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in primo piano<br />
A caccia di ogm<br />
d I S ILV I A FA B B R I<br />
maggio 2008<br />
d I S ILV I A FA B B R I<br />
Cosa significa scrivere su una etichetta “libero<br />
da ogm”? e cosa vuol dire dare a un consumatore<br />
la certezza che un prodotto acquistato sia<br />
biologico, come dichiarato sull’etichetta? Anzitutto,<br />
è un impegno che costa: il budget che Coop investe<br />
per garantire la qualità del proprio prodotto – un<br />
obbligo statutario – è di oltre 10 milioni di euro l’anno.<br />
“Ma significa anche avere la sicurezza di farsi le analisi<br />
in casa – risponde il chimico Davide Garbini - per controllare<br />
che i propri prodotti, e non solo quelli, abbiano<br />
gli standard che ci siamo dati. per questo Coop si è dotata<br />
di un proprio laboratorio, presso la sede di Casalecchio<br />
di Reno, in provincia di Bologna. Ci lavorano otto<br />
persone tra chimici, biologi ed esperti in biotecnologie.<br />
Il Laboratorio Coop – diviso in tre settori, uno per le<br />
analisi biologiche, uno per quelle chimiche e un’altro per<br />
le analisi sensoriali - ha la funzione sia di coordinare i<br />
laboratori che lavorano per Coop Italia, che di gestire le<br />
emergenze, come quella relativa alla mucca pazza di<br />
qualche anno fa”. o anche controllare che le mozzarelle<br />
di bufala, come è avvenuto di recente, non siano contaminate<br />
dalla diossina (tema che tra l’altro affrontiamo<br />
nella rubrica delle lettere di questo numero).<br />
Uno dei compiti più significativi del laboratorio – per<br />
quanto riguarda il settore delle analisi biologiche – è<br />
controllare che i cibi non siano contaminati da ogm, ovvero<br />
dagli organismi geneticamente modificati, nei<br />
confronti dei quali la Coop ha scelto di rispettare il prin