strong> discorso Euroleague avrà<br />
in questa stagione 2005/06 una valenza soprattutto<br />
interna, cioè nazionale, perché finita<br />
l’era delle “concessioni statutarie”,<br />
quelle, tanto per intendersi, di cui hanno goduto<br />
finora le due squadre bolognesi e Treviso,<br />
inizia, da questa stagione, la nuova era<br />
dell’acquisizione a partecipare in funzione<br />
ai risultati delle ultime due stagioni.<br />
Un diritto che si materializza sommando<br />
i punti relativi ai piazzamenti conseguiti<br />
nelle ultime due stagioni in Coppa Italia,<br />
stagione regolare e playoff e che permetterà<br />
alle prime due di questa speciale classifica<br />
di acquisire <strong>il</strong> diritto di partecipazione al-<br />
RADICALE RINNOVAMENTO DELLA FORMAZIONE<br />
BIANCOVERDE, TESA A MANTENERE LE POSIZIONI ACQUISITE<br />
La Montepaschi<br />
gioca a nascondino<br />
l’Eurolega per tre anni consecutivi senza<br />
l’obbligo della qualificazione, come invece<br />
è accaduto alla Mens Sana in questi anni.<br />
Certo rimangono ancora due posti liberi<br />
da giocarsi in funzione dei risultati della<br />
stagione, come accade anche oggi, ma la<br />
concessione triennale è un boccone che fa<br />
gola a tutti per ovvi motivi e quindi è sin<br />
troppo scontato come <strong>il</strong> massimo delle attenzione<br />
da parte delle varie società si concentrerà<br />
soprattutto in ambito campionato.<br />
Si parte a questo proposito con Bologna<br />
logicamente prima (36 punti), con Treviso<br />
(29) e Siena (28) a ruota e M<strong>il</strong>ano (15) che<br />
è attualmente più staccata, ma non per questo<br />
fuori dai giochi, anzi l’Armani Jeans<br />
punta fortissimo sulla prossima stagione per<br />
confermare <strong>il</strong> suo posto in Europa dopo tanti<br />
anni di mediocrità.<br />
Rimane un po’ più spiazzata in questa<br />
ottica Roma, ma la corsa degli uomini di<br />
Pesic prevedib<strong>il</strong>mente sarà di quelle da primato<br />
e per questo se a livello europeo, forse,<br />
non vivremo come italiani una stagione br<strong>il</strong>lantissima,<br />
sicuramente in ambito nazionale<br />
ci sono tutte le condizioni per assistere ad<br />
una lotta che avrà ancora più implicazioni<br />
ed interesse.<br />
Persi tanti protagonisti, <strong>il</strong> campionato italiano<br />
rimescola fortemente le sue carte: in<br />
ambito nazionale a fare la voce grossa sono<br />
soprattutto le metropoli M<strong>il</strong>ano e Roma; Treviso,<br />
Bologna Fortitudo e Siena hanno scelto,<br />
per motivi fortemente diversi, di rifondare<br />
i propri organici, mentre si riaffaccia sul<br />
massimo palcoscenico l’altra bolognese, la<br />
Virtus, che torna ai livelli che gli competono,<br />
mentre è scomparsa Pesaro, tra l’incredulità<br />
di chi ha sempre creduto che fosse soprattutto<br />
la passione di una città, <strong>il</strong> miglior antidoto<br />
di fronte a qualsiasi pericolo di crisi.<br />
Proprio la parabola incredib<strong>il</strong>e di Pesaro<br />
ci impone di riproporre una riflessione, ormai<br />
datata nel tempo, ma ancora più che mai attuale<br />
e soprattutto concreta, proprio alla luce<br />
di quanto accaduto nella città marchigiana:<br />
sapere che <strong>il</strong> basket senese è patrimonio<br />
ormai acquisito dell’intera collettività e che<br />
ciò si traduce in un coinvolgimento diretto<br />
delle maggiori istituzioni cittadine, ci porta a<br />
dire che ancora una volta Siena è stata capa-<br />
ce di precorrere i tempi e di risolvere questioni<br />
che, in un luogo al di sopra di ogni sospetto<br />
quanto a passione per <strong>il</strong> basket come<br />
Pesaro, hanno generato un risultato tanto inaspettato<br />
quanto emblematico, in termini di<br />
assoluto disprezzo della passione di un’intera<br />
città e di una lunga tradizione.<br />
Teniamoci quindi stretto <strong>il</strong> “progetto<br />
Siena”, che riesce ad assorbire con la solita<br />
grande partecipazione sia l’entusiasmo<br />
delle vittorie, che la delusione delle sconfitte,<br />
tenendo fissa la barra su un controllo costante<br />
della gestione in modo da preservare<br />
tradizione e passione come merita <strong>il</strong> blasone<br />
conquistato negli anni.<br />
E la regola di non spendere mai un centesimo<br />
più del dovuto è <strong>il</strong> tramite essenziale<br />
per dare continuità al progetto, consapevoli<br />
che l’apporto della banca Monte dei Paschi è<br />
una dote importante, ma sicuramente non più<br />
di primissima fascia, perlomeno in Europa,<br />
ed allora a contare è soprattutto l’ab<strong>il</strong>ità di<br />
muoversi in un mercato sempre più diffic<strong>il</strong>e<br />
in termini di concorrenza interna ed europea.<br />
Individuare strategie, giocatori e quindi<br />
muoversi in anticipo sugli altri, è la ricetta<br />
usata da sempre da Ferdinando Minucci ed<br />
anche in questa tornata di mercato <strong>il</strong> plenipotenziario<br />
senese ha operato bruciando più<br />
di una società sul tempo.<br />
Ne è venuta fuori una campagna di<br />
rafforzamento per certi versi già annunciata,<br />
per lo meno per quello che riguarda qualche<br />
MAURO BINDI<br />
ba s ke t 39