Quaderno Romania - ARTI Puglia
Quaderno Romania - ARTI Puglia
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Novembre 2008<br />
IL SISTEMA DELLA RICERCA E<br />
DELL’INNOVAZIONE IN ROMANIA<br />
Opportunità di collaborazione<br />
scientifica e tecnologica per il<br />
sistema pugliese dell’innovazione
2<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />
Il presente <strong>Quaderno</strong> si basa su un ampio<br />
lavoro realizzato, su incarico dell’<strong>ARTI</strong>, da<br />
Finance & Consulting Group.
Collana “Quaderni Internazionali <strong>ARTI</strong>”<br />
L’<strong>ARTI</strong>, Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione, in accordo con gli Assessorati<br />
al Mediterraneo e allo Sviluppo Economico della Regione <strong>Puglia</strong>, ha avviato una attività<br />
rivolta principalmente ai Paesi dell’area balcanica e mediterranea, finalizzata alla<br />
promozione della cooperazione scientifica e tecnologica tra gli attori regionali, siano essi<br />
imprese innovative o istituti universitari e di ricerca, e i loro omologhi nei Paesi stranieri.<br />
La collana “Quaderni Internazionali dell’<strong>ARTI</strong>” nasce per raccogliere i rapporti sui sistemi<br />
dell’innovazione e della ricerca dei Paesi considerati. I Quaderni sono strumenti di rapida<br />
consultazione che, oltre a presentare un quadro informativo generale sulla struttura e i<br />
sistemi di governance dell’innovazione, individuano un numero limitato di enti e<br />
organizzazioni “eccellenti” – in termini di competenze scientifiche, risultati prodotti e<br />
propensione alla collaborazione transnazionale – negli ambiti tecnologici di maggiore<br />
interesse per la Regione <strong>Puglia</strong>, in modo da facilitare l’attivazione di contatti bilaterali e la<br />
creazione di partnership.<br />
Nella prima fase del progetto, i Paesi presi in esame sono: Marocco, Tunisia, Algeria, Egitto,<br />
Giordania, Libano e Territori Palestinesi, Israele, Turchia, Grecia, Balcani Occidentali<br />
(Serbia, Montenegro, Croazia, Bosnia-Erzegovina, FYROM-Macedonia, Albania, Bulgaria),<br />
<strong>Romania</strong>, Slovenia, Argentina e Cile.<br />
3
4<br />
Fonte: The World Factbook - CIA<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
5<br />
IL SISTEMA DELLA RICERCA E<br />
DELL’INNOVAZIONE IN ROMANIA<br />
Opportunità di collaborazione<br />
scientifica e tecnologica per il<br />
sistema pugliese dell’innovazione
6<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Sommario<br />
Prima parte: Inquadramento generale<br />
1. L’economia romena<br />
7<br />
1.1. Principali indicatori macroeconomici<br />
1.1.1. Introduzione<br />
1.1.2. I dati ufficiali del 2008<br />
1.1.3. Investimenti e commercio estero<br />
1.2. Costi della manodopera e dei fattori produttivi<br />
2. I settori industriali e tecnologici<br />
2.1. Il settore agroalimentare<br />
2.1.1. Breve presentazione del settore<br />
2.1.2. Commercio estero e dinamiche interne<br />
2.1.3. Analisi swot del settore agroalimentare<br />
2.2. Il settore aerospaziale<br />
2.3. Il settore delle energie rinnovabili<br />
2.3.1. Introduzione<br />
2.3.2. La produzione di energia rinnovabile in <strong>Romania</strong> nel contesto Europeo<br />
2.3.3. Energia eolica<br />
2.3.4. Energia solare<br />
2.3.5. Energia da biomasse<br />
2.3.6. Conclusioni<br />
2.4. Il settore dell’ITC in <strong>Romania</strong><br />
2.4.1. Presentazione generale del settore<br />
2.4.2. La <strong>Romania</strong> come fornitore di servizi offshore<br />
2.4.3. Il cluster dell’ITC e dell’elettronica di Bucarest<br />
2.5. Il settore della meccatronica<br />
3. Attività di R&S nei principali settori tecnologici<br />
3.1. Il settore agroalimentare<br />
3.2. Il settore aerospaziale<br />
3.3. Il settore dell’ICT<br />
3.3.1. I parchi tecnologici ITC di <strong>Romania</strong>
3.3.2. Il parco scientifico e tecnologico di Galati<br />
3.3.3. Il parco Sofware di Brasov<br />
3.3.4. Centri di ricerca e trasfer tecnologico nella regione Bucarest-Ilfov<br />
4. Il settore della ricerca in <strong>Romania</strong><br />
8<br />
4.1. La ricerca in <strong>Romania</strong><br />
4.1.1. La ricerca in <strong>Romania</strong>: valutazione e criticità<br />
4.1.2. Valutazione delle performance della ricerca in <strong>Romania</strong><br />
4.1.3. La ricerca scientifica vista dai quadri didattici<br />
4.1.4. La percezione del sistema universitario romeno<br />
4.2. Le priorità romene nella R&S e nell’Innovazione<br />
4.3. Il piano nazionale per la ricerca e lo sviluppo 2007-2013<br />
4.3.1. Il contesto interno<br />
4.3.2. Le priorità degli investimenti pubblici in ricerca e sviluppo<br />
5. Il sistema nazionale per la ricerca e l’innovazione<br />
5.1. Il sistema nazionale per la promozione della ricerca e lo sviluppo<br />
5.1.1. Evoluzione del sistema di governance delle politiche di R&S<br />
5.1.2. Principali attori istituzionali per la promozione della RSI<br />
5.1.3. Analisi delle politiche per l’Innovazione<br />
5.2. Quadro normativo nazionale della ricerca e sviluppo<br />
5.3. Le proposte presidenziali per la modernizzazione della ricerca<br />
5.3.1. I finanziamenti differenziati e flessibili<br />
5.3.2. La riorganizzazione del sistema di ricerca<br />
5.3.3. Lo stimolo con misure concrete all’educazione permanente<br />
5.3.4. Piani in R&S per favorire la ripresa economica<br />
5.3.5. Il piano settoriale del Ministero dell’Economia e delle Finanze<br />
6. I finanziamenti nazionali e strutturali per R&S<br />
6.1. Fondi Strutturali rivolti allo ricerca e allo sviluppo in <strong>Romania</strong><br />
6.1.1. Introduzione<br />
6.1.2. Situazione attuale del settore produttivo<br />
6.1.3. Assi prioritari del PO “Crescita della Competitività Economica”<br />
6.2. Fondi nazionali<br />
6.3. Piani di finanziamento per il supporto all’innovazione (2007-2013)<br />
6.3.1. Finanziamenti strutturali all’innovazione attraverso i P.O.<br />
6.3.2. Altri programmi a sostegno dell’innovazione<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Seconda parte: repertorio dei centri di ricerca<br />
7. Schede dei centri<br />
9<br />
7.1. Agro-alimentare<br />
7.2. Aerospaziale<br />
7.3. Biotecnologie<br />
7.4. Chimica<br />
7.5. Energia<br />
7.6. Meccatronica<br />
7.7. Nuovi materiali<br />
7.8. Tecnologie Ambientali<br />
7.9. Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT)
10<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Prima parte: Inquadramento generale<br />
11
12<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
1. L’economia romena<br />
1.1. Principali indicatori macroeconomici<br />
1.1.1. Introduzione<br />
Per l’investitore straniero, i principali vantaggi competitivi del sistema paese <strong>Romania</strong> sono<br />
relativi a un mercato interno pari a 23 milioni di consumatori (il secondo dell’Europa<br />
Centrale) e al vantaggio geoeconomico dato dall’intersezione degli itinerari commerciali<br />
tradizionali, che permettono l’accesso a oltre 240 milioni di consumatori in un raggio di<br />
1.000 km.<br />
Come membro UE dal 01.01.2007, la <strong>Romania</strong>, paese stabile a livello economico-finanziario<br />
e politico, garantisce la certezza degli investimenti stranieri e registra da anni tassi di<br />
crescita, a ritmi asiatici, dei consumi e del PIL.<br />
I forti incentivi agli investimenti stranieri, gli sgravi fiscali (aliquota fissa al 16%), i<br />
finanziamenti a tassi agevolati, le leggi che rendono molto semplice la costituzione di<br />
imprese (sia come società estere che come partners di imprese nazionali) e, soprattutto, il<br />
costo estremamente contenuto della manodopera locale (inferiore a quello cinese, fonte<br />
studio A.Warner), rendono la <strong>Romania</strong>, paese che ogni anno esporta cervelli “a buon<br />
mercato” in tutto il mondo (ITC, chimica, fisica, ingegneria, matematica), un mercato più<br />
appetibile dei decantati mercati Orientali.<br />
Il territorio è ricco di alluminio, ferro, gas naturali, petrolio, legname. La reperibilità di<br />
materia prima è, in generale, semplice ed il costo non elevato. Per questi motivi l’industria<br />
del legno, il tessile, il calzaturiero, il comparto meccanico e delle materie plastiche,<br />
l’agricoltura e l’allevamento sono molto cresciuti negli ultimi anni.<br />
Il vantaggio di investire in <strong>Romania</strong> non È solo legato alla delocalizzazione delle produzioni<br />
(o dell’outsourcing), punto di forza della massiccia presenza nel Paese di investitori stranieri<br />
in settori “storici” come il manifatturiero, l’abbigliamento, il calzaturiero, i trasporti, l’ITC e<br />
l’agricoltura, ma anche alle ottime prospettive offerte per chi opera in settori come<br />
l’ambiente, l’energia, le infrastrutture e la finanza. Ad oggi, come per ultimi 10 anni, il<br />
maggior numero di imprese straniere sul territorio romeno sono a capitale italiano.<br />
Va poi fatta menzione di come lo scenario romeno degli incentivi alle imprese stia subendo<br />
profondi cambiamenti, non solo perché grazie all’adesione all’UE (aboliti dazi e dogane) il<br />
Paese riceverà, nel periodo 2007–2013, fondi comunitari per un valore di circa 29,5 miliardi<br />
di euro, ma soprattutto perché si indirizzerà verso una politica di sostegno volta allo<br />
sviluppo delle imprese. L’adesione della <strong>Romania</strong> all'Unione Europea permette alle imprese<br />
dell’intero territorio romeno, soprattutto alle PMI anche a partecipazione italiana 100%, di<br />
accedere a contributi a fondo perduto dal 40% al 70% messi a disposizione dai Fondi<br />
Strutturali.<br />
La <strong>Romania</strong>, a piú di un anno dall’adesione UE, sembra rispondere pienamente alle attese<br />
europee, dimostrandosi all’altezza della situazione. Sicuramente l’ingresso nell’UE ha<br />
13<br />
1. L’ECONOMIA ROMENA
afforzato l’immagine e il prestigio del paese, attirando un numero crescente di investitori<br />
stranieri. Nei primi due mesi del 2008 gli investimenti stranieri sono incrementati del 40%<br />
rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.<br />
Gli stessi indicatori macroeconomici confermano un trend positivo: la crescita del paese è<br />
stata del 8.2% nel primo trimestre 2008, il PIL è cresciuto del 7.5% rispetto allo stesso<br />
periodo dell’anno precedente e la disoccupazione è scesa di 60.000 unità.<br />
Tuttavia, permangono alcuni aspetti sensibili sui quali le istituzioni romene devono prestare<br />
una certa attenzione, in primo luogo l’inflazione, che ha toccato a marzo 2008 l’8.63%,<br />
seguita dal deficit di conto corrente, che ha raggiunto la cifra di 1.1 miliardi di euro,<br />
superando in modo considerevole il PIL nazionale.<br />
Nel primo trimestre del 2008 l’economia romena ha registrato una crescita dell’8,2%<br />
rispetto allo stesso periodo del 2007, molto più di quanto previsto dagli analisti e<br />
nonostante le sfavorevoli condizioni internazionali. Questo contro un crescita media europea<br />
del 2,5%. L’aumento del PIL, nelle condizioni della crisi economica internazionale, fa sì che<br />
la <strong>Romania</strong> rimanga un paese attraente dal punto di vista del clima d’affari, occupando il<br />
secondo posto nell’Europa Centrale e dell’Est, dopo la Russia. L’Istituto Romeno di Statistica<br />
precisa che il totale degli investimenti realizzati nell’economia nazionale è stato del 35,2%<br />
maggiore, nel primo trimestre del 2008, rispetto allo stesso periodo del 2007, ammontando<br />
complessivamente a 3,4 miliardi di euro.<br />
Persino le più rosee previsioni degli analisti romeni sono state superate, a causa della<br />
combinazione di vari fattori che hanno portato a tale record. Senz'altro, la crescita<br />
economica del paese è stata trainata dal settore delle costruzioni: per questo settore si<br />
prevede una continua crescita negli anni a venire (infrastrutture, uffici, spazi residenziali). Il<br />
secondo evento eccezionale è stato poi l'incasso record di TVA (la nostra IVA), dovuto<br />
soprattutto ai finanziamenti europei per la costruzione di infrastrutture. Va poi fatta<br />
menzione dello sviluppo del settore auto, con la Dacia che sforna a pieno ritmo le Logan e<br />
Ford che investe in Automobili Craiova.<br />
Sul modo in cui questo indicatore influenza l’incremento degli investimenti e il tenore di vita<br />
dei romeni, va fatta menzione di un approfondimento di Valentin Tigau. La crescita<br />
economica del primo trimestre del 2008 (8,2%) ha superato le aspettative degli analisti e<br />
delle autorità, che prevedevano una crescita del PIL di solo il 7,5 %. La performance si<br />
registra nelle condizioni in cui i prezzi degli alimenti sono aumentati, condizione che colloca<br />
la <strong>Romania</strong>, da questo punto di vista, al sesto posto tra i paesi UE. Il salario medio dei<br />
romeni, di 2,86 euro l’ora, piazza il paese al penultimo posto tra i paesi europei membri.<br />
L’analista economico Liviu Voinea ritiene, però, naturale questa evoluzione: “Una crescita<br />
economica porta alla crescita del prezzo di tutti gli attivi dell’economia e, implicitamente, al<br />
caro-prezzi. Dunque, è un fenomeno. Soprattutto nei paesi che tentano di raggiungere il<br />
livello di altre economie, come è il caso della <strong>Romania</strong>, che vuole raggiungere il livello<br />
medio dell’UE e ha ritmi di crescita superiori alla media comunitaria, i prezzi in simili<br />
economie tendono a crescere più velocemente. È un processo di convergenza anche dei<br />
prezzi, parallelamente alla convergenza economica”. Liviu Voinea aggiunge che, in questo<br />
caso, vanno considerate le fonti della crescita economica spettacolare: ”Nessuno nega che<br />
14<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
si verifichi una crescita economica reale in <strong>Romania</strong>, ma è molto importante vedere quali<br />
sono le fonti di tale crescita, perchè se esse nonsono sostenibili e si basano principalmente<br />
su un consumo finanziato dai crediti, è un grosso problema”.<br />
Stando ad un sondaggio dell’agenzia Reuters, nel 2008 la crescita economica della <strong>Romania</strong><br />
continuerà il suo trend positivo. I principali settori di interesse degli investitori stranieri in<br />
<strong>Romania</strong> sono l’edilizia, le infrastrutture e l’industria automotive. Una crescita economica<br />
dell’8,2% è incoraggiante, soprattutto visto che, fra 6 anni, la <strong>Romania</strong> dovrebbe passare<br />
all’euro. Ma, richiamano l’attenzione gli specialisti, Bucarest dovrà essere molto attenta<br />
anche ad altri criteri, come i costi del personale, il grado di qualificazione dei dipendenti e il<br />
comfort legislativo. Ciò, in quanto, nel momento in cui dovrà scegliere fra la <strong>Romania</strong> e un<br />
altro paese della regione, per un investitore straniero la crescita economica non sarà il<br />
criterio decisivo.<br />
1.1.2. I dati ufficiali del 2008<br />
La <strong>Romania</strong> nel primo trimestre 2008 ha registrato una crescita economica dell’8.2%<br />
rispetto allo stesso periodo del 2007, nonostante le condizioni internazionali sfavorevoli.<br />
Vengono riportati di seguito i principali indicatori macro-economici per il periodo 2002-<br />
2007, con una previsione per il 2008.<br />
Tabella 1. Principali indicatori macroeconomici 2002-2007<br />
15<br />
Indicatore (%) 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008<br />
(Prev)<br />
Crescita PIL 5 4.9 8.3 4.1 7.7 7.5 7<br />
Deficit Conto Corrente/PIL -3.4 -5.4 -6.6 -8.6 -9.8 -12.8 -12<br />
Inflazione 17.8 14.1 9.3 8.6 4.9 4.2 4<br />
Disoccupazione 8.4 7.4 6.3 5.9 5.2 4.3 4.2<br />
Fonte: Istituto Nazionale di Statistica (www.insse.ro).<br />
Lo sviluppo senza precedenti registrato dall’economia romena dagli inizi del nuovo millennio<br />
per effetto della domanda interna e dei consumi privati, è confermato dalla progressiva<br />
ascesa del PIL: infatti se nel 2002 la crescita del PIL è stata del 5%, nel 2007 ha toccato il<br />
7.5% e per tutto il 2008 si stima che il PIL potrebbe crescere più del 7%, vista la<br />
performance registrate sinora.<br />
La serie storica riportata nella Tabella 2 indica in percentuale quanto i vari segmenti di<br />
attività economica incidano sulla formazione del PIL. Dalla lettura della tabella, emerge che,<br />
nel periodo considerato, i due settori principali che hanno inciso in modo massiccio sulla<br />
formazione del PIL sono stati l’industria e il commercio, seguiti dalle attività finanziarie.<br />
1. L’ECONOMIA ROMENA
Tabella 2. Incidenza delle attività economiche sul PIL (%)<br />
16<br />
2002 2003 2004 2005 2006 2007<br />
Agricoltura 11.4 11.6 12.6 8.4 7.8 6.6<br />
Industria/energia 27.1 25.0 24.8 24.6 24.4 23.5<br />
Costruzioni 5.8 5.8 5.9 6.4 7.4 9.1<br />
Commercio 20.4 20.2 20.7 21.6 22.4 23.1<br />
Attività finanziarie 13.7 11.9 12.0 12.9 13.0 13.2<br />
Altre attività di servizi 11.1 14.3 13.3 14.4 13.3 13.4<br />
Imposte nette sui beni 10.5 11.2 10.7 11.7 11.7 11.1<br />
Fonte: Istituto Nazionale di Statistica (www.insse.ro)<br />
Tuttavia, va fatta menzione del fatto che il settore industriale, rispetto a quello commerciale<br />
e finanziario, si stia progressivamente ridimensionando, passando da un’incidenza del<br />
27,1% nel 2002 a una del 23.5% nel 2007.Un settore che sta conoscendo di recente uno<br />
sviluppo promettente è quello delle costruzioni, che dal 5.8% del 2002 è passato al 9.1%<br />
nel 2007.<br />
Allo stesso modo del PIL, anche l’occupazione (e di pari passo gli stipendi) sono aumentati<br />
sensibilmente grazie all’offerta del settore edile e dei servizi, riducendo in modo<br />
considerevole il tasso di disoccupazione che dall’8.4% del 2002 è sceso al 4.3% nel 2007.<br />
Rispetto all’inflazione, ci sono stati miglioramenti notevoli, il tasso a due cifre del 2002<br />
(17.85%) è stato progressivamente ridimensionato al 4.2% nel 2007.<br />
Ciononostante, il paese rimane condizionato dall’insufficienza del conto corrente, infatti il<br />
deficit di conto corrente continua ad ampliarsi, tanto che nel 2007 ha raggiunto il -12.8%<br />
rispetto al -3.4% del 2002, in ragione di una domanda interna consistente, accompagnata<br />
dall’apprezzamento del RON. Tuttavia, si prevede un lieve compressione del deficit per il<br />
2008 se vi sarà una ripresa dal lato delle esportazioni.<br />
Anche il primo trimestre 2008 ha registrato un andamento soddisfacente, a riprova della<br />
forte crescita del paese. La crescita del PIL è stata del 7.5% rispetto allo stesso periodo<br />
dell’anno precedente, attestandosi come il valore più alto mai rilevato dal 1990 ad oggi.<br />
Per quanto riguarda il PIL pro capite, si è passati da 5.630 euro nel 2007 a 10.000 euro<br />
nell’anno in corso. Di conseguenza, il tenore di vita è migliorato: ne sono testimonianza<br />
l’aumento in termini nominali del credito non governativo del 66%, seguito dalla crescita<br />
dei crediti al consumo e la tendenza al risparmio, che ha raggiunto il 45%.<br />
Il grafico seguente conferma quanto ribadito sinora: tra le voci che nel primo trimestre<br />
2008 hanno inciso in modo positivo sul tasso di crescita del PIL (rispetto allo stesso<br />
trimestre dell’anno precedente) ritroviamo i consumi finali (12%) e il capitale fisso lordo<br />
(6.9%), a cui vanno però aggiunte le esportazioni nette, che hanno avuto un riflesso<br />
negativo (-10.3%).<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Figura 1. Componenti che incidono sul tasso di crescita del PIL (2007-2008)<br />
17<br />
-10,3%<br />
1. L’ECONOMIA ROMENA<br />
Disponibilità scorte<br />
Esportazioni nette<br />
Capitale fisso lordo<br />
Spese finali<br />
governative<br />
Consumi finali<br />
PIL<br />
1,2%<br />
0,4%<br />
3,2%<br />
6,3%<br />
12,0%<br />
-15,0% -10,0% -5,0% 0,0% 5,0% 10,0% 15,0%<br />
Fonte: Elaborazione FINCO su dati ICE<br />
Va sottolineato inoltre il buon andamento della bilancia commerciale, dal momento che le<br />
esportazioni sono cresciute del 13.55% nei primi tre mesi del 2008, superando la dinamica<br />
delle importazioni, pari a 12.3%. Questo ha favorito un calo del 21.2% del deficit di conto<br />
corrente, che potrebbe ulteriormente ridimensionarsi con un miglioramento dell’export e<br />
delle politiche monetarie e fiscali.<br />
Per quanto riguarda gli investimenti diretti esteri invece, che hanno raggiunto 1,22 miliardi<br />
di euro nei primi due mesi del 2008, va fatta menzione di come siano incrementati del 40%<br />
rispetto allo stesso periodo del 2007. Tuttavia è necessario un occhio di riguardo nei<br />
confronti dell’inflazione, che negli ultimi mesi del 2007 e nell’inizio del 2008 ha subito una<br />
leggera crescita, anche se per il momento sembra stia rientrando.<br />
Il cambio ufficiale comunicato dalla Banca Nazionale Romena al 31.12.2007 è stato pari a<br />
3,53 RON/EURO rispetto ai 3,41 RON/EURO del 31.12.2006. Nel periodo compreso tra il<br />
gennaio 2007 e maggio 2008, il cambio EURO/RON e USD/RON ha registrato evoluzioni<br />
diverse. Durante la prima metà del 2007 i due cambi hanno mantenuto valori costanti, ma<br />
da ottobre 2007 a maggio 2008 il cambio EURO/RON è cresciuto sensibilmente rispetto a<br />
quello USD/RON, che ha fortemente risentito della crisi finanziaria americana.<br />
La tabella che segue reassume gli indicatori relative al rischio paese, col dato del rating<br />
messo a confronto con gli altri paesi dell’Europa centro Orientale.
Tabella 3. Rischio paese dei paesi dell’Europa Centro- Orientale<br />
Area Valuta Rating<br />
<strong>Romania</strong> LEU BBB/A-3<br />
Polonia ZLOTY BBB+/A-2<br />
Ungheria FIORINO BBB+/A-2<br />
Croazia KUNA BBB+/A-2<br />
Bulgaria LEV BBB+/A-2<br />
Fonte: Guida Paese Boscolo&Partners 2007<br />
1.1.3. Investimenti e commercio estero<br />
La <strong>Romania</strong> continua a catalizzare un numero crescente di investitori stranieri. Il grafico<br />
riportato in basso a sinistra rappresenta il volume di investimenti diretti esteri (IDE) defluiti<br />
in <strong>Romania</strong> dal 2002 al 2008.<br />
Figura 2. IDE in <strong>Romania</strong> dal 2002 al 2008<br />
milioni di Euro<br />
18<br />
10.000<br />
9.000<br />
8.000<br />
7.000<br />
6.000<br />
5.000<br />
4.000<br />
3.000<br />
2.000<br />
1.000<br />
0<br />
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008<br />
Fonte: Elaborazione FINCO su dati INS<br />
Ne risulta che, salvo il 2002 e il 2003, anni in cui gli IDE furono inferiori ai 2.000 milioni di<br />
euro, negli anni seguenti gli investimenti stranieri sono cresciuti sensibilmente,<br />
raggiungendo il picco più alto nel 2006 (9.060 milioni di euro), a cui è seguito un calo nel<br />
2007. Guardando al primo trimestre 2008, gli IDE sono cresciuti fino a 1,22 miliardi di euro<br />
nei primi due mesi del 2008, registrando una crescita del 40% rispetto allo stesso periodo<br />
del 2007, durante il quale gli IDE non hanno superato gli 1,31 miliardi di euro. A marzo<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
invece, gli investimenti esteri diretti sono cresciuti del 38%, raggiungendo i 1,67 miliardi di<br />
euro.<br />
I principali settori verso cui sono confluiti gli investimenti diretti esteri nel primo trimestre<br />
2008 sono stati:<br />
- industria (38,7% sul totale)<br />
- commercio all’ingrosso e al dettaglio (23,5%)<br />
- costruzioni (17%)<br />
- agricoltura (9,4%)<br />
- altro (13%).<br />
Tali valori sono riportati nel grafico a torta seguente, riassuntivo della ripartizione<br />
percentuale degli IDE per macrosettori.<br />
Figura 3. Scomposizione degli IDE in settori<br />
19<br />
Commercio<br />
all’ingrosso<br />
e al<br />
dettaglio<br />
23%<br />
Costruzioni<br />
17%<br />
1. L’ECONOMIA ROMENA<br />
Agricoltura<br />
9%<br />
Industria<br />
38%<br />
Fonte: Elaborazione FINCO su dati ICE<br />
Altro<br />
13%
Rispetto a quanto detto sinora, è evidente l’incidenza degli investimenti diretti esteri sulla<br />
crescita del paese, dal momento che coprono i vari settori economici nazionale.<br />
L’istogramma seguente indica quanto gli IDE abbiano inciso sul PIL nel periodo 2002 e<br />
2008. L’andamento del rapporto IDE/PIL nel periodo considerato ha registrato un trend<br />
positivo tra il 2004 e il 2006, passando dall’8.5% al 9.3%, a cui è seguito nel 2007 un<br />
ridimensionamento dell’incidenza degli IDE sul PIL per effetto di una forte riduzione del<br />
volume degli investimenti, che, stando ad alcune previsioni, dovrebbe comprimersi anche<br />
nel 2008.<br />
Figura 4. Evoluzione del rapporto IDE/PIL dal 2002 al 2008<br />
20<br />
10%<br />
9%<br />
8%<br />
7%<br />
6%<br />
5%<br />
4%<br />
3%<br />
2%<br />
1%<br />
0%<br />
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008<br />
Fonte: Elaborazione FINCO su dati della Guida Paese Boscolo 2007<br />
Per quanto riguarda i soggetti investitori, i paesi che guardano alla <strong>Romania</strong> sono<br />
principalmente i paesi europei e l’Italia è il primo in graduatoria sia per numero di aziende<br />
che per capitale investito. Al 31 dicembre 2007, secondo i dati ufficiali del Registro del<br />
Commercio, le imprese italiane registrate erano 24.447, per un capitale versato di 890<br />
milioni di euro. Sono indicati di seguito i principali paesi stranieri investitori al 31.12.2007.<br />
Tabella 4. Maggiori paesi investitori in <strong>Romania</strong>, per numero di aziende<br />
Paese Nr. aziende<br />
Totale <strong>Romania</strong> 147.663<br />
Italia 24.447<br />
Germania 15.572<br />
Turchia 10.242<br />
Cina 8.982<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Ungheria 7.985<br />
Irak 5.401<br />
USA 5.400<br />
Francia 5.373<br />
Siria 5.194<br />
Israele 5.132<br />
Fonte: Uffico del Registro del Commercio di <strong>Romania</strong><br />
Da un confronto tra i dati relativi al numero di aziende e al capitale investito dai paesi<br />
stranieri, emerge come il volume di capitali investiti non sia proporzionale al numero di<br />
aziende dislocate sul territorio. Esemplificativo a riguardo è il caso italiano. Si sottolinea che<br />
i paesi posizionati in vetta alla classifica per la quantità di capitale investito sono l’Olanda<br />
con 3446 milioni di euro, l’Austria con 2377 milioni di euro, seguite da Germania e Francia,<br />
con un capitale inferiore ai 2000 milioni di euro.<br />
Figura 5. Capitale straniero investito in <strong>Romania</strong> al 31.12.2007<br />
Milioni di Euro<br />
21<br />
3.500<br />
3.000<br />
2.500<br />
2.000<br />
1.500<br />
1.000<br />
500<br />
0<br />
Olanda<br />
Austria<br />
Fonte: Ufficio del Registro del Commercio di <strong>Romania</strong><br />
1. L’ECONOMIA ROMENA<br />
Germania<br />
Francia<br />
Italia<br />
In relazione al commercio estero, va fatta menzione di come la <strong>Romania</strong> nel 2007 abbia<br />
registrato un deficit della bilancia commerciale di 21590.8 milioni di euro, un valore ancora<br />
più negativo rispetto al 2006, che aveva un saldo di 11759 milioni di euro. Questo notevole<br />
aumento è dovuto alla forte crescita della domanda di beni di importazione e alla bassa<br />
competitività dei prodotti romeni sul mercato interno e internazionale. Infatti, nel periodo<br />
2006-2007, le importazioni sono aumentate di 10.000 milioni di euro, a differenza delle<br />
Cipro<br />
Gran<br />
Bretagna<br />
Grecia<br />
Antille<br />
Olandesi<br />
Turchia
esportazioni che hanno subito un incremento impercettibile, passando da 25850.5 a<br />
29401.8 milioni di euro.<br />
Di seguito è riportata una tabella che indica l’evoluzione della Bilancia Commerciale dal<br />
2002 al 2007 nelle voci Export FOB, Import FOB e saldo.<br />
Tabella 5. Bilancia commerciale 2002-2007, in milioni di euro<br />
22<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />
2002 2003 2004 2005 2006 2007<br />
Export FOB 14675 15614 18935 22255 25850 29401<br />
Import FOB 17427 19569 24258 30061 37609 50992<br />
Bilancia commerciale -2752 -3995 -5323 -7806 -11759 -21590<br />
Fonte: Ufficio del Registro del Commercio di <strong>Romania</strong><br />
I dati dimostrano chiaramente come il saldo negativo della Bilancia Commerciale sia<br />
cresciuto progressivamente nel periodo esaminato, in ragione di un aumento molto più<br />
marcato delle esportazioni rispetto alle importazioni. Ad ogni modo, l’incremento<br />
esponenziale del saldo Import FOB/Export FOB è avvenuto tra il 2006 e il 2007, periodo in<br />
cui le importazioni hanno avuto una variazione annua rispettivamente del 24.8% e del<br />
25.1%, mentre le esportazioni del 16.6% e del 13.7%.<br />
Per quanto riguarda il 2008, le previsioni non sono incoraggianti, in quanto si stima che le<br />
importazioni toccheranno i 60,7 miliardi di euro e le esportazioni i 35 miliardi di euro,<br />
portando il saldo della Bilancia Commerciale a 25 miliardi di euro. Tuttavia, il ritmo di<br />
crescita sarà inferiore rispetto agli anni precedenti, vista la buona performance delle<br />
esportazioni accompagnata da una frenata delle importazioni.<br />
Tabella 6. Bilancia commerciale: previsioni<br />
(valori in miliardi di euro e variazione annuale %)<br />
2006 2007 2008<br />
Esportazioni 25.9 29.4 35.0<br />
Variazione annua % 16.6% 13.7% 17.4%<br />
Importazioni 40.7 50.9 60.7<br />
Variazione annua % 24.8% 25.1% 18.1%<br />
Saldo bilancia commerciale 14.9 21.5 25.0<br />
Fonte: Ministero delle Finanze di <strong>Romania</strong><br />
Export: Le esportazioni FOB nel 2007 sono state pari a 29401.8 milioni di euro e hanno<br />
registrato una crescita del 13.7% rispetto allo stesso periodo del 2006. La struttura delle<br />
esportazioni è data da 8 tipi di merci. Il grafico 7 indica i prodotti per i quali la <strong>Romania</strong> sui<br />
mercati internazionali è più competitiva, in ragione delle esportazioni. Spiccano i settori dei
dispositivi meccanici e degli apparecchi elettrici, che coprono il 21% delle esportazioni,<br />
seguiti da prodotti tessili (19%) e metallurgici (16%).<br />
Figura 6. Analisi dell’export romeno, per prodotti<br />
23<br />
Chimici e<br />
plastica<br />
9%<br />
Meccanici ed<br />
elettrici<br />
21%<br />
Minerari<br />
8%<br />
1. L’ECONOMIA ROMENA<br />
Metallurgici<br />
16%<br />
Mezzi di<br />
trasporto<br />
12%<br />
Agroalimentari<br />
4%<br />
Altri<br />
11%<br />
Tessili<br />
19%<br />
Fonte: Nota congiunturale dell’Istituto del Commercio Estero<br />
Import: Stando ai dati ell’ICE e dell’ARIS, le importazioni FOB (free on board) nel 2007<br />
sono state pari a 50.992 milioni di euro e hanno registrato una crescita del 25.1% rispetto<br />
allo stesso periodo del 2006. Il grafico che segue individua i prodotti maggiormente<br />
importati in <strong>Romania</strong> e il relativo peso percentuale di ognuno sull’import. Tra questi, va<br />
fatta menzione dei dispositivi meccanici (25%), i prodotti di lavorazione chimica (14%) e i<br />
mezzi di trasporto (14%).<br />
Figura 7. Analisi delle importazioni romene, per prodotti
24<br />
Chimici e<br />
plastica<br />
14%<br />
Minerari<br />
12%<br />
Meccanici ed<br />
elettrici<br />
25%<br />
Mezzi di<br />
trasporto<br />
14%<br />
Metallurgici<br />
11%<br />
Agroalimentari<br />
6%<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />
Altri<br />
8%<br />
Tessili<br />
10%<br />
Fonte: Nota congiunturale dell’Istituto del Commercio Estero<br />
Nel periodo aprile-giugno 2008 si è registrato per il mercato romeno nel suo complesso un<br />
trend positivo di crescita rispetto al trimestre precedente (industria, commercio, costruzioni<br />
e servizi).<br />
Tabella 7. Tendenze generali dei vari mercati (II° trimestre 2008)<br />
Evoluzione Industria<br />
manifatturiera<br />
Costruzioni Commercio<br />
al dettaglio<br />
Servizi<br />
Situazione economica crescita crescita crescita crescita<br />
Contratti e ordini crescita crescita crescita crescita<br />
Numero Dipendenti stabile stabile crescita crescita<br />
Prezzi aumento stabile aumento aumento<br />
Fonte: Elaborazione FINCO su comunicati del Ministero delle Finanze
In relazione all’industria manifatturiera, va fatta menzione di come il secondo trimestre<br />
2008 abbia registrato una crescita del settore, sia in termini di produzione (saldo<br />
congiunturale +23%) che di contratti e ordini (saldo congiunturale +19%).<br />
Per le esportazioni dei prodotti finiti, si è riscontrata una leggera crescita, questo in ragione<br />
di una maggiore competitività dei prodotti romeni sul mercato europeo (saldo congiunturale<br />
7%).<br />
Il numero di lavoratori dipendenti si è stabilizzato, mentre i prezzi dei prodotti sono<br />
aumentati in modo consistente, del 25%. Tuttavia, l’intensità di crescita è stata inferiore<br />
rispetto al primo trimestre.<br />
Il box che segue riassume la situazione registrata nei maggiori comparti dell’economia<br />
romena.<br />
Tabella 8. Analisi della realtà dei settori in maggiore crescita<br />
Costruzioni Commercio al dettaglio Servizi<br />
Il settore edile, in<br />
conformità con le<br />
previsioni, ha registrato<br />
uno sviluppo notevole. Si è<br />
verificato un incremento<br />
della produzione<br />
accompagnato dalla<br />
crescita dei contratti e degli<br />
ordini. I prezzi invece non<br />
hanno subito variazioni<br />
rispetto al trimestre<br />
precedente. Per quanto<br />
riguarda l’occupazione, vi è<br />
stato un aumento<br />
considerevole dei<br />
dipendenti nel settore.<br />
25<br />
1. L’ECONOMIA ROMENA<br />
Anche il commercio al<br />
dettaglio nel periodo aprilegiugno<br />
2008 ha avuto un<br />
andamento più che<br />
soddisfacente, infatti le<br />
vendite sono cresciute del<br />
39% e si stima che nel<br />
prossimo trimestre<br />
subiranno ulteriori<br />
incrementi. Dal lato dei<br />
dipendenti, si è avuto un<br />
numero significativo di<br />
assunzioni e i prezzi, in<br />
ragione dell’inflazione e della<br />
domanda, hanno registrato<br />
pesanti rincari, con un<br />
aumento del 44%.<br />
Il settore dei servizi è un<br />
settore in ascesa: i benefici<br />
più consistenti riguardano le<br />
grandi aziende seguite dalle<br />
medie e piccole imprese. La<br />
domanda di servizi è<br />
cresciuta in modo marcato e<br />
di pari passo i prezzi sono<br />
aumentati del 27%.<br />
L’occupazione ha registrato<br />
invece una crescita del 10%.<br />
Fonte: Elaborazione FINCO su comunicati del Ministero delle Finanze<br />
1.2. Costi della manodopera e dei fattori produttivi<br />
Nel anno 2007 lo stipendio medio lordo in <strong>Romania</strong> è stato di 1.270 RON (352 euro),<br />
mentre nel 2008 lo stipendio medio lordo si è attestato su un livello pari a 1.550 lei (430<br />
euro). I dati di giugno 2008 dell’Istituto Nazionale di statistica presentano il quadro,<br />
riassunto nella tabella seguente, relativo alle retribuzioni nei diversi settori d’attività, ad un<br />
cambio pari a 3,6 RON/1 euro.<br />
A partire dal 1 gennaio 2007, il Contratto collettivo unico a livello nazionale per gli anni<br />
2007-2010 prevede uno stipendio di base minimo lordo di 440 RON/mese (circa 130 euro)
per un programma di lavoro di 170 ore. A partire dal 1 gennaio 2008 lo stipendio di base<br />
minimo È stato portato a 500 RON/mese. A riguardo del valore minimo vanno evidenziati<br />
due aspetti essenziali:<br />
- Il salario minimo lordo obbligatorio può essere superiore a 500 RON se esistono<br />
regolamentazioni diverse nei contratti collettivi di settore.<br />
- Nel calcolo del salario minimo bisogna tener conto dei coefficienti di inquadramento<br />
stabiliti dai contratti collettivi di lavoro.<br />
I diritti previsti nel Contratto collettivo nazionale sono da considerarsi quali “diritti minimi”<br />
per la successiva “negoziazione” dei contratti collettivi aziendali (obbligatori per le società<br />
con più di 20 dipendenti).<br />
Tabella 9. Reddito medio mensile lordo nei diversi settori dell’economia (Euro)<br />
Settore di attività giugno 2007 giugno 2008<br />
Valore medio per economia 382 482<br />
Agricoltura e servizi annessi 259 318<br />
Industria (in generale) 355 442<br />
Industria tessile 250 297<br />
Industria metallurgica 449 563<br />
Costruzioni metalliche e prodotti in metallo 343 418<br />
Industria chimica 489 595<br />
Costruzioni 317 398<br />
Alberghi e ristoranti 227 260<br />
Sanità e assistenza sociale 326 512<br />
Amministrazione pubblica 680 823<br />
Nettezza urbana 255 328<br />
Intermediazioni finanziarie 1330 1253<br />
Trasporti terrestri 368 448<br />
Fonte: Istituto Nazionale di Statistica<br />
Nella tabella seguente, riassumiamo inoltre il costo medio mensile supportato da un’azienda<br />
operativa in <strong>Romania</strong>.<br />
Tabella 10. Costi mensili medi per le aziende in <strong>Romania</strong><br />
Voce di costo Euro<br />
Carburante 0,71<br />
Acqua (euro / m2) 0,18<br />
Energia elettrica (euro / kwh) 0.07<br />
26<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Gas (euro / m3) 0,11<br />
Lavoro (stipendio lordo) 260,00<br />
Trasporto dall'Italia a Bucarest 2070,00<br />
Fonte: ICE, sede di Bucarest<br />
Riassumiamo inoltre (tabella in basso, nr.11) i dati relativi ai costi delle utilities (2008) nelle<br />
varie regioni del paese. Va fatta menzione di come i costi riportati dipendano dai consumi e<br />
dall’energia elettrica (i prezzi non includono l’IVA).<br />
Tabella 11. Costi delle utilities nelle maggiori regioni di <strong>Romania</strong> (2008)<br />
27<br />
Regione Potenza<br />
Ron / kwh (*)<br />
1. L’ECONOMIA ROMENA<br />
Gas<br />
Ron/1000 mc<br />
West Region 0,1680 - 0,3471 978,33 - 999,10<br />
South Region 0,1691 - 0,3495 1007,09 - 1043,92<br />
East Region 0,1671 - 0,3454 914,16 - 983,10<br />
North Region 0,1675 - 0,3461 832,01 - 901,89<br />
Central Region (compresa Cluj) 0,1671 - 0,3454 914,16 - 983,10<br />
(*) alto voltaggio 220 kv<br />
Fonte: Agenzia Romena per gli Investimenti Stranieri
2. I settori industriali e tecnologici<br />
2.1. Il settore agroalimentare<br />
2.1.1. Breve presentazione del settore<br />
La crescita economica della <strong>Romania</strong> potrebbe superare la soglia dell’8% nel 2008,<br />
nonostante l’anno agricolo non sia stato uno dei migliori in termini di quantità prodotte. Nel<br />
primo trimestre dell’anno, l’economia ha registrato un aumento inaspettato dell’8.2%, in<br />
ragione dell’eccedenza del settore edilizio e dei servizi, ma, secondo i rappresentanti della<br />
BNR, un anno agricolo produttivo potrebbe contribuire addirittura di 1-2 punti percentuali<br />
sulla crescita economica 2008, che potrebbe dunque superare la soglia del 7%. L’agricoltura<br />
ecologica rappresenta infatti, assieme all’industria tessile, all’industria leggera e quella di<br />
mobile, una delle tre principali risorse dell’export romeno.<br />
La <strong>Romania</strong>, con una superficie di 238.391 km² e una popolazione di 21,7 milioni di<br />
abitanti, occupa il secondo posto in Europa, dopo la Francia, come terreno agricolo procapite.<br />
L’agricoltura in <strong>Romania</strong>, in generale, è sempre stato un settore di primaria<br />
importanza per il Paese. Tale vocazione primaria è riscontrabile anche dai dati relativi alla<br />
popolazione residente nelle zone rurali, pari al 44,8% del totale. Mentre pero’ i settori<br />
industriali e dei servizi si evolvono avvicinandosi a valori tipici di un’economia più evoluta,<br />
l’agricoltura invece mostra segni di stasi. Le persone occupate in agricoltura sono risultate<br />
essere, nel 2006, 2,8 milioni, pari al 30,5% del totale della popolazione occupata. Anche il<br />
contributo alla formazione del PIL nazionale è abbastanza significativo, attestandosi intorno<br />
al 7,5%. Va poi fatta menzione di come la popolazione agricola registry una struttura<br />
professionale di buon livello: 50 mila specialisti hanno ottenuto certificate di preparazione<br />
superiore e il 35,4% della popolazione occupata in agricoltura ha un’istruzione media.<br />
Il terreno arabile rappresenta circa il 63% della superficie agricola, le colture permanenti il<br />
3% e i pascoli permanenti il 33%. La zona temperata presenta una grande varietà di colture<br />
distribuite sui 9.339 milioni terreno fertile. La produzione, basata prevalentemente sui<br />
cereali, spazia dai legumi al cotone, dalle patate al lino, dal girasole alla colza, dalla<br />
barbabietola da zucchero alla canapa. La <strong>Romania</strong> è tra i primi produttori europei di<br />
granturco e frumento. Notevole diffusione hanno le colture ortofrutticole e la produzione di<br />
vite (la <strong>Romania</strong> è l’ottavo produttore mondiale di vino) e di tabacco. A livello europeo, la<br />
<strong>Romania</strong> detiene uno dei primi posti nel settore della produzione degli oli comestibili, il cui<br />
settore di lavorazione È cresciuto rapidamente concentrandosi intorno a pochi attori<br />
importanti: romeni e internazionali (le americane Bunge e Cargill) che dominano il mercato<br />
delle oleaginose. Di grande rilevanza sono anche le produzioni di avena, segale e riso. Forte<br />
anche il settore dell’agricoltura ecologica. Si valuta che le superficie totali coltivate in<br />
sistema ecologico abbiano raggiunto i circa 75 mila ettari, includendo colture cerealicole,<br />
per foraggi, pascoli, piante oleaginose e proteiche, ortaggi, frutti (visciole, ciliege) frutti di<br />
bosco ecc. Nel settore zootecnico ecologico, si stimano incrementi ai capi bestiame di circa<br />
10 mila capi per le muche per latte, 70 mila capi ovini per latte, 6 mila capi di pollame.<br />
28<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
I processi di privatizzazione dei terreni agricoli, avviati all’inizio degli anni ’90, hanno<br />
provocato un’estrema parcellizzazione degli stessi. Nel 1990, l’intera superficie si trovava<br />
ancora in proprietà collettiva (CAP –cooperative agricole di produzione o IAS – aziende<br />
agricole statali). A partire dal 1991 (in base alla legge 18) un gran numero di vecchi<br />
proprietari è entrato in possesso dei propri terreni; sono stati restituiti circa 9340 mila ettari<br />
terreno arabile, però non più di 10 ettari per famiglia. Si sono formate, in questo modo, 3,9<br />
milioni di piccole proprietà agricole. In agricoltura, il settore privato rappresenta ad oggi il<br />
97,3% del valore della produzione, cioè il 97,4% della produzione vegetale e il 98,9% della<br />
produzione zootecnica. Le piccole proprietà detengono circa il 66,5% della superficie<br />
agricola del Paese. Dato che queste non hanno la dovuta capacità di fare investimenti,<br />
impiegare sistemi di irrigazioni, concimare i terreni e applicare tecnologie moderne, una<br />
parte dell’agricoltura non è riuscita a registrare aumenti di produttività e uscire da uno stato<br />
di sussistenza per avviarsi verso relazioni di mercato.<br />
Anche l’industria alimentare mostra chiari segnali di crisi dovuta dallo stato delle<br />
attrezzature, alla mancanza di capacità tecnica ed alla scarsità di capitali disponibili per gli<br />
investimenti. L’agroindustria sta attraversando, infatti, da oltre dieci anni un periodo di<br />
crisi, dovuto soprattutto all’obsolescenza delle attrezzature e alla arretratezza delle<br />
tecniche, che impediscono di soddisfare la domanda interna e costringono la <strong>Romania</strong> ad<br />
importare i prodotti agroalimentari. Le difficoltà del settore derivano anche dagli alti costi di<br />
gestione e dall’impossibilità di usufruire di economie di scala a causa dell’eccessiva<br />
frammentazione delle proprietà e dalle piccole dimensioni delle aziende.<br />
Circa il 90% del terreno agricolo è in mano ai privati e la superficie agricola media aziendale<br />
è di 2,7 ettari. In <strong>Romania</strong> esistono, attualmente, circa 3,9 milioni di unità agricole, il 40%<br />
delle quali coltiva meno di un ettaro e il 6% del totale della superficie coltivata. I 2/3 delle<br />
aziende hanno una dimensione inferiore ai 3 ettari, per una superficie complessiva che<br />
rappresenta circa il 20% del totale. Caso unico tra i pesi dell’Europa Centrale, l’agricoltura<br />
romena ha registrato un incremento in termini occupazionali (39,6% nel 1997) negli anni<br />
’90.<br />
Nel periodo successivo al 1989 nell’agricoltura della <strong>Romania</strong> si sono verificati cambiamenti<br />
meno spettacolari rispetto a quelli avvenuti in altri settori, per quanto riguardano la<br />
struttura e il volume della produzione. Comunque, nel settore si sono registrati mutamenti<br />
importanti nella struttura della proprietà e della popolazione occupata, come nelle relazioni<br />
di export-import.<br />
L’industria degli alimenti e delle bevande è un settore di particolare rilevanza per l’economia<br />
romena, rappresentando il 7% del PIL nazionale e occupando il 4% degli occupati nazionali<br />
(175.000 unità). I piu’ importanti sottosettori dell’industria alimentare sono: industria<br />
molitoria e della panificazione, industria della carne, industria degli oli e industria lattierocasearia.<br />
La produzione dei principali prodotti alimentari ha conosciuto un aumento<br />
continuo nel periodo 2000-2006: carne (+59,4%), preparati di carne (+96.4%),<br />
semiconserve di pesce (+199,6%), prodotti lattei freschi (+135,2%). formaggi (+86,1%),<br />
mentre per i vini si e‘ registrato un calo dell’8,2% (dovuto alle condizioni climatiche<br />
sfavorevoli).<br />
29<br />
2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI
L’industria alimentare ha avuto, nel 2006, un peso del 12,8% rispetto al totale del comparto<br />
industriale. Il valore della produzione alimentare È aumentato nel periodo 2000-2006 del<br />
62,1%.<br />
Nonostante l’alto potenziale produttivo, l’agro-industria romena non riesce a soddisfare la<br />
domanda interna di prodotti agricoli e alimentari, costringendo il Paese a diventare un<br />
importatore netto di tali prodotti. Significativi sono i dati relativi all’import di alcuni prodotti<br />
alimentari di primaria importanza come la carne, per la quale viene importato il 70% del<br />
fabbisogno nazionale, il latte per il quale tale percentuale è del 30-40% o lo zucchero il cui<br />
import copre l’ 80% della domanda.<br />
L’industria alimentare romena sta facendo tutto il possibile per sopravvivere, nonostante le<br />
condizioni siano avverse in relazione agli approviggiamenti di materie prime e la<br />
concorrenza dei prodotti stranieri sia sempre più spietata.<br />
Con l’appoggio dell’Agenzia Nipponica per la Cooperazione Internazionale (JICA), l’Agenzia<br />
Nazionale di Consulenza Agricola ha iniziato nell’autunno del 2003 lo svolgimento di un<br />
programma di istruzione dei produttori agricoli per la creazione di un sistema di cooperative<br />
agricole destinate a ottenere livelli superiori di rendimento. Tali cooperative, che<br />
garantiscono la proprietà, si occuperanno del prelevamento della produzione, della<br />
standardizzazione, dell’osservanza delle norme di qualità e della valorizzazione della<br />
produzione. I due organismi svolgono corsi per la “Formazione dei formatori” che si<br />
occupino dell’istruzione dei futuri membri cooperatori. Sono stati istruiti e formati dal punto<br />
di vista professionale oltre 40 mila produttori agricoli.<br />
La figura seguente illustra, per regione geografica, la conformazione pedoclimatica del<br />
territorio romeno, con menzione del tipo di coltura che piu’ si addice alla morfologia e alle<br />
caratteristiche delle diverse aree agricole romene.<br />
30<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Figura 8. Fattori pedoclimatici dell’agricoltura romena<br />
Fonte: Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo rurale di <strong>Romania</strong> (2006)<br />
- ZONA 1: Localizzazione: sud della <strong>Romania</strong> – area molto irrigata;<br />
Province: Mehedinţi, Dolj,Olt, Teleorman, Ilfov, Giurgiu, Ialomiţa, Calaraşi,<br />
Constanţa.Zona favorevole alla coltivazione di: Cereali; piante d’innesto; Zootecnia<br />
(carne;latte).<br />
- ZONA 2: Localizzazione: sud della <strong>Romania</strong> - zona collinare<br />
Province: Gorj, Vâlcea, Argeş, Dâmboviţa, Prahova, Buzău.Zona favorevole alla:<br />
Zootecnia (allevamento bestiame);Pomicoltura;Coltura dei legumi; Viticoltura<br />
- ZONA 3: Localizzazione: est della <strong>Romania</strong> – zona collinare e pianeggiante;<br />
Province: Caraş Severin, Timiş, Arad, Bihor, Satu Mare.Zona favorevole alla: Pomicoltura,<br />
coltivazione di cereali, piante d’innesto e allevamento di bestiame.<br />
31<br />
2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI
- ZONA 4: Localizzazione: Transilvania - zona collinare;<br />
Province: Maramureş, Bistriţa Năsăud, Sălaj, Cluj, Mureş, Harghita, Covasna, Alba,<br />
Hunedoara, Sibiu, Braşov.Zona favorevole alla: Zootecnia (carne, latte); Coltura di legumi<br />
e patate;Pomicoltura; Coltivazione dei cereali<br />
- ZONA 5: Localizzazione: Moldova – zona di pianure, colline e delta;<br />
Province: Botoşani, Suceava, Iaşi, Neamţ, Vaslui, Bacău, Vrancea, Galaţi, Brăila, Tulcea.<br />
Zona favorevole alla: Zootecnia (carne, latte); Viticoltura; Coltura di legume e patate;<br />
Piscicoltura.<br />
2.1.2. Commercio estero e dinamiche interne<br />
In relazione al commercio estero, va fatta menzione di come la bilancia agroalimentare<br />
della <strong>Romania</strong> sia da anni nettamente negativa. Si tratta di uno dei problemi mai risolti a<br />
livello di politica economica nazionale dall’inizio della transizione post-comunista ad oggi. La<br />
<strong>Romania</strong> rimane ancora un paese dipendente dalle importazioni di alimenti: secondo le<br />
statistiche, il valore dei prodotti alimentari importati negli ultimi cinque mesi del 2008 è<br />
stato di 4.939 miliardi di euro. Comunque, i prodotti che hanno registrato gli aumenti più<br />
significativi nell’ultimo mese in termini di importazioni sono stati frutta, carne e olio. Al<br />
contrario, il valore delle esportazioni nello stesso periodo preso in esame è stato quasi tre<br />
volte inferiore, pari a 1.606 miliardi di euro, questo in ragione di una moneta nazionale<br />
molto forte e degli alti costi di produzione, che hanno messo in cattiva luce i prodotti<br />
romeni sul mercato internazionale. Ne consegue che, secondo i rappresentanti del settore<br />
delle esportazioni, il deficit commerciale del paese dovrebbe raggiungere addirittura i 25<br />
miliardi di euro.<br />
Tabella 12. Saldo della bilancia dei pagamenti in agricoltura (2005- fine 2007)<br />
32<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />
2005 2006 Gen-set 2006 Gen-dic 2007<br />
Export 673,4 854,0 550,5 759,9<br />
Import 2.021,9 2.424,7 1.709,2 2.322,9<br />
Saldo -1.348,5 -1.570, 7 -1.158,7 -1.563,0<br />
Variazione saldo +16,5% +34,9%<br />
Fonte integrale: Nota sull’agricoltura dell’ICE di Bucarest, giugno 2008.<br />
Stando alle statistiche INS, alcuni prodotti stanno diventando sempre più cari, nonostante<br />
siano prodotti di stagione: é il caso di frutta, olio, carne di maiale ed altri tipi di carne, i cui<br />
prezzi sono aumentati sensibilmente, a differenza dei prezzi di uova, verdure e latticini che<br />
hanno registrato una leggera flessione. Stando agli analisti, un incremento dei prezzi della<br />
frutta è inevitabile all’inizio dell’estate, dal momento che si tratta della prima produzione<br />
interna, mentre i rincari dei prezzi della carne sono dovuti alla mancanza di foraggio, infatti<br />
negli ultimi tre mesi, i prezzi della carne suina sono aumentati del 30% e quelli della carne<br />
di manzo del 40-50%.<br />
Le esportazioni romene di prodotti agroalimentari nei primi 9 mesi del 2007 sono state pari<br />
a 759,9 milioni di Euro, con un incremento rispetto allo stesso periodo del 2006 del 38%. Le
categorie di prodotti più esportati sono: animali vivi, tabacco, sementi e frutti oleaginosi,<br />
piante industriali o medicinali, paglia e foraggi. L’Unione Europea assorbe il 74% dell’export<br />
romeno. Il principale Paese di destinazione è l’Italia con una quota del 21,5%, seguita da<br />
Bulgaria (8,9%), Ungheria (8,5%), Grecia (8,0%) e Germania (7,9%). I principali prodotti<br />
esportati in Italia sono il tabacco, gli animali vivi, gli ortaggi ed i cereali.<br />
I dati di interscambio settoriale con gli altri Paesi dell’UE relativi ai primi 9 mesi del 2007<br />
registrano un valore dei prodotti importati pari a 1.709,1 milioni di Euro, in crescita<br />
dell’80% rispetto allo stesso periodo del 2006. Dal 1 gennaio 2007, infatti, lo spazio<br />
doganale romeno È diventato parte dello spazio comunitario, perciò le operazioni di<br />
import/export sono diventate operazioni di commercio intracomunitario con conseguente<br />
abolizione dei dazi per i beni importati dagli altri Paesi dell’UE.<br />
I principali prodotti importati dall’Ungheria sono i cereali e prodotti dell’industria molitoria,<br />
prodotti carnei, zucchero e dolciumi. Per quanto riguarda la Germania quasi i tre quarti<br />
dell’import è costituito da prodotti carnei ai quali si aggiunge la voce “caffè-tè”. L’Olanda<br />
esporta principalmente prodotti carnei, piante e fiori, ortofrutticoli freschi e preparati.<br />
L’Italia è risultata essere il quarto Paese fornitore di prodotti agroalimentari della <strong>Romania</strong><br />
con un valore di prodotti esportati di 142,2 milioni di euro, in netta crescita rispetto al<br />
valore registrato nello stesso periodo dell’anno precedente (+66.9%).<br />
Nonostante la crescita economica degli ultimi anni, le attività commerciali sono state<br />
influenzate dal limitato potere d’acquisto dei consumatori romeni rimasto ancora a livelli<br />
molto bassi rispetto alla media UE. I redditi della popolazione sono rappresentati per oltre il<br />
61% da redditi da lavoro dipendente. In media, al netto di tasse e contributi, uno stipendio<br />
si aggira intorno ai 300-350 Euro mensili, con variazioni legate al territorio (si registrano<br />
stipendi più alti nelle città o dove esiste una forte presenza di investitori esteri come ad<br />
esempio Bucarest dove lo stipendio medio era superiore del 37% rispetto alla media<br />
nazionale), ed al settore (come l’industria estrattiva, del tabacco, dei trasporti aerei e delle<br />
intermediazioni finanziarie, per i quali lo stipendio netto è di circa 680 Euro), mentre una<br />
pensione media raggiunge solo i 150 Euro al mese. Pertanto, il mercato dei beni di<br />
consumo, ed in particolare dei prodotti alimentari di alta qualità, è direttamente<br />
condizionato alla crescita del tenore di vita della popolazione e potrà assumere un certo<br />
interesse solo nel medio-lungo periodo.<br />
I problemi legati al consumo derivano anche da un certo rincaro dei prezzi registrato negli<br />
ultimo anni. Secondo uno studio realizzato da Eurostat, i prezzi dei prodotti agroalimentari<br />
in <strong>Romania</strong> sono cresciuti del 16.3% nell’ultimo trimestre di quest’anno rispetto allo stesso<br />
periodo dell’anno scorso. I produttori autoctoni sono in attesa di una stabilizzazione dei<br />
prezzi del settore, ma tutto dipende da fattori esogeni, quali l’evoluzione della moneta<br />
nazionale rispetto all’euro, i prezzi delle utilities e il costo della manodopera. Finora le<br />
principale cause di aumento dei prezzi sono il deprezzamento della moneta nazionale e la<br />
crescita dei prezzi delle materie prime. Facendo un confronto con la media europea, la<br />
maggior parte dei prezzi di prodotti alimentari romeni è di oltre 7.3 punti percentuali<br />
superiore al livello medio registrato nell’UE 27.<br />
33<br />
2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI
Tenedo quale punto fermo la crescita dei prezzi di queste categorie di prodotti, la <strong>Romania</strong><br />
occupa ben la quinta posizione nella graduatoria dei paesi con i prezzi agroalimentari più<br />
alti d’Europa, dopo la Lituania, che ha registrato un aumento dei prezzi del 47.1%, l’Estonia<br />
(46%), la Gran Bretagna (38.6%) e la Lettonia (33.1%). I prezzi delle piante industriali<br />
sono di 31.6 punti percentuali più cari rispetto all’UE 27, i prezzi delle verdure sono di 8.3<br />
punti percentuali a sfavore dei romeni, quelli dei cereali hanno registrato una crescita del<br />
60.7% e i prezzi della frutta sono del 20.8% più cari rispetto all’UE.<br />
Tra gli IDE giunti in <strong>Romania</strong>, È possibile stimare che nel 2008 circa lo 0,9% di questo<br />
ammontare sia destinato al settore agricolo e zootecnico e circa il 7,5% all’industria<br />
alimentare. Tali investimenti si sono diretti soprattutto verso produzione di birra, bevande<br />
analcoliche, tabacco, vini e dolciumi.<br />
Tabella 13. Principali prodotti esportati dall’Italia nei primi 9 mesi del 2007<br />
Prodotti Valori<br />
MEuro<br />
34<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />
Quote<br />
%<br />
Prodotti Ortofrutticoli 24,29 23,95 332,10<br />
Carni 14,71 14,51 10,54<br />
Preparazioni Alimentari Diverse 7,83 7,72 17,47<br />
Oli e Grassi 5,90 5,82 8,65<br />
Vini 5,54 5,46 102,70<br />
Prodotti Dolciari 5,49 5,41 51,82<br />
Caffè 5,32 5,25 5,09<br />
Conserve e Succhi vegetali 3,38 3,34 32,84<br />
Prodotti Itici 3,19 3,14 -10,47<br />
Alcool e Prodotti Alcolici 2,62 2,58 145,50<br />
Pasta 2,32 2,29 28,65<br />
Prodotti Latiero Caseari 2,24 2,21 92,68<br />
Acque Minerali e Bevande non Alcoliche 1,83 1,81 132,20<br />
Animali 1,25 1,23 13,49<br />
Riso 1,17 1,15 68,34<br />
Vermut 0,75 0,74 21,33<br />
Altri Prodotti di Origine Animale: Miele, Uova ecc. 0,61 0,60 463,30<br />
Altri Prodotti di Origine Vegetale: Cereali, Speze ecc. 0,59 0,58 -31,10<br />
Aceti 0,21 0,20 32,81<br />
Fonte: Elab. ICEsu dati ISTAT<br />
Relativamente ai canali distributivi, la figura di base È l’importatore (generalmente<br />
esclusivista per il mercato), dotato di rete di distribuzione sul territorio e, spesso, provvisto<br />
di mezzi di trasporto. Il numero di supermercati, iper, discount e i centri commerciali è in<br />
rapido aumento.<br />
Var<br />
%
Al 31 dicembre 2007, erano registrate 24.474 imprese miste italo-romene (primo posto, in<br />
termini di presenza quantitative di investitori stranieri in <strong>Romania</strong>) con un capitale investito<br />
di 890 milioni di euro (quinto posto), di cui attive circa il 75% tra le società registrate a<br />
partecipazione italiana. Il numero di società miste del settore agricolo, silvicoltura,<br />
piscicoltura ed industria alimentare e del tabacco, è valutabile intorno al 10% del totale. I<br />
sottosettori agroindustriali di punta degli investimenti italiani sono: agricoltura e zootecnia<br />
(circa l’8% del totale) ed industria alimentare (1,7%).<br />
Il numero più importante delle aziende con partecipazione italiana del settore agroindustriale<br />
è ubicato nelle zone dell’Ovest del Paese (province di Timis, Arad e Bihor) ed a<br />
Bucarest e dintorni. I principali prodotti italiani importati in <strong>Romania</strong> sono tradizionalmente<br />
quelli di più largo consumo: come le carni e i prodotti ortofrutticoli, ai quali ultimamente, ed<br />
in particolare dopo l’entrata del Paese nell’UE, si sono aggiunti altri importanti prodotti<br />
italiani a più alto valore come i vini, l’olio, succhi concentrati di agrumi, i prodotti dolciari ed<br />
il caffè.<br />
Lo sviluppo delle vendite di prodotti alimentari italiani dovrebbe seguire l’espandersi della<br />
GDO, presumendo un contenimento del livello dei prezzi rispetto a quello elevato rilevabile<br />
nei comuni negozi al dettaglio.<br />
2.1.3. Analisi swot del settore agroalimentare<br />
Un’analisi SWOT dell’industria alimentare potrebbe riassumersi come segue:<br />
Punti di forza Punti di debolezza<br />
Aumento della competitività negli ultimi<br />
anni.<br />
Crescita degli investimenti diretti esteri e<br />
nazionali nel settore.<br />
Esistenza di una larga gamma di prodotti<br />
tradizionali (cca 1500 registrati a livello<br />
nazionale).<br />
Sviluppo delle reti della grande<br />
distribuzione organizzata.<br />
Possibilità di finanziamento comunitario<br />
per progetti di sviluppo rurare a<br />
35<br />
2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI<br />
Un’industria formata da tantissime piccole<br />
società, che non beneficiano di economie di<br />
scala, e in cui l’utilizzo delle capacità<br />
produttive dà come risultato una bassa<br />
produttività e competitività.<br />
Difficile accesso al sistema creditizio che<br />
impedisce l’ammodernamento dei sistemi di<br />
produzione.<br />
Problemi legati al rifornimento di materie<br />
prime (dal punto di vista quantitativo e<br />
qualitativo) e alla mancanza di investimenti<br />
in molte unità di trasformazione del settore<br />
agro-alimentare determinano un livello<br />
basso di conformità agli standard europei<br />
(inclusi i sistemi ISO e HACCP) e di<br />
sicurezza alimentare.<br />
Basso sviluppo dei canali di<br />
commercializzazione per i piccoli produttori.<br />
Rendimenti bassi della produzione agricola<br />
sia vegetale che animale, (produttività del
produzione agricola. lavoro nell’agricoltura che è la più bassa<br />
della regione).<br />
Opportunità Minacce<br />
Ulteriore sviluppo degli investimenti esteri<br />
diretti con l’adesione all’UE.<br />
Accelerazione della ristrutturazione (nei<br />
settori latte, carne, uova).<br />
Continuo fabbisogno di ammodernamento<br />
e ristrutturazione.<br />
Crescita della domanda per i prodotti<br />
tradizionali, di qualità e biologici.<br />
Integrazione verticale tra agricoltori, unità<br />
di trasformazione dei prodotti agricoli e reti<br />
della GDO.<br />
36<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />
Termine del periodo di transizione per la<br />
conformità alle norme europee (2009).<br />
Concorrenza estera.<br />
Incapacità di migliorare la qualità delle<br />
materie prime.<br />
Un’analisi SWOT del settore dell’agricoltura romeno si riassume invece cosi’:<br />
Punti di forza Punti di debolezza<br />
Potenziale agricolo significativo (il 6% della<br />
superficie agricola utilizzata – SAU dell’UE-<br />
27). circa il 28% della SAU È già<br />
concentrata in aziende grandi, che nella<br />
maggior parte sono competitive.<br />
Superfici estese con condizioni favorevoli<br />
per l’agricoltura, che permettono anche la<br />
diversificazione delle colture.<br />
Reti delle infrastrutture irrigue primarie<br />
che coprono una parte importante della<br />
superficie agricola.<br />
Introduzione dinamica dell’agricoltura<br />
biologica.<br />
Opportunità Minacce<br />
Disponibilità di un grande mercato locale,<br />
con elevati potenzialità di espansione nei<br />
paesi limitrofi.<br />
Elevati margini di sviluppo per<br />
ammodernamento e ristrutturazione del<br />
settore.<br />
La stragrande parte della SAU È utilizzata<br />
da aziende individuali al di sotto del livello<br />
di sussistenza (45%) o molto vicine a tale<br />
livello (16%).<br />
Bassa dotazione tecnica, di non adeguato<br />
livello qualitativo, vero sopratutto per le<br />
piccole aziende.<br />
Infrastruttura agricola estesa ma ancora<br />
inadeguata (es. strutture di irrigazione<br />
inefficaci).<br />
Produttività agricola sotto il potenziale<br />
reale.<br />
Basso livello di conformità alle norme UE.<br />
Bassa diversificazione delle colture.<br />
Incapacità di migliorare i servizi a sostegno<br />
del mercato (mercato fondiario, crediti,<br />
servizi di consulenza e di marketing).<br />
Bassa capacità di assorbimento dei fondi<br />
comunitari (almeno fino ad agosto 2008).<br />
Priorità dell’UE nell’utilizzo delle energie Concorrenza estera (anche per i prodotti
innovabili. biologici), UE e internazionale (Turchia,<br />
Paesi arabi, Sud-America).<br />
Riabilitazione delle infrastrutture di<br />
irrigazione.<br />
Stabiliti, grazie ai negoziati con l’UE sul<br />
regime del commercio bilaterale di prodotti<br />
agricoli i contingenti esenti da dazi<br />
doganali.<br />
2.2. Il settore aerospaziale<br />
37<br />
2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI<br />
Cambiamenti climatici.<br />
Calamità naturali (inondazioni degli ultimo<br />
anni) e malattie degli animali (morie di polli,<br />
lumache, bovini).<br />
Crescita dei costi di irrigazione, a causa<br />
dell’aumento del prezzo dell’energia e della<br />
bassa efficacia dell’infrastruttura idraulica.<br />
Le imprese romene impegnate in attività correlate a quelle spaziali sono pochissime, le<br />
principali sono Geosystem <strong>Romania</strong> che lavora nell’analisi dei dati elaborati, Intergis Grup<br />
impiegata nelle applicazioni di navigazione e Rertel e Bitnet che offrono servizi satellite in<br />
telecomunicazioni e immagini.<br />
In occasione di un incontro italo-romeno, organizzato dalla Camera di Commercio e<br />
dell’Industria Romena, in favore di una delegazione di Torino, il segretario generale della<br />
CCI Torino ha dichiarato che gli uomini d’affari italiani sono interessati a investire<br />
nell’industria aerospaziale romena, attraverso joint venture e investimenti diretti esteri.<br />
Inoltre, va fatta menzione di come da anni statunitensi ma soprattutto canadesi assumano<br />
esperti romeni nell’industria aerospaziale. Su quest’ultimo punto, visto che l’economia<br />
canadese (e il distretto di Montreal nello specifico) si confronta con la mancanza di<br />
personale specializzato (vi sono localizzate compagnie di prestigio nel settore aerospaziale,<br />
che necessitano di lavoratori, tanto da ricorrere a personale qualificato proveniente<br />
dall’estero), i governi romeno e canadese, assieme ai rappresentanti dell’industria<br />
aerospaziale, hanno iniziato un programma di reclutamento di specialisti. Cio’ spiega il fatto<br />
che molti ingegneri romeni già lavorino in Canada.<br />
A livello nazionale, la <strong>Romania</strong> non dispone di leggi specifiche che disciplinano l’ambito<br />
spaziale, ma fa riferimento esclusivamente ad accordi e trattati internazionali ratificati nel<br />
corso degli anni, tra cui il Trattato sullo Spazio Cosmico, l’Accordo sul salvataggio, la<br />
Convenzione sulla responsabilità, l’Accordo sulla Luna, il divieto di test nucleari e l’ITU.<br />
L’unica eccezione é la Convenzione sulla Registrazione, che non é stata ratificata. Inoltre la<br />
<strong>Romania</strong> é uno stato partecipante dell’Accordo di Wassenaar, ma non é partner del Regime<br />
di Controllo della Tecnologia Missilistica.<br />
Priorità nazionali nel campo spaziale: la <strong>Romania</strong> non ha ancora sviluppato una politica in<br />
relazione alle attività spaziali, dal momento che gli obiettivi nazionali più importanti sono la<br />
partecipazione a missioni internazionali e l’integrazione all’ESA. In ogni caso, i programmi<br />
nazionali vanno di pari passo coi programmi internazionali di maggior rilievo.
Gli aspetti sui quali intende concentrarsi il paese sono principalmente i progetti di ricerca<br />
spaziale sostenuti attraverso la cooperazione internazionale e i progetti per la costruzione di<br />
specifiche infrastrutture spaziali. Si punta inoltre allo sviluppo di centri di eccellenza e di<br />
piccole compagnie specializzate nel campo spaziale. Rispetto agli obiettivi di politica estera<br />
connessi all’ambito spaziale, il governo romeno dimostra piena disponibilità per migliorare<br />
l’integrazione e gli interscambi nel settore, con il resto d’Europa e in particolare con l’Europa<br />
Occidentale.<br />
2.3. Il settore delle energie rinnovabili<br />
2.3.1. Introduzione<br />
Il mercato romeno è oggi caratterizzato dall’implementazione di due strategie diverse: da<br />
un lato la <strong>Romania</strong> punta ad assicurare la propria transizione verso un’economia di mercato<br />
e sostenere la crescita economica, dall’altro le strategie governative mirano alla protezione<br />
dell’ambiente con la promozione di energie rinnovabili per la produzione di elettricità e il<br />
miglioramento dell’“efficienza energetica”.<br />
Un’attenta analisi delle misure implementate per ridurre l’impatto negativo del settore<br />
energetico sull’ambiente rivela comunque che l’insieme delle azioni, adottate o che<br />
verranno implementate in un prossimo futuro, mirano tutte a raggiungere lo stesso<br />
obiettivo: assicurare la crescita economica del paese e il suo grado di competitività nel<br />
mercato Europeo.<br />
A livello europeo, i sostenitori delle strategie di sviluppo sostenibile hanno guadagnato<br />
nuovi consensi dopo la pubblicazione nel 2006 della “Stern Review on the Economics of<br />
Climate Change”, uno studio che mette in risalto le implicazioni economiche conseguenti i<br />
cambiamenti climatici e che evidenzia la necessità reale di adottare azioni di emergenza per<br />
far fronte a queste problematiche.<br />
Negli ultimi anni, l’efficienza energetica e lo sviluppo delle energie rinnovabili per la<br />
produzione di energia elettrica hanno avuto un peso preponderante nel definire le politiche<br />
economiche e di sviluppo romene. Diversi fattori hanno spinto la <strong>Romania</strong> in questa<br />
direzione, tra i quali menzioniamo:<br />
- Gli sforzi compiuti per accedere all’Unione Europea e quindi per ridurre le differenze<br />
economiche e strutturali rispetto agli altri Stati membri;<br />
- Gli obblighi assunti con la ratifica nel 1992 del “United Nations Framework Convention on<br />
Climate Change (UNFCCC)”<br />
- La firma nel 1997 del Protocollo di Kyoto.<br />
Va fatta menzione di come, nonostante gli sforzi compiuti in questa direzione, la <strong>Romania</strong><br />
rimaga un paese costantemente afflitto da problematiche politiche ed istituzionali che hanno<br />
causato problemi all’implementazione delle direttive nazionali e comunitarie. Proprio nel<br />
periodo di preadesione all’Unione Europea, la stabilità politica romena è stata fortemente<br />
scossa da una serie di scandali riguardanti le politiche energetiche nazionali, scaturiti da<br />
“oscure” privatizzazioni, sospettosi contratti di fornitura, e dichiarazioni di<br />
38<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
manipolazioni/controllo dei prezzi. Da allora, poca luce è stata fatta in merito, nonostante<br />
l’attenzione dei media.<br />
Detto ciò, il panorama politico romeno è fortemente unito nell’obiettivo primario di<br />
allineamento economico e legislativo verso l’Europa.<br />
L’UE sta attualmente cercando di promuovere una politica energetica comune nell’obiettivo<br />
di assicurare la fornitura di energia a un livello competitivo e a prezzi sostenibili, nella<br />
consapevolezza che la dipendenza da energie importate aumenterà nel prossimo futuro in<br />
modo inevitabile. Un mercato comune potrebbe assicurare un maggiore potere contrattuale<br />
nelle negoziazioni con i più grandi produttori esteri (come la Russia per il gas) oltre che<br />
aumentare il grado di competitività interna e quindi promuovere tariffe convenienti e<br />
massimizzare il livello di efficienza energetica. Come vedremo in seguito, il quadro<br />
istituzionale e legale romeno è in gran parte in armonia con gli obiettivi comunitari. In<br />
particolare, il mercato elettrico e quello del gas naturale sono stati interamente liberalizzati<br />
con successo. In generale, va fatta menzione di come negli ultimi tempi in <strong>Romania</strong> siano<br />
stati compiuti notevoli progressi, sia nella trasposizione dell’acquis comunitario in campo<br />
energetico, che nella ristrutturazione del settore.<br />
Rispetto all’acquis comunitario, la <strong>Romania</strong> ha tenuto fede a tutti gli impegni presi durante i<br />
negoziati di preadesione:<br />
- È stata, infatti, costituita una riserva minima di prodotti petroliferi,<br />
- Il mercato dell’energia è stato liberalizzato nella misura del 33%,<br />
- Sono state adottate misure per poter liberalizzare i settori collegati all’energia (prezzo<br />
delle forniture elettriche, programmi per l’efficienza energetica).<br />
Nei settori dell’energia elettrica e del gas naturale, la <strong>Romania</strong> ha recepito il principio<br />
comunitario di separazione delle attività che si occupano di produzione, distribuzione,<br />
stoccaggio e gestione, introducendo strutture indipendenti. Contemporaneamente,<br />
rispettando le raccomandazioni dell’ultima relazione periodica della Commissione Europea<br />
sulla strategia di miglioramento dell’efficienza energetica, il governo romeno ha elaborato<br />
una “tabella di marcia” per il settore energetico, in modo che entro il 2015 la riforma del<br />
settore venga completata. In relazione alla privatizzazione del comparto elettrico, la società<br />
Electrica SA è stata suddivisa in otto settori, per essere appunto venduta al miglior<br />
offerente privato.<br />
La <strong>Romania</strong> si attiene ai massimi standard di sicurezza nucleare, compresi quelli dell’AEEA<br />
di Vienna, tanto che è stata istituita un’agenzia nazionale per le scorie radioattive presso la<br />
centrale nucleare di Cernavoda, agenzia responsabile della gestione di tutte le scorie<br />
nucleari sul territorio romeno e del loro stoccaggio.<br />
Obiettivo di questo studio è quello di valutare le possibilità offerte dal mercato delle energie<br />
rinnovabili in <strong>Romania</strong> per il Gruppo Tampieri, tenendo in considerazione l’esperienza del<br />
gruppo nella produzione di energia elettrica e termica per autoconsumo, da generatori di<br />
vapore e turbo alternatori, da fonti rinnovabili e convenzionali. Questa ricerca è strutturata<br />
nel seguente modo: inizialmente andremo ad analizzare il mercato energetico nel suo<br />
39<br />
2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI
insieme, soffermandoci sulle risorse, il consumo e la produzione di energia. In particolare<br />
analizzeremo il mercato dell’energia elettrica, la sua struttura, il quadro legale di<br />
riferimento e i vari mercati di transazione per la compra-vendita di energia elettrica e<br />
servizi connessi.<br />
Nella seconda parte di questa ricerca analizzeremo nello specifico il mercato delle energie<br />
rinnovabili. Verranno esposte le strategie del Governo per il periodo 2007-2020 per la<br />
promozione di produzione elettrica da fonti energetiche rinnovabili. In seguito focalizzeremo<br />
la nostra attenzione sui mercati specifici dell’energia eolica, dell’energia solare e dalle<br />
biomasse. Prima di concludere la ricerca vengono esposte tutte le opportunità agevolative<br />
del settore di riferimento.<br />
2.3.2. La produzione di energia rinnovabile in <strong>Romania</strong> nel contesto Europeo<br />
Durante l’ultimo decennio si è osservato in Europa un interesse crescente per la produzione<br />
energetica da fonti rinnovabili. Il ruolo di tali risorse energetiche è considerato<br />
fondamentale per lo sviluppo sostenibile delle economie Europee per il decennio successivo.<br />
Secondo L’Agenzia Internazionale per l‘Energia (IEA) l’80% del fabbisogno energetico<br />
Europeo potrebbe essere coperto dalla produzione di energia da risorse rinnovabili prima<br />
della fine di questo secolo.<br />
L’importanza attribuita al settore delle energie rinnovabili è legata principalmente ai<br />
seguenti benefici:<br />
- La diminuzione della dipendenza da combustibili fossili, importati per la maggior parte da<br />
paesi politicamente instabili e quindi soggetti a cambiamenti frequenti e incontrollati dei<br />
prezzi.<br />
- L’impatto positivo sull’ambiente e sulla salute dovuto alla diminuzione drastica delle<br />
emissioni di gas ad effetto serra e quindi dell’inquinamento ambientale.<br />
- La creazione di nuovi posti di lavoro e di nuove professioni.<br />
- Lo sviluppo delle aree rurali isolate.<br />
- L’aumento della produzione energetica nei paesi in via di sviluppo.<br />
Gli obblighi assunti dai Paesi Europei, ed in particolare il protocollo di Kyoto, il piano<br />
internazionale sulle energie rinnovabili e la strategia di Lisbona hanno spinto l’Unione<br />
Europea verso la creazione di una politica comune sulle energie rinnovabili. Tale strategia è<br />
presente in numerose altre politiche comunitarie, come per esempio le politiche sulla<br />
competitività, l’ambiente, la tecnologia, l’agricoltura, e in generale le politiche sociali, le<br />
quali puntano tutte nel creare un mercato energetico europeo. Essendo quindi ben<br />
cosciente della necessità di aumentare la produzione di energia da risorse rinnovabili, di<br />
diminuire il consumo energetico e aumentare l’efficienza energetica, la Commissione<br />
Europea ha attivamente spronato i paesi membri nell’attuare politiche di sostegno e<br />
promozione per l’utilizzo di energie rinnovabili.<br />
Target europei per il 2020:<br />
- Riduzione dell’emissione di gas a effetto serra del 20%<br />
40<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
- Aumentare fino al 20% la produzione di energie da fonti rinnovabili<br />
- Aumentare, minimo del 10%, la percentuale di Biodiesel nell’industria dei trasporti<br />
- Ridurre il consumo globale di energie primarie del 20%<br />
Di fronte a questa politica comunitaria il Governo romeno ha stabilito nella sua strategia<br />
energetica 2007-2020, target ancora più ambiziosi rispetto ai livelli europei. In particolare Il<br />
Ministro dell’Ambiente e dello Sviluppo, Attila Korodi, ha dichiarato che la <strong>Romania</strong> ha<br />
assunto l’obbligo di produrre entro il 2010 il 33% del suo consumo nazionale di energia<br />
elettrica da fonti di energia rinnovabili.<br />
Nel 2015 questa percentuale dovrebbe salire al 35%, mentre l’obiettivo per il 2020 è quello<br />
di raggiungere la quota del 38%.<br />
Il potenziale teorico per la produzione di energia da fonti di energia rinnovabili in <strong>Romania</strong> è<br />
notevole: trattandosi però di un settore relativamente nuovo, il potenziale sfruttabile è<br />
sostanzialmente inferiore, dati i limiti tecnologici, le inefficienze economiche e le restrizioni<br />
ambientali presenti al momento in <strong>Romania</strong>.<br />
Tabella 14. Potenziale energetico nazionale per produzione di energia da fonti<br />
rinnovabili<br />
Fonte Potenziale annuo Applicazione<br />
Energia solare 60PJ - 1.2 TWh Energia termica e elettrica<br />
Energia eolica 23 TWh Energia elettrica<br />
Idroenergia 36 TWh Energia elettrica<br />
Idroenergia minore di<br />
10MW<br />
41<br />
2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI<br />
3.6 TWh Energia elettrica<br />
Biomasse e biogas 318 PJ Energia termica e elettrica<br />
Energia geotermale 7 PJ Energia termica<br />
Fonte: Stime ICEMENERG
Figura 9. Potenziale della <strong>Romania</strong> nel settore dell’energia verde in termini<br />
percentuali escludendo il potenziale delle centrali idroelettriche superiori a 10MW.<br />
42<br />
65%<br />
17%<br />
Fonte: Stime ICEMENERG<br />
12%<br />
4%<br />
2%<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />
Biomassa<br />
Eolico<br />
Solare<br />
Microidrocentrali<br />
Voltaico + geotermico<br />
Figura 10. Mappatura delle energie rinnovabili in <strong>Romania</strong><br />
Fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze
La distribuzione sulle zone del potenziale dell’energia rinnovabile:<br />
I. Delta Danubio – energia solare<br />
II. Dobrogea – energia solare e eolica<br />
III. Moldova – micro-idro, energia eolica, biomassa<br />
IV. Carpati – biomassa e micro-idro<br />
V. Transilvania – alto potenziale per micro-idro<br />
VI. Campia de Vest – energia geotermale<br />
VII. Subcarpati – biomassa e micro-idro<br />
VIII. Campia de Sud – biomassa, energia geotermica, energia solare<br />
Nelle zone rurali esiste una vasta gamma di risorse energetiche rinnovabili, le quali possono<br />
essere utilizzate per l’alimentazione energetica delle zone stesse oppure di aree urbane<br />
limitrofe.<br />
- La biomassa è il principale combustibile rurale, utilizzato soprattutto per il riscaldamento<br />
domestico. La biomassa copre circa il 7% della domanda di energia primaria e circa il<br />
50% del potenziale di energie rinnovabili della <strong>Romania</strong>.<br />
- L’energia geotermale può anch’essa essere utilizzata per il riscaldamento, è<br />
particolarmente conveniente per abitazioni, serre, impianti di acquacoltura o per la<br />
pastorizzazione del latte ad una distanza non superiore ai 35 km del luogo di estrazione.<br />
- L’energia Solare è preferibilmente utilizzabile per il riscaldamento dell’acqua per uso<br />
domestico, riducendo quindi il consumo di carboni fossili.<br />
- Le microidrocentrali e le centrali eoliche possono essere una soluzione molto conveniente<br />
per alimentare elettricamente le zone rurali non connesse alla rete di trasmissione e di<br />
difficile accesso.<br />
- Attualmente le più convenienti risorse rinnovabili, tenendo in considerazione i costi di<br />
produzione, i volumi di consumo, e le tecnologie utilizzate per produrre energia elettrica<br />
sono le centrali Idroelettriche, incluso le microidrocentrali, le turbine eoliche e le centrali<br />
in cogenerazione che utilizzano biomassa. Per quanto riguarda la produzione di energia<br />
termica le risorse più efficienti sono la Biomassa e l’energia solare.<br />
- Le misure adottate per la promozione della produzione di elettricità da fonti rinnovabili di<br />
energia, sono le seguenti:<br />
- Perfezionare il mercato dei certificati verdi creato nel 2005, nello scopo di attirare capitali<br />
privati e capitali stranieri (vedi capitolo successivo).<br />
- Facilitare l’accesso alla rete di trasmissione.<br />
- Promuovere un meccanismo di lungo periodo in grado di sostenere l’utilizzo di fonti<br />
rinnovabili per la produzione di energia termica e di acqua calda domestica.<br />
- Disponibilità dei Fondi Strutturali (vedi capitoli successivi)<br />
- 1.8 Miliardi di euro messi a disposizione dalla nuova strategia energetica 2007-2020.<br />
2.3.3. Energia eolica<br />
In <strong>Romania</strong>, attualmente, soltanto lo 0,06% del totale dell’energia elettrica consumata<br />
proviene da centrali eoliche, a differenza di quanto avviene, a livello europeo, in Danimarca<br />
43<br />
2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI
(25%), Spagna (8%) e Germania (6%). Nonostante lo stadio iniziale in cui si trova il<br />
settore dell’energia eolica in <strong>Romania</strong>, gli investimenti crescono e si prevede che le centrali<br />
eoliche faranno presto parte del paesaggio. Attualmente esistono soltanto 37 impianti eolici<br />
installati sul territorio romeno.<br />
Per collocare impianti eolici sono interessanti esclusivamente le zone in cui la velocità media<br />
del vento è almeno pari a 4 m/s, a livello standard di 10 metri dal suolo (in base alle<br />
misurazioni delle stazioni meteorologiche). Una turbina eolica raggiunge la sua capacità<br />
massima laddove il vento soffia ad una velocità di 9-12 m/s.<br />
Ad eccezione delle zone montane, dove le condizioni meteorologiche sfavorevoli rendono<br />
difficile l’installazione e la manutenzione degli impianti eolici, le velocità uguali o superiori al<br />
limite 4 m/s si riscontrano in: Podisul Central Moldovenesc e in Dobrogea. L’energia eolica<br />
della Dobrogea potrebbe superare la produzione di energia nucleare delle unità 1 e 2 di<br />
Cernavoda. Nella zona della Dobrogea si potrebbero produrre circa 2.000 MW.<br />
Il litorale presenta anch’esso un potenziale energetico poiché, in questa zona, la velocità<br />
media annuale del vento supera il limite di 4 m/s. Le migliori zone per l’installazione di<br />
impianti eolici sul litorale del Mar Nero sono tanto in onshore, quanto in offshore (profondità<br />
dai 5 ai 20 metri).<br />
In base a queste valutazioni e alle interpretazioni dei dati registrati, in <strong>Romania</strong> possono<br />
essere installati impianti eolici con una potenza totale fino a 14.000 MW, il che significa un<br />
apporto di energia elettrica di quasi 23.000 GWh/anno. Considerando solo il potenziale<br />
tecnico e economico allestibile, di circa 2.500 MW, la produzione di energia elettrica<br />
corrispondente sarebbe approssimativamente di 8.000 GWh l’anno, vale a dire l’11% della<br />
produzione totale di energia elettrica della <strong>Romania</strong>.<br />
In base alle stime preliminari nella zona del litorale, a breve e medio termine, il potenziale<br />
energetico eolico allestibile è di circa 2.000 MW, con una quantità media di energia elettrica<br />
di 4.500 GWh/anno.<br />
Il potenziale della <strong>Romania</strong> nel campo dell’energia eolica è pari al 17% del potenziale totale<br />
di produzione energetica da fonti rinnovabili, e al momento il mercato dell’energia eolica in<br />
<strong>Romania</strong> è di circa 1.000 volte più piccolo del suo potenziale. Il potenziale eolico della<br />
<strong>Romania</strong> è di tre volte maggiore rispetto alla produzione nucleare di energia elettrica<br />
pianificata a Cernavoda per il 2007, ma l’apporto di questa forma di energia alla produzione<br />
totale è pari a zero.<br />
I punti deboli di un investimento nel settore dell’energia eolica sono rappresentati dalle<br />
tasse di concessione dei terreni che si avvicinano ai prezzi di vendita degli stessi, nonché ai<br />
costi per un generatore nuovo di 1 MV che si aggira intorno ad un milione di euro. Dunque,<br />
una capacità di 100 MW presuppone un investimento di circa 100 milioni di euro. Anche se<br />
la cifra è notevole, c’è da considerare che l’investimento si potrebbe ammortizzare in circa 7<br />
anni, un periodo molto ragionevole per un investimento in campo energetico.<br />
44<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
I piccoli imprenditori si rivolgono a centrali di dimensioni minori e di second hand. Il<br />
potenziale del business è così grande, secondo gli investitori, che alcuni prevedono un<br />
rendimento maggiore rispetto a quello immobiliare, molto in voga al momento. Infatti, a<br />
fronte di un costo minore di 500.000 euro per una centrale eolica, si ricava energia elettrica<br />
per 7.000 euro il mese.<br />
Infine, una centrale eolica non necessita di risorse umane, ha un mercato sicuro, non ha<br />
costi di produzione né di manutenzione, non teme la concorrenza, non può subire danni da<br />
furti. I costi generati sono molto bassi: revisioni periodiche e un dipendente che esegue una<br />
supervisione del parco in cui sono posti gli impianti. Unica necessaria condizione è,<br />
naturalmente, la presenza del vento.<br />
L’energia eolica diventa sempre più attraente per le compagnie romene del settore energia,<br />
ma anche per le multinazionali già presenti sul mercato romeno che hanno annunciato<br />
investimenti nel settore, ritenendo interessanti, oltre la Dobrogea, anche Costanza, Vrancea<br />
e Ialomita. Insieme, gli investimenti per i prossimi tre – cinque anni saranno di circa 1,5<br />
miliardi di euro e la produzione di energia elettrica dal vento potrebbe crescere in modo<br />
significativo. La tabella che segue riassume le principali società che investiranno nel settore<br />
dell’energia eolica in <strong>Romania</strong>.<br />
Tabella 15. Gli investimenti privati annunciati nell’eolico in <strong>Romania</strong> per il 2008<br />
Società Investimento annunciato<br />
(Milioni di Euro)<br />
Eviva Energy 560<br />
Electrica 200<br />
Statkraft 160<br />
Sinus Holding 141<br />
Detea 100<br />
New Energy Grup 70<br />
Grivco 70<br />
CEZ 70<br />
Enel 24<br />
Iberom 20<br />
Pentium 20<br />
E Market 5<br />
Ecoprod Energy 4<br />
Meinl International Power 780<br />
Fonte: Rapporto 2007 Startitalia sul rinnovabile in <strong>Romania</strong><br />
Enel Wind ha come obiettivo quello di diventare il maggior produttore di energia da fonti<br />
rinnovabili in <strong>Romania</strong>. Il Consiglio provinciale di Prahova insieme alla IRIDEX Group e al<br />
Parco Industriale di Ploiesti hanno installato il primo gruppo eolico commerciale della<br />
45<br />
2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI
<strong>Romania</strong>. Gli unici produttori di energia eolica ad aver venduto certificati verdi nel 2006<br />
sono stati Ilexim, Eco Prod e Pentium.<br />
L’Autorità Portuale di Costanza ha bandito una gara internazionale per la costruzione di<br />
undici turbine eoliche per una capacità di 27,5 MW. La “Wind Farm” conseguirà a regime un<br />
fatturato di 40 milioni di Euro e sarà la più importante realizzazione nell’area dei Balcani.<br />
Azioni per preparatorie per l’installazione di impianti eolici:<br />
- identificazione attraverso analisi e studi preliminari dei luoghi favorevoli per la centrale<br />
eolica;<br />
- concessione o pre-concessione dei terreni rispettivi;<br />
- misurazioni dei parametri del vento nei luoghi scelti, al fine di raccogliere i dati necessari<br />
ai calcoli tecnico-economici finali.<br />
2.3.4. Energia solare<br />
L’energia solare rappresenta la più sicura fonte di energia: la durata di vita dell’astro solare<br />
è 5 miliardi di anni, il che fa giungere alla conclusione che, in base alla nostra scala del<br />
tempo, esso rappresenta un’energia inesauribile e quindi rinnovabile. I cambi di clima<br />
dovuti all’effetto serra e alla posizione geografica della <strong>Romania</strong> assicura circa 210 giorni di<br />
sole l’anno.<br />
La superficie totale della <strong>Romania</strong> è approssimativamente di 238.391 kmq, di cui la<br />
superficie disponibile per l’installazione di collettori solari è pari a 210 Kmq.<br />
Ogni metro quadrato di collettore in <strong>Romania</strong> produce circa 440 kWh energia elettrica o<br />
1.440 MJ di energia termica l’anno. Per sostituire la quantità totale di energia termica<br />
necessaria per riscaldare la <strong>Romania</strong> (62.000 MJ) con l’energia termica solare, è necessaria<br />
una superficie di 43 kmq di collettori. Questa rappresenta il 20% della superficie totale<br />
utilizzabile dei 210 Kmq.<br />
Attualmente, in <strong>Romania</strong> sono installati 100.000 mq (0,1 kmq) di collettori, che<br />
rappresentano lo 0,045% della superficie utilizzabile. La capacità termica di questi collettori<br />
è 144 TJ.<br />
Il potenziale energetico solare è dato dalla quantità media di energia proveniente dalla<br />
radiazione solare incidente in piano orizzontale che, in <strong>Romania</strong>, è compresa tra i 900 e i<br />
1450 kWh-mq-anno, in funzione del ciclo giorno-notte, della latitudine del luogo, della<br />
stagione e del grado di rannuvolamento. Da questa quantità di energia si possono catturare<br />
tra i 600 e gli 800 KWh/ mq / anno.<br />
Se si sfruttasse al massimo l'intero potenziale solare del paese, si potrebbe sostituire circa il<br />
50% del volume di acqua calda per uso casalingo o il 15% della quota di energia termica<br />
per il riscaldamento corrente. Gli studi effettuati nel 2004 mostrano che nelle condizioni<br />
meteo-solari della <strong>Romania</strong>, un captatore solare-termico funziona, in condizioni normali di<br />
sicurezza, nel periodo marzo-ottobre, con una resa che varia tra il 40% ed il 90%.<br />
46<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Il potenziale della <strong>Romania</strong> nel campo dell’energia solare è pari al 12% del potenziale totale<br />
di produzione energetica da fonti rinnovabili. Tale potenziale è distribuito soprattutto nelle<br />
seguenti zone:<br />
- Delta del Danubio<br />
- Dobrogea<br />
- Campia de Sud<br />
L’utilizzo dell’energia solare si realizza mediante due tecnologie principali:<br />
- collettori solari per l’energia termica e l’acqua calda per uso domestico;<br />
- pannelli fotovoltaici per l’ottenimento dell’energia elettrica;<br />
La <strong>Romania</strong> ha già un buon fondamento in questo settore, poiché sono stati implementati<br />
progetti già dagli anni ’80. In <strong>Romania</strong> l’energia solare è utilizzata soprattutto per la<br />
produzione di acqua calda per le abitazioni private.<br />
In base ai dati ARCE, risulta che, nell’anno 2005, sono stati venduti 285 pannelli solari, in<br />
crescita rispetto al numero registrato nel 2004, ma sempre sotto il livello registrato nel<br />
2003, quando furono acquistati 889 pezzi.<br />
I sistemi solari-termici si ammortizzano in circa 2,5 anni, ma la loro durata di vita è di quasi<br />
20 anni. Secondo la nuova legislazione riguardante le fonti rinnovabili, circa 2.600.000 mq<br />
di collettori solari saranno installati entro il 2015, evitando in questo modo 1 milione di<br />
tonnellate di emissioni di CO2 l’anno. Questi collettori produrrebbero 1.000 GWh di energia<br />
termica l’anno.<br />
Secondo la stessa legislazione, il potenziale operativo per l’energia solare utilizzata con<br />
l’aiuto delle cellule fotovoltaiche è di circa 1.200 GWh/anno.<br />
Il prezzo dell’energia elettrica generata da fonti fotovoltaiche varia tra 0,25 e 0,5 USD/kWh.<br />
Dopo l’entrata nell’Unione Europea il prezzo del gas naturale crescerà di circa il 300%, un<br />
fatto che non lascia spazio ad alternative.<br />
2.3.5. Energia da biomasse<br />
Secondo la recente decisione del Consiglio d'Europa entro il 2020 verrà imposto un utilizzo<br />
di bioenergia e biocarburanti pari al 10% dei consumi energetici.<br />
Attualmente, nell’Unione Europea, il 4% del necessario di energia è assicurato da biomassa.<br />
A livello europeo, si stima la creazione di circa 300.000 nuovi posti di lavoro nell’ambiente<br />
rurale, attraverso lo sfruttamento della biomassa. La produzione di biomassa non<br />
rappresenta soltanto una risorsa di energia rinnovabile ma anche un’opportunità<br />
significativa per lo sviluppo rurale duraturo.<br />
La biomassa è materiale biologico che può essere utilizzato per produrre energia,<br />
ampiamente disponibile ovunque, rappresenta una risorsa locale, pulita e rinnovabile. La<br />
47<br />
2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI
iomassa è una forma di energia rinnovabile capace di riformarsi in tempi relativamente<br />
brevi e questo è uno dei suoi principali vantaggi. L’utilizzazione delle biomasse per fini<br />
energetici non contribuisce all’effetto serra, poiché la quantità di anidride carbonica<br />
rilasciata durante la decomposizione, sia che essa avvenga naturalmente, sia per effetto<br />
della conversione energetica, è equivalente a quella assorbita durante la crescita della<br />
biomassa stessa; non vi è, quindi, alcun contributo netto all’aumento del livello di CO2<br />
nell’atmosfera. In tale ottica, la Campagna della Commissione europea per il decollo delle<br />
fonti energetiche rinnovabili (Take off Campaign) individua l’energia da biomasse come uno<br />
dei settori-chiave per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Libro Bianco europeo.<br />
Per biomassa energetica si suole individuare ogni sostanza organica, più che altro vegetale,<br />
diversa dalle fonti tradizionali combustibili quali carboni, petrolio e gas naturale. Le riserve<br />
di biomassa sono, nello specifico, il legno in tutte le sue forme, i rifiuti agricoli, i rifiuti<br />
raccolti a livello urbano e industriale, i vegetali e i fanghi essiccati provenienti da<br />
depurazione delle acque o da deiezioni animali.<br />
Il potenziale energetico della biomassa in <strong>Romania</strong> è di circa 7.594 mila tep/anno<br />
(tonnellate equivalente di petrolio), di cui il 15,5% rappresenta residui dallo sfruttamento<br />
forestale e dalla legna da fuoco, il 6,4% segatura e altri resti del legno, il 63,2% rifiuti<br />
agricoli (provenienti dai cereali, fusti di granturco, viti), il 7,2% residui casalinghi e il 7,7%<br />
biogas. La <strong>Romania</strong> dispone di un importante potenziale per le colture di piante<br />
energetiche, grazie alla vasta superficie coltivabile disponibile - disponibilità d’ettari di<br />
terreno per abitante pari allo 0,7% (contro lo 0,4% dell’UE a 25).<br />
Questi rifiuti, tramite vari tipi di processi di trasformazione (digestione anaerobica,<br />
fermentazione alcolica, digestione aerobica, pirolisi, ecc.) diventano biocombustibili<br />
(biodiesel, bioetanolo, metano, ecc.), successivamente utilizzabili in impianti per la<br />
produzione di energia elettrica e/o energia termica. In altri casi, i residui da lavorazione del<br />
legno o della paglia vengono bruciati direttamente per ricavarne calore.<br />
I combustibili fossili (anche chiamati idrocarburi) derivano dalla trasformazione, sviluppatasi<br />
in milioni di anni, di sostanza organica in forme via via più stabili e ricche di carbonio. Nel<br />
futuro, quantità grandi di biomassa saranno trasformate in combustibile più conveniente.<br />
Per esempio il biogas con il 60% di metano, prodotto sia dalle deiezione degli animali che<br />
direttamente dai depositi dei rifiuti, può essere usato per la generazione di energia elettrica,<br />
per cucinare o per l’illuminazione. Il residuo dei fermenti di biogas è un eccellente<br />
fertilizzante agricolo. La biomassa potrebbe coprire in <strong>Romania</strong>:<br />
- quasi un quinto del consumo totale delle risorse primarie del Paese;<br />
- l’89% del calore necessario per riscaldare le case e l’acqua, nonché per la preparazione<br />
dell’alimentazione, nell’ambiente rurale, soltanto attraverso il consumo di residui e rifiuti<br />
vegetali.<br />
Il potenziale della <strong>Romania</strong> nel campo della produzione di energia da biomassa è pari al<br />
65% del potenziale totale di produzione energetica da fonti rinnovabili. Tale potenziale è<br />
distribuito soprattutto nelle seguenti zone:<br />
48<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
- Moldova<br />
- Carpati<br />
- Subcarpati<br />
- Campia de Sud<br />
Gli impianti per l'utilizzo della biomassa possono essere utilizzati in sostituzione delle<br />
normali caldaie a gas; un'altra applicazione della biomassa è la produzione simultanea di<br />
energia elettrica e calore (cogenerazione).<br />
La cogenerazione richiede un collegamento alla rete elettrica per l'immissione di energia<br />
elettrica ed uno con l'utente per cedere il calore.<br />
Un impiego diffuso delle biomasse può comportare nuove opportunità di sviluppo per zone<br />
marginali e/o riduzione di surplus agricoli con sostituzione di colture tradizionali (per es.<br />
cereali non più redditizi) con colture energetiche. Nel medio e lungo periodo, la crescita<br />
della quantità di biomassa può essere assicurata con le piantagioni (alberi e arbusti con un<br />
periodo ridotto di crescita) su superfici degradate, terreni agricoli dimessi o scossi dal<br />
circuito agricolo. Al momento, quasi la metà della superficie arabile della <strong>Romania</strong>, vale a<br />
dire circa 4 milioni di ettari, non è coltivata, essendo stata lasciata a riposo.<br />
Il principio di base dell’uso della biomassa è di usare (nel caso del legno) meno alberi di<br />
quelli che crescono, affinché non si giunga alla situazione di un disboscamento massiccio.<br />
Le coltivazioni di colza, soia e girasole, come anche i resti vegetali (paglia e residui agricoli<br />
di tipo fibroso), possono costituire un’opportunità di affari, nel contesto in cui la richiesta di<br />
biomassa per la produzione di biodiesel è in continua crescita. Biodiesel, bioetanolo e<br />
biogas: sono questi i tre prodotti energetici puliti su cui scommettere, derivanti dallo<br />
sfruttamento di prodotti agricoli opportunamente trattati, come olio di semi di soia e<br />
girasole, mais, patate e canna da zucchero.<br />
I biocarburanti sono carburanti liquidi o gassosi prodotti con materiale e residui vegetali<br />
come le colture agricole, i rifiuti urbani e i sottoprodotti dell’agricoltura e della silvicoltura.<br />
I biocarburanti possono sostituire i carburanti convenzionali nei veicoli a motore, totalmente<br />
o parzialmente, come componenti di una miscela.<br />
Il bioetanolo è prodotto principalmente mediante fermentazione di grani ricchi di zucchero o<br />
di amido, ad esempio le colture cerealicole, la barbabietola da zucchero e le piante di sorgo.<br />
Esso è miscelato con la benzina convenzionale, solitamente sotto forma di additivo al 5%, e<br />
può essere utilizzato senza modifiche nei moderni motori ad accensione comandata.<br />
Attualmente la <strong>Romania</strong> è capace di produrre circa 2,6 milioni di tonnellate di biomassa che<br />
può essere utilizzata per ottenere combustibili verdi.<br />
Per quanto riguarda l’uso dei biocarburanti o di altri carburanti rinnovabili, la <strong>Romania</strong><br />
stabilisce (Decisione Governativa n. 1844/2005 in concordanza con la Direttiva nr.<br />
2003/03/CE) un obiettivo per il corso del 2007, del 2% come proporzione minima di<br />
biocarburanti sul mercato romeno calcolata in base al contenuto energetico sia dei<br />
49<br />
2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI
combustibili a base di petrolio che per quelli diesel, destinati al trasporto, e del 5,75% entro<br />
il 31 dicembre 2010. Tenendo conto delle quantità di carburanti utilizzati annualmente e gli<br />
obblighi che derivano dalla Decisione Governativa nr.1844/2005, risulta un bisogno di<br />
biodiesel e bioetanolo di circa 300.000 tonnellate per l’anno 2010. Entro il 2020, la<br />
percentuale di utilizzo dei biocarburanti sarà almeno del 10%, con l’utilizzo delle nuove<br />
generazioni di biocarburanti.<br />
La <strong>Romania</strong> ha un potenziale sufficiente per fornire materie prime tanto per il biodiesel<br />
quanto per il bioetanolo in modo da raggiungere gli obiettivi stabiliti. Per esempio, il<br />
potenziale della <strong>Romania</strong> di fornire materia prima necessaria per il biodiesel,<br />
rispettivamente olio vegetale (girasole, soia, colza) è di circa 500-550 mila tonnellate<br />
l’anno. In questo modo sono assicurate le premesse per giungere al traguardo del 10% di<br />
biocarburanti, per l’anno 2020, calcolato sulla base del contenuto energetico di tutti i tipi di<br />
benzina e gasolio utilizzata per il trasporto, relativo al raggiungimento dell’obiettivo<br />
compreso nel pacchetto di misure per l’energia approvato dal consiglio Europei (marzo<br />
2007).<br />
Dal 1° luglio 2007, tutto il gasolio commercializzato sul mercato della <strong>Romania</strong> contiene il<br />
2% di biodiesel, ma precisiamo che il biodiesel viene introdotto solo nel gasolio di tipo Euro<br />
4, non essendo stato ancora stabilito l’obbligo che questo venga aggiunto al gasolio Euro 5.<br />
Dal 1° gennaio 2008 deve avere un contenuto di biocarburanti minimo del 3% e dal 1°<br />
luglio 2008 del 4%. Per quanto riguarda invece il bioetanolo, questo verrà aggiunto alla<br />
benzina a partire dal 1° gennaio 2009.<br />
2.3.6. Conclusioni<br />
Con i suoi 21.5 milioni di consumatori la <strong>Romania</strong> è uno dei maggiori mercati energetici del<br />
Sud-Est Europa il cui benessere e capacità di consumare sono garantiti dalla capacità che la<br />
propria classe politica avrà nel gestire i nuovi scenari Europei nel campo del mercato<br />
dell’energia. Per affrontare la competizione sul mercato globale delle fonti energetiche resa<br />
aggressiva dall’incremento dei fabbisogni e della domanda dei Paesi asiatici emergenti,<br />
l’Europa ha deciso di rispondere con la diversificazione delle fonti energetiche a partire dalle<br />
risorse interne, così come ritiene indispensabile l’ampliamento del numero dei Paesi fornitori<br />
e di transito delle importazioni energetiche tradizionali (gas, uranio e petrolio). In<br />
quest’ottica è imprescindibile per la <strong>Romania</strong> se vuole mantenere l’attuale sviluppo,<br />
assicurare alle imprese ed ai cittadini una certezza di continuità della fornitura di energia ad<br />
un prezzo sostenibile.<br />
Non è però solo l’aspetto economico a spingere la <strong>Romania</strong> a mettere sul tavolo delle<br />
decisioni la questione energetica ma anche le implicazioni ambientali, così chiaramente<br />
espresse con la Conferenza mondiale di Kyoto sullo stato dell’ambiente. Quindi, la sicurezza<br />
e la competitività dell’approvvigionamento tradizionale devono essere integrati da un mix<br />
energetico che comprenda le fonti locali rinnovabili come l’energia eolica, la biomassa, il<br />
solare, i biocarburanti, le piccole centrali idroelettriche e l’efficienza energetica delle<br />
strutture edili. Tale mix alternativo è orientato alla maggior sicurezza, alla sostenibilità<br />
ambientale ed alla riduzione delle emissioni di carbonio.<br />
50<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Questa sfida implica che la <strong>Romania</strong> agisca subito, soprattutto sotto il profilo dell’efficienza<br />
energetica e delle fonti rinnovabili di energia.<br />
La seguente tabella riassume le osservazioni e le stime fatte dal Governo romeno per il<br />
periodo 2007-2012 per quanto riguarda i principali dati macroeconomici, gli indici di<br />
efficienza energetica e la produzione di energia elettrica. Come si può vedere dal Grafico<br />
C.1, la <strong>Romania</strong> prevede un aumento costante della produzione di energia elettrica e<br />
dell’efficienza energetica (diminuzione intensità energetica).<br />
Tabella 16. Dati statistici 2003-2006 e Previsioni 2007-2012<br />
Popolazione<br />
(milioni di<br />
abitanti)<br />
PIL<br />
(MEuro)<br />
PIL pro capite<br />
(KEuro)<br />
Crescita %<br />
PIL<br />
Intensità<br />
energia<br />
primaria<br />
(Tep/KEuro)<br />
Intensità<br />
energetica<br />
Finale<br />
(Tep/KEuro)<br />
51<br />
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012<br />
21,7 21,7 21,6 21,6 21,5 21,4 21,3 21,3 21,2 20,9<br />
70,4 76,4 79,5 85,6 91,1 96,8 102,6 108,3 142,3 186<br />
3,2 3,5 3,7 4,0 4,2 4,5 4,8 5,1 6,7 8, 9<br />
5,2 8,5 4,1 7,7 6,4 6,3 5,9 5,6 5,6 5,5<br />
0,55 0,51 0,48 0,47 0,44 0,42 0,39 0,37 0,32 0,26<br />
0,36 0,36 0,32 0,31 0,29 0,28 0,26 0,25 0,21 0,17<br />
PRODUZIONE ENERGIA ELETTRICA (TWh)<br />
Produzione di<br />
elettricità per<br />
il consumo<br />
interno<br />
54,55 55,3 56,48 58,99 60,7 62,5 64,2 66,1 67,7 69,5<br />
Esportazione 2,08 1,18 2,93 3,41 2 3 3,5 4,5 4,5 5<br />
Totale<br />
produzione<br />
Prod. Elett. In<br />
centrali Idro.<br />
E da fonti<br />
rinnovabili<br />
Prod. In<br />
centrale<br />
nucleare<br />
Prod. In<br />
centrali<br />
termiche<br />
56,63 56,48 59,41 62,4 62,7 65,5 67,7 70,6 72,2 74,5<br />
13,57 16,83 20,21 17,75 16 18 19,5 21,7 22,3 23<br />
4,9 5,55 5,54 5,55 7,0 10,8 10,8 10,8 10,8 10,8<br />
38,16 34,1 33,66 39,1 39,7 36,7 37,4 38,1 39,1 40,7<br />
2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI
Fonte: Elaborazione Startitalia dati Ministero dell’Economia e delle Finanze.<br />
Figura 11. Evoluzione della produzione di energia elettrica e dell’intensità<br />
energetica (minore intensità vuol dire una maggiore efficienza energetica)<br />
Fonte: Elaborazione Startitalia dati Ministero dell’Economia e delle Finanze<br />
(Rapporto Energia 2007).<br />
Tenendo in considerazione i dati esposti nella Tabella C.1 e i seguenti fattori chiave:<br />
- Il mercato energetico romeno è parte integrante del mercato energetico Sud-Est Europeo.<br />
- Il consumo nazionale di energia elettrica crescerà relativamente costantemente con circa<br />
il 3% annuo di incremento.<br />
- Le esportazioni di energia elettrica cresceranno sostanzialmente dopo il 2015, dopo<br />
l’entrata in funzione dei reattori nucleari 3 e 4 della centrale di cernavoda.<br />
- La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili aumenterà costantemente nei<br />
prossimi anni.<br />
- L’utilizzo di Biodiesel aumenterà sostanzialmente.<br />
- La produzione di energia elettrica da combustibili liquidi e gassosi varrà costantemente<br />
diminuita per aumentare la produzione di energia elettrica e termica nelle centrali in<br />
cogenerare.<br />
si può ipotizzare che dopo l’anno 2012 la bilancia delle energia si porti per la prima volta<br />
nella storia del paese in attivo.<br />
Come già illustrato precedentemente, per portare la bilancia energetica romena in attivo le<br />
unità produttive di energia attuali sono insufficienti e oltre ai reattori nucleari di prossima<br />
apertura sarà essenziale, per la <strong>Romania</strong>, sfruttare al massimo il potenziale proveniente<br />
dalle fonti di energia rinnovabili. Tenendo presente l’ampio grado di apertura di questo<br />
settore, come illustrato dai dati riassuntivi della seguente tabella, si può affermare che un<br />
investimento volto alla produzione di energia elettrica dalle tre fonti analizzate troverà<br />
sicuramente sbocco sul mercato energetico romeno.<br />
52<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Tabella 17. Opportunità dei mercati romeni delle energie rinnovabili<br />
53<br />
Potenziale teorico Potenziale<br />
economicamente<br />
sfruttabile<br />
2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI<br />
Attualmente<br />
sfruttato<br />
Energia Eolica 23000 Gwh / annuo 6000 Gwh /annuo 37 centrali eoliche<br />
(app. 3.4<br />
GWh/annuo)<br />
Energia Solare tra 900 e 1450 KWh<br />
/ m2 / anno<br />
tra 600 e 800 Kwh /<br />
m2 /anno<br />
Energia da Biomasse 7 594 000 tep/anno superficie coltivabile<br />
disponibile (per<br />
piante energetiche) :<br />
0.7% ettari per<br />
Abitante.<br />
2,6 Milioni di<br />
Tonnellate di<br />
Biomassa per<br />
combustibili verdi<br />
Potenziale olio<br />
vegetale: circa 500<br />
mila tonnellate<br />
l'anno.<br />
100.000 m2 ossia<br />
0.1 km2, 0.045%<br />
della superficie<br />
utilizzabile (144 TJ)<br />
dal 1 gennaio al 4<br />
luglio 2700 sono<br />
stati prodotti 272<br />
799 Tonnellate di<br />
Colza, una media di<br />
1024 Kg per ettaro.<br />
Fonte: Elaborazione Startitalia dati Ministero dell’Economia e delle Finanze.<br />
Per quanto riguarda il livello di redditività di un investimento nel settore è da tener presente<br />
che il prezzo medio per 1MWh di elettricità prodotta da energie rinnovabili sarà venduta sul<br />
mercato all’ingrosso a un prezzo medio pari a circa 47.5 Euro, cui si sommerà il ricavo<br />
relativo alla vendita di un certificato verde pari a 42 Euro per un ricavo totale pari a 89.5<br />
Euro per 1 Mwh. Inoltre da menzionare l’assenza di tassazioni aggiuntive. Un ulteriore<br />
incentivo per attirare investimenti nel settore, e rappresentato da:<br />
- 638 Milioni di Euro messi a disposizione dai Fondi Strutturali e di Coesione mediante l’asse<br />
prioritario 4 del POS crescita della competitività economica<br />
- Circa 1.75 Miliardi di euro messi a disposizione dal Fondo Agricolo Europeo per lo sviluppo<br />
rurale.<br />
Figura 12: Previsioni dei prezzi dell’energia rinnovabile in <strong>Romania</strong>
Fonte: Elaborazione Startitalia su dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze.<br />
2.4. Il settore dell’ITC in <strong>Romania</strong><br />
2.4.1. Presentazione generale del settore<br />
Il settore IT&C si divide in quattro aree di marco interesse e rispettive aree produttive di<br />
riferimento:<br />
- Business Process, ovvero il segmento relativo alle applicazioni per le compagnie, al<br />
software, alla gestione dei documenti, ai servizi, all’outsourcing, la sicurezza, le risorse<br />
umane, le comunicazioni, unitamente alle reti per la trasmissione dei dati,<br />
telecomunicazioni e servizi internet, linee di comunicazioni fisse e mobili;<br />
- Digital Equipment & Systems, tradizionalmente il segmento dei computer, delle<br />
periferiche e della componentistica di base, dello storage, fotografie digitale, “point of<br />
sale”, equipaggiamenti elettronici destinati al consumo, servizi finanziario- bancario,<br />
sistemi informative innovativi e soluzioni intelligenti per i provider di servizi bancari e<br />
finanziari;<br />
- Future park che contiene la ricerca, la scienza, e l’incubazione d’impresa;<br />
- Public Sector Parc con le soluzioni IT&C per gli istituti governativi e le pubbliche<br />
amministrazioni.<br />
In <strong>Romania</strong> esistono attualmente 8.100 aziende che operano nel settore della Tecnologia<br />
dell’Informazione e delle Telecomunicazioni (TIC), con oltre 86.000 stipendiati. Oggi il<br />
settore dell’TIC rappresenta il 9% del PIL nazionale. L’industria romena dell’ ICT<br />
(information and communications technology - tecnologia dell’informazione e della<br />
comunicazione) produce equipaggiamenti di calcolo, e realizza trasmissioni di dati e<br />
telecomunicazioni, software e servizi. La qualità della produzione, l’efficienza del processo di<br />
assemblaggio, un design intelligente e l’efficienza del management hanno determinato la<br />
realizzazione di equipaggiamenti di calcolo e trasmissione di dati molto competitivi, che<br />
coprono più del 50% del mercato interno. Più di 250 aziende, molte delle quali in possesso<br />
del certificato ISO 9001 per questo tipo di attività, producono cca. 50 000 PC ogni anno.<br />
Le PMI rappresentano il 92% del totale delle imprese che operano in questo settore. Con<br />
solo il 2% delle aziende attive (circa 385.000), i redditi registrati dalle aziende che operano<br />
54<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
nel settore TIC rappresentano oltre il 4% dal totale del fatturato nazionale e oltre il 7,6%<br />
del profilo netto. La liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni, l’adesione all’UE e<br />
il miglioramento degli indicatori macroeconomici incideranno sui progetti IT dei settori delle<br />
telecomunicazioni, bancario, dell’amministrazione governativa e di produzione. Va inoltre<br />
fatta menzione di una crescita dei servizi nel settore IT. Le aziende romene hanno<br />
cominciato a capire l’importanza della consulenza, delle applicazioni integrate e della<br />
formazione per il miglioramento dei servizi e l’ottimizzazione del business.<br />
Dal punto di vista della distribuzione sul territorio, le aziende IT sono principalmente<br />
raggruppate a Bucarest (almeno come fatturato), anche in considerazione del fatto che le<br />
principali aziende del settore hanno le sedi principali nella capitale. Il grafico riassume la<br />
ripartizione geografica delle aziende del settore nelle 8 regioni di <strong>Romania</strong>.<br />
Tabella 18. Ripartizione geografica regionale delle aziende nel settore ITC<br />
Regioni %<br />
Bucuresti-Ilfov 86,5<br />
Centro 1,8<br />
Nord-Ovest 3,8<br />
Ovest 2,4<br />
Sud-Ovest Oltenia 0,9<br />
Sud-Muntenia 1,6<br />
Sud-Est 1,2<br />
Nord-Est 1,7<br />
Fonte: Regional Innovation Strategy Bucharest-Ilfov su base ARIES<br />
Il mercato IT romeno, composto da 8.400 società operative nel settore, ha raggiunto il<br />
valore di 770 milioni di euro, del 10% in più rispetto all’anno precedente. Una ricerca<br />
elaborata dalla compagnia americana International Data Corporation stima una crescita di<br />
oltre l’11% di tale mercato, soprattutto nei settori connessi all’Internet e ai servizi IT. Quasi<br />
ogni giorno, i giornali o le emittenti radio e TV romene annunciano che qualche nota<br />
compagnia internazionale nel settore ITC intende investire in <strong>Romania</strong>, o che un’altra,<br />
operante da anni sul mercato romeno, ha realizzato un fatturato significativo rispetto al<br />
precedente anno. Stando alle autorità, si tratta di uno dei settori più dinamici dell’economia<br />
romena. Gli affari con software, le vendite di PC, la creazione di siti internet possono<br />
portare importanti redditi anche in <strong>Romania</strong>. In <strong>Romania</strong>, il mercato IT si attesta sui 770<br />
milioni di euro.<br />
Anche le compagnie romene di software romene registrano performance eccellenti. Una<br />
delle più note, grazie alla sua tecnologia antivirus BIT DEFENDER, la compagnia Softwin, ha<br />
registrato un fatturato superiore del 60%. BitDefender viene distribuito direttamente in 37<br />
paesi ed è disponibile attualmente in 17 lingue internazionali. La tecnologia è un metodo<br />
rivoluzionario di intercettazione dei virus, riconosciuto da 28 Accademie Scientifiche della<br />
Comunità Europea. Attualmente la Softwin ha 600 dipendenti e filiali in Germania, Spagna e<br />
55<br />
2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI
SUA. Anche un’altra compagnia romena di software, la GeCAD ha registrato risultati molto<br />
positivi negli ultimi anni. La GeCAD è nota anche per il fatto che la Microsoft ha acquistato<br />
la sua tecnologia antivirus RAV. La GeCAD ha lanciato a Londra, nell’ambito della mostra<br />
LinuxWorld, la versione commerciale di una soluzione di messaggeria elettronica, intitolata<br />
AXIGEN.<br />
Lo sviluppo di alcune connessioni elettroniche tra l’amministrazione, cittadini e l’ambiente di<br />
affari rappresenta una delle principali direzioni della strategia di impostazione della società<br />
informazionale in <strong>Romania</strong>. Il sistema romeno di acquisti pubblici elettronici (eprocurement)<br />
è uno dei punti di riferimento per quanto riguarda le applicazioni di egovernment<br />
in Europa.<br />
Sul tema, va fatta menzione di come <strong>Romania</strong> e Giappone abbiano ricevuto il Premio<br />
Globale di Eccellenza nella Tecnologia dell’Informazione per “Le iniziative e-Government”,<br />
distinzione assegnata dalla WITSA (World Information Technology and Services Alliance)<br />
nell’ambito del Congresso Mondiale sulla Tecnologia dell’Informazione. In seguito ai voti<br />
delle 53 associazioni nazionali membre della WITSA, le iniziative della <strong>Romania</strong> nel campo<br />
di e-Government sono state considerate come le più competitive.<br />
Va poi fatta menzione di come anche i redditi della Microsoft <strong>Romania</strong> siano aumentati di<br />
circa il 30%, la crescita media annua negli 8 anni di attività sul mercato romeno essendo di<br />
oltre il 60%.<br />
Un altro settore dell’IT in notevole crescita in <strong>Romania</strong> è il mercato delle soluzioni<br />
informatiche per gli affari – le EAS – enterprise application suites. Stando ad una ricerca<br />
della International Data Corporation, questo mercato ha registrato una crescita del 24%,<br />
dopo aver raggiunto un valore di circa 30 milioni di euro.<br />
Per quanto riguarda il settore IT&C, l’obiettivo strategico del governo romeno è di una piena<br />
convergenza agli obiettivi europei di Lisbona di creazione di una Società ed di un tessuto<br />
produttivo basato sulla conoscenza, ricerca ed informazione. In buona sostanza una<br />
“Società dell’Informazione” in cui i digital media, ed in senso lato, l’intero settore<br />
dell’Information Technology giochino un ruolo predominante per lo sviluppo produttivo. In<br />
<strong>Romania</strong>, grazie alla presenza di adeguate infrastrutture delle comunicazioni e grazie allo<br />
sviluppo di applicazioni informatiche integrate, si stima per i prossimi 9 anni una piena<br />
crescita del mercato ITC.<br />
I vari rapporti recentemente diffusi da Bruxelles, hanno valutato in maniera generalmente<br />
positiva la capacità del Paese a partecipare a quella “economia digitale” così diffusa tra i<br />
Paesi membri, raccomandando però il potenziamento di connessioni, sicurezza delle<br />
informazioni e del traffico dati, lo sviluppo del capitale umano attraverso massicci<br />
investimenti in formazione ed il complessivo favorire quel clima dell’e-Business e l’e-<br />
Leadership necessari ad un ammodernamento complessivo del sistema paese. Nonostante il<br />
trend positivo di tutti gli indicatori dell’IT&C, la realtà dei fatti dimostra che il paese si trova<br />
ancora sotto l’influenza del digital divide: la libera diffusione e penetrazione commerciali di<br />
Internet sul mercato è ancora relativamente bassa, la spesa pro capite di tecnologia e<br />
servizi IT&C è inferiore alla media dell’UE 25, con una domanda di applicazioni IT&C nel<br />
56<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
settore della pubblica amministrazione che ancora stenta a decollare, con una complessiva<br />
scarsa implementazione di moderni processi di e-governance.<br />
Di contro però vi sono alcuni fattori di discreto favore al settore, quali ad esempio la<br />
presenza di numerose società private, per lo più concentrate nella zona della capitale,<br />
particolarmente attive ed affermate sul mercato interno dell’innovazione software. Ciò si<br />
deve al tradizionale complessivo discreto livello di istruzione nel settore. Diverse<br />
multinazionali hanno aperto dei centri di ricerca in <strong>Romania</strong> ed IT incubators, impegnandosi<br />
in investimenti di notevole consistenza.<br />
Va ricordato, come il sistema di istruzione romeno sia riconosciuto essere tra i migliori in<br />
Europa per organizzazione ed indirizzo strutturale. Ne consegue che circa 5.000 nuovi<br />
laureati entrano ogni anno nel mondo del lavoro in tale settore. Se fino a 10 anni fa la<br />
maggior parte di loro lasciavano il paese per un lavoro migliore nell’Ovest dell’Europa o<br />
negli Stati Uniti, ora, secondo le statistiche la percentuale è molto più bassa ed inizia ad<br />
essere rilevante anche il fenomeno di “ritorno dei cervelli”. Infatti, va fatta menzione di<br />
come il governo romeno abbia investito circa 120.000 euro per la realizzazione di un brand<br />
del settore IT&C : “<strong>Romania</strong> IT. Creative Talent. Tecnical Excellence”. Tale brand potrà<br />
essere utilizzato da più di 9.000 società per i prodotti esportati. La creazione del brand<br />
romeno può essere una soluzione vincente per attrarre nuovi investimenti, comunque<br />
sempre di prevalenza continentale, garantendo il mantenimento di quell’auspicabile crescita<br />
annua di quasi il 50% complessivo del settore.<br />
Per quanto concerne invece i settori dell’ITC romeno di maggior interesse per gli investitori<br />
italiani, bisogna considerare che i principali settori in cui i paesi sviluppati realizzano con<br />
successo outsourcing in <strong>Romania</strong> sono anche le principali categorie dell'industria IT&C:<br />
- Business process (applicazioni per aziende, software, gestione dei documenti, sicurezza<br />
IT&C, risorse umane);<br />
- Comunicazioni (reti, trasmissioni dati, telecom. fisse e mobili, servizi Internet);<br />
- Attrezzatura digitale (computer, periferici, dispositivi per lo stoccaggio, multimedia,<br />
attrezzature elettroniche per il consumo);<br />
- Mercati verticali (servizi e applicazioni finanziari e bancari, dispositivi bancari, tecnica dei<br />
card, pubblica amministrazione, parchi tecnologici e centri di ricerca e sviluppo)’<br />
Come prospettiva futura, vanno sviluppati gli scambi tra le comunità di ingegneri IT&C<br />
romene e italiane, con partecipazione alle fiere specializzate in Italia (Milano, Padova,<br />
Vicenza, Bologna) e in <strong>Romania</strong> (CERF Bucuresti), per poter sviluppare i punti comuni<br />
d'interesse nel business per l'attuazione di progetti comuni, la costituzione di società miste,<br />
la realizzazione di investimenti italiani in <strong>Romania</strong>, l'accesso e l'utilizzo dei finanziamenti<br />
europei.<br />
Per riassumere i punti forti e le criticità del settore dell’ITC in <strong>Romania</strong>, presentiamo ora<br />
un’analisi swot relativa al settore in <strong>Romania</strong>.<br />
57<br />
2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI
Tabella 19. Analisi Swot del settore ITC in <strong>Romania</strong><br />
Punti forti Punti deboli<br />
Le risorse umane altamente qualificate,<br />
riconosciute a livello internazionale- 116<br />
università con 36 facoltà di Informatica.<br />
Presenza nel 1999 di 300.000 specialisti<br />
IT.<br />
Sistema d’insegnamento ben sviluppato,<br />
che produce circa 5.000 laureati nel<br />
settore IT ogni anno e circa 2.000 per i<br />
settori adiacenti<br />
Capacità di adeguamento rapido delle<br />
aziende alle tecnologie avanzate<br />
Recupero rapido degli investimenti di<br />
settore<br />
Il livello medio di stipendio degli specialisti<br />
IT è basso (in media pari a 503 dollari al<br />
mese) rispetto ai paesi sviluppati (dove i<br />
salari oscillano dai 4.000 ai 10.000 dollari<br />
al mese). Costi bassi, mobilità e flessibilità<br />
della forza lavoro.<br />
Produttività delle aziende ai livelli dei paesi<br />
industrializzati<br />
Contratti favorevoli e facilitazioni per la<br />
produzione (es. 3-5% per un impianto<br />
CTV)<br />
Abilità IT e linguistiche della forza lavoro,<br />
tecnologia avanzata, addetti motivati e con<br />
qualità imprenditoriali.<br />
Sviluppo dell’industria nei pressi dei centri<br />
universitari di Bucarest, Cluj, Iasi e<br />
Timisoara, distretti della forte industria di<br />
software, che conta 25.000 dipendenti.<br />
L’introduzione di soluzioni IT aumenta il<br />
valore delle organizzazioni<br />
La comunità CTI inizia ad avere<br />
“personalità”: aumenta il grado di<br />
58<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />
Sono stati elaborati programmi che non<br />
hanno avuto un controllo strategico (cause:<br />
sistemi di controllo inadeguati, pensiero<br />
convenzionale, paura del cambiamento,<br />
incapacità di assegnare risorse,<br />
mascheramento dei risultati sfavorevoli)<br />
Costi elevati per l’infrastruttura delle<br />
telecomunicazioni, bassa credibilità<br />
dell’ambiente business e situazione giuridica<br />
sulla proprietà intellettuale poco chiara.<br />
L’infrastruttura delle telecomunicazioni è<br />
ancora precaria per quanto concerne<br />
“l’ultimo chilometro” e richiederà grandi<br />
sforzi d’investimento per svilupparla.<br />
Il sistema dell’insegnamento peggiora a<br />
causa del mancato accesso alla tecnologia<br />
avanzata e della mancanza di insegnanti<br />
preparati nel settore IT.<br />
Tra i licei e le università romene, solo l’1% è<br />
presente su internet, sebbene<br />
l’insegnamento romeno vanti di una buona<br />
fama a livello internazionale<br />
Il livello di pirateria IT è del 70%<br />
Per il 62% degli organismi attivi nel settore<br />
delle vendite al dettaglio, delle<br />
telecomunicazioni, delle finanze e del<br />
settore pubblico, mancano le misure<br />
preventive per eventuali frodi informatiche.<br />
L’utilizzo precario, nel settore pubblico, del<br />
concetto di outsourcing per i servizi IT.<br />
Il costo della tecnologia è elevato a causa<br />
del numero ridotto di attori sul mercato<br />
interno e della loro provenienza (per gran<br />
parte stranieri)<br />
Risorse insufficienti di marketing per la<br />
creazione di brand.<br />
Mancanza d’integrazione nei sistemi
coinvolgimento da parte delle aziende IT,<br />
dei periti e delle associazioni professionali<br />
per lo sviluppo del settore IT in <strong>Romania</strong>.<br />
Costituzione del Ministero delle<br />
Comunicazioni e delle Tecnologie<br />
Informatiche, col ruolo di coordinatore del<br />
fattore base dello sviluppo del settore IT e<br />
del processo d’integrazione di progetti<br />
cross-settoriali.<br />
59<br />
2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI<br />
informatici<br />
Bassa credibilità della politica<br />
d’investimento statale verso aziende<br />
straniere e mancanza di risorse finanziarie<br />
necessarie alle imprese IT per l’inizio e lo<br />
svolgimento dei progetti.<br />
Apparizione dei servizi call-centers Mancanza di progetti IT locali<br />
Opportunità Minacce<br />
La tendenza manifestata a livello mondiale<br />
per costituire la società dell’informazione<br />
(elimina le distanze fra gli individui,<br />
diminuisce le differenze tecnologiche,<br />
sviluppo del digital divide)<br />
Richiesta immensa di circa 30.000<br />
specialisti del settore nei paesi sviluppati<br />
(accesso alla tecnologia avanzata, alcuni<br />
tra i residenti all’estero testimoniano l’alto<br />
livello di preparazione nel settore IT degli<br />
specialisti romeni<br />
Esistenza di diversi fondi internazionali<br />
dedicati alla istituzione della società<br />
Informativa nei paesi in via di sviluppo (es.<br />
USAID, UE, UNDP)<br />
Il progresso tecnologico autorizza la<br />
convergenza dei canali di comunicazione<br />
(televisione interattiva, i servizi di voce, le<br />
video-conferenze e le trasmissioni dati),<br />
che possono essere integrati in un unico<br />
canale di comunicazione.<br />
Grande bisogno di professionisti ecommerce<br />
Assistenza finanziaria per le PMI<br />
riguardante progetti e applicazioni di ecommerce.<br />
Tale iniziativa, patrocinata<br />
dalla Gran Bretagna, è prevista nel patto di<br />
stabilità per l’Europa del Sud-Est.<br />
Lo sviluppo del settore IT fa crescere la<br />
produttività di altri settori<br />
Sviluppo dei mercati globali di IT<br />
La crescita delle infrazioni attraverso mezzi<br />
elettronici diminuisce la fiducia degli utenti<br />
nell’uso di tali mezzi.<br />
La concorrenza esistente nel settore TCI in<br />
altri mercati<br />
Brain-drain degli specialisti IT all’estero,<br />
specialmente nei mercati statunitensi e<br />
canadesi, dovuta principalmente alla<br />
differenza di redditi.<br />
L’utilizzo delle infrastrutture alternative<br />
impone investimenti supplementari per gli<br />
operatori<br />
L’utilizzo delle infrastrutture alternative<br />
impone investimenti supplementari per gli<br />
operatori<br />
L’aumento dei disoccupati e delle aziende<br />
statali in fallimento, con difficoltà di trovare<br />
posti di lavoro
La costituzione, a livello ONU, dell’ICT Task<br />
Force, gruppo rappresentato anche dalla<br />
<strong>Romania</strong><br />
Prospettive nel mercato romeno dell’ebusiness,<br />
e-governance e nello sviluppo<br />
della società dell’informazione.<br />
Fonte: Elaborazione FINCO su dati ARIES, ANIS, ICE e del Ministero delle<br />
Telecomunicazioni<br />
2.4.2. La <strong>Romania</strong> come fornitore di servizi offshore<br />
L’industria software è cresciuta in modo esponenziale anche perché le grandi corporazioni<br />
utilizzano mano d’opera romena di alta qualifica per realizzare software in sistema offshore.<br />
L’industria di software ha pure essa uno sviluppo considerevole, in questo campo essendo<br />
operanti 4800 aziende. Nel settore di software e servizi connessi lavorano più di 35 000<br />
impiegati. I prodotti software e i servizi forniti sono valutati a quasi 200 milioni di euro<br />
annui.<br />
Questo è un segmento di mercato che occupa una proporzione significativa della mano<br />
d’opera specializzata in IT.<br />
L'acquisto recente, da parte della Microsoft, della tecnologia RAV, dalla GeCAD rappresenta<br />
l'opportunità migliore per la promozione dell'industria IT in <strong>Romania</strong>. L'acquisto ha attirato<br />
l'attenzione della comunità mondiale high-tech sulla <strong>Romania</strong>, dimostrando l'importanza<br />
dell'industria software romena, in generale, e degli specialisti romeni sul mercato<br />
internazionale della sicurezza dei dati, in particolare. In tal modo, si è creato un contesto<br />
favorevole per attirare nuovi investimenti in <strong>Romania</strong> e sono apparse opportunità per<br />
acquisti simili di tecnologia software in <strong>Romania</strong>.<br />
La carenza di servizi IT certificati, il defluire dei lavoratori IT, il livello di corruzione pone<br />
una serie di sfide ai managers delle risorse finanziarie per lo sviluppo di infrastrutture IT. I<br />
servizi IT in <strong>Romania</strong> stanno pero’ crescendo velocemente, riducendo progressivamente il<br />
divario tra sistema scolastico e numero di professionisti IT richiesti dal mercato: infatti sono<br />
circa 15.000 i professionisti IT ad alto valore aggiunto su un totale di 86.000 lavoratori<br />
impiegati nel settore. In ogni caso, un limitato numero di fornitori ha iniziato a fare ricorso<br />
ai vicini della <strong>Romania</strong>, in particolare alla Repubblica di Moldova (antica scuola sovietica di<br />
microchip) per reperire nuova forza lavoro, a riprova del fatto che la competizione tra i<br />
lavoratori qualificati si fa sempre più agguerrita.<br />
Stando alla documentazione pubblica dell’Associazione ANIS (Associazione Nazionale<br />
Industria Software), ci preme evidenziare quanto dichiarato dal recente Gartner, che<br />
analizza la possibilità d’insediamento di attività ITC in offshore in <strong>Romania</strong>, sulla base di<br />
criteri quali: lingua, supporto governativo, presenza e qualità della forza lavoro,<br />
infrastrutture ITC, sistema educativo, costi, maturità legale e globale e sicurezza della<br />
proprietà intellettuale.<br />
60<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
In considerazione del fatto che, come in ogni attività di outsourcing IT, i promotori dei<br />
servizi offshore necessitano di capacità linguistiche e di una forza lavoro qualificata in IT, va<br />
fatta menzione di come la <strong>Romania</strong> offra servizi IT mediante una forza lavoro qualificata e a<br />
basso costo. A livello nazionale, notiamo come:<br />
- Supporto governativo: la <strong>Romania</strong> abbia un Ministro per l’IT e un Agenzia per gli<br />
Investimenti Stranieri al fine di sostenere la crescita dell’industria IT. Le principali misure<br />
adottate dal governo per lo sviluppo dell’industria IT prevedono il consolidamento delle<br />
infrastrutture per l’informazione nazionale, l’accelerazione nella costruzione di una società<br />
dell’informazione e dell’educazione, lo sviluppo di progetti di formazione nel settore IT.<br />
Due sono le principali organizzazioni rappresentanti l’industria del software romena:<br />
l’Associazione dei Lavoratori delle Industrie del Software e dei Servizi che conta oltre 100<br />
membri e l’Associazione Romena per le Industrie dell’Elettronica e del Software, composta<br />
da ben 380 membri.<br />
Il governo romeno supporta l’industria IT e riceve agevolazioni dai programmi UE per<br />
sviluppare le infrastrutture del paese, incrementare le capacità IT di R&S, stabilire gli<br />
standard richiesti e favorire il tasso di afabetizzazione informatica e il contributo dell’IT al<br />
PIL che sta attorno all’8%.<br />
- Forza lavoro: in <strong>Romania</strong>, ogni anno, dei 30.000 giovani neolaureati, ogni anno circa<br />
8.000 ingegneri sono pronti per entrare nel mondo del lavoro dell’IT, negli altri settori<br />
tecnologici la forza lavoro ammonta a 134.000 persone. In relazione alla lingua parlata,<br />
va fatta menzione di come circa il 60% dei lavoratori romeni impiegati nell’industria IT<br />
parli inglese. Il numero È 5 volte più alto rispetto a quello registrato in Russia e 7 volte<br />
più alto rispetto all’India. Il romeno é la lingua ufficiale del paese, ma la maggior parte<br />
della popolazione romena parla diverse lingue straniere, quali inglese, francese, tedesco e<br />
italiano.<br />
- Infrastrutture ITC: le infrastrutture nelle telecomunicazioni in <strong>Romania</strong> supportano le<br />
richieste attuali dell’industria, ciononostante la penetrazione della linea fissa é ancora<br />
piuttosto limitata.<br />
- Sistema educativo: la <strong>Romania</strong> é conosciuta per la sua istruzione tecnica di alta qualità,<br />
le università più rinomate del paese nel settore in questione sono quelle di Timisoara e<br />
Bucarest, l’Accademia di Studi Economici di Bucarest e le università tecniche di Cluj-<br />
Napoca, Iasi e Craiova. Le principali fonti di ricerca della <strong>Romania</strong> sono le istituzioni<br />
educative dislocate nelle città di Bucarest, Cluj-Napoca, Iasi e Timisoara. Il programma di<br />
informatizzazione del sistema educativo é stato introdotto nel 2001 e punta ad offrire IT<br />
per supportare il sistema educativo. Corsi di gestione degli affari sono stati introdotti in<br />
collaborazione con istituzioni canadesi, francesi, inglesi e americane. L’Associazione per<br />
l’Informazione Tecnologica e delle Comunicazioni di <strong>Romania</strong> e il corpo nazionale che<br />
amministra le Patenti Europee del Computer hanno rilasciato oltre 75000 attestati e<br />
35000 licenze fino al 2007. Esistono 35 accreditati centri di valutazione ECDL e molte<br />
università hanno adottato l’ECDL come prova pratica di abilità informatica.<br />
- Costi: il costo per lo svolgimento di un’attività in <strong>Romania</strong> é piuttosto alto in relazione agli<br />
affitti degli uffici, ai trasporti e ai servizi di telecomunicazione. Il capitale locale é costoso,<br />
ma le aziende straniere in alcuni casi godono di esenzioni sulle tasse, in base<br />
all’ammontare dell’investimento fatto. Le imprese locali invece, sono afflitte da una<br />
tassazione del 46.9%. La migrazione di molti lavoratori e il calo della popolazione<br />
61<br />
2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI
62<br />
potrebbe attrarre immigrati provenienti da paesi come Albania, Moldova, Turchia e<br />
Ucraina.<br />
Maturità legale e globale: l’entrata della <strong>Romania</strong> nell’UE ha conferito al paese lo status di<br />
stato membro e allo stesso tempo obbligato il paese ad adottare le regole previste dalla<br />
comunità. La <strong>Romania</strong> oggi é un paese stabile, caratterizzato da un sistema giuridico che si<br />
sta adattando alla normativa UE, ma é ancora sovraccaricato in termini burocratici, dal<br />
momento che sono necessari tempi piuttosto lunghi per ottenere un permesso per iniziare<br />
un’attività economica e per capire le procedure nazionali e le leggi legate alla forza lavoro.<br />
La <strong>Romania</strong> si posiziona al 69° posto su 180 paesi rispetto all’Indice di Percezione della<br />
Corruzione per la Trasparenza Internazionale 2006. L’UE nel suo rapporto di luglio 2007<br />
riporta come problema ancora irrisolto in <strong>Romania</strong> la corruzione, tuttavia bisogna<br />
sottolineare la stipulazione di accordi bilaterali con 83 paesi e l’acquisizione dello status di<br />
membro dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, l’adozione di tutti i requisiti<br />
commerciali europei e internazionali.<br />
Sicurezza sulla proprietà intellettuale e privacy: nel 2004 la <strong>Romania</strong> ha adottato la<br />
direttiva UE 2002/58/CE sul trattamento dei dati personali e sulla privacy nel settore delle<br />
comunicazioni elettroniche. La <strong>Romania</strong> applica leggi severe per i crimini legati all’ecommerce<br />
e attraverso l’egida europea intende migliorare la situazione. Il tasso di pirateria<br />
del software rimane alto, pari al 69%. Miglioramenti negli standard sulla sicurezza della<br />
proprietà intellettuale e della privacy sono stati effettuati, ma il governo ritiene<br />
fondamentale l’inasprimento delle pene nei vari rami della giurisprudenza.<br />
2.4.3. Il cluster dell’ITC e dell’elettronica di Bucarest<br />
A Bucarest sono registrate 5.810 società operanti nel settore ITC, ovvero il 36% del totale e<br />
i lavoratori occupati nel settore in questione ammontano a 58.460, in termini percentuali si<br />
tratta del 58% del totale. Il fatturato invece i 5.26 miliardi di dolari, il 78% del totale).<br />
Questa concentrazione del settore in direzione di Bucarest riguarda solamente il settore dei<br />
servizi, infatti la produzione di harware è localizzata ad ovest del paese (Cluj-Napoca e<br />
Timisoara). Rispetto a questa distribuzione territoriale, va sottolinato che a Bucarest, Cluj-<br />
Napoca, Timisoara e Iasi si trovano anche le sedi di università e licei ad alto profilo<br />
informatico.<br />
Un primo cluster si è formato nel settore dei servizi Telecom, all’interno della capitale, dove<br />
sono concentrate le sedi degli operatori di telefonia, che coprono l’88% del fatturato del<br />
settore e il 72% del personale, mentre a debita distanza segue Giurgiu (Telemobil) con il<br />
2.8% e Bihor con 2.6%. In relazione al settore software e servizi, Bucarest, con il 64% del<br />
fatturato e il 48% di lavoratori impiegati nel settore è seguita da Cluj (5.3%), Timis (5%),<br />
Brasov, Iasi, Prahova e Sibiu. Per quanto riguarda invece la produzione di hardware,<br />
Bucarest realizza il 50% del fatturato, ma per quanto riguarda l’output, Timis occupa la<br />
prima posizione (5.3%), seguita da Bucarest (33%) e Bihor (16%). La distribuzione<br />
regionale dell’industria ITC è la seguente: la produzione di software e servizi viene<br />
localizzata a Bucarest (62%) e nelle regioni Ovest, Nord-Ovest e Centro (8%), mentre la<br />
produzione di hardware è concentrata nelle regioni ad Est e Nord-Ovest, ovvero il 58% del<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
totale e soltanto il 33% a Bucarest, ne consegue che un secondo cluster può essere<br />
identificare nella produzione di hardware.<br />
Nel settore di software e servizi IT si identificano due processi distinti di produzione: lo<br />
sviluppo di software in base ai terzi, sia per i clienti romeni che per quelli stranieri e lo<br />
svilupo di prodotti software standardizzati, come antivirus e soluzioni per la gestione della<br />
forza di vendita. Di queste solo alcune sono attive in uno dei due settori, le altre invece<br />
sono occupate in ambedue i settori. Le prime 10 imprese in termine di fatturato per il<br />
settore in questione contano circa il 7% del totale delle persone occupate e fatturano il 18%<br />
del volume d’affari totale.<br />
Gli operatori dei settori ITC, eletronica e elettrotecnica necessitano di innovazione dei<br />
prodotti e/o dei processi, infatti l’86% degli enti intervistati ritiene che ci siano aspetti che<br />
sottolineano questi bisogni e il resto degli intervistati invece, pari al 14%, afferma che sono<br />
presenti ma solo in piccola misura. Rispetto alla questione innovazione, 61% di loro<br />
cosidera che l’innovazione sarà un vantaggio nel futuro, al contrario il restante 30% ritiene<br />
che l’innovazione é un vantaggio del presente. Più dell’80% delle società intervistate ha<br />
suggerito che l’innovazione sia supportata da collaboratori esterni, ne consegue che le<br />
società sembrano non disporre di risorse interne sufficienti per soddisfare la domanda<br />
d’innovazione derivante dall’attività economica svolta. Secondo una scala gerarchica dei<br />
principali vantaggi competitivi, risulta che gli operatori del settore mettono al primo posto la<br />
qualità dei prodotti e dei servizi, a cui fanno seguito l’innovazione, i brevetti e le attività di<br />
RS, in quanto meno rilevanti. In relazione alle tipologie di innovazione, le società si<br />
concentrano soprattutto sull’innovazione dei prodotti, a scapito dell’innovazione in termini di<br />
management, marketing, distribuzione e organizzazione della produzione, ne consegue una<br />
interpretazione parziale del concetto stesso di innovazione.<br />
Circa il 90% delle società considerano lo sviluppo di nuovi prodotti sulla base delle esigenze<br />
dei clienti come l’obiettivo in relazione all’innovazione più importante da conseguire. Per<br />
giunta, oltre il 60% delle società considera prioritario il miglioramento dei prodotti in<br />
termini di qualità e allo stesso tempo l’ampliamento della gamma di prodotti esistenti.<br />
Queste considerazioni sono emerse nonostante oltre il 60% delle società, ricavi più del 51%<br />
del fatturato da prodotti svilupppati negli ultimi tre anni, di conseguenza non al passo con i<br />
tempi, perciò in coclusione, le società intervistate sembrano, per il momento, non mettere<br />
l’accento sullo sviluppo delle attività di marketing e di comuncazione con i clienti.<br />
I maggiori ostacoli allo sviluppo delle attività innovative all’interno delle società romene<br />
sono determinati in particolare da investimenti troppo alti in RS al fine di favorire lo<br />
sviluppo dell’innovazione interna, dai costi troppo alti delle soluzioni per l’innovazione<br />
promosse dall’esterno, da una debole collaborazione tra gli enti del settore It e da<br />
informazioni insufficienti sulle fonti di finanziamento.<br />
La mancanza di collaborazione con le altre società dei settori rilevanti viene evidenziata<br />
dalle risposte in relazione al grado di sviluppo delle attività di network per l’innovazione<br />
dell’industria del software, infatti il 62% delle aziende ritiene che le stesse siano presenti<br />
sul mercato solo in piccolo misura.<br />
63<br />
2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI
I servizi richiesti di solito alle organizzazioni aventi un ruolo di interfaccia nel settore<br />
dell’innovazione sono di informazione in relazione alle possibilità di finanziamento a<br />
sostegno di innovazioni e ricerca con partners al fine di portare a termine progetti comuni.<br />
Le università, gli istituti di ricerca, i consulenti, gli Innovation Relay Centres e Infratech,<br />
sono gli enti più noti di intermediazione per l’innovazione. Le collaborazioni più frequenti e<br />
di durata sono svolte con le università, i centri di ricerca, i fornitori di formazione, i<br />
consulenti e i IRC 4D (ARIES). I principali problemi evidenziati dalle aziende nella<br />
collaborazione coi principali fornitori di assistenza sono la comunicazione e la pubblicità<br />
limitata, ma anche le ridotte risorse finanziarie delle società.<br />
2.5. Il settore della meccatronica<br />
L’industria lavorativa di precisione, da cui fanno parte anche i settori industriali di<br />
meccanica fina, meccatronica e automatizzazioni, ha rappresentato nel XX-isimo secolo il<br />
motore dello sviluppo. Qualità, funzioni sempre più complesse, produttività del lavoro nei<br />
suoi settori di fabbricazione, crescita dell’informatica, delle applicazioni della fisica e della<br />
chimica, sono stati i fattori che hanno fatto crescere questo settore industriale, base della<br />
competitività. Il trasferimento dell’industria lavorativa di precisione in Corea, Giappone,<br />
Taiwan, Cina, Malta, Cipro e Irlanda, ha contribuito all’apparizione di nuovi centri di<br />
produzione moderni, per una concorrenza globale sempre maggiore, fattore che puo’<br />
determinare la nascita o la scomparsa di centri lavorativi tradizionali di precisione.<br />
La <strong>Romania</strong> ha avuto da sempre un’industria lavorativa di precisione abbastanza buona, e,<br />
pur non essendo nel top delle grandi forze industriali, era capace di assicurarsi in gran parte<br />
il necessario, da grande esportatore di motori elettrici, trasformatori, generatori e idroagregati,<br />
attrezzature complesse, attrezzature e impianti di comanda/controllo. Dopo il<br />
1990 però, la mancanza di investimenti ha portato a grandi cambiamenti in determinati<br />
settori.<br />
L`industria elettronica ed elettrotecnica romena realizza oltre 200.000 tipi di prodotti,<br />
utilizzando fabbriche/reparti/officine specializzate, lavorazioni, montaggio di materiali,<br />
procedimenti e tecnologie avanzate. Va fatta menzione dei contributi apportati dal settore<br />
elettronico ed elettrotecnico per la realizzazione di infrastrutture energetiche,<br />
d’informazione e comunicazione, di trasporto ferroviario e terrestre, nella costruzione di<br />
macchine, nel settore chimico e metallurgico. A partire dal 1990, il grado di utilizzo delle<br />
capacità di produzione dell`industria elettrotecnica ed elettronica è medio, si colloca alla<br />
fine del processo produttivo e varia dal 25% al 90 % in base ai sottosettori componentistici.<br />
Ad oggi, in <strong>Romania</strong> Il livello tecnologico È comunque da considerare insufficiente nel<br />
complesso, a causa di una dotazione convenzionale delle infrastrutture dalle performance<br />
medie (ad eccezione delle società neo-costituite e di alcune società tradizionali), il cui livello<br />
tecnologico È maggiore. Il grado di usura fisica delle attrezzature tecnologiche è, in media,<br />
molto alto, segnatamente ai produttori tradizionali – oltre il 50 %- visto che alcune<br />
attrezzature sono state acquistate prima del 1990. Il divario del livello tecnologico del<br />
settore, rispetto al livello mondiale, può essere stimato a circa 20 anni. In generale,<br />
l`industria elettronica ed elettrotecnica non È inquinante rispetto ad altri settori industriali.<br />
A parte i processi chimici di modifica delle proprietà fisico-meccaniche dei materiali e i<br />
64<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
procedimenti di iniezione di masse plastiche, in <strong>Romania</strong> va fatta attenzione solo ai processi<br />
tecnologici di fabbricazione di pile, accumulatori elettrici e cavi elettrici.<br />
In termini di potenziale innovativo, l’attività di ricerca scientifica, sviluppo ed innovazione<br />
tecnologica del settore si svolge nell’ambito di 15 istituti di ricerca principale. Benché il<br />
settore non sia esente dai problemi esistenti al livello dell’economia (deficit di risorse<br />
finanziarie, management e di know-how), in generale possiamo considerare che esso abbia<br />
conosciuto dei parametri positivi, tutti i sottogruppi segnando una crescita importante sia<br />
per la produzione industriale che per le esportazioni.<br />
Il livello della domanda di prodotti elettronici ed elettrotecnici in <strong>Romania</strong> sul mercato<br />
esterno Èstato superiore a 2000 miliardi di dollari USD. I prodotti si dirigono<br />
prevalentemente verso i mercati statunitensi, giapponese ed europei. Oltre l`80 % delle<br />
esportazioni del settore si dirige verso i mercati di Germania, Francia, Italia e Olanda.<br />
L’Italia è a tutt’oggi tra i primi fornitori della <strong>Romania</strong>, accanto a Germania, Russia, Francia.<br />
In <strong>Romania</strong>, i riferimenti di settore sono la Federazione ANIE (fra cui CSI -componenti<br />
elettrici, AICE - per i cavi e conduttori, ANCISS -sicurezza e automazione, ASTREN e ASDE -<br />
per la trasformazione e distribuzione di energia). Se l’industria elettronica romena si<br />
presenta come un’industria che si sta sviluppando, l’industria elettrotecnica ha raggiunto<br />
una certa maturità usufruendo degli impulsi di sviluppo delle nuove tecnologie.<br />
L’industria lavorativa di precisione di <strong>Romania</strong> si attesta oggi a un livello basso-medio per il<br />
settore “Attrezzature Elettriche e Ottiche”. All’interno di questo settore però, sono presenti<br />
anche aree di produzione in cui il livello delle performance è comparabile a quello dei paesi<br />
sviluppati, come per le macchine elettriche, idro-agregati, trasformatori, cavi e cavi auto,<br />
attrezzature per telecomunicazioni, strumenti ottici.<br />
Nel complesso, l’industria lavorativa di precisione romena detiene una quota bassa nella<br />
produzione di attrezzature per ufficio, computer e media nel settore delle attrezzature<br />
elettriche e ottiche e delle attrezzature medicali, strumenti di precisione e ottici.<br />
Nel campo dei prodotti quali radio, TV, attrezzature e macchinari di comunicazione, la<br />
<strong>Romania</strong> ha una quota ridotta per le componenti elettroniche, e media in relazione alla<br />
produzione di macchine per radio, TV, telefonia e telegrafia.<br />
Le tendenze notate nell’UE 25, relative alla specializzazione o alla scelta di rinunciare a certi<br />
settori in cui altri paesi si sono specializzati, si sentono ora anche in <strong>Romania</strong>. Tale<br />
situazione È conseguenza delle dinamiche settoriali nei mercati stranieri e della forte<br />
riduzione della domanda sul mercato romeno, che alla fine ha portato alla rinuncia di certe<br />
linee di produzione, tra cui: attrezzature mediche, computer, attrezzature di<br />
automatizzazione, componenti.<br />
La scelta relativa a una concentrazione dell’industria lavorativa di precisione romena verso<br />
la produzione di beni quali le macchine e gli apparecchi elettrici, trasformatori, cavi,<br />
accumulatori, corpi di luce, è dovutta sia dalla tradizione industriale degli ultimi lustri che<br />
dalla percentuale alta del valore aggiunto che caratterizza tali prodotti. Nel complesso, il<br />
65<br />
2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI
gruppo contribuisce con il 39.5% al valore aggiunto del settore delle “Attrezzature Elettriche<br />
e Ottiche”.<br />
In conclusione, la principale produzione dell’industria lavorativa di precisione romena<br />
proviene da un settore in cui 16 paesi su 25 dell’UE 25 producono molto di più (l’esempio<br />
della Germania che produce beni per un valore pari a 83,255 miliardi di euro, rispetto alla<br />
produzione della <strong>Romania</strong>, pari a 801 milioni di euro), paesi con cui la <strong>Romania</strong> si sta<br />
confrontando sui mercati internazionali. In considerazione del fatto che l’industria lavorativa<br />
di precisione di <strong>Romania</strong> verte ancora in una situazione in cui il valore aggiunto e la<br />
produttività non registrano gli stessi valori ridicati come negli altri settori, è assolutamente<br />
necessario che in questo settore industriale si cerchino nuove direzioni nella produzione, in<br />
modo da accrescere valore aggiunto e produttività e diminuire i costi del personale.<br />
Le tendenze registrate oggi a livello globale dimostrano che i valori aggiunti più alti<br />
risultano dagli spostamenti dell’orientamento industriale dal prodotto verso il sistema.<br />
Invece, la tendenza del settore dei prodotti è quella di concentrare la produzione in alcuni<br />
paesi forti dal punto di vista economico, con le risorse finanziarie tali da modernizzare<br />
sempre il processo di produzione e mantenersi competitivi sui mercati. Essere competitivo<br />
nel settore richiede infatti continui investimenti, che pochi paesi, come la <strong>Romania</strong>, possono<br />
permettersi.<br />
Dunque, la <strong>Romania</strong> deve trovare altre soluzioni per essere competitivo, per un livello<br />
razionale di investimenti. Si dovrebbe puntare allo sviluppo di prodotti complessi con<br />
componenti ITC, nuovi fonti di energia, micro-macchine elettriche e attrezzature speciali<br />
possono costituire le soluzioni con cui l’industria di precisione romena può realizzare un<br />
proprio “brand”.<br />
Negli ultimi anni, gli economisti europei hanno proposto lo spostamento di alcune<br />
produzioni labour intensive verso nuovi paesi membri, dove i costi salariali erano spesso<br />
minori rispetto agli stati UE. In ottica delocalizzativa, fa fatta menzione di come la <strong>Romania</strong><br />
non rappresenti altro che una “medicina”, una facile soluzione a breve termine di certe<br />
difficoltà, ma con conseguenze negative, simili con quelle dall’industria tessile, dove la<br />
produzione in sistema lohn ha distrutto, nei paesi da cui Èpartito il flusso delocalizzativo,<br />
tutta l’industria orizzontale.<br />
Con la politica a favore dell’innovazione della Dichiarazione di Lisbona, per una sempre<br />
maggiore competitività dell’economia europea, il ruolo dello stato è quello di dare impulso<br />
alle imprese a favore della ricerca, stanziando somme importanti per creare fondi di rischio,<br />
dando supporto a nuove imprese innovative, riducendo le tasse alle imprese dai risultati<br />
prodotti dall’high-tech e promuovendo la formazione di capitali a carattere pubblico-privato,<br />
atti a generare nuovi investimenti.<br />
Purtroppo, l’industria lavorativa di precisione romena non ha beneficiato da parte dello stato<br />
di un sostegno adatto, con la conseguenza della chiusura o della riduzione delle attività di<br />
alcune imprese che godevano di un livello tecnologico medio-alto. Tra queste, sono state<br />
dismesse: Automatica, FEA, Fabbrica di Computer, Eletronica, Electrotehnica, Electroputere<br />
Craiova, tutte nel settore delle attrezzature energetiche e dell’industria estrattiva, e la IPRS,<br />
66<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
nel settore delle componenti elettroniche. Dei gruppi che sono rimasti operativi nel settore<br />
della meccatronica e della robotica in <strong>Romania</strong>, quasi tutte non godono delle facilitazioni<br />
presenti in altri paesi UE: la loro principale preoccupazione sembra essere il presente,<br />
mentre il futuro è trascurato.<br />
Un tempo, il collegamento tra le imprese e il gruppo di ricercatori era molto stretto,<br />
situazione che permetteva la realizzazione di lavori di grande valore scientifico ed<br />
economico (attrezzature di perforazione e piattaforme marine, attrezzature di<br />
automatizzazione di processi, trazione elettrica e attrezzature marittime). Oggi invece, il<br />
link tra ricercatori e imprese è totalmente inadatto a rispondere alle richieste del mercato.<br />
Si potrebbe dire che la ricerca non risponde alle esigenze dell’industria lavorativa di<br />
precisione romena, mentre l’industria non sa come le potrebbe essere utile alla ricerca<br />
romena.<br />
In conclusione, l’industria lavorativa di precisione romena si sta sviluppando in maniera<br />
“teaching-doing”, cioè senza un piano ben determinato, ma a caso, senza beneficiare di un<br />
supporto tecnico da parte del settore della ricerca.<br />
Lo stato romeno deve creare un framework consono per strumenti finanziari o legislativi che<br />
assicurino lo sviluppo del settore dell’industria lavorativa di precisione, che attraverso<br />
produttività e valore aggiunto costituisca uno dei settori base dello sviluppo degli altri<br />
settori economici e sociali.<br />
Sebbene le unità romene dell’industria di precisione abbiano da tempo ridotto le proprie<br />
dimensioni per diventare più flessibili, alcune di loro sono diventate PMI, sebbene poche<br />
siano operative nel settore della ricerca. Nei paesi membri UE invece, unità di piccole e<br />
medie dimensioni rappresentano un segmento importante dal punto di vista delle soluzioni<br />
di problemi di alta tecnicità. Le PMI High-Tech godono di un’attenzione particolare da parte<br />
dello stato romeno. In <strong>Romania</strong>, le PMI High-Tech sono poche, la maggior parte di loro<br />
provengono da divisioni varie e scissioni di unità di ricerca.<br />
Il successo registrato di alcune di esse - ICPE SAERP, ICPE ACTEL, INDA-Craiova, HERBING<br />
SA, TOTAL ELECTRIC - rappresenta un impulso per lo stato, che dovrebbe sostenere<br />
maggiormente questo tipo di istituzione.<br />
L’industria della meccanica fina, della meccatronica e delle automatizzazioni industriali<br />
consta piu’ di 4.000 operatori economici nella realizzazione dei prodotti, di tecnologie e<br />
servizi di profilo. Il settore dell’industria lavorativa di precisione rappresenta per l’industria<br />
romena un settore competitivo, con possibilità reali di sviluppo e di profitto. Al momento, la<br />
domanda per il settore è ferma se non anche in calo, a causa della mancanza d’investimenti<br />
e per la diminuzione del potere d’acquisto. L’offerta, invece, registra una certa crescita e<br />
una diversificazione maggiore, a seguito da un lato dell’entrata sul mercato romeno di<br />
prodotti provenienti da aziende specializzate e conosciute a livello mondiale e, dall’altro,<br />
dalla reperibilità di beni strumentali provenienti dai paesi asiatici, in sistema dumping.<br />
Il settore della meccatronica si propone di assicurare una crescita economica su base<br />
annuale, incentrata sull’incremento degli investimenti a mezzo della partecipazione del<br />
67<br />
2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI
capitale nazionale e in virtu’ di investimenti stranieri. Un altro obiettivo è quello di<br />
promuovere politiche di integrazione e standardizzazione dei meccanismi UE e con l’acquis<br />
comunitario, in relazione alla ri-tecnologizzazione del settore con potenziale competitivo<br />
basato sulla tecnologia dell’informazione. Si cercano inoltre nuovi comparti mono-industriali<br />
di nicchia.<br />
Per il periodo 2006-2008, le quote dei sottosettori dell’industria di meccanica fina, della<br />
meccatronica e delle automatizzazioni, relative all’export, per tipo di prodotto, sono state:<br />
- Attrezzature di misura e controllo dei processi industriali: 5.38%;<br />
- Macchine e strumenti di misura, verifica e controllo: 14.6%;<br />
- Macchine e apparecchi elettrodomestici: 39.2%;<br />
- Apparecchi non-elettrici di uso domestico: 5.1%.<br />
- Utensili manuali: 2.79%;<br />
- Macchine e strumenti medicali: 2.35%;<br />
- Apparecchi e strumenti ottici e fotografici: 1.26%;<br />
- Utensili per taglio e uso domestico: 0.33%;<br />
- Orologeria: 0.01%.<br />
Nel periodo 2005-2008, le politiche economiche per l’industria lavorativa di precisione<br />
hanno puntato alle seguenti priorità:<br />
- Modernizzare l’ambiente d’affari, diversificare i servizi bancari, ridurre la fiscalità;<br />
- Fare in modo che l’industria di profilo collabori a diversi progetti europei;<br />
- Fare in modo che la ricerca e lo sviluppo di settore si allinei a strutture di tipo europeo.<br />
Le direzioni strategiche settoriali necessarie in <strong>Romania</strong> sono le seguenti:<br />
- Le produttività e i valori aggiunti ottenuti nella produzione di beni come le<br />
apparecchiature mediche, gli strumenti di precisioni, i dispositivi ottici (attrezzature<br />
mediche, di chirurgia e ortopediche; strumenti di misurazione e controllo e sistemi di<br />
navigazione; attrezzature di controllo industriale; produzione di strumenti ottici e<br />
fotografici; produzione di orologi), benche siano già alte, devono registrare una crescita<br />
sostenuta negli anni a venire.<br />
- Equilibro della bilancia export-import (che è ancora negativa)<br />
- Sviluppo a breve di nicchie di produzione che presuppongano l’ottenimento di valori<br />
aggiunti più alti.<br />
Di conseguenza, si stima che<br />
- La competitività diventerà fattore determinanto nel processo di crescita economica<br />
- L’export di prodotti high-tech ad alto valore aggiunto diventerà uno dei maggiori elementi<br />
di stimolo alla crescita del PIL nazionale;<br />
- Le infrastrutture del settore per la ricerca, l’innovazione e il trasfer tecnologico verranno<br />
ammodernate.<br />
68<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Come obiettivi derivati di sviluppo, s’intende anche sostenere la RS applicata, in modo da<br />
trasferire la tecnologia verso le industrie e creare e organizzare cluster industriali e<br />
scientifici. Si tenta inoltre lo sviluppo del mercato interno, come principale smercio per la<br />
produzione locale, a mezzo della crescita della concorrenza e d’accesso degli operatori<br />
autoctoni agli acquisti pubblici. Un altro obiettivo è creare le condizioni di un funzionamento<br />
efficiente per gli agenti economici del settore industriale di profilo e di un ambiente<br />
attrattivo per affari e cooperazioni, sia a livello nazionale che internazionale.<br />
Nella strategia a breve e medio termine, 2006-2008, la maggior parte degli<br />
ammodernamenti tecnologici riguardano il miglioramento della qualità dei prodotti a mezzo<br />
di procedimenti high tech simili a quelli europei/internazionali. I costi globali relativi alle<br />
ristrutturazioni e agli ammodernamenti delle capacità di produzione sono stati pari, per il<br />
periodo 2006-2008 a circa 160 milioni di euro, di cui circa 38 milioni da fonti proprie e 122<br />
milioni da fonti terze.<br />
Il settore industriale della meccanica fina, della meccatronica e delle automatismi industriali<br />
Èimportante perché assicura macchinari, sistemi e attrezzature per:<br />
- Tutti i settori industriali (costruzioni di macchine, trasporti, metallurgia, chimica, energia)<br />
- Industria alimentare, agricoltura, medicina e industria farmaceutica<br />
- Industria degli elettrodomestici.<br />
Gli orientamenti di questo settore sono stati identificati attraverso la competitività e alle<br />
performance, a mezzo dello sviluppo della produzione ad alto valore aggiunto. Il tutto<br />
potrebbe portare a notevoli sviluppi, sia a livello orizzontale che verticale, per<br />
l’infrastruttura dell’industria di lavorazione, per l’infrastruttura informazionale, nelle<br />
comunicazioni dei moderni processi industriali ed economici, energetici, sanitari.<br />
A livello del settore, le preoccupazioni riguardano invece : il consolidamento e lo sviluppo<br />
delle strutture produttive ad alta efficienza, la crescita della capacità concorrenziale,<br />
aumentare le esportazioni di prodotti e servizi.<br />
Sebbene sia presentato come un settore importante per l’industria romena, il potenziale<br />
della meccatronica non è stato valutato in modo approfondito per una maggiore<br />
competitività, per ottimizzare le attività specifiche e sviluppare un ambiente collaborativo.<br />
L’obiettivo UE, lanciato a Lisbona (2000) è stato quello di diventare in dieci anni la più<br />
competitiva e dinamica “economia basata sulla conoscenza” del mondo. Il ruolo di generare<br />
conoscenze attraverso la ricerca dunque è essenziale.<br />
L’UE offre alla <strong>Romania</strong>, come a tutti gli altri paesi, la chance di promuovere il trasferimento<br />
tecnologico a livello regionale e di beneficiare dei finanziamenti per progetti di ricerca<br />
realizzati in collaborazione con enti stranieri. La <strong>Romania</strong>, invece, deve dimostrare solo di<br />
essere competitiva in tutti i comparti dell’industria di precisione e in tutti i settore ad alto<br />
valore aggiunto, come la meccanica fina.<br />
69<br />
2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI
Sempre come applicazione meccatronica, va fatta menzione di come l’industria<br />
automobilistica e delle componenti auto stia diventando il motore dell’economia romena.<br />
La <strong>Romania</strong> sta diventando il principale perno manifatturiero per l’industria automobilistica<br />
dell’Europa Centrale ed Orientale dopo l’acquisizione Ford dello stabilimento automobilistico<br />
Daewoo di Craiova, avvenuta nel 2007.<br />
Il fatturato dell’industria auto nazionale supererà, nel 2010, il livello di 10 miliardi di euro,<br />
in seguito all’entrata sul mercato del costruttore americano Ford, assieme ai suoi fornitori. I<br />
due costruttori presenti sul mercato locale, insieme ai produttori di componenti, hanno<br />
registrato nel 2007 un fatturato di 7.2 miliardi di euro, con un aumento del 10% rispetto a<br />
5.6 miliardi di euro registrati nel 2006. Stando alle dichiarazioni della ACAROM, l’ export<br />
dell’industria romena nel settore È arrivato a 1,7 miliardi di euro.<br />
Nei primi sette mesi del 2008 sono stati prodotti in <strong>Romania</strong> oltre 161000 veicoli, il 12.2%<br />
in più rispetto allo stesso periodo del 2007, di cui 151000 erano automobili.<br />
Stando all’Associazione Nazionale dei Produttori del settore automotive, l’APIA, la<br />
produzione di autoveicoli è cresciuta l’anno scorso del 13.2%, di 41.712 unità, con 234.103<br />
autoveicoli (registrando un incremento del 16.1% rispetto al 2006) e 7.599 veicoli<br />
commerciali (con una riduzione dle 36.3%). Nei primi sette mesi dell’anno in corso sono<br />
state fabbricate in <strong>Romania</strong> 161.000 auto, in crescita del 12.25 rispetto al periodo simile del<br />
2007.<br />
Le vendite di autoveicoli sono cresciute del 25.7% rispetto all’anno precedente, toccando le<br />
236808 unità nei primi otto mesi del 2007. La vendita di camion di oltre 18 tonnellate é<br />
aumentata improvvisamente del 140% di anno in anno, mentre il segmento dei camion tra i<br />
6-18 tonnellate ha visto una crescita del 71%. La crescita delle vendite é stata invece molto<br />
più modesta per i veicoli commerciali con un peso al di sotto delle 3.5 tonnellate e per quelli<br />
tra le 3.5-6 tonnellate, rispettivamente del 14% e del 2%.<br />
Entro il 2012 le vendite dovrebbero essere superiori del 55% rispetto ai livelli registrati nel<br />
2007, con le vendite per le automobili oltre il 52.4% e quelle dei veicoli commerciali del<br />
69.2%. Il fattore determinante per la crescita sarà il segmento degli HCV, la cui crescita<br />
stimata supera il 156% (39653 unità) e il settore degli autobus, per cui si prevede un<br />
aumento del 146%, ovvero di 9287 unità, grazie alla rapida crescita del trasporto<br />
passeggeri e allo stesso tempo del turismo.<br />
Dall’altra parte, John Fleming, presidente di Ford Europa, ha annunciato recentemente che<br />
la Ford produrrerà nel 2012, a Craiova, 300.000 veicoli e 300.000 motori l’anno. Nel 2009,<br />
il costruttore americano comincierà a produrre a Craiova il modello Transit Connect, e ogni<br />
2 anni la gamma si estenderà con un altro nuovo modello. La Renault investirà 300 milioni<br />
di euro nell’ex fabbrica Dacia Pitesti, entro il 2009, per la crescita della capacità annuale di<br />
produzione, arrivando a 400.000 unità e per le attività di ricerca e sviluppo del modello<br />
Logan. La fabbrica di Pitesti ha attualmente una capacità di produzione di 350.000 unità<br />
all’anno. Il fatturato accumulato dalla più grande casa automobilistica del paese,<br />
Automobile Dacia, con il contributo dei produttori di componenti per auto di tutta <strong>Romania</strong>,<br />
70<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
supererà gli 8.5 milioni di euro nel 2008, circa il 20% più rispetto all’anno precedente,<br />
stando a quanto dichiarato dal Vice Presidente di Automobile Dacia, Constantin Stroe.<br />
L’importanza del settore automobilistico, che dal 2004 ad oggi Èin costante crescita, non<br />
sembra essere rivestita solo dal ruolo economico che tale settore può rappresentare nella<br />
bilancia commerciale, ma anche come motore per l’evoluzione tecnologica di altri settori<br />
industriali. L’introduzione di nuove tecnologie di produzione e la formazione dei lavoratori<br />
sta avendo effetti benefici su tutto il settore industriale romeno. Si stima che la produzione<br />
nazionale di autoveicoli e sotto-assemblaggi arriverà a circa 6 miliardi di euro a fine 2008.<br />
Attualmente, il mercato auto romeno occupa il secondo posto nella regione, dopo la Polonia<br />
(che ha un numero doppio di abitanti rispetto alla <strong>Romania</strong>) e prima dell’Ungheria.<br />
In <strong>Romania</strong> la presenza di vantaggi, come: basso costo della forza lavoro, personale<br />
qualificato, posizione geografica favorevole e sistema industriale in crescita, rendono le<br />
componenti auto ancora competitive sul mercato globale. I fattori tenuti in considerazione<br />
sono i seguenti:<br />
- Investimenti stranieri con conoscenze innovative;<br />
- Crediti interni attrattivi per la capitalizzazione;<br />
- Formazione del personale e gestione;<br />
- Miglioramento dei costi logistici, L’uso di mezzi effettivi per la promozione manifatturiera<br />
delle componenti auto all’interno della <strong>Romania</strong> e sul mercato internazionale;<br />
- Creazione di premesse per formare una nuova offerta in termini di qualità delle<br />
componenti, servendosi di esperti con competenze tecnologiche.<br />
Il programma Logan del gruppo Renault e i vantaggi derivanti dal posizionamento nei pressi<br />
di una area geografica in cui si trova un polo manifatturiero nell’ambito automobilistico<br />
(Pitesti, Slatina, Craiova), vero cluster territoriale dell’indistria automotive di <strong>Romania</strong>,<br />
rappresenta per il paese una sfida e un’opportunità in termini di ammodernamento<br />
dell’industria delle componenti auto.<br />
Tabella 20. Valore del mercato delle componenti auto in <strong>Romania</strong><br />
Valore 2007 7,2 mld. euro<br />
Valore stimato nel 2008 8,5 mld. euro<br />
Valore stimato nel 2010 10 mld. euro<br />
Produttori auto attivi in <strong>Romania</strong> nel 2009 Dacia, Ford<br />
Produttori di componenti auto Pirelli, Continental, Michellin, INA-<br />
Schaeffler, Hutchinson, Trelleborg<br />
Automotive, Marquardt Schaltsysteme,<br />
Brose, Calsonic Kansei, HTP High Tech<br />
Plastics, Schneider&Oechsler International,<br />
Honeywell o Takata-Petri<br />
Export nel 2007 1,7 miliardi di euro<br />
71<br />
2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI
Fonte: Camera di Commercio di <strong>Romania</strong>, dati primo semestre 2008.<br />
Le macchine e gli equipaggiamenti elettrico-meccanici si sono collocati al primo posto nel<br />
top delle merci esportate, registrando per la prima volta un trend migliore di quello del<br />
tessile romeno. I prodotti con le maggiori crescite all’import sono stati quelli tecnologici,<br />
segno che nell’industria romena continuano i processi di ammodernamento.<br />
Secondo l’Associazione dei Produttori ed Importatori di Automobili (APIA), la crescita<br />
spettacolare del mercato auto e componentistica in <strong>Romania</strong>, È stata determinata da 4<br />
fattori maggiori, che hanno interagito a partire dalla fine del 2004 ad oggi. L’apprezzamento<br />
del RON rispetto all’euro, che per qualche mese è stato pari al 15%, ha creato vantaggi per<br />
chi ha comprato un auto in euro ma ha pagato in RON. I discount promozionali, in alcuni<br />
casi pari al 25%, il premio di rottamazione per le auto più vecchie di 12 anni e la<br />
moltiplicazione delle offerte di finanziamento hanno incentivato il romeno all’acquisto di<br />
un’auto nuova. Inoltre, il passaggio alla quota unica di tassazione del 16%, ha causato una<br />
conseguenza psicologica, e una finanziaria, orientando il surplus di risorse verso il<br />
pagamento delle rate per l’acquisto di un veicolo. Anche il mercato degli autoveicoli<br />
commerciali ha registrato una crescita di oltre il 13% e quello dei pullman e pulmini del<br />
37%. Le vendite di autovetture diesel hanno registrato una riduzione rispetto al 2004, dal<br />
28% al 24% del totale, con oltre 61.000 unità.<br />
II trend ascendente del mercato dell'auto in <strong>Romania</strong> sta superando ogni aspettativa. A<br />
parte Austria (-7%) e Finlandia (-2,1%) tutti gli altri stati dell’area Euro hanno messo a<br />
segno risultati positive nel settore dell’automotive. Tra i nuovi mercati, nel primo semstre<br />
2008 hanno dato i risultati migliori la Polonia (+ 28,2%), <strong>Romania</strong> (+46 %) e Lituania<br />
(+64%).<br />
Il piu’ alto ritmo di crescita a livello nazionale È stato registrato dalle esportazioni di mezzi<br />
di trasporto (+54,2%), con 720,3 milioni di euro ed un peso specifico dell’8,9% del totale<br />
esportato. Con il 23,6% del totale, le importazioni di macchinari e dispositivi meccanici<br />
hanno registrato un aumento del 30,7%, fino a 2,7 miliardi di euro. Anche le importazioni di<br />
mezzi e materiali di trasporto sono aumentate del 27,3%, fino a 1,149 miliardi di euro,<br />
equivalente al 10% del totale importato.<br />
Il settore delle componenti per automobili si concentra in <strong>Romania</strong> quasi esclusivamente su<br />
3 aspetti di base: costi, qualità e tempo impiegato.<br />
Se nell’Europa occidentale sono presenti fabbriche che chiudono e intere produzioni che<br />
vengono trasferite in paesi con manodopera più a buon mercato, la <strong>Romania</strong> rappresenta<br />
un eldorado soprattutto per le case statunitensi e asiatiche, che in quest’area vedono ottime<br />
opportunità per far crescere il loro business. La strategia è sempre la stessa, produrre<br />
prodotti di massa, di qualità medio bassa ma a prezzi che possono arrivare al 40% dei<br />
prezzi degli altri produttori.<br />
L’export delle componenti auto, tenendo presenti gli obiettivi perseguiti a livello nazionale e<br />
aziendale, sta diventando progressivamente un supporto strategico allo sviluppo<br />
dell’industria automobilistica in un paese piuttosto che in un altro. Tale sviluppo strategico<br />
72<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
dell’industria delle principali componenti auto in <strong>Romania</strong> si basa sull’uso di opportunità<br />
derivanti dal programma Logan promosso dal gruppo Renault per la Dacia.<br />
Attualmente l’industria dell’elettrotecnica, dell’elettronica e della multimeccanica, conta<br />
complessivamente oltre 14.000 aziende e il tasso di sviluppo delle nuove imprese mostra un<br />
trend ancora più dinamico per l’industria elettronica, in particolare per il settore dei servizi<br />
informatici. Tutte le unità del settore sono private, salvo la SC Electroputere SA di Craiova,<br />
che per il 62% é di proprietà dello stato e per il 38% privata. Nell’ultimo periodo, tutti i<br />
gruppi hanno registrato un incremento della produzione industriale, tanto che nel<br />
complesso la crescita é stata di circa il 150%.<br />
Oggi, il segmento dell’informazione tecnologica e quello della produzione elettrotecnica,<br />
rappresenta l’80% dell’intero settore produttivo, rispetto al 28% del 1990.<br />
In <strong>Romania</strong>, i maggiori vantaggi rappresentati dal settore in questione, sono:<br />
- Una tradizione ed esperienza di alcuni agenti economici nel settore in questione;<br />
- Risorse umane con buone qualifiche ed esperienza;<br />
- Un maggior valore aggiunto rispetto ad altri settori dell’industria manifatturiera;<br />
- L’industria elettro-tecnica romena é comparabile a quella del resto dell’UE;<br />
- Alto livello di privatizzazione del settore, che garantisce le condizioni ideali per migliorare<br />
la gestione e gli indicatori di efficienza;<br />
- Esistenza di alcune materie prime;<br />
- Esistenza di alcuni spazi industriali multi-funzionali e ben preservati, che potrebbero<br />
diventare le basi per un ulteriore sviluppo;<br />
- La presenza di prospettive di sviluppo per il mercato interno e straniero.<br />
Nel complesso, il mercato romeno dell’elettrotecnica, dell’elettronica, delle componenti<br />
meccaniche e degli apparecchi e dispositivi domestici é stimato attorno ai 3 milioni di<br />
dollari, pari allo 0.15% del volume del mercato mondiale. Al di la di questo, il mercato<br />
dell’elettronica sta superando il 50% del totale, mostrando un tasso di crescita sempre più<br />
dinamico. Al contrario, il mercato della multimeccanica sta crescendo molto più lentamente<br />
e quello dell’elettro-tecnica sta subendo una leggera flessione, provocando una stagnazione<br />
generale dell’intero settore.<br />
73<br />
2. I SETTORI INDUSTRIALI E TECNOLOGICI
3. Attività di R&S nei principali settori tecnologici<br />
3.1. Il settore agroalimentare<br />
Il finanziamento pubblico del Ministero dell’Educazione e della Ricerca di <strong>Romania</strong> agli<br />
Istituti di Ricerca nazionali è calato, dal 1990 al 2002, dell’85%, passando da 30 milioni di<br />
dollari a 4,3 milioni di dollari. In <strong>Romania</strong>, il numero dei ricercatori è diminuito del 53%,<br />
mentre il numero degli Istituti pubblici di ricerca ha registrato, di conseguenza, un calo del<br />
20%. I principali punti deboli del sistema di ricerca attualmente operativo in <strong>Romania</strong> sono<br />
così riassunti:<br />
- Le risorse finanziarie per i progetti sono molto limitate;<br />
- Il provvisorio quadro legislativo ha influenzato in modo negativo l’innovazione e la scelta<br />
di decisioni strategiche;<br />
- I risultati delle ricerche sperimentali necessitano di tempi di reazione nel mercato<br />
agroalimentare piuttosto lunghi;<br />
- Il collegamento tra produttori, la comunità scientifica e gli enti decisionali è quasi<br />
inesistente;<br />
- Il monitoraggio, la ricerca e la valutazione dei risultati sperimentali nel settore agricolo è<br />
di diffide valutazione, visto che gli operatori di settore non sono implicati;<br />
- L’ordine professionale dei ricercatori nel dominio agricolo manca di stimoli innovativi e<br />
registra solo un 15% di ricercatori al di sotto dei 30 anni.<br />
- La scarsa capacità attrattiva nel settore della ricerca dei fondi dei programmi<br />
internazionali (PHARE, Banca Mondiale, FAO).<br />
Va però fatta menzione dell’operatività del progetto MAKIS della Banca Mondiale,<br />
programma che sostiene la ricerca agricola in priorità quali il finanziamento<br />
dell’implementazione dei programmi e delle attività di ricerca (compresa la riabilitazione<br />
delle strutture di ricerca implicate) e l’offerta di collaborazioni per cinque centri di ricerca<br />
selezionati, valutati per grado di eccellenza, per relazioni con i clienti e per grado di<br />
performance. La componente relativa alla ricerca è la componente più rilevante del progetto<br />
MAKIS, il cui obiettivo, in linea con l’Unione europea, mira al rafforzamento delle capacità<br />
del sistema nazionale di ricerca agricola in relazione alle esigenze dei subsettori<br />
agroalimentari.<br />
Tabella 21. I dipartimenti delle università di ricerca agroalimentare<br />
Facoltà Dati di contatto (settembre 2008)<br />
Facoltà di Economia Agroalimentare e<br />
Ambientale, Accademia di Studi Economici,<br />
Bucarest<br />
74<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />
Str. Mihail Moxa n°7, settore 1, Bucarest.<br />
Tel: 319.19.00(01)/567; 311.97.90/112,<br />
Fax: +4 021 212 94 79, E-mail:<br />
eam@ase.ro, Sito internet:<br />
www.eam.ase.ro/index.php<br />
Facoltà di Ingegneria Alimentare, Suceava Piata Universitatii, n°9, 720225, Suceava.<br />
Tel: 0040-230-216-147; 0040-230-52-29-<br />
78; Fax: 0040-230-520-267. mail:
Facoltà di Protezione Ambientale,<br />
Università di Oradea, <strong>Romania</strong><br />
ULBS- Facoltà di Scienza Agrarie,<br />
Ambientali e di Protezione Ambientale,<br />
Università « Lucian Blaga », Sibiu<br />
Università “Babes-Bolyai”, Cluj, Facoltà di<br />
Scienze Ambientali<br />
Università “Dunarea de Jos”, Galati.<br />
Facoltà di Acquicoltura, Piscicoltura e<br />
Industria Alimentare<br />
Università “Ovidius” di Costanza, Facoltà di<br />
Scienze Agrarie e Naturali<br />
Università della Transilvania di Brasov,<br />
Facoltà di Silvicoltura e Ingegneria<br />
Forestale<br />
75<br />
5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE<br />
gutts@eed.usv.ro. Sito internet:<br />
www.fia.usv.ro<br />
Str. Universitatii n°1, 410087, Oradea. Tel:<br />
0040-259-40-81-13; 0040-259-43-28-30<br />
(centralino); 0040-259-40-81-05<br />
(rettorato); Fax: 0040-259-43-27-89; Siti<br />
internet: www.uoradea.ro,<br />
www.info.uoradea.ro; mail:<br />
rectorat@uoradea.ro.<br />
Boulevard Victoriei, n°10, 550024, Sibiu.<br />
Tel : 0040-269-21.79.89, Fax: 0040-269-<br />
21.78.87;Mail: rectorat@ulbsibiu.ro, Sito<br />
internet: www.ulbsibiu.ro, Persona di<br />
contatto: Ing. Constantin Oprean, Rettore<br />
Piazza Stefan Cel Mare n°4, 400084, Cluj-<br />
Napoca, Tel: 0040-264-405-316, Fax:<br />
0040-264-59-50-51; Sito internet:<br />
http://enviro.ubbcluj.ro.<br />
Str. Domneasca 47, Galati - 800008. Tel:<br />
0040-236-460328; Fax: 0040-236-461353;<br />
Email: secretariat@ugal.ro, Sito internet:<br />
www.sia.ugal.ro<br />
Boulevard Mamaia 124, 900527, Costanza.<br />
Tel: 0040-241-614576; Fax; 0040-241-<br />
511-512; mail: rectorat@univ-ovidius.ro,<br />
Sito internet: www.uni-ovidius.ro<br />
Str. Beethoven, 1, 2200, Brasov. Tel: 0040-<br />
268/47-57-05; Fax; 0040-268/418-600;<br />
Mail: abrudan@unitbv.ro,<br />
Sito:www.unitvb.ro/silvic, Persona di<br />
contatto: Ioan Vasile Abrudan, Decano<br />
Università di Craiova, Facoltà di Agronomia Str. Libertatii, n°19, Craiova; Tel: 0040-<br />
251-418-475. Sito internet: http://cis01.<br />
central.ucv.ro/agronomie/; Persona di<br />
contatto: Badescu Mircea, Decano<br />
Università di Craiova, Facoltà di Orticoltura Str. A.I. Cuza, n°13, 200585 Craiova. Tel:<br />
0040-51-414541; Fax: 0040-251-411-688.<br />
Persona di riferimento: Mitrea Ion,<br />
www.central.ucv.ro (sito Università di<br />
Craiova)<br />
Università di Scienze Agrarie e Medicina<br />
Veterinaria “Ion Ionescu de la Brad”, Iasi<br />
Aleea Mihail Sadoveanu, n°3, Iasi, 700490,<br />
Tel: 0040-232-27-49-33, 0040-232-<br />
274956, 0040-232-27-50-70; Fax: 0040-<br />
232-26-06-50. Sito internet:<br />
www.univagro-iasi.ro, Mail:
Università di Scienze Agrarie e Medicina<br />
Veterinaria di Cluj-Napoca<br />
Università di Scienze Agricole del Banato-<br />
Timisoara (USABT) – dispone di una<br />
stazione didattica di 1389 ettari ad uso<br />
sperimentale-<br />
Università di Scienze Agronome e Medicina<br />
Veterinaria di Bucarest<br />
76<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />
rectorat@univagro-iasi.ro.<br />
Calea Manastur, n°3-5, Cluj-Napoca, Tel:<br />
0040-264-596-384, Fax: 0040-264-593-<br />
792. Sito internet: www.usamvcluj.ro, Mail:<br />
staff@usamvcluj.ro<br />
Calea Aradului 19, Timisoara, Provincia di<br />
Timis. Tel : 0040-256-42-49-73, Fax: 0040-<br />
256-42-49-73; Sito internet: www.usabtm.ro,<br />
Mail: hortimro@yahoo.com<br />
Boulevard Marasti 59, 011464, Bucarest.<br />
Tel: +40 (21)3182266; Fax: +40<br />
(21)3182288, Mail: post@info.usamv.ro,<br />
Sito internet: www.usab.ro/ro/index.html<br />
Fonte: Infotematica sull’ agroalimentare in <strong>Romania</strong> del programma comunitario<br />
RO2003/02/04/06/08<br />
Tabella 22. Centri di ricerca nel settore dell’Agricoltura<br />
Facoltà Dati di contatto (settembre 2008)<br />
ASAS- Accademia di Scienze Agricole e<br />
Forestali “Gheorghe Ionescu-Sisesti”-<br />
coordinatore dell’attività dell’Istituto di<br />
Ricerca Agronomica di <strong>Romania</strong> (ICAR) e<br />
dell’Istituto Centrale di Ricerca Agricola<br />
(ICCA)<br />
Boulevard Marasti, 61, settore 1, 011464,<br />
Bucarest, <strong>Romania</strong>. Tel: 0040-21-222-84-<br />
35, Fax: 0040-21-222-91-39. Sito internet:<br />
www.asas.ro, mail: asas@digi.ro, Persona di<br />
contatto: Cristian Hera, Presidente ASAS,<br />
asashera@rnc.ro<br />
Baremburg Institute Str. Harmanului 44, Sanpetru, Provincia di<br />
Brasov, <strong>Romania</strong>; mail:<br />
infobur@baremburg.ro<br />
Fructes Institute Calea Romanului, 237, Bacau, Provincia di<br />
Bacau, <strong>Romania</strong><br />
Centro di Produzione e di Ricerca Biologica www.stormloader/bios/bios.html<br />
Ispettorato Nazionale per la qualità dei<br />
Semi (INCS)<br />
Boulevard Carol I, n°24, settore 3,<br />
Bucarest, <strong>Romania</strong>. Tel: 0040-21-307-86-<br />
63, 0040-21-307-24-28; fax: 0040-21-307-<br />
86-63, mail: incs@maa.ro,<br />
iscsms@pcnet.ro. Persona di contatto:<br />
Gheorghe Hedesan, Direttore Generale<br />
Istituto Chimenerg DE 70, km.6, Craiova, Provincia di Dolj,<br />
<strong>Romania</strong>; mail: chimenerg@pcnet.ro<br />
Istituto di Biorisorse Alimentari (IBA) Str. Dinu Vintila n°6, settore 2, 021102,<br />
Bucarest. Tel: 0040-21-210.91.28; fax:<br />
0040-21-211-36.39, Sito internet:<br />
http://www.bioresurse.ro, mail:
Istituto di Nutrizione e Biologia Animale di<br />
Balotesti<br />
Istituto di Produzione e Ricerca del<br />
processo di lavorazione dello Zucchero,<br />
Fundulea-Calarasi<br />
Istituto di Produzione e Ricerca per i<br />
Raccolti e per il Pascolo, Brasov<br />
Istituto di Produzione e Ricerca per il<br />
Pollame commerciale di Balotesti<br />
Istituto di Ricerca dei Cereali di Fundulea-<br />
Calarasi<br />
Istituto di Ricerca e Sviluppo per<br />
l’Industrializzazione e il Marketing dei<br />
Prodotti Ortofrutticoli, Bucarest<br />
Istituto di Ricerca e Sviluppo per le Patate<br />
e la Barbabietola da Zucchero, Brasov<br />
Istituto di Ricerca per la crescita di Fiori e<br />
Verdure, Vidra<br />
Istituto di Ricerca per la Protezione delle<br />
Piante, Bucarest<br />
77<br />
5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE<br />
inraa@bioresurse.ro, Persona di contatto:<br />
Nastasia Belc, Direttore Generale<br />
Sos. Bucuresti-Ploiesti, km.18, 8113,<br />
Balotesti, Provincia di Ilfov;. Tel: 0040-21-<br />
795-12-07, Fax:0040-21-222-41-10.<br />
Persona di contatto: Doina Grossu,<br />
doina.grossu@pcnet.ro<br />
Str. Muncii 11, 8264, Fundulea, Provincia di<br />
Calarasi. Tel/Fax: 0040-242-312-16-28;<br />
mail: itc2000@xnet.ro. Persona di contatto:<br />
Aurelian Popa, Direttore Generale<br />
Str. Cuculi 5, cod. 2200, Brasov. Tel: 0040-<br />
268-426-856, Fax: 0040-268-150-650,<br />
Mail: pajisti@brasovia.ro. Persona di<br />
contatto: Mircea Neagu, Manager<br />
Sos. Bucuresti-Ploiesti, km.18, 8113,<br />
Balotesti, Provincia di Ilfov; Tel: 0040-21-<br />
795-20-32, Fax:0040-21-795-10-23.<br />
Persona di contatto: Grigore Muscalu,<br />
tania@hades.ro<br />
Str. N.Titulescu,1, 8264, Fundulea,<br />
Provincia di Calarasi. Tel: 0040-242-315-<br />
40-40, Fax: 0040-21-311-07-22. Sito<br />
internet: www.ricic.ro,<br />
mail:fundulea@ns.ricic.ro. Persona di<br />
contatto: Marian Verzea, Direttore Generale<br />
Intrarea Binelui 1, settore 4, 75614,<br />
Bucarest. Tel: 0040-21-499-07-06, Fax:<br />
0040-21-499-07-66, Mail: horting@xnet.ro.<br />
Persona di contatto: Marian Bogoescu,<br />
Manager<br />
Tel: 0040-268-47-46-47, 0040-268-47-67-<br />
95; fax: 0040-268-47-66-08, Sito internet:<br />
www.potato.ro, mail: icpc@potato.ro,<br />
Persona di contatto: Constantin Draica,<br />
Direttore Generale<br />
Località Vidra, Provincia di Ilfov, cod. 8268;<br />
Tel: 0040-21-313-63-95; Fax: 0040-21-<br />
313-92-82, mail: inclf@rnc.ro<br />
Sos. Ion Ionescu de la Brad, 8, settore 1,<br />
71592, Bucarest. Tel: 0040-21-222-30-36,<br />
Fax: 0040-21-231-33-61, mail:<br />
icpp@com.pcnet.ro, Persona di contatto:<br />
Horia Iliescu, Direttore<br />
Istituto di Ricerca per la Viticoltura e la Località: Valea Calugareasca, cod. 2040,
Vinificazione di Prahova Provincia di Prahova; Tel: 0040-244-236-<br />
690, Fax: 0040-244-236-389; mail:<br />
icvv@globnet.ro. Persona di contatto:<br />
Nicolae Varga, Direttore Generale<br />
Istituto Nazionale di Chimica Agraria e<br />
Protezione Ambientale (ICPA)<br />
Istituto Statale per la Verifica e<br />
Registrazione delle Varietà dei Semi<br />
(ISTIS)<br />
Laboratorio Centrale per la Qualità dei<br />
Semi (LCCSMS)<br />
Stazione Centrale di Ricerca per il Controllo<br />
dell’Erosione del Suolo, Perieni (Vaslui)<br />
Stazione di Ricerca per Acquicoltura ed<br />
Ecologia Acquatica di Iasi<br />
78<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />
Bd. Marasti 61, settore 1, 011464,<br />
Bucarest, <strong>Romania</strong>. Tel: 0040-21-222-94-<br />
42; fax: 0040-21-222-59-79. Sito internet:<br />
www.icpa.ro, mail: icpa@icpa.ro, Persona di<br />
contatto: Mihai Dumintru, Direttore<br />
Bd. Marasesti 61, settore 1, Bucarest,<br />
<strong>Romania</strong>. Tel: 0040-21-233-14-25, 0040-<br />
21-225-00-07; fax: 0040-21-222-56-<br />
05;mailistis@easynet.ro. Persona di<br />
contatto: Ilie Trifu, Direttore Generale<br />
Str. Sandu Aldea, 10, settore 1, Bucarest,<br />
<strong>Romania</strong>. Tel: 0040-21-224-02-64; 0040-<br />
21-222-84-20; fax: 0040-21-224-02-91;<br />
mail:Iccsms@b.astral.ro. Persona di<br />
contatto: Maria Muset, Direttore Generale<br />
Località: Perieni, 6424, Provincia di Vaslui;<br />
Tel: 0040-235-41-37-70, Fax: 0040-235-<br />
41-28-37. Website:<br />
www.spectral.ro/perieni, mail:<br />
perieni@spectral.ro, manager: Dumitru<br />
Nistor<br />
Sos.Iasi-Ciurea, km.5, cod.6600, Provincia<br />
di Iasi. Tel/Fax: 0040-232-124-153.<br />
Persona di contatto: Mircea Cuvinciuc,<br />
Direttore<br />
Fonte: Infotematica sull’ agroalimentare in <strong>Romania</strong> del programma comunitario<br />
RO2003/02/04/06/08<br />
3.2. Il settore aerospaziale<br />
L’istituzioni per eccellenza del settore aerospaziale in <strong>Romania</strong> é l’Agenzia Spaziale Romena<br />
(ROSA, <strong>Romania</strong>n Space Agency), che é stata istituita nel 1991 in quanto istituzione<br />
pubblica indipendente sotto la responsabilità del Ministero dell’Educazione e della Ricerca.<br />
La missione che l’Agenzia Spaziale é chiamata a perseguire riguarda il coordinamento della<br />
ricerca spaziale nazionale e dei suoi programmi operativi, al fine di promuovere lo sviluppo<br />
delle attività spaziali in <strong>Romania</strong>, implementare specifici progetti di ricerca e allo stesso<br />
tempo favorire la cooperazione internazionale, essendo rappresentativa del governo nelle<br />
relazioni internazionali nel settore in questione. A questo organo si deve poi aggiungere un<br />
consiglio scientifico creato nel 1993, composto di esperti provenienti da vari settori della<br />
scienza aerospaziale.
Lo staff di ROSA consta di 35 addetti specializzati, operativi nel quartier generale<br />
dell’Agenzia Spaziale e nel centro di Ricerca di Bucarest. Lo scopo dell’Agenzia Spaziale<br />
Romena é quello di coordinare le attività spaziali del paese, e nel contempo supervisionare<br />
le attività aeronautiche, spaziali e di sicurezza. Inoltre, é l’autorità di riferimento per il<br />
Programma Nazionale in R&S rispetto ad “aeronautica e spazio” per il periodo 2001-2006 e,<br />
dal 2005, per il Programma Nazionale in R&S sulla sicurezza. Il crescente coinvolgimento in<br />
attività di sicurezza si riflette attraverso la partecipazione dell’Agenzia a consigli e incontri di<br />
diversa natura collegati al tema della sicurezza.<br />
Nel precedente programma nazionale, ROSA era considerata l’autorità contraente del<br />
programma aerospaziale, ma per il programma “Spazio e Sicurezza” questa responsabilità<br />
é stata trasferita al Centro Nazionale per la Gestione dei Programmi. Tuttavia, l’Agenzia é<br />
diventata contraente del programma, offrendo il supporto dei suoi esperti al nuovo<br />
responsabile del centro e iniziando con esso una profiqua collaborazione.<br />
Budget delle attività spaziali: il budget dell’Agenzia Spaziale Romena per le attività<br />
aerospaziali ammontava a 4.9 milioni di euro nel 2006, di cui il 25% copriva le spese in<br />
aeronautica. I principali fondi concessi alle scienze spaziali vengono poi trasferiti all’Istituto<br />
di Scienze Spaziali e all’Istituto Astronomico di Bucarest.<br />
Tabella 23. Allocazione del budget ROSA<br />
Campi di interesse Milioni di euro<br />
Programma Aerospaziale<br />
Infrastrutture e politica 0.06<br />
Esplorazione spaziale 0.53<br />
Applicazioni spaziali 0.61<br />
Tecnologia e sistemi 0.46<br />
Prodotti e applicazioni 0.54<br />
Programma di gestione 0.04<br />
“Ricerca di Eccellenza” CEEX Spazio 1.28<br />
Fondi per la scienza spaziale 0.91<br />
Ricerca di base in astronomia e scienze spaziali 0.48<br />
Totale 4.90<br />
Fonte: Agenzia Spaziale Romena, dati 2006<br />
Come illustrato nella tabella, il budget riesce a coprire tutti i principali campi di ricerca nel<br />
settore aerospaziale.<br />
Figura 13. Distribuzione del budget ROSA per il programma aerospaziale<br />
79<br />
5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE
80<br />
27%<br />
20%<br />
24%<br />
24%<br />
3%<br />
2%<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />
Prodotti e applicazioni<br />
Tecnologia e sistemi<br />
Applicazioni spaziali<br />
Esplorazione spaziale<br />
Infrastruttura e politica<br />
Programa manageriale<br />
Fonte: Elaborazione FINCO sui dati dell’Agenzia Spaziale Romena<br />
La maggior parte dei fondi dell’Agenzia Spaziale Romena derivano dal programma<br />
aerospaziale del primo Piano Nazionale in R&S e Innovazione 2001-2006, che include 171<br />
progetti con la partecipazione di ben 121 organizzazioni. Il budget impiegato nel settore<br />
aerospaziale per il periodo 2001-2006 era di 31.25 milioni di euro con un tasso di<br />
cofinanziamento da partner pubblici e privati pari al 31%. In ogni caso, l’ammontare del<br />
budget della ROSA per il Programma Aerospaziale é stato di 12.5 milioni di euro per oltre 6<br />
anni. Un contributo al budget in questione é stato poi fornito da EUMETSAT, per un valore di<br />
circa 0.15 milioni di euro.<br />
Gli obiettivi generali del programma, annunciati dall’Agenzia Spaziale Romena, riguardano:<br />
- Attività connesse alle nuove tecnologie e a sistemi avanzati, strumentazioni e attrezzature<br />
aerospaziali e spaziali;<br />
- Metodi e tecniche di simulazione, gestione e controllo per la costruzione di veivoli<br />
- Attività specifiche in base agli accordi conclusi a livello governativo con l’ESA (European<br />
Space agency), la la NASA e altre organizzazioni del settore;<br />
- Ricerca e sviluppo di sensori, sistemi, attrezzature di bordo e di volo;<br />
- Ricerca dei materiali e di alcuni sistemi biologici nelle condizioni spaziali e di<br />
microgravitazione;<br />
- Studi su strategia, management e infrastruttura spaziale;<br />
- Partecipazione a missioni spaziali internazionali;
- Sviluppo e integrazione dei sistemi di osservazione della Terra dal satellite.<br />
Nel secondo Piano Nazionale RTSI per il periodo 2007-2013, le attività spaziali sono<br />
finanziate dal programma “Idea”, per le scienze di base, e da “Cooperazione” nel<br />
sottoprogramma “Spazio e Sicurezza”.<br />
Rispetto al programma “Idea”, la somma messa a disposizione dei campi scientifici é di 2<br />
milioni di RON, ovvero 600 milioni di euro. Al contrario, il sottoprogramma “Spazio e<br />
Sicurezza” rappresenta l’8% dei 6 milioni di RON del programma “Cooperazione”. Tale<br />
programma si suddivide in una serie di aree di interesse, come l’esplorazione spaziale,<br />
l’applicazione spaziale, le tecnologie e le infrastrutture aerospaziali, la sicurezza tecnologica<br />
e i sistemi di sicurezza e di struttura, cui vanno inoltre aggiunte le attività aeronautiche.<br />
Di norma le attività spaziali sono finanziate dal Piano Nazionale RTDI, coordinato dal NASR,<br />
Assieme ai fondi provenienti dai programmi nazionali (AEROSPATIAL, CEEX..), la ROSA<br />
riceve fondi dall’estero, principalmente per progetti che avvengono in collaborazione con<br />
altri paesi e con l’Unione Europea.<br />
Lo schema che riportiamo di seguito riassume il framework istituzionale e legale delle<br />
attivitàdi ricerca aerospaziale in <strong>Romania</strong>. A livello parlamentare, é presente una sottocommissione<br />
per lo Spazio che si compone di una serie di Commissioni, quali:<br />
- la Commissione per l’Educazione, la Scienza e la Gioventù,<br />
- la Commissione per le Tecnologie dell’Informazione<br />
- la Commissione per la Difesa.<br />
Figura 14. Framework istituzionale e legale della ricerca aerospaziale in <strong>Romania</strong><br />
81<br />
5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE
Fonte: Elaborazione FINCO<br />
Tale struttura, in seguito all’applicazione del secondo Piano Nazionale in RTSI per il periodo<br />
2007-2013, ha subito modifiche significative, in quanto l’autorità contrattuale per i<br />
programmi é diventata il Centro Nazionale per il Programma Manageriale, mentre ROSA<br />
svolge ad oggi soltanto il ruolo di contraente, fornendo supporto al centro e collaborando<br />
con esso a mezzo dei suoi esperti.<br />
Figura 15. Il nuovo contesto per il 2007-2013<br />
82<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Fonte: Elaborazione FINCO sulla situazione attuale del settore<br />
Se vogliamo analizzare le capacità scientifiche e tecniche del settore aerospaziale di<br />
<strong>Romania</strong>, vediamo che i settori chiave delle attività spaziali riguardano le scienze spaziali<br />
(astronomia su tutte), i sistemi e le applicazioni spaziali.<br />
Il settore dei sistemi spaziali focalizza le proprie forze nella costruzione di nonosatelliti e su<br />
esperimenti microgravitazionali, oltre ad:<br />
- applicazioni spaziali in telemedicine;<br />
- raccolta dati sull’osservazione della terra;<br />
- prevenzione e controllo delle calamità naturali;<br />
- nell’ottimizzare le applicazioni in agricoltura;<br />
- apportare sviluppi in GNSS e in servizi di localizzazione di base (LBS).<br />
Nel box che segue, vogliamo fornire una mappatura di settore, fornendovi l’elenco degli<br />
Istituti Scientifici di <strong>Romania</strong> connessi alle attività spaziali.<br />
83<br />
5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE
Tabella 24. Istituti scientifici romeni connessi ad attività aerospaziali<br />
Centro di Ricerca ROSA Istituto Nazionale di Ricerca<br />
Aerospaziale<br />
Istituto per le Scienze Spaziali, al cui<br />
interno sono presenti il Laboratorio di<br />
Ricerca Spaziale, quello di Ingegneria<br />
Spaziale e di Ricerca Gravitazionale<br />
Istituto Nazionale per la Ricerca e lo<br />
Sviluppo in Microtecnologie<br />
84<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />
Accademia Romena, suddivisa nella sezione<br />
Scienze Fisiche, Scienze Ingegneristiche,<br />
Scienze Geonominali e Scienze Matematiche<br />
Istituto Nazionale di Ricerca e Sviluppo per<br />
l’Optoelettronica<br />
Politecnico, Università di Bucarest Accademia Militare Tecnica<br />
Istituto di Informazioni Scientifiche e<br />
Tecnologiche<br />
Fonte: Agenzia Spaziale Romena e pubblicazioni settoriali<br />
Istituto Nazionale di Fisica dei Materiali<br />
Forme di cooperazione internazionale: l’Agenzia Spaziale Romena ha siglato accordi di<br />
cooperazione con parecchie agenzie spaziali: nel 1997 con l’agenzia Spaziale Italiana, nel<br />
1998 con quella Ungherese, nel 2000 con quella francese e nel 2003 con l’Agenzia Spaziale<br />
Nazionale dell’Azerbaijan. Va poi fatta menzione delle partecipazioni a progetti di<br />
cooperazione con il CNES, dell’accordo di cooperazione firmato dal Primo Ministro Romeno<br />
con la NASA, della cooperazione scientifica (2003) con il Consiglio d’Italia per la Ricerca<br />
Nazionale. La <strong>Romania</strong> é inoltre membro delle principali organizzazioni internazionali<br />
collegate alle attività spaziali, quali ITSO/Intelsat, Intersputnik, Intercosmos,<br />
IMSO/Inmarsat, Eutelsat, Eumetsat e ESO.<br />
Partecipazione ai progetti europei: nonostante sia entrata a far parte dell’Unione Europea<br />
soltanto nel 2007, la <strong>Romania</strong> partecipa da molto tempo a Programmi Europei. In<br />
particolare ha collaborato ai Programmi FP5 e FP6. A livello nazionale, sia il programma<br />
CORINT del Piano Nazionale per R&S che il programma “Ricerca di Eccellenza” hanno<br />
incoraggiato la partecipazione di organizzazioni romene ai Programmi Europei in R&S. Nello<br />
specifico, rispetto al programma FP6, il paese ha partecipato al programma SURE promosso<br />
dall’ESA,fornendo cosi’ l’occasione per scienziati e PMI di applicare progetti in ricerca<br />
fondamentale e applicata che offrissero supporto alla Stazione Spaziale Internazionale.<br />
Partecipazione ai programmi ESA: la <strong>Romania</strong> ha partecipato a molti progetti ESA, in<br />
particolare a missioni collegate alle scienze spaziali, quali Plance, SPORt, Rosetta, Cluster e<br />
Cluster II e Fast. A queste missioni si deve aggiungere la partecipazione ad una serie di<br />
esperimenti micro-gravitazionali, progetti di software, telemedicina e infine ad applicazioni<br />
di progetti in relazione all’osservazione e alla navigazione della Terra.<br />
ROSA collabora con ESA (Agenzia Spaziale Europea) dal 1996, ma solo nel 2006 è stata<br />
accettata come membro intermediario per la <strong>Romania</strong>. Il vantaggio di questo statuto<br />
riguarda la ricezione di contributi finanziari per i programmi spaziali, che sono dieci volte<br />
minori rispetto ai membri effettivi. Nello specifico, nel 2005 è iniziato il progetto Goliath,<br />
per la costruzione del primo satellite romeno, che ha la forma di un cubo. Il progetto è
svolto da sette studenti della Facoltà di Fisica, dell’Università di Bucarest, coordinati da<br />
specialisti della ROSA. Per la sua costruzione sono stati impiegati in buona parte<br />
componenti acquistati all’estero, ma il resto Èstato realizzato in laboratorio dagli studenti<br />
(fonte di alimentazione, camera foto e tutti i test di laboratorio).<br />
Oltre all’Agenzia Spaziale Romena (ROSA, <strong>Romania</strong>n Space Agency), va fatta doverosa<br />
menzione dell’operato dell’Istituto Nazionale di Ricerca e Sviluppo Aerospaziale “Elie<br />
Carafoli”.<br />
La <strong>Romania</strong> gode di una tradizione aerospaziale molto nota, vista la significativa e storica<br />
partecipazione alla nascita e allo sviluppo del settore a livello mondiale. È ormai assodato il<br />
contributo che hanno apportato Aurel Vlaicu, Traian Vuia, Henri Coanda, Elie Carafoli.<br />
Nel settore aeronautico e spaziale, la <strong>Romania</strong> consta di un background scientifico e di una<br />
formazione notevole e, proprio per questo motivo, occupa una posizione importante nel<br />
ranking di settore europeo. Ne Èconseguita la necessità per il paese di fondare un istituto<br />
nazionale di ricerca-sviluppo nel settore, ente che a livello nazionale assicuri attività di RS e<br />
di consolidamento delle competenze scientifiche e tecnologiche.<br />
In seguito alla valutazione (decisione di Governo n. 57/2002) dell’Istituto Nazionale di<br />
Ricerche Aerospaziali “Elie Carafoli”, accreditato ad ottobre 2006 come istituto nazionale di<br />
ricerca-sviluppo, si sono create le condizioni affinché l’istituto venisse riorganizzato come<br />
istituto nazionale di ricerca.<br />
La S.C. I.N.R.A.S. S.A, che funziona come società commerciale nel portafoglio dell’Autorità<br />
per la valorizzazione degli Attivi di Stato, è attualmente l’unico ente di <strong>Romania</strong> che svolge<br />
in questo settore attività di ricerca in tutte le aree di interesse spaziale: ricerca di base e<br />
orientata, ricerca applicata, fino allo sviluppo tecnologico e all’implementazione dei risultati<br />
ottenuti nel settore produttivo.<br />
La ricerca di base svolta dalla S.C. I.N.R.A.S. S.A. riguarda la crescita del livello di<br />
conoscenze nel settore aerospaziale e aeronautico in relazione a: aerodinamica generale,<br />
dinamica del volo e dei sistemi, strutture aerospaziali, aeroelasticità, resistenza dei<br />
materiali usati in aeronautica e dei sistemi di propulsione aerospaziale.<br />
La ricerca applicativa e lo sviluppo tecnologico all’interno della S.C. I.N.R.A.S. S.A., si basa<br />
sulle tecnologie e i materiali aerospaziali, sulle attrezzature elettroniche, meccanoidrauliche<br />
e pneumatiche, sulla realizzazione di modelli sperimentali nel settore aeronautico<br />
e aerospaziale, su impianti di prove, piattaforme, attrezzatura di laboratorio, utensili e altri<br />
dispositivi utilizzati nel settore.<br />
La S.C. I.N.R.A.S. S.A. svolge anche attività di ricerca spaziale e elabora studi sulle<br />
possibilità di partecipazione della <strong>Romania</strong> a programmi spaziali internazionali: ne sono un<br />
esempio la fondazione del Centro di Ricezione dei dati satellitari e del Centro informatizzato<br />
per la documentazione aerospaziale.<br />
Per facilitare l’implementazione dei risultati industriali delle ricerche effettuate, la S.C.<br />
I.N.R.A.S. S.A. svolge anche attività richieste da beneficiari, come assistenza tecnica,<br />
consulenza, servizi scientifici e tecnologici, testi su impianti sperimentali, rilascio di<br />
85<br />
5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE
certificati di qualità. Grazie all’accreditamento ricevuto dall’Autorità Aeronautica Civile<br />
Romena, la S.C. I.N.R.A.S coordina tutte le attività di sviluppo tecnologico, di progettazione<br />
e sperimentazione nel settore dell’aeronautica civile. La S.C. I.N.R.A.S. S.A. dispone anche<br />
dell’unica base sperimentale di <strong>Romania</strong> per la svolgimento di attività aerodinamiche e per<br />
l’uso di attrezzature meccano-idro-pneumatiche e per prove meccano-climatiche.<br />
Anche il personale dell’istituto è molto ben qualificato. A mezzo dei suoi specialisti, l’istituto<br />
collabora con i più prestigiosi organismi internazionali del settore:<br />
- ICAS International Council for Aeronautical Sciences<br />
- IMEKO Internationala Measurement Confederation<br />
- AIAA American institute of Aeronautica<br />
- Royal Photography Society<br />
- VDE Verband Duucher Elecktrotechniker<br />
S.C. I.N.R.A.S. S.A. potrebbe essere riorganizzata come istituto nazionale di ricercasviluppo,<br />
dal momento che presenta tutti i requisiti necessari, quali dotazioni teniche e<br />
logistiche di alto livello, personale molto qualificato, attività di ricerca-sviluppo con risultati<br />
straordinari nel settore aerospaziale e di visibilità internazionale. L’istituto nazionale di RS,<br />
che verrà riorganizzato come S.C. I.N.R.A.S. S.A., assicurerà il consolidamento e lo sviluppo<br />
del settore spaziale, attraverso lo svolgimento di attività in RS, l’offerta di servizi tecnologici<br />
di alto livello e la garanzia nello sviluppo di partnership internazionali nel settore scientifico<br />
e tecnologico.<br />
3.3. Il settore dell’ICT<br />
L’IT in <strong>Romania</strong> ha profonde radici nel passato, dal momento che é il primo paese<br />
dell’Europa dell’Est ad aver costruito la prima generazione di computer: CIFA-1957,<br />
MECIPT-1961 e DACICC-1962. Le basi di questo segmento industriale sono state lanciate<br />
negli anni ’70 attraverso licenze concesse da CII-france, Friden-Holland, Ampex, Memorex,<br />
control Data-USA e organizzazioni di ricerca, manifatturiere, di servizi, commerciali e di<br />
raccolta dati arrivate negli anni ’80. Addirittura i Minicomputer fatti in <strong>Romania</strong> venivano<br />
esportati in: Cecoslovacchia, nella Germania dell’est, in Cina, nei Paesi Medio Orientali e in<br />
altri mercati. Ma, con rammarico, le tecnologie sono diventate obsolete nel periodo 1980-<br />
1989 a causa della mancanza di investimenti in moneta forte.<br />
Solo dopo il 1989, quasi tutte le principali compagnie di ITC mondiali sono arrivate in<br />
<strong>Romania</strong>, scoprendo in breve tempo ciò che offriva il paese in termini di disponibilità,<br />
risorse umane e di rapido sviluppo del mercato. Rispetto alla qualifica del personale<br />
romeno, bisogna riconoscere che il sistema educativo nell’ITC romeno é uno dei migliori al<br />
mondo, immettendo ogni anno nel mercato del lavoro oltre 5.000 neolaureati. Di riflesso a<br />
questa alta qualifica, si sono insediate in <strong>Romania</strong> oltre 8.000 aziende di software e di IT: di<br />
queste, la maggior parte é di piccole dimensioni, ma il processo di acquisizione dei piccoli<br />
gruppi, iniziato recentemente, sembra stia modificando la struttura aziendale di molte<br />
compagnie. Molte multinazionali hanno iniziato a sviluppare centri di R&S, servizi e<br />
produzione in <strong>Romania</strong>, invece di ingaggiare semplicemente esperti romeni nei loro centri di<br />
ricerca e produzione negli USA e nell’Europa Occidentale.<br />
86<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Attualmente molti rapporti stanno valutando l’eReadiness della <strong>Romania</strong>, come per esempio<br />
la capacità delle nazioni di partecipare all’economia digitale attraverso connessioni,<br />
sicurezza dell’informazione, capitale umano, eBusiness e eLeadership, e i risultati ottenuti<br />
sono alquanto deludenti, in quanto come la maggior parte dei paesi confinanti, la <strong>Romania</strong><br />
dispone ancora di un’accessibilità, di una alfabetizzazione digitale e di una disponibilità di<br />
contenuti inadeguata. Segnali incoraggianti giungono dal mercato, che rivela un alto tasso<br />
per tutti i settori IT, e mentre il segmento degli hardware sembra leggermente saturo,<br />
quello dei software dei servizi connessi continua la sua crescita. Allo stesso modo, se le<br />
vendite di hardware sono aumentate del 10% nel 2007 rispetto al 2005, quelle di software<br />
del 31.5% e quelle di servizi IT del 21.5% nello stesso periodo. Gli incrementi più<br />
consistenti del 32-42% riguardano il mercato dei servizi, quello finanziario e bancario, del<br />
commercio e delle comunicazioni.<br />
Anche il mercato delle comunicazioni ha conosciuto un simile sviluppo: se nel 1989 la<br />
<strong>Romania</strong> constatava una penetrazione telefonica del 10%, soprattutto a mezzo di linee<br />
obsolete, oggi conta un alto tasso pro capite di linee fisse e mobili. (la <strong>Romania</strong> é stata uno<br />
dei primi paesi d’Europa a liberalizzare completamente questo mercato). Gli ultimi dati<br />
disponibili mostrano una penetrazione della linea telefonica fissa del 20%, con il grande<br />
operatore Romtelecom e 74 operatori minoritari. Il mercato della telefonia mobile invece,<br />
conta 4 grandi operatori: Orange, Cosmote, Vodafone e Zapp, con un tasso di penetrazione<br />
del 55%. La penetrazione di Internet nel paese é stata esplosiva, se si pensa che esistono<br />
oltre 980 distributori di servizi internet e nel 2005 hanno registrato oltre 1.8 milioni di<br />
accessi.<br />
Ne deriva che il paese sembra pronto a partecipare all’Economia Digitale, dati i notevoli<br />
miglioramenti del mercato, le risorse umane ancora molto presenti, il sistema educativo<br />
competitivo, le abilità nelle lingue straniere e il rafforzamento nella protezione della<br />
proprietà privata (in particolare grazie alle modifiche apportare alle leggi nazionali mediante<br />
le raccomandazioni UE in relazione alle comunicazioni, alle firme elettroniche e<br />
all’eCommerce).<br />
Tale situazione rosea é spiegabile principalmente in ragione dei risultati ottenuti attraverso<br />
gli investimenti da parte di compagnie straniere nelle telecomunicazioni e nella<br />
modernizzazione dei sistemi di informazione di compagnie eroganti servizi bancari,<br />
commerciali e manifatturieri. Inoltre, la struttura legale sviluppatasi, ha incoraggiato la<br />
competizione e disciplinato diversi aspetti legati all’ITC e agli investimenti degli operatori<br />
telecom. Il costo di questa crescita é stato notevole, in quanto la maggior parte di questo<br />
sviluppo si basa su R&S proveniente dall’estero e da fornitori stranieri.<br />
Comunque, nonostante il trend generoso e le buon andamento di certi indicatori di ICT, la<br />
realtà mostra che la <strong>Romania</strong> é ancora affetta dalla “divisione digitale”: infatti la<br />
penetrazione di Internet é ancora bassa, la spesa pro capite nell’ITC È lontana dalla media<br />
UE, per non parlare della mancanza registrata nelle pubbliche amministrazioni in termini di<br />
applicazioni IT.<br />
87<br />
5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE
Prendendo in considerazione alcuni studi legati alla diffusione dell’ITC in rapporto al PIL,<br />
emerge che la <strong>Romania</strong> occupa il 66° posto della classifica su un totale di 180 paesi<br />
intervistati, una posizione intermedia tra i paesi dell’Est Europa.<br />
Di particolare interesse per lo sviluppo delle aree più arretrate, é il progetto basato su un<br />
prestito di 80 milioni di dollari messo a disposizione dalla Banca Mondiale, al fine di creare<br />
conoscenza e centri internet in 200 località rurali e allo stesso tempo aumentare l’uso di IT<br />
in uffici e abitazioni. Contemporaneamente, non essendo sufficiente l’accesso e la<br />
disponibilità, l’Associazione di <strong>Romania</strong> nell’ITC ha iniziato a promuovere l’ECDL, soprattutto<br />
nelle Amministrazioni Pubbliche, nelle scuole superiori e nelle università, raggiungendo in<br />
questo modo ben 350 centri di valutazione sul territorio nazionale, oltre 28.000 richieste di<br />
certificazione e 60.000 attestati di riconoscimento.<br />
Oggi l’industria ITC in <strong>Romania</strong>, fortemente condizionata dall’ingresso nell’UE, sentendo il<br />
peso della competizione, ha visto chiudere molte piccole aziende che presentavano<br />
laboratori con limitate risorse nell’IT. Tuttavia, le previsioni parlano di un trend in crescita<br />
per ITC, grazie agli effetti positivi dell’industria e in R&S nell’ITC. In relazione alla ricerca<br />
nel settore, va fatta menzione di come la capacità della <strong>Romania</strong> in R&S abbia subito un<br />
progressivo calo dopo l’89, a causa dei seguenti fattori:<br />
- Smantellamento dei vecchi istituti di ricerca di proprietà dello stato, in seguito ad una<br />
diminuzione degli ordini, ad una perdita di ricercatori affluiti presso nuove compagnie<br />
private o andati all’estero per ricoprire posizioni migliori;<br />
- Una consistente riduzione della forza lavoro, di circa lo 0.6% nei primi anni ’90, per poi<br />
passare allo 0.14% nel 2002;<br />
- Una forza lavoro invecchiata, con ricercatori con oltre 50-60 anni di età;<br />
- Bassi salari un ambiente inadatto alla ricerca, che favorisce di conseguenza la fuga dei<br />
cervelli;<br />
- Dispersione in molte piccole unità di R&S. La <strong>Romania</strong> infatti nel 2003 contava oltre 607<br />
unità in R&S, rispettivamente 34 Istituti Nazionali in R&S operanti in 15 aree di ricerca<br />
coordinate dagli 8 ministeri, 227 istituzioni pubbliche di ricerca subordinate al Ministero<br />
dell’Educazione e della Ricerca, ad altri ministeri e all’Accademia Romena, 15 istituti in<br />
R&S operanti sulla base della Decisione Governativa 100/1991, 310 società per azioni<br />
private o pubbliche aventi quale obiettivo prioritario lo sviluppo di attività in R&S;<br />
- Le spese pubbliche in R&S sono cresciute dallo 0.11% nel 1998 allo 0.16% del PIL nel<br />
2003, al contrario gli affari in R&S sono scesi dallo 0.38% del PIL nel 1998 allo 0.24% nel<br />
2003.<br />
- Mancanza di ordini e di concessioni in ricerca derivanti dal settore industriale.<br />
Ne consegue che non é sorprendente la debole posizione ricoperta dalla <strong>Romania</strong> rispetto<br />
agli altri paesi membri dell’UE in termini di capacità innovativa. Infatti, nonostante il<br />
sorprendente sviluppo economico del paese, gli affari in R&S sono minimi: a confermarlo<br />
sono le vendite, che hanno registrato una forte domanda di tecnologia e attrezzature<br />
straniere e una bassa richiesta di R&S interna.<br />
R&S nel settore ITC é per molti aspetti un riflesso della realtà della ricerca romena in<br />
generale, caratterizzata da una bassa disponibilità di fondi pubblici e privati e da una sterile<br />
collaborazione tra PMI del settore. Comunque, i più bassi investimenti in R&S in ITC rispetto<br />
88<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
agli altri settori delle scienze e delle tecnologie rendono questo settore atipico rispetto a<br />
diverse questioni:<br />
- L’innovazione nel campo dei software é più alta di quanto le statistiche mostrino, infatti<br />
esistono oltre 8.000 PMI, di cui la fetta più consistente propone alternative molto<br />
creative;<br />
- Non ci sono canali di marketing che mettono a conoscenza la capacità innovativa e le<br />
potenzialità delle PMI di <strong>Romania</strong> in R&S nell’ITC;<br />
- Il livello dell’educazione in ITC é ragguardevole, ed ogni anno 5.000 nuovi laureati<br />
arrivano sul mercato;<br />
- Molte multinazionali in ITC hanno stabilito filiali in <strong>Romania</strong>, soprattutto a livello di<br />
software e di applicazioni ITC. Tra tutte, spiccano nomi quali: Alcatel, Siemens, Solectron,<br />
Oracle, HP, IBM, Infineon, Huawei, Adobe Systems, Microsoft, SAP.<br />
- Gli investimenti rivolti ai centri di R&S in ITC sono più alti che in altri settori;<br />
- L’alta concentrazione di aziende innovative nell’ITC sono situate nella regione di Bucarest<br />
per l’80%.<br />
In relazione alle infrastrutture di R&S nell’ITC, bisogna dire che la R&S nell’ITC proviene dal<br />
settore privato, dalle istituzioni specializzate e dalle università. I coordinatori sono il<br />
Ministro dell’Educazione e della Ricerca, il Ministro delle Comunicazioni e dell’Informazione<br />
Tecnologica, l’accademia Romena e altri ministeri e agenzie. Un ruolo di riguardo é ricoperto<br />
invece dall’Istituto Nazionale per la R&S in Informatica, una forma di consorzio costituito da<br />
molte università, che supervisiona il programma di ricerca nazionale INFOSOC.<br />
Un programma, particolarmente promettente, riguardava la creazione di parchi industriali e<br />
di software, di centri adibiti al trasferimento di tecnologia e alla raccolta di informazioni<br />
tecnologiche, che é stato portato a termine attraverso una struttura di incoraggiamento<br />
dell’innovazione, che ha favorito la realizzazione di : Software Park Galati, Softex Braila,<br />
Software Park Brasov, Minateci-Ro Bucarest, CTT-Baneasa, IPA SA-CIFATT Craiova).<br />
Il Ministro delle Comunicazioni e dell’Informazione Tecnologica ha lanciato nel 2001 diversi<br />
progetti in IT, che riportiamo qui di seguito:<br />
- “Economia della Conoscenza di Base”, sviluppato e migliorato grazie agli 80 milioni di<br />
euro di prestito accordato dalla Banca Mondiale, al fine di incoraggiare l’innovazione e<br />
l’accesso all’ITC nelle aree rurali della <strong>Romania</strong> attraverso le reti elettroniche della<br />
comunità locale;<br />
- “Sistema Elettronico Nazionale”, un portale governativo che offre forme di download e di<br />
servizi on-line;<br />
- “Sistema elettronico per le Acquisizioni Pubbliche”, volto ad incrementare la trasparenza<br />
delle acquisizioni pubbliche e a scoraggiare la corruzione;<br />
- ‘Sistema Elettronico per l’Allocazione di Autorizzazioni Internazionali di Trasporto, per la<br />
gestione delle autorizzazioni di trasporto garantite dallo stato;<br />
- “Sistema Elettronico per il Pagamento delle Tasse Locali”, al fine di migliorare l’efficienza<br />
nel pagamento delle tasse locali;<br />
89<br />
5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE
- Un altro passo promettente é stata la creazione nel 2001 di una Task Force in ITC, al fine<br />
di supportare lo sviluppo della Società dell’informazione in <strong>Romania</strong>. I principali compiti<br />
che deve ricoprire l’ente in questione riguardano: la strategia di sviluppo dell’ITC,<br />
l’approvazione dei progetti più importanti, iniziati da istituzioni pubbliche, o di cui hanno<br />
beneficiato aziende nazionali o a partecipazione statale.<br />
Tutti questi progetti stimolano la R&S in ITC, inoltre esistono molte agenzie il cui compito é<br />
quello di stimolare la crescita di R&S nell’ITC. Un esempio é “Partners for Excellence”, un<br />
programma iniziato nel 2004 dall’Agenzia Nazionale per la Partnership tra Università e<br />
l’Ambiente Socioeconomico, con l’obiettivo di favorire le collaborazioni tra università e<br />
industria in <strong>Romania</strong>. Obiettivo del programma é quello di organizzare eventi per facilitare i<br />
contatti e la nascita di progetti tra università e soggetti economici, al fine di creare le<br />
premesse a lungo termine di partenariati tra accademie e mondo degli affari.<br />
La principale forza trainante nel progresso del paese in termini di sviluppo di infrastrutture<br />
ITC, é sia pubblica che privata. Circa il 90% del fatturato delle aziende operanti nel settore<br />
ITC é determinato da filiali di multinazionali o joint venture con principali azionisti stranieri.<br />
Alcuni di loro organizzano i centri romeni di R&S, ma i risultati ottenuti vengono poi<br />
esportati con un margine minimo per gli operatori nazionali e spesso reimpostati con<br />
margini commerciali. In ogni caso, ci si aspetta un rapido incremento nel valore assoluto<br />
degli affari in R&S nell’ITC in <strong>Romania</strong>, ma con limitati effetti nelle performance generali<br />
dell’industria ITC.<br />
Le imprese sono facilitate dalla tecnologia: gli hardware continuano a diventare sempre più<br />
economici, esistono apparecchi sempre piú potenti, nuove tecnologie nelle<br />
telecomunicazioni che offrono un accesso economico ed inoltre ci sono aspettative di sistemi<br />
senza fili. Ne deriva che la <strong>Romania</strong>, essendo un paese in una fase di transizione con un<br />
grande sviluppo dell’ITC, potrebbe trarre notevoli benefici da un incremento ulteriore del<br />
settore in questione (aziende, singoli e amministrazioni pubbliche).<br />
La necessità della cooperazione internazionale nell’ITC e in particolare nella R&S dell’ITC é<br />
ormai riconosciuta quale elemento indispensabile ed é una delle principali attività previste<br />
dall’UE. Invece, meno promossa e praticata é la cooperazione regionale nella R&S dell’ITC,<br />
presa in considerazione quale problematica fondamentale dal programma FP7, volto a<br />
favorire l’approccio di cooperazione regionale in una direzione più pratica e meno costosa, e<br />
dall’IT STAR, che consiste in una cooperazione regionale tra associazioni professionali<br />
provenienti da paesi sviluppati e da paesi in transizione, con l’intento di contribuire allo<br />
scambio di esperienze e conoscenze.<br />
3.3.1. I parchi tecnologici ITC di <strong>Romania</strong><br />
Finora in <strong>Romania</strong> sono stati assegnati 4 titoli di parchi scientifici e tecnologici,<br />
rispettivamente ai parchi software di Brasov, Galati, Braila e Slobozia. Progetti per la<br />
creazione di tali zone scientifiche e tecnologiche sono in corso anche per le città di Cluj,<br />
Craiova, Timisoara, Iasi, e per il Politecnico di Bucarest. Il parco software di Galati è stato<br />
inaugurato ad aprile del 2004. I numero di dipendenti per il parco software di Galati sarà,<br />
all'inizio, di circa 300, per poi arrivare a 500. L'affitto per gli spazi è zero, per i primi<br />
90<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
quattro anni d'attività. L'investimento è stato finanziato da risorse governative - 10 miliardi<br />
lei – e locali, arrivando ad un totale di 40 miliardi lei. La struttura del parco è<br />
completamente ristrutturata e allacciata alle reti per le utilità pubbliche; in più, è dotata di<br />
cablaggio strutturato per trasmissione voce - dati. Il parco di software di Galati ha una<br />
superficie di circa 2500 mq, oltre 60 uffici, una sala di conferenze, una un'aula multimedia e<br />
spazi destinati alla ricerca e consulenza.<br />
I parchi software fanno parte dalla strategia di sviluppo equilibrato della <strong>Romania</strong>, con la<br />
costituzione, in tutto il paese, di centri di attività con grado elevato di innovazione eseguibili<br />
a lungo tempo. Questi parchi hanno piani di collaborazione con le università, creando le<br />
premesse per un processo reale di ricerca - sviluppo e permettendo l'espansione delle<br />
attività svolte dalle aziende romene al di là del lohn informatico, per la creazione<br />
principalmente di programmi esclusivi per nuove strategie e soluzioni. La concentrazione di<br />
più aziende dello stesso settore crea d'altra parte un forte ambiente concorrenziale che<br />
incide direttamente sull'aumento degli affari. Un'indagine recente tra i grandi produttori ed<br />
esportatori software del paese fa vedere che, in seguito al progetto applicato per<br />
l'esenzione delle imposte sull'attività di sviluppo software, è aumentato il numero del<br />
personale specializzato di circa il 40%, è diminuita la migrazione del personale e specialisti<br />
che lavoravano all'estero sono ritornati nel paese.<br />
È noto il fatto che la costituzione di un parco software chiede sforzi da parte<br />
dell'amministrazione pubblica locale, dagli agenti economici e dall'ambiente accademico, da<br />
una parte, il coinvolgimento dello stato, dall'altra, e l'attrazione di finanziamenti<br />
internazionali. Aziende di più paesi, quali Italia, Israele e India, hanno manifestato<br />
l'interesse per l'apertura dei laboratori di sviluppo software in <strong>Romania</strong>, qualificando<br />
favorevoli il quadro legislativo e gli specialisti ad alto livello di formazione del settore. Le<br />
aziende sono interessate dal fatto che la <strong>Romania</strong> occupa il primo posto in Europa come<br />
numero di certificazioni nella tecnologia dell'informazione.<br />
Tabella 25. Obiettivi e necessità dei parchi software in <strong>Romania</strong>.<br />
Obiettivi di un parco software La necessità dei parchi de software<br />
agevolazione per lo sviluppo dell'attività<br />
svolta dagli agenti economici<br />
agevolazioni offerte dall'amministrazione<br />
locale<br />
accesso all'infrastruttura IT&C, condizioni<br />
speciali d'affitto<br />
abbinamento di più servizi “essenziali”, per<br />
lo svolgimento dell'attività economica<br />
servizi di consulenza relativi alla<br />
promozione/marketing<br />
centro per la documentazione, centro<br />
d'affari, ecc.<br />
91<br />
5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE<br />
Incoraggia lo sviluppo locale e regionale<br />
degli affari nel settore IT&C<br />
Diminuisce il fenomeno di migrazione degli<br />
specialisti, le risorse umane essendo uno fra<br />
i principali vantaggi della nostro paese<br />
Utilizza forza lavoro qualificata, e la sua<br />
riconversione<br />
Utilizza in maniera efficiente l'infrastruttura<br />
regionale di comunicazioni e IT<br />
Attira investimenti esteri<br />
Aiuta alla crescita di altri settori dell'attività<br />
economica
facilitare la collaborazione con l'ambiente<br />
accademico<br />
3.3.2. Il parco scientifico e tecnologico di Galati<br />
92<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />
Sviluppa l'insegnamento di specialità<br />
Accelera l'informatizzazione degli agenti<br />
economici e della pubblica amministrazione<br />
Estende le attività di R&D, sullo sfondo della<br />
collaborazione tra il settore privato e le<br />
università<br />
Diminuisce i costi IT&C lasciando luogo alla<br />
competizione;<br />
Aumenta la competitività delle esportazioni<br />
Con un budget di 20.000.000 lei, tra cui 10.000.000 lei sono finanziamenti a fondo perduto<br />
dati dal Ministero dello Sviluppo, il parco software scientifico e tecnologico di Galati<br />
contribuirà allo sviluppo del settore industriale con tecnologie avanzate, alla spinta del<br />
trasferimento di tecnologia e alla elaborazione di un'alternativa fattibile sul mercato della<br />
Regione del Sud - Est, insieme con l'appoggio per la ristrutturazione di una zona<br />
monoindustriale. In <strong>Romania</strong>, questo parco è stato il primo a ricevere il titolo di parco<br />
scientifico e tecnologico, titolo assegnato dal Ministero dell'Insegnamento e della Ricerca. Il<br />
progetto per la costituzione del parco scientifico e tecnologico di Galati è partito nel mese di<br />
ottobre, 2001, all'iniziativa delle autorità locali, attraverso la costituzione di un consorzio<br />
formato da rappresentanti dell'amministrazione pubblica locale, agenti economici e<br />
rappresentanti dell'Università "Dunarea de Jos". Il parco mette alla disposizione delle<br />
aziende private con oggetto d'attività sviluppo software, una superficie di 2.500 mq, nel<br />
palazzo Navrom Business Center di Galati, compresi spazi comuni per presentazioni,<br />
conferenze o negoziati. Per i primi 4 anni d'attività le aziende locatari sono esentate dal<br />
pagamento dell'affitto. Ulteriormente, l'affitto e i costi di manutenzione saranno più<br />
convenienti rispetto ad altre locazioni simili. Allo stesso modo, su richiesta espressa delle<br />
aziende interessate, la società amministratrice può fornire servizi di consulenza finanziaria,<br />
di business o consulenza giuridica e offrire assistenza per la realizzazione di progetti o nel<br />
trovare partner d'affari. È’ stato valutato che un numero di circa 100 aziende svolgeranno<br />
l'attività all'interno del parco, dove possono operare tra 500 e 1000 persone. 15 aziende<br />
locatari saranno operative nel parco industriale alla data della valutazione finale del<br />
progetto e altre 30 sono aspettate a svolgere l'attività un anno dopo d'attuazione del<br />
progetto.<br />
3.3.3. Il parco Sofware di Brasov<br />
In base alla costituzione del parco industriale e del parco software, con locazione presso<br />
l'impresa Roman, sarà realizzato il piano di sviluppo di nuove attività, come soluzione futura<br />
per lo sviluppo sostenibile della zona di Brasov. La città di Brasov ha bisogno di nuovi<br />
investimenti che potrebbe attirare attraverso procedimenti rapidi ed efficienti, rinunciando<br />
alle troppe formalità che spesso appesantiscono la partenza di un'attività. La lotta alla<br />
burocrazia è un fattore essenziale per attirare investimenti, come dal motto "7 giorni per la<br />
partenza di un affare a Brasov". Il parco software di Brasov funzionerà in un palazzo
dell'impresa Roman, la cui superficie è di 2264 mq. Il parco software e i parchi industriali<br />
che saranno costituiti a Zarnesti, Metrom e Carfin apporteranno 7.000 nuovi posti lavoro,<br />
assicurando in tal modo opzioni di sviluppo sostenibile della provincia di Brasov e la<br />
risoluzione delle difficoltà generate dai licenziamenti.<br />
3.3.4. Centri di ricerca e trasfer tecnologico nella regione Bucarest-Ilfov<br />
Tra gli istituti di ricerca del settore ITC, il più importnate è l’ICI (Istituto Nazionale di<br />
Ricerca e Sviluppo per l’Informatica) di Bucarest, www.ici.ro.<br />
Sempre a Bucarest sono anche: l’Istituto Nazionale per Ricerca e Sviluppo delle<br />
Microtecnologie www.imt.ro, l’Istituto Nazionale di Studi e Ricerca per le Comunicazioni<br />
www.cnscc.ro, l’Istituto Nazionale di Progettazione di Telecomunicazioni www.telerom.ro,<br />
l’Istituto Nazionale di Ricerce Eletroniche ICE, l’Istituto di Ricerche Eletrotecniche ICPE<br />
www.icpe.ro, l’Istituto di Ricerche Eletroniche ICPE ACTEL www.icpe-actel.ro, l’Istituto di<br />
Ricerche e Progettazioni in Automatica IPA www.ipa.ro, Istituto di Ricerche e Macchine<br />
Elettriche ICME www.icpe-me.ro, l’Istituto ICPE-CA www.icpe-ca.ro.<br />
Il trasferimento tecnologico nei settori di elettronica e elettrotecnica nella Regione Bucarest-<br />
Ilfov è assicurato dal MINATECH-RO e CTT-Baneasa. MINATECH-RO è un parco scientifico e<br />
tecnologico per micro e nanotecnologie, il cui settore d’attività riguarda il sostegno delle<br />
attività del settore delle microtecnologie, nanotecnologie e microingegnerie<br />
www.minatech.ro.<br />
CTT –Baneasa è un dipartimento distinto dell’Istituto per Microtecnologia. Ha il ruolo di<br />
contribuire allo sviluppo del settore di micro- e nanotecnologia tramite la stimolazione del<br />
trasferimento tecnologico e innovativo sul piano regionale, nazionale e europeo.<br />
www.imt.ro/ctt.<br />
93<br />
5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE
4. Il settore della ricerca in <strong>Romania</strong><br />
4.1. La ricerca in <strong>Romania</strong><br />
4.1.1. La ricerca in <strong>Romania</strong>: valutazione e criticità<br />
La ricerca romena verte da tempo in una situazione difficile. La produzione scientifica è<br />
molto al di sotto del potenziale umano del paese. Stando ai dati del Institute of Science<br />
Information (ISI), la <strong>Romania</strong> si classifica al numero 66 nella classifica mondiale della<br />
produzione scientifica, con solo 0.77 lavori scientifici ogni 1.000 abitanti. Ad oggi, va fatta<br />
menzione di come nessuna delle università romene entri nel top 500 mondiale, tema<br />
ricordato anche dal Presidente della Repubblica Basescu nelle sue ultime uscite pubbliche<br />
(luglio 2008) relative al tema dell’istruzione. Sebbene si stimi che solo 5.700 ricercatori<br />
romeni realizzino performance di valore internazionale, circa il 64% dagli uomini di scienza<br />
romeni con performance internazionali lavorano all’estero. Gli studenti e gli allievi dalle<br />
buone performance continuano a lasciare il paese. Sussistono comunque in <strong>Romania</strong> risorse<br />
umane che permetterebbero l’esistenza di un sistema di ricerca di alto livello, ma spesso i<br />
ricercatori sono costretti a emigrare all’estero, viste le modalità di attuazione del sistema<br />
della ricerca in <strong>Romania</strong>.<br />
Stando ai dati della associazione romena Ad Astra, circa il 64% dei cittadini romeni con<br />
performance scientifiche a livello internazionale sono operativi all’estero. Gran parte di loro<br />
lavorano negli Stati Uniti (45%), Francia (11%), Canada, Germania, Gran Bretagna (8%<br />
ognuno). I ricercatori romeni che lavorano all’estero sono di solito giovani (30-35 anni).<br />
Molti di loro hanno dimostrato il proprio valore con performance straordinarie. La <strong>Romania</strong><br />
gode di risorse umane importanti, ma all’estero. La situazione attuale del sistema della<br />
ricerca (non si apprezza il loro valore e non gli si offrono condizione di lavoro consone) non<br />
li fa tornare e il paese fa poco per richiamarli dalla “diaspora scientifica”.<br />
Va fatta menzione di come il livello degli stipendi nel settore della ricerca sia ancora molto<br />
basso, al di sotto di quello dell’insegnamento universitario. Per questa ragione, le attività di<br />
ricerca non presentano attrazione per i giovani laureati, che scelgono altri settori, con<br />
prospettive economiche molto più vantaggiose. Di solito, lo stage di un giovane ricercatore<br />
presso un istituto di ricerca mira solo il fine della crescita professionale per poter poi<br />
partecipare a concorsi per posizioni simili all’estero. Il calo continuo del numero di<br />
ricercatori negli ultimi anni, oltre alla partenza di ricercatori e giovani laureati all’estero,<br />
portano all’invecchiamento continuo dell’attività scientifica romena.<br />
Una fetta cospicua dei ricercatori romeni lavora nel settore pubblico, di cui circa un terzo é<br />
riuscito a pubblicare almeno un lavoro riconosciuto a livello internazionale. Il 7% invece<br />
pubblica priodicamente su riviste quotate ISI (International Science Index). Secondo Ad-<br />
Astra, soltanto un terzo dei ricercatori competitivi romeni lavorano in <strong>Romania</strong>, grand parte<br />
di essi sono operativi all’estero, visto che le performance individuali delle università sono<br />
piuttosto basse. I dipartimenti di sociologia, giurisprudenza, economia, amministrazione e<br />
scienza politica – importanti per la performance economica del paese – non sono<br />
competitivi, in quanto i più importanti centri di sviluppo e alcuni dipartimenti interni sono<br />
94<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
spesso incapaci di presentare almeno un articolo o un libro di portata internazionale, che<br />
giustifichi la loro esistenza.<br />
Il dramma della situazione È riscontrabile nel settore dell’innovazione, dove a livello<br />
europeo un ricercatore su sei sollecita l’iscrizione di un brevetto ogni anno (3 in Germania),<br />
mentre in <strong>Romania</strong> solo 1 su 1.000 fa una tale richiesta. In relazione all’ottenimento di<br />
patenti soltanto 0,26 su 1 milione riesce ad attenerle, senza contare i brevetti ottenuti dal<br />
paese che sono stati meno di 100 negli ultimi 5 anni.<br />
La situazione 5 anni or sono era ancora piu’ drammatica: il numero dei ricercatori romeni<br />
diminuiva costantemente (da 150.000 nel 1989 a 38.433 dipendenti nel settore della<br />
ricerca nel 2002) e, di questi, 24.636 erano ricercatori e solo 8.513 certificati. Tale<br />
situazione evidenziava la necessità di una riforma radicale nelle politiche scientifiche<br />
romene, in modo che lo stato potesse definire le priorità nazionali nel settore e trasformare<br />
la ricerca scientifica romena in un pilastro dello sviluppo economico, cosi come avviene in<br />
molti stati sviluppati, dove la crescita economica conta in grande misura sul contributo della<br />
ricerca d’eccellenza.<br />
Negli istituti di ricerca scientifica e nelle università verteva uno stato di corruzione generale,<br />
non solo materiale. I criteri “originali” di promozione (raccomandati, appartenenza politica,<br />
il riconoscimento di pubblicazioni senza valore scientifico) hanno portato all’apparizione di<br />
un esercito di “specialisti”, gran parte dei quali senza un background di pubblicazioni<br />
scientifiche definite in base ai criteri internazionali, organizzati in gruppi d’interesse influenti<br />
sulle politiche settoriali. Questi gruppi sono rimasti alla direzione di molti istituti e università<br />
e hanno formato diverse generazioni di ricercatori. La valutazione soggettiva dell’attività di<br />
ricerca è quindi una delle cause principali che ha portato allo stato disatroso della ricerca<br />
romena degli ultimi anni. Infatti, era sulla base dei risultati delle valutazioni che si<br />
decidevano le promozioni e si stanziavano i fondi per i ricercatori, per i progetti o agli<br />
istituti.<br />
La carriera scientifica di molti quadri e direttori nel sistema accademico e di ricerca romeno<br />
hanno alla base pubblicazioni sulle riviste romene, lavori presentati a conferenze locali o<br />
libri pubblicati da case editrici, senza competenze nella verifica dei contenuti. In passato,<br />
spesso queste persone hanno abusato della propria posizione per aggiudicarsi fondi di<br />
ricerca e hanno contribuito a incoraggiare influenze e favoritismi a danno delle<br />
performances scientifiche. Come conseguenza, si Èassistito a un fenomeno che dissipava<br />
fondi nazionali e scoraggiava i ricercatori di valore a migliorare la produttività scientifica del<br />
paese.<br />
Nel caso delle pubblicazioni, il valore scientifico veniva verificato dal comitato di riferimento<br />
della rivista. Molte di queste riviste pubblicano materiali privi di rilevanza scientifica: va<br />
ricordato come solo 17 su 668 riviste romene riconosciute dal CNCSIS vengano<br />
gerarchizzate dall’ISI, avendo dunque una certa rilevanza internazionale.<br />
Il problema fondamentale della valutazione della ricerca romena è che le pubblicazioni sulle<br />
riviste romene hanno quasi lo stesso valore di quelle ISI. Ad esempio, per uno studio<br />
pubblicato su una rivista romena, secondo i criteri CNCSIS si accordano 10 punti, mentre<br />
95<br />
5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE
per un lavoro su una rivista ISI si accordano 30 punti. Il lavoro di anni di un ricercatore che<br />
arriva a un risultato scientifico straordinario ha quindi lo stesso valore del lavoro di<br />
qualcuno che pubblica su riviste romene 3 articoli senza alcun rilievo scientifico. Tale<br />
sistema dunque, non faceva altro che promovere il non-valore.<br />
In ogni situazione che implica la valutazione dell’attività di ricerca in base alle pubblicazioni<br />
scientifiche, dovrebbero essere riconosciute solo le pubblicazioni scientifiche sulle riviste<br />
quotate ISI (criteri obiettivi e quantitativi di valutazione dell’attività scientifica, riconosciute<br />
a livello internazionale, e non valutazioni collegiali, qualitative) e si dovrebbero evitare tutti<br />
gli altri criteri non previsti nelle valutazioni internazionali (ad esempio, libri pubblicati alle<br />
case editrice locali, conferenze locali). Si possono fare eccezioni a questa regola solo per<br />
certi settori delle scienze sociali o umanistiche, come da prassi internazionale. Per questa<br />
ragione, a livello internazionale, le pubblicazioni sulle principali riviste scientifiche<br />
internazionali sono riconosciute come il più importante indicatore diretto che misura le<br />
performance scientifiche. Un indicatore superiore sarebbe l’expertise collegiale (“peer<br />
review”), elaborata da un corpo di specialisti rinomati nel settore, ma, ovviamente, tale<br />
analisi risulta oggettiva solo nel caso in cui i valutatori siano professionisti e non siano in<br />
una situazione di conflitto d’interesse.<br />
Nelle situazioni in cui non è possibile che la valutazione si faccia esclusivamente in base a<br />
certi indici quantitativi, si devono coinvolgere, in una misura quanto più grande, valutatori<br />
stranieri o ricercatori romeni selezionati da quelli attivi all’estero (specialmente nei settori<br />
“nuovi” dove non È facile reperire, ricercatori/valutatori operanti in <strong>Romania</strong>), in base al<br />
valore scientifico dimostrato dalle loro pubblicazioni. Tale misura non necessita nessun<br />
investimento finanziario e porterebbe a una gestione più efficace dei fondi pubblici. C’È solo<br />
bisogno di una decisione ferma sul tema della valutazione da parte del Ministero<br />
del’Istruzione e della Ricerca, del CNCSIS e dell’Accademia di <strong>Romania</strong>.<br />
Ad oggi, le posizioni di assistenti di ricerca e di ricercatori sono assegnate a vita, dunque è<br />
impossibile cambiare il personale secondo il livello di performance scientifica, a differenza di<br />
altri paesi UE dove la posizione di un ricercatore in un istituto è condizionata all’esistenza di<br />
un argomento di ricerca finanziato. In <strong>Romania</strong> sono frequenti i casi in cui ricercatori tornati<br />
dall’estero vogliono contribuire alla crescita della scienza romena e non possono essere<br />
assunti all’interno degli istituti del paese, anche se a livello europeo esistono dei grant per<br />
la reintegrazione. Visto che all’interno dell’istituto l’organigrama è fisso, avviene spesso che<br />
non sussista una posizione adatta al nuovo arrivato. Si verifino talvolta delle situazioni<br />
ridicole nel momento in cui un ricercatore con studi dottorali e postdottorali conclusi negli<br />
Stati Uniti non può essere assunto come “assistente di ricerca” perchÈ la posizione è<br />
bloccata da persone senza dottorato ma laureate in <strong>Romania</strong>.<br />
La riforma del sistema di ricerca romeno deve vertere quindi su:<br />
- un nuovo sistema di valutazione secondo criteri obiettivi (da implementare subito);<br />
- su scelte politiche che puntino a maggiorare i finanziamenti nel settore (snellendo gli<br />
aspetti burocratici e secondo criteri di valutazione periodica su base scientifica) e a<br />
incentivare il dialogo e il networking della comunità scientifica. In particolare, per lo<br />
sviluppo in <strong>Romania</strong> delle tecnologie high tech, sono necessari investimenti maggiori nei<br />
96<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
progetti di ricerca fondamentale in settori come le biotecnologie, le nanotecnologie, l’ITC<br />
e le scienze cognitive. In questi settori, i risultati delle ricerche possono portare<br />
facilmente alle applicazioni innovative, con profitti molto superiori a quelli delle industrie<br />
tradizionali.<br />
- richiamare esperti e ricercatori emigrati all’estero in <strong>Romania</strong>, apprezzando le<br />
performance scientifiche secondo i criteri internazionali e finanziando le ricerche in modo<br />
da assicurare un livello di vita decente ai ricercatori ;<br />
- rivalutazione periodica del personale del sistema di ricerca, a tutti i livelli, in base alle<br />
performance scientifiche dimostrate con le pubblicazioni;<br />
- andrebbero creati nuovi laboratori di ricerca, che siano autonomi nel gestire i fondi, e<br />
andrebbero allocati nuovi finanziamenti per le infrastrutture di ricerca, per la relativa<br />
logistica e per la formazione di tecnici esperti nell’utilizzo dei macchinari dei centri<br />
specializzati, fondamentali per l’attività di ricerca nel paese;<br />
- maggiore trasparenza nell’attribuzione dei finanziamenti alla ricerca, facendo in modo che<br />
le commissioni seguano criteri obiettivi nell’elargizione dei fondi, e delle spese del<br />
processo di ricerca. Anche il modo di organizzare i concorsi per accedere ai finanziamenti<br />
nella ricerca deve essere riportato agli standard occidentali.<br />
- un nuovo audit dei processi di ricerca: i risultati dei progetti finanziati con grant devono<br />
essere confermati da una commissione di esperti. Nel caso in cui si constino differenze<br />
rilevanti nello svolgimento dei progetti, al leader di progetto dovrebbe essere vietato l’uso<br />
di altri grant per qualche anno.<br />
- integrare la ricerca al sistema universitario, stimolando le interazioni tra istituti e<br />
università ;<br />
- rendere efficienti i consigli scientifici degli istituti di ricerca.<br />
Creando nuove condizioni competitive, sostenute di fondi sufficienti, si potrebbe aumentare<br />
rapidamente la produttività scientifica della <strong>Romania</strong>, dal livello attuale, oggi inferiore anche<br />
a quello di alcuni paesi in via di sviluppo, a un livello europeo. Una ricerca di livello<br />
porterebbe anche allo sviluppo in <strong>Romania</strong> di una rete di PMI ad alta tecnologia (con alto<br />
tasso di profitto) e a nuovi investimenti da parte delle multinazionali in <strong>Romania</strong>.<br />
4.1.2. Valutazione delle performance della ricerca in <strong>Romania</strong><br />
La situazione del settore R&S ha subito cambiamenti drammatici in <strong>Romania</strong> negli utimi 15<br />
anni, per quanto dal 2002 sia in atto un processo di miglioramento del sistema della ricerca.<br />
Ad oggi, si nota la carenza di sistemi innovative a livello regionale, problematica che fa si<br />
che la ricerca influsica ancora poco sul processo di riforma strutturale della società romena,<br />
a livello politico, economico e sociale. Spesso le buone intenzioni e i progressi nel settore<br />
non sono riusciti a tenere passo col deprezzamento sempre più accentuato della qualità<br />
delle attività di ricerca. Un grado maggiore di assorbimento dei fondi europei destinati alla<br />
ricerca all’interno dei programmi quadro, l’integrazione della <strong>Romania</strong> nell’area di ricerca<br />
europea e la preparazione di progetti per sollecitare fondi anche nel settore della ricerca e<br />
dell’innovazione, rappresentano le priorità in <strong>Romania</strong> per I prossimi anni.<br />
In relazione alla componente di trasfero tecnologico e innovazione, si punta su tre obiettivi:<br />
97<br />
5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE
- Formare delle connessioni strette a livello centrale e regionale, integrando nei sitemi<br />
innovativi competitivi gli attori della R&S, i rappresentanti delle imprese innovative, le<br />
università e gli istituti di ricerca, gli enti pubblici (Ministero dell’Istruzione e Ricerca) e le<br />
organizzazioni catalizzatrici (società di consulenza, multinazionali, ecc.).<br />
- Integrazione della <strong>Romania</strong> nella “European Research Area”.<br />
- Usufruire dell’innovazione come strumento per lo sviluppo economico regionale/locale.<br />
Tali obiettivi vengono realizzati tramite misure concrete, come:<br />
- L’organizzazione annuale del Forum aperto per Innovazione e per il Trasfer Tecnologico, la<br />
maggiore piattaforma di comunicazione, scambio d’esperienze e idee degli operatori di<br />
ricerca e sviluppo in <strong>Romania</strong><br />
- Consulenza accordata alle autorità centrali per mettere trasporre la legislazione nel<br />
settore dell’innovazione a quella dell’UE.<br />
- Sostegno agli attori romeni nell’attirare i fondi nazionali ed europei destinati alla ricerca,<br />
attraverso servizi di consulenza accordata alla realizzazione di consorzi, con aiuti<br />
nell’elaborazione e nel management di questi progetti.<br />
- Creare delle strutture e sostenere delle iniziative modello di traferimento tecnologico a<br />
livello regionale (l’incubatore di affari e il centro di trasferimento tecnologico nel settore<br />
software dell’università Politecnica di Timisoara, il progetto di tele-learning nel settore<br />
agrario del Liceo Agricolo di Podul Ilioaiei, provincia di Iasi, ecc.).<br />
La tabella in basso presenta la situazione romena nei confronti del resto dell’Europa, per<br />
quanto riguarda gli indicatori per lo stato e le tendenze della ricerca scientifica:<br />
Tabella 26. Indicatori e tendenze sullo stato della ricerca scientifica<br />
Ricercatori/<br />
1.000 abitanti<br />
Finanziamento R&S<br />
(% PIL)<br />
Pubblicazioni/<br />
1.000 abitanti<br />
98<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />
<strong>Romania</strong> Europa Eu / Ro<br />
Valore Variazione<br />
annuale<br />
Valore Variazione<br />
annuale<br />
Situazione<br />
relativa<br />
1.71 -8.9% 5.86 +2.6% 3.3<br />
0.39 -9.2% 1.9 +1.5% 4.9<br />
84 9.4% 673 +2.1% 8<br />
Fonte: Consiglio Nazionale per la Ricerca Scientifica e l’Insegnamento superiore<br />
Il finanziamento pubblico risulta molto ridotto e solo la tendenza (in crescita) del numero<br />
delle pubblicazioni registra un trend ascendente. Tale situazione si presenta nelle condizioni<br />
in cui il numero relativo di studiosi è più di 3 volte minore (ed è in continuo calo) e il<br />
finanziamento relativo è di circa 5 volte minore.
Tabella 27. Le spese nel settore della ricerca, comparate ai dati europei<br />
99<br />
Spese per ogni<br />
ricercatore<br />
Produttività<br />
annuale<br />
5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE<br />
Durata media di<br />
elaborazione di<br />
una<br />
pubblicazione<br />
Spese medie<br />
per un lavoro<br />
pubblicato<br />
Euro/pers Pubbl/ ricerc Anni Euro<br />
<strong>Romania</strong> 5.000 0,05 20 100.000<br />
Europa 80.000 0,12 8 680.000<br />
Eu/Ro 16 2,4 0,4 6,8<br />
Fonte: Consiglio Nazionale per la Ricerca Scientifica e l’Insegnamento superiore<br />
Nella tabella in alto vengono presentati i dati registrati in <strong>Romania</strong> e in Europa in relazione<br />
alle spese del settore della ricerca. Risulta che lo studioso romeno “costa” il governo 16<br />
volte in meno e le spese per un lavoro pubblicato sono circa 7 volte minori. In tale<br />
condizioni, la produttività del ricercatore romeno è pari a solo il 40% della produtività del<br />
ricercatore europeo.<br />
Il CNCSIS ha la responsabilità dello sviluppo di questo settore, mediante le sue attribuzioni<br />
legali di valutazione, monitoraggio e controllo dei bandi per le risorse finanziarie. Ma, a<br />
detta di diversi analisti economici e di esperti, nel suo rapporto, il CNCSIS non sembra di<br />
comportarsi come un manager responsabile per lo stato attuale della ricerca.<br />
Tabella 28. Critiche all’operato e alla valutazione del CNCSIS sul sistema della<br />
ricerca<br />
Dal Rapporto CNCSIS Commenti e domande<br />
La valutazione dei progetti e delle risorse<br />
per la ricerca è ancora lontano dalle<br />
richieste imposte da un sistema<br />
competitivo performante.<br />
Lo stanziamento delle somme ridotte a un<br />
numero grande di progetti ha portato allo<br />
spreco delle risorse senza risultati<br />
consistenti (si sono basati sulle proposte<br />
della comunità accademica, senza definire<br />
chiaramente le priorità che possono essere<br />
finanziate in modo giusto)<br />
Chi fa ricerca non È ancora valorizzato a<br />
livello di capacità. La partecipazione ai<br />
programmi internazionali di ricerca è<br />
Sono considerati colpevoli gli esperti<br />
valutatori. Non si cercano miglioramneti del<br />
processo di valutazione, che sono alla<br />
portata di mano del CNCSIS (incluso la<br />
selezione dei valutatori e la loro<br />
responsabilizzazione nel caso di decisioni<br />
sbagliate).<br />
Le “proposte” della comunità economica<br />
non sono state rese pubbliche in modo<br />
trasparente e non sono state oggetto di un<br />
dibattito serio. In realtà, non c’Èstata la<br />
seria volontà politica di srtutturare la<br />
ricerca universitaria secondo le priorità.<br />
È normale che succeda così, visto che<br />
molte risorse sono state stanziate in base a<br />
criteri diversi dal merito scientifico reale, e
ancora ridotta e parte della ricerca e le<br />
risorse umane dal buon potenziale<br />
rimangano spesso sottoutilizzate.<br />
La valorizzazione dei risultati su riviste<br />
importanti è ancora lontano dall’essere una<br />
preoccupazione costante della comunità<br />
scientifica romena.<br />
100<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />
il monitoraggio post-progetto promesso dal<br />
CNCSIS è rimasto solo una promessa.<br />
Se dall’inizio, il CNCSIS avesse imposto<br />
una valutazione oggettiva, basata sul<br />
criterio scientometrico (ISI), non sarebbero<br />
apparsi i presenti problemi e la <strong>Romania</strong><br />
sarebbe stata più visibile sul piano<br />
scientifico internazionale, con un numero<br />
più alto di pubblicazioni (almeno quanto<br />
quelle bulgare)<br />
Fonte: “Valutazione delle performance della ricerca scientifica in Romanià, dott.<br />
Anton Ioan<br />
4.1.3. La ricerca scientifica vista dai quadri didattici<br />
La ricerca scientifica è una delle componenti principali dell’attività dei quadri didattici<br />
romeni. L’attivita di ricerca occupa, in media, 14.3 ore alla settimana, più di un terzo del<br />
numero delle ore trascorse ogni settimana per le attività universitarie.<br />
Analizziamo ora le performance della ricerca scientifica romena sulla base di tre indicatori,<br />
che misurano l’attività di ricerca in corso in <strong>Romania</strong> e i contatti (diretti o indiretti) con la<br />
comunità accademica di altri paesi.<br />
- L’aver pubblicato almeno un articolo ISI<br />
- la pratica effettuata all’estero negli ultimi 5 anni,<br />
- l’aver realizzato come minimo un progetto di ricerca internazionale.<br />
Il 45% del corpo docente ha pubblicato come minimo un articolo con quotazione ISI, il 25%<br />
hanno concluso stage si ricerca all’estero e il 62% hanno partecipato come a minimo un<br />
progetto di ricerca internazionale. Per ognuno dei tre indicatori, risultano delle differenze<br />
significative determinate dalle caratteristiche delle università da cui provengono i professori.<br />
La partecipazione ai progetti internazionali è chiaramente superiore nel caso delle università<br />
di grandi dimensioni (cioè in quelle fondate prima del 1940 e in quelle situate in<br />
Transilvania) e decisamente sotto la media nel caso delle università molto piccole (da cui<br />
solo pochi ricercatori hanno cocluso dei periodi di stage all’estero), ovvero quelle fondate<br />
tra i 1940-1989 e in quelle situate nella regione geografica romena di Muntenia.<br />
I professori che hanno effettuato stage di ricerca in paesi diversi dalla <strong>Romania</strong> provengono<br />
di solito da università: pubbliche, fondate prima del 1940 e di una certa dimensione,<br />
mentre il corpo docente delle università della zona moldava di <strong>Romania</strong> proviene dalle<br />
università fondate dopo il 1990.<br />
Per quanto riguarda la pubblicazione degli articoli in riviste di specialità con quotazione ISI,<br />
i professori dalle università di Muntenia sono rappresentate al 62%, mentre quelli della<br />
regione romena di Moldova solo al 37%. Si può notare che il numero delle pubblicazioni su
iviste quotate ISI non viene influenzata dalle caratteristiche delle università, ma la stessa<br />
cosa non è valida per quanto concerne gli altri due indicatori analizzati.<br />
Le caratteristiche personali sembrano invece avere un effetto più forte sui tre indicatori<br />
delle attività di ricerca. I professori che pubblicano in riviste quotate ISI denotano le<br />
seguenti caratteristiche: il 49% sono uomini, il 58% ha piu’ di 45 anni, il 60% di loro sono<br />
docenti, e il 66% sono professori. Di solito, lavorano nel sistema universitario da più di 10<br />
anni, con una posizioni decisionali (62%), hanno terminato il dottorato (57%), uno stage di<br />
ricerca e / o insegnamento all’estero (60%) e hanno partecipato come minimo a due<br />
progetti internazionali.<br />
Il corpo docente con età compresa tra i 35 e 44 anni, chi ha terminato il Phd, chi ha<br />
pubblicazioni ISI come proprio backgroud, chi ha partecipato come minimo a due progetti<br />
internazionali, partecipano piu’ degli altri a periodi di pratica svolti all’estero. La categoria di<br />
professori con maggiori partecipazioni a progetti di ricerca internazionali è composta dai<br />
professori che hanno la cattedra da piu’ di 10 anni, hanno concluso il dottorato, hanno<br />
pubblicato articoli su riviste ISI e hanno compiuto tirocini di ricerca e/o insegnamento<br />
all’estero.<br />
I risultati dimostrano che i tre indicatori analizzati si correlano loro, visto che i ricercatori<br />
con pubblicazioni ISI mirano più degli altri a partecipare a progetti di ricerca internazionali e<br />
ad effettuare stage presso università straniere.<br />
Se consideriamo le attitudini degli operatori di settore in relazione alle attività di ricerca<br />
nelle università, notiamo che quando si parla di opinioni sull’operato di ricerca, due terzi dei<br />
professori sono contenti dall’attività svolta nelle facoltà dove insegnano. Allo stesso tempo,<br />
più di un terzo di loro (36%) dichiara che il ruolo degli enti universitari è quello di insegnare<br />
e che le attività di ricerca sono secondarie. La soddisfazione in relazione all’attività di<br />
ricerca nelle università non dipende molto dalle caratteristiche e dalla tradizione delle<br />
singole università e dalla loro ubicazione: le uniche differenze notevoli si possono osservare<br />
tra le università di Moldova, dove la soddisfazione è maggiore (76%) e tra quelle di<br />
Muntenia (55%).<br />
I ricercatori con titolo di professore (74%) sono in generale più soddisfatti degli altri in<br />
relazione alle attività di ricerca delle facoltà. Il 43% dei professori e il corpo docente di età<br />
superiore a 65 anni (53%) considerano pero’ che l’insegnamento È l’attività principale nelle<br />
università. Di parere opposto i ricercatori tirocinanti presso università straniere, di cui solo il<br />
31% dichiara che le università si dovrebbero concentrare sull’insegnamento e non sulla<br />
ricerca.<br />
In relazione invece all’ottenimento e all’allocazione dei finanziamneti da parte del CNCSIS,<br />
analizziamo ora le attitudini del corpo docente in relazione ai procedimenti da seguire per<br />
ottenere finanziameneti per progeti di ricerca. Va fatta menzione di come il corpo docente<br />
sia diviso nelle opinioni sugli obiettivi con cui CNCSIS valuta i progetti di ricerca: solo il<br />
53% dei rispondenti considerano che CNCSIS è oggettivo. Il corpo docente delle università<br />
con più di 30.000 studenti (43%) e delle università fondate prima del 1940 (50%) sono più<br />
scontenti degli altri in relazione all’oggettività del Consiglio. Anche sulla chiarezza dei criteri<br />
101<br />
5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE
di valutazione dei progetti, un numero importante di professori esterna un giudizio<br />
negativo: sebbene il 56% di loro considerino questi criteri chiari, il 44% crede che non lo<br />
siano abbastanza. I meno soddisfatti sono i professori delle università fondate prima del<br />
1940.<br />
I procedimenti per ottenere i finanziamenti vengono considerati troppo complicati (il 71%,<br />
senza differenze sui tipi d’università) e il 73% del corpo docente considera troppo lungo il<br />
periodo che intercorre tra la presentazione dei progetti di ricerca fino all’ottenimento dei<br />
finanziamenti. Chi considera i procedimenti troppo complicati sono: i ricercatori con età<br />
compresa tra i 55 e i 64 anni (81%), quelli iscritti al dottorato (78%), quelli senza<br />
pubblicazioni ISI (74%) e chi non ha compiuto tirocini all’estero.<br />
Per concludere, possiamo notare che:<br />
- Gli indicatori dell’attività di ricerca analizzati suggeriscono un collegamento tra di loro.<br />
- La pubblicazione degli articoli nelle riviste ISI non viene influenzata dalle caratteristiche<br />
delle università, mentre gli altri due indicatori sono più influenzati dalle università molto<br />
grandi e da quelle fondate prima del 1940.<br />
- Il CNCSIS, il principale ente con cui lo stato romeno finanzia la ricerca all’interno del<br />
sistema universitario, non gode di una buona immagine tra i professori.<br />
4.1.4. La percezione del sistema universitario romeno<br />
Il 70% dei professori ritengono che il sistema universitario romeno sia allo stesso livello di<br />
quello dell’Europa Occidentale, ma soltanto il 59% degli studenti é dello stesso avviso.<br />
Questa è una delle conclusioni dello studio “Sistema universitario romeno – le opinioni del<br />
corpo docenti e degli studenti”, pubblicato il 10 luglio 2007 dall’Organizzazione Soros<br />
<strong>Romania</strong>. Lo studio rappresenta un’analisi sulle percezioni di docenti e studenti, con<br />
riguardo al sistema universitario romeno, a cui hanno risposto oltre 1.000 professori e più<br />
di 1.100 studenti.<br />
Le domande vertevano principalmente sulll’organizzazione e il funzionamento del sistema<br />
universitario, sull’autonomia universitaria, sulla corruzione accademica e sul processo<br />
educativo. Circa il 40% dei professori ritiene che le università non godono di un’autonomia<br />
universitaria reale e che il Ministero dell’Istruzione detiene ancora una forma di monopolio<br />
sulle università del paese. Il sondaggio sottolinea un’anomalia per il funzionamento del<br />
sistema, ovvero che 4 professori su 10 hanno almeno un’altro posto di lavoro al di fuori<br />
dell’attività svolta all’interno dell’università. Nello specifico, circa la metà dei professori<br />
lavora nel settore della ricerca o insegna anche in altre università, mentre un terzo é<br />
impiegato come lavoratore dipendente o come datore di lavoro.<br />
Per quanto riguarda gli studenti, quasi un quarto lavora, mentre l’altra metà (il 43%)<br />
vorrebbero emigrare. Il profilo dello studente che ha maggiore fiducia nelle possibilità<br />
offerte dal sistema d’istruzione è il seguente: provenienza da famiglie con una buona<br />
educazione e una buona situazione economica, riceve una paga mensile consistente, studia<br />
in un’università di prestigio con più di 10.000 studenti ed è in un’anno di studio superiore.<br />
102<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Per contro, l’81% dei professori afferma che gli studenti arrivano all’università con una<br />
bassa preparazione dai licei e la metà dei professori sostiene che gli studenti sono ben poco<br />
interessati agli studi. Solo il 48% degli studenti e 28% dei professori considerano che il<br />
sitema universitario privato sia allo stesso livello di quello pubblico. Il 22% degli studenti di<br />
<strong>Romania</strong> dichiara che qualcuno dalla facoltà gli ha chiesto, almeno una volta, regali, soldi o<br />
servizi, e circa il 13% di questi ha ammesso di aver risposto a queste richieste, almeno una<br />
volta. Quasi la stessa percentuale di professori (il 23%) confessa che gli sono stati offerti<br />
soldi/regali/servizi dagli studenti, ma solo il 7% ammette di aver accettata (circa il 2% del<br />
totale dei professori).<br />
L’educazione dovrebbe essere uno dei settori prioritari delle politiche governative di ogni<br />
stato che aspira alla prosperità economica, all’avanzamento scientifico e tecnologico e allo<br />
sviluppo sostenibile. I professori del sistema superiore, attraverso le loro conoscenze e la<br />
dedizione nello svolgimento del loro lavoro, contribuiscono in parte alla realizzazione dei<br />
bisogni sopra menzionati. Un contributo essenziale arriva anche dai ricercatori dei settori<br />
tecnici e della sfera delle scienze umanistiche. Resta pero’ il fatto che la società romena il<br />
più delle volte scoraggia i giovani capaci a intraprendere una carriera nel settore<br />
dell’insegnamento o della ricerca presso istituzioni specializzate di <strong>Romania</strong>, a causa dei<br />
numerosi svantaggi e difficoltà con cui dovrebbero confrontarsi: attrezzature e<br />
documentazioni disponibili, status, stipendi, politiche educative, riconoscimenti e contatti<br />
con centri di prestigio dall’estero. Tutte questi aspetti incidono in modo quasi strutturale<br />
sulla scelta di molti giovani capaci di emigrare all’estero, una volta terminati i propri studi<br />
universitari.<br />
A livello di evoluzione storica, va fatta menzione di come la <strong>Romania</strong> abbia ereditato dal<br />
regime comunista (fino al 1989) un sistema con alti standard di insegnamento, che include<br />
esami d’ammissione per i licei e le università più rinomate, una partecipazione importante<br />
all’istruzione non obbligatoria e una pressione considerevole su scienza e tecnologia.<br />
Tuttavia, l’innovazione e la ricerca non erano molto incoraggiate, a cui va sommata la<br />
mancanza di flessibilità che ha portato alla cementificazione delle gerarchie, in particolare<br />
nel sistema d’istruzione superiore. Dopo la rivoluzione del 1989, le aree di conoscenza che<br />
hanno conosciuto uno sviluppo particolare sono state le scienze umanistiche e sociali, la<br />
giurisprudenza e l’economia, dal momento che il regime comunista le aveva praticamente<br />
estinte. Invece, i settori con una fama internazionale anteriore al 1989, continuano ancora<br />
oggi ad essere competitivi, a differenza di giurisprudenza ed economia, che nonostante il<br />
numero cospicuo di facoltà non riescono a pubblicare a livello internazionale. I laureati<br />
chiamati a lavorare nell’ “economia basata sulla conoscenza” devono poco alle università.<br />
Cosi come suggeriscono i gruppi focus organizzati, le conoscenze necessarie per ottenere il<br />
primo lavoro sono generalmente acquisite dagli studenti individualmente e constano di<br />
solito nelle conoscenze base come l’uso del computer e le capacità di comunicazione.<br />
Infatti, negli ultimi anni il numero degli studenti che ottengono il loro primo lavoro durante<br />
gli studi universitari è cresciuto in modo massiccio.<br />
Oggi, la <strong>Romania</strong> spende per l’istruzione, in proporzione, meno di ogni altro paese membro<br />
dell’UE, anche se si deve precisare che le spese sono aumentate negli ultimi anni. In ogni<br />
caso, permangono una serie di paradossi: esistono più università pro capite che negli Stati<br />
Uniti, ma meno studenti rispetto alla media europea, che comunque è inferiore a quella<br />
103<br />
5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE
degli Stati Uniti. Le università romene non entrano nel Top 500 Shanghai, benché un<br />
numero sempre maggiore di studenti romeni ottenga il diploma “magna cum laude” presso<br />
università riconosciute in Europa e negli Stati Uniti. In genere, le riforme del sistema<br />
educativo, si sono basate su principi normativi piuttosto che sulla comprensione della realtà<br />
e delle necessità economiche romene.<br />
Molti hanno cercato di cambiare il sistema, ma nonostante gli sforzi compiuti la qualità dello<br />
stesso é in continua flessione. Le difficoltà che incontra la riforma del sistema educativo<br />
romeno sono di varia natura: esiste un’alta presenza di professori semiqualificati che<br />
insegnano per uno stipendio misero, a cui non interessa preoccuparsi per un eventuale<br />
sviluppo professionale, molti studenti conseguono il diploma senza andare a scuola o<br />
all’università e per giunta le tesi di laurea possono essere acquistate “a un buon prezzo” su<br />
internet, producendo in questo modo un abbassamento della qualità dell’unico esame<br />
considerato serio.<br />
Dal momento che gli studenti romeni non vengono stimolati a investire nel processo<br />
d’istruzione, perché in buona parte gratuito e allo stesso tempo irrilevante per ottenere un<br />
posto di lavoro, si é diffusa una forma di apatia degli stessi, che non riescono ad essere<br />
critici rispetto al sistema in cui vivono, nonostante le pressioni del settore economico. Ne<br />
consegue che il settore dell’insegnamento universitario e quello della ricerca non risultano<br />
interessanti per i laureati, anche perché, fatta eccezione per i professori universitari a<br />
tempo pieno, gli stipendi sono inferiori ai 300 euro, e i nuovi arrivati non possono sperare a<br />
più della metà di questa somma. Inoltre, va fatta menzione di come il sistema sia quasi<br />
chiuso, e questo significa che un nuovo arrivato, a prescindere dalle sue performance, non<br />
potrà sperare di entrare nel sistema d’insegnamento romeno e costruirsi una carriera<br />
normale prima di molti anni.<br />
Nonostante tutte le difficoltà che il paese incontra nel settore della ricerca, ci sono pero’<br />
ancora persone impegnate nella realizzazione di ricerche e pubblicazioni, per quanto siano<br />
una minoranza, dal momento che gran parte di loro devono avere un secondo, forse anche<br />
un terzo lavoro per sopravvivere. A quanto esposto, aggiungiamo che la forte opposizione a<br />
un ambiente competitivo all’interno del sistema educativo romeno sia dovuto anche a causa<br />
di una serie di criticità correlate tra loro, che si aggiungono allo stato attuale dell’istruzione,<br />
del mondo universitario e della ricerca.<br />
Tabella 29. Problematiche del sistema dell’istruzione e dell’educazione<br />
Problema generale Problema dell’educazione<br />
Sviluppo ineguale in regioni rurali<br />
svantaggiate<br />
104<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />
Condizioni inadeguate di educazione in<br />
regioni rurali, che necessitano di grossi<br />
investimenti<br />
Bassa produttività Preparazione insoddisfacente della forza<br />
lavoro<br />
Presenza ridotta di certe industrie high<br />
tech<br />
Capacità ridotta in ricerca e innovazione<br />
istituzionalizzata<br />
Mancanza di capacità amministrative, Preparazione inadeguata per il management
assa capacità di assorbire i fondi UE nel settore pubblico, sia a livello primario<br />
che esecutivo<br />
Insufficienza della produttività economica,<br />
stipendi bassi<br />
Richiesta ineguale e spesse volte ridotta di<br />
alte qualificazioni<br />
Prevalenza di settori economici che<br />
richiedono molte conoscenze<br />
Fonte: Elaborazione FINCO<br />
4.2. Le priorità romene nella R&S e nell’Innovazione<br />
105<br />
5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE<br />
Mancanza di fondi per il finanziamneto di<br />
una formazione continua della forza lavoro<br />
Mancanza di motivazione per continuare gli<br />
studi. Migrazione dei cervelli<br />
Bassa creatività tecnologica<br />
Gli aggiustamenti del mercato economico dopo il 1990, volti all’incremento su larga scala di<br />
ridimensionamenti e ristrutturazioni, sono stati lenti, a causa del drastico declino del PIL<br />
che ha determinato una base lenta di crescita per il periodo 1996-99. Solo dal 2000 il PIL é<br />
cresciuto di 3 volte rispetto alla media europea, principalmente per effetto dei contributi<br />
forniti dal settore privato, dall’industria di trasformazione e dal settore dei servizi.<br />
Comunque ancora oggi, i livelli del PIL pro capite sono apprezzabilmente al di sotto della<br />
media dell’Unione Europea. Le esportazioni, pur molto cresciute, continuano a riflettere la<br />
resistenza della tradizione, infatti le industrie con laboratori intensivi continuano a<br />
competere sulla base dei bassi costi della produzione e all’interno delle stesse é spesso poco<br />
presente il vantaggio competitivo dato dalle nuove tecnologie.<br />
Questa situazione riflette un sistema in R&S e innovazione che ha attraversato un declino<br />
progressivo durante i primi anni del periodo della transizione, ed oggi, nonostante le recenti<br />
iniziative politiche, sta registrando un debole sviluppo. Per esempio, la condivisione della<br />
scienza e gli ingegneri laureati nella classe d’età 20-29 anni, sono meno della metà della<br />
media europea, mentre la percentuale di personale in R&S rispetto al totale della<br />
popolazione attiva é circa un quarto rispetto alla media UE. Inoltre, i fondi per R&S sono<br />
dello 0.4% del PIL, ma per il 2010, in conformità con gli impegni assunti coi parametri di<br />
Barcellona, il paese si é ripromesso di raggiungere il 3% del PIL in riferimento agli<br />
investimenti in R&S e innovazione, di cui l’1% proveniente dal settore pubblico e il 2% da<br />
quello privato. Comunque, la panoramica generale che caratterizza la <strong>Romania</strong> é molto<br />
diversa da quella di altri paesi europei, in cui é naturale che all’interno delle università vi sia<br />
una solida tradizione di ricerca di base e applicazioni di R&S al settore industriale. Al<br />
contrario, in <strong>Romania</strong> le università realizzano solamente una piccola parte della ricerca di<br />
base, a cui contribuiscono una struttura accademica e un largo ed eterogeneo insieme di<br />
istituti di ricerca, sprovvisti di risorse. Per quanto riguarda il settore industriale, va<br />
sottolineata l’assenza di una base in R&S e la carenza del settore medio-tech,<br />
principalmente a causa del basso livello delle performance innovative, che si riflette in una<br />
economia con industrie tradizionali ristrutturate e fondi indirizzati in attività che esulano<br />
dallo sviluppo di nuove industrie intensive in R&S e ad alto livello tecnologico.<br />
Stando ad un rapporto sulla Società Economica Romena, risulta che i bassi costi continuano<br />
ad essere la principale risorsa per la competitività del sistema produttivo nazionale. Ad oggi
in <strong>Romania</strong>, invece di puntare sull’innovazione dei prodotti e l’introduzione di nuove<br />
tecnologie, le nuove tecnologie vengono attuate grazie alle importazioni e investimenti<br />
diretti esteri nel settore tecnico. Ne consegue che la <strong>Romania</strong> rimane ancora ancorata a un<br />
regime tecnico-economico piuttosto arcaico, che non riesce a guardare pienamente al<br />
futuro. Infatti, nonostante l’economia romena si stia progressivamente allineando e<br />
integrando con i mercati europei, rimangono ancora dei grossi ostacoli da superare come:<br />
la disciplina finanziaria, la regolamentazione per il rafforzamento del mercato, le strutture<br />
regolatrici poco trasparenti e stabili, l’inefficienza dell’amministrazione pubblica, a cui si<br />
deve sommare un lento sviluppo infrastrutturale per una società basata sulla conoscenza,<br />
con un accesso a internet e un livello di investimenti in ICT molto al di sotto della media<br />
europea.<br />
Ne consegue che l’adesione del 1 gennaio 2007 ha lanciato le basi per una rivitalizzazione<br />
economica, grazie al Piano di Sviluppo Nazionale 2007-2013 per la ricerca e l’innovazione.<br />
Gli obiettivi perseguiti da tale piano, in accordo con l’Agenda di Lisbona riguardano i<br />
seguenti:<br />
- Sviluppo della competitività e delle capacità del sistema di R&S e innovazione;<br />
- Sviluppo dell’osservanza per prodotti e servizi degli standard ambientali e di qualità<br />
dell’Unione Europea;<br />
- Sviluppo delle infrastrutture economiche e delle condizioni a favore delle imprese, in<br />
particolare per le piccole e medie imprese;<br />
- Progresso in termini di sviluppo di una società dell’informazione, in cui si favoriscono le<br />
strutture broadband, i servizi pubblici di e-government, e-health ed e-learning.<br />
Perciò l’obiettivo é quello di puntare su R&S e innovazione in quanto chiavi della crescita<br />
economica e allo stesso tempo contenuti di un approccio nazionale che guarda alle risorse<br />
umane, alla scienza e all’industria. Per diventare realmente dinamica, con una società e<br />
un’economia orientata all’innovazione, la <strong>Romania</strong> ha l’obbligo di far fronte a una serie di<br />
sfide che mirino a:<br />
- Lo sviluppo di risorse umane scientifiche e tecnologiche;<br />
- La presenza di adeguate strutture nelle quali la quantità e la qualità delle attività di R&S<br />
possano essere estese e migliorate;<br />
- La sensibilizzazione delle industrie all’accesso e/o alle capacità di sviluppo in R&S;<br />
- Favorire la crescita della capacità industriale rispetto all’innovazione;<br />
- La creazione di tutti i meccanismi istituzionali e legislativi necessari per emergere e<br />
operare con successo nel mercato UE.<br />
La soluzione di tali criticità potrebbe essere favorita dall’avvicinamento della <strong>Romania</strong> alla<br />
realizzazione dell’impegno assunto con l’ingresso nell’UE, ovvero il traguardo del 3% del PIL<br />
in relazione ai fondi da destinare a R&S entro il 2010. Proprio il bisogno di soddisfare alcuni<br />
parametri di accesso, hanno influenzato gli sviluppi in R&S e innovazione in <strong>Romania</strong>,<br />
specialmente in riferimento all’adozione dei parametri UE, che si ritrovano tanto a livello<br />
europeo quanto a livello nazionale. I benefici più consistenti che ne sono derivati riguardano<br />
la convergenza coi livelli europei e la concorrenza dei ricercatori romeni in R&S. In questo<br />
106<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
contesto, una visione futura sostenibile prevede politiche miste compiute all’interno di una<br />
valutazione delle forze, delle debolezze dei sistemi innovativi individuali e analisi di<br />
fattibilità delle opportunità.<br />
Per la costruzione di questa visione futura, gli aspetti irrinunciabili sui quali il paese dovrà<br />
concentrarsi riguardano prima di tutto l’incremento di risorse per il settore in questione, in<br />
particolare investimenti a livello accademico, industriale e di istituti di ricerca, e la creazione<br />
di un senso di appartenenza ai processi oggetto di studio. Allo stesso tempo, sarà<br />
importante la presenza di esperti stranieri, sia nella formulazione delle visioni future che<br />
nella valutazione delle attività passate, delle sfide, delle debolezze e delle opportunità<br />
attuali. Un altro aspetto importante da potenziare riguarda infatti il monitoraggio e la<br />
valutazione dei progetti individuali in R&S mediante rapporti tecnici preparati da esperti<br />
esterni, nelle varie aree tematiche.<br />
Altrettanto importante risulta la scelta di appropriati percorsi di sviluppo. Per quanto<br />
riguarda la <strong>Romania</strong>, l’approccio adottato é stato quello di uno sviluppo di più capacità<br />
contemporaneamente (sviluppo di risorse umane, crescita delle capacità in R&S,<br />
miglioramento delle performance innovative industriali). Un’alternativa al sistema di<br />
innovazione multipla sopra descritto é quello di sviluppare politiche olistiche in un limitato<br />
numero di aree di interesse, generalmente quelle in cui ad esempio l’industria necessita di<br />
un incremento delle performance per rispondere ai criteri europei di qualità dei prodotti e<br />
agli standard ambientali.<br />
Un’ulteriore elemento che richiede un intervento diretto riguarda le risorse umane, data<br />
l’attrattività di lavori di ricerca da parte di accademici, visto che questi ultimi coprono anche<br />
ruoli educativi, formando a livello scientifico e tecnologico il personale di domani.<br />
La sfida più impegnativa a cui deve provvedere la <strong>Romania</strong>, rimane però il settore<br />
industriale, dove risulta prioritario lo stimolo di attività in R&S e Innovazione rispetto<br />
all’ambito manifatturiero e dei servizi, attraverso una forma di persuasione sull’importanza<br />
di compiere R&S all’interno delle aziende, anche mediante misure politiche dirette.<br />
Alla lista sopra riportata é possibile poi aggiungere due interventi secondari: l’adattamento<br />
all’economia mercato e il sistema di governance per R&S e Innovazione. Per quanto<br />
concerne l’adattamento all’economia di mercato, é richiesto un potenziamento della<br />
struttura legale e delle istituzioni necessarie per l’effettivo funzionamento dell’economia di<br />
mercato e d’integrazione all’UE, al fine di garantire sistemi innovativi ben funzionanti.<br />
Infine, il sistema di governance per R&S e innovazione in <strong>Romania</strong>, costituito dal Ministero<br />
per l’Educazione e la Ricerca, il Ministero per l’Economia e il Commercio e altri corpi<br />
interministeriali, necessita invece di una più chiara e trasparente divisione delle<br />
responsabilità ad opera delle varie entità operanti, al fine di assicurare politiche compatibili<br />
nelle varie aree di interesse.<br />
4.3. Il piano nazionale per la ricerca e lo sviluppo 2007-2013<br />
4.3.1. Il contesto interno<br />
107<br />
5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE
Il sistema romeno di RSI ha attraversato un periodo molto difficile dopo il 1989: gli esigui<br />
investimenti e i ritardi nelle ristrutturazioni hanno permesso solo una parziale connessione<br />
della ricerca col mercato globale legato a scienza e tecnologia. Il fragile tessuto<br />
imprenditoriale non poteva ancora esercitare una reale domanda nell’innovazione.<br />
Praticamente isolato, il frammentato settore di R&S, ha cercato di sopravvivere con le sue<br />
componenti col minimo delle risorse, soprattutto attraverso fondi pubblici, entro sistemi<br />
formali ed autarchici.<br />
A causa del cronico stato di sottofinanziamento, il numero dei ricercatori si é ridimensionato<br />
drasticamente dal 1990 al 2004 e, allo stesso tempo, l’età media degli scienziati é<br />
aumentata. La bassa attrattività della carriera di ricercatore ha determinato una perdita<br />
qualitativa delle risorse umane e ha disincentivato i giovani dall’intraprendere la carriera di<br />
ricercatore. Allo stesso tempo, diversi rinomati ricercatori hanno scelto di lasciare il paese.<br />
La principale causa di questa bassa attrattività sembra risiedere nei bassi stipendi dei<br />
ricercatori, anche se le ragioni sono più complesse e sono connesse ai ritardi della riforma<br />
istituzionale, alla povera qualità delle infrastrutture in R&S, all’assenza di un sistema di<br />
valutazione che incentivi e compensi le performance reali, ma soprattutto alla mancanza di<br />
chiarezza e trasparenza in relazione alla carriera professionale. La <strong>Romania</strong> gode tuttavia<br />
ancora di un buon potenziale di risorse umane e di una lunga tradizione in diverse aree di<br />
scienza e tecnologia, per le quali si stanno creando le basi per il riconoscimento della qualità<br />
della ricerca e per il giusto stimolo del loro sviluppo.<br />
Il livello dei fondi pubblico ha avuto un impatto negativo sul mantenimento e sullo sviluppo<br />
delle infrastrutture di ricerca necessarie per una ricerca avanzata. Negativo anche l’impatto<br />
sui risultati a livello internazionale e sulla risoluzione di problemi complessi di interesse<br />
nazionale nel settore economico e sociale.<br />
Tale impatto negativo si È riflesso principalmente sulla cooperazione internazionale e sulla<br />
partecipazione a progetti di reti europee di ricerca, generando di conseguenza una forma di<br />
isolamento che disconnette la <strong>Romania</strong> dai target europei di ricerca e che riduce l’accesso a<br />
prodotti e tecnologie ad alto valore aggiunto, necessari per l’industria e i servizi romeni. Il<br />
basso grado di utilizzo é anche dovuto alla ridotta capacità di offrire i servizi richiesti,<br />
specialmente agli operatori economici.<br />
I modesti risultati e i fallimenti nella cooperazione internazionale sono dimostrabili<br />
dall’esiguo numero di articoli pubblicati sulle principali riviste scientifiche, dalle citazioni di<br />
risultati scientifici pubblicati da autori romeni, e dall’insufficiente interesse per la protezione<br />
della proprietà intellettuale. Il limitato numero di patenti applicative con autori romeni, a<br />
livello nazionale e internazionale, confermano questa situazione. Malgrado il sistema RSI<br />
non sia riuscito a dare vita ad esempi significativi nel trasferimento dei risultati della ricerca<br />
nel campo sociale ed economico, tale sistema ha saputo preservare e far crescere attori (tra<br />
cui università, istituti, gruppi di ricerca) con una chiara visibilità internazionale, che<br />
potrebbero diventare (o lo sono già) poli di eccellenza.<br />
Il progetto base finanziato a livello nazionale, lanciato nel 1995 ed esteso nel 1999, ha<br />
generato, grazie alla competizione tra ricercatori, un miglioramento delle performance e un<br />
cambiamento di attitudini in relazione all’accesso alle risorse. I criteri di valutazione si sono<br />
108<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
sempre più diretti alla valutazione delle performance scientifiche dei ricercatori (articoli<br />
nelle principali pubblicazioni internazionali, citazioni in riviste, articoli presentati alle migliori<br />
conferenze scientifiche conferenti un alto prestigio professionale, patenti, partecipazioni a<br />
progetti aggiudicati attraverso la competizione internazionale) e alla valutazione delle<br />
novità e della credibilità delle migliori proposte di ricerca, con impatto sulla conoscenza. A<br />
questi, si aggiungono i criteri di selezione per le infrastrutture necessarie allo stabilimento e<br />
allo sviluppo di gruppi di ricerca di visibilità internazionale, che offrono gli adeguati<br />
strumenti per preparare i giovani ricercatori al dottorato e a programmi post dottorato.<br />
A partire dal 2005, il framework dei fondi pubblici nazionali in R&S hanno subito un<br />
cambiamento radicale, assieme al primo sostanziale incremento della porzione di PIL rivolto<br />
a tale settore. Infatti, la fetta di PIL relativa alle spese pubbliche allocate in ricerca e<br />
sviluppo é duplicata tra il 2005 e il 2006, con l’obiettivo conseguente di un aumento dell’1%<br />
per il 2010.<br />
Il CEEX (programma in ricerca d’eccellenza, avviato nel 2005 dall’Autorità Nazionale per la<br />
Ricerca Scientifica) ha contribuito direttamente alle spese pubbliche per la ricerca, al fine di<br />
garantire lo sviluppo dell’Area di Ricerca Romena e di preparare la Comunità romena di R&S<br />
a partecipare al programma di ricerca dell’Unione Europea, FP7, per il periodo 2007-2013.<br />
Nel programma CEEX, le priorità dei fondi pubblici in R&S erano quelli del FP7. I progetti si<br />
sono concentrati sulla creazione di potenti consorzi, sulla promozione della ricerca<br />
interdisciplinare, lo sviluppo delle risorse umane, la promozione internazionale del sistema<br />
romeno in RSI e, infine, nel rafforzamento e nello sviluppo di infrastrutture per la<br />
valutazione di conformità e per la certificazione. Il programma garantisce la convergenza<br />
con il livello europeo, ma non si concentra sugli investimenti pubblici. L’impatto del CEEX<br />
sulla crescita delle spese private in R&S per il momento non é ancora stato stimato.<br />
In un contesto più ampio, la cultura dell’innovazione é ancora bassa, sia nel settore<br />
aziendale che nell’ambiente accademico. Il livello di innovazione delle imprese non é stato<br />
sufficientemente supportato da un sistema di trasferimento della tecnologia, ed ancora<br />
peggiore potrebbe rivelarsi la sua assenza. Il livello complessivo delle attività interne in<br />
ricerca e sviluppo non é conosciuto con precisione, soprattutto a causa dei disincentivi alle<br />
spese registrate. Dall’altro lato, va fatta menzione di diversi esempi di grandi aziende che<br />
hanno aperto centri di ricerca e hanno sviluppato servizi di high-tech in <strong>Romania</strong>, dato di<br />
fatto da tenere in considerazione per gli obiettivi che questa strategia intende perseguire.<br />
Per quanto riguarda l’interazione con l’ambiente internazionale, i consistenti ritardi<br />
tecnologici rispetto ai paesi sviluppati incentivano l’importazione in tecnologia, non<br />
nell’innovazione. Inoltre, il rischio che multinazionali, che acquistano o sviluppano impianti<br />
di produzione in <strong>Romania</strong>, vengano solo per delocalizzare le loro attività di ricerca é ben<br />
conosciuto. Il costo più accessibile delle attività di ricerca in <strong>Romania</strong> potrebbe essere un<br />
vantaggio nel breve termine, ma genera un ulteriore rischio in relazione alla “fuga dei<br />
cervelli” in un contesto globalizzato.<br />
L’alta concentrazione di istituti in RSI e di imprese nelle principali città e il livello della<br />
ricerca nelle università, lontane dal loro potenziale stimato, sono le cause determinanti delle<br />
109<br />
5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE
disparità regionali nell’assorbimento dei fondi pubblici in R&S. Eppure, il sistema in RSI ha<br />
reali opportunità per il periodo 2007-2013. L’integrazione nell’UE ha creato forti pressioni in<br />
direzione della competitività attraverso l’innovazione, e la prematura crescita economica<br />
potrebbe supportare il miglioramento del settore privato in questo ambito. Di conseguenza,<br />
sono molto importanti per il perseguimento di tali risultati l’impegno politico dell’1% del PIL<br />
per le spese pubbliche in R&S e il maggiore impegno in relazione alla risposta della <strong>Romania</strong><br />
alla strategia di Lisbona. I Fondi Strutturali mirano a rinnovare e far crescere le risorse<br />
umane, sono complementari agli investimenti pubblici nell’istruzione terziaria e nella<br />
ricerca, e avranno un ruolo importante per lo sviluppo economico e sociale del paese, oltre<br />
che per la riduzione delle disparità regionali. L’attuale strategia propone un contributo<br />
essenziale per stabilizzare la conoscenza nelle varie regioni della <strong>Romania</strong>.<br />
Il sistema dell’istruzione, per il suo contributo allo sviluppo degli interessi in ricerca e<br />
innovazione da parte di giovani talenti, é una componente complementare al sistema della<br />
ricerca e essenziale. Partendo dal background nazionale e internazionale, la trasformazione<br />
in accordi a lungo termine del sistema in RSI richiede risposte alle seguenti sfide:<br />
- Lo sviluppo del capitale umano in RSI per soddisfare i bisogni della competitività,<br />
- L’aumento dell’attrattiva per la carriera di ricercatore in modo da raccogliere nuove leve e<br />
dottorandi nelle università e negli istituti pubblici di ricerca,<br />
- La riduzione della frammentazione a mezzo di incentivi alla cooperazione negli ambienti<br />
ad alta competitività,<br />
- Attenzione in termini di investimento per la ricerca pubblica e orientamento degli<br />
investimenti in RSI verso quelle performance che risolvano le richieste di rilevanza<br />
nazionale o con diretta applicazione nella pratica economica e sociale,<br />
- Sviluppo di infrastrutture adeguate in RSI e un incremento nel grado del loro utilizzo,<br />
- Un miglioramento nel tasso di successo nei progetti internazionali e un aumento nel<br />
ritorno degli investimenti comunitari nei principali programmi e nello sviluppo della<br />
cooperazione internazionale.<br />
Con la strategia in RSI 2007-2013, la <strong>Romania</strong> intende raggiungere la media europea per<br />
gli indicatori basilari descriventi la struttura e le performance della ricerca, il sistema di<br />
sviluppo e innovazione, lanciando le basi per una futura attenzione a settori di nicchia, dove<br />
la <strong>Romania</strong> avrebbe un buon potenziale. Intanto, la strategia intende supportare lo sviluppo<br />
sociale ed economico del paese, con la reale opportunità di creare un’economia basata sulla<br />
conoscenza, competitiva a livello globale.<br />
4.3.2. Le priorità degli investimenti pubblici in ricerca e sviluppo<br />
Come da politiche settoriali, la <strong>Romania</strong> appoggerà quelle misure che rispondano a chiari<br />
problemi identificati all’interno di priorità pubbliche in ricerca e sviluppo. Le priorità degli<br />
investimenti pubblici in R&S riflettono il risultato di un esercizio esplorativo, il primo<br />
esercizio previdenziale in scienza e tecnologia, svolto dal novembre 2005 al giugno 2006,<br />
che ebbe un certo impegno e una certa risonanza nazionale. Esistono 9 ambiti prioritari,<br />
aventi un buon potenziale, su cui bisogna insistere per il progresso economico e sociale, e<br />
ciascuno comprende diverse tematiche prioritarie.<br />
110<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
La ricerca avanzata guarda verso direzioni strategiche e tecnologiche volte a risolvere<br />
problemi particolari, che presentano potenziali implicazioni in termini di innovazione. Gli<br />
investimenti pubblici considerano infatti lo sviluppo della conoscenza solo in relazione ai<br />
bisogni sociali ed economici, per una maggiore capacità innovativa. In quest’ottica,<br />
l'innovazione che riconosce l’importanza di un un'economia basata sulla conoscenza<br />
incentiva la creazione e la preservazione di un solido dialogo tra scienza, tecnologia e<br />
società, soprattutto nei settori finanziario, politico e dell'informazione.<br />
Lo sviluppo dei poli di eccellenza punterà su 9 aree prioritarie, a mezzo di un processo<br />
graduale e basato sulla competizione. Gli investimenti pubblici si concentreranno sui<br />
progetti aventi un maggiore impatto e su quelli che prestano attenzione allo sviluppo<br />
infrastrutturale e di quelle strutture che, in certe aree tematiche, possono offrire i migliori<br />
risultati.<br />
Lo svolgimento di progetti così complessi richiede un marcato sforzo manageriale in<br />
relazione all'organizzazione delle attività di R&S, ai contratti manageriali, all’organizzazione<br />
finanziaria e alla gestione dei diritti di proprietà intellettuale. La ricerca professionalizzata<br />
all’interno di università, istituti di R&S pubblici e non-profit, si concentrerà sulla<br />
cooperazione e il trasferimento di conoscenza, attraverso gli incentivi derivanti dalla<br />
partecipazione ad organizzazioni europee e internazionali.<br />
Per quanto riguarda lo sviluppo di mezzi sperimentali in supporto alla ricerca applicata,<br />
saranno favorite solamente quelle cooperazioni garantite tra enti di ricerca e beneficiari.<br />
Tuttavia, gli investimenti in attrezzature, con riguardo per quelle più costose, dovranno<br />
tenere in considerazione alcuni fattori, quali il potenziale di utilizzo, la presenza di risorse<br />
umane competenti e la complementarietà con i mezzi esistenti a livello europeo.<br />
In relazione allo sviluppo delle risorse umane nel contesto delle priorità nazionali, i punti sui<br />
quali il governo intende investire riguardano: l'assunzione di esperti preparati che<br />
rimangano al passo con gli sviluppi tecnici globali (in particolare attraverso esperienze di<br />
tirocinio nazionali e internazionali), la costituzione di poli di eccellenza nella forma delle reti<br />
di ricerca interdisciplinare, e, in particolare, la nascita di centri di competenza. Per evitare<br />
problemi legati alla burocrazia e ai formalismi di alcune entità, é stata pensata una strategia<br />
del finanziamento graduale. Le aree prioritarie di intervento sono le seguenti:<br />
Tecnologie della società dell’informazione<br />
Le tecnologie della società dell’informazione sono un supporto trasversale per tutti i settori<br />
economici e un settore industriale straordinariamente dinamico. Tuttavia, l’iniziativa i2010<br />
- Una Società Europea dell’Informazione per la crescita e l’impiego - raccomanda agli stati<br />
membri di raddoppiare le spese per la ricerca in ITC. Esiste comunque un divario di diversi<br />
anni tra la <strong>Romania</strong> e l’UE in riferimento alla società dell’informazione, nonostante il settore<br />
del software abbia dimostrato di essere molto attivo, tanto da diventare uno dei settori<br />
economici più competitivi a livello europeo.<br />
In accordo con gli obiettivi della strategia nazionale di export in riferimento alle aree di ITC.<br />
L'obiettivo delle istituzioni per il periodo 2007-2013, in relazione alle attività di design e<br />
111<br />
5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE
innovazione, e' quello di incrementare la capacità della tecnologia dell'informazione in RSI,<br />
al fine di rispondere ai bisogni del settore industriale romeno, che necessita di nuovi beni e<br />
servizi ad alto valore aggiunto per rispondere alle esigenze e alle tendenze espresse dai<br />
consumatori su scala globale. In aggiunta, la ricerca supporterà il progresso del settore ITC<br />
riducendo il gap esistente nello sviluppo della società dell’informazione romena.<br />
Gli obiettivi della ricerca puntano al miglioramento e allo sviluppo tecnologico e delle<br />
strumentazioni per raggiungere: sistemi IT effettivi, aperti, eterogenei e graduati,<br />
applicazioni con una buona connessione tra utenti e risorse, lo sviluppo delle tecnologie di<br />
supporto necessarie al radicamento di infrastrutture di comunicazione nazionale integrata,<br />
lo sviluppo di metodi e sistemi di intelligenza artificiale, la produzione di beni basati sulla<br />
ricerca in nanoelettronica, micro e nonosistemi, in una gamma di componenti e sistemi<br />
intelligenti.<br />
Energia<br />
Il settore energetico in <strong>Romania</strong>, parte integrante delle infrastrutture, influenza in modo<br />
massiccio lo sviluppo nazionale economico e sociale. L'Unione Europea ha presentato gli<br />
obiettivi rispetto ai quali, entro il 2010, il 21% dell'energia elettrica erogata dovrà provenire<br />
da risorse rinnovabili. Nel contempo, dovrà verificarsi una riduzione del 9% in relazione<br />
all'intensità energetica. Rispetto alla realtà europea, il documento della politica energetica<br />
romena per il periodo 2006-2009 dichiara che l'intensità energetica in <strong>Romania</strong> e' quattro<br />
volte superiore rispetto alla media europea, nonostante il paese goda di un cospicuo<br />
potenziale di risorse rinnovabili, quali energia idroelettrica, solare, eolica, geotermica e<br />
attraverso l'utilizzo di biomasse. Per la riduzione di questo divario con il resto d'Europa e<br />
per mantenere gli impegni assunti con la firma del trattato di Adesione, la <strong>Romania</strong> dovrà<br />
ricorrere a misure complemetari all'azione di "Incremento dell'efficienza energetica e allo<br />
sviluppo sostenibile dei sistemi energetici" prevista dalla Strategia Nazionale direferenza<br />
2007-2013.<br />
Gli obiettivi della ricerca per il periodo 2007-2013 in relazione a design, ai prodotti e alle<br />
tecnologie di varia natura, rispondenti da un lato alle necessità energetiche e dall'altro ai<br />
prezzi competitivi, riguardano l'uso di nuove risorse energetiche, la necessità di una<br />
crescente esperienza tecnologica e la promozione del traferimento di conoscenza e<br />
tecnologia nel settore in questione, in modo da soddisfare le esigenze energetiche di<br />
un’economia moderna, basata su alti standard di vita e sul principio dello sviluppo<br />
sostenibile.<br />
Ambiente<br />
Lo sviluppo economico genera una pressione ambientale enorme, e lo sviluppo economicoindustriale<br />
di un paese richiede soluzioni tecniche sempre più complesse per la protezione<br />
ambientale, tanto da diventare anch’essa industria. L’innovazione potrebbe contribuire a<br />
una riduzione dell’inquinamento e al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Protocollo di<br />
Kyoto, per i quali la <strong>Romania</strong> si é impegnata alla riduzione dell’8% delle emissioni di gas<br />
serra per il periodo 2008-2012 (rispetto al dato del 1989). La ricerca in relazione alle<br />
influenze dei cambiamenti climatici sarà supportata, come previsto, dalla Strategia<br />
112<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Nazionale per la gestione del rischio di alluvioni. Inoltre, ricerca e sviluppo sarebbero in<br />
grado di contribuire al raggiungimento degli obiettivi previsti dalla Strategia Nazionale per<br />
la gestione dei rifiuti.<br />
Gli obiettivi di ricerca e sviluppo per il periodo 2007-2013 riguardano:<br />
- lo sviluppo di prodotti “puliti” e di processi tecnologici applicabili alle costruzioni, ai<br />
trasporti e alla produzione energetica, assieme alla creazione di meccanismi economici e<br />
sociali necessari alla loro implementazione;<br />
- lo sviluppo di tecnologie ambientalmente efficienti per lo smaltimento dei rifiuti, usando le<br />
analisi del ciclo di vita dei prodotti per la riduzione dell’impatto ambientale;<br />
- un maggior supporto scientifico e tecnologico per la preservazione, la ricostruzione e il<br />
rafforzamento della diversità biologica ed ecologica;<br />
- stimolare una corretta gestione della terra, per uno sviluppo socio-economico sostenibile.<br />
Salute<br />
La salute é una dimensione dal particolare impatto sociale, in relazione sia all’incremento<br />
della qualità della vita che al contributo per il livello di impiego della popolazione. La<br />
proporzione ancora rilevante della spesa pubblica per assicurare la qualità della vita a<br />
pazienti cronici (cardiovascolari, celebrali, degenerativi) preme molto sull’attività di ricerca,<br />
con una serie di obiettivi precisi. Il raggiungimento di tali obiettivi di “ricerca applicata” é<br />
impossibile senza un adeguato sviluppo della ricerca riguardante i fondamentali processi<br />
biopsicologici. Gli obiettivi della ricerca biomedica per il 2007-2013 in <strong>Romania</strong><br />
corrispondono in gran parte agli obiettivi europei e internazionali e riguardano sempre più<br />
l’integrazione agli standard della ricerca europea. Per raggiungere il livello europeo di<br />
competitività, il bisogno prioritario per la ricerca romena riguarda lo sviluppo, nel piu’ breve<br />
tempo possibile, di aree tematiche di ricerca in cui esistono risorse umane e materiali tali da<br />
aver raggiunto risultati riconosciuti a livello internazionale. Per rendere la ricerca più<br />
effettiva, di particolare importanza rimane lo sviluppo delle infrastrutture, delle risorse<br />
umane e della comunicazione, ma soprattutto un’attenta scelta delle direzioni di ricerca.<br />
Per il periodo 2007-2013, la ricerca sarà orientata verso lo sviluppo di sistemi di conoscenza<br />
di biologia umana integrata, allo studio di meccanismi di adattamento del corpo umano ai<br />
fattori ambientali biologici e psicologici, ai metodi di investigazione e di intervento basati<br />
sulla medicina molecolare e cellulare, allo studio di genoma e proteomica. Si punterà poi<br />
allo sviluppo di terapie moderne in direzione della chimica, della genetica e del supporto<br />
cellulare, e alla loro standardizzazione ai parametri biomedicali, allo sviluppo di una<br />
macchina per la mente per aiutare la ricerca nelle malattie neurologiche, al rafforzamento di<br />
nuovi metodi di prevenzione e intervento a livello nazionale.<br />
Agricoltura, sicurezza del cibo e salute<br />
L’agricoltura romena e l’industria alimentare denotano un potenziale non indifferente. La<br />
<strong>Romania</strong> é ai primi posti in Europa per la produzione agricola e per gli ettari di terra<br />
coltivabile e, nonostante circa il 40% della popolazione attiva lavori in agricoltura, il suo<br />
contributo al PIL é pari solo al 13-15%. Contemporaneamente, sono 14.500 le aziende che<br />
113<br />
5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE
operano in <strong>Romania</strong> nel settore agroalimentare (5% della forza lavoro). L’agricoltura<br />
romena dovrebbe essere economicamente sostenibile, rispondendo alle richieste in<br />
relazione alla salute e all’alta qualità del cibo, garantendo, nel contempo, la preservazione e<br />
la riabilitazione delle risorse naturali. La ricerca scientifica in agricoltura deve offrire prodotti<br />
e materie prime di alta qualità, tecnologie e conoscenze adeguate, contribuendo così alla<br />
promozione di una agricoltura sostenibile e allo sviluppo rurale, per una sempre maggiore<br />
sicurezza del cibo in accordo con le richieste del mercato. Viste le circostanze, obiettivo<br />
della ricerca scientifica nel settore é quello di sviluppare tecnologie per tutta la catena<br />
alimentare (dal suolo al consumatore – “dalla fattoria alla forchetta”), a mezzo di soluzioni<br />
scientifiche e concetti che rispettino i principi dell’agricoltura sostenibile e che assicurino la<br />
nutrizione appropriata e la sicurezza del cibo.<br />
Biotecnologie<br />
La biotecnologia segnerà il 21° secolo attraverso il suo impatto sullo sviluppo della<br />
conoscenza e sulla qualità della vita. La ricerca punterà a decifrare i meccanismi cellulari, a<br />
comprendere l’intelligenza naturale e a interfacciarsi in modo effettivo con la natura.<br />
Partendo dalle richieste nel settore dell’alimentazione alla cura della salute umana, la<br />
biotecnologia offrirà chiari strumenti e tecnologie per uno sviluppo sostenibile delle specie<br />
umane. L’industria alimentare, agricola, ambientale, farmaceutica e della salute,<br />
generalmente beneficiano della ricerca inter e transdisciplinare nel campo delle<br />
biotecnologie.<br />
La ricerca nel campo della biotecnologia e della bioingegneria aprirà nuove frontiere della<br />
conoscenza rispetto ai meccanismi di vita riguardanti i sistemi delle nuove bioingegnerie,<br />
sistemi intelligenti e cognitivi, per modellare, gestire e monitorare processi complessi.<br />
L’interazione della biotecnologia con i principali campi della conoscenza genererà un nuovo<br />
filone di ricerca interdisciplinare, con maggiore impatto sullo sviluppo sostenibile globale.<br />
Le principali aree di ricerca in biotecnologia, dato l’attuale livello di conoscenza, puntano a:<br />
- Realizzazione di nuove medicine dalla massima efficacia e dai minimi effetti collaterali;<br />
- Preparazione di protocolli diagnostici e di trattamenti medici con un impatto sullo stato<br />
della salute e sulla crescita dell’aspettativa di vita;<br />
- Sviluppo di nuove tecnologie per produrre cibi con massima sicurezza per la salute;<br />
- Progettazione e sviluppo di tecnologie avanzate nel campo dei prodotti farmaceutici e dei<br />
gruppi biocatalitici, e per la realizzazione di nuovi enzimi e micro organismi;<br />
- Ricerca e sviluppo di sistemi bioinformatici per modellare e monitorare l’attività cellulare e<br />
i meccanismi di processo a livello bilogico, incluso il livello cognitivo.<br />
Materiali innovativi, processi e beni<br />
Per raggiungere un grado di competitività basato sui fattori (laboratorio, risorse naturali) e<br />
sulle innovazioni, bisogna sviluppare delle capacità di ricerca nelle aree high-tech un alto<br />
valore aggiunto, con un potenziale tale da incoraggiare le esportazioni e migliorare altri<br />
settori produttivi. Le aree che appartengono a questa categoria sono le seguenti: materiali<br />
avanzati, tecnologie avanzate per la gestione del processo manageriale, tecnologie e<br />
114<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
prodotti ad alta precisione meccanica, sistemi di meccatronica e prodotti innovativi e<br />
tecnologie nei trasporti.<br />
Gli obiettivi della ricerca per il periodo 2007-2013 prevedono il rafforzamento per lo<br />
sviluppo di nuovi materiali avanzati (in grado di offrire un prodotto migliorato) e<br />
attrezzature di performance.Si punta poi a un incremento della competitività di beni e<br />
processi attraverso: disegni integrati e automatizzati, lo sviluppo di nuove tecnologie di<br />
prodotti ad alta precisione meccanica e con sistemi di meccatronica competitivi sul mercato<br />
internazionale. Inoltre, si mira a migliorare l’efficacia e l’efficienza del sistema di trasporto<br />
attraverso la performance delle sue componenti (infrastrutture, mezzi di trasporto,<br />
computer) ottenibili mediante lo sviluppo di tecnologie in accordo con le caratteristiche<br />
temporali e spaziali della domanda nel settore e attraverso l’intermodalità quale soluzione<br />
all’integrazione.<br />
Spazio e sicurezza<br />
La ricerca e lo sviluppo tecnologico nel settore aerospaziale e della sicurezza in <strong>Romania</strong><br />
sono caratterizzate da un carattere profondamente interdisciplinare, il cui sviluppo ed<br />
allineamento agli standard qualitativi internazionali sono generati sia dagli sviluppi<br />
tecnologici che dalla riconfigurazione geopolitica della sicurezza globale degli ultimi anni.<br />
In <strong>Romania</strong>, l’esistenza del settore, significativo per le applicazioni industriali, tecnologiche<br />
e per gli input di ricerca, ha suscitato l’interesse dei paesi dell’ESA (Agenzia Spaziale<br />
Europea) e delle organizzazioni Euro-Atlantiche, guida per un orientamento effettivo nel<br />
lungo termine per lo sviluppo di ricerca e tecnologia. La Strategia Spaziale Europea,<br />
connessa alla politica di difesa e sicurezza comune, implica la connessione del programma<br />
spaziale europeo al Trattato Costitutivo e ai fondi del Programma Strutturale nr.7 per la<br />
Ricerca e lo Sviluppo Tecnologico dell’UE, in connessione con l’ESA e l’EDA. Inoltre il<br />
contributo per lo sviluppo della scienza e i risultati in strumentazioni e tecnologie hanno<br />
contribuito alla formazione di un mercato specializzato per le istituzioni pubbliche e per le<br />
applicazioni ai servizi commerciali (come il posizionamento, la navigazione, l’informazione<br />
geografica, la sicurezza personale, l’industria aeronautica e i settori del traffico aereo).<br />
I programmi europei GMES (Monitoraggio Globale per l’Ambiente e la Sicurezza), Galileo<br />
(navigazione satellitare) e LPIS (controllo del sottosuolo agricolo attraverso informazioni<br />
aerospaziali) offrono supporto e sono oggetto di sempre nuove ricerche. Gli obiettivi della<br />
ricerca includono la ricerca esplorativa, le applicazioni delle tecnologie spaziali e di<br />
sicurezza, attraverso lo sviluppo di tecnologie di nicchia per i bisogni nazionali. Obiettivi<br />
specifici perseguiti dalla ricerca multidisciplinare si rivolgono all’uso e allo sviluppo,<br />
coerentemente alle strategie nazionali ed europee, dello spazio, delle tecnologie<br />
aerospaziali e di sicurezza.<br />
Ricerca su tematiche socioeconomiche e umanitarie<br />
Lo crescita e lo sviluppo a medio e lungo termine di un paese in transizione va al di là delle<br />
evoluzioni tecnologiche e dei beni strumentali, dell’elaborazione di concetti e approcci per<br />
un trattamento equo dei cittadini. Dipende infatti anche dall’uso ottimale delle risorse per la<br />
115<br />
5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE
sostenibilità dei suoi sottosistemi. La <strong>Romania</strong>, impegnata nel percorso di convergenza<br />
socioeconomica con l’UE, ha bisogno anche del contributo delle scienze socioeconomiche<br />
per assicurare un rapido aggiustamento del sistema educativo, della qualità della vita<br />
(nell’impiego e delle abitazioni), dell’organizzazione culturale e di una adeguata capacità di<br />
assorbimento tecnologico. Nel periodo 2007-2013, la ricerca nel settore sociale dovrà<br />
identificare e risolvere le principali richieste sociali nel campo dell’educazione, delle<br />
abitazioni e dell’impiego per la preparazione e l’implementazione di progetti di sviluppo a<br />
livello locale, comunitario, nazionale e regionale, basati su un miglioramento del welfare. La<br />
ricerca settoriale dovrà poi preparare una serie di modelli per la riduzione delle disparità<br />
sociali e regionali, per l’uso e lo sviluppo del patrimonio culturale nazionale, con impatto sul<br />
turismo culturale e sul settore delll’industria creativa, analizzando le tecnologie di impatto<br />
culturale e sociale, in particolare quelle relative alla comunicazione. Vanno poi elaborati<br />
tutta una serie di modelli di gestione, di marketing e di sviluppo d’impresa (per<br />
un’organizzazione aziendale piu’ competitiva), identificando i problemi micro, medio e<br />
macroeconomici della <strong>Romania</strong> in relazione all’internazionalizzazione.<br />
Riassumendo quindi, le direttrici d’azione strategiche, resta inteso che bisogna:<br />
- concentrare gli sforzi della ricerca in direzione di problemi chiaramente identificati,<br />
attraverso la presa di coscienza della domanda rappresentativa di progetti in RSI, in<br />
particolare la domanda privata, come quella delle autorità pubbliche, nazionali e regionali;<br />
- dare supporto alla concentrazione delle risorse in RSI (umane, infrastrutturali,<br />
organizzative) nei poli di eccellenza, enti in grado di competere a livello internazionale e<br />
di coinvolgere le compagnie romene in attività di ricerca;<br />
- fornire incentivi per mantenere in vita strutture di cooperazione al di fuori dell’orizzonte di<br />
un singolo progetto, costituendo entità dedicate.<br />
116<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
5. Il sistema nazionale per la ricerca e l’innovazione<br />
5.1. Il sistema nazionale per la promozione della ricerca e lo sviluppo<br />
Il sistema nazionale di innovazione è composto dalle seguenti istituzioni:<br />
1. Commissioni Parlamentari - Le Commissioni per Istruzione, Scienza, Gioventù e<br />
Sport del Senato e della Camera dei Deputati hanno la funzione di mettere a confronto e<br />
in seguito approvare progetti di legge, anche in relazione a settori legislativi di altra<br />
natura ugualmente collegati alla materia in questione.<br />
2. Governo – Il Consiglio Nazionale per le Politiche scientifiche e tecnologiche é l’ente<br />
governativo più rilevante per la gestione e il coordinamento di tali politiche. Presieduto<br />
dal Primo Ministro, tale organismo include al suo interno: il Ministro di Istruzione, della<br />
Ricerca e Gioventù; il Presidente dell’Autorità Nazionale per la Ricerca Scientifica; i<br />
Ministri di Economia e Finanze; Agricoltura e Sviluppo Rurale; Comunicazioni e IT; e<br />
infine é prevista anche la partecipazione del Presidente dell’Accademia Romena. La<br />
missione principale di quest’organo è stabilire le priorità da perseguire per ottenere gli<br />
obiettivi auspicati in RSI e determinare il quadro legislativo per l’implementazione della<br />
Strategia Nazionale in RSI, in concordanza con gli obiettivi e le strategie settoriali del<br />
Programma Governativo e con l’accordo degli attori chiave del settore (organismi delle<br />
pubbliche amministrazioni locali e centrali, Accademia Romena, istituzioni di istruzione<br />
superiore, istituti di R&S, agenti economici, associazioni di categoria).<br />
All’interno del governo, sono 11 i ministeri coinvolti nelle politiche d’ innovazione:<br />
- Ministero dell’Istruzione, Ricerca e Gioventù (MIRG), impegnato nel Programma<br />
Governativo 2005-2008 per le politiche in ricerca, sviluppo e innovazione tramite le<br />
Autorità Nazionali per la Ricerca Scientifica (ANRS). Il MIRG collabora con altri 10<br />
ministeri coinvolti nelle attività di RSI, le cui connection sono assicurate principalmente<br />
dagli istituti nazionali di R&S che coordina.<br />
- Ministero per l’Economia e le Finanze<br />
- Ministero per lo Sviluppo dei Lavori Pubblici e delle Abitazioni<br />
- Ministero per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale<br />
- Ministero per l’Ambiente e lo Sviluppo Sostenibile<br />
- Ministero delle Comunicazioni e della Tecnologia delle Informazioni<br />
- Ministero dei Trasporti<br />
- Ministero del Lavoro, della Famiglia e delle pari opportunità<br />
- Ministero della Salute Pubblica<br />
- Ministero della Difesa<br />
- Ministero per PMI, Commercio, Turismo e delle Libere Professioni.<br />
Ai ministeri sopra elencati vanno poi aggiunte altre sette agenzie, subordinate al governo,<br />
le cui funzioni sono sostanzialmente connesse a specifici ambiti dell’innovazione:<br />
- Agenzia Romena per gli Investimenti Stranieri<br />
117<br />
5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE
- Autorità Nazionale di Regolamentazione delle Comunicazioni e della Tecnologia delle<br />
Informazioni<br />
- Ispettorato Generale per le Comunicazioni e la Tecnologia delle Informazioni<br />
- Commissione Nazionale di Prognosi<br />
- Istituto Nazionale di Statistica<br />
- Ufficio di Stato per le Invenzioni e i Marchi<br />
- Ufficio Romeno per i Diritti d’Autore<br />
Gli ultimi due uffici sono organismi governativi specializzati nella protezione della proprietà<br />
industriale e dei diritti di autore, e più in generale nelle componenti principali del Sistema<br />
Nazionale per la Proprietà Intellettuale.<br />
Gli Organismi Consultivi del Ministero dell’Istruzione, la Ricerca e la Gioventù sono i<br />
seguenti:<br />
- Consiglio Consultivo per Ricerca, lo Sviluppo e l’Innovazione, formato da 33 membri con<br />
pieni diritti, che rappresenta per il 65% la comunità scientifica e tecnologica e per circa il<br />
35% l’ambiente socioeconomico (altri ministeri, associazioni professionali, associazioni di<br />
categoria). Il Collegio Consultivo é costituito da 10 commissioni in R&S e da 3<br />
commissioni di supporto.<br />
- Consiglio Nazionale per la Ricerca negli Istituti Universitari: accorpa i rappresentanti delle<br />
comunità della ricerca accademica, organizzati in sette commissioni con diverse<br />
specializzazioni scientifiche e tecnologiche.<br />
- Commissione per il Dialogo Sociale, che fornisce il quadro istituzionale per le consultazioni<br />
coi partners sociali e include rappresentanti del ministrero, sindacati e associazioni dei<br />
datori di lavoro.<br />
- Consiglio Nazionale di Etica, istituito con la Legge n. 206/2004, che consta di 11 membri<br />
nominati per un periodo di 4 anni ed organizzato in tre Commissioni permanenti: Scienze<br />
socio-umanistiche, Scienze della vita e Scienze esatte e tecniche.<br />
Le Agenzie di finanziamento all’interno del Ministero dell’Istruzione, Ricerca e Gioventù<br />
sono:<br />
- Centro Nazionale per il Management dei Programmi in RSI, coordinati dal Ministero<br />
dell’Istruzione, Ricerca e Gioventù.<br />
- Ente Esecutivo per il Finanziamento della Ricerca Accademica per programmi in RSI<br />
all’interno delle università, che puntano sullo sviluppo delle carriere e delle capacità per la<br />
ricerca accademica.<br />
Gli altri Istituti Nazionali impiegati nelle politiche in favore di R&S e nell’adozione di<br />
decisioni strategiche sono i seguenti:<br />
- Accademia Romena: composta di 13 divisioni scientifiche specializzate in scienze tecniche,<br />
scienze di base e scienze socio-umaniste. Gode di una propria rete nazionale di istituti e<br />
centri di ricerca, pari a 60 unità, che partecipano ai programmi nazionali di RSI e al<br />
coordinamento di progetti di ricerca su scala nazionale.<br />
118<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
- Succursali delle Accademie: l’Accademia di Medicina coordina una rete di 23 istituti e<br />
centri di ricerca e 12 cliniche che appartengono a delle università di medicina, mentre<br />
l’Accademia di Agricoltura e Scienze Forestali gestisce una rete di 25 istituti e centri di<br />
ricerca e 91 unità di ricerca e produzione.<br />
- Accademia delle Scienze Tecniche.<br />
- Alcune ONG molto presenti nella progettazione politica in R&S (Società Accademica<br />
Romena, Centro Romeno per PMI, Centro Romeno per le Politiche Economiche).<br />
- Agenzie Nazionali di coordinamento specializzate in settori strategici.<br />
- Associazioni di Standard, che sviluppano la standardizzazione nazionale, effettuano<br />
certificazioni di qualità e inoltre partecipano ad attività internazionali per il settore.<br />
- Associazione Romena per l’Accreditamento, che si occupa dell’accreditamento e dello<br />
sviluppo di un sistema nazionale di qualità basato su pratiche e infrastrutture compatibili<br />
con l’UE. Garantisce il riconoscimento dei prodotti e dei servizi romeni sul mercato UE. Le<br />
due agenzie in questione sono: l’Associazione di Standard di <strong>Romania</strong> e l’Associazione<br />
Romena per l’Accreditamento, che delineano il Sistema Nazionale di Qualità.<br />
- Agenzia Nucleare, organismo specialistico appartenente al governo centrale, che definisce<br />
le politiche nucleari nazionali e controlla le attività nucleari in <strong>Romania</strong>. Elabora anche la<br />
Strategia di Sviluppo Nucleare e il Programma Nazionale Nucleare.<br />
- Agenzia Spaziale Romena, organismo nazionale di coordinamento delle attività nello<br />
spazio, che si occupa delle attività nazionali aereospaziali ed é competente nella<br />
stipulazione di contratti di cooperazione con organizzazioni internazionali e di contratti<br />
governativi bilaterali. L’Agenzia Spaziale romena é responsabile dell’istituzione di centri di<br />
R&S orientati agli obiettivi specifici del Programma Nazionale Spaziale e a svolgere i<br />
propri progetti di R&S.<br />
Organizzazioni di ricerca e sviluppo (RS)<br />
Esistono attualmente 719 organizzazioni di ricerca e sviluppo:<br />
- 44 istituti nazionali di ricerca e sviluppo coordinati da 8 ministeri: Ministero<br />
dell’Istruzione, Ricerca e Gioventù; Ministero dell’Economia e Finanze; Ministero<br />
dell’Ambiente e dello Sviluppo Sostenibile; Ministero delle Comunicazioni e della<br />
Tecnologia dell’Informazione; Ministero dei Trasporti; Ministero del Lavoro, della Famiglia<br />
e delle Pari Opportunità; Ministero della Salute Pubblica; Ministero dell’Agricoltura e dello<br />
Sviluppo Rurale;<br />
- 120 istituzioni pubbliche di ricerca, incluse quelle subordinate al MIRG, ad altri ministeri,<br />
all’Accademia Romena e ad altre accademie (Accademia di Scienze Agricole e<br />
Silvicole,Accademia delle Scienze Mediche);<br />
- 86 enti di istruzione universitaria con attività periodiche di R&S;<br />
- Aziende pubbliche o private per le quali la R&S sono il settore d’attività economica<br />
principale.<br />
La maggior parte delle organizzazioni in R&S svolgono la loro attività nel settore delle<br />
scienze tecniche e dell’ingegneria. La parte rimanente di questi enti, invece, svolge attività<br />
nel settore delle scienze agricole, delle scienze naturali, delle scienze mediche e in quelle<br />
sociali-umaniste.<br />
119<br />
5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE
Enti di istruzione universitaria<br />
Nel 2005, gli enti di istruzione universitaria erano complessivamente 117, di cui 56<br />
rientravano tra le università pubbliche accreditate e 32 in quelle private. Il totale del<br />
personale impiegato nello svolgimento di attività professionali o di ricerca era pari a 30.857<br />
persone e il numero degli studenti per l’anno accademico 2004/2005 era di 650.335 unità,<br />
con un totale di 110.533 ritirati per il periodo in questione.<br />
Altri enti nella categoria delle innovazioni<br />
Sono inclusi all’interno della Rete Nazionale di innovazione e trasferimento tecnologico (che<br />
copre l’intera superficie nazionale, tra Arad, Bucarest, Craiova, Cluj-Napoca, Deva, Iaşi,<br />
Râmnicu-Vâlcea, Timişoara, Tulcea, Braşov e St. Gheorghe):<br />
- 12 centri di transfer tecnologico;<br />
- 8 punti di informazione tecnologica;<br />
- 14 laboratori di affari e tecnologia;<br />
A questi vanno sommati anche7 parchi scientifici in fase di sviluppo.<br />
Personale RS<br />
Dopo la drammatica diminuzione degli anni ’90, il numero totale del personale ha ripreso a<br />
crescere nuovamente solo a partire dal 2000. Le statistiche sottolineano alcune<br />
caratteristiche importanti in relazione al numero totale di persone impiegate in R&S,<br />
suddivise in base al settore scientifico di appartenenza e alla fascia d’eta:<br />
- La maggiore concentrazione di personale si ha all’interno del settore imprenditoriale,<br />
seguito dal settore governativo e da quello dell’istruzione postliceale, con una prevalenza<br />
di personale nel settore extra istituzionale rispetto al settore intra istituzionale.<br />
- La maggior concentrazione di personale si trova all’interno del settore dell’ingegneria e<br />
delle scienze tecnologiche, seguito a distanza dalle scienze naturali e dalle scienze<br />
agricole, sociali e umaniste. Risulta evidente dunque un pesante ridimensionamento<br />
rispetto alla ricerca agricola e socio-umanistica.<br />
5.1.1. Evoluzione del sistema di governance delle politiche di R&S<br />
In seguito ai cambiamenti politici del 1989-1990, la pubblica amministrazione della<br />
<strong>Romania</strong> in R&S è stata ripartita in tre istituzioni diverse, sulla base delle attività svolte:<br />
- Ministero della Ricerca e Tecnologia (1993-1998) per le attività di ricerca generica;<br />
- Ministero dell’Istruzione Nazionale (1990-2001), per il coordinamento della ricerca<br />
all’interno del sistema di istruzione universitario;<br />
- Accademia Romena, impegnata nella gestione della propria rete di istituti fondamentali in<br />
ricerca applicata.<br />
120<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Nel 1998, il MRT si é trasformato in Agenzia Nazionale per Scienza, Tecnologia e<br />
Innovazione (ANSTI). Nel 2001 l’ANSTI è entrata a far parte del Ministero dell’Istruzione<br />
Nazionale, per riunire in questo modo le attività di educazione con quelle di R&S. La nuova<br />
struttura è stata rinominata “Ministero dell’Istruzione e della Ricerca (MIR)”. Ne consegue<br />
perciò che l’ANSTI è diventato il Dipartimento di Ricerca del MIR, sotto l’egida di un ministro<br />
delegato per la ricerca. Nel 2005, il MIR-Ricerca è stato riorganizzato in Agenzia Nazionale<br />
per la Ricerca Scientifica (ANRS), una struttura indipendente sempre sotto il MIR. Le<br />
mansioni svolte da questa nuova agenzia comprendevano la progettazione,<br />
implementazione e monitoraggio dellle politiche in R&S al fine di coordinare il budget statale<br />
destinato alla ricerca. Solamente nel 2007 il MIR è diventato il Ministero dell’Istruzione,<br />
Ricerca e Gioventù (MIRG).<br />
Il Consiglio Nazionale per la Scienza e lo Sviluppo Tecnologico é la struttura principe per il<br />
coordinamento delle politiche governative orizzontali ed é stato istituito nel 2002. L’organo<br />
è presieduto dal Primo Ministro ed è formato da: Ministero dell’Istruzione e Gioventù;<br />
Ministero dell’Economia e delle Finanze; Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale;<br />
Ministero delle Comunicazione e della Tecnologia delle Informazioni; e dal Presidente<br />
dell’Accademia Romena.<br />
La funzione principale di tale Consiglio è quella di stabilire le priorità del quadro legislativo<br />
per l’implementazione della strategia nazionale in RSI, assieme alle varie mansioni svolte<br />
da componenti del Consiglio in quanto ministri.<br />
L’Autorità Nazionale per la Ricerca Scientifica (ANRS) è l’agenzia principale per<br />
l’implementazione del Programma Governativo 2005-2008 nel settore RSI. Al fine di<br />
raggiungere gli obiettivi di tale missione, l’ANRS collabora con altri ministeri, come:<br />
- Ministero dell’Economia e delle Finanze<br />
- Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale<br />
- Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Sostenibile<br />
- Ministero delle Comunicazioni e della Tecnologia delle Informazioni<br />
- Ministero dei Trasporti<br />
- Ministero del Lavoro, della Famiglia e delle Pari Opportunità<br />
- Ministero della Salute Pubblica<br />
- Ministero della Difesa<br />
- Ministero delle PMI, del Commercio, del Turismo e delle Libere Professioni<br />
Il collegamento tra ANRS e questi ministeri è assicurato attraverso enti pubblici, tra cui<br />
istituti di RS, centri di RS, imprese pubbliche e private, ONG, che si trovano in una<br />
posizione subordinata rispetto al ANRS. ANRS collabora comunque con delle agenzie<br />
governative appartenenti alla sfera dell’innovazione, quali:<br />
- Agenzia Romena per gli Investimenti Stranieri<br />
- Autorità Nazionale di Regolamentazione delle Comunicazioni e delle Tecnologia delle<br />
Informazioni<br />
- Ispettorato Generale per le Comunicazioni e la Tecnologia delle Informazioni<br />
121<br />
5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE
- Commissione Nazionale di Prognosi<br />
- Ufficio di Stato per le Invenzioni e i Marchi Registrati (USIM)<br />
- Ufficio Romeno per i Diritti di Autore (URDA)<br />
Il ruolo direttivo del ANRS nelle politiche in RSI è stato accentuato progressivamente. Negli<br />
ultimi anni si sono registrate crescite significative nelle spese pubbliche in RS, dallo 0.15%<br />
del PIL nel 2001-2002 le spese pubbliche per RS sono arrivate allo 0.26% nel 2005 e nel<br />
2006 al 0.38%. L’obiettivo che le autorità intendono perseguire è di arrivare al 1% del PIL<br />
per il 2010.<br />
Allo stesso tempo, si é verificato un notevole miglioramento nella collaborazione a livello<br />
orizzontale tra l’ANRS e gli altri ministeri, le agenzie regionali e le amministrazioni locali. In<br />
seguito a tale progresso, che ha saputo ridurre in una certa misura le criticità del sistema<br />
governativo rispetto alle innovazioni, anche la comunicazione interrotta in passato tra gli<br />
attori dell’innovazione e le politiche industriali, regionali e in RSI, ha ripreso il suo cammino.<br />
La necessità di una migliore connessione tra i principali attori in RSI È una tematica<br />
contemplata nella Strategia Nazionale RSI per il periodo 2007-2013. Questa strategia<br />
riconosce all’ANRS un ruolo strategico di pianificazione, assieme all’elaborazione,<br />
l’implementazione, il monitoraggio e la valutazione delle politiche in RSI.<br />
Va poi sottolineata la creazione di un rapporto di collaborazione ci principali ministeri<br />
implicati in RSI, l’Accademia Romena e le altre accademie, come con le agenzie strategiche<br />
specializzate. La strategia ricorda inoltre che, nell’ottica di un’intensificazione del<br />
coordinamento scientifico e dell’implementazione politica, l’ANRS consoliderà il quadro<br />
istituzionale degli organismi consultativi e istituirà organismi intermediari per finanziare<br />
RSI. I tre nuovi organismi, che di pari passo alimenteranno anche il Piano Nazionale RSI per<br />
il 2007-2013, saranno:<br />
- Consiglio per la ricerca<br />
- Consiglio per lo sviluppo tecnologico<br />
- Consiglio per l’innovazione<br />
5.1.2. Principali attori istituzionali per la promozione della RSI<br />
Il sistema istituzionale per promuovere le attività di ricerca, sviluppo e innovazione in<br />
<strong>Romania</strong> include i seguenti enti principali:<br />
- Autorità Nazionale per Ricerca Scientifica (ANDS), Organismi Consultativi e Agenzie di<br />
Implementazione dei Programmi di RSI<br />
- Ministero dello Sviluppo, Lavori Pubblici e Abitazioni, nel Dipartimento per gli Affari<br />
Europei (DAE)<br />
- Ministero per PMI, Commercio, Turismo e Libere Professioni<br />
- Ministero di Economia e Finanze<br />
- I principali attori che coordinano gli Istituti Nazionali di ricerca e sviluppo.<br />
122<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
5.1.3. Analisi delle politiche per l’Innovazione<br />
Per una analisi completa delle politiche a sostegno della ricerca e l’innovazione, non<br />
possiamo non partire da un focus sulle politiche di sostegno alla domanda, all’offerta e all’<br />
intermediazione specializzata in Innovazione e Trasfer Tecnologico.<br />
La domanda, l’offerta e l’intermediazione specializzata in Innovazione e Trasferimento<br />
Tecnologico sono supportate nel quadro delle politiche nazionali della <strong>Romania</strong> in conformità<br />
alle priorità stabilite dal Piano Nazionale di Sviluppo 2007-2013 e dal Programma Nazionale<br />
di Riforme 2008-2010. Specificamente, le politiche del governo romeno in relazione a<br />
domanda, offerta e intermediazione derivano dalle Priorità 1 (crescita della competitività<br />
economica e sviluppo economico basato su conoscenza) e dalle Priorità 6 (riduzione delle<br />
disparità regionali in termini di sviluppo), che auspicano il perseguimento dei seguenti<br />
aspetti:<br />
- Miglioramento delle capacità amministrative, che assicura il quadro necessario al sostegno<br />
della competitività, attraverso misure specifiche in settori chiave;<br />
- Miglioramento del funzionamento dei mercati;<br />
- Favorire lo sviluppo dell’ambiente d’affari;<br />
- Promozione della cultura imprenditoriale e di un ambiente di sostegno allo sviluppo delle<br />
PMI;<br />
- Miglioramento ed espansione dell’infrastruttura europea e perseguimento dei progetti<br />
transfrontalieri convenuti;<br />
- Crescita e miglioramento degli investimenti in RS;<br />
- Facilitare l’innovazione e la concentrazione nell’ITC.<br />
Le politiche di sostegno della domanda, dell’offerta e dell’intermediazione specializzata in<br />
innovazone e trasfer tecnologico sono collegate alle seguenti politiche nazionali:<br />
- Strategia nazionale RSI;<br />
- Sostegno dello sviluppo delle PMI, per il periodo 2004-2008;<br />
- Legge n. 346/2004 per stimolare la nascita e lo sviluppo delle PMI;<br />
- DG n. 1172/2005 per l’approvazione della politica industriale a livello nazionale, in<br />
particolare in relazione al settore delle PMI;<br />
- DG n. 1280/2004 che disciplina la strategia governativa a sostegno delle PMI per il<br />
periodo 2004-2008.<br />
Nello specifico, il sostegno a domanda, offerta e intermediazione specializzata in<br />
innovazione e trasfer tecnologico si ricollega alla politica a favore di RSI, promossa dal<br />
Ministero dell’Istruzione e della Ricerca e dal Piano RSI, con riguardo alla componente<br />
Innovazione.<br />
Allo stesso tempo, l’innovazione e il trasferimento tecnologico del paese sono supportati da<br />
alcuni strumenti strutturali attraverso le seguenti politiche:<br />
123<br />
5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE
- Politica di sviluppo regionale e di coesione economica e sociale, promossa dal Ministero<br />
dello Sviluppo e dei Lavori Pubblici;<br />
- Politica economica a sostegno della crescita della competitività, promossa dal Ministero<br />
dell’Economia e delle Finanze.<br />
I quadri dei programmi operativi prevedono delle strutture di sostegno agli affari per la<br />
realizzazione di interventi volti a migliorare e creare infrastrutture, in particolare immobili e<br />
strade, e nel contempo l’innovazione soft, che implica la creazione di network, partnership e<br />
trasferimento di conoscenza.<br />
Analizziamo ora le politiche a sostegno delle attività di Innovazione non basata su R&S.<br />
Il Piano Nazionale per RSI 2007-2013, principale strumento di implementazione della<br />
Strategia Nazionale in RSI, supporta principalmente l’attività di innovazione basata su RS,<br />
ne consegue che gli interventi previsti sono indirizzati a centri di RS, università e al loro<br />
personale, ma anche alle autorità pubbliche locali e centrali. Al contrario, la componente 5<br />
“Innovazione”, del PN RSI 2007-2013, si concentra sull’offerta di innovazione e<br />
trasferimento tecnologico. All’interno di tale componente, il governo romeno intende<br />
sostenere anche gli operatori economici che intendono sviluppare attività di innovazione<br />
attraverso azioni di trasferimento tecnologico e di introduzione di alcuni sistemi innovativi.<br />
Le attività innovative senza la componente di ricerca sono promosse, in genere, mediante<br />
una politica di supporto alle imprese, in particolare alle PMI, e una politica di sviluppo<br />
regionale, all’interno della quale si vuole sostenere l’introduzione di sistemi innovativi nei<br />
processi di produzione. In particolare, si tratta di quelle misure POR e POS a favore della<br />
crescita della competitività, che perseguono la crescita della competitività nell’ambiente<br />
d’affari attraverso l’introduzione della tecnologia dell’informazione e della comunicazione,<br />
l’acquisto di brevetti e di certificati sul sistema di qualità e sul rispetto della legislazione in<br />
relazione alla protezione dell’ambiente e infine l’introduzione di metodi innovativi di<br />
marketing del prodotto.<br />
Indirettamente, l’innovazione non basata su RS è sostenuta anche per mezzo della politica<br />
di sviluppo delle risorse umane, implementata attraverso il POS per lo Sviluppo delle<br />
Risorse Umane 2007-2013. In questo modo, il sistema d’insegnamento universitario (grazie<br />
a borse di dottorato) e il mondo del lavoro (attraverso lo sviluppo delle competenze<br />
professionali dei dipendenti e dei datori di lavoro) vengono sostenuti nella promozione<br />
dell’innovazione negli affari, in modo da facilitare l’introduzione di nuove idee per lo<br />
sviluppo di prodotti innovativi.<br />
Analizziamo ora le politiche di sostegno dei servizi basati su conoscenza intensiva.<br />
I servizi basati sulla conoscenza intensiva sono sostenuti all’interno della politica nazionale<br />
per la crescita della competitività, attraverso il POS priorità 1, gestito dal Ministero<br />
dell’Economia e delle Finanze, destinato alla promozione degli investimenti e all’accesso al<br />
mercato, con accento sulle PMI.<br />
Specificamente, la priorità 1 del POS per la crescita della competitività include quale campo<br />
di intervento l’accessibilità a nuovi “mercati internazionali”, all’interno del quale sono<br />
124<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
previste azioni per il sostegno dei servizi di consulenza per il miglioramento dei sistemi di<br />
management delle PMI, come servizi logistici di promozione dei prodotti, servizi collegati<br />
all’identificazione dei fornitori e dei clienti esterni, realizzazione di siti web e servizi per la<br />
promozione della partecipazione alle fiere internazionali e all’organizzazione delle missioni<br />
economiche. Nel quadro del campo di interventi “sviluppo sostenibile dell’ambinete<br />
d’affari”, il programma prevede le seguenti operazioni:<br />
- Servizi di consulenza a supporto delle PMI<br />
- Supporto per l’integrazione delle imprese nella rete di fornitori e cluster.<br />
Le politiche di RS e Innovazione in <strong>Romania</strong>, dal punto di vista settoriale, si articolano a<br />
livello settoriale sulla base di due criteri, ovvero in ragione delle fonti di finanziamento e<br />
delle autorità nominate per gestire le misure previste. Sono presenti:<br />
- Programmi settoriali di ricerca delle autorità pubbliche centrali, finanziati dal budget di<br />
stato;<br />
- Temi di ricerca prioritari, finanziati all’interno del Programma Nazionale RSI (componente<br />
3);<br />
- Programmi operativi settoriali, co-finanziati dai fondi strutturali e gestiti dalle Autorità di<br />
Management di competenza.<br />
Per quanto riguarda i programmi di ricerca settoriale delle amministrazioni pubbliche<br />
centrali, il budget annuale di stato stanziato nel 2006, che ammontava a circa 360 milioni di<br />
euro, è stato allocato nel seguente modo:<br />
- Ministero dell’Istruzione, della Ricerca e della Gioventù: 80.95%<br />
- Accademia Romena: 8.19%<br />
- Ministero dell’Economia e delle Finanze: 3.94%<br />
- Ministero della Difesa: 2.84%<br />
- Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale: 2.69%<br />
- Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Sostenibile: 0.99%<br />
- Altri ministeri: 0.39%<br />
I temi di ricerca considerati prioritari all’interno della componente 4 del PN RSI 2007-2013<br />
sono i seguenti:<br />
- Tecnologia dell’Informazione e della Comunicazione (inclusi i settori collegati<br />
all’informatica, all’infrastruttura delle comunicazioni, all’automotive, alla nanoeletronica e<br />
ai micro-nanosistemi);<br />
- Energia;<br />
- Ambiente (inclusi temi collegati a protezione dell’ambiente, aree protette, sistemazione<br />
del territorio, costruzioni);<br />
- Salute;<br />
- Agricoltura, sicurezza alimentare;<br />
- Biotecnologie;<br />
125<br />
5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE
- Materiali, processi e prodotti innovativi (inclusi i settori legati a materiali speciali,<br />
meccatronica, ingegneria nucleare, trasporti e automobili);<br />
- Spazio e sicurezza;<br />
- Ricerca socio-economica e umanistica (inclusi educazione, occupazione, capitale umano,<br />
culturale e sociale).<br />
I programmi operativi (PO) settoriali cofinanziati dai fondi strutturali - Fondo Europeo per lo<br />
Sviluppo Regionale (FESR), Fondo Sociale Europeo (FSE) e Fondo di Coesione - includono:<br />
- PO Crescita della Competitività Economica –FESR-AM: Ministero dell’Economia e delle<br />
Finanze<br />
- PO Trasporti – FESR e FC – AM: Ministero dei Trasporti;<br />
- PO Ambiente – FESR e FC – AM: Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Sostenibile;<br />
- PO Regionale – FESR – AM: Ministero dello Sviluppo, dei Lavori Pubblici e delle Abitazioni;<br />
- PO Sviluppo delle risorse umane – FSE – AM: Ministero del Lavoro, della Famiglia e delle<br />
Pari Opportunità;<br />
- PO Sviluppo della capacità amministrativa – FSE – AM: Ministero degli Interni e della<br />
Riforma Amministrativa;<br />
- PO Assistenza Tecnica – FESR Ministero dell’Economia e delle Finanze.<br />
Tutti i programmi operativi co-finanziati dai fondi strutturali includono, ognuno nel suo<br />
settore di interesse, la componente RSI.<br />
Dal punto di vista territoriale, va fatta menzione di come la politica di RSI non sia gestita da<br />
autorità competenti attraverso strumenti di pianificazione territoriale, dal momento che il<br />
budget nazionale é stanziato a livello nazionale e settoriale. Tale situazione trova la sua<br />
ragione d’essere nel fatto che, in <strong>Romania</strong>, le regioni non costituiscono unità politico.<br />
5.2. Quadro normativo nazionale della ricerca e sviluppo<br />
La legislazione nazionale relativa alle attività di ricerca e sviluppo tecnologico e di<br />
innovazione ha subito notevoli cambiamenti negli ultimi anni.<br />
Dal 1990, le novità notevoli nel settore hanno riflesso i cambiamenti della società romena<br />
dal punto di vista economico e politico. Il più importante cambiamento è stato quello di<br />
passare da un sistema di finanziamento degli enti pubblici a uno dove vengono finanziati i<br />
progetti a mezzo di procedimenti diversi. In <strong>Romania</strong> non esiste ancora una politica di<br />
sopporto alle attività di innovazione: esse sono di solito finanziate all’interno dei programmi<br />
di R&S, ma non come attività separata, derivata da una serie di processi.<br />
Lo svolgimento delle attività di RS in <strong>Romania</strong> è regolamentata dall’Ordinanza d’Urgenza del<br />
Governo nr.57/ 16 agosto 2002, in relazione alla ricerca scientifica e allo sviluppo<br />
tecnologico. Il testo dell’ordinanza, vigente a partire dal 1 gennaio 2007, è stato aggiornato<br />
in base ai seguenti documenti normativi, pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale di <strong>Romania</strong>,<br />
Prima Parte:<br />
126<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
- La legge n.324/2003, tramite la quale è stata approvata con modifiche l’Ordinanza del<br />
Governo nr. 57/2002<br />
- L’Ordinanza del Governo nr.86/2003, approvata con modifiche con la Legge nr. 609/2003,<br />
con ulteriori modifiche<br />
- L’Ordinanza del Governo nr.38/2004, approvata con modifiche tramite la Legge nr.<br />
230/2004<br />
- La Legge n. 230/2004, con ulteriori modifiche<br />
- L’Ordinanza del Governo nr.94/2004, approvata con modifiche tramite la Legge nr.<br />
507/2004, con ulteriori modifiche<br />
- L’Ordinanza del Governo nr.41/2005, aprovata con modifiche tramite la Legge nr.<br />
97/2006 con ulteriori modifiche<br />
- La Legge n. 381/2005<br />
- L’Ordinanza del Governo n. 88/2006<br />
- L’Ordinanza del Governo nr.58/2006, approvata con modifiche tramite la Legge nr.<br />
499/2006<br />
- La Legge nr.499/2006.<br />
L’Autorità Nazionale per Ricerca Scientifica (ANRS) è l’organo specialistico<br />
dell’amministrazione pubblica centrale, subordinato al Ministero dell’Istruzione e della<br />
Ricerca. L’ANRS è stata istituita in base all’Ordinanza di Urgenza del Governo n. 57/2002.<br />
5.3. Le proposte presidenziali per la modernizzazione della ricerca<br />
5.3.1. I finanziamenti differenziati e flessibili<br />
In seguito all’adesione all’Unione Europea, l’accesso delle università romene a forme di<br />
finanziamento é aumetato considerevolmente, ma l’incapacità amministrativa e<br />
organizzativa delle stesse le ha penalizzate nell’ottenimento delle risorse disponibili. Per<br />
quanto riguarda i fondi pubblici nazionali, essi si accordano ogni anno attraverso un<br />
equivalente per studente, sulla base di un contratto siglato tra università pubbliche e<br />
ministero in questione. Non essendo tale finanziamento basato sulla qualità dell’output,<br />
ovvero sulla qualità dei laureati e della ricerca, ma piuttosto sul numero di studenti<br />
immatricolati, per ricevere maggiori fondi é stata stimolata la mediocrità negli atenei. Le<br />
università pubbliche, in gara con le private nel reperimento di fondi nazionali ed europei,<br />
sono arrivate addirittura ad abbassare le tasse universitarie, tanto da non riuscire più a<br />
coprire i costi.<br />
L’aspetto più problematico in relazione ai finanziamenti pubblici é la loro erogazione<br />
annuale, che compromette la realizzazione di investimenti strategici. Per quanto riguarda i<br />
fondi privati invece, le università ottengono quote di fondi praticamente insignificanti ai fini<br />
della ricerca. Data l’incapacità delle università di <strong>Romania</strong> di sfruttare i fondi pubblici messi<br />
a disposizione dell’istruzione e della ricerca universitaria, sono state individuate le seguenti<br />
misure per far fronte a tali criticità:<br />
- Finanziamenti concessi sulla base di programmi di studio e non sul numero di studenti: le<br />
istituzioni di competenza, dovranno confrontare i costi dei programmi di studio presentati<br />
127<br />
5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE
dalle varie università e di conseguenza stabilire un costo medio per studente in relazione<br />
a ciascun programma. Successivamente, con i fondi pubblici sarà coperto soltanto questo<br />
costo medio, e per contro le università pubbliche saranno costrette ad applicare tasse di<br />
studio superiori per far fronte alle varie spese. In questo modo, possono essere coperti<br />
integralmente i costi di studio per un numero più circoscritto di candidate e le università<br />
con costi reali sotto la media saranno avvantaggiate, perché riceveranno le somme<br />
secondo il costo medio e non in base al numero di studenti o dei costi propri sostenuti.<br />
- Diversificare i fondi pubblici di finanziamento con l’intento di sostenere forme di<br />
differenziazione del sistema, concentrando allo stesso tempole risorse dove È presente<br />
una certa qualità nei risultati.<br />
- Finanziamenti multiannuali, su cicli di studio, in modo che le università possano effettuare<br />
dei investimenti strategici. Le valutazioni degli studenti devono avvenire con rigore e<br />
severità, senza il timore di perdere i finanziamenti associati ad uno studente che non<br />
abbia superato gli esami.<br />
- Incoraggiare le università ad accettare fondi per la ricerca provenienti dal settore privato.<br />
- Introdurre per le università un sistema di valutazione delle responsabilità severo rispetto<br />
alla gestione dei fondi pubblici, in modo che la crescita dell’autonomia sia direttamente<br />
proporzionale alla crescita della responsabilità pubblica.<br />
5.3.2. La riorganizzazione del sistema di ricerca<br />
Nonostante siano piuttosto inconcludenti le strategie di reperimento e di gestione dei fondi<br />
pubblici ad opera del settore della ricerca, va riconosciuta la crescita ragguardevole<br />
registrata nell’ammontare dei fondi stanziati in favore delle attività di RSI, col lancio del<br />
PNCDI II e del Programma in Ricerca di Eccellenza, che presentano pur sempre<br />
performance di modeste dimensioni.<br />
Tornando alle valutazioni della ricerca in merito alle performance scientifiche e agli aspetti<br />
gestionali della medesima, va sottolineata la massiccia presenza di personale interno<br />
interessato solo alla promozione di certi interessi di gruppo, a scapito della ricerca<br />
scientifica. In concreto, vengono praticate varie tipologie di valutazioni, che consentono<br />
l’accesso a riviste ISI anche a pubblicazioni di scarso valore aggiunto. Alquanto sterili<br />
risultano i fondi privati nel settore della ricerca, come del resto le capacità degli atenei<br />
univeristari di rispondere alle richieste dell’industria o degli enti pubblici con ricerche<br />
applicabili a livello pratico.<br />
I punti che necessitano di un certo sviluppo per colmare le lacune del sistema e per<br />
risolvere alcune questioni cruciali nel settore della ricerca riguardano in primo luogo<br />
l’introduzione di una valutazione delle performance e di grant per gli studiosi sulla base di<br />
risultati scientifici rilevanti a livello internazionale, esclusivamente in base a certi criteri<br />
internazionali e abbandonando del tutto i metodi di “equivalenza”. Inoltre, deve essere<br />
incoraggiata la valutazione dei progetti e delle performance di ricerca da parte di enti<br />
riconosciuti a livello internazionale.<br />
Va poi riorganizzato il sistema di amministrazione della ricerca in due agenzie nazionali e in<br />
un Consiglio Nazionale di Politica della Scienza, secondo modelli validi sul piano<br />
internazionale, assieme all’applicazione di una serie di incentivi fiscali e alla creazione di un<br />
128<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
meccanismo attraverso cui le aziende private possano offrire il 2% dell’imposta sul reddito a<br />
favore di un’autorità pubblica di ricerca o privata non-profit.<br />
Un ulteriore intervento riguarda la riduzione della frammentazione del sistema di ITC<br />
mediante la riorganizzazione degli istituti di ricerca poco competitivi, il cui patrimonio, nello<br />
specifico per quelle in fase di fallimento, deve essere privatizzato. Dovrebbero poi non<br />
essere eleggibili per l’ottenimento dei fondi pubblici di ricerca tutte le persone che hanno<br />
infranto il codice di deontologia professionale o che hanno gestito in modo erroneo i fondi di<br />
ricerca.<br />
Infine, di importanza vitale é la riduzione della burocrazia e la trasparenza totale del<br />
finanziamento pubblico per attività di RSI, oltre alla responsabilità pubblica del direttore per<br />
i risultati del progetto.<br />
5.3.3. Lo stimolo con misure concrete all’educazione permanente<br />
La <strong>Romania</strong> deve puntare con insistenza, nel breve e lungo periodo, ad accrescere il tasso<br />
nazionale di partecipazione all’educazione durante la vita (long life learning), dal momento<br />
che il paese si trova all’ultimo posto in Europa, con una partecipazione del 1.6%, rispetto<br />
alla media europea del 10.8%. Ne consegue la mancanza di una cultura dell’educazione e<br />
della formazione progressiva, assieme all’assenza di un’immagine completa di tutte le forme<br />
di educazione e formazione professionale disponibili. I meccanismi istituzionali che<br />
certifichino l’istruzione quando realizzata in contesti informali, rientrano tra le priorità che la<br />
<strong>Romania</strong> intende perseguire, assieme agli stimoli concreti per lavoratori e datori di lavoro<br />
che motivino la partecipazione al processo di formazione continua. Le risposte che le<br />
istituzioni romene potrebbero adottare a breve per colmare questo vuoto sono di carattere<br />
promozionale e di sostegno economico nei confronti dell’istruzione. Un esempio potrebbe<br />
essere quello di dare il via a una campagna mediatica per incitivare la partecipazione alla<br />
formazione continua e contemporaneamente lanciare un programma di cofinanziamento<br />
fino al 70%.<br />
Altrettanto importante risulta essere l’elaborazione di una legge sulla formazione continua<br />
in <strong>Romania</strong>, che consacri l’istruzione permanente come priorità del sistema nazionale<br />
educativo e allo stesso tempo specifichi i meccanismi di certificazione dell’istruzione,<br />
quando realizzata in contesti informali.<br />
Rispetto al sostegno economico statale da erogare nel settore dell’educazione, é stato<br />
individuato quale elemento prioritario la costruzione di un conto bancario per l’istruzione di<br />
ogni neonato romeno, alla cui apertura dovrebbe provvedere lo stato, immettendo una<br />
somma iniziale di 500 euro, che verrà alimentata da genitori o altre persone fisiche, che<br />
potrà essere utilizzata dal titolare soltanto dopo aver raggiunto i 16 anni di età e per fini<br />
educativi, ben determinati.<br />
A sostegno dei datori di lavoro invece, sono stati pensati vari schemi di sostegno fiscale per<br />
il perfezionamento professionale dei dipendenti. Infine, é stata individuata la necessità di<br />
stimolare le scuole e le università a diventare centri di istruzione permanente per gli adulti.<br />
129<br />
5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE
Ogni scuola, indistintamente, deve diventare un centro di risorse multimediali per<br />
l’istruzione, il cui finanziamento deve provenire da risorse pubbliche, private e personali.<br />
5.3.4. Piani in R&S per favorire la ripresa economica<br />
La <strong>Romania</strong> sta cercando di favorire la crescita in R&S promuovendo l’innovazione,<br />
mediante una apertura nei confronti dell’ufficio per la Scienza e la Tecnologia di Bruxelles.<br />
Dopo aver dimostrato la sua tenacia per entrare a far parte dell’Unione Europea, avvenuta<br />
nel gennaio 2007, la <strong>Romania</strong> intende ora accedere ai fondi europei in ricerca, in modo da<br />
mettere a disposizione per l’UE le abilità dei ricercatori romeni e poter entrare nell’agenda<br />
europea sulla ricerca. Anton Anton, Presidente dell’Autorità Nazionale per la Ricerca<br />
Scientifica e Segretario di Stato per la Ricerca al Ministero dell’Educazione e della Ricerca,<br />
ha dichiarato che il governo romeno spera di riuscire a “portare la ricerca dall’attuale stadio<br />
embrionale ad una posizione legittima: senza lo sviluppo del settore della ricerca, la<br />
<strong>Romania</strong> potrà solamente continuare a portare fragole in tutta Europa”. Tuttavia,<br />
nonostante la <strong>Romania</strong> rimanga uno dei paesi ex-comunisti agricoli più poveri di tutta<br />
l’Europa Centrale, sta attualmente registrando, da sei anni a questa parte, una costante<br />
crescita economica, stimolata principalmente dagli investimenti e dalla crescita delle<br />
esportazioni. In questo contesto, l’Unione Europea rappresenta l’occasione giusta per<br />
favorire ulteriormente questa crescita. Ma partendo da un livello basso, risulta complessa la<br />
strada da percorrere per raggiungere gli altri paesi membri dell’UE, specialmente in<br />
relazione all’innovazione. Le attuali performance economiche del paese sono fortemente<br />
legate al basso costo della manodopera e al basso valore aggiunto delle esportazioni.<br />
In questo momento, il governo sta cercando di mettere in pratica nuovi meccanismi e<br />
creare infrastrutture per la promozione dell’innovazione, in conformità agli impegni assunti<br />
durante i negoziati di adesione all’UE. Le misure accordate dall’Autorità Nazionale per la<br />
Ricerca Scientifica riguardano:<br />
- Incremento del ruolo della ricerca, nel tentativo di costruire un settore tecnologico<br />
competitivo a livello internazionale;<br />
- Legare le attività in R&S con la politica industriale della <strong>Romania</strong>, affinché possano<br />
contribuire alla crescita economica a lungo termine. Questo include lo sviluppo di<br />
meccanismi per rafforzare il trasferimento di tecnologia e incoraggiare una maggiore<br />
partecipazione del settore privato nelle attività di R&S e innovazione;<br />
- Accrescere la spesa totale in R&S di un punto percentuale sul PIL dopo il 2007, e<br />
incrementare entro il 2010 la spesa pubblica in R&S dell’1%;<br />
- Stimolare la capacità in R&S ed accrescere la qualità delle attività di ricerca;<br />
- Rafforzare e sviluppare le collaborazioni tra istituzioni, università ed imprese.<br />
Ancora molto lavoro é necessario per promuovere l’innovazione, per rendere il sistema della<br />
R&S in <strong>Romania</strong> più attento ai bisogni dell’economia e per integrare maggiormente i<br />
ricercatori romeni nel network dei programmi internazionali. Anton ha poi ammesso che il<br />
paese sta attraversando un processo di brain drain (fuga di cervelli), nonostante il paese<br />
goda di una comunità scientifica solida e ben formata, a causa delle condizioni di lavoro in<br />
passato inadeguate. Cosicché si stanno facendo tentativi per riportarli a casa, garantendo<br />
loro migliori condizioni, ad esempio migliorando l’accesso all’intera comunità scientifica,<br />
130<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
semplificando i viaggi e così via. Anton ha anche affermato che il governo metterà a<br />
disposizione un budget per perseguire gli obiettivi prefissati e per quest’anno ha infatti<br />
incrementato la spesa in ricerca già dello 0.38% del PIL. Nonostante questo sforzo, i<br />
finanziamenti pubblici rivolti al sistema universitario corrispondono all’1% del PIL e il paese<br />
rimane ancora lontano dall’obiettivo dell’Agenda di Lisbona del 3% del PIL entro il 2010.<br />
5.3.5. Il piano settoriale del Ministero dell’Economia e delle Finanze<br />
Considerati una serie di aspetti problematici della ricerca, che potrebbero pesare<br />
negativamente sulla crescita economica nazionale e sull’integrazione nello spazio<br />
comunitario della ricerca, la <strong>Romania</strong> ha riconosciuto la necessità di una crescita delle<br />
capacità delle autorità governative nel settore. Inoltre, il paese considera necessario creare<br />
delle sinergie tra la comunità scientifica, quella economica e quella della società civile, al<br />
fine di ottimizare le attività di RSI e applicare i risultati ottenuti per la crescità economica.<br />
La realizzazione di tale piano è sostenuto attraverso misure legislative di ordine generale in<br />
riferimento ai fattori di crescita della produtività e della competitività. Il piano settoriale di<br />
ricerca, sviluppato dal Ministero dell’Economia e del Commercio, rappresenta lo strumento<br />
di implementazione delle priorità sopra descritte, ovvero lo sviluppo in ricerca, sviluppo e<br />
innovazione, nello specifico del settore industriale. Il budget stimato in relazione al presente<br />
piano è di 17.726 mila lei (circa 5 milioni di euro), che si svolgerà in un periodo massimo di<br />
36 mesi calendaristici.<br />
Riportiamo in seguito l’allocazone annuale del budget complessivo:<br />
- Per il 2007 – 7.440 mila lei (2,16 milioni di euro)<br />
- Per il 2008 – 9.036 mila lei (2,58 milioni di euro)<br />
- Per il 2009 – 1.250 mila lei (circa 350.000 euro).<br />
Il budget per il 2007 approvato dal Ministero dell’Economia include anche altre voci di<br />
spesa: 766 mila lei per 3 progetti rispetto al piano settoriale (prima fase) e 8.793,698 mila<br />
lei per altri 44 progeti del piano settoriale, seconda fase. Il finanziamento complessivo,<br />
stimato dal Ministero dell’Economia e del Commercio per il settore ricerca-sviluppo, è per il<br />
2008 pari a 23.000 mila lei e per il 2009 pari a 29.000 mila lei. Con riguardo agli obiettivi<br />
generali da realizzare in riferimento al piano settoriale nazionale, sono stati individuati i<br />
seguenti punti:<br />
- Crescita della competitività/performance economica nell’industria;<br />
- Riduzione del consumo energetico e crescita dell’efficienza energetica;<br />
- Armonizzare gli standard/norme e gli indicatori tecnico-informatici alla legislazione e ai<br />
regolamenti UE;<br />
- Riduzione dell’impatto ambientale generato dalle attività industriali;<br />
- Promuovere le risorse rinnovabili e i prodotti ecologici;<br />
- Favorire le attività di riciclaggio.<br />
131<br />
5. IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE
Questi obiettivi mirano a stimolare la crescita economica del paese, in particolare della<br />
produzione, in modo da generare una crescita della competitività dell’industria romena nel<br />
contesto europeo, attraverso la crescita delle esportazioni di prodotti ad alto valore<br />
aggiunto.<br />
132<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
6. I finanziamenti nazionali e strutturali per R&S<br />
6.1. Fondi Strutturali rivolti allo ricerca e allo sviluppo in <strong>Romania</strong><br />
6.1.1. Introduzione<br />
La <strong>Romania</strong>, in quanto membro dell’Unione Europea dal 1 gennaio 2007, gode dei<br />
finanziamenti elargiti dai Fondi Strutturali, che ammontano complessivamente a 30 miliardi<br />
di euro per la programmazione 2007-2013. Essendo il paese pienamente eleggibile per<br />
l’obiettivo Convergenza, il Quadro Strategico Nazionale di Riferimento ha puntato sulla<br />
riduzione delle disparità sociali e di sviluppo economico tra la <strong>Romania</strong> e il resto dell’UE,<br />
procedendo con la definizione di 7 Programmi Operativi. Nello specifico, il Programma<br />
Operativo “Crescita della Competitività Economica”, punta principalmente sullo sviluppo a<br />
lungo termine della competitività dell’economia romena.<br />
Obiettivo generale di questo programma operativo é la crescita della produttività delle<br />
aziende romene, nel rispetto del principio dello sviluppo sostenibile, e la riduzione delle<br />
disparità rispetto alla media della produttività dell’UE. In riferimento alla produttività del<br />
paese, si auspica quindi una crescita annua media del PIL del 5.5% per lavoratore, che<br />
dovrebbe implicare entro il 2015 il raggiungimento del 55% della produttività media dell’UE.<br />
Gli obiettivi specifici del programma si articolano in 5 punti :<br />
- consolidamento e sviluppo del settore produttivo romeno;<br />
- costituzione di un ambiente favorevole per lo sviluppo sostenibile aziendale;<br />
- crescita delle capacità di R&S, che implica lo stimolo alla cooperazione tra gli istituti di<br />
ricerca, lo sviluppo e l’innovazione e le imprese, e l’aumento delle possibilità di accesso<br />
per le imprese alla RSI;<br />
- valorizzazione delle potenzialità tecnologiche di informazione e comunicazione, e la sua<br />
applicazione nel settore pubblico e privato;<br />
- aumento dell’efficienza energetica e sviluppo sostenibile del settore energetico.<br />
Sulla base di tutti gli aspetti sopra citati, per favorire lo sviluppo della posizione delle<br />
aziende romene in termini di competitività, sono stati individuati i seguenti assi prioritari<br />
d’azione:<br />
- Sistema produttivo eco-efficiente e innovativo;<br />
- Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione per la competitività;<br />
- Tecnologie di informazione e comunicazione per il settore privato e pubblico;<br />
- Aumento dell’efficienza energetica e certezza dell’offerta, nel contesto dei cambiamenti<br />
climatici;<br />
- Assistenza tecnica, funzionale al miglioramento e al monitoraggio del programma.<br />
Il budget messo a disposizione dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale per il programma<br />
in questione ammonta a 2,554 milioni di euro per il periodo di programmazione 2007-2013.<br />
Nei paragrafi successivi, verranno analizzati in dettaglio solo i primi 3 assi prioritari<br />
d’azione, che si basano sull’innovazione e lo sviluppo delle realtà aziendali romene, assi che<br />
133<br />
6. I FINANZIAMENTI NAZIONALI E STRUTTURALI PER LA R&S
mirano a incrementare la produttività del paese e di conseguenza favorire la competitività<br />
dell’economia romena. Prima però, riportiamo una breve descrizione della situazione in cui<br />
verte il settore produttivo romeno, con un focus sulle PMI (che sono il segmento più<br />
svantaggiato), presentando le maggiori criticità cui si rivolge principalmente il Programma<br />
Operativo “Crescita della Competitività Economica”.<br />
6.1.2. Situazione attuale del settore produttivo<br />
Nonostante gli sviluppi degli ultimi anni, la <strong>Romania</strong> presenta ancora un profondo divario in<br />
termini di competitività rispetto agli paesi membri dell’UE, in ragione del fatto che alcuni<br />
fondamentali fattori di supporto alla competitività non sono ancora presenti, situazione che<br />
si riflette in modo emblematico sulla bassa produttività del paese.<br />
Gli aspetti che rallentano la produttività del paese sono di diversa natura: strutturale,<br />
finanziaria, tecnologica e infrastrutturale, di cui riportiamo solamente i principali:<br />
- Limitato accesso al credito<br />
- Impiego di capitale umano non aggiornato<br />
- Carenza di accesso alle nuove tecnologie<br />
- Basso livello di condivisione delle innovazioni<br />
- Limitato sviluppo dei diritti di proprietà e dei brevetti<br />
- Assenza di strutture di supporto alle start-up<br />
- Basso livello di competenze manageriali<br />
- Carenza di infrastrutture<br />
- Mancanza di utilità logistiche e di attrezzature<br />
Queste criticità si amplificano molto nel caso delle PMI, soprattutto per le insormontabili<br />
difficoltà di accesso al credito, che, sommate alle altre carenze, rendono impossibile<br />
l’adattamento agli standard imposti dal mercato integrato e dalla competizione globale. Il<br />
paese presenta tuttavia anche una serie di opportunità e potenzialità che potrebbero<br />
favorirne la competitività economica, primo fra tutti il processo di liberalizzazione che ha<br />
interessato alcuni settori, l’aumento degli investimenti stranieri, la stabilità macroeconomica<br />
e l’espansione di alcuni settori delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.<br />
Una strategia efficace di sviluppo del settore produttivo dovrebbe quindi in primis garantire<br />
un accesso adeguato agli strumenti finanziari e creare le basi per lo sviluppo di un contesto<br />
imprenditoriale innovativo, offrendo quindi infrastrutture adeguate, servizi di consulenza e<br />
di appoggio alle imprese, e di conseguenza favorire la diversificazione della produzione,<br />
ridurre il divario tra attività di R&S e la loro applicazione industriale, e incrementare le<br />
tecnologie ITC.<br />
In questo contesto piuttosto problematico, il Programma Operativo “Crescita della<br />
Competitività Economica” offre un solido aiuto finanziario per attenuare le criticità del<br />
settore produttivo, perseguendo la finalita’ di attuare i 5 assi prioritari sopra elencati (1.<br />
sistema produttivo eco-efficiente e innovativo; 2. ricerca, sviluppo tecnologico e<br />
innovazione per la competitività; 3. tecnologie di informazione e comunicazione per il<br />
134<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
settore privato e pubblico; 4. aumento dell’efficienza energetica e certezza dell’offerta; 5.<br />
assistenza tecnica).<br />
6.1.3. Assi prioritari del PO “Crescita della Competitività Economica”<br />
Descriviamo in questo paragrafo la struttura del PO Crescita della Competitività Economica,<br />
li cui elementi di bae sono illustrati nella figura seguente.<br />
Figura 16 – Struttura del Programma Operativo Competitività<br />
Asse 1 - Sistema produttivo innovativo ed eco-efficiente<br />
Il primo asse del Programma Operativo “Crescita della Competitività Economica” prevede<br />
come interventi il consolidamento e la crescita sostenibile del settore produttivo romeno, e<br />
la costituzione di un ambiente favorevole per lo sviluppo delle attività imprenditoriali. Il<br />
perseguimento di tali obiettivi implica una serie di condizioni minime, senza le quali sarebbe<br />
illusorio parlare di competitività delle imprese romene.<br />
La <strong>Romania</strong> deve incrementare gli investimenti produttivi, migliorare le condizioni di<br />
accesso delle imprese al mercato, preparare le proprie imprese alle pressioni derivanti dalla<br />
135<br />
6. I FINANZIAMENTI NAZIONALI E STRUTTURALI PER LA R&S
concorrenza dei mercati internazionali. In particolare, in riferimento alle piccole e medie<br />
imprese, che risultano le più svantaggiate in assoluto, le misure prioritarie cercano di<br />
risolvere problemi quali la limitata disponibilità finanziaria delle stesse, il significativo gap<br />
tecnologico, la mancanza di conoscenze in riferimento allo sviluppo degli affari.<br />
Perciò la strategia del presente asse vuole offrire supporto soprattutto alle PMI, con l’intento<br />
di incoraggiarne la competitività e l’imprenditorialità, dalle start-up innovative alle PMI più<br />
dinamiche, garantire le condizioni per lo sviluppo del settore industriale, dando sostegno<br />
nell’acquisizione di fattori innovativi sia tangibili che intangibili.<br />
In concreto, cio’ significa da un lato favorire le PMI con investimenti e con l’accesso e la<br />
concessione di prestiti, sviluppando nuovi strumenti finanziari di supporto; dall’altro<br />
incentivare l’accesso delle imprese ai servizi specializzati e incrementare la conoscenza e le<br />
abilità manageriali del personale, creando le infrastrutture economiche appropriate.<br />
Gli interventi descritti si rivolgono chiaramente sia alle imprese con attività consolidate, che<br />
necessitano di ammodernamenti e di uno sviluppo del prodotto e del processo produttivo,<br />
sia alle imprese di nuova costituzione (operative nel settore della lavorazione industriale o<br />
dei servizi specializzati), che richiedono un’assistenza qualificata e integrata. Ad ogni modo,<br />
considerata l’importanza di alcune grandi aziende di <strong>Romania</strong> per fatturato, per numero di<br />
dipendenti e per la diversificazione della gamma di prodotti e servizi offerti, l’operazione<br />
implicante investimenti diretti sarà non solo a beneficio delle PMI, ma anche delle grandi,<br />
che tuttavia non potranno ricevere complessivamente un supporto superiore a 1/3 delle<br />
risorse finanziarie disponibili per la prima area di intervento (investimenti nella produttività<br />
e preparazione alla competitività del mercato). Il supporto restante sarà ridistribuito tra le<br />
PMI.<br />
Per assicurare un buon risultato al supporto integrato per lo sviluppo di un sistema<br />
produttivo innovativo, l’allocazione delle risorse finanziarie é avvenuta sulla base di 3 aree<br />
di intervento:<br />
- investimenti nella produttività e nell’ambiente favorevole agli investimenti;<br />
- accesso finanziario per le PMI;<br />
- sviluppo sostenibile dell’imprenditoria.<br />
Data l’agguerrita competizione all’interno del mercato romeno e l’aumento del livello di<br />
protezione nei confronti del consumatore, le imprese romene dovranno migliorare in modo<br />
determinante la qualità e la gamma dei loro prodotti e servizi. Il consolidamento e lo<br />
sviluppo delle imprese dipende principalmente dall’acquisizione permanente di nuove<br />
attrezzature e tecnologie che permettono l’adattamento della produzione alle richieste del<br />
mercato interno.<br />
Ne deriva che il supporto agli investimenti, l’implementazione del sistema manageriale della<br />
qualità e dell’ambiente, assieme alle certificazioni dei prodotti, sono gli elementi chiave per<br />
l’entrata dei prodotti e dei servizi romeni nel mercato interno e in mercati terzi.<br />
Chiaramente, una condizione essenziale per superare le difficoltà finanziarie é determinata<br />
dallo sviluppo di adeguate strutture di certificazione.<br />
136<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
In questa prospettiva, le tipologie di intervento previste sono di 3 ordini:<br />
- il supporto al rafforzamento e all’aggiornamento del settore produttivo con investimenti<br />
tangibili e intangibili. Per tangibili si intendono gli investimenti in tecnologia, attrezzature,<br />
macchinari, dispositivi. In riferimento agli investimenti intangibili, si prevedono<br />
acquisizioni di patenti, marchi, licenze e know-how.<br />
- il supporto per l’implementazione degli standard internazionali, che implica un sostegno<br />
all’implementazione e alla certificazione di sistemi manageriali su qualità e ambiente, alla<br />
certificazione volontaria ed all’eco-etichettatura di prodotti e servizi, allo sviluppo e<br />
all’accreditamento di laboratori di taratura e controllo.<br />
- il supporto all’accesso di nuovi mercati e all’internazionalizzazione, che prevede una serie<br />
di servizi di consulenza alle PMI per lo sviluppo del sistema manageriale e il sostegno alla<br />
partecipazione a fiere, esposizioni internazionali e a missioni economiche.<br />
- Si tenga presente che, in relazione alle ultime due tipologie di aiuto, le grandi aziende ne<br />
sono escluse, in quanto non eleggibili.<br />
Per le PMI, le risorse finanziarie adeguate sono cruciali per lo sviluppo e la crescita della<br />
loro competitività. La creazione di un ambiente favorevole agli investimenti finanziati<br />
rappresenta un traguardo importante, se paragonato a un approccio di supporto agli<br />
investimenti diretti. In ogni caso, l’accesso al credito per le PMI é di norma difficoltoso, dal<br />
momento che le condizioni di accoglimento del credito imposte dalle banche sono<br />
faticosamente accessibili alle imprese, a causa della loro bassa capitalizzazione e della<br />
mancanza delle garanzie richieste. Infatti, le entità economiche di minori dimensioni<br />
incontrano maggiori ostacoli nella crescita e nello sviluppo, data l’assenza di vantaggi<br />
tangibili che possono essere usati come forme di garanzia e i considerevoli rischi che<br />
impediscono di ottenere un semplice prestito bancario. Di conseguenza é necessario<br />
superare questi ostacoli con idee, prodotti e servizi, modelli economici innovativi, e nel<br />
contempo é indispensabile una maggiore partecipazione degli istituti di credito ai rischi dei<br />
finanziamenti. Resta tuttavia cruciale per la crescita del potenziale delle PMI, mettere a loro<br />
disposizione strumenti finanziari innovativi, che richiedono conoscenze specifiche nella<br />
valutazione delle carenze del mercato, e un’ottima gestione finanziaria. Nello specifico,<br />
bisogna creare una vasta gamma di fonti di finanziamento, inclusi micro-prestiti, al fine di<br />
incontrare le esigenze delle varie tipologie di PMI.<br />
I fattori determinanti per favorire l’imprenditoria sono di varia natura, primo fra tutti una<br />
cultura adeguata al business e un ambiente favorevole alla creazione delle imprese,<br />
seguono la disponibilità di servizi qualificati, l’alto grado di interazione e la cooperazione tra<br />
imprese al fine di diffondere la conoscenza e rafforzarne le potenzialità.<br />
La <strong>Romania</strong> punta a favorire il processo di creazione delle imprese attraverso le seguenti<br />
direttrici: disponibilità di adeguate infrastrutture economiche, sviluppo di abilità manageriali<br />
e servizi di supporto al business.<br />
Altro elemento chiave per lo sviluppo degli affari in <strong>Romania</strong> risulta essere la disponibilità di<br />
servizi di consulenza dal valore aggiunto, in grado di offrire alle PMI consulenza<br />
specializzata per favorire la competitività sul mercato e la diversificazione di prodotti e<br />
137<br />
6. I FINANZIAMENTI NAZIONALI E STRUTTURALI PER LA R&S
servizi. Altrettanto importante é l’assistenza a gruppi di imprese esistenti ed emergenti, che<br />
garantiscono il processo d’interazione tra aziende, favorendo la diffusione della conoscenza,<br />
la riduzione dei costi di produzione, una più alta produttività e la crescita del numero di<br />
fornitori e clienti.<br />
In ogni caso i finanziamenti degli investimenti, siano essi circoscritti o consistenti,<br />
avverranno in funzione delle esigenze espresse dalle piccole e medie imprese.<br />
Da quanto detto finora, ne consegue che le PMI potranno beneficiare di un approccio<br />
integrato, che comprende: i vantaggi di una direzione manageriale, adeguate risorse<br />
finanziarie, garanzie associate, vantaggi tecnici legati ai servizi di informazione delle<br />
aziende e cooperazione attiva con diversi attori: concorrenti, organizzazioni, istituzioni,<br />
incluse entità di R&S.<br />
Sulla base delle considerazioni avanzate, sono state individuate 3 tipologie di intervento in<br />
favore dello sviluppo sostenibile dell’imprenditoria:<br />
- lo sviluppo di strutture di supporto agli affari, di dimensioni nazionali e internazionali,<br />
- la consulenza alle PMI<br />
- il sostegno all’integrazione delle imprese con catene di fornitori e gruppi.<br />
In relazione alla prima categoria di interventi, sono incluse da un lato le attività complesse<br />
che prevedono la costruzione di nuove infrastrutture, il consolidamento, rinnovamento e<br />
ammodernamento, l’acquisto di attrezzature; dall’altro quelle attività lievi, volte a offrire e<br />
rafforzare la cultura dell’imprenditoria, come la diffusione di informazioni, di pratiche di<br />
scambio e di attività di addestramento e insegnamento. Questo forte accanimento in<br />
riferimento allo sviluppo di infrastrutture economiche deriva dalla consapevolezza dei loro<br />
effetti positivi sulla crescita della competitività, sull’integrazione dell’economia nazionale<br />
all’interno del panorama europeo e sulla attrattività del paese in termini di allocazione degli<br />
investimenti economici.<br />
Per quanto riguarda la consulenza alle PMI, il supporto fornito comprende: l’elaborazione di<br />
progetti e business plan, lo sviluppo di strategie aziendali e di nuovi prodotti e servizi, le<br />
attività di promozione, di marketing e di informazione in riferimento alle nuove tecnologie,<br />
all’e-business e ai diritti di proprietà intellettuale.<br />
Infine, in riferimento al supporto di integrazione tra imprese, l’obiettivo dell’operazione é<br />
quello di rafforzare le relazioni di cooperazione e di network tra imprese, rinvigorire il valore<br />
delle filiere e sostenere il processo di sviluppo dei gruppi. Un supporto ulteriore é garantito<br />
ai progetti di sviluppo di unioni nel campo della produzione, dei servizi specializzati, di<br />
consulenza, della logistica e di formazione del personale altamente qualificato.<br />
Asse 2 - R&S e innovazione per la competitività<br />
Il secondo asse del Programma Operativo “Crescita della Competitività Economica” punta<br />
all’accrescimento delle capacità di R&S, a stimolare la cooperazione tra istituti di RSI e<br />
imprese, e alla crescita dell’accesso di servizi di RSI in favore delle aziende.<br />
138<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
La principale causa del deficit tecnologico in <strong>Romania</strong> e del risicato punteggio ottenuto delle<br />
imprese romene in termini di innovazione, risiede nella scarsa disponibilità di fondi, sia<br />
pubblici che privati, per la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’ innovazione, che si riflette<br />
sulla presenza di infrastrutture obsolete di RSI, nel ridimensionamento del numero di<br />
ricercatori, di cui tendenzialmente aumenta l’età media, e in attività di RSI dalle basse<br />
performance. Va poi fatta menzione della bassa partecipazione del settore privato nel<br />
finanziare attività di RSI.<br />
Data tutta questa serie di mancanze e carenze, il secondo asse del Programma Operativo<br />
“Crescita della Competitività Economica”, prevede quale obiettivo prioritario la crescita della<br />
capacità di ricerca attraverso investimenti nello sviluppo di infrastrutture di R&S, attirando<br />
giovani ricercatori e specialisti di alto livello in istituzioni di R&S, società e dipartimenti di<br />
ricerca. Si punta poi a diffondere la conoscenza ad opera di università e istituti di ricerca, a<br />
stimolare il trasfer tecnologico a mezzo di cooperazioni tra istituzioni di R&S e altre<br />
imprese, a creare o rafforzare le realta’ romene high-tech e i poli di eccellenza.<br />
- lo stimolo della domanda e un adeguato orientamento del settore privato, mediante<br />
l’approvvigionamento di finanziamenti diretti per l’innovazione di compagnie private<br />
- il supporto di partnership derivanti dalla domanda e non dall’offerta, come diretta<br />
applicazione di ricerche del settore produttivo<br />
- il ridimensionamento del gap del mercato interno in termini di infrastrutture di ricerca, per<br />
consentire implementazione di gruppi e poli di eccellenza.<br />
Da questo panorama, risulta fondamentale sottolineare l’esistenza di importanti sinergie tra<br />
l’asse prioritario 1 e il 2, dal momento che alcune imprese agevolate dall’asse “RSI per la<br />
competitività” potrebbero allo stesso tempo cercare nel primo asse una forma di aiuto per<br />
investimenti nella produzione e per l’accesso a nuovi mercati, almeno idealmente attraverso<br />
progetti integrati.<br />
La strategia nazionale di ricerca, sviluppo e innovazione per il periodo 2007-2013 ha<br />
identificato 9 direttrici tematiche di particolare interesse per rendere possibile un vero<br />
sviluppo tecnologico. Presentiamo di seguito le 9 direttrici di sviluppo, tematiche d’ impatto<br />
sulla crescita della produttività economica, molto simili a quelle della Regione <strong>Puglia</strong>.<br />
1. ICT,<br />
2. energia,<br />
3. ambiente,<br />
4. salute,<br />
5. agricoltura e sicurezza dei prodotti alimentari,<br />
6. biotecnologie,<br />
7. materiali innovativi, prodotti e processi,<br />
8. industria aerospaziale,<br />
9. ricerca di base e socio-economica<br />
139<br />
6. I FINANZIAMENTI NAZIONALI E STRUTTURALI PER LA R&S
Al fine di garantire un risultato soddisfacente derivante dal supporto a ricerca, sviluppo<br />
tecnologico e innovazione per incrementare la competitività del paese, l’allocazione delle<br />
risorse finanziarie é avvenuta sulla base di 3 aree di intervento.<br />
- Partnership in R&S tra università, istituti di ricerca e imprese, al fine di ottenere risultati<br />
direttamente applicabili in economia;<br />
- Investimenti in infrastrutture di RSI e in capacità amministrative collegate;<br />
- Supporto alle imprese in RSI.<br />
Rispetto alla prima area di intervento, l’obiettivo perseguito consiste fondamentalmente<br />
nello sviluppo tecnologico delle imprese, attraverso il supporto ricevuto dalle partnership in<br />
R&S che favoriscono risultati direttamente applicabili in economia, in quanto, di norma,<br />
viene perseguita la creazione o il miglioramento di prodotti, tecnologie e servizi ad alto<br />
valore aggiunto. In questo modo, incrementando lo sviluppo tecnologico delle imprese<br />
romene, si verifica una crescita proporzionale della competitività economica del paese, che<br />
a lungo termine potrebbe riflettersi nello sviluppo della competitività delle aziende a livello<br />
internazionale.<br />
Generalmente, l’operazione più efficace per ottenere dalla ricerca risultati di interesse<br />
economico, é l’implementazione di progetti R&S elaborati assieme da università, istituti di<br />
ricerca ed imprese, progetti da cui scaturiscono risultati importanti che, applicati al contesto<br />
aziendale, generano nuovi prodotti (o li migliorano), nuove tecnologie e servizi. Questo<br />
genere di progetti assicurano anche il trasferimento di conoscenze dalle istituzioni di R&S al<br />
personale aziendale addetto alla messa in opera dei risultati di ricerca. Allo stesso modo, la<br />
partecipazione di esperti di alto livello internazionale a progetti di ricerca complessi,<br />
prevede, come nel caso precedente, la trasformazione della ricerca in risultati di interesse<br />
economico.<br />
La seconda area di intervento, volta a stimolare gli investimenti in infrastrutture di RSI,<br />
risulta di fondamentale importanza, in quanto in <strong>Romania</strong> le infrastrutture di ricerca<br />
all’interno delle università pubbliche e degli istituti di ricerca sono piuttosto obsolete e non<br />
riescono a coprire molti nuovi campi di ricerca e nuove aree di interesse tecnologico.<br />
Sicuramente lo sviluppo delle infrastrutture di R&S é fortemente correlato allo sviluppo della<br />
conoscenza del personale in formazione e già qualificato, che crea importanti effetti sulla<br />
domanda e sull’offerta e stimola lo sviluppo tecnologico delle imprese.<br />
Questa seconda area di intervento intende in primo luogo incrementare l’efficienza delle<br />
attività di R&S all’interno di università e istituti di ricerca, offrendo assistenza<br />
nell’approvvigionamento di nuove moderne attrezzature, strumenti, software, e in secondo<br />
luogo favorire lo sviluppo di infrastrutture di R&S esistenti e costruirne ex novo. Le strutture<br />
beneficiarie del supporto finanziario, con riferimento agli investimenti in infrastrutture di<br />
RSI, saranno quelle che avranno dimostrato performance migliori. La valutazione regolare e<br />
imparziale di tali performance si basa sui seguenti criteri: numero e preparazione dei<br />
ricercatori, pubblicazioni e capacità di integrare il network nazionale di R&S a quello<br />
internazionale.<br />
140<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Un’ulteriore valutazione avverrà in relazione alla natura della struttura. Concretamente<br />
questo significa che per le università la priorità verrà data ai centri di eccellenza, mentre<br />
per le organizzazioni più deboli potranno essere concessi aiuti attraverso la capacità<br />
amministrativa. In ogni caso, una valutazione regolare non può non tenere in<br />
considerazione le eventuali carenze in termini di capacità amministrativa delle istituzioni di<br />
R&S. Ne consegue che il supporto pubblico più consistente sarà fornito alle istituzioni<br />
rilevanti negli ambiti sopra identificati in quanto degni di sviluppo, che presentino capacità<br />
manageriali e progettuali, abilità legate alla costruzione di partnership e al reperimento di<br />
database e pubblicazioni, e infine di valorizzazione dei risultati della ricerca. La prima<br />
tipologia di intervento in direzione di investimenti in infrastrutture di RSI implica lo sviluppo<br />
di strutture di R&S esistenti, la costruzione di strutture ex novo e il supporto alla<br />
costruzione di infrastrutture di ricerca paneuropee, tutte rigorosamente operative nelle aree<br />
tematiche precedentemente elencate.<br />
Nello specifico, la modernizzazione delle infrastrutture esistenti viene intesa come<br />
miglioramento, ammodernamento dei laboratori presenti attraverso l’acquisto di<br />
attrezzature e strumenti, aggiornamento di ricerche per il funzionamento di nuove<br />
apparecchiature; al contrario la costruzione di nuove infrastrutture, che prevede progetti su<br />
larga scala, si basa sulla nascita di nuovi centri di ricerca, istituti e laboratori all’interno di<br />
organizzazioni di ricerca pubblica già esistenti, che vogliono ampliare le loro aree di<br />
intervento. La selezione dei beneficiari, che corrisponderà ad un limitato numero di<br />
strutture impegnate nei campi di ricerca elencati in precedenza, si baserà sul rispetto di uno<br />
o più dei seguenti criteri:<br />
- Relazioni con il settore industriale;<br />
- Rispondenza alle priorità regionali identificate nelle Strategie Regionali Innovative o alle<br />
priorità strategiche nazionali nel settore socio-economico;<br />
- Supporto a favore delle unioni<br />
Bisogna inoltre tener presente che lo sviluppo di infrastrutture di ricerca é accompagnato<br />
allo stesso tempo da azioni di costruzione istituzionale.<br />
Un ulteriore intervento prevede lo sviluppo di poli di eccellenza, che richiede il<br />
rafforzamento delle relazioni tra università, istituti di ricerca e PMI high-tech. Questo<br />
genere di operazione intende sviluppare ricerche guidate da poli di eccellenza, in<br />
associazione con aziende, istituti di ricerca e centri di formazione, uniti da una comune<br />
strategia di sviluppo e d’affari.<br />
Lo sviluppo della ricerca in <strong>Romania</strong> deve guardare pero’ anche oltre i confini nazionali. Per<br />
questa ragione é stato introdotto come intervento successivo lo sviluppo di network di<br />
centri di R&S, coordinati a livello nazionale e legati alla reti europea e internazionale.<br />
Concretamente, lo sviluppo di queste reti prevede il coinvolgimento di ricercatori romeni nei<br />
più prestigiose network internazionali di ricerca, l’insediamento di strutture di largo<br />
supporto e il supporto per la connessione alla piattaforma elettronica GRID, attraverso la<br />
fornitura di hardware e specifiche applicazioni software.<br />
141<br />
6. I FINANZIAMENTI NAZIONALI E STRUTTURALI PER LA R&S
All’interno di questa categoria di interventi é stato infine inserito il rafforzamento della<br />
capacità amministrativa, per garantire alle istituzioni di R&S supporto amministrativo e<br />
manageriale.<br />
La terza area di intervento del secondo asse “Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione<br />
per la competitività” fornisce supporto alle imprese di RSI, visto che i limitati investimenti<br />
privati in attività di ricerca e il profondo gap tecnologico e competitivo del paese si riflettono<br />
in un livello scadente di innovazione delle imprese, in una ridotta capacità di assorbimento<br />
delle imprese dei risultati ottenuti in R&S e in un lento sviluppo delle attività di R&S<br />
all’interno delle imprese.<br />
Gli interventi delineati per cercare di colmare le carenze di R&S del settore produttivo sono<br />
di varia natura.<br />
- il primo in assoluto riguarda il supporto alle start-ups e alle spin-offs nel settore del hightech,<br />
al fine di assicurare un trasferimento di conoscenze e tecnologie e assistere le<br />
imprese nella promozione dei prodotti e dei servizi derivanti dalla ricerca.<br />
- il secondo intervento prevede lo sviluppo di infrastrutture in R&S all’interno di imprese e<br />
la creazione di nuovi posti di lavoro nel segmento R&S, principalmente attraverso lo<br />
sviluppo delle capacità di ricerca delle imprese, che consente l’incremento del loro livello<br />
di innovazione e della loro competitività sul mercato. Questo intervento include inoltre il<br />
finanziamento per l’approvvigionamento di strumenti, attrezzature, computer, software e<br />
altre necessità per lo svolgimento dell’attività di R&S.<br />
L’ultima tipologia di intervento contemplata dal secondo asse prioritario in riferimento al<br />
supporto delle imprese di RSI, riguarda la promozione dell’innovazione nelle imprese, per<br />
poi applicare i risultati alla produzione di nuovi prodotti, nuove tecnologie e servizi.<br />
Asse 3 - ITC per il settore privato e pubblico<br />
Il terzo asse del Programma Operativo “Crescita della Competitività Economica” intende<br />
sfruttare a pieno il potenziale delle tecnologie di informazione e comunicazione (ICT), per<br />
incrementare le interazioni tra il settore pubblico, le imprese e i cittadini. Per procedere in<br />
questa direzione, le principali tipologie di azioni individuate prevedono:<br />
- prima di tutto il potenziamento delle infrastrutture ICT in quei segmenti di mercato in cui<br />
sono quasi inesistenti, come nelle piccole aree urbane e nelle zone agricole periferiche,<br />
- lo sviluppo e l’effettivo utilizzo di servizi elettronici pubblici e lo sviluppo di un ambiente ebusiness<br />
sicuro e dinamico. In questa prospettiva si avverte la necessita di introdurre e<br />
sostenere i sistemi produttivi innovativi durante il processo amministrativo e nel<br />
quotidiano, e allo stesso tempo accrescere la competizione del mercato di sempre nuovi<br />
prodotti e servizi.<br />
La nuova economia globale ci porta a sostenere che la competitività deve essere rafforzata<br />
a vari livelli, in particolare per incrementare la crescita della produttività, é considerato<br />
quale fattore determinante lo sviluppo delle tecnologie di informazione e comunicazione<br />
(ICT). Per questa ragione, in concordanza con gli obiettivi fissati dall’Agenda di Lisbona, é<br />
142<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
stata individuata, quale principale priorità per lo sviluppo della Società dell’informazione in<br />
<strong>Romania</strong>, il miglioramento di infrastrutture broadband in termini di accessibilità e di<br />
sviluppo.<br />
In <strong>Romania</strong>, la crescita di connessioni broadband ha interessato esclusivamente le zone<br />
urbane, mentre nelle aree scarsamente popolate o dove le distanze tra il centro e l’utente<br />
finale sono eccessive gli operatori non hanno trovato conveniente investire e modernizzare,<br />
dal momento che la domanda é insufficiente per assicurare un ritorno positivo sugli<br />
investimenti. Proprio per questo motivo risultano cruciali i finanziamenti pubblici nelle aree<br />
sotto servite, in quanto possono incentivare gli investimenti in infrastrutture e servizi<br />
broadband e stimolare la competitività e l’innovazione.<br />
Tuttavia, i finanziamenti pubblici possono allo stesso tempo giocare un ruolo importante<br />
attraverso interventi dal lato della domanda dei servizi ICT, nei quali sono inclusi incentivi<br />
per l’uso di piattaforme e-government, e-health, e-learning nel settore pubblico e la<br />
creazione di applicazioni specifiche a favore delle aziende. La strategia nazionale di<br />
broadband avanzata dal governo romeno individua comunque come obiettivi strategici: la<br />
diffusione di infrastrutture broadband nelle aree sotto servite e la maggiore disponibilità e<br />
attrattività degli e-services. Di conseguenza, le operazioni di finanziamento promosse dal<br />
terzo asse faranno da supporto alla strategia nazionale del paese, che individua, quali<br />
settori strategici prioritari per l’estensione della connessione broadband: il governo, la<br />
salute, l’educazione e l’economia.<br />
Il contributo più consistente del settore ICT alla crescita economica proviene dalle aziende<br />
che con l’uso delle ICT stimolano la crescita sia estensiva che intensiva della produzione di<br />
beni e servizi. Per quanto riguarda la crescita estensiva, servendosi dei mezzi elettronici, le<br />
ICT offrono alle imprese romene l’opportunità di accedere a nuovi mercati regionali e<br />
globali, e di promuovere e commercializzare beni e servizi nel mercato interno. Al contrario,<br />
lo sviluppo intensivo che deriva dall’uso delle ICT favorisce un aumento significativo della<br />
produttività.<br />
Al fine di sostenere la crescita economica e la competitività della <strong>Romania</strong>, é stato disposto<br />
uno sviluppo di piattaforme e-government, e-health ed e-learning. Tuttavia gli sforzi più<br />
consistenti sono stati indirizzati verso la piattaforma e-economy, che tra tutte le strutture<br />
elencate risulta essere quella più adatta a garantire maggiori benefici all’ambiente<br />
economico. Infatti a livello aziendale, le applicazioni di ICT sono da un lato essenziali per la<br />
comunicazione interna ed esterna, dall’altro sono importanti per la gestione di risorse e<br />
clienti. Ne deriva che una bassa percentuale del commercio elettronico sul totale del<br />
fatturato (1.3% in <strong>Romania</strong>, rispetto al 2.1% dell’UE) riflette un tasso di efficienza<br />
aziendale piuttosto limitato. Al fine di ridurre tali disparità, é stata riconosciuta l’importanza<br />
di un supporto alle aziende ICT attraverso misure volte a incrementare la sicurezza in rete.<br />
In riferimento all’allocazione delle risorse finanziarie, per il terzo asse prioritario “ICT per il<br />
settore privato e pubblico”, la distribuzione avverrà in base alla seguente suddivisione:<br />
- Supporto all’uso delle ICT;<br />
- Sviluppo e incremento dell’efficienza dei servizi pubblici elettronici;<br />
- Sostegno al e-economy.<br />
143<br />
6. I FINANZIAMENTI NAZIONALI E STRUTTURALI PER LA R&S
Tenendo presente che la penetrazione delle ICT in <strong>Romania</strong> é piuttosto bassa, a causa<br />
dell’insufficiente sviluppo delle infrastrutture, determinato dai bassi investimenti e dal<br />
limitato potere d’acquisto della popolazione, la prima area di intervento per l’utilizzo delle<br />
ICT prevede il supporto all’accesso alle connessioni broadband nelle aree meno dotate.<br />
Questo perché lo sviluppo delle connessioni broadband e l’incremento della sicurezza dei<br />
dati sono condizioni complementari allo sviluppo di un’economia della conoscenza.<br />
Le principali operazioni in favore dell’uso delle ICT riguardano:<br />
- il supporto all’accesso a Internet e ai servizi connessi,<br />
- aiuti alle autorità pubbliche per lo stabilimento di broadband network e punti pubblici di<br />
accesso internet,<br />
- il supporto alle PMI per collocare reti broadband e punti pubblici di accesso internet nei<br />
mercati sottosviluppati<br />
- garantire lo sviluppo di connessioni broadband nelle scuole.<br />
La seconda categoria di iniziative finanziate dal terzo asse prioritario “ICT per il settore<br />
privato e pubblico”, riguarda lo sviluppo e il miglioramento dell’efficienza dei servizi pubblici<br />
elettronici, che potrebbe riflettersi in un aumento della domanda pubblica in relazione a<br />
determinati servizi. Come supporto a questo processo di informatizzazione del paese, a<br />
partire dal 2001 sono state assunte misure per creare un supporto legislativo allo sviluppo<br />
dell’e-Government, che ha come obiettivo strategico la ridefinizione della pubblica<br />
amministrazione, rendendola più accessibile ed effettiva. In questo contesto, i fondi<br />
strutturali hanno il compito di incrementare la disponibilità di risorse messe a disposizione<br />
dal governo nazionale attraverso la costituzione di applicazioni e sistemi di e-government,<br />
incrementando la produttività a mezzo di migliori performance organizzative e riducendo i<br />
costi amministrativi. Nello specifico, un supporto specifico é previsto per l’amministrazione<br />
fiscale per migliorare le performance di raccolta delle tasse.<br />
Essendo piuttosto forte la connessione tra educazione e broadband, anche in questa<br />
direzione sono state prese misure volte a incrementare il livello di informatizzazione,<br />
principalmente sostenendo lo sviluppo di nuovi progetti legati al Sistema Educativo<br />
dell’Informazione. Dal lato dei fondi strutturali, sono state assunte misure per lo sviluppo di<br />
applicazioni e-learning, con l’intento di offrire un sistema più qualificato.<br />
Tra i vari servizi pubblici erogati dalle istituzioni romene, quello che in assoluto richiede<br />
un’attenzione maggiore é il servizio sanitario, in quanto molto meno informatizzato rispetto<br />
al settore economico ed educativo. Gli interventi auspicati al fine di incrementare il livello<br />
informatico del sistema medico del paese sono in primo luogo l’informatizzazione degli<br />
ospedali e la creazione di cartelle cliniche elettroniche, seguita dall’informatizzazione dei<br />
medici di famiglia, al fine di consentire un’interazione tra i vari sistemi informatici del<br />
settore medico. Di conseguenza, tutti i progetti di ICT del sistema medico di <strong>Romania</strong><br />
incentiveranno lo sviluppo di broadband nei servizi sanitari, che saranno supportanti anche<br />
dai Fondi Strutturali. In questo modo l’implementazione di servizi e-Health porteranno<br />
benefici sia in termini di sistema medico di soccorso sia come servizi offerti ai cittadini.<br />
144<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Le operazioni, prese in considerazione per ricevere risorse finanziarie messe a disposizione<br />
dai Fondi Strutturali, in relazione al terzo asse prioritario sono le seguenti:<br />
- Supporto alla costruzione di soluzioni di e-government e di connessioni broadband;<br />
- Supporto alla realizzazione di soluzioni ICT per incrementare l’interoperabilità tra sistemi<br />
di informazione;<br />
- Supporto alla costituzione di soluzioni e-learning;<br />
- Sostegno alla realizzazione di soluzioni di e-health e di connessioni broadband.<br />
L’ultimo aspetto sul quale il terzo asse prioritario si é concentrato é il sostegno all’eeconomy,<br />
offrendo un supporto finanziario in direzione delle applicazioni ICT e della loro<br />
interazione, e per l’adozione di soluzioni integrate per aziende che puntano al taglio dei<br />
costi nel lungo termine. Grazie a queste tipologie di intervento, viene facilitato l’accesso al<br />
mercato interno ed internazionale, sono sostenuti processi manageriali molto più efficienti,<br />
e nel contempo viene garantita la sicurezza della rete elettronica e l’adozione di misure<br />
antifrode per uno sviluppo sicuro e dinamico del settore e-business. Ne deriva che le<br />
operazioni sostenute per la diffusione dell’e-economy riguardano: il supporto per sistemi<br />
integrati di ICT business e un sostegno allo sviluppo del sistema e-commerce.<br />
Asse 4 - Allocazione delle risorse finanziarie<br />
Il piano finanziario del primo Programma Operativo “Crescita della Competitività<br />
Economica” é stato elaborato sulla base del Quadro Strategico Nazionale di Riferimento<br />
2007-2013. Il contributo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale per il Programma<br />
Operativo “Crescita della Competitività Economica” é di 2,554 milioni di euro,<br />
rappresentando il 65.19% del budget totale. Riportiamo ora una tabella illustrativa per<br />
l’intero periodo di programmazione, indicante l’allocazione del finanziamento totale per<br />
ciascun asse prioritario del Programma Operativo “Crescita della Competitività Economica”.<br />
145<br />
6. I FINANZIAMENTI NAZIONALI E STRUTTURALI PER LA R&S
Tabella 30. Allocazione del finanziamento per ogni asse prioritario del POS<br />
Competitivita’<br />
Asse 1<br />
ERDF<br />
Asse 2<br />
ERDF<br />
Asse 3<br />
ERDF<br />
Asse 4<br />
ERDF<br />
Asse 5<br />
ERDF<br />
146<br />
Fondi<br />
comunitari<br />
(a)<br />
Equivalente<br />
nazionale<br />
(b)=(c)+(d)<br />
Suddivisione indicativa<br />
dell’equivalente<br />
nazionale<br />
Fondi nazionali<br />
pubblici<br />
(c)<br />
Fondi<br />
naz.<br />
Priv.<br />
(d)<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA<br />
Totale fondi<br />
(e)=(a)+(b)<br />
Tasso<br />
di<br />
cofinanziam.<br />
(f)=(a)/(e)<br />
928.651.290 151.175,785 151.175,785 - 1.079.827,075 86,00%<br />
536.395.116 109.864,060 109.864,060 - 646.259,176 83,00%<br />
383.170.104 86.265,570 86.265,570 - 469.435,674 81,62%<br />
638.475.370 87.064,824 87.064,824 - 725.540,194 88,00%<br />
67,530.229 22.510.078 22.510.078 - 90.040.307 75,00%<br />
Totale 2,554,222.109 456.880.317 456,880.317 - 3.011.102.426 84,83%<br />
Fonte: Elaborazione FINCO dal POS Competitivita’<br />
Tale distribuzione dei fondi per assi prioritari é avvenuta in base al peso rivestito da ciascun<br />
asse prioritario, scelta che ha tenuto conto anche delle eventuali interazioni con altri<br />
programmi. Dall’allocazione per ogni asse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, risulta<br />
la ripartizione ripotata nel grafico seguente.<br />
Figura 17. Ripartizione % dell’allocazione finanziaria del FESR per asse<br />
prioritario
147<br />
21%<br />
15%<br />
25%<br />
36%<br />
3%<br />
Fonte: Elaborazione FINCO dal POS Competitivita’<br />
6. I FINANZIAMENTI NAZIONALI E STRUTTURALI PER LA R&S<br />
Asse prioritario 1<br />
Asse prioritario 2<br />
Asse prioritario 3<br />
Asse prioritario 4<br />
Asse prioritario 5<br />
Concretamente é stata mantenuta questa suddivisione delle risorse tra i primi 4 assi, ma le<br />
risorse del quinto sono state ridistribuite in modo proporzionale tra gli altri quattro assi<br />
prioritari.<br />
Asse prioritario 1: ha ricevuto le risorse finanziarie più consistenti rispetto agli altri assi,<br />
ovvero il 36.36% dei fondi totali del FESR previsti per il Programma Operativo “Crescita<br />
della Competitività Economica”. Le giustificazioni di questa marcata attenzione per l’asse<br />
prioritario 1 risiedono in primo luogo nel fatto che le aree di intervento tracciate sono<br />
considerate prioritarie per l’obiettivo perseguito, volto a sviluppare la competitività<br />
economica della <strong>Romania</strong>, e perché molti dei campi di intervento convergono pienamente<br />
con le politiche europee esistenti. Ne sono un esempio il supporto dato allo sviluppo delle<br />
PMI, il sostegno per un migliore accesso ai finanziamenti, l’incoraggiamento per lo sviluppo<br />
di servizi economici e di infrastrutture, priorità tanto romene quanto europee.<br />
Asse prioritario 2: conta invece il 21% delle allocazioni, in quanto favorisce le basi per un<br />
salto qualitativo in relazione allo sviluppo della competitività della <strong>Romania</strong> attraverso il<br />
rafforzamento delle basi dell’innovazione (R&S, certificazioni, patenti) e allo stesso tempo<br />
garantisce il rispetto della competitività vista secondo i parametri dell’agenda UE.<br />
Asse prioritario 3: prevede un’allocazione del 15% dei fondi FERS, giustificata dal fatto che<br />
l’obiettivo generale del Programma Operativo auspica una crescita della produttività, che
chiaramente incide in modo più che positivo sullo sviluppo del mercato, grazie a due<br />
potenziamenti: quello dei servizi ICT e delle reti broadband.<br />
6.2. Fondi nazionali<br />
Per il miglioramento di ricerca e sviluppo, il governo romeno ha adottato alcuni programmi<br />
di varia natura, al fine di implementare le strategie nazionali nel settore in questione. Tali<br />
programmi appartengono a 3 categorie di piani di sviluppo: il Piano nazionale per RSI, il<br />
Piano di Ricerca di altre Istituzioni Pubbliche (Piano Settoriale) ed altri piani di ricerca. Fra<br />
tutti il Piano Nazionale rappresenta il principale strumento a favore di ricerca e sviluppo, dal<br />
momento che assicura il coordinamento e la realizzazione di politiche nazionali nell’ambito<br />
della ricerca, dello sviluppo e della conoscenza, garantisce una stretta correlazione tra<br />
politiche in RSI e priorità per lo sviluppo economico e sociale, e infine offre coerenza e<br />
continuità alle attività rientranti nel settore esaminato. L’obiettivo consiste nel sostenere lo<br />
sviluppo istituzionale per raggiungere risultati eccellenti e nell’appoggiare lo sviluppo della<br />
competitività internazionale della <strong>Romania</strong> attraverso uno stimolo a ricerca, sviluppo e<br />
innovazione.<br />
Si tratta di finanziamenti annuali, a favore della competitività per attività di interesse non<br />
economico, nello specifico per centri di RSI impegnati in piani di sviluppo di durata media. I<br />
partecipanti eleggibili sono l’Istituto nazionale di ricerca-sviluppo, gli istituti di<br />
insegnamento superiore e altri istituti di ricerca non-profit.<br />
In relazione al Piano Nazionale RSI 2007-2013, gli obiettivi strategici perseguiti riguardano:<br />
- Crescita della visibilità internazionale della <strong>Romania</strong> attraverso la creazione di conoscenza<br />
in termini di risultati scientifici e tecnologici, trasferibile sul piano economico;<br />
- Incremento della competitività economica della <strong>Romania</strong> attraverso l’innovazione, che<br />
implica il trasferimento della conoscenza alle aziende;<br />
- Miglioramento della qualità sociale, mediante la ricerca di metodi scientifici e tecnologici in<br />
favore dello sviluppo sociale e della dimensione umana.<br />
Gli aspetti tenuti in considerazione per la costruzione di questo piano nazionale sono stati i<br />
risultati ottenuti attraverso un’analisi dell’attuale situazione economica del paese, i dettami<br />
europei e internazionali in materia e l’esperienza accumulata con i precedenti piani in RSI.<br />
I principi a fondamento del Piano Nazionale II in RSI riguardano in primo luogo la<br />
trasformazione della spesa pubblica in RSI in investimenti a favore di questo settore,<br />
servendosi di strumenti strategici volti a creare una solida correlazione tra i vari obiettivi<br />
perseguiti e favorendo la riallocazione delle risorse mediante un modello di investimento<br />
che prevede valutazioni ante-post progetto e un monitoraggio durante l’implementazione<br />
dello stesso. Segue la necessità di focalizzare gli investimenti pubblici in RSI, assegnando<br />
risorse pubbliche per progetti in RSI, determinanti per l’applicazione della ricerca, puntando<br />
sulle priorità individuate a livello nazionale e offrendo un supporto all’innovazione. Allo<br />
stesso tempo il Piano Nazionale intende favorire lo sviluppo del settore privato,<br />
consultandolo direttamente per individuare le richieste di sviluppo prioritarie, ma anche<br />
incentivando la partecipazione dello stesso per stimolare l’interesse del settore economico<br />
in relazione a RSI e incrementando lo sviluppo tecnologico in favore di infrastrutture e<br />
148<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
servizi per dare applicazione ai risultati della ricerca in ambito economico e soprattutto<br />
produttivo.<br />
È previsto un vasto accesso al Piano Nazionale, tuttavia i parametri di valutazione sono<br />
piuttosto accurati, in quanto l’accesso indiscriminato si basa su una forte concorrenza tra<br />
richiedenti. Favorito é l’accesso di ricercatori stranieri per prendere parte a progetti<br />
nazionali e la partecipazione di aziende innovative. Inoltre bisogna tener presente che la<br />
dimensione regionale degli obiettivi RSI, in riferimento al Piano Nazionale II, deve essere<br />
vista come una forma di finanziamento complementare ai fondi strutturali.<br />
A monte della definizione dei programmi che compongono il PN II, sono stati presi in<br />
considerazione alcuni interventi irrinunciabili, primo fra tutti la crescita del numero di<br />
ricercatori, con l’intento di migliorarne le performance e la carriera, dal quale é derivato il<br />
programma “Risorse Umane”.<br />
Segue il programma “Capacità” nato dalla necessità di rispondere alle esigenze dei<br />
ricercatori in termini di attrezzature, benefici e gestione, tenendo quale punto fermo il<br />
confronto con le esigenze socioeconomiche.<br />
Il terzo programma in RSI é stato denominato “Idea” perché sottolinea l’importanza della<br />
ricerca di base per lo sviluppo della conoscenza e favorisce un solido appoggio<br />
all’applicazione delle idee in ricerca e sviluppo tecnologico. Il programma principale di tutto<br />
il piano é quello rivolto alle partnership in R&S negli assi prioritari, che punta sulla creazione<br />
di condizioni migliori per favorire la collaborazione tra entità di ricerca di vario genere,<br />
società e pubbliche amministrazioni, al fine di garantire soluzioni alle richieste avanzate dai<br />
vari ambiti di ricerca.<br />
Avendo gli investimenti pubblici quale obiettivo prioritario lo sviluppo della conoscenza<br />
applicata alle richieste socioeconomiche, é inserito nel PN II anche un programma intitolato<br />
“Innovazione”, con lo scopo di finalizzare le attività di ricerca a risultati pratici, collegati allo<br />
sviluppo tecnico e tecnologico. Questo programma intende dare supporto alla ricerca per<br />
progetti pre competitivi e competitivi e per studi a favore dello sviluppo di strutture<br />
innovative.<br />
Infine é stato predisposto anche il programma “Supporto alle performance istituzionali”, che<br />
stabilisce una serie di meccanismi istituzionali di finanziamento basati sulla competizione,<br />
che entità di ricerca con basse performance, sia pubbliche che non-profit, necessitano per il<br />
loro sviluppo strategico. Qui di seguito riportiamo una griglia che sintetizza in modo<br />
dettagliato gli obiettivi dei 4 programmi più significativi ai fini dello studio che stiamo<br />
conducendo.<br />
Tabella 31. Il Programma Capacità<br />
Obiettivo Sviluppo delle capacità di ricerca e apertura del sistema RSI al panorama<br />
scientifico internazionale e a quello socioeconomico nazionale<br />
149<br />
1. Incrementare il grado di utilizzo delle infrastrutture di ricerca<br />
2. Sviluppo delle infrastrutture di ricerca<br />
6. I FINANZIAMENTI NAZIONALI E STRUTTURALI PER LA R&S
Obiettivi<br />
conseguenti<br />
150<br />
3. Sviluppo delle strutture di documentazione scientifica<br />
4. Sviluppo del potenziale e delle risorse in RSI, anche a livello regionale<br />
5. Stimolare il dialogo all’interno della società scientifica<br />
6. Partecipazione delle entità di RSI alle organizzazioni scientifiche<br />
nazionali e internazionali<br />
7. Partecipazione delle entità di RSI a programmi di ricerca internazionali<br />
Il Programma “Capacità finanziaria per progetti d’investimento nello sviluppo delle<br />
infrastrutture esistenti in RS”, mette a disposizione 2 milioni di RON a progetto. Nel 2007,<br />
il budget concesso al primo bando, organizzato a luglio, è stato pari a 200 milioni di RON e<br />
ha finanziato circa 140 progetti su un totale di 460. Il 1 novembre 2007 è stato lanciato il<br />
secondo bando per progetti di investimento più consistenti (20 milioni di RON), destinati<br />
alle nuove infrastrutture in ricerca.<br />
Nello specifico, il programma “Capacità” finanzia le seguenti priorità:<br />
- Istituire e sostenere le infrastutture di interesse nazionale per la ricerca<br />
- Assicurare i fondi per la nascita e la conservazione di impianti complessi di interesse<br />
nazionale<br />
- Consolidare l’ infrastruttura di ricerca attraverso utenti multipli<br />
- Consolidare la capacità di offerta e uso dei “servizi sperimentali”<br />
- Migliorare la qualità delle riviste scientifiche<br />
- Organizzare manifestazioni scientifiche<br />
- Migliorare ed estendere l’infrastruttura e i servizi di comunicazione per la ricerca<br />
- Sviluppo e acquisto di database specifici per il sistema di RSI<br />
- Facilitare l’accesso ai documenti on-line<br />
- Promuovere la comunicazione e consolidare il ruolo della scienza nella società<br />
- Elaborare studi in scienza e società<br />
- Preparare e stimolare la partecipazione ai programmi internazionali di ricerca<br />
- Sostenere la partecipazione degli enti in RSI ad organizzazioni e programmi internazionali<br />
di ricerca<br />
- Sostenere la rappresentanza della <strong>Romania</strong> in organizzazioni e programmi internazionali<br />
di ricerca<br />
- Assicurare attività di consulenza e assistenza statale in favore della ricerca.<br />
Tabella 32. Il Programma Idee<br />
Obiettivo Ottenere risultati scientifici e tecnologici, comparabili a quelli raggiunti a<br />
livello europeo, che garantiscono maggiore visibilità a livello<br />
internazionale per la <strong>Romania</strong><br />
1. Miglioramento delle performance scientifiche a livello internazionale nei<br />
Obiettivi settori in cui la <strong>Romania</strong> gode di buone potenzialità di ricerca<br />
conseguenti 2. Sviluppo degli ambiti di ricerca in cui la <strong>Romania</strong> é interessata allo<br />
sviluppo della ricerca scientifica, quali l’incremento della qualità della<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
151<br />
conoscenza, dello sviluppo tecnico e tecnologico.<br />
Il programma “Idee” favorisce progetti volti a mettere l’accento su eccellenza e visibilità<br />
internazionale, ricerca ai confini della conoscenza, interdisciplinarietà, ricerche complesse<br />
nei settori di confine e partecipazione alle reti internazionali di ricerca a livello di eccellenza.<br />
Il programma è dedicato al personale e agli enti di RS. Nel 2007 sono stati presentati 1278<br />
progetti, di cui 404 sono stati finanziati con un budget pari a 270 milioni di lei.<br />
Il programma “Idee” prevede il finanziamento dei seguenti punti:<br />
- Sostenere la ricerca scientifica fondamentale<br />
- Organizzare diversi workshop destinati a identificare le nicchie di conoscenza<br />
- Lanciare appelli per collaborazioni internazionali su progetti di ricerca fondamentale<br />
- Il Programma “Idee” punta sui potenziali settori di ricerca fondamentale in <strong>Romania</strong>:<br />
- Biologia, genetica e medicina<br />
- Chimica, ambiente e scienza dei materiali<br />
- Matematica<br />
- Fisica e fisica tecnologica<br />
- Geologia e fisica dell’atmosfera<br />
- Settori di confine.<br />
Il programma ‘Partnership” finanzia progetti relativi a tecnologie dell’informazione e delle<br />
comunicazioni, nanotecnologie e prodotti innovativi, incluse bio- ed eco-tecnologie, in<br />
industria, agricoltura, alimentazione, salute, energia, ambiente, trasporti, sicurezza e<br />
spazio. Allo stesso tempo persegue la stimolazione della formazione di consorzi nei settori<br />
dell’alta tecnologia, al fine di realizzare prodotti e servizi innovativi. Perciò, il programma<br />
riguarda i consorzi in RS, tra agenti economici o enti di pubblica amministrazione, locale e<br />
centrale. Al concorso di luglio 2007 sono stati approvati 291 progetti, su un totale di 768,<br />
con un budget totale che metteva a disposizione circa 500 milioni di euro.<br />
6. I FINANZIAMENTI NAZIONALI E STRUTTURALI PER LA R&S
Tabella 33. Il Programma Partenariati nei settori prioritari di R&S<br />
Obiettivo Incrementare la competitività in R&S attraverso partnership nei principali<br />
ambiti di sviluppo della ricerca, che favoriscono la nascita di nuove<br />
tecnologie, prodotti e servizi<br />
Obiettivi<br />
conseguenti<br />
152<br />
1. Incrementare le capacità di ICT nel settore RSI<br />
2. Accrescere le competenze tecnologiche e promuovere il trasferimento<br />
di conoscenza e tecnologie nel campo energetico<br />
3. Creare prodotti puliti<br />
4. Sviluppo di tecnologie volte a preservare e consolidare la diversità<br />
biologica ed ecologica<br />
5. Sviluppo di conoscenze per una gestione sostenibile delle terre<br />
6. Ottimizzare i sistemi di prevenzione delle malattie<br />
7. Promozione dell’agricoltura sostenibile<br />
8. Sviluppo delle biotecnologie<br />
9. Sviluppo di nuovi materiali, prodotti al alto valore aggiunto<br />
10. Incrementare la competitività della <strong>Romania</strong> in alcuni settori<br />
particolari della ricerca<br />
11. Identificazione e risoluzione dei principali problemi sociali, legati<br />
all’educazione, all’occupazione a livello locale, regionale e nazionale<br />
L’impatto auspicato in seguito all’applicazione di tale programma riguarda la riduzione del<br />
deficit di conto corrente, tramite l’accesso dei prodotti romeni al mercato esterno, che di<br />
conseguenza implica una riduzione del peso assunto dalle importazioni. È prevista la<br />
partecipazione di 300 PMI al programma in questione.<br />
Il programma “Partnership” finanzia i seguenti aspetti:<br />
- Sopporto ai progetti RSI in relazione ad alcune aree tematiche<br />
- Sopporto ai progetti RSI su temi prioritari stabiliti in seguito a consulenze<br />
- Sopporto alle reti di ricerca<br />
Il Programma “Partnership” punta anche su futuri temi di ricerca prioritaria, quali:<br />
- Tecnologia dell’informazione e delle Comunicazioni<br />
- Informatica teorica e scienza dei computer<br />
- Sistemi informatici avanzati per e-service<br />
- Tecnologie, sistemi e infrastrutture in comunicazione<br />
- Intelligenza artificiale, robotica e sistemi automatici avanzati<br />
- Sicurezza e accessibilità dei sistemi informatici<br />
- Tecnologie per la distribuzione e i sistemi accorpati<br />
- Nanoleletronica, fotonica e micro-nanosistemi integrati<br />
- Energia<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
- Sistemi di tecnologie energetiche durevoli, sicurezza energetica<br />
- Ambiente<br />
- Modalità e meccanismi per diminuire l’inquinamento dell’ambiente<br />
- Sistemi di gestione e valorizzazione degli scarti, e di analisi del ciclo di vita dei prodotti<br />
e della ecoefficienza<br />
- Protezione e ricostruzione ecologica delle zone critiche e allo stesso tempo<br />
preservazione delle aree protette<br />
- Sistemazione del territorio, delle infrastrutture e delle utilities<br />
- Costruzioni<br />
- Salute<br />
- Agricoltura, sicurezza alimentare<br />
- Biotecnologie<br />
- Materiali, processi e prodotti innovativi<br />
- Materiali avanzati<br />
- Tecnologie avanzate di conduzione dei processi industriali<br />
- Tecnologie e prodotti meccanici di alta precisione e sistemi mecatronici<br />
- Tecnologie nucleari<br />
- Prodotti e tecnologie innovative destinati ai trasporti e alla produzione di automobili<br />
- Attività spaziali e sicurezza<br />
- Sfruttamento delle attività spaziali<br />
- Applicazioni spaziali<br />
- Tecnologie e infrastrutture aero-spaziali<br />
- Tecniche per la sicurezza<br />
- Sistemi e infrastrutture per la sicurezza<br />
- Ricerca socio-economica e umanistica<br />
- Nuovi metodi manageriali, di marketing e sviluppo imprenditoriale per la competitività<br />
gestionale<br />
- Qualità dell’educazione<br />
- Qualità dell’occupazione<br />
- Capitale umano, culturale e sociale<br />
- Patrimonio materiale/immateriale, turismo culturale, industrie creative<br />
- Disuguaglianza socio-umana e disparità regionali<br />
- Tecnologia, organizzazione e cambiamento culturale<br />
- Abitazioni<br />
153<br />
6. I FINANZIAMENTI NAZIONALI E STRUTTURALI PER LA R&S
Tabella 34. Il Programma Innovazione<br />
Obiettivo Incrementare l’innovazione, lo sviluppo tecnologico e l’assimilazione ad<br />
opera della produzione dei risultati delle ricerche, per accrescere la<br />
competitività economica nazionale e migliorare la qualità della vita<br />
Obiettivi<br />
conseguenti<br />
154<br />
1. Rafforzare la capacità di innovazione delle imprese e il loro contributo<br />
nella creazione di nuovi prodotti, valorizzando i risultati della ricerca<br />
grazie ad una applicazione sul mercato<br />
2. Stimolare le partnership tra attori economici e istituti di ricerca<br />
3. Sviluppare le capacità di confronto tecnologico tra università<br />
4. Implementare l’agenda strategica elaborata all’interno della<br />
piattaforma tecnologica<br />
5. Creare e sviluppare infrastrutture di innovazione<br />
6. Sviluppare la qualità delle infrastrutture e del management<br />
Il programma “Innovazione” finanzia progetti iniziati e svolti dalle imprese orientate alla<br />
crescita della capacità di innovazione, sviluppo tecnologico e assimilazione nella produzione<br />
dei risultati della ricerca. Il programma è destinato a:<br />
- Agenti economici in partnership con enti di RSI e enti di traferimento tecnologico<br />
- Enti di pubblica amministrazione locale in partnership con enti di RSI e enti di<br />
trasferimento tecnologico<br />
- Agenti economici, enti di amministrazione pubblica locale, enti di trasferimento<br />
tecnologico e enti in RSI<br />
- Enti in RSI in partnership con agenti economici, enti di amministrazione pubblica centrale<br />
o locale ed enti di trasferimento tecnologico<br />
Entro la fine del 2007 sono stati presentati 294 progetti, di cui ne sono stati finanziati 137,<br />
con un budget di 200 milioni di lei.<br />
Specificamente, il programma “Innovazioni” finanzia quanto segue:<br />
- Creare dei prodotti e delle tecnologie secondo le esigenze degli agenti economici<br />
- Creare e/o sviluppare infrastrutture di innovazione:<br />
- Parchi scientifici e/o tecnologici<br />
- Centri di trasferimento tecnologico<br />
- Centri di brokerage, negozi della conoscenza<br />
- Sostenere l’offerta di servizi di sopporto all’innovazione<br />
- Favorire lo sviluppo dell’infrastruttura con certificati di qualità<br />
- Supportare l’accreditamento di laboratori di test e analisi<br />
- Implementare e sviluppare il sistema di management della qualità<br />
- Sostenere la creazione e lo sviluppo di reti innovative<br />
- Supportare le attività delle piattaforme tecnologiche<br />
- Organizzare concorsi nei settori con ottimo potenziale a livello nazionale.<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Il budget di stato destinato al Piano Nazionale II al fine di finanziare ricerca, sviluppo e<br />
innovazione all’interno del paese, ammonta complessivamente a 15000 milioni di lei,<br />
suddivisi tra le seguenti voci di finanziamento:<br />
Tabella 35. Budget nazionale per la ricerca, per settori<br />
Settori Budget<br />
Risorse Umane 1350 milioni di RON<br />
Capacità 2025 milioni di RON<br />
Idee 2700 milioni di RON<br />
Partnership nei principali ambiti 5400 milioni di RON<br />
Innovazione 2025 milioni di RON<br />
Sostegno alle Istituzioni 1500 milioni di RON<br />
Fonte: Piano Nazionale di Ricerca e Sviluppo di <strong>Romania</strong><br />
I programmi finanziati dai fondi nazionali, sono di norma controllati da un Centro Nazionale<br />
di Gestione, in questo momento i programmi sotto osservazione sono i seguenti:<br />
- CORINT (Programma per la cooperazione e i partenariati internazionali);<br />
- ESTROM (Programma ambientale per la scienza e la tecnologia in <strong>Romania</strong>);<br />
- PROGRAMUL 4 (Programma di partenariato nei settori prioritari);<br />
In relazione alla ricerca avanzata invece, i progetti in fase di sviluppo sono:<br />
- CEEX M1-Biotech<br />
- CEEX M1-Infosoc<br />
- CEEX M3-Promovare.<br />
In relazione al programma CORINT per la cooperazione e i partenariati internazionali, lo<br />
scopo principale é quello di fornire un valido appoggio all’integrazione della comunità<br />
scientifica e tecnologica romena nel quadro della comunità internazionale ed europea,<br />
attraverso la crescita dei parametri di eccellenza, l’armonizzazione delle pratiche nazionali<br />
di sviluppo del potenziale scientifico e tecnologico in accordo con i piani internazionali, la<br />
crescita di attività di RSI efficienti e allo stesso tempo assicurando tecniche moderne nel<br />
settore della ricerca e del management.<br />
Per ottenere risultati ragguardevoli, il programma CORINT, prevede una serie di condizioni<br />
minime, senza le quali, il perseguimento degli obiettivi preposti dal programma potrebbero<br />
essere compromessi: in primo luogo la presenza di collaboratori internazionali nei<br />
programmi di ricerca nazionale, seguita da una integrazione della rete di ricerca ad alti<br />
livelli con piani europei e mondiali e forme di coinvolgimento di risorse esterne in ricerca e<br />
sviluppo. I principali obiettivi che il programma CORINT intende perseguire riguardano il<br />
rafforzamento delle capacità domestiche di ricerca, lo sviluppo e la crescita di un potenziale<br />
155<br />
6. I FINANZIAMENTI NAZIONALI E STRUTTURALI PER LA R&S
scientifico e tecnologico efficiente e l’applicazione dei risultati ottenuti, risultati eccellenti di<br />
piani nazionali scientifici e tecnologici in un contesto globale, stimolare la partecipazione di<br />
ricercatori stranieri in programmi nazionali di ricerca e sviluppo.<br />
Il programma ESTORM, nato dalla collaborazione con la Fondazione Nazionale Svizzera della<br />
Scienza, l’Agenzia Svizzera per lo Sviluppo e la Cooperazione e il Ministero per l’Educazione<br />
e la Ricerca, attraverso il finanziamento di 9 progetti, comprende studi scientifici sul grado<br />
di inquinamento dell’acqua, concentrandosi sugli effetti negativi che ne derivano per<br />
l’ambiente e la salute delle persone.<br />
Di maggiore interesse ai fini del nostro studio, risulta essere invece il Programma 4, in<br />
favore di partenariati nell’ambito di RSI, che trova applicazione nel Piano Nazionale di<br />
Ricerca, Sviluppo e Innovazione II, approvato con la legge 475/2007 per il periodo 2007-<br />
2013. In assoluto questo piano rappresenta il principale strumento messo a disposizione<br />
dall’Autorità Nazionale per la Ricerca Scientifica per l’implementare della strategia<br />
nazionale in relazione a RSI. Lo scopo del Programma 4 é quello di creare le condizioni per<br />
una migliore collaborazione tra istituti di RSI, agenti economici e unità amministrative<br />
pubbliche, al fine di trovare valide soluzioni ai problemi identificati. Il programma ha come<br />
obiettivo la crescita della competitività in ricerca e sviluppo, con l’intento di stimolare<br />
partenariati nei settori prioritari, in particolare quello tecnologico, attraverso prodotti e<br />
servizi innovativi. L’obiettivo é perseguito attraverso due differenti tipologie di progetti,<br />
progetti complessi e progetti complessi all’avanguardia, nello specifico sono 9 le direttrici<br />
oggetto di ricerca: ICT, energia, Media, sanità, agricoltura e sicurezza alimentare,<br />
biotecnologie, produzione e prodotti innovativi, spazio e sicurezza e infine ricerca<br />
socioeconomica e umanistica.<br />
Per quanto riguarda la ricerca d’eccellenza, il progetto CEEX M1-Biotech, che rientra nel<br />
modulo 1 del programma ricerca e sviluppo complesso, tratta l’area tematica<br />
“alimentazione, agricoltura e biotecnologie”. Lo scopo del programma é quello di ottenere<br />
sviluppi considerevoli nella scienza e nel high-tech, da un lato mediante l’impiego di un<br />
consistente numero di risorse umane e di materiali ad alto valore aggiunto e dall’altro<br />
attraverso il rispetto alle conformità europee nella ricerca in relazione a priorità, obiettivi ed<br />
attività. Nello specifico il progetto CEEX M1 punta sul perseguimento dei seguenti obiettivi:<br />
la crescita qualitativa e in termini di performance delle attività in R&S, il rafforzamento di<br />
partenariati di lunga durata tra le istituzioni partecipanti, sia nel settore pubblico che<br />
privato e lo sviluppo equilibrato di attività e infrastrutture di ricerca e sviluppo, attraverso la<br />
progressiva eliminazione delle disparità regionali sul piano interno. Dal lato delle relazioni<br />
tra consorzi, istituti e organismi, é auspicata la realizzazione di progetti grazie alla<br />
collaborazione di istituti, centri di ricerca, dipartimenti, riconosciuti per lo svolgimento di<br />
attività di ricerca ad alto valore qualitativo, allo stesso tempo é prevista la partecipazione di<br />
società del settore pubblico e privato con capacità di ricerca riconosciute e specializzate e la<br />
presenza di ricercatori, dottorandi e post-dottorandi altamente qualificati.<br />
Un altro progetto avviato all’interno del Programma ricerca di eccellenza, é il “CEEX M1-<br />
Infosoc”, impegnato nell’area tematica “tecnologia dell’informazione e della comunicazione”.<br />
Lo scopo prioritario di questo progetto, come nel caso precedente, é quello di ottenere<br />
risultati ragguardevoli in relazione alle scienze e alle nuove tecnologie, attraverso il<br />
156<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
dispiegamento di risorse umane e materiali ad alto valore aggiunto, nel rispetto dei dettami<br />
europei in materia. In particolare si intende favorire la crescita di RSI in <strong>Romania</strong>, offrendo<br />
in questo modo risultati ed esperienza di primo rango nell’ambito scientifico e tecnologico<br />
che se trasferiti sul piano socioeconomico possono tradursi in una crescita della<br />
competitività economica. Ulteriori interventi riguardano il sostegno alla formazione, allo<br />
sviluppo e all’integrazione nei settori cardine, l’accelerazione nel processo di allineamento e<br />
integrazione tra tecnologia ed agenti economici secondo i criteri stabiliti dall’Unione<br />
Europea, il consolidamento della rete di istituti di R&S. Anche per questo progetto gli<br />
obiettivi principali riguardano la crescita qualitativa delle attività di R&S, lo sviluppo di reti<br />
di relazioni tra istituti ed altri enti pubblici e privati, e chiaramente la riduzione del gap in<br />
ricerca e sviluppo tra le varie regioni del paese in termini di attività svolte e di infrastrutture<br />
disponibili.<br />
Infine sempre all’interno del programma ricerca di eccellenza, il progetto “CEEX M3-<br />
Promovare”, prevede la promozione di partecipazioni a programmi di ricerca europei e<br />
internazionali. Lo scopo del progetto é quello di accrescere la visibilità del paese a livello<br />
internazionale e comunitario nel settore scientifico e di promuovere la ricerca interna in<br />
conformità con i parametri europei e internazionali. Gli interventi auspicati al fine di<br />
ottenere i risultati auspicati, da un lato riguardano lo sviluppo delle reti a livello europeo<br />
nelle varie aree tematiche di interesse, la creazione di connessioni tra programmi nazionali,<br />
l’estensione di attività di R&S svolte in comune, inclusi i progetti comuni in relazione al<br />
Programma Quadro 7 dell’UE; dall’altro incrementare le visite di lavoro tra personale<br />
scientifico e di ricerca altamente qualificato, le partecipazioni a sessioni in preparazione di<br />
progetti per programmi europei e internazionali, lo scambio di personale, risultati e di<br />
esperienze nel settore della ricerca e dello sviluppo di profitto, visite e stage di formazione e<br />
di ricerca e l’organizzazione di manifestazioni scientifiche e di promozione con la<br />
partecipazione di personalità di spicco internazionale.<br />
6.3. Piani di finanziamento per il supporto all’innovazione (2007-2013)<br />
6.3.1. Finanziamenti strutturali all’innovazione attraverso i P.O.<br />
Programma<br />
Operativo (P.O.)<br />
Programma<br />
Operativo Settoriale<br />
(POS) “Sviluppo<br />
delle Risorse<br />
Umane”(POS SRU)<br />
157<br />
Finanziamento all’innovazione<br />
Nell’asse prioritario nr. 1 “Sviluppo e formazione a sostegno della<br />
crescita economica e dello sviluppo sociale basato sulla<br />
conoscenza”, sono presenti:<br />
- La misura 1 “Accesso a istruzione e formazione professionale<br />
iniziale di qualità”, che vuole offrire un supporto all’innovazione e<br />
allo sviluppo degli strumenti e dei meccanismi volti a migliorare<br />
l’accesso all’istruzione e alla formazione professionale iniziale;<br />
- La misura 2 “Qualità nel sistema universitario”, prevista a<br />
sostegno di una rete che include università, istituti di ricerca e<br />
imprese per lo sviluppo del sistema universitario, assicura invece<br />
la formazione dei ricercatori.<br />
- La misura 5 “ Programmi di dottorato e post-dottorato a favore<br />
della ricerca” punta sulla crescita della capacità degli studiosi di<br />
6. I FINANZIAMENTI NAZIONALI E STRUTTURALI PER LA R&S
POS “Crescita della<br />
Competitivà<br />
Economica”<br />
Programma<br />
Operativo Regionale<br />
(POR)<br />
POS “Sviluppo della<br />
Capacità<br />
Amministrativa”<br />
6.3.2. Altri programmi a sostegno dell’innovazione<br />
Programma CEEX<br />
158<br />
rispondere ai bisogni d’innovazione delle imprese, oltre che a<br />
sostenere le operazioni di “spin out” e “spin off”.<br />
È previsto nel POS l’Asse Prioritario 1: “Un sistema innovativo di<br />
produzione”, che mira a fornire supporto ai fattori di competitività<br />
tangibili e intangibili, al fine di promuovere: l’accumulo di capitale,<br />
i servizi specializzati, il know-how, management, l’accesso al<br />
credito e all’innovazione tecnologica. Il tutto in modo da poter<br />
rispondere alle continue esigenze del mercato, per quanto riguarda<br />
sia la gamma che la qualità dei prodotti. Le misure di intervento<br />
sono relative agli investimenti produttivi e alla preparazione delle<br />
aziende, soprattutto delle PMI, ad entrare in concorrenza sul<br />
mercato, in considerazione che le stesse necessitano di strumenti<br />
per l’accesso ai finanziamenti e per lo sviluppo di un sistema<br />
imprenditoriale.<br />
L’Asse Prioritario 2 “Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione per<br />
la competitività” persegue la crescita della capacità di ricerca<br />
attraverso lo sviluppo delle infrastrutture necessarie. Si cerca<br />
anche di attirare giovani dotati di alte qualifiche, sia in istituti di RS<br />
che per società con dipartimenti di ricerca. Le misure previste<br />
concernono:<br />
- i partenariati tra università, istituti di ricerca e imprese, al fine di<br />
ottenere risultati applicabili in economia;<br />
- investimenti per le infrastrutture in RSI e per l’accesso delle<br />
imprese alle attività di RSI (in particolare le PMI).<br />
L’importanza dell’innovazione è inclusa nell’Asse Prioritario 4, che<br />
prevede il consolidamento dell’ambiente d’affari regionale e locale,<br />
attraverso il sostegno allo sviluppo delle infrastrutture di supporto<br />
agli affari regionali (come laboratori d’affari e parchi industriali) e il<br />
sostegno alle iniziative delle PMI.<br />
Nell’ asse Proritario 2 “Miglioramento della qualità e dell’efficienza<br />
dei servizi pubblici forniti, con un accento sulla frammentazione”,<br />
Èprevista la voce 2.2 “Miglioramento della qualità ed efficienza dei<br />
servizi finanziari in favore dell’implementazione di certi processi<br />
attraverso la tecnologia dell’informazione”.<br />
Destinato alla ricerca di eccelenza, con scadenza prevista per il quarto trimestre 2009, il<br />
programma CEEX include 4 moduli specializzati, che hanno reso possibile la realizzazione di<br />
1404 partnership, da cui sono derivati 400 nuovi prodotti-tecnologie-servizi, 99 prodottitecnologie-servizi<br />
ammodernati e 31 proposte di brevetto. Inoltre sono stati inaugurati 278<br />
laboratori di test e si sono creati 13 organismi di certificazione, a cui vanno sommati 240<br />
progetti di valutazione di conformità e 542 specialisti formati per tale scopo. Dal punto di<br />
vista delle risorse umane, sono state creati 57 programmi post-dottorato a livello nazionale,<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
33 posti di lavoro per studiosi laureati presso università straniere decisi a rientrare in<br />
<strong>Romania</strong> e sono stati formati 1243 specialisti nel ramo del management e<br />
dell’amministrazione in ricerca. E infine sono sono state approvate 31 proposte in relazione<br />
a progetti internazionali con partners romene.<br />
Programma INFRATECH<br />
Il Programma INFRATECH prevede il finanziamento di progetti per lo sviluppo di<br />
infrastrutture e servizi con riguardo all’innovazione e al trasferimento tecnologico.<br />
Attualmente funzionano a livello nazionale 21 piattaforme tecnologiche che sono integrate<br />
in piattaforme europee. Nel contempo fino al 2007 sono stati finanziati 12 centri di<br />
trasferimento tecnologico.<br />
Programmi di ricerca delle autorità pubbliche locali – Programmi settoriali<br />
Il budget pubblico annuale stanziato in favore delle attività di RSI nel 2006, ammonta<br />
complessivamente a 360 milioni di euro, ed é stato allocato tra i più importanti enti<br />
dell’amministrazione pubblica centrale, aventi responsabilità nei settori di RSI:<br />
- Ministero dell’Istruzione, della Ricerca e della Gioventù (80.95%)<br />
- Accademia Romena (8.19%)<br />
- Ministero delle Economie e delle Finanze (3.94%)<br />
- Ministero della Difesa (2.84%)<br />
- Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale (2.69%)<br />
- Ministero dell’Ambinete e dello Sviluppo Sostenibile (0.99%)<br />
- Altri ministeri (0.39%)<br />
Tra i più rilevanti programmi settoriali di RS gestiti dall’amministrazione pubblica centrale<br />
troviamo:<br />
- PS di RS del Ministero dell’Istruzione, della Ricerca e della Gioventù, iniziato nel 2004, per<br />
sostenere la realizzazione degli obietivi strategici di sviluppo a livello settoriale.<br />
- PS di RS del Ministero delle Economie e delle Finanze, che rappresenta uno strumento di<br />
implementazione delle priorità, in relazione allo sviluppo del settore industriale in RSI.<br />
Allo stesso tempo il programma ha previsto la creazione di 10 imprese per attività di RSI,<br />
l’acquisto di attrezzature e impianti al fine di ammodernare l’infrastruttura di RSI di 7<br />
istituti e infine sono stati finanziati 50 progetti di RSI a cui hanno partecipato 600<br />
studiosi.<br />
Nel periodo 2007-2013, le risorse addizionali per il finanziamento di progetti settoriali in RSI<br />
veranno forniti dai fondi strutturali, attraverso due programmi: da una parte il Programma<br />
Operazionale Regionale 2007-2013 e dall’altra il Programma Operazionale Settoriale per la<br />
Crescità della Comeptitività 2007-2013.<br />
Programmi nucleari in RS<br />
159<br />
6. I FINANZIAMENTI NAZIONALI E STRUTTURALI PER LA R&S
I programmi nucleari in RS sono stati lanciati nel 2003, per finanzare le attività di RSI<br />
svolte da istituti nazionali di alto profilo.I finanziamenti dei programmi nucleari nel 2008: in<br />
conformità alla Decisione di Governo n. 137/2003, il finanziamento dei programmi nucleari<br />
avviene su base annuale e stabilisce per ogni programma un’autorità di stato di riferimento,<br />
nel limite dei fondi stanziati per tale scopo. Tramite l’art. 68 dell’Ordinanza di Governo n.<br />
57/2002 è stabilito che il budget annuale per un programma nucleare “..non può essere<br />
inferiore al 20% e nemmeno superiore al 60%” dei redditi d’attività provenienti da RS<br />
l’anno precedente. L’ammontare del finanziamneto accordato ai singoli programmi nucleari<br />
si basa sulle seguenti considerazioni:<br />
- La valutazione annuale del programma della commissione di specialità del Collegio<br />
Consultativo per RSI<br />
- La struttura del personale nel 2007 (n. Dottori/ n. Dipendenti)<br />
- Il valore stimato delle attività di RS nel 2007.<br />
In un secondo momento, sono stati ricalcolati i punteggi di ogni programma nucleare e ne<br />
sono stati approvati 41 che saranno finanziati entro la fine del 2008. Il finanziamento dei<br />
programmi nucleari viene effettuato in 2 momenti distinti:<br />
- Fase 1 (gen 2008): finanziamento di tutti i programmi pari al 20% del valore previsto per<br />
l’attività di RS nel 2007, che rappresenta 102.010.270 lei.<br />
- Fase 2 (maggio 2008): il valore derivante dalla differenza risultata dal ricalcolo del<br />
punteggio.<br />
Programma di Grant per la Ricerca Scientifica<br />
Tale programma è stato lanciato nel 1996 e fa riferimento agli obiettivi relativi al<br />
miglioramento delle condizioni per formare e perfezionare le risorse umane del settore RS.<br />
Attraverso questo programma, condotto a partire dal 2002 ad opera del Consiglio Nazionale<br />
della Ricerca Scientifica dell’Istruzione Universitaria, si vuole accentuare l’importanza della<br />
connessione dei programmi di ricerca con quelli di preparazione universitaria e postuniversitaria<br />
e nel contempo favorire la mobilità dei giovani studiosi, sia a livello interno che<br />
esterno al paese, assicurando in questo modo, al loro ritorno, il proseguimento dell’attività<br />
interrotta precedentemente allo stage.<br />
Il programma sostiene anche la formazione e lo sviluppo delle carriere scientifiche e delle<br />
squadre di ricerca ad alto vaore aggiunto.<br />
Programma IMPACT<br />
Il programma IMPACT, previsto per il periodo 2006-2010, offre supporto in preparazione dei<br />
finanziamenti dei fondi strutturali e dei progetti a sostegno della crescita della competitività<br />
delle imprese attraverso attività di RS e di sviluppo dell’infrastruttura in RSI, soprattutto a<br />
livello regionale. Entro il 2007 il programma ha avuto 3 sessioni di valutazione, a cui hanno<br />
partecipato 950 progetti, di cui ne sono stati selezionati 630, con un valore di circa 50<br />
milioni di lei, che saranno finanziati dai fondi strutturali tramite il POS-CCE/componente<br />
RSI.<br />
160<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Seconda parte: repertorio dei centri di ricerca<br />
161
162
7. Schede dei centri<br />
7.1. Agro-alimentare<br />
Institutul de Bioresurse Alimentare (Istituto di Biorisorse Alimentari)<br />
Anno di costituzione<br />
2000<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
Ricerca nell’ambito agroalimentare al fine di accrescere la qualità degli alimenti e<br />
dell’alimentazione e garantire la sicurezza alimentare. In particolare gli ambiti di sviluppo<br />
della ricerca sono: biodisponibilità nutrizionale, valutazione rischio di produrre composti<br />
tossici sul processo alimentare, sviluppo di trattamenti terapeutici nel caso di allergie<br />
alimentari, realizzazione di prodotti alimentari ecologici, incidenza degli organismi<br />
geneticamente modificati sugli alimenti.<br />
Linee di ricerca in corso<br />
- Creazione di una rete per l’applicazione di approccio multidisciplinare per lo sviluppo<br />
sostenibile e la gestione dell’agricoltura organica in <strong>Romania</strong>,<br />
- Rafforzare la partecipazione dei paesi mediterranei nell’ambito degli alimenti,<br />
dell’agricoltura e delle biotecnologie,<br />
- Sviluppo di una comunità di ricerca sulla conoscenza base dell’economia bio.<br />
Servizi offerti<br />
Effettua ricerche e studi nel settore dell’industria alimentare. Fornisce consulenze nel<br />
settore agroalimentare. Offre studi e valutazioni in relazione a prodotti alimentari<br />
dietetici, ecologici o con un destinatario particolare.<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
- A livello nazionale ha partecipato al Piano Nazionale di Ricerca, Sviluppo e Innovazione<br />
(Program Agral,Relansin Biotech, Viasan), al Programma di Ricerca di Eccellenza<br />
(modulo I, III, IV), al Piano Settoriale di Ricerca e Sviluppo; al Piano Nazionale di RSI<br />
2007-2013<br />
- A livello internazionale ha partecipato al Programma Quadro di Assistenza nella ricerca<br />
europea<br />
- Membro dell’Associazione Internazionale di Scienze e Tecnologie Cerealicole.<br />
Esperienze internazionali<br />
Organizzazione di eventi scientifici con la partecipazione di personalità riconosciute a<br />
livello internazionale.<br />
INCDA Institutul National de Cercetare-Dezvoltare Agricola (Istituto Nazionale<br />
di Ricerca-Sviluppo Agricolo)<br />
163<br />
7. SCHEDE DEI CENTRI
Dettagli sull’organizzazione<br />
Strada Nicolae Titulescu, nr.1<br />
Oraşul Fundulea, 91520<br />
Tel: (4)021 3150805; 0242 642080; 0722 386223 – Centrala, 021 3154040<br />
Direttore Generale<br />
Tel./fax: 0242 642044; 021 3110722;<br />
e-mail: office@incda-fundulea.ro<br />
incda.fundulea@gmail.com<br />
Anno di costituzione<br />
2006<br />
Istituti/imprese associate<br />
- ADAM, France/INRA CNES,<br />
- COPBIL, Greece<br />
- Martonvasar Institute and Debrecen Institute - Hungary<br />
- CIMMYT Mexico & Turkey.<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
Opera nella ricerca in agricoltura, in particolare nella ricerca e nello sviluppo di alcune<br />
categorie di prodotti: cereali, raccolti industriali e di foraggio. Risolve i problemi prioritari<br />
dell’agricoltura romena servendosi di un approccio scientifico.<br />
Servizi offerti<br />
- Realizzazione di varietà e ibridi in piccoli cereali, mais, sorgo da granella, legumi a<br />
chicco, raccolti industriali e raccolti di foraggio;<br />
- Sistemi di gestione nella elaborazione del raccolto;<br />
- Moltiplicazione dei semi;<br />
- Servizi scientifici e tecnici;<br />
- Informare gli agricoltori degli sviluppi della ricerca scientifica.<br />
Modalità di erogazione dei servizi<br />
- Organizzazione di appezzamenti dimostrativi con nuove varietà e sequenze<br />
tecnologiche;<br />
- Formazione degli agricoltori su vari temi attuali;<br />
- Accesso a campi sperimentali e aree dimostrative per gli agricoltori, seguito da<br />
dibattiti;<br />
- Pubblicazioni su riviste e organizzazione di seminari.<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
Il dipartimento dell’Istituto di ricerca collabora con enti internazionali, quali: FAO, AIEA,<br />
CIMMYT, Eucarpia, ISTA, ISO. Inoltre, intrattiene 45 collaborazioni bilaterali con altri<br />
stati, per la realizzazione di varietà di grano e ibridi di girasole e mais.<br />
Esperienze internazionali<br />
Ha partecipato ai Programmi Scientifici Europei (COST, COPERNICUS, GRESO, ADAM,<br />
COPBIL).<br />
164<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Istituto Nazionale di Ricerca e Sviluppo per la patata e la barbabietola da<br />
zucchero di Brascov<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Strada Fundaturii n. r2<br />
500470 Brasov<br />
Tel: 0040268476795<br />
Fax: 0040268476608<br />
Mail: icpc@potato.ro<br />
Anno di costituzione<br />
2005<br />
Istituti/imprese associate<br />
- Coopera con centri di ricerca e università romene e straniere,<br />
- Coopera con la Federazione Nazionale Romena della Patata,<br />
- Associazione Europea per la ricerca della patata,<br />
- Centro Internazionale per la patata.<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
- Sviluppo varietà per patata e barbabietola da zucchero,<br />
- Migliorare le tecnologie per la coltivazione di patata e barbabietola da zucchero.<br />
Linee di ricerca in corso<br />
- Conservazione e miglioramento del patrimonio genetico della patata, della barbabietola<br />
da zucchero, delle piante medicali,<br />
- Creare nuove varietà di patata e barbabietola da zucchero attraverso metodi<br />
tradizionali o metodi basati sulle risorse tecnologiche ed ecologiche disponibili,<br />
- Migliorare la qualità della patata e delle biotecnologie,<br />
- Elaborazione di tecnologie integrate e differenti per la coltivazione della patata e della<br />
barbabietola da zucchero, con un basso consumo energetico ed economico,<br />
- Metodi di diagnosi e controllo delle principali malattie legate a queste colture,<br />
- Uso delle tecnologie dell’informazione per la gestione e il marketing della patata e della<br />
barbabietola.<br />
Linee di ricerca future<br />
Sviluppo ulteriore delle linee in corso di attuazione, apportando sempre nuovi<br />
miglioramenti.<br />
Servizi offerti<br />
- Controllo tecnologico dell’erbaccia nei campi di barbabietola da zucchero,<br />
- Tecnologie moderne per la coltivazione della barbabietola da zucchero, ottimizzando la<br />
produzione,<br />
- Tecnologie moderne per la fertilizzazione della barbabietola da zucchero,<br />
165<br />
7. SCHEDE DEI CENTRI
- Creazione di 9 varietà della barbabietola da zucchero,<br />
- Creazione di 34 varietà di patata,<br />
- Tecnologie non inquinanti per la crescita della patata.<br />
Modalità di erogazione dei servizi<br />
Attraverso la produzione di prodotti su misura, la concessione di nuove tecnologie e<br />
prototipi.<br />
Concessioni, brevetti, patenti e licenze<br />
- Potato varieties ROCLAS, RUSTIC, CORONA, CIBIN, RENE, CASIN, MURESAN, COLINA,<br />
CARPATIN, BRASOVEAN, MAGURA, MUNCEL, SEMENIC, SUPER, CATI<br />
- Planting sprouting potatoes machine<br />
- Sugar beet varieties R-Poli 1, R-Poli 7, POLIROM, BRASOV, STUPINI, MONOROM,<br />
BRASOV – 519, BARSA, ANDRA<br />
- Chicory (Cicorium intybus) variety TRANSILVANIA<br />
- Common valerian (Valeriana officinalis) variety MAGURELE 100<br />
- Garden poppy (Papaver rhoes) variety SAFIR<br />
- Caraway (Carum carvi) selected population De GHIMBAV<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
- Rete di ricerca nazionale S.C.D.C. Targu-Secuiesc, S.C.D.C. Miercurea Ciuc<br />
- Partecipazione al gruppo di lavoro Beta dell’Istituto Nazionale per le Risorse Genetiche<br />
di Roma.<br />
Esperienze internazionali<br />
- Organizzazione di manifestazioni scientifiche internazionali (Seminario Internazionale di<br />
Etnofarmacologia di Brascov del 2003 e del 2006 e il Seminario Internazionale EAPR),<br />
- Partecipazione a manifestazioni scientifiche quali: workshop sulla produzione della<br />
patata di Varsavia del 2005, la Conferenza Triennale EAPR XVa edizione di Amburgo e<br />
la Seconda Conferenza del Gruppo della Patata e della rete Beta di Bologna.<br />
Universitatea de Stinte Agronomice si Medicina Veterinara Bucaresti<br />
(Università in Scienze Agronomiche e di Medicina Veterinaria di Bucarest,<br />
Facoltà di Agricoltura)<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Bulevardul Marasti nr.59,<br />
Bucuresti, Cod: 011464<br />
Tel: +40 (21) 318 22 66<br />
Fax: +40 (21) 318 22 88<br />
Mail: post@info.usamv.ro<br />
Anno di costituzione<br />
1852<br />
Istituti/imprese associate<br />
- ISFRADA Istituto Superiore Franco-Romano Agroalimentare e per lo Sviluppo Agricolo<br />
- ISA Groupe<br />
166<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
- Gembloux Facoltà Universitaria delle Scienze Agronomiche<br />
- Università degli Studi di Bologna<br />
- Le Groupement Qualité Nord-PAs de Calais<br />
- Universytet Przyrodniczy Lublinie<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
Agricoltura e agronomia<br />
Linee di ricerca in corso<br />
Studi in agronomia per l’applicazione nel settore produttivo, allo sviluppo e alla ricerca.<br />
Fornire supporto alle attività agricole, in particolare in legumicoltura, pomicoltura,<br />
viticoltura e zootecnica e nella conservazione e produzione di prodotti agricoli,<br />
soprattutto in zone montane<br />
Servizi offerti<br />
Formazione universitaria e post-laurea; Ricerca e studio; Consulenza agricola;<br />
Commercializzazione per le aziende nel trattamento fitosanitario e delle sementi.<br />
Modalità di erogazione dei servizi<br />
Corsi universitari e post-laurea, svolgimento di progetti di ricerca e di mobilità.<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
Adesione al Programma Leonardo da Vinci dell’Unione Europea; Collaborazioni con altre<br />
università europee<br />
Fonti di finanziamento<br />
L’università riceve fondi pubblici attraverso il Ministero dell’Educazione e della Ricerca,<br />
altre fonti di finanziamento derivano da tasse universitarie, donazioni private e<br />
sponsorizzazioni.<br />
Università di Craiova, Facoltà di orticoltura<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Strada Calea Bucuresti nr.165<br />
1100 Craiova<br />
Tel: +40(40 51) 59 70 48<br />
Anno di costituzione<br />
1947<br />
Istituti/imprese associate<br />
- L’università di Craiova é affiliate a prestigiose associazioni di accademie internazionali:<br />
- EUA – Associazione delle Università Europee,<br />
- IAU –Associazione Internazionale delle Università,<br />
- IAUP – Associazione Internazionale dei Rettori Universitari,<br />
- AEUA – Associazione Univeristaria Arabo-Europea,<br />
- AUF –Agenzia Universitaria Francofona,<br />
167<br />
7. SCHEDE DEI CENTRI
- BSUN – Rete Universitaria del Mar Nero.<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
Agricoltura e agroalimentare<br />
Linee di ricerca in corso<br />
- Studi in agronomia per l’applicazione nel settore produttivo, allo sviluppo e alla ricerca<br />
- Fornire supporto alle attività agricole, in particolare in legumicoltura, pomicoltura,<br />
viticoltura e zootecnica e nella conservazione e produzione di prodotti agricoli,<br />
soprattutto nelle zone montane.<br />
Servizi offerti<br />
Formazione universitaria e post-laurea, Ricerca e studio.<br />
Modalità di erogazione dei servizi<br />
Corsi universitari e post-laurea, progetti di ricerca e mobilità.<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
Sviluppo di partnership straniere all’interno dello Spazio Europeo dell’Educazione<br />
Superiore; affiliazione al sistema LMD, in accordo con la Dichiarazione di Bologna.<br />
Esperienze internazionali<br />
- Ad opera del personale docente e dei ricercatori dell’Università:<br />
- 6 libri pubblicati all’estero,<br />
- 62 articoli pubblicati nei giornali ISI,<br />
- 787 articoli pubblicati in volumi di differenti Conferenze Internazionali.<br />
Fonti di finanziamento<br />
L’università riceve fondi pubblici attraverso il Ministero dell’Educazione e della Ricerca,<br />
altre fonti di finanziamento derivano da tasse universitarie, donazioni private e<br />
sponsorizzazioni.<br />
Universitatea de Stinte Agricole si Medicina Veterinaria “Ion Ionescu de la<br />
Brad” (Università delle scienze agricole e della medicina veterinaria)<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Mihail Sadoveanu Alee<br />
Iasi, 700490, <strong>Romania</strong><br />
Tel: 0040 232 275070 o 274933<br />
Fax: 0040 232 260650<br />
E-mail: rectorat@univagro-iasi.ro, admin@univagro-iasi.ro<br />
Anno di costituzione<br />
1912<br />
Istituti/imprese associate<br />
Università di alcuni paesi europei e non: Bielorussia, Belgio, Repubblica Ceca, Egitto,<br />
168<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Israele, Italia, Moldavia.<br />
Per l’elenco completo:<br />
http://www.univagro-iasi.ro/index.php?lang=en&pagina=pagini/5_acorduri.html<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
Ricerca volta a consentire l’applicabilità dei suoi principali aspetti e il trasferimento<br />
dell’innovazione e della tecnologia, al fine di soddisfare le richieste presenti e future in<br />
agricoltura, con riguardo al piano moldavo, alla catena montuosa di Moldavia. Aree di<br />
intervento:<br />
- Tecnologia delle specie agricole,<br />
- Filiologia delle piante: protezione, genetica e miglioramenti,<br />
- Ricerca economica in agricoltura.<br />
Linee di ricerca in corso<br />
- Scoperte genetiche e fisiologie vegetali;<br />
- Valutazione solare e qualità ambientale nei lavori di miglioramento idrico<br />
- Miglioramento di tecnologie agricole rispetto alle specie più coltivate;<br />
- Accrescere l’efficienza e la qualità di prati degradati;<br />
- Controllo integrato di malattie e pesti;<br />
- Ottimizzazione delle strutture di produzione agricola nel sistema agricolo<br />
- Marketing di prodotti agroalimentari e agricoli<br />
- Creazione di catene, linee, varietà ed ibridi di alta qualità e produttività.<br />
Servizi offerti<br />
Insegnamento e Ricerca<br />
Modalità di erogazione dei servizi<br />
Natura più o meno business-oriented dell’ente<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
- AUF Agenzia Universitaria Francofona;<br />
- EUA Associazione delle Università Europee;<br />
- IAESTE <strong>Romania</strong>, Associazione Internazionale per lo scambio fra studenti di esperienze<br />
tecniche.<br />
Esperienze internazionali<br />
Molti docenti dell’università hanno conseguito titoli Honoris Causa da università straniere<br />
di fama internazionale e ricevuto premi internazionali, come ad esempio: Conferenza<br />
ISTRO "Gestione Solare per la sostenibilità”.<br />
Fonti di finanziamento<br />
I finanziamenti sono forniti di norma da: Consiglio Nazionale della Ricerca Scientifica per<br />
l’Educazione Superiore, dall’Autorità per la Ricerca Scientifica, da Programmi Bilaterali e<br />
Programmi Internazionali.<br />
169<br />
7. SCHEDE DEI CENTRI
Università “Lucian Blaga” di Sibiu, facoltà di Scienze Agrarie, Ambientali e di<br />
Protezione Ambientale<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Str. Ion Ratiu nr. 5-7<br />
Sibiu, 550012<br />
Tel: +40 (269)21.13.38<br />
Fax: +40 (269)21.25.58<br />
Mail: saiapm@ulbsibiu.ro<br />
Anno di costituzione<br />
1844<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
Agrario; Ambientale; Biotecnologico.<br />
Linee di ricerca in corso<br />
- Biotecnologie per valorizzare la produzione dell’industria alimentare,<br />
- Produzione di alimenti per categorie speciali di consumatori,<br />
- Produzione agroalimentare ecologica,<br />
- Nuove varietà di piante,<br />
- Biotecnologie per la conservazione alimentare,<br />
- Biotecnologie per la protezione delle piante,<br />
- Conservazione del potenziale genetico delle risorse naturali autoctone e le biodiversità,<br />
- Ricerca interdisciplinare legata al sole, agli animali e agli alimenti.<br />
Servizi offerti<br />
Formazione universitaria e post-laurea; Ricerca e studio.<br />
Modalità di erogazione dei servizi<br />
Corsi universitari e post-laurea, svolgimento di progetti di ricerca e di mobilità.<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
- Adesione ad un Programma di mobilità internazionale dei ricercatori<br />
- Collaborazioni con altre università europee tramite accordi bilaterali.<br />
Esperienze internazionali<br />
Partecipazione a conferenze internazionali o con la partecipazione di personalità<br />
internazionali, realizzazione di articoli ad opera del personale docente e dei ricercatori<br />
dell’Università, accreditati a livello internazionale dall’ISI.<br />
Fonti di finanziamento<br />
L’università riceve fondi pubblici nazionali e internazionali, quelli nazionali provengono<br />
dal Consiglio Nazionale di Ricerca Scientifica dell’Accademia Superiore, l’Autorità<br />
Nazionale per la Ricerca Scientifica e l’Agenzia per il Centro di Sviluppo Regionale,<br />
mentre quelli internazionali derivano dal programma FP7 e MATRA.<br />
170<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Università in Scienze Agronomiche e Medicina Veterinaria del Banato,<br />
Timisoara<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Calea Aradului nr. 119<br />
Timisoara<br />
Tel: +40 256 – 494023<br />
Fax: +40 256 – 200296<br />
Mail: usabtm@mail.dnttm.ro<br />
Anno di costituzione<br />
1945<br />
Istituti/imprese associate<br />
- ISFRADA Istituto Superiore Franco-Romano Agroalimentare e per lo Sviluppo Agricolo<br />
- ISA Groupe<br />
- Gembloux Facoltà Universitaria delle Scienze Agronomiche<br />
- Università degli Studi di Bologna<br />
- Le Groupement Qualité Nord-PAs de Calais<br />
- Universytet Przyrodniczy Lublinie.<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
Genetica; Biotecnologie in agricoltura; Miglioramento delle varietà; Gestione dei sistemi<br />
di agricoltura bio-ecologica.<br />
Linee di ricerca in corso<br />
- Sviluppo di nuove colture ed ibridi per specie agricole, attraverso metodi classici e<br />
l’ingegneria genetica,<br />
- Applicazione di tecnologie sostenibili in agricoltura e orticoltura,<br />
- Miglioramento di sistemi integrati di protezione dei raccolti,<br />
- Miglioramento, preservazione e sistemazione di suoli fertili,<br />
- Prevenzione e controllo dell’inquinamento in agricoltura,<br />
- Ottenimento di piante modificate geneticamente,<br />
- Studio di componenti chimiche applicabili all’industria agroalimentare,<br />
- Ricerca della scienza del cibo,<br />
- Produzione di qualità per l’agroalimentare,<br />
- Protezione della fauna e degli anomali domestici,<br />
- Prevenzione e controllo delle malattie degli animali,<br />
Linee di ricerca future<br />
- Sviluppo della biodiversità nella <strong>Romania</strong> dell’Est,<br />
- Uso di germi locali per l’ibridazione,<br />
- Uso di varietà semiclonate nelle piante vegetali e ornamentali,<br />
- Miglioramento delle tecnologie per un’agricoltura sostenibile.<br />
Servizi offerti<br />
171<br />
7. SCHEDE DEI CENTRI
Formazione universitaria e post-laurea; Ricerca e studio.<br />
Modalità di erogazione dei servizi<br />
Corsi universitari e post-laurea, svolgimento di progetti di ricerca e di mobilità.<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
- Adesione al Programma Leonardo da Vinci dell’Unione Europea,<br />
- Cooperazione scientifica regionale con università simili in Serbia-Montenegro e<br />
Ungheria.<br />
Esperienze internazionali<br />
Partecipazione del personale docente a seminari e conferenze internazionali,<br />
riconoscimento di articoli scientifici su scala internazionale.<br />
Fonti di finanziamento<br />
L’università riceve fondi pubblici attraverso il Consiglio Nazionale per la Ricerca<br />
Scientifica, la Fondazione per la Scienza Europea e il programma FP7. Altre fonti di<br />
finanziamento derivano da tasse universitarie e donazioni private.<br />
Stazione per la ricerca e lo sviluppo degli alberi da frutto di Baneasa, Bucarest<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Bd. Ion Ionescu de la Brad no 4<br />
1st District Bucharest<br />
Tel: +40212330613<br />
Fax: +40212307681<br />
Email: office@statiuneabaneasa.ro<br />
Anno di costituzione<br />
1978<br />
Istituti/imprese associate<br />
- ISHS<br />
- Società Orticoltura Romena<br />
- Hortus<br />
- Fruit Growers Society<br />
- Eucarpia<br />
- ESNA<br />
- IOBC<br />
- EUFRIN<br />
- Probios<br />
- Società di Orticoltura del New Jersey - USA.<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
Genetica, Floricoltura, Biotecnologie, Protezione delle piante, Irrigazione, Agrotecniche,<br />
Agrochimica.<br />
172<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Linee di ricerca in corso<br />
- Preservare il plasma germinale di albicocche, pesche e nettarina,<br />
- Creare nuove varietà di albicocche, pesche e nettarina, sviluppando resistenza alle<br />
malattie,<br />
- Prova genetica della qualità dei frutti,<br />
- Studi sull’interazione della resistenza genetica dei frutti,<br />
- Risoluzione problemi biotecnologici,<br />
- Analisi genetica delle caratteristiche economiche di fragole e frutti di bosco,<br />
- Uso di biostimolatori per la crescita degli alberi e delle piante ornamentali,<br />
- Studi sui metodi di irrigazione per albicocche, pesche, ciliege per le zone meridionali<br />
della <strong>Romania</strong>.<br />
Linee di ricerca future<br />
- Introduzione di nuovi registri e patenti per varietà in piani pilota,<br />
- Protezione fitosanitaria in sistemi integrati,<br />
- Monitoraggio della cura e della fertilizzazione del sistema ecologico degli alberi da<br />
frutto,<br />
- Monitoraggio degli elementi che riflettono la qualità del suolo,<br />
- Controllo delle erbacce.<br />
Servizi offerti<br />
- Allestire e mantenere frutteti e colture di fragole, more e ribes,<br />
- Creare e mantenere giardini, vicoli e prati,<br />
- Consulenze ortoculturali,<br />
- Analisi agrochimiche,<br />
- Analisi biochimiche.<br />
Modalità di erogazione dei servizi<br />
Fornitura di prodotti su misura, assistenza tecnica e consulenza.<br />
Concessioni, brevetti, patenti e licenze<br />
- Albicocche - 11 varieta’ registrate: Olimp; Excelsior; Dacia; Comandor; Favorit; Rareş;<br />
Carmela; Viorica; Valeria; Nicuşor; Adina.<br />
- Peach - 11 varieta’ registrate: Flacara; Splendid; Superba de toamna; Congres;<br />
Triumf; Victoria; Antonia; Amalia; Alexia; Eugen; Dida.<br />
- Nectarine - 2 varieta’ registrate: Tina; Mihaela<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
- Collaborazione con altre Istituzioni Romene: ASAS, ICDP, ISTI di Bucarest, OSIM,<br />
USAMV, l’Università BIOTERRA, ICPA di Bucarest,<br />
- Collaborazione con Istituti Internazionali: Centro di Ricerca Agronomica di Montpellier,<br />
Istituto di Coltivazioni Arboree di Bologna, Università degli Studi della Basilicata,<br />
Dipartimento di pomologia dell’Università di Davis California.<br />
Esperienze internazionali<br />
Collaborazione internazionale con Cina, Argentina, Spagna, Francia, Bulgaria, Cile e Usa.<br />
Vincita di competizioni internazionali come il Special Award 2002 di Toronto, Il grande<br />
premio tedesco per la pesca, presentato oltre 95 articoli scientifici per manifestazioni<br />
173<br />
7. SCHEDE DEI CENTRI
all’estero, la partecipazione a 20 congressi e seminari internazionali e 10 esposizioni<br />
nazionali e internazionali, pubblicato oltre 10 libri, 3 brochure e 3 cataloghi.<br />
Università in Scienze Agricole e di Medicina Veterinaria di Cluj-Napoca<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Calea Manastur nr.3-5<br />
Tel: 0264-596384<br />
Fax: 0264-593792<br />
Mail: contact@usamvcluj.ro<br />
Anno di costituzione<br />
1869<br />
Istituti/imprese associate<br />
- Università di Agricoltura di Tirana,<br />
- Univerisità Boku di Vienna,<br />
- Accademia Gorki di Agricoltura,<br />
- Università di Toronto,<br />
- Accademia di Scienze Agricole e Forestali di Herei (Cina),<br />
- Università di Neuchatel,<br />
- Università di Bordeaux, Maison Alfort, Strasburgo,<br />
- Scuola Superiore di Agricoltura di Angers,<br />
- Università di Perugina, Bologna, Bari, Napoli, Teramo<br />
- Università di Brema, Stoccarda, Friburgo<br />
(vedi: http://www.usamvcluj.ro/en/html/international/partners.html).<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
Agricoltura; Orticoltura; Zootecnica e biotecnologie;Veterinaria<br />
Linee di ricerca in corso<br />
- Controllo, miglioramento e ricostruzione della fertilità del suolo,<br />
- Uso sostenibile delle risorse del suolo,<br />
- Meccanizzazione tecnologica del lavoro agricolo,<br />
- Integrazione delle tecnologie per la protezione delle colture, assicurando la qualità del<br />
raccolto,<br />
- Miglioramento delle tecniche di estrazione,<br />
- Biotecnologie per migliorare l’orticoltura delle piante,<br />
- Nuove tecnologie nell’orticoltura delle piante,<br />
- Miglioramento genetico e di gestione delle risorse genetiche,<br />
- Biotecnologie di riproduzione degli animali.<br />
Servizi offerti<br />
- Formazione universitaria e post-laurea: studi accademici di lunga e breve durata,<br />
174<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Master,<br />
- Elaborazione di ricerche e studi,<br />
- Progetti di mobilità internazionale per studenti e ricercatori.<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
Adesione al Programma Erasmus, Leonardo da Vinci dell’Unione Europea; Collaborazioni<br />
con accademie europee e strutture che si occupano di agricoltura; Creazione di relazioni<br />
con studenti altre università straniere: Germania, Gran Bretagna, Portogallo, Spagna,<br />
Francia, Svizzera.<br />
Esperienze internazionali<br />
Pubblicazioni internazionali su riviste del settore e partecipazione a conferenze e seminari<br />
internazionali<br />
Fonti di finanziamento<br />
L’università riceve fondi pubblici attraverso il Ministero dell’Educazione e della Ricerca,<br />
ma in particolare aderendo allo svolgimento di progetti di ricerca internazionale ed<br />
europea, attraverso i seguenti finanziatori: CNCSIS, ANSTI, ASAS, World Bank, INCO<br />
Copernicus, NATO. Altre fonti di finanziamento derivano da tasse universitarie, donazioni<br />
private e sponsorizzazioni.<br />
175<br />
7. SCHEDE DEI CENTRI
7.2. Aerospaziale<br />
Institutul National de Cercetari Aerospaziale “Elie Carafoli” (Istituto Nazionale<br />
di Ricerca Aerospaziale)<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Bd. Iuliu Maniu Nr. 220<br />
settore 6, Bucuresti, <strong>Romania</strong><br />
Tel: (+40)-(21)-4 34.00.83<br />
Fax: (+40)-(21)-434.00.82,<br />
incas@incas.ro<br />
Anno di costituzione<br />
1991<br />
Istituti/imprese associate<br />
- SCRATCH Servizi alle PMI per la Collaborazione nella Ricerca Tecnica<br />
- CIRS Centro Internazionale di Ricerca Scientifica<br />
- Study Sphere<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
- Sviluppo di una ricerca di base volta a incrementare le conoscenze nel campo<br />
aerospaziale e aeronautico, in relazione all’aerodinamica, al volo e ai sistemi dinamici,<br />
alle strutture aerospaziali, all’aereoelasticità, alla resistenza dei materiali utilizzabili in<br />
attività aeronautiche e aerospaziali<br />
- Sviluppo della ricerca tecnologica applicata, per il successo delle tecnologie e dei<br />
materiali aerospaziali, delle attrezzature elettroniche in meccanica idraulica, dei modelli<br />
sperimentali nel settore aeronautico e aerospaziale, dei controlli di piani, attrezzature,<br />
piattaforme e stazioni aerospaziali.<br />
Servizi offerti<br />
- Svolgimento di attività associate al settore aeronautico ed aerospaziale: assistenza<br />
tecnica, consulenza, supporto scientifico e tecnico, test di esecuzione in relazione a<br />
particolari servizi, rilascio di certificati di qualità<br />
- Realizzazione di studi che contengono strategie, previsioni, valutazioni, attendibilità,<br />
accertamento dei velivoli e degli strumenti di volo<br />
- Svolgimento di attività di formazione professionale nell’ambito aereo: organizzazione di<br />
diplomi e attività di dottorato, di corsi educativi aerospaziali<br />
- Sviluppo di attività di ricerca con applicazione industriale, nei programmi aerei e<br />
aerospaziali.<br />
Certificazione di qualità<br />
Certificazione ISO 9001<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
- ICAS Consiglio Internazionale per le Scienze Aeronautiche<br />
176<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
- IMEKO Confederazione di Misurazione Internazionale<br />
- AIAA Istituto Americano di Aeronautica<br />
Esperienze internazionali<br />
L’affiliazione ad alcune importanti organizzazioni internazionali specializzate<br />
Institute for Space Sciences (Istituto delle Scienze Spaziali)<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
P.O.Box MG-23<br />
Ro 077125, Bucharest-Magurele<br />
Phone: +(4021)457.44.71<br />
Fax: +(4021)457.58.40<br />
E-mail: iss@venus.nipne.ro.<br />
Anno di costituzione<br />
1990<br />
Istituti/imprese associate<br />
- Istituto Aeronautica Spaziale di Bruxelles<br />
- Università Normale Hua-Zong di Wuhan<br />
- Università karlovo di Praga<br />
- Istituto di Fisica Atmosferica dell’Accademia Ceca<br />
- Istituto della Fisica Extraterrestre Max Plank di Berlino<br />
- Laboratorio delle Collisioni Atomiche e Molecolari dell’Università di Parigi Sud Orsay<br />
- Laboratorio Aime Cotton dell’Università di Parigi Sud Orsay<br />
- Dipartimento di matematica dell’Università di Cergy Pontoise<br />
- Dipartimento di fisica dell’Università di Bologna<br />
- Istituto di Tecnologie e Studio delle Radiazioni Extraterrestri di Bologna<br />
- Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Bologna e del Gran Sasso<br />
- Istituto della Ricerca Nucleare di Dubna<br />
- Istituto degli esperimenti fisici dell’Accademia Slovacca delle Scienze di Kosice<br />
- Università di Lund<br />
- Università Cantaya di Ankara<br />
- EMBRY - RIDDLE Università Aeronautica della Florida<br />
- Università di Pittsburgh, Dipartimento di fisica e astronomia.<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
Ricerca aerospaziale; Ricerca nell’ingegneria aerospaziale; Ricerca tecnologica avanzata<br />
sulla gravità, microgravità e le dinamiche spaziali.<br />
Linee di ricerca in corso<br />
- Nell’astrofisica e fisica teorica, nella cosmologia, nei raggi cosmici e nell’astrofisica<br />
nucleare, i principali ambiti tematici sono: fisica atomica e molecolare nello spazio<br />
177<br />
7. SCHEDE DEI CENTRI
cosmico, sistemi dinamici, meccanismi di equilibrio statistico, fase di transizione e<br />
modelli solubili, modelli cosmologici standard e non, formazione ed evoluzione delle<br />
strutture cosmologiche, parametri cosmologici, topologia del campo magnetico,<br />
astrofisica nucleare<br />
- L’ingegneria aerospaziale in relazione alla percezione remota e alle tecnologie spaziali,<br />
allo sviluppo di tecniche di computazione e di trattamento nell’elaborazione dei dati dal<br />
satellite include quali aree di studio: creazione di dispositivi per l’acquisizione di dati a<br />
bordo, dispositivi di verifica precedenti al lancio, sviluppo di software<br />
- Nella ricerca gravitazionale sono previsti studi sui metodi teorici per la scoperta di<br />
strutture gravitazionali e spazio-temporali, ricerca avanzata e applicata per sensori<br />
inerziali sensibili, accelerometri dinamici e statistici e studio delle traiettorie degli<br />
oggetti cosmici.<br />
Servizi offerti<br />
Ricerche e studi nel settore aerospaziale, collaborazioni a progetti<br />
Modalità di erogazione dei servizi<br />
Rapporti, ricerche, organizzazione di seminari e conferenze<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
ROSA Agenzia Spaziale Romena; ESA Agenzia Spaziale Europea; NASA Amministrazione<br />
Nazionale Aeronautica e Spaziale; RAG Guida Aerospaziale Russa.<br />
Esperienze internazionali<br />
- Partecipazione a missioni spaziali internazionali (INTERBALL, CLUSTER, FAST, PLANCK,<br />
AM S, SPOrt)<br />
- Collaborazione ad esperimenti di fisica e astrofisica (MACRO, NOTTE-2, SLIM, OPERA,<br />
ANTARES, BRAHMS, LHC)<br />
- I ricercatori dell’Istituto hanno partecipato ad un piano di mobilità internazionale.<br />
Agentia Spatiala Romana (Agenzia Spaziale Romena)<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
- ROSA Headquarters<br />
21-25 Mendeleev St.<br />
sector 1, 701681 Bucharest<br />
Tel. +40-21-3168722<br />
Fax. +40-21-3128804<br />
- ROSA Research Centre<br />
220 Iuliu Maniu Blvd.<br />
776194 Bucharest<br />
Tel. +40-21-4340079<br />
Fax. +40-21-4340082<br />
www.rosa.ro<br />
Anno di costituzione<br />
1991<br />
178<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Istituti/imprese associate<br />
- Altre Agenzie Spaziali con cui collabora:<br />
- ASI Agenzia Spaziale Italiana<br />
- BNSC Centro Spaziale Nazionale Britannico<br />
- COSPAR Comitato sulla Ricerca Spaziale<br />
- CSA Agenzia Spaziale Canadese<br />
- NASA Amministrazione Nazionale Aeronautica e Spaziale<br />
- CNES Centro Nazionale di Studi Spaziali<br />
- Istituto di Ricerca Spaziale Danese<br />
- Dipartimento di Ricerca Aerospaziale Tedesco<br />
- ESA Agenzia Spaziale Europea<br />
- Agenzia Spaziale Spagnola<br />
- ASA Agenzia Spaziale Austriaca<br />
- NASDA Agenzia Spaziale Giapponese<br />
- Agenzia Spaziale Norvegese<br />
- CERT Centro Studi e di Ricerca di Tolosa<br />
- DLR Dipartimento di Ricerca Aerospaziale Tedesca<br />
- IKI Istituto di Ricerca Spaziale Russo.<br />
- Istituti con cui collabora:<br />
- Istituto Internazionale di Scienze Spaziali<br />
- LaNLR Laboratorio Aerospaziale Nazionale Olandese<br />
- SSC Cooperazione Spaziale Svedese<br />
- Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Aerospaziali<br />
- Istituto per le Scienze Spaziali<br />
- Istituto Nazionale di Ricerca Aerospaziale "Elie Carafoli"<br />
- Istituto Astronomico<br />
- Istituto di Geodinamica<br />
- Laboratorio di Ricerca Gravitazionale<br />
- Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Politecnico dell’Università di Bucarest<br />
- Istituo Nazionale di Metereologia e Idrologia<br />
- CRUTA<br />
- Institute of Optoelectronics - Remote Sensing Department<br />
- Istituto sui Fluidi Complessi<br />
- Laboratorio dei Fluidi Magnetici<br />
- Istituto Nazionale di Ricerca e Sviluppo di Microtecnologie<br />
- Istituto Nazionale per le Bio-Tecnologie<br />
- Byodinamics Centro UNESCO.<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
- coordinare la ricerca nazionale spaziale e l’applicazione dei programmi in materia<br />
- promuovere lo sviluppo spaziale<br />
179<br />
7. SCHEDE DEI CENTRI
- rappresentare il governo romeno nella cooperazione spaziale internazionale<br />
- sviluppare progetti specifici orientati alla ricerca.<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
- Agenzia Spaziale Europea<br />
- Comitato delle NU sull’uso pacifico dello spazio cosmico<br />
- Rappresentante Nazionale del COSPAR<br />
- Rete dei Centri di Ricerca e di Educazione in Europa Centrale, Orientale e Sud Orientale<br />
- Membro del Forum delle Agenzie Spaziali<br />
- Accordi Bilaterali di Cooperazione con l’Italia, la Bulgaria e l’Ucraina.<br />
Esperienze internazionali<br />
Collaborazioni nella realizzazione di progetti con altri Istituti ed enti operanti nel settore<br />
aerospaziale su scala internazionale, stipulazione di accordi bilaterali con altri stati e<br />
appartenenza a un network internazionale per lo scambio di informazioni nel settore.<br />
Universitatea Politehnica Bucuresti – Facultatea de Ingineria Aerospatiala<br />
(Università Politecnico di Bucarest, Facoltà di Ingegneria Aerospaziale)<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Str. Polizu nr. 1-7<br />
settore 1, 011061, Bucarest<br />
Telefon: +4021-402 38 14<br />
E-mail: galetuse@aero.pub.ro.<br />
Anno di costituzione<br />
1971<br />
Istituti/imprese associate<br />
CESAER Conferenza delle Scuole Europee per la Ricerca e l’Insegnamento dell’Ingegneria<br />
Avanzata; EUA Associazione delle Università Europee; AUF Agenzia Universitaria<br />
Francofona.<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
Costruzioni Aerospaziali; Sistemi a propulsione; Strumenti e attrezzature di bordo<br />
Linee di ricerca in corso<br />
- Dinamiche di computazione dei fluidi<br />
- Aerodinamiche industriali<br />
- Dinamiche di volo e di stabilità<br />
- Aeroelasticità e interazione della struttura fluida<br />
- Miglioramento dei motori dei jet.<br />
Servizi offerti<br />
Insegnamento e ricerca nel settore aerospaziale<br />
Modalità di erogazione dei servizi<br />
180<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Corsi di insegnamento, pubblicazioni, seminari<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
Fa parte della comunità accademica internazionale, con l’intento di accrescere valori<br />
morali, educativi, scientifici e culturali. Intrattiene collaborazioni con ben 74 università di<br />
27 stati d’Europa, America, Asia ed Africa.<br />
181<br />
7. SCHEDE DEI CENTRI
7.3. Biotecnologie<br />
Istituto di Ricerca Biologica Cluj-Napoca<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Repubblicii 48<br />
3400 Cluj-Napoca<br />
Tel/fax: +40 64191238<br />
Mail: icb@mail.dntcj.ro<br />
Anno di costituzione<br />
1958<br />
Istituti/imprese associate<br />
- Istituto Nazionale di Scienze Biologiche,<br />
- Agenzie di Scienza, Tecnologia e Innovazione con il patrocinio del Ministero<br />
dell’Istruzione.<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
Ricerca di base della tassonomia di piante e animali; Ricerca di base in ecologia e<br />
fisiologia<br />
Linee di ricerca in corso<br />
- Biologia del suolo (studi faunistici, tassonomici ed ecologici sul suolo, uso della fauna<br />
del suolo nel biomonitoraggio e biorimedio degli ecosistemi)<br />
- Entomologia (studi faunistici ed ecologici, evoluzione dei filogeni, comportamento degli<br />
insetti)<br />
- Microbiologia, enzimologia, ecologia del suolo, dei sedimenti,<br />
- Biorimedi tecnologici dei suoli,<br />
- Tassonomia di gruppi di alghe e struttura delle comunità delle alghe,<br />
- Biologia molecolare,<br />
- Aspeti biochimici e fisiologici,<br />
- Fitosociologia ed ecologia delle piante<br />
Servizi offerti<br />
Ricerca e studio, Partecipazione a progetti<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
Svolgimento di progetti a livello nazionale: ricerca faunistica e zoogeografica carpatica,<br />
relazioni endocrine-immunità in mammiferi e uccelli.<br />
Istituto di ricerca e organizzazione silvica di Voluntari<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Sos. Stefanesti 128<br />
O77190 Voluntari<br />
182<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Judetul Ilfov, ROMANIA<br />
Tel: (021) 350 32 38...350 32 44<br />
Tel/Fax: (021) 350 32 45<br />
icas@icas.ro, www.icas.ro<br />
Anno di costituzione<br />
1933<br />
Istituti/imprese associate<br />
L’ICAS è membro IUFRO (International Union of Forest Research Organizations), EFI<br />
(European Forest Institute), IPGRI (International Plant Genetic Resources Institute),<br />
ISTA (International Seed Testing Association) si EARSeL (European Association of<br />
Teledetection Laboratory).<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
- Ricerca scientifica: include più sottosettori: organizzazione delle foreste, ecologia<br />
forestiera, genetica forestiera, meccanizzazione dei lavori silvici, monitoraggio e<br />
protezione delle foreste, risorse cinegetiche.<br />
- Progettazione: si occupa della progettazione tecnologica e degli investimenti.<br />
- Produzione: fa riferimento alla gestione delle basi sperimentali e alla valorizzazione<br />
della produzione.<br />
Servizi offerti<br />
- Ricerca fondamentale e applicata in settori specifici d’attività:<br />
- Genetica<br />
- Ecologia<br />
- Biodiversità<br />
- Silvicoltura<br />
- Entomologia<br />
- Fitopatologia<br />
- Cinegetica<br />
- Assistenza tecnica riguardo:<br />
- Applicazione dei risultati della ricerca in produzione, per settori d’attività specifici<br />
- Soluzione operativa dei problemi del settore silvico<br />
- Consulenza per problemi specifici del settore silvico<br />
- Elaborazione di strategie, norme tecniche e istruzioni per il settore silvico<br />
- Elaborazione di studi di impatto e bilanci ambientali<br />
- Elaborazione di progetti relativi ai lavori di investimento<br />
- Misurazioni topografiche<br />
- Pubblicazioni e lavori grafici su internet<br />
- Documentazioni tecniche per ottenere finanziamenti SAPARD, PHARE, Banca Mondiale,<br />
BERD.<br />
Descrizioni e commenti<br />
L’ICAS è un ente pubblico di interesse nazionale, specializzato in ricerca e<br />
183<br />
7. SCHEDE DEI CENTRI
implementazione di nuove tecnologie nel settore silvico pubblico e privato, con l’obiettivo<br />
di assicurare la gestione durevole delle foreste romene.<br />
184<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
7.4. Chimica<br />
Istituto di Chimica e fisica I.G. MURGULESCU<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
202 Splaiul Independentei St.<br />
P.O.Box 194<br />
060021 Bucharest - 12, <strong>Romania</strong><br />
www.icf.ro<br />
Anno di costituzione<br />
1963<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
Struttura delle molecole; Termodinamica; Kinetica; Catalisi; Elettrochimica e corrosione;<br />
Scienza dei materiali ossidati; Chimica suvramolecolare e processi interfasi.<br />
Linee di ricerca in corso<br />
Attualmente, nell’istituto si svolgono 9 programmi e 22 progetti, in 10 laboratori.<br />
Numero e qualifica del personale impiegato<br />
Ricercatori: 39; Ricercatori assistenti: 41; Staff ausiliario: 21; Staff tecnico: 56.<br />
Concessioni, brevetti, patenti e licenze<br />
Ha ottenuto 2 patenti e 6 premi dell’Accademia Romena.<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
L’istituto ha organizzato eventi scientifici nazionali e ha concluso numerosi accordi<br />
internazionali scientifici.<br />
Esperienze internazionali<br />
- RILEVANTI ESPERIENZE INTERNAZIONALI: I ricercatori dell’istituto hanno pubblicato<br />
fin adesso un numero importante di articoli e studi sia su riviste internazionale ISI che<br />
su riviste dell’Accademia Romena o su altri tipi di pubblicazioni. Hanno partecipato o<br />
sono invitati a partecipare a diverse conferenze:<br />
- 13th International Conference of Physical Chemistry, Bucarest, <strong>Romania</strong><br />
- The 5th "International Conference on Sol-Gel Materials: Research, Technology,<br />
Applications", Krakow<br />
- Electronic Structures: Principles and Applications (ESPA 8), Palma de Mallorca, Spain<br />
- 9th International Conference on Fundamental and applied aspects of Phisical<br />
chemistry, Belgrad<br />
- 6th World Congress on Oxidation Catalysis, Lille, France.<br />
Descrizioni e commenti<br />
185<br />
7. SCHEDE DEI CENTRI
L’Istituto per chimica fisica è infatti l’ex Centro di ricerca chimica dell’Academia Romena.<br />
Ha preso il nome poi dal Professore Murgulescu, che ha avuto un contributo<br />
importantissimo allo sviluppo e all’organizzazione dell’istituto. Il professore è il fondatore<br />
della scuola moderna di fisica chimica.<br />
ZECASIN SA<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Splaiul Independentei nr. 202<br />
settore 6, Bucarest<br />
Tel: +40 213163448<br />
Fax: +40 213125241<br />
Mail: office@zecasin.ro<br />
Istituti/imprese associate<br />
- Università Politecnica di Bucarest,<br />
- Università Bucarest,<br />
- Università Petrol di Ploiesti<br />
- Università di Scienze Agricole e Medicina Veterinaria di Cluj-Napoca,<br />
- Istituto di Fisica Atomica di Magurele,<br />
- Istituto di Chimica e Fisica,<br />
- INCD ECOIND,<br />
- ICECHIM Bucarest,<br />
- ICDEAPA Galati,<br />
- Rompetrol,<br />
- Petrom-Omv,<br />
- OVM ICCPET,<br />
- ICSI Ramnicu Valcea<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
Ricerca, sviluppo, consulenza; Prodotti chimici e petrolchimici; Biotecnologie; Test,<br />
analisi<br />
Linee di ricerca in corso<br />
CEEX 123/2007–ROMBIV; Progetto Soivin; Progetto 51069/2007- TVDVIC<br />
Servizi offerti<br />
Analisi e test: analisi fisiche, analisi fisico-chimiche, metodi spettofotometrici<br />
Concessioni, brevetti, patenti e licenze<br />
Processo per ottenere idrocarburi liquidi.<br />
186<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
7.5. Energia<br />
COMOTI National Research Development Institute for Gas Turbines (Istituto<br />
per Ricerca & Sviluppo Nazionale di Turbine a Gas)<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
220 D Iuliu Maniu Bd.<br />
sector 6, cod 061126, OP 76, CP174<br />
Bucharest, <strong>Romania</strong><br />
contact@comoti.ro<br />
Anno di costituzione<br />
1985<br />
Istituti/imprese associate<br />
- General Electric<br />
- USA, NUOVO PIGNONE<br />
- G.H.H. RAND, M.T.U. AEROENGINES, DLR<br />
- Istituto Tedesco Spaziale e dell’Aviazione<br />
- SNECMA,<br />
- AIRBUS-F, ONERA, VIBRATEC.<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
- Specializzata nello sviluppo e nell’integrazione della ricerca scientifica, del design<br />
tecnologico, manifatturiero, delle sperimentazioni, dei test di verifica<br />
- Qualificata nel trasferimento tecnologico ed innovativo nel campo dei motori a turbina<br />
per l’aviazione, macchine industriali con turbina a gas e macchine a lama ad alta<br />
velocità<br />
- Verifica l’alta affidabilità di prodotti industriali: apparecchiature potenti, apparecchi a<br />
compressione elettrica o con turbina a gas naturale e gruppi di turbine a gas.<br />
Linee di ricerca in corso<br />
- Motori aerei turbo<br />
- Uso dell’energia con efficienza (attraverso lo studio di unità termiche cogenerative)<br />
- Protezione e pulizia dell’ambiente (attraverso un uso delle risorse naturali ecologico,<br />
razionale ed efficiente; nuove tecnologie e attrezzature per proteggere e tenere pulito<br />
l’ambiente)<br />
- Prodotti speciali (prodotti di difesa e servizi, riduzione del rumore).<br />
Servizi offerti<br />
Risponde alle esigenze della clientela in relazione all’ambito manifatturiero, di assistenza<br />
tecnica, assemblaggio, revisione e riparazione di:<br />
1. motori con turbina a gas industriali e per l’aviazione;<br />
2. compressori ad aria centrifuga elettrici con un flusso di 25.000 Nm³/h;<br />
3. ventilatori ad aria centrifuga elettrici, con un flusso di 10.000 Nm³/h;<br />
4. apparecchi cogenerativi – generatori aturbina elettrica, funzionanti a gas metano, con<br />
187<br />
7. SCHEDE DEI CENTRI
una potenza superiore a 10 MW;<br />
5. macchine a lama ad alta velocità.<br />
Concessioni, brevetti, patenti e licenze<br />
- CCAE 21-300, Centrifugal air compressor<br />
- GTE 1800, 2 x ST 18 cogenerative plant<br />
- GTE 2000,2 x AI 20 cogenerative plant<br />
- GTC 1000,Natural gas supercharger set<br />
- ECG 7-250,Natural gas centrifugal compressor<br />
- ESC 3,Centrifugal air blower<br />
- ESC 5,Centrifugal air blower<br />
- ESC 10, Centrifugal air blower<br />
- 31 patenti per invenzioni e 10 patenti di applicazione registrate allOSIM<br />
- Medaglia d’oro per 6 invenzioni a Eureka ’98_“ L’Installazione per ottenere aria<br />
compressa”<br />
- Medaglia d’argento per 3 invenzioni a Eureka ’99_“Camera di combustione per la<br />
sperimentazione di installazioni”<br />
- Medaglia di bronzo per 7 invenzioni alla fiera internazionale delle invenzioni di Londra<br />
2000_“Compressore centrifugo con multipli compatti”.<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
- A livello nazionale ha partecipato ai seguenti programmi:<br />
- Programma 4 del Piano Nazionale per la Ricerca, lo Sviluppo e l’Innovazione II,<br />
- Programma di Ricerca d’Eccellenza,<br />
- Programma nucleare 2003-2005,<br />
- Programma aerospaziale (Terra-Marte analogia nei criteri per i veicoli atmosferici)<br />
- A livello internazionale nei seguenti ambiti:<br />
- Progetto Europeo per lo sviluppo di silenziatori,<br />
- Programma di Ricerca per compressori a centrifuga,<br />
- Sviluppo di nuove metodologie per la protezione degli alimentatori dei jet,<br />
- Sviluppo dell’efficienza delle turbine a gas per motori a turbina industriali,<br />
- Calcolo del rumore dei jet coassiali.<br />
Esperienze internazionali<br />
Ha conseguito un numero rilevante di medaglie e di diplomi ad esposizioni internazionali<br />
tenutesi a Ginevra e Bruxelles, inoltre ha partecipato allo sviluppo di ben 7 progetti<br />
europei con grandi imprese all’interno dei Programmi PC V e PC VI.<br />
S.C. Electrica S.A.<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Str. Grigore Alexandrescu<br />
settore 1, Bucarest<br />
Tel: +40 212085999<br />
Fax: +40 212085998<br />
188<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Anno di costituzione<br />
1921<br />
Istituti/imprese associate<br />
- RWE Germania,<br />
- Union Fenosa Spagna,<br />
- Partner per i servizi: SISE,<br />
- Partner per la distribuzione: ABB, Alstom, Siemens, Schneider, 3M, Electrputere,<br />
Eximprod, Power Sistems, Pirelli, IPROEB, Electroceramica, TMD Filiasi, ICME, CELPI<br />
- Partenr per la comunicazione: Mobifon, RCS, RDS, Mitel,<br />
- Partenr per l’informazione: SAP, IBM, MICROSOFT, ERSI.<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
Fornitura di elettricità<br />
Servizi offerti<br />
- Sviluppo dei sistemi tecnologici di distribuzione, comunicazione e informazione,<br />
- Erogazione di elettricità ai clienti,<br />
- Servizi di installazione, design e consulenza,<br />
- Riparazione di attrezzature elettriche<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
- Partecipazione al Programma di Gestione Energetica per l”Europa Centrale e Orientale,<br />
- Partecipazione nella creazione del Mercato Elettrico Regionale del Sud-Est Europa,<br />
- EURELECTRIC - L’Unione delle Industrie elettriche,<br />
- CIGRE - Consiglio Internazionale dei Sistemi Elettrici ad alto voltaggio,<br />
- CNR CMe - Comitato Nazionale Romeno del Consiglio Mondiale Elettrico,<br />
- ECEEE - Consiglio Europeo per l’Efficienza Energetica<br />
Esperienze internazionali<br />
Partecipazione a progetti internazionali: PHARE, TELMARK<br />
Fonti di finanziamento<br />
Attraverso la partecipazione a progetti finanziati dall’Unione Europea, dai guadagni della<br />
compagnia.<br />
Interesse per collaborazioni con partner esteri<br />
Per attrarre capitale e trasferire tecnologie moderne e pratiche nell’ambito dei servizi<br />
energetici, dell’informatica, con l’intento di diversificare l’attività di portafoglio.<br />
Institutul National de Cercetare-Dezvoltate pentru Tehnologii Criogenie si<br />
Izotopice Valcea (Istituto Nazionale di R&S delle tecnologie criogeniche e<br />
isotopiche)<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
189<br />
7. SCHEDE DEI CENTRI
Strada Uzinei nr.4<br />
Cod:240050<br />
Tel: 0250/732744<br />
Fax: 0250/732746<br />
E-Mail: office@icsi.ro<br />
Anno di costituzione<br />
1970<br />
Istituti/imprese associate<br />
- Autorità Romena per le Attività Nucleari;<br />
- Unione Generale degli Industriali di <strong>Romania</strong> - UGIR-1903;<br />
- Società Europea di Fisica;<br />
- Società Romena di Fisica;<br />
- Istituto Internazionale di Refrigerazione di Parigi;<br />
- Sociatà per le Analisi di Rischio d’Europa;<br />
- Società Romena per la Saldatura;<br />
- Camera di Commercio e dell’Industria di <strong>Romania</strong>.<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
- Tecnologie fisiche ed isotopiche,<br />
- Processi e attrezzature a bassa temperatura,<br />
- Analisi isotopiche, dei gas puri, delle misture di gas e degli elementi di soluzioni<br />
acquose,<br />
- Separazione degli isotopi ad idrogeno,<br />
- Tecnologie criogeniche ed attrezzature,<br />
- Metodi d’analisi,<br />
- Gestione e produzione di servizi.<br />
Linee di ricerca in corso<br />
- Ricerche per ottenere la separazione dell’0 18 usando un processo di distillazione,<br />
- Ottimizzazione nella separazione dell’acqua pesante,<br />
- Monitoraggio delle aree idrologiche usando metodi tecnologici isotopici,<br />
- Misurazione analitica per la determinazione della concentrazione isotopica,<br />
- Metodi di computo per le dinamiche dei gas,<br />
- Studio sulla permeabilità degli isotopi ad idrogeno nelle strutture composte di Pd,<br />
- Metodi e attrezzature per le analisi isotopiche,<br />
- Spettometrie di massa.<br />
Servizi offerti<br />
- Analisi fisico-chimiche di solidi e liquidi<br />
- Controllo della qualità dell’aria per la conservazione di pacchetto di latte in polvere,<br />
- Analisi di misture di gas e gas puri,<br />
- Controllo isotopico dell’Acqua pesante,<br />
- Analisi medie basate sull’uso di cromatografi di massa per gas e rilevatori di massa,<br />
190<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
- Pulizia dei cilindri,<br />
- Ispezioni ISCIR,<br />
- Analisi dei gas secondo l’ISO 9001 nei laboratori RENAR.<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
- Cooperazione nazionale con: Istituto di Chimica Fisica “I.G. Murgulescu” dell’Accademia<br />
di <strong>Romania</strong>, Istituto Nazionale per la Ricerca e lo Sviluppo di Cluj-Napoca, Istituto<br />
Nazionale di Fisica e Ingegneria Nucleare “Horia Hulubei”, Università di Potesti, INVEST<br />
Cernavoda;<br />
- Cooperazione internazionale con: Istituto di Scienze Nucleari VINCA di Belgrado,<br />
L’Istituto Josef Stefan di Lubiana, Istituto Metrologico Gustavo Colonnetti di Torino,<br />
Istituto Internazionale di Refrigerazione di Parigi, Centro di Ricerca Nucleare Belga di<br />
Mol, Università di Antwerp, L’Istituto di scienze Materiali e dei Processi di Ingegneria di<br />
Odeillo.<br />
Esperienze internazionali<br />
Organizzazione di conferenze internazionali, come la quella del 29-31 ottobre 2008 per il<br />
Progresso in Criogenia e separazione Isotopica.<br />
Istituto di Ricerca e Modernizzazione Energetica SPA<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Bd. Energeticienilor 8<br />
032092 Bucarest settore 3<br />
Tel: +40 213465241<br />
Fax: +40 213465310<br />
Mail: icemenerg@icemenerg.ro.<br />
Anno di costituzione<br />
1960<br />
Istituti/imprese associate<br />
- Comitato Romeno Nazionale del Consiglio Mondiale Energetico,<br />
- Comitato Romeno Nazionale del Consiglio Internazionale sui Sistemi Elettrici Larghi,<br />
- Consiglio Internazionale sui Sistemi Elettrici Larghi,<br />
- Sezione Romena dell’Associazione Europea per l’Energia Eolica,<br />
- Istituto Romeno per lo Sviluppo degli Studi Associati in Energia,<br />
- Centro per la Promozione dell’Energia Pulita ed Efficiente in <strong>Romania</strong>,<br />
- Associazione Romena per le Politiche Energetiche,<br />
- Associazione Romena per l’Esaminazione non Distruttiva,<br />
- Associazione Romena dei Lavoratori nel Campo della Ricerca e del Design,<br />
- Associazione Romena dei Lavoratori nell’Energia.<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
191<br />
7. SCHEDE DEI CENTRI
- Efficienza energetica,<br />
- Ambiente energetico,<br />
- Risorse energetiche rinnovabili (vento, solare, biomasse, biocombustibili),<br />
- Materiali pesanti,<br />
- Test di attrezzature pesanti,<br />
- Strategie energetiche e sviluppo del mercato energetico,<br />
- Generazione, trasmissione e distribuzione di processi elettrici classici e non<br />
convenzionali.<br />
Linee di ricerca in corso<br />
- Sviluppo di tecnologie per l’implementazione delle risorse energetiche rinnovabili:<br />
solare, eolica, geotermica, idrica, biomasse,<br />
- Sviluppo di soluzioni per migliorare l’efficienza energetica nei settori industriale,<br />
residenziale e del terzo settore,<br />
- Sviluppo di nuovi modelli e di attrezzature per test speciali,<br />
- Sviluppo di tecnologie e algoritmi per diagnosi online e offline,<br />
- Creazione di programmi informatici e database.<br />
Servizi offerti<br />
- Applicazione di patenti per nuovi materiali,<br />
- Servizi di ricerca,<br />
- Servizi I&T per il settore energetico,<br />
- Soluzioni e consultazioni per le risorse energetiche rinnovabili,<br />
- Servizi di ingegneria per le attrezzature termoenergetiche,<br />
- Servizi di ingegneria per trasformatori ad alta potenza,<br />
- Perizie di attrezzature per la commutazione ad alto voltaggio,<br />
- Servizi di ingegneria nel settore idrico,<br />
- Servizi di protezione ambientale nel settore energetico,<br />
- Servizi di efficienza energetica.<br />
Modalità di erogazione dei servizi<br />
Consegna di studi, consulenze e perizie, assistenza tecnica<br />
Certificazione di qualità<br />
- Certificazioni SRAC e IQnet in accordo con ISO 9001, no. 308, ISO nr. 1703 e OHSAS<br />
18001 nr 794, per ricerca e sviluppo, ingegneria, esperti, diagnosi, consulenze e<br />
documentazione informata in potere termico, idrico, energia elettrica, protezione<br />
ambientale, automazione;<br />
- Accreditamento RENAR in accordo con ISO 17025, nel campo dei materiali metallici e<br />
chimici, dei combustibili solidi e fluidi, parametri e performance per le installazioni<br />
termiche ed elettriche;<br />
- Autorizzazione ISCIR no. ICPTC1,4,10/TIPA,C?1,2,3/2033 per l’installazione,<br />
l’assemblaggio e la riparazione di boiler,<br />
- Autorizzazione ISCIR no. ICPTC2/TIPA,B/1279,1280 per boiler, impianti di<br />
condizionamento industriali,<br />
- Autorizzazione ISCIR no. ICPTCR5/TIPA,B,E,F/276,188,258,209 per esami indistruttibili<br />
e no. ICPTCR14/TIPA/172 per esami distruttivi,<br />
192<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
- Autorizzazione ARCE no.8, per complesse valutazioni – classe C,<br />
- Certificato rilasciato dal Ministero del lavoro e della Solidarietà Sociale, che riconosce le<br />
competenze per svolgere determinazioni ambientali, bio tossicologiche e<br />
microclimatiche per i luoghi di lavoro.<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
Partecipazione e comitati nazionali che appartengono a organizzazioni internazionali nel<br />
settore energetico e ad associazioni nazionali del settore<br />
193<br />
7. SCHEDE DEI CENTRI
7.6. Meccatronica<br />
Politecnico di Bucarest, Facoltà di Ingegneria Elettrica<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Splaiul Independentei, nr. 313<br />
settore 6, Bucarest<br />
Tel: +40214029125<br />
Fax: +40214029171<br />
Email: mmae@amotion.pub.ro.<br />
Anno di costituzione<br />
1921<br />
Istituti/imprese associate<br />
- CESAER Conferenza delle Scuole Europee per la Ricerca e l’Istruzione dell’Ingegneria<br />
Avanzata,<br />
- EUA Associazione delle Università Europee,<br />
- AUF Agenzia Universitaria Francofona.<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
- Progettazione di calcolatori e trasformatori elettrici,<br />
- Perizie per il funzionamento, la costruzione e la durata di motori e trasformatori<br />
elettrici utilizzati nell’industria,<br />
- Studi e soluzioni per dispositivi elettrici e macchine elettriche speciali,<br />
- Controllo sensori, algoritmi complessi di controllo, linguaggi di controllo macchina,<br />
- Ottimizzazione di strutture elettromagnetiche per la sperimentazione numerica.<br />
Linee di ricerca in corso<br />
CEEX-168-SISTEOL; PNCDI2-21-075-SHIELDS.<br />
Servizi offerti<br />
Formazione universitaria e post-laurea;Ricerca e studio; Consulenze e perizie;<br />
Progettazione tecnica.<br />
Modalità di erogazione dei servizi<br />
Corsi universitari e post-laurea, svolgimento di progetti di ricerca e studio, laboratori<br />
settoriali.<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
Collaborazioni con università europee con accordi bilaterali. Partecipazione alle reti di<br />
mobilità (ERASMUS, Leonardo da Vinci, Mundus).<br />
Fonti di finanziamento<br />
L’università riceve fondi pubblici attraverso il Ministero dell’Educazione e della Ricerca,<br />
dagli enti responsabili dei progetti per i quali collaborano, altre fonti di finanziamento<br />
derivano da tasse universitarie e donazioni private.<br />
194<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Facoltà di Ingegneria Elettrica e di Scienze Informatiche di Suceava<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Str. Universitatii nr.13<br />
720229 Suceava<br />
Tel/Fax: +40 230524801<br />
Anno di costituzione<br />
1992<br />
Istituti/imprese associate<br />
Con altre Università Europee che operano nel medesimo settore<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
- Motori lineari,<br />
- Diagnosi degli errori nella trasformazione e rotazione delle macchine elettroniche,<br />
- Gestione numerica dei sistemi di guida elettrica,<br />
- Modulazione nel campo elettromagnetico,<br />
- Sistemi elettronici digitali e analogici,<br />
- Sistemi di controllo vettoriale nelle macchine elettriche,<br />
- Sistemi per monitoraggi automatici di processi.<br />
Linee di ricerca in corso<br />
- Motori solari e eliotropi autonomi per installazioni solari,<br />
- Micromotori elettrici speciali,<br />
- Motori a induzione lineare a bassa velocità,<br />
- Ricerca in relazione ai fattori climatici e meteorologici,<br />
- Trasmissione dei dati,<br />
- Sistemi di ingegneria del software,<br />
- Sintesi e riconoscimento dei segnali vocali,<br />
- Compatibilità elettromagnetica,<br />
- Processi di segnale digitale,<br />
- Sistemi di vista artificiale per robot industriali.<br />
Servizi offerti<br />
Formazione universitaria e post-laurea,Ricerca e studio.<br />
Modalità di erogazione dei servizi<br />
Corsi universitari e post-laurea, svolgimento di progetti di ricerca e di mobilità, seminari.<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
Adesione al Programma Erasmus, Tempus e eCASME; Collaborazioni con altre università<br />
europee attraverso lo sviluppo di progetti come il progetto INDEED e TWEEN.<br />
Esperienze internazionali<br />
Realizzazione di Seminari a livello internazionale, come il seminario internazionale di<br />
robotica o quello di ingegneria elettrica e dei convertitori energetici.<br />
195<br />
7. SCHEDE DEI CENTRI
L’università riceve fondi pubblici attraverso il Ministero dell’Educazione e della Ricerca,<br />
altre fonti di finanziamento derivano da tasse universitarie, donazioni private.<br />
Istituto di Magurele per la fisica dei laser, del plasma e delle radiazioni<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
105 bis Atomistilor Street<br />
Bucharest-Magurele<br />
P.O. Box MG-7, code 077125, <strong>Romania</strong><br />
medianu@geo.nipne.ro<br />
www.alpha2.infim.ro<br />
Anno di costituzione<br />
1977<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
Svolge attività di ricerca in fisica del laser, fisica del plasma, fisica delle rase degli<br />
elettroni e fisica dello spazio cosmico.<br />
Servizi offerti<br />
Attività di ricerca fondamentale ed applicata in sei settori della fisica:<br />
- Dipartimento laser<br />
- Laboratorio di stato solido degli elettroni<br />
- Laboratorio di fisica del plasma a bassa temperatura<br />
- Laboratorio di fisica del plasma e di fusione nucleare<br />
- Laboratorio di acceleratori elettronici.<br />
Descrizioni e commenti<br />
L’istituto fa parte del gruppo dell’ Istituto Nazionale di Ricerca Sviluppo di Bucarest, che<br />
assieme agli altri istituti di ricerca in altri settori della fisica (Istituto di Fisica Atomica) e<br />
alla Facoltà di Fisica formano uno dei maggiori centri di ricerca in <strong>Romania</strong>, a Bucarest -<br />
Magurele.<br />
Universita’ Alexandru Ioan Cuza, Facolta’ di Fisica<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
B-dul Carol I, Nr. 11<br />
RO-700506 – Iaşi<br />
www.phys.uaic.ro<br />
196<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
admphys@uaic.ro<br />
Anno di costituzione<br />
1962<br />
Istituti/imprese associate<br />
Negli ultimi anni, la facoltà ha svolto progetti di ricerca comuni assieme ai collettivi di<br />
prestigio di Francia, Germania, Anglia, Olanda, Austria, Giappone, SUA, Grecia,<br />
Repubblica Ceca, Portogallo, Spania, Belgia, Swizera, Bulgaria e Repubblica Moldova. I<br />
progetti perseguono sia la ricerca scientifica fondamentale che quella apperta per<br />
applicazioni in vari settori interdisciplinari.<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
Fisica, fisica medicale, biofisica, fisica informatica, fisica tecnologica.<br />
Linee di ricerca in corso<br />
Ricerche su magnetismo e materiali magnetici, fenomeno di trasporto in semiconduttori,<br />
materiali isolanti, optica e spettroscopia, sistemi fisici organizzati, fisica teoretica,<br />
biofisica, fisica medicale.<br />
Linee di ricerca future<br />
La facoltà organizzerà a ottobre 2008 un workshop internazionale per gli studenti in<br />
fisica, su ricerca fondamentale ed applicata.<br />
Numero e qualifica del personale impiegato<br />
62 professori<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
La facoltà di fisica di Iasi organizza ogni anno diverse conferenze e incontri per<br />
professori, studiosi e studenti in fisica.<br />
Esperienze internazionali<br />
Annualmente, più del 20% dei professori e personale di specialità realizzano stage di<br />
documentazione e ricerca presso le università europene, ma anche di SUA, Asia e<br />
Australia. Gli studenti a master hanno borse postdottorali o sono assunti come studiosi<br />
per un perido limitato. Un numero considervole dei professori e del personale di<br />
specialità partecipa a diverse manifestazioni scientifiche internazionali, o occupano<br />
posizioni di professori invitati presso università di prestigio di Francia, Anglia, SUA,<br />
Giappone e Canada.<br />
Descrizioni e commenti<br />
La facoltà di Fisica dell’Università di Iasi è conosciuta e riconosciuta tanto nel paese che<br />
all’estero per i programmi d’insegnamento e ricerca che svolge e non l’ultimo, per la<br />
qualità dei suoi assolventi. Gli assolventi hanno la possibilità di professare come fisici,<br />
197<br />
7. SCHEDE DEI CENTRI
professori, ricercatori, bio-fisici, fisici medicali, ingegneri fisici. All’interno della facoltà<br />
funzionano 2 centri di ricerca certificati, in permanente contatto con il mondo scientifico<br />
mondiale. I finanziamenti europei hanno permesso la dotazione dei laboratori a un livello<br />
che corrisponda alle richieste attuali.<br />
Universita’ di Bucarest, Facolta’ di Fisica<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Str. Atomistilor, nr. 405<br />
Magurele, Jud. Ilfov<br />
www.fizica.unibuc.ro<br />
secretariat@fizica.unibuc.ro<br />
Anno di costituzione<br />
1862<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
Insegnamento e Ricerca-sviluppo nei settori:<br />
- Materiali e dispositivi elettronici e optoelettronici<br />
- Materiali polimeri, mesofasi e metodi non convenzionali di protezione dell’ambiente<br />
- Nanoscienze – fonti alternativi di energia<br />
- 3nano-sae – alternative energy sources<br />
- Materia nucleare in condizioni estremi<br />
- Fisica atomica e astrofisica<br />
- Biofisica molecolare.<br />
Servizi offerti<br />
Insegnamento, Ricerca-sviluppo<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
La facoltà è iscritta nel programma di mobilità europea ERASMUS. Partecipa o organizza<br />
diversi corsi d’estate, dedicate ai professori, ricercatori e studenti. Ci sono accordi<br />
bilaterali con:<br />
- Istituto Unificato di Ricerche Nucleari – Dubna<br />
- CERN, Geneva<br />
- Università Parigi XI – Orsay e Parigi VI<br />
- Istituto AMOLF – Amsterdam<br />
- Università Politecnica di Torino e Catania<br />
- Università Libera di Brusseles<br />
- Università Hampton – SUA<br />
198<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
- Laboratorio Nazionale Brookhaven, SUA, ecc.<br />
Esperienze internazionali<br />
La facoltà svolge contratti di ricerca internazionale, all’interno dei programmi TEMPUS,<br />
COST, PAHRE, FP5, FP6, ma anche collaborazioni individuali di certi professori.<br />
Descrizioni e commenti<br />
Studi superiori di fisica hanno avuto inizio nel 1864. Dal 1974 funziona però la Facoltà di<br />
Fisica, accanto all’Istituto Centrale di Fisica, sulla Piataforma Nazionale di Fisica, a<br />
Magurele.<br />
Universita’ tecnica Gheorghe Asachi, Facolta’ di Elettronica e<br />
Telecomunicazioni<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Bd. Carol I nr.11<br />
Iasi, Cod postal 700506<br />
www.etc.tuiasi.ro<br />
decanat@etc.tuiasi.ro<br />
Anno di costituzione<br />
1990<br />
Istituti/imprese associate<br />
Organizza un corso “Metodi avanzati di lavorazione dei segnali”, in collaborazione<br />
all’Istituto di Microtecnologia dell’Università Neuchatel (Swizera).<br />
Settori di intervento<br />
Base dell’elettronica, elettronica applicata e sistemi intelligenti, telecomunicazioni e<br />
matematica.<br />
Linee di ricerca in corso<br />
All’interno della facoltà attivano 5 centri di ricerca riconosciuti a livello nazioanle e<br />
internazionale, accreditati CNCSIS:<br />
- CERFS – centro di eccellenza per educazione e ricerca in sistemi fuzzy, sistemi<br />
intelligenti e ingegneria biomedicale<br />
- CEP – gruppo di ricerca per elettronica di potere<br />
- COSEN – collettivo di circuiti e sistemi elettronici non lineari<br />
- TELECOM – gruppo di ricerca in telecomunizioni<br />
- MODSIMNANO – centro di ricerca per modellazione e simulazione in nanoelettronica.<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
La facoltà partecipa al programma comunitario SOCRATES.<br />
Esperienze internazionali<br />
199<br />
7. SCHEDE DEI CENTRI
Numerose pubblicazioni su riviste ISI. Partecipazione a manifestazioni scientifiche:<br />
- 5th European Conference on Intelligent Systems and Technologies<br />
- International Symposium on Signals, Circuits, and Systems<br />
- European Mars and Planetary Convention<br />
- Simposio anniversario del Seminario "Gr. C. Moisil"<br />
- Primo premio vinto da un squadra formata da 3 studenti della facoltà al concorso di<br />
progettazione di microcontroller, organizzato da “Continental - Siemens VDO Iasi”.<br />
Descrizioni e commenti<br />
L’attività di ricerca all’interno della facoltà di electrotehnica e telecomunicazioni si svolge<br />
piuttosto attraverso i programmi nazionali finanziati dal Ministero dell’Istruzione e della<br />
Ricerca (CEEX, PNCDI), dal Consiglio Nazionale della Ricerca Scientifica<br />
dell’Insegnamento Universitario (CNCSIS), ma anche attraverso programmi<br />
internazionali finanziati dalla Commissione Europea o dalla Banca Mondiale.<br />
Universita’ Politecnica di Bucarest, Facolta’ di elettronica, Telecomunicazioni e<br />
Tecnologia delle Informazioni.<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
B-dul Iuliu Maniu 1-3<br />
cod postal 061071<br />
sector 6, Bucuresti<br />
Local Leu, corp A, et.1<br />
teodor.petrescu@munde.pub.ro,<br />
www.electronica.pub.ro.<br />
Anno di costituzione<br />
1920<br />
Istituti/imprese associate<br />
La facoltà collabora tra l’altro con università straniere, ad esempio il prestigioso Istituto<br />
Nazionale di Telecomunicazioni di Parigi o l’Istituto Politecnico Federale di Lausanne.<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
I principali settori in cui la facoltà offre preparazione sono: elettronica applicata,<br />
telecomunicazioni, dispositivi, circuiti e macchine elettroniche, tecnologia e fiabilità,<br />
fisica. Per quanto riguarda la ricerca, ci sono alcune direzioni principali che la facoltà<br />
persegue: microprocesori e mcirocomputer, progettazione di circuiti VLSI, dispositivi e<br />
circuiti elettronici, sistemi di microondi e fibra ottica, lavorazione digitale dei segnali,<br />
progettazione di sistemi eletronici assistita dal computer, hardware e software per<br />
acquisti dati, reti e sistemi di telecomunicazioni e trasmissioni dati, sistemi logici<br />
200<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
programmabili intelligenza artificiale, qualità e fiabilità.<br />
Servizi offerti<br />
Formazione universitaria in Elettronica e telecomunicazioni; Computer e tecnologia<br />
dell’informazione; Ingegneria economica. Ricerca e sviluppo.<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
La facoltà è inclusa nel programma di mobilità universitaria ERASMUS. Ci sono accordi<br />
bilaterali con università di Austria, Anglia, Belgia, Canada, Cina, Congo, Danemarca,<br />
Egitto, Swizera, Francia, Germania, Grecia, Italia, Giappone, Olanda, Portogallo, USA e<br />
molti altri paesi. L’Università è membro CESAER (Conference of European Schools for<br />
Advanced Engineering Education and Research) dal 2002.<br />
Descrizioni e commenti<br />
La facoltà di Elettronica, Telecomunicazioni e Tecnologia dell’Informazione offre<br />
preparazione universitari in settori diventati lo sostegno della società informazionale e il<br />
motore principale dietro la crescità economica mondiale.<br />
Politecnico di Timisoara, Facolta’ di Elettronica e telecomunicazioni<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Bd. Vasile Parvan, nr. 2,<br />
300223, Timisoara, <strong>Romania</strong><br />
www.etc.upc.ro<br />
secretariat@etc.upc.ro<br />
Anno di costituzione<br />
1970<br />
Istituti/imprese associate<br />
Gli studenti possono effettuare tirocini (con vere possibilità poi di assunzione) presso le<br />
aziende di profilo della provincia: Alcatel, Siemens-VDO, Katherein, Romtelecom, Luxten,<br />
Solectron, Connex, Orange, BRD, Dacia, Saft Power Systems, ecc.<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
Ci sono tre settori principali di studio: Elettronica Applicata, Telecomunicazioni e<br />
Tecnologia Audio-Video e Multimedia.<br />
Linee di ricerca in corso<br />
L’attività di ricerca si fa nei tre dipartimenti della facoltà:<br />
- Elettronica applicata – elettronica industriale e roboti, circuiti itegrati analogici e<br />
digitali, applicazioni DSP<br />
201<br />
7. SCHEDE DEI CENTRI
- Comunicazioni – lavorazione dei seganli, dei segnali e delle tecnologie multimedia,<br />
elettronica medicale, radiocomunicazioni<br />
- Misure e elettronica ottica – strumentazione elettronica, sistemi dedicati alla<br />
lavorazione dei segnali<br />
Presso la facoltà funzionano anche centri di ricerca, uno di loro è "Istituto Kathrein<br />
dell’Università Politecnica di Timisoara" (IK-UPT).<br />
Servizi offerti<br />
La Facoltà di Elettronica e Telecomunicazioni forma specialisti in ingegneria e ricerca per i<br />
due settori (elettronica e telecomunicazioni). Un’attenzione apparte si da all’informatica<br />
applicata. La facoltà organizza programmi post-universitari per specialisti che lavorano in<br />
ricerca, industria, insegnamento.<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
La Facoltà di Elettronica e Telecomunicazioni assieme al suo personale, è molto<br />
interessata nel mantenere i rapporti esistenti con le università straniere e di crearne altri<br />
nuovi. Tra gli enti con cui la facoltà di Timisoara ha concluso accordi bilaterali sono<br />
università di prestigio nel setore di Finlandia, Francia, Germania, UK, Grecia, Italia,<br />
Serbia. All’interno di questi rapporti si svolgono programmi di cooperazione come:<br />
TEMPUS, COPERNICUS, SOCRATES e LEONARDO, corsi di estate con professori stranieri,<br />
attività comune di ricerca, conferenze internazionali, ecc.<br />
Esperienze internazionali<br />
Si deve notare la partecipazione della facoltà a diverse conferenze, seminari e sessioni di<br />
comunicazioni scientifiche internazionali, come: International Symposium on Electronics<br />
and Telecommunications ETC.<br />
Descrizioni e commenti<br />
La facoltà si propone formare specialisti con una buona preparazione fondamentale nei<br />
settori dell’elettronica e telecomunicazioni, ma nella stessa misura anche nei settori<br />
connessi, in modo di potersi integrare con facilità nell’attività di ricerca o nell’economia di<br />
mercato. Nello stesso tempo, un altro punto di riferimento per la facoltà di Timisoara è di<br />
sviluppare la ricerca e di implicare in una grande misura gli studenti della specilistica o<br />
qualli dal dottorato.<br />
IMAR, Istituto di Matematica “Simion Stoilow” dell’Accademia Romena<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Calea Grivitei nr.21<br />
010702 Bucarest<br />
Tel: +40 (21) 3196506<br />
Fax: +40 (21) 3196505<br />
Istituti/imprese associate<br />
- Accademia Romena,<br />
202<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
- Facoltà di matematica e informatica dell’università di Bucarest,<br />
- Centro di Studi Avanzati in Matematica,<br />
- Società Romena di Matematica,<br />
- Scuola Normale Superiore di Bucarest,<br />
- Laboratorio di Ricerca nel Centro Nazionale per le Tecnologie dell’Informazione,<br />
- Scuola Nazionale di Algebra,<br />
- Laboratorio Europeo CNRS Franco-Romeno.<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
Ricerca scientifica volta a risolvere problemi di matematica pura e applicata, nel quadro<br />
di una ricerca interdisciplinare.<br />
Linee di ricerca in corso<br />
- Progetti nazionali: RP3, POLID, MATAG, ACDC, MDDS, ISAGET, BIOMAT,<br />
- Progetti europei: ESF, Euro-GDR.<br />
Servizi offerti<br />
Studi di ricerca<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
Cooperazione internazionale nell’ambito dell’algebra e della geometria; Sviluppo di un<br />
partenariato europeo per uno studio volto a risolvere problemi attuali di analisi<br />
matematica; Network nella community di geometria, nella rete di formazione europea<br />
nella ricerca geometrica e algebrica.<br />
Esperienze internazionali<br />
- Partecipazione a progetti europei: EURROMMAT, MORIMAR<br />
- Partecipazione ai laboratori CNRS.<br />
Fonti di finanziamento<br />
L’istituto riceve fondi pubblici attraverso contratti di ricerca internazionale e contratti di<br />
ricerca nazionale.<br />
Istituto per l’analisi dei sistemi SA<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Via Nicoale Romanescu, No. 37 C<br />
200738, Craiova, Jud. Dolj<br />
office@inas.ro<br />
www.inas.ro<br />
Contatti<br />
Dr. Gen. Bogdan Balasa<br />
203<br />
7. SCHEDE DEI CENTRI
Anno di costituzione<br />
1991<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
Soluzioni MCAD/CAM/CAE&PLM e servizi connessi; Assistenza e consulenza tecnica di<br />
specialità per vari settori industriali (costruzione di autoveicoli e macchine pesanti,<br />
industria nucleare e di difesa).<br />
Servizi offerti<br />
- Rifornimento di soluzioni MCAD/CAM/CAE&PLM e di servizi connessi<br />
- Assistenza e consulenza tecnica di specialità in diversi settori industriali<br />
- Programmi di RSI attraverso progetti di finanziamento europeo<br />
Esperienze internazionali<br />
La prima partecipazione dell’INAS a un progetto di ricerca europeoè avvenuta nel 1995,<br />
al progetto Copernicus, in partnership con la Skoda Research (Pilsen, Repubblica<br />
Ceca),l’Ikarus (Budapest, Ungheria), l’Institut fur Mechantronics (Chemnitz, Germania).<br />
Descrizioni e commenti<br />
L’INAS Craiova rappresenta uno die principali fornitori di soluzioni MCAD/CAM/CAE&PLM<br />
e di servizi connessi, per l’industria romena. Sin dall’inizio, l’INAS si è fatto notare<br />
tramite la sua orientazione costante su cliente e la sua preoccupazione di portare sul<br />
mercato soluzioni completi e innovativi che corrispondano alle più esigente richieste dei<br />
clienti. In base alla loro esperienza acquista in seguito alle collaborazioni con partners sia<br />
romeni che stranieri, gli specialisti dell’istituto offrono anche consulenza tecnica di<br />
specilaità nel settore CAD/CAM/CAE, servizi di progettazione e analisi per una gamma<br />
estesa di settori industriali, dalla costruzione di autoveicoli e macchine pesanti<br />
all’industria nucleare e di difesa.<br />
INDA<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Str. Marasesti 30<br />
200494, Craiova – <strong>Romania</strong><br />
www.inda.ro<br />
main@inda.ro<br />
Istituti/imprese associate<br />
L’INDA ha collaborato con società europee da Germania, UK, Serbia e con società<br />
romene del trasporto ferroviario, trasporto urbano, punti di distribuzione dell’energia<br />
elettrica, punti idroelettrici, ecc.<br />
Fatturato medio annuo<br />
2.600.000 euro<br />
Area geografica di competenza<br />
Internazionale<br />
204<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Settori di intervento<br />
Trazione elettrica ferroviaria e urbana; Infrastruttura ferroviaria; Elettroalimentazione;<br />
Foratura terrestra,ecc.<br />
Servizi offerti<br />
L’INDA produce una gamma estesa di attrezzature elettroniche di potere, destinati a<br />
diversi settori.<br />
Certificazione di qualità<br />
SR EN ISO 9001:2001 da parte dell’Autorità Ferroviaria Romena.<br />
ISO 9001:2000 da parte dell’Organismo di Certificazione della Qualità TUV CERT<br />
Rheinland<br />
Descrizioni e commenti<br />
Società privata fondata da un gruppo di specialisti di alta qualificazione nel settore<br />
dell’elettronica di potenza. L’INDA è un produttore di attrezzature elettroniche di potere,<br />
basato sulla propria attività di ricerca-sviluppo. Grazie alle performance e alla qualità alta<br />
dei suoi prodotti, l’INDA è diventata un leader della tecnica romena nella progettazione e<br />
la produzione di attrezzature elettroniche di potere per compagnie ferroviarie,<br />
energetiche, di trasporto urbano, sfruttamenti di carbone in superficia, compagnie di<br />
foratura terrestre.<br />
IPA SA<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
169, Calea Floreasca Str., Building P1<br />
014459 Bucharest<br />
www.ipa.ro<br />
office@ipacv.ro<br />
Contatti<br />
Ciprian Valentin Comsa<br />
Anno di costituzione<br />
1960<br />
Fatturato medio annuo<br />
6.216.900 euro<br />
Settori di intervento<br />
- Attrezzature di automatizzazioni industriali<br />
- Attrezzature per il settore energetico<br />
- Tecnologia dell’informazione e delle comunicazioni<br />
- Attrezzature per il settore dell’ambiente e per il management del rischio<br />
Certificazione di qualità<br />
- ISO 9001:2001 e ISO 9001:2000 da parte della SRAC e IQNet.<br />
- ISO 9001:2001, da parte della CCAS.<br />
- Licenza per attività di progettazione, installazione, manutenzione dei sistemi d’allarme<br />
205<br />
7. SCHEDE DEI CENTRI
contro le infrazioni, dalla Direzione della Polizia di Ordine Pubblico.<br />
- Attestati ANRE<br />
- Autorizzazioni ISCIR<br />
- Attestati dalla Commissione di certiticare le persone fisiche e giuridiche che elaborano<br />
studi di valutazione d’impatto ambientale.<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
L’IPA ha svolto molti progetti nazionali ed internazionali. “Thematic Network Energy in<br />
the Buiet Environment, Integrate efficiency and polluting emission optimization for<br />
thermoelectric plants, Practical training and viable integration of SME's, entrepreneurs,<br />
including disabled, poor persons in work activities generated by Internet: Electronic<br />
Commerce and Internet services” sono soltanto alcuni di essi. Ha partecipato a<br />
conferenze internazionali.<br />
Descrizioni e commenti<br />
Società commerciale di ricerca, progettazione e produzione di macchinari e impianti di<br />
automazione, che svolge progetti sia a livello nazionale che internazionale. I loro prodotti<br />
e le loro tecnologie hanno alla base brevetti, omologazioni e innovazioni propri. Sono<br />
presenti a Cluj, Craiova e Galati. Le attività R&S vengono spesso finanziati con capitale<br />
privato o con i fondi nazionali ed europei del settore della ricerca.<br />
Istituto Nazionale di ricerca e sviluppo per la Tecnologia leggera<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Via Erou Iancu Nicolae, No. 32B<br />
72996, Bucuresti,<br />
dascalu@imt.ro<br />
www.imt.ro<br />
Contatti<br />
Dr. Gen. Dan Dascalu<br />
Anno di costituzione<br />
1996<br />
Area geografica di competenza<br />
nazionale<br />
Settori di intervento<br />
Sviluppo delle attività di ricerca per il settore di micro/nano-technologies, con una forte<br />
influenza sullo sviluppo e sulla competitività dell’industria romena.<br />
Servizi offerti<br />
Dipartimento di training IT e cooperazione internazionale:<br />
- applicazione design INTERNET&INTRANET;<br />
- applicazione design per database interattiva;<br />
- design web;<br />
- integrazione di sistemi;<br />
206<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
- sviluppo di sistemi, manutenzione IT<br />
- creazione e manutenzione di database elettronice<br />
- consultanza in problemi di IT<br />
- amministrazione della piataforma di comunicazione in networking E-ROOM<br />
Centro per trasferimento tecnologico della tecnologia leggera:<br />
- Sviluppo della micro- and nanotecnologia a mezzo della stimolazione del<br />
trasferimento tecnologico e di innovazione a livello nazionale, e collaborazioni a<br />
livello regionale o europeo.<br />
Parco scientifico e tecnologico per micro e nanotecnologia (MINATECH-RO):<br />
- Trasferimento tecnologico<br />
- Servizi tecnologici, caratterizzazione micro-fisica;<br />
- Corsi in preparazione e stages (incluso training di pratica) nel settore dei<br />
microsistemi, micro e nanotecnologia e microeneregia;<br />
- Assistenza e consulenza per le PMI: informazioni in microenergia;<br />
- Consulenza tecnologica;<br />
- Facilitazione dell’accesso delle PMI romene innovative nelle partnerships europee;<br />
Ricerca e sviluppo<br />
Esperienze internazionali<br />
Partecipazione a una serie di conferenze internazionali: CAS Conference, evento annuale<br />
di IEEE (2005), Micromechanics Europe (2002), le prime due edizioni di MEMSWAVE, il<br />
primo Nanoforum Workshop (2003). A partire dal 2005 ha intensificato la collaborazione<br />
europea attraverso la partecipazione a una serie di progetti FP6.<br />
ICPE SAERP<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Spl. Unirii, N. 313<br />
030138, Settore 3, Bucarest<br />
www.saerp.ro<br />
saerp@saerp.ro<br />
Anno di costituzione<br />
1992<br />
Area geografica di competenza<br />
nazionale<br />
Settori di intervento<br />
I prodotti della INCPE SAERP sono:<br />
- attrezzature per trazione umana<br />
- attrezzature per carozze treno<br />
- attrezzature di potenza<br />
- software: programmi di diagnosi e controllo<br />
Numero e qualifica del personale impiegato<br />
Oltre 130 dipendenti<br />
207<br />
7. SCHEDE DEI CENTRI
Servizi offerti<br />
Progettazione, sviluppo e produzione di diverse attrezzature per trasporti e per industria.<br />
Assistenza tecnica per tutti i prodotti. Istruzione del personale del beneficiario. Service e<br />
pezzi di cambio.<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
Nel 2005, l’ICPE SAERP ha ricevuto all’interno la manifestazione “Top delle società –<br />
Bucarest”, organizzata dalla Camera di Commercio e Industria di Bucarest, i seguenti<br />
titoli e diplomi:<br />
- Primo posto alla cattegoria “industria di macchine e apparecchi elettrici”, a livello del<br />
settore 3<br />
- Decimo posto alla stessa cattegoria ma a livello di Bucarest<br />
- Terzo posto alla cattegoria “Ricerca-Istruzione”.<br />
Descrizioni e commenti<br />
L’azienda è a capitale integrale romeno ed è specializzata in ricerca, progettazione,<br />
sviluppo e produzione nel settore delle attrezzature per trasporto urbano e carozze di<br />
viaggiatori, dei convertitori statici per servizi ausiliari, delle attrezzature complesse<br />
controlate tramite i DSP, delle automatizzazioni industriali.<br />
SIS International SA<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Bdul Dacia 149 et 7 ap 16<br />
020057<br />
www.sis.ro<br />
sis@sis.ro<br />
Contatti<br />
Luminita Smarandache<br />
Anno di costituzione<br />
2003<br />
Istituti/imprese associate<br />
Zworld (USA), Iconics (USA), Controlotron (USA), Apollo (USA), EMCO (USA), Accusonic<br />
(USA), Commax (Corea), Keller (Svizzera), Protectowire (USA), Hochiki (Giappone), FCI<br />
(USA).<br />
Settori di intervento<br />
- Automazioni industriali e software<br />
- Sistemi di misura e automazione<br />
- Sistemi di sicurezza<br />
Servizi offerti<br />
Ingegneria; Consulenza; Basic design / detail design; Management di progetti (rapporti<br />
con i clienti); Ricerca e sviluppo ne settore di management dei sistemi; Outsourcing;<br />
Diagnosi.<br />
208<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Certificazione di qualità<br />
ISO 9001<br />
Descrizioni e commenti<br />
La società opera nei settori delle automazioni industriali e del software, dei ssitemi di<br />
misura e automatizzazione, sistemi di sicurezza. Importa dispositivi e tecnologie di<br />
automazione, fornendo servizi di supporto tecnico e distribuzione. I loro prodotti fanno<br />
parte delle categorie: macchinari per sistemi SCADA, applicazioni Filedbus Foundation,<br />
prodotti per automazioni industriali, medi di sviluppo delle applicazioni: Dynamic C,<br />
Genesis 32 Enterprise.<br />
TOTAL ELECTRIC<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Brasov 500398, B-dul Al.Vlahuta nr.63<br />
Sibiu, 550316, Str. Stefan cel Mare nr.128<br />
www.total-electric.ro<br />
Anno di costituzione<br />
1995<br />
Istituti/imprese associate<br />
La Total Electric collabora con marche di prestigio, che rappresenta sul mercato romeno:<br />
SCHNEIDER ELECTRIC, LEGRAND, ABB, MOELLER, ICME ECAB, VIMAR, VORTICE,<br />
NEXANS.<br />
Area geografica di competenza<br />
Regionale<br />
Settori di intervento<br />
Importazione e distribuzione di materiali elettrici per impianti elettrici, automatizzazioni,<br />
illuminato tecnico, residenziale e stradale, ma anche ventilazione, controllo industriale e<br />
media tensione.<br />
Servizi offerti<br />
Trasporto; Prescrittura; Esecuzione completa a mezzo dei collaboratori; Soluzioni<br />
tecniche<br />
Certificazione di qualità<br />
ISO 9001:2001<br />
Descrizioni e commenti<br />
Total Electric è una marca registrata e rappresenta il primo deposito da materiali elettrici<br />
a Brasov. Un’altra filiale esiste a Sibiu. La società è un importatore e un distributore<br />
regionale, che lavora con alcune delle più importante marche euroepee.<br />
209<br />
7. SCHEDE DEI CENTRI
7.7. Nuovi materiali<br />
Istituto Nazionale di Ricerca e Sviluppo per la Fisica dei Materiali<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
105 bis Atomistilor Street<br />
Bucharest-Magurele<br />
P.O. Box MG-7<br />
code 077125, <strong>Romania</strong><br />
frunza@infim.ro<br />
www.alpha2.infim.ro<br />
Anno di costituzione<br />
1977<br />
Istituti/imprese associate<br />
L’istituto svolge o ha svolto attività di partnership e cooperazioni bilaterali con<br />
- IPCF-CNR Pisa, Italia<br />
- University of New South Wales, Sydney, Australia<br />
- University of California, Davis, California, USA<br />
- University-Bilkent, Ankara, Turkey<br />
- Instituto de Ciencia de Materiales Madrid, Spain<br />
- Inst. fuer Theoretische, Physik, Univ.Koeln, Germany<br />
- University of Rejkyavik, Island<br />
- Beijing Electron Positron Collider (BEPC) National Laboratory, China<br />
- University of Florence, Italy<br />
- Institut de Materiaux de Nantes (IMN), France<br />
- Gesellschaft fur Schwerionenforschung mbH (GSI), din Darmstadt, Germany<br />
- Institute of Materials Research and Testing BAM Berlin, Germany<br />
- Technic University of Lisabona – Portugal<br />
- Duquesne University Physics Department, Pittsburgh PA, USA<br />
- Istituto Ceramica y Vidrio, Madrid, Spain<br />
- University of Sabanci, Istanbul, Turkey<br />
- University “Claude Bernard”, LPMCN Lyon, France<br />
- University of Bayreuth, Bayreuth, Germany<br />
- Aristoteles University, Thessaloniki, Greece.<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
L’attività dell’istituto è concentrata sulla ricerca e sullo sviluppo fondamentale e<br />
applicato, piuttosto nei settori della fisica dello stato solido e della ricerca sui materiali.<br />
210<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
Numero e qualifica del personale impiegato<br />
14 supervisori, 89 dottori, 54 studenti, 41 ricercatori assistenti, 32 amministrativi<br />
Servizi offerti<br />
Come Centro di Eccellenza, l’INFM sviluppa per la cooperazione internazionale e per<br />
l’insegnamento di alto livello diversi servizi:<br />
- progetti di RS e networks con il sostegno dell’Unione<br />
- accordi bilaterli<br />
- corsi post-laurea<br />
- ricerca interdisciplinare nelle scienze dei materiali<br />
l’INFM persegue studiare le proprietà fisiche dei nuovi materiali connettati ali prodotti di<br />
alta tecnologia, sviluppare tecniche analitiche e metosi applicati nella scienza dei<br />
materiali, preparare e formare giovani studiosi, studenti, tecnici, collaborare con altri<br />
istituti ed enti di istruzione universitaria, stabilire collaborazioni internazionali.<br />
Esperienze internazionali<br />
L’istituto ha svolto un numero importante di progetti internazionali con le università e gli<br />
istituti parteneri. Ogni anno vengono pubblicate più di 100 articoli su riviste<br />
internazionale piuttosto. Annualmente si registranno anche patenti. L’istituto ha<br />
partecipato a un workshop: Exotic States in Materials with Strongly Correlated Electrons<br />
(Sinaia, <strong>Romania</strong>, 2007), a MATRAD 2007 International Rountable, al seminario<br />
organizzato a Institute of Solid State Physics, Vienna University of Technology, con<br />
l’argomento Heavy fermion superconductivity and magnetic order in absence of inversion<br />
symmetry: a case study on ternary CePt3Si.<br />
Fonti di finanziamento<br />
La maggior parte dei suoi programmi sono finanziati dai fondi nazionali per RS (Core<br />
Funding Programme, CERES, MATNANTECH, ecc). Altra parte dei fondi arrivano dai<br />
programmi europei dediacti alle accademie.<br />
Descrizioni e commenti<br />
L’Istituto Nazionale per la Fisica dei Materiali è uno dei diaprtimenti che appartengono<br />
all’Istituto di Fisica Atomica (IFA-Bucarest-Magurele), uno dei maggiori centri di ricerca in<br />
<strong>Romania</strong>. L’INFM svolge ricerche di alto livello in alcuni settori della Fisica Solida e<br />
Scienza dei Materiali. Con un personale di alta qualificazione, l’INFM ha svolto un numero<br />
importante di progetti di RS a livello nazionale ed internazionale.<br />
Istituto Nazionale di Ricerca e Sviluppo per materiali non ferrosi e rari<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Bul Biruintei 102<br />
Pantelimon, Ilfov<br />
Tel/fax: (401)3522048<br />
211<br />
7. SCHEDE DEI CENTRI
Mail: imnr@imnr.ro<br />
Anno di costituzione<br />
1966<br />
Istituti/imprese associate<br />
- Università di Bucarest<br />
- Istituto Nazionale di Fisica del Laser, del Plasma e delle Radiazioni,<br />
- Istituto di Scienze Spaziali,<br />
- SC Electroarges SA<br />
Settori di intervento<br />
Settore metallurgico e dei metalli non ferrosi<br />
Linee di ricerca in corso<br />
- Svolgimento di analisi chimiche, fisicochimiche e strutturali, singole e multiple,<br />
- Adattamento e perfezionamento di metodi analitici per ottenere performance superiori<br />
(velocità, sensibilità e precisione),<br />
- Verifica dei metodi analitici di conoscenza, inclusi quelli degli standard internazionali,<br />
- Elaborazione di nuovi metodi analitici.<br />
Servizi offerti<br />
Elaborazione di ricerche; Analisi chimiche, spettrali, elettrochimiche; Analisi di gas inclusi<br />
nei metalli; Analisi fisica e strutturale.<br />
Modalità di erogazione dei servizi<br />
Corsi universitari e post-laurea, progetti di ricerca e di mobilità<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
12 programmi bilaterali di cooperazione con università d’Europa, Asia e Giappone;<br />
Partecipazione ai programmi Inco-Copernicus, PHARE TTQM, EUREKA, POLECER.<br />
Esperienze internazionali<br />
Partecipazione a prestigiose Conferenze e Congressi nazionali e<br />
Internazionali;Pubblicazione di libri e articoli di riviste scientifiche straniere.<br />
Fonti di finanziamento<br />
Attraverso contratti di collaborazione a progetti<br />
212<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
7.8. Tecnologie Ambientali<br />
Istituto Nazionale di Chimica Agraria e Protezione dell’Ambiente<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Bd. Marasti, nr 61<br />
71331 Bucarest<br />
Tel: +40213184349<br />
Fax: +40213184348<br />
office@icpa.ro<br />
Anno di costituzione<br />
1970<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
Ricerca di base, strategica e applicata, indagini e monitoraggi a lungo termine rispetto al<br />
suolo e all’agrochimica; Sviluppo di conoscenze sul suolo e l’ambiente.<br />
Linee di ricerca in corso<br />
Sviluppo di studi per ottimizzare le risorse naturali e ambientali<br />
Servizi offerti<br />
- Caratterizzazione e qualificazione delle risorse naturali e ambientali,<br />
- Invenzione e monitoraggio di risorse naturali e ambientali,<br />
- Nutrizione delle piante e fertilizzazione del suolo e delle piante,<br />
- Gestione sostenibile delle risorse naturali: attraverso la riduzione dell’inquinamento del<br />
suolo e lo sviluppo rurale,<br />
- Standard e metodologie delle risorse naturali e ambientali,<br />
- Elaborazione dati sul suolo, l’ambiente.<br />
Modalità di erogazione dei servizi<br />
Offerta di ricerche e studi, consultazioni, esperienze di formazione, servizi di<br />
informazione in agricoltura e trasferimento di tecnologie.<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
In contatto con la rete AGRIS e CARIS della FAO e collaborazione con il centro dati del<br />
suolo europeo. Accordi di collaborazione con istituti simili in molti paesi: Albania, Austria,<br />
Bulgaria, Francia, Germania, Ungheria,Israele, Giappone, Polonia, Russia, Slovacchia,<br />
Usa.<br />
Esperienze internazionali<br />
Partecipazione a molti progetti internazionali: progetto Adam, SIDASS, IMPELL, COST,<br />
CORINE, VAMOS.<br />
213<br />
7. SCHEDE DEI CENTRI
7.9. Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT)<br />
Associazione patronale dell’industria di software e dei servizi IT<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Spl. Independentei no. 202°<br />
Immobile Softchim<br />
Settore 6, Bucarest 060022<br />
Email: office@anis.ro<br />
www.anis.ro<br />
Anno di costituzione<br />
1998<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
Sostegno, assistenza e consulenza per le aziende romene o straniere che attivano o<br />
intendono attivare sul mercato romeno<br />
Servizi offerti<br />
- Sostegno in identificare partners o business oppurtunities sul mercato romeno<br />
- Informazioni sull’ambiente d’affari romeni<br />
- Informazioni sull’industria romena di software e servizi: mercato, compagnie e<br />
prodotti, direzioni di sviluppo<br />
- Informazioni sul quadro legislativo generale e specifico<br />
- Opportunità di partecipare agli eventi organizzati dall’associazione<br />
- Consulenza sui problemi di risorse umane e fiscalità sul mercato romeno<br />
- Informazioni periodiche sulle possibilità d’affari, eventi, corsi, tendenze e problemi<br />
dell’IT romeno.<br />
Esperienze internazionali<br />
L’ANIS ha partecipato a una serie di conferenze ed eventi nazionali ed internazionali. Tra<br />
l’altro, l’associazione organizza seminari su diversi argomenti del settore. Tra i futuri<br />
eventi a cui parteciperà l’ANIS in piano nazionale sono Mobile Marketing Conference,<br />
Gestione efficiente delle infrastrutture IT&C, IDC IT Security Workshop 2008 - Hacking<br />
Skills I&II. A livello internazionale intende parteciapre a diverse mostre e fiere a Londra,<br />
Milano, Sofia, ecc.<br />
Descrizioni e commenti<br />
L’Associazione Padronale dell’Industria di software e Servizi ANIS è un’associazione<br />
professionale, nongovernativa e nonprofito che rappresenta i produttori di softare e i<br />
servizi associati della <strong>Romania</strong>. Include oltre 100 compagnie. Gli obiettivi dell’ANIS sono i<br />
seguenti: sviluppare l’ambiente d’affari, implicarsi in azioni legislative con effetto sopra<br />
l’industria di profilo, promuovere la <strong>Romania</strong> a livello internazionale come paese IT.<br />
214<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
APDETIC - Associazione dei Produttori e Distributori di Attrezzature di<br />
Tecnologia dell’Informazione e Comunicazioni<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Sos. Oltenitei, nr. 105 A,<br />
settore 4, Bucarest<br />
www.asociatiait.ro<br />
Servizi offerti<br />
- Sostegno a mezzi propri lo sviluppo e il consolidamento delle attività delle compagnie<br />
produttori e distributori di attrezzature IT&C<br />
- Rappresenta gli interessi comuni dei suoi membri presso enti e organismi governativi e<br />
privati<br />
- Rappresenta gli interessi comuni dei suoi membri per quanto riguarda i diritti di autore,<br />
raglementazioni fiscali, ecc.<br />
- Elabora e promuove l’applicazione delle norme di etica e conduita professionale<br />
all’interno delle attività dele compagnie produttori e distributori di attrezzature IT&C<br />
- Contribuisce attivamente, assieme alle altre associazioni ed organizzazioni del settore<br />
IT&C alla formazione della società informazionale in <strong>Romania</strong>.<br />
Descrizioni e commenti<br />
L’APDETIC è una organizzazione professionale non-profit, che riunisce le più importante<br />
compagnie produttori e distributori di attrezzature di tecnologia dell’informazione e<br />
comunicazioni di <strong>Romania</strong>. Ha il ruolo di rappresentare gli interessi di essi nel rapporto<br />
con Governo e Parlamento, ma anche con altri enti e organizzazioni di tutto il mondo.<br />
Attraverso la interazione con questi enti, l’APDETIC si propone sviluppare il settore e il<br />
mercato delle attrezature IT&C in <strong>Romania</strong>.<br />
IMT-Bucarest Istituto Nazionale per la Ricerca e lo Sviluppo in Microtecnologie<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Erou Iancu Nicolae nr. 126 a, 077190 Bucarest, Tel: +40 214908583, Fax: +40<br />
214908238<br />
Anno di costituzione<br />
1993<br />
Istituti/imprese associate<br />
- Comunità per la ricerca e lo sviluppo dei Servizi di Informazione,<br />
- Associazione Internazionale per le aziende e gli istituti operanti nella microtecnologia.<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
Tecnologia ITC (nanoelettronica, micro/nanosistemica); Applicazione dell’ITC nel ramo<br />
sanitario, delle comunicazioni, dell’ambiente e della sicurezza; Sviluppo di nuove<br />
tecnologie, nano-bio-tecnologie, nanomateriali, nanostrutture.<br />
215<br />
7. SCHEDE DEI CENTRI
Linee di ricerca in corso<br />
- Nanostrutture dei materiali, nanotecnologie e nanostrutture,<br />
- Microstrutture e microsistemi per le applicazioni di percezione,<br />
- Micro/nanostrutture per le applicazioni biomediche,<br />
- Microstrutture per le comunicazioni.<br />
Servizi offerti<br />
- Servizi CAD in Microsistemi e Microelettronica,<br />
- Servizi IT: database interattivi, pagine web su Internet, Intranet, Extranet, realizzare<br />
una piattaforma di comunicazione eRoom,<br />
- Favorire il trasferimento tecnologico,<br />
- Attività di impaginazione elettronica.<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
L’IMT opera come centro della rete MNT su scala nazionale. Coordina due centri di<br />
ricerca: CENOBITE e NANOMATFAB.<br />
Esperienze internazionali<br />
- Partecipazione a conferenze internazionali: CAS, evento annuale IEEE, Micromeccanica<br />
Europa, MEMSWAVE e il primo Nanoforum Workshop<br />
- Pubblicazioni internazionali in inglese: Bollettino Micro e Macrotecnologico, Giornale<br />
romeno per l’Informazione in Scienza e Tecnologia, una serie di libri sulla Micro e<br />
Nanoingegneria.<br />
ARIES – Associazione Romena per Industria elettronica e Software<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Splaiul Independentei, 202 A<br />
Sector 6 Bucuresti<br />
www.aries.ro<br />
office@aries.ro<br />
Istituti/imprese associate<br />
- JISA - Japan Information Technology Services Industry Association<br />
- ICA - International Cooperation Agency for Korea IT of the Republic of Korea<br />
- SIPPO - Swiss Import Promotion Programme<br />
- SIMSA - Swiss Interactive Media And Software Association<br />
- SEPVE - Association of Information Technology Companies of Northern Greece<br />
- FIWM - Federation of Internet and Web Business in Munich<br />
- FAST – GmbH<br />
- TAITRA - Taiwan External Trade Development Council<br />
- IAEI - Israel Association of Electronics & Information Industries<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
216<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
- Promuovere e proteggere l’ambiente degli affari romeni<br />
Promuovere gli interessi professionali e commerciali dei suoi membri<br />
Linee di ricerca in corso<br />
Attualmente stanno svolgendo il progetto SFERA (Structural Founds for European<br />
Regional Advancement), coordinato da Telecom Castilla la Mancha (TCLM) – Spagna. I<br />
partners del progetto sono: Astrium (ASTR) – Francia, SES-ASTRA (ASTRA) –<br />
Lussemburgo, Rose Vision (ROSE) – Spagna, ASTER S. Cons. p.a. (ASTER) – Italia,<br />
Hungarian Association of IT Companes (IVSZ) – Ungheria, Bulgarian Association of<br />
Software Companies (BASSCOM) – Bulgaria.<br />
Servizi offerti<br />
- Servizio di Assistenza per Assicurazione della Qualità<br />
- Servizio di Assistenza per la Proprietà Intelletuale<br />
- Servizio di Assistenza Giuridica<br />
- Standardizzazione<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
L’ARIES ha svolto attività per la promozione dei prodotti dei suoi membri e dei loro<br />
rapporti d’affari. Per questo ha organizzato nostre di elettrnica e software e incontri<br />
d’affari con enti e società internazionali, tra cui Electronic Industries Asociation, Los<br />
Angeles Regional Technology Alliance, ZVEI, OPIC, Camere di Commercio degli SUA,<br />
Danemarca, Olanda, CNA Veneto.<br />
Esperienze internazionali<br />
L’ARIES ha svolto progetti internazionali sul tema della ricerca e sviluppo in IT&C. Da<br />
menzionare da questi: ISIS, Electrranet, Alipro, Europeast-IST, SEE-Innovation, IST-<br />
Bonus, <strong>Romania</strong>n IRC4D.<br />
Descrizioni e commenti<br />
ARIES, associazione delle ditte di elettronica e di software in <strong>Romania</strong>, punta alla<br />
promozione e alla protezione dell’imprenditoria romena del settore ITC, oltre a tutelare<br />
gli interessi professionali e commerciali dei suoi membri. In <strong>Romania</strong> ARIES È il gruppo<br />
più influente nel comparto dell’industria elettronica e del software, ed al momento oltre<br />
360 aziende sono tesserate. Un altro obiettivo strategico dell’associazione è<br />
rappresentato dalla promozione dell’immagine dell’industria hi-tech romena sul mercato<br />
internazionale e alla promozione degli interessi delle ditte costituenti.<br />
Istituto Nazionale di Ricerca e Sviluppo in Informatica, ICI BUCAREST<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Str. Maresal Averescu, Nr. 8-10<br />
011455, Bucuresti<br />
office@ici.ro<br />
www.ici.ro<br />
Contatti<br />
Dr. Gen. Doina Banciu<br />
217<br />
7. SCHEDE DEI CENTRI
Anno di costituzione<br />
1970<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
- attività di ricerca-sviluppo-innovazione per programmi nazionali e internazionali;<br />
- trasferimento tecnologico e valorificazione dei risultati delle ricerche nel settore della<br />
Tecnologia dell’Informazione e Comunicazioni;<br />
- sviluppo, implemento e fornimento di servizi informatici incluso nel settore di reti di<br />
computer;<br />
- elaborazione di studi di diagnosi e prognosi rispetto allo sviluppo del settore;<br />
- elaborazione di prodotti e sistemi informatici per vari settori di utilizzo;<br />
- collaborazione con accademie di scienza e istituti simili di altri paesi e con organism<br />
internazionali.<br />
Linee di ricerca in corso<br />
- Sistema compleso integrato in relazione all’educazione per la salute e profilassi –<br />
EDUSAN<br />
- Tecniche avanzate per l’analisi sistematica a livello molecolare di certe malattie<br />
complesse –BIOINFO<br />
- Studio dei prifili dell’espressione genetica e dei biomarker in relazione al cancro del<br />
pancreas<br />
- Integrazione basata su semantica dei servizi pubblici a sostegno dell’ambiente d’affari<br />
- Software basato sui metodi avanzati di decisione per un’agricoltura durevole –RIMOD.<br />
Servizi offerti<br />
- Sistemi informatici complessi / prodotti software / prototipi in aree come: strumenti IT,<br />
salute, trasporto, medio e sviluppo durevole, servizi pubblici, istruzione e cultura,<br />
ambiente d’affari e imprese<br />
- Metodi, modelli, tecniche, tecnologie, metodolgie, standardi specifici al settore di<br />
attività dell’istituto.<br />
Concessioni, brevetti, patenti e licenze<br />
parte dei software e sistemi elettronici svilupati dall’ICI hanno ricevuto licenze.<br />
Certificazione di qualità<br />
Certificazione ISO 9001 per attivita’ di ricerca scientifica e sviluppo tecnologico che ha<br />
come risultati prodotti, tecnologie, sistemi e servizi nel settore della tecnologia<br />
dell’informazione.<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
L’ICI è membro socio dell’European Software Institute (ESI) e membro delle<br />
organizzazioni europee TERENA, CEENet e CENTR. Dal 1993 fa parte dei programmi EC-<br />
PECO, COPERNICUS, SAVE, IST, ESPRIT (ha collaborato a più di 49 lavori e studi).<br />
Esperienze internazionali<br />
A partire dal 1993, l’ICI si è implicate attraverso i programmi EC-PECO, COPERNICUS,<br />
SAVE, IST e ESPRIT in più di 40 studi di ricerca europea (progetti, reti di eccellenza,<br />
218<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
gruppi di lavoro). Dal 1997, l’ICI è stato scelto da EuroCASE (Associazione delle<br />
Accademie di Scienza di UE) come “punto di contatto” per il concorso “Premi europei in<br />
IT”. L’ICI ha una serie di diploma conseguiti a diversi manifestazioni scientifici<br />
internazionali, da parte di prestigiosi istituti e università.<br />
Descrizioni e commenti<br />
Istituto nazionale di Ricerca-Sviluppo in Informatica (ICI), con una tradizione e una<br />
presenza attiva di più di 35 anni nell’informatica romena, rappresenta il più importante<br />
istituto di RSI nel settore della Tecnologia d’Informazione e Comunicazioni in <strong>Romania</strong>.<br />
ICPE ACTEL SPA<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Via Splaiul Unirii, N. 313<br />
Settore 3, Bucarest, 030138<br />
www.icpe-actel.ro<br />
office@icpe-actel.ro.<br />
Contatti<br />
Luminita Popa<br />
Istituti/imprese associate<br />
I partners della ICPE sono la SIEMENS e la SCHNEIDER. La collaborazioen con la prima<br />
risale a 1976, fatto che evidenzia la qualità e la fiabilità dei prodotti ICPE-ACTEL. Con la<br />
Schneider Electric Industries, la ICPE collabora dal 2000.<br />
Fatturato medio annuo<br />
2.983.059 euro<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
- Azionare elettricamente, con mototri a corrente continua diversi tipi di locomotive e<br />
impianti<br />
- Eccitazione statica e regolarizzazione della tensione per generatori sincro ni di media e<br />
alta potere<br />
- Riscaldamento elettrico dei treni<br />
- Riscaldamento elettrico industriale a mezzo di variatori di tensione trifase con<br />
commutazione a tensione zero<br />
- Protezione catodica attiva a corosione delle nave maritime<br />
Numero e qualifica del personale impiegato<br />
60 dipendenti<br />
Servizi offerti<br />
Ricerca; Progettazione; Consulenza; Assistenza tecnica<br />
Certificazione di qualità<br />
SR EN ISO 9001: 2001 (QUALITÀ); SR ENE ISO 14001: 2004 (AMBIENTE)<br />
219<br />
7. SCHEDE DEI CENTRI
OHSASA 18001: 1999 (SALUTE E SICUREZZA OCCUPAZIONALE)<br />
Esperienze internazionali<br />
Nel 2004, al Salotto mondiale dell’inventica, svolto a Brussel, l’IPCA ha vinto la medalia<br />
d’argento per inventica, per “attrezzatura di eccitazione a comando numerica, per<br />
impianti di foratura”.<br />
Descrizioni e commenti<br />
L’azienda è a capitale integrale romeno ed è presente come ex azienda di stato, fondata<br />
nel 1950 e privatizzata nel 1999. L’azienda oggi è specializzata sui sistemi e dispositivi<br />
elettrici per le perforazioni marine e terrestri. Fornisce il90% delle termocentrali e<br />
idrocentrali romene. Dispone di un laboratorio per testare i dispositivi elettrici,<br />
specialmente per i mezi di trasporto.<br />
Istituto Nazionale di Studi e Ricerca per comunicazioni<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Calea Victoriei, No. 37B<br />
70101, Bucuresti<br />
cnscc@co.cnscc.ro<br />
www.cnscc.ro<br />
Contatti<br />
Dr. Gen. Ion Stanciulescu<br />
Anno di costituzione<br />
1954<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
Radiocomunicazioni; Telematica; Reti di comunicazione elettroniche; Valutazione della<br />
conformità; Testi<br />
Servizi offerti<br />
- Studi e ricerche riguardanti le tecnologie e applicazioni avanzati<br />
- Ricerca applicativa e sviluppo tecnologico orientato su problemi specifici<br />
- Studi di diagnosi e prospettive, partecipazione alla elaborazione delle strategie<br />
nazionali<br />
- Valutazione delle conformità e realizzazione dei testi sulle attreazzature di<br />
telecomunicazioni<br />
- Partecipazione in consorzi nazionali / internazionali di ricerca / sviluppo<br />
- Partecipazione a manifstazioni scientifici internazionali.<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
L’INSCC è coinvolto nei seguenti Programmi Nazionali di Ricerca:<br />
- Programma CEEX del Ministero dell’Istruzione e della Ricerca<br />
- Programma Nazionale di Sviluppo<br />
220<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
- Programma Nucleo di Ricerca e Sviluppo<br />
- Programma Settoriale di Ricerca del Ministero delle Comunicazioni e dellaTecnologia<br />
dell’Informazione.<br />
Esperienze internazionali<br />
L’INSCC ha partecipato a una serie di conferenze e fiere internazionali, tra cui: Med-e-Tel<br />
2008, WSEAS Multiconference AIC 07, The 8th International Conference on Informatics<br />
in Economy, 17th International Conference on Computer and Information Science and<br />
Engineering, ecc.<br />
Descrizioni e commenti<br />
L’Istituto nazionale di Studi e Ricerche per Comunicazioni –INSCC Bucarest svolge<br />
attività di ricerca fondamentali e ricerca applicativa, aprtecipa a progetti di sviluppo<br />
tecnologico, studi tecnici ed economici. Realizza anche la valutazione della conformità e<br />
la certificazione delle attrezzature di comunicazioni.<br />
Istituto Nazionale di progettazione per telecomunicazioni S.A.<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Via Mendeleev, No. 21-25<br />
70168, Bucuresti<br />
telerom@ms.telerom.ro<br />
www.telerom.ro<br />
Contatti<br />
Dr. Gen. Ioan Licsandru<br />
Anno di costituzione<br />
1952<br />
Istituti/imprese associate<br />
L’Istituto Nazionale di Progettazione per Telecomunicazioni ha collaborato con molte<br />
società estere, tra cui:<br />
- SIRTI SpA- Italia, TOMEN – Giappone, SIEMENS – Germania per «OVERLAY NETWORK<br />
PROJECT» - Fasi I / II<br />
- KENONIC CONTROLS LTD. - Canada per la rete di telecomunicazioni realizzata<br />
attraverso il “Progetto di Ammodernamento e Rinnovazione della Rete di Trasmissione<br />
e Distribuzione Gas” per SN TRANSGAZ S.A.<br />
- IMPETUS CONSULTANTS LTD - Grecia per COPERNICUS PROJECT<br />
- FINNMECANICA – Italia per l’implementazione del sistema Globalstar in <strong>Romania</strong><br />
- RAYCHEM CORP - SUA per l’implementazione del sistema DDL in <strong>Romania</strong><br />
Tra i clienti romeni, i nomi più noti sono gli operatori di telefonia (Romtelecom, Vodafone<br />
<strong>Romania</strong>, Cosmote, Orange <strong>Romania</strong>, Telemobol/Zap, SN Radiocomunicatii) e le<br />
compagnie media (Antena 1, Media Pro).<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
221<br />
7. SCHEDE DEI CENTRI
Reti di comunicazioni; Radiocomunicazioni; Reti di trasmissioni dati e impianti di interiori;<br />
Costruzioni metalliche e elettroalimentari; GIS e servizi informatici.<br />
Servizi offerti<br />
- Consulenza e progettazione preliminaria<br />
- studi di prefattibilità<br />
- studi di fattibilità<br />
- studi di soluzioni e piazzamento<br />
- studi di propagazione radio e compatibilità elettromagnetica<br />
- piani di frecquenza<br />
- valutazione dell’infrstruttura esistente<br />
- elaborazione di standard, norme, reglementazioni, specificazioni tecniche<br />
- studi relative alle reti e sistemi di comunicazione, come pure di strategia e prognosi<br />
- analisi comparative delle attrezzature fabricate da vari produttori<br />
- Progettazione di dettaglio per investimenti<br />
- Progetti tecnici, requisiti del bando, dettagli di esecuzione<br />
- Documentazioni per ottenimento degli avvsi, accordi e autorizzazioni di costruzione<br />
necessarie alla realizzazione degli investimenti<br />
- Elaborazione di documenti per aste, valutazioni di costi, raccomandazioni, negozizioni<br />
o qualsiasi altro tipo di assitenza per le aste organizzate<br />
- Ricerca-sviluppo<br />
- Ricerca applicative<br />
- Progetti di ricerca in collaborazione internazionale<br />
- Management di progetto, imprenditoria, coordinamenti lavori a chiave, integratori di<br />
sistema (consulenza e engineering) nel settore di IT<br />
- Assistenza tecnica<br />
Certificazione di qualità<br />
ISO 9001/2000 per attività di progettazione, ricerca-sviluppo, consulenza e imprenditoria<br />
generale, certificato dalla Società Romena per l’Assicurazione della Qualità e da IQNet -<br />
The International Certification Network. Altre certificazioni:<br />
- OMCAS (Organismo Militare di Certificazione dei Sistemi di Management della Qualità<br />
del Ministero di Difesa)<br />
- AACR (Autoritatà Aeronautica Civile Romena)<br />
- MIRA (Ministero delle Interni e della Riforma Amministrativa) per lo svolgimento dei<br />
lavori di progettazione relativi agli investimenti di questi enti)<br />
Descrizioni e commenti<br />
Prima del 1990, il Telerom Proiect è stato l’unico progettanto specializzato in lavori<br />
d’investimento dell’Amministrazione Romena di Telecomunicazioni e Radiocomunicazioni,<br />
mentre dopo il 1990 è rimasto il principale progettante del settore.<br />
Universita’ BABES-BOLYAI – Facolta’ di Matematica e Informatica<br />
Dettagli sull’organizzazione<br />
Mihail Kogălniceanu nr. 1<br />
222<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA
RO- 400084, Cluj-Napoca<br />
www.ubbcluj.ro<br />
staff@staff.ubbcluj.ro<br />
Istituti/imprese associate<br />
- S.C. Complect Tehnology S.R.L., Endava, Evoline SRL, Evozon Systems SRL,<br />
- S.C. Fortech SRL, iQuest Technologies SRL, Nethrom Software, Optima Group,<br />
Recognos <strong>Romania</strong>, Siemens IT Solutions and Services PSE RO, TBA B.V., SC Wirtek<br />
srl, SC Xoomworks RO SRL<br />
Area geografica di competenza<br />
Nazionale<br />
Settori di intervento<br />
Insegnamento, Ricerca<br />
Servizi offerti<br />
Preparazione universitaria<br />
Partecipazione a reti e network nazionali ed internazionali<br />
A partire dal 1997, la facoltà organizza diversi workshop, seminari, conferenze, alcune di<br />
loro già di prestigio. Sono organizzate anche sessioni di comunicazioni. L’università è<br />
iscritta in prgrammi di Lifelong Learning, che permettono agli studenti e ai professori<br />
effettuare diversi cambi culturali (ERASMUS/SOCRATES, Copernius, Leonardo da Vinci) e<br />
accordi bilaterali.<br />
Esperienze internazionali<br />
Gli studenti sono stati premiati a diverse competizioni internazionali universitarie.<br />
Descrizioni e commenti<br />
L’UBB è un ente pubblico di insegnamento, tra i più prestigiosi del paese. Si propono<br />
promuovere e sostenere nella comunità regionale, nazioanle ed internazionale lo sviluppo<br />
di una comunità culturale specifica.<br />
223<br />
7. SCHEDE DEI CENTRI
224<br />
IL SISTEMA DELL’INNOVAZIONE E DELLA RICERCA IN ROMANIA