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Marzo - Moked

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P14 ERETZ<br />

IL COMMENTO<br />

FEDERICO STEINHAUS<br />

Non mi considero un ammiratore di Netanyahu,<br />

ma di sicuro non vorrei trovarmi nei<br />

suoi panni in questo periodo.<br />

Le scelte che deve fare sono drammatiche e<br />

coinvolgono il destino stesso di Israele. Il con-<br />

ú–– Rossella Tercatin<br />

giornalista diventato politico”<br />

lo definisce il Jerusalem “Il<br />

Post. “Il preferito della gente,<br />

il centro del sublime consenso” la<br />

descrizione che ne diede Ron Maibergun,<br />

influente editorialista di Maariv<br />

nel 2005. Burbero e affascinante,<br />

48 anni, modi schivi e profondamente<br />

israeliani, Yair Lapid, (ormai ex)<br />

volto di punta di Channel 2, potrebbe<br />

essere l’uomo che cambierà il destino<br />

politico d’Israele. La sua scelta<br />

di lasciare la seguitissima rubrica<br />

d’approfondimento che ha condotto<br />

tutti i fine settimana per oltre dieci<br />

anni per dedicarsi all’attività politica<br />

ha suscitato grande dibattito sulla<br />

stampa israeliana ma stupito ben poco:<br />

per il bel Lapid, figlio di quel Joseph<br />

“Tommy” Lapid che nel 1999<br />

fece lo stesso salto (e raccolse ben<br />

15 seggi alla Knesset) era ormai solo<br />

questione di tempo.<br />

Partecipare alle prossime elezioni con<br />

un’offerta politica nuova, e fare la differenza.<br />

Questo lo scopo dichiarato<br />

di Lapid. Che, se anche non riuscisse<br />

a diventare il nuovo primo ministro,<br />

ha almeno buone possibilità di decidere<br />

chi assumerà l’incarico, se è<br />

vero che i sondaggi immediatamente<br />

precedenti all’annuncio davano al<br />

partito da lui guidato almeno 20 deputati.<br />

Come in concreto raggiungere<br />

l’obiettivo è però a tutti meno chiaro.<br />

Gli osservatori più critici si domandano<br />

quali siano le idee attorno a cui<br />

Lapid conta di costruire la sua forza<br />

elettorale. Il suo entourage indica come<br />

prima fonte per conoscerle gli<br />

editoriali che portano la sua firma.<br />

In effetti nei suoi scritti (quello settimanale<br />

sul magazine di Yedioth<br />

Ahronoth è tra i più letti in Israele),<br />

Lapid è famoso per dare voce alle<br />

idee dell’israeliano medio. “Non romperemo<br />

mai le regole del gioco della<br />

democrazia, non agiremo nel presente<br />

a spese del futuro, non faremo<br />

finta di conoscere ciò che è nel cuore<br />

di ogni persona, non abuseremo del<br />

sistema” scriveva per esempio la<br />

scorsa estate. Certo, chiunque si può<br />

identificare in principi del genere,<br />

ma tradurli in un concreto programma<br />

politico è qualcosa di diverso.<br />

D’altra parte è proprio questa la forza<br />

di Yair Lapid, la volontà di rappre-<br />

fronto con l’Iran si è trasferito dal piano politico-diplomatico<br />

a quello militare: se le sanzioni<br />

non basteranno, come è altamente<br />

probabile, e se le azioni di sabotaggio degli<br />

impianti nucleari non saranno efficaci, come<br />

è verosimile, l’opzione dell’attacco diretto diventerà<br />

pressoché ineludibile.<br />

sentare quel 42 per cento<br />

di israeliani che si definiscono<br />

ebrei e sionisti, un<br />

tempo il gruppo sociale<br />

più influente, oggi<br />

schiacciato dal potere<br />

che gruppi di minoranza<br />

riescono ad assumere<br />

nel panorama<br />

politico grazie a un sistema<br />

estremamente<br />

frammentato. Lapid ,<br />

forte del consenso che<br />

si è guadagnato con il<br />

Yair Lapid è solo l’ultimo della<br />

lista di giornalisti israeliani che<br />

hanno scelto di dedicarsi alla politica.<br />

Un’altra deputata ex giornalista<br />

di frequente sotto i riflettori nell’ultimo<br />

periodo deve in qualche modo<br />

l’inizio della sua carriera politica proprio<br />

all’ormai ex volto di punta di<br />

Channel 2: Anastassia Michaeli, passionario<br />

astro nascente del partito<br />

di destra nazionalista Yisrael Beiteinu.<br />

Le sue immagini mentre tira un<br />

bicchiere d’acqua in faccia al deputato<br />

arabo laburista Raleb Majadele,<br />

durante i lavori della Commissione<br />

educazione della Knesset, hanno fatto<br />

il giro del mondo.<br />

L’incidente è avvenuto durante un<br />

dibattito sulla decisione di una scuola<br />

arabo-israeliana di portare i propri<br />

studenti a una marcia per i diritti<br />

umani a Tel Aviv. Durante il discorso<br />

di Raleb Majadele, primo musulmano<br />

nella storia a servire come ministro<br />

in un governo israeliano dal<br />

2007 al 2009, Anastassia Michaeli,<br />

lo ha interrotto accusandolo di aver<br />

marciato contro lo Stato di Israele.<br />

“Zitta, fatela stare zitta - avrebbe risposto<br />

Majadele -, non riuscirai a ridurmi<br />

al silenzio, questa non è Yisrael<br />

Beiteinu. Il fascismo non riuscirà<br />

a conquistare la Knesset”. Provocando<br />

così la reazione decisa di<br />

Michaeli. “Mi ha insultato come<br />

donna e chiamata fascista” ha spiegato<br />

la parlamentare, accettando di<br />

SCELTE E CONSEGUENZE<br />

www.moked.it<br />

A questo punto, però, le analisi che possiamo<br />

fare sulle conseguenze di un attacco armato<br />

ci costringono a entrare nel vago, dato che<br />

non conosciamo i retroscena della cosiddetta<br />

diplomazia segreta: nessuno può escludere<br />

che Israele abbia già incassato il tacito consenso<br />

degli Stati del Golfo e dell’Arabia Sau-<br />

suo programma su Canale 2<br />

e con l’editoriale settimanale,<br />

come mostra la vignetta<br />

pubblicata sul quotidiano<br />

Haaretz, promette di<br />

cambiare questa situazione.<br />

Una delle domande<br />

più pressanti è:<br />

con il contributo di chi?<br />

Indicati come vicini a<br />

Lapid sono il sindaco<br />

di Herzlyia Yael<br />

German e rav Shai<br />

Piron, rabbino a Pe-<br />

scusarsi solo alla richiesta del suo<br />

stesso partito. Con la boutade di<br />

quello che è stato ribattezzato “il bicchiere<br />

d’acqua più famoso d’Israele”<br />

in gennaio Michaeli si è guadagnata<br />

un mese di sospensione dai lavori<br />

parlamentari e numerose accuse di<br />

pregiudizio nei confronti dei colleghi<br />

arabo-israeliani, ma anche l’ammirazione<br />

di tanti.<br />

La bionda deputata di Yisrael Beiteinu<br />

si è affermata nel corso di questa<br />

legislatura come una delle figure<br />

politiche più controverse del panorama<br />

israeliano. Nata Anastassia Michalevskaya<br />

a San Pietroburgo nel<br />

tah Tikavh in una hesder yeshivah,<br />

scuola rabbinica che combina gli studi<br />

religiosi al servizio militare, Uri<br />

Shani, già consigliere di Ariel Sharon<br />

e Daniel Friedmann, ministro del governo<br />

Olmert. Oltre allo stesso Ehud<br />

Olmert, amico di vecchia data di Lapid<br />

senior prima ancora che del junior,<br />

per il quale la vicinanza dell’ex<br />

primo ministro potrebbe però rivelarsi<br />

controproducente: in un quadro<br />

in cui Yair Lapid vuole proporsi come<br />

una ventata d’aria fresca, la scelta<br />

di un consigliere politico costretto a<br />

1975, nel 1997 ha sposato Yossi Samuelson,<br />

cittadino israeliano di origine<br />

lituana. Nello stesso anno la<br />

coppia si trasferisce in Israele, dove<br />

Anastassia si è convertita all’ebraismo<br />

risposando il marito, ex pugile<br />

riciclato in uomo d’affari di successo,<br />

con un matrimonio ebraico ortodosso,<br />

da cui sono nati otto figli, che<br />

frequentano scuole religiose. Il suo<br />

impegno politico è iniziato nel 2006,<br />

quando presentava il programma del<br />

mattino sul canale in lingua russa<br />

Israel-plus. A consigliarle di candidarsi<br />

alle elezioni per la Knesset fu<br />

proprio Yair Lapid, come ricorda<br />

n. 3 | marzo 2012 pagine ebraiche<br />

dita, i più minacciati da un Iran sciita che sia<br />

la massima potenza regionale, e che ciò possa<br />

indurre Hezbollah e Hamas a rinunciare ad<br />

attaccare Israele da nord e da sud come hanno<br />

minacciato di fare.<br />

L’altra scelta riguarda le prospettive di una<br />

pacifica convivenza accanto ad uno Stato pa-<br />

Mister Consenso si mette in politica<br />

Il popolare giornalista televisivo Yair Lapid ha annunciato la sua partecipazione alle prossime elezioni<br />

rassegnare le dimissioni per le accuse<br />

di corruzione, rischia di passare come<br />

decisamente incoerente. Senza considerare<br />

che è proprio l’ex partito di<br />

Olmert, Kadima, la compagine che<br />

più ha da perdere in uno scontro con<br />

il partito di Lapid. Tanto è vero che<br />

dopo l’annuncio, Haim Ramon, uno<br />

dei leader di Kadima, si è affrettato<br />

a invitare Lapid a coalizzarsi con il<br />

suo gruppo, dichiarando in un’intervista<br />

alla radio dell’esercito che “l’unica<br />

via per mandare a casa Netanyahu<br />

è di fare in modo che la nostra for-<br />

Anastassia, una pasionaria alla Knesset<br />

Entrata in Parlamento con Yisrael Beiteinu, la Michaeli è oggi una delle figure più controverse del panorama israeliano<br />

ú– KOL HA-ITALKIM<br />

Israele è una grande coltivatrice e<br />

esportatrice di fiori di alta qualità.<br />

Negli ultimi anni questo ramo dell'agricoltura<br />

si è dimostrato particolarmente<br />

redditizio a causa del clima<br />

molto temperato nei mesi invernali<br />

che ha consentito di esportare in Europa<br />

(soprattutto nel periodo delle<br />

feste natalizie ma anche fino a Pasqua),<br />

bellissimi fiori tra cui rose e<br />

tulipani, persino all’Olanda. In prossimità<br />

del Valentine Day (il giorno<br />

degli innamorati) il mercato israe-<br />

liano riesce a stento a tener dietro<br />

alle richieste di fiori da tutto il<br />

mondo.<br />

Israele è anche nota per aver creato<br />

nell’ambito dell’agricoltura nuovi tipi<br />

di frutta e di fiori che vengono<br />

esportati ovunque. Recentemente è<br />

stato coltivato un fiore dai ricercatori<br />

del laboratorio Yair nella zona di<br />

Hazuba, nel deserto dell'Aravà, a cui<br />

è stato dato un nome di grande attualità:<br />

“Hadar Ishah”, “l’onore della<br />

donna”.<br />

Michaeli in un’intervista al Jerusalem<br />

Post. “Ricevetti una sua telefonata e<br />

ci mettemmo d’accordo per un caffè.<br />

Non avrei mai immaginato che avesse<br />

intenzione di chiedermi di unirmi<br />

a Shinui, il partito di suo padre. Gli<br />

chiesi perché lui non seguisse il suo<br />

stesso consiglio. Mi disse che non<br />

era pronto”. All’epoca Michaeli non<br />

sapeva molto della situazione politica<br />

israeliana. La prima mossa fu<br />

candidarsi con Kadima. Ma la sua<br />

posizione nella lista guidata da Ehud<br />

Olmert era troppo bassa per conquistare<br />

un seggio. Da lì la combattiva<br />

Michaeli ha iniziato a guardarsi<br />

Un nuovo splendido fiore per onorare le donne<br />

Come si ricorderà, la discriminazione<br />

e la segregazione delle donne (in<br />

ebraico Haddaràt Nashim) da parte di<br />

certi gruppi di Haredim ha scatenato<br />

una reazione furibonda nella stragrande<br />

maggioranza della popolazione<br />

israeliana che si è manifestata<br />

in tanti modi. Tra gli altri, anche col<br />

chiamare questo nuovo fiore col<br />

nome “Haddaràt Ishah” per sottolineare<br />

la bellezza e la forza delle<br />

donne. Si tratta di un fiore di colore<br />

arancione acceso molto vicino al

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