n°6, giugno 2012 - CIA Trentino

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iologico locale COOP DI CALDONAZZO: PIONIERE DELLA DISTRIBUZIONE DI PRODOTTI BIO Il mercato del biologico in Trentino ha avuto negli anni un’importante crescita. Cartina di tornasole è l’esperienza della Coop di Caldonazzo. Abbiamo chiesto a Roberto Curzel, responsabile del settore biologico, di raccontarci quella che, all’inizio, poteva sembrare una avventura ardita Cosa vi ha spinto alla scelta del bio? L’idea di mettere a disposizione del pubblico un vero e proprio reparto biologico è maturata e diventata realtà verso la fine degli anni ’80, quando i primi “pionieri” lanciavano dei messaggi di esigenza di tornare ad un’agricoltura pulita e ad un mangiare senza chimica nel piatto. Abbiamo subito accolto l’invito ed abbiamo iniziato un duro percorso di propaganda verso la nostra clientela. Punto vendita Coop di Caldonazzo Intervista a Roberto Curzel, responsabile del settore biologico di Michel Mattivi E’ stato un cammino difficile anche perché i prezzi erano nettamente superiori a quelli del convenzionale (le ditte fornitrici erano relativamente poche e la gamma di prodotti non era molto ampia) e la gente si dimostrava diffidente verso queste novità. Così sono iniziati dei corsi di cucina gratuita, delle ricette a tema, serate dedicate ed i risultati ci hanno dato ragione. La presenza di turisti stranieri nella zona dei laghi non ha dato nessun input a questa nostra scelta e anche adesso nel periodo estivo le vendite non subiscono degli incrementi particolari dati appunto dalla clientela straniera: la maggioranza degli stranieri è olandese che a differenza del tedesco non è particolarmente attenta a questo tipo di alimentazione. I nostri consumatori provengono dal bacino della Valsugana, dalla città di Trento, dalla Vallagarina ed ultimamente si sono rivolti a noi anche dei Gruppi di Acquisto Solidale che si riforniscono all’ingrosso. Come vanno le vendite e quali risultati state ottenendo? La crisi si sta facendo sentire sulla scelta di questo prodotto? Le vendite sono cresciute dagli inizi ad oggi in maniera esponenziale. Nel 2006 abbiamo incrementato del 100% rispetto all’anno 2000 e nel 2011 siamo cresciuti del 90% rispetto al 2006. Siamo veramente soddisfatti di questi risultati, che vanno si- 12 curamente a premiare queste nostre scelte, frutto di impegno, preparazione e cura che riserviamo a questo reparto. Ora possiamo con orgoglio offrire alla nostra esigente clientela una realtà complementare, all’altezza dell’offerta di tipo convenzionale. La crisi economica ha intaccato lievemente anche questo settore e la clientela si fa sempre più attenta nella scelta dei prodotti e nel prezzo, diminuendo la quantità ma non per questo rinunciando alla qualità. Stiamo attenti anche alla provenienza dei prodotti privilegiando l’acquisto di merce da produttori locali certificati. In quest’ottica abbiamo organizzato delle trasferte a tema presso ditte biologiche del Trentino per mostrare che non serve uscire necessariamente dal nostro territorio per trovare dei prodotti d’eccellenza e delle aziende trentine che soddisfano appieno le nostre richieste. È cambiata nel tempo l’attenzione dei clienti verso i prodotti bio? Nel rispondere a quest’ultima domanda penso al poco spazio riservato al biologico ed ai pochi prodotti esposti sugli scaffali inizialmente e guardo con orgoglio la situazione attuale. Da un po’ di pasta, farina, olio e poco altro, ora disponiamo di un reparto e di un ‘offerta quasi completa. Questo anche grazie alla continua crescente domanda della nostra clientela che nel tempo è cresciuta ed è altresì aumentato il rapporto di fiducia e collaborazione reciproca. Un aiuto involontario è stato dato dall’esplosione di intolleranze alimentari e dagli scandali che hanno colpito il mercato alimentari. La gente così si è orientata verso i prodotti provenienti da agricoltura biologica e biodinamica per trovare quella garanzia che nel convenzionale talvolta è venuta meno. Anche Coop Italia, da sempre sensibile per quanto riguarda la sicurezza alimentare, ha inserito nella sua merceologia la linea Vivi Verde. Termino ringraziando il direttore Manlio Tomaselli per averci creduto come me fin dall’inizio, per avermi dato fiducia, sostegno e stimolo e per far si che la nostra Cooperativa sia non solo un supermercato ma un luogo dove il cliente si possa sentire sempre a casa.
Sempre di più si parla di prodotti biologici. Quali sono le richieste principali della clientela? Quale pubblico si delinea e quale tipo di domanda avanza? Per quello che vediamo dal nostro osservatorio permanente dell’Ecosportello Fa’ la Cosa Giusta!, e da quello più sporatico della omonima IL MERCATO DEL BIO: DINAMICO, IN ESPANSIONE ED ECOSOSTENIBILE Intervista a Dario Pedrotti, coordinatore dell’Ecosportello Fa’ La Cosa Giusta! Il biologico è una filosofia di produzione e consumo sana e ed ecosostenibile. Ne abbiamo parlato con Dario Pedrotti, Coordinatore dell’Ecosportello Fa’ la Cosa Giusta! di Michel Mattivi fiera, è indubbio che la richiesta di prodotti alimentari biologici sia in crescita, e che la clientela di questo tipo di prodotti si stia modificando. Molte persone cercano il prodotto Sede dell’Ecosportello in via Torre Verde, Trento 13 biologico con l’obiettivo di mangiare cose “sane”, più che non per ridurre le conseguenze dell’agricoltura convenzionale sui terreni coltivati. Questa ricerca dell’alimento “sano” è più accentuata fra i neo genitori, che spesso ricorrono all’alimentazione biologica per i loro figli, pur non essendone loro stessi consumatori, e in molti casi continunando a non esserlo. Accanto ai negozi specializzati, nascono settori dedicati al biologico all’interno dei supermercati tradizionali: si può dire che attualmente in Trentino ogni catena di supermercati ha una sua linea di prodotti biologici freschi, che sono sempre più segnalati all’interno del punto vendita. In un periodo di crisi come questo come si sta evolvendo il mercato bio? Nonostante la crisi il mercato del biologico appare in continua espansione: calano gli acquisti ma aumentano quelli di prodotti biologici. Ad esempio nel mercato delle mele il convenzionale stenta e il bio va bene. Si sta assistendo anche ad un fenomeno di agricoltori e allevatori “di ritorno”, piccole realtà economiche che erano state abbandonate e che ora vengono recuperate, spesso adottando il metodo biologico. Anche nel settore vitivinicolo c’è un grande fermento sul fronte del biologico. Come vi muovete per recepire le domande di questo pubblico? E come riuscite a comunicare le vostre scelte e a promuovere quello che offrite? Non abbiamo la funzione di recepire le domande del pubblico e soddisfarle, quanto piuttosto di segnalare ai consumatori cosa esiste sul territorio, o ai produttori se esiste una domanda non soddisfatta. In passato siamo stati promotori di progetti che hanno ottenuto un grande successo, alcuni dei quali hanno poi avuto le forze per proseguire con le loro gambe, come nel caso del “progetto biocesta”, che non solo è diventato una realtà economica autonoma, ma è stato anche copiato da altri soggetti. biologico locale
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