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P2 POLITICA / SOCIETÀ<br />
ú–– Daniela Gross<br />
precedente risale a quasi<br />
quarant’anni fa. È l’Anato-<br />
L’unico<br />
mia dell’ebraismo italiano realizzata<br />
da Sergio Della Pergola. Un’indagine<br />
preziosa, sia dal punto di vista<br />
demografico sia sul versante culturale,<br />
che ormai mostra però l’inevitabile segno<br />
dei tempi. Da allora il mondo<br />
ebraico italiano è infatti mutato nel<br />
profondo, sull’onda di un’evoluzione<br />
sociale sempre più impetuosa che ha<br />
modificato, spesso in modo impensabile,<br />
la sua fisionomia e le prospettive.<br />
Per raccontarne la realtà, le sfide e le<br />
aspettative prende dunque il via una<br />
nuova importante ricerca voluta dall’Unione<br />
delle Comunità Ebraiche Italiane<br />
che punta a rilevarne gli aspetti<br />
di maggior rilievo: dalla consistenza<br />
numerica alle opinioni, dagli stili di vita<br />
al rapporto con la società maggioritaria.<br />
A definire i contenuti dell’indagine, che<br />
entrerà nel vivo a fine marzo, una commissione<br />
che riunisce il demografo Sergio<br />
Della Pergola; Saul Meghnagi, presidente<br />
dell’Istituto di ricerche economiche<br />
e sociali di Roma; il neuropsichiatra<br />
infantile Gavriel Levi ed Enzo<br />
Campelli, docente di metodologia delle<br />
scienze sociali alla Sapienza di Roma<br />
che coordinerà lo studio. Lo sforzo<br />
messo in campo è imponente. “Saranno<br />
coinvolti 1500 iscritti alle Comunità<br />
ebraiche dell’intero territorio nazionale<br />
– spiega il professor Campelli – che attraverso<br />
una serie di interviste si esprimeranno<br />
su un ampio ventaglio di argomenti<br />
così da comporre un quadro<br />
aggiornato e approfondito con numerosi<br />
spunti sul futuro. Da questo sforzo<br />
ci aspettiamo una buona efficienza del<br />
piano di campionamento e una significativa<br />
qualità dei dati rilevati”.<br />
Professor Campelli, com’è organizzata<br />
la ricerca?<br />
Sono stati coinvolti, nelle diverse Comunità,<br />
85-90 intervistatori. Le interviste<br />
saranno rigorosamente face to fa-<br />
LO STUDIO<br />
Cento domande per fotografare<br />
l’ebraismo italiano, la sua<br />
identità, le attitudini culturali e<br />
il senso del futuro. Il questionario<br />
su cui si fonda la nuova indagine<br />
dell’UCEI è frutto di un<br />
lavoro complesso che ha impegnato<br />
a lungo la commissione<br />
preposta. “Il primo passo per<br />
mettere a punto uno strumento<br />
di questo tipo – spiega Enzo<br />
Campelli – è stabilire quali problemi<br />
si vogliono affrontare. Un<br />
passaggio difficile, perché inevitabilmente<br />
molti interrogativi<br />
devono essere messi da parte,<br />
ma fondamentale per delineare<br />
la mappa di ciò che si vuole trat-<br />
ce, escludendo dunque le interviste telefoniche<br />
o i questionari postali che<br />
pongono seri problemi di attendibilità.<br />
Lo strumento utilizzato è un questionario<br />
che contiene cento domande su<br />
argomenti molto vari ed è stato elaborato<br />
nell’arco di alcuni mesi tenendo<br />
presenti anche molte esperienze internazionali.<br />
La riservatezza dei dati sarà<br />
totale, e non solo per obbligo di legge<br />
ma per tutelare appieno chi risponderà.<br />
I questionari sono assolutamente anonimi,<br />
saranno utilizzati solo a scopi conoscitivi<br />
e verranno sempre trattati in<br />
modo aggregato, proponendo cioè dati<br />
complessivi sui diversi temi. Non sarà<br />
dunque possibile risalire a cosa ha detto<br />
la singola persona.<br />
Qual è la tempistica del lavoro?<br />
La rilevazione dovrebbe avvenire a<br />
marzo. All’inizio del mese si concluderà<br />
la preparazione degli intervistatori e<br />
poi inizieranno le interviste che dovrebbero<br />
terminare entro Pesach. A<br />
quel punto inizierà l’analisi dei dati con<br />
la prospettiva di chiudere entro l’anno<br />
la prima fase.<br />
Chi sono gli intervistatori?<br />
Sono stati tutti reclutati dalle Comunità<br />
attraverso un bando che ha avuto un<br />
grande riscontro. Un elemento importante,<br />
quest’ultimo, perché coinvolgere<br />
tante persone significa costruire una<br />
sensibilità comune che sarà senz’altro<br />
preziosa per il futuro. Hanno risposto<br />
tare e definirne i confini anche<br />
sulla base delle esperienze precedenti”.<br />
La scelta è stata dunque quella<br />
di affrontare una serie di temi<br />
di natura demografica e occupazionale<br />
– la distribuzione per<br />
età, la scolarizzazione, la condizione<br />
lavorativa, il matrimonio,<br />
il lavoro e la mobilità intergenerazionale,<br />
eventuali progetti di<br />
trasferimento in altre città italiane<br />
o in altri paesi – così da<br />
tracciare un profilo aggiornato<br />
persone di tutte le età e di formazione<br />
diversa, il che ci consentirà<br />
di gestire al meglio le diverse interviste.<br />
La loro preparazione passerà<br />
attraverso quattro incontri che<br />
si terranno a Milano, Roma, Firenze<br />
e Padova. È un lavoro delicato, che<br />
non si può improvvisare: dovremo lavorare<br />
sulle dinamiche dell’intervista<br />
affinché gli intervistati non siano influenzati<br />
nelle loro opinioni, né forzati<br />
o trascinati e per fare sì che gli intervistatori<br />
imparino come si fa a non sovrapporsi<br />
a chi parla. Un altro aspetto<br />
importante riguarderà l’utilizzo del questionario<br />
che abbiamo preparato.<br />
Perché si è scelto di procedere con interviste<br />
face to face?<br />
È una via molto più onerosa delle interviste<br />
telefoniche o tramite questionari<br />
inviati per posta. Ma migliorerà di<br />
molto la qualità dei dati rilevati. Il ricorso<br />
al telefono, usato in tanti sondaggi,<br />
presenta infatti alcuni svantaggi:<br />
non si è mai sicuri se l’intervistato è<br />
davvero chi si cercava e si può usare<br />
solo un numero limitato di domande,<br />
semplici e comprensibili solo attraverso<br />
la descrizione verbale. Il dialogo dal<br />
vivo consente invece di approfondire<br />
meglio tanti aspetti.<br />
Quanto durerà l’intervista?<br />
Un’ora circa.<br />
Chi saranno gli intervistati?<br />
Cento quesiti per capire<br />
del mondo ebraico italiano.<br />
E accanto a questi elementi, un<br />
approfondimento su cosa vuol<br />
dire essere oggi ebreo nel nostro<br />
Paese: qual è la formazione<br />
ebraica ricevuta, che rapporto<br />
c’è con l’osservanza individuale<br />
e familiare, quali sono la tradizione<br />
culturale e la base familiare,<br />
quali i codici e i fondamenti<br />
del senso di appartenenza,<br />
che legame c’è tra l’essere un<br />
buon ebreo e un buon cittadino<br />
e quali sono le principali diffi-<br />
www.moked.it<br />
coltà degli ebrei italiani in questo<br />
momento. Un capitolo importante<br />
riguarda poi il rapporto<br />
con la Comunità. Obiettivo,<br />
sondare quali sono secondo gli<br />
intervistati i suoi compiti, quali<br />
il grado di partecipazione alla vita<br />
comunitaria e il grado di soddisfazione<br />
per i servizi. Il campo<br />
si allarga con i quesiti che riguardano<br />
il grado di conoscenza<br />
e l’eventuale giudizio in tema<br />
di ebraismo riformato; il problema<br />
degli ebrei lontani; l’infor-<br />
n. 3 | marzo 2012 pagine ebraiche<br />
L’Italia ebraica davanti allo specchio<br />
Al via un’importante ricerca UCEI che attraverso una serie d’interviste ne analizzerà la realtà, le sfide e i sogni<br />
u ENZO CAMPELLI: docente di metodologia<br />
delle Scienze sociali alla Sapienza<br />
di Roma, coordina la ricerca<br />
che fotograferà il nuovo volto dell’Italia<br />
ebraica. I contenuti sono<br />
stati definiti da una commissione<br />
che riunisce Sergio Della Pergola,<br />
Saul Meghnagi e Gavriel Levi. Il professor<br />
Campelli aveva già coordinato<br />
la ricerca realizzata dall’UCEI<br />
sul razzismo e i giovani in Italia pubblicata<br />
nel 2005 con il titolo di Figli<br />
di un dio minore. Allora erano stati<br />
intervistati 2 mila 200 ragazzi fra i<br />
14 e i 18 anni in cento Comuni.<br />
Torino<br />
Vercelli<br />
Casale<br />
Genova<br />
Milano<br />
Comunità<br />
“grandi” dimensioni<br />
Comunità<br />
“medie” dimensioni<br />
Comunità<br />
“piccole” dimensioni<br />
Comunità<br />
“piccolissime” dimensioni<br />
Parma<br />
Livorno<br />
Merano<br />
Verona<br />
Mantova<br />
Modena<br />
Pisa<br />
Padova<br />
Bologna<br />
653<br />
interviste<br />
847<br />
interviste<br />
Venezia<br />
Ferrara<br />
Firenze<br />
mazione mediatica in tema di<br />
ebraismo, cultura ebraica e<br />
Israele (è sufficientemente corretta?<br />
Sovrabbondante? Quali<br />
aspetti si vorrebbero più curati?)<br />
e la percezione dell’antisemitismo<br />
e del razzismo; i problemi<br />
del Paese. Uno specifico quesito<br />
affronta poi il rapporto con<br />
l’emigrazione musulmana in Italia<br />
per capire come il mondo<br />
ebraico viva quest’importante<br />
evoluzione sociale e si rapporti<br />
ad esempio al tema della costruzione<br />
delle moschee. Non<br />
mancano infine le domande sul<br />
coinvolgimento nel mondo<br />
ebraico che vanno a sondare il<br />
Tr<br />
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