Campo de'fiori
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26<br />
di Sandro Anselmi<br />
Dai Natali della nostra<br />
infanzia emergono tanti<br />
ricordi: immagini care, ora<br />
chiare, ora sfocate, suoni<br />
persi nel tempo… …<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Una “Fabrica” di ricordi<br />
Odo un ridere chiassoso<br />
avvicinarsi dai vicoli e vedo<br />
comparire all’improvviso<br />
una frotta di ragazzini che si<br />
rincorrono spericolati, precipitandosi<br />
giù per le scalette<br />
di piazza. Si infilano veloci<br />
per via di Porta Vecchia fino<br />
ad arrivare alla meta stabilita:<br />
la vetrina di Nicola.<br />
Era questo un negozio che,<br />
gestito dal titolare, dalla<br />
moglie e dal genero Flavio,<br />
persone gentili ed educate,<br />
vendeva un po’ di tutto.<br />
Potrebbe essere stato un<br />
emporio o, come si dice<br />
oggi, un piccolo supermarket,<br />
dove trovavi lamette e<br />
sapone per la barba, chiodi,<br />
vetri per le finestre e mastice<br />
per fissarli, brillantina per capelli, articoli<br />
da regalo, vernici, cemento e tante<br />
altre cose. Era l’unico negozio del paese di<br />
questo genere.<br />
Ma era Natale e la vetrina che, affacciata<br />
sulla strada, faceva bella mostra di sè, catturava<br />
le attenzioni di tutti i ragazzini del<br />
paese, che guardavano estasiati il suo<br />
contenuto. C’erano le statuine del presepe,<br />
le palle per l’albero e tanti innocui<br />
“scoppietti”.<br />
Quante volte nei giorni precedenti vi erano<br />
passati davanti e avevano schiacciato il<br />
naso contro la vetrina per guardare da<br />
vicino gli oggetti sognati!<br />
Quella sera era successo un fatto nuovo.<br />
Uno di loro aveva ricevuto una lauta man-<br />
Storie e immagini di Fabrica di Roma<br />
Gli scoppietti di Nicola<br />
Anni ‘50 - Giovani fabrichesi in Piazza Duomo - al centro Francesco Pieri (Checchino Ponchi)<br />
foto della Signora Verena Baldassi<br />
cia da uno zio di Roma, che era tornato al<br />
paese per le feste, ed allora tutta la<br />
“banda” si era ben organizzata per poter<br />
comprare, finalmente, un po’ di “scoppietti”.<br />
Con il cuore in tumulto per la corsa sfrenata<br />
ed ancor più per l’emozione, erano<br />
entrati tutti insieme nel negozio per fare<br />
l’importante acquisto.<br />
Nicola, forse intenerito dalle attese del<br />
gruppo, con fare bonario, aveva staccato<br />
una striscia abbondante di “scoppietti” per<br />
consegnarla al loro portavoce che era il più<br />
educato fra loro, e forse anche il più timido.<br />
Usciti dal negozio, non stavano più nella<br />
pelle per poter accendere la loro piccola<br />
Santabarbara che, se pure avesse brillato<br />
tutta insieme, non avrebbe spaventato<br />
neanche un passero.<br />
Però loro erano felici e nella loro semplicità<br />
si erano riempiti di gioia e di soddisfazione<br />
per questo gioco un po’ azzardato e<br />
fuori dall’ordinario.<br />
Stanchi dalle corse e dall’emozione, tornavano<br />
infine alle loro case dove le mamme<br />
e le nonne avevano un gran da fare per<br />
preparare la frittura che, abbondante,<br />
sarebbe avanzata anche per il giorno<br />
dopo.<br />
Dicevano infatti , forse per giustificare un<br />
avanzo, che fredda sarebbe stata ancora<br />
più buona. Oggi il negozio di Nicola non<br />
esiste più, e le sue serrande hanno chiuso<br />
per sempre quella magica vetrina.