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Marzo - Moked

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P12<br />

ú–– Rachel Silvera<br />

pagine ebbraiche Witz & humor<br />

Il supermercato della risata ebraica<br />

è davvero ben fornito. Cercate<br />

una risata leggera, frizzante e alle<br />

volte un po’ volgarotta? Il prodotto<br />

Adam Sandler è quello che fa per voi.<br />

Film di intrattenimento che si concludono<br />

sempre con un matrimonio<br />

sotto la chuppah. No, forse non è il<br />

caso. Siete tendenzialmente nevrotici,<br />

ipocondriaci, misantropi e uscite da<br />

relazioni turbolente con le vostre muse<br />

passeggere? C’è Woody Allen e una<br />

cascata di film radical chic che fanno<br />

al caso vostro. E va bene, forse volete<br />

una comicità più versatile, che sappia<br />

spaziare tra generi e copioni, un Ben<br />

Stiller? O proviamo con una stagione<br />

di Will & Grace con Debra Messing?<br />

Non andate via, sono sicura che troveremo<br />

quello giusto per voi. Volete<br />

provare un po’ di satira al vetriolo di<br />

Sacha Baron Cohen? Ma come, riceve<br />

critiche entusiastiche! Allora un film<br />

con citazioni colte, elementi grotteschi<br />

e umorismo straniante dei fratelli Coen?<br />

Ma che sbadat, come ho fatto a<br />

non pensarci prima? Seguitemi, abbandonate<br />

il business cinematografico<br />

americano. Andiamo in un appartamentino<br />

di Parigi vicino all’ex malfamata<br />

Pigalle. Rue illuminate, flirt altolocati<br />

e occhi che più blu non si<br />

può. Gad Elmaleh è quello adatto a<br />

voi, me lo sento. In Italia è noto per<br />

un film tranquillamente dimenticabile<br />

(Ti va di pagare con la ex Amelie, Audrey<br />

Tautou) e per il recente amore<br />

in corso con la blasonata Charlotte<br />

Marie Pomeline Casiraghi. Per intenderci:<br />

venticinque anni, laurea in filosofia,<br />

giornalista interessata alla moda<br />

ecosostenibile, fotografata da Mario<br />

Testino e vestita dai suoi grandi amici<br />

Karl (Lagerfeld) e Frida (Giannini).<br />

Meglio lasciare l’opulenta Montecarlo<br />

per tornare al nostro Gad. Nato quarantuno<br />

anni fa a Casablanca è l’umorista<br />

più applaudito di Francia. In Marocco<br />

frequenta le scuole ebraiche e<br />

giovanissimo si trasferisce in Canada<br />

per studiare scienze politiche. Ma la<br />

passione per l’arte, ereditata dal padre<br />

commerciante e mimo nel tempo libero,<br />

lo fa trasferire a Parigi, dove tutti<br />

i sogni sembrano possibili. Ha un piccolo<br />

ruolo nel film di culto Train de<br />

vie: interpreta uno degli zingari che<br />

si incontra sui binari con gli abitanti<br />

dell’immaginario shtetl in fuga. E da<br />

questa interpretazione inizia la carriera<br />

al cinema: da L’homme est une femme<br />

comme les autres a Chouchou,<br />

film di Allouache che vede Elmaleh<br />

nelle vesti di un travestito magrebino<br />

che sbarca clandestinamente a Parigi.<br />

La costruzione del personaggio di<br />

Chouchou prende ispirazione da uno<br />

sketch dello spettacolo di Gad, La vie<br />

normale. Nel 2010 partecipa a Vento<br />

di primavera con Jean Reno e Melanie<br />

Laurent (della quale molti conservano<br />

un buon ricordo per le ottime prove<br />

di recitazione in Bastardi senza gloria<br />

e Il concerto). Ambientato durante<br />

l’occupazione tedesca del 1942, il film<br />

drammatico dimostra la versatilità di<br />

un attore come Elmaleh. Non manca<br />

infatti nulla per renderlo il nuovo francese<br />

alla conquista di Hollywood: una<br />

piccola parte in Midnight in Paris, Le<br />

avventure di Tintin, una mega produzione<br />

di Steven Spielberg e Peter Jackson<br />

e Jack and Jill con Adam Sandler<br />

e Katie Holmes. Ma una pioggia di<br />

titoli non può dare volume a un personaggio<br />

così eclettico. Chi vuole conoscere<br />

il vero Gad Elmaleh deve sedersi<br />

sulla poltrona di un teatro e prepararsi<br />

a delle risate assicurate. Perché<br />

il suo one man show, che nel 2006<br />

gli è valso il Globe de Cristal, lo rende<br />

il Fiorello d’Oltralpe. Siparietti come<br />

quello dell’anziano alle prese con il<br />

cellulare, l’uomo che inizia a fumare<br />

e spiega come le sigarette hanno migliorato<br />

inspiegabilmente il suo tenore<br />

www.moked.it<br />

di vita e personaggi come Coco, che<br />

è poi diventato il protagonista di un<br />

divertentissimo film, sono cliccatissimi<br />

su youtube. Elmaleh entra in scena<br />

con una sigla caratteristica orientaleggiante,<br />

lo sfondo è spoglio, l’occhio di<br />

bue puntato su di lui. Perché basta lui,<br />

basta la sua presenza, il gesticolare che<br />

lo rende quasi un mimo alla stregua<br />

del padre, sono i segreti del suo successo.<br />

Non c’è bisogno di una spalla,<br />

di una qualche guest star, Gad fa tutto<br />

da solo. Ci prende per mano e ci conduce<br />

in un mondo di nevrosi universali,<br />

buffi avvenimenti della quotidianità.<br />

Isola le persone che incrociamo<br />

casualmente per la strada e ci mostra<br />

il loro microcosmo che inghiotte anche<br />

noi affogandoci in un mare di risate.<br />

Una ironia lieve, velatamente polemica<br />

che fa suscitare un sorriso spon-<br />

n. 3 | marzo 2012 pagine ebraiche<br />

Ein Hod - Tornano alla luce gli affreschi ispirati al Purim del dadaista Marcel Janco<br />

Purim 1956. Marcel Janco, architetto e pittore di<br />

fino l’allora primo ministro David Ben Gurion, con contento di vedere gli affreschi riscoperti durante<br />

origine rumena, tra i pionieri del movimento da-<br />

una lettera che descriveva nei dettagli i lavori i lavori per trasformare l’ex studio del pittore<br />

daista, decide di adottare un’antica tradizione<br />

che fervevano per organizzare l’“originale ballo scomparso nel 1984 in un museo. “Non capita tutti<br />

italiana, quella di decorare con affreschi le pareti<br />

in maschera in stile israeliano”. Ma passato il ri- i giorni di ritrovare per caso lavori originali di<br />

delle case, all’interno e all’esterno, per il ballo che<br />

cevimento, gli affreschi del grande artista, futuro uno dei nostri artisti più importanti, di qualcuno<br />

si sarebbe tenuto per celebrare la festa nel suo<br />

vincitore del prestigioso Premio Israele, sono co- le cui opere oggi sono esposte nei musei di tutto<br />

villaggio, Ein Hod, creando così la giusta atmoperti<br />

senza pietà con mani e mani di vernice bian- il mondo e valgono una fortuna” ha sottolineato<br />

sfera carnevalesca, fatta di colori e unicità. Per<br />

ca. La cosa non disturbò Janco, come ha raccon- Raya Zommer-Tal, direttore del Janco-Dada Mu-<br />

un mese decine di abitanti della cittadina vicino<br />

tato al quotidiano israeliano Haaretz la nipote seum di Ein Hod. Grazie a una paziente opera con-<br />

Haifa si trovano tutte le settimane per completare<br />

Michaela, perché “vedeva l’opera come pensata dotta dal restauratore Eli Shaltiel con l’aiuto di<br />

l’opera: 13 edifici i cui muri vengono affrescati<br />

per un singolo evento, e quindi sapeva che sareb- uno scalpello chirurgico, le magnifiche pitture di<br />

con le immagini più diverse. Dei preparativi per<br />

be andata perduta”. Ma ci fu chi protestò per quel- Purim firmate da Janco sono infatti tornate alla<br />

la festa di Purim di Ein Hod venne informato perla<br />

bianca barbarie. Qualcuno che sarebbe molto luce. Giusto in tempo per la festa.<br />

Gad Elmaleh, il Fiorello d’Oltralpe<br />

u Gad Elmaleh durante uno dei suoi spettacoli. Nato a Casablanca, l’artista franco-magrebino è pronto per Hollywood<br />

GAD ELMALEH Nato il 19 aprile del 1971 a Casablanca, Gad Elmaleh è un attore, umorista e regista franco-magrebino.<br />

Il suo debutto al cinema è con Salut cousin! (1998) di Merzak Allouache. Nello stesso anno recita anche in L'Homme est<br />

une femme comme les autres e in Train de vie – Un treno per vivere. Dopo aver lavorato in diverse pellicole, tra cui la<br />

commedia Una top model nel mio letto, nel 2004 arriva l'affermazione con Ole!, seguita l'anno successivo dal non indimenticabile<br />

Ti va di pagare?. Il binario imboccato è comunque quello giusto. Premiato come “cavaliere dell'arte” dal<br />

ministro della cultura francese e ottenuto il riconoscimento di “persona più divertente di Francia”, Elmaleh può vantare<br />

una significativa partecipazione anche in Vento di primavera e Midnight in Paris, ultima fatica di Woody Allen. Nel suo<br />

celebre spettacolo teatrale Papa est en haut l'attore parla della sua infanzia, di suo padre e di suo figlio Noé.<br />

taneo e privo della violenza tipica della<br />

satira aggressiva. Non si può far a meno<br />

di dire: “Ha ragione, è proprio così”.<br />

E la grigia routine è cosparsa di<br />

mille spezie e di musicalità. Persino il<br />

francese medio deve soccombere e<br />

farsi una grossa risata guardando Gad<br />

Elmaleh che finge di cantare in tedesco<br />

o cerca di imparare l’inglese con<br />

il fantomatico Brian, classico nome<br />

da esempi: “Brian is in the kitchen”.<br />

I suoi spettacoli hanno superato il<br />

confine europeo e calcato i palchi di<br />

Israele. Un appuntamento che i miglialia<br />

di francesi emigrati negli ultimi<br />

anni non hanno potuto perdere. Come<br />

se un pezzo di Parigi si fosse spostato<br />

per una notte a Gerusalemme<br />

o Tel Aviv. Michal, studentessa che<br />

due anni fa ha assistito allo spettacolo<br />

Papa est en haut, ricorda: “Lo spettacolo<br />

lo sapevo già a memoria perché<br />

l’avevo visto mille volte in dvd. Ma<br />

quello che ho visto non aveva niente<br />

a che fare con il dvd. Ha parlato tutto<br />

il tempo di Israele: ha imitato la differenza<br />

tra israeliani e francesi sulle<br />

spiagge di Tel aviv.<br />

Quando i ragazzi francesi giocano a<br />

matkot (i famigerati racchettoni, presenza<br />

fissa in spiaggia) lo fanno come<br />

scusa per guardare le ragazze più da<br />

vicino e invece gli israeliani la prendono<br />

davvero sul serio come fosse<br />

uno sport olimpionico. Parlava di<br />

quando era in yeshivah, imitava gli<br />

ebrei marocchini. C’era molto contatto<br />

con il pubblico. Come Fiorello<br />

balla, canta e suona. Le mie impressioni?<br />

Ti sembra di stare a una cena<br />

di famiglia in cui il parente simpatico<br />

inizia a dare spettacolo. Però allo stesso<br />

tempo ti senti nel fan club di un<br />

cantante di successo in cui tutti si mettono<br />

a urlare con le mani nei capelli<br />

ad ogni sua parola”. Coinvolgente,<br />

adorabile, irresistibile, il magrolino Elmaleh<br />

è un nuovo tipo di comicità<br />

ebraica. Lontano da shtetl, gulash e<br />

yiddish mame, ci accoglie in un Marocco<br />

da mille e una notte, in una Casablanca<br />

perduta. Mi dispiace dissolvere<br />

questa atmosfera sognante ma è<br />

necessario sapere: il prodotto della risata<br />

ebraica Elmaleh vi ha convinti?<br />

Provare (a guardare) per credere.

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