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Quaderno Romania - ARTI Puglia

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Novembre 2008<br />

IL SISTEMA DELLA RICERCA E<br />

DELL’INNOVAZIONE IN ROMANIA<br />

Opportunità di collaborazione<br />

scientifica e tecnologica per il<br />

sistema pugliese dell’innovazione


2<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />

Il presente <strong>Quaderno</strong> si basa su un ampio<br />

lavoro realizzato, su incarico dell’<strong>ARTI</strong>, da<br />

Finance & Consulting Group.


Collana “Quaderni Internazionali <strong>ARTI</strong>”<br />

L’<strong>ARTI</strong>, Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione, in accordo con gli Assessorati<br />

al Mediterraneo e allo Sviluppo Economico della Regione <strong>Puglia</strong>, ha avviato una attività<br />

rivolta principalmente ai Paesi dell’area balcanica e mediterranea, finalizzata alla<br />

promozione della cooperazione scientifica e tecnologica tra gli attori regionali, siano essi<br />

imprese innovative o istituti universitari e di ricerca, e i loro omologhi nei Paesi stranieri.<br />

La collana “Quaderni Internazionali dell’<strong>ARTI</strong>” nasce per raccogliere i rapporti sui sistemi<br />

dell’innovazione e della ricerca dei Paesi considerati. I Quaderni sono strumenti di rapida<br />

consultazione che, oltre a presentare un quadro informativo generale sulla struttura e i<br />

sistemi di governance dell’innovazione, individuano un numero limitato di enti e<br />

organizzazioni “eccellenti” – in termini di competenze scientifiche, risultati prodotti e<br />

propensione alla collaborazione transnazionale – negli ambiti tecnologici di maggiore<br />

interesse per la Regione <strong>Puglia</strong>, in modo da facilitare l’attivazione di contatti bilaterali e la<br />

creazione di partnership.<br />

Nella prima fase del progetto, i Paesi presi in esame sono: Marocco, Tunisia, Algeria, Egitto,<br />

Giordania, Libano e Territori Palestinesi, Israele, Turchia, Grecia, Balcani Occidentali<br />

(Serbia, Montenegro, Croazia, Bosnia-Erzegovina, FYROM-Macedonia, Albania, Bulgaria),<br />

<strong>Romania</strong>, Slovenia, Argentina e Cile.<br />

3


4<br />

Fonte: The World Factbook - CIA<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


5<br />

IL SISTEMA DELLA RICERCA E<br />

DELL’INNOVAZIONE IN ROMANIA<br />

Opportunità di collaborazione<br />

scientifica e tecnologica per il<br />

sistema pugliese dell’innovazione


6<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Sommario<br />

Prima parte: Inquadramento generale<br />

1. L’economia romena<br />

7<br />

1.1. Principali indicatori macroeconomici<br />

1.1.1. Introduzione<br />

1.1.2. I dati ufficiali del 2008<br />

1.1.3. Investimenti e commercio estero<br />

1.2. Costi della manodopera e dei fattori produttivi<br />

2. I settori industriali e tecnologici<br />

2.1. Il settore agroalimentare<br />

2.1.1. Breve presentazione del settore<br />

2.1.2. Commercio estero e dinamiche interne<br />

2.1.3. Analisi swot del settore agroalimentare<br />

2.2. Il settore aerospaziale<br />

2.3. Il settore delle energie rinnovabili<br />

2.3.1. Introduzione<br />

2.3.2. La produzione di energia rinnovabile in <strong>Romania</strong> nel contesto Europeo<br />

2.3.3. Energia eolica<br />

2.3.4. Energia solare<br />

2.3.5. Energia da biomasse<br />

2.3.6. Conclusioni<br />

2.4. Il settore dell’ITC in <strong>Romania</strong><br />

2.4.1. Presentazione generale del settore<br />

2.4.2. La <strong>Romania</strong> come fornitore di servizi offshore<br />

2.4.3. Il cluster dell’ITC e dell’elettronica di Bucarest<br />

2.5. Il settore della meccatronica<br />

3. Attività di R&S nei principali settori tecnologici<br />

3.1. Il settore agroalimentare<br />

3.2. Il settore aerospaziale<br />

3.3. Il settore dell’ICT<br />

3.3.1. I parchi tecnologici ITC di <strong>Romania</strong>


3.3.2. Il parco scientifico e tecnologico di Galati<br />

3.3.3. Il parco Sofware di Brasov<br />

3.3.4. Centri di ricerca e trasfer tecnologico nella regione Bucarest-Ilfov<br />

4. Il settore della ricerca in <strong>Romania</strong><br />

8<br />

4.1. La ricerca in <strong>Romania</strong><br />

4.1.1. La ricerca in <strong>Romania</strong>: valutazione e criticità<br />

4.1.2. Valutazione delle performance della ricerca in <strong>Romania</strong><br />

4.1.3. La ricerca scientifica vista dai quadri didattici<br />

4.1.4. La percezione del sistema universitario romeno<br />

4.2. Le priorità romene nella R&S e nell’Innovazione<br />

4.3. Il piano nazionale per la ricerca e lo sviluppo 2007-2013<br />

4.3.1. Il contesto interno<br />

4.3.2. Le priorità degli investimenti pubblici in ricerca e sviluppo<br />

5. Il sistema nazionale per la ricerca e l’innovazione<br />

5.1. Il sistema nazionale per la promozione della ricerca e lo sviluppo<br />

5.1.1. Evoluzione del sistema di governance delle politiche di R&S<br />

5.1.2. Principali attori istituzionali per la promozione della RSI<br />

5.1.3. Analisi delle politiche per l’Innovazione<br />

5.2. Quadro normativo nazionale della ricerca e sviluppo<br />

5.3. Le proposte presidenziali per la modernizzazione della ricerca<br />

5.3.1. I finanziamenti differenziati e flessibili<br />

5.3.2. La riorganizzazione del sistema di ricerca<br />

5.3.3. Lo stimolo con misure concrete all’educazione permanente<br />

5.3.4. Piani in R&S per favorire la ripresa economica<br />

5.3.5. Il piano settoriale del Ministero dell’Economia e delle Finanze<br />

6. I finanziamenti nazionali e strutturali per R&S<br />

6.1. Fondi Strutturali rivolti allo ricerca e allo sviluppo in <strong>Romania</strong><br />

6.1.1. Introduzione<br />

6.1.2. Situazione attuale del settore produttivo<br />

6.1.3. Assi prioritari del PO “Crescita della Competitività Economica”<br />

6.2. Fondi nazionali<br />

6.3. Piani di finanziamento per il supporto all’innovazione (2007-2013)<br />

6.3.1. Finanziamenti strutturali all’innovazione attraverso i P.O.<br />

6.3.2. Altri programmi a sostegno dell’innovazione<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Seconda parte: repertorio dei centri di ricerca<br />

7. Schede dei centri<br />

9<br />

7.1. Agro-alimentare<br />

7.2. Aerospaziale<br />

7.3. Biotecnologie<br />

7.4. Chimica<br />

7.5. Energia<br />

7.6. Meccatronica<br />

7.7. Nuovi materiali<br />

7.8. Tecnologie Ambientali<br />

7.9. Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT)


10<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Prima parte: Inquadramento generale<br />

11


12<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


1. L’economia romena<br />

1.1. Principali indicatori macroeconomici<br />

1.1.1. Introduzione<br />

Per l’investitore straniero, i principali vantaggi competitivi del sistema paese <strong>Romania</strong> sono<br />

relativi a un mercato interno pari a 23 milioni di consumatori (il secondo dell’Europa<br />

Centrale) e al vantaggio geoeconomico dato dall’intersezione degli itinerari commerciali<br />

tradizionali, che permettono l’accesso a oltre 240 milioni di consumatori in un raggio di<br />

1.000 km.<br />

Come membro UE dal 01.01.2007, la <strong>Romania</strong>, paese stabile a livello economico-finanziario<br />

e politico, garantisce la certezza degli investimenti stranieri e registra da anni tassi di<br />

crescita, a ritmi asiatici, dei consumi e del PIL.<br />

I forti incentivi agli investimenti stranieri, gli sgravi fiscali (aliquota fissa al 16%), i<br />

finanziamenti a tassi agevolati, le leggi che rendono molto semplice la costituzione di<br />

imprese (sia come società estere che come partners di imprese nazionali) e, soprattutto, il<br />

costo estremamente contenuto della manodopera locale (inferiore a quello cinese, fonte<br />

studio A.Warner), rendono la <strong>Romania</strong>, paese che ogni anno esporta cervelli “a buon<br />

mercato” in tutto il mondo (ITC, chimica, fisica, ingegneria, matematica), un mercato più<br />

appetibile dei decantati mercati Orientali.<br />

Il territorio è ricco di alluminio, ferro, gas naturali, petrolio, legname. La reperibilità di<br />

materia prima è, in generale, semplice ed il costo non elevato. Per questi motivi l’industria<br />

del legno, il tessile, il calzaturiero, il comparto meccanico e delle materie plastiche,<br />

l’agricoltura e l’allevamento sono molto cresciuti negli ultimi anni.<br />

Il vantaggio di investire in <strong>Romania</strong> non È solo legato alla delocalizzazione delle produzioni<br />

(o dell’outsourcing), punto di forza della massiccia presenza nel Paese di investitori stranieri<br />

in settori “storici” come il manifatturiero, l’abbigliamento, il calzaturiero, i trasporti, l’ITC e<br />

l’agricoltura, ma anche alle ottime prospettive offerte per chi opera in settori come<br />

l’ambiente, l’energia, le infrastrutture e la finanza. Ad oggi, come per ultimi 10 anni, il<br />

maggior numero di imprese straniere sul territorio romeno sono a capitale italiano.<br />

Va poi fatta menzione di come lo scenario romeno degli incentivi alle imprese stia subendo<br />

profondi cambiamenti, non solo perché grazie all’adesione all’UE (aboliti dazi e dogane) il<br />

Paese riceverà, nel periodo 2007–2013, fondi comunitari per un valore di circa 29,5 miliardi<br />

di euro, ma soprattutto perché si indirizzerà verso una politica di sostegno volta allo<br />

sviluppo delle imprese. L’adesione della <strong>Romania</strong> all'Unione Europea permette alle imprese<br />

dell’intero territorio romeno, soprattutto alle PMI anche a partecipazione italiana 100%, di<br />

accedere a contributi a fondo perduto dal 40% al 70% messi a disposizione dai Fondi<br />

Strutturali.<br />

La <strong>Romania</strong>, a piú di un anno dall’adesione UE, sembra rispondere pienamente alle attese<br />

europee, dimostrandosi all’altezza della situazione. Sicuramente l’ingresso nell’UE ha<br />

13<br />

1. L’ECONOMIA ROMENA


afforzato l’immagine e il prestigio del paese, attirando un numero crescente di investitori<br />

stranieri. Nei primi due mesi del 2008 gli investimenti stranieri sono incrementati del 40%<br />

rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.<br />

Gli stessi indicatori macroeconomici confermano un trend positivo: la crescita del paese è<br />

stata del 8.2% nel primo trimestre 2008, il PIL è cresciuto del 7.5% rispetto allo stesso<br />

periodo dell’anno precedente e la disoccupazione è scesa di 60.000 unità.<br />

Tuttavia, permangono alcuni aspetti sensibili sui quali le istituzioni romene devono prestare<br />

una certa attenzione, in primo luogo l’inflazione, che ha toccato a marzo 2008 l’8.63%,<br />

seguita dal deficit di conto corrente, che ha raggiunto la cifra di 1.1 miliardi di euro,<br />

superando in modo considerevole il PIL nazionale.<br />

Nel primo trimestre del 2008 l’economia romena ha registrato una crescita dell’8,2%<br />

rispetto allo stesso periodo del 2007, molto più di quanto previsto dagli analisti e<br />

nonostante le sfavorevoli condizioni internazionali. Questo contro un crescita media europea<br />

del 2,5%. L’aumento del PIL, nelle condizioni della crisi economica internazionale, fa sì che<br />

la <strong>Romania</strong> rimanga un paese attraente dal punto di vista del clima d’affari, occupando il<br />

secondo posto nell’Europa Centrale e dell’Est, dopo la Russia. L’Istituto Romeno di Statistica<br />

precisa che il totale degli investimenti realizzati nell’economia nazionale è stato del 35,2%<br />

maggiore, nel primo trimestre del 2008, rispetto allo stesso periodo del 2007, ammontando<br />

complessivamente a 3,4 miliardi di euro.<br />

Persino le più rosee previsioni degli analisti romeni sono state superate, a causa della<br />

combinazione di vari fattori che hanno portato a tale record. Senz'altro, la crescita<br />

economica del paese è stata trainata dal settore delle costruzioni: per questo settore si<br />

prevede una continua crescita negli anni a venire (infrastrutture, uffici, spazi residenziali). Il<br />

secondo evento eccezionale è stato poi l'incasso record di TVA (la nostra IVA), dovuto<br />

soprattutto ai finanziamenti europei per la costruzione di infrastrutture. Va poi fatta<br />

menzione dello sviluppo del settore auto, con la Dacia che sforna a pieno ritmo le Logan e<br />

Ford che investe in Automobili Craiova.<br />

Sul modo in cui questo indicatore influenza l’incremento degli investimenti e il tenore di vita<br />

dei romeni, va fatta menzione di un approfondimento di Valentin Tigau. La crescita<br />

economica del primo trimestre del 2008 (8,2%) ha superato le aspettative degli analisti e<br />

delle autorità, che prevedevano una crescita del PIL di solo il 7,5 %. La performance si<br />

registra nelle condizioni in cui i prezzi degli alimenti sono aumentati, condizione che colloca<br />

la <strong>Romania</strong>, da questo punto di vista, al sesto posto tra i paesi UE. Il salario medio dei<br />

romeni, di 2,86 euro l’ora, piazza il paese al penultimo posto tra i paesi europei membri.<br />

L’analista economico Liviu Voinea ritiene, però, naturale questa evoluzione: “Una crescita<br />

economica porta alla crescita del prezzo di tutti gli attivi dell’economia e, implicitamente, al<br />

caro-prezzi. Dunque, è un fenomeno. Soprattutto nei paesi che tentano di raggiungere il<br />

livello di altre economie, come è il caso della <strong>Romania</strong>, che vuole raggiungere il livello<br />

medio dell’UE e ha ritmi di crescita superiori alla media comunitaria, i prezzi in simili<br />

economie tendono a crescere più velocemente. È un processo di convergenza anche dei<br />

prezzi, parallelamente alla convergenza economica”. Liviu Voinea aggiunge che, in questo<br />

caso, vanno considerate le fonti della crescita economica spettacolare: ”Nessuno nega che<br />

14<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


si verifichi una crescita economica reale in <strong>Romania</strong>, ma è molto importante vedere quali<br />

sono le fonti di tale crescita, perchè se esse nonsono sostenibili e si basano principalmente<br />

su un consumo finanziato dai crediti, è un grosso problema”.<br />

Stando ad un sondaggio dell’agenzia Reuters, nel 2008 la crescita economica della <strong>Romania</strong><br />

continuerà il suo trend positivo. I principali settori di interesse degli investitori stranieri in<br />

<strong>Romania</strong> sono l’edilizia, le infrastrutture e l’industria automotive. Una crescita economica<br />

dell’8,2% è incoraggiante, soprattutto visto che, fra 6 anni, la <strong>Romania</strong> dovrebbe passare<br />

all’euro. Ma, richiamano l’attenzione gli specialisti, Bucarest dovrà essere molto attenta<br />

anche ad altri criteri, come i costi del personale, il grado di qualificazione dei dipendenti e il<br />

comfort legislativo. Ciò, in quanto, nel momento in cui dovrà scegliere fra la <strong>Romania</strong> e un<br />

altro paese della regione, per un investitore straniero la crescita economica non sarà il<br />

criterio decisivo.<br />

1.1.2. I dati ufficiali del 2008<br />

La <strong>Romania</strong> nel primo trimestre 2008 ha registrato una crescita economica dell’8.2%<br />

rispetto allo stesso periodo del 2007, nonostante le condizioni internazionali sfavorevoli.<br />

Vengono riportati di seguito i principali indicatori macro-economici per il periodo 2002-<br />

2007, con una previsione per il 2008.<br />

Tabella 1. Principali indicatori macroeconomici 2002-2007<br />

15<br />

Indicatore (%) 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008<br />

(Prev)<br />

Crescita PIL 5 4.9 8.3 4.1 7.7 7.5 7<br />

Deficit Conto Corrente/PIL -3.4 -5.4 -6.6 -8.6 -9.8 -12.8 -12<br />

Inflazione 17.8 14.1 9.3 8.6 4.9 4.2 4<br />

Disoccupazione 8.4 7.4 6.3 5.9 5.2 4.3 4.2<br />

Fonte: Istituto Nazionale di Statistica (www.insse.ro).<br />

Lo sviluppo senza precedenti registrato dall’economia romena dagli inizi del nuovo millennio<br />

per effetto della domanda interna e dei consumi privati, è confermato dalla progressiva<br />

ascesa del PIL: infatti se nel 2002 la crescita del PIL è stata del 5%, nel 2007 ha toccato il<br />

7.5% e per tutto il 2008 si stima che il PIL potrebbe crescere più del 7%, vista la<br />

performance registrate sinora.<br />

La serie storica riportata nella Tabella 2 indica in percentuale quanto i vari segmenti di<br />

attività economica incidano sulla formazione del PIL. Dalla lettura della tabella, emerge che,<br />

nel periodo considerato, i due settori principali che hanno inciso in modo massiccio sulla<br />

formazione del PIL sono stati l’industria e il commercio, seguiti dalle attività finanziarie.<br />

1. L’ECONOMIA ROMENA


Tabella 2. Incidenza delle attività economiche sul PIL (%)<br />

16<br />

2002 2003 2004 2005 2006 2007<br />

Agricoltura 11.4 11.6 12.6 8.4 7.8 6.6<br />

Industria/energia 27.1 25.0 24.8 24.6 24.4 23.5<br />

Costruzioni 5.8 5.8 5.9 6.4 7.4 9.1<br />

Commercio 20.4 20.2 20.7 21.6 22.4 23.1<br />

Attività finanziarie 13.7 11.9 12.0 12.9 13.0 13.2<br />

Altre attività di servizi 11.1 14.3 13.3 14.4 13.3 13.4<br />

Imposte nette sui beni 10.5 11.2 10.7 11.7 11.7 11.1<br />

Fonte: Istituto Nazionale di Statistica (www.insse.ro)<br />

Tuttavia, va fatta menzione del fatto che il settore industriale, rispetto a quello commerciale<br />

e finanziario, si stia progressivamente ridimensionando, passando da un’incidenza del<br />

27,1% nel 2002 a una del 23.5% nel 2007.Un settore che sta conoscendo di recente uno<br />

sviluppo promettente è quello delle costruzioni, che dal 5.8% del 2002 è passato al 9.1%<br />

nel 2007.<br />

Allo stesso modo del PIL, anche l’occupazione (e di pari passo gli stipendi) sono aumentati<br />

sensibilmente grazie all’offerta del settore edile e dei servizi, riducendo in modo<br />

considerevole il tasso di disoccupazione che dall’8.4% del 2002 è sceso al 4.3% nel 2007.<br />

Rispetto all’inflazione, ci sono stati miglioramenti notevoli, il tasso a due cifre del 2002<br />

(17.85%) è stato progressivamente ridimensionato al 4.2% nel 2007.<br />

Ciononostante, il paese rimane condizionato dall’insufficienza del conto corrente, infatti il<br />

deficit di conto corrente continua ad ampliarsi, tanto che nel 2007 ha raggiunto il -12.8%<br />

rispetto al -3.4% del 2002, in ragione di una domanda interna consistente, accompagnata<br />

dall’apprezzamento del RON. Tuttavia, si prevede un lieve compressione del deficit per il<br />

2008 se vi sarà una ripresa dal lato delle esportazioni.<br />

Anche il primo trimestre 2008 ha registrato un andamento soddisfacente, a riprova della<br />

forte crescita del paese. La crescita del PIL è stata del 7.5% rispetto allo stesso periodo<br />

dell’anno precedente, attestandosi come il valore più alto mai rilevato dal 1990 ad oggi.<br />

Per quanto riguarda il PIL pro capite, si è passati da 5.630 euro nel 2007 a 10.000 euro<br />

nell’anno in corso. Di conseguenza, il tenore di vita è migliorato: ne sono testimonianza<br />

l’aumento in termini nominali del credito non governativo del 66%, seguito dalla crescita<br />

dei crediti al consumo e la tendenza al risparmio, che ha raggiunto il 45%.<br />

Il grafico seguente conferma quanto ribadito sinora: tra le voci che nel primo trimestre<br />

2008 hanno inciso in modo positivo sul tasso di crescita del PIL (rispetto allo stesso<br />

trimestre dell’anno precedente) ritroviamo i consumi finali (12%) e il capitale fisso lordo<br />

(6.9%), a cui vanno però aggiunte le esportazioni nette, che hanno avuto un riflesso<br />

negativo (-10.3%).<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Figura 1. Componenti che incidono sul tasso di crescita del PIL (2007-2008)<br />

17<br />

-10,3%<br />

1. L’ECONOMIA ROMENA<br />

Disponibilità scorte<br />

Esportazioni nette<br />

Capitale fisso lordo<br />

Spese finali<br />

governative<br />

Consumi finali<br />

PIL<br />

1,2%<br />

0,4%<br />

3,2%<br />

6,3%<br />

12,0%<br />

-15,0% -10,0% -5,0% 0,0% 5,0% 10,0% 15,0%<br />

Fonte: Elaborazione FINCO su dati ICE<br />

Va sottolineato inoltre il buon andamento della bilancia commerciale, dal momento che le<br />

esportazioni sono cresciute del 13.55% nei primi tre mesi del 2008, superando la dinamica<br />

delle importazioni, pari a 12.3%. Questo ha favorito un calo del 21.2% del deficit di conto<br />

corrente, che potrebbe ulteriormente ridimensionarsi con un miglioramento dell’export e<br />

delle politiche monetarie e fiscali.<br />

Per quanto riguarda gli investimenti diretti esteri invece, che hanno raggiunto 1,22 miliardi<br />

di euro nei primi due mesi del 2008, va fatta menzione di come siano incrementati del 40%<br />

rispetto allo stesso periodo del 2007. Tuttavia è necessario un occhio di riguardo nei<br />

confronti dell’inflazione, che negli ultimi mesi del 2007 e nell’inizio del 2008 ha subito una<br />

leggera crescita, anche se per il momento sembra stia rientrando.<br />

Il cambio ufficiale comunicato dalla Banca Nazionale Romena al 31.12.2007 è stato pari a<br />

3,53 RON/EURO rispetto ai 3,41 RON/EURO del 31.12.2006. Nel periodo compreso tra il<br />

gennaio 2007 e maggio 2008, il cambio EURO/RON e USD/RON ha registrato evoluzioni<br />

diverse. Durante la prima metà del 2007 i due cambi hanno mantenuto valori costanti, ma<br />

da ottobre 2007 a maggio 2008 il cambio EURO/RON è cresciuto sensibilmente rispetto a<br />

quello USD/RON, che ha fortemente risentito della crisi finanziaria americana.<br />

La tabella che segue reassume gli indicatori relative al rischio paese, col dato del rating<br />

messo a confronto con gli altri paesi dell’Europa centro Orientale.


Tabella 3. Rischio paese dei paesi dell’Europa Centro- Orientale<br />

Area Valuta Rating<br />

<strong>Romania</strong> LEU BBB/A-3<br />

Polonia ZLOTY BBB+/A-2<br />

Ungheria FIORINO BBB+/A-2<br />

Croazia KUNA BBB+/A-2<br />

Bulgaria LEV BBB+/A-2<br />

Fonte: Guida Paese Boscolo&Partners 2007<br />

1.1.3. Investimenti e commercio estero<br />

La <strong>Romania</strong> continua a catalizzare un numero crescente di investitori stranieri. Il grafico<br />

riportato in basso a sinistra rappresenta il volume di investimenti diretti esteri (IDE) defluiti<br />

in <strong>Romania</strong> dal 2002 al 2008.<br />

Figura 2. IDE in <strong>Romania</strong> dal 2002 al 2008<br />

milioni di Euro<br />

18<br />

10.000<br />

9.000<br />

8.000<br />

7.000<br />

6.000<br />

5.000<br />

4.000<br />

3.000<br />

2.000<br />

1.000<br />

0<br />

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008<br />

Fonte: Elaborazione FINCO su dati INS<br />

Ne risulta che, salvo il 2002 e il 2003, anni in cui gli IDE furono inferiori ai 2.000 milioni di<br />

euro, negli anni seguenti gli investimenti stranieri sono cresciuti sensibilmente,<br />

raggiungendo il picco più alto nel 2006 (9.060 milioni di euro), a cui è seguito un calo nel<br />

2007. Guardando al primo trimestre 2008, gli IDE sono cresciuti fino a 1,22 miliardi di euro<br />

nei primi due mesi del 2008, registrando una crescita del 40% rispetto allo stesso periodo<br />

del 2007, durante il quale gli IDE non hanno superato gli 1,31 miliardi di euro. A marzo<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


invece, gli investimenti esteri diretti sono cresciuti del 38%, raggiungendo i 1,67 miliardi di<br />

euro.<br />

I principali settori verso cui sono confluiti gli investimenti diretti esteri nel primo trimestre<br />

2008 sono stati:<br />

- industria (38,7% sul totale)<br />

- commercio all’ingrosso e al dettaglio (23,5%)<br />

- costruzioni (17%)<br />

- agricoltura (9,4%)<br />

- altro (13%).<br />

Tali valori sono riportati nel grafico a torta seguente, riassuntivo della ripartizione<br />

percentuale degli IDE per macrosettori.<br />

Figura 3. Scomposizione degli IDE in settori<br />

19<br />

Commercio<br />

all’ingrosso<br />

e al<br />

dettaglio<br />

23%<br />

Costruzioni<br />

17%<br />

1. L’ECONOMIA ROMENA<br />

Agricoltura<br />

9%<br />

Industria<br />

38%<br />

Fonte: Elaborazione FINCO su dati ICE<br />

Altro<br />

13%


Rispetto a quanto detto sinora, è evidente l’incidenza degli investimenti diretti esteri sulla<br />

crescita del paese, dal momento che coprono i vari settori economici nazionale.<br />

L’istogramma seguente indica quanto gli IDE abbiano inciso sul PIL nel periodo 2002 e<br />

2008. L’andamento del rapporto IDE/PIL nel periodo considerato ha registrato un trend<br />

positivo tra il 2004 e il 2006, passando dall’8.5% al 9.3%, a cui è seguito nel 2007 un<br />

ridimensionamento dell’incidenza degli IDE sul PIL per effetto di una forte riduzione del<br />

volume degli investimenti, che, stando ad alcune previsioni, dovrebbe comprimersi anche<br />

nel 2008.<br />

Figura 4. Evoluzione del rapporto IDE/PIL dal 2002 al 2008<br />

20<br />

10%<br />

9%<br />

8%<br />

7%<br />

6%<br />

5%<br />

4%<br />

3%<br />

2%<br />

1%<br />

0%<br />

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008<br />

Fonte: Elaborazione FINCO su dati della Guida Paese Boscolo 2007<br />

Per quanto riguarda i soggetti investitori, i paesi che guardano alla <strong>Romania</strong> sono<br />

principalmente i paesi europei e l’Italia è il primo in graduatoria sia per numero di aziende<br />

che per capitale investito. Al 31 dicembre 2007, secondo i dati ufficiali del Registro del<br />

Commercio, le imprese italiane registrate erano 24.447, per un capitale versato di 890<br />

milioni di euro. Sono indicati di seguito i principali paesi stranieri investitori al 31.12.2007.<br />

Tabella 4. Maggiori paesi investitori in <strong>Romania</strong>, per numero di aziende<br />

Paese Nr. aziende<br />

Totale <strong>Romania</strong> 147.663<br />

Italia 24.447<br />

Germania 15.572<br />

Turchia 10.242<br />

Cina 8.982<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Ungheria 7.985<br />

Irak 5.401<br />

USA 5.400<br />

Francia 5.373<br />

Siria 5.194<br />

Israele 5.132<br />

Fonte: Uffico del Registro del Commercio di <strong>Romania</strong><br />

Da un confronto tra i dati relativi al numero di aziende e al capitale investito dai paesi<br />

stranieri, emerge come il volume di capitali investiti non sia proporzionale al numero di<br />

aziende dislocate sul territorio. Esemplificativo a riguardo è il caso italiano. Si sottolinea che<br />

i paesi posizionati in vetta alla classifica per la quantità di capitale investito sono l’Olanda<br />

con 3446 milioni di euro, l’Austria con 2377 milioni di euro, seguite da Germania e Francia,<br />

con un capitale inferiore ai 2000 milioni di euro.<br />

Figura 5. Capitale straniero investito in <strong>Romania</strong> al 31.12.2007<br />

Milioni di Euro<br />

21<br />

3.500<br />

3.000<br />

2.500<br />

2.000<br />

1.500<br />

1.000<br />

500<br />

0<br />

Olanda<br />

Austria<br />

Fonte: Ufficio del Registro del Commercio di <strong>Romania</strong><br />

1. L’ECONOMIA ROMENA<br />

Germania<br />

Francia<br />

Italia<br />

In relazione al commercio estero, va fatta menzione di come la <strong>Romania</strong> nel 2007 abbia<br />

registrato un deficit della bilancia commerciale di 21590.8 milioni di euro, un valore ancora<br />

più negativo rispetto al 2006, che aveva un saldo di 11759 milioni di euro. Questo notevole<br />

aumento è dovuto alla forte crescita della domanda di beni di importazione e alla bassa<br />

competitività dei prodotti romeni sul mercato interno e internazionale. Infatti, nel periodo<br />

2006-2007, le importazioni sono aumentate di 10.000 milioni di euro, a differenza delle<br />

Cipro<br />

Gran<br />

Bretagna<br />

Grecia<br />

Antille<br />

Olandesi<br />

Turchia


esportazioni che hanno subito un incremento impercettibile, passando da 25850.5 a<br />

29401.8 milioni di euro.<br />

Di seguito è riportata una tabella che indica l’evoluzione della Bilancia Commerciale dal<br />

2002 al 2007 nelle voci Export FOB, Import FOB e saldo.<br />

Tabella 5. Bilancia commerciale 2002-2007, in milioni di euro<br />

22<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />

2002 2003 2004 2005 2006 2007<br />

Export FOB 14675 15614 18935 22255 25850 29401<br />

Import FOB 17427 19569 24258 30061 37609 50992<br />

Bilancia commerciale -2752 -3995 -5323 -7806 -11759 -21590<br />

Fonte: Ufficio del Registro del Commercio di <strong>Romania</strong><br />

I dati dimostrano chiaramente come il saldo negativo della Bilancia Commerciale sia<br />

cresciuto progressivamente nel periodo esaminato, in ragione di un aumento molto più<br />

marcato delle esportazioni rispetto alle importazioni. Ad ogni modo, l’incremento<br />

esponenziale del saldo Import FOB/Export FOB è avvenuto tra il 2006 e il 2007, periodo in<br />

cui le importazioni hanno avuto una variazione annua rispettivamente del 24.8% e del<br />

25.1%, mentre le esportazioni del 16.6% e del 13.7%.<br />

Per quanto riguarda il 2008, le previsioni non sono incoraggianti, in quanto si stima che le<br />

importazioni toccheranno i 60,7 miliardi di euro e le esportazioni i 35 miliardi di euro,<br />

portando il saldo della Bilancia Commerciale a 25 miliardi di euro. Tuttavia, il ritmo di<br />

crescita sarà inferiore rispetto agli anni precedenti, vista la buona performance delle<br />

esportazioni accompagnata da una frenata delle importazioni.<br />

Tabella 6. Bilancia commerciale: previsioni<br />

(valori in miliardi di euro e variazione annuale %)<br />

2006 2007 2008<br />

Esportazioni 25.9 29.4 35.0<br />

Variazione annua % 16.6% 13.7% 17.4%<br />

Importazioni 40.7 50.9 60.7<br />

Variazione annua % 24.8% 25.1% 18.1%<br />

Saldo bilancia commerciale 14.9 21.5 25.0<br />

Fonte: Ministero delle Finanze di <strong>Romania</strong><br />

Export: Le esportazioni FOB nel 2007 sono state pari a 29401.8 milioni di euro e hanno<br />

registrato una crescita del 13.7% rispetto allo stesso periodo del 2006. La struttura delle<br />

esportazioni è data da 8 tipi di merci. Il grafico 7 indica i prodotti per i quali la <strong>Romania</strong> sui<br />

mercati internazionali è più competitiva, in ragione delle esportazioni. Spiccano i settori dei


dispositivi meccanici e degli apparecchi elettrici, che coprono il 21% delle esportazioni,<br />

seguiti da prodotti tessili (19%) e metallurgici (16%).<br />

Figura 6. Analisi dell’export romeno, per prodotti<br />

23<br />

Chimici e<br />

plastica<br />

9%<br />

Meccanici ed<br />

elettrici<br />

21%<br />

Minerari<br />

8%<br />

1. L’ECONOMIA ROMENA<br />

Metallurgici<br />

16%<br />

Mezzi di<br />

trasporto<br />

12%<br />

Agroalimentari<br />

4%<br />

Altri<br />

11%<br />

Tessili<br />

19%<br />

Fonte: Nota congiunturale dell’Istituto del Commercio Estero<br />

Import: Stando ai dati ell’ICE e dell’ARIS, le importazioni FOB (free on board) nel 2007<br />

sono state pari a 50.992 milioni di euro e hanno registrato una crescita del 25.1% rispetto<br />

allo stesso periodo del 2006. Il grafico che segue individua i prodotti maggiormente<br />

importati in <strong>Romania</strong> e il relativo peso percentuale di ognuno sull’import. Tra questi, va<br />

fatta menzione dei dispositivi meccanici (25%), i prodotti di lavorazione chimica (14%) e i<br />

mezzi di trasporto (14%).<br />

Figura 7. Analisi delle importazioni romene, per prodotti


24<br />

Chimici e<br />

plastica<br />

14%<br />

Minerari<br />

12%<br />

Meccanici ed<br />

elettrici<br />

25%<br />

Mezzi di<br />

trasporto<br />

14%<br />

Metallurgici<br />

11%<br />

Agroalimentari<br />

6%<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />

Altri<br />

8%<br />

Tessili<br />

10%<br />

Fonte: Nota congiunturale dell’Istituto del Commercio Estero<br />

Nel periodo aprile-giugno 2008 si è registrato per il mercato romeno nel suo complesso un<br />

trend positivo di crescita rispetto al trimestre precedente (industria, commercio, costruzioni<br />

e servizi).<br />

Tabella 7. Tendenze generali dei vari mercati (II° trimestre 2008)<br />

Evoluzione Industria<br />

manifatturiera<br />

Costruzioni Commercio<br />

al dettaglio<br />

Servizi<br />

Situazione economica crescita crescita crescita crescita<br />

Contratti e ordini crescita crescita crescita crescita<br />

Numero Dipendenti stabile stabile crescita crescita<br />

Prezzi aumento stabile aumento aumento<br />

Fonte: Elaborazione FINCO su comunicati del Ministero delle Finanze


In relazione all’industria manifatturiera, va fatta menzione di come il secondo trimestre<br />

2008 abbia registrato una crescita del settore, sia in termini di produzione (saldo<br />

congiunturale +23%) che di contratti e ordini (saldo congiunturale +19%).<br />

Per le esportazioni dei prodotti finiti, si è riscontrata una leggera crescita, questo in ragione<br />

di una maggiore competitività dei prodotti romeni sul mercato europeo (saldo congiunturale<br />

7%).<br />

Il numero di lavoratori dipendenti si è stabilizzato, mentre i prezzi dei prodotti sono<br />

aumentati in modo consistente, del 25%. Tuttavia, l’intensità di crescita è stata inferiore<br />

rispetto al primo trimestre.<br />

Il box che segue riassume la situazione registrata nei maggiori comparti dell’economia<br />

romena.<br />

Tabella 8. Analisi della realtà dei settori in maggiore crescita<br />

Costruzioni Commercio al dettaglio Servizi<br />

Il settore edile, in<br />

conformità con le<br />

previsioni, ha registrato<br />

uno sviluppo notevole. Si è<br />

verificato un incremento<br />

della produzione<br />

accompagnato dalla<br />

crescita dei contratti e degli<br />

ordini. I prezzi invece non<br />

hanno subito variazioni<br />

rispetto al trimestre<br />

precedente. Per quanto<br />

riguarda l’occupazione, vi è<br />

stato un aumento<br />

considerevole dei<br />

dipendenti nel settore.<br />

25<br />

1. L’ECONOMIA ROMENA<br />

Anche il commercio al<br />

dettaglio nel periodo aprilegiugno<br />

2008 ha avuto un<br />

andamento più che<br />

soddisfacente, infatti le<br />

vendite sono cresciute del<br />

39% e si stima che nel<br />

prossimo trimestre<br />

subiranno ulteriori<br />

incrementi. Dal lato dei<br />

dipendenti, si è avuto un<br />

numero significativo di<br />

assunzioni e i prezzi, in<br />

ragione dell’inflazione e della<br />

domanda, hanno registrato<br />

pesanti rincari, con un<br />

aumento del 44%.<br />

Il settore dei servizi è un<br />

settore in ascesa: i benefici<br />

più consistenti riguardano le<br />

grandi aziende seguite dalle<br />

medie e piccole imprese. La<br />

domanda di servizi è<br />

cresciuta in modo marcato e<br />

di pari passo i prezzi sono<br />

aumentati del 27%.<br />

L’occupazione ha registrato<br />

invece una crescita del 10%.<br />

Fonte: Elaborazione FINCO su comunicati del Ministero delle Finanze<br />

1.2. Costi della manodopera e dei fattori produttivi<br />

Nel anno 2007 lo stipendio medio lordo in <strong>Romania</strong> è stato di 1.270 RON (352 euro),<br />

mentre nel 2008 lo stipendio medio lordo si è attestato su un livello pari a 1.550 lei (430<br />

euro). I dati di giugno 2008 dell’Istituto Nazionale di statistica presentano il quadro,<br />

riassunto nella tabella seguente, relativo alle retribuzioni nei diversi settori d’attività, ad un<br />

cambio pari a 3,6 RON/1 euro.<br />

A partire dal 1 gennaio 2007, il Contratto collettivo unico a livello nazionale per gli anni<br />

2007-2010 prevede uno stipendio di base minimo lordo di 440 RON/mese (circa 130 euro)


per un programma di lavoro di 170 ore. A partire dal 1 gennaio 2008 lo stipendio di base<br />

minimo È stato portato a 500 RON/mese. A riguardo del valore minimo vanno evidenziati<br />

due aspetti essenziali:<br />

- Il salario minimo lordo obbligatorio può essere superiore a 500 RON se esistono<br />

regolamentazioni diverse nei contratti collettivi di settore.<br />

- Nel calcolo del salario minimo bisogna tener conto dei coefficienti di inquadramento<br />

stabiliti dai contratti collettivi di lavoro.<br />

I diritti previsti nel Contratto collettivo nazionale sono da considerarsi quali “diritti minimi”<br />

per la successiva “negoziazione” dei contratti collettivi aziendali (obbligatori per le società<br />

con più di 20 dipendenti).<br />

Tabella 9. Reddito medio mensile lordo nei diversi settori dell’economia (Euro)<br />

Settore di attività giugno 2007 giugno 2008<br />

Valore medio per economia 382 482<br />

Agricoltura e servizi annessi 259 318<br />

Industria (in generale) 355 442<br />

Industria tessile 250 297<br />

Industria metallurgica 449 563<br />

Costruzioni metalliche e prodotti in metallo 343 418<br />

Industria chimica 489 595<br />

Costruzioni 317 398<br />

Alberghi e ristoranti 227 260<br />

Sanità e assistenza sociale 326 512<br />

Amministrazione pubblica 680 823<br />

Nettezza urbana 255 328<br />

Intermediazioni finanziarie 1330 1253<br />

Trasporti terrestri 368 448<br />

Fonte: Istituto Nazionale di Statistica<br />

Nella tabella seguente, riassumiamo inoltre il costo medio mensile supportato da un’azienda<br />

operativa in <strong>Romania</strong>.<br />

Tabella 10. Costi mensili medi per le aziende in <strong>Romania</strong><br />

Voce di costo Euro<br />

Carburante 0,71<br />

Acqua (euro / m2) 0,18<br />

Energia elettrica (euro / kwh) 0.07<br />

26<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Gas (euro / m3) 0,11<br />

Lavoro (stipendio lordo) 260,00<br />

Trasporto dall'Italia a Bucarest 2070,00<br />

Fonte: ICE, sede di Bucarest<br />

Riassumiamo inoltre (tabella in basso, nr.11) i dati relativi ai costi delle utilities (2008) nelle<br />

varie regioni del paese. Va fatta menzione di come i costi riportati dipendano dai consumi e<br />

dall’energia elettrica (i prezzi non includono l’IVA).<br />

Tabella 11. Costi delle utilities nelle maggiori regioni di <strong>Romania</strong> (2008)<br />

27<br />

Regione Potenza<br />

Ron / kwh (*)<br />

1. L’ECONOMIA ROMENA<br />

Gas<br />

Ron/1000 mc<br />

West Region 0,1680 - 0,3471 978,33 - 999,10<br />

South Region 0,1691 - 0,3495 1007,09 - 1043,92<br />

East Region 0,1671 - 0,3454 914,16 - 983,10<br />

North Region 0,1675 - 0,3461 832,01 - 901,89<br />

Central Region (compresa Cluj) 0,1671 - 0,3454 914,16 - 983,10<br />

(*) alto voltaggio 220 kv<br />

Fonte: Agenzia Romena per gli Investimenti Stranieri


2. I settori industriali e tecnologici<br />

2.1. Il settore agroalimentare<br />

2.1.1. Breve presentazione del settore<br />

La crescita economica della <strong>Romania</strong> potrebbe superare la soglia dell’8% nel 2008,<br />

nonostante l’anno agricolo non sia stato uno dei migliori in termini di quantità prodotte. Nel<br />

primo trimestre dell’anno, l’economia ha registrato un aumento inaspettato dell’8.2%, in<br />

ragione dell’eccedenza del settore edilizio e dei servizi, ma, secondo i rappresentanti della<br />

BNR, un anno agricolo produttivo potrebbe contribuire addirittura di 1-2 punti percentuali<br />

sulla crescita economica 2008, che potrebbe dunque superare la soglia del 7%. L’agricoltura<br />

ecologica rappresenta infatti, assieme all’industria tessile, all’industria leggera e quella di<br />

mobile, una delle tre principali risorse dell’export romeno.<br />

La <strong>Romania</strong>, con una superficie di 238.391 km² e una popolazione di 21,7 milioni di<br />

abitanti, occupa il secondo posto in Europa, dopo la Francia, come terreno agricolo procapite.<br />

L’agricoltura in <strong>Romania</strong>, in generale, è sempre stato un settore di primaria<br />

importanza per il Paese. Tale vocazione primaria è riscontrabile anche dai dati relativi alla<br />

popolazione residente nelle zone rurali, pari al 44,8% del totale. Mentre pero’ i settori<br />

industriali e dei servizi si evolvono avvicinandosi a valori tipici di un’economia più evoluta,<br />

l’agricoltura invece mostra segni di stasi. Le persone occupate in agricoltura sono risultate<br />

essere, nel 2006, 2,8 milioni, pari al 30,5% del totale della popolazione occupata. Anche il<br />

contributo alla formazione del PIL nazionale è abbastanza significativo, attestandosi intorno<br />

al 7,5%. Va poi fatta menzione di come la popolazione agricola registry una struttura<br />

professionale di buon livello: 50 mila specialisti hanno ottenuto certificate di preparazione<br />

superiore e il 35,4% della popolazione occupata in agricoltura ha un’istruzione media.<br />

Il terreno arabile rappresenta circa il 63% della superficie agricola, le colture permanenti il<br />

3% e i pascoli permanenti il 33%. La zona temperata presenta una grande varietà di colture<br />

distribuite sui 9.339 milioni terreno fertile. La produzione, basata prevalentemente sui<br />

cereali, spazia dai legumi al cotone, dalle patate al lino, dal girasole alla colza, dalla<br />

barbabietola da zucchero alla canapa. La <strong>Romania</strong> è tra i primi produttori europei di<br />

granturco e frumento. Notevole diffusione hanno le colture ortofrutticole e la produzione di<br />

vite (la <strong>Romania</strong> è l’ottavo produttore mondiale di vino) e di tabacco. A livello europeo, la<br />

<strong>Romania</strong> detiene uno dei primi posti nel settore della produzione degli oli comestibili, il cui<br />

settore di lavorazione È cresciuto rapidamente concentrandosi intorno a pochi attori<br />

importanti: romeni e internazionali (le americane Bunge e Cargill) che dominano il mercato<br />

delle oleaginose. Di grande rilevanza sono anche le produzioni di avena, segale e riso. Forte<br />

anche il settore dell’agricoltura ecologica. Si valuta che le superficie totali coltivate in<br />

sistema ecologico abbiano raggiunto i circa 75 mila ettari, includendo colture cerealicole,<br />

per foraggi, pascoli, piante oleaginose e proteiche, ortaggi, frutti (visciole, ciliege) frutti di<br />

bosco ecc. Nel settore zootecnico ecologico, si stimano incrementi ai capi bestiame di circa<br />

10 mila capi per le muche per latte, 70 mila capi ovini per latte, 6 mila capi di pollame.<br />

28<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


I processi di privatizzazione dei terreni agricoli, avviati all’inizio degli anni ’90, hanno<br />

provocato un’estrema parcellizzazione degli stessi. Nel 1990, l’intera superficie si trovava<br />

ancora in proprietà collettiva (CAP –cooperative agricole di produzione o IAS – aziende<br />

agricole statali). A partire dal 1991 (in base alla legge 18) un gran numero di vecchi<br />

proprietari è entrato in possesso dei propri terreni; sono stati restituiti circa 9340 mila ettari<br />

terreno arabile, però non più di 10 ettari per famiglia. Si sono formate, in questo modo, 3,9<br />

milioni di piccole proprietà agricole. In agricoltura, il settore privato rappresenta ad oggi il<br />

97,3% del valore della produzione, cioè il 97,4% della produzione vegetale e il 98,9% della<br />

produzione zootecnica. Le piccole proprietà detengono circa il 66,5% della superficie<br />

agricola del Paese. Dato che queste non hanno la dovuta capacità di fare investimenti,<br />

impiegare sistemi di irrigazioni, concimare i terreni e applicare tecnologie moderne, una<br />

parte dell’agricoltura non è riuscita a registrare aumenti di produttività e uscire da uno stato<br />

di sussistenza per avviarsi verso relazioni di mercato.<br />

Anche l’industria alimentare mostra chiari segnali di crisi dovuta dallo stato delle<br />

attrezzature, alla mancanza di capacità tecnica ed alla scarsità di capitali disponibili per gli<br />

investimenti. L’agroindustria sta attraversando, infatti, da oltre dieci anni un periodo di<br />

crisi, dovuto soprattutto all’obsolescenza delle attrezzature e alla arretratezza delle<br />

tecniche, che impediscono di soddisfare la domanda interna e costringono la <strong>Romania</strong> ad<br />

importare i prodotti agroalimentari. Le difficoltà del settore derivano anche dagli alti costi di<br />

gestione e dall’impossibilità di usufruire di economie di scala a causa dell’eccessiva<br />

frammentazione delle proprietà e dalle piccole dimensioni delle aziende.<br />

Circa il 90% del terreno agricolo è in mano ai privati e la superficie agricola media aziendale<br />

è di 2,7 ettari. In <strong>Romania</strong> esistono, attualmente, circa 3,9 milioni di unità agricole, il 40%<br />

delle quali coltiva meno di un ettaro e il 6% del totale della superficie coltivata. I 2/3 delle<br />

aziende hanno una dimensione inferiore ai 3 ettari, per una superficie complessiva che<br />

rappresenta circa il 20% del totale. Caso unico tra i pesi dell’Europa Centrale, l’agricoltura<br />

romena ha registrato un incremento in termini occupazionali (39,6% nel 1997) negli anni<br />

’90.<br />

Nel periodo successivo al 1989 nell’agricoltura della <strong>Romania</strong> si sono verificati cambiamenti<br />

meno spettacolari rispetto a quelli avvenuti in altri settori, per quanto riguardano la<br />

struttura e il volume della produzione. Comunque, nel settore si sono registrati mutamenti<br />

importanti nella struttura della proprietà e della popolazione occupata, come nelle relazioni<br />

di export-import.<br />

L’industria degli alimenti e delle bevande è un settore di particolare rilevanza per l’economia<br />

romena, rappresentando il 7% del PIL nazionale e occupando il 4% degli occupati nazionali<br />

(175.000 unità). I piu’ importanti sottosettori dell’industria alimentare sono: industria<br />

molitoria e della panificazione, industria della carne, industria degli oli e industria lattierocasearia.<br />

La produzione dei principali prodotti alimentari ha conosciuto un aumento<br />

continuo nel periodo 2000-2006: carne (+59,4%), preparati di carne (+96.4%),<br />

semiconserve di pesce (+199,6%), prodotti lattei freschi (+135,2%). formaggi (+86,1%),<br />

mentre per i vini si e‘ registrato un calo dell’8,2% (dovuto alle condizioni climatiche<br />

sfavorevoli).<br />

29<br />

2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI


L’industria alimentare ha avuto, nel 2006, un peso del 12,8% rispetto al totale del comparto<br />

industriale. Il valore della produzione alimentare È aumentato nel periodo 2000-2006 del<br />

62,1%.<br />

Nonostante l’alto potenziale produttivo, l’agro-industria romena non riesce a soddisfare la<br />

domanda interna di prodotti agricoli e alimentari, costringendo il Paese a diventare un<br />

importatore netto di tali prodotti. Significativi sono i dati relativi all’import di alcuni prodotti<br />

alimentari di primaria importanza come la carne, per la quale viene importato il 70% del<br />

fabbisogno nazionale, il latte per il quale tale percentuale è del 30-40% o lo zucchero il cui<br />

import copre l’ 80% della domanda.<br />

L’industria alimentare romena sta facendo tutto il possibile per sopravvivere, nonostante le<br />

condizioni siano avverse in relazione agli approviggiamenti di materie prime e la<br />

concorrenza dei prodotti stranieri sia sempre più spietata.<br />

Con l’appoggio dell’Agenzia Nipponica per la Cooperazione Internazionale (JICA), l’Agenzia<br />

Nazionale di Consulenza Agricola ha iniziato nell’autunno del 2003 lo svolgimento di un<br />

programma di istruzione dei produttori agricoli per la creazione di un sistema di cooperative<br />

agricole destinate a ottenere livelli superiori di rendimento. Tali cooperative, che<br />

garantiscono la proprietà, si occuperanno del prelevamento della produzione, della<br />

standardizzazione, dell’osservanza delle norme di qualità e della valorizzazione della<br />

produzione. I due organismi svolgono corsi per la “Formazione dei formatori” che si<br />

occupino dell’istruzione dei futuri membri cooperatori. Sono stati istruiti e formati dal punto<br />

di vista professionale oltre 40 mila produttori agricoli.<br />

La figura seguente illustra, per regione geografica, la conformazione pedoclimatica del<br />

territorio romeno, con menzione del tipo di coltura che piu’ si addice alla morfologia e alle<br />

caratteristiche delle diverse aree agricole romene.<br />

30<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Figura 8. Fattori pedoclimatici dell’agricoltura romena<br />

Fonte: Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo rurale di <strong>Romania</strong> (2006)<br />

- ZONA 1: Localizzazione: sud della <strong>Romania</strong> – area molto irrigata;<br />

Province: Mehedinţi, Dolj,Olt, Teleorman, Ilfov, Giurgiu, Ialomiţa, Calaraşi,<br />

Constanţa.Zona favorevole alla coltivazione di: Cereali; piante d’innesto; Zootecnia<br />

(carne;latte).<br />

- ZONA 2: Localizzazione: sud della <strong>Romania</strong> - zona collinare<br />

Province: Gorj, Vâlcea, Argeş, Dâmboviţa, Prahova, Buzău.Zona favorevole alla:<br />

Zootecnia (allevamento bestiame);Pomicoltura;Coltura dei legumi; Viticoltura<br />

- ZONA 3: Localizzazione: est della <strong>Romania</strong> – zona collinare e pianeggiante;<br />

Province: Caraş Severin, Timiş, Arad, Bihor, Satu Mare.Zona favorevole alla: Pomicoltura,<br />

coltivazione di cereali, piante d’innesto e allevamento di bestiame.<br />

31<br />

2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI


- ZONA 4: Localizzazione: Transilvania - zona collinare;<br />

Province: Maramureş, Bistriţa Năsăud, Sălaj, Cluj, Mureş, Harghita, Covasna, Alba,<br />

Hunedoara, Sibiu, Braşov.Zona favorevole alla: Zootecnia (carne, latte); Coltura di legumi<br />

e patate;Pomicoltura; Coltivazione dei cereali<br />

- ZONA 5: Localizzazione: Moldova – zona di pianure, colline e delta;<br />

Province: Botoşani, Suceava, Iaşi, Neamţ, Vaslui, Bacău, Vrancea, Galaţi, Brăila, Tulcea.<br />

Zona favorevole alla: Zootecnia (carne, latte); Viticoltura; Coltura di legume e patate;<br />

Piscicoltura.<br />

2.1.2. Commercio estero e dinamiche interne<br />

In relazione al commercio estero, va fatta menzione di come la bilancia agroalimentare<br />

della <strong>Romania</strong> sia da anni nettamente negativa. Si tratta di uno dei problemi mai risolti a<br />

livello di politica economica nazionale dall’inizio della transizione post-comunista ad oggi. La<br />

<strong>Romania</strong> rimane ancora un paese dipendente dalle importazioni di alimenti: secondo le<br />

statistiche, il valore dei prodotti alimentari importati negli ultimi cinque mesi del 2008 è<br />

stato di 4.939 miliardi di euro. Comunque, i prodotti che hanno registrato gli aumenti più<br />

significativi nell’ultimo mese in termini di importazioni sono stati frutta, carne e olio. Al<br />

contrario, il valore delle esportazioni nello stesso periodo preso in esame è stato quasi tre<br />

volte inferiore, pari a 1.606 miliardi di euro, questo in ragione di una moneta nazionale<br />

molto forte e degli alti costi di produzione, che hanno messo in cattiva luce i prodotti<br />

romeni sul mercato internazionale. Ne consegue che, secondo i rappresentanti del settore<br />

delle esportazioni, il deficit commerciale del paese dovrebbe raggiungere addirittura i 25<br />

miliardi di euro.<br />

Tabella 12. Saldo della bilancia dei pagamenti in agricoltura (2005- fine 2007)<br />

32<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />

2005 2006 Gen-set 2006 Gen-dic 2007<br />

Export 673,4 854,0 550,5 759,9<br />

Import 2.021,9 2.424,7 1.709,2 2.322,9<br />

Saldo -1.348,5 -1.570, 7 -1.158,7 -1.563,0<br />

Variazione saldo +16,5% +34,9%<br />

Fonte integrale: Nota sull’agricoltura dell’ICE di Bucarest, giugno 2008.<br />

Stando alle statistiche INS, alcuni prodotti stanno diventando sempre più cari, nonostante<br />

siano prodotti di stagione: é il caso di frutta, olio, carne di maiale ed altri tipi di carne, i cui<br />

prezzi sono aumentati sensibilmente, a differenza dei prezzi di uova, verdure e latticini che<br />

hanno registrato una leggera flessione. Stando agli analisti, un incremento dei prezzi della<br />

frutta è inevitabile all’inizio dell’estate, dal momento che si tratta della prima produzione<br />

interna, mentre i rincari dei prezzi della carne sono dovuti alla mancanza di foraggio, infatti<br />

negli ultimi tre mesi, i prezzi della carne suina sono aumentati del 30% e quelli della carne<br />

di manzo del 40-50%.<br />

Le esportazioni romene di prodotti agroalimentari nei primi 9 mesi del 2007 sono state pari<br />

a 759,9 milioni di Euro, con un incremento rispetto allo stesso periodo del 2006 del 38%. Le


categorie di prodotti più esportati sono: animali vivi, tabacco, sementi e frutti oleaginosi,<br />

piante industriali o medicinali, paglia e foraggi. L’Unione Europea assorbe il 74% dell’export<br />

romeno. Il principale Paese di destinazione è l’Italia con una quota del 21,5%, seguita da<br />

Bulgaria (8,9%), Ungheria (8,5%), Grecia (8,0%) e Germania (7,9%). I principali prodotti<br />

esportati in Italia sono il tabacco, gli animali vivi, gli ortaggi ed i cereali.<br />

I dati di interscambio settoriale con gli altri Paesi dell’UE relativi ai primi 9 mesi del 2007<br />

registrano un valore dei prodotti importati pari a 1.709,1 milioni di Euro, in crescita<br />

dell’80% rispetto allo stesso periodo del 2006. Dal 1 gennaio 2007, infatti, lo spazio<br />

doganale romeno È diventato parte dello spazio comunitario, perciò le operazioni di<br />

import/export sono diventate operazioni di commercio intracomunitario con conseguente<br />

abolizione dei dazi per i beni importati dagli altri Paesi dell’UE.<br />

I principali prodotti importati dall’Ungheria sono i cereali e prodotti dell’industria molitoria,<br />

prodotti carnei, zucchero e dolciumi. Per quanto riguarda la Germania quasi i tre quarti<br />

dell’import è costituito da prodotti carnei ai quali si aggiunge la voce “caffè-tè”. L’Olanda<br />

esporta principalmente prodotti carnei, piante e fiori, ortofrutticoli freschi e preparati.<br />

L’Italia è risultata essere il quarto Paese fornitore di prodotti agroalimentari della <strong>Romania</strong><br />

con un valore di prodotti esportati di 142,2 milioni di euro, in netta crescita rispetto al<br />

valore registrato nello stesso periodo dell’anno precedente (+66.9%).<br />

Nonostante la crescita economica degli ultimi anni, le attività commerciali sono state<br />

influenzate dal limitato potere d’acquisto dei consumatori romeni rimasto ancora a livelli<br />

molto bassi rispetto alla media UE. I redditi della popolazione sono rappresentati per oltre il<br />

61% da redditi da lavoro dipendente. In media, al netto di tasse e contributi, uno stipendio<br />

si aggira intorno ai 300-350 Euro mensili, con variazioni legate al territorio (si registrano<br />

stipendi più alti nelle città o dove esiste una forte presenza di investitori esteri come ad<br />

esempio Bucarest dove lo stipendio medio era superiore del 37% rispetto alla media<br />

nazionale), ed al settore (come l’industria estrattiva, del tabacco, dei trasporti aerei e delle<br />

intermediazioni finanziarie, per i quali lo stipendio netto è di circa 680 Euro), mentre una<br />

pensione media raggiunge solo i 150 Euro al mese. Pertanto, il mercato dei beni di<br />

consumo, ed in particolare dei prodotti alimentari di alta qualità, è direttamente<br />

condizionato alla crescita del tenore di vita della popolazione e potrà assumere un certo<br />

interesse solo nel medio-lungo periodo.<br />

I problemi legati al consumo derivano anche da un certo rincaro dei prezzi registrato negli<br />

ultimo anni. Secondo uno studio realizzato da Eurostat, i prezzi dei prodotti agroalimentari<br />

in <strong>Romania</strong> sono cresciuti del 16.3% nell’ultimo trimestre di quest’anno rispetto allo stesso<br />

periodo dell’anno scorso. I produttori autoctoni sono in attesa di una stabilizzazione dei<br />

prezzi del settore, ma tutto dipende da fattori esogeni, quali l’evoluzione della moneta<br />

nazionale rispetto all’euro, i prezzi delle utilities e il costo della manodopera. Finora le<br />

principale cause di aumento dei prezzi sono il deprezzamento della moneta nazionale e la<br />

crescita dei prezzi delle materie prime. Facendo un confronto con la media europea, la<br />

maggior parte dei prezzi di prodotti alimentari romeni è di oltre 7.3 punti percentuali<br />

superiore al livello medio registrato nell’UE 27.<br />

33<br />

2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI


Tenedo quale punto fermo la crescita dei prezzi di queste categorie di prodotti, la <strong>Romania</strong><br />

occupa ben la quinta posizione nella graduatoria dei paesi con i prezzi agroalimentari più<br />

alti d’Europa, dopo la Lituania, che ha registrato un aumento dei prezzi del 47.1%, l’Estonia<br />

(46%), la Gran Bretagna (38.6%) e la Lettonia (33.1%). I prezzi delle piante industriali<br />

sono di 31.6 punti percentuali più cari rispetto all’UE 27, i prezzi delle verdure sono di 8.3<br />

punti percentuali a sfavore dei romeni, quelli dei cereali hanno registrato una crescita del<br />

60.7% e i prezzi della frutta sono del 20.8% più cari rispetto all’UE.<br />

Tra gli IDE giunti in <strong>Romania</strong>, È possibile stimare che nel 2008 circa lo 0,9% di questo<br />

ammontare sia destinato al settore agricolo e zootecnico e circa il 7,5% all’industria<br />

alimentare. Tali investimenti si sono diretti soprattutto verso produzione di birra, bevande<br />

analcoliche, tabacco, vini e dolciumi.<br />

Tabella 13. Principali prodotti esportati dall’Italia nei primi 9 mesi del 2007<br />

Prodotti Valori<br />

MEuro<br />

34<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />

Quote<br />

%<br />

Prodotti Ortofrutticoli 24,29 23,95 332,10<br />

Carni 14,71 14,51 10,54<br />

Preparazioni Alimentari Diverse 7,83 7,72 17,47<br />

Oli e Grassi 5,90 5,82 8,65<br />

Vini 5,54 5,46 102,70<br />

Prodotti Dolciari 5,49 5,41 51,82<br />

Caffè 5,32 5,25 5,09<br />

Conserve e Succhi vegetali 3,38 3,34 32,84<br />

Prodotti Itici 3,19 3,14 -10,47<br />

Alcool e Prodotti Alcolici 2,62 2,58 145,50<br />

Pasta 2,32 2,29 28,65<br />

Prodotti Latiero Caseari 2,24 2,21 92,68<br />

Acque Minerali e Bevande non Alcoliche 1,83 1,81 132,20<br />

Animali 1,25 1,23 13,49<br />

Riso 1,17 1,15 68,34<br />

Vermut 0,75 0,74 21,33<br />

Altri Prodotti di Origine Animale: Miele, Uova ecc. 0,61 0,60 463,30<br />

Altri Prodotti di Origine Vegetale: Cereali, Speze ecc. 0,59 0,58 -31,10<br />

Aceti 0,21 0,20 32,81<br />

Fonte: Elab. ICEsu dati ISTAT<br />

Relativamente ai canali distributivi, la figura di base È l’importatore (generalmente<br />

esclusivista per il mercato), dotato di rete di distribuzione sul territorio e, spesso, provvisto<br />

di mezzi di trasporto. Il numero di supermercati, iper, discount e i centri commerciali è in<br />

rapido aumento.<br />

Var<br />

%


Al 31 dicembre 2007, erano registrate 24.474 imprese miste italo-romene (primo posto, in<br />

termini di presenza quantitative di investitori stranieri in <strong>Romania</strong>) con un capitale investito<br />

di 890 milioni di euro (quinto posto), di cui attive circa il 75% tra le società registrate a<br />

partecipazione italiana. Il numero di società miste del settore agricolo, silvicoltura,<br />

piscicoltura ed industria alimentare e del tabacco, è valutabile intorno al 10% del totale. I<br />

sottosettori agroindustriali di punta degli investimenti italiani sono: agricoltura e zootecnia<br />

(circa l’8% del totale) ed industria alimentare (1,7%).<br />

Il numero più importante delle aziende con partecipazione italiana del settore agroindustriale<br />

è ubicato nelle zone dell’Ovest del Paese (province di Timis, Arad e Bihor) ed a<br />

Bucarest e dintorni. I principali prodotti italiani importati in <strong>Romania</strong> sono tradizionalmente<br />

quelli di più largo consumo: come le carni e i prodotti ortofrutticoli, ai quali ultimamente, ed<br />

in particolare dopo l’entrata del Paese nell’UE, si sono aggiunti altri importanti prodotti<br />

italiani a più alto valore come i vini, l’olio, succhi concentrati di agrumi, i prodotti dolciari ed<br />

il caffè.<br />

Lo sviluppo delle vendite di prodotti alimentari italiani dovrebbe seguire l’espandersi della<br />

GDO, presumendo un contenimento del livello dei prezzi rispetto a quello elevato rilevabile<br />

nei comuni negozi al dettaglio.<br />

2.1.3. Analisi swot del settore agroalimentare<br />

Un’analisi SWOT dell’industria alimentare potrebbe riassumersi come segue:<br />

Punti di forza Punti di debolezza<br />

Aumento della competitività negli ultimi<br />

anni.<br />

Crescita degli investimenti diretti esteri e<br />

nazionali nel settore.<br />

Esistenza di una larga gamma di prodotti<br />

tradizionali (cca 1500 registrati a livello<br />

nazionale).<br />

Sviluppo delle reti della grande<br />

distribuzione organizzata.<br />

Possibilità di finanziamento comunitario<br />

per progetti di sviluppo rurare a<br />

35<br />

2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI<br />

Un’industria formata da tantissime piccole<br />

società, che non beneficiano di economie di<br />

scala, e in cui l’utilizzo delle capacità<br />

produttive dà come risultato una bassa<br />

produttività e competitività.<br />

Difficile accesso al sistema creditizio che<br />

impedisce l’ammodernamento dei sistemi di<br />

produzione.<br />

Problemi legati al rifornimento di materie<br />

prime (dal punto di vista quantitativo e<br />

qualitativo) e alla mancanza di investimenti<br />

in molte unità di trasformazione del settore<br />

agro-alimentare determinano un livello<br />

basso di conformità agli standard europei<br />

(inclusi i sistemi ISO e HACCP) e di<br />

sicurezza alimentare.<br />

Basso sviluppo dei canali di<br />

commercializzazione per i piccoli produttori.<br />

Rendimenti bassi della produzione agricola<br />

sia vegetale che animale, (produttività del


produzione agricola. lavoro nell’agricoltura che è la più bassa<br />

della regione).<br />

Opportunità Minacce<br />

Ulteriore sviluppo degli investimenti esteri<br />

diretti con l’adesione all’UE.<br />

Accelerazione della ristrutturazione (nei<br />

settori latte, carne, uova).<br />

Continuo fabbisogno di ammodernamento<br />

e ristrutturazione.<br />

Crescita della domanda per i prodotti<br />

tradizionali, di qualità e biologici.<br />

Integrazione verticale tra agricoltori, unità<br />

di trasformazione dei prodotti agricoli e reti<br />

della GDO.<br />

36<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />

Termine del periodo di transizione per la<br />

conformità alle norme europee (2009).<br />

Concorrenza estera.<br />

Incapacità di migliorare la qualità delle<br />

materie prime.<br />

Un’analisi SWOT del settore dell’agricoltura romeno si riassume invece cosi’:<br />

Punti di forza Punti di debolezza<br />

Potenziale agricolo significativo (il 6% della<br />

superficie agricola utilizzata – SAU dell’UE-<br />

27). circa il 28% della SAU È già<br />

concentrata in aziende grandi, che nella<br />

maggior parte sono competitive.<br />

Superfici estese con condizioni favorevoli<br />

per l’agricoltura, che permettono anche la<br />

diversificazione delle colture.<br />

Reti delle infrastrutture irrigue primarie<br />

che coprono una parte importante della<br />

superficie agricola.<br />

Introduzione dinamica dell’agricoltura<br />

biologica.<br />

Opportunità Minacce<br />

Disponibilità di un grande mercato locale,<br />

con elevati potenzialità di espansione nei<br />

paesi limitrofi.<br />

Elevati margini di sviluppo per<br />

ammodernamento e ristrutturazione del<br />

settore.<br />

La stragrande parte della SAU È utilizzata<br />

da aziende individuali al di sotto del livello<br />

di sussistenza (45%) o molto vicine a tale<br />

livello (16%).<br />

Bassa dotazione tecnica, di non adeguato<br />

livello qualitativo, vero sopratutto per le<br />

piccole aziende.<br />

Infrastruttura agricola estesa ma ancora<br />

inadeguata (es. strutture di irrigazione<br />

inefficaci).<br />

Produttività agricola sotto il potenziale<br />

reale.<br />

Basso livello di conformità alle norme UE.<br />

Bassa diversificazione delle colture.<br />

Incapacità di migliorare i servizi a sostegno<br />

del mercato (mercato fondiario, crediti,<br />

servizi di consulenza e di marketing).<br />

Bassa capacità di assorbimento dei fondi<br />

comunitari (almeno fino ad agosto 2008).<br />

Priorità dell’UE nell’utilizzo delle energie Concorrenza estera (anche per i prodotti


innovabili. biologici), UE e internazionale (Turchia,<br />

Paesi arabi, Sud-America).<br />

Riabilitazione delle infrastrutture di<br />

irrigazione.<br />

Stabiliti, grazie ai negoziati con l’UE sul<br />

regime del commercio bilaterale di prodotti<br />

agricoli i contingenti esenti da dazi<br />

doganali.<br />

2.2. Il settore aerospaziale<br />

37<br />

2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI<br />

Cambiamenti climatici.<br />

Calamità naturali (inondazioni degli ultimo<br />

anni) e malattie degli animali (morie di polli,<br />

lumache, bovini).<br />

Crescita dei costi di irrigazione, a causa<br />

dell’aumento del prezzo dell’energia e della<br />

bassa efficacia dell’infrastruttura idraulica.<br />

Le imprese romene impegnate in attività correlate a quelle spaziali sono pochissime, le<br />

principali sono Geosystem <strong>Romania</strong> che lavora nell’analisi dei dati elaborati, Intergis Grup<br />

impiegata nelle applicazioni di navigazione e Rertel e Bitnet che offrono servizi satellite in<br />

telecomunicazioni e immagini.<br />

In occasione di un incontro italo-romeno, organizzato dalla Camera di Commercio e<br />

dell’Industria Romena, in favore di una delegazione di Torino, il segretario generale della<br />

CCI Torino ha dichiarato che gli uomini d’affari italiani sono interessati a investire<br />

nell’industria aerospaziale romena, attraverso joint venture e investimenti diretti esteri.<br />

Inoltre, va fatta menzione di come da anni statunitensi ma soprattutto canadesi assumano<br />

esperti romeni nell’industria aerospaziale. Su quest’ultimo punto, visto che l’economia<br />

canadese (e il distretto di Montreal nello specifico) si confronta con la mancanza di<br />

personale specializzato (vi sono localizzate compagnie di prestigio nel settore aerospaziale,<br />

che necessitano di lavoratori, tanto da ricorrere a personale qualificato proveniente<br />

dall’estero), i governi romeno e canadese, assieme ai rappresentanti dell’industria<br />

aerospaziale, hanno iniziato un programma di reclutamento di specialisti. Cio’ spiega il fatto<br />

che molti ingegneri romeni già lavorino in Canada.<br />

A livello nazionale, la <strong>Romania</strong> non dispone di leggi specifiche che disciplinano l’ambito<br />

spaziale, ma fa riferimento esclusivamente ad accordi e trattati internazionali ratificati nel<br />

corso degli anni, tra cui il Trattato sullo Spazio Cosmico, l’Accordo sul salvataggio, la<br />

Convenzione sulla responsabilità, l’Accordo sulla Luna, il divieto di test nucleari e l’ITU.<br />

L’unica eccezione é la Convenzione sulla Registrazione, che non é stata ratificata. Inoltre la<br />

<strong>Romania</strong> é uno stato partecipante dell’Accordo di Wassenaar, ma non é partner del Regime<br />

di Controllo della Tecnologia Missilistica.<br />

Priorità nazionali nel campo spaziale: la <strong>Romania</strong> non ha ancora sviluppato una politica in<br />

relazione alle attività spaziali, dal momento che gli obiettivi nazionali più importanti sono la<br />

partecipazione a missioni internazionali e l’integrazione all’ESA. In ogni caso, i programmi<br />

nazionali vanno di pari passo coi programmi internazionali di maggior rilievo.


Gli aspetti sui quali intende concentrarsi il paese sono principalmente i progetti di ricerca<br />

spaziale sostenuti attraverso la cooperazione internazionale e i progetti per la costruzione di<br />

specifiche infrastrutture spaziali. Si punta inoltre allo sviluppo di centri di eccellenza e di<br />

piccole compagnie specializzate nel campo spaziale. Rispetto agli obiettivi di politica estera<br />

connessi all’ambito spaziale, il governo romeno dimostra piena disponibilità per migliorare<br />

l’integrazione e gli interscambi nel settore, con il resto d’Europa e in particolare con l’Europa<br />

Occidentale.<br />

2.3. Il settore delle energie rinnovabili<br />

2.3.1. Introduzione<br />

Il mercato romeno è oggi caratterizzato dall’implementazione di due strategie diverse: da<br />

un lato la <strong>Romania</strong> punta ad assicurare la propria transizione verso un’economia di mercato<br />

e sostenere la crescita economica, dall’altro le strategie governative mirano alla protezione<br />

dell’ambiente con la promozione di energie rinnovabili per la produzione di elettricità e il<br />

miglioramento dell’“efficienza energetica”.<br />

Un’attenta analisi delle misure implementate per ridurre l’impatto negativo del settore<br />

energetico sull’ambiente rivela comunque che l’insieme delle azioni, adottate o che<br />

verranno implementate in un prossimo futuro, mirano tutte a raggiungere lo stesso<br />

obiettivo: assicurare la crescita economica del paese e il suo grado di competitività nel<br />

mercato Europeo.<br />

A livello europeo, i sostenitori delle strategie di sviluppo sostenibile hanno guadagnato<br />

nuovi consensi dopo la pubblicazione nel 2006 della “Stern Review on the Economics of<br />

Climate Change”, uno studio che mette in risalto le implicazioni economiche conseguenti i<br />

cambiamenti climatici e che evidenzia la necessità reale di adottare azioni di emergenza per<br />

far fronte a queste problematiche.<br />

Negli ultimi anni, l’efficienza energetica e lo sviluppo delle energie rinnovabili per la<br />

produzione di energia elettrica hanno avuto un peso preponderante nel definire le politiche<br />

economiche e di sviluppo romene. Diversi fattori hanno spinto la <strong>Romania</strong> in questa<br />

direzione, tra i quali menzioniamo:<br />

- Gli sforzi compiuti per accedere all’Unione Europea e quindi per ridurre le differenze<br />

economiche e strutturali rispetto agli altri Stati membri;<br />

- Gli obblighi assunti con la ratifica nel 1992 del “United Nations Framework Convention on<br />

Climate Change (UNFCCC)”<br />

- La firma nel 1997 del Protocollo di Kyoto.<br />

Va fatta menzione di come, nonostante gli sforzi compiuti in questa direzione, la <strong>Romania</strong><br />

rimaga un paese costantemente afflitto da problematiche politiche ed istituzionali che hanno<br />

causato problemi all’implementazione delle direttive nazionali e comunitarie. Proprio nel<br />

periodo di preadesione all’Unione Europea, la stabilità politica romena è stata fortemente<br />

scossa da una serie di scandali riguardanti le politiche energetiche nazionali, scaturiti da<br />

“oscure” privatizzazioni, sospettosi contratti di fornitura, e dichiarazioni di<br />

38<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


manipolazioni/controllo dei prezzi. Da allora, poca luce è stata fatta in merito, nonostante<br />

l’attenzione dei media.<br />

Detto ciò, il panorama politico romeno è fortemente unito nell’obiettivo primario di<br />

allineamento economico e legislativo verso l’Europa.<br />

L’UE sta attualmente cercando di promuovere una politica energetica comune nell’obiettivo<br />

di assicurare la fornitura di energia a un livello competitivo e a prezzi sostenibili, nella<br />

consapevolezza che la dipendenza da energie importate aumenterà nel prossimo futuro in<br />

modo inevitabile. Un mercato comune potrebbe assicurare un maggiore potere contrattuale<br />

nelle negoziazioni con i più grandi produttori esteri (come la Russia per il gas) oltre che<br />

aumentare il grado di competitività interna e quindi promuovere tariffe convenienti e<br />

massimizzare il livello di efficienza energetica. Come vedremo in seguito, il quadro<br />

istituzionale e legale romeno è in gran parte in armonia con gli obiettivi comunitari. In<br />

particolare, il mercato elettrico e quello del gas naturale sono stati interamente liberalizzati<br />

con successo. In generale, va fatta menzione di come negli ultimi tempi in <strong>Romania</strong> siano<br />

stati compiuti notevoli progressi, sia nella trasposizione dell’acquis comunitario in campo<br />

energetico, che nella ristrutturazione del settore.<br />

Rispetto all’acquis comunitario, la <strong>Romania</strong> ha tenuto fede a tutti gli impegni presi durante i<br />

negoziati di preadesione:<br />

- È stata, infatti, costituita una riserva minima di prodotti petroliferi,<br />

- Il mercato dell’energia è stato liberalizzato nella misura del 33%,<br />

- Sono state adottate misure per poter liberalizzare i settori collegati all’energia (prezzo<br />

delle forniture elettriche, programmi per l’efficienza energetica).<br />

Nei settori dell’energia elettrica e del gas naturale, la <strong>Romania</strong> ha recepito il principio<br />

comunitario di separazione delle attività che si occupano di produzione, distribuzione,<br />

stoccaggio e gestione, introducendo strutture indipendenti. Contemporaneamente,<br />

rispettando le raccomandazioni dell’ultima relazione periodica della Commissione Europea<br />

sulla strategia di miglioramento dell’efficienza energetica, il governo romeno ha elaborato<br />

una “tabella di marcia” per il settore energetico, in modo che entro il 2015 la riforma del<br />

settore venga completata. In relazione alla privatizzazione del comparto elettrico, la società<br />

Electrica SA è stata suddivisa in otto settori, per essere appunto venduta al miglior<br />

offerente privato.<br />

La <strong>Romania</strong> si attiene ai massimi standard di sicurezza nucleare, compresi quelli dell’AEEA<br />

di Vienna, tanto che è stata istituita un’agenzia nazionale per le scorie radioattive presso la<br />

centrale nucleare di Cernavoda, agenzia responsabile della gestione di tutte le scorie<br />

nucleari sul territorio romeno e del loro stoccaggio.<br />

Obiettivo di questo studio è quello di valutare le possibilità offerte dal mercato delle energie<br />

rinnovabili in <strong>Romania</strong> per il Gruppo Tampieri, tenendo in considerazione l’esperienza del<br />

gruppo nella produzione di energia elettrica e termica per autoconsumo, da generatori di<br />

vapore e turbo alternatori, da fonti rinnovabili e convenzionali. Questa ricerca è strutturata<br />

nel seguente modo: inizialmente andremo ad analizzare il mercato energetico nel suo<br />

39<br />

2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI


insieme, soffermandoci sulle risorse, il consumo e la produzione di energia. In particolare<br />

analizzeremo il mercato dell’energia elettrica, la sua struttura, il quadro legale di<br />

riferimento e i vari mercati di transazione per la compra-vendita di energia elettrica e<br />

servizi connessi.<br />

Nella seconda parte di questa ricerca analizzeremo nello specifico il mercato delle energie<br />

rinnovabili. Verranno esposte le strategie del Governo per il periodo 2007-2020 per la<br />

promozione di produzione elettrica da fonti energetiche rinnovabili. In seguito focalizzeremo<br />

la nostra attenzione sui mercati specifici dell’energia eolica, dell’energia solare e dalle<br />

biomasse. Prima di concludere la ricerca vengono esposte tutte le opportunità agevolative<br />

del settore di riferimento.<br />

2.3.2. La produzione di energia rinnovabile in <strong>Romania</strong> nel contesto Europeo<br />

Durante l’ultimo decennio si è osservato in Europa un interesse crescente per la produzione<br />

energetica da fonti rinnovabili. Il ruolo di tali risorse energetiche è considerato<br />

fondamentale per lo sviluppo sostenibile delle economie Europee per il decennio successivo.<br />

Secondo L’Agenzia Internazionale per l‘Energia (IEA) l’80% del fabbisogno energetico<br />

Europeo potrebbe essere coperto dalla produzione di energia da risorse rinnovabili prima<br />

della fine di questo secolo.<br />

L’importanza attribuita al settore delle energie rinnovabili è legata principalmente ai<br />

seguenti benefici:<br />

- La diminuzione della dipendenza da combustibili fossili, importati per la maggior parte da<br />

paesi politicamente instabili e quindi soggetti a cambiamenti frequenti e incontrollati dei<br />

prezzi.<br />

- L’impatto positivo sull’ambiente e sulla salute dovuto alla diminuzione drastica delle<br />

emissioni di gas ad effetto serra e quindi dell’inquinamento ambientale.<br />

- La creazione di nuovi posti di lavoro e di nuove professioni.<br />

- Lo sviluppo delle aree rurali isolate.<br />

- L’aumento della produzione energetica nei paesi in via di sviluppo.<br />

Gli obblighi assunti dai Paesi Europei, ed in particolare il protocollo di Kyoto, il piano<br />

internazionale sulle energie rinnovabili e la strategia di Lisbona hanno spinto l’Unione<br />

Europea verso la creazione di una politica comune sulle energie rinnovabili. Tale strategia è<br />

presente in numerose altre politiche comunitarie, come per esempio le politiche sulla<br />

competitività, l’ambiente, la tecnologia, l’agricoltura, e in generale le politiche sociali, le<br />

quali puntano tutte nel creare un mercato energetico europeo. Essendo quindi ben<br />

cosciente della necessità di aumentare la produzione di energia da risorse rinnovabili, di<br />

diminuire il consumo energetico e aumentare l’efficienza energetica, la Commissione<br />

Europea ha attivamente spronato i paesi membri nell’attuare politiche di sostegno e<br />

promozione per l’utilizzo di energie rinnovabili.<br />

Target europei per il 2020:<br />

- Riduzione dell’emissione di gas a effetto serra del 20%<br />

40<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


- Aumentare fino al 20% la produzione di energie da fonti rinnovabili<br />

- Aumentare, minimo del 10%, la percentuale di Biodiesel nell’industria dei trasporti<br />

- Ridurre il consumo globale di energie primarie del 20%<br />

Di fronte a questa politica comunitaria il Governo romeno ha stabilito nella sua strategia<br />

energetica 2007-2020, target ancora più ambiziosi rispetto ai livelli europei. In particolare Il<br />

Ministro dell’Ambiente e dello Sviluppo, Attila Korodi, ha dichiarato che la <strong>Romania</strong> ha<br />

assunto l’obbligo di produrre entro il 2010 il 33% del suo consumo nazionale di energia<br />

elettrica da fonti di energia rinnovabili.<br />

Nel 2015 questa percentuale dovrebbe salire al 35%, mentre l’obiettivo per il 2020 è quello<br />

di raggiungere la quota del 38%.<br />

Il potenziale teorico per la produzione di energia da fonti di energia rinnovabili in <strong>Romania</strong> è<br />

notevole: trattandosi però di un settore relativamente nuovo, il potenziale sfruttabile è<br />

sostanzialmente inferiore, dati i limiti tecnologici, le inefficienze economiche e le restrizioni<br />

ambientali presenti al momento in <strong>Romania</strong>.<br />

Tabella 14. Potenziale energetico nazionale per produzione di energia da fonti<br />

rinnovabili<br />

Fonte Potenziale annuo Applicazione<br />

Energia solare 60PJ - 1.2 TWh Energia termica e elettrica<br />

Energia eolica 23 TWh Energia elettrica<br />

Idroenergia 36 TWh Energia elettrica<br />

Idroenergia minore di<br />

10MW<br />

41<br />

2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI<br />

3.6 TWh Energia elettrica<br />

Biomasse e biogas 318 PJ Energia termica e elettrica<br />

Energia geotermale 7 PJ Energia termica<br />

Fonte: Stime ICEMENERG


Figura 9. Potenziale della <strong>Romania</strong> nel settore dell’energia verde in termini<br />

percentuali escludendo il potenziale delle centrali idroelettriche superiori a 10MW.<br />

42<br />

65%<br />

17%<br />

Fonte: Stime ICEMENERG<br />

12%<br />

4%<br />

2%<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />

Biomassa<br />

Eolico<br />

Solare<br />

Microidrocentrali<br />

Voltaico + geotermico<br />

Figura 10. Mappatura delle energie rinnovabili in <strong>Romania</strong><br />

Fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze


La distribuzione sulle zone del potenziale dell’energia rinnovabile:<br />

I. Delta Danubio – energia solare<br />

II. Dobrogea – energia solare e eolica<br />

III. Moldova – micro-idro, energia eolica, biomassa<br />

IV. Carpati – biomassa e micro-idro<br />

V. Transilvania – alto potenziale per micro-idro<br />

VI. Campia de Vest – energia geotermale<br />

VII. Subcarpati – biomassa e micro-idro<br />

VIII. Campia de Sud – biomassa, energia geotermica, energia solare<br />

Nelle zone rurali esiste una vasta gamma di risorse energetiche rinnovabili, le quali possono<br />

essere utilizzate per l’alimentazione energetica delle zone stesse oppure di aree urbane<br />

limitrofe.<br />

- La biomassa è il principale combustibile rurale, utilizzato soprattutto per il riscaldamento<br />

domestico. La biomassa copre circa il 7% della domanda di energia primaria e circa il<br />

50% del potenziale di energie rinnovabili della <strong>Romania</strong>.<br />

- L’energia geotermale può anch’essa essere utilizzata per il riscaldamento, è<br />

particolarmente conveniente per abitazioni, serre, impianti di acquacoltura o per la<br />

pastorizzazione del latte ad una distanza non superiore ai 35 km del luogo di estrazione.<br />

- L’energia Solare è preferibilmente utilizzabile per il riscaldamento dell’acqua per uso<br />

domestico, riducendo quindi il consumo di carboni fossili.<br />

- Le microidrocentrali e le centrali eoliche possono essere una soluzione molto conveniente<br />

per alimentare elettricamente le zone rurali non connesse alla rete di trasmissione e di<br />

difficile accesso.<br />

- Attualmente le più convenienti risorse rinnovabili, tenendo in considerazione i costi di<br />

produzione, i volumi di consumo, e le tecnologie utilizzate per produrre energia elettrica<br />

sono le centrali Idroelettriche, incluso le microidrocentrali, le turbine eoliche e le centrali<br />

in cogenerazione che utilizzano biomassa. Per quanto riguarda la produzione di energia<br />

termica le risorse più efficienti sono la Biomassa e l’energia solare.<br />

- Le misure adottate per la promozione della produzione di elettricità da fonti rinnovabili di<br />

energia, sono le seguenti:<br />

- Perfezionare il mercato dei certificati verdi creato nel 2005, nello scopo di attirare capitali<br />

privati e capitali stranieri (vedi capitolo successivo).<br />

- Facilitare l’accesso alla rete di trasmissione.<br />

- Promuovere un meccanismo di lungo periodo in grado di sostenere l’utilizzo di fonti<br />

rinnovabili per la produzione di energia termica e di acqua calda domestica.<br />

- Disponibilità dei Fondi Strutturali (vedi capitoli successivi)<br />

- 1.8 Miliardi di euro messi a disposizione dalla nuova strategia energetica 2007-2020.<br />

2.3.3. Energia eolica<br />

In <strong>Romania</strong>, attualmente, soltanto lo 0,06% del totale dell’energia elettrica consumata<br />

proviene da centrali eoliche, a differenza di quanto avviene, a livello europeo, in Danimarca<br />

43<br />

2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI


(25%), Spagna (8%) e Germania (6%). Nonostante lo stadio iniziale in cui si trova il<br />

settore dell’energia eolica in <strong>Romania</strong>, gli investimenti crescono e si prevede che le centrali<br />

eoliche faranno presto parte del paesaggio. Attualmente esistono soltanto 37 impianti eolici<br />

installati sul territorio romeno.<br />

Per collocare impianti eolici sono interessanti esclusivamente le zone in cui la velocità media<br />

del vento è almeno pari a 4 m/s, a livello standard di 10 metri dal suolo (in base alle<br />

misurazioni delle stazioni meteorologiche). Una turbina eolica raggiunge la sua capacità<br />

massima laddove il vento soffia ad una velocità di 9-12 m/s.<br />

Ad eccezione delle zone montane, dove le condizioni meteorologiche sfavorevoli rendono<br />

difficile l’installazione e la manutenzione degli impianti eolici, le velocità uguali o superiori al<br />

limite 4 m/s si riscontrano in: Podisul Central Moldovenesc e in Dobrogea. L’energia eolica<br />

della Dobrogea potrebbe superare la produzione di energia nucleare delle unità 1 e 2 di<br />

Cernavoda. Nella zona della Dobrogea si potrebbero produrre circa 2.000 MW.<br />

Il litorale presenta anch’esso un potenziale energetico poiché, in questa zona, la velocità<br />

media annuale del vento supera il limite di 4 m/s. Le migliori zone per l’installazione di<br />

impianti eolici sul litorale del Mar Nero sono tanto in onshore, quanto in offshore (profondità<br />

dai 5 ai 20 metri).<br />

In base a queste valutazioni e alle interpretazioni dei dati registrati, in <strong>Romania</strong> possono<br />

essere installati impianti eolici con una potenza totale fino a 14.000 MW, il che significa un<br />

apporto di energia elettrica di quasi 23.000 GWh/anno. Considerando solo il potenziale<br />

tecnico e economico allestibile, di circa 2.500 MW, la produzione di energia elettrica<br />

corrispondente sarebbe approssimativamente di 8.000 GWh l’anno, vale a dire l’11% della<br />

produzione totale di energia elettrica della <strong>Romania</strong>.<br />

In base alle stime preliminari nella zona del litorale, a breve e medio termine, il potenziale<br />

energetico eolico allestibile è di circa 2.000 MW, con una quantità media di energia elettrica<br />

di 4.500 GWh/anno.<br />

Il potenziale della <strong>Romania</strong> nel campo dell’energia eolica è pari al 17% del potenziale totale<br />

di produzione energetica da fonti rinnovabili, e al momento il mercato dell’energia eolica in<br />

<strong>Romania</strong> è di circa 1.000 volte più piccolo del suo potenziale. Il potenziale eolico della<br />

<strong>Romania</strong> è di tre volte maggiore rispetto alla produzione nucleare di energia elettrica<br />

pianificata a Cernavoda per il 2007, ma l’apporto di questa forma di energia alla produzione<br />

totale è pari a zero.<br />

I punti deboli di un investimento nel settore dell’energia eolica sono rappresentati dalle<br />

tasse di concessione dei terreni che si avvicinano ai prezzi di vendita degli stessi, nonché ai<br />

costi per un generatore nuovo di 1 MV che si aggira intorno ad un milione di euro. Dunque,<br />

una capacità di 100 MW presuppone un investimento di circa 100 milioni di euro. Anche se<br />

la cifra è notevole, c’è da considerare che l’investimento si potrebbe ammortizzare in circa 7<br />

anni, un periodo molto ragionevole per un investimento in campo energetico.<br />

44<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


I piccoli imprenditori si rivolgono a centrali di dimensioni minori e di second hand. Il<br />

potenziale del business è così grande, secondo gli investitori, che alcuni prevedono un<br />

rendimento maggiore rispetto a quello immobiliare, molto in voga al momento. Infatti, a<br />

fronte di un costo minore di 500.000 euro per una centrale eolica, si ricava energia elettrica<br />

per 7.000 euro il mese.<br />

Infine, una centrale eolica non necessita di risorse umane, ha un mercato sicuro, non ha<br />

costi di produzione né di manutenzione, non teme la concorrenza, non può subire danni da<br />

furti. I costi generati sono molto bassi: revisioni periodiche e un dipendente che esegue una<br />

supervisione del parco in cui sono posti gli impianti. Unica necessaria condizione è,<br />

naturalmente, la presenza del vento.<br />

L’energia eolica diventa sempre più attraente per le compagnie romene del settore energia,<br />

ma anche per le multinazionali già presenti sul mercato romeno che hanno annunciato<br />

investimenti nel settore, ritenendo interessanti, oltre la Dobrogea, anche Costanza, Vrancea<br />

e Ialomita. Insieme, gli investimenti per i prossimi tre – cinque anni saranno di circa 1,5<br />

miliardi di euro e la produzione di energia elettrica dal vento potrebbe crescere in modo<br />

significativo. La tabella che segue riassume le principali società che investiranno nel settore<br />

dell’energia eolica in <strong>Romania</strong>.<br />

Tabella 15. Gli investimenti privati annunciati nell’eolico in <strong>Romania</strong> per il 2008<br />

Società Investimento annunciato<br />

(Milioni di Euro)<br />

Eviva Energy 560<br />

Electrica 200<br />

Statkraft 160<br />

Sinus Holding 141<br />

Detea 100<br />

New Energy Grup 70<br />

Grivco 70<br />

CEZ 70<br />

Enel 24<br />

Iberom 20<br />

Pentium 20<br />

E Market 5<br />

Ecoprod Energy 4<br />

Meinl International Power 780<br />

Fonte: Rapporto 2007 Startitalia sul rinnovabile in <strong>Romania</strong><br />

Enel Wind ha come obiettivo quello di diventare il maggior produttore di energia da fonti<br />

rinnovabili in <strong>Romania</strong>. Il Consiglio provinciale di Prahova insieme alla IRIDEX Group e al<br />

Parco Industriale di Ploiesti hanno installato il primo gruppo eolico commerciale della<br />

45<br />

2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI


<strong>Romania</strong>. Gli unici produttori di energia eolica ad aver venduto certificati verdi nel 2006<br />

sono stati Ilexim, Eco Prod e Pentium.<br />

L’Autorità Portuale di Costanza ha bandito una gara internazionale per la costruzione di<br />

undici turbine eoliche per una capacità di 27,5 MW. La “Wind Farm” conseguirà a regime un<br />

fatturato di 40 milioni di Euro e sarà la più importante realizzazione nell’area dei Balcani.<br />

Azioni per preparatorie per l’installazione di impianti eolici:<br />

- identificazione attraverso analisi e studi preliminari dei luoghi favorevoli per la centrale<br />

eolica;<br />

- concessione o pre-concessione dei terreni rispettivi;<br />

- misurazioni dei parametri del vento nei luoghi scelti, al fine di raccogliere i dati necessari<br />

ai calcoli tecnico-economici finali.<br />

2.3.4. Energia solare<br />

L’energia solare rappresenta la più sicura fonte di energia: la durata di vita dell’astro solare<br />

è 5 miliardi di anni, il che fa giungere alla conclusione che, in base alla nostra scala del<br />

tempo, esso rappresenta un’energia inesauribile e quindi rinnovabile. I cambi di clima<br />

dovuti all’effetto serra e alla posizione geografica della <strong>Romania</strong> assicura circa 210 giorni di<br />

sole l’anno.<br />

La superficie totale della <strong>Romania</strong> è approssimativamente di 238.391 kmq, di cui la<br />

superficie disponibile per l’installazione di collettori solari è pari a 210 Kmq.<br />

Ogni metro quadrato di collettore in <strong>Romania</strong> produce circa 440 kWh energia elettrica o<br />

1.440 MJ di energia termica l’anno. Per sostituire la quantità totale di energia termica<br />

necessaria per riscaldare la <strong>Romania</strong> (62.000 MJ) con l’energia termica solare, è necessaria<br />

una superficie di 43 kmq di collettori. Questa rappresenta il 20% della superficie totale<br />

utilizzabile dei 210 Kmq.<br />

Attualmente, in <strong>Romania</strong> sono installati 100.000 mq (0,1 kmq) di collettori, che<br />

rappresentano lo 0,045% della superficie utilizzabile. La capacità termica di questi collettori<br />

è 144 TJ.<br />

Il potenziale energetico solare è dato dalla quantità media di energia proveniente dalla<br />

radiazione solare incidente in piano orizzontale che, in <strong>Romania</strong>, è compresa tra i 900 e i<br />

1450 kWh-mq-anno, in funzione del ciclo giorno-notte, della latitudine del luogo, della<br />

stagione e del grado di rannuvolamento. Da questa quantità di energia si possono catturare<br />

tra i 600 e gli 800 KWh/ mq / anno.<br />

Se si sfruttasse al massimo l'intero potenziale solare del paese, si potrebbe sostituire circa il<br />

50% del volume di acqua calda per uso casalingo o il 15% della quota di energia termica<br />

per il riscaldamento corrente. Gli studi effettuati nel 2004 mostrano che nelle condizioni<br />

meteo-solari della <strong>Romania</strong>, un captatore solare-termico funziona, in condizioni normali di<br />

sicurezza, nel periodo marzo-ottobre, con una resa che varia tra il 40% ed il 90%.<br />

46<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Il potenziale della <strong>Romania</strong> nel campo dell’energia solare è pari al 12% del potenziale totale<br />

di produzione energetica da fonti rinnovabili. Tale potenziale è distribuito soprattutto nelle<br />

seguenti zone:<br />

- Delta del Danubio<br />

- Dobrogea<br />

- Campia de Sud<br />

L’utilizzo dell’energia solare si realizza mediante due tecnologie principali:<br />

- collettori solari per l’energia termica e l’acqua calda per uso domestico;<br />

- pannelli fotovoltaici per l’ottenimento dell’energia elettrica;<br />

La <strong>Romania</strong> ha già un buon fondamento in questo settore, poiché sono stati implementati<br />

progetti già dagli anni ’80. In <strong>Romania</strong> l’energia solare è utilizzata soprattutto per la<br />

produzione di acqua calda per le abitazioni private.<br />

In base ai dati ARCE, risulta che, nell’anno 2005, sono stati venduti 285 pannelli solari, in<br />

crescita rispetto al numero registrato nel 2004, ma sempre sotto il livello registrato nel<br />

2003, quando furono acquistati 889 pezzi.<br />

I sistemi solari-termici si ammortizzano in circa 2,5 anni, ma la loro durata di vita è di quasi<br />

20 anni. Secondo la nuova legislazione riguardante le fonti rinnovabili, circa 2.600.000 mq<br />

di collettori solari saranno installati entro il 2015, evitando in questo modo 1 milione di<br />

tonnellate di emissioni di CO2 l’anno. Questi collettori produrrebbero 1.000 GWh di energia<br />

termica l’anno.<br />

Secondo la stessa legislazione, il potenziale operativo per l’energia solare utilizzata con<br />

l’aiuto delle cellule fotovoltaiche è di circa 1.200 GWh/anno.<br />

Il prezzo dell’energia elettrica generata da fonti fotovoltaiche varia tra 0,25 e 0,5 USD/kWh.<br />

Dopo l’entrata nell’Unione Europea il prezzo del gas naturale crescerà di circa il 300%, un<br />

fatto che non lascia spazio ad alternative.<br />

2.3.5. Energia da biomasse<br />

Secondo la recente decisione del Consiglio d'Europa entro il 2020 verrà imposto un utilizzo<br />

di bioenergia e biocarburanti pari al 10% dei consumi energetici.<br />

Attualmente, nell’Unione Europea, il 4% del necessario di energia è assicurato da biomassa.<br />

A livello europeo, si stima la creazione di circa 300.000 nuovi posti di lavoro nell’ambiente<br />

rurale, attraverso lo sfruttamento della biomassa. La produzione di biomassa non<br />

rappresenta soltanto una risorsa di energia rinnovabile ma anche un’opportunità<br />

significativa per lo sviluppo rurale duraturo.<br />

La biomassa è materiale biologico che può essere utilizzato per produrre energia,<br />

ampiamente disponibile ovunque, rappresenta una risorsa locale, pulita e rinnovabile. La<br />

47<br />

2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI


iomassa è una forma di energia rinnovabile capace di riformarsi in tempi relativamente<br />

brevi e questo è uno dei suoi principali vantaggi. L’utilizzazione delle biomasse per fini<br />

energetici non contribuisce all’effetto serra, poiché la quantità di anidride carbonica<br />

rilasciata durante la decomposizione, sia che essa avvenga naturalmente, sia per effetto<br />

della conversione energetica, è equivalente a quella assorbita durante la crescita della<br />

biomassa stessa; non vi è, quindi, alcun contributo netto all’aumento del livello di CO2<br />

nell’atmosfera. In tale ottica, la Campagna della Commissione europea per il decollo delle<br />

fonti energetiche rinnovabili (Take off Campaign) individua l’energia da biomasse come uno<br />

dei settori-chiave per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Libro Bianco europeo.<br />

Per biomassa energetica si suole individuare ogni sostanza organica, più che altro vegetale,<br />

diversa dalle fonti tradizionali combustibili quali carboni, petrolio e gas naturale. Le riserve<br />

di biomassa sono, nello specifico, il legno in tutte le sue forme, i rifiuti agricoli, i rifiuti<br />

raccolti a livello urbano e industriale, i vegetali e i fanghi essiccati provenienti da<br />

depurazione delle acque o da deiezioni animali.<br />

Il potenziale energetico della biomassa in <strong>Romania</strong> è di circa 7.594 mila tep/anno<br />

(tonnellate equivalente di petrolio), di cui il 15,5% rappresenta residui dallo sfruttamento<br />

forestale e dalla legna da fuoco, il 6,4% segatura e altri resti del legno, il 63,2% rifiuti<br />

agricoli (provenienti dai cereali, fusti di granturco, viti), il 7,2% residui casalinghi e il 7,7%<br />

biogas. La <strong>Romania</strong> dispone di un importante potenziale per le colture di piante<br />

energetiche, grazie alla vasta superficie coltivabile disponibile - disponibilità d’ettari di<br />

terreno per abitante pari allo 0,7% (contro lo 0,4% dell’UE a 25).<br />

Questi rifiuti, tramite vari tipi di processi di trasformazione (digestione anaerobica,<br />

fermentazione alcolica, digestione aerobica, pirolisi, ecc.) diventano biocombustibili<br />

(biodiesel, bioetanolo, metano, ecc.), successivamente utilizzabili in impianti per la<br />

produzione di energia elettrica e/o energia termica. In altri casi, i residui da lavorazione del<br />

legno o della paglia vengono bruciati direttamente per ricavarne calore.<br />

I combustibili fossili (anche chiamati idrocarburi) derivano dalla trasformazione, sviluppatasi<br />

in milioni di anni, di sostanza organica in forme via via più stabili e ricche di carbonio. Nel<br />

futuro, quantità grandi di biomassa saranno trasformate in combustibile più conveniente.<br />

Per esempio il biogas con il 60% di metano, prodotto sia dalle deiezione degli animali che<br />

direttamente dai depositi dei rifiuti, può essere usato per la generazione di energia elettrica,<br />

per cucinare o per l’illuminazione. Il residuo dei fermenti di biogas è un eccellente<br />

fertilizzante agricolo. La biomassa potrebbe coprire in <strong>Romania</strong>:<br />

- quasi un quinto del consumo totale delle risorse primarie del Paese;<br />

- l’89% del calore necessario per riscaldare le case e l’acqua, nonché per la preparazione<br />

dell’alimentazione, nell’ambiente rurale, soltanto attraverso il consumo di residui e rifiuti<br />

vegetali.<br />

Il potenziale della <strong>Romania</strong> nel campo della produzione di energia da biomassa è pari al<br />

65% del potenziale totale di produzione energetica da fonti rinnovabili. Tale potenziale è<br />

distribuito soprattutto nelle seguenti zone:<br />

48<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


- Moldova<br />

- Carpati<br />

- Subcarpati<br />

- Campia de Sud<br />

Gli impianti per l'utilizzo della biomassa possono essere utilizzati in sostituzione delle<br />

normali caldaie a gas; un'altra applicazione della biomassa è la produzione simultanea di<br />

energia elettrica e calore (cogenerazione).<br />

La cogenerazione richiede un collegamento alla rete elettrica per l'immissione di energia<br />

elettrica ed uno con l'utente per cedere il calore.<br />

Un impiego diffuso delle biomasse può comportare nuove opportunità di sviluppo per zone<br />

marginali e/o riduzione di surplus agricoli con sostituzione di colture tradizionali (per es.<br />

cereali non più redditizi) con colture energetiche. Nel medio e lungo periodo, la crescita<br />

della quantità di biomassa può essere assicurata con le piantagioni (alberi e arbusti con un<br />

periodo ridotto di crescita) su superfici degradate, terreni agricoli dimessi o scossi dal<br />

circuito agricolo. Al momento, quasi la metà della superficie arabile della <strong>Romania</strong>, vale a<br />

dire circa 4 milioni di ettari, non è coltivata, essendo stata lasciata a riposo.<br />

Il principio di base dell’uso della biomassa è di usare (nel caso del legno) meno alberi di<br />

quelli che crescono, affinché non si giunga alla situazione di un disboscamento massiccio.<br />

Le coltivazioni di colza, soia e girasole, come anche i resti vegetali (paglia e residui agricoli<br />

di tipo fibroso), possono costituire un’opportunità di affari, nel contesto in cui la richiesta di<br />

biomassa per la produzione di biodiesel è in continua crescita. Biodiesel, bioetanolo e<br />

biogas: sono questi i tre prodotti energetici puliti su cui scommettere, derivanti dallo<br />

sfruttamento di prodotti agricoli opportunamente trattati, come olio di semi di soia e<br />

girasole, mais, patate e canna da zucchero.<br />

I biocarburanti sono carburanti liquidi o gassosi prodotti con materiale e residui vegetali<br />

come le colture agricole, i rifiuti urbani e i sottoprodotti dell’agricoltura e della silvicoltura.<br />

I biocarburanti possono sostituire i carburanti convenzionali nei veicoli a motore, totalmente<br />

o parzialmente, come componenti di una miscela.<br />

Il bioetanolo è prodotto principalmente mediante fermentazione di grani ricchi di zucchero o<br />

di amido, ad esempio le colture cerealicole, la barbabietola da zucchero e le piante di sorgo.<br />

Esso è miscelato con la benzina convenzionale, solitamente sotto forma di additivo al 5%, e<br />

può essere utilizzato senza modifiche nei moderni motori ad accensione comandata.<br />

Attualmente la <strong>Romania</strong> è capace di produrre circa 2,6 milioni di tonnellate di biomassa che<br />

può essere utilizzata per ottenere combustibili verdi.<br />

Per quanto riguarda l’uso dei biocarburanti o di altri carburanti rinnovabili, la <strong>Romania</strong><br />

stabilisce (Decisione Governativa n. 1844/2005 in concordanza con la Direttiva nr.<br />

2003/03/CE) un obiettivo per il corso del 2007, del 2% come proporzione minima di<br />

biocarburanti sul mercato romeno calcolata in base al contenuto energetico sia dei<br />

49<br />

2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI


combustibili a base di petrolio che per quelli diesel, destinati al trasporto, e del 5,75% entro<br />

il 31 dicembre 2010. Tenendo conto delle quantità di carburanti utilizzati annualmente e gli<br />

obblighi che derivano dalla Decisione Governativa nr.1844/2005, risulta un bisogno di<br />

biodiesel e bioetanolo di circa 300.000 tonnellate per l’anno 2010. Entro il 2020, la<br />

percentuale di utilizzo dei biocarburanti sarà almeno del 10%, con l’utilizzo delle nuove<br />

generazioni di biocarburanti.<br />

La <strong>Romania</strong> ha un potenziale sufficiente per fornire materie prime tanto per il biodiesel<br />

quanto per il bioetanolo in modo da raggiungere gli obiettivi stabiliti. Per esempio, il<br />

potenziale della <strong>Romania</strong> di fornire materia prima necessaria per il biodiesel,<br />

rispettivamente olio vegetale (girasole, soia, colza) è di circa 500-550 mila tonnellate<br />

l’anno. In questo modo sono assicurate le premesse per giungere al traguardo del 10% di<br />

biocarburanti, per l’anno 2020, calcolato sulla base del contenuto energetico di tutti i tipi di<br />

benzina e gasolio utilizzata per il trasporto, relativo al raggiungimento dell’obiettivo<br />

compreso nel pacchetto di misure per l’energia approvato dal consiglio Europei (marzo<br />

2007).<br />

Dal 1° luglio 2007, tutto il gasolio commercializzato sul mercato della <strong>Romania</strong> contiene il<br />

2% di biodiesel, ma precisiamo che il biodiesel viene introdotto solo nel gasolio di tipo Euro<br />

4, non essendo stato ancora stabilito l’obbligo che questo venga aggiunto al gasolio Euro 5.<br />

Dal 1° gennaio 2008 deve avere un contenuto di biocarburanti minimo del 3% e dal 1°<br />

luglio 2008 del 4%. Per quanto riguarda invece il bioetanolo, questo verrà aggiunto alla<br />

benzina a partire dal 1° gennaio 2009.<br />

2.3.6. Conclusioni<br />

Con i suoi 21.5 milioni di consumatori la <strong>Romania</strong> è uno dei maggiori mercati energetici del<br />

Sud-Est Europa il cui benessere e capacità di consumare sono garantiti dalla capacità che la<br />

propria classe politica avrà nel gestire i nuovi scenari Europei nel campo del mercato<br />

dell’energia. Per affrontare la competizione sul mercato globale delle fonti energetiche resa<br />

aggressiva dall’incremento dei fabbisogni e della domanda dei Paesi asiatici emergenti,<br />

l’Europa ha deciso di rispondere con la diversificazione delle fonti energetiche a partire dalle<br />

risorse interne, così come ritiene indispensabile l’ampliamento del numero dei Paesi fornitori<br />

e di transito delle importazioni energetiche tradizionali (gas, uranio e petrolio). In<br />

quest’ottica è imprescindibile per la <strong>Romania</strong> se vuole mantenere l’attuale sviluppo,<br />

assicurare alle imprese ed ai cittadini una certezza di continuità della fornitura di energia ad<br />

un prezzo sostenibile.<br />

Non è però solo l’aspetto economico a spingere la <strong>Romania</strong> a mettere sul tavolo delle<br />

decisioni la questione energetica ma anche le implicazioni ambientali, così chiaramente<br />

espresse con la Conferenza mondiale di Kyoto sullo stato dell’ambiente. Quindi, la sicurezza<br />

e la competitività dell’approvvigionamento tradizionale devono essere integrati da un mix<br />

energetico che comprenda le fonti locali rinnovabili come l’energia eolica, la biomassa, il<br />

solare, i biocarburanti, le piccole centrali idroelettriche e l’efficienza energetica delle<br />

strutture edili. Tale mix alternativo è orientato alla maggior sicurezza, alla sostenibilità<br />

ambientale ed alla riduzione delle emissioni di carbonio.<br />

50<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Questa sfida implica che la <strong>Romania</strong> agisca subito, soprattutto sotto il profilo dell’efficienza<br />

energetica e delle fonti rinnovabili di energia.<br />

La seguente tabella riassume le osservazioni e le stime fatte dal Governo romeno per il<br />

periodo 2007-2012 per quanto riguarda i principali dati macroeconomici, gli indici di<br />

efficienza energetica e la produzione di energia elettrica. Come si può vedere dal Grafico<br />

C.1, la <strong>Romania</strong> prevede un aumento costante della produzione di energia elettrica e<br />

dell’efficienza energetica (diminuzione intensità energetica).<br />

Tabella 16. Dati statistici 2003-2006 e Previsioni 2007-2012<br />

Popolazione<br />

(milioni di<br />

abitanti)<br />

PIL<br />

(MEuro)<br />

PIL pro capite<br />

(KEuro)<br />

Crescita %<br />

PIL<br />

Intensità<br />

energia<br />

primaria<br />

(Tep/KEuro)<br />

Intensità<br />

energetica<br />

Finale<br />

(Tep/KEuro)<br />

51<br />

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012<br />

21,7 21,7 21,6 21,6 21,5 21,4 21,3 21,3 21,2 20,9<br />

70,4 76,4 79,5 85,6 91,1 96,8 102,6 108,3 142,3 186<br />

3,2 3,5 3,7 4,0 4,2 4,5 4,8 5,1 6,7 8, 9<br />

5,2 8,5 4,1 7,7 6,4 6,3 5,9 5,6 5,6 5,5<br />

0,55 0,51 0,48 0,47 0,44 0,42 0,39 0,37 0,32 0,26<br />

0,36 0,36 0,32 0,31 0,29 0,28 0,26 0,25 0,21 0,17<br />

PRODUZIONE ENERGIA ELETTRICA (TWh)<br />

Produzione di<br />

elettricità per<br />

il consumo<br />

interno<br />

54,55 55,3 56,48 58,99 60,7 62,5 64,2 66,1 67,7 69,5<br />

Esportazione 2,08 1,18 2,93 3,41 2 3 3,5 4,5 4,5 5<br />

Totale<br />

produzione<br />

Prod. Elett. In<br />

centrali Idro.<br />

E da fonti<br />

rinnovabili<br />

Prod. In<br />

centrale<br />

nucleare<br />

Prod. In<br />

centrali<br />

termiche<br />

56,63 56,48 59,41 62,4 62,7 65,5 67,7 70,6 72,2 74,5<br />

13,57 16,83 20,21 17,75 16 18 19,5 21,7 22,3 23<br />

4,9 5,55 5,54 5,55 7,0 10,8 10,8 10,8 10,8 10,8<br />

38,16 34,1 33,66 39,1 39,7 36,7 37,4 38,1 39,1 40,7<br />

2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI


Fonte: Elaborazione Startitalia dati Ministero dell’Economia e delle Finanze.<br />

Figura 11. Evoluzione della produzione di energia elettrica e dell’intensità<br />

energetica (minore intensità vuol dire una maggiore efficienza energetica)<br />

Fonte: Elaborazione Startitalia dati Ministero dell’Economia e delle Finanze<br />

(Rapporto Energia 2007).<br />

Tenendo in considerazione i dati esposti nella Tabella C.1 e i seguenti fattori chiave:<br />

- Il mercato energetico romeno è parte integrante del mercato energetico Sud-Est Europeo.<br />

- Il consumo nazionale di energia elettrica crescerà relativamente costantemente con circa<br />

il 3% annuo di incremento.<br />

- Le esportazioni di energia elettrica cresceranno sostanzialmente dopo il 2015, dopo<br />

l’entrata in funzione dei reattori nucleari 3 e 4 della centrale di cernavoda.<br />

- La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili aumenterà costantemente nei<br />

prossimi anni.<br />

- L’utilizzo di Biodiesel aumenterà sostanzialmente.<br />

- La produzione di energia elettrica da combustibili liquidi e gassosi varrà costantemente<br />

diminuita per aumentare la produzione di energia elettrica e termica nelle centrali in<br />

cogenerare.<br />

si può ipotizzare che dopo l’anno 2012 la bilancia delle energia si porti per la prima volta<br />

nella storia del paese in attivo.<br />

Come già illustrato precedentemente, per portare la bilancia energetica romena in attivo le<br />

unità produttive di energia attuali sono insufficienti e oltre ai reattori nucleari di prossima<br />

apertura sarà essenziale, per la <strong>Romania</strong>, sfruttare al massimo il potenziale proveniente<br />

dalle fonti di energia rinnovabili. Tenendo presente l’ampio grado di apertura di questo<br />

settore, come illustrato dai dati riassuntivi della seguente tabella, si può affermare che un<br />

investimento volto alla produzione di energia elettrica dalle tre fonti analizzate troverà<br />

sicuramente sbocco sul mercato energetico romeno.<br />

52<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Tabella 17. Opportunità dei mercati romeni delle energie rinnovabili<br />

53<br />

Potenziale teorico Potenziale<br />

economicamente<br />

sfruttabile<br />

2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI<br />

Attualmente<br />

sfruttato<br />

Energia Eolica 23000 Gwh / annuo 6000 Gwh /annuo 37 centrali eoliche<br />

(app. 3.4<br />

GWh/annuo)<br />

Energia Solare tra 900 e 1450 KWh<br />

/ m2 / anno<br />

tra 600 e 800 Kwh /<br />

m2 /anno<br />

Energia da Biomasse 7 594 000 tep/anno superficie coltivabile<br />

disponibile (per<br />

piante energetiche) :<br />

0.7% ettari per<br />

Abitante.<br />

2,6 Milioni di<br />

Tonnellate di<br />

Biomassa per<br />

combustibili verdi<br />

Potenziale olio<br />

vegetale: circa 500<br />

mila tonnellate<br />

l'anno.<br />

100.000 m2 ossia<br />

0.1 km2, 0.045%<br />

della superficie<br />

utilizzabile (144 TJ)<br />

dal 1 gennaio al 4<br />

luglio 2700 sono<br />

stati prodotti 272<br />

799 Tonnellate di<br />

Colza, una media di<br />

1024 Kg per ettaro.<br />

Fonte: Elaborazione Startitalia dati Ministero dell’Economia e delle Finanze.<br />

Per quanto riguarda il livello di redditività di un investimento nel settore è da tener presente<br />

che il prezzo medio per 1MWh di elettricità prodotta da energie rinnovabili sarà venduta sul<br />

mercato all’ingrosso a un prezzo medio pari a circa 47.5 Euro, cui si sommerà il ricavo<br />

relativo alla vendita di un certificato verde pari a 42 Euro per un ricavo totale pari a 89.5<br />

Euro per 1 Mwh. Inoltre da menzionare l’assenza di tassazioni aggiuntive. Un ulteriore<br />

incentivo per attirare investimenti nel settore, e rappresentato da:<br />

- 638 Milioni di Euro messi a disposizione dai Fondi Strutturali e di Coesione mediante l’asse<br />

prioritario 4 del POS crescita della competitività economica<br />

- Circa 1.75 Miliardi di euro messi a disposizione dal Fondo Agricolo Europeo per lo sviluppo<br />

rurale.<br />

Figura 12: Previsioni dei prezzi dell’energia rinnovabile in <strong>Romania</strong>


Fonte: Elaborazione Startitalia su dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze.<br />

2.4. Il settore dell’ITC in <strong>Romania</strong><br />

2.4.1. Presentazione generale del settore<br />

Il settore IT&C si divide in quattro aree di marco interesse e rispettive aree produttive di<br />

riferimento:<br />

- Business Process, ovvero il segmento relativo alle applicazioni per le compagnie, al<br />

software, alla gestione dei documenti, ai servizi, all’outsourcing, la sicurezza, le risorse<br />

umane, le comunicazioni, unitamente alle reti per la trasmissione dei dati,<br />

telecomunicazioni e servizi internet, linee di comunicazioni fisse e mobili;<br />

- Digital Equipment & Systems, tradizionalmente il segmento dei computer, delle<br />

periferiche e della componentistica di base, dello storage, fotografie digitale, “point of<br />

sale”, equipaggiamenti elettronici destinati al consumo, servizi finanziario- bancario,<br />

sistemi informative innovativi e soluzioni intelligenti per i provider di servizi bancari e<br />

finanziari;<br />

- Future park che contiene la ricerca, la scienza, e l’incubazione d’impresa;<br />

- Public Sector Parc con le soluzioni IT&C per gli istituti governativi e le pubbliche<br />

amministrazioni.<br />

In <strong>Romania</strong> esistono attualmente 8.100 aziende che operano nel settore della Tecnologia<br />

dell’Informazione e delle Telecomunicazioni (TIC), con oltre 86.000 stipendiati. Oggi il<br />

settore dell’TIC rappresenta il 9% del PIL nazionale. L’industria romena dell’ ICT<br />

(information and communications technology - tecnologia dell’informazione e della<br />

comunicazione) produce equipaggiamenti di calcolo, e realizza trasmissioni di dati e<br />

telecomunicazioni, software e servizi. La qualità della produzione, l’efficienza del processo di<br />

assemblaggio, un design intelligente e l’efficienza del management hanno determinato la<br />

realizzazione di equipaggiamenti di calcolo e trasmissione di dati molto competitivi, che<br />

coprono più del 50% del mercato interno. Più di 250 aziende, molte delle quali in possesso<br />

del certificato ISO 9001 per questo tipo di attività, producono cca. 50 000 PC ogni anno.<br />

Le PMI rappresentano il 92% del totale delle imprese che operano in questo settore. Con<br />

solo il 2% delle aziende attive (circa 385.000), i redditi registrati dalle aziende che operano<br />

54<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


nel settore TIC rappresentano oltre il 4% dal totale del fatturato nazionale e oltre il 7,6%<br />

del profilo netto. La liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni, l’adesione all’UE e<br />

il miglioramento degli indicatori macroeconomici incideranno sui progetti IT dei settori delle<br />

telecomunicazioni, bancario, dell’amministrazione governativa e di produzione. Va inoltre<br />

fatta menzione di una crescita dei servizi nel settore IT. Le aziende romene hanno<br />

cominciato a capire l’importanza della consulenza, delle applicazioni integrate e della<br />

formazione per il miglioramento dei servizi e l’ottimizzazione del business.<br />

Dal punto di vista della distribuzione sul territorio, le aziende IT sono principalmente<br />

raggruppate a Bucarest (almeno come fatturato), anche in considerazione del fatto che le<br />

principali aziende del settore hanno le sedi principali nella capitale. Il grafico riassume la<br />

ripartizione geografica delle aziende del settore nelle 8 regioni di <strong>Romania</strong>.<br />

Tabella 18. Ripartizione geografica regionale delle aziende nel settore ITC<br />

Regioni %<br />

Bucuresti-Ilfov 86,5<br />

Centro 1,8<br />

Nord-Ovest 3,8<br />

Ovest 2,4<br />

Sud-Ovest Oltenia 0,9<br />

Sud-Muntenia 1,6<br />

Sud-Est 1,2<br />

Nord-Est 1,7<br />

Fonte: Regional Innovation Strategy Bucharest-Ilfov su base ARIES<br />

Il mercato IT romeno, composto da 8.400 società operative nel settore, ha raggiunto il<br />

valore di 770 milioni di euro, del 10% in più rispetto all’anno precedente. Una ricerca<br />

elaborata dalla compagnia americana International Data Corporation stima una crescita di<br />

oltre l’11% di tale mercato, soprattutto nei settori connessi all’Internet e ai servizi IT. Quasi<br />

ogni giorno, i giornali o le emittenti radio e TV romene annunciano che qualche nota<br />

compagnia internazionale nel settore ITC intende investire in <strong>Romania</strong>, o che un’altra,<br />

operante da anni sul mercato romeno, ha realizzato un fatturato significativo rispetto al<br />

precedente anno. Stando alle autorità, si tratta di uno dei settori più dinamici dell’economia<br />

romena. Gli affari con software, le vendite di PC, la creazione di siti internet possono<br />

portare importanti redditi anche in <strong>Romania</strong>. In <strong>Romania</strong>, il mercato IT si attesta sui 770<br />

milioni di euro.<br />

Anche le compagnie romene di software romene registrano performance eccellenti. Una<br />

delle più note, grazie alla sua tecnologia antivirus BIT DEFENDER, la compagnia Softwin, ha<br />

registrato un fatturato superiore del 60%. BitDefender viene distribuito direttamente in 37<br />

paesi ed è disponibile attualmente in 17 lingue internazionali. La tecnologia è un metodo<br />

rivoluzionario di intercettazione dei virus, riconosciuto da 28 Accademie Scientifiche della<br />

Comunità Europea. Attualmente la Softwin ha 600 dipendenti e filiali in Germania, Spagna e<br />

55<br />

2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI


SUA. Anche un’altra compagnia romena di software, la GeCAD ha registrato risultati molto<br />

positivi negli ultimi anni. La GeCAD è nota anche per il fatto che la Microsoft ha acquistato<br />

la sua tecnologia antivirus RAV. La GeCAD ha lanciato a Londra, nell’ambito della mostra<br />

LinuxWorld, la versione commerciale di una soluzione di messaggeria elettronica, intitolata<br />

AXIGEN.<br />

Lo sviluppo di alcune connessioni elettroniche tra l’amministrazione, cittadini e l’ambiente di<br />

affari rappresenta una delle principali direzioni della strategia di impostazione della società<br />

informazionale in <strong>Romania</strong>. Il sistema romeno di acquisti pubblici elettronici (eprocurement)<br />

è uno dei punti di riferimento per quanto riguarda le applicazioni di egovernment<br />

in Europa.<br />

Sul tema, va fatta menzione di come <strong>Romania</strong> e Giappone abbiano ricevuto il Premio<br />

Globale di Eccellenza nella Tecnologia dell’Informazione per “Le iniziative e-Government”,<br />

distinzione assegnata dalla WITSA (World Information Technology and Services Alliance)<br />

nell’ambito del Congresso Mondiale sulla Tecnologia dell’Informazione. In seguito ai voti<br />

delle 53 associazioni nazionali membre della WITSA, le iniziative della <strong>Romania</strong> nel campo<br />

di e-Government sono state considerate come le più competitive.<br />

Va poi fatta menzione di come anche i redditi della Microsoft <strong>Romania</strong> siano aumentati di<br />

circa il 30%, la crescita media annua negli 8 anni di attività sul mercato romeno essendo di<br />

oltre il 60%.<br />

Un altro settore dell’IT in notevole crescita in <strong>Romania</strong> è il mercato delle soluzioni<br />

informatiche per gli affari – le EAS – enterprise application suites. Stando ad una ricerca<br />

della International Data Corporation, questo mercato ha registrato una crescita del 24%,<br />

dopo aver raggiunto un valore di circa 30 milioni di euro.<br />

Per quanto riguarda il settore IT&C, l’obiettivo strategico del governo romeno è di una piena<br />

convergenza agli obiettivi europei di Lisbona di creazione di una Società ed di un tessuto<br />

produttivo basato sulla conoscenza, ricerca ed informazione. In buona sostanza una<br />

“Società dell’Informazione” in cui i digital media, ed in senso lato, l’intero settore<br />

dell’Information Technology giochino un ruolo predominante per lo sviluppo produttivo. In<br />

<strong>Romania</strong>, grazie alla presenza di adeguate infrastrutture delle comunicazioni e grazie allo<br />

sviluppo di applicazioni informatiche integrate, si stima per i prossimi 9 anni una piena<br />

crescita del mercato ITC.<br />

I vari rapporti recentemente diffusi da Bruxelles, hanno valutato in maniera generalmente<br />

positiva la capacità del Paese a partecipare a quella “economia digitale” così diffusa tra i<br />

Paesi membri, raccomandando però il potenziamento di connessioni, sicurezza delle<br />

informazioni e del traffico dati, lo sviluppo del capitale umano attraverso massicci<br />

investimenti in formazione ed il complessivo favorire quel clima dell’e-Business e l’e-<br />

Leadership necessari ad un ammodernamento complessivo del sistema paese. Nonostante il<br />

trend positivo di tutti gli indicatori dell’IT&C, la realtà dei fatti dimostra che il paese si trova<br />

ancora sotto l’influenza del digital divide: la libera diffusione e penetrazione commerciali di<br />

Internet sul mercato è ancora relativamente bassa, la spesa pro capite di tecnologia e<br />

servizi IT&C è inferiore alla media dell’UE 25, con una domanda di applicazioni IT&C nel<br />

56<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


settore della pubblica amministrazione che ancora stenta a decollare, con una complessiva<br />

scarsa implementazione di moderni processi di e-governance.<br />

Di contro però vi sono alcuni fattori di discreto favore al settore, quali ad esempio la<br />

presenza di numerose società private, per lo più concentrate nella zona della capitale,<br />

particolarmente attive ed affermate sul mercato interno dell’innovazione software. Ciò si<br />

deve al tradizionale complessivo discreto livello di istruzione nel settore. Diverse<br />

multinazionali hanno aperto dei centri di ricerca in <strong>Romania</strong> ed IT incubators, impegnandosi<br />

in investimenti di notevole consistenza.<br />

Va ricordato, come il sistema di istruzione romeno sia riconosciuto essere tra i migliori in<br />

Europa per organizzazione ed indirizzo strutturale. Ne consegue che circa 5.000 nuovi<br />

laureati entrano ogni anno nel mondo del lavoro in tale settore. Se fino a 10 anni fa la<br />

maggior parte di loro lasciavano il paese per un lavoro migliore nell’Ovest dell’Europa o<br />

negli Stati Uniti, ora, secondo le statistiche la percentuale è molto più bassa ed inizia ad<br />

essere rilevante anche il fenomeno di “ritorno dei cervelli”. Infatti, va fatta menzione di<br />

come il governo romeno abbia investito circa 120.000 euro per la realizzazione di un brand<br />

del settore IT&C : “<strong>Romania</strong> IT. Creative Talent. Tecnical Excellence”. Tale brand potrà<br />

essere utilizzato da più di 9.000 società per i prodotti esportati. La creazione del brand<br />

romeno può essere una soluzione vincente per attrarre nuovi investimenti, comunque<br />

sempre di prevalenza continentale, garantendo il mantenimento di quell’auspicabile crescita<br />

annua di quasi il 50% complessivo del settore.<br />

Per quanto concerne invece i settori dell’ITC romeno di maggior interesse per gli investitori<br />

italiani, bisogna considerare che i principali settori in cui i paesi sviluppati realizzano con<br />

successo outsourcing in <strong>Romania</strong> sono anche le principali categorie dell'industria IT&C:<br />

- Business process (applicazioni per aziende, software, gestione dei documenti, sicurezza<br />

IT&C, risorse umane);<br />

- Comunicazioni (reti, trasmissioni dati, telecom. fisse e mobili, servizi Internet);<br />

- Attrezzatura digitale (computer, periferici, dispositivi per lo stoccaggio, multimedia,<br />

attrezzature elettroniche per il consumo);<br />

- Mercati verticali (servizi e applicazioni finanziari e bancari, dispositivi bancari, tecnica dei<br />

card, pubblica amministrazione, parchi tecnologici e centri di ricerca e sviluppo)’<br />

Come prospettiva futura, vanno sviluppati gli scambi tra le comunità di ingegneri IT&C<br />

romene e italiane, con partecipazione alle fiere specializzate in Italia (Milano, Padova,<br />

Vicenza, Bologna) e in <strong>Romania</strong> (CERF Bucuresti), per poter sviluppare i punti comuni<br />

d'interesse nel business per l'attuazione di progetti comuni, la costituzione di società miste,<br />

la realizzazione di investimenti italiani in <strong>Romania</strong>, l'accesso e l'utilizzo dei finanziamenti<br />

europei.<br />

Per riassumere i punti forti e le criticità del settore dell’ITC in <strong>Romania</strong>, presentiamo ora<br />

un’analisi swot relativa al settore in <strong>Romania</strong>.<br />

57<br />

2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI


Tabella 19. Analisi Swot del settore ITC in <strong>Romania</strong><br />

Punti forti Punti deboli<br />

Le risorse umane altamente qualificate,<br />

riconosciute a livello internazionale- 116<br />

università con 36 facoltà di Informatica.<br />

Presenza nel 1999 di 300.000 specialisti<br />

IT.<br />

Sistema d’insegnamento ben sviluppato,<br />

che produce circa 5.000 laureati nel<br />

settore IT ogni anno e circa 2.000 per i<br />

settori adiacenti<br />

Capacità di adeguamento rapido delle<br />

aziende alle tecnologie avanzate<br />

Recupero rapido degli investimenti di<br />

settore<br />

Il livello medio di stipendio degli specialisti<br />

IT è basso (in media pari a 503 dollari al<br />

mese) rispetto ai paesi sviluppati (dove i<br />

salari oscillano dai 4.000 ai 10.000 dollari<br />

al mese). Costi bassi, mobilità e flessibilità<br />

della forza lavoro.<br />

Produttività delle aziende ai livelli dei paesi<br />

industrializzati<br />

Contratti favorevoli e facilitazioni per la<br />

produzione (es. 3-5% per un impianto<br />

CTV)<br />

Abilità IT e linguistiche della forza lavoro,<br />

tecnologia avanzata, addetti motivati e con<br />

qualità imprenditoriali.<br />

Sviluppo dell’industria nei pressi dei centri<br />

universitari di Bucarest, Cluj, Iasi e<br />

Timisoara, distretti della forte industria di<br />

software, che conta 25.000 dipendenti.<br />

L’introduzione di soluzioni IT aumenta il<br />

valore delle organizzazioni<br />

La comunità CTI inizia ad avere<br />

“personalità”: aumenta il grado di<br />

58<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />

Sono stati elaborati programmi che non<br />

hanno avuto un controllo strategico (cause:<br />

sistemi di controllo inadeguati, pensiero<br />

convenzionale, paura del cambiamento,<br />

incapacità di assegnare risorse,<br />

mascheramento dei risultati sfavorevoli)<br />

Costi elevati per l’infrastruttura delle<br />

telecomunicazioni, bassa credibilità<br />

dell’ambiente business e situazione giuridica<br />

sulla proprietà intellettuale poco chiara.<br />

L’infrastruttura delle telecomunicazioni è<br />

ancora precaria per quanto concerne<br />

“l’ultimo chilometro” e richiederà grandi<br />

sforzi d’investimento per svilupparla.<br />

Il sistema dell’insegnamento peggiora a<br />

causa del mancato accesso alla tecnologia<br />

avanzata e della mancanza di insegnanti<br />

preparati nel settore IT.<br />

Tra i licei e le università romene, solo l’1% è<br />

presente su internet, sebbene<br />

l’insegnamento romeno vanti di una buona<br />

fama a livello internazionale<br />

Il livello di pirateria IT è del 70%<br />

Per il 62% degli organismi attivi nel settore<br />

delle vendite al dettaglio, delle<br />

telecomunicazioni, delle finanze e del<br />

settore pubblico, mancano le misure<br />

preventive per eventuali frodi informatiche.<br />

L’utilizzo precario, nel settore pubblico, del<br />

concetto di outsourcing per i servizi IT.<br />

Il costo della tecnologia è elevato a causa<br />

del numero ridotto di attori sul mercato<br />

interno e della loro provenienza (per gran<br />

parte stranieri)<br />

Risorse insufficienti di marketing per la<br />

creazione di brand.<br />

Mancanza d’integrazione nei sistemi


coinvolgimento da parte delle aziende IT,<br />

dei periti e delle associazioni professionali<br />

per lo sviluppo del settore IT in <strong>Romania</strong>.<br />

Costituzione del Ministero delle<br />

Comunicazioni e delle Tecnologie<br />

Informatiche, col ruolo di coordinatore del<br />

fattore base dello sviluppo del settore IT e<br />

del processo d’integrazione di progetti<br />

cross-settoriali.<br />

59<br />

2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI<br />

informatici<br />

Bassa credibilità della politica<br />

d’investimento statale verso aziende<br />

straniere e mancanza di risorse finanziarie<br />

necessarie alle imprese IT per l’inizio e lo<br />

svolgimento dei progetti.<br />

Apparizione dei servizi call-centers Mancanza di progetti IT locali<br />

Opportunità Minacce<br />

La tendenza manifestata a livello mondiale<br />

per costituire la società dell’informazione<br />

(elimina le distanze fra gli individui,<br />

diminuisce le differenze tecnologiche,<br />

sviluppo del digital divide)<br />

Richiesta immensa di circa 30.000<br />

specialisti del settore nei paesi sviluppati<br />

(accesso alla tecnologia avanzata, alcuni<br />

tra i residenti all’estero testimoniano l’alto<br />

livello di preparazione nel settore IT degli<br />

specialisti romeni<br />

Esistenza di diversi fondi internazionali<br />

dedicati alla istituzione della società<br />

Informativa nei paesi in via di sviluppo (es.<br />

USAID, UE, UNDP)<br />

Il progresso tecnologico autorizza la<br />

convergenza dei canali di comunicazione<br />

(televisione interattiva, i servizi di voce, le<br />

video-conferenze e le trasmissioni dati),<br />

che possono essere integrati in un unico<br />

canale di comunicazione.<br />

Grande bisogno di professionisti ecommerce<br />

Assistenza finanziaria per le PMI<br />

riguardante progetti e applicazioni di ecommerce.<br />

Tale iniziativa, patrocinata<br />

dalla Gran Bretagna, è prevista nel patto di<br />

stabilità per l’Europa del Sud-Est.<br />

Lo sviluppo del settore IT fa crescere la<br />

produttività di altri settori<br />

Sviluppo dei mercati globali di IT<br />

La crescita delle infrazioni attraverso mezzi<br />

elettronici diminuisce la fiducia degli utenti<br />

nell’uso di tali mezzi.<br />

La concorrenza esistente nel settore TCI in<br />

altri mercati<br />

Brain-drain degli specialisti IT all’estero,<br />

specialmente nei mercati statunitensi e<br />

canadesi, dovuta principalmente alla<br />

differenza di redditi.<br />

L’utilizzo delle infrastrutture alternative<br />

impone investimenti supplementari per gli<br />

operatori<br />

L’utilizzo delle infrastrutture alternative<br />

impone investimenti supplementari per gli<br />

operatori<br />

L’aumento dei disoccupati e delle aziende<br />

statali in fallimento, con difficoltà di trovare<br />

posti di lavoro


La costituzione, a livello ONU, dell’ICT Task<br />

Force, gruppo rappresentato anche dalla<br />

<strong>Romania</strong><br />

Prospettive nel mercato romeno dell’ebusiness,<br />

e-governance e nello sviluppo<br />

della società dell’informazione.<br />

Fonte: Elaborazione FINCO su dati ARIES, ANIS, ICE e del Ministero delle<br />

Telecomunicazioni<br />

2.4.2. La <strong>Romania</strong> come fornitore di servizi offshore<br />

L’industria software è cresciuta in modo esponenziale anche perché le grandi corporazioni<br />

utilizzano mano d’opera romena di alta qualifica per realizzare software in sistema offshore.<br />

L’industria di software ha pure essa uno sviluppo considerevole, in questo campo essendo<br />

operanti 4800 aziende. Nel settore di software e servizi connessi lavorano più di 35 000<br />

impiegati. I prodotti software e i servizi forniti sono valutati a quasi 200 milioni di euro<br />

annui.<br />

Questo è un segmento di mercato che occupa una proporzione significativa della mano<br />

d’opera specializzata in IT.<br />

L'acquisto recente, da parte della Microsoft, della tecnologia RAV, dalla GeCAD rappresenta<br />

l'opportunità migliore per la promozione dell'industria IT in <strong>Romania</strong>. L'acquisto ha attirato<br />

l'attenzione della comunità mondiale high-tech sulla <strong>Romania</strong>, dimostrando l'importanza<br />

dell'industria software romena, in generale, e degli specialisti romeni sul mercato<br />

internazionale della sicurezza dei dati, in particolare. In tal modo, si è creato un contesto<br />

favorevole per attirare nuovi investimenti in <strong>Romania</strong> e sono apparse opportunità per<br />

acquisti simili di tecnologia software in <strong>Romania</strong>.<br />

La carenza di servizi IT certificati, il defluire dei lavoratori IT, il livello di corruzione pone<br />

una serie di sfide ai managers delle risorse finanziarie per lo sviluppo di infrastrutture IT. I<br />

servizi IT in <strong>Romania</strong> stanno pero’ crescendo velocemente, riducendo progressivamente il<br />

divario tra sistema scolastico e numero di professionisti IT richiesti dal mercato: infatti sono<br />

circa 15.000 i professionisti IT ad alto valore aggiunto su un totale di 86.000 lavoratori<br />

impiegati nel settore. In ogni caso, un limitato numero di fornitori ha iniziato a fare ricorso<br />

ai vicini della <strong>Romania</strong>, in particolare alla Repubblica di Moldova (antica scuola sovietica di<br />

microchip) per reperire nuova forza lavoro, a riprova del fatto che la competizione tra i<br />

lavoratori qualificati si fa sempre più agguerrita.<br />

Stando alla documentazione pubblica dell’Associazione ANIS (Associazione Nazionale<br />

Industria Software), ci preme evidenziare quanto dichiarato dal recente Gartner, che<br />

analizza la possibilità d’insediamento di attività ITC in offshore in <strong>Romania</strong>, sulla base di<br />

criteri quali: lingua, supporto governativo, presenza e qualità della forza lavoro,<br />

infrastrutture ITC, sistema educativo, costi, maturità legale e globale e sicurezza della<br />

proprietà intellettuale.<br />

60<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


In considerazione del fatto che, come in ogni attività di outsourcing IT, i promotori dei<br />

servizi offshore necessitano di capacità linguistiche e di una forza lavoro qualificata in IT, va<br />

fatta menzione di come la <strong>Romania</strong> offra servizi IT mediante una forza lavoro qualificata e a<br />

basso costo. A livello nazionale, notiamo come:<br />

- Supporto governativo: la <strong>Romania</strong> abbia un Ministro per l’IT e un Agenzia per gli<br />

Investimenti Stranieri al fine di sostenere la crescita dell’industria IT. Le principali misure<br />

adottate dal governo per lo sviluppo dell’industria IT prevedono il consolidamento delle<br />

infrastrutture per l’informazione nazionale, l’accelerazione nella costruzione di una società<br />

dell’informazione e dell’educazione, lo sviluppo di progetti di formazione nel settore IT.<br />

Due sono le principali organizzazioni rappresentanti l’industria del software romena:<br />

l’Associazione dei Lavoratori delle Industrie del Software e dei Servizi che conta oltre 100<br />

membri e l’Associazione Romena per le Industrie dell’Elettronica e del Software, composta<br />

da ben 380 membri.<br />

Il governo romeno supporta l’industria IT e riceve agevolazioni dai programmi UE per<br />

sviluppare le infrastrutture del paese, incrementare le capacità IT di R&S, stabilire gli<br />

standard richiesti e favorire il tasso di afabetizzazione informatica e il contributo dell’IT al<br />

PIL che sta attorno all’8%.<br />

- Forza lavoro: in <strong>Romania</strong>, ogni anno, dei 30.000 giovani neolaureati, ogni anno circa<br />

8.000 ingegneri sono pronti per entrare nel mondo del lavoro dell’IT, negli altri settori<br />

tecnologici la forza lavoro ammonta a 134.000 persone. In relazione alla lingua parlata,<br />

va fatta menzione di come circa il 60% dei lavoratori romeni impiegati nell’industria IT<br />

parli inglese. Il numero È 5 volte più alto rispetto a quello registrato in Russia e 7 volte<br />

più alto rispetto all’India. Il romeno é la lingua ufficiale del paese, ma la maggior parte<br />

della popolazione romena parla diverse lingue straniere, quali inglese, francese, tedesco e<br />

italiano.<br />

- Infrastrutture ITC: le infrastrutture nelle telecomunicazioni in <strong>Romania</strong> supportano le<br />

richieste attuali dell’industria, ciononostante la penetrazione della linea fissa é ancora<br />

piuttosto limitata.<br />

- Sistema educativo: la <strong>Romania</strong> é conosciuta per la sua istruzione tecnica di alta qualità,<br />

le università più rinomate del paese nel settore in questione sono quelle di Timisoara e<br />

Bucarest, l’Accademia di Studi Economici di Bucarest e le università tecniche di Cluj-<br />

Napoca, Iasi e Craiova. Le principali fonti di ricerca della <strong>Romania</strong> sono le istituzioni<br />

educative dislocate nelle città di Bucarest, Cluj-Napoca, Iasi e Timisoara. Il programma di<br />

informatizzazione del sistema educativo é stato introdotto nel 2001 e punta ad offrire IT<br />

per supportare il sistema educativo. Corsi di gestione degli affari sono stati introdotti in<br />

collaborazione con istituzioni canadesi, francesi, inglesi e americane. L’Associazione per<br />

l’Informazione Tecnologica e delle Comunicazioni di <strong>Romania</strong> e il corpo nazionale che<br />

amministra le Patenti Europee del Computer hanno rilasciato oltre 75000 attestati e<br />

35000 licenze fino al 2007. Esistono 35 accreditati centri di valutazione ECDL e molte<br />

università hanno adottato l’ECDL come prova pratica di abilità informatica.<br />

- Costi: il costo per lo svolgimento di un’attività in <strong>Romania</strong> é piuttosto alto in relazione agli<br />

affitti degli uffici, ai trasporti e ai servizi di telecomunicazione. Il capitale locale é costoso,<br />

ma le aziende straniere in alcuni casi godono di esenzioni sulle tasse, in base<br />

all’ammontare dell’investimento fatto. Le imprese locali invece, sono afflitte da una<br />

tassazione del 46.9%. La migrazione di molti lavoratori e il calo della popolazione<br />

61<br />

2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI


62<br />

potrebbe attrarre immigrati provenienti da paesi come Albania, Moldova, Turchia e<br />

Ucraina.<br />

Maturità legale e globale: l’entrata della <strong>Romania</strong> nell’UE ha conferito al paese lo status di<br />

stato membro e allo stesso tempo obbligato il paese ad adottare le regole previste dalla<br />

comunità. La <strong>Romania</strong> oggi é un paese stabile, caratterizzato da un sistema giuridico che si<br />

sta adattando alla normativa UE, ma é ancora sovraccaricato in termini burocratici, dal<br />

momento che sono necessari tempi piuttosto lunghi per ottenere un permesso per iniziare<br />

un’attività economica e per capire le procedure nazionali e le leggi legate alla forza lavoro.<br />

La <strong>Romania</strong> si posiziona al 69° posto su 180 paesi rispetto all’Indice di Percezione della<br />

Corruzione per la Trasparenza Internazionale 2006. L’UE nel suo rapporto di luglio 2007<br />

riporta come problema ancora irrisolto in <strong>Romania</strong> la corruzione, tuttavia bisogna<br />

sottolineare la stipulazione di accordi bilaterali con 83 paesi e l’acquisizione dello status di<br />

membro dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, l’adozione di tutti i requisiti<br />

commerciali europei e internazionali.<br />

Sicurezza sulla proprietà intellettuale e privacy: nel 2004 la <strong>Romania</strong> ha adottato la<br />

direttiva UE 2002/58/CE sul trattamento dei dati personali e sulla privacy nel settore delle<br />

comunicazioni elettroniche. La <strong>Romania</strong> applica leggi severe per i crimini legati all’ecommerce<br />

e attraverso l’egida europea intende migliorare la situazione. Il tasso di pirateria<br />

del software rimane alto, pari al 69%. Miglioramenti negli standard sulla sicurezza della<br />

proprietà intellettuale e della privacy sono stati effettuati, ma il governo ritiene<br />

fondamentale l’inasprimento delle pene nei vari rami della giurisprudenza.<br />

2.4.3. Il cluster dell’ITC e dell’elettronica di Bucarest<br />

A Bucarest sono registrate 5.810 società operanti nel settore ITC, ovvero il 36% del totale e<br />

i lavoratori occupati nel settore in questione ammontano a 58.460, in termini percentuali si<br />

tratta del 58% del totale. Il fatturato invece i 5.26 miliardi di dolari, il 78% del totale).<br />

Questa concentrazione del settore in direzione di Bucarest riguarda solamente il settore dei<br />

servizi, infatti la produzione di harware è localizzata ad ovest del paese (Cluj-Napoca e<br />

Timisoara). Rispetto a questa distribuzione territoriale, va sottolinato che a Bucarest, Cluj-<br />

Napoca, Timisoara e Iasi si trovano anche le sedi di università e licei ad alto profilo<br />

informatico.<br />

Un primo cluster si è formato nel settore dei servizi Telecom, all’interno della capitale, dove<br />

sono concentrate le sedi degli operatori di telefonia, che coprono l’88% del fatturato del<br />

settore e il 72% del personale, mentre a debita distanza segue Giurgiu (Telemobil) con il<br />

2.8% e Bihor con 2.6%. In relazione al settore software e servizi, Bucarest, con il 64% del<br />

fatturato e il 48% di lavoratori impiegati nel settore è seguita da Cluj (5.3%), Timis (5%),<br />

Brasov, Iasi, Prahova e Sibiu. Per quanto riguarda invece la produzione di hardware,<br />

Bucarest realizza il 50% del fatturato, ma per quanto riguarda l’output, Timis occupa la<br />

prima posizione (5.3%), seguita da Bucarest (33%) e Bihor (16%). La distribuzione<br />

regionale dell’industria ITC è la seguente: la produzione di software e servizi viene<br />

localizzata a Bucarest (62%) e nelle regioni Ovest, Nord-Ovest e Centro (8%), mentre la<br />

produzione di hardware è concentrata nelle regioni ad Est e Nord-Ovest, ovvero il 58% del<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


totale e soltanto il 33% a Bucarest, ne consegue che un secondo cluster può essere<br />

identificare nella produzione di hardware.<br />

Nel settore di software e servizi IT si identificano due processi distinti di produzione: lo<br />

sviluppo di software in base ai terzi, sia per i clienti romeni che per quelli stranieri e lo<br />

svilupo di prodotti software standardizzati, come antivirus e soluzioni per la gestione della<br />

forza di vendita. Di queste solo alcune sono attive in uno dei due settori, le altre invece<br />

sono occupate in ambedue i settori. Le prime 10 imprese in termine di fatturato per il<br />

settore in questione contano circa il 7% del totale delle persone occupate e fatturano il 18%<br />

del volume d’affari totale.<br />

Gli operatori dei settori ITC, eletronica e elettrotecnica necessitano di innovazione dei<br />

prodotti e/o dei processi, infatti l’86% degli enti intervistati ritiene che ci siano aspetti che<br />

sottolineano questi bisogni e il resto degli intervistati invece, pari al 14%, afferma che sono<br />

presenti ma solo in piccola misura. Rispetto alla questione innovazione, 61% di loro<br />

cosidera che l’innovazione sarà un vantaggio nel futuro, al contrario il restante 30% ritiene<br />

che l’innovazione é un vantaggio del presente. Più dell’80% delle società intervistate ha<br />

suggerito che l’innovazione sia supportata da collaboratori esterni, ne consegue che le<br />

società sembrano non disporre di risorse interne sufficienti per soddisfare la domanda<br />

d’innovazione derivante dall’attività economica svolta. Secondo una scala gerarchica dei<br />

principali vantaggi competitivi, risulta che gli operatori del settore mettono al primo posto la<br />

qualità dei prodotti e dei servizi, a cui fanno seguito l’innovazione, i brevetti e le attività di<br />

RS, in quanto meno rilevanti. In relazione alle tipologie di innovazione, le società si<br />

concentrano soprattutto sull’innovazione dei prodotti, a scapito dell’innovazione in termini di<br />

management, marketing, distribuzione e organizzazione della produzione, ne consegue una<br />

interpretazione parziale del concetto stesso di innovazione.<br />

Circa il 90% delle società considerano lo sviluppo di nuovi prodotti sulla base delle esigenze<br />

dei clienti come l’obiettivo in relazione all’innovazione più importante da conseguire. Per<br />

giunta, oltre il 60% delle società considera prioritario il miglioramento dei prodotti in<br />

termini di qualità e allo stesso tempo l’ampliamento della gamma di prodotti esistenti.<br />

Queste considerazioni sono emerse nonostante oltre il 60% delle società, ricavi più del 51%<br />

del fatturato da prodotti svilupppati negli ultimi tre anni, di conseguenza non al passo con i<br />

tempi, perciò in coclusione, le società intervistate sembrano, per il momento, non mettere<br />

l’accento sullo sviluppo delle attività di marketing e di comuncazione con i clienti.<br />

I maggiori ostacoli allo sviluppo delle attività innovative all’interno delle società romene<br />

sono determinati in particolare da investimenti troppo alti in RS al fine di favorire lo<br />

sviluppo dell’innovazione interna, dai costi troppo alti delle soluzioni per l’innovazione<br />

promosse dall’esterno, da una debole collaborazione tra gli enti del settore It e da<br />

informazioni insufficienti sulle fonti di finanziamento.<br />

La mancanza di collaborazione con le altre società dei settori rilevanti viene evidenziata<br />

dalle risposte in relazione al grado di sviluppo delle attività di network per l’innovazione<br />

dell’industria del software, infatti il 62% delle aziende ritiene che le stesse siano presenti<br />

sul mercato solo in piccolo misura.<br />

63<br />

2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI


I servizi richiesti di solito alle organizzazioni aventi un ruolo di interfaccia nel settore<br />

dell’innovazione sono di informazione in relazione alle possibilità di finanziamento a<br />

sostegno di innovazioni e ricerca con partners al fine di portare a termine progetti comuni.<br />

Le università, gli istituti di ricerca, i consulenti, gli Innovation Relay Centres e Infratech,<br />

sono gli enti più noti di intermediazione per l’innovazione. Le collaborazioni più frequenti e<br />

di durata sono svolte con le università, i centri di ricerca, i fornitori di formazione, i<br />

consulenti e i IRC 4D (ARIES). I principali problemi evidenziati dalle aziende nella<br />

collaborazione coi principali fornitori di assistenza sono la comunicazione e la pubblicità<br />

limitata, ma anche le ridotte risorse finanziarie delle società.<br />

2.5. Il settore della meccatronica<br />

L’industria lavorativa di precisione, da cui fanno parte anche i settori industriali di<br />

meccanica fina, meccatronica e automatizzazioni, ha rappresentato nel XX-isimo secolo il<br />

motore dello sviluppo. Qualità, funzioni sempre più complesse, produttività del lavoro nei<br />

suoi settori di fabbricazione, crescita dell’informatica, delle applicazioni della fisica e della<br />

chimica, sono stati i fattori che hanno fatto crescere questo settore industriale, base della<br />

competitività. Il trasferimento dell’industria lavorativa di precisione in Corea, Giappone,<br />

Taiwan, Cina, Malta, Cipro e Irlanda, ha contribuito all’apparizione di nuovi centri di<br />

produzione moderni, per una concorrenza globale sempre maggiore, fattore che puo’<br />

determinare la nascita o la scomparsa di centri lavorativi tradizionali di precisione.<br />

La <strong>Romania</strong> ha avuto da sempre un’industria lavorativa di precisione abbastanza buona, e,<br />

pur non essendo nel top delle grandi forze industriali, era capace di assicurarsi in gran parte<br />

il necessario, da grande esportatore di motori elettrici, trasformatori, generatori e idroagregati,<br />

attrezzature complesse, attrezzature e impianti di comanda/controllo. Dopo il<br />

1990 però, la mancanza di investimenti ha portato a grandi cambiamenti in determinati<br />

settori.<br />

L`industria elettronica ed elettrotecnica romena realizza oltre 200.000 tipi di prodotti,<br />

utilizzando fabbriche/reparti/officine specializzate, lavorazioni, montaggio di materiali,<br />

procedimenti e tecnologie avanzate. Va fatta menzione dei contributi apportati dal settore<br />

elettronico ed elettrotecnico per la realizzazione di infrastrutture energetiche,<br />

d’informazione e comunicazione, di trasporto ferroviario e terrestre, nella costruzione di<br />

macchine, nel settore chimico e metallurgico. A partire dal 1990, il grado di utilizzo delle<br />

capacità di produzione dell`industria elettrotecnica ed elettronica è medio, si colloca alla<br />

fine del processo produttivo e varia dal 25% al 90 % in base ai sottosettori componentistici.<br />

Ad oggi, in <strong>Romania</strong> Il livello tecnologico È comunque da considerare insufficiente nel<br />

complesso, a causa di una dotazione convenzionale delle infrastrutture dalle performance<br />

medie (ad eccezione delle società neo-costituite e di alcune società tradizionali), il cui livello<br />

tecnologico È maggiore. Il grado di usura fisica delle attrezzature tecnologiche è, in media,<br />

molto alto, segnatamente ai produttori tradizionali – oltre il 50 %- visto che alcune<br />

attrezzature sono state acquistate prima del 1990. Il divario del livello tecnologico del<br />

settore, rispetto al livello mondiale, può essere stimato a circa 20 anni. In generale,<br />

l`industria elettronica ed elettrotecnica non È inquinante rispetto ad altri settori industriali.<br />

A parte i processi chimici di modifica delle proprietà fisico-meccaniche dei materiali e i<br />

64<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


procedimenti di iniezione di masse plastiche, in <strong>Romania</strong> va fatta attenzione solo ai processi<br />

tecnologici di fabbricazione di pile, accumulatori elettrici e cavi elettrici.<br />

In termini di potenziale innovativo, l’attività di ricerca scientifica, sviluppo ed innovazione<br />

tecnologica del settore si svolge nell’ambito di 15 istituti di ricerca principale. Benché il<br />

settore non sia esente dai problemi esistenti al livello dell’economia (deficit di risorse<br />

finanziarie, management e di know-how), in generale possiamo considerare che esso abbia<br />

conosciuto dei parametri positivi, tutti i sottogruppi segnando una crescita importante sia<br />

per la produzione industriale che per le esportazioni.<br />

Il livello della domanda di prodotti elettronici ed elettrotecnici in <strong>Romania</strong> sul mercato<br />

esterno Èstato superiore a 2000 miliardi di dollari USD. I prodotti si dirigono<br />

prevalentemente verso i mercati statunitensi, giapponese ed europei. Oltre l`80 % delle<br />

esportazioni del settore si dirige verso i mercati di Germania, Francia, Italia e Olanda.<br />

L’Italia è a tutt’oggi tra i primi fornitori della <strong>Romania</strong>, accanto a Germania, Russia, Francia.<br />

In <strong>Romania</strong>, i riferimenti di settore sono la Federazione ANIE (fra cui CSI -componenti<br />

elettrici, AICE - per i cavi e conduttori, ANCISS -sicurezza e automazione, ASTREN e ASDE -<br />

per la trasformazione e distribuzione di energia). Se l’industria elettronica romena si<br />

presenta come un’industria che si sta sviluppando, l’industria elettrotecnica ha raggiunto<br />

una certa maturità usufruendo degli impulsi di sviluppo delle nuove tecnologie.<br />

L’industria lavorativa di precisione di <strong>Romania</strong> si attesta oggi a un livello basso-medio per il<br />

settore “Attrezzature Elettriche e Ottiche”. All’interno di questo settore però, sono presenti<br />

anche aree di produzione in cui il livello delle performance è comparabile a quello dei paesi<br />

sviluppati, come per le macchine elettriche, idro-agregati, trasformatori, cavi e cavi auto,<br />

attrezzature per telecomunicazioni, strumenti ottici.<br />

Nel complesso, l’industria lavorativa di precisione romena detiene una quota bassa nella<br />

produzione di attrezzature per ufficio, computer e media nel settore delle attrezzature<br />

elettriche e ottiche e delle attrezzature medicali, strumenti di precisione e ottici.<br />

Nel campo dei prodotti quali radio, TV, attrezzature e macchinari di comunicazione, la<br />

<strong>Romania</strong> ha una quota ridotta per le componenti elettroniche, e media in relazione alla<br />

produzione di macchine per radio, TV, telefonia e telegrafia.<br />

Le tendenze notate nell’UE 25, relative alla specializzazione o alla scelta di rinunciare a certi<br />

settori in cui altri paesi si sono specializzati, si sentono ora anche in <strong>Romania</strong>. Tale<br />

situazione È conseguenza delle dinamiche settoriali nei mercati stranieri e della forte<br />

riduzione della domanda sul mercato romeno, che alla fine ha portato alla rinuncia di certe<br />

linee di produzione, tra cui: attrezzature mediche, computer, attrezzature di<br />

automatizzazione, componenti.<br />

La scelta relativa a una concentrazione dell’industria lavorativa di precisione romena verso<br />

la produzione di beni quali le macchine e gli apparecchi elettrici, trasformatori, cavi,<br />

accumulatori, corpi di luce, è dovutta sia dalla tradizione industriale degli ultimi lustri che<br />

dalla percentuale alta del valore aggiunto che caratterizza tali prodotti. Nel complesso, il<br />

65<br />

2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI


gruppo contribuisce con il 39.5% al valore aggiunto del settore delle “Attrezzature Elettriche<br />

e Ottiche”.<br />

In conclusione, la principale produzione dell’industria lavorativa di precisione romena<br />

proviene da un settore in cui 16 paesi su 25 dell’UE 25 producono molto di più (l’esempio<br />

della Germania che produce beni per un valore pari a 83,255 miliardi di euro, rispetto alla<br />

produzione della <strong>Romania</strong>, pari a 801 milioni di euro), paesi con cui la <strong>Romania</strong> si sta<br />

confrontando sui mercati internazionali. In considerazione del fatto che l’industria lavorativa<br />

di precisione di <strong>Romania</strong> verte ancora in una situazione in cui il valore aggiunto e la<br />

produttività non registrano gli stessi valori ridicati come negli altri settori, è assolutamente<br />

necessario che in questo settore industriale si cerchino nuove direzioni nella produzione, in<br />

modo da accrescere valore aggiunto e produttività e diminuire i costi del personale.<br />

Le tendenze registrate oggi a livello globale dimostrano che i valori aggiunti più alti<br />

risultano dagli spostamenti dell’orientamento industriale dal prodotto verso il sistema.<br />

Invece, la tendenza del settore dei prodotti è quella di concentrare la produzione in alcuni<br />

paesi forti dal punto di vista economico, con le risorse finanziarie tali da modernizzare<br />

sempre il processo di produzione e mantenersi competitivi sui mercati. Essere competitivo<br />

nel settore richiede infatti continui investimenti, che pochi paesi, come la <strong>Romania</strong>, possono<br />

permettersi.<br />

Dunque, la <strong>Romania</strong> deve trovare altre soluzioni per essere competitivo, per un livello<br />

razionale di investimenti. Si dovrebbe puntare allo sviluppo di prodotti complessi con<br />

componenti ITC, nuovi fonti di energia, micro-macchine elettriche e attrezzature speciali<br />

possono costituire le soluzioni con cui l’industria di precisione romena può realizzare un<br />

proprio “brand”.<br />

Negli ultimi anni, gli economisti europei hanno proposto lo spostamento di alcune<br />

produzioni labour intensive verso nuovi paesi membri, dove i costi salariali erano spesso<br />

minori rispetto agli stati UE. In ottica delocalizzativa, fa fatta menzione di come la <strong>Romania</strong><br />

non rappresenti altro che una “medicina”, una facile soluzione a breve termine di certe<br />

difficoltà, ma con conseguenze negative, simili con quelle dall’industria tessile, dove la<br />

produzione in sistema lohn ha distrutto, nei paesi da cui Èpartito il flusso delocalizzativo,<br />

tutta l’industria orizzontale.<br />

Con la politica a favore dell’innovazione della Dichiarazione di Lisbona, per una sempre<br />

maggiore competitività dell’economia europea, il ruolo dello stato è quello di dare impulso<br />

alle imprese a favore della ricerca, stanziando somme importanti per creare fondi di rischio,<br />

dando supporto a nuove imprese innovative, riducendo le tasse alle imprese dai risultati<br />

prodotti dall’high-tech e promuovendo la formazione di capitali a carattere pubblico-privato,<br />

atti a generare nuovi investimenti.<br />

Purtroppo, l’industria lavorativa di precisione romena non ha beneficiato da parte dello stato<br />

di un sostegno adatto, con la conseguenza della chiusura o della riduzione delle attività di<br />

alcune imprese che godevano di un livello tecnologico medio-alto. Tra queste, sono state<br />

dismesse: Automatica, FEA, Fabbrica di Computer, Eletronica, Electrotehnica, Electroputere<br />

Craiova, tutte nel settore delle attrezzature energetiche e dell’industria estrattiva, e la IPRS,<br />

66<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


nel settore delle componenti elettroniche. Dei gruppi che sono rimasti operativi nel settore<br />

della meccatronica e della robotica in <strong>Romania</strong>, quasi tutte non godono delle facilitazioni<br />

presenti in altri paesi UE: la loro principale preoccupazione sembra essere il presente,<br />

mentre il futuro è trascurato.<br />

Un tempo, il collegamento tra le imprese e il gruppo di ricercatori era molto stretto,<br />

situazione che permetteva la realizzazione di lavori di grande valore scientifico ed<br />

economico (attrezzature di perforazione e piattaforme marine, attrezzature di<br />

automatizzazione di processi, trazione elettrica e attrezzature marittime). Oggi invece, il<br />

link tra ricercatori e imprese è totalmente inadatto a rispondere alle richieste del mercato.<br />

Si potrebbe dire che la ricerca non risponde alle esigenze dell’industria lavorativa di<br />

precisione romena, mentre l’industria non sa come le potrebbe essere utile alla ricerca<br />

romena.<br />

In conclusione, l’industria lavorativa di precisione romena si sta sviluppando in maniera<br />

“teaching-doing”, cioè senza un piano ben determinato, ma a caso, senza beneficiare di un<br />

supporto tecnico da parte del settore della ricerca.<br />

Lo stato romeno deve creare un framework consono per strumenti finanziari o legislativi che<br />

assicurino lo sviluppo del settore dell’industria lavorativa di precisione, che attraverso<br />

produttività e valore aggiunto costituisca uno dei settori base dello sviluppo degli altri<br />

settori economici e sociali.<br />

Sebbene le unità romene dell’industria di precisione abbiano da tempo ridotto le proprie<br />

dimensioni per diventare più flessibili, alcune di loro sono diventate PMI, sebbene poche<br />

siano operative nel settore della ricerca. Nei paesi membri UE invece, unità di piccole e<br />

medie dimensioni rappresentano un segmento importante dal punto di vista delle soluzioni<br />

di problemi di alta tecnicità. Le PMI High-Tech godono di un’attenzione particolare da parte<br />

dello stato romeno. In <strong>Romania</strong>, le PMI High-Tech sono poche, la maggior parte di loro<br />

provengono da divisioni varie e scissioni di unità di ricerca.<br />

Il successo registrato di alcune di esse - ICPE SAERP, ICPE ACTEL, INDA-Craiova, HERBING<br />

SA, TOTAL ELECTRIC - rappresenta un impulso per lo stato, che dovrebbe sostenere<br />

maggiormente questo tipo di istituzione.<br />

L’industria della meccanica fina, della meccatronica e delle automatizzazioni industriali<br />

consta piu’ di 4.000 operatori economici nella realizzazione dei prodotti, di tecnologie e<br />

servizi di profilo. Il settore dell’industria lavorativa di precisione rappresenta per l’industria<br />

romena un settore competitivo, con possibilità reali di sviluppo e di profitto. Al momento, la<br />

domanda per il settore è ferma se non anche in calo, a causa della mancanza d’investimenti<br />

e per la diminuzione del potere d’acquisto. L’offerta, invece, registra una certa crescita e<br />

una diversificazione maggiore, a seguito da un lato dell’entrata sul mercato romeno di<br />

prodotti provenienti da aziende specializzate e conosciute a livello mondiale e, dall’altro,<br />

dalla reperibilità di beni strumentali provenienti dai paesi asiatici, in sistema dumping.<br />

Il settore della meccatronica si propone di assicurare una crescita economica su base<br />

annuale, incentrata sull’incremento degli investimenti a mezzo della partecipazione del<br />

67<br />

2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI


capitale nazionale e in virtu’ di investimenti stranieri. Un altro obiettivo è quello di<br />

promuovere politiche di integrazione e standardizzazione dei meccanismi UE e con l’acquis<br />

comunitario, in relazione alla ri-tecnologizzazione del settore con potenziale competitivo<br />

basato sulla tecnologia dell’informazione. Si cercano inoltre nuovi comparti mono-industriali<br />

di nicchia.<br />

Per il periodo 2006-2008, le quote dei sottosettori dell’industria di meccanica fina, della<br />

meccatronica e delle automatizzazioni, relative all’export, per tipo di prodotto, sono state:<br />

- Attrezzature di misura e controllo dei processi industriali: 5.38%;<br />

- Macchine e strumenti di misura, verifica e controllo: 14.6%;<br />

- Macchine e apparecchi elettrodomestici: 39.2%;<br />

- Apparecchi non-elettrici di uso domestico: 5.1%.<br />

- Utensili manuali: 2.79%;<br />

- Macchine e strumenti medicali: 2.35%;<br />

- Apparecchi e strumenti ottici e fotografici: 1.26%;<br />

- Utensili per taglio e uso domestico: 0.33%;<br />

- Orologeria: 0.01%.<br />

Nel periodo 2005-2008, le politiche economiche per l’industria lavorativa di precisione<br />

hanno puntato alle seguenti priorità:<br />

- Modernizzare l’ambiente d’affari, diversificare i servizi bancari, ridurre la fiscalità;<br />

- Fare in modo che l’industria di profilo collabori a diversi progetti europei;<br />

- Fare in modo che la ricerca e lo sviluppo di settore si allinei a strutture di tipo europeo.<br />

Le direzioni strategiche settoriali necessarie in <strong>Romania</strong> sono le seguenti:<br />

- Le produttività e i valori aggiunti ottenuti nella produzione di beni come le<br />

apparecchiature mediche, gli strumenti di precisioni, i dispositivi ottici (attrezzature<br />

mediche, di chirurgia e ortopediche; strumenti di misurazione e controllo e sistemi di<br />

navigazione; attrezzature di controllo industriale; produzione di strumenti ottici e<br />

fotografici; produzione di orologi), benche siano già alte, devono registrare una crescita<br />

sostenuta negli anni a venire.<br />

- Equilibro della bilancia export-import (che è ancora negativa)<br />

- Sviluppo a breve di nicchie di produzione che presuppongano l’ottenimento di valori<br />

aggiunti più alti.<br />

Di conseguenza, si stima che<br />

- La competitività diventerà fattore determinanto nel processo di crescita economica<br />

- L’export di prodotti high-tech ad alto valore aggiunto diventerà uno dei maggiori elementi<br />

di stimolo alla crescita del PIL nazionale;<br />

- Le infrastrutture del settore per la ricerca, l’innovazione e il trasfer tecnologico verranno<br />

ammodernate.<br />

68<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Come obiettivi derivati di sviluppo, s’intende anche sostenere la RS applicata, in modo da<br />

trasferire la tecnologia verso le industrie e creare e organizzare cluster industriali e<br />

scientifici. Si tenta inoltre lo sviluppo del mercato interno, come principale smercio per la<br />

produzione locale, a mezzo della crescita della concorrenza e d’accesso degli operatori<br />

autoctoni agli acquisti pubblici. Un altro obiettivo è creare le condizioni di un funzionamento<br />

efficiente per gli agenti economici del settore industriale di profilo e di un ambiente<br />

attrattivo per affari e cooperazioni, sia a livello nazionale che internazionale.<br />

Nella strategia a breve e medio termine, 2006-2008, la maggior parte degli<br />

ammodernamenti tecnologici riguardano il miglioramento della qualità dei prodotti a mezzo<br />

di procedimenti high tech simili a quelli europei/internazionali. I costi globali relativi alle<br />

ristrutturazioni e agli ammodernamenti delle capacità di produzione sono stati pari, per il<br />

periodo 2006-2008 a circa 160 milioni di euro, di cui circa 38 milioni da fonti proprie e 122<br />

milioni da fonti terze.<br />

Il settore industriale della meccanica fina, della meccatronica e delle automatismi industriali<br />

Èimportante perché assicura macchinari, sistemi e attrezzature per:<br />

- Tutti i settori industriali (costruzioni di macchine, trasporti, metallurgia, chimica, energia)<br />

- Industria alimentare, agricoltura, medicina e industria farmaceutica<br />

- Industria degli elettrodomestici.<br />

Gli orientamenti di questo settore sono stati identificati attraverso la competitività e alle<br />

performance, a mezzo dello sviluppo della produzione ad alto valore aggiunto. Il tutto<br />

potrebbe portare a notevoli sviluppi, sia a livello orizzontale che verticale, per<br />

l’infrastruttura dell’industria di lavorazione, per l’infrastruttura informazionale, nelle<br />

comunicazioni dei moderni processi industriali ed economici, energetici, sanitari.<br />

A livello del settore, le preoccupazioni riguardano invece : il consolidamento e lo sviluppo<br />

delle strutture produttive ad alta efficienza, la crescita della capacità concorrenziale,<br />

aumentare le esportazioni di prodotti e servizi.<br />

Sebbene sia presentato come un settore importante per l’industria romena, il potenziale<br />

della meccatronica non è stato valutato in modo approfondito per una maggiore<br />

competitività, per ottimizzare le attività specifiche e sviluppare un ambiente collaborativo.<br />

L’obiettivo UE, lanciato a Lisbona (2000) è stato quello di diventare in dieci anni la più<br />

competitiva e dinamica “economia basata sulla conoscenza” del mondo. Il ruolo di generare<br />

conoscenze attraverso la ricerca dunque è essenziale.<br />

L’UE offre alla <strong>Romania</strong>, come a tutti gli altri paesi, la chance di promuovere il trasferimento<br />

tecnologico a livello regionale e di beneficiare dei finanziamenti per progetti di ricerca<br />

realizzati in collaborazione con enti stranieri. La <strong>Romania</strong>, invece, deve dimostrare solo di<br />

essere competitiva in tutti i comparti dell’industria di precisione e in tutti i settore ad alto<br />

valore aggiunto, come la meccanica fina.<br />

69<br />

2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI


Sempre come applicazione meccatronica, va fatta menzione di come l’industria<br />

automobilistica e delle componenti auto stia diventando il motore dell’economia romena.<br />

La <strong>Romania</strong> sta diventando il principale perno manifatturiero per l’industria automobilistica<br />

dell’Europa Centrale ed Orientale dopo l’acquisizione Ford dello stabilimento automobilistico<br />

Daewoo di Craiova, avvenuta nel 2007.<br />

Il fatturato dell’industria auto nazionale supererà, nel 2010, il livello di 10 miliardi di euro,<br />

in seguito all’entrata sul mercato del costruttore americano Ford, assieme ai suoi fornitori. I<br />

due costruttori presenti sul mercato locale, insieme ai produttori di componenti, hanno<br />

registrato nel 2007 un fatturato di 7.2 miliardi di euro, con un aumento del 10% rispetto a<br />

5.6 miliardi di euro registrati nel 2006. Stando alle dichiarazioni della ACAROM, l’ export<br />

dell’industria romena nel settore È arrivato a 1,7 miliardi di euro.<br />

Nei primi sette mesi del 2008 sono stati prodotti in <strong>Romania</strong> oltre 161000 veicoli, il 12.2%<br />

in più rispetto allo stesso periodo del 2007, di cui 151000 erano automobili.<br />

Stando all’Associazione Nazionale dei Produttori del settore automotive, l’APIA, la<br />

produzione di autoveicoli è cresciuta l’anno scorso del 13.2%, di 41.712 unità, con 234.103<br />

autoveicoli (registrando un incremento del 16.1% rispetto al 2006) e 7.599 veicoli<br />

commerciali (con una riduzione dle 36.3%). Nei primi sette mesi dell’anno in corso sono<br />

state fabbricate in <strong>Romania</strong> 161.000 auto, in crescita del 12.25 rispetto al periodo simile del<br />

2007.<br />

Le vendite di autoveicoli sono cresciute del 25.7% rispetto all’anno precedente, toccando le<br />

236808 unità nei primi otto mesi del 2007. La vendita di camion di oltre 18 tonnellate é<br />

aumentata improvvisamente del 140% di anno in anno, mentre il segmento dei camion tra i<br />

6-18 tonnellate ha visto una crescita del 71%. La crescita delle vendite é stata invece molto<br />

più modesta per i veicoli commerciali con un peso al di sotto delle 3.5 tonnellate e per quelli<br />

tra le 3.5-6 tonnellate, rispettivamente del 14% e del 2%.<br />

Entro il 2012 le vendite dovrebbero essere superiori del 55% rispetto ai livelli registrati nel<br />

2007, con le vendite per le automobili oltre il 52.4% e quelle dei veicoli commerciali del<br />

69.2%. Il fattore determinante per la crescita sarà il segmento degli HCV, la cui crescita<br />

stimata supera il 156% (39653 unità) e il settore degli autobus, per cui si prevede un<br />

aumento del 146%, ovvero di 9287 unità, grazie alla rapida crescita del trasporto<br />

passeggeri e allo stesso tempo del turismo.<br />

Dall’altra parte, John Fleming, presidente di Ford Europa, ha annunciato recentemente che<br />

la Ford produrrerà nel 2012, a Craiova, 300.000 veicoli e 300.000 motori l’anno. Nel 2009,<br />

il costruttore americano comincierà a produrre a Craiova il modello Transit Connect, e ogni<br />

2 anni la gamma si estenderà con un altro nuovo modello. La Renault investirà 300 milioni<br />

di euro nell’ex fabbrica Dacia Pitesti, entro il 2009, per la crescita della capacità annuale di<br />

produzione, arrivando a 400.000 unità e per le attività di ricerca e sviluppo del modello<br />

Logan. La fabbrica di Pitesti ha attualmente una capacità di produzione di 350.000 unità<br />

all’anno. Il fatturato accumulato dalla più grande casa automobilistica del paese,<br />

Automobile Dacia, con il contributo dei produttori di componenti per auto di tutta <strong>Romania</strong>,<br />

70<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


supererà gli 8.5 milioni di euro nel 2008, circa il 20% più rispetto all’anno precedente,<br />

stando a quanto dichiarato dal Vice Presidente di Automobile Dacia, Constantin Stroe.<br />

L’importanza del settore automobilistico, che dal 2004 ad oggi Èin costante crescita, non<br />

sembra essere rivestita solo dal ruolo economico che tale settore può rappresentare nella<br />

bilancia commerciale, ma anche come motore per l’evoluzione tecnologica di altri settori<br />

industriali. L’introduzione di nuove tecnologie di produzione e la formazione dei lavoratori<br />

sta avendo effetti benefici su tutto il settore industriale romeno. Si stima che la produzione<br />

nazionale di autoveicoli e sotto-assemblaggi arriverà a circa 6 miliardi di euro a fine 2008.<br />

Attualmente, il mercato auto romeno occupa il secondo posto nella regione, dopo la Polonia<br />

(che ha un numero doppio di abitanti rispetto alla <strong>Romania</strong>) e prima dell’Ungheria.<br />

In <strong>Romania</strong> la presenza di vantaggi, come: basso costo della forza lavoro, personale<br />

qualificato, posizione geografica favorevole e sistema industriale in crescita, rendono le<br />

componenti auto ancora competitive sul mercato globale. I fattori tenuti in considerazione<br />

sono i seguenti:<br />

- Investimenti stranieri con conoscenze innovative;<br />

- Crediti interni attrattivi per la capitalizzazione;<br />

- Formazione del personale e gestione;<br />

- Miglioramento dei costi logistici, L’uso di mezzi effettivi per la promozione manifatturiera<br />

delle componenti auto all’interno della <strong>Romania</strong> e sul mercato internazionale;<br />

- Creazione di premesse per formare una nuova offerta in termini di qualità delle<br />

componenti, servendosi di esperti con competenze tecnologiche.<br />

Il programma Logan del gruppo Renault e i vantaggi derivanti dal posizionamento nei pressi<br />

di una area geografica in cui si trova un polo manifatturiero nell’ambito automobilistico<br />

(Pitesti, Slatina, Craiova), vero cluster territoriale dell’indistria automotive di <strong>Romania</strong>,<br />

rappresenta per il paese una sfida e un’opportunità in termini di ammodernamento<br />

dell’industria delle componenti auto.<br />

Tabella 20. Valore del mercato delle componenti auto in <strong>Romania</strong><br />

Valore 2007 7,2 mld. euro<br />

Valore stimato nel 2008 8,5 mld. euro<br />

Valore stimato nel 2010 10 mld. euro<br />

Produttori auto attivi in <strong>Romania</strong> nel 2009 Dacia, Ford<br />

Produttori di componenti auto Pirelli, Continental, Michellin, INA-<br />

Schaeffler, Hutchinson, Trelleborg<br />

Automotive, Marquardt Schaltsysteme,<br />

Brose, Calsonic Kansei, HTP High Tech<br />

Plastics, Schneider&Oechsler International,<br />

Honeywell o Takata-Petri<br />

Export nel 2007 1,7 miliardi di euro<br />

71<br />

2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI


Fonte: Camera di Commercio di <strong>Romania</strong>, dati primo semestre 2008.<br />

Le macchine e gli equipaggiamenti elettrico-meccanici si sono collocati al primo posto nel<br />

top delle merci esportate, registrando per la prima volta un trend migliore di quello del<br />

tessile romeno. I prodotti con le maggiori crescite all’import sono stati quelli tecnologici,<br />

segno che nell’industria romena continuano i processi di ammodernamento.<br />

Secondo l’Associazione dei Produttori ed Importatori di Automobili (APIA), la crescita<br />

spettacolare del mercato auto e componentistica in <strong>Romania</strong>, È stata determinata da 4<br />

fattori maggiori, che hanno interagito a partire dalla fine del 2004 ad oggi. L’apprezzamento<br />

del RON rispetto all’euro, che per qualche mese è stato pari al 15%, ha creato vantaggi per<br />

chi ha comprato un auto in euro ma ha pagato in RON. I discount promozionali, in alcuni<br />

casi pari al 25%, il premio di rottamazione per le auto più vecchie di 12 anni e la<br />

moltiplicazione delle offerte di finanziamento hanno incentivato il romeno all’acquisto di<br />

un’auto nuova. Inoltre, il passaggio alla quota unica di tassazione del 16%, ha causato una<br />

conseguenza psicologica, e una finanziaria, orientando il surplus di risorse verso il<br />

pagamento delle rate per l’acquisto di un veicolo. Anche il mercato degli autoveicoli<br />

commerciali ha registrato una crescita di oltre il 13% e quello dei pullman e pulmini del<br />

37%. Le vendite di autovetture diesel hanno registrato una riduzione rispetto al 2004, dal<br />

28% al 24% del totale, con oltre 61.000 unità.<br />

II trend ascendente del mercato dell'auto in <strong>Romania</strong> sta superando ogni aspettativa. A<br />

parte Austria (-7%) e Finlandia (-2,1%) tutti gli altri stati dell’area Euro hanno messo a<br />

segno risultati positive nel settore dell’automotive. Tra i nuovi mercati, nel primo semstre<br />

2008 hanno dato i risultati migliori la Polonia (+ 28,2%), <strong>Romania</strong> (+46 %) e Lituania<br />

(+64%).<br />

Il piu’ alto ritmo di crescita a livello nazionale È stato registrato dalle esportazioni di mezzi<br />

di trasporto (+54,2%), con 720,3 milioni di euro ed un peso specifico dell’8,9% del totale<br />

esportato. Con il 23,6% del totale, le importazioni di macchinari e dispositivi meccanici<br />

hanno registrato un aumento del 30,7%, fino a 2,7 miliardi di euro. Anche le importazioni di<br />

mezzi e materiali di trasporto sono aumentate del 27,3%, fino a 1,149 miliardi di euro,<br />

equivalente al 10% del totale importato.<br />

Il settore delle componenti per automobili si concentra in <strong>Romania</strong> quasi esclusivamente su<br />

3 aspetti di base: costi, qualità e tempo impiegato.<br />

Se nell’Europa occidentale sono presenti fabbriche che chiudono e intere produzioni che<br />

vengono trasferite in paesi con manodopera più a buon mercato, la <strong>Romania</strong> rappresenta<br />

un eldorado soprattutto per le case statunitensi e asiatiche, che in quest’area vedono ottime<br />

opportunità per far crescere il loro business. La strategia è sempre la stessa, produrre<br />

prodotti di massa, di qualità medio bassa ma a prezzi che possono arrivare al 40% dei<br />

prezzi degli altri produttori.<br />

L’export delle componenti auto, tenendo presenti gli obiettivi perseguiti a livello nazionale e<br />

aziendale, sta diventando progressivamente un supporto strategico allo sviluppo<br />

dell’industria automobilistica in un paese piuttosto che in un altro. Tale sviluppo strategico<br />

72<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


dell’industria delle principali componenti auto in <strong>Romania</strong> si basa sull’uso di opportunità<br />

derivanti dal programma Logan promosso dal gruppo Renault per la Dacia.<br />

Attualmente l’industria dell’elettrotecnica, dell’elettronica e della multimeccanica, conta<br />

complessivamente oltre 14.000 aziende e il tasso di sviluppo delle nuove imprese mostra un<br />

trend ancora più dinamico per l’industria elettronica, in particolare per il settore dei servizi<br />

informatici. Tutte le unità del settore sono private, salvo la SC Electroputere SA di Craiova,<br />

che per il 62% é di proprietà dello stato e per il 38% privata. Nell’ultimo periodo, tutti i<br />

gruppi hanno registrato un incremento della produzione industriale, tanto che nel<br />

complesso la crescita é stata di circa il 150%.<br />

Oggi, il segmento dell’informazione tecnologica e quello della produzione elettrotecnica,<br />

rappresenta l’80% dell’intero settore produttivo, rispetto al 28% del 1990.<br />

In <strong>Romania</strong>, i maggiori vantaggi rappresentati dal settore in questione, sono:<br />

- Una tradizione ed esperienza di alcuni agenti economici nel settore in questione;<br />

- Risorse umane con buone qualifiche ed esperienza;<br />

- Un maggior valore aggiunto rispetto ad altri settori dell’industria manifatturiera;<br />

- L’industria elettro-tecnica romena é comparabile a quella del resto dell’UE;<br />

- Alto livello di privatizzazione del settore, che garantisce le condizioni ideali per migliorare<br />

la gestione e gli indicatori di efficienza;<br />

- Esistenza di alcune materie prime;<br />

- Esistenza di alcuni spazi industriali multi-funzionali e ben preservati, che potrebbero<br />

diventare le basi per un ulteriore sviluppo;<br />

- La presenza di prospettive di sviluppo per il mercato interno e straniero.<br />

Nel complesso, il mercato romeno dell’elettrotecnica, dell’elettronica, delle componenti<br />

meccaniche e degli apparecchi e dispositivi domestici é stimato attorno ai 3 milioni di<br />

dollari, pari allo 0.15% del volume del mercato mondiale. Al di la di questo, il mercato<br />

dell’elettronica sta superando il 50% del totale, mostrando un tasso di crescita sempre più<br />

dinamico. Al contrario, il mercato della multimeccanica sta crescendo molto più lentamente<br />

e quello dell’elettro-tecnica sta subendo una leggera flessione, provocando una stagnazione<br />

generale dell’intero settore.<br />

73<br />

2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI


3. Attività di R&S nei principali settori tecnologici<br />

3.1. Il settore agroalimentare<br />

Il finanziamento pubblico del Ministero dell’Educazione e della Ricerca di <strong>Romania</strong> agli<br />

Istituti di Ricerca nazionali è calato, dal 1990 al 2002, dell’85%, passando da 30 milioni di<br />

dollari a 4,3 milioni di dollari. In <strong>Romania</strong>, il numero dei ricercatori è diminuito del 53%,<br />

mentre il numero degli Istituti pubblici di ricerca ha registrato, di conseguenza, un calo del<br />

20%. I principali punti deboli del sistema di ricerca attualmente operativo in <strong>Romania</strong> sono<br />

così riassunti:<br />

- Le risorse finanziarie per i progetti sono molto limitate;<br />

- Il provvisorio quadro legislativo ha influenzato in modo negativo l’innovazione e la scelta<br />

di decisioni strategiche;<br />

- I risultati delle ricerche sperimentali necessitano di tempi di reazione nel mercato<br />

agroalimentare piuttosto lunghi;<br />

- Il collegamento tra produttori, la comunità scientifica e gli enti decisionali è quasi<br />

inesistente;<br />

- Il monitoraggio, la ricerca e la valutazione dei risultati sperimentali nel settore agricolo è<br />

di diffide valutazione, visto che gli operatori di settore non sono implicati;<br />

- L’ordine professionale dei ricercatori nel dominio agricolo manca di stimoli innovativi e<br />

registra solo un 15% di ricercatori al di sotto dei 30 anni.<br />

- La scarsa capacità attrattiva nel settore della ricerca dei fondi dei programmi<br />

internazionali (PHARE, Banca Mondiale, FAO).<br />

Va però fatta menzione dell’operatività del progetto MAKIS della Banca Mondiale,<br />

programma che sostiene la ricerca agricola in priorità quali il finanziamento<br />

dell’implementazione dei programmi e delle attività di ricerca (compresa la riabilitazione<br />

delle strutture di ricerca implicate) e l’offerta di collaborazioni per cinque centri di ricerca<br />

selezionati, valutati per grado di eccellenza, per relazioni con i clienti e per grado di<br />

performance. La componente relativa alla ricerca è la componente più rilevante del progetto<br />

MAKIS, il cui obiettivo, in linea con l’Unione europea, mira al rafforzamento delle capacità<br />

del sistema nazionale di ricerca agricola in relazione alle esigenze dei subsettori<br />

agroalimentari.<br />

Tabella 21. I dipartimenti delle università di ricerca agroalimentare<br />

Facoltà Dati di contatto (settembre 2008)<br />

Facoltà di Economia Agroalimentare e<br />

Ambientale, Accademia di Studi Economici,<br />

Bucarest<br />

74<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />

Str. Mihail Moxa n°7, settore 1, Bucarest.<br />

Tel: 319.19.00(01)/567; 311.97.90/112,<br />

Fax: +4 021 212 94 79, E-mail:<br />

eam@ase.ro, Sito internet:<br />

www.eam.ase.ro/index.php<br />

Facoltà di Ingegneria Alimentare, Suceava Piata Universitatii, n°9, 720225, Suceava.<br />

Tel: 0040-230-216-147; 0040-230-52-29-<br />

78; Fax: 0040-230-520-267. mail:


Facoltà di Protezione Ambientale,<br />

Università di Oradea, <strong>Romania</strong><br />

ULBS- Facoltà di Scienza Agrarie,<br />

Ambientali e di Protezione Ambientale,<br />

Università « Lucian Blaga », Sibiu<br />

Università “Babes-Bolyai”, Cluj, Facoltà di<br />

Scienze Ambientali<br />

Università “Dunarea de Jos”, Galati.<br />

Facoltà di Acquicoltura, Piscicoltura e<br />

Industria Alimentare<br />

Università “Ovidius” di Costanza, Facoltà di<br />

Scienze Agrarie e Naturali<br />

Università della Transilvania di Brasov,<br />

Facoltà di Silvicoltura e Ingegneria<br />

Forestale<br />

75<br />

5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE<br />

gutts@eed.usv.ro. Sito internet:<br />

www.fia.usv.ro<br />

Str. Universitatii n°1, 410087, Oradea. Tel:<br />

0040-259-40-81-13; 0040-259-43-28-30<br />

(centralino); 0040-259-40-81-05<br />

(rettorato); Fax: 0040-259-43-27-89; Siti<br />

internet: www.uoradea.ro,<br />

www.info.uoradea.ro; mail:<br />

rectorat@uoradea.ro.<br />

Boulevard Victoriei, n°10, 550024, Sibiu.<br />

Tel : 0040-269-21.79.89, Fax: 0040-269-<br />

21.78.87;Mail: rectorat@ulbsibiu.ro, Sito<br />

internet: www.ulbsibiu.ro, Persona di<br />

contatto: Ing. Constantin Oprean, Rettore<br />

Piazza Stefan Cel Mare n°4, 400084, Cluj-<br />

Napoca, Tel: 0040-264-405-316, Fax:<br />

0040-264-59-50-51; Sito internet:<br />

http://enviro.ubbcluj.ro.<br />

Str. Domneasca 47, Galati - 800008. Tel:<br />

0040-236-460328; Fax: 0040-236-461353;<br />

Email: secretariat@ugal.ro, Sito internet:<br />

www.sia.ugal.ro<br />

Boulevard Mamaia 124, 900527, Costanza.<br />

Tel: 0040-241-614576; Fax; 0040-241-<br />

511-512; mail: rectorat@univ-ovidius.ro,<br />

Sito internet: www.uni-ovidius.ro<br />

Str. Beethoven, 1, 2200, Brasov. Tel: 0040-<br />

268/47-57-05; Fax; 0040-268/418-600;<br />

Mail: abrudan@unitbv.ro,<br />

Sito:www.unitvb.ro/silvic, Persona di<br />

contatto: Ioan Vasile Abrudan, Decano<br />

Università di Craiova, Facoltà di Agronomia Str. Libertatii, n°19, Craiova; Tel: 0040-<br />

251-418-475. Sito internet: http://cis01.<br />

central.ucv.ro/agronomie/; Persona di<br />

contatto: Badescu Mircea, Decano<br />

Università di Craiova, Facoltà di Orticoltura Str. A.I. Cuza, n°13, 200585 Craiova. Tel:<br />

0040-51-414541; Fax: 0040-251-411-688.<br />

Persona di riferimento: Mitrea Ion,<br />

www.central.ucv.ro (sito Università di<br />

Craiova)<br />

Università di Scienze Agrarie e Medicina<br />

Veterinaria “Ion Ionescu de la Brad”, Iasi<br />

Aleea Mihail Sadoveanu, n°3, Iasi, 700490,<br />

Tel: 0040-232-27-49-33, 0040-232-<br />

274956, 0040-232-27-50-70; Fax: 0040-<br />

232-26-06-50. Sito internet:<br />

www.univagro-iasi.ro, Mail:


Università di Scienze Agrarie e Medicina<br />

Veterinaria di Cluj-Napoca<br />

Università di Scienze Agricole del Banato-<br />

Timisoara (USABT) – dispone di una<br />

stazione didattica di 1389 ettari ad uso<br />

sperimentale-<br />

Università di Scienze Agronome e Medicina<br />

Veterinaria di Bucarest<br />

76<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />

rectorat@univagro-iasi.ro.<br />

Calea Manastur, n°3-5, Cluj-Napoca, Tel:<br />

0040-264-596-384, Fax: 0040-264-593-<br />

792. Sito internet: www.usamvcluj.ro, Mail:<br />

staff@usamvcluj.ro<br />

Calea Aradului 19, Timisoara, Provincia di<br />

Timis. Tel : 0040-256-42-49-73, Fax: 0040-<br />

256-42-49-73; Sito internet: www.usabtm.ro,<br />

Mail: hortimro@yahoo.com<br />

Boulevard Marasti 59, 011464, Bucarest.<br />

Tel: +40 (21)3182266; Fax: +40<br />

(21)3182288, Mail: post@info.usamv.ro,<br />

Sito internet: www.usab.ro/ro/index.html<br />

Fonte: Infotematica sull’ agroalimentare in <strong>Romania</strong> del programma comunitario<br />

RO2003/02/04/06/08<br />

Tabella 22. Centri di ricerca nel settore dell’Agricoltura<br />

Facoltà Dati di contatto (settembre 2008)<br />

ASAS- Accademia di Scienze Agricole e<br />

Forestali “Gheorghe Ionescu-Sisesti”-<br />

coordinatore dell’attività dell’Istituto di<br />

Ricerca Agronomica di <strong>Romania</strong> (ICAR) e<br />

dell’Istituto Centrale di Ricerca Agricola<br />

(ICCA)<br />

Boulevard Marasti, 61, settore 1, 011464,<br />

Bucarest, <strong>Romania</strong>. Tel: 0040-21-222-84-<br />

35, Fax: 0040-21-222-91-39. Sito internet:<br />

www.asas.ro, mail: asas@digi.ro, Persona di<br />

contatto: Cristian Hera, Presidente ASAS,<br />

asashera@rnc.ro<br />

Baremburg Institute Str. Harmanului 44, Sanpetru, Provincia di<br />

Brasov, <strong>Romania</strong>; mail:<br />

infobur@baremburg.ro<br />

Fructes Institute Calea Romanului, 237, Bacau, Provincia di<br />

Bacau, <strong>Romania</strong><br />

Centro di Produzione e di Ricerca Biologica www.stormloader/bios/bios.html<br />

Ispettorato Nazionale per la qualità dei<br />

Semi (INCS)<br />

Boulevard Carol I, n°24, settore 3,<br />

Bucarest, <strong>Romania</strong>. Tel: 0040-21-307-86-<br />

63, 0040-21-307-24-28; fax: 0040-21-307-<br />

86-63, mail: incs@maa.ro,<br />

iscsms@pcnet.ro. Persona di contatto:<br />

Gheorghe Hedesan, Direttore Generale<br />

Istituto Chimenerg DE 70, km.6, Craiova, Provincia di Dolj,<br />

<strong>Romania</strong>; mail: chimenerg@pcnet.ro<br />

Istituto di Biorisorse Alimentari (IBA) Str. Dinu Vintila n°6, settore 2, 021102,<br />

Bucarest. Tel: 0040-21-210.91.28; fax:<br />

0040-21-211-36.39, Sito internet:<br />

http://www.bioresurse.ro, mail:


Istituto di Nutrizione e Biologia Animale di<br />

Balotesti<br />

Istituto di Produzione e Ricerca del<br />

processo di lavorazione dello Zucchero,<br />

Fundulea-Calarasi<br />

Istituto di Produzione e Ricerca per i<br />

Raccolti e per il Pascolo, Brasov<br />

Istituto di Produzione e Ricerca per il<br />

Pollame commerciale di Balotesti<br />

Istituto di Ricerca dei Cereali di Fundulea-<br />

Calarasi<br />

Istituto di Ricerca e Sviluppo per<br />

l’Industrializzazione e il Marketing dei<br />

Prodotti Ortofrutticoli, Bucarest<br />

Istituto di Ricerca e Sviluppo per le Patate<br />

e la Barbabietola da Zucchero, Brasov<br />

Istituto di Ricerca per la crescita di Fiori e<br />

Verdure, Vidra<br />

Istituto di Ricerca per la Protezione delle<br />

Piante, Bucarest<br />

77<br />

5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE<br />

inraa@bioresurse.ro, Persona di contatto:<br />

Nastasia Belc, Direttore Generale<br />

Sos. Bucuresti-Ploiesti, km.18, 8113,<br />

Balotesti, Provincia di Ilfov;. Tel: 0040-21-<br />

795-12-07, Fax:0040-21-222-41-10.<br />

Persona di contatto: Doina Grossu,<br />

doina.grossu@pcnet.ro<br />

Str. Muncii 11, 8264, Fundulea, Provincia di<br />

Calarasi. Tel/Fax: 0040-242-312-16-28;<br />

mail: itc2000@xnet.ro. Persona di contatto:<br />

Aurelian Popa, Direttore Generale<br />

Str. Cuculi 5, cod. 2200, Brasov. Tel: 0040-<br />

268-426-856, Fax: 0040-268-150-650,<br />

Mail: pajisti@brasovia.ro. Persona di<br />

contatto: Mircea Neagu, Manager<br />

Sos. Bucuresti-Ploiesti, km.18, 8113,<br />

Balotesti, Provincia di Ilfov; Tel: 0040-21-<br />

795-20-32, Fax:0040-21-795-10-23.<br />

Persona di contatto: Grigore Muscalu,<br />

tania@hades.ro<br />

Str. N.Titulescu,1, 8264, Fundulea,<br />

Provincia di Calarasi. Tel: 0040-242-315-<br />

40-40, Fax: 0040-21-311-07-22. Sito<br />

internet: www.ricic.ro,<br />

mail:fundulea@ns.ricic.ro. Persona di<br />

contatto: Marian Verzea, Direttore Generale<br />

Intrarea Binelui 1, settore 4, 75614,<br />

Bucarest. Tel: 0040-21-499-07-06, Fax:<br />

0040-21-499-07-66, Mail: horting@xnet.ro.<br />

Persona di contatto: Marian Bogoescu,<br />

Manager<br />

Tel: 0040-268-47-46-47, 0040-268-47-67-<br />

95; fax: 0040-268-47-66-08, Sito internet:<br />

www.potato.ro, mail: icpc@potato.ro,<br />

Persona di contatto: Constantin Draica,<br />

Direttore Generale<br />

Località Vidra, Provincia di Ilfov, cod. 8268;<br />

Tel: 0040-21-313-63-95; Fax: 0040-21-<br />

313-92-82, mail: inclf@rnc.ro<br />

Sos. Ion Ionescu de la Brad, 8, settore 1,<br />

71592, Bucarest. Tel: 0040-21-222-30-36,<br />

Fax: 0040-21-231-33-61, mail:<br />

icpp@com.pcnet.ro, Persona di contatto:<br />

Horia Iliescu, Direttore<br />

Istituto di Ricerca per la Viticoltura e la Località: Valea Calugareasca, cod. 2040,


Vinificazione di Prahova Provincia di Prahova; Tel: 0040-244-236-<br />

690, Fax: 0040-244-236-389; mail:<br />

icvv@globnet.ro. Persona di contatto:<br />

Nicolae Varga, Direttore Generale<br />

Istituto Nazionale di Chimica Agraria e<br />

Protezione Ambientale (ICPA)<br />

Istituto Statale per la Verifica e<br />

Registrazione delle Varietà dei Semi<br />

(ISTIS)<br />

Laboratorio Centrale per la Qualità dei<br />

Semi (LCCSMS)<br />

Stazione Centrale di Ricerca per il Controllo<br />

dell’Erosione del Suolo, Perieni (Vaslui)<br />

Stazione di Ricerca per Acquicoltura ed<br />

Ecologia Acquatica di Iasi<br />

78<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />

Bd. Marasti 61, settore 1, 011464,<br />

Bucarest, <strong>Romania</strong>. Tel: 0040-21-222-94-<br />

42; fax: 0040-21-222-59-79. Sito internet:<br />

www.icpa.ro, mail: icpa@icpa.ro, Persona di<br />

contatto: Mihai Dumintru, Direttore<br />

Bd. Marasesti 61, settore 1, Bucarest,<br />

<strong>Romania</strong>. Tel: 0040-21-233-14-25, 0040-<br />

21-225-00-07; fax: 0040-21-222-56-<br />

05;mailistis@easynet.ro. Persona di<br />

contatto: Ilie Trifu, Direttore Generale<br />

Str. Sandu Aldea, 10, settore 1, Bucarest,<br />

<strong>Romania</strong>. Tel: 0040-21-224-02-64; 0040-<br />

21-222-84-20; fax: 0040-21-224-02-91;<br />

mail:Iccsms@b.astral.ro. Persona di<br />

contatto: Maria Muset, Direttore Generale<br />

Località: Perieni, 6424, Provincia di Vaslui;<br />

Tel: 0040-235-41-37-70, Fax: 0040-235-<br />

41-28-37. Website:<br />

www.spectral.ro/perieni, mail:<br />

perieni@spectral.ro, manager: Dumitru<br />

Nistor<br />

Sos.Iasi-Ciurea, km.5, cod.6600, Provincia<br />

di Iasi. Tel/Fax: 0040-232-124-153.<br />

Persona di contatto: Mircea Cuvinciuc,<br />

Direttore<br />

Fonte: Infotematica sull’ agroalimentare in <strong>Romania</strong> del programma comunitario<br />

RO2003/02/04/06/08<br />

3.2. Il settore aerospaziale<br />

L’istituzioni per eccellenza del settore aerospaziale in <strong>Romania</strong> é l’Agenzia Spaziale Romena<br />

(ROSA, <strong>Romania</strong>n Space Agency), che é stata istituita nel 1991 in quanto istituzione<br />

pubblica indipendente sotto la responsabilità del Ministero dell’Educazione e della Ricerca.<br />

La missione che l’Agenzia Spaziale é chiamata a perseguire riguarda il coordinamento della<br />

ricerca spaziale nazionale e dei suoi programmi operativi, al fine di promuovere lo sviluppo<br />

delle attività spaziali in <strong>Romania</strong>, implementare specifici progetti di ricerca e allo stesso<br />

tempo favorire la cooperazione internazionale, essendo rappresentativa del governo nelle<br />

relazioni internazionali nel settore in questione. A questo organo si deve poi aggiungere un<br />

consiglio scientifico creato nel 1993, composto di esperti provenienti da vari settori della<br />

scienza aerospaziale.


Lo staff di ROSA consta di 35 addetti specializzati, operativi nel quartier generale<br />

dell’Agenzia Spaziale e nel centro di Ricerca di Bucarest. Lo scopo dell’Agenzia Spaziale<br />

Romena é quello di coordinare le attività spaziali del paese, e nel contempo supervisionare<br />

le attività aeronautiche, spaziali e di sicurezza. Inoltre, é l’autorità di riferimento per il<br />

Programma Nazionale in R&S rispetto ad “aeronautica e spazio” per il periodo 2001-2006 e,<br />

dal 2005, per il Programma Nazionale in R&S sulla sicurezza. Il crescente coinvolgimento in<br />

attività di sicurezza si riflette attraverso la partecipazione dell’Agenzia a consigli e incontri di<br />

diversa natura collegati al tema della sicurezza.<br />

Nel precedente programma nazionale, ROSA era considerata l’autorità contraente del<br />

programma aerospaziale, ma per il programma “Spazio e Sicurezza” questa responsabilità<br />

é stata trasferita al Centro Nazionale per la Gestione dei Programmi. Tuttavia, l’Agenzia é<br />

diventata contraente del programma, offrendo il supporto dei suoi esperti al nuovo<br />

responsabile del centro e iniziando con esso una profiqua collaborazione.<br />

Budget delle attività spaziali: il budget dell’Agenzia Spaziale Romena per le attività<br />

aerospaziali ammontava a 4.9 milioni di euro nel 2006, di cui il 25% copriva le spese in<br />

aeronautica. I principali fondi concessi alle scienze spaziali vengono poi trasferiti all’Istituto<br />

di Scienze Spaziali e all’Istituto Astronomico di Bucarest.<br />

Tabella 23. Allocazione del budget ROSA<br />

Campi di interesse Milioni di euro<br />

Programma Aerospaziale<br />

Infrastrutture e politica 0.06<br />

Esplorazione spaziale 0.53<br />

Applicazioni spaziali 0.61<br />

Tecnologia e sistemi 0.46<br />

Prodotti e applicazioni 0.54<br />

Programma di gestione 0.04<br />

“Ricerca di Eccellenza” CEEX Spazio 1.28<br />

Fondi per la scienza spaziale 0.91<br />

Ricerca di base in astronomia e scienze spaziali 0.48<br />

Totale 4.90<br />

Fonte: Agenzia Spaziale Romena, dati 2006<br />

Come illustrato nella tabella, il budget riesce a coprire tutti i principali campi di ricerca nel<br />

settore aerospaziale.<br />

Figura 13. Distribuzione del budget ROSA per il programma aerospaziale<br />

79<br />

5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE


80<br />

27%<br />

20%<br />

24%<br />

24%<br />

3%<br />

2%<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />

Prodotti e applicazioni<br />

Tecnologia e sistemi<br />

Applicazioni spaziali<br />

Esplorazione spaziale<br />

Infrastruttura e politica<br />

Programa manageriale<br />

Fonte: Elaborazione FINCO sui dati dell’Agenzia Spaziale Romena<br />

La maggior parte dei fondi dell’Agenzia Spaziale Romena derivano dal programma<br />

aerospaziale del primo Piano Nazionale in R&S e Innovazione 2001-2006, che include 171<br />

progetti con la partecipazione di ben 121 organizzazioni. Il budget impiegato nel settore<br />

aerospaziale per il periodo 2001-2006 era di 31.25 milioni di euro con un tasso di<br />

cofinanziamento da partner pubblici e privati pari al 31%. In ogni caso, l’ammontare del<br />

budget della ROSA per il Programma Aerospaziale é stato di 12.5 milioni di euro per oltre 6<br />

anni. Un contributo al budget in questione é stato poi fornito da EUMETSAT, per un valore di<br />

circa 0.15 milioni di euro.<br />

Gli obiettivi generali del programma, annunciati dall’Agenzia Spaziale Romena, riguardano:<br />

- Attività connesse alle nuove tecnologie e a sistemi avanzati, strumentazioni e attrezzature<br />

aerospaziali e spaziali;<br />

- Metodi e tecniche di simulazione, gestione e controllo per la costruzione di veivoli<br />

- Attività specifiche in base agli accordi conclusi a livello governativo con l’ESA (European<br />

Space agency), la la NASA e altre organizzazioni del settore;<br />

- Ricerca e sviluppo di sensori, sistemi, attrezzature di bordo e di volo;<br />

- Ricerca dei materiali e di alcuni sistemi biologici nelle condizioni spaziali e di<br />

microgravitazione;<br />

- Studi su strategia, management e infrastruttura spaziale;<br />

- Partecipazione a missioni spaziali internazionali;


- Sviluppo e integrazione dei sistemi di osservazione della Terra dal satellite.<br />

Nel secondo Piano Nazionale RTSI per il periodo 2007-2013, le attività spaziali sono<br />

finanziate dal programma “Idea”, per le scienze di base, e da “Cooperazione” nel<br />

sottoprogramma “Spazio e Sicurezza”.<br />

Rispetto al programma “Idea”, la somma messa a disposizione dei campi scientifici é di 2<br />

milioni di RON, ovvero 600 milioni di euro. Al contrario, il sottoprogramma “Spazio e<br />

Sicurezza” rappresenta l’8% dei 6 milioni di RON del programma “Cooperazione”. Tale<br />

programma si suddivide in una serie di aree di interesse, come l’esplorazione spaziale,<br />

l’applicazione spaziale, le tecnologie e le infrastrutture aerospaziali, la sicurezza tecnologica<br />

e i sistemi di sicurezza e di struttura, cui vanno inoltre aggiunte le attività aeronautiche.<br />

Di norma le attività spaziali sono finanziate dal Piano Nazionale RTDI, coordinato dal NASR,<br />

Assieme ai fondi provenienti dai programmi nazionali (AEROSPATIAL, CEEX..), la ROSA<br />

riceve fondi dall’estero, principalmente per progetti che avvengono in collaborazione con<br />

altri paesi e con l’Unione Europea.<br />

Lo schema che riportiamo di seguito riassume il framework istituzionale e legale delle<br />

attivitàdi ricerca aerospaziale in <strong>Romania</strong>. A livello parlamentare, é presente una sottocommissione<br />

per lo Spazio che si compone di una serie di Commissioni, quali:<br />

- la Commissione per l’Educazione, la Scienza e la Gioventù,<br />

- la Commissione per le Tecnologie dell’Informazione<br />

- la Commissione per la Difesa.<br />

Figura 14. Framework istituzionale e legale della ricerca aerospaziale in <strong>Romania</strong><br />

81<br />

5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE


Fonte: Elaborazione FINCO<br />

Tale struttura, in seguito all’applicazione del secondo Piano Nazionale in RTSI per il periodo<br />

2007-2013, ha subito modifiche significative, in quanto l’autorità contrattuale per i<br />

programmi é diventata il Centro Nazionale per il Programma Manageriale, mentre ROSA<br />

svolge ad oggi soltanto il ruolo di contraente, fornendo supporto al centro e collaborando<br />

con esso a mezzo dei suoi esperti.<br />

Figura 15. Il nuovo contesto per il 2007-2013<br />

82<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Fonte: Elaborazione FINCO sulla situazione attuale del settore<br />

Se vogliamo analizzare le capacità scientifiche e tecniche del settore aerospaziale di<br />

<strong>Romania</strong>, vediamo che i settori chiave delle attività spaziali riguardano le scienze spaziali<br />

(astronomia su tutte), i sistemi e le applicazioni spaziali.<br />

Il settore dei sistemi spaziali focalizza le proprie forze nella costruzione di nonosatelliti e su<br />

esperimenti microgravitazionali, oltre ad:<br />

- applicazioni spaziali in telemedicine;<br />

- raccolta dati sull’osservazione della terra;<br />

- prevenzione e controllo delle calamità naturali;<br />

- nell’ottimizzare le applicazioni in agricoltura;<br />

- apportare sviluppi in GNSS e in servizi di localizzazione di base (LBS).<br />

Nel box che segue, vogliamo fornire una mappatura di settore, fornendovi l’elenco degli<br />

Istituti Scientifici di <strong>Romania</strong> connessi alle attività spaziali.<br />

83<br />

5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE


Tabella 24. Istituti scientifici romeni connessi ad attività aerospaziali<br />

Centro di Ricerca ROSA Istituto Nazionale di Ricerca<br />

Aerospaziale<br />

Istituto per le Scienze Spaziali, al cui<br />

interno sono presenti il Laboratorio di<br />

Ricerca Spaziale, quello di Ingegneria<br />

Spaziale e di Ricerca Gravitazionale<br />

Istituto Nazionale per la Ricerca e lo<br />

Sviluppo in Microtecnologie<br />

84<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />

Accademia Romena, suddivisa nella sezione<br />

Scienze Fisiche, Scienze Ingegneristiche,<br />

Scienze Geonominali e Scienze Matematiche<br />

Istituto Nazionale di Ricerca e Sviluppo per<br />

l’Optoelettronica<br />

Politecnico, Università di Bucarest Accademia Militare Tecnica<br />

Istituto di Informazioni Scientifiche e<br />

Tecnologiche<br />

Fonte: Agenzia Spaziale Romena e pubblicazioni settoriali<br />

Istituto Nazionale di Fisica dei Materiali<br />

Forme di cooperazione internazionale: l’Agenzia Spaziale Romena ha siglato accordi di<br />

cooperazione con parecchie agenzie spaziali: nel 1997 con l’agenzia Spaziale Italiana, nel<br />

1998 con quella Ungherese, nel 2000 con quella francese e nel 2003 con l’Agenzia Spaziale<br />

Nazionale dell’Azerbaijan. Va poi fatta menzione delle partecipazioni a progetti di<br />

cooperazione con il CNES, dell’accordo di cooperazione firmato dal Primo Ministro Romeno<br />

con la NASA, della cooperazione scientifica (2003) con il Consiglio d’Italia per la Ricerca<br />

Nazionale. La <strong>Romania</strong> é inoltre membro delle principali organizzazioni internazionali<br />

collegate alle attività spaziali, quali ITSO/Intelsat, Intersputnik, Intercosmos,<br />

IMSO/Inmarsat, Eutelsat, Eumetsat e ESO.<br />

Partecipazione ai progetti europei: nonostante sia entrata a far parte dell’Unione Europea<br />

soltanto nel 2007, la <strong>Romania</strong> partecipa da molto tempo a Programmi Europei. In<br />

particolare ha collaborato ai Programmi FP5 e FP6. A livello nazionale, sia il programma<br />

CORINT del Piano Nazionale per R&S che il programma “Ricerca di Eccellenza” hanno<br />

incoraggiato la partecipazione di organizzazioni romene ai Programmi Europei in R&S. Nello<br />

specifico, rispetto al programma FP6, il paese ha partecipato al programma SURE promosso<br />

dall’ESA,fornendo cosi’ l’occasione per scienziati e PMI di applicare progetti in ricerca<br />

fondamentale e applicata che offrissero supporto alla Stazione Spaziale Internazionale.<br />

Partecipazione ai programmi ESA: la <strong>Romania</strong> ha partecipato a molti progetti ESA, in<br />

particolare a missioni collegate alle scienze spaziali, quali Plance, SPORt, Rosetta, Cluster e<br />

Cluster II e Fast. A queste missioni si deve aggiungere la partecipazione ad una serie di<br />

esperimenti micro-gravitazionali, progetti di software, telemedicina e infine ad applicazioni<br />

di progetti in relazione all’osservazione e alla navigazione della Terra.<br />

ROSA collabora con ESA (Agenzia Spaziale Europea) dal 1996, ma solo nel 2006 è stata<br />

accettata come membro intermediario per la <strong>Romania</strong>. Il vantaggio di questo statuto<br />

riguarda la ricezione di contributi finanziari per i programmi spaziali, che sono dieci volte<br />

minori rispetto ai membri effettivi. Nello specifico, nel 2005 è iniziato il progetto Goliath,<br />

per la costruzione del primo satellite romeno, che ha la forma di un cubo. Il progetto è


svolto da sette studenti della Facoltà di Fisica, dell’Università di Bucarest, coordinati da<br />

specialisti della ROSA. Per la sua costruzione sono stati impiegati in buona parte<br />

componenti acquistati all’estero, ma il resto Èstato realizzato in laboratorio dagli studenti<br />

(fonte di alimentazione, camera foto e tutti i test di laboratorio).<br />

Oltre all’Agenzia Spaziale Romena (ROSA, <strong>Romania</strong>n Space Agency), va fatta doverosa<br />

menzione dell’operato dell’Istituto Nazionale di Ricerca e Sviluppo Aerospaziale “Elie<br />

Carafoli”.<br />

La <strong>Romania</strong> gode di una tradizione aerospaziale molto nota, vista la significativa e storica<br />

partecipazione alla nascita e allo sviluppo del settore a livello mondiale. È ormai assodato il<br />

contributo che hanno apportato Aurel Vlaicu, Traian Vuia, Henri Coanda, Elie Carafoli.<br />

Nel settore aeronautico e spaziale, la <strong>Romania</strong> consta di un background scientifico e di una<br />

formazione notevole e, proprio per questo motivo, occupa una posizione importante nel<br />

ranking di settore europeo. Ne Èconseguita la necessità per il paese di fondare un istituto<br />

nazionale di ricerca-sviluppo nel settore, ente che a livello nazionale assicuri attività di RS e<br />

di consolidamento delle competenze scientifiche e tecnologiche.<br />

In seguito alla valutazione (decisione di Governo n. 57/2002) dell’Istituto Nazionale di<br />

Ricerche Aerospaziali “Elie Carafoli”, accreditato ad ottobre 2006 come istituto nazionale di<br />

ricerca-sviluppo, si sono create le condizioni affinché l’istituto venisse riorganizzato come<br />

istituto nazionale di ricerca.<br />

La S.C. I.N.R.A.S. S.A, che funziona come società commerciale nel portafoglio dell’Autorità<br />

per la valorizzazione degli Attivi di Stato, è attualmente l’unico ente di <strong>Romania</strong> che svolge<br />

in questo settore attività di ricerca in tutte le aree di interesse spaziale: ricerca di base e<br />

orientata, ricerca applicata, fino allo sviluppo tecnologico e all’implementazione dei risultati<br />

ottenuti nel settore produttivo.<br />

La ricerca di base svolta dalla S.C. I.N.R.A.S. S.A. riguarda la crescita del livello di<br />

conoscenze nel settore aerospaziale e aeronautico in relazione a: aerodinamica generale,<br />

dinamica del volo e dei sistemi, strutture aerospaziali, aeroelasticità, resistenza dei<br />

materiali usati in aeronautica e dei sistemi di propulsione aerospaziale.<br />

La ricerca applicativa e lo sviluppo tecnologico all’interno della S.C. I.N.R.A.S. S.A., si basa<br />

sulle tecnologie e i materiali aerospaziali, sulle attrezzature elettroniche, meccanoidrauliche<br />

e pneumatiche, sulla realizzazione di modelli sperimentali nel settore aeronautico<br />

e aerospaziale, su impianti di prove, piattaforme, attrezzatura di laboratorio, utensili e altri<br />

dispositivi utilizzati nel settore.<br />

La S.C. I.N.R.A.S. S.A. svolge anche attività di ricerca spaziale e elabora studi sulle<br />

possibilità di partecipazione della <strong>Romania</strong> a programmi spaziali internazionali: ne sono un<br />

esempio la fondazione del Centro di Ricezione dei dati satellitari e del Centro informatizzato<br />

per la documentazione aerospaziale.<br />

Per facilitare l’implementazione dei risultati industriali delle ricerche effettuate, la S.C.<br />

I.N.R.A.S. S.A. svolge anche attività richieste da beneficiari, come assistenza tecnica,<br />

consulenza, servizi scientifici e tecnologici, testi su impianti sperimentali, rilascio di<br />

85<br />

5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE


certificati di qualità. Grazie all’accreditamento ricevuto dall’Autorità Aeronautica Civile<br />

Romena, la S.C. I.N.R.A.S coordina tutte le attività di sviluppo tecnologico, di progettazione<br />

e sperimentazione nel settore dell’aeronautica civile. La S.C. I.N.R.A.S. S.A. dispone anche<br />

dell’unica base sperimentale di <strong>Romania</strong> per la svolgimento di attività aerodinamiche e per<br />

l’uso di attrezzature meccano-idro-pneumatiche e per prove meccano-climatiche.<br />

Anche il personale dell’istituto è molto ben qualificato. A mezzo dei suoi specialisti, l’istituto<br />

collabora con i più prestigiosi organismi internazionali del settore:<br />

- ICAS International Council for Aeronautical Sciences<br />

- IMEKO Internationala Measurement Confederation<br />

- AIAA American institute of Aeronautica<br />

- Royal Photography Society<br />

- VDE Verband Duucher Elecktrotechniker<br />

S.C. I.N.R.A.S. S.A. potrebbe essere riorganizzata come istituto nazionale di ricercasviluppo,<br />

dal momento che presenta tutti i requisiti necessari, quali dotazioni teniche e<br />

logistiche di alto livello, personale molto qualificato, attività di ricerca-sviluppo con risultati<br />

straordinari nel settore aerospaziale e di visibilità internazionale. L’istituto nazionale di RS,<br />

che verrà riorganizzato come S.C. I.N.R.A.S. S.A., assicurerà il consolidamento e lo sviluppo<br />

del settore spaziale, attraverso lo svolgimento di attività in RS, l’offerta di servizi tecnologici<br />

di alto livello e la garanzia nello sviluppo di partnership internazionali nel settore scientifico<br />

e tecnologico.<br />

3.3. Il settore dell’ICT<br />

L’IT in <strong>Romania</strong> ha profonde radici nel passato, dal momento che é il primo paese<br />

dell’Europa dell’Est ad aver costruito la prima generazione di computer: CIFA-1957,<br />

MECIPT-1961 e DACICC-1962. Le basi di questo segmento industriale sono state lanciate<br />

negli anni ’70 attraverso licenze concesse da CII-france, Friden-Holland, Ampex, Memorex,<br />

control Data-USA e organizzazioni di ricerca, manifatturiere, di servizi, commerciali e di<br />

raccolta dati arrivate negli anni ’80. Addirittura i Minicomputer fatti in <strong>Romania</strong> venivano<br />

esportati in: Cecoslovacchia, nella Germania dell’est, in Cina, nei Paesi Medio Orientali e in<br />

altri mercati. Ma, con rammarico, le tecnologie sono diventate obsolete nel periodo 1980-<br />

1989 a causa della mancanza di investimenti in moneta forte.<br />

Solo dopo il 1989, quasi tutte le principali compagnie di ITC mondiali sono arrivate in<br />

<strong>Romania</strong>, scoprendo in breve tempo ciò che offriva il paese in termini di disponibilità,<br />

risorse umane e di rapido sviluppo del mercato. Rispetto alla qualifica del personale<br />

romeno, bisogna riconoscere che il sistema educativo nell’ITC romeno é uno dei migliori al<br />

mondo, immettendo ogni anno nel mercato del lavoro oltre 5.000 neolaureati. Di riflesso a<br />

questa alta qualifica, si sono insediate in <strong>Romania</strong> oltre 8.000 aziende di software e di IT: di<br />

queste, la maggior parte é di piccole dimensioni, ma il processo di acquisizione dei piccoli<br />

gruppi, iniziato recentemente, sembra stia modificando la struttura aziendale di molte<br />

compagnie. Molte multinazionali hanno iniziato a sviluppare centri di R&S, servizi e<br />

produzione in <strong>Romania</strong>, invece di ingaggiare semplicemente esperti romeni nei loro centri di<br />

ricerca e produzione negli USA e nell’Europa Occidentale.<br />

86<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Attualmente molti rapporti stanno valutando l’eReadiness della <strong>Romania</strong>, come per esempio<br />

la capacità delle nazioni di partecipare all’economia digitale attraverso connessioni,<br />

sicurezza dell’informazione, capitale umano, eBusiness e eLeadership, e i risultati ottenuti<br />

sono alquanto deludenti, in quanto come la maggior parte dei paesi confinanti, la <strong>Romania</strong><br />

dispone ancora di un’accessibilità, di una alfabetizzazione digitale e di una disponibilità di<br />

contenuti inadeguata. Segnali incoraggianti giungono dal mercato, che rivela un alto tasso<br />

per tutti i settori IT, e mentre il segmento degli hardware sembra leggermente saturo,<br />

quello dei software dei servizi connessi continua la sua crescita. Allo stesso modo, se le<br />

vendite di hardware sono aumentate del 10% nel 2007 rispetto al 2005, quelle di software<br />

del 31.5% e quelle di servizi IT del 21.5% nello stesso periodo. Gli incrementi più<br />

consistenti del 32-42% riguardano il mercato dei servizi, quello finanziario e bancario, del<br />

commercio e delle comunicazioni.<br />

Anche il mercato delle comunicazioni ha conosciuto un simile sviluppo: se nel 1989 la<br />

<strong>Romania</strong> constatava una penetrazione telefonica del 10%, soprattutto a mezzo di linee<br />

obsolete, oggi conta un alto tasso pro capite di linee fisse e mobili. (la <strong>Romania</strong> é stata uno<br />

dei primi paesi d’Europa a liberalizzare completamente questo mercato). Gli ultimi dati<br />

disponibili mostrano una penetrazione della linea telefonica fissa del 20%, con il grande<br />

operatore Romtelecom e 74 operatori minoritari. Il mercato della telefonia mobile invece,<br />

conta 4 grandi operatori: Orange, Cosmote, Vodafone e Zapp, con un tasso di penetrazione<br />

del 55%. La penetrazione di Internet nel paese é stata esplosiva, se si pensa che esistono<br />

oltre 980 distributori di servizi internet e nel 2005 hanno registrato oltre 1.8 milioni di<br />

accessi.<br />

Ne deriva che il paese sembra pronto a partecipare all’Economia Digitale, dati i notevoli<br />

miglioramenti del mercato, le risorse umane ancora molto presenti, il sistema educativo<br />

competitivo, le abilità nelle lingue straniere e il rafforzamento nella protezione della<br />

proprietà privata (in particolare grazie alle modifiche apportare alle leggi nazionali mediante<br />

le raccomandazioni UE in relazione alle comunicazioni, alle firme elettroniche e<br />

all’eCommerce).<br />

Tale situazione rosea é spiegabile principalmente in ragione dei risultati ottenuti attraverso<br />

gli investimenti da parte di compagnie straniere nelle telecomunicazioni e nella<br />

modernizzazione dei sistemi di informazione di compagnie eroganti servizi bancari,<br />

commerciali e manifatturieri. Inoltre, la struttura legale sviluppatasi, ha incoraggiato la<br />

competizione e disciplinato diversi aspetti legati all’ITC e agli investimenti degli operatori<br />

telecom. Il costo di questa crescita é stato notevole, in quanto la maggior parte di questo<br />

sviluppo si basa su R&S proveniente dall’estero e da fornitori stranieri.<br />

Comunque, nonostante il trend generoso e le buon andamento di certi indicatori di ICT, la<br />

realtà mostra che la <strong>Romania</strong> é ancora affetta dalla “divisione digitale”: infatti la<br />

penetrazione di Internet é ancora bassa, la spesa pro capite nell’ITC È lontana dalla media<br />

UE, per non parlare della mancanza registrata nelle pubbliche amministrazioni in termini di<br />

applicazioni IT.<br />

87<br />

5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE


Prendendo in considerazione alcuni studi legati alla diffusione dell’ITC in rapporto al PIL,<br />

emerge che la <strong>Romania</strong> occupa il 66° posto della classifica su un totale di 180 paesi<br />

intervistati, una posizione intermedia tra i paesi dell’Est Europa.<br />

Di particolare interesse per lo sviluppo delle aree più arretrate, é il progetto basato su un<br />

prestito di 80 milioni di dollari messo a disposizione dalla Banca Mondiale, al fine di creare<br />

conoscenza e centri internet in 200 località rurali e allo stesso tempo aumentare l’uso di IT<br />

in uffici e abitazioni. Contemporaneamente, non essendo sufficiente l’accesso e la<br />

disponibilità, l’Associazione di <strong>Romania</strong> nell’ITC ha iniziato a promuovere l’ECDL, soprattutto<br />

nelle Amministrazioni Pubbliche, nelle scuole superiori e nelle università, raggiungendo in<br />

questo modo ben 350 centri di valutazione sul territorio nazionale, oltre 28.000 richieste di<br />

certificazione e 60.000 attestati di riconoscimento.<br />

Oggi l’industria ITC in <strong>Romania</strong>, fortemente condizionata dall’ingresso nell’UE, sentendo il<br />

peso della competizione, ha visto chiudere molte piccole aziende che presentavano<br />

laboratori con limitate risorse nell’IT. Tuttavia, le previsioni parlano di un trend in crescita<br />

per ITC, grazie agli effetti positivi dell’industria e in R&S nell’ITC. In relazione alla ricerca<br />

nel settore, va fatta menzione di come la capacità della <strong>Romania</strong> in R&S abbia subito un<br />

progressivo calo dopo l’89, a causa dei seguenti fattori:<br />

- Smantellamento dei vecchi istituti di ricerca di proprietà dello stato, in seguito ad una<br />

diminuzione degli ordini, ad una perdita di ricercatori affluiti presso nuove compagnie<br />

private o andati all’estero per ricoprire posizioni migliori;<br />

- Una consistente riduzione della forza lavoro, di circa lo 0.6% nei primi anni ’90, per poi<br />

passare allo 0.14% nel 2002;<br />

- Una forza lavoro invecchiata, con ricercatori con oltre 50-60 anni di età;<br />

- Bassi salari un ambiente inadatto alla ricerca, che favorisce di conseguenza la fuga dei<br />

cervelli;<br />

- Dispersione in molte piccole unità di R&S. La <strong>Romania</strong> infatti nel 2003 contava oltre 607<br />

unità in R&S, rispettivamente 34 Istituti Nazionali in R&S operanti in 15 aree di ricerca<br />

coordinate dagli 8 ministeri, 227 istituzioni pubbliche di ricerca subordinate al Ministero<br />

dell’Educazione e della Ricerca, ad altri ministeri e all’Accademia Romena, 15 istituti in<br />

R&S operanti sulla base della Decisione Governativa 100/1991, 310 società per azioni<br />

private o pubbliche aventi quale obiettivo prioritario lo sviluppo di attività in R&S;<br />

- Le spese pubbliche in R&S sono cresciute dallo 0.11% nel 1998 allo 0.16% del PIL nel<br />

2003, al contrario gli affari in R&S sono scesi dallo 0.38% del PIL nel 1998 allo 0.24% nel<br />

2003.<br />

- Mancanza di ordini e di concessioni in ricerca derivanti dal settore industriale.<br />

Ne consegue che non é sorprendente la debole posizione ricoperta dalla <strong>Romania</strong> rispetto<br />

agli altri paesi membri dell’UE in termini di capacità innovativa. Infatti, nonostante il<br />

sorprendente sviluppo economico del paese, gli affari in R&S sono minimi: a confermarlo<br />

sono le vendite, che hanno registrato una forte domanda di tecnologia e attrezzature<br />

straniere e una bassa richiesta di R&S interna.<br />

R&S nel settore ITC é per molti aspetti un riflesso della realtà della ricerca romena in<br />

generale, caratterizzata da una bassa disponibilità di fondi pubblici e privati e da una sterile<br />

collaborazione tra PMI del settore. Comunque, i più bassi investimenti in R&S in ITC rispetto<br />

88<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


agli altri settori delle scienze e delle tecnologie rendono questo settore atipico rispetto a<br />

diverse questioni:<br />

- L’innovazione nel campo dei software é più alta di quanto le statistiche mostrino, infatti<br />

esistono oltre 8.000 PMI, di cui la fetta più consistente propone alternative molto<br />

creative;<br />

- Non ci sono canali di marketing che mettono a conoscenza la capacità innovativa e le<br />

potenzialità delle PMI di <strong>Romania</strong> in R&S nell’ITC;<br />

- Il livello dell’educazione in ITC é ragguardevole, ed ogni anno 5.000 nuovi laureati<br />

arrivano sul mercato;<br />

- Molte multinazionali in ITC hanno stabilito filiali in <strong>Romania</strong>, soprattutto a livello di<br />

software e di applicazioni ITC. Tra tutte, spiccano nomi quali: Alcatel, Siemens, Solectron,<br />

Oracle, HP, IBM, Infineon, Huawei, Adobe Systems, Microsoft, SAP.<br />

- Gli investimenti rivolti ai centri di R&S in ITC sono più alti che in altri settori;<br />

- L’alta concentrazione di aziende innovative nell’ITC sono situate nella regione di Bucarest<br />

per l’80%.<br />

In relazione alle infrastrutture di R&S nell’ITC, bisogna dire che la R&S nell’ITC proviene dal<br />

settore privato, dalle istituzioni specializzate e dalle università. I coordinatori sono il<br />

Ministro dell’Educazione e della Ricerca, il Ministro delle Comunicazioni e dell’Informazione<br />

Tecnologica, l’accademia Romena e altri ministeri e agenzie. Un ruolo di riguardo é ricoperto<br />

invece dall’Istituto Nazionale per la R&S in Informatica, una forma di consorzio costituito da<br />

molte università, che supervisiona il programma di ricerca nazionale INFOSOC.<br />

Un programma, particolarmente promettente, riguardava la creazione di parchi industriali e<br />

di software, di centri adibiti al trasferimento di tecnologia e alla raccolta di informazioni<br />

tecnologiche, che é stato portato a termine attraverso una struttura di incoraggiamento<br />

dell’innovazione, che ha favorito la realizzazione di : Software Park Galati, Softex Braila,<br />

Software Park Brasov, Minateci-Ro Bucarest, CTT-Baneasa, IPA SA-CIFATT Craiova).<br />

Il Ministro delle Comunicazioni e dell’Informazione Tecnologica ha lanciato nel 2001 diversi<br />

progetti in IT, che riportiamo qui di seguito:<br />

- “Economia della Conoscenza di Base”, sviluppato e migliorato grazie agli 80 milioni di<br />

euro di prestito accordato dalla Banca Mondiale, al fine di incoraggiare l’innovazione e<br />

l’accesso all’ITC nelle aree rurali della <strong>Romania</strong> attraverso le reti elettroniche della<br />

comunità locale;<br />

- “Sistema Elettronico Nazionale”, un portale governativo che offre forme di download e di<br />

servizi on-line;<br />

- “Sistema elettronico per le Acquisizioni Pubbliche”, volto ad incrementare la trasparenza<br />

delle acquisizioni pubbliche e a scoraggiare la corruzione;<br />

- ‘Sistema Elettronico per l’Allocazione di Autorizzazioni Internazionali di Trasporto, per la<br />

gestione delle autorizzazioni di trasporto garantite dallo stato;<br />

- “Sistema Elettronico per il Pagamento delle Tasse Locali”, al fine di migliorare l’efficienza<br />

nel pagamento delle tasse locali;<br />

89<br />

5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE


- Un altro passo promettente é stata la creazione nel 2001 di una Task Force in ITC, al fine<br />

di supportare lo sviluppo della Società dell’informazione in <strong>Romania</strong>. I principali compiti<br />

che deve ricoprire l’ente in questione riguardano: la strategia di sviluppo dell’ITC,<br />

l’approvazione dei progetti più importanti, iniziati da istituzioni pubbliche, o di cui hanno<br />

beneficiato aziende nazionali o a partecipazione statale.<br />

Tutti questi progetti stimolano la R&S in ITC, inoltre esistono molte agenzie il cui compito é<br />

quello di stimolare la crescita di R&S nell’ITC. Un esempio é “Partners for Excellence”, un<br />

programma iniziato nel 2004 dall’Agenzia Nazionale per la Partnership tra Università e<br />

l’Ambiente Socioeconomico, con l’obiettivo di favorire le collaborazioni tra università e<br />

industria in <strong>Romania</strong>. Obiettivo del programma é quello di organizzare eventi per facilitare i<br />

contatti e la nascita di progetti tra università e soggetti economici, al fine di creare le<br />

premesse a lungo termine di partenariati tra accademie e mondo degli affari.<br />

La principale forza trainante nel progresso del paese in termini di sviluppo di infrastrutture<br />

ITC, é sia pubblica che privata. Circa il 90% del fatturato delle aziende operanti nel settore<br />

ITC é determinato da filiali di multinazionali o joint venture con principali azionisti stranieri.<br />

Alcuni di loro organizzano i centri romeni di R&S, ma i risultati ottenuti vengono poi<br />

esportati con un margine minimo per gli operatori nazionali e spesso reimpostati con<br />

margini commerciali. In ogni caso, ci si aspetta un rapido incremento nel valore assoluto<br />

degli affari in R&S nell’ITC in <strong>Romania</strong>, ma con limitati effetti nelle performance generali<br />

dell’industria ITC.<br />

Le imprese sono facilitate dalla tecnologia: gli hardware continuano a diventare sempre più<br />

economici, esistono apparecchi sempre piú potenti, nuove tecnologie nelle<br />

telecomunicazioni che offrono un accesso economico ed inoltre ci sono aspettative di sistemi<br />

senza fili. Ne deriva che la <strong>Romania</strong>, essendo un paese in una fase di transizione con un<br />

grande sviluppo dell’ITC, potrebbe trarre notevoli benefici da un incremento ulteriore del<br />

settore in questione (aziende, singoli e amministrazioni pubbliche).<br />

La necessità della cooperazione internazionale nell’ITC e in particolare nella R&S dell’ITC é<br />

ormai riconosciuta quale elemento indispensabile ed é una delle principali attività previste<br />

dall’UE. Invece, meno promossa e praticata é la cooperazione regionale nella R&S dell’ITC,<br />

presa in considerazione quale problematica fondamentale dal programma FP7, volto a<br />

favorire l’approccio di cooperazione regionale in una direzione più pratica e meno costosa, e<br />

dall’IT STAR, che consiste in una cooperazione regionale tra associazioni professionali<br />

provenienti da paesi sviluppati e da paesi in transizione, con l’intento di contribuire allo<br />

scambio di esperienze e conoscenze.<br />

3.3.1. I parchi tecnologici ITC di <strong>Romania</strong><br />

Finora in <strong>Romania</strong> sono stati assegnati 4 titoli di parchi scientifici e tecnologici,<br />

rispettivamente ai parchi software di Brasov, Galati, Braila e Slobozia. Progetti per la<br />

creazione di tali zone scientifiche e tecnologiche sono in corso anche per le città di Cluj,<br />

Craiova, Timisoara, Iasi, e per il Politecnico di Bucarest. Il parco software di Galati è stato<br />

inaugurato ad aprile del 2004. I numero di dipendenti per il parco software di Galati sarà,<br />

all'inizio, di circa 300, per poi arrivare a 500. L'affitto per gli spazi è zero, per i primi<br />

90<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


quattro anni d'attività. L'investimento è stato finanziato da risorse governative - 10 miliardi<br />

lei – e locali, arrivando ad un totale di 40 miliardi lei. La struttura del parco è<br />

completamente ristrutturata e allacciata alle reti per le utilità pubbliche; in più, è dotata di<br />

cablaggio strutturato per trasmissione voce - dati. Il parco di software di Galati ha una<br />

superficie di circa 2500 mq, oltre 60 uffici, una sala di conferenze, una un'aula multimedia e<br />

spazi destinati alla ricerca e consulenza.<br />

I parchi software fanno parte dalla strategia di sviluppo equilibrato della <strong>Romania</strong>, con la<br />

costituzione, in tutto il paese, di centri di attività con grado elevato di innovazione eseguibili<br />

a lungo tempo. Questi parchi hanno piani di collaborazione con le università, creando le<br />

premesse per un processo reale di ricerca - sviluppo e permettendo l'espansione delle<br />

attività svolte dalle aziende romene al di là del lohn informatico, per la creazione<br />

principalmente di programmi esclusivi per nuove strategie e soluzioni. La concentrazione di<br />

più aziende dello stesso settore crea d'altra parte un forte ambiente concorrenziale che<br />

incide direttamente sull'aumento degli affari. Un'indagine recente tra i grandi produttori ed<br />

esportatori software del paese fa vedere che, in seguito al progetto applicato per<br />

l'esenzione delle imposte sull'attività di sviluppo software, è aumentato il numero del<br />

personale specializzato di circa il 40%, è diminuita la migrazione del personale e specialisti<br />

che lavoravano all'estero sono ritornati nel paese.<br />

È noto il fatto che la costituzione di un parco software chiede sforzi da parte<br />

dell'amministrazione pubblica locale, dagli agenti economici e dall'ambiente accademico, da<br />

una parte, il coinvolgimento dello stato, dall'altra, e l'attrazione di finanziamenti<br />

internazionali. Aziende di più paesi, quali Italia, Israele e India, hanno manifestato<br />

l'interesse per l'apertura dei laboratori di sviluppo software in <strong>Romania</strong>, qualificando<br />

favorevoli il quadro legislativo e gli specialisti ad alto livello di formazione del settore. Le<br />

aziende sono interessate dal fatto che la <strong>Romania</strong> occupa il primo posto in Europa come<br />

numero di certificazioni nella tecnologia dell'informazione.<br />

Tabella 25. Obiettivi e necessità dei parchi software in <strong>Romania</strong>.<br />

Obiettivi di un parco software La necessità dei parchi de software<br />

agevolazione per lo sviluppo dell'attività<br />

svolta dagli agenti economici<br />

agevolazioni offerte dall'amministrazione<br />

locale<br />

accesso all'infrastruttura IT&C, condizioni<br />

speciali d'affitto<br />

abbinamento di più servizi “essenziali”, per<br />

lo svolgimento dell'attività economica<br />

servizi di consulenza relativi alla<br />

promozione/marketing<br />

centro per la documentazione, centro<br />

d'affari, ecc.<br />

91<br />

5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE<br />

Incoraggia lo sviluppo locale e regionale<br />

degli affari nel settore IT&C<br />

Diminuisce il fenomeno di migrazione degli<br />

specialisti, le risorse umane essendo uno fra<br />

i principali vantaggi della nostro paese<br />

Utilizza forza lavoro qualificata, e la sua<br />

riconversione<br />

Utilizza in maniera efficiente l'infrastruttura<br />

regionale di comunicazioni e IT<br />

Attira investimenti esteri<br />

Aiuta alla crescita di altri settori dell'attività<br />

economica


facilitare la collaborazione con l'ambiente<br />

accademico<br />

3.3.2. Il parco scientifico e tecnologico di Galati<br />

92<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />

Sviluppa l'insegnamento di specialità<br />

Accelera l'informatizzazione degli agenti<br />

economici e della pubblica amministrazione<br />

Estende le attività di R&D, sullo sfondo della<br />

collaborazione tra il settore privato e le<br />

università<br />

Diminuisce i costi IT&C lasciando luogo alla<br />

competizione;<br />

Aumenta la competitività delle esportazioni<br />

Con un budget di 20.000.000 lei, tra cui 10.000.000 lei sono finanziamenti a fondo perduto<br />

dati dal Ministero dello Sviluppo, il parco software scientifico e tecnologico di Galati<br />

contribuirà allo sviluppo del settore industriale con tecnologie avanzate, alla spinta del<br />

trasferimento di tecnologia e alla elaborazione di un'alternativa fattibile sul mercato della<br />

Regione del Sud - Est, insieme con l'appoggio per la ristrutturazione di una zona<br />

monoindustriale. In <strong>Romania</strong>, questo parco è stato il primo a ricevere il titolo di parco<br />

scientifico e tecnologico, titolo assegnato dal Ministero dell'Insegnamento e della Ricerca. Il<br />

progetto per la costituzione del parco scientifico e tecnologico di Galati è partito nel mese di<br />

ottobre, 2001, all'iniziativa delle autorità locali, attraverso la costituzione di un consorzio<br />

formato da rappresentanti dell'amministrazione pubblica locale, agenti economici e<br />

rappresentanti dell'Università "Dunarea de Jos". Il parco mette alla disposizione delle<br />

aziende private con oggetto d'attività sviluppo software, una superficie di 2.500 mq, nel<br />

palazzo Navrom Business Center di Galati, compresi spazi comuni per presentazioni,<br />

conferenze o negoziati. Per i primi 4 anni d'attività le aziende locatari sono esentate dal<br />

pagamento dell'affitto. Ulteriormente, l'affitto e i costi di manutenzione saranno più<br />

convenienti rispetto ad altre locazioni simili. Allo stesso modo, su richiesta espressa delle<br />

aziende interessate, la società amministratrice può fornire servizi di consulenza finanziaria,<br />

di business o consulenza giuridica e offrire assistenza per la realizzazione di progetti o nel<br />

trovare partner d'affari. È’ stato valutato che un numero di circa 100 aziende svolgeranno<br />

l'attività all'interno del parco, dove possono operare tra 500 e 1000 persone. 15 aziende<br />

locatari saranno operative nel parco industriale alla data della valutazione finale del<br />

progetto e altre 30 sono aspettate a svolgere l'attività un anno dopo d'attuazione del<br />

progetto.<br />

3.3.3. Il parco Sofware di Brasov<br />

In base alla costituzione del parco industriale e del parco software, con locazione presso<br />

l'impresa Roman, sarà realizzato il piano di sviluppo di nuove attività, come soluzione futura<br />

per lo sviluppo sostenibile della zona di Brasov. La città di Brasov ha bisogno di nuovi<br />

investimenti che potrebbe attirare attraverso procedimenti rapidi ed efficienti, rinunciando<br />

alle troppe formalità che spesso appesantiscono la partenza di un'attività. La lotta alla<br />

burocrazia è un fattore essenziale per attirare investimenti, come dal motto "7 giorni per la<br />

partenza di un affare a Brasov". Il parco software di Brasov funzionerà in un palazzo


dell'impresa Roman, la cui superficie è di 2264 mq. Il parco software e i parchi industriali<br />

che saranno costituiti a Zarnesti, Metrom e Carfin apporteranno 7.000 nuovi posti lavoro,<br />

assicurando in tal modo opzioni di sviluppo sostenibile della provincia di Brasov e la<br />

risoluzione delle difficoltà generate dai licenziamenti.<br />

3.3.4. Centri di ricerca e trasfer tecnologico nella regione Bucarest-Ilfov<br />

Tra gli istituti di ricerca del settore ITC, il più importnate è l’ICI (Istituto Nazionale di<br />

Ricerca e Sviluppo per l’Informatica) di Bucarest, www.ici.ro.<br />

Sempre a Bucarest sono anche: l’Istituto Nazionale per Ricerca e Sviluppo delle<br />

Microtecnologie www.imt.ro, l’Istituto Nazionale di Studi e Ricerca per le Comunicazioni<br />

www.cnscc.ro, l’Istituto Nazionale di Progettazione di Telecomunicazioni www.telerom.ro,<br />

l’Istituto Nazionale di Ricerce Eletroniche ICE, l’Istituto di Ricerche Eletrotecniche ICPE<br />

www.icpe.ro, l’Istituto di Ricerche Eletroniche ICPE ACTEL www.icpe-actel.ro, l’Istituto di<br />

Ricerche e Progettazioni in Automatica IPA www.ipa.ro, Istituto di Ricerche e Macchine<br />

Elettriche ICME www.icpe-me.ro, l’Istituto ICPE-CA www.icpe-ca.ro.<br />

Il trasferimento tecnologico nei settori di elettronica e elettrotecnica nella Regione Bucarest-<br />

Ilfov è assicurato dal MINATECH-RO e CTT-Baneasa. MINATECH-RO è un parco scientifico e<br />

tecnologico per micro e nanotecnologie, il cui settore d’attività riguarda il sostegno delle<br />

attività del settore delle microtecnologie, nanotecnologie e microingegnerie<br />

www.minatech.ro.<br />

CTT –Baneasa è un dipartimento distinto dell’Istituto per Microtecnologia. Ha il ruolo di<br />

contribuire allo sviluppo del settore di micro- e nanotecnologia tramite la stimolazione del<br />

trasferimento tecnologico e innovativo sul piano regionale, nazionale e europeo.<br />

www.imt.ro/ctt.<br />

93<br />

5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE


4. Il settore della ricerca in <strong>Romania</strong><br />

4.1. La ricerca in <strong>Romania</strong><br />

4.1.1. La ricerca in <strong>Romania</strong>: valutazione e criticità<br />

La ricerca romena verte da tempo in una situazione difficile. La produzione scientifica è<br />

molto al di sotto del potenziale umano del paese. Stando ai dati del Institute of Science<br />

Information (ISI), la <strong>Romania</strong> si classifica al numero 66 nella classifica mondiale della<br />

produzione scientifica, con solo 0.77 lavori scientifici ogni 1.000 abitanti. Ad oggi, va fatta<br />

menzione di come nessuna delle università romene entri nel top 500 mondiale, tema<br />

ricordato anche dal Presidente della Repubblica Basescu nelle sue ultime uscite pubbliche<br />

(luglio 2008) relative al tema dell’istruzione. Sebbene si stimi che solo 5.700 ricercatori<br />

romeni realizzino performance di valore internazionale, circa il 64% dagli uomini di scienza<br />

romeni con performance internazionali lavorano all’estero. Gli studenti e gli allievi dalle<br />

buone performance continuano a lasciare il paese. Sussistono comunque in <strong>Romania</strong> risorse<br />

umane che permetterebbero l’esistenza di un sistema di ricerca di alto livello, ma spesso i<br />

ricercatori sono costretti a emigrare all’estero, viste le modalità di attuazione del sistema<br />

della ricerca in <strong>Romania</strong>.<br />

Stando ai dati della associazione romena Ad Astra, circa il 64% dei cittadini romeni con<br />

performance scientifiche a livello internazionale sono operativi all’estero. Gran parte di loro<br />

lavorano negli Stati Uniti (45%), Francia (11%), Canada, Germania, Gran Bretagna (8%<br />

ognuno). I ricercatori romeni che lavorano all’estero sono di solito giovani (30-35 anni).<br />

Molti di loro hanno dimostrato il proprio valore con performance straordinarie. La <strong>Romania</strong><br />

gode di risorse umane importanti, ma all’estero. La situazione attuale del sistema della<br />

ricerca (non si apprezza il loro valore e non gli si offrono condizione di lavoro consone) non<br />

li fa tornare e il paese fa poco per richiamarli dalla “diaspora scientifica”.<br />

Va fatta menzione di come il livello degli stipendi nel settore della ricerca sia ancora molto<br />

basso, al di sotto di quello dell’insegnamento universitario. Per questa ragione, le attività di<br />

ricerca non presentano attrazione per i giovani laureati, che scelgono altri settori, con<br />

prospettive economiche molto più vantaggiose. Di solito, lo stage di un giovane ricercatore<br />

presso un istituto di ricerca mira solo il fine della crescita professionale per poter poi<br />

partecipare a concorsi per posizioni simili all’estero. Il calo continuo del numero di<br />

ricercatori negli ultimi anni, oltre alla partenza di ricercatori e giovani laureati all’estero,<br />

portano all’invecchiamento continuo dell’attività scientifica romena.<br />

Una fetta cospicua dei ricercatori romeni lavora nel settore pubblico, di cui circa un terzo é<br />

riuscito a pubblicare almeno un lavoro riconosciuto a livello internazionale. Il 7% invece<br />

pubblica priodicamente su riviste quotate ISI (International Science Index). Secondo Ad-<br />

Astra, soltanto un terzo dei ricercatori competitivi romeni lavorano in <strong>Romania</strong>, grand parte<br />

di essi sono operativi all’estero, visto che le performance individuali delle università sono<br />

piuttosto basse. I dipartimenti di sociologia, giurisprudenza, economia, amministrazione e<br />

scienza politica – importanti per la performance economica del paese – non sono<br />

competitivi, in quanto i più importanti centri di sviluppo e alcuni dipartimenti interni sono<br />

94<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


spesso incapaci di presentare almeno un articolo o un libro di portata internazionale, che<br />

giustifichi la loro esistenza.<br />

Il dramma della situazione È riscontrabile nel settore dell’innovazione, dove a livello<br />

europeo un ricercatore su sei sollecita l’iscrizione di un brevetto ogni anno (3 in Germania),<br />

mentre in <strong>Romania</strong> solo 1 su 1.000 fa una tale richiesta. In relazione all’ottenimento di<br />

patenti soltanto 0,26 su 1 milione riesce ad attenerle, senza contare i brevetti ottenuti dal<br />

paese che sono stati meno di 100 negli ultimi 5 anni.<br />

La situazione 5 anni or sono era ancora piu’ drammatica: il numero dei ricercatori romeni<br />

diminuiva costantemente (da 150.000 nel 1989 a 38.433 dipendenti nel settore della<br />

ricerca nel 2002) e, di questi, 24.636 erano ricercatori e solo 8.513 certificati. Tale<br />

situazione evidenziava la necessità di una riforma radicale nelle politiche scientifiche<br />

romene, in modo che lo stato potesse definire le priorità nazionali nel settore e trasformare<br />

la ricerca scientifica romena in un pilastro dello sviluppo economico, cosi come avviene in<br />

molti stati sviluppati, dove la crescita economica conta in grande misura sul contributo della<br />

ricerca d’eccellenza.<br />

Negli istituti di ricerca scientifica e nelle università verteva uno stato di corruzione generale,<br />

non solo materiale. I criteri “originali” di promozione (raccomandati, appartenenza politica,<br />

il riconoscimento di pubblicazioni senza valore scientifico) hanno portato all’apparizione di<br />

un esercito di “specialisti”, gran parte dei quali senza un background di pubblicazioni<br />

scientifiche definite in base ai criteri internazionali, organizzati in gruppi d’interesse influenti<br />

sulle politiche settoriali. Questi gruppi sono rimasti alla direzione di molti istituti e università<br />

e hanno formato diverse generazioni di ricercatori. La valutazione soggettiva dell’attività di<br />

ricerca è quindi una delle cause principali che ha portato allo stato disatroso della ricerca<br />

romena degli ultimi anni. Infatti, era sulla base dei risultati delle valutazioni che si<br />

decidevano le promozioni e si stanziavano i fondi per i ricercatori, per i progetti o agli<br />

istituti.<br />

La carriera scientifica di molti quadri e direttori nel sistema accademico e di ricerca romeno<br />

hanno alla base pubblicazioni sulle riviste romene, lavori presentati a conferenze locali o<br />

libri pubblicati da case editrici, senza competenze nella verifica dei contenuti. In passato,<br />

spesso queste persone hanno abusato della propria posizione per aggiudicarsi fondi di<br />

ricerca e hanno contribuito a incoraggiare influenze e favoritismi a danno delle<br />

performances scientifiche. Come conseguenza, si Èassistito a un fenomeno che dissipava<br />

fondi nazionali e scoraggiava i ricercatori di valore a migliorare la produttività scientifica del<br />

paese.<br />

Nel caso delle pubblicazioni, il valore scientifico veniva verificato dal comitato di riferimento<br />

della rivista. Molte di queste riviste pubblicano materiali privi di rilevanza scientifica: va<br />

ricordato come solo 17 su 668 riviste romene riconosciute dal CNCSIS vengano<br />

gerarchizzate dall’ISI, avendo dunque una certa rilevanza internazionale.<br />

Il problema fondamentale della valutazione della ricerca romena è che le pubblicazioni sulle<br />

riviste romene hanno quasi lo stesso valore di quelle ISI. Ad esempio, per uno studio<br />

pubblicato su una rivista romena, secondo i criteri CNCSIS si accordano 10 punti, mentre<br />

95<br />

5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE


per un lavoro su una rivista ISI si accordano 30 punti. Il lavoro di anni di un ricercatore che<br />

arriva a un risultato scientifico straordinario ha quindi lo stesso valore del lavoro di<br />

qualcuno che pubblica su riviste romene 3 articoli senza alcun rilievo scientifico. Tale<br />

sistema dunque, non faceva altro che promovere il non-valore.<br />

In ogni situazione che implica la valutazione dell’attività di ricerca in base alle pubblicazioni<br />

scientifiche, dovrebbero essere riconosciute solo le pubblicazioni scientifiche sulle riviste<br />

quotate ISI (criteri obiettivi e quantitativi di valutazione dell’attività scientifica, riconosciute<br />

a livello internazionale, e non valutazioni collegiali, qualitative) e si dovrebbero evitare tutti<br />

gli altri criteri non previsti nelle valutazioni internazionali (ad esempio, libri pubblicati alle<br />

case editrice locali, conferenze locali). Si possono fare eccezioni a questa regola solo per<br />

certi settori delle scienze sociali o umanistiche, come da prassi internazionale. Per questa<br />

ragione, a livello internazionale, le pubblicazioni sulle principali riviste scientifiche<br />

internazionali sono riconosciute come il più importante indicatore diretto che misura le<br />

performance scientifiche. Un indicatore superiore sarebbe l’expertise collegiale (“peer<br />

review”), elaborata da un corpo di specialisti rinomati nel settore, ma, ovviamente, tale<br />

analisi risulta oggettiva solo nel caso in cui i valutatori siano professionisti e non siano in<br />

una situazione di conflitto d’interesse.<br />

Nelle situazioni in cui non è possibile che la valutazione si faccia esclusivamente in base a<br />

certi indici quantitativi, si devono coinvolgere, in una misura quanto più grande, valutatori<br />

stranieri o ricercatori romeni selezionati da quelli attivi all’estero (specialmente nei settori<br />

“nuovi” dove non È facile reperire, ricercatori/valutatori operanti in <strong>Romania</strong>), in base al<br />

valore scientifico dimostrato dalle loro pubblicazioni. Tale misura non necessita nessun<br />

investimento finanziario e porterebbe a una gestione più efficace dei fondi pubblici. C’È solo<br />

bisogno di una decisione ferma sul tema della valutazione da parte del Ministero<br />

del’Istruzione e della Ricerca, del CNCSIS e dell’Accademia di <strong>Romania</strong>.<br />

Ad oggi, le posizioni di assistenti di ricerca e di ricercatori sono assegnate a vita, dunque è<br />

impossibile cambiare il personale secondo il livello di performance scientifica, a differenza di<br />

altri paesi UE dove la posizione di un ricercatore in un istituto è condizionata all’esistenza di<br />

un argomento di ricerca finanziato. In <strong>Romania</strong> sono frequenti i casi in cui ricercatori tornati<br />

dall’estero vogliono contribuire alla crescita della scienza romena e non possono essere<br />

assunti all’interno degli istituti del paese, anche se a livello europeo esistono dei grant per<br />

la reintegrazione. Visto che all’interno dell’istituto l’organigrama è fisso, avviene spesso che<br />

non sussista una posizione adatta al nuovo arrivato. Si verifino talvolta delle situazioni<br />

ridicole nel momento in cui un ricercatore con studi dottorali e postdottorali conclusi negli<br />

Stati Uniti non può essere assunto come “assistente di ricerca” perchÈ la posizione è<br />

bloccata da persone senza dottorato ma laureate in <strong>Romania</strong>.<br />

La riforma del sistema di ricerca romeno deve vertere quindi su:<br />

- un nuovo sistema di valutazione secondo criteri obiettivi (da implementare subito);<br />

- su scelte politiche che puntino a maggiorare i finanziamenti nel settore (snellendo gli<br />

aspetti burocratici e secondo criteri di valutazione periodica su base scientifica) e a<br />

incentivare il dialogo e il networking della comunità scientifica. In particolare, per lo<br />

sviluppo in <strong>Romania</strong> delle tecnologie high tech, sono necessari investimenti maggiori nei<br />

96<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


progetti di ricerca fondamentale in settori come le biotecnologie, le nanotecnologie, l’ITC<br />

e le scienze cognitive. In questi settori, i risultati delle ricerche possono portare<br />

facilmente alle applicazioni innovative, con profitti molto superiori a quelli delle industrie<br />

tradizionali.<br />

- richiamare esperti e ricercatori emigrati all’estero in <strong>Romania</strong>, apprezzando le<br />

performance scientifiche secondo i criteri internazionali e finanziando le ricerche in modo<br />

da assicurare un livello di vita decente ai ricercatori ;<br />

- rivalutazione periodica del personale del sistema di ricerca, a tutti i livelli, in base alle<br />

performance scientifiche dimostrate con le pubblicazioni;<br />

- andrebbero creati nuovi laboratori di ricerca, che siano autonomi nel gestire i fondi, e<br />

andrebbero allocati nuovi finanziamenti per le infrastrutture di ricerca, per la relativa<br />

logistica e per la formazione di tecnici esperti nell’utilizzo dei macchinari dei centri<br />

specializzati, fondamentali per l’attività di ricerca nel paese;<br />

- maggiore trasparenza nell’attribuzione dei finanziamenti alla ricerca, facendo in modo che<br />

le commissioni seguano criteri obiettivi nell’elargizione dei fondi, e delle spese del<br />

processo di ricerca. Anche il modo di organizzare i concorsi per accedere ai finanziamenti<br />

nella ricerca deve essere riportato agli standard occidentali.<br />

- un nuovo audit dei processi di ricerca: i risultati dei progetti finanziati con grant devono<br />

essere confermati da una commissione di esperti. Nel caso in cui si constino differenze<br />

rilevanti nello svolgimento dei progetti, al leader di progetto dovrebbe essere vietato l’uso<br />

di altri grant per qualche anno.<br />

- integrare la ricerca al sistema universitario, stimolando le interazioni tra istituti e<br />

università ;<br />

- rendere efficienti i consigli scientifici degli istituti di ricerca.<br />

Creando nuove condizioni competitive, sostenute di fondi sufficienti, si potrebbe aumentare<br />

rapidamente la produttività scientifica della <strong>Romania</strong>, dal livello attuale, oggi inferiore anche<br />

a quello di alcuni paesi in via di sviluppo, a un livello europeo. Una ricerca di livello<br />

porterebbe anche allo sviluppo in <strong>Romania</strong> di una rete di PMI ad alta tecnologia (con alto<br />

tasso di profitto) e a nuovi investimenti da parte delle multinazionali in <strong>Romania</strong>.<br />

4.1.2. Valutazione delle performance della ricerca in <strong>Romania</strong><br />

La situazione del settore R&S ha subito cambiamenti drammatici in <strong>Romania</strong> negli utimi 15<br />

anni, per quanto dal 2002 sia in atto un processo di miglioramento del sistema della ricerca.<br />

Ad oggi, si nota la carenza di sistemi innovative a livello regionale, problematica che fa si<br />

che la ricerca influsica ancora poco sul processo di riforma strutturale della società romena,<br />

a livello politico, economico e sociale. Spesso le buone intenzioni e i progressi nel settore<br />

non sono riusciti a tenere passo col deprezzamento sempre più accentuato della qualità<br />

delle attività di ricerca. Un grado maggiore di assorbimento dei fondi europei destinati alla<br />

ricerca all’interno dei programmi quadro, l’integrazione della <strong>Romania</strong> nell’area di ricerca<br />

europea e la preparazione di progetti per sollecitare fondi anche nel settore della ricerca e<br />

dell’innovazione, rappresentano le priorità in <strong>Romania</strong> per I prossimi anni.<br />

In relazione alla componente di trasfero tecnologico e innovazione, si punta su tre obiettivi:<br />

97<br />

5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE


- Formare delle connessioni strette a livello centrale e regionale, integrando nei sitemi<br />

innovativi competitivi gli attori della R&S, i rappresentanti delle imprese innovative, le<br />

università e gli istituti di ricerca, gli enti pubblici (Ministero dell’Istruzione e Ricerca) e le<br />

organizzazioni catalizzatrici (società di consulenza, multinazionali, ecc.).<br />

- Integrazione della <strong>Romania</strong> nella “European Research Area”.<br />

- Usufruire dell’innovazione come strumento per lo sviluppo economico regionale/locale.<br />

Tali obiettivi vengono realizzati tramite misure concrete, come:<br />

- L’organizzazione annuale del Forum aperto per Innovazione e per il Trasfer Tecnologico, la<br />

maggiore piattaforma di comunicazione, scambio d’esperienze e idee degli operatori di<br />

ricerca e sviluppo in <strong>Romania</strong><br />

- Consulenza accordata alle autorità centrali per mettere trasporre la legislazione nel<br />

settore dell’innovazione a quella dell’UE.<br />

- Sostegno agli attori romeni nell’attirare i fondi nazionali ed europei destinati alla ricerca,<br />

attraverso servizi di consulenza accordata alla realizzazione di consorzi, con aiuti<br />

nell’elaborazione e nel management di questi progetti.<br />

- Creare delle strutture e sostenere delle iniziative modello di traferimento tecnologico a<br />

livello regionale (l’incubatore di affari e il centro di trasferimento tecnologico nel settore<br />

software dell’università Politecnica di Timisoara, il progetto di tele-learning nel settore<br />

agrario del Liceo Agricolo di Podul Ilioaiei, provincia di Iasi, ecc.).<br />

La tabella in basso presenta la situazione romena nei confronti del resto dell’Europa, per<br />

quanto riguarda gli indicatori per lo stato e le tendenze della ricerca scientifica:<br />

Tabella 26. Indicatori e tendenze sullo stato della ricerca scientifica<br />

Ricercatori/<br />

1.000 abitanti<br />

Finanziamento R&S<br />

(% PIL)<br />

Pubblicazioni/<br />

1.000 abitanti<br />

98<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />

<strong>Romania</strong> Europa Eu / Ro<br />

Valore Variazione<br />

annuale<br />

Valore Variazione<br />

annuale<br />

Situazione<br />

relativa<br />

1.71 -8.9% 5.86 +2.6% 3.3<br />

0.39 -9.2% 1.9 +1.5% 4.9<br />

84 9.4% 673 +2.1% 8<br />

Fonte: Consiglio Nazionale per la Ricerca Scientifica e l’Insegnamento superiore<br />

Il finanziamento pubblico risulta molto ridotto e solo la tendenza (in crescita) del numero<br />

delle pubblicazioni registra un trend ascendente. Tale situazione si presenta nelle condizioni<br />

in cui il numero relativo di studiosi è più di 3 volte minore (ed è in continuo calo) e il<br />

finanziamento relativo è di circa 5 volte minore.


Tabella 27. Le spese nel settore della ricerca, comparate ai dati europei<br />

99<br />

Spese per ogni<br />

ricercatore<br />

Produttività<br />

annuale<br />

5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE<br />

Durata media di<br />

elaborazione di<br />

una<br />

pubblicazione<br />

Spese medie<br />

per un lavoro<br />

pubblicato<br />

Euro/pers Pubbl/ ricerc Anni Euro<br />

<strong>Romania</strong> 5.000 0,05 20 100.000<br />

Europa 80.000 0,12 8 680.000<br />

Eu/Ro 16 2,4 0,4 6,8<br />

Fonte: Consiglio Nazionale per la Ricerca Scientifica e l’Insegnamento superiore<br />

Nella tabella in alto vengono presentati i dati registrati in <strong>Romania</strong> e in Europa in relazione<br />

alle spese del settore della ricerca. Risulta che lo studioso romeno “costa” il governo 16<br />

volte in meno e le spese per un lavoro pubblicato sono circa 7 volte minori. In tale<br />

condizioni, la produttività del ricercatore romeno è pari a solo il 40% della produtività del<br />

ricercatore europeo.<br />

Il CNCSIS ha la responsabilità dello sviluppo di questo settore, mediante le sue attribuzioni<br />

legali di valutazione, monitoraggio e controllo dei bandi per le risorse finanziarie. Ma, a<br />

detta di diversi analisti economici e di esperti, nel suo rapporto, il CNCSIS non sembra di<br />

comportarsi come un manager responsabile per lo stato attuale della ricerca.<br />

Tabella 28. Critiche all’operato e alla valutazione del CNCSIS sul sistema della<br />

ricerca<br />

Dal Rapporto CNCSIS Commenti e domande<br />

La valutazione dei progetti e delle risorse<br />

per la ricerca è ancora lontano dalle<br />

richieste imposte da un sistema<br />

competitivo performante.<br />

Lo stanziamento delle somme ridotte a un<br />

numero grande di progetti ha portato allo<br />

spreco delle risorse senza risultati<br />

consistenti (si sono basati sulle proposte<br />

della comunità accademica, senza definire<br />

chiaramente le priorità che possono essere<br />

finanziate in modo giusto)<br />

Chi fa ricerca non È ancora valorizzato a<br />

livello di capacità. La partecipazione ai<br />

programmi internazionali di ricerca è<br />

Sono considerati colpevoli gli esperti<br />

valutatori. Non si cercano miglioramneti del<br />

processo di valutazione, che sono alla<br />

portata di mano del CNCSIS (incluso la<br />

selezione dei valutatori e la loro<br />

responsabilizzazione nel caso di decisioni<br />

sbagliate).<br />

Le “proposte” della comunità economica<br />

non sono state rese pubbliche in modo<br />

trasparente e non sono state oggetto di un<br />

dibattito serio. In realtà, non c’Èstata la<br />

seria volontà politica di srtutturare la<br />

ricerca universitaria secondo le priorità.<br />

È normale che succeda così, visto che<br />

molte risorse sono state stanziate in base a<br />

criteri diversi dal merito scientifico reale, e


ancora ridotta e parte della ricerca e le<br />

risorse umane dal buon potenziale<br />

rimangano spesso sottoutilizzate.<br />

La valorizzazione dei risultati su riviste<br />

importanti è ancora lontano dall’essere una<br />

preoccupazione costante della comunità<br />

scientifica romena.<br />

100<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />

il monitoraggio post-progetto promesso dal<br />

CNCSIS è rimasto solo una promessa.<br />

Se dall’inizio, il CNCSIS avesse imposto<br />

una valutazione oggettiva, basata sul<br />

criterio scientometrico (ISI), non sarebbero<br />

apparsi i presenti problemi e la <strong>Romania</strong><br />

sarebbe stata più visibile sul piano<br />

scientifico internazionale, con un numero<br />

più alto di pubblicazioni (almeno quanto<br />

quelle bulgare)<br />

Fonte: “Valutazione delle performance della ricerca scientifica in Romanià, dott.<br />

Anton Ioan<br />

4.1.3. La ricerca scientifica vista dai quadri didattici<br />

La ricerca scientifica è una delle componenti principali dell’attività dei quadri didattici<br />

romeni. L’attivita di ricerca occupa, in media, 14.3 ore alla settimana, più di un terzo del<br />

numero delle ore trascorse ogni settimana per le attività universitarie.<br />

Analizziamo ora le performance della ricerca scientifica romena sulla base di tre indicatori,<br />

che misurano l’attività di ricerca in corso in <strong>Romania</strong> e i contatti (diretti o indiretti) con la<br />

comunità accademica di altri paesi.<br />

- L’aver pubblicato almeno un articolo ISI<br />

- la pratica effettuata all’estero negli ultimi 5 anni,<br />

- l’aver realizzato come minimo un progetto di ricerca internazionale.<br />

Il 45% del corpo docente ha pubblicato come minimo un articolo con quotazione ISI, il 25%<br />

hanno concluso stage si ricerca all’estero e il 62% hanno partecipato come a minimo un<br />

progetto di ricerca internazionale. Per ognuno dei tre indicatori, risultano delle differenze<br />

significative determinate dalle caratteristiche delle università da cui provengono i professori.<br />

La partecipazione ai progetti internazionali è chiaramente superiore nel caso delle università<br />

di grandi dimensioni (cioè in quelle fondate prima del 1940 e in quelle situate in<br />

Transilvania) e decisamente sotto la media nel caso delle università molto piccole (da cui<br />

solo pochi ricercatori hanno cocluso dei periodi di stage all’estero), ovvero quelle fondate<br />

tra i 1940-1989 e in quelle situate nella regione geografica romena di Muntenia.<br />

I professori che hanno effettuato stage di ricerca in paesi diversi dalla <strong>Romania</strong> provengono<br />

di solito da università: pubbliche, fondate prima del 1940 e di una certa dimensione,<br />

mentre il corpo docente delle università della zona moldava di <strong>Romania</strong> proviene dalle<br />

università fondate dopo il 1990.<br />

Per quanto riguarda la pubblicazione degli articoli in riviste di specialità con quotazione ISI,<br />

i professori dalle università di Muntenia sono rappresentate al 62%, mentre quelli della<br />

regione romena di Moldova solo al 37%. Si può notare che il numero delle pubblicazioni su


iviste quotate ISI non viene influenzata dalle caratteristiche delle università, ma la stessa<br />

cosa non è valida per quanto concerne gli altri due indicatori analizzati.<br />

Le caratteristiche personali sembrano invece avere un effetto più forte sui tre indicatori<br />

delle attività di ricerca. I professori che pubblicano in riviste quotate ISI denotano le<br />

seguenti caratteristiche: il 49% sono uomini, il 58% ha piu’ di 45 anni, il 60% di loro sono<br />

docenti, e il 66% sono professori. Di solito, lavorano nel sistema universitario da più di 10<br />

anni, con una posizioni decisionali (62%), hanno terminato il dottorato (57%), uno stage di<br />

ricerca e / o insegnamento all’estero (60%) e hanno partecipato come minimo a due<br />

progetti internazionali.<br />

Il corpo docente con età compresa tra i 35 e 44 anni, chi ha terminato il Phd, chi ha<br />

pubblicazioni ISI come proprio backgroud, chi ha partecipato come minimo a due progetti<br />

internazionali, partecipano piu’ degli altri a periodi di pratica svolti all’estero. La categoria di<br />

professori con maggiori partecipazioni a progetti di ricerca internazionali è composta dai<br />

professori che hanno la cattedra da piu’ di 10 anni, hanno concluso il dottorato, hanno<br />

pubblicato articoli su riviste ISI e hanno compiuto tirocini di ricerca e/o insegnamento<br />

all’estero.<br />

I risultati dimostrano che i tre indicatori analizzati si correlano loro, visto che i ricercatori<br />

con pubblicazioni ISI mirano più degli altri a partecipare a progetti di ricerca internazionali e<br />

ad effettuare stage presso università straniere.<br />

Se consideriamo le attitudini degli operatori di settore in relazione alle attività di ricerca<br />

nelle università, notiamo che quando si parla di opinioni sull’operato di ricerca, due terzi dei<br />

professori sono contenti dall’attività svolta nelle facoltà dove insegnano. Allo stesso tempo,<br />

più di un terzo di loro (36%) dichiara che il ruolo degli enti universitari è quello di insegnare<br />

e che le attività di ricerca sono secondarie. La soddisfazione in relazione all’attività di<br />

ricerca nelle università non dipende molto dalle caratteristiche e dalla tradizione delle<br />

singole università e dalla loro ubicazione: le uniche differenze notevoli si possono osservare<br />

tra le università di Moldova, dove la soddisfazione è maggiore (76%) e tra quelle di<br />

Muntenia (55%).<br />

I ricercatori con titolo di professore (74%) sono in generale più soddisfatti degli altri in<br />

relazione alle attività di ricerca delle facoltà. Il 43% dei professori e il corpo docente di età<br />

superiore a 65 anni (53%) considerano pero’ che l’insegnamento È l’attività principale nelle<br />

università. Di parere opposto i ricercatori tirocinanti presso università straniere, di cui solo il<br />

31% dichiara che le università si dovrebbero concentrare sull’insegnamento e non sulla<br />

ricerca.<br />

In relazione invece all’ottenimento e all’allocazione dei finanziamneti da parte del CNCSIS,<br />

analizziamo ora le attitudini del corpo docente in relazione ai procedimenti da seguire per<br />

ottenere finanziameneti per progeti di ricerca. Va fatta menzione di come il corpo docente<br />

sia diviso nelle opinioni sugli obiettivi con cui CNCSIS valuta i progetti di ricerca: solo il<br />

53% dei rispondenti considerano che CNCSIS è oggettivo. Il corpo docente delle università<br />

con più di 30.000 studenti (43%) e delle università fondate prima del 1940 (50%) sono più<br />

scontenti degli altri in relazione all’oggettività del Consiglio. Anche sulla chiarezza dei criteri<br />

101<br />

5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE


di valutazione dei progetti, un numero importante di professori esterna un giudizio<br />

negativo: sebbene il 56% di loro considerino questi criteri chiari, il 44% crede che non lo<br />

siano abbastanza. I meno soddisfatti sono i professori delle università fondate prima del<br />

1940.<br />

I procedimenti per ottenere i finanziamenti vengono considerati troppo complicati (il 71%,<br />

senza differenze sui tipi d’università) e il 73% del corpo docente considera troppo lungo il<br />

periodo che intercorre tra la presentazione dei progetti di ricerca fino all’ottenimento dei<br />

finanziamenti. Chi considera i procedimenti troppo complicati sono: i ricercatori con età<br />

compresa tra i 55 e i 64 anni (81%), quelli iscritti al dottorato (78%), quelli senza<br />

pubblicazioni ISI (74%) e chi non ha compiuto tirocini all’estero.<br />

Per concludere, possiamo notare che:<br />

- Gli indicatori dell’attività di ricerca analizzati suggeriscono un collegamento tra di loro.<br />

- La pubblicazione degli articoli nelle riviste ISI non viene influenzata dalle caratteristiche<br />

delle università, mentre gli altri due indicatori sono più influenzati dalle università molto<br />

grandi e da quelle fondate prima del 1940.<br />

- Il CNCSIS, il principale ente con cui lo stato romeno finanzia la ricerca all’interno del<br />

sistema universitario, non gode di una buona immagine tra i professori.<br />

4.1.4. La percezione del sistema universitario romeno<br />

Il 70% dei professori ritengono che il sistema universitario romeno sia allo stesso livello di<br />

quello dell’Europa Occidentale, ma soltanto il 59% degli studenti é dello stesso avviso.<br />

Questa è una delle conclusioni dello studio “Sistema universitario romeno – le opinioni del<br />

corpo docenti e degli studenti”, pubblicato il 10 luglio 2007 dall’Organizzazione Soros<br />

<strong>Romania</strong>. Lo studio rappresenta un’analisi sulle percezioni di docenti e studenti, con<br />

riguardo al sistema universitario romeno, a cui hanno risposto oltre 1.000 professori e più<br />

di 1.100 studenti.<br />

Le domande vertevano principalmente sulll’organizzazione e il funzionamento del sistema<br />

universitario, sull’autonomia universitaria, sulla corruzione accademica e sul processo<br />

educativo. Circa il 40% dei professori ritiene che le università non godono di un’autonomia<br />

universitaria reale e che il Ministero dell’Istruzione detiene ancora una forma di monopolio<br />

sulle università del paese. Il sondaggio sottolinea un’anomalia per il funzionamento del<br />

sistema, ovvero che 4 professori su 10 hanno almeno un’altro posto di lavoro al di fuori<br />

dell’attività svolta all’interno dell’università. Nello specifico, circa la metà dei professori<br />

lavora nel settore della ricerca o insegna anche in altre università, mentre un terzo é<br />

impiegato come lavoratore dipendente o come datore di lavoro.<br />

Per quanto riguarda gli studenti, quasi un quarto lavora, mentre l’altra metà (il 43%)<br />

vorrebbero emigrare. Il profilo dello studente che ha maggiore fiducia nelle possibilità<br />

offerte dal sistema d’istruzione è il seguente: provenienza da famiglie con una buona<br />

educazione e una buona situazione economica, riceve una paga mensile consistente, studia<br />

in un’università di prestigio con più di 10.000 studenti ed è in un’anno di studio superiore.<br />

102<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Per contro, l’81% dei professori afferma che gli studenti arrivano all’università con una<br />

bassa preparazione dai licei e la metà dei professori sostiene che gli studenti sono ben poco<br />

interessati agli studi. Solo il 48% degli studenti e 28% dei professori considerano che il<br />

sitema universitario privato sia allo stesso livello di quello pubblico. Il 22% degli studenti di<br />

<strong>Romania</strong> dichiara che qualcuno dalla facoltà gli ha chiesto, almeno una volta, regali, soldi o<br />

servizi, e circa il 13% di questi ha ammesso di aver risposto a queste richieste, almeno una<br />

volta. Quasi la stessa percentuale di professori (il 23%) confessa che gli sono stati offerti<br />

soldi/regali/servizi dagli studenti, ma solo il 7% ammette di aver accettata (circa il 2% del<br />

totale dei professori).<br />

L’educazione dovrebbe essere uno dei settori prioritari delle politiche governative di ogni<br />

stato che aspira alla prosperità economica, all’avanzamento scientifico e tecnologico e allo<br />

sviluppo sostenibile. I professori del sistema superiore, attraverso le loro conoscenze e la<br />

dedizione nello svolgimento del loro lavoro, contribuiscono in parte alla realizzazione dei<br />

bisogni sopra menzionati. Un contributo essenziale arriva anche dai ricercatori dei settori<br />

tecnici e della sfera delle scienze umanistiche. Resta pero’ il fatto che la società romena il<br />

più delle volte scoraggia i giovani capaci a intraprendere una carriera nel settore<br />

dell’insegnamento o della ricerca presso istituzioni specializzate di <strong>Romania</strong>, a causa dei<br />

numerosi svantaggi e difficoltà con cui dovrebbero confrontarsi: attrezzature e<br />

documentazioni disponibili, status, stipendi, politiche educative, riconoscimenti e contatti<br />

con centri di prestigio dall’estero. Tutte questi aspetti incidono in modo quasi strutturale<br />

sulla scelta di molti giovani capaci di emigrare all’estero, una volta terminati i propri studi<br />

universitari.<br />

A livello di evoluzione storica, va fatta menzione di come la <strong>Romania</strong> abbia ereditato dal<br />

regime comunista (fino al 1989) un sistema con alti standard di insegnamento, che include<br />

esami d’ammissione per i licei e le università più rinomate, una partecipazione importante<br />

all’istruzione non obbligatoria e una pressione considerevole su scienza e tecnologia.<br />

Tuttavia, l’innovazione e la ricerca non erano molto incoraggiate, a cui va sommata la<br />

mancanza di flessibilità che ha portato alla cementificazione delle gerarchie, in particolare<br />

nel sistema d’istruzione superiore. Dopo la rivoluzione del 1989, le aree di conoscenza che<br />

hanno conosciuto uno sviluppo particolare sono state le scienze umanistiche e sociali, la<br />

giurisprudenza e l’economia, dal momento che il regime comunista le aveva praticamente<br />

estinte. Invece, i settori con una fama internazionale anteriore al 1989, continuano ancora<br />

oggi ad essere competitivi, a differenza di giurisprudenza ed economia, che nonostante il<br />

numero cospicuo di facoltà non riescono a pubblicare a livello internazionale. I laureati<br />

chiamati a lavorare nell’ “economia basata sulla conoscenza” devono poco alle università.<br />

Cosi come suggeriscono i gruppi focus organizzati, le conoscenze necessarie per ottenere il<br />

primo lavoro sono generalmente acquisite dagli studenti individualmente e constano di<br />

solito nelle conoscenze base come l’uso del computer e le capacità di comunicazione.<br />

Infatti, negli ultimi anni il numero degli studenti che ottengono il loro primo lavoro durante<br />

gli studi universitari è cresciuto in modo massiccio.<br />

Oggi, la <strong>Romania</strong> spende per l’istruzione, in proporzione, meno di ogni altro paese membro<br />

dell’UE, anche se si deve precisare che le spese sono aumentate negli ultimi anni. In ogni<br />

caso, permangono una serie di paradossi: esistono più università pro capite che negli Stati<br />

Uniti, ma meno studenti rispetto alla media europea, che comunque è inferiore a quella<br />

103<br />

5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE


degli Stati Uniti. Le università romene non entrano nel Top 500 Shanghai, benché un<br />

numero sempre maggiore di studenti romeni ottenga il diploma “magna cum laude” presso<br />

università riconosciute in Europa e negli Stati Uniti. In genere, le riforme del sistema<br />

educativo, si sono basate su principi normativi piuttosto che sulla comprensione della realtà<br />

e delle necessità economiche romene.<br />

Molti hanno cercato di cambiare il sistema, ma nonostante gli sforzi compiuti la qualità dello<br />

stesso é in continua flessione. Le difficoltà che incontra la riforma del sistema educativo<br />

romeno sono di varia natura: esiste un’alta presenza di professori semiqualificati che<br />

insegnano per uno stipendio misero, a cui non interessa preoccuparsi per un eventuale<br />

sviluppo professionale, molti studenti conseguono il diploma senza andare a scuola o<br />

all’università e per giunta le tesi di laurea possono essere acquistate “a un buon prezzo” su<br />

internet, producendo in questo modo un abbassamento della qualità dell’unico esame<br />

considerato serio.<br />

Dal momento che gli studenti romeni non vengono stimolati a investire nel processo<br />

d’istruzione, perché in buona parte gratuito e allo stesso tempo irrilevante per ottenere un<br />

posto di lavoro, si é diffusa una forma di apatia degli stessi, che non riescono ad essere<br />

critici rispetto al sistema in cui vivono, nonostante le pressioni del settore economico. Ne<br />

consegue che il settore dell’insegnamento universitario e quello della ricerca non risultano<br />

interessanti per i laureati, anche perché, fatta eccezione per i professori universitari a<br />

tempo pieno, gli stipendi sono inferiori ai 300 euro, e i nuovi arrivati non possono sperare a<br />

più della metà di questa somma. Inoltre, va fatta menzione di come il sistema sia quasi<br />

chiuso, e questo significa che un nuovo arrivato, a prescindere dalle sue performance, non<br />

potrà sperare di entrare nel sistema d’insegnamento romeno e costruirsi una carriera<br />

normale prima di molti anni.<br />

Nonostante tutte le difficoltà che il paese incontra nel settore della ricerca, ci sono pero’<br />

ancora persone impegnate nella realizzazione di ricerche e pubblicazioni, per quanto siano<br />

una minoranza, dal momento che gran parte di loro devono avere un secondo, forse anche<br />

un terzo lavoro per sopravvivere. A quanto esposto, aggiungiamo che la forte opposizione a<br />

un ambiente competitivo all’interno del sistema educativo romeno sia dovuto anche a causa<br />

di una serie di criticità correlate tra loro, che si aggiungono allo stato attuale dell’istruzione,<br />

del mondo universitario e della ricerca.<br />

Tabella 29. Problematiche del sistema dell’istruzione e dell’educazione<br />

Problema generale Problema dell’educazione<br />

Sviluppo ineguale in regioni rurali<br />

svantaggiate<br />

104<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />

Condizioni inadeguate di educazione in<br />

regioni rurali, che necessitano di grossi<br />

investimenti<br />

Bassa produttività Preparazione insoddisfacente della forza<br />

lavoro<br />

Presenza ridotta di certe industrie high<br />

tech<br />

Capacità ridotta in ricerca e innovazione<br />

istituzionalizzata<br />

Mancanza di capacità amministrative, Preparazione inadeguata per il management


assa capacità di assorbire i fondi UE nel settore pubblico, sia a livello primario<br />

che esecutivo<br />

Insufficienza della produttività economica,<br />

stipendi bassi<br />

Richiesta ineguale e spesse volte ridotta di<br />

alte qualificazioni<br />

Prevalenza di settori economici che<br />

richiedono molte conoscenze<br />

Fonte: Elaborazione FINCO<br />

4.2. Le priorità romene nella R&S e nell’Innovazione<br />

105<br />

5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE<br />

Mancanza di fondi per il finanziamneto di<br />

una formazione continua della forza lavoro<br />

Mancanza di motivazione per continuare gli<br />

studi. Migrazione dei cervelli<br />

Bassa creatività tecnologica<br />

Gli aggiustamenti del mercato economico dopo il 1990, volti all’incremento su larga scala di<br />

ridimensionamenti e ristrutturazioni, sono stati lenti, a causa del drastico declino del PIL<br />

che ha determinato una base lenta di crescita per il periodo 1996-99. Solo dal 2000 il PIL é<br />

cresciuto di 3 volte rispetto alla media europea, principalmente per effetto dei contributi<br />

forniti dal settore privato, dall’industria di trasformazione e dal settore dei servizi.<br />

Comunque ancora oggi, i livelli del PIL pro capite sono apprezzabilmente al di sotto della<br />

media dell’Unione Europea. Le esportazioni, pur molto cresciute, continuano a riflettere la<br />

resistenza della tradizione, infatti le industrie con laboratori intensivi continuano a<br />

competere sulla base dei bassi costi della produzione e all’interno delle stesse é spesso poco<br />

presente il vantaggio competitivo dato dalle nuove tecnologie.<br />

Questa situazione riflette un sistema in R&S e innovazione che ha attraversato un declino<br />

progressivo durante i primi anni del periodo della transizione, ed oggi, nonostante le recenti<br />

iniziative politiche, sta registrando un debole sviluppo. Per esempio, la condivisione della<br />

scienza e gli ingegneri laureati nella classe d’età 20-29 anni, sono meno della metà della<br />

media europea, mentre la percentuale di personale in R&S rispetto al totale della<br />

popolazione attiva é circa un quarto rispetto alla media UE. Inoltre, i fondi per R&S sono<br />

dello 0.4% del PIL, ma per il 2010, in conformità con gli impegni assunti coi parametri di<br />

Barcellona, il paese si é ripromesso di raggiungere il 3% del PIL in riferimento agli<br />

investimenti in R&S e innovazione, di cui l’1% proveniente dal settore pubblico e il 2% da<br />

quello privato. Comunque, la panoramica generale che caratterizza la <strong>Romania</strong> é molto<br />

diversa da quella di altri paesi europei, in cui é naturale che all’interno delle università vi sia<br />

una solida tradizione di ricerca di base e applicazioni di R&S al settore industriale. Al<br />

contrario, in <strong>Romania</strong> le università realizzano solamente una piccola parte della ricerca di<br />

base, a cui contribuiscono una struttura accademica e un largo ed eterogeneo insieme di<br />

istituti di ricerca, sprovvisti di risorse. Per quanto riguarda il settore industriale, va<br />

sottolineata l’assenza di una base in R&S e la carenza del settore medio-tech,<br />

principalmente a causa del basso livello delle performance innovative, che si riflette in una<br />

economia con industrie tradizionali ristrutturate e fondi indirizzati in attività che esulano<br />

dallo sviluppo di nuove industrie intensive in R&S e ad alto livello tecnologico.<br />

Stando ad un rapporto sulla Società Economica Romena, risulta che i bassi costi continuano<br />

ad essere la principale risorsa per la competitività del sistema produttivo nazionale. Ad oggi


in <strong>Romania</strong>, invece di puntare sull’innovazione dei prodotti e l’introduzione di nuove<br />

tecnologie, le nuove tecnologie vengono attuate grazie alle importazioni e investimenti<br />

diretti esteri nel settore tecnico. Ne consegue che la <strong>Romania</strong> rimane ancora ancorata a un<br />

regime tecnico-economico piuttosto arcaico, che non riesce a guardare pienamente al<br />

futuro. Infatti, nonostante l’economia romena si stia progressivamente allineando e<br />

integrando con i mercati europei, rimangono ancora dei grossi ostacoli da superare come:<br />

la disciplina finanziaria, la regolamentazione per il rafforzamento del mercato, le strutture<br />

regolatrici poco trasparenti e stabili, l’inefficienza dell’amministrazione pubblica, a cui si<br />

deve sommare un lento sviluppo infrastrutturale per una società basata sulla conoscenza,<br />

con un accesso a internet e un livello di investimenti in ICT molto al di sotto della media<br />

europea.<br />

Ne consegue che l’adesione del 1 gennaio 2007 ha lanciato le basi per una rivitalizzazione<br />

economica, grazie al Piano di Sviluppo Nazionale 2007-2013 per la ricerca e l’innovazione.<br />

Gli obiettivi perseguiti da tale piano, in accordo con l’Agenda di Lisbona riguardano i<br />

seguenti:<br />

- Sviluppo della competitività e delle capacità del sistema di R&S e innovazione;<br />

- Sviluppo dell’osservanza per prodotti e servizi degli standard ambientali e di qualità<br />

dell’Unione Europea;<br />

- Sviluppo delle infrastrutture economiche e delle condizioni a favore delle imprese, in<br />

particolare per le piccole e medie imprese;<br />

- Progresso in termini di sviluppo di una società dell’informazione, in cui si favoriscono le<br />

strutture broadband, i servizi pubblici di e-government, e-health ed e-learning.<br />

Perciò l’obiettivo é quello di puntare su R&S e innovazione in quanto chiavi della crescita<br />

economica e allo stesso tempo contenuti di un approccio nazionale che guarda alle risorse<br />

umane, alla scienza e all’industria. Per diventare realmente dinamica, con una società e<br />

un’economia orientata all’innovazione, la <strong>Romania</strong> ha l’obbligo di far fronte a una serie di<br />

sfide che mirino a:<br />

- Lo sviluppo di risorse umane scientifiche e tecnologiche;<br />

- La presenza di adeguate strutture nelle quali la quantità e la qualità delle attività di R&S<br />

possano essere estese e migliorate;<br />

- La sensibilizzazione delle industrie all’accesso e/o alle capacità di sviluppo in R&S;<br />

- Favorire la crescita della capacità industriale rispetto all’innovazione;<br />

- La creazione di tutti i meccanismi istituzionali e legislativi necessari per emergere e<br />

operare con successo nel mercato UE.<br />

La soluzione di tali criticità potrebbe essere favorita dall’avvicinamento della <strong>Romania</strong> alla<br />

realizzazione dell’impegno assunto con l’ingresso nell’UE, ovvero il traguardo del 3% del PIL<br />

in relazione ai fondi da destinare a R&S entro il 2010. Proprio il bisogno di soddisfare alcuni<br />

parametri di accesso, hanno influenzato gli sviluppi in R&S e innovazione in <strong>Romania</strong>,<br />

specialmente in riferimento all’adozione dei parametri UE, che si ritrovano tanto a livello<br />

europeo quanto a livello nazionale. I benefici più consistenti che ne sono derivati riguardano<br />

la convergenza coi livelli europei e la concorrenza dei ricercatori romeni in R&S. In questo<br />

106<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


contesto, una visione futura sostenibile prevede politiche miste compiute all’interno di una<br />

valutazione delle forze, delle debolezze dei sistemi innovativi individuali e analisi di<br />

fattibilità delle opportunità.<br />

Per la costruzione di questa visione futura, gli aspetti irrinunciabili sui quali il paese dovrà<br />

concentrarsi riguardano prima di tutto l’incremento di risorse per il settore in questione, in<br />

particolare investimenti a livello accademico, industriale e di istituti di ricerca, e la creazione<br />

di un senso di appartenenza ai processi oggetto di studio. Allo stesso tempo, sarà<br />

importante la presenza di esperti stranieri, sia nella formulazione delle visioni future che<br />

nella valutazione delle attività passate, delle sfide, delle debolezze e delle opportunità<br />

attuali. Un altro aspetto importante da potenziare riguarda infatti il monitoraggio e la<br />

valutazione dei progetti individuali in R&S mediante rapporti tecnici preparati da esperti<br />

esterni, nelle varie aree tematiche.<br />

Altrettanto importante risulta la scelta di appropriati percorsi di sviluppo. Per quanto<br />

riguarda la <strong>Romania</strong>, l’approccio adottato é stato quello di uno sviluppo di più capacità<br />

contemporaneamente (sviluppo di risorse umane, crescita delle capacità in R&S,<br />

miglioramento delle performance innovative industriali). Un’alternativa al sistema di<br />

innovazione multipla sopra descritto é quello di sviluppare politiche olistiche in un limitato<br />

numero di aree di interesse, generalmente quelle in cui ad esempio l’industria necessita di<br />

un incremento delle performance per rispondere ai criteri europei di qualità dei prodotti e<br />

agli standard ambientali.<br />

Un’ulteriore elemento che richiede un intervento diretto riguarda le risorse umane, data<br />

l’attrattività di lavori di ricerca da parte di accademici, visto che questi ultimi coprono anche<br />

ruoli educativi, formando a livello scientifico e tecnologico il personale di domani.<br />

La sfida più impegnativa a cui deve provvedere la <strong>Romania</strong>, rimane però il settore<br />

industriale, dove risulta prioritario lo stimolo di attività in R&S e Innovazione rispetto<br />

all’ambito manifatturiero e dei servizi, attraverso una forma di persuasione sull’importanza<br />

di compiere R&S all’interno delle aziende, anche mediante misure politiche dirette.<br />

Alla lista sopra riportata é possibile poi aggiungere due interventi secondari: l’adattamento<br />

all’economia mercato e il sistema di governance per R&S e Innovazione. Per quanto<br />

concerne l’adattamento all’economia di mercato, é richiesto un potenziamento della<br />

struttura legale e delle istituzioni necessarie per l’effettivo funzionamento dell’economia di<br />

mercato e d’integrazione all’UE, al fine di garantire sistemi innovativi ben funzionanti.<br />

Infine, il sistema di governance per R&S e innovazione in <strong>Romania</strong>, costituito dal Ministero<br />

per l’Educazione e la Ricerca, il Ministero per l’Economia e il Commercio e altri corpi<br />

interministeriali, necessita invece di una più chiara e trasparente divisione delle<br />

responsabilità ad opera delle varie entità operanti, al fine di assicurare politiche compatibili<br />

nelle varie aree di interesse.<br />

4.3. Il piano nazionale per la ricerca e lo sviluppo 2007-2013<br />

4.3.1. Il contesto interno<br />

107<br />

5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE


Il sistema romeno di RSI ha attraversato un periodo molto difficile dopo il 1989: gli esigui<br />

investimenti e i ritardi nelle ristrutturazioni hanno permesso solo una parziale connessione<br />

della ricerca col mercato globale legato a scienza e tecnologia. Il fragile tessuto<br />

imprenditoriale non poteva ancora esercitare una reale domanda nell’innovazione.<br />

Praticamente isolato, il frammentato settore di R&S, ha cercato di sopravvivere con le sue<br />

componenti col minimo delle risorse, soprattutto attraverso fondi pubblici, entro sistemi<br />

formali ed autarchici.<br />

A causa del cronico stato di sottofinanziamento, il numero dei ricercatori si é ridimensionato<br />

drasticamente dal 1990 al 2004 e, allo stesso tempo, l’età media degli scienziati é<br />

aumentata. La bassa attrattività della carriera di ricercatore ha determinato una perdita<br />

qualitativa delle risorse umane e ha disincentivato i giovani dall’intraprendere la carriera di<br />

ricercatore. Allo stesso tempo, diversi rinomati ricercatori hanno scelto di lasciare il paese.<br />

La principale causa di questa bassa attrattività sembra risiedere nei bassi stipendi dei<br />

ricercatori, anche se le ragioni sono più complesse e sono connesse ai ritardi della riforma<br />

istituzionale, alla povera qualità delle infrastrutture in R&S, all’assenza di un sistema di<br />

valutazione che incentivi e compensi le performance reali, ma soprattutto alla mancanza di<br />

chiarezza e trasparenza in relazione alla carriera professionale. La <strong>Romania</strong> gode tuttavia<br />

ancora di un buon potenziale di risorse umane e di una lunga tradizione in diverse aree di<br />

scienza e tecnologia, per le quali si stanno creando le basi per il riconoscimento della qualità<br />

della ricerca e per il giusto stimolo del loro sviluppo.<br />

Il livello dei fondi pubblico ha avuto un impatto negativo sul mantenimento e sullo sviluppo<br />

delle infrastrutture di ricerca necessarie per una ricerca avanzata. Negativo anche l’impatto<br />

sui risultati a livello internazionale e sulla risoluzione di problemi complessi di interesse<br />

nazionale nel settore economico e sociale.<br />

Tale impatto negativo si È riflesso principalmente sulla cooperazione internazionale e sulla<br />

partecipazione a progetti di reti europee di ricerca, generando di conseguenza una forma di<br />

isolamento che disconnette la <strong>Romania</strong> dai target europei di ricerca e che riduce l’accesso a<br />

prodotti e tecnologie ad alto valore aggiunto, necessari per l’industria e i servizi romeni. Il<br />

basso grado di utilizzo é anche dovuto alla ridotta capacità di offrire i servizi richiesti,<br />

specialmente agli operatori economici.<br />

I modesti risultati e i fallimenti nella cooperazione internazionale sono dimostrabili<br />

dall’esiguo numero di articoli pubblicati sulle principali riviste scientifiche, dalle citazioni di<br />

risultati scientifici pubblicati da autori romeni, e dall’insufficiente interesse per la protezione<br />

della proprietà intellettuale. Il limitato numero di patenti applicative con autori romeni, a<br />

livello nazionale e internazionale, confermano questa situazione. Malgrado il sistema RSI<br />

non sia riuscito a dare vita ad esempi significativi nel trasferimento dei risultati della ricerca<br />

nel campo sociale ed economico, tale sistema ha saputo preservare e far crescere attori (tra<br />

cui università, istituti, gruppi di ricerca) con una chiara visibilità internazionale, che<br />

potrebbero diventare (o lo sono già) poli di eccellenza.<br />

Il progetto base finanziato a livello nazionale, lanciato nel 1995 ed esteso nel 1999, ha<br />

generato, grazie alla competizione tra ricercatori, un miglioramento delle performance e un<br />

cambiamento di attitudini in relazione all’accesso alle risorse. I criteri di valutazione si sono<br />

108<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


sempre più diretti alla valutazione delle performance scientifiche dei ricercatori (articoli<br />

nelle principali pubblicazioni internazionali, citazioni in riviste, articoli presentati alle migliori<br />

conferenze scientifiche conferenti un alto prestigio professionale, patenti, partecipazioni a<br />

progetti aggiudicati attraverso la competizione internazionale) e alla valutazione delle<br />

novità e della credibilità delle migliori proposte di ricerca, con impatto sulla conoscenza. A<br />

questi, si aggiungono i criteri di selezione per le infrastrutture necessarie allo stabilimento e<br />

allo sviluppo di gruppi di ricerca di visibilità internazionale, che offrono gli adeguati<br />

strumenti per preparare i giovani ricercatori al dottorato e a programmi post dottorato.<br />

A partire dal 2005, il framework dei fondi pubblici nazionali in R&S hanno subito un<br />

cambiamento radicale, assieme al primo sostanziale incremento della porzione di PIL rivolto<br />

a tale settore. Infatti, la fetta di PIL relativa alle spese pubbliche allocate in ricerca e<br />

sviluppo é duplicata tra il 2005 e il 2006, con l’obiettivo conseguente di un aumento dell’1%<br />

per il 2010.<br />

Il CEEX (programma in ricerca d’eccellenza, avviato nel 2005 dall’Autorità Nazionale per la<br />

Ricerca Scientifica) ha contribuito direttamente alle spese pubbliche per la ricerca, al fine di<br />

garantire lo sviluppo dell’Area di Ricerca Romena e di preparare la Comunità romena di R&S<br />

a partecipare al programma di ricerca dell’Unione Europea, FP7, per il periodo 2007-2013.<br />

Nel programma CEEX, le priorità dei fondi pubblici in R&S erano quelli del FP7. I progetti si<br />

sono concentrati sulla creazione di potenti consorzi, sulla promozione della ricerca<br />

interdisciplinare, lo sviluppo delle risorse umane, la promozione internazionale del sistema<br />

romeno in RSI e, infine, nel rafforzamento e nello sviluppo di infrastrutture per la<br />

valutazione di conformità e per la certificazione. Il programma garantisce la convergenza<br />

con il livello europeo, ma non si concentra sugli investimenti pubblici. L’impatto del CEEX<br />

sulla crescita delle spese private in R&S per il momento non é ancora stato stimato.<br />

In un contesto più ampio, la cultura dell’innovazione é ancora bassa, sia nel settore<br />

aziendale che nell’ambiente accademico. Il livello di innovazione delle imprese non é stato<br />

sufficientemente supportato da un sistema di trasferimento della tecnologia, ed ancora<br />

peggiore potrebbe rivelarsi la sua assenza. Il livello complessivo delle attività interne in<br />

ricerca e sviluppo non é conosciuto con precisione, soprattutto a causa dei disincentivi alle<br />

spese registrate. Dall’altro lato, va fatta menzione di diversi esempi di grandi aziende che<br />

hanno aperto centri di ricerca e hanno sviluppato servizi di high-tech in <strong>Romania</strong>, dato di<br />

fatto da tenere in considerazione per gli obiettivi che questa strategia intende perseguire.<br />

Per quanto riguarda l’interazione con l’ambiente internazionale, i consistenti ritardi<br />

tecnologici rispetto ai paesi sviluppati incentivano l’importazione in tecnologia, non<br />

nell’innovazione. Inoltre, il rischio che multinazionali, che acquistano o sviluppano impianti<br />

di produzione in <strong>Romania</strong>, vengano solo per delocalizzare le loro attività di ricerca é ben<br />

conosciuto. Il costo più accessibile delle attività di ricerca in <strong>Romania</strong> potrebbe essere un<br />

vantaggio nel breve termine, ma genera un ulteriore rischio in relazione alla “fuga dei<br />

cervelli” in un contesto globalizzato.<br />

L’alta concentrazione di istituti in RSI e di imprese nelle principali città e il livello della<br />

ricerca nelle università, lontane dal loro potenziale stimato, sono le cause determinanti delle<br />

109<br />

5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE


disparità regionali nell’assorbimento dei fondi pubblici in R&S. Eppure, il sistema in RSI ha<br />

reali opportunità per il periodo 2007-2013. L’integrazione nell’UE ha creato forti pressioni in<br />

direzione della competitività attraverso l’innovazione, e la prematura crescita economica<br />

potrebbe supportare il miglioramento del settore privato in questo ambito. Di conseguenza,<br />

sono molto importanti per il perseguimento di tali risultati l’impegno politico dell’1% del PIL<br />

per le spese pubbliche in R&S e il maggiore impegno in relazione alla risposta della <strong>Romania</strong><br />

alla strategia di Lisbona. I Fondi Strutturali mirano a rinnovare e far crescere le risorse<br />

umane, sono complementari agli investimenti pubblici nell’istruzione terziaria e nella<br />

ricerca, e avranno un ruolo importante per lo sviluppo economico e sociale del paese, oltre<br />

che per la riduzione delle disparità regionali. L’attuale strategia propone un contributo<br />

essenziale per stabilizzare la conoscenza nelle varie regioni della <strong>Romania</strong>.<br />

Il sistema dell’istruzione, per il suo contributo allo sviluppo degli interessi in ricerca e<br />

innovazione da parte di giovani talenti, é una componente complementare al sistema della<br />

ricerca e essenziale. Partendo dal background nazionale e internazionale, la trasformazione<br />

in accordi a lungo termine del sistema in RSI richiede risposte alle seguenti sfide:<br />

- Lo sviluppo del capitale umano in RSI per soddisfare i bisogni della competitività,<br />

- L’aumento dell’attrattiva per la carriera di ricercatore in modo da raccogliere nuove leve e<br />

dottorandi nelle università e negli istituti pubblici di ricerca,<br />

- La riduzione della frammentazione a mezzo di incentivi alla cooperazione negli ambienti<br />

ad alta competitività,<br />

- Attenzione in termini di investimento per la ricerca pubblica e orientamento degli<br />

investimenti in RSI verso quelle performance che risolvano le richieste di rilevanza<br />

nazionale o con diretta applicazione nella pratica economica e sociale,<br />

- Sviluppo di infrastrutture adeguate in RSI e un incremento nel grado del loro utilizzo,<br />

- Un miglioramento nel tasso di successo nei progetti internazionali e un aumento nel<br />

ritorno degli investimenti comunitari nei principali programmi e nello sviluppo della<br />

cooperazione internazionale.<br />

Con la strategia in RSI 2007-2013, la <strong>Romania</strong> intende raggiungere la media europea per<br />

gli indicatori basilari descriventi la struttura e le performance della ricerca, il sistema di<br />

sviluppo e innovazione, lanciando le basi per una futura attenzione a settori di nicchia, dove<br />

la <strong>Romania</strong> avrebbe un buon potenziale. Intanto, la strategia intende supportare lo sviluppo<br />

sociale ed economico del paese, con la reale opportunità di creare un’economia basata sulla<br />

conoscenza, competitiva a livello globale.<br />

4.3.2. Le priorità degli investimenti pubblici in ricerca e sviluppo<br />

Come da politiche settoriali, la <strong>Romania</strong> appoggerà quelle misure che rispondano a chiari<br />

problemi identificati all’interno di priorità pubbliche in ricerca e sviluppo. Le priorità degli<br />

investimenti pubblici in R&S riflettono il risultato di un esercizio esplorativo, il primo<br />

esercizio previdenziale in scienza e tecnologia, svolto dal novembre 2005 al giugno 2006,<br />

che ebbe un certo impegno e una certa risonanza nazionale. Esistono 9 ambiti prioritari,<br />

aventi un buon potenziale, su cui bisogna insistere per il progresso economico e sociale, e<br />

ciascuno comprende diverse tematiche prioritarie.<br />

110<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


La ricerca avanzata guarda verso direzioni strategiche e tecnologiche volte a risolvere<br />

problemi particolari, che presentano potenziali implicazioni in termini di innovazione. Gli<br />

investimenti pubblici considerano infatti lo sviluppo della conoscenza solo in relazione ai<br />

bisogni sociali ed economici, per una maggiore capacità innovativa. In quest’ottica,<br />

l'innovazione che riconosce l’importanza di un un'economia basata sulla conoscenza<br />

incentiva la creazione e la preservazione di un solido dialogo tra scienza, tecnologia e<br />

società, soprattutto nei settori finanziario, politico e dell'informazione.<br />

Lo sviluppo dei poli di eccellenza punterà su 9 aree prioritarie, a mezzo di un processo<br />

graduale e basato sulla competizione. Gli investimenti pubblici si concentreranno sui<br />

progetti aventi un maggiore impatto e su quelli che prestano attenzione allo sviluppo<br />

infrastrutturale e di quelle strutture che, in certe aree tematiche, possono offrire i migliori<br />

risultati.<br />

Lo svolgimento di progetti così complessi richiede un marcato sforzo manageriale in<br />

relazione all'organizzazione delle attività di R&S, ai contratti manageriali, all’organizzazione<br />

finanziaria e alla gestione dei diritti di proprietà intellettuale. La ricerca professionalizzata<br />

all’interno di università, istituti di R&S pubblici e non-profit, si concentrerà sulla<br />

cooperazione e il trasferimento di conoscenza, attraverso gli incentivi derivanti dalla<br />

partecipazione ad organizzazioni europee e internazionali.<br />

Per quanto riguarda lo sviluppo di mezzi sperimentali in supporto alla ricerca applicata,<br />

saranno favorite solamente quelle cooperazioni garantite tra enti di ricerca e beneficiari.<br />

Tuttavia, gli investimenti in attrezzature, con riguardo per quelle più costose, dovranno<br />

tenere in considerazione alcuni fattori, quali il potenziale di utilizzo, la presenza di risorse<br />

umane competenti e la complementarietà con i mezzi esistenti a livello europeo.<br />

In relazione allo sviluppo delle risorse umane nel contesto delle priorità nazionali, i punti sui<br />

quali il governo intende investire riguardano: l'assunzione di esperti preparati che<br />

rimangano al passo con gli sviluppi tecnici globali (in particolare attraverso esperienze di<br />

tirocinio nazionali e internazionali), la costituzione di poli di eccellenza nella forma delle reti<br />

di ricerca interdisciplinare, e, in particolare, la nascita di centri di competenza. Per evitare<br />

problemi legati alla burocrazia e ai formalismi di alcune entità, é stata pensata una strategia<br />

del finanziamento graduale. Le aree prioritarie di intervento sono le seguenti:<br />

Tecnologie della società dell’informazione<br />

Le tecnologie della società dell’informazione sono un supporto trasversale per tutti i settori<br />

economici e un settore industriale straordinariamente dinamico. Tuttavia, l’iniziativa i2010<br />

- Una Società Europea dell’Informazione per la crescita e l’impiego - raccomanda agli stati<br />

membri di raddoppiare le spese per la ricerca in ITC. Esiste comunque un divario di diversi<br />

anni tra la <strong>Romania</strong> e l’UE in riferimento alla società dell’informazione, nonostante il settore<br />

del software abbia dimostrato di essere molto attivo, tanto da diventare uno dei settori<br />

economici più competitivi a livello europeo.<br />

In accordo con gli obiettivi della strategia nazionale di export in riferimento alle aree di ITC.<br />

L'obiettivo delle istituzioni per il periodo 2007-2013, in relazione alle attività di design e<br />

111<br />

5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE


innovazione, e' quello di incrementare la capacità della tecnologia dell'informazione in RSI,<br />

al fine di rispondere ai bisogni del settore industriale romeno, che necessita di nuovi beni e<br />

servizi ad alto valore aggiunto per rispondere alle esigenze e alle tendenze espresse dai<br />

consumatori su scala globale. In aggiunta, la ricerca supporterà il progresso del settore ITC<br />

riducendo il gap esistente nello sviluppo della società dell’informazione romena.<br />

Gli obiettivi della ricerca puntano al miglioramento e allo sviluppo tecnologico e delle<br />

strumentazioni per raggiungere: sistemi IT effettivi, aperti, eterogenei e graduati,<br />

applicazioni con una buona connessione tra utenti e risorse, lo sviluppo delle tecnologie di<br />

supporto necessarie al radicamento di infrastrutture di comunicazione nazionale integrata,<br />

lo sviluppo di metodi e sistemi di intelligenza artificiale, la produzione di beni basati sulla<br />

ricerca in nanoelettronica, micro e nonosistemi, in una gamma di componenti e sistemi<br />

intelligenti.<br />

Energia<br />

Il settore energetico in <strong>Romania</strong>, parte integrante delle infrastrutture, influenza in modo<br />

massiccio lo sviluppo nazionale economico e sociale. L'Unione Europea ha presentato gli<br />

obiettivi rispetto ai quali, entro il 2010, il 21% dell'energia elettrica erogata dovrà provenire<br />

da risorse rinnovabili. Nel contempo, dovrà verificarsi una riduzione del 9% in relazione<br />

all'intensità energetica. Rispetto alla realtà europea, il documento della politica energetica<br />

romena per il periodo 2006-2009 dichiara che l'intensità energetica in <strong>Romania</strong> e' quattro<br />

volte superiore rispetto alla media europea, nonostante il paese goda di un cospicuo<br />

potenziale di risorse rinnovabili, quali energia idroelettrica, solare, eolica, geotermica e<br />

attraverso l'utilizzo di biomasse. Per la riduzione di questo divario con il resto d'Europa e<br />

per mantenere gli impegni assunti con la firma del trattato di Adesione, la <strong>Romania</strong> dovrà<br />

ricorrere a misure complemetari all'azione di "Incremento dell'efficienza energetica e allo<br />

sviluppo sostenibile dei sistemi energetici" prevista dalla Strategia Nazionale direferenza<br />

2007-2013.<br />

Gli obiettivi della ricerca per il periodo 2007-2013 in relazione a design, ai prodotti e alle<br />

tecnologie di varia natura, rispondenti da un lato alle necessità energetiche e dall'altro ai<br />

prezzi competitivi, riguardano l'uso di nuove risorse energetiche, la necessità di una<br />

crescente esperienza tecnologica e la promozione del traferimento di conoscenza e<br />

tecnologia nel settore in questione, in modo da soddisfare le esigenze energetiche di<br />

un’economia moderna, basata su alti standard di vita e sul principio dello sviluppo<br />

sostenibile.<br />

Ambiente<br />

Lo sviluppo economico genera una pressione ambientale enorme, e lo sviluppo economicoindustriale<br />

di un paese richiede soluzioni tecniche sempre più complesse per la protezione<br />

ambientale, tanto da diventare anch’essa industria. L’innovazione potrebbe contribuire a<br />

una riduzione dell’inquinamento e al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Protocollo di<br />

Kyoto, per i quali la <strong>Romania</strong> si é impegnata alla riduzione dell’8% delle emissioni di gas<br />

serra per il periodo 2008-2012 (rispetto al dato del 1989). La ricerca in relazione alle<br />

influenze dei cambiamenti climatici sarà supportata, come previsto, dalla Strategia<br />

112<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Nazionale per la gestione del rischio di alluvioni. Inoltre, ricerca e sviluppo sarebbero in<br />

grado di contribuire al raggiungimento degli obiettivi previsti dalla Strategia Nazionale per<br />

la gestione dei rifiuti.<br />

Gli obiettivi di ricerca e sviluppo per il periodo 2007-2013 riguardano:<br />

- lo sviluppo di prodotti “puliti” e di processi tecnologici applicabili alle costruzioni, ai<br />

trasporti e alla produzione energetica, assieme alla creazione di meccanismi economici e<br />

sociali necessari alla loro implementazione;<br />

- lo sviluppo di tecnologie ambientalmente efficienti per lo smaltimento dei rifiuti, usando le<br />

analisi del ciclo di vita dei prodotti per la riduzione dell’impatto ambientale;<br />

- un maggior supporto scientifico e tecnologico per la preservazione, la ricostruzione e il<br />

rafforzamento della diversità biologica ed ecologica;<br />

- stimolare una corretta gestione della terra, per uno sviluppo socio-economico sostenibile.<br />

Salute<br />

La salute é una dimensione dal particolare impatto sociale, in relazione sia all’incremento<br />

della qualità della vita che al contributo per il livello di impiego della popolazione. La<br />

proporzione ancora rilevante della spesa pubblica per assicurare la qualità della vita a<br />

pazienti cronici (cardiovascolari, celebrali, degenerativi) preme molto sull’attività di ricerca,<br />

con una serie di obiettivi precisi. Il raggiungimento di tali obiettivi di “ricerca applicata” é<br />

impossibile senza un adeguato sviluppo della ricerca riguardante i fondamentali processi<br />

biopsicologici. Gli obiettivi della ricerca biomedica per il 2007-2013 in <strong>Romania</strong><br />

corrispondono in gran parte agli obiettivi europei e internazionali e riguardano sempre più<br />

l’integrazione agli standard della ricerca europea. Per raggiungere il livello europeo di<br />

competitività, il bisogno prioritario per la ricerca romena riguarda lo sviluppo, nel piu’ breve<br />

tempo possibile, di aree tematiche di ricerca in cui esistono risorse umane e materiali tali da<br />

aver raggiunto risultati riconosciuti a livello internazionale. Per rendere la ricerca più<br />

effettiva, di particolare importanza rimane lo sviluppo delle infrastrutture, delle risorse<br />

umane e della comunicazione, ma soprattutto un’attenta scelta delle direzioni di ricerca.<br />

Per il periodo 2007-2013, la ricerca sarà orientata verso lo sviluppo di sistemi di conoscenza<br />

di biologia umana integrata, allo studio di meccanismi di adattamento del corpo umano ai<br />

fattori ambientali biologici e psicologici, ai metodi di investigazione e di intervento basati<br />

sulla medicina molecolare e cellulare, allo studio di genoma e proteomica. Si punterà poi<br />

allo sviluppo di terapie moderne in direzione della chimica, della genetica e del supporto<br />

cellulare, e alla loro standardizzazione ai parametri biomedicali, allo sviluppo di una<br />

macchina per la mente per aiutare la ricerca nelle malattie neurologiche, al rafforzamento di<br />

nuovi metodi di prevenzione e intervento a livello nazionale.<br />

Agricoltura, sicurezza del cibo e salute<br />

L’agricoltura romena e l’industria alimentare denotano un potenziale non indifferente. La<br />

<strong>Romania</strong> é ai primi posti in Europa per la produzione agricola e per gli ettari di terra<br />

coltivabile e, nonostante circa il 40% della popolazione attiva lavori in agricoltura, il suo<br />

contributo al PIL é pari solo al 13-15%. Contemporaneamente, sono 14.500 le aziende che<br />

113<br />

5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE


operano in <strong>Romania</strong> nel settore agroalimentare (5% della forza lavoro). L’agricoltura<br />

romena dovrebbe essere economicamente sostenibile, rispondendo alle richieste in<br />

relazione alla salute e all’alta qualità del cibo, garantendo, nel contempo, la preservazione e<br />

la riabilitazione delle risorse naturali. La ricerca scientifica in agricoltura deve offrire prodotti<br />

e materie prime di alta qualità, tecnologie e conoscenze adeguate, contribuendo così alla<br />

promozione di una agricoltura sostenibile e allo sviluppo rurale, per una sempre maggiore<br />

sicurezza del cibo in accordo con le richieste del mercato. Viste le circostanze, obiettivo<br />

della ricerca scientifica nel settore é quello di sviluppare tecnologie per tutta la catena<br />

alimentare (dal suolo al consumatore – “dalla fattoria alla forchetta”), a mezzo di soluzioni<br />

scientifiche e concetti che rispettino i principi dell’agricoltura sostenibile e che assicurino la<br />

nutrizione appropriata e la sicurezza del cibo.<br />

Biotecnologie<br />

La biotecnologia segnerà il 21° secolo attraverso il suo impatto sullo sviluppo della<br />

conoscenza e sulla qualità della vita. La ricerca punterà a decifrare i meccanismi cellulari, a<br />

comprendere l’intelligenza naturale e a interfacciarsi in modo effettivo con la natura.<br />

Partendo dalle richieste nel settore dell’alimentazione alla cura della salute umana, la<br />

biotecnologia offrirà chiari strumenti e tecnologie per uno sviluppo sostenibile delle specie<br />

umane. L’industria alimentare, agricola, ambientale, farmaceutica e della salute,<br />

generalmente beneficiano della ricerca inter e transdisciplinare nel campo delle<br />

biotecnologie.<br />

La ricerca nel campo della biotecnologia e della bioingegneria aprirà nuove frontiere della<br />

conoscenza rispetto ai meccanismi di vita riguardanti i sistemi delle nuove bioingegnerie,<br />

sistemi intelligenti e cognitivi, per modellare, gestire e monitorare processi complessi.<br />

L’interazione della biotecnologia con i principali campi della conoscenza genererà un nuovo<br />

filone di ricerca interdisciplinare, con maggiore impatto sullo sviluppo sostenibile globale.<br />

Le principali aree di ricerca in biotecnologia, dato l’attuale livello di conoscenza, puntano a:<br />

- Realizzazione di nuove medicine dalla massima efficacia e dai minimi effetti collaterali;<br />

- Preparazione di protocolli diagnostici e di trattamenti medici con un impatto sullo stato<br />

della salute e sulla crescita dell’aspettativa di vita;<br />

- Sviluppo di nuove tecnologie per produrre cibi con massima sicurezza per la salute;<br />

- Progettazione e sviluppo di tecnologie avanzate nel campo dei prodotti farmaceutici e dei<br />

gruppi biocatalitici, e per la realizzazione di nuovi enzimi e micro organismi;<br />

- Ricerca e sviluppo di sistemi bioinformatici per modellare e monitorare l’attività cellulare e<br />

i meccanismi di processo a livello bilogico, incluso il livello cognitivo.<br />

Materiali innovativi, processi e beni<br />

Per raggiungere un grado di competitività basato sui fattori (laboratorio, risorse naturali) e<br />

sulle innovazioni, bisogna sviluppare delle capacità di ricerca nelle aree high-tech un alto<br />

valore aggiunto, con un potenziale tale da incoraggiare le esportazioni e migliorare altri<br />

settori produttivi. Le aree che appartengono a questa categoria sono le seguenti: materiali<br />

avanzati, tecnologie avanzate per la gestione del processo manageriale, tecnologie e<br />

114<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


prodotti ad alta precisione meccanica, sistemi di meccatronica e prodotti innovativi e<br />

tecnologie nei trasporti.<br />

Gli obiettivi della ricerca per il periodo 2007-2013 prevedono il rafforzamento per lo<br />

sviluppo di nuovi materiali avanzati (in grado di offrire un prodotto migliorato) e<br />

attrezzature di performance.Si punta poi a un incremento della competitività di beni e<br />

processi attraverso: disegni integrati e automatizzati, lo sviluppo di nuove tecnologie di<br />

prodotti ad alta precisione meccanica e con sistemi di meccatronica competitivi sul mercato<br />

internazionale. Inoltre, si mira a migliorare l’efficacia e l’efficienza del sistema di trasporto<br />

attraverso la performance delle sue componenti (infrastrutture, mezzi di trasporto,<br />

computer) ottenibili mediante lo sviluppo di tecnologie in accordo con le caratteristiche<br />

temporali e spaziali della domanda nel settore e attraverso l’intermodalità quale soluzione<br />

all’integrazione.<br />

Spazio e sicurezza<br />

La ricerca e lo sviluppo tecnologico nel settore aerospaziale e della sicurezza in <strong>Romania</strong><br />

sono caratterizzate da un carattere profondamente interdisciplinare, il cui sviluppo ed<br />

allineamento agli standard qualitativi internazionali sono generati sia dagli sviluppi<br />

tecnologici che dalla riconfigurazione geopolitica della sicurezza globale degli ultimi anni.<br />

In <strong>Romania</strong>, l’esistenza del settore, significativo per le applicazioni industriali, tecnologiche<br />

e per gli input di ricerca, ha suscitato l’interesse dei paesi dell’ESA (Agenzia Spaziale<br />

Europea) e delle organizzazioni Euro-Atlantiche, guida per un orientamento effettivo nel<br />

lungo termine per lo sviluppo di ricerca e tecnologia. La Strategia Spaziale Europea,<br />

connessa alla politica di difesa e sicurezza comune, implica la connessione del programma<br />

spaziale europeo al Trattato Costitutivo e ai fondi del Programma Strutturale nr.7 per la<br />

Ricerca e lo Sviluppo Tecnologico dell’UE, in connessione con l’ESA e l’EDA. Inoltre il<br />

contributo per lo sviluppo della scienza e i risultati in strumentazioni e tecnologie hanno<br />

contribuito alla formazione di un mercato specializzato per le istituzioni pubbliche e per le<br />

applicazioni ai servizi commerciali (come il posizionamento, la navigazione, l’informazione<br />

geografica, la sicurezza personale, l’industria aeronautica e i settori del traffico aereo).<br />

I programmi europei GMES (Monitoraggio Globale per l’Ambiente e la Sicurezza), Galileo<br />

(navigazione satellitare) e LPIS (controllo del sottosuolo agricolo attraverso informazioni<br />

aerospaziali) offrono supporto e sono oggetto di sempre nuove ricerche. Gli obiettivi della<br />

ricerca includono la ricerca esplorativa, le applicazioni delle tecnologie spaziali e di<br />

sicurezza, attraverso lo sviluppo di tecnologie di nicchia per i bisogni nazionali. Obiettivi<br />

specifici perseguiti dalla ricerca multidisciplinare si rivolgono all’uso e allo sviluppo,<br />

coerentemente alle strategie nazionali ed europee, dello spazio, delle tecnologie<br />

aerospaziali e di sicurezza.<br />

Ricerca su tematiche socioeconomiche e umanitarie<br />

Lo crescita e lo sviluppo a medio e lungo termine di un paese in transizione va al di là delle<br />

evoluzioni tecnologiche e dei beni strumentali, dell’elaborazione di concetti e approcci per<br />

un trattamento equo dei cittadini. Dipende infatti anche dall’uso ottimale delle risorse per la<br />

115<br />

5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE


sostenibilità dei suoi sottosistemi. La <strong>Romania</strong>, impegnata nel percorso di convergenza<br />

socioeconomica con l’UE, ha bisogno anche del contributo delle scienze socioeconomiche<br />

per assicurare un rapido aggiustamento del sistema educativo, della qualità della vita<br />

(nell’impiego e delle abitazioni), dell’organizzazione culturale e di una adeguata capacità di<br />

assorbimento tecnologico. Nel periodo 2007-2013, la ricerca nel settore sociale dovrà<br />

identificare e risolvere le principali richieste sociali nel campo dell’educazione, delle<br />

abitazioni e dell’impiego per la preparazione e l’implementazione di progetti di sviluppo a<br />

livello locale, comunitario, nazionale e regionale, basati su un miglioramento del welfare. La<br />

ricerca settoriale dovrà poi preparare una serie di modelli per la riduzione delle disparità<br />

sociali e regionali, per l’uso e lo sviluppo del patrimonio culturale nazionale, con impatto sul<br />

turismo culturale e sul settore delll’industria creativa, analizzando le tecnologie di impatto<br />

culturale e sociale, in particolare quelle relative alla comunicazione. Vanno poi elaborati<br />

tutta una serie di modelli di gestione, di marketing e di sviluppo d’impresa (per<br />

un’organizzazione aziendale piu’ competitiva), identificando i problemi micro, medio e<br />

macroeconomici della <strong>Romania</strong> in relazione all’internazionalizzazione.<br />

Riassumendo quindi, le direttrici d’azione strategiche, resta inteso che bisogna:<br />

- concentrare gli sforzi della ricerca in direzione di problemi chiaramente identificati,<br />

attraverso la presa di coscienza della domanda rappresentativa di progetti in RSI, in<br />

particolare la domanda privata, come quella delle autorità pubbliche, nazionali e regionali;<br />

- dare supporto alla concentrazione delle risorse in RSI (umane, infrastrutturali,<br />

organizzative) nei poli di eccellenza, enti in grado di competere a livello internazionale e<br />

di coinvolgere le compagnie romene in attività di ricerca;<br />

- fornire incentivi per mantenere in vita strutture di cooperazione al di fuori dell’orizzonte di<br />

un singolo progetto, costituendo entità dedicate.<br />

116<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


5. Il sistema nazionale per la ricerca e l’innovazione<br />

5.1. Il sistema nazionale per la promozione della ricerca e lo sviluppo<br />

Il sistema nazionale di innovazione è composto dalle seguenti istituzioni:<br />

1. Commissioni Parlamentari - Le Commissioni per Istruzione, Scienza, Gioventù e<br />

Sport del Senato e della Camera dei Deputati hanno la funzione di mettere a confronto e<br />

in seguito approvare progetti di legge, anche in relazione a settori legislativi di altra<br />

natura ugualmente collegati alla materia in questione.<br />

2. Governo – Il Consiglio Nazionale per le Politiche scientifiche e tecnologiche é l’ente<br />

governativo più rilevante per la gestione e il coordinamento di tali politiche. Presieduto<br />

dal Primo Ministro, tale organismo include al suo interno: il Ministro di Istruzione, della<br />

Ricerca e Gioventù; il Presidente dell’Autorità Nazionale per la Ricerca Scientifica; i<br />

Ministri di Economia e Finanze; Agricoltura e Sviluppo Rurale; Comunicazioni e IT; e<br />

infine é prevista anche la partecipazione del Presidente dell’Accademia Romena. La<br />

missione principale di quest’organo è stabilire le priorità da perseguire per ottenere gli<br />

obiettivi auspicati in RSI e determinare il quadro legislativo per l’implementazione della<br />

Strategia Nazionale in RSI, in concordanza con gli obiettivi e le strategie settoriali del<br />

Programma Governativo e con l’accordo degli attori chiave del settore (organismi delle<br />

pubbliche amministrazioni locali e centrali, Accademia Romena, istituzioni di istruzione<br />

superiore, istituti di R&S, agenti economici, associazioni di categoria).<br />

All’interno del governo, sono 11 i ministeri coinvolti nelle politiche d’ innovazione:<br />

- Ministero dell’Istruzione, Ricerca e Gioventù (MIRG), impegnato nel Programma<br />

Governativo 2005-2008 per le politiche in ricerca, sviluppo e innovazione tramite le<br />

Autorità Nazionali per la Ricerca Scientifica (ANRS). Il MIRG collabora con altri 10<br />

ministeri coinvolti nelle attività di RSI, le cui connection sono assicurate principalmente<br />

dagli istituti nazionali di R&S che coordina.<br />

- Ministero per l’Economia e le Finanze<br />

- Ministero per lo Sviluppo dei Lavori Pubblici e delle Abitazioni<br />

- Ministero per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale<br />

- Ministero per l’Ambiente e lo Sviluppo Sostenibile<br />

- Ministero delle Comunicazioni e della Tecnologia delle Informazioni<br />

- Ministero dei Trasporti<br />

- Ministero del Lavoro, della Famiglia e delle pari opportunità<br />

- Ministero della Salute Pubblica<br />

- Ministero della Difesa<br />

- Ministero per PMI, Commercio, Turismo e delle Libere Professioni.<br />

Ai ministeri sopra elencati vanno poi aggiunte altre sette agenzie, subordinate al governo,<br />

le cui funzioni sono sostanzialmente connesse a specifici ambiti dell’innovazione:<br />

- Agenzia Romena per gli Investimenti Stranieri<br />

117<br />

5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE


- Autorità Nazionale di Regolamentazione delle Comunicazioni e della Tecnologia delle<br />

Informazioni<br />

- Ispettorato Generale per le Comunicazioni e la Tecnologia delle Informazioni<br />

- Commissione Nazionale di Prognosi<br />

- Istituto Nazionale di Statistica<br />

- Ufficio di Stato per le Invenzioni e i Marchi<br />

- Ufficio Romeno per i Diritti d’Autore<br />

Gli ultimi due uffici sono organismi governativi specializzati nella protezione della proprietà<br />

industriale e dei diritti di autore, e più in generale nelle componenti principali del Sistema<br />

Nazionale per la Proprietà Intellettuale.<br />

Gli Organismi Consultivi del Ministero dell’Istruzione, la Ricerca e la Gioventù sono i<br />

seguenti:<br />

- Consiglio Consultivo per Ricerca, lo Sviluppo e l’Innovazione, formato da 33 membri con<br />

pieni diritti, che rappresenta per il 65% la comunità scientifica e tecnologica e per circa il<br />

35% l’ambiente socioeconomico (altri ministeri, associazioni professionali, associazioni di<br />

categoria). Il Collegio Consultivo é costituito da 10 commissioni in R&S e da 3<br />

commissioni di supporto.<br />

- Consiglio Nazionale per la Ricerca negli Istituti Universitari: accorpa i rappresentanti delle<br />

comunità della ricerca accademica, organizzati in sette commissioni con diverse<br />

specializzazioni scientifiche e tecnologiche.<br />

- Commissione per il Dialogo Sociale, che fornisce il quadro istituzionale per le consultazioni<br />

coi partners sociali e include rappresentanti del ministrero, sindacati e associazioni dei<br />

datori di lavoro.<br />

- Consiglio Nazionale di Etica, istituito con la Legge n. 206/2004, che consta di 11 membri<br />

nominati per un periodo di 4 anni ed organizzato in tre Commissioni permanenti: Scienze<br />

socio-umanistiche, Scienze della vita e Scienze esatte e tecniche.<br />

Le Agenzie di finanziamento all’interno del Ministero dell’Istruzione, Ricerca e Gioventù<br />

sono:<br />

- Centro Nazionale per il Management dei Programmi in RSI, coordinati dal Ministero<br />

dell’Istruzione, Ricerca e Gioventù.<br />

- Ente Esecutivo per il Finanziamento della Ricerca Accademica per programmi in RSI<br />

all’interno delle università, che puntano sullo sviluppo delle carriere e delle capacità per la<br />

ricerca accademica.<br />

Gli altri Istituti Nazionali impiegati nelle politiche in favore di R&S e nell’adozione di<br />

decisioni strategiche sono i seguenti:<br />

- Accademia Romena: composta di 13 divisioni scientifiche specializzate in scienze tecniche,<br />

scienze di base e scienze socio-umaniste. Gode di una propria rete nazionale di istituti e<br />

centri di ricerca, pari a 60 unità, che partecipano ai programmi nazionali di RSI e al<br />

coordinamento di progetti di ricerca su scala nazionale.<br />

118<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


- Succursali delle Accademie: l’Accademia di Medicina coordina una rete di 23 istituti e<br />

centri di ricerca e 12 cliniche che appartengono a delle università di medicina, mentre<br />

l’Accademia di Agricoltura e Scienze Forestali gestisce una rete di 25 istituti e centri di<br />

ricerca e 91 unità di ricerca e produzione.<br />

- Accademia delle Scienze Tecniche.<br />

- Alcune ONG molto presenti nella progettazione politica in R&S (Società Accademica<br />

Romena, Centro Romeno per PMI, Centro Romeno per le Politiche Economiche).<br />

- Agenzie Nazionali di coordinamento specializzate in settori strategici.<br />

- Associazioni di Standard, che sviluppano la standardizzazione nazionale, effettuano<br />

certificazioni di qualità e inoltre partecipano ad attività internazionali per il settore.<br />

- Associazione Romena per l’Accreditamento, che si occupa dell’accreditamento e dello<br />

sviluppo di un sistema nazionale di qualità basato su pratiche e infrastrutture compatibili<br />

con l’UE. Garantisce il riconoscimento dei prodotti e dei servizi romeni sul mercato UE. Le<br />

due agenzie in questione sono: l’Associazione di Standard di <strong>Romania</strong> e l’Associazione<br />

Romena per l’Accreditamento, che delineano il Sistema Nazionale di Qualità.<br />

- Agenzia Nucleare, organismo specialistico appartenente al governo centrale, che definisce<br />

le politiche nucleari nazionali e controlla le attività nucleari in <strong>Romania</strong>. Elabora anche la<br />

Strategia di Sviluppo Nucleare e il Programma Nazionale Nucleare.<br />

- Agenzia Spaziale Romena, organismo nazionale di coordinamento delle attività nello<br />

spazio, che si occupa delle attività nazionali aereospaziali ed é competente nella<br />

stipulazione di contratti di cooperazione con organizzazioni internazionali e di contratti<br />

governativi bilaterali. L’Agenzia Spaziale romena é responsabile dell’istituzione di centri di<br />

R&S orientati agli obiettivi specifici del Programma Nazionale Spaziale e a svolgere i<br />

propri progetti di R&S.<br />

Organizzazioni di ricerca e sviluppo (RS)<br />

Esistono attualmente 719 organizzazioni di ricerca e sviluppo:<br />

- 44 istituti nazionali di ricerca e sviluppo coordinati da 8 ministeri: Ministero<br />

dell’Istruzione, Ricerca e Gioventù; Ministero dell’Economia e Finanze; Ministero<br />

dell’Ambiente e dello Sviluppo Sostenibile; Ministero delle Comunicazioni e della<br />

Tecnologia dell’Informazione; Ministero dei Trasporti; Ministero del Lavoro, della Famiglia<br />

e delle Pari Opportunità; Ministero della Salute Pubblica; Ministero dell’Agricoltura e dello<br />

Sviluppo Rurale;<br />

- 120 istituzioni pubbliche di ricerca, incluse quelle subordinate al MIRG, ad altri ministeri,<br />

all’Accademia Romena e ad altre accademie (Accademia di Scienze Agricole e<br />

Silvicole,Accademia delle Scienze Mediche);<br />

- 86 enti di istruzione universitaria con attività periodiche di R&S;<br />

- Aziende pubbliche o private per le quali la R&S sono il settore d’attività economica<br />

principale.<br />

La maggior parte delle organizzazioni in R&S svolgono la loro attività nel settore delle<br />

scienze tecniche e dell’ingegneria. La parte rimanente di questi enti, invece, svolge attività<br />

nel settore delle scienze agricole, delle scienze naturali, delle scienze mediche e in quelle<br />

sociali-umaniste.<br />

119<br />

5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE


Enti di istruzione universitaria<br />

Nel 2005, gli enti di istruzione universitaria erano complessivamente 117, di cui 56<br />

rientravano tra le università pubbliche accreditate e 32 in quelle private. Il totale del<br />

personale impiegato nello svolgimento di attività professionali o di ricerca era pari a 30.857<br />

persone e il numero degli studenti per l’anno accademico 2004/2005 era di 650.335 unità,<br />

con un totale di 110.533 ritirati per il periodo in questione.<br />

Altri enti nella categoria delle innovazioni<br />

Sono inclusi all’interno della Rete Nazionale di innovazione e trasferimento tecnologico (che<br />

copre l’intera superficie nazionale, tra Arad, Bucarest, Craiova, Cluj-Napoca, Deva, Iaşi,<br />

Râmnicu-Vâlcea, Timişoara, Tulcea, Braşov e St. Gheorghe):<br />

- 12 centri di transfer tecnologico;<br />

- 8 punti di informazione tecnologica;<br />

- 14 laboratori di affari e tecnologia;<br />

A questi vanno sommati anche7 parchi scientifici in fase di sviluppo.<br />

Personale RS<br />

Dopo la drammatica diminuzione degli anni ’90, il numero totale del personale ha ripreso a<br />

crescere nuovamente solo a partire dal 2000. Le statistiche sottolineano alcune<br />

caratteristiche importanti in relazione al numero totale di persone impiegate in R&S,<br />

suddivise in base al settore scientifico di appartenenza e alla fascia d’eta:<br />

- La maggiore concentrazione di personale si ha all’interno del settore imprenditoriale,<br />

seguito dal settore governativo e da quello dell’istruzione postliceale, con una prevalenza<br />

di personale nel settore extra istituzionale rispetto al settore intra istituzionale.<br />

- La maggior concentrazione di personale si trova all’interno del settore dell’ingegneria e<br />

delle scienze tecnologiche, seguito a distanza dalle scienze naturali e dalle scienze<br />

agricole, sociali e umaniste. Risulta evidente dunque un pesante ridimensionamento<br />

rispetto alla ricerca agricola e socio-umanistica.<br />

5.1.1. Evoluzione del sistema di governance delle politiche di R&S<br />

In seguito ai cambiamenti politici del 1989-1990, la pubblica amministrazione della<br />

<strong>Romania</strong> in R&S è stata ripartita in tre istituzioni diverse, sulla base delle attività svolte:<br />

- Ministero della Ricerca e Tecnologia (1993-1998) per le attività di ricerca generica;<br />

- Ministero dell’Istruzione Nazionale (1990-2001), per il coordinamento della ricerca<br />

all’interno del sistema di istruzione universitario;<br />

- Accademia Romena, impegnata nella gestione della propria rete di istituti fondamentali in<br />

ricerca applicata.<br />

120<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Nel 1998, il MRT si é trasformato in Agenzia Nazionale per Scienza, Tecnologia e<br />

Innovazione (ANSTI). Nel 2001 l’ANSTI è entrata a far parte del Ministero dell’Istruzione<br />

Nazionale, per riunire in questo modo le attività di educazione con quelle di R&S. La nuova<br />

struttura è stata rinominata “Ministero dell’Istruzione e della Ricerca (MIR)”. Ne consegue<br />

perciò che l’ANSTI è diventato il Dipartimento di Ricerca del MIR, sotto l’egida di un ministro<br />

delegato per la ricerca. Nel 2005, il MIR-Ricerca è stato riorganizzato in Agenzia Nazionale<br />

per la Ricerca Scientifica (ANRS), una struttura indipendente sempre sotto il MIR. Le<br />

mansioni svolte da questa nuova agenzia comprendevano la progettazione,<br />

implementazione e monitoraggio dellle politiche in R&S al fine di coordinare il budget statale<br />

destinato alla ricerca. Solamente nel 2007 il MIR è diventato il Ministero dell’Istruzione,<br />

Ricerca e Gioventù (MIRG).<br />

Il Consiglio Nazionale per la Scienza e lo Sviluppo Tecnologico é la struttura principe per il<br />

coordinamento delle politiche governative orizzontali ed é stato istituito nel 2002. L’organo<br />

è presieduto dal Primo Ministro ed è formato da: Ministero dell’Istruzione e Gioventù;<br />

Ministero dell’Economia e delle Finanze; Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale;<br />

Ministero delle Comunicazione e della Tecnologia delle Informazioni; e dal Presidente<br />

dell’Accademia Romena.<br />

La funzione principale di tale Consiglio è quella di stabilire le priorità del quadro legislativo<br />

per l’implementazione della strategia nazionale in RSI, assieme alle varie mansioni svolte<br />

da componenti del Consiglio in quanto ministri.<br />

L’Autorità Nazionale per la Ricerca Scientifica (ANRS) è l’agenzia principale per<br />

l’implementazione del Programma Governativo 2005-2008 nel settore RSI. Al fine di<br />

raggiungere gli obiettivi di tale missione, l’ANRS collabora con altri ministeri, come:<br />

- Ministero dell’Economia e delle Finanze<br />

- Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale<br />

- Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Sostenibile<br />

- Ministero delle Comunicazioni e della Tecnologia delle Informazioni<br />

- Ministero dei Trasporti<br />

- Ministero del Lavoro, della Famiglia e delle Pari Opportunità<br />

- Ministero della Salute Pubblica<br />

- Ministero della Difesa<br />

- Ministero delle PMI, del Commercio, del Turismo e delle Libere Professioni<br />

Il collegamento tra ANRS e questi ministeri è assicurato attraverso enti pubblici, tra cui<br />

istituti di RS, centri di RS, imprese pubbliche e private, ONG, che si trovano in una<br />

posizione subordinata rispetto al ANRS. ANRS collabora comunque con delle agenzie<br />

governative appartenenti alla sfera dell’innovazione, quali:<br />

- Agenzia Romena per gli Investimenti Stranieri<br />

- Autorità Nazionale di Regolamentazione delle Comunicazioni e delle Tecnologia delle<br />

Informazioni<br />

- Ispettorato Generale per le Comunicazioni e la Tecnologia delle Informazioni<br />

121<br />

5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE


- Commissione Nazionale di Prognosi<br />

- Ufficio di Stato per le Invenzioni e i Marchi Registrati (USIM)<br />

- Ufficio Romeno per i Diritti di Autore (URDA)<br />

Il ruolo direttivo del ANRS nelle politiche in RSI è stato accentuato progressivamente. Negli<br />

ultimi anni si sono registrate crescite significative nelle spese pubbliche in RS, dallo 0.15%<br />

del PIL nel 2001-2002 le spese pubbliche per RS sono arrivate allo 0.26% nel 2005 e nel<br />

2006 al 0.38%. L’obiettivo che le autorità intendono perseguire è di arrivare al 1% del PIL<br />

per il 2010.<br />

Allo stesso tempo, si é verificato un notevole miglioramento nella collaborazione a livello<br />

orizzontale tra l’ANRS e gli altri ministeri, le agenzie regionali e le amministrazioni locali. In<br />

seguito a tale progresso, che ha saputo ridurre in una certa misura le criticità del sistema<br />

governativo rispetto alle innovazioni, anche la comunicazione interrotta in passato tra gli<br />

attori dell’innovazione e le politiche industriali, regionali e in RSI, ha ripreso il suo cammino.<br />

La necessità di una migliore connessione tra i principali attori in RSI È una tematica<br />

contemplata nella Strategia Nazionale RSI per il periodo 2007-2013. Questa strategia<br />

riconosce all’ANRS un ruolo strategico di pianificazione, assieme all’elaborazione,<br />

l’implementazione, il monitoraggio e la valutazione delle politiche in RSI.<br />

Va poi sottolineata la creazione di un rapporto di collaborazione ci principali ministeri<br />

implicati in RSI, l’Accademia Romena e le altre accademie, come con le agenzie strategiche<br />

specializzate. La strategia ricorda inoltre che, nell’ottica di un’intensificazione del<br />

coordinamento scientifico e dell’implementazione politica, l’ANRS consoliderà il quadro<br />

istituzionale degli organismi consultativi e istituirà organismi intermediari per finanziare<br />

RSI. I tre nuovi organismi, che di pari passo alimenteranno anche il Piano Nazionale RSI per<br />

il 2007-2013, saranno:<br />

- Consiglio per la ricerca<br />

- Consiglio per lo sviluppo tecnologico<br />

- Consiglio per l’innovazione<br />

5.1.2. Principali attori istituzionali per la promozione della RSI<br />

Il sistema istituzionale per promuovere le attività di ricerca, sviluppo e innovazione in<br />

<strong>Romania</strong> include i seguenti enti principali:<br />

- Autorità Nazionale per Ricerca Scientifica (ANDS), Organismi Consultativi e Agenzie di<br />

Implementazione dei Programmi di RSI<br />

- Ministero dello Sviluppo, Lavori Pubblici e Abitazioni, nel Dipartimento per gli Affari<br />

Europei (DAE)<br />

- Ministero per PMI, Commercio, Turismo e Libere Professioni<br />

- Ministero di Economia e Finanze<br />

- I principali attori che coordinano gli Istituti Nazionali di ricerca e sviluppo.<br />

122<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


5.1.3. Analisi delle politiche per l’Innovazione<br />

Per una analisi completa delle politiche a sostegno della ricerca e l’innovazione, non<br />

possiamo non partire da un focus sulle politiche di sostegno alla domanda, all’offerta e all’<br />

intermediazione specializzata in Innovazione e Trasfer Tecnologico.<br />

La domanda, l’offerta e l’intermediazione specializzata in Innovazione e Trasferimento<br />

Tecnologico sono supportate nel quadro delle politiche nazionali della <strong>Romania</strong> in conformità<br />

alle priorità stabilite dal Piano Nazionale di Sviluppo 2007-2013 e dal Programma Nazionale<br />

di Riforme 2008-2010. Specificamente, le politiche del governo romeno in relazione a<br />

domanda, offerta e intermediazione derivano dalle Priorità 1 (crescita della competitività<br />

economica e sviluppo economico basato su conoscenza) e dalle Priorità 6 (riduzione delle<br />

disparità regionali in termini di sviluppo), che auspicano il perseguimento dei seguenti<br />

aspetti:<br />

- Miglioramento delle capacità amministrative, che assicura il quadro necessario al sostegno<br />

della competitività, attraverso misure specifiche in settori chiave;<br />

- Miglioramento del funzionamento dei mercati;<br />

- Favorire lo sviluppo dell’ambiente d’affari;<br />

- Promozione della cultura imprenditoriale e di un ambiente di sostegno allo sviluppo delle<br />

PMI;<br />

- Miglioramento ed espansione dell’infrastruttura europea e perseguimento dei progetti<br />

transfrontalieri convenuti;<br />

- Crescita e miglioramento degli investimenti in RS;<br />

- Facilitare l’innovazione e la concentrazione nell’ITC.<br />

Le politiche di sostegno della domanda, dell’offerta e dell’intermediazione specializzata in<br />

innovazone e trasfer tecnologico sono collegate alle seguenti politiche nazionali:<br />

- Strategia nazionale RSI;<br />

- Sostegno dello sviluppo delle PMI, per il periodo 2004-2008;<br />

- Legge n. 346/2004 per stimolare la nascita e lo sviluppo delle PMI;<br />

- DG n. 1172/2005 per l’approvazione della politica industriale a livello nazionale, in<br />

particolare in relazione al settore delle PMI;<br />

- DG n. 1280/2004 che disciplina la strategia governativa a sostegno delle PMI per il<br />

periodo 2004-2008.<br />

Nello specifico, il sostegno a domanda, offerta e intermediazione specializzata in<br />

innovazione e trasfer tecnologico si ricollega alla politica a favore di RSI, promossa dal<br />

Ministero dell’Istruzione e della Ricerca e dal Piano RSI, con riguardo alla componente<br />

Innovazione.<br />

Allo stesso tempo, l’innovazione e il trasferimento tecnologico del paese sono supportati da<br />

alcuni strumenti strutturali attraverso le seguenti politiche:<br />

123<br />

5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE


- Politica di sviluppo regionale e di coesione economica e sociale, promossa dal Ministero<br />

dello Sviluppo e dei Lavori Pubblici;<br />

- Politica economica a sostegno della crescita della competitività, promossa dal Ministero<br />

dell’Economia e delle Finanze.<br />

I quadri dei programmi operativi prevedono delle strutture di sostegno agli affari per la<br />

realizzazione di interventi volti a migliorare e creare infrastrutture, in particolare immobili e<br />

strade, e nel contempo l’innovazione soft, che implica la creazione di network, partnership e<br />

trasferimento di conoscenza.<br />

Analizziamo ora le politiche a sostegno delle attività di Innovazione non basata su R&S.<br />

Il Piano Nazionale per RSI 2007-2013, principale strumento di implementazione della<br />

Strategia Nazionale in RSI, supporta principalmente l’attività di innovazione basata su RS,<br />

ne consegue che gli interventi previsti sono indirizzati a centri di RS, università e al loro<br />

personale, ma anche alle autorità pubbliche locali e centrali. Al contrario, la componente 5<br />

“Innovazione”, del PN RSI 2007-2013, si concentra sull’offerta di innovazione e<br />

trasferimento tecnologico. All’interno di tale componente, il governo romeno intende<br />

sostenere anche gli operatori economici che intendono sviluppare attività di innovazione<br />

attraverso azioni di trasferimento tecnologico e di introduzione di alcuni sistemi innovativi.<br />

Le attività innovative senza la componente di ricerca sono promosse, in genere, mediante<br />

una politica di supporto alle imprese, in particolare alle PMI, e una politica di sviluppo<br />

regionale, all’interno della quale si vuole sostenere l’introduzione di sistemi innovativi nei<br />

processi di produzione. In particolare, si tratta di quelle misure POR e POS a favore della<br />

crescita della competitività, che perseguono la crescita della competitività nell’ambiente<br />

d’affari attraverso l’introduzione della tecnologia dell’informazione e della comunicazione,<br />

l’acquisto di brevetti e di certificati sul sistema di qualità e sul rispetto della legislazione in<br />

relazione alla protezione dell’ambiente e infine l’introduzione di metodi innovativi di<br />

marketing del prodotto.<br />

Indirettamente, l’innovazione non basata su RS è sostenuta anche per mezzo della politica<br />

di sviluppo delle risorse umane, implementata attraverso il POS per lo Sviluppo delle<br />

Risorse Umane 2007-2013. In questo modo, il sistema d’insegnamento universitario (grazie<br />

a borse di dottorato) e il mondo del lavoro (attraverso lo sviluppo delle competenze<br />

professionali dei dipendenti e dei datori di lavoro) vengono sostenuti nella promozione<br />

dell’innovazione negli affari, in modo da facilitare l’introduzione di nuove idee per lo<br />

sviluppo di prodotti innovativi.<br />

Analizziamo ora le politiche di sostegno dei servizi basati su conoscenza intensiva.<br />

I servizi basati sulla conoscenza intensiva sono sostenuti all’interno della politica nazionale<br />

per la crescita della competitività, attraverso il POS priorità 1, gestito dal Ministero<br />

dell’Economia e delle Finanze, destinato alla promozione degli investimenti e all’accesso al<br />

mercato, con accento sulle PMI.<br />

Specificamente, la priorità 1 del POS per la crescita della competitività include quale campo<br />

di intervento l’accessibilità a nuovi “mercati internazionali”, all’interno del quale sono<br />

124<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


previste azioni per il sostegno dei servizi di consulenza per il miglioramento dei sistemi di<br />

management delle PMI, come servizi logistici di promozione dei prodotti, servizi collegati<br />

all’identificazione dei fornitori e dei clienti esterni, realizzazione di siti web e servizi per la<br />

promozione della partecipazione alle fiere internazionali e all’organizzazione delle missioni<br />

economiche. Nel quadro del campo di interventi “sviluppo sostenibile dell’ambinete<br />

d’affari”, il programma prevede le seguenti operazioni:<br />

- Servizi di consulenza a supporto delle PMI<br />

- Supporto per l’integrazione delle imprese nella rete di fornitori e cluster.<br />

Le politiche di RS e Innovazione in <strong>Romania</strong>, dal punto di vista settoriale, si articolano a<br />

livello settoriale sulla base di due criteri, ovvero in ragione delle fonti di finanziamento e<br />

delle autorità nominate per gestire le misure previste. Sono presenti:<br />

- Programmi settoriali di ricerca delle autorità pubbliche centrali, finanziati dal budget di<br />

stato;<br />

- Temi di ricerca prioritari, finanziati all’interno del Programma Nazionale RSI (componente<br />

3);<br />

- Programmi operativi settoriali, co-finanziati dai fondi strutturali e gestiti dalle Autorità di<br />

Management di competenza.<br />

Per quanto riguarda i programmi di ricerca settoriale delle amministrazioni pubbliche<br />

centrali, il budget annuale di stato stanziato nel 2006, che ammontava a circa 360 milioni di<br />

euro, è stato allocato nel seguente modo:<br />

- Ministero dell’Istruzione, della Ricerca e della Gioventù: 80.95%<br />

- Accademia Romena: 8.19%<br />

- Ministero dell’Economia e delle Finanze: 3.94%<br />

- Ministero della Difesa: 2.84%<br />

- Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale: 2.69%<br />

- Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Sostenibile: 0.99%<br />

- Altri ministeri: 0.39%<br />

I temi di ricerca considerati prioritari all’interno della componente 4 del PN RSI 2007-2013<br />

sono i seguenti:<br />

- Tecnologia dell’Informazione e della Comunicazione (inclusi i settori collegati<br />

all’informatica, all’infrastruttura delle comunicazioni, all’automotive, alla nanoeletronica e<br />

ai micro-nanosistemi);<br />

- Energia;<br />

- Ambiente (inclusi temi collegati a protezione dell’ambiente, aree protette, sistemazione<br />

del territorio, costruzioni);<br />

- Salute;<br />

- Agricoltura, sicurezza alimentare;<br />

- Biotecnologie;<br />

125<br />

5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE


- Materiali, processi e prodotti innovativi (inclusi i settori legati a materiali speciali,<br />

meccatronica, ingegneria nucleare, trasporti e automobili);<br />

- Spazio e sicurezza;<br />

- Ricerca socio-economica e umanistica (inclusi educazione, occupazione, capitale umano,<br />

culturale e sociale).<br />

I programmi operativi (PO) settoriali cofinanziati dai fondi strutturali - Fondo Europeo per lo<br />

Sviluppo Regionale (FESR), Fondo Sociale Europeo (FSE) e Fondo di Coesione - includono:<br />

- PO Crescita della Competitività Economica –FESR-AM: Ministero dell’Economia e delle<br />

Finanze<br />

- PO Trasporti – FESR e FC – AM: Ministero dei Trasporti;<br />

- PO Ambiente – FESR e FC – AM: Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Sostenibile;<br />

- PO Regionale – FESR – AM: Ministero dello Sviluppo, dei Lavori Pubblici e delle Abitazioni;<br />

- PO Sviluppo delle risorse umane – FSE – AM: Ministero del Lavoro, della Famiglia e delle<br />

Pari Opportunità;<br />

- PO Sviluppo della capacità amministrativa – FSE – AM: Ministero degli Interni e della<br />

Riforma Amministrativa;<br />

- PO Assistenza Tecnica – FESR Ministero dell’Economia e delle Finanze.<br />

Tutti i programmi operativi co-finanziati dai fondi strutturali includono, ognuno nel suo<br />

settore di interesse, la componente RSI.<br />

Dal punto di vista territoriale, va fatta menzione di come la politica di RSI non sia gestita da<br />

autorità competenti attraverso strumenti di pianificazione territoriale, dal momento che il<br />

budget nazionale é stanziato a livello nazionale e settoriale. Tale situazione trova la sua<br />

ragione d’essere nel fatto che, in <strong>Romania</strong>, le regioni non costituiscono unità politico.<br />

5.2. Quadro normativo nazionale della ricerca e sviluppo<br />

La legislazione nazionale relativa alle attività di ricerca e sviluppo tecnologico e di<br />

innovazione ha subito notevoli cambiamenti negli ultimi anni.<br />

Dal 1990, le novità notevoli nel settore hanno riflesso i cambiamenti della società romena<br />

dal punto di vista economico e politico. Il più importante cambiamento è stato quello di<br />

passare da un sistema di finanziamento degli enti pubblici a uno dove vengono finanziati i<br />

progetti a mezzo di procedimenti diversi. In <strong>Romania</strong> non esiste ancora una politica di<br />

sopporto alle attività di innovazione: esse sono di solito finanziate all’interno dei programmi<br />

di R&S, ma non come attività separata, derivata da una serie di processi.<br />

Lo svolgimento delle attività di RS in <strong>Romania</strong> è regolamentata dall’Ordinanza d’Urgenza del<br />

Governo nr.57/ 16 agosto 2002, in relazione alla ricerca scientifica e allo sviluppo<br />

tecnologico. Il testo dell’ordinanza, vigente a partire dal 1 gennaio 2007, è stato aggiornato<br />

in base ai seguenti documenti normativi, pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale di <strong>Romania</strong>,<br />

Prima Parte:<br />

126<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


- La legge n.324/2003, tramite la quale è stata approvata con modifiche l’Ordinanza del<br />

Governo nr. 57/2002<br />

- L’Ordinanza del Governo nr.86/2003, approvata con modifiche con la Legge nr. 609/2003,<br />

con ulteriori modifiche<br />

- L’Ordinanza del Governo nr.38/2004, approvata con modifiche tramite la Legge nr.<br />

230/2004<br />

- La Legge n. 230/2004, con ulteriori modifiche<br />

- L’Ordinanza del Governo nr.94/2004, approvata con modifiche tramite la Legge nr.<br />

507/2004, con ulteriori modifiche<br />

- L’Ordinanza del Governo nr.41/2005, aprovata con modifiche tramite la Legge nr.<br />

97/2006 con ulteriori modifiche<br />

- La Legge n. 381/2005<br />

- L’Ordinanza del Governo n. 88/2006<br />

- L’Ordinanza del Governo nr.58/2006, approvata con modifiche tramite la Legge nr.<br />

499/2006<br />

- La Legge nr.499/2006.<br />

L’Autorità Nazionale per Ricerca Scientifica (ANRS) è l’organo specialistico<br />

dell’amministrazione pubblica centrale, subordinato al Ministero dell’Istruzione e della<br />

Ricerca. L’ANRS è stata istituita in base all’Ordinanza di Urgenza del Governo n. 57/2002.<br />

5.3. Le proposte presidenziali per la modernizzazione della ricerca<br />

5.3.1. I finanziamenti differenziati e flessibili<br />

In seguito all’adesione all’Unione Europea, l’accesso delle università romene a forme di<br />

finanziamento é aumetato considerevolmente, ma l’incapacità amministrativa e<br />

organizzativa delle stesse le ha penalizzate nell’ottenimento delle risorse disponibili. Per<br />

quanto riguarda i fondi pubblici nazionali, essi si accordano ogni anno attraverso un<br />

equivalente per studente, sulla base di un contratto siglato tra università pubbliche e<br />

ministero in questione. Non essendo tale finanziamento basato sulla qualità dell’output,<br />

ovvero sulla qualità dei laureati e della ricerca, ma piuttosto sul numero di studenti<br />

immatricolati, per ricevere maggiori fondi é stata stimolata la mediocrità negli atenei. Le<br />

università pubbliche, in gara con le private nel reperimento di fondi nazionali ed europei,<br />

sono arrivate addirittura ad abbassare le tasse universitarie, tanto da non riuscire più a<br />

coprire i costi.<br />

L’aspetto più problematico in relazione ai finanziamenti pubblici é la loro erogazione<br />

annuale, che compromette la realizzazione di investimenti strategici. Per quanto riguarda i<br />

fondi privati invece, le università ottengono quote di fondi praticamente insignificanti ai fini<br />

della ricerca. Data l’incapacità delle università di <strong>Romania</strong> di sfruttare i fondi pubblici messi<br />

a disposizione dell’istruzione e della ricerca universitaria, sono state individuate le seguenti<br />

misure per far fronte a tali criticità:<br />

- Finanziamenti concessi sulla base di programmi di studio e non sul numero di studenti: le<br />

istituzioni di competenza, dovranno confrontare i costi dei programmi di studio presentati<br />

127<br />

5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE


dalle varie università e di conseguenza stabilire un costo medio per studente in relazione<br />

a ciascun programma. Successivamente, con i fondi pubblici sarà coperto soltanto questo<br />

costo medio, e per contro le università pubbliche saranno costrette ad applicare tasse di<br />

studio superiori per far fronte alle varie spese. In questo modo, possono essere coperti<br />

integralmente i costi di studio per un numero più circoscritto di candidate e le università<br />

con costi reali sotto la media saranno avvantaggiate, perché riceveranno le somme<br />

secondo il costo medio e non in base al numero di studenti o dei costi propri sostenuti.<br />

- Diversificare i fondi pubblici di finanziamento con l’intento di sostenere forme di<br />

differenziazione del sistema, concentrando allo stesso tempole risorse dove È presente<br />

una certa qualità nei risultati.<br />

- Finanziamenti multiannuali, su cicli di studio, in modo che le università possano effettuare<br />

dei investimenti strategici. Le valutazioni degli studenti devono avvenire con rigore e<br />

severità, senza il timore di perdere i finanziamenti associati ad uno studente che non<br />

abbia superato gli esami.<br />

- Incoraggiare le università ad accettare fondi per la ricerca provenienti dal settore privato.<br />

- Introdurre per le università un sistema di valutazione delle responsabilità severo rispetto<br />

alla gestione dei fondi pubblici, in modo che la crescita dell’autonomia sia direttamente<br />

proporzionale alla crescita della responsabilità pubblica.<br />

5.3.2. La riorganizzazione del sistema di ricerca<br />

Nonostante siano piuttosto inconcludenti le strategie di reperimento e di gestione dei fondi<br />

pubblici ad opera del settore della ricerca, va riconosciuta la crescita ragguardevole<br />

registrata nell’ammontare dei fondi stanziati in favore delle attività di RSI, col lancio del<br />

PNCDI II e del Programma in Ricerca di Eccellenza, che presentano pur sempre<br />

performance di modeste dimensioni.<br />

Tornando alle valutazioni della ricerca in merito alle performance scientifiche e agli aspetti<br />

gestionali della medesima, va sottolineata la massiccia presenza di personale interno<br />

interessato solo alla promozione di certi interessi di gruppo, a scapito della ricerca<br />

scientifica. In concreto, vengono praticate varie tipologie di valutazioni, che consentono<br />

l’accesso a riviste ISI anche a pubblicazioni di scarso valore aggiunto. Alquanto sterili<br />

risultano i fondi privati nel settore della ricerca, come del resto le capacità degli atenei<br />

univeristari di rispondere alle richieste dell’industria o degli enti pubblici con ricerche<br />

applicabili a livello pratico.<br />

I punti che necessitano di un certo sviluppo per colmare le lacune del sistema e per<br />

risolvere alcune questioni cruciali nel settore della ricerca riguardano in primo luogo<br />

l’introduzione di una valutazione delle performance e di grant per gli studiosi sulla base di<br />

risultati scientifici rilevanti a livello internazionale, esclusivamente in base a certi criteri<br />

internazionali e abbandonando del tutto i metodi di “equivalenza”. Inoltre, deve essere<br />

incoraggiata la valutazione dei progetti e delle performance di ricerca da parte di enti<br />

riconosciuti a livello internazionale.<br />

Va poi riorganizzato il sistema di amministrazione della ricerca in due agenzie nazionali e in<br />

un Consiglio Nazionale di Politica della Scienza, secondo modelli validi sul piano<br />

internazionale, assieme all’applicazione di una serie di incentivi fiscali e alla creazione di un<br />

128<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


meccanismo attraverso cui le aziende private possano offrire il 2% dell’imposta sul reddito a<br />

favore di un’autorità pubblica di ricerca o privata non-profit.<br />

Un ulteriore intervento riguarda la riduzione della frammentazione del sistema di ITC<br />

mediante la riorganizzazione degli istituti di ricerca poco competitivi, il cui patrimonio, nello<br />

specifico per quelle in fase di fallimento, deve essere privatizzato. Dovrebbero poi non<br />

essere eleggibili per l’ottenimento dei fondi pubblici di ricerca tutte le persone che hanno<br />

infranto il codice di deontologia professionale o che hanno gestito in modo erroneo i fondi di<br />

ricerca.<br />

Infine, di importanza vitale é la riduzione della burocrazia e la trasparenza totale del<br />

finanziamento pubblico per attività di RSI, oltre alla responsabilità pubblica del direttore per<br />

i risultati del progetto.<br />

5.3.3. Lo stimolo con misure concrete all’educazione permanente<br />

La <strong>Romania</strong> deve puntare con insistenza, nel breve e lungo periodo, ad accrescere il tasso<br />

nazionale di partecipazione all’educazione durante la vita (long life learning), dal momento<br />

che il paese si trova all’ultimo posto in Europa, con una partecipazione del 1.6%, rispetto<br />

alla media europea del 10.8%. Ne consegue la mancanza di una cultura dell’educazione e<br />

della formazione progressiva, assieme all’assenza di un’immagine completa di tutte le forme<br />

di educazione e formazione professionale disponibili. I meccanismi istituzionali che<br />

certifichino l’istruzione quando realizzata in contesti informali, rientrano tra le priorità che la<br />

<strong>Romania</strong> intende perseguire, assieme agli stimoli concreti per lavoratori e datori di lavoro<br />

che motivino la partecipazione al processo di formazione continua. Le risposte che le<br />

istituzioni romene potrebbero adottare a breve per colmare questo vuoto sono di carattere<br />

promozionale e di sostegno economico nei confronti dell’istruzione. Un esempio potrebbe<br />

essere quello di dare il via a una campagna mediatica per incitivare la partecipazione alla<br />

formazione continua e contemporaneamente lanciare un programma di cofinanziamento<br />

fino al 70%.<br />

Altrettanto importante risulta essere l’elaborazione di una legge sulla formazione continua<br />

in <strong>Romania</strong>, che consacri l’istruzione permanente come priorità del sistema nazionale<br />

educativo e allo stesso tempo specifichi i meccanismi di certificazione dell’istruzione,<br />

quando realizzata in contesti informali.<br />

Rispetto al sostegno economico statale da erogare nel settore dell’educazione, é stato<br />

individuato quale elemento prioritario la costruzione di un conto bancario per l’istruzione di<br />

ogni neonato romeno, alla cui apertura dovrebbe provvedere lo stato, immettendo una<br />

somma iniziale di 500 euro, che verrà alimentata da genitori o altre persone fisiche, che<br />

potrà essere utilizzata dal titolare soltanto dopo aver raggiunto i 16 anni di età e per fini<br />

educativi, ben determinati.<br />

A sostegno dei datori di lavoro invece, sono stati pensati vari schemi di sostegno fiscale per<br />

il perfezionamento professionale dei dipendenti. Infine, é stata individuata la necessità di<br />

stimolare le scuole e le università a diventare centri di istruzione permanente per gli adulti.<br />

129<br />

5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE


Ogni scuola, indistintamente, deve diventare un centro di risorse multimediali per<br />

l’istruzione, il cui finanziamento deve provenire da risorse pubbliche, private e personali.<br />

5.3.4. Piani in R&S per favorire la ripresa economica<br />

La <strong>Romania</strong> sta cercando di favorire la crescita in R&S promuovendo l’innovazione,<br />

mediante una apertura nei confronti dell’ufficio per la Scienza e la Tecnologia di Bruxelles.<br />

Dopo aver dimostrato la sua tenacia per entrare a far parte dell’Unione Europea, avvenuta<br />

nel gennaio 2007, la <strong>Romania</strong> intende ora accedere ai fondi europei in ricerca, in modo da<br />

mettere a disposizione per l’UE le abilità dei ricercatori romeni e poter entrare nell’agenda<br />

europea sulla ricerca. Anton Anton, Presidente dell’Autorità Nazionale per la Ricerca<br />

Scientifica e Segretario di Stato per la Ricerca al Ministero dell’Educazione e della Ricerca,<br />

ha dichiarato che il governo romeno spera di riuscire a “portare la ricerca dall’attuale stadio<br />

embrionale ad una posizione legittima: senza lo sviluppo del settore della ricerca, la<br />

<strong>Romania</strong> potrà solamente continuare a portare fragole in tutta Europa”. Tuttavia,<br />

nonostante la <strong>Romania</strong> rimanga uno dei paesi ex-comunisti agricoli più poveri di tutta<br />

l’Europa Centrale, sta attualmente registrando, da sei anni a questa parte, una costante<br />

crescita economica, stimolata principalmente dagli investimenti e dalla crescita delle<br />

esportazioni. In questo contesto, l’Unione Europea rappresenta l’occasione giusta per<br />

favorire ulteriormente questa crescita. Ma partendo da un livello basso, risulta complessa la<br />

strada da percorrere per raggiungere gli altri paesi membri dell’UE, specialmente in<br />

relazione all’innovazione. Le attuali performance economiche del paese sono fortemente<br />

legate al basso costo della manodopera e al basso valore aggiunto delle esportazioni.<br />

In questo momento, il governo sta cercando di mettere in pratica nuovi meccanismi e<br />

creare infrastrutture per la promozione dell’innovazione, in conformità agli impegni assunti<br />

durante i negoziati di adesione all’UE. Le misure accordate dall’Autorità Nazionale per la<br />

Ricerca Scientifica riguardano:<br />

- Incremento del ruolo della ricerca, nel tentativo di costruire un settore tecnologico<br />

competitivo a livello internazionale;<br />

- Legare le attività in R&S con la politica industriale della <strong>Romania</strong>, affinché possano<br />

contribuire alla crescita economica a lungo termine. Questo include lo sviluppo di<br />

meccanismi per rafforzare il trasferimento di tecnologia e incoraggiare una maggiore<br />

partecipazione del settore privato nelle attività di R&S e innovazione;<br />

- Accrescere la spesa totale in R&S di un punto percentuale sul PIL dopo il 2007, e<br />

incrementare entro il 2010 la spesa pubblica in R&S dell’1%;<br />

- Stimolare la capacità in R&S ed accrescere la qualità delle attività di ricerca;<br />

- Rafforzare e sviluppare le collaborazioni tra istituzioni, università ed imprese.<br />

Ancora molto lavoro é necessario per promuovere l’innovazione, per rendere il sistema della<br />

R&S in <strong>Romania</strong> più attento ai bisogni dell’economia e per integrare maggiormente i<br />

ricercatori romeni nel network dei programmi internazionali. Anton ha poi ammesso che il<br />

paese sta attraversando un processo di brain drain (fuga di cervelli), nonostante il paese<br />

goda di una comunità scientifica solida e ben formata, a causa delle condizioni di lavoro in<br />

passato inadeguate. Cosicché si stanno facendo tentativi per riportarli a casa, garantendo<br />

loro migliori condizioni, ad esempio migliorando l’accesso all’intera comunità scientifica,<br />

130<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


semplificando i viaggi e così via. Anton ha anche affermato che il governo metterà a<br />

disposizione un budget per perseguire gli obiettivi prefissati e per quest’anno ha infatti<br />

incrementato la spesa in ricerca già dello 0.38% del PIL. Nonostante questo sforzo, i<br />

finanziamenti pubblici rivolti al sistema universitario corrispondono all’1% del PIL e il paese<br />

rimane ancora lontano dall’obiettivo dell’Agenda di Lisbona del 3% del PIL entro il 2010.<br />

5.3.5. Il piano settoriale del Ministero dell’Economia e delle Finanze<br />

Considerati una serie di aspetti problematici della ricerca, che potrebbero pesare<br />

negativamente sulla crescita economica nazionale e sull’integrazione nello spazio<br />

comunitario della ricerca, la <strong>Romania</strong> ha riconosciuto la necessità di una crescita delle<br />

capacità delle autorità governative nel settore. Inoltre, il paese considera necessario creare<br />

delle sinergie tra la comunità scientifica, quella economica e quella della società civile, al<br />

fine di ottimizare le attività di RSI e applicare i risultati ottenuti per la crescità economica.<br />

La realizzazione di tale piano è sostenuto attraverso misure legislative di ordine generale in<br />

riferimento ai fattori di crescita della produtività e della competitività. Il piano settoriale di<br />

ricerca, sviluppato dal Ministero dell’Economia e del Commercio, rappresenta lo strumento<br />

di implementazione delle priorità sopra descritte, ovvero lo sviluppo in ricerca, sviluppo e<br />

innovazione, nello specifico del settore industriale. Il budget stimato in relazione al presente<br />

piano è di 17.726 mila lei (circa 5 milioni di euro), che si svolgerà in un periodo massimo di<br />

36 mesi calendaristici.<br />

Riportiamo in seguito l’allocazone annuale del budget complessivo:<br />

- Per il 2007 – 7.440 mila lei (2,16 milioni di euro)<br />

- Per il 2008 – 9.036 mila lei (2,58 milioni di euro)<br />

- Per il 2009 – 1.250 mila lei (circa 350.000 euro).<br />

Il budget per il 2007 approvato dal Ministero dell’Economia include anche altre voci di<br />

spesa: 766 mila lei per 3 progetti rispetto al piano settoriale (prima fase) e 8.793,698 mila<br />

lei per altri 44 progeti del piano settoriale, seconda fase. Il finanziamento complessivo,<br />

stimato dal Ministero dell’Economia e del Commercio per il settore ricerca-sviluppo, è per il<br />

2008 pari a 23.000 mila lei e per il 2009 pari a 29.000 mila lei. Con riguardo agli obiettivi<br />

generali da realizzare in riferimento al piano settoriale nazionale, sono stati individuati i<br />

seguenti punti:<br />

- Crescita della competitività/performance economica nell’industria;<br />

- Riduzione del consumo energetico e crescita dell’efficienza energetica;<br />

- Armonizzare gli standard/norme e gli indicatori tecnico-informatici alla legislazione e ai<br />

regolamenti UE;<br />

- Riduzione dell’impatto ambientale generato dalle attività industriali;<br />

- Promuovere le risorse rinnovabili e i prodotti ecologici;<br />

- Favorire le attività di riciclaggio.<br />

131<br />

5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE


Questi obiettivi mirano a stimolare la crescita economica del paese, in particolare della<br />

produzione, in modo da generare una crescita della competitività dell’industria romena nel<br />

contesto europeo, attraverso la crescita delle esportazioni di prodotti ad alto valore<br />

aggiunto.<br />

132<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


6. I finanziamenti nazionali e strutturali per R&S<br />

6.1. Fondi Strutturali rivolti allo ricerca e allo sviluppo in <strong>Romania</strong><br />

6.1.1. Introduzione<br />

La <strong>Romania</strong>, in quanto membro dell’Unione Europea dal 1 gennaio 2007, gode dei<br />

finanziamenti elargiti dai Fondi Strutturali, che ammontano complessivamente a 30 miliardi<br />

di euro per la programmazione 2007-2013. Essendo il paese pienamente eleggibile per<br />

l’obiettivo Convergenza, il Quadro Strategico Nazionale di Riferimento ha puntato sulla<br />

riduzione delle disparità sociali e di sviluppo economico tra la <strong>Romania</strong> e il resto dell’UE,<br />

procedendo con la definizione di 7 Programmi Operativi. Nello specifico, il Programma<br />

Operativo “Crescita della Competitività Economica”, punta principalmente sullo sviluppo a<br />

lungo termine della competitività dell’economia romena.<br />

Obiettivo generale di questo programma operativo é la crescita della produttività delle<br />

aziende romene, nel rispetto del principio dello sviluppo sostenibile, e la riduzione delle<br />

disparità rispetto alla media della produttività dell’UE. In riferimento alla produttività del<br />

paese, si auspica quindi una crescita annua media del PIL del 5.5% per lavoratore, che<br />

dovrebbe implicare entro il 2015 il raggiungimento del 55% della produttività media dell’UE.<br />

Gli obiettivi specifici del programma si articolano in 5 punti :<br />

- consolidamento e sviluppo del settore produttivo romeno;<br />

- costituzione di un ambiente favorevole per lo sviluppo sostenibile aziendale;<br />

- crescita delle capacità di R&S, che implica lo stimolo alla cooperazione tra gli istituti di<br />

ricerca, lo sviluppo e l’innovazione e le imprese, e l’aumento delle possibilità di accesso<br />

per le imprese alla RSI;<br />

- valorizzazione delle potenzialità tecnologiche di informazione e comunicazione, e la sua<br />

applicazione nel settore pubblico e privato;<br />

- aumento dell’efficienza energetica e sviluppo sostenibile del settore energetico.<br />

Sulla base di tutti gli aspetti sopra citati, per favorire lo sviluppo della posizione delle<br />

aziende romene in termini di competitività, sono stati individuati i seguenti assi prioritari<br />

d’azione:<br />

- Sistema produttivo eco-efficiente e innovativo;<br />

- Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione per la competitività;<br />

- Tecnologie di informazione e comunicazione per il settore privato e pubblico;<br />

- Aumento dell’efficienza energetica e certezza dell’offerta, nel contesto dei cambiamenti<br />

climatici;<br />

- Assistenza tecnica, funzionale al miglioramento e al monitoraggio del programma.<br />

Il budget messo a disposizione dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale per il programma<br />

in questione ammonta a 2,554 milioni di euro per il periodo di programmazione 2007-2013.<br />

Nei paragrafi successivi, verranno analizzati in dettaglio solo i primi 3 assi prioritari<br />

d’azione, che si basano sull’innovazione e lo sviluppo delle realtà aziendali romene, assi che<br />

133<br />

6. I FINANZIAMENTI NAZIONALI E STRUTTURALI PER LA R&S


mirano a incrementare la produttività del paese e di conseguenza favorire la competitività<br />

dell’economia romena. Prima però, riportiamo una breve descrizione della situazione in cui<br />

verte il settore produttivo romeno, con un focus sulle PMI (che sono il segmento più<br />

svantaggiato), presentando le maggiori criticità cui si rivolge principalmente il Programma<br />

Operativo “Crescita della Competitività Economica”.<br />

6.1.2. Situazione attuale del settore produttivo<br />

Nonostante gli sviluppi degli ultimi anni, la <strong>Romania</strong> presenta ancora un profondo divario in<br />

termini di competitività rispetto agli paesi membri dell’UE, in ragione del fatto che alcuni<br />

fondamentali fattori di supporto alla competitività non sono ancora presenti, situazione che<br />

si riflette in modo emblematico sulla bassa produttività del paese.<br />

Gli aspetti che rallentano la produttività del paese sono di diversa natura: strutturale,<br />

finanziaria, tecnologica e infrastrutturale, di cui riportiamo solamente i principali:<br />

- Limitato accesso al credito<br />

- Impiego di capitale umano non aggiornato<br />

- Carenza di accesso alle nuove tecnologie<br />

- Basso livello di condivisione delle innovazioni<br />

- Limitato sviluppo dei diritti di proprietà e dei brevetti<br />

- Assenza di strutture di supporto alle start-up<br />

- Basso livello di competenze manageriali<br />

- Carenza di infrastrutture<br />

- Mancanza di utilità logistiche e di attrezzature<br />

Queste criticità si amplificano molto nel caso delle PMI, soprattutto per le insormontabili<br />

difficoltà di accesso al credito, che, sommate alle altre carenze, rendono impossibile<br />

l’adattamento agli standard imposti dal mercato integrato e dalla competizione globale. Il<br />

paese presenta tuttavia anche una serie di opportunità e potenzialità che potrebbero<br />

favorirne la competitività economica, primo fra tutti il processo di liberalizzazione che ha<br />

interessato alcuni settori, l’aumento degli investimenti stranieri, la stabilità macroeconomica<br />

e l’espansione di alcuni settori delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.<br />

Una strategia efficace di sviluppo del settore produttivo dovrebbe quindi in primis garantire<br />

un accesso adeguato agli strumenti finanziari e creare le basi per lo sviluppo di un contesto<br />

imprenditoriale innovativo, offrendo quindi infrastrutture adeguate, servizi di consulenza e<br />

di appoggio alle imprese, e di conseguenza favorire la diversificazione della produzione,<br />

ridurre il divario tra attività di R&S e la loro applicazione industriale, e incrementare le<br />

tecnologie ITC.<br />

In questo contesto piuttosto problematico, il Programma Operativo “Crescita della<br />

Competitività Economica” offre un solido aiuto finanziario per attenuare le criticità del<br />

settore produttivo, perseguendo la finalita’ di attuare i 5 assi prioritari sopra elencati (1.<br />

sistema produttivo eco-efficiente e innovativo; 2. ricerca, sviluppo tecnologico e<br />

innovazione per la competitività; 3. tecnologie di informazione e comunicazione per il<br />

134<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


settore privato e pubblico; 4. aumento dell’efficienza energetica e certezza dell’offerta; 5.<br />

assistenza tecnica).<br />

6.1.3. Assi prioritari del PO “Crescita della Competitività Economica”<br />

Descriviamo in questo paragrafo la struttura del PO Crescita della Competitività Economica,<br />

li cui elementi di bae sono illustrati nella figura seguente.<br />

Figura 16 – Struttura del Programma Operativo Competitività<br />

Asse 1 - Sistema produttivo innovativo ed eco-efficiente<br />

Il primo asse del Programma Operativo “Crescita della Competitività Economica” prevede<br />

come interventi il consolidamento e la crescita sostenibile del settore produttivo romeno, e<br />

la costituzione di un ambiente favorevole per lo sviluppo delle attività imprenditoriali. Il<br />

perseguimento di tali obiettivi implica una serie di condizioni minime, senza le quali sarebbe<br />

illusorio parlare di competitività delle imprese romene.<br />

La <strong>Romania</strong> deve incrementare gli investimenti produttivi, migliorare le condizioni di<br />

accesso delle imprese al mercato, preparare le proprie imprese alle pressioni derivanti dalla<br />

135<br />

6. I FINANZIAMENTI NAZIONALI E STRUTTURALI PER LA R&S


concorrenza dei mercati internazionali. In particolare, in riferimento alle piccole e medie<br />

imprese, che risultano le più svantaggiate in assoluto, le misure prioritarie cercano di<br />

risolvere problemi quali la limitata disponibilità finanziaria delle stesse, il significativo gap<br />

tecnologico, la mancanza di conoscenze in riferimento allo sviluppo degli affari.<br />

Perciò la strategia del presente asse vuole offrire supporto soprattutto alle PMI, con l’intento<br />

di incoraggiarne la competitività e l’imprenditorialità, dalle start-up innovative alle PMI più<br />

dinamiche, garantire le condizioni per lo sviluppo del settore industriale, dando sostegno<br />

nell’acquisizione di fattori innovativi sia tangibili che intangibili.<br />

In concreto, cio’ significa da un lato favorire le PMI con investimenti e con l’accesso e la<br />

concessione di prestiti, sviluppando nuovi strumenti finanziari di supporto; dall’altro<br />

incentivare l’accesso delle imprese ai servizi specializzati e incrementare la conoscenza e le<br />

abilità manageriali del personale, creando le infrastrutture economiche appropriate.<br />

Gli interventi descritti si rivolgono chiaramente sia alle imprese con attività consolidate, che<br />

necessitano di ammodernamenti e di uno sviluppo del prodotto e del processo produttivo,<br />

sia alle imprese di nuova costituzione (operative nel settore della lavorazione industriale o<br />

dei servizi specializzati), che richiedono un’assistenza qualificata e integrata. Ad ogni modo,<br />

considerata l’importanza di alcune grandi aziende di <strong>Romania</strong> per fatturato, per numero di<br />

dipendenti e per la diversificazione della gamma di prodotti e servizi offerti, l’operazione<br />

implicante investimenti diretti sarà non solo a beneficio delle PMI, ma anche delle grandi,<br />

che tuttavia non potranno ricevere complessivamente un supporto superiore a 1/3 delle<br />

risorse finanziarie disponibili per la prima area di intervento (investimenti nella produttività<br />

e preparazione alla competitività del mercato). Il supporto restante sarà ridistribuito tra le<br />

PMI.<br />

Per assicurare un buon risultato al supporto integrato per lo sviluppo di un sistema<br />

produttivo innovativo, l’allocazione delle risorse finanziarie é avvenuta sulla base di 3 aree<br />

di intervento:<br />

- investimenti nella produttività e nell’ambiente favorevole agli investimenti;<br />

- accesso finanziario per le PMI;<br />

- sviluppo sostenibile dell’imprenditoria.<br />

Data l’agguerrita competizione all’interno del mercato romeno e l’aumento del livello di<br />

protezione nei confronti del consumatore, le imprese romene dovranno migliorare in modo<br />

determinante la qualità e la gamma dei loro prodotti e servizi. Il consolidamento e lo<br />

sviluppo delle imprese dipende principalmente dall’acquisizione permanente di nuove<br />

attrezzature e tecnologie che permettono l’adattamento della produzione alle richieste del<br />

mercato interno.<br />

Ne deriva che il supporto agli investimenti, l’implementazione del sistema manageriale della<br />

qualità e dell’ambiente, assieme alle certificazioni dei prodotti, sono gli elementi chiave per<br />

l’entrata dei prodotti e dei servizi romeni nel mercato interno e in mercati terzi.<br />

Chiaramente, una condizione essenziale per superare le difficoltà finanziarie é determinata<br />

dallo sviluppo di adeguate strutture di certificazione.<br />

136<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


In questa prospettiva, le tipologie di intervento previste sono di 3 ordini:<br />

- il supporto al rafforzamento e all’aggiornamento del settore produttivo con investimenti<br />

tangibili e intangibili. Per tangibili si intendono gli investimenti in tecnologia, attrezzature,<br />

macchinari, dispositivi. In riferimento agli investimenti intangibili, si prevedono<br />

acquisizioni di patenti, marchi, licenze e know-how.<br />

- il supporto per l’implementazione degli standard internazionali, che implica un sostegno<br />

all’implementazione e alla certificazione di sistemi manageriali su qualità e ambiente, alla<br />

certificazione volontaria ed all’eco-etichettatura di prodotti e servizi, allo sviluppo e<br />

all’accreditamento di laboratori di taratura e controllo.<br />

- il supporto all’accesso di nuovi mercati e all’internazionalizzazione, che prevede una serie<br />

di servizi di consulenza alle PMI per lo sviluppo del sistema manageriale e il sostegno alla<br />

partecipazione a fiere, esposizioni internazionali e a missioni economiche.<br />

- Si tenga presente che, in relazione alle ultime due tipologie di aiuto, le grandi aziende ne<br />

sono escluse, in quanto non eleggibili.<br />

Per le PMI, le risorse finanziarie adeguate sono cruciali per lo sviluppo e la crescita della<br />

loro competitività. La creazione di un ambiente favorevole agli investimenti finanziati<br />

rappresenta un traguardo importante, se paragonato a un approccio di supporto agli<br />

investimenti diretti. In ogni caso, l’accesso al credito per le PMI é di norma difficoltoso, dal<br />

momento che le condizioni di accoglimento del credito imposte dalle banche sono<br />

faticosamente accessibili alle imprese, a causa della loro bassa capitalizzazione e della<br />

mancanza delle garanzie richieste. Infatti, le entità economiche di minori dimensioni<br />

incontrano maggiori ostacoli nella crescita e nello sviluppo, data l’assenza di vantaggi<br />

tangibili che possono essere usati come forme di garanzia e i considerevoli rischi che<br />

impediscono di ottenere un semplice prestito bancario. Di conseguenza é necessario<br />

superare questi ostacoli con idee, prodotti e servizi, modelli economici innovativi, e nel<br />

contempo é indispensabile una maggiore partecipazione degli istituti di credito ai rischi dei<br />

finanziamenti. Resta tuttavia cruciale per la crescita del potenziale delle PMI, mettere a loro<br />

disposizione strumenti finanziari innovativi, che richiedono conoscenze specifiche nella<br />

valutazione delle carenze del mercato, e un’ottima gestione finanziaria. Nello specifico,<br />

bisogna creare una vasta gamma di fonti di finanziamento, inclusi micro-prestiti, al fine di<br />

incontrare le esigenze delle varie tipologie di PMI.<br />

I fattori determinanti per favorire l’imprenditoria sono di varia natura, primo fra tutti una<br />

cultura adeguata al business e un ambiente favorevole alla creazione delle imprese,<br />

seguono la disponibilità di servizi qualificati, l’alto grado di interazione e la cooperazione tra<br />

imprese al fine di diffondere la conoscenza e rafforzarne le potenzialità.<br />

La <strong>Romania</strong> punta a favorire il processo di creazione delle imprese attraverso le seguenti<br />

direttrici: disponibilità di adeguate infrastrutture economiche, sviluppo di abilità manageriali<br />

e servizi di supporto al business.<br />

Altro elemento chiave per lo sviluppo degli affari in <strong>Romania</strong> risulta essere la disponibilità di<br />

servizi di consulenza dal valore aggiunto, in grado di offrire alle PMI consulenza<br />

specializzata per favorire la competitività sul mercato e la diversificazione di prodotti e<br />

137<br />

6. I FINANZIAMENTI NAZIONALI E STRUTTURALI PER LA R&S


servizi. Altrettanto importante é l’assistenza a gruppi di imprese esistenti ed emergenti, che<br />

garantiscono il processo d’interazione tra aziende, favorendo la diffusione della conoscenza,<br />

la riduzione dei costi di produzione, una più alta produttività e la crescita del numero di<br />

fornitori e clienti.<br />

In ogni caso i finanziamenti degli investimenti, siano essi circoscritti o consistenti,<br />

avverranno in funzione delle esigenze espresse dalle piccole e medie imprese.<br />

Da quanto detto finora, ne consegue che le PMI potranno beneficiare di un approccio<br />

integrato, che comprende: i vantaggi di una direzione manageriale, adeguate risorse<br />

finanziarie, garanzie associate, vantaggi tecnici legati ai servizi di informazione delle<br />

aziende e cooperazione attiva con diversi attori: concorrenti, organizzazioni, istituzioni,<br />

incluse entità di R&S.<br />

Sulla base delle considerazioni avanzate, sono state individuate 3 tipologie di intervento in<br />

favore dello sviluppo sostenibile dell’imprenditoria:<br />

- lo sviluppo di strutture di supporto agli affari, di dimensioni nazionali e internazionali,<br />

- la consulenza alle PMI<br />

- il sostegno all’integrazione delle imprese con catene di fornitori e gruppi.<br />

In relazione alla prima categoria di interventi, sono incluse da un lato le attività complesse<br />

che prevedono la costruzione di nuove infrastrutture, il consolidamento, rinnovamento e<br />

ammodernamento, l’acquisto di attrezzature; dall’altro quelle attività lievi, volte a offrire e<br />

rafforzare la cultura dell’imprenditoria, come la diffusione di informazioni, di pratiche di<br />

scambio e di attività di addestramento e insegnamento. Questo forte accanimento in<br />

riferimento allo sviluppo di infrastrutture economiche deriva dalla consapevolezza dei loro<br />

effetti positivi sulla crescita della competitività, sull’integrazione dell’economia nazionale<br />

all’interno del panorama europeo e sulla attrattività del paese in termini di allocazione degli<br />

investimenti economici.<br />

Per quanto riguarda la consulenza alle PMI, il supporto fornito comprende: l’elaborazione di<br />

progetti e business plan, lo sviluppo di strategie aziendali e di nuovi prodotti e servizi, le<br />

attività di promozione, di marketing e di informazione in riferimento alle nuove tecnologie,<br />

all’e-business e ai diritti di proprietà intellettuale.<br />

Infine, in riferimento al supporto di integrazione tra imprese, l’obiettivo dell’operazione é<br />

quello di rafforzare le relazioni di cooperazione e di network tra imprese, rinvigorire il valore<br />

delle filiere e sostenere il processo di sviluppo dei gruppi. Un supporto ulteriore é garantito<br />

ai progetti di sviluppo di unioni nel campo della produzione, dei servizi specializzati, di<br />

consulenza, della logistica e di formazione del personale altamente qualificato.<br />

Asse 2 - R&S e innovazione per la competitività<br />

Il secondo asse del Programma Operativo “Crescita della Competitività Economica” punta<br />

all’accrescimento delle capacità di R&S, a stimolare la cooperazione tra istituti di RSI e<br />

imprese, e alla crescita dell’accesso di servizi di RSI in favore delle aziende.<br />

138<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


La principale causa del deficit tecnologico in <strong>Romania</strong> e del risicato punteggio ottenuto delle<br />

imprese romene in termini di innovazione, risiede nella scarsa disponibilità di fondi, sia<br />

pubblici che privati, per la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’ innovazione, che si riflette<br />

sulla presenza di infrastrutture obsolete di RSI, nel ridimensionamento del numero di<br />

ricercatori, di cui tendenzialmente aumenta l’età media, e in attività di RSI dalle basse<br />

performance. Va poi fatta menzione della bassa partecipazione del settore privato nel<br />

finanziare attività di RSI.<br />

Data tutta questa serie di mancanze e carenze, il secondo asse del Programma Operativo<br />

“Crescita della Competitività Economica”, prevede quale obiettivo prioritario la crescita della<br />

capacità di ricerca attraverso investimenti nello sviluppo di infrastrutture di R&S, attirando<br />

giovani ricercatori e specialisti di alto livello in istituzioni di R&S, società e dipartimenti di<br />

ricerca. Si punta poi a diffondere la conoscenza ad opera di università e istituti di ricerca, a<br />

stimolare il trasfer tecnologico a mezzo di cooperazioni tra istituzioni di R&S e altre<br />

imprese, a creare o rafforzare le realta’ romene high-tech e i poli di eccellenza.<br />

- lo stimolo della domanda e un adeguato orientamento del settore privato, mediante<br />

l’approvvigionamento di finanziamenti diretti per l’innovazione di compagnie private<br />

- il supporto di partnership derivanti dalla domanda e non dall’offerta, come diretta<br />

applicazione di ricerche del settore produttivo<br />

- il ridimensionamento del gap del mercato interno in termini di infrastrutture di ricerca, per<br />

consentire implementazione di gruppi e poli di eccellenza.<br />

Da questo panorama, risulta fondamentale sottolineare l’esistenza di importanti sinergie tra<br />

l’asse prioritario 1 e il 2, dal momento che alcune imprese agevolate dall’asse “RSI per la<br />

competitività” potrebbero allo stesso tempo cercare nel primo asse una forma di aiuto per<br />

investimenti nella produzione e per l’accesso a nuovi mercati, almeno idealmente attraverso<br />

progetti integrati.<br />

La strategia nazionale di ricerca, sviluppo e innovazione per il periodo 2007-2013 ha<br />

identificato 9 direttrici tematiche di particolare interesse per rendere possibile un vero<br />

sviluppo tecnologico. Presentiamo di seguito le 9 direttrici di sviluppo, tematiche d’ impatto<br />

sulla crescita della produttività economica, molto simili a quelle della Regione <strong>Puglia</strong>.<br />

1. ICT,<br />

2. energia,<br />

3. ambiente,<br />

4. salute,<br />

5. agricoltura e sicurezza dei prodotti alimentari,<br />

6. biotecnologie,<br />

7. materiali innovativi, prodotti e processi,<br />

8. industria aerospaziale,<br />

9. ricerca di base e socio-economica<br />

139<br />

6. I FINANZIAMENTI NAZIONALI E STRUTTURALI PER LA R&S


Al fine di garantire un risultato soddisfacente derivante dal supporto a ricerca, sviluppo<br />

tecnologico e innovazione per incrementare la competitività del paese, l’allocazione delle<br />

risorse finanziarie é avvenuta sulla base di 3 aree di intervento.<br />

- Partnership in R&S tra università, istituti di ricerca e imprese, al fine di ottenere risultati<br />

direttamente applicabili in economia;<br />

- Investimenti in infrastrutture di RSI e in capacità amministrative collegate;<br />

- Supporto alle imprese in RSI.<br />

Rispetto alla prima area di intervento, l’obiettivo perseguito consiste fondamentalmente<br />

nello sviluppo tecnologico delle imprese, attraverso il supporto ricevuto dalle partnership in<br />

R&S che favoriscono risultati direttamente applicabili in economia, in quanto, di norma,<br />

viene perseguita la creazione o il miglioramento di prodotti, tecnologie e servizi ad alto<br />

valore aggiunto. In questo modo, incrementando lo sviluppo tecnologico delle imprese<br />

romene, si verifica una crescita proporzionale della competitività economica del paese, che<br />

a lungo termine potrebbe riflettersi nello sviluppo della competitività delle aziende a livello<br />

internazionale.<br />

Generalmente, l’operazione più efficace per ottenere dalla ricerca risultati di interesse<br />

economico, é l’implementazione di progetti R&S elaborati assieme da università, istituti di<br />

ricerca ed imprese, progetti da cui scaturiscono risultati importanti che, applicati al contesto<br />

aziendale, generano nuovi prodotti (o li migliorano), nuove tecnologie e servizi. Questo<br />

genere di progetti assicurano anche il trasferimento di conoscenze dalle istituzioni di R&S al<br />

personale aziendale addetto alla messa in opera dei risultati di ricerca. Allo stesso modo, la<br />

partecipazione di esperti di alto livello internazionale a progetti di ricerca complessi,<br />

prevede, come nel caso precedente, la trasformazione della ricerca in risultati di interesse<br />

economico.<br />

La seconda area di intervento, volta a stimolare gli investimenti in infrastrutture di RSI,<br />

risulta di fondamentale importanza, in quanto in <strong>Romania</strong> le infrastrutture di ricerca<br />

all’interno delle università pubbliche e degli istituti di ricerca sono piuttosto obsolete e non<br />

riescono a coprire molti nuovi campi di ricerca e nuove aree di interesse tecnologico.<br />

Sicuramente lo sviluppo delle infrastrutture di R&S é fortemente correlato allo sviluppo della<br />

conoscenza del personale in formazione e già qualificato, che crea importanti effetti sulla<br />

domanda e sull’offerta e stimola lo sviluppo tecnologico delle imprese.<br />

Questa seconda area di intervento intende in primo luogo incrementare l’efficienza delle<br />

attività di R&S all’interno di università e istituti di ricerca, offrendo assistenza<br />

nell’approvvigionamento di nuove moderne attrezzature, strumenti, software, e in secondo<br />

luogo favorire lo sviluppo di infrastrutture di R&S esistenti e costruirne ex novo. Le strutture<br />

beneficiarie del supporto finanziario, con riferimento agli investimenti in infrastrutture di<br />

RSI, saranno quelle che avranno dimostrato performance migliori. La valutazione regolare e<br />

imparziale di tali performance si basa sui seguenti criteri: numero e preparazione dei<br />

ricercatori, pubblicazioni e capacità di integrare il network nazionale di R&S a quello<br />

internazionale.<br />

140<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Un’ulteriore valutazione avverrà in relazione alla natura della struttura. Concretamente<br />

questo significa che per le università la priorità verrà data ai centri di eccellenza, mentre<br />

per le organizzazioni più deboli potranno essere concessi aiuti attraverso la capacità<br />

amministrativa. In ogni caso, una valutazione regolare non può non tenere in<br />

considerazione le eventuali carenze in termini di capacità amministrativa delle istituzioni di<br />

R&S. Ne consegue che il supporto pubblico più consistente sarà fornito alle istituzioni<br />

rilevanti negli ambiti sopra identificati in quanto degni di sviluppo, che presentino capacità<br />

manageriali e progettuali, abilità legate alla costruzione di partnership e al reperimento di<br />

database e pubblicazioni, e infine di valorizzazione dei risultati della ricerca. La prima<br />

tipologia di intervento in direzione di investimenti in infrastrutture di RSI implica lo sviluppo<br />

di strutture di R&S esistenti, la costruzione di strutture ex novo e il supporto alla<br />

costruzione di infrastrutture di ricerca paneuropee, tutte rigorosamente operative nelle aree<br />

tematiche precedentemente elencate.<br />

Nello specifico, la modernizzazione delle infrastrutture esistenti viene intesa come<br />

miglioramento, ammodernamento dei laboratori presenti attraverso l’acquisto di<br />

attrezzature e strumenti, aggiornamento di ricerche per il funzionamento di nuove<br />

apparecchiature; al contrario la costruzione di nuove infrastrutture, che prevede progetti su<br />

larga scala, si basa sulla nascita di nuovi centri di ricerca, istituti e laboratori all’interno di<br />

organizzazioni di ricerca pubblica già esistenti, che vogliono ampliare le loro aree di<br />

intervento. La selezione dei beneficiari, che corrisponderà ad un limitato numero di<br />

strutture impegnate nei campi di ricerca elencati in precedenza, si baserà sul rispetto di uno<br />

o più dei seguenti criteri:<br />

- Relazioni con il settore industriale;<br />

- Rispondenza alle priorità regionali identificate nelle Strategie Regionali Innovative o alle<br />

priorità strategiche nazionali nel settore socio-economico;<br />

- Supporto a favore delle unioni<br />

Bisogna inoltre tener presente che lo sviluppo di infrastrutture di ricerca é accompagnato<br />

allo stesso tempo da azioni di costruzione istituzionale.<br />

Un ulteriore intervento prevede lo sviluppo di poli di eccellenza, che richiede il<br />

rafforzamento delle relazioni tra università, istituti di ricerca e PMI high-tech. Questo<br />

genere di operazione intende sviluppare ricerche guidate da poli di eccellenza, in<br />

associazione con aziende, istituti di ricerca e centri di formazione, uniti da una comune<br />

strategia di sviluppo e d’affari.<br />

Lo sviluppo della ricerca in <strong>Romania</strong> deve guardare pero’ anche oltre i confini nazionali. Per<br />

questa ragione é stato introdotto come intervento successivo lo sviluppo di network di<br />

centri di R&S, coordinati a livello nazionale e legati alla reti europea e internazionale.<br />

Concretamente, lo sviluppo di queste reti prevede il coinvolgimento di ricercatori romeni nei<br />

più prestigiose network internazionali di ricerca, l’insediamento di strutture di largo<br />

supporto e il supporto per la connessione alla piattaforma elettronica GRID, attraverso la<br />

fornitura di hardware e specifiche applicazioni software.<br />

141<br />

6. I FINANZIAMENTI NAZIONALI E STRUTTURALI PER LA R&S


All’interno di questa categoria di interventi é stato infine inserito il rafforzamento della<br />

capacità amministrativa, per garantire alle istituzioni di R&S supporto amministrativo e<br />

manageriale.<br />

La terza area di intervento del secondo asse “Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione<br />

per la competitività” fornisce supporto alle imprese di RSI, visto che i limitati investimenti<br />

privati in attività di ricerca e il profondo gap tecnologico e competitivo del paese si riflettono<br />

in un livello scadente di innovazione delle imprese, in una ridotta capacità di assorbimento<br />

delle imprese dei risultati ottenuti in R&S e in un lento sviluppo delle attività di R&S<br />

all’interno delle imprese.<br />

Gli interventi delineati per cercare di colmare le carenze di R&S del settore produttivo sono<br />

di varia natura.<br />

- il primo in assoluto riguarda il supporto alle start-ups e alle spin-offs nel settore del hightech,<br />

al fine di assicurare un trasferimento di conoscenze e tecnologie e assistere le<br />

imprese nella promozione dei prodotti e dei servizi derivanti dalla ricerca.<br />

- il secondo intervento prevede lo sviluppo di infrastrutture in R&S all’interno di imprese e<br />

la creazione di nuovi posti di lavoro nel segmento R&S, principalmente attraverso lo<br />

sviluppo delle capacità di ricerca delle imprese, che consente l’incremento del loro livello<br />

di innovazione e della loro competitività sul mercato. Questo intervento include inoltre il<br />

finanziamento per l’approvvigionamento di strumenti, attrezzature, computer, software e<br />

altre necessità per lo svolgimento dell’attività di R&S.<br />

L’ultima tipologia di intervento contemplata dal secondo asse prioritario in riferimento al<br />

supporto delle imprese di RSI, riguarda la promozione dell’innovazione nelle imprese, per<br />

poi applicare i risultati alla produzione di nuovi prodotti, nuove tecnologie e servizi.<br />

Asse 3 - ITC per il settore privato e pubblico<br />

Il terzo asse del Programma Operativo “Crescita della Competitività Economica” intende<br />

sfruttare a pieno il potenziale delle tecnologie di informazione e comunicazione (ICT), per<br />

incrementare le interazioni tra il settore pubblico, le imprese e i cittadini. Per procedere in<br />

questa direzione, le principali tipologie di azioni individuate prevedono:<br />

- prima di tutto il potenziamento delle infrastrutture ICT in quei segmenti di mercato in cui<br />

sono quasi inesistenti, come nelle piccole aree urbane e nelle zone agricole periferiche,<br />

- lo sviluppo e l’effettivo utilizzo di servizi elettronici pubblici e lo sviluppo di un ambiente ebusiness<br />

sicuro e dinamico. In questa prospettiva si avverte la necessita di introdurre e<br />

sostenere i sistemi produttivi innovativi durante il processo amministrativo e nel<br />

quotidiano, e allo stesso tempo accrescere la competizione del mercato di sempre nuovi<br />

prodotti e servizi.<br />

La nuova economia globale ci porta a sostenere che la competitività deve essere rafforzata<br />

a vari livelli, in particolare per incrementare la crescita della produttività, é considerato<br />

quale fattore determinante lo sviluppo delle tecnologie di informazione e comunicazione<br />

(ICT). Per questa ragione, in concordanza con gli obiettivi fissati dall’Agenda di Lisbona, é<br />

142<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


stata individuata, quale principale priorità per lo sviluppo della Società dell’informazione in<br />

<strong>Romania</strong>, il miglioramento di infrastrutture broadband in termini di accessibilità e di<br />

sviluppo.<br />

In <strong>Romania</strong>, la crescita di connessioni broadband ha interessato esclusivamente le zone<br />

urbane, mentre nelle aree scarsamente popolate o dove le distanze tra il centro e l’utente<br />

finale sono eccessive gli operatori non hanno trovato conveniente investire e modernizzare,<br />

dal momento che la domanda é insufficiente per assicurare un ritorno positivo sugli<br />

investimenti. Proprio per questo motivo risultano cruciali i finanziamenti pubblici nelle aree<br />

sotto servite, in quanto possono incentivare gli investimenti in infrastrutture e servizi<br />

broadband e stimolare la competitività e l’innovazione.<br />

Tuttavia, i finanziamenti pubblici possono allo stesso tempo giocare un ruolo importante<br />

attraverso interventi dal lato della domanda dei servizi ICT, nei quali sono inclusi incentivi<br />

per l’uso di piattaforme e-government, e-health, e-learning nel settore pubblico e la<br />

creazione di applicazioni specifiche a favore delle aziende. La strategia nazionale di<br />

broadband avanzata dal governo romeno individua comunque come obiettivi strategici: la<br />

diffusione di infrastrutture broadband nelle aree sotto servite e la maggiore disponibilità e<br />

attrattività degli e-services. Di conseguenza, le operazioni di finanziamento promosse dal<br />

terzo asse faranno da supporto alla strategia nazionale del paese, che individua, quali<br />

settori strategici prioritari per l’estensione della connessione broadband: il governo, la<br />

salute, l’educazione e l’economia.<br />

Il contributo più consistente del settore ICT alla crescita economica proviene dalle aziende<br />

che con l’uso delle ICT stimolano la crescita sia estensiva che intensiva della produzione di<br />

beni e servizi. Per quanto riguarda la crescita estensiva, servendosi dei mezzi elettronici, le<br />

ICT offrono alle imprese romene l’opportunità di accedere a nuovi mercati regionali e<br />

globali, e di promuovere e commercializzare beni e servizi nel mercato interno. Al contrario,<br />

lo sviluppo intensivo che deriva dall’uso delle ICT favorisce un aumento significativo della<br />

produttività.<br />

Al fine di sostenere la crescita economica e la competitività della <strong>Romania</strong>, é stato disposto<br />

uno sviluppo di piattaforme e-government, e-health ed e-learning. Tuttavia gli sforzi più<br />

consistenti sono stati indirizzati verso la piattaforma e-economy, che tra tutte le strutture<br />

elencate risulta essere quella più adatta a garantire maggiori benefici all’ambiente<br />

economico. Infatti a livello aziendale, le applicazioni di ICT sono da un lato essenziali per la<br />

comunicazione interna ed esterna, dall’altro sono importanti per la gestione di risorse e<br />

clienti. Ne deriva che una bassa percentuale del commercio elettronico sul totale del<br />

fatturato (1.3% in <strong>Romania</strong>, rispetto al 2.1% dell’UE) riflette un tasso di efficienza<br />

aziendale piuttosto limitato. Al fine di ridurre tali disparità, é stata riconosciuta l’importanza<br />

di un supporto alle aziende ICT attraverso misure volte a incrementare la sicurezza in rete.<br />

In riferimento all’allocazione delle risorse finanziarie, per il terzo asse prioritario “ICT per il<br />

settore privato e pubblico”, la distribuzione avverrà in base alla seguente suddivisione:<br />

- Supporto all’uso delle ICT;<br />

- Sviluppo e incremento dell’efficienza dei servizi pubblici elettronici;<br />

- Sostegno al e-economy.<br />

143<br />

6. I FINANZIAMENTI NAZIONALI E STRUTTURALI PER LA R&S


Tenendo presente che la penetrazione delle ICT in <strong>Romania</strong> é piuttosto bassa, a causa<br />

dell’insufficiente sviluppo delle infrastrutture, determinato dai bassi investimenti e dal<br />

limitato potere d’acquisto della popolazione, la prima area di intervento per l’utilizzo delle<br />

ICT prevede il supporto all’accesso alle connessioni broadband nelle aree meno dotate.<br />

Questo perché lo sviluppo delle connessioni broadband e l’incremento della sicurezza dei<br />

dati sono condizioni complementari allo sviluppo di un’economia della conoscenza.<br />

Le principali operazioni in favore dell’uso delle ICT riguardano:<br />

- il supporto all’accesso a Internet e ai servizi connessi,<br />

- aiuti alle autorità pubbliche per lo stabilimento di broadband network e punti pubblici di<br />

accesso internet,<br />

- il supporto alle PMI per collocare reti broadband e punti pubblici di accesso internet nei<br />

mercati sottosviluppati<br />

- garantire lo sviluppo di connessioni broadband nelle scuole.<br />

La seconda categoria di iniziative finanziate dal terzo asse prioritario “ICT per il settore<br />

privato e pubblico”, riguarda lo sviluppo e il miglioramento dell’efficienza dei servizi pubblici<br />

elettronici, che potrebbe riflettersi in un aumento della domanda pubblica in relazione a<br />

determinati servizi. Come supporto a questo processo di informatizzazione del paese, a<br />

partire dal 2001 sono state assunte misure per creare un supporto legislativo allo sviluppo<br />

dell’e-Government, che ha come obiettivo strategico la ridefinizione della pubblica<br />

amministrazione, rendendola più accessibile ed effettiva. In questo contesto, i fondi<br />

strutturali hanno il compito di incrementare la disponibilità di risorse messe a disposizione<br />

dal governo nazionale attraverso la costituzione di applicazioni e sistemi di e-government,<br />

incrementando la produttività a mezzo di migliori performance organizzative e riducendo i<br />

costi amministrativi. Nello specifico, un supporto specifico é previsto per l’amministrazione<br />

fiscale per migliorare le performance di raccolta delle tasse.<br />

Essendo piuttosto forte la connessione tra educazione e broadband, anche in questa<br />

direzione sono state prese misure volte a incrementare il livello di informatizzazione,<br />

principalmente sostenendo lo sviluppo di nuovi progetti legati al Sistema Educativo<br />

dell’Informazione. Dal lato dei fondi strutturali, sono state assunte misure per lo sviluppo di<br />

applicazioni e-learning, con l’intento di offrire un sistema più qualificato.<br />

Tra i vari servizi pubblici erogati dalle istituzioni romene, quello che in assoluto richiede<br />

un’attenzione maggiore é il servizio sanitario, in quanto molto meno informatizzato rispetto<br />

al settore economico ed educativo. Gli interventi auspicati al fine di incrementare il livello<br />

informatico del sistema medico del paese sono in primo luogo l’informatizzazione degli<br />

ospedali e la creazione di cartelle cliniche elettroniche, seguita dall’informatizzazione dei<br />

medici di famiglia, al fine di consentire un’interazione tra i vari sistemi informatici del<br />

settore medico. Di conseguenza, tutti i progetti di ICT del sistema medico di <strong>Romania</strong><br />

incentiveranno lo sviluppo di broadband nei servizi sanitari, che saranno supportanti anche<br />

dai Fondi Strutturali. In questo modo l’implementazione di servizi e-Health porteranno<br />

benefici sia in termini di sistema medico di soccorso sia come servizi offerti ai cittadini.<br />

144<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Le operazioni, prese in considerazione per ricevere risorse finanziarie messe a disposizione<br />

dai Fondi Strutturali, in relazione al terzo asse prioritario sono le seguenti:<br />

- Supporto alla costruzione di soluzioni di e-government e di connessioni broadband;<br />

- Supporto alla realizzazione di soluzioni ICT per incrementare l’interoperabilità tra sistemi<br />

di informazione;<br />

- Supporto alla costituzione di soluzioni e-learning;<br />

- Sostegno alla realizzazione di soluzioni di e-health e di connessioni broadband.<br />

L’ultimo aspetto sul quale il terzo asse prioritario si é concentrato é il sostegno all’eeconomy,<br />

offrendo un supporto finanziario in direzione delle applicazioni ICT e della loro<br />

interazione, e per l’adozione di soluzioni integrate per aziende che puntano al taglio dei<br />

costi nel lungo termine. Grazie a queste tipologie di intervento, viene facilitato l’accesso al<br />

mercato interno ed internazionale, sono sostenuti processi manageriali molto più efficienti,<br />

e nel contempo viene garantita la sicurezza della rete elettronica e l’adozione di misure<br />

antifrode per uno sviluppo sicuro e dinamico del settore e-business. Ne deriva che le<br />

operazioni sostenute per la diffusione dell’e-economy riguardano: il supporto per sistemi<br />

integrati di ICT business e un sostegno allo sviluppo del sistema e-commerce.<br />

Asse 4 - Allocazione delle risorse finanziarie<br />

Il piano finanziario del primo Programma Operativo “Crescita della Competitività<br />

Economica” é stato elaborato sulla base del Quadro Strategico Nazionale di Riferimento<br />

2007-2013. Il contributo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale per il Programma<br />

Operativo “Crescita della Competitività Economica” é di 2,554 milioni di euro,<br />

rappresentando il 65.19% del budget totale. Riportiamo ora una tabella illustrativa per<br />

l’intero periodo di programmazione, indicante l’allocazione del finanziamento totale per<br />

ciascun asse prioritario del Programma Operativo “Crescita della Competitività Economica”.<br />

145<br />

6. I FINANZIAMENTI NAZIONALI E STRUTTURALI PER LA R&S


Tabella 30. Allocazione del finanziamento per ogni asse prioritario del POS<br />

Competitivita’<br />

Asse 1<br />

ERDF<br />

Asse 2<br />

ERDF<br />

Asse 3<br />

ERDF<br />

Asse 4<br />

ERDF<br />

Asse 5<br />

ERDF<br />

146<br />

Fondi<br />

comunitari<br />

(a)<br />

Equivalente<br />

nazionale<br />

(b)=(c)+(d)<br />

Suddivisione indicativa<br />

dell’equivalente<br />

nazionale<br />

Fondi nazionali<br />

pubblici<br />

(c)<br />

Fondi<br />

naz.<br />

Priv.<br />

(d)<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />

Totale fondi<br />

(e)=(a)+(b)<br />

Tasso<br />

di<br />

cofinanziam.<br />

(f)=(a)/(e)<br />

928.651.290 151.175,785 151.175,785 - 1.079.827,075 86,00%<br />

536.395.116 109.864,060 109.864,060 - 646.259,176 83,00%<br />

383.170.104 86.265,570 86.265,570 - 469.435,674 81,62%<br />

638.475.370 87.064,824 87.064,824 - 725.540,194 88,00%<br />

67,530.229 22.510.078 22.510.078 - 90.040.307 75,00%<br />

Totale 2,554,222.109 456.880.317 456,880.317 - 3.011.102.426 84,83%<br />

Fonte: Elaborazione FINCO dal POS Competitivita’<br />

Tale distribuzione dei fondi per assi prioritari é avvenuta in base al peso rivestito da ciascun<br />

asse prioritario, scelta che ha tenuto conto anche delle eventuali interazioni con altri<br />

programmi. Dall’allocazione per ogni asse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, risulta<br />

la ripartizione ripotata nel grafico seguente.<br />

Figura 17. Ripartizione % dell’allocazione finanziaria del FESR per asse<br />

prioritario


147<br />

21%<br />

15%<br />

25%<br />

36%<br />

3%<br />

Fonte: Elaborazione FINCO dal POS Competitivita’<br />

6. I FINANZIAMENTI NAZIONALI E STRUTTURALI PER LA R&S<br />

Asse prioritario 1<br />

Asse prioritario 2<br />

Asse prioritario 3<br />

Asse prioritario 4<br />

Asse prioritario 5<br />

Concretamente é stata mantenuta questa suddivisione delle risorse tra i primi 4 assi, ma le<br />

risorse del quinto sono state ridistribuite in modo proporzionale tra gli altri quattro assi<br />

prioritari.<br />

Asse prioritario 1: ha ricevuto le risorse finanziarie più consistenti rispetto agli altri assi,<br />

ovvero il 36.36% dei fondi totali del FESR previsti per il Programma Operativo “Crescita<br />

della Competitività Economica”. Le giustificazioni di questa marcata attenzione per l’asse<br />

prioritario 1 risiedono in primo luogo nel fatto che le aree di intervento tracciate sono<br />

considerate prioritarie per l’obiettivo perseguito, volto a sviluppare la competitività<br />

economica della <strong>Romania</strong>, e perché molti dei campi di intervento convergono pienamente<br />

con le politiche europee esistenti. Ne sono un esempio il supporto dato allo sviluppo delle<br />

PMI, il sostegno per un migliore accesso ai finanziamenti, l’incoraggiamento per lo sviluppo<br />

di servizi economici e di infrastrutture, priorità tanto romene quanto europee.<br />

Asse prioritario 2: conta invece il 21% delle allocazioni, in quanto favorisce le basi per un<br />

salto qualitativo in relazione allo sviluppo della competitività della <strong>Romania</strong> attraverso il<br />

rafforzamento delle basi dell’innovazione (R&S, certificazioni, patenti) e allo stesso tempo<br />

garantisce il rispetto della competitività vista secondo i parametri dell’agenda UE.<br />

Asse prioritario 3: prevede un’allocazione del 15% dei fondi FERS, giustificata dal fatto che<br />

l’obiettivo generale del Programma Operativo auspica una crescita della produttività, che


chiaramente incide in modo più che positivo sullo sviluppo del mercato, grazie a due<br />

potenziamenti: quello dei servizi ICT e delle reti broadband.<br />

6.2. Fondi nazionali<br />

Per il miglioramento di ricerca e sviluppo, il governo romeno ha adottato alcuni programmi<br />

di varia natura, al fine di implementare le strategie nazionali nel settore in questione. Tali<br />

programmi appartengono a 3 categorie di piani di sviluppo: il Piano nazionale per RSI, il<br />

Piano di Ricerca di altre Istituzioni Pubbliche (Piano Settoriale) ed altri piani di ricerca. Fra<br />

tutti il Piano Nazionale rappresenta il principale strumento a favore di ricerca e sviluppo, dal<br />

momento che assicura il coordinamento e la realizzazione di politiche nazionali nell’ambito<br />

della ricerca, dello sviluppo e della conoscenza, garantisce una stretta correlazione tra<br />

politiche in RSI e priorità per lo sviluppo economico e sociale, e infine offre coerenza e<br />

continuità alle attività rientranti nel settore esaminato. L’obiettivo consiste nel sostenere lo<br />

sviluppo istituzionale per raggiungere risultati eccellenti e nell’appoggiare lo sviluppo della<br />

competitività internazionale della <strong>Romania</strong> attraverso uno stimolo a ricerca, sviluppo e<br />

innovazione.<br />

Si tratta di finanziamenti annuali, a favore della competitività per attività di interesse non<br />

economico, nello specifico per centri di RSI impegnati in piani di sviluppo di durata media. I<br />

partecipanti eleggibili sono l’Istituto nazionale di ricerca-sviluppo, gli istituti di<br />

insegnamento superiore e altri istituti di ricerca non-profit.<br />

In relazione al Piano Nazionale RSI 2007-2013, gli obiettivi strategici perseguiti riguardano:<br />

- Crescita della visibilità internazionale della <strong>Romania</strong> attraverso la creazione di conoscenza<br />

in termini di risultati scientifici e tecnologici, trasferibile sul piano economico;<br />

- Incremento della competitività economica della <strong>Romania</strong> attraverso l’innovazione, che<br />

implica il trasferimento della conoscenza alle aziende;<br />

- Miglioramento della qualità sociale, mediante la ricerca di metodi scientifici e tecnologici in<br />

favore dello sviluppo sociale e della dimensione umana.<br />

Gli aspetti tenuti in considerazione per la costruzione di questo piano nazionale sono stati i<br />

risultati ottenuti attraverso un’analisi dell’attuale situazione economica del paese, i dettami<br />

europei e internazionali in materia e l’esperienza accumulata con i precedenti piani in RSI.<br />

I principi a fondamento del Piano Nazionale II in RSI riguardano in primo luogo la<br />

trasformazione della spesa pubblica in RSI in investimenti a favore di questo settore,<br />

servendosi di strumenti strategici volti a creare una solida correlazione tra i vari obiettivi<br />

perseguiti e favorendo la riallocazione delle risorse mediante un modello di investimento<br />

che prevede valutazioni ante-post progetto e un monitoraggio durante l’implementazione<br />

dello stesso. Segue la necessità di focalizzare gli investimenti pubblici in RSI, assegnando<br />

risorse pubbliche per progetti in RSI, determinanti per l’applicazione della ricerca, puntando<br />

sulle priorità individuate a livello nazionale e offrendo un supporto all’innovazione. Allo<br />

stesso tempo il Piano Nazionale intende favorire lo sviluppo del settore privato,<br />

consultandolo direttamente per individuare le richieste di sviluppo prioritarie, ma anche<br />

incentivando la partecipazione dello stesso per stimolare l’interesse del settore economico<br />

in relazione a RSI e incrementando lo sviluppo tecnologico in favore di infrastrutture e<br />

148<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


servizi per dare applicazione ai risultati della ricerca in ambito economico e soprattutto<br />

produttivo.<br />

È previsto un vasto accesso al Piano Nazionale, tuttavia i parametri di valutazione sono<br />

piuttosto accurati, in quanto l’accesso indiscriminato si basa su una forte concorrenza tra<br />

richiedenti. Favorito é l’accesso di ricercatori stranieri per prendere parte a progetti<br />

nazionali e la partecipazione di aziende innovative. Inoltre bisogna tener presente che la<br />

dimensione regionale degli obiettivi RSI, in riferimento al Piano Nazionale II, deve essere<br />

vista come una forma di finanziamento complementare ai fondi strutturali.<br />

A monte della definizione dei programmi che compongono il PN II, sono stati presi in<br />

considerazione alcuni interventi irrinunciabili, primo fra tutti la crescita del numero di<br />

ricercatori, con l’intento di migliorarne le performance e la carriera, dal quale é derivato il<br />

programma “Risorse Umane”.<br />

Segue il programma “Capacità” nato dalla necessità di rispondere alle esigenze dei<br />

ricercatori in termini di attrezzature, benefici e gestione, tenendo quale punto fermo il<br />

confronto con le esigenze socioeconomiche.<br />

Il terzo programma in RSI é stato denominato “Idea” perché sottolinea l’importanza della<br />

ricerca di base per lo sviluppo della conoscenza e favorisce un solido appoggio<br />

all’applicazione delle idee in ricerca e sviluppo tecnologico. Il programma principale di tutto<br />

il piano é quello rivolto alle partnership in R&S negli assi prioritari, che punta sulla creazione<br />

di condizioni migliori per favorire la collaborazione tra entità di ricerca di vario genere,<br />

società e pubbliche amministrazioni, al fine di garantire soluzioni alle richieste avanzate dai<br />

vari ambiti di ricerca.<br />

Avendo gli investimenti pubblici quale obiettivo prioritario lo sviluppo della conoscenza<br />

applicata alle richieste socioeconomiche, é inserito nel PN II anche un programma intitolato<br />

“Innovazione”, con lo scopo di finalizzare le attività di ricerca a risultati pratici, collegati allo<br />

sviluppo tecnico e tecnologico. Questo programma intende dare supporto alla ricerca per<br />

progetti pre competitivi e competitivi e per studi a favore dello sviluppo di strutture<br />

innovative.<br />

Infine é stato predisposto anche il programma “Supporto alle performance istituzionali”, che<br />

stabilisce una serie di meccanismi istituzionali di finanziamento basati sulla competizione,<br />

che entità di ricerca con basse performance, sia pubbliche che non-profit, necessitano per il<br />

loro sviluppo strategico. Qui di seguito riportiamo una griglia che sintetizza in modo<br />

dettagliato gli obiettivi dei 4 programmi più significativi ai fini dello studio che stiamo<br />

conducendo.<br />

Tabella 31. Il Programma Capacità<br />

Obiettivo Sviluppo delle capacità di ricerca e apertura del sistema RSI al panorama<br />

scientifico internazionale e a quello socioeconomico nazionale<br />

149<br />

1. Incrementare il grado di utilizzo delle infrastrutture di ricerca<br />

2. Sviluppo delle infrastrutture di ricerca<br />

6. I FINANZIAMENTI NAZIONALI E STRUTTURALI PER LA R&S


Obiettivi<br />

conseguenti<br />

150<br />

3. Sviluppo delle strutture di documentazione scientifica<br />

4. Sviluppo del potenziale e delle risorse in RSI, anche a livello regionale<br />

5. Stimolare il dialogo all’interno della società scientifica<br />

6. Partecipazione delle entità di RSI alle organizzazioni scientifiche<br />

nazionali e internazionali<br />

7. Partecipazione delle entità di RSI a programmi di ricerca internazionali<br />

Il Programma “Capacità finanziaria per progetti d’investimento nello sviluppo delle<br />

infrastrutture esistenti in RS”, mette a disposizione 2 milioni di RON a progetto. Nel 2007,<br />

il budget concesso al primo bando, organizzato a luglio, è stato pari a 200 milioni di RON e<br />

ha finanziato circa 140 progetti su un totale di 460. Il 1 novembre 2007 è stato lanciato il<br />

secondo bando per progetti di investimento più consistenti (20 milioni di RON), destinati<br />

alle nuove infrastrutture in ricerca.<br />

Nello specifico, il programma “Capacità” finanzia le seguenti priorità:<br />

- Istituire e sostenere le infrastutture di interesse nazionale per la ricerca<br />

- Assicurare i fondi per la nascita e la conservazione di impianti complessi di interesse<br />

nazionale<br />

- Consolidare l’ infrastruttura di ricerca attraverso utenti multipli<br />

- Consolidare la capacità di offerta e uso dei “servizi sperimentali”<br />

- Migliorare la qualità delle riviste scientifiche<br />

- Organizzare manifestazioni scientifiche<br />

- Migliorare ed estendere l’infrastruttura e i servizi di comunicazione per la ricerca<br />

- Sviluppo e acquisto di database specifici per il sistema di RSI<br />

- Facilitare l’accesso ai documenti on-line<br />

- Promuovere la comunicazione e consolidare il ruolo della scienza nella società<br />

- Elaborare studi in scienza e società<br />

- Preparare e stimolare la partecipazione ai programmi internazionali di ricerca<br />

- Sostenere la partecipazione degli enti in RSI ad organizzazioni e programmi internazionali<br />

di ricerca<br />

- Sostenere la rappresentanza della <strong>Romania</strong> in organizzazioni e programmi internazionali<br />

di ricerca<br />

- Assicurare attività di consulenza e assistenza statale in favore della ricerca.<br />

Tabella 32. Il Programma Idee<br />

Obiettivo Ottenere risultati scientifici e tecnologici, comparabili a quelli raggiunti a<br />

livello europeo, che garantiscono maggiore visibilità a livello<br />

internazionale per la <strong>Romania</strong><br />

1. Miglioramento delle performance scientifiche a livello internazionale nei<br />

Obiettivi settori in cui la <strong>Romania</strong> gode di buone potenzialità di ricerca<br />

conseguenti 2. Sviluppo degli ambiti di ricerca in cui la <strong>Romania</strong> é interessata allo<br />

sviluppo della ricerca scientifica, quali l’incremento della qualità della<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


151<br />

conoscenza, dello sviluppo tecnico e tecnologico.<br />

Il programma “Idee” favorisce progetti volti a mettere l’accento su eccellenza e visibilità<br />

internazionale, ricerca ai confini della conoscenza, interdisciplinarietà, ricerche complesse<br />

nei settori di confine e partecipazione alle reti internazionali di ricerca a livello di eccellenza.<br />

Il programma è dedicato al personale e agli enti di RS. Nel 2007 sono stati presentati 1278<br />

progetti, di cui 404 sono stati finanziati con un budget pari a 270 milioni di lei.<br />

Il programma “Idee” prevede il finanziamento dei seguenti punti:<br />

- Sostenere la ricerca scientifica fondamentale<br />

- Organizzare diversi workshop destinati a identificare le nicchie di conoscenza<br />

- Lanciare appelli per collaborazioni internazionali su progetti di ricerca fondamentale<br />

- Il Programma “Idee” punta sui potenziali settori di ricerca fondamentale in <strong>Romania</strong>:<br />

- Biologia, genetica e medicina<br />

- Chimica, ambiente e scienza dei materiali<br />

- Matematica<br />

- Fisica e fisica tecnologica<br />

- Geologia e fisica dell’atmosfera<br />

- Settori di confine.<br />

Il programma ‘Partnership” finanzia progetti relativi a tecnologie dell’informazione e delle<br />

comunicazioni, nanotecnologie e prodotti innovativi, incluse bio- ed eco-tecnologie, in<br />

industria, agricoltura, alimentazione, salute, energia, ambiente, trasporti, sicurezza e<br />

spazio. Allo stesso tempo persegue la stimolazione della formazione di consorzi nei settori<br />

dell’alta tecnologia, al fine di realizzare prodotti e servizi innovativi. Perciò, il programma<br />

riguarda i consorzi in RS, tra agenti economici o enti di pubblica amministrazione, locale e<br />

centrale. Al concorso di luglio 2007 sono stati approvati 291 progetti, su un totale di 768,<br />

con un budget totale che metteva a disposizione circa 500 milioni di euro.<br />

6. I FINANZIAMENTI NAZIONALI E STRUTTURALI PER LA R&S


Tabella 33. Il Programma Partenariati nei settori prioritari di R&S<br />

Obiettivo Incrementare la competitività in R&S attraverso partnership nei principali<br />

ambiti di sviluppo della ricerca, che favoriscono la nascita di nuove<br />

tecnologie, prodotti e servizi<br />

Obiettivi<br />

conseguenti<br />

152<br />

1. Incrementare le capacità di ICT nel settore RSI<br />

2. Accrescere le competenze tecnologiche e promuovere il trasferimento<br />

di conoscenza e tecnologie nel campo energetico<br />

3. Creare prodotti puliti<br />

4. Sviluppo di tecnologie volte a preservare e consolidare la diversità<br />

biologica ed ecologica<br />

5. Sviluppo di conoscenze per una gestione sostenibile delle terre<br />

6. Ottimizzare i sistemi di prevenzione delle malattie<br />

7. Promozione dell’agricoltura sostenibile<br />

8. Sviluppo delle biotecnologie<br />

9. Sviluppo di nuovi materiali, prodotti al alto valore aggiunto<br />

10. Incrementare la competitività della <strong>Romania</strong> in alcuni settori<br />

particolari della ricerca<br />

11. Identificazione e risoluzione dei principali problemi sociali, legati<br />

all’educazione, all’occupazione a livello locale, regionale e nazionale<br />

L’impatto auspicato in seguito all’applicazione di tale programma riguarda la riduzione del<br />

deficit di conto corrente, tramite l’accesso dei prodotti romeni al mercato esterno, che di<br />

conseguenza implica una riduzione del peso assunto dalle importazioni. È prevista la<br />

partecipazione di 300 PMI al programma in questione.<br />

Il programma “Partnership” finanzia i seguenti aspetti:<br />

- Sopporto ai progetti RSI in relazione ad alcune aree tematiche<br />

- Sopporto ai progetti RSI su temi prioritari stabiliti in seguito a consulenze<br />

- Sopporto alle reti di ricerca<br />

Il Programma “Partnership” punta anche su futuri temi di ricerca prioritaria, quali:<br />

- Tecnologia dell’informazione e delle Comunicazioni<br />

- Informatica teorica e scienza dei computer<br />

- Sistemi informatici avanzati per e-service<br />

- Tecnologie, sistemi e infrastrutture in comunicazione<br />

- Intelligenza artificiale, robotica e sistemi automatici avanzati<br />

- Sicurezza e accessibilità dei sistemi informatici<br />

- Tecnologie per la distribuzione e i sistemi accorpati<br />

- Nanoleletronica, fotonica e micro-nanosistemi integrati<br />

- Energia<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


- Sistemi di tecnologie energetiche durevoli, sicurezza energetica<br />

- Ambiente<br />

- Modalità e meccanismi per diminuire l’inquinamento dell’ambiente<br />

- Sistemi di gestione e valorizzazione degli scarti, e di analisi del ciclo di vita dei prodotti<br />

e della ecoefficienza<br />

- Protezione e ricostruzione ecologica delle zone critiche e allo stesso tempo<br />

preservazione delle aree protette<br />

- Sistemazione del territorio, delle infrastrutture e delle utilities<br />

- Costruzioni<br />

- Salute<br />

- Agricoltura, sicurezza alimentare<br />

- Biotecnologie<br />

- Materiali, processi e prodotti innovativi<br />

- Materiali avanzati<br />

- Tecnologie avanzate di conduzione dei processi industriali<br />

- Tecnologie e prodotti meccanici di alta precisione e sistemi mecatronici<br />

- Tecnologie nucleari<br />

- Prodotti e tecnologie innovative destinati ai trasporti e alla produzione di automobili<br />

- Attività spaziali e sicurezza<br />

- Sfruttamento delle attività spaziali<br />

- Applicazioni spaziali<br />

- Tecnologie e infrastrutture aero-spaziali<br />

- Tecniche per la sicurezza<br />

- Sistemi e infrastrutture per la sicurezza<br />

- Ricerca socio-economica e umanistica<br />

- Nuovi metodi manageriali, di marketing e sviluppo imprenditoriale per la competitività<br />

gestionale<br />

- Qualità dell’educazione<br />

- Qualità dell’occupazione<br />

- Capitale umano, culturale e sociale<br />

- Patrimonio materiale/immateriale, turismo culturale, industrie creative<br />

- Disuguaglianza socio-umana e disparità regionali<br />

- Tecnologia, organizzazione e cambiamento culturale<br />

- Abitazioni<br />

153<br />

6. I FINANZIAMENTI NAZIONALI E STRUTTURALI PER LA R&S


Tabella 34. Il Programma Innovazione<br />

Obiettivo Incrementare l’innovazione, lo sviluppo tecnologico e l’assimilazione ad<br />

opera della produzione dei risultati delle ricerche, per accrescere la<br />

competitività economica nazionale e migliorare la qualità della vita<br />

Obiettivi<br />

conseguenti<br />

154<br />

1. Rafforzare la capacità di innovazione delle imprese e il loro contributo<br />

nella creazione di nuovi prodotti, valorizzando i risultati della ricerca<br />

grazie ad una applicazione sul mercato<br />

2. Stimolare le partnership tra attori economici e istituti di ricerca<br />

3. Sviluppare le capacità di confronto tecnologico tra università<br />

4. Implementare l’agenda strategica elaborata all’interno della<br />

piattaforma tecnologica<br />

5. Creare e sviluppare infrastrutture di innovazione<br />

6. Sviluppare la qualità delle infrastrutture e del management<br />

Il programma “Innovazione” finanzia progetti iniziati e svolti dalle imprese orientate alla<br />

crescita della capacità di innovazione, sviluppo tecnologico e assimilazione nella produzione<br />

dei risultati della ricerca. Il programma è destinato a:<br />

- Agenti economici in partnership con enti di RSI e enti di traferimento tecnologico<br />

- Enti di pubblica amministrazione locale in partnership con enti di RSI e enti di<br />

trasferimento tecnologico<br />

- Agenti economici, enti di amministrazione pubblica locale, enti di trasferimento<br />

tecnologico e enti in RSI<br />

- Enti in RSI in partnership con agenti economici, enti di amministrazione pubblica centrale<br />

o locale ed enti di trasferimento tecnologico<br />

Entro la fine del 2007 sono stati presentati 294 progetti, di cui ne sono stati finanziati 137,<br />

con un budget di 200 milioni di lei.<br />

Specificamente, il programma “Innovazioni” finanzia quanto segue:<br />

- Creare dei prodotti e delle tecnologie secondo le esigenze degli agenti economici<br />

- Creare e/o sviluppare infrastrutture di innovazione:<br />

- Parchi scientifici e/o tecnologici<br />

- Centri di trasferimento tecnologico<br />

- Centri di brokerage, negozi della conoscenza<br />

- Sostenere l’offerta di servizi di sopporto all’innovazione<br />

- Favorire lo sviluppo dell’infrastruttura con certificati di qualità<br />

- Supportare l’accreditamento di laboratori di test e analisi<br />

- Implementare e sviluppare il sistema di management della qualità<br />

- Sostenere la creazione e lo sviluppo di reti innovative<br />

- Supportare le attività delle piattaforme tecnologiche<br />

- Organizzare concorsi nei settori con ottimo potenziale a livello nazionale.<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Il budget di stato destinato al Piano Nazionale II al fine di finanziare ricerca, sviluppo e<br />

innovazione all’interno del paese, ammonta complessivamente a 15000 milioni di lei,<br />

suddivisi tra le seguenti voci di finanziamento:<br />

Tabella 35. Budget nazionale per la ricerca, per settori<br />

Settori Budget<br />

Risorse Umane 1350 milioni di RON<br />

Capacità 2025 milioni di RON<br />

Idee 2700 milioni di RON<br />

Partnership nei principali ambiti 5400 milioni di RON<br />

Innovazione 2025 milioni di RON<br />

Sostegno alle Istituzioni 1500 milioni di RON<br />

Fonte: Piano Nazionale di Ricerca e Sviluppo di <strong>Romania</strong><br />

I programmi finanziati dai fondi nazionali, sono di norma controllati da un Centro Nazionale<br />

di Gestione, in questo momento i programmi sotto osservazione sono i seguenti:<br />

- CORINT (Programma per la cooperazione e i partenariati internazionali);<br />

- ESTROM (Programma ambientale per la scienza e la tecnologia in <strong>Romania</strong>);<br />

- PROGRAMUL 4 (Programma di partenariato nei settori prioritari);<br />

In relazione alla ricerca avanzata invece, i progetti in fase di sviluppo sono:<br />

- CEEX M1-Biotech<br />

- CEEX M1-Infosoc<br />

- CEEX M3-Promovare.<br />

In relazione al programma CORINT per la cooperazione e i partenariati internazionali, lo<br />

scopo principale é quello di fornire un valido appoggio all’integrazione della comunità<br />

scientifica e tecnologica romena nel quadro della comunità internazionale ed europea,<br />

attraverso la crescita dei parametri di eccellenza, l’armonizzazione delle pratiche nazionali<br />

di sviluppo del potenziale scientifico e tecnologico in accordo con i piani internazionali, la<br />

crescita di attività di RSI efficienti e allo stesso tempo assicurando tecniche moderne nel<br />

settore della ricerca e del management.<br />

Per ottenere risultati ragguardevoli, il programma CORINT, prevede una serie di condizioni<br />

minime, senza le quali, il perseguimento degli obiettivi preposti dal programma potrebbero<br />

essere compromessi: in primo luogo la presenza di collaboratori internazionali nei<br />

programmi di ricerca nazionale, seguita da una integrazione della rete di ricerca ad alti<br />

livelli con piani europei e mondiali e forme di coinvolgimento di risorse esterne in ricerca e<br />

sviluppo. I principali obiettivi che il programma CORINT intende perseguire riguardano il<br />

rafforzamento delle capacità domestiche di ricerca, lo sviluppo e la crescita di un potenziale<br />

155<br />

6. I FINANZIAMENTI NAZIONALI E STRUTTURALI PER LA R&S


scientifico e tecnologico efficiente e l’applicazione dei risultati ottenuti, risultati eccellenti di<br />

piani nazionali scientifici e tecnologici in un contesto globale, stimolare la partecipazione di<br />

ricercatori stranieri in programmi nazionali di ricerca e sviluppo.<br />

Il programma ESTORM, nato dalla collaborazione con la Fondazione Nazionale Svizzera della<br />

Scienza, l’Agenzia Svizzera per lo Sviluppo e la Cooperazione e il Ministero per l’Educazione<br />

e la Ricerca, attraverso il finanziamento di 9 progetti, comprende studi scientifici sul grado<br />

di inquinamento dell’acqua, concentrandosi sugli effetti negativi che ne derivano per<br />

l’ambiente e la salute delle persone.<br />

Di maggiore interesse ai fini del nostro studio, risulta essere invece il Programma 4, in<br />

favore di partenariati nell’ambito di RSI, che trova applicazione nel Piano Nazionale di<br />

Ricerca, Sviluppo e Innovazione II, approvato con la legge 475/2007 per il periodo 2007-<br />

2013. In assoluto questo piano rappresenta il principale strumento messo a disposizione<br />

dall’Autorità Nazionale per la Ricerca Scientifica per l’implementare della strategia<br />

nazionale in relazione a RSI. Lo scopo del Programma 4 é quello di creare le condizioni per<br />

una migliore collaborazione tra istituti di RSI, agenti economici e unità amministrative<br />

pubbliche, al fine di trovare valide soluzioni ai problemi identificati. Il programma ha come<br />

obiettivo la crescita della competitività in ricerca e sviluppo, con l’intento di stimolare<br />

partenariati nei settori prioritari, in particolare quello tecnologico, attraverso prodotti e<br />

servizi innovativi. L’obiettivo é perseguito attraverso due differenti tipologie di progetti,<br />

progetti complessi e progetti complessi all’avanguardia, nello specifico sono 9 le direttrici<br />

oggetto di ricerca: ICT, energia, Media, sanità, agricoltura e sicurezza alimentare,<br />

biotecnologie, produzione e prodotti innovativi, spazio e sicurezza e infine ricerca<br />

socioeconomica e umanistica.<br />

Per quanto riguarda la ricerca d’eccellenza, il progetto CEEX M1-Biotech, che rientra nel<br />

modulo 1 del programma ricerca e sviluppo complesso, tratta l’area tematica<br />

“alimentazione, agricoltura e biotecnologie”. Lo scopo del programma é quello di ottenere<br />

sviluppi considerevoli nella scienza e nel high-tech, da un lato mediante l’impiego di un<br />

consistente numero di risorse umane e di materiali ad alto valore aggiunto e dall’altro<br />

attraverso il rispetto alle conformità europee nella ricerca in relazione a priorità, obiettivi ed<br />

attività. Nello specifico il progetto CEEX M1 punta sul perseguimento dei seguenti obiettivi:<br />

la crescita qualitativa e in termini di performance delle attività in R&S, il rafforzamento di<br />

partenariati di lunga durata tra le istituzioni partecipanti, sia nel settore pubblico che<br />

privato e lo sviluppo equilibrato di attività e infrastrutture di ricerca e sviluppo, attraverso la<br />

progressiva eliminazione delle disparità regionali sul piano interno. Dal lato delle relazioni<br />

tra consorzi, istituti e organismi, é auspicata la realizzazione di progetti grazie alla<br />

collaborazione di istituti, centri di ricerca, dipartimenti, riconosciuti per lo svolgimento di<br />

attività di ricerca ad alto valore qualitativo, allo stesso tempo é prevista la partecipazione di<br />

società del settore pubblico e privato con capacità di ricerca riconosciute e specializzate e la<br />

presenza di ricercatori, dottorandi e post-dottorandi altamente qualificati.<br />

Un altro progetto avviato all’interno del Programma ricerca di eccellenza, é il “CEEX M1-<br />

Infosoc”, impegnato nell’area tematica “tecnologia dell’informazione e della comunicazione”.<br />

Lo scopo prioritario di questo progetto, come nel caso precedente, é quello di ottenere<br />

risultati ragguardevoli in relazione alle scienze e alle nuove tecnologie, attraverso il<br />

156<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


dispiegamento di risorse umane e materiali ad alto valore aggiunto, nel rispetto dei dettami<br />

europei in materia. In particolare si intende favorire la crescita di RSI in <strong>Romania</strong>, offrendo<br />

in questo modo risultati ed esperienza di primo rango nell’ambito scientifico e tecnologico<br />

che se trasferiti sul piano socioeconomico possono tradursi in una crescita della<br />

competitività economica. Ulteriori interventi riguardano il sostegno alla formazione, allo<br />

sviluppo e all’integrazione nei settori cardine, l’accelerazione nel processo di allineamento e<br />

integrazione tra tecnologia ed agenti economici secondo i criteri stabiliti dall’Unione<br />

Europea, il consolidamento della rete di istituti di R&S. Anche per questo progetto gli<br />

obiettivi principali riguardano la crescita qualitativa delle attività di R&S, lo sviluppo di reti<br />

di relazioni tra istituti ed altri enti pubblici e privati, e chiaramente la riduzione del gap in<br />

ricerca e sviluppo tra le varie regioni del paese in termini di attività svolte e di infrastrutture<br />

disponibili.<br />

Infine sempre all’interno del programma ricerca di eccellenza, il progetto “CEEX M3-<br />

Promovare”, prevede la promozione di partecipazioni a programmi di ricerca europei e<br />

internazionali. Lo scopo del progetto é quello di accrescere la visibilità del paese a livello<br />

internazionale e comunitario nel settore scientifico e di promuovere la ricerca interna in<br />

conformità con i parametri europei e internazionali. Gli interventi auspicati al fine di<br />

ottenere i risultati auspicati, da un lato riguardano lo sviluppo delle reti a livello europeo<br />

nelle varie aree tematiche di interesse, la creazione di connessioni tra programmi nazionali,<br />

l’estensione di attività di R&S svolte in comune, inclusi i progetti comuni in relazione al<br />

Programma Quadro 7 dell’UE; dall’altro incrementare le visite di lavoro tra personale<br />

scientifico e di ricerca altamente qualificato, le partecipazioni a sessioni in preparazione di<br />

progetti per programmi europei e internazionali, lo scambio di personale, risultati e di<br />

esperienze nel settore della ricerca e dello sviluppo di profitto, visite e stage di formazione e<br />

di ricerca e l’organizzazione di manifestazioni scientifiche e di promozione con la<br />

partecipazione di personalità di spicco internazionale.<br />

6.3. Piani di finanziamento per il supporto all’innovazione (2007-2013)<br />

6.3.1. Finanziamenti strutturali all’innovazione attraverso i P.O.<br />

Programma<br />

Operativo (P.O.)<br />

Programma<br />

Operativo Settoriale<br />

(POS) “Sviluppo<br />

delle Risorse<br />

Umane”(POS SRU)<br />

157<br />

Finanziamento all’innovazione<br />

Nell’asse prioritario nr. 1 “Sviluppo e formazione a sostegno della<br />

crescita economica e dello sviluppo sociale basato sulla<br />

conoscenza”, sono presenti:<br />

- La misura 1 “Accesso a istruzione e formazione professionale<br />

iniziale di qualità”, che vuole offrire un supporto all’innovazione e<br />

allo sviluppo degli strumenti e dei meccanismi volti a migliorare<br />

l’accesso all’istruzione e alla formazione professionale iniziale;<br />

- La misura 2 “Qualità nel sistema universitario”, prevista a<br />

sostegno di una rete che include università, istituti di ricerca e<br />

imprese per lo sviluppo del sistema universitario, assicura invece<br />

la formazione dei ricercatori.<br />

- La misura 5 “ Programmi di dottorato e post-dottorato a favore<br />

della ricerca” punta sulla crescita della capacità degli studiosi di<br />

6. I FINANZIAMENTI NAZIONALI E STRUTTURALI PER LA R&S


POS “Crescita della<br />

Competitivà<br />

Economica”<br />

Programma<br />

Operativo Regionale<br />

(POR)<br />

POS “Sviluppo della<br />

Capacità<br />

Amministrativa”<br />

6.3.2. Altri programmi a sostegno dell’innovazione<br />

Programma CEEX<br />

158<br />

rispondere ai bisogni d’innovazione delle imprese, oltre che a<br />

sostenere le operazioni di “spin out” e “spin off”.<br />

È previsto nel POS l’Asse Prioritario 1: “Un sistema innovativo di<br />

produzione”, che mira a fornire supporto ai fattori di competitività<br />

tangibili e intangibili, al fine di promuovere: l’accumulo di capitale,<br />

i servizi specializzati, il know-how, management, l’accesso al<br />

credito e all’innovazione tecnologica. Il tutto in modo da poter<br />

rispondere alle continue esigenze del mercato, per quanto riguarda<br />

sia la gamma che la qualità dei prodotti. Le misure di intervento<br />

sono relative agli investimenti produttivi e alla preparazione delle<br />

aziende, soprattutto delle PMI, ad entrare in concorrenza sul<br />

mercato, in considerazione che le stesse necessitano di strumenti<br />

per l’accesso ai finanziamenti e per lo sviluppo di un sistema<br />

imprenditoriale.<br />

L’Asse Prioritario 2 “Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione per<br />

la competitività” persegue la crescita della capacità di ricerca<br />

attraverso lo sviluppo delle infrastrutture necessarie. Si cerca<br />

anche di attirare giovani dotati di alte qualifiche, sia in istituti di RS<br />

che per società con dipartimenti di ricerca. Le misure previste<br />

concernono:<br />

- i partenariati tra università, istituti di ricerca e imprese, al fine di<br />

ottenere risultati applicabili in economia;<br />

- investimenti per le infrastrutture in RSI e per l’accesso delle<br />

imprese alle attività di RSI (in particolare le PMI).<br />

L’importanza dell’innovazione è inclusa nell’Asse Prioritario 4, che<br />

prevede il consolidamento dell’ambiente d’affari regionale e locale,<br />

attraverso il sostegno allo sviluppo delle infrastrutture di supporto<br />

agli affari regionali (come laboratori d’affari e parchi industriali) e il<br />

sostegno alle iniziative delle PMI.<br />

Nell’ asse Proritario 2 “Miglioramento della qualità e dell’efficienza<br />

dei servizi pubblici forniti, con un accento sulla frammentazione”,<br />

Èprevista la voce 2.2 “Miglioramento della qualità ed efficienza dei<br />

servizi finanziari in favore dell’implementazione di certi processi<br />

attraverso la tecnologia dell’informazione”.<br />

Destinato alla ricerca di eccelenza, con scadenza prevista per il quarto trimestre 2009, il<br />

programma CEEX include 4 moduli specializzati, che hanno reso possibile la realizzazione di<br />

1404 partnership, da cui sono derivati 400 nuovi prodotti-tecnologie-servizi, 99 prodottitecnologie-servizi<br />

ammodernati e 31 proposte di brevetto. Inoltre sono stati inaugurati 278<br />

laboratori di test e si sono creati 13 organismi di certificazione, a cui vanno sommati 240<br />

progetti di valutazione di conformità e 542 specialisti formati per tale scopo. Dal punto di<br />

vista delle risorse umane, sono state creati 57 programmi post-dottorato a livello nazionale,<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


33 posti di lavoro per studiosi laureati presso università straniere decisi a rientrare in<br />

<strong>Romania</strong> e sono stati formati 1243 specialisti nel ramo del management e<br />

dell’amministrazione in ricerca. E infine sono sono state approvate 31 proposte in relazione<br />

a progetti internazionali con partners romene.<br />

Programma INFRATECH<br />

Il Programma INFRATECH prevede il finanziamento di progetti per lo sviluppo di<br />

infrastrutture e servizi con riguardo all’innovazione e al trasferimento tecnologico.<br />

Attualmente funzionano a livello nazionale 21 piattaforme tecnologiche che sono integrate<br />

in piattaforme europee. Nel contempo fino al 2007 sono stati finanziati 12 centri di<br />

trasferimento tecnologico.<br />

Programmi di ricerca delle autorità pubbliche locali – Programmi settoriali<br />

Il budget pubblico annuale stanziato in favore delle attività di RSI nel 2006, ammonta<br />

complessivamente a 360 milioni di euro, ed é stato allocato tra i più importanti enti<br />

dell’amministrazione pubblica centrale, aventi responsabilità nei settori di RSI:<br />

- Ministero dell’Istruzione, della Ricerca e della Gioventù (80.95%)<br />

- Accademia Romena (8.19%)<br />

- Ministero delle Economie e delle Finanze (3.94%)<br />

- Ministero della Difesa (2.84%)<br />

- Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale (2.69%)<br />

- Ministero dell’Ambinete e dello Sviluppo Sostenibile (0.99%)<br />

- Altri ministeri (0.39%)<br />

Tra i più rilevanti programmi settoriali di RS gestiti dall’amministrazione pubblica centrale<br />

troviamo:<br />

- PS di RS del Ministero dell’Istruzione, della Ricerca e della Gioventù, iniziato nel 2004, per<br />

sostenere la realizzazione degli obietivi strategici di sviluppo a livello settoriale.<br />

- PS di RS del Ministero delle Economie e delle Finanze, che rappresenta uno strumento di<br />

implementazione delle priorità, in relazione allo sviluppo del settore industriale in RSI.<br />

Allo stesso tempo il programma ha previsto la creazione di 10 imprese per attività di RSI,<br />

l’acquisto di attrezzature e impianti al fine di ammodernare l’infrastruttura di RSI di 7<br />

istituti e infine sono stati finanziati 50 progetti di RSI a cui hanno partecipato 600<br />

studiosi.<br />

Nel periodo 2007-2013, le risorse addizionali per il finanziamento di progetti settoriali in RSI<br />

veranno forniti dai fondi strutturali, attraverso due programmi: da una parte il Programma<br />

Operazionale Regionale 2007-2013 e dall’altra il Programma Operazionale Settoriale per la<br />

Crescità della Comeptitività 2007-2013.<br />

Programmi nucleari in RS<br />

159<br />

6. I FINANZIAMENTI NAZIONALI E STRUTTURALI PER LA R&S


I programmi nucleari in RS sono stati lanciati nel 2003, per finanzare le attività di RSI<br />

svolte da istituti nazionali di alto profilo.I finanziamenti dei programmi nucleari nel 2008: in<br />

conformità alla Decisione di Governo n. 137/2003, il finanziamento dei programmi nucleari<br />

avviene su base annuale e stabilisce per ogni programma un’autorità di stato di riferimento,<br />

nel limite dei fondi stanziati per tale scopo. Tramite l’art. 68 dell’Ordinanza di Governo n.<br />

57/2002 è stabilito che il budget annuale per un programma nucleare “..non può essere<br />

inferiore al 20% e nemmeno superiore al 60%” dei redditi d’attività provenienti da RS<br />

l’anno precedente. L’ammontare del finanziamneto accordato ai singoli programmi nucleari<br />

si basa sulle seguenti considerazioni:<br />

- La valutazione annuale del programma della commissione di specialità del Collegio<br />

Consultativo per RSI<br />

- La struttura del personale nel 2007 (n. Dottori/ n. Dipendenti)<br />

- Il valore stimato delle attività di RS nel 2007.<br />

In un secondo momento, sono stati ricalcolati i punteggi di ogni programma nucleare e ne<br />

sono stati approvati 41 che saranno finanziati entro la fine del 2008. Il finanziamento dei<br />

programmi nucleari viene effettuato in 2 momenti distinti:<br />

- Fase 1 (gen 2008): finanziamento di tutti i programmi pari al 20% del valore previsto per<br />

l’attività di RS nel 2007, che rappresenta 102.010.270 lei.<br />

- Fase 2 (maggio 2008): il valore derivante dalla differenza risultata dal ricalcolo del<br />

punteggio.<br />

Programma di Grant per la Ricerca Scientifica<br />

Tale programma è stato lanciato nel 1996 e fa riferimento agli obiettivi relativi al<br />

miglioramento delle condizioni per formare e perfezionare le risorse umane del settore RS.<br />

Attraverso questo programma, condotto a partire dal 2002 ad opera del Consiglio Nazionale<br />

della Ricerca Scientifica dell’Istruzione Universitaria, si vuole accentuare l’importanza della<br />

connessione dei programmi di ricerca con quelli di preparazione universitaria e postuniversitaria<br />

e nel contempo favorire la mobilità dei giovani studiosi, sia a livello interno che<br />

esterno al paese, assicurando in questo modo, al loro ritorno, il proseguimento dell’attività<br />

interrotta precedentemente allo stage.<br />

Il programma sostiene anche la formazione e lo sviluppo delle carriere scientifiche e delle<br />

squadre di ricerca ad alto vaore aggiunto.<br />

Programma IMPACT<br />

Il programma IMPACT, previsto per il periodo 2006-2010, offre supporto in preparazione dei<br />

finanziamenti dei fondi strutturali e dei progetti a sostegno della crescita della competitività<br />

delle imprese attraverso attività di RS e di sviluppo dell’infrastruttura in RSI, soprattutto a<br />

livello regionale. Entro il 2007 il programma ha avuto 3 sessioni di valutazione, a cui hanno<br />

partecipato 950 progetti, di cui ne sono stati selezionati 630, con un valore di circa 50<br />

milioni di lei, che saranno finanziati dai fondi strutturali tramite il POS-CCE/componente<br />

RSI.<br />

160<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Seconda parte: repertorio dei centri di ricerca<br />

161


162


7. Schede dei centri<br />

7.1. Agro-alimentare<br />

Institutul de Bioresurse Alimentare (Istituto di Biorisorse Alimentari)<br />

Anno di costituzione<br />

2000<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

Ricerca nell’ambito agroalimentare al fine di accrescere la qualità degli alimenti e<br />

dell’alimentazione e garantire la sicurezza alimentare. In particolare gli ambiti di sviluppo<br />

della ricerca sono: biodisponibilità nutrizionale, valutazione rischio di produrre composti<br />

tossici sul processo alimentare, sviluppo di trattamenti terapeutici nel caso di allergie<br />

alimentari, realizzazione di prodotti alimentari ecologici, incidenza degli organismi<br />

geneticamente modificati sugli alimenti.<br />

Linee di ricerca in corso<br />

- Creazione di una rete per l’applicazione di approccio multidisciplinare per lo sviluppo<br />

sostenibile e la gestione dell’agricoltura organica in <strong>Romania</strong>,<br />

- Rafforzare la partecipazione dei paesi mediterranei nell’ambito degli alimenti,<br />

dell’agricoltura e delle biotecnologie,<br />

- Sviluppo di una comunità di ricerca sulla conoscenza base dell’economia bio.<br />

Servizi offerti<br />

Effettua ricerche e studi nel settore dell’industria alimentare. Fornisce consulenze nel<br />

settore agroalimentare. Offre studi e valutazioni in relazione a prodotti alimentari<br />

dietetici, ecologici o con un destinatario particolare.<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

- A livello nazionale ha partecipato al Piano Nazionale di Ricerca, Sviluppo e Innovazione<br />

(Program Agral,Relansin Biotech, Viasan), al Programma di Ricerca di Eccellenza<br />

(modulo I, III, IV), al Piano Settoriale di Ricerca e Sviluppo; al Piano Nazionale di RSI<br />

2007-2013<br />

- A livello internazionale ha partecipato al Programma Quadro di Assistenza nella ricerca<br />

europea<br />

- Membro dell’Associazione Internazionale di Scienze e Tecnologie Cerealicole.<br />

Esperienze internazionali<br />

Organizzazione di eventi scientifici con la partecipazione di personalità riconosciute a<br />

livello internazionale.<br />

INCDA Institutul National de Cercetare-Dezvoltare Agricola (Istituto Nazionale<br />

di Ricerca-Sviluppo Agricolo)<br />

163<br />

7. SCHEDE DEI CENTRI


Dettagli sull’organizzazione<br />

Strada Nicolae Titulescu, nr.1<br />

Oraşul Fundulea, 91520<br />

Tel: (4)021 3150805; 0242 642080; 0722 386223 – Centrala, 021 3154040<br />

Direttore Generale<br />

Tel./fax: 0242 642044; 021 3110722;<br />

e-mail: office@incda-fundulea.ro<br />

incda.fundulea@gmail.com<br />

Anno di costituzione<br />

2006<br />

Istituti/imprese associate<br />

- ADAM, France/INRA CNES,<br />

- COPBIL, Greece<br />

- Martonvasar Institute and Debrecen Institute - Hungary<br />

- CIMMYT Mexico & Turkey.<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

Opera nella ricerca in agricoltura, in particolare nella ricerca e nello sviluppo di alcune<br />

categorie di prodotti: cereali, raccolti industriali e di foraggio. Risolve i problemi prioritari<br />

dell’agricoltura romena servendosi di un approccio scientifico.<br />

Servizi offerti<br />

- Realizzazione di varietà e ibridi in piccoli cereali, mais, sorgo da granella, legumi a<br />

chicco, raccolti industriali e raccolti di foraggio;<br />

- Sistemi di gestione nella elaborazione del raccolto;<br />

- Moltiplicazione dei semi;<br />

- Servizi scientifici e tecnici;<br />

- Informare gli agricoltori degli sviluppi della ricerca scientifica.<br />

Modalità di erogazione dei servizi<br />

- Organizzazione di appezzamenti dimostrativi con nuove varietà e sequenze<br />

tecnologiche;<br />

- Formazione degli agricoltori su vari temi attuali;<br />

- Accesso a campi sperimentali e aree dimostrative per gli agricoltori, seguito da<br />

dibattiti;<br />

- Pubblicazioni su riviste e organizzazione di seminari.<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

Il dipartimento dell’Istituto di ricerca collabora con enti internazionali, quali: FAO, AIEA,<br />

CIMMYT, Eucarpia, ISTA, ISO. Inoltre, intrattiene 45 collaborazioni bilaterali con altri<br />

stati, per la realizzazione di varietà di grano e ibridi di girasole e mais.<br />

Esperienze internazionali<br />

Ha partecipato ai Programmi Scientifici Europei (COST, COPERNICUS, GRESO, ADAM,<br />

COPBIL).<br />

164<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Istituto Nazionale di Ricerca e Sviluppo per la patata e la barbabietola da<br />

zucchero di Brascov<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Strada Fundaturii n. r2<br />

500470 Brasov<br />

Tel: 0040268476795<br />

Fax: 0040268476608<br />

Mail: icpc@potato.ro<br />

Anno di costituzione<br />

2005<br />

Istituti/imprese associate<br />

- Coopera con centri di ricerca e università romene e straniere,<br />

- Coopera con la Federazione Nazionale Romena della Patata,<br />

- Associazione Europea per la ricerca della patata,<br />

- Centro Internazionale per la patata.<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

- Sviluppo varietà per patata e barbabietola da zucchero,<br />

- Migliorare le tecnologie per la coltivazione di patata e barbabietola da zucchero.<br />

Linee di ricerca in corso<br />

- Conservazione e miglioramento del patrimonio genetico della patata, della barbabietola<br />

da zucchero, delle piante medicali,<br />

- Creare nuove varietà di patata e barbabietola da zucchero attraverso metodi<br />

tradizionali o metodi basati sulle risorse tecnologiche ed ecologiche disponibili,<br />

- Migliorare la qualità della patata e delle biotecnologie,<br />

- Elaborazione di tecnologie integrate e differenti per la coltivazione della patata e della<br />

barbabietola da zucchero, con un basso consumo energetico ed economico,<br />

- Metodi di diagnosi e controllo delle principali malattie legate a queste colture,<br />

- Uso delle tecnologie dell’informazione per la gestione e il marketing della patata e della<br />

barbabietola.<br />

Linee di ricerca future<br />

Sviluppo ulteriore delle linee in corso di attuazione, apportando sempre nuovi<br />

miglioramenti.<br />

Servizi offerti<br />

- Controllo tecnologico dell’erbaccia nei campi di barbabietola da zucchero,<br />

- Tecnologie moderne per la coltivazione della barbabietola da zucchero, ottimizzando la<br />

produzione,<br />

- Tecnologie moderne per la fertilizzazione della barbabietola da zucchero,<br />

165<br />

7. SCHEDE DEI CENTRI


- Creazione di 9 varietà della barbabietola da zucchero,<br />

- Creazione di 34 varietà di patata,<br />

- Tecnologie non inquinanti per la crescita della patata.<br />

Modalità di erogazione dei servizi<br />

Attraverso la produzione di prodotti su misura, la concessione di nuove tecnologie e<br />

prototipi.<br />

Concessioni, brevetti, patenti e licenze<br />

- Potato varieties ROCLAS, RUSTIC, CORONA, CIBIN, RENE, CASIN, MURESAN, COLINA,<br />

CARPATIN, BRASOVEAN, MAGURA, MUNCEL, SEMENIC, SUPER, CATI<br />

- Planting sprouting potatoes machine<br />

- Sugar beet varieties R-Poli 1, R-Poli 7, POLIROM, BRASOV, STUPINI, MONOROM,<br />

BRASOV – 519, BARSA, ANDRA<br />

- Chicory (Cicorium intybus) variety TRANSILVANIA<br />

- Common valerian (Valeriana officinalis) variety MAGURELE 100<br />

- Garden poppy (Papaver rhoes) variety SAFIR<br />

- Caraway (Carum carvi) selected population De GHIMBAV<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

- Rete di ricerca nazionale S.C.D.C. Targu-Secuiesc, S.C.D.C. Miercurea Ciuc<br />

- Partecipazione al gruppo di lavoro Beta dell’Istituto Nazionale per le Risorse Genetiche<br />

di Roma.<br />

Esperienze internazionali<br />

- Organizzazione di manifestazioni scientifiche internazionali (Seminario Internazionale di<br />

Etnofarmacologia di Brascov del 2003 e del 2006 e il Seminario Internazionale EAPR),<br />

- Partecipazione a manifestazioni scientifiche quali: workshop sulla produzione della<br />

patata di Varsavia del 2005, la Conferenza Triennale EAPR XVa edizione di Amburgo e<br />

la Seconda Conferenza del Gruppo della Patata e della rete Beta di Bologna.<br />

Universitatea de Stinte Agronomice si Medicina Veterinara Bucaresti<br />

(Università in Scienze Agronomiche e di Medicina Veterinaria di Bucarest,<br />

Facoltà di Agricoltura)<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Bulevardul Marasti nr.59,<br />

Bucuresti, Cod: 011464<br />

Tel: +40 (21) 318 22 66<br />

Fax: +40 (21) 318 22 88<br />

Mail: post@info.usamv.ro<br />

Anno di costituzione<br />

1852<br />

Istituti/imprese associate<br />

- ISFRADA Istituto Superiore Franco-Romano Agroalimentare e per lo Sviluppo Agricolo<br />

- ISA Groupe<br />

166<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


- Gembloux Facoltà Universitaria delle Scienze Agronomiche<br />

- Università degli Studi di Bologna<br />

- Le Groupement Qualité Nord-PAs de Calais<br />

- Universytet Przyrodniczy Lublinie<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

Agricoltura e agronomia<br />

Linee di ricerca in corso<br />

Studi in agronomia per l’applicazione nel settore produttivo, allo sviluppo e alla ricerca.<br />

Fornire supporto alle attività agricole, in particolare in legumicoltura, pomicoltura,<br />

viticoltura e zootecnica e nella conservazione e produzione di prodotti agricoli,<br />

soprattutto in zone montane<br />

Servizi offerti<br />

Formazione universitaria e post-laurea; Ricerca e studio; Consulenza agricola;<br />

Commercializzazione per le aziende nel trattamento fitosanitario e delle sementi.<br />

Modalità di erogazione dei servizi<br />

Corsi universitari e post-laurea, svolgimento di progetti di ricerca e di mobilità.<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

Adesione al Programma Leonardo da Vinci dell’Unione Europea; Collaborazioni con altre<br />

università europee<br />

Fonti di finanziamento<br />

L’università riceve fondi pubblici attraverso il Ministero dell’Educazione e della Ricerca,<br />

altre fonti di finanziamento derivano da tasse universitarie, donazioni private e<br />

sponsorizzazioni.<br />

Università di Craiova, Facoltà di orticoltura<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Strada Calea Bucuresti nr.165<br />

1100 Craiova<br />

Tel: +40(40 51) 59 70 48<br />

Anno di costituzione<br />

1947<br />

Istituti/imprese associate<br />

- L’università di Craiova é affiliate a prestigiose associazioni di accademie internazionali:<br />

- EUA – Associazione delle Università Europee,<br />

- IAU –Associazione Internazionale delle Università,<br />

- IAUP – Associazione Internazionale dei Rettori Universitari,<br />

- AEUA – Associazione Univeristaria Arabo-Europea,<br />

- AUF –Agenzia Universitaria Francofona,<br />

167<br />

7. SCHEDE DEI CENTRI


- BSUN – Rete Universitaria del Mar Nero.<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

Agricoltura e agroalimentare<br />

Linee di ricerca in corso<br />

- Studi in agronomia per l’applicazione nel settore produttivo, allo sviluppo e alla ricerca<br />

- Fornire supporto alle attività agricole, in particolare in legumicoltura, pomicoltura,<br />

viticoltura e zootecnica e nella conservazione e produzione di prodotti agricoli,<br />

soprattutto nelle zone montane.<br />

Servizi offerti<br />

Formazione universitaria e post-laurea, Ricerca e studio.<br />

Modalità di erogazione dei servizi<br />

Corsi universitari e post-laurea, progetti di ricerca e mobilità.<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

Sviluppo di partnership straniere all’interno dello Spazio Europeo dell’Educazione<br />

Superiore; affiliazione al sistema LMD, in accordo con la Dichiarazione di Bologna.<br />

Esperienze internazionali<br />

- Ad opera del personale docente e dei ricercatori dell’Università:<br />

- 6 libri pubblicati all’estero,<br />

- 62 articoli pubblicati nei giornali ISI,<br />

- 787 articoli pubblicati in volumi di differenti Conferenze Internazionali.<br />

Fonti di finanziamento<br />

L’università riceve fondi pubblici attraverso il Ministero dell’Educazione e della Ricerca,<br />

altre fonti di finanziamento derivano da tasse universitarie, donazioni private e<br />

sponsorizzazioni.<br />

Universitatea de Stinte Agricole si Medicina Veterinaria “Ion Ionescu de la<br />

Brad” (Università delle scienze agricole e della medicina veterinaria)<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Mihail Sadoveanu Alee<br />

Iasi, 700490, <strong>Romania</strong><br />

Tel: 0040 232 275070 o 274933<br />

Fax: 0040 232 260650<br />

E-mail: rectorat@univagro-iasi.ro, admin@univagro-iasi.ro<br />

Anno di costituzione<br />

1912<br />

Istituti/imprese associate<br />

Università di alcuni paesi europei e non: Bielorussia, Belgio, Repubblica Ceca, Egitto,<br />

168<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Israele, Italia, Moldavia.<br />

Per l’elenco completo:<br />

http://www.univagro-iasi.ro/index.php?lang=en&pagina=pagini/5_acorduri.html<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

Ricerca volta a consentire l’applicabilità dei suoi principali aspetti e il trasferimento<br />

dell’innovazione e della tecnologia, al fine di soddisfare le richieste presenti e future in<br />

agricoltura, con riguardo al piano moldavo, alla catena montuosa di Moldavia. Aree di<br />

intervento:<br />

- Tecnologia delle specie agricole,<br />

- Filiologia delle piante: protezione, genetica e miglioramenti,<br />

- Ricerca economica in agricoltura.<br />

Linee di ricerca in corso<br />

- Scoperte genetiche e fisiologie vegetali;<br />

- Valutazione solare e qualità ambientale nei lavori di miglioramento idrico<br />

- Miglioramento di tecnologie agricole rispetto alle specie più coltivate;<br />

- Accrescere l’efficienza e la qualità di prati degradati;<br />

- Controllo integrato di malattie e pesti;<br />

- Ottimizzazione delle strutture di produzione agricola nel sistema agricolo<br />

- Marketing di prodotti agroalimentari e agricoli<br />

- Creazione di catene, linee, varietà ed ibridi di alta qualità e produttività.<br />

Servizi offerti<br />

Insegnamento e Ricerca<br />

Modalità di erogazione dei servizi<br />

Natura più o meno business-oriented dell’ente<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

- AUF Agenzia Universitaria Francofona;<br />

- EUA Associazione delle Università Europee;<br />

- IAESTE <strong>Romania</strong>, Associazione Internazionale per lo scambio fra studenti di esperienze<br />

tecniche.<br />

Esperienze internazionali<br />

Molti docenti dell’università hanno conseguito titoli Honoris Causa da università straniere<br />

di fama internazionale e ricevuto premi internazionali, come ad esempio: Conferenza<br />

ISTRO "Gestione Solare per la sostenibilità”.<br />

Fonti di finanziamento<br />

I finanziamenti sono forniti di norma da: Consiglio Nazionale della Ricerca Scientifica per<br />

l’Educazione Superiore, dall’Autorità per la Ricerca Scientifica, da Programmi Bilaterali e<br />

Programmi Internazionali.<br />

169<br />

7. SCHEDE DEI CENTRI


Università “Lucian Blaga” di Sibiu, facoltà di Scienze Agrarie, Ambientali e di<br />

Protezione Ambientale<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Str. Ion Ratiu nr. 5-7<br />

Sibiu, 550012<br />

Tel: +40 (269)21.13.38<br />

Fax: +40 (269)21.25.58<br />

Mail: saiapm@ulbsibiu.ro<br />

Anno di costituzione<br />

1844<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

Agrario; Ambientale; Biotecnologico.<br />

Linee di ricerca in corso<br />

- Biotecnologie per valorizzare la produzione dell’industria alimentare,<br />

- Produzione di alimenti per categorie speciali di consumatori,<br />

- Produzione agroalimentare ecologica,<br />

- Nuove varietà di piante,<br />

- Biotecnologie per la conservazione alimentare,<br />

- Biotecnologie per la protezione delle piante,<br />

- Conservazione del potenziale genetico delle risorse naturali autoctone e le biodiversità,<br />

- Ricerca interdisciplinare legata al sole, agli animali e agli alimenti.<br />

Servizi offerti<br />

Formazione universitaria e post-laurea; Ricerca e studio.<br />

Modalità di erogazione dei servizi<br />

Corsi universitari e post-laurea, svolgimento di progetti di ricerca e di mobilità.<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

- Adesione ad un Programma di mobilità internazionale dei ricercatori<br />

- Collaborazioni con altre università europee tramite accordi bilaterali.<br />

Esperienze internazionali<br />

Partecipazione a conferenze internazionali o con la partecipazione di personalità<br />

internazionali, realizzazione di articoli ad opera del personale docente e dei ricercatori<br />

dell’Università, accreditati a livello internazionale dall’ISI.<br />

Fonti di finanziamento<br />

L’università riceve fondi pubblici nazionali e internazionali, quelli nazionali provengono<br />

dal Consiglio Nazionale di Ricerca Scientifica dell’Accademia Superiore, l’Autorità<br />

Nazionale per la Ricerca Scientifica e l’Agenzia per il Centro di Sviluppo Regionale,<br />

mentre quelli internazionali derivano dal programma FP7 e MATRA.<br />

170<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Università in Scienze Agronomiche e Medicina Veterinaria del Banato,<br />

Timisoara<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Calea Aradului nr. 119<br />

Timisoara<br />

Tel: +40 256 – 494023<br />

Fax: +40 256 – 200296<br />

Mail: usabtm@mail.dnttm.ro<br />

Anno di costituzione<br />

1945<br />

Istituti/imprese associate<br />

- ISFRADA Istituto Superiore Franco-Romano Agroalimentare e per lo Sviluppo Agricolo<br />

- ISA Groupe<br />

- Gembloux Facoltà Universitaria delle Scienze Agronomiche<br />

- Università degli Studi di Bologna<br />

- Le Groupement Qualité Nord-PAs de Calais<br />

- Universytet Przyrodniczy Lublinie.<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

Genetica; Biotecnologie in agricoltura; Miglioramento delle varietà; Gestione dei sistemi<br />

di agricoltura bio-ecologica.<br />

Linee di ricerca in corso<br />

- Sviluppo di nuove colture ed ibridi per specie agricole, attraverso metodi classici e<br />

l’ingegneria genetica,<br />

- Applicazione di tecnologie sostenibili in agricoltura e orticoltura,<br />

- Miglioramento di sistemi integrati di protezione dei raccolti,<br />

- Miglioramento, preservazione e sistemazione di suoli fertili,<br />

- Prevenzione e controllo dell’inquinamento in agricoltura,<br />

- Ottenimento di piante modificate geneticamente,<br />

- Studio di componenti chimiche applicabili all’industria agroalimentare,<br />

- Ricerca della scienza del cibo,<br />

- Produzione di qualità per l’agroalimentare,<br />

- Protezione della fauna e degli anomali domestici,<br />

- Prevenzione e controllo delle malattie degli animali,<br />

Linee di ricerca future<br />

- Sviluppo della biodiversità nella <strong>Romania</strong> dell’Est,<br />

- Uso di germi locali per l’ibridazione,<br />

- Uso di varietà semiclonate nelle piante vegetali e ornamentali,<br />

- Miglioramento delle tecnologie per un’agricoltura sostenibile.<br />

Servizi offerti<br />

171<br />

7. SCHEDE DEI CENTRI


Formazione universitaria e post-laurea; Ricerca e studio.<br />

Modalità di erogazione dei servizi<br />

Corsi universitari e post-laurea, svolgimento di progetti di ricerca e di mobilità.<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

- Adesione al Programma Leonardo da Vinci dell’Unione Europea,<br />

- Cooperazione scientifica regionale con università simili in Serbia-Montenegro e<br />

Ungheria.<br />

Esperienze internazionali<br />

Partecipazione del personale docente a seminari e conferenze internazionali,<br />

riconoscimento di articoli scientifici su scala internazionale.<br />

Fonti di finanziamento<br />

L’università riceve fondi pubblici attraverso il Consiglio Nazionale per la Ricerca<br />

Scientifica, la Fondazione per la Scienza Europea e il programma FP7. Altre fonti di<br />

finanziamento derivano da tasse universitarie e donazioni private.<br />

Stazione per la ricerca e lo sviluppo degli alberi da frutto di Baneasa, Bucarest<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Bd. Ion Ionescu de la Brad no 4<br />

1st District Bucharest<br />

Tel: +40212330613<br />

Fax: +40212307681<br />

Email: office@statiuneabaneasa.ro<br />

Anno di costituzione<br />

1978<br />

Istituti/imprese associate<br />

- ISHS<br />

- Società Orticoltura Romena<br />

- Hortus<br />

- Fruit Growers Society<br />

- Eucarpia<br />

- ESNA<br />

- IOBC<br />

- EUFRIN<br />

- Probios<br />

- Società di Orticoltura del New Jersey - USA.<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

Genetica, Floricoltura, Biotecnologie, Protezione delle piante, Irrigazione, Agrotecniche,<br />

Agrochimica.<br />

172<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Linee di ricerca in corso<br />

- Preservare il plasma germinale di albicocche, pesche e nettarina,<br />

- Creare nuove varietà di albicocche, pesche e nettarina, sviluppando resistenza alle<br />

malattie,<br />

- Prova genetica della qualità dei frutti,<br />

- Studi sull’interazione della resistenza genetica dei frutti,<br />

- Risoluzione problemi biotecnologici,<br />

- Analisi genetica delle caratteristiche economiche di fragole e frutti di bosco,<br />

- Uso di biostimolatori per la crescita degli alberi e delle piante ornamentali,<br />

- Studi sui metodi di irrigazione per albicocche, pesche, ciliege per le zone meridionali<br />

della <strong>Romania</strong>.<br />

Linee di ricerca future<br />

- Introduzione di nuovi registri e patenti per varietà in piani pilota,<br />

- Protezione fitosanitaria in sistemi integrati,<br />

- Monitoraggio della cura e della fertilizzazione del sistema ecologico degli alberi da<br />

frutto,<br />

- Monitoraggio degli elementi che riflettono la qualità del suolo,<br />

- Controllo delle erbacce.<br />

Servizi offerti<br />

- Allestire e mantenere frutteti e colture di fragole, more e ribes,<br />

- Creare e mantenere giardini, vicoli e prati,<br />

- Consulenze ortoculturali,<br />

- Analisi agrochimiche,<br />

- Analisi biochimiche.<br />

Modalità di erogazione dei servizi<br />

Fornitura di prodotti su misura, assistenza tecnica e consulenza.<br />

Concessioni, brevetti, patenti e licenze<br />

- Albicocche - 11 varieta’ registrate: Olimp; Excelsior; Dacia; Comandor; Favorit; Rareş;<br />

Carmela; Viorica; Valeria; Nicuşor; Adina.<br />

- Peach - 11 varieta’ registrate: Flacara; Splendid; Superba de toamna; Congres;<br />

Triumf; Victoria; Antonia; Amalia; Alexia; Eugen; Dida.<br />

- Nectarine - 2 varieta’ registrate: Tina; Mihaela<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

- Collaborazione con altre Istituzioni Romene: ASAS, ICDP, ISTI di Bucarest, OSIM,<br />

USAMV, l’Università BIOTERRA, ICPA di Bucarest,<br />

- Collaborazione con Istituti Internazionali: Centro di Ricerca Agronomica di Montpellier,<br />

Istituto di Coltivazioni Arboree di Bologna, Università degli Studi della Basilicata,<br />

Dipartimento di pomologia dell’Università di Davis California.<br />

Esperienze internazionali<br />

Collaborazione internazionale con Cina, Argentina, Spagna, Francia, Bulgaria, Cile e Usa.<br />

Vincita di competizioni internazionali come il Special Award 2002 di Toronto, Il grande<br />

premio tedesco per la pesca, presentato oltre 95 articoli scientifici per manifestazioni<br />

173<br />

7. SCHEDE DEI CENTRI


all’estero, la partecipazione a 20 congressi e seminari internazionali e 10 esposizioni<br />

nazionali e internazionali, pubblicato oltre 10 libri, 3 brochure e 3 cataloghi.<br />

Università in Scienze Agricole e di Medicina Veterinaria di Cluj-Napoca<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Calea Manastur nr.3-5<br />

Tel: 0264-596384<br />

Fax: 0264-593792<br />

Mail: contact@usamvcluj.ro<br />

Anno di costituzione<br />

1869<br />

Istituti/imprese associate<br />

- Università di Agricoltura di Tirana,<br />

- Univerisità Boku di Vienna,<br />

- Accademia Gorki di Agricoltura,<br />

- Università di Toronto,<br />

- Accademia di Scienze Agricole e Forestali di Herei (Cina),<br />

- Università di Neuchatel,<br />

- Università di Bordeaux, Maison Alfort, Strasburgo,<br />

- Scuola Superiore di Agricoltura di Angers,<br />

- Università di Perugina, Bologna, Bari, Napoli, Teramo<br />

- Università di Brema, Stoccarda, Friburgo<br />

(vedi: http://www.usamvcluj.ro/en/html/international/partners.html).<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

Agricoltura; Orticoltura; Zootecnica e biotecnologie;Veterinaria<br />

Linee di ricerca in corso<br />

- Controllo, miglioramento e ricostruzione della fertilità del suolo,<br />

- Uso sostenibile delle risorse del suolo,<br />

- Meccanizzazione tecnologica del lavoro agricolo,<br />

- Integrazione delle tecnologie per la protezione delle colture, assicurando la qualità del<br />

raccolto,<br />

- Miglioramento delle tecniche di estrazione,<br />

- Biotecnologie per migliorare l’orticoltura delle piante,<br />

- Nuove tecnologie nell’orticoltura delle piante,<br />

- Miglioramento genetico e di gestione delle risorse genetiche,<br />

- Biotecnologie di riproduzione degli animali.<br />

Servizi offerti<br />

- Formazione universitaria e post-laurea: studi accademici di lunga e breve durata,<br />

174<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Master,<br />

- Elaborazione di ricerche e studi,<br />

- Progetti di mobilità internazionale per studenti e ricercatori.<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

Adesione al Programma Erasmus, Leonardo da Vinci dell’Unione Europea; Collaborazioni<br />

con accademie europee e strutture che si occupano di agricoltura; Creazione di relazioni<br />

con studenti altre università straniere: Germania, Gran Bretagna, Portogallo, Spagna,<br />

Francia, Svizzera.<br />

Esperienze internazionali<br />

Pubblicazioni internazionali su riviste del settore e partecipazione a conferenze e seminari<br />

internazionali<br />

Fonti di finanziamento<br />

L’università riceve fondi pubblici attraverso il Ministero dell’Educazione e della Ricerca,<br />

ma in particolare aderendo allo svolgimento di progetti di ricerca internazionale ed<br />

europea, attraverso i seguenti finanziatori: CNCSIS, ANSTI, ASAS, World Bank, INCO<br />

Copernicus, NATO. Altre fonti di finanziamento derivano da tasse universitarie, donazioni<br />

private e sponsorizzazioni.<br />

175<br />

7. SCHEDE DEI CENTRI


7.2. Aerospaziale<br />

Institutul National de Cercetari Aerospaziale “Elie Carafoli” (Istituto Nazionale<br />

di Ricerca Aerospaziale)<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Bd. Iuliu Maniu Nr. 220<br />

settore 6, Bucuresti, <strong>Romania</strong><br />

Tel: (+40)-(21)-4 34.00.83<br />

Fax: (+40)-(21)-434.00.82,<br />

incas@incas.ro<br />

Anno di costituzione<br />

1991<br />

Istituti/imprese associate<br />

- SCRATCH Servizi alle PMI per la Collaborazione nella Ricerca Tecnica<br />

- CIRS Centro Internazionale di Ricerca Scientifica<br />

- Study Sphere<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

- Sviluppo di una ricerca di base volta a incrementare le conoscenze nel campo<br />

aerospaziale e aeronautico, in relazione all’aerodinamica, al volo e ai sistemi dinamici,<br />

alle strutture aerospaziali, all’aereoelasticità, alla resistenza dei materiali utilizzabili in<br />

attività aeronautiche e aerospaziali<br />

- Sviluppo della ricerca tecnologica applicata, per il successo delle tecnologie e dei<br />

materiali aerospaziali, delle attrezzature elettroniche in meccanica idraulica, dei modelli<br />

sperimentali nel settore aeronautico e aerospaziale, dei controlli di piani, attrezzature,<br />

piattaforme e stazioni aerospaziali.<br />

Servizi offerti<br />

- Svolgimento di attività associate al settore aeronautico ed aerospaziale: assistenza<br />

tecnica, consulenza, supporto scientifico e tecnico, test di esecuzione in relazione a<br />

particolari servizi, rilascio di certificati di qualità<br />

- Realizzazione di studi che contengono strategie, previsioni, valutazioni, attendibilità,<br />

accertamento dei velivoli e degli strumenti di volo<br />

- Svolgimento di attività di formazione professionale nell’ambito aereo: organizzazione di<br />

diplomi e attività di dottorato, di corsi educativi aerospaziali<br />

- Sviluppo di attività di ricerca con applicazione industriale, nei programmi aerei e<br />

aerospaziali.<br />

Certificazione di qualità<br />

Certificazione ISO 9001<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

- ICAS Consiglio Internazionale per le Scienze Aeronautiche<br />

176<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


- IMEKO Confederazione di Misurazione Internazionale<br />

- AIAA Istituto Americano di Aeronautica<br />

Esperienze internazionali<br />

L’affiliazione ad alcune importanti organizzazioni internazionali specializzate<br />

Institute for Space Sciences (Istituto delle Scienze Spaziali)<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

P.O.Box MG-23<br />

Ro 077125, Bucharest-Magurele<br />

Phone: +(4021)457.44.71<br />

Fax: +(4021)457.58.40<br />

E-mail: iss@venus.nipne.ro.<br />

Anno di costituzione<br />

1990<br />

Istituti/imprese associate<br />

- Istituto Aeronautica Spaziale di Bruxelles<br />

- Università Normale Hua-Zong di Wuhan<br />

- Università karlovo di Praga<br />

- Istituto di Fisica Atmosferica dell’Accademia Ceca<br />

- Istituto della Fisica Extraterrestre Max Plank di Berlino<br />

- Laboratorio delle Collisioni Atomiche e Molecolari dell’Università di Parigi Sud Orsay<br />

- Laboratorio Aime Cotton dell’Università di Parigi Sud Orsay<br />

- Dipartimento di matematica dell’Università di Cergy Pontoise<br />

- Dipartimento di fisica dell’Università di Bologna<br />

- Istituto di Tecnologie e Studio delle Radiazioni Extraterrestri di Bologna<br />

- Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Bologna e del Gran Sasso<br />

- Istituto della Ricerca Nucleare di Dubna<br />

- Istituto degli esperimenti fisici dell’Accademia Slovacca delle Scienze di Kosice<br />

- Università di Lund<br />

- Università Cantaya di Ankara<br />

- EMBRY - RIDDLE Università Aeronautica della Florida<br />

- Università di Pittsburgh, Dipartimento di fisica e astronomia.<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

Ricerca aerospaziale; Ricerca nell’ingegneria aerospaziale; Ricerca tecnologica avanzata<br />

sulla gravità, microgravità e le dinamiche spaziali.<br />

Linee di ricerca in corso<br />

- Nell’astrofisica e fisica teorica, nella cosmologia, nei raggi cosmici e nell’astrofisica<br />

nucleare, i principali ambiti tematici sono: fisica atomica e molecolare nello spazio<br />

177<br />

7. SCHEDE DEI CENTRI


cosmico, sistemi dinamici, meccanismi di equilibrio statistico, fase di transizione e<br />

modelli solubili, modelli cosmologici standard e non, formazione ed evoluzione delle<br />

strutture cosmologiche, parametri cosmologici, topologia del campo magnetico,<br />

astrofisica nucleare<br />

- L’ingegneria aerospaziale in relazione alla percezione remota e alle tecnologie spaziali,<br />

allo sviluppo di tecniche di computazione e di trattamento nell’elaborazione dei dati dal<br />

satellite include quali aree di studio: creazione di dispositivi per l’acquisizione di dati a<br />

bordo, dispositivi di verifica precedenti al lancio, sviluppo di software<br />

- Nella ricerca gravitazionale sono previsti studi sui metodi teorici per la scoperta di<br />

strutture gravitazionali e spazio-temporali, ricerca avanzata e applicata per sensori<br />

inerziali sensibili, accelerometri dinamici e statistici e studio delle traiettorie degli<br />

oggetti cosmici.<br />

Servizi offerti<br />

Ricerche e studi nel settore aerospaziale, collaborazioni a progetti<br />

Modalità di erogazione dei servizi<br />

Rapporti, ricerche, organizzazione di seminari e conferenze<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

ROSA Agenzia Spaziale Romena; ESA Agenzia Spaziale Europea; NASA Amministrazione<br />

Nazionale Aeronautica e Spaziale; RAG Guida Aerospaziale Russa.<br />

Esperienze internazionali<br />

- Partecipazione a missioni spaziali internazionali (INTERBALL, CLUSTER, FAST, PLANCK,<br />

AM S, SPOrt)<br />

- Collaborazione ad esperimenti di fisica e astrofisica (MACRO, NOTTE-2, SLIM, OPERA,<br />

ANTARES, BRAHMS, LHC)<br />

- I ricercatori dell’Istituto hanno partecipato ad un piano di mobilità internazionale.<br />

Agentia Spatiala Romana (Agenzia Spaziale Romena)<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

- ROSA Headquarters<br />

21-25 Mendeleev St.<br />

sector 1, 701681 Bucharest<br />

Tel. +40-21-3168722<br />

Fax. +40-21-3128804<br />

- ROSA Research Centre<br />

220 Iuliu Maniu Blvd.<br />

776194 Bucharest<br />

Tel. +40-21-4340079<br />

Fax. +40-21-4340082<br />

www.rosa.ro<br />

Anno di costituzione<br />

1991<br />

178<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Istituti/imprese associate<br />

- Altre Agenzie Spaziali con cui collabora:<br />

- ASI Agenzia Spaziale Italiana<br />

- BNSC Centro Spaziale Nazionale Britannico<br />

- COSPAR Comitato sulla Ricerca Spaziale<br />

- CSA Agenzia Spaziale Canadese<br />

- NASA Amministrazione Nazionale Aeronautica e Spaziale<br />

- CNES Centro Nazionale di Studi Spaziali<br />

- Istituto di Ricerca Spaziale Danese<br />

- Dipartimento di Ricerca Aerospaziale Tedesco<br />

- ESA Agenzia Spaziale Europea<br />

- Agenzia Spaziale Spagnola<br />

- ASA Agenzia Spaziale Austriaca<br />

- NASDA Agenzia Spaziale Giapponese<br />

- Agenzia Spaziale Norvegese<br />

- CERT Centro Studi e di Ricerca di Tolosa<br />

- DLR Dipartimento di Ricerca Aerospaziale Tedesca<br />

- IKI Istituto di Ricerca Spaziale Russo.<br />

- Istituti con cui collabora:<br />

- Istituto Internazionale di Scienze Spaziali<br />

- LaNLR Laboratorio Aerospaziale Nazionale Olandese<br />

- SSC Cooperazione Spaziale Svedese<br />

- Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Aerospaziali<br />

- Istituto per le Scienze Spaziali<br />

- Istituto Nazionale di Ricerca Aerospaziale "Elie Carafoli"<br />

- Istituto Astronomico<br />

- Istituto di Geodinamica<br />

- Laboratorio di Ricerca Gravitazionale<br />

- Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Politecnico dell’Università di Bucarest<br />

- Istituo Nazionale di Metereologia e Idrologia<br />

- CRUTA<br />

- Institute of Optoelectronics - Remote Sensing Department<br />

- Istituto sui Fluidi Complessi<br />

- Laboratorio dei Fluidi Magnetici<br />

- Istituto Nazionale di Ricerca e Sviluppo di Microtecnologie<br />

- Istituto Nazionale per le Bio-Tecnologie<br />

- Byodinamics Centro UNESCO.<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

- coordinare la ricerca nazionale spaziale e l’applicazione dei programmi in materia<br />

- promuovere lo sviluppo spaziale<br />

179<br />

7. SCHEDE DEI CENTRI


- rappresentare il governo romeno nella cooperazione spaziale internazionale<br />

- sviluppare progetti specifici orientati alla ricerca.<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

- Agenzia Spaziale Europea<br />

- Comitato delle NU sull’uso pacifico dello spazio cosmico<br />

- Rappresentante Nazionale del COSPAR<br />

- Rete dei Centri di Ricerca e di Educazione in Europa Centrale, Orientale e Sud Orientale<br />

- Membro del Forum delle Agenzie Spaziali<br />

- Accordi Bilaterali di Cooperazione con l’Italia, la Bulgaria e l’Ucraina.<br />

Esperienze internazionali<br />

Collaborazioni nella realizzazione di progetti con altri Istituti ed enti operanti nel settore<br />

aerospaziale su scala internazionale, stipulazione di accordi bilaterali con altri stati e<br />

appartenenza a un network internazionale per lo scambio di informazioni nel settore.<br />

Universitatea Politehnica Bucuresti – Facultatea de Ingineria Aerospatiala<br />

(Università Politecnico di Bucarest, Facoltà di Ingegneria Aerospaziale)<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Str. Polizu nr. 1-7<br />

settore 1, 011061, Bucarest<br />

Telefon: +4021-402 38 14<br />

E-mail: galetuse@aero.pub.ro.<br />

Anno di costituzione<br />

1971<br />

Istituti/imprese associate<br />

CESAER Conferenza delle Scuole Europee per la Ricerca e l’Insegnamento dell’Ingegneria<br />

Avanzata; EUA Associazione delle Università Europee; AUF Agenzia Universitaria<br />

Francofona.<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

Costruzioni Aerospaziali; Sistemi a propulsione; Strumenti e attrezzature di bordo<br />

Linee di ricerca in corso<br />

- Dinamiche di computazione dei fluidi<br />

- Aerodinamiche industriali<br />

- Dinamiche di volo e di stabilità<br />

- Aeroelasticità e interazione della struttura fluida<br />

- Miglioramento dei motori dei jet.<br />

Servizi offerti<br />

Insegnamento e ricerca nel settore aerospaziale<br />

Modalità di erogazione dei servizi<br />

180<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Corsi di insegnamento, pubblicazioni, seminari<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

Fa parte della comunità accademica internazionale, con l’intento di accrescere valori<br />

morali, educativi, scientifici e culturali. Intrattiene collaborazioni con ben 74 università di<br />

27 stati d’Europa, America, Asia ed Africa.<br />

181<br />

7. SCHEDE DEI CENTRI


7.3. Biotecnologie<br />

Istituto di Ricerca Biologica Cluj-Napoca<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Repubblicii 48<br />

3400 Cluj-Napoca<br />

Tel/fax: +40 64191238<br />

Mail: icb@mail.dntcj.ro<br />

Anno di costituzione<br />

1958<br />

Istituti/imprese associate<br />

- Istituto Nazionale di Scienze Biologiche,<br />

- Agenzie di Scienza, Tecnologia e Innovazione con il patrocinio del Ministero<br />

dell’Istruzione.<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

Ricerca di base della tassonomia di piante e animali; Ricerca di base in ecologia e<br />

fisiologia<br />

Linee di ricerca in corso<br />

- Biologia del suolo (studi faunistici, tassonomici ed ecologici sul suolo, uso della fauna<br />

del suolo nel biomonitoraggio e biorimedio degli ecosistemi)<br />

- Entomologia (studi faunistici ed ecologici, evoluzione dei filogeni, comportamento degli<br />

insetti)<br />

- Microbiologia, enzimologia, ecologia del suolo, dei sedimenti,<br />

- Biorimedi tecnologici dei suoli,<br />

- Tassonomia di gruppi di alghe e struttura delle comunità delle alghe,<br />

- Biologia molecolare,<br />

- Aspeti biochimici e fisiologici,<br />

- Fitosociologia ed ecologia delle piante<br />

Servizi offerti<br />

Ricerca e studio, Partecipazione a progetti<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

Svolgimento di progetti a livello nazionale: ricerca faunistica e zoogeografica carpatica,<br />

relazioni endocrine-immunità in mammiferi e uccelli.<br />

Istituto di ricerca e organizzazione silvica di Voluntari<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Sos. Stefanesti 128<br />

O77190 Voluntari<br />

182<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Judetul Ilfov, ROMANIA<br />

Tel: (021) 350 32 38...350 32 44<br />

Tel/Fax: (021) 350 32 45<br />

icas@icas.ro, www.icas.ro<br />

Anno di costituzione<br />

1933<br />

Istituti/imprese associate<br />

L’ICAS è membro IUFRO (International Union of Forest Research Organizations), EFI<br />

(European Forest Institute), IPGRI (International Plant Genetic Resources Institute),<br />

ISTA (International Seed Testing Association) si EARSeL (European Association of<br />

Teledetection Laboratory).<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

- Ricerca scientifica: include più sottosettori: organizzazione delle foreste, ecologia<br />

forestiera, genetica forestiera, meccanizzazione dei lavori silvici, monitoraggio e<br />

protezione delle foreste, risorse cinegetiche.<br />

- Progettazione: si occupa della progettazione tecnologica e degli investimenti.<br />

- Produzione: fa riferimento alla gestione delle basi sperimentali e alla valorizzazione<br />

della produzione.<br />

Servizi offerti<br />

- Ricerca fondamentale e applicata in settori specifici d’attività:<br />

- Genetica<br />

- Ecologia<br />

- Biodiversità<br />

- Silvicoltura<br />

- Entomologia<br />

- Fitopatologia<br />

- Cinegetica<br />

- Assistenza tecnica riguardo:<br />

- Applicazione dei risultati della ricerca in produzione, per settori d’attività specifici<br />

- Soluzione operativa dei problemi del settore silvico<br />

- Consulenza per problemi specifici del settore silvico<br />

- Elaborazione di strategie, norme tecniche e istruzioni per il settore silvico<br />

- Elaborazione di studi di impatto e bilanci ambientali<br />

- Elaborazione di progetti relativi ai lavori di investimento<br />

- Misurazioni topografiche<br />

- Pubblicazioni e lavori grafici su internet<br />

- Documentazioni tecniche per ottenere finanziamenti SAPARD, PHARE, Banca Mondiale,<br />

BERD.<br />

Descrizioni e commenti<br />

L’ICAS è un ente pubblico di interesse nazionale, specializzato in ricerca e<br />

183<br />

7. SCHEDE DEI CENTRI


implementazione di nuove tecnologie nel settore silvico pubblico e privato, con l’obiettivo<br />

di assicurare la gestione durevole delle foreste romene.<br />

184<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


7.4. Chimica<br />

Istituto di Chimica e fisica I.G. MURGULESCU<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

202 Splaiul Independentei St.<br />

P.O.Box 194<br />

060021 Bucharest - 12, <strong>Romania</strong><br />

www.icf.ro<br />

Anno di costituzione<br />

1963<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

Struttura delle molecole; Termodinamica; Kinetica; Catalisi; Elettrochimica e corrosione;<br />

Scienza dei materiali ossidati; Chimica suvramolecolare e processi interfasi.<br />

Linee di ricerca in corso<br />

Attualmente, nell’istituto si svolgono 9 programmi e 22 progetti, in 10 laboratori.<br />

Numero e qualifica del personale impiegato<br />

Ricercatori: 39; Ricercatori assistenti: 41; Staff ausiliario: 21; Staff tecnico: 56.<br />

Concessioni, brevetti, patenti e licenze<br />

Ha ottenuto 2 patenti e 6 premi dell’Accademia Romena.<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

L’istituto ha organizzato eventi scientifici nazionali e ha concluso numerosi accordi<br />

internazionali scientifici.<br />

Esperienze internazionali<br />

- RILEVANTI ESPERIENZE INTERNAZIONALI: I ricercatori dell’istituto hanno pubblicato<br />

fin adesso un numero importante di articoli e studi sia su riviste internazionale ISI che<br />

su riviste dell’Accademia Romena o su altri tipi di pubblicazioni. Hanno partecipato o<br />

sono invitati a partecipare a diverse conferenze:<br />

- 13th International Conference of Physical Chemistry, Bucarest, <strong>Romania</strong><br />

- The 5th "International Conference on Sol-Gel Materials: Research, Technology,<br />

Applications", Krakow<br />

- Electronic Structures: Principles and Applications (ESPA 8), Palma de Mallorca, Spain<br />

- 9th International Conference on Fundamental and applied aspects of Phisical<br />

chemistry, Belgrad<br />

- 6th World Congress on Oxidation Catalysis, Lille, France.<br />

Descrizioni e commenti<br />

185<br />

7. SCHEDE DEI CENTRI


L’Istituto per chimica fisica è infatti l’ex Centro di ricerca chimica dell’Academia Romena.<br />

Ha preso il nome poi dal Professore Murgulescu, che ha avuto un contributo<br />

importantissimo allo sviluppo e all’organizzazione dell’istituto. Il professore è il fondatore<br />

della scuola moderna di fisica chimica.<br />

ZECASIN SA<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Splaiul Independentei nr. 202<br />

settore 6, Bucarest<br />

Tel: +40 213163448<br />

Fax: +40 213125241<br />

Mail: office@zecasin.ro<br />

Istituti/imprese associate<br />

- Università Politecnica di Bucarest,<br />

- Università Bucarest,<br />

- Università Petrol di Ploiesti<br />

- Università di Scienze Agricole e Medicina Veterinaria di Cluj-Napoca,<br />

- Istituto di Fisica Atomica di Magurele,<br />

- Istituto di Chimica e Fisica,<br />

- INCD ECOIND,<br />

- ICECHIM Bucarest,<br />

- ICDEAPA Galati,<br />

- Rompetrol,<br />

- Petrom-Omv,<br />

- OVM ICCPET,<br />

- ICSI Ramnicu Valcea<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

Ricerca, sviluppo, consulenza; Prodotti chimici e petrolchimici; Biotecnologie; Test,<br />

analisi<br />

Linee di ricerca in corso<br />

CEEX 123/2007–ROMBIV; Progetto Soivin; Progetto 51069/2007- TVDVIC<br />

Servizi offerti<br />

Analisi e test: analisi fisiche, analisi fisico-chimiche, metodi spettofotometrici<br />

Concessioni, brevetti, patenti e licenze<br />

Processo per ottenere idrocarburi liquidi.<br />

186<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


7.5. Energia<br />

COMOTI National Research Development Institute for Gas Turbines (Istituto<br />

per Ricerca & Sviluppo Nazionale di Turbine a Gas)<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

220 D Iuliu Maniu Bd.<br />

sector 6, cod 061126, OP 76, CP174<br />

Bucharest, <strong>Romania</strong><br />

contact@comoti.ro<br />

Anno di costituzione<br />

1985<br />

Istituti/imprese associate<br />

- General Electric<br />

- USA, NUOVO PIGNONE<br />

- G.H.H. RAND, M.T.U. AEROENGINES, DLR<br />

- Istituto Tedesco Spaziale e dell’Aviazione<br />

- SNECMA,<br />

- AIRBUS-F, ONERA, VIBRATEC.<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

- Specializzata nello sviluppo e nell’integrazione della ricerca scientifica, del design<br />

tecnologico, manifatturiero, delle sperimentazioni, dei test di verifica<br />

- Qualificata nel trasferimento tecnologico ed innovativo nel campo dei motori a turbina<br />

per l’aviazione, macchine industriali con turbina a gas e macchine a lama ad alta<br />

velocità<br />

- Verifica l’alta affidabilità di prodotti industriali: apparecchiature potenti, apparecchi a<br />

compressione elettrica o con turbina a gas naturale e gruppi di turbine a gas.<br />

Linee di ricerca in corso<br />

- Motori aerei turbo<br />

- Uso dell’energia con efficienza (attraverso lo studio di unità termiche cogenerative)<br />

- Protezione e pulizia dell’ambiente (attraverso un uso delle risorse naturali ecologico,<br />

razionale ed efficiente; nuove tecnologie e attrezzature per proteggere e tenere pulito<br />

l’ambiente)<br />

- Prodotti speciali (prodotti di difesa e servizi, riduzione del rumore).<br />

Servizi offerti<br />

Risponde alle esigenze della clientela in relazione all’ambito manifatturiero, di assistenza<br />

tecnica, assemblaggio, revisione e riparazione di:<br />

1. motori con turbina a gas industriali e per l’aviazione;<br />

2. compressori ad aria centrifuga elettrici con un flusso di 25.000 Nm³/h;<br />

3. ventilatori ad aria centrifuga elettrici, con un flusso di 10.000 Nm³/h;<br />

4. apparecchi cogenerativi – generatori aturbina elettrica, funzionanti a gas metano, con<br />

187<br />

7. SCHEDE DEI CENTRI


una potenza superiore a 10 MW;<br />

5. macchine a lama ad alta velocità.<br />

Concessioni, brevetti, patenti e licenze<br />

- CCAE 21-300, Centrifugal air compressor<br />

- GTE 1800, 2 x ST 18 cogenerative plant<br />

- GTE 2000,2 x AI 20 cogenerative plant<br />

- GTC 1000,Natural gas supercharger set<br />

- ECG 7-250,Natural gas centrifugal compressor<br />

- ESC 3,Centrifugal air blower<br />

- ESC 5,Centrifugal air blower<br />

- ESC 10, Centrifugal air blower<br />

- 31 patenti per invenzioni e 10 patenti di applicazione registrate allOSIM<br />

- Medaglia d’oro per 6 invenzioni a Eureka ’98_“ L’Installazione per ottenere aria<br />

compressa”<br />

- Medaglia d’argento per 3 invenzioni a Eureka ’99_“Camera di combustione per la<br />

sperimentazione di installazioni”<br />

- Medaglia di bronzo per 7 invenzioni alla fiera internazionale delle invenzioni di Londra<br />

2000_“Compressore centrifugo con multipli compatti”.<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

- A livello nazionale ha partecipato ai seguenti programmi:<br />

- Programma 4 del Piano Nazionale per la Ricerca, lo Sviluppo e l’Innovazione II,<br />

- Programma di Ricerca d’Eccellenza,<br />

- Programma nucleare 2003-2005,<br />

- Programma aerospaziale (Terra-Marte analogia nei criteri per i veicoli atmosferici)<br />

- A livello internazionale nei seguenti ambiti:<br />

- Progetto Europeo per lo sviluppo di silenziatori,<br />

- Programma di Ricerca per compressori a centrifuga,<br />

- Sviluppo di nuove metodologie per la protezione degli alimentatori dei jet,<br />

- Sviluppo dell’efficienza delle turbine a gas per motori a turbina industriali,<br />

- Calcolo del rumore dei jet coassiali.<br />

Esperienze internazionali<br />

Ha conseguito un numero rilevante di medaglie e di diplomi ad esposizioni internazionali<br />

tenutesi a Ginevra e Bruxelles, inoltre ha partecipato allo sviluppo di ben 7 progetti<br />

europei con grandi imprese all’interno dei Programmi PC V e PC VI.<br />

S.C. Electrica S.A.<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Str. Grigore Alexandrescu<br />

settore 1, Bucarest<br />

Tel: +40 212085999<br />

Fax: +40 212085998<br />

188<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Anno di costituzione<br />

1921<br />

Istituti/imprese associate<br />

- RWE Germania,<br />

- Union Fenosa Spagna,<br />

- Partner per i servizi: SISE,<br />

- Partner per la distribuzione: ABB, Alstom, Siemens, Schneider, 3M, Electrputere,<br />

Eximprod, Power Sistems, Pirelli, IPROEB, Electroceramica, TMD Filiasi, ICME, CELPI<br />

- Partenr per la comunicazione: Mobifon, RCS, RDS, Mitel,<br />

- Partenr per l’informazione: SAP, IBM, MICROSOFT, ERSI.<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

Fornitura di elettricità<br />

Servizi offerti<br />

- Sviluppo dei sistemi tecnologici di distribuzione, comunicazione e informazione,<br />

- Erogazione di elettricità ai clienti,<br />

- Servizi di installazione, design e consulenza,<br />

- Riparazione di attrezzature elettriche<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

- Partecipazione al Programma di Gestione Energetica per l”Europa Centrale e Orientale,<br />

- Partecipazione nella creazione del Mercato Elettrico Regionale del Sud-Est Europa,<br />

- EURELECTRIC - L’Unione delle Industrie elettriche,<br />

- CIGRE - Consiglio Internazionale dei Sistemi Elettrici ad alto voltaggio,<br />

- CNR CMe - Comitato Nazionale Romeno del Consiglio Mondiale Elettrico,<br />

- ECEEE - Consiglio Europeo per l’Efficienza Energetica<br />

Esperienze internazionali<br />

Partecipazione a progetti internazionali: PHARE, TELMARK<br />

Fonti di finanziamento<br />

Attraverso la partecipazione a progetti finanziati dall’Unione Europea, dai guadagni della<br />

compagnia.<br />

Interesse per collaborazioni con partner esteri<br />

Per attrarre capitale e trasferire tecnologie moderne e pratiche nell’ambito dei servizi<br />

energetici, dell’informatica, con l’intento di diversificare l’attività di portafoglio.<br />

Institutul National de Cercetare-Dezvoltate pentru Tehnologii Criogenie si<br />

Izotopice Valcea (Istituto Nazionale di R&S delle tecnologie criogeniche e<br />

isotopiche)<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

189<br />

7. SCHEDE DEI CENTRI


Strada Uzinei nr.4<br />

Cod:240050<br />

Tel: 0250/732744<br />

Fax: 0250/732746<br />

E-Mail: office@icsi.ro<br />

Anno di costituzione<br />

1970<br />

Istituti/imprese associate<br />

- Autorità Romena per le Attività Nucleari;<br />

- Unione Generale degli Industriali di <strong>Romania</strong> - UGIR-1903;<br />

- Società Europea di Fisica;<br />

- Società Romena di Fisica;<br />

- Istituto Internazionale di Refrigerazione di Parigi;<br />

- Sociatà per le Analisi di Rischio d’Europa;<br />

- Società Romena per la Saldatura;<br />

- Camera di Commercio e dell’Industria di <strong>Romania</strong>.<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

- Tecnologie fisiche ed isotopiche,<br />

- Processi e attrezzature a bassa temperatura,<br />

- Analisi isotopiche, dei gas puri, delle misture di gas e degli elementi di soluzioni<br />

acquose,<br />

- Separazione degli isotopi ad idrogeno,<br />

- Tecnologie criogeniche ed attrezzature,<br />

- Metodi d’analisi,<br />

- Gestione e produzione di servizi.<br />

Linee di ricerca in corso<br />

- Ricerche per ottenere la separazione dell’0 18 usando un processo di distillazione,<br />

- Ottimizzazione nella separazione dell’acqua pesante,<br />

- Monitoraggio delle aree idrologiche usando metodi tecnologici isotopici,<br />

- Misurazione analitica per la determinazione della concentrazione isotopica,<br />

- Metodi di computo per le dinamiche dei gas,<br />

- Studio sulla permeabilità degli isotopi ad idrogeno nelle strutture composte di Pd,<br />

- Metodi e attrezzature per le analisi isotopiche,<br />

- Spettometrie di massa.<br />

Servizi offerti<br />

- Analisi fisico-chimiche di solidi e liquidi<br />

- Controllo della qualità dell’aria per la conservazione di pacchetto di latte in polvere,<br />

- Analisi di misture di gas e gas puri,<br />

- Controllo isotopico dell’Acqua pesante,<br />

- Analisi medie basate sull’uso di cromatografi di massa per gas e rilevatori di massa,<br />

190<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


- Pulizia dei cilindri,<br />

- Ispezioni ISCIR,<br />

- Analisi dei gas secondo l’ISO 9001 nei laboratori RENAR.<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

- Cooperazione nazionale con: Istituto di Chimica Fisica “I.G. Murgulescu” dell’Accademia<br />

di <strong>Romania</strong>, Istituto Nazionale per la Ricerca e lo Sviluppo di Cluj-Napoca, Istituto<br />

Nazionale di Fisica e Ingegneria Nucleare “Horia Hulubei”, Università di Potesti, INVEST<br />

Cernavoda;<br />

- Cooperazione internazionale con: Istituto di Scienze Nucleari VINCA di Belgrado,<br />

L’Istituto Josef Stefan di Lubiana, Istituto Metrologico Gustavo Colonnetti di Torino,<br />

Istituto Internazionale di Refrigerazione di Parigi, Centro di Ricerca Nucleare Belga di<br />

Mol, Università di Antwerp, L’Istituto di scienze Materiali e dei Processi di Ingegneria di<br />

Odeillo.<br />

Esperienze internazionali<br />

Organizzazione di conferenze internazionali, come la quella del 29-31 ottobre 2008 per il<br />

Progresso in Criogenia e separazione Isotopica.<br />

Istituto di Ricerca e Modernizzazione Energetica SPA<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Bd. Energeticienilor 8<br />

032092 Bucarest settore 3<br />

Tel: +40 213465241<br />

Fax: +40 213465310<br />

Mail: icemenerg@icemenerg.ro.<br />

Anno di costituzione<br />

1960<br />

Istituti/imprese associate<br />

- Comitato Romeno Nazionale del Consiglio Mondiale Energetico,<br />

- Comitato Romeno Nazionale del Consiglio Internazionale sui Sistemi Elettrici Larghi,<br />

- Consiglio Internazionale sui Sistemi Elettrici Larghi,<br />

- Sezione Romena dell’Associazione Europea per l’Energia Eolica,<br />

- Istituto Romeno per lo Sviluppo degli Studi Associati in Energia,<br />

- Centro per la Promozione dell’Energia Pulita ed Efficiente in <strong>Romania</strong>,<br />

- Associazione Romena per le Politiche Energetiche,<br />

- Associazione Romena per l’Esaminazione non Distruttiva,<br />

- Associazione Romena dei Lavoratori nel Campo della Ricerca e del Design,<br />

- Associazione Romena dei Lavoratori nell’Energia.<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

191<br />

7. SCHEDE DEI CENTRI


- Efficienza energetica,<br />

- Ambiente energetico,<br />

- Risorse energetiche rinnovabili (vento, solare, biomasse, biocombustibili),<br />

- Materiali pesanti,<br />

- Test di attrezzature pesanti,<br />

- Strategie energetiche e sviluppo del mercato energetico,<br />

- Generazione, trasmissione e distribuzione di processi elettrici classici e non<br />

convenzionali.<br />

Linee di ricerca in corso<br />

- Sviluppo di tecnologie per l’implementazione delle risorse energetiche rinnovabili:<br />

solare, eolica, geotermica, idrica, biomasse,<br />

- Sviluppo di soluzioni per migliorare l’efficienza energetica nei settori industriale,<br />

residenziale e del terzo settore,<br />

- Sviluppo di nuovi modelli e di attrezzature per test speciali,<br />

- Sviluppo di tecnologie e algoritmi per diagnosi online e offline,<br />

- Creazione di programmi informatici e database.<br />

Servizi offerti<br />

- Applicazione di patenti per nuovi materiali,<br />

- Servizi di ricerca,<br />

- Servizi I&T per il settore energetico,<br />

- Soluzioni e consultazioni per le risorse energetiche rinnovabili,<br />

- Servizi di ingegneria per le attrezzature termoenergetiche,<br />

- Servizi di ingegneria per trasformatori ad alta potenza,<br />

- Perizie di attrezzature per la commutazione ad alto voltaggio,<br />

- Servizi di ingegneria nel settore idrico,<br />

- Servizi di protezione ambientale nel settore energetico,<br />

- Servizi di efficienza energetica.<br />

Modalità di erogazione dei servizi<br />

Consegna di studi, consulenze e perizie, assistenza tecnica<br />

Certificazione di qualità<br />

- Certificazioni SRAC e IQnet in accordo con ISO 9001, no. 308, ISO nr. 1703 e OHSAS<br />

18001 nr 794, per ricerca e sviluppo, ingegneria, esperti, diagnosi, consulenze e<br />

documentazione informata in potere termico, idrico, energia elettrica, protezione<br />

ambientale, automazione;<br />

- Accreditamento RENAR in accordo con ISO 17025, nel campo dei materiali metallici e<br />

chimici, dei combustibili solidi e fluidi, parametri e performance per le installazioni<br />

termiche ed elettriche;<br />

- Autorizzazione ISCIR no. ICPTC1,4,10/TIPA,C?1,2,3/2033 per l’installazione,<br />

l’assemblaggio e la riparazione di boiler,<br />

- Autorizzazione ISCIR no. ICPTC2/TIPA,B/1279,1280 per boiler, impianti di<br />

condizionamento industriali,<br />

- Autorizzazione ISCIR no. ICPTCR5/TIPA,B,E,F/276,188,258,209 per esami indistruttibili<br />

e no. ICPTCR14/TIPA/172 per esami distruttivi,<br />

192<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


- Autorizzazione ARCE no.8, per complesse valutazioni – classe C,<br />

- Certificato rilasciato dal Ministero del lavoro e della Solidarietà Sociale, che riconosce le<br />

competenze per svolgere determinazioni ambientali, bio tossicologiche e<br />

microclimatiche per i luoghi di lavoro.<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

Partecipazione e comitati nazionali che appartengono a organizzazioni internazionali nel<br />

settore energetico e ad associazioni nazionali del settore<br />

193<br />

7. SCHEDE DEI CENTRI


7.6. Meccatronica<br />

Politecnico di Bucarest, Facoltà di Ingegneria Elettrica<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Splaiul Independentei, nr. 313<br />

settore 6, Bucarest<br />

Tel: +40214029125<br />

Fax: +40214029171<br />

Email: mmae@amotion.pub.ro.<br />

Anno di costituzione<br />

1921<br />

Istituti/imprese associate<br />

- CESAER Conferenza delle Scuole Europee per la Ricerca e l’Istruzione dell’Ingegneria<br />

Avanzata,<br />

- EUA Associazione delle Università Europee,<br />

- AUF Agenzia Universitaria Francofona.<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

- Progettazione di calcolatori e trasformatori elettrici,<br />

- Perizie per il funzionamento, la costruzione e la durata di motori e trasformatori<br />

elettrici utilizzati nell’industria,<br />

- Studi e soluzioni per dispositivi elettrici e macchine elettriche speciali,<br />

- Controllo sensori, algoritmi complessi di controllo, linguaggi di controllo macchina,<br />

- Ottimizzazione di strutture elettromagnetiche per la sperimentazione numerica.<br />

Linee di ricerca in corso<br />

CEEX-168-SISTEOL; PNCDI2-21-075-SHIELDS.<br />

Servizi offerti<br />

Formazione universitaria e post-laurea;Ricerca e studio; Consulenze e perizie;<br />

Progettazione tecnica.<br />

Modalità di erogazione dei servizi<br />

Corsi universitari e post-laurea, svolgimento di progetti di ricerca e studio, laboratori<br />

settoriali.<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

Collaborazioni con università europee con accordi bilaterali. Partecipazione alle reti di<br />

mobilità (ERASMUS, Leonardo da Vinci, Mundus).<br />

Fonti di finanziamento<br />

L’università riceve fondi pubblici attraverso il Ministero dell’Educazione e della Ricerca,<br />

dagli enti responsabili dei progetti per i quali collaborano, altre fonti di finanziamento<br />

derivano da tasse universitarie e donazioni private.<br />

194<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Facoltà di Ingegneria Elettrica e di Scienze Informatiche di Suceava<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Str. Universitatii nr.13<br />

720229 Suceava<br />

Tel/Fax: +40 230524801<br />

Anno di costituzione<br />

1992<br />

Istituti/imprese associate<br />

Con altre Università Europee che operano nel medesimo settore<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

- Motori lineari,<br />

- Diagnosi degli errori nella trasformazione e rotazione delle macchine elettroniche,<br />

- Gestione numerica dei sistemi di guida elettrica,<br />

- Modulazione nel campo elettromagnetico,<br />

- Sistemi elettronici digitali e analogici,<br />

- Sistemi di controllo vettoriale nelle macchine elettriche,<br />

- Sistemi per monitoraggi automatici di processi.<br />

Linee di ricerca in corso<br />

- Motori solari e eliotropi autonomi per installazioni solari,<br />

- Micromotori elettrici speciali,<br />

- Motori a induzione lineare a bassa velocità,<br />

- Ricerca in relazione ai fattori climatici e meteorologici,<br />

- Trasmissione dei dati,<br />

- Sistemi di ingegneria del software,<br />

- Sintesi e riconoscimento dei segnali vocali,<br />

- Compatibilità elettromagnetica,<br />

- Processi di segnale digitale,<br />

- Sistemi di vista artificiale per robot industriali.<br />

Servizi offerti<br />

Formazione universitaria e post-laurea,Ricerca e studio.<br />

Modalità di erogazione dei servizi<br />

Corsi universitari e post-laurea, svolgimento di progetti di ricerca e di mobilità, seminari.<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

Adesione al Programma Erasmus, Tempus e eCASME; Collaborazioni con altre università<br />

europee attraverso lo sviluppo di progetti come il progetto INDEED e TWEEN.<br />

Esperienze internazionali<br />

Realizzazione di Seminari a livello internazionale, come il seminario internazionale di<br />

robotica o quello di ingegneria elettrica e dei convertitori energetici.<br />

195<br />

7. SCHEDE DEI CENTRI


L’università riceve fondi pubblici attraverso il Ministero dell’Educazione e della Ricerca,<br />

altre fonti di finanziamento derivano da tasse universitarie, donazioni private.<br />

Istituto di Magurele per la fisica dei laser, del plasma e delle radiazioni<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

105 bis Atomistilor Street<br />

Bucharest-Magurele<br />

P.O. Box MG-7, code 077125, <strong>Romania</strong><br />

medianu@geo.nipne.ro<br />

www.alpha2.infim.ro<br />

Anno di costituzione<br />

1977<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

Svolge attività di ricerca in fisica del laser, fisica del plasma, fisica delle rase degli<br />

elettroni e fisica dello spazio cosmico.<br />

Servizi offerti<br />

Attività di ricerca fondamentale ed applicata in sei settori della fisica:<br />

- Dipartimento laser<br />

- Laboratorio di stato solido degli elettroni<br />

- Laboratorio di fisica del plasma a bassa temperatura<br />

- Laboratorio di fisica del plasma e di fusione nucleare<br />

- Laboratorio di acceleratori elettronici.<br />

Descrizioni e commenti<br />

L’istituto fa parte del gruppo dell’ Istituto Nazionale di Ricerca Sviluppo di Bucarest, che<br />

assieme agli altri istituti di ricerca in altri settori della fisica (Istituto di Fisica Atomica) e<br />

alla Facoltà di Fisica formano uno dei maggiori centri di ricerca in <strong>Romania</strong>, a Bucarest -<br />

Magurele.<br />

Universita’ Alexandru Ioan Cuza, Facolta’ di Fisica<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

B-dul Carol I, Nr. 11<br />

RO-700506 – Iaşi<br />

www.phys.uaic.ro<br />

196<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


admphys@uaic.ro<br />

Anno di costituzione<br />

1962<br />

Istituti/imprese associate<br />

Negli ultimi anni, la facoltà ha svolto progetti di ricerca comuni assieme ai collettivi di<br />

prestigio di Francia, Germania, Anglia, Olanda, Austria, Giappone, SUA, Grecia,<br />

Repubblica Ceca, Portogallo, Spania, Belgia, Swizera, Bulgaria e Repubblica Moldova. I<br />

progetti perseguono sia la ricerca scientifica fondamentale che quella apperta per<br />

applicazioni in vari settori interdisciplinari.<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

Fisica, fisica medicale, biofisica, fisica informatica, fisica tecnologica.<br />

Linee di ricerca in corso<br />

Ricerche su magnetismo e materiali magnetici, fenomeno di trasporto in semiconduttori,<br />

materiali isolanti, optica e spettroscopia, sistemi fisici organizzati, fisica teoretica,<br />

biofisica, fisica medicale.<br />

Linee di ricerca future<br />

La facoltà organizzerà a ottobre 2008 un workshop internazionale per gli studenti in<br />

fisica, su ricerca fondamentale ed applicata.<br />

Numero e qualifica del personale impiegato<br />

62 professori<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

La facoltà di fisica di Iasi organizza ogni anno diverse conferenze e incontri per<br />

professori, studiosi e studenti in fisica.<br />

Esperienze internazionali<br />

Annualmente, più del 20% dei professori e personale di specialità realizzano stage di<br />

documentazione e ricerca presso le università europene, ma anche di SUA, Asia e<br />

Australia. Gli studenti a master hanno borse postdottorali o sono assunti come studiosi<br />

per un perido limitato. Un numero considervole dei professori e del personale di<br />

specialità partecipa a diverse manifestazioni scientifiche internazionali, o occupano<br />

posizioni di professori invitati presso università di prestigio di Francia, Anglia, SUA,<br />

Giappone e Canada.<br />

Descrizioni e commenti<br />

La facoltà di Fisica dell’Università di Iasi è conosciuta e riconosciuta tanto nel paese che<br />

all’estero per i programmi d’insegnamento e ricerca che svolge e non l’ultimo, per la<br />

qualità dei suoi assolventi. Gli assolventi hanno la possibilità di professare come fisici,<br />

197<br />

7. SCHEDE DEI CENTRI


professori, ricercatori, bio-fisici, fisici medicali, ingegneri fisici. All’interno della facoltà<br />

funzionano 2 centri di ricerca certificati, in permanente contatto con il mondo scientifico<br />

mondiale. I finanziamenti europei hanno permesso la dotazione dei laboratori a un livello<br />

che corrisponda alle richieste attuali.<br />

Universita’ di Bucarest, Facolta’ di Fisica<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Str. Atomistilor, nr. 405<br />

Magurele, Jud. Ilfov<br />

www.fizica.unibuc.ro<br />

secretariat@fizica.unibuc.ro<br />

Anno di costituzione<br />

1862<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

Insegnamento e Ricerca-sviluppo nei settori:<br />

- Materiali e dispositivi elettronici e optoelettronici<br />

- Materiali polimeri, mesofasi e metodi non convenzionali di protezione dell’ambiente<br />

- Nanoscienze – fonti alternativi di energia<br />

- 3nano-sae – alternative energy sources<br />

- Materia nucleare in condizioni estremi<br />

- Fisica atomica e astrofisica<br />

- Biofisica molecolare.<br />

Servizi offerti<br />

Insegnamento, Ricerca-sviluppo<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

La facoltà è iscritta nel programma di mobilità europea ERASMUS. Partecipa o organizza<br />

diversi corsi d’estate, dedicate ai professori, ricercatori e studenti. Ci sono accordi<br />

bilaterali con:<br />

- Istituto Unificato di Ricerche Nucleari – Dubna<br />

- CERN, Geneva<br />

- Università Parigi XI – Orsay e Parigi VI<br />

- Istituto AMOLF – Amsterdam<br />

- Università Politecnica di Torino e Catania<br />

- Università Libera di Brusseles<br />

- Università Hampton – SUA<br />

198<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


- Laboratorio Nazionale Brookhaven, SUA, ecc.<br />

Esperienze internazionali<br />

La facoltà svolge contratti di ricerca internazionale, all’interno dei programmi TEMPUS,<br />

COST, PAHRE, FP5, FP6, ma anche collaborazioni individuali di certi professori.<br />

Descrizioni e commenti<br />

Studi superiori di fisica hanno avuto inizio nel 1864. Dal 1974 funziona però la Facoltà di<br />

Fisica, accanto all’Istituto Centrale di Fisica, sulla Piataforma Nazionale di Fisica, a<br />

Magurele.<br />

Universita’ tecnica Gheorghe Asachi, Facolta’ di Elettronica e<br />

Telecomunicazioni<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Bd. Carol I nr.11<br />

Iasi, Cod postal 700506<br />

www.etc.tuiasi.ro<br />

decanat@etc.tuiasi.ro<br />

Anno di costituzione<br />

1990<br />

Istituti/imprese associate<br />

Organizza un corso “Metodi avanzati di lavorazione dei segnali”, in collaborazione<br />

all’Istituto di Microtecnologia dell’Università Neuchatel (Swizera).<br />

Settori di intervento<br />

Base dell’elettronica, elettronica applicata e sistemi intelligenti, telecomunicazioni e<br />

matematica.<br />

Linee di ricerca in corso<br />

All’interno della facoltà attivano 5 centri di ricerca riconosciuti a livello nazioanle e<br />

internazionale, accreditati CNCSIS:<br />

- CERFS – centro di eccellenza per educazione e ricerca in sistemi fuzzy, sistemi<br />

intelligenti e ingegneria biomedicale<br />

- CEP – gruppo di ricerca per elettronica di potere<br />

- COSEN – collettivo di circuiti e sistemi elettronici non lineari<br />

- TELECOM – gruppo di ricerca in telecomunizioni<br />

- MODSIMNANO – centro di ricerca per modellazione e simulazione in nanoelettronica.<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

La facoltà partecipa al programma comunitario SOCRATES.<br />

Esperienze internazionali<br />

199<br />

7. SCHEDE DEI CENTRI


Numerose pubblicazioni su riviste ISI. Partecipazione a manifestazioni scientifiche:<br />

- 5th European Conference on Intelligent Systems and Technologies<br />

- International Symposium on Signals, Circuits, and Systems<br />

- European Mars and Planetary Convention<br />

- Simposio anniversario del Seminario "Gr. C. Moisil"<br />

- Primo premio vinto da un squadra formata da 3 studenti della facoltà al concorso di<br />

progettazione di microcontroller, organizzato da “Continental - Siemens VDO Iasi”.<br />

Descrizioni e commenti<br />

L’attività di ricerca all’interno della facoltà di electrotehnica e telecomunicazioni si svolge<br />

piuttosto attraverso i programmi nazionali finanziati dal Ministero dell’Istruzione e della<br />

Ricerca (CEEX, PNCDI), dal Consiglio Nazionale della Ricerca Scientifica<br />

dell’Insegnamento Universitario (CNCSIS), ma anche attraverso programmi<br />

internazionali finanziati dalla Commissione Europea o dalla Banca Mondiale.<br />

Universita’ Politecnica di Bucarest, Facolta’ di elettronica, Telecomunicazioni e<br />

Tecnologia delle Informazioni.<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

B-dul Iuliu Maniu 1-3<br />

cod postal 061071<br />

sector 6, Bucuresti<br />

Local Leu, corp A, et.1<br />

teodor.petrescu@munde.pub.ro,<br />

www.electronica.pub.ro.<br />

Anno di costituzione<br />

1920<br />

Istituti/imprese associate<br />

La facoltà collabora tra l’altro con università straniere, ad esempio il prestigioso Istituto<br />

Nazionale di Telecomunicazioni di Parigi o l’Istituto Politecnico Federale di Lausanne.<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

I principali settori in cui la facoltà offre preparazione sono: elettronica applicata,<br />

telecomunicazioni, dispositivi, circuiti e macchine elettroniche, tecnologia e fiabilità,<br />

fisica. Per quanto riguarda la ricerca, ci sono alcune direzioni principali che la facoltà<br />

persegue: microprocesori e mcirocomputer, progettazione di circuiti VLSI, dispositivi e<br />

circuiti elettronici, sistemi di microondi e fibra ottica, lavorazione digitale dei segnali,<br />

progettazione di sistemi eletronici assistita dal computer, hardware e software per<br />

acquisti dati, reti e sistemi di telecomunicazioni e trasmissioni dati, sistemi logici<br />

200<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


programmabili intelligenza artificiale, qualità e fiabilità.<br />

Servizi offerti<br />

Formazione universitaria in Elettronica e telecomunicazioni; Computer e tecnologia<br />

dell’informazione; Ingegneria economica. Ricerca e sviluppo.<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

La facoltà è inclusa nel programma di mobilità universitaria ERASMUS. Ci sono accordi<br />

bilaterali con università di Austria, Anglia, Belgia, Canada, Cina, Congo, Danemarca,<br />

Egitto, Swizera, Francia, Germania, Grecia, Italia, Giappone, Olanda, Portogallo, USA e<br />

molti altri paesi. L’Università è membro CESAER (Conference of European Schools for<br />

Advanced Engineering Education and Research) dal 2002.<br />

Descrizioni e commenti<br />

La facoltà di Elettronica, Telecomunicazioni e Tecnologia dell’Informazione offre<br />

preparazione universitari in settori diventati lo sostegno della società informazionale e il<br />

motore principale dietro la crescità economica mondiale.<br />

Politecnico di Timisoara, Facolta’ di Elettronica e telecomunicazioni<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Bd. Vasile Parvan, nr. 2,<br />

300223, Timisoara, <strong>Romania</strong><br />

www.etc.upc.ro<br />

secretariat@etc.upc.ro<br />

Anno di costituzione<br />

1970<br />

Istituti/imprese associate<br />

Gli studenti possono effettuare tirocini (con vere possibilità poi di assunzione) presso le<br />

aziende di profilo della provincia: Alcatel, Siemens-VDO, Katherein, Romtelecom, Luxten,<br />

Solectron, Connex, Orange, BRD, Dacia, Saft Power Systems, ecc.<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

Ci sono tre settori principali di studio: Elettronica Applicata, Telecomunicazioni e<br />

Tecnologia Audio-Video e Multimedia.<br />

Linee di ricerca in corso<br />

L’attività di ricerca si fa nei tre dipartimenti della facoltà:<br />

- Elettronica applicata – elettronica industriale e roboti, circuiti itegrati analogici e<br />

digitali, applicazioni DSP<br />

201<br />

7. SCHEDE DEI CENTRI


- Comunicazioni – lavorazione dei seganli, dei segnali e delle tecnologie multimedia,<br />

elettronica medicale, radiocomunicazioni<br />

- Misure e elettronica ottica – strumentazione elettronica, sistemi dedicati alla<br />

lavorazione dei segnali<br />

Presso la facoltà funzionano anche centri di ricerca, uno di loro è "Istituto Kathrein<br />

dell’Università Politecnica di Timisoara" (IK-UPT).<br />

Servizi offerti<br />

La Facoltà di Elettronica e Telecomunicazioni forma specialisti in ingegneria e ricerca per i<br />

due settori (elettronica e telecomunicazioni). Un’attenzione apparte si da all’informatica<br />

applicata. La facoltà organizza programmi post-universitari per specialisti che lavorano in<br />

ricerca, industria, insegnamento.<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

La Facoltà di Elettronica e Telecomunicazioni assieme al suo personale, è molto<br />

interessata nel mantenere i rapporti esistenti con le università straniere e di crearne altri<br />

nuovi. Tra gli enti con cui la facoltà di Timisoara ha concluso accordi bilaterali sono<br />

università di prestigio nel setore di Finlandia, Francia, Germania, UK, Grecia, Italia,<br />

Serbia. All’interno di questi rapporti si svolgono programmi di cooperazione come:<br />

TEMPUS, COPERNICUS, SOCRATES e LEONARDO, corsi di estate con professori stranieri,<br />

attività comune di ricerca, conferenze internazionali, ecc.<br />

Esperienze internazionali<br />

Si deve notare la partecipazione della facoltà a diverse conferenze, seminari e sessioni di<br />

comunicazioni scientifiche internazionali, come: International Symposium on Electronics<br />

and Telecommunications ETC.<br />

Descrizioni e commenti<br />

La facoltà si propone formare specialisti con una buona preparazione fondamentale nei<br />

settori dell’elettronica e telecomunicazioni, ma nella stessa misura anche nei settori<br />

connessi, in modo di potersi integrare con facilità nell’attività di ricerca o nell’economia di<br />

mercato. Nello stesso tempo, un altro punto di riferimento per la facoltà di Timisoara è di<br />

sviluppare la ricerca e di implicare in una grande misura gli studenti della specilistica o<br />

qualli dal dottorato.<br />

IMAR, Istituto di Matematica “Simion Stoilow” dell’Accademia Romena<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Calea Grivitei nr.21<br />

010702 Bucarest<br />

Tel: +40 (21) 3196506<br />

Fax: +40 (21) 3196505<br />

Istituti/imprese associate<br />

- Accademia Romena,<br />

202<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


- Facoltà di matematica e informatica dell’università di Bucarest,<br />

- Centro di Studi Avanzati in Matematica,<br />

- Società Romena di Matematica,<br />

- Scuola Normale Superiore di Bucarest,<br />

- Laboratorio di Ricerca nel Centro Nazionale per le Tecnologie dell’Informazione,<br />

- Scuola Nazionale di Algebra,<br />

- Laboratorio Europeo CNRS Franco-Romeno.<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

Ricerca scientifica volta a risolvere problemi di matematica pura e applicata, nel quadro<br />

di una ricerca interdisciplinare.<br />

Linee di ricerca in corso<br />

- Progetti nazionali: RP3, POLID, MATAG, ACDC, MDDS, ISAGET, BIOMAT,<br />

- Progetti europei: ESF, Euro-GDR.<br />

Servizi offerti<br />

Studi di ricerca<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

Cooperazione internazionale nell’ambito dell’algebra e della geometria; Sviluppo di un<br />

partenariato europeo per uno studio volto a risolvere problemi attuali di analisi<br />

matematica; Network nella community di geometria, nella rete di formazione europea<br />

nella ricerca geometrica e algebrica.<br />

Esperienze internazionali<br />

- Partecipazione a progetti europei: EURROMMAT, MORIMAR<br />

- Partecipazione ai laboratori CNRS.<br />

Fonti di finanziamento<br />

L’istituto riceve fondi pubblici attraverso contratti di ricerca internazionale e contratti di<br />

ricerca nazionale.<br />

Istituto per l’analisi dei sistemi SA<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Via Nicoale Romanescu, No. 37 C<br />

200738, Craiova, Jud. Dolj<br />

office@inas.ro<br />

www.inas.ro<br />

Contatti<br />

Dr. Gen. Bogdan Balasa<br />

203<br />

7. SCHEDE DEI CENTRI


Anno di costituzione<br />

1991<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

Soluzioni MCAD/CAM/CAE&PLM e servizi connessi; Assistenza e consulenza tecnica di<br />

specialità per vari settori industriali (costruzione di autoveicoli e macchine pesanti,<br />

industria nucleare e di difesa).<br />

Servizi offerti<br />

- Rifornimento di soluzioni MCAD/CAM/CAE&PLM e di servizi connessi<br />

- Assistenza e consulenza tecnica di specialità in diversi settori industriali<br />

- Programmi di RSI attraverso progetti di finanziamento europeo<br />

Esperienze internazionali<br />

La prima partecipazione dell’INAS a un progetto di ricerca europeoè avvenuta nel 1995,<br />

al progetto Copernicus, in partnership con la Skoda Research (Pilsen, Repubblica<br />

Ceca),l’Ikarus (Budapest, Ungheria), l’Institut fur Mechantronics (Chemnitz, Germania).<br />

Descrizioni e commenti<br />

L’INAS Craiova rappresenta uno die principali fornitori di soluzioni MCAD/CAM/CAE&PLM<br />

e di servizi connessi, per l’industria romena. Sin dall’inizio, l’INAS si è fatto notare<br />

tramite la sua orientazione costante su cliente e la sua preoccupazione di portare sul<br />

mercato soluzioni completi e innovativi che corrispondano alle più esigente richieste dei<br />

clienti. In base alla loro esperienza acquista in seguito alle collaborazioni con partners sia<br />

romeni che stranieri, gli specialisti dell’istituto offrono anche consulenza tecnica di<br />

specilaità nel settore CAD/CAM/CAE, servizi di progettazione e analisi per una gamma<br />

estesa di settori industriali, dalla costruzione di autoveicoli e macchine pesanti<br />

all’industria nucleare e di difesa.<br />

INDA<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Str. Marasesti 30<br />

200494, Craiova – <strong>Romania</strong><br />

www.inda.ro<br />

main@inda.ro<br />

Istituti/imprese associate<br />

L’INDA ha collaborato con società europee da Germania, UK, Serbia e con società<br />

romene del trasporto ferroviario, trasporto urbano, punti di distribuzione dell’energia<br />

elettrica, punti idroelettrici, ecc.<br />

Fatturato medio annuo<br />

2.600.000 euro<br />

Area geografica di competenza<br />

Internazionale<br />

204<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Settori di intervento<br />

Trazione elettrica ferroviaria e urbana; Infrastruttura ferroviaria; Elettroalimentazione;<br />

Foratura terrestra,ecc.<br />

Servizi offerti<br />

L’INDA produce una gamma estesa di attrezzature elettroniche di potere, destinati a<br />

diversi settori.<br />

Certificazione di qualità<br />

SR EN ISO 9001:2001 da parte dell’Autorità Ferroviaria Romena.<br />

ISO 9001:2000 da parte dell’Organismo di Certificazione della Qualità TUV CERT<br />

Rheinland<br />

Descrizioni e commenti<br />

Società privata fondata da un gruppo di specialisti di alta qualificazione nel settore<br />

dell’elettronica di potenza. L’INDA è un produttore di attrezzature elettroniche di potere,<br />

basato sulla propria attività di ricerca-sviluppo. Grazie alle performance e alla qualità alta<br />

dei suoi prodotti, l’INDA è diventata un leader della tecnica romena nella progettazione e<br />

la produzione di attrezzature elettroniche di potere per compagnie ferroviarie,<br />

energetiche, di trasporto urbano, sfruttamenti di carbone in superficia, compagnie di<br />

foratura terrestre.<br />

IPA SA<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

169, Calea Floreasca Str., Building P1<br />

014459 Bucharest<br />

www.ipa.ro<br />

office@ipacv.ro<br />

Contatti<br />

Ciprian Valentin Comsa<br />

Anno di costituzione<br />

1960<br />

Fatturato medio annuo<br />

6.216.900 euro<br />

Settori di intervento<br />

- Attrezzature di automatizzazioni industriali<br />

- Attrezzature per il settore energetico<br />

- Tecnologia dell’informazione e delle comunicazioni<br />

- Attrezzature per il settore dell’ambiente e per il management del rischio<br />

Certificazione di qualità<br />

- ISO 9001:2001 e ISO 9001:2000 da parte della SRAC e IQNet.<br />

- ISO 9001:2001, da parte della CCAS.<br />

- Licenza per attività di progettazione, installazione, manutenzione dei sistemi d’allarme<br />

205<br />

7. SCHEDE DEI CENTRI


contro le infrazioni, dalla Direzione della Polizia di Ordine Pubblico.<br />

- Attestati ANRE<br />

- Autorizzazioni ISCIR<br />

- Attestati dalla Commissione di certiticare le persone fisiche e giuridiche che elaborano<br />

studi di valutazione d’impatto ambientale.<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

L’IPA ha svolto molti progetti nazionali ed internazionali. “Thematic Network Energy in<br />

the Buiet Environment, Integrate efficiency and polluting emission optimization for<br />

thermoelectric plants, Practical training and viable integration of SME's, entrepreneurs,<br />

including disabled, poor persons in work activities generated by Internet: Electronic<br />

Commerce and Internet services” sono soltanto alcuni di essi. Ha partecipato a<br />

conferenze internazionali.<br />

Descrizioni e commenti<br />

Società commerciale di ricerca, progettazione e produzione di macchinari e impianti di<br />

automazione, che svolge progetti sia a livello nazionale che internazionale. I loro prodotti<br />

e le loro tecnologie hanno alla base brevetti, omologazioni e innovazioni propri. Sono<br />

presenti a Cluj, Craiova e Galati. Le attività R&S vengono spesso finanziati con capitale<br />

privato o con i fondi nazionali ed europei del settore della ricerca.<br />

Istituto Nazionale di ricerca e sviluppo per la Tecnologia leggera<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Via Erou Iancu Nicolae, No. 32B<br />

72996, Bucuresti,<br />

dascalu@imt.ro<br />

www.imt.ro<br />

Contatti<br />

Dr. Gen. Dan Dascalu<br />

Anno di costituzione<br />

1996<br />

Area geografica di competenza<br />

nazionale<br />

Settori di intervento<br />

Sviluppo delle attività di ricerca per il settore di micro/nano-technologies, con una forte<br />

influenza sullo sviluppo e sulla competitività dell’industria romena.<br />

Servizi offerti<br />

Dipartimento di training IT e cooperazione internazionale:<br />

- applicazione design INTERNET&INTRANET;<br />

- applicazione design per database interattiva;<br />

- design web;<br />

- integrazione di sistemi;<br />

206<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


- sviluppo di sistemi, manutenzione IT<br />

- creazione e manutenzione di database elettronice<br />

- consultanza in problemi di IT<br />

- amministrazione della piataforma di comunicazione in networking E-ROOM<br />

Centro per trasferimento tecnologico della tecnologia leggera:<br />

- Sviluppo della micro- and nanotecnologia a mezzo della stimolazione del<br />

trasferimento tecnologico e di innovazione a livello nazionale, e collaborazioni a<br />

livello regionale o europeo.<br />

Parco scientifico e tecnologico per micro e nanotecnologia (MINATECH-RO):<br />

- Trasferimento tecnologico<br />

- Servizi tecnologici, caratterizzazione micro-fisica;<br />

- Corsi in preparazione e stages (incluso training di pratica) nel settore dei<br />

microsistemi, micro e nanotecnologia e microeneregia;<br />

- Assistenza e consulenza per le PMI: informazioni in microenergia;<br />

- Consulenza tecnologica;<br />

- Facilitazione dell’accesso delle PMI romene innovative nelle partnerships europee;<br />

Ricerca e sviluppo<br />

Esperienze internazionali<br />

Partecipazione a una serie di conferenze internazionali: CAS Conference, evento annuale<br />

di IEEE (2005), Micromechanics Europe (2002), le prime due edizioni di MEMSWAVE, il<br />

primo Nanoforum Workshop (2003). A partire dal 2005 ha intensificato la collaborazione<br />

europea attraverso la partecipazione a una serie di progetti FP6.<br />

ICPE SAERP<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Spl. Unirii, N. 313<br />

030138, Settore 3, Bucarest<br />

www.saerp.ro<br />

saerp@saerp.ro<br />

Anno di costituzione<br />

1992<br />

Area geografica di competenza<br />

nazionale<br />

Settori di intervento<br />

I prodotti della INCPE SAERP sono:<br />

- attrezzature per trazione umana<br />

- attrezzature per carozze treno<br />

- attrezzature di potenza<br />

- software: programmi di diagnosi e controllo<br />

Numero e qualifica del personale impiegato<br />

Oltre 130 dipendenti<br />

207<br />

7. SCHEDE DEI CENTRI


Servizi offerti<br />

Progettazione, sviluppo e produzione di diverse attrezzature per trasporti e per industria.<br />

Assistenza tecnica per tutti i prodotti. Istruzione del personale del beneficiario. Service e<br />

pezzi di cambio.<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

Nel 2005, l’ICPE SAERP ha ricevuto all’interno la manifestazione “Top delle società –<br />

Bucarest”, organizzata dalla Camera di Commercio e Industria di Bucarest, i seguenti<br />

titoli e diplomi:<br />

- Primo posto alla cattegoria “industria di macchine e apparecchi elettrici”, a livello del<br />

settore 3<br />

- Decimo posto alla stessa cattegoria ma a livello di Bucarest<br />

- Terzo posto alla cattegoria “Ricerca-Istruzione”.<br />

Descrizioni e commenti<br />

L’azienda è a capitale integrale romeno ed è specializzata in ricerca, progettazione,<br />

sviluppo e produzione nel settore delle attrezzature per trasporto urbano e carozze di<br />

viaggiatori, dei convertitori statici per servizi ausiliari, delle attrezzature complesse<br />

controlate tramite i DSP, delle automatizzazioni industriali.<br />

SIS International SA<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Bdul Dacia 149 et 7 ap 16<br />

020057<br />

www.sis.ro<br />

sis@sis.ro<br />

Contatti<br />

Luminita Smarandache<br />

Anno di costituzione<br />

2003<br />

Istituti/imprese associate<br />

Zworld (USA), Iconics (USA), Controlotron (USA), Apollo (USA), EMCO (USA), Accusonic<br />

(USA), Commax (Corea), Keller (Svizzera), Protectowire (USA), Hochiki (Giappone), FCI<br />

(USA).<br />

Settori di intervento<br />

- Automazioni industriali e software<br />

- Sistemi di misura e automazione<br />

- Sistemi di sicurezza<br />

Servizi offerti<br />

Ingegneria; Consulenza; Basic design / detail design; Management di progetti (rapporti<br />

con i clienti); Ricerca e sviluppo ne settore di management dei sistemi; Outsourcing;<br />

Diagnosi.<br />

208<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Certificazione di qualità<br />

ISO 9001<br />

Descrizioni e commenti<br />

La società opera nei settori delle automazioni industriali e del software, dei ssitemi di<br />

misura e automatizzazione, sistemi di sicurezza. Importa dispositivi e tecnologie di<br />

automazione, fornendo servizi di supporto tecnico e distribuzione. I loro prodotti fanno<br />

parte delle categorie: macchinari per sistemi SCADA, applicazioni Filedbus Foundation,<br />

prodotti per automazioni industriali, medi di sviluppo delle applicazioni: Dynamic C,<br />

Genesis 32 Enterprise.<br />

TOTAL ELECTRIC<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Brasov 500398, B-dul Al.Vlahuta nr.63<br />

Sibiu, 550316, Str. Stefan cel Mare nr.128<br />

www.total-electric.ro<br />

Anno di costituzione<br />

1995<br />

Istituti/imprese associate<br />

La Total Electric collabora con marche di prestigio, che rappresenta sul mercato romeno:<br />

SCHNEIDER ELECTRIC, LEGRAND, ABB, MOELLER, ICME ECAB, VIMAR, VORTICE,<br />

NEXANS.<br />

Area geografica di competenza<br />

Regionale<br />

Settori di intervento<br />

Importazione e distribuzione di materiali elettrici per impianti elettrici, automatizzazioni,<br />

illuminato tecnico, residenziale e stradale, ma anche ventilazione, controllo industriale e<br />

media tensione.<br />

Servizi offerti<br />

Trasporto; Prescrittura; Esecuzione completa a mezzo dei collaboratori; Soluzioni<br />

tecniche<br />

Certificazione di qualità<br />

ISO 9001:2001<br />

Descrizioni e commenti<br />

Total Electric è una marca registrata e rappresenta il primo deposito da materiali elettrici<br />

a Brasov. Un’altra filiale esiste a Sibiu. La società è un importatore e un distributore<br />

regionale, che lavora con alcune delle più importante marche euroepee.<br />

209<br />

7. SCHEDE DEI CENTRI


7.7. Nuovi materiali<br />

Istituto Nazionale di Ricerca e Sviluppo per la Fisica dei Materiali<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

105 bis Atomistilor Street<br />

Bucharest-Magurele<br />

P.O. Box MG-7<br />

code 077125, <strong>Romania</strong><br />

frunza@infim.ro<br />

www.alpha2.infim.ro<br />

Anno di costituzione<br />

1977<br />

Istituti/imprese associate<br />

L’istituto svolge o ha svolto attività di partnership e cooperazioni bilaterali con<br />

- IPCF-CNR Pisa, Italia<br />

- University of New South Wales, Sydney, Australia<br />

- University of California, Davis, California, USA<br />

- University-Bilkent, Ankara, Turkey<br />

- Instituto de Ciencia de Materiales Madrid, Spain<br />

- Inst. fuer Theoretische, Physik, Univ.Koeln, Germany<br />

- University of Rejkyavik, Island<br />

- Beijing Electron Positron Collider (BEPC) National Laboratory, China<br />

- University of Florence, Italy<br />

- Institut de Materiaux de Nantes (IMN), France<br />

- Gesellschaft fur Schwerionenforschung mbH (GSI), din Darmstadt, Germany<br />

- Institute of Materials Research and Testing BAM Berlin, Germany<br />

- Technic University of Lisabona – Portugal<br />

- Duquesne University Physics Department, Pittsburgh PA, USA<br />

- Istituto Ceramica y Vidrio, Madrid, Spain<br />

- University of Sabanci, Istanbul, Turkey<br />

- University “Claude Bernard”, LPMCN Lyon, France<br />

- University of Bayreuth, Bayreuth, Germany<br />

- Aristoteles University, Thessaloniki, Greece.<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

L’attività dell’istituto è concentrata sulla ricerca e sullo sviluppo fondamentale e<br />

applicato, piuttosto nei settori della fisica dello stato solido e della ricerca sui materiali.<br />

210<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


Numero e qualifica del personale impiegato<br />

14 supervisori, 89 dottori, 54 studenti, 41 ricercatori assistenti, 32 amministrativi<br />

Servizi offerti<br />

Come Centro di Eccellenza, l’INFM sviluppa per la cooperazione internazionale e per<br />

l’insegnamento di alto livello diversi servizi:<br />

- progetti di RS e networks con il sostegno dell’Unione<br />

- accordi bilaterli<br />

- corsi post-laurea<br />

- ricerca interdisciplinare nelle scienze dei materiali<br />

l’INFM persegue studiare le proprietà fisiche dei nuovi materiali connettati ali prodotti di<br />

alta tecnologia, sviluppare tecniche analitiche e metosi applicati nella scienza dei<br />

materiali, preparare e formare giovani studiosi, studenti, tecnici, collaborare con altri<br />

istituti ed enti di istruzione universitaria, stabilire collaborazioni internazionali.<br />

Esperienze internazionali<br />

L’istituto ha svolto un numero importante di progetti internazionali con le università e gli<br />

istituti parteneri. Ogni anno vengono pubblicate più di 100 articoli su riviste<br />

internazionale piuttosto. Annualmente si registranno anche patenti. L’istituto ha<br />

partecipato a un workshop: Exotic States in Materials with Strongly Correlated Electrons<br />

(Sinaia, <strong>Romania</strong>, 2007), a MATRAD 2007 International Rountable, al seminario<br />

organizzato a Institute of Solid State Physics, Vienna University of Technology, con<br />

l’argomento Heavy fermion superconductivity and magnetic order in absence of inversion<br />

symmetry: a case study on ternary CePt3Si.<br />

Fonti di finanziamento<br />

La maggior parte dei suoi programmi sono finanziati dai fondi nazionali per RS (Core<br />

Funding Programme, CERES, MATNANTECH, ecc). Altra parte dei fondi arrivano dai<br />

programmi europei dediacti alle accademie.<br />

Descrizioni e commenti<br />

L’Istituto Nazionale per la Fisica dei Materiali è uno dei diaprtimenti che appartengono<br />

all’Istituto di Fisica Atomica (IFA-Bucarest-Magurele), uno dei maggiori centri di ricerca in<br />

<strong>Romania</strong>. L’INFM svolge ricerche di alto livello in alcuni settori della Fisica Solida e<br />

Scienza dei Materiali. Con un personale di alta qualificazione, l’INFM ha svolto un numero<br />

importante di progetti di RS a livello nazionale ed internazionale.<br />

Istituto Nazionale di Ricerca e Sviluppo per materiali non ferrosi e rari<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Bul Biruintei 102<br />

Pantelimon, Ilfov<br />

Tel/fax: (401)3522048<br />

211<br />

7. SCHEDE DEI CENTRI


Mail: imnr@imnr.ro<br />

Anno di costituzione<br />

1966<br />

Istituti/imprese associate<br />

- Università di Bucarest<br />

- Istituto Nazionale di Fisica del Laser, del Plasma e delle Radiazioni,<br />

- Istituto di Scienze Spaziali,<br />

- SC Electroarges SA<br />

Settori di intervento<br />

Settore metallurgico e dei metalli non ferrosi<br />

Linee di ricerca in corso<br />

- Svolgimento di analisi chimiche, fisicochimiche e strutturali, singole e multiple,<br />

- Adattamento e perfezionamento di metodi analitici per ottenere performance superiori<br />

(velocità, sensibilità e precisione),<br />

- Verifica dei metodi analitici di conoscenza, inclusi quelli degli standard internazionali,<br />

- Elaborazione di nuovi metodi analitici.<br />

Servizi offerti<br />

Elaborazione di ricerche; Analisi chimiche, spettrali, elettrochimiche; Analisi di gas inclusi<br />

nei metalli; Analisi fisica e strutturale.<br />

Modalità di erogazione dei servizi<br />

Corsi universitari e post-laurea, progetti di ricerca e di mobilità<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

12 programmi bilaterali di cooperazione con università d’Europa, Asia e Giappone;<br />

Partecipazione ai programmi Inco-Copernicus, PHARE TTQM, EUREKA, POLECER.<br />

Esperienze internazionali<br />

Partecipazione a prestigiose Conferenze e Congressi nazionali e<br />

Internazionali;Pubblicazione di libri e articoli di riviste scientifiche straniere.<br />

Fonti di finanziamento<br />

Attraverso contratti di collaborazione a progetti<br />

212<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


7.8. Tecnologie Ambientali<br />

Istituto Nazionale di Chimica Agraria e Protezione dell’Ambiente<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Bd. Marasti, nr 61<br />

71331 Bucarest<br />

Tel: +40213184349<br />

Fax: +40213184348<br />

office@icpa.ro<br />

Anno di costituzione<br />

1970<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

Ricerca di base, strategica e applicata, indagini e monitoraggi a lungo termine rispetto al<br />

suolo e all’agrochimica; Sviluppo di conoscenze sul suolo e l’ambiente.<br />

Linee di ricerca in corso<br />

Sviluppo di studi per ottimizzare le risorse naturali e ambientali<br />

Servizi offerti<br />

- Caratterizzazione e qualificazione delle risorse naturali e ambientali,<br />

- Invenzione e monitoraggio di risorse naturali e ambientali,<br />

- Nutrizione delle piante e fertilizzazione del suolo e delle piante,<br />

- Gestione sostenibile delle risorse naturali: attraverso la riduzione dell’inquinamento del<br />

suolo e lo sviluppo rurale,<br />

- Standard e metodologie delle risorse naturali e ambientali,<br />

- Elaborazione dati sul suolo, l’ambiente.<br />

Modalità di erogazione dei servizi<br />

Offerta di ricerche e studi, consultazioni, esperienze di formazione, servizi di<br />

informazione in agricoltura e trasferimento di tecnologie.<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

In contatto con la rete AGRIS e CARIS della FAO e collaborazione con il centro dati del<br />

suolo europeo. Accordi di collaborazione con istituti simili in molti paesi: Albania, Austria,<br />

Bulgaria, Francia, Germania, Ungheria,Israele, Giappone, Polonia, Russia, Slovacchia,<br />

Usa.<br />

Esperienze internazionali<br />

Partecipazione a molti progetti internazionali: progetto Adam, SIDASS, IMPELL, COST,<br />

CORINE, VAMOS.<br />

213<br />

7. SCHEDE DEI CENTRI


7.9. Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT)<br />

Associazione patronale dell’industria di software e dei servizi IT<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Spl. Independentei no. 202°<br />

Immobile Softchim<br />

Settore 6, Bucarest 060022<br />

Email: office@anis.ro<br />

www.anis.ro<br />

Anno di costituzione<br />

1998<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

Sostegno, assistenza e consulenza per le aziende romene o straniere che attivano o<br />

intendono attivare sul mercato romeno<br />

Servizi offerti<br />

- Sostegno in identificare partners o business oppurtunities sul mercato romeno<br />

- Informazioni sull’ambiente d’affari romeni<br />

- Informazioni sull’industria romena di software e servizi: mercato, compagnie e<br />

prodotti, direzioni di sviluppo<br />

- Informazioni sul quadro legislativo generale e specifico<br />

- Opportunità di partecipare agli eventi organizzati dall’associazione<br />

- Consulenza sui problemi di risorse umane e fiscalità sul mercato romeno<br />

- Informazioni periodiche sulle possibilità d’affari, eventi, corsi, tendenze e problemi<br />

dell’IT romeno.<br />

Esperienze internazionali<br />

L’ANIS ha partecipato a una serie di conferenze ed eventi nazionali ed internazionali. Tra<br />

l’altro, l’associazione organizza seminari su diversi argomenti del settore. Tra i futuri<br />

eventi a cui parteciperà l’ANIS in piano nazionale sono Mobile Marketing Conference,<br />

Gestione efficiente delle infrastrutture IT&C, IDC IT Security Workshop 2008 - Hacking<br />

Skills I&II. A livello internazionale intende parteciapre a diverse mostre e fiere a Londra,<br />

Milano, Sofia, ecc.<br />

Descrizioni e commenti<br />

L’Associazione Padronale dell’Industria di software e Servizi ANIS è un’associazione<br />

professionale, nongovernativa e nonprofito che rappresenta i produttori di softare e i<br />

servizi associati della <strong>Romania</strong>. Include oltre 100 compagnie. Gli obiettivi dell’ANIS sono i<br />

seguenti: sviluppare l’ambiente d’affari, implicarsi in azioni legislative con effetto sopra<br />

l’industria di profilo, promuovere la <strong>Romania</strong> a livello internazionale come paese IT.<br />

214<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


APDETIC - Associazione dei Produttori e Distributori di Attrezzature di<br />

Tecnologia dell’Informazione e Comunicazioni<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Sos. Oltenitei, nr. 105 A,<br />

settore 4, Bucarest<br />

www.asociatiait.ro<br />

Servizi offerti<br />

- Sostegno a mezzi propri lo sviluppo e il consolidamento delle attività delle compagnie<br />

produttori e distributori di attrezzature IT&C<br />

- Rappresenta gli interessi comuni dei suoi membri presso enti e organismi governativi e<br />

privati<br />

- Rappresenta gli interessi comuni dei suoi membri per quanto riguarda i diritti di autore,<br />

raglementazioni fiscali, ecc.<br />

- Elabora e promuove l’applicazione delle norme di etica e conduita professionale<br />

all’interno delle attività dele compagnie produttori e distributori di attrezzature IT&C<br />

- Contribuisce attivamente, assieme alle altre associazioni ed organizzazioni del settore<br />

IT&C alla formazione della società informazionale in <strong>Romania</strong>.<br />

Descrizioni e commenti<br />

L’APDETIC è una organizzazione professionale non-profit, che riunisce le più importante<br />

compagnie produttori e distributori di attrezzature di tecnologia dell’informazione e<br />

comunicazioni di <strong>Romania</strong>. Ha il ruolo di rappresentare gli interessi di essi nel rapporto<br />

con Governo e Parlamento, ma anche con altri enti e organizzazioni di tutto il mondo.<br />

Attraverso la interazione con questi enti, l’APDETIC si propone sviluppare il settore e il<br />

mercato delle attrezature IT&C in <strong>Romania</strong>.<br />

IMT-Bucarest Istituto Nazionale per la Ricerca e lo Sviluppo in Microtecnologie<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Erou Iancu Nicolae nr. 126 a, 077190 Bucarest, Tel: +40 214908583, Fax: +40<br />

214908238<br />

Anno di costituzione<br />

1993<br />

Istituti/imprese associate<br />

- Comunità per la ricerca e lo sviluppo dei Servizi di Informazione,<br />

- Associazione Internazionale per le aziende e gli istituti operanti nella microtecnologia.<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

Tecnologia ITC (nanoelettronica, micro/nanosistemica); Applicazione dell’ITC nel ramo<br />

sanitario, delle comunicazioni, dell’ambiente e della sicurezza; Sviluppo di nuove<br />

tecnologie, nano-bio-tecnologie, nanomateriali, nanostrutture.<br />

215<br />

7. SCHEDE DEI CENTRI


Linee di ricerca in corso<br />

- Nanostrutture dei materiali, nanotecnologie e nanostrutture,<br />

- Microstrutture e microsistemi per le applicazioni di percezione,<br />

- Micro/nanostrutture per le applicazioni biomediche,<br />

- Microstrutture per le comunicazioni.<br />

Servizi offerti<br />

- Servizi CAD in Microsistemi e Microelettronica,<br />

- Servizi IT: database interattivi, pagine web su Internet, Intranet, Extranet, realizzare<br />

una piattaforma di comunicazione eRoom,<br />

- Favorire il trasferimento tecnologico,<br />

- Attività di impaginazione elettronica.<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

L’IMT opera come centro della rete MNT su scala nazionale. Coordina due centri di<br />

ricerca: CENOBITE e NANOMATFAB.<br />

Esperienze internazionali<br />

- Partecipazione a conferenze internazionali: CAS, evento annuale IEEE, Micromeccanica<br />

Europa, MEMSWAVE e il primo Nanoforum Workshop<br />

- Pubblicazioni internazionali in inglese: Bollettino Micro e Macrotecnologico, Giornale<br />

romeno per l’Informazione in Scienza e Tecnologia, una serie di libri sulla Micro e<br />

Nanoingegneria.<br />

ARIES – Associazione Romena per Industria elettronica e Software<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Splaiul Independentei, 202 A<br />

Sector 6 Bucuresti<br />

www.aries.ro<br />

office@aries.ro<br />

Istituti/imprese associate<br />

- JISA - Japan Information Technology Services Industry Association<br />

- ICA - International Cooperation Agency for Korea IT of the Republic of Korea<br />

- SIPPO - Swiss Import Promotion Programme<br />

- SIMSA - Swiss Interactive Media And Software Association<br />

- SEPVE - Association of Information Technology Companies of Northern Greece<br />

- FIWM - Federation of Internet and Web Business in Munich<br />

- FAST – GmbH<br />

- TAITRA - Taiwan External Trade Development Council<br />

- IAEI - Israel Association of Electronics & Information Industries<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

216<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


- Promuovere e proteggere l’ambiente degli affari romeni<br />

Promuovere gli interessi professionali e commerciali dei suoi membri<br />

Linee di ricerca in corso<br />

Attualmente stanno svolgendo il progetto SFERA (Structural Founds for European<br />

Regional Advancement), coordinato da Telecom Castilla la Mancha (TCLM) – Spagna. I<br />

partners del progetto sono: Astrium (ASTR) – Francia, SES-ASTRA (ASTRA) –<br />

Lussemburgo, Rose Vision (ROSE) – Spagna, ASTER S. Cons. p.a. (ASTER) – Italia,<br />

Hungarian Association of IT Companes (IVSZ) – Ungheria, Bulgarian Association of<br />

Software Companies (BASSCOM) – Bulgaria.<br />

Servizi offerti<br />

- Servizio di Assistenza per Assicurazione della Qualità<br />

- Servizio di Assistenza per la Proprietà Intelletuale<br />

- Servizio di Assistenza Giuridica<br />

- Standardizzazione<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

L’ARIES ha svolto attività per la promozione dei prodotti dei suoi membri e dei loro<br />

rapporti d’affari. Per questo ha organizzato nostre di elettrnica e software e incontri<br />

d’affari con enti e società internazionali, tra cui Electronic Industries Asociation, Los<br />

Angeles Regional Technology Alliance, ZVEI, OPIC, Camere di Commercio degli SUA,<br />

Danemarca, Olanda, CNA Veneto.<br />

Esperienze internazionali<br />

L’ARIES ha svolto progetti internazionali sul tema della ricerca e sviluppo in IT&C. Da<br />

menzionare da questi: ISIS, Electrranet, Alipro, Europeast-IST, SEE-Innovation, IST-<br />

Bonus, <strong>Romania</strong>n IRC4D.<br />

Descrizioni e commenti<br />

ARIES, associazione delle ditte di elettronica e di software in <strong>Romania</strong>, punta alla<br />

promozione e alla protezione dell’imprenditoria romena del settore ITC, oltre a tutelare<br />

gli interessi professionali e commerciali dei suoi membri. In <strong>Romania</strong> ARIES È il gruppo<br />

più influente nel comparto dell’industria elettronica e del software, ed al momento oltre<br />

360 aziende sono tesserate. Un altro obiettivo strategico dell’associazione è<br />

rappresentato dalla promozione dell’immagine dell’industria hi-tech romena sul mercato<br />

internazionale e alla promozione degli interessi delle ditte costituenti.<br />

Istituto Nazionale di Ricerca e Sviluppo in Informatica, ICI BUCAREST<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Str. Maresal Averescu, Nr. 8-10<br />

011455, Bucuresti<br />

office@ici.ro<br />

www.ici.ro<br />

Contatti<br />

Dr. Gen. Doina Banciu<br />

217<br />

7. SCHEDE DEI CENTRI


Anno di costituzione<br />

1970<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

- attività di ricerca-sviluppo-innovazione per programmi nazionali e internazionali;<br />

- trasferimento tecnologico e valorificazione dei risultati delle ricerche nel settore della<br />

Tecnologia dell’Informazione e Comunicazioni;<br />

- sviluppo, implemento e fornimento di servizi informatici incluso nel settore di reti di<br />

computer;<br />

- elaborazione di studi di diagnosi e prognosi rispetto allo sviluppo del settore;<br />

- elaborazione di prodotti e sistemi informatici per vari settori di utilizzo;<br />

- collaborazione con accademie di scienza e istituti simili di altri paesi e con organism<br />

internazionali.<br />

Linee di ricerca in corso<br />

- Sistema compleso integrato in relazione all’educazione per la salute e profilassi –<br />

EDUSAN<br />

- Tecniche avanzate per l’analisi sistematica a livello molecolare di certe malattie<br />

complesse –BIOINFO<br />

- Studio dei prifili dell’espressione genetica e dei biomarker in relazione al cancro del<br />

pancreas<br />

- Integrazione basata su semantica dei servizi pubblici a sostegno dell’ambiente d’affari<br />

- Software basato sui metodi avanzati di decisione per un’agricoltura durevole –RIMOD.<br />

Servizi offerti<br />

- Sistemi informatici complessi / prodotti software / prototipi in aree come: strumenti IT,<br />

salute, trasporto, medio e sviluppo durevole, servizi pubblici, istruzione e cultura,<br />

ambiente d’affari e imprese<br />

- Metodi, modelli, tecniche, tecnologie, metodolgie, standardi specifici al settore di<br />

attività dell’istituto.<br />

Concessioni, brevetti, patenti e licenze<br />

parte dei software e sistemi elettronici svilupati dall’ICI hanno ricevuto licenze.<br />

Certificazione di qualità<br />

Certificazione ISO 9001 per attivita’ di ricerca scientifica e sviluppo tecnologico che ha<br />

come risultati prodotti, tecnologie, sistemi e servizi nel settore della tecnologia<br />

dell’informazione.<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

L’ICI è membro socio dell’European Software Institute (ESI) e membro delle<br />

organizzazioni europee TERENA, CEENet e CENTR. Dal 1993 fa parte dei programmi EC-<br />

PECO, COPERNICUS, SAVE, IST, ESPRIT (ha collaborato a più di 49 lavori e studi).<br />

Esperienze internazionali<br />

A partire dal 1993, l’ICI si è implicate attraverso i programmi EC-PECO, COPERNICUS,<br />

SAVE, IST e ESPRIT in più di 40 studi di ricerca europea (progetti, reti di eccellenza,<br />

218<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


gruppi di lavoro). Dal 1997, l’ICI è stato scelto da EuroCASE (Associazione delle<br />

Accademie di Scienza di UE) come “punto di contatto” per il concorso “Premi europei in<br />

IT”. L’ICI ha una serie di diploma conseguiti a diversi manifestazioni scientifici<br />

internazionali, da parte di prestigiosi istituti e università.<br />

Descrizioni e commenti<br />

Istituto nazionale di Ricerca-Sviluppo in Informatica (ICI), con una tradizione e una<br />

presenza attiva di più di 35 anni nell’informatica romena, rappresenta il più importante<br />

istituto di RSI nel settore della Tecnologia d’Informazione e Comunicazioni in <strong>Romania</strong>.<br />

ICPE ACTEL SPA<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Via Splaiul Unirii, N. 313<br />

Settore 3, Bucarest, 030138<br />

www.icpe-actel.ro<br />

office@icpe-actel.ro.<br />

Contatti<br />

Luminita Popa<br />

Istituti/imprese associate<br />

I partners della ICPE sono la SIEMENS e la SCHNEIDER. La collaborazioen con la prima<br />

risale a 1976, fatto che evidenzia la qualità e la fiabilità dei prodotti ICPE-ACTEL. Con la<br />

Schneider Electric Industries, la ICPE collabora dal 2000.<br />

Fatturato medio annuo<br />

2.983.059 euro<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

- Azionare elettricamente, con mototri a corrente continua diversi tipi di locomotive e<br />

impianti<br />

- Eccitazione statica e regolarizzazione della tensione per generatori sincro ni di media e<br />

alta potere<br />

- Riscaldamento elettrico dei treni<br />

- Riscaldamento elettrico industriale a mezzo di variatori di tensione trifase con<br />

commutazione a tensione zero<br />

- Protezione catodica attiva a corosione delle nave maritime<br />

Numero e qualifica del personale impiegato<br />

60 dipendenti<br />

Servizi offerti<br />

Ricerca; Progettazione; Consulenza; Assistenza tecnica<br />

Certificazione di qualità<br />

SR EN ISO 9001: 2001 (QUALITÀ); SR ENE ISO 14001: 2004 (AMBIENTE)<br />

219<br />

7. SCHEDE DEI CENTRI


OHSASA 18001: 1999 (SALUTE E SICUREZZA OCCUPAZIONALE)<br />

Esperienze internazionali<br />

Nel 2004, al Salotto mondiale dell’inventica, svolto a Brussel, l’IPCA ha vinto la medalia<br />

d’argento per inventica, per “attrezzatura di eccitazione a comando numerica, per<br />

impianti di foratura”.<br />

Descrizioni e commenti<br />

L’azienda è a capitale integrale romeno ed è presente come ex azienda di stato, fondata<br />

nel 1950 e privatizzata nel 1999. L’azienda oggi è specializzata sui sistemi e dispositivi<br />

elettrici per le perforazioni marine e terrestri. Fornisce il90% delle termocentrali e<br />

idrocentrali romene. Dispone di un laboratorio per testare i dispositivi elettrici,<br />

specialmente per i mezi di trasporto.<br />

Istituto Nazionale di Studi e Ricerca per comunicazioni<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Calea Victoriei, No. 37B<br />

70101, Bucuresti<br />

cnscc@co.cnscc.ro<br />

www.cnscc.ro<br />

Contatti<br />

Dr. Gen. Ion Stanciulescu<br />

Anno di costituzione<br />

1954<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

Radiocomunicazioni; Telematica; Reti di comunicazione elettroniche; Valutazione della<br />

conformità; Testi<br />

Servizi offerti<br />

- Studi e ricerche riguardanti le tecnologie e applicazioni avanzati<br />

- Ricerca applicativa e sviluppo tecnologico orientato su problemi specifici<br />

- Studi di diagnosi e prospettive, partecipazione alla elaborazione delle strategie<br />

nazionali<br />

- Valutazione delle conformità e realizzazione dei testi sulle attreazzature di<br />

telecomunicazioni<br />

- Partecipazione in consorzi nazionali / internazionali di ricerca / sviluppo<br />

- Partecipazione a manifstazioni scientifici internazionali.<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

L’INSCC è coinvolto nei seguenti Programmi Nazionali di Ricerca:<br />

- Programma CEEX del Ministero dell’Istruzione e della Ricerca<br />

- Programma Nazionale di Sviluppo<br />

220<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


- Programma Nucleo di Ricerca e Sviluppo<br />

- Programma Settoriale di Ricerca del Ministero delle Comunicazioni e dellaTecnologia<br />

dell’Informazione.<br />

Esperienze internazionali<br />

L’INSCC ha partecipato a una serie di conferenze e fiere internazionali, tra cui: Med-e-Tel<br />

2008, WSEAS Multiconference AIC 07, The 8th International Conference on Informatics<br />

in Economy, 17th International Conference on Computer and Information Science and<br />

Engineering, ecc.<br />

Descrizioni e commenti<br />

L’Istituto nazionale di Studi e Ricerche per Comunicazioni –INSCC Bucarest svolge<br />

attività di ricerca fondamentali e ricerca applicativa, aprtecipa a progetti di sviluppo<br />

tecnologico, studi tecnici ed economici. Realizza anche la valutazione della conformità e<br />

la certificazione delle attrezzature di comunicazioni.<br />

Istituto Nazionale di progettazione per telecomunicazioni S.A.<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Via Mendeleev, No. 21-25<br />

70168, Bucuresti<br />

telerom@ms.telerom.ro<br />

www.telerom.ro<br />

Contatti<br />

Dr. Gen. Ioan Licsandru<br />

Anno di costituzione<br />

1952<br />

Istituti/imprese associate<br />

L’Istituto Nazionale di Progettazione per Telecomunicazioni ha collaborato con molte<br />

società estere, tra cui:<br />

- SIRTI SpA- Italia, TOMEN – Giappone, SIEMENS – Germania per «OVERLAY NETWORK<br />

PROJECT» - Fasi I / II<br />

- KENONIC CONTROLS LTD. - Canada per la rete di telecomunicazioni realizzata<br />

attraverso il “Progetto di Ammodernamento e Rinnovazione della Rete di Trasmissione<br />

e Distribuzione Gas” per SN TRANSGAZ S.A.<br />

- IMPETUS CONSULTANTS LTD - Grecia per COPERNICUS PROJECT<br />

- FINNMECANICA – Italia per l’implementazione del sistema Globalstar in <strong>Romania</strong><br />

- RAYCHEM CORP - SUA per l’implementazione del sistema DDL in <strong>Romania</strong><br />

Tra i clienti romeni, i nomi più noti sono gli operatori di telefonia (Romtelecom, Vodafone<br />

<strong>Romania</strong>, Cosmote, Orange <strong>Romania</strong>, Telemobol/Zap, SN Radiocomunicatii) e le<br />

compagnie media (Antena 1, Media Pro).<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

221<br />

7. SCHEDE DEI CENTRI


Reti di comunicazioni; Radiocomunicazioni; Reti di trasmissioni dati e impianti di interiori;<br />

Costruzioni metalliche e elettroalimentari; GIS e servizi informatici.<br />

Servizi offerti<br />

- Consulenza e progettazione preliminaria<br />

- studi di prefattibilità<br />

- studi di fattibilità<br />

- studi di soluzioni e piazzamento<br />

- studi di propagazione radio e compatibilità elettromagnetica<br />

- piani di frecquenza<br />

- valutazione dell’infrstruttura esistente<br />

- elaborazione di standard, norme, reglementazioni, specificazioni tecniche<br />

- studi relative alle reti e sistemi di comunicazione, come pure di strategia e prognosi<br />

- analisi comparative delle attrezzature fabricate da vari produttori<br />

- Progettazione di dettaglio per investimenti<br />

- Progetti tecnici, requisiti del bando, dettagli di esecuzione<br />

- Documentazioni per ottenimento degli avvsi, accordi e autorizzazioni di costruzione<br />

necessarie alla realizzazione degli investimenti<br />

- Elaborazione di documenti per aste, valutazioni di costi, raccomandazioni, negozizioni<br />

o qualsiasi altro tipo di assitenza per le aste organizzate<br />

- Ricerca-sviluppo<br />

- Ricerca applicative<br />

- Progetti di ricerca in collaborazione internazionale<br />

- Management di progetto, imprenditoria, coordinamenti lavori a chiave, integratori di<br />

sistema (consulenza e engineering) nel settore di IT<br />

- Assistenza tecnica<br />

Certificazione di qualità<br />

ISO 9001/2000 per attività di progettazione, ricerca-sviluppo, consulenza e imprenditoria<br />

generale, certificato dalla Società Romena per l’Assicurazione della Qualità e da IQNet -<br />

The International Certification Network. Altre certificazioni:<br />

- OMCAS (Organismo Militare di Certificazione dei Sistemi di Management della Qualità<br />

del Ministero di Difesa)<br />

- AACR (Autoritatà Aeronautica Civile Romena)<br />

- MIRA (Ministero delle Interni e della Riforma Amministrativa) per lo svolgimento dei<br />

lavori di progettazione relativi agli investimenti di questi enti)<br />

Descrizioni e commenti<br />

Prima del 1990, il Telerom Proiect è stato l’unico progettanto specializzato in lavori<br />

d’investimento dell’Amministrazione Romena di Telecomunicazioni e Radiocomunicazioni,<br />

mentre dopo il 1990 è rimasto il principale progettante del settore.<br />

Universita’ BABES-BOLYAI – Facolta’ di Matematica e Informatica<br />

Dettagli sull’organizzazione<br />

Mihail Kogălniceanu nr. 1<br />

222<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA


RO- 400084, Cluj-Napoca<br />

www.ubbcluj.ro<br />

staff@staff.ubbcluj.ro<br />

Istituti/imprese associate<br />

- S.C. Complect Tehnology S.R.L., Endava, Evoline SRL, Evozon Systems SRL,<br />

- S.C. Fortech SRL, iQuest Technologies SRL, Nethrom Software, Optima Group,<br />

Recognos <strong>Romania</strong>, Siemens IT Solutions and Services PSE RO, TBA B.V., SC Wirtek<br />

srl, SC Xoomworks RO SRL<br />

Area geografica di competenza<br />

Nazionale<br />

Settori di intervento<br />

Insegnamento, Ricerca<br />

Servizi offerti<br />

Preparazione universitaria<br />

Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />

A partire dal 1997, la facoltà organizza diversi workshop, seminari, conferenze, alcune di<br />

loro già di prestigio. Sono organizzate anche sessioni di comunicazioni. L’università è<br />

iscritta in prgrammi di Lifelong Learning, che permettono agli studenti e ai professori<br />

effettuare diversi cambi culturali (ERASMUS/SOCRATES, Copernius, Leonardo da Vinci) e<br />

accordi bilaterali.<br />

Esperienze internazionali<br />

Gli studenti sono stati premiati a diverse competizioni internazionali universitarie.<br />

Descrizioni e commenti<br />

L’UBB è un ente pubblico di insegnamento, tra i più prestigiosi del paese. Si propono<br />

promuovere e sostenere nella comunità regionale, nazioanle ed internazionale lo sviluppo<br />

di una comunità culturale specifica.<br />

223<br />

7. SCHEDE DEI CENTRI


224<br />

IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA

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