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n°6, giugno 2012 - CIA Trentino

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INTERVISTA<br />

AL NEO PRESIDENTE<br />

DIEGO SCHELFI<br />

Questo quarto mandato<br />

è forse il più<br />

difficile perché ha<br />

promesso un forte<br />

rinnovamento della<br />

Federazione: quali saranno<br />

le linee guida?<br />

“Sì, sarà sicuramente un mandato<br />

difficile, soprattutto per la situazione<br />

generale e per le grandi<br />

incognite che tutti i mercati presentano.<br />

Sarà faticoso perché la<br />

priorità del movimento cooperativo<br />

è il lavoro e sotto questo punto<br />

di vista le criticità aumentano di<br />

giorno in giorno. Certo dobbiamo<br />

ricordare sempre che complessivamente<br />

la cooperazione trentina<br />

è riuscita ad aumentare i livelli<br />

occupazionali. E questo ci rende<br />

ottimisti anche per il futuro.<br />

Per quanto riguarda il rinnovamento<br />

della Federazione, ho<br />

chiesto ed ottenuto il consenso<br />

dei cooperatori parlando di ‘cammino<br />

che deve proseguire nel<br />

solco segnato’. Questo evidentemente<br />

non significa immobilismo<br />

ma neanche discontinuità.<br />

Avremo quindi bisogno di riflettere<br />

sempre sulle radici e sugli<br />

scopi fondativi per individuare le<br />

strategie future. E a proposito del<br />

rinnovamento nell’ultimo anno e<br />

mezzo abbiamo registrato cambiamenti<br />

profondi nella composizione<br />

dei CdA a livello dei principali<br />

consorzi di secondo grado<br />

e anche nelle cooperative. Com-<br />

di Michele Zacchi<br />

plessivamente i gruppi dirigenti<br />

del movimento si sono fortemente<br />

rinnovati. E sono cambiati anche<br />

i settori di lavoro: negli ultimi<br />

anni sono nate molte cooperative<br />

nell’innovation technology e sono<br />

tutte formate da giovani. Anche<br />

la Federazione ha innovato con<br />

decisione per quanto riguarda i<br />

servizi alle cooperative, separando<br />

la vigilanza dalla consulenza e<br />

aumentando i servizi di supporto.<br />

Quindi non abbiamo nulla da ‘inventare’.<br />

Siamo un bel gruppo di<br />

imprese sane e socialmente utili,<br />

che deve tenacemente seguire<br />

l’obiettivo: favorire la crescita dell’occupazione<br />

ed essere motore<br />

di sviluppo del <strong>Trentino</strong>.”<br />

Si è chiesta chiarezza sul ruolo<br />

della Federazione e sulle<br />

modalità di voto: intende dare<br />

segnali precisi in questa direzione?<br />

“Tutte le questioni sono sempre<br />

discutibili e se si ritiene necessario<br />

vanno affrontate ed approfondite.<br />

Devo però ricordare che<br />

queste regole di votazione sono<br />

presenti nel movimento cooperativo<br />

trentino da molto prima<br />

del mio arrivo e che nessuno ha<br />

sollevato questo problema fino<br />

ad ora. Certo, nel momento in cui<br />

per la prima volta nella storia della<br />

cooperazione trentina ci sono<br />

diverse candidature, allora il pensiero<br />

va anche alle modalità di<br />

7<br />

Il presidente della Federazione<br />

trentina della cooperazione<br />

voto. È senza dubbio un tema che<br />

si potrà affrontare. Del resto in<br />

questi ultimi sette anni lo statuto<br />

è stato modificato più volte e proprio<br />

nella direzione di ampliare e<br />

di rendere maggiormente efficaci<br />

la Federazione e tutte le cooperative.<br />

Ricordo il cambiamento del<br />

nome da ‘Federazione trentina<br />

delle Cooperative’ a ‘Federazione<br />

trentina della Cooperazione’,<br />

l’allargamento della possibilità<br />

di associarsi alle imprese sociali<br />

e alle associazioni. E ancora<br />

l’inserimento nello statuto dei riferimenti<br />

specifici ai valori e, da<br />

ultimo, il nuovo patto di sistema<br />

anche attraverso la formazione<br />

obbligatoria. Una modifica quest’ultima,<br />

che ci ha impegnato per<br />

due anni. Questo movimento è<br />

sempre in discussione ed è sempre<br />

in divenire. Il problema è quello<br />

di chiedersi il fine delle nostre<br />

eterne e giuste discussioni, che<br />

deve essere il bene comune e il<br />

sistema e non altro.”<br />

intervista

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