CAMMINIAMO - Parrocchia di S.Anna
CAMMINIAMO - Parrocchia di S.Anna
CAMMINIAMO - Parrocchia di S.Anna
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Fa parte del profondo della natura umana, anche se ciascuno rimane assolutamente libero <strong>di</strong><br />
adempierlo.<br />
Pertanto amare gli amici non è nulla <strong>di</strong> eccezionale. Gesù lo ha detto a chiare lettere: “Se<br />
amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se<br />
date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>nario? Non fanno così anche<br />
i pagani?” (Mt.5.46).<br />
Ed ecco in<strong>di</strong>cata la vera strada da percorrere: “Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro<br />
che vi o<strong>di</strong>ano” (Lc.6,27).<br />
Tutti dobbiamo fare un serio esame <strong>di</strong> coscienza. Quali sono i nostri nemici?<br />
In cuor nostro sono coloro che si comportano male nei nostri confronti (o almeno così cre<strong>di</strong>amo).<br />
C’è chi ci critica “ingiustamente”, chi ci biasima e formula giu<strong>di</strong>zi negativi sul nostro<br />
modo <strong>di</strong> operare…; non manca a volte chi manifesta acre<strong>di</strong>ne e astiosità alle nostre spalle<br />
con condanne senza appello, cioè senza preoccuparsi <strong>di</strong> contattarci.<br />
Chie<strong>di</strong>amoci con estrema sincerità: “Quale è la nostra risposta? Come reagiamo?”<br />
Se siamo sinceri, cerchiamo <strong>di</strong> ribattere colpo su colpo e ci in<strong>di</strong>gniamo con chi riteniamo<br />
responsabile. Di conseguenza chiu<strong>di</strong>amo il nostro cuore al perdono.<br />
Forse sovente perdoniamo soltanto a parole, ma non nel nostro intimo. Tant’è vero che le parole<br />
e i giu<strong>di</strong>zi che riteniamo errati nei nostri riguar<strong>di</strong> vengono non solo respinti, ma ricambiati con<br />
durezza e decisione. Capita non poche volte <strong>di</strong> sentire persone che <strong>di</strong>chiarano <strong>di</strong> aver chiuso<br />
ogni rapporto con chi le ha offese e criticate ingiustamente.<br />
Quasi mai siamo <strong>di</strong>sposti a concedere il beneficio della buona fede a chi ha emesso critiche<br />
o obiezioni indebite a nostro carico.<br />
Tutti corriamo il rischio <strong>di</strong> sbagliare nei nostri giu<strong>di</strong>zi. Siamo pronti a ribattere alle critiche<br />
con altre critiche, pur <strong>di</strong> respingere l’offesa e sentirci in questo modo appagati.<br />
Se riflettiamo bene, il rischio <strong>di</strong> incorrere in errore è sempre possibile. Si può sbagliare anche<br />
senza volerlo. non <strong>di</strong>mentichiamoci che è una presunzione inammissibile tentare <strong>di</strong> entrare<br />
nell’animo e nel cuore degli altri.<br />
nella Bibbia leggiamo: “L’uomo guarda l’apparenza, Dio guarda il cuore” (I Samuele<br />
16,7).<br />
La ricorrenza del natale offre l’occasione propizia per rivedere questi comportamenti: <strong>di</strong> chi<br />
offende e <strong>di</strong> chi è offeso. Entrambi sono fratelli: è questo il dono che il Figlio <strong>di</strong> Dio ci ha<br />
elargito assumendo la nostra natura umana