Centro di Ricerche Storiche di Rovigno quarant'anni fa i primi ... - Edit
Centro di Ricerche Storiche di Rovigno quarant'anni fa i primi ... - Edit
Centro di Ricerche Storiche di Rovigno quarant'anni fa i primi ... - Edit
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
4 storia e ricerca<br />
Venerdì, 7 novembre 2008 Venerdì, 7 novembre 2008<br />
ARCHEOLOGIA Sono state riportate alla luce anche numerose testimonianze <strong>di</strong> un intenso traffi co commerciale nell’area del Mare Adriatico<br />
Dall’offi cina <strong>di</strong> Sextus Metillius Maximus<br />
un’anfora davvero speciale<br />
Dall’anno 2006 lo scavo archeologico<br />
<strong>di</strong> Crikvenica<br />
(Ad turres) che consiste nei<br />
resti <strong>di</strong> una offi cina del primo secolo<br />
a. C. per la produzione della<br />
ceramica <strong>di</strong> Sesto Metilio Massimo<br />
(Sextus Metillius Maximus), è<br />
<strong>di</strong>ventato oggetto <strong>di</strong> un particolare<br />
interesse scientifi co. Da qui il perché<br />
del simposio “Offi cine per la<br />
produzione <strong>di</strong> ceramica e vetro in<br />
epoca romana”, organizzato verso<br />
la fi ne <strong>di</strong> ottobre a Crikvenica, nello<br />
splen<strong>di</strong>do albergo “Therapia”,<br />
che ha riunito una larga schiera <strong>di</strong><br />
specialisti del settore per <strong>di</strong>scutere<br />
sugli straor<strong>di</strong>nari eventi e risultati<br />
scientifi ci emersi dagli scavi<br />
pluriennali svolti sotto la <strong>di</strong>rezione<br />
della dott.ssa Goranka Lipovac<br />
Vrkljan dell'Istituto <strong>di</strong> archeologia<br />
<strong>di</strong> Zagabria.<br />
Il sito in questione è ubicato nel<br />
solo centro della città balneare, allo<br />
sbocco del fi ume Dubračina, sulla<br />
sponda orientale dell'insenatura<br />
collegata tramite la regione storica<br />
<strong>di</strong> Vinodol con le altre regioni dell’entroterra.<br />
Gli spessi strati alluvionali<br />
del fi ume Dubračina<br />
hanno tenuto coperto per più<br />
<strong>di</strong> duemila anni questo importante<br />
luogo dal ricco e<br />
antico passato dell’intera<br />
area quarnerina, della<br />
quale solo recentemente<br />
si è venuti a conoscenza.<br />
Questa offi cina offre<br />
tante interessanti informazioni<br />
sia sulla composizione<br />
e l'organizzazione<br />
del processo produttivo<br />
sia sugli oggetti ceramici<br />
che vi venivano<br />
prodotti dalla<br />
fi ne del I sec.<br />
a. C. fi no alla<br />
fi ne del II sec<br />
d.C. Un particolare<br />
molto<br />
interessante<br />
che riguarda<br />
la scoperta è<br />
il <strong>fa</strong>tto che si<br />
tratta della prima<br />
offi cina per<br />
la produzione<br />
della ceramica<br />
attestata sul territorio<br />
della provincia<br />
romana<br />
nell’area quarnerina.<br />
Gli scavi organizzati<br />
e condotti<br />
dalla Lipovac Vrkljan,<br />
assieme al suo gruppo,<br />
composto da Bartul<br />
Šiljeg, Ivana Ožanić<br />
dell'Istituto <strong>di</strong> archeologia,<br />
e da Irena Ra<strong>di</strong>ć Rossi<br />
del Diparti-<br />
mento per l’archeologia subacquea<br />
dell'Istituto croato <strong>di</strong> restauro ed altri<br />
collaboratori (lo stesso gruppo<br />
è anche organizzatore della conferenza<br />
internazionale a Crikvenica),<br />
hanno portato alla luce non solo i<br />
resti dell’offi cina per la produzione<br />
della ceramica, ma anche numerose<br />
testimonianze <strong>di</strong> un intenso traffi -<br />
co commerciale nell’area del Mare<br />
Adriatico. Dall’inizio degli scavi<br />
(2006), fi no ad oggi sono emerse<br />
oltre 4 tonnellate <strong>di</strong> reperti, tra<br />
cui scarti <strong>di</strong> produzione dell’offi cina,<br />
ceramiche per l’uso quoti<strong>di</strong>ano,<br />
e anfore.<br />
L’iniziativa conferenziale, promossa<br />
nell’ambito del progetto<br />
“L’area settentrionale del Litorale<br />
croato nel contesto del sistema <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>fesa romana” avviato dall’Istituto<br />
<strong>di</strong> archeologia <strong>di</strong> Zagabria, è<br />
nata come necessità <strong>di</strong> scambiare<br />
risultati delle ricerche scientifi che<br />
riguardanti lo stu<strong>di</strong>o dei centri per<br />
la produzione<br />
della<br />
ceramica e<br />
del vetro in epoca romana, con un<br />
particolare accento sulla produzione<br />
locale ed il relativo commercio,<br />
soprattutto nell’area adriatica.<br />
Grazie al suo carattere internazionale,<br />
il simposio è stata esposto in<br />
tre lingue; croato, italiano e inglese,<br />
anche poiché vede la partecipazione<br />
<strong>di</strong> eminenti professori<br />
d’archeologia, molti dei quali<br />
provenienti dall'Italia. Complessivamente<br />
alla conferenza<br />
che si è articolata<br />
nel corso <strong>di</strong> due giornate,<br />
ha visto la partecipazione<br />
<strong>di</strong> oltre 60 stu<strong>di</strong>osi,<br />
archeologi, professori<br />
e operatori del<br />
settore. Diversi sono<br />
stati gli scopi <strong>di</strong> questo<br />
simposio, in primo luogo<br />
valorizzare l'aspetto<br />
e l'importanza archeologica<br />
non solo della città<br />
<strong>di</strong> Crikvenica, località <strong>di</strong><br />
ritrovamento del sito, ma<br />
l'intera zona del circondario,<br />
allargata in questo caso<br />
a tutta l’area quarnerina. Parere<br />
degli stu<strong>di</strong>osi presenti all’evento,<br />
è che la zona in passato<br />
era soggetta a un’intensa<br />
vita e commercio <strong>di</strong> alto livello,<br />
e dunque per questo non minore<br />
ad altri siti archeologici ben più<br />
noti, come quelli dell’Istria e della<br />
Dalmazia.<br />
A conferma <strong>di</strong> queste<br />
tesi i <strong>di</strong>versi interventi<br />
dei singoli stu<strong>di</strong>osi<br />
e archeologi,<br />
alcuni dei quali<br />
meritano una<br />
analisi più<br />
profonda.<br />
Si<br />
tratta<br />
<strong>di</strong> argomenti come “Produzione <strong>di</strong><br />
ceramica locale della offi cina <strong>di</strong> Sesto<br />
Metilio Massimo a Crikvenica<br />
– anfore romane a fondo piatto, variante<br />
‘Crikvenica’” <strong>di</strong> Goranka Lipovac<br />
Vrkljan e Bartul Šiljeg. I due<br />
ricercatori e stu<strong>di</strong>osi hanno illustrato<br />
gli scavi archeologici sistematici<br />
che dal 2006 a Crikvenica (Ad turres)<br />
vengono effettuati nella zona<br />
dell’offi cina romana per la produzione<br />
della ceramica. Questi hanno<br />
portato alla scoperta della maggior<br />
parte <strong>di</strong> contenuti architettonici<br />
della “<strong>fa</strong>bbrica” <strong>di</strong> Sesto Metilio<br />
Massimo, per esempio le fornaci e<br />
gli ambienti usati nel processo produttivo.<br />
Sono stati scoperti inoltre<br />
tantissimi frammenti, oltre quattro<br />
tonnellate, della ceramica d’uso<br />
comune ed e<strong>di</strong>lizia, nonché i numerosi<br />
frammenti della anfore che<br />
comprendono le forme conosciute<br />
del primo Impero ed una serie<br />
<strong>di</strong> anfore con caratteristiche fi nora<br />
sconosciute.<br />
Un’attenzione speciale è stata<br />
prestata a questi ultimi frammenti,<br />
ossia alle anfore con il fondo piatto,<br />
denominate “anfore <strong>di</strong> Crikvenica”.<br />
Benché queste anfore concor<strong>di</strong>no<br />
in molti elementi con quelle<br />
a fondo piatto <strong>di</strong> tipo Forlimpopoli,<br />
alcuni componenti come la forma<br />
dell’orlo, del collo e della anse<br />
come d’altronde il rapporto tra le<br />
anse ed il collo in<strong>di</strong>cano una variante<br />
nuova <strong>di</strong> anfore a fondo piatto<br />
appartenenti al primo Impero. È<br />
possibile, spiegano gli archeologi,<br />
che esse in parte rappresentano una<br />
copia intenzionale delle anfore del<br />
tipo Forlimpopoli, prodotta e commercializzata<br />
localmente. La loro<br />
attribuzione alla variante “Crikvenica”<br />
è accettabile poiché sono prese<br />
in considerazione le caratteristiche<br />
tipologiche e la loro produzione<br />
a Crikvenica, soprattutto in rispetto<br />
ai risultati ottenuti dalle analisi<br />
comparative mineralogiche e chimiche<br />
del materiale delle anfore e<br />
dell’argilla del luogo.<br />
Goranka Lipovac Vrkljan nelle<br />
presentazione ha rilevato che dopo<br />
aver aperto l’offi cina per la produzione<br />
<strong>di</strong> ceramica a Crikvenica, il<br />
proprietario Sesto MetilioMassimo<br />
(Sextus Metillius Maximus), ha segnato<br />
la produzione con la sua fi rma,<br />
non solo attraverso il bollo ma<br />
anche con particolarità tipologiche<br />
<strong>di</strong> alcuni prodotti.<br />
La produzione <strong>di</strong> anfore a<br />
Crikvenica è stata confermata anche<br />
attraverso la conformità delle ca-<br />
ratteristiche mineralogiche e quelle<br />
chimiche generali <strong>di</strong> anfore e argilla<br />
raccolta nella prossimità del sito.<br />
“I frammenti delle anfore <strong>di</strong><br />
Crikvenica, dei vasi a pareti sottili<br />
e delle tegole sono stati sottoposti<br />
alle analisi analitiche. Come modelli<br />
sono stati raccolti dei campioni<br />
<strong>di</strong> terra nelle vicinanze della offi cina<br />
stessa e su alcuni siti dell’entroterra.<br />
Le caratteristiche mineralogiche,<br />
geochimiche e strutturali dei<br />
campioni e delle ceramica analizzati<br />
sono risultati particolarmente simili<br />
tra loro. Ciò indubbiamente in<strong>di</strong>ca<br />
il <strong>fa</strong>tto che sono stati prodotti nella<br />
stessa offi cina e dalla stessa o molto<br />
simile materia prima” ha osservato<br />
Goranka Lipovac Vrkljan.<br />
Altro interessante passo del simposio<br />
è stato l’intervento <strong>di</strong> Irena<br />
Ra<strong>di</strong>ć Rossi, dal titolo “Prodotti dell’offi<br />
cina <strong>di</strong> Sesto Metilio Massimo<br />
nell’area sottomarina croata”.<br />
L’archeologa Ra<strong>di</strong>ć Rossi ha<br />
spiegato che nella stesura uffi cia-<br />
le del patrimonio subacqueo croato,<br />
da parecchio tempo sono elencati<br />
due siti ancor oggi completamente<br />
trascurati. Si tratta <strong>di</strong> naufragi<br />
con carico <strong>di</strong> materiale e<strong>di</strong>le<br />
in ceramica, situati nelle acque <strong>di</strong><br />
Lussino e Sansego dell’insenatura<br />
del Quarnero. La revisione <strong>di</strong> alcuni<br />
<strong>di</strong> questi reperti collocati nella<br />
sede del Museo navale e storico<br />
del Quarnero a Fiume, ed i risultati<br />
delle analisi chimiche del materiale<br />
recentemente recuperato hanno at-<br />
5<br />
testato la loro provenienza dall’offi<br />
cina <strong>di</strong> Sesto Metilio Massimo a<br />
Crikvenica. Affondamenti con carichi<br />
<strong>di</strong> materiale e<strong>di</strong>le sono stati<br />
scoperti anche in altri posti lungo<br />
la costa croata, ma in nessuno dei<br />
casi sono stati effettuati ricerche<br />
approfon<strong>di</strong>te. Irena Ra<strong>di</strong>ć Rossi in<br />
conclusione ha rilevato che “i ritrovamenti<br />
sottomarini delle cosiddette<br />
‘anfore <strong>di</strong> Crikvenica’ sono ancora<br />
molto rari, essi tuttavia in<strong>di</strong>cano,<br />
la possibilità dell’esistenza<br />
<strong>di</strong> naufragi, i quali potrebbero aiutate<br />
a defi nir con più precisione la<br />
forma esatta delle anfore caratteristiche<br />
per l’offi cina <strong>di</strong> Crikvenica”.<br />
Infi ne Bartul Šiljeg, ha illustrato ai<br />
presenti il tema “Le offi cine per la<br />
produzione del vetro a Crikvenica<br />
e Corinthia (Veglia)”. “I pezzi del<br />
materiale vitreo <strong>di</strong> scarto trovati<br />
sul sito archeologico <strong>di</strong> Crikvenica,<br />
in<strong>di</strong>cano senza ombra <strong>di</strong> dubbio<br />
la presenza della produzione<br />
del vetro” ha esor<strong>di</strong>to l’esperto in<br />
archeologia. “Le ricognizioni svolte<br />
nell’area <strong>di</strong> Corinthia (Piccolo<br />
porto) sull’isola <strong>di</strong> Veglia hanno<br />
riportato nuovi in<strong>di</strong>zi sulla produzione<br />
del vetro nell’epoca della<br />
tarda antichità (sesto secolo) in<br />
queste zone. Le prove dell’esistenza<br />
<strong>di</strong> un’offi cina per la produzione<br />
del vetro comprendono i resti della<br />
materia prima, i pezzi <strong>di</strong> scarto,<br />
un numero elevato <strong>di</strong> vari prodotti<br />
in vetro, una quantità elevata <strong>di</strong><br />
cenere creatasi col bruciare elevate<br />
quantità <strong>di</strong> legno, e pezzi <strong>di</strong> legno<br />
fuso attaccati alla ceramica. Queste<br />
due offi cine, ha spiegato Šiljeg,<br />
sono la conferma della produzione<br />
del vetro nel Quarnero”.