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<strong>L'Azione</strong> 17 MARZO 2<strong>01</strong>2<br />

>DIALOGO< 29<br />

Hospice, scelta missionaria<br />

Medici in <strong>prima</strong> linea nell'accompagnare la persona nel periodo più critico della vita<br />

di FRANCO CASTELLANI<br />

La vita è sempre vita, in<br />

ogni momento di essa,<br />

dal momento del concepimento<br />

a quando il<br />

declino ineluttabile della sua forza,<br />

ne preannuncia la ne. Questo è il<br />

credo che io medico ho sposato nel<br />

momento in cui ho accettato di fare<br />

questa professione e pertanto mi<br />

sono impegnato in tutti questi anni<br />

a salvaguardarla.<br />

Pertanto ho fatto obiezione di coscienza<br />

presso l’ordine dei medici a<br />

suo tempo, sulla legge per l’aborto<br />

e mi sono sempre battuto contro<br />

ogni forma attiva, eutanasia, di<br />

interromperla, quanto l’inevitabile<br />

declino sico ne faceva prevedere<br />

il termine.<br />

Mi sono infatti convinto che accompagnare<br />

una persona sofferente<br />

nel periodo più critico della propria<br />

vita, è un compito che deve trovare<br />

il medico in <strong>prima</strong> la, mettendo in<br />

pratica i principi per cui ha scelto<br />

questa strada.<br />

Aggiungere un giorno in più con<br />

cure premurose, è sempre un grande<br />

dono per il malato e per la famiglia<br />

che gli sta accanto.<br />

Dietro a tante sofferenze c’è spesso<br />

la storia di una vita vissuta<br />

in modo intenso, con<br />

passione, con amore alla<br />

famiglia, con impegno nella<br />

società, ed allora anche un<br />

minuto di più vissuto con<br />

la dignità di una persona,<br />

con le cure e le ’coccole’<br />

necessarie allargano il cuore<br />

a chi l’ineluttabilità delle<br />

diagnosi gravi, aveva tolto<br />

ogni speranza.<br />

Se noi, medici, riuscissimo<br />

a sollevare un po’ l’uomo<br />

da questa sofferenza, avremo fatto<br />

un grande dono al malato, alla sua<br />

famiglia, alla comunità.<br />

La vita va vissuta dignitosamente<br />

no in fondo e noi dobbiamo<br />

essere un riferimento positivo in<br />

tanti che hanno perso ogni speranza.<br />

Spinti da questi principi,<br />

io e molti altri miei colleghi di<br />

medicina generale, attualmente<br />

in sette, abbiamo dato la disponibilità<br />

al progetto Hospice il<br />

cui scopo è quello di seguire<br />

una persona sofferente nel<br />

periodo più critico della vita,<br />

nel suo termine con tutte le<br />

sue problematiche: sollievo<br />

dal dolore sico e morale, il dramma<br />

dell’abbandono dei propri cari<br />

e della vita. L’Hospice nasce nel<br />

novembre 2008, con l’impegno di<br />

varie forze: l’associazione oncologica<br />

fabrianese e l’oncologia, i<br />

medici Mmg (Medicina generale),<br />

l’amministrazione Asur, i politici<br />

e qualche importante sponsorbenefattore.<br />

Noi Mmg, abbiamo dato la disponibilità<br />

in molti, <strong>prima</strong> in 14 poi<br />

per vari motivi ridotti a sette, con<br />

entusiasmo nell’affrontare questo<br />

Paesaggio degradato<br />

con i parchi eolici<br />

Proprio come l’acqua, l’aria ed<br />

ancora le valenze, i beni culturali,<br />

il cibo, le bevande...<br />

Si potrebbe continuare ad elencare<br />

ciò che, in quanto patrimonio di<br />

tutti, dovrebbe essere ben protetto.<br />

Se non lo facciamo il patrimonio<br />

degrada e nisce. Non è più una<br />

risorsa, ma diventa un problema. Ed<br />

i problemi vanno risolti. In Italia si<br />

produce poca energia, c’è la crisi.<br />

Se è no al nucleare, no all’energia<br />

alternativa e via di seguito.... come<br />

si risolve il problema?<br />

Per il vento e sole (leggi eolico e<br />

fotovoltaico) ritengo sia corretto<br />

dire: sì, ma non a qualsiasi costo.<br />

Cosa vuol dire? Sì, al mini eolico ed<br />

al fotovoltaico a copertura, insieme<br />

all’abbattimento delle dispersioni<br />

nella rete di distribuzione ed una<br />

migliore coibentazione dei fabbricati.<br />

Che gli incentivi vadano<br />

a bene cio di tutti, spalmati sul<br />

territorio.<br />

Che si capisca o no, infatti, c’è da<br />

considerare anche il paesaggio:<br />

concetto e suggestione dif cile da<br />

nuovo compito. La nostra lunga<br />

esperienza nel rapporto con le famiglie<br />

e con tutto ciò che si riferisce<br />

alla vita di ogni giorno, e il nostro<br />

modo di proporsi nei suoi problemi,<br />

ci ha agevolato nell’affrontare<br />

questo nuovo compito, trovando<br />

nuovi stimoli e nuove<br />

applicazioni alla nostra<br />

professionalità ed esperienza.<br />

Ci siamo rimessi<br />

in discussione anche in<br />

età non più giovanissima,<br />

dopo una vita passata sul<br />

territorio tra i problemi<br />

più svariati, molti<br />

burocratici,<br />

spesso troppo lontani<br />

da quello che dovrebbe essere lo<br />

scopo del nostro lavoro: la salute,<br />

bene essenziale di ogni persona.<br />

Nell’Hospice abbiamo trovato tutto<br />

e tanto. L’incontro con professionisti<br />

seri e preparati, <strong>prima</strong> il carissimo<br />

dottor Luciano Giuliodori,<br />

che ne era il responsabile palliativista<br />

ora emigrato a Jesi, per una<br />

promozione di carriera, poi tutta<br />

l’equipe di Oncologia capeggiata<br />

percepire.<br />

Comunque un patrimonio su cui si<br />

basa da tempo la campagna promozionale<br />

degli enti marchigiani,<br />

dalla dottoressa Silva, ha creato<br />

una simbiosi di risorse territoriali<br />

e ospedaliere con un confronto<br />

pro cuo sul modo di comportarsi,<br />

sulle cure, sulle nalità comuni.<br />

Sin dall’inizio abbiamo attivato<br />

una serie di incontri di approfon-<br />

dimento, dei problemi più<br />

frequenti nei malati terminali,<br />

con soddisfazione ed<br />

arricchimento culturale ed<br />

umano reciproco. Il direttore<br />

è il dottor Piero Venanzoni,<br />

con grande esperienza di<br />

gestione normativa ed amministrativa,<br />

sempre presente in<br />

ogni momento decisionale e<br />

nei confronti sindacali per la<br />

contrattualità e la stesura della<br />

turnistica. Noi Mmg copriamo i<br />

turni al pomeriggio dei giorni feriali<br />

e nei giorni di sabato e domenica ed<br />

altri festivi mattino e pomeriggio ed<br />

una settimana ogni sette, anche al<br />

mattino dei giorni feriali. L’equipe<br />

Oncologica copre per sei settimane<br />

i turni del mattino dal lunedì al<br />

venerdì. La dottoressa Silva è la<br />

responsabile palliativista, il dottor<br />

regione in testa (con capacità e<br />

risultati notevoli).<br />

Allora come si può, nello stesso<br />

tempo, permettere i parchi eolici<br />

Fioranelli il rappresentante dei<br />

Mmg e la dottoressa Mery Romsagnoli<br />

è la psicologa che si occupa<br />

dei rapporti tra malati, familiari e<br />

la struttura. Dalla sua apertura ad<br />

oggi, ha ospitato 282 pazienti, con<br />

ospiti anche di altre Asur e regioni.<br />

Parlando di Hospice, una menzione<br />

particolare meritano le infermiere<br />

e le Oss che in esso vi lavorano,<br />

con turni a rotazione per coprire le<br />

ventiquattro ore del giorno. Sono<br />

loro gli “angeli” referenti di tutto:<br />

hanno una professionalità ed umanità,<br />

in cui tutte le problematiche<br />

dei pazienti e delle loro famiglie<br />

si dissolvono con il loro delicato<br />

intervento: per tutto hanno un modo<br />

ed una parola buona.<br />

Anche per noi medici sono un punto<br />

di riferimento essenziale con scambio<br />

di modi operativi nalizzati al<br />

migliore servizio medico possibile.<br />

Sin dall’inizio di questa collaborazione<br />

sono state per noi Mmg, con<br />

poca esperienza ospedaliera, un<br />

vero appoggio ed un’ancora sicura.<br />

Vorrei salutarle tutte con tanta<br />

simpatia: Dalida, Cinzia, Tiziana,<br />

Pierina, Luciana, Ileana, Loredana,<br />

le oss. Patrizia, Angela, Silvana,<br />

Stefania e Stefania, Mariagrazia,<br />

augurandomi di continuare ancora<br />

a lungo questa bella collaborazione.<br />

Un augurio in ne faccio, io decano<br />

dei Mmg, a che l’Hospice continui<br />

ad essere per lungo tempo punto<br />

di riferimento positivo per quanti<br />

soffrono e lasciano la vita e che non<br />

sia mai sacri cato sull’altare delle<br />

logiche di piani cazioni legislative<br />

regionali o nazionali. L’impegno<br />

profuso sia ripagato almeno in riconoscimenti<br />

morali e di continuità<br />

nel tempo.<br />

ed il fotovoltaico a terra che letteralmente<br />

distruggono il paesaggio.<br />

Finisce sul nascere, e per sempre,<br />

il tanto cercato “rispettoso usso di<br />

turismo attivo con mobilità lenta”.<br />

Il male minore sarebbe, allora, quello<br />

di fare una scelta di fondo: o una<br />

cosa o l’altra. Non è possibile avere<br />

tutte e due per le attuali dif coltà<br />

economiche. Che senso ha?<br />

Attenzione però: l’innegabile devastante<br />

degrado del paesaggio (con<br />

ciò che ne consegue) e lo sfruttamento<br />

irreversibile dell’ambiente<br />

risolverebbe il problema?<br />

Lo sviluppo con un sempre crescente<br />

turismo, anche di mobilità<br />

lenta, è ormai radicato e può solo<br />

migliorare.<br />

La scelta (perchè di questo si tratta)<br />

del degrado irreversibile, dove ci<br />

può condurre?<br />

Mauro Chiorri<br />

Quel pasticciaccio di Palazzo Chiavelli Imprenditoria e un comitato<br />

Quest’anno la stagione teatrale si protrarrà no a<br />

maggio, in questo mese infatti si rappresenterà l’ultimo<br />

atto di una tragicomica commedia che metterà la<br />

parola ne al pasticcio politico perpretato nella nostra<br />

città. Come circolo politico culturale “Sandro Pertini“<br />

da tempo abbiamo posto all’attenzione della classe<br />

dirigente un radicale cambiamento nel modo di far<br />

politica, ci ritroviamo invece con un sostanzioso parter<br />

di candidati sindaci, forse il più nutrito e variegato<br />

di tutti i tempi, frutto del desiderio di rinnovamento<br />

o consueta tattica per abbordare qualche poltrona?<br />

Visto l’affollamento prodottosi, riteniamo, oltre che<br />

inutile, anche dannoso proporci come partecipanti alla<br />

corsa, non riusciremmo altro che confondere maggiormente<br />

quella parte di elettorato non ancora cooptato<br />

dalla miriade di candidati. Crediamo di comprendere<br />

le ragioni di queste tante liste, create al solo scopo di<br />

rendere inevitabile il ballottaggio e ricreare l’alibi per<br />

le ammucchiate e le sofferte spartizioni di incarichi.<br />

Resteremo quindi in attesa che la predizione si avveri,<br />

a quel punto senza alcuna reticenza, torneremo<br />

a rivendicare le nostre idee con forza poiché non<br />

potremmo essere in alcun modo tacciati di complicità.<br />

Saremmo attentissimi ai programmi, alla loro attuazione,<br />

incalzeremo i protagonisti e gli esecutori,<br />

avremmo parole di elogio o saremmo aspramente<br />

critici, non abbiamo più la pazienza di ascoltare,<br />

abbiamo solo il desiderio di vedere nalmente attuate<br />

le promesse.<br />

Attenderemo pazientemente che la politica torni ad<br />

occupare il vuoto che gli attuali trasformisti con ogni<br />

mezzo tentano di far proprio e che vinca il migliore,<br />

almeno speriamo.<br />

Circolo politico culturale Sandro Pertini Fabriano<br />

In merito all’articolo di Porcarelli apparso su “L’Azione” di qualche numero fa,<br />

e in seguito ad alcuni contributi di commento, intendo portare anch’io il mio<br />

parere. Ancora un altro comitato? Al di là del fatto che i tempi della proposta<br />

sono sospetti (tra due mesi si vota), i fabrianesi sanno bene i motivi della crisi:<br />

adesso è il momento delle soluzioni, delle risposte da mettere in campo per<br />

risollevare un territorio che ha bisogno di sapere se c’è una classe politica<br />

lungimirante in grado di tirarla fuori dalla secche con decisioni coraggiose, e<br />

se c’è un’imprenditoria locale che vuole fare interamente la sua parte continuando<br />

ad investire in loco e non dismettendo le proprie attività. Attrattività<br />

del territorio: è su questo che si gioca il futuro della nostra città. Tutti devono<br />

fare la loro parte, a cominciare dalle banche chiamate a sostenere gli artigiani<br />

e le piccole-medie imprese non solo a colpi di spot pubblicitari, ma allentando<br />

la stretta creditizia. Non credo che servano comitati di esperti o saggi per<br />

portare a galla queste verità: serve ritrovare quello spirito di comunità che<br />

la crisi ha relegato in un angolo a favore di un individualismo esasperato. E<br />

solo una politica autonoma e credibile può riuscirci.<br />

Sergio Solari<br />

29 fuori porta.<strong>indd</strong> 2 14/03/12 11.17

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