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Ritorniamo a parlare di rifiuti.<br />

Le decine e decine di<br />

lettere che abbiamo ricevuto,<br />

dopo il servizio pubblicato<br />

su <strong>Consumatori</strong> di marzo,<br />

confermano che il tema è di grande<br />

attualità. e che al di là delle diverse<br />

opinioni esistenti su alcuni aspetti,<br />

sicuramente in tante famiglie c’è in<br />

primo luogo una esigenza di informazione,<br />

di avere consigli utili per<br />

comportarsi in maniera appropriata<br />

quando c’è da fare la propria raccolta<br />

differenziata o per sollecitare enti<br />

locali e aziende a fare passi avanti su<br />

questo versante. Sui consigli utili vi<br />

rimandiamo all’apposito articolo nelle<br />

pagine successive, ricco anche di<br />

indicazioni operative.<br />

Ma assieme a questo sicuramente è<br />

anche utile capire come si può affrontare<br />

positivamente il tema, par-<br />

12<br />

in primo piano<br />

differenziare e<br />

ecco le priorità<br />

maggio 2008<br />

Torniamo a parlare di rifiuti: per prevenire le polemiche su<br />

discariche e inceneritori, la strada da percorrere è quella di<br />

aumentare la raccolta differenziata e, quindi, la quota di<br />

riciclaggio. Si può fare, ma serve la spinta di tutti<br />

tendo da politiche di riduzione e prevenzione<br />

ed evitare così di<br />

concentrare la discussione solo sulle<br />

scelte a valle (inceneritori, discariche<br />

ecc.) che, per i timori legati alla salute<br />

o all’impatto sul territorio, trovano<br />

sempre più ostacoli.<br />

e politiche di prevenzione significano<br />

due cose: da un lato un impegno a<br />

monte per ridurre i rifiuti prodotti e<br />

dall’altro, soprattutto, aumentare<br />

considerevolmente la raccolta differenziata<br />

e favorire così il riciclaggio<br />

dei materiali. Solo così si esce da logiche<br />

di emergenza (come il clamoroso<br />

caso della Campania dimostra)<br />

che rischiano di condizionare in negativo<br />

la discussione in tutto il paese<br />

e di concentrare l’attenzione solo sul<br />

citato binomio inceneritori-discariche,<br />

con i problemi già accennati.<br />

Ripartiamo dai dati. Il rapporto Apat<br />

(l’Agenzia nazionale per la protezione<br />

dell’ambiente) dice che nel 2006 in<br />

Italia sono stati prodotti 32,5 milioni<br />

di tonnellate di rifiuti urbani, con un<br />

aumento del 2,7% sull’anno precedente<br />

e del 12,3% rispetto al 2000.<br />

Dunque produciamo sempre più pattume:<br />

sono 550 chilogrammi a testa,<br />

come media nazionale. Ma la media<br />

oscilla tra i 700 chili della Toscana, i<br />

677 dell’emilia Romagna, i 611 del Lazio,<br />

i 518 della Lombardia, per scendere<br />

alle regioni de sud nelle quali la<br />

media procapite è di 509 chilogrammi,<br />

con le punte più basse in Molise<br />

(con 405) e Basilicata (con 401).<br />

Di questo mare di rifiuti, nel 2006, ne<br />

è stato raccolto in maniera differenziata<br />

il 25,8%, cioè oltre 8 milioni di<br />

tonnellate. Un risultato che, seppur in<br />

costante aumento, è ancora lontano<br />

dall’obiettivo del 40% fissato per fi-<br />

continua a pagina 16 >

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