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la posta<br />

Mozzarelle e diossina, cosa fa Coop<br />

Sul tema dei rischi di contaminazione da diossina, in particolare sulla mozzarella di bufala<br />

proveniente dalla Campania, ma anche su altri prodotti agricoli di quella regione, ci hanno<br />

scritto diversi lettori, esprimendo preoccupazione e chiedendo quali precauzioni adotta Coop.<br />

Cesidio Carusi - e-MAIL; roBerTa PaLadiNi - MoDeNA; GraZieLLa iaCCariNo - NApoLI<br />

Risponde Claudio Mazzini responsabile innovazione e valori<br />

di Coop Italia:<br />

Con il termine “diossine” si fa riferimento a un gruppo di sostanze<br />

diverse che comprendono circa 210 composti. Tra questi<br />

è stato verificato che ve ne sono alcuni con caratteristiche di<br />

elevata tossicità per gli esseri viventi. Si tratta di sostanze praticamente<br />

insolubili in acqua, e che danno luogo a fenomeni di<br />

accumulo, cosicché le maggiori concentrazioni si ritrovano negli<br />

ultimi anelli della catena alimentare, specialmente nei pesci e<br />

nell’uomo: la fascia di popolazione più sensibile all’esposizione<br />

alle diossine è ovviamente quella in fase di crescita (prenatale,<br />

neonatale ed infantile).<br />

La quasi totalità delle diossine si forma come sottoprodotto<br />

indesiderato di diversi processi industriali, quali ad esempio<br />

l’emissione dai forni dei cementifici, dai processi metallurgici,<br />

ma anche dalle combustioni domestiche di legna o di sostanza<br />

organica (ad esempio la spazzatura). Questi composti, una volta<br />

immessi nell’aria, tendono a ricadere andando a depositarsi<br />

nel suolo e risalendo la catena alimentare concentrandosi ad<br />

ogni passaggio.<br />

Coop controlla sistematicamente il rischio Diossine fin dal<br />

1999 quando si ebbe il primo caso di contaminazione su delle<br />

carni di suino provenienti dal Belgio; da allora ha iniziato a<br />

richiedere ai propri fornitori oltre ad una selezione delle materie<br />

prime, escludendo le provenienze più a rischio, anche<br />

un piano di controlli condotti attraverso l’INCA, il consorzio<br />

interuniversitario nazionale “La chimica per l’ambiente” uno<br />

dei principali laboratori in Italia che si occupano del tema<br />

diossine. In questi anni Coop ha effettuato migliaia di analisi<br />

su tutte le filiere più esposte al rischio, investendo com-<br />

plessivamente quasi un milione di euro.<br />

Credo che pochi possano dimostrare, nel concreto, di avere fatto<br />

altrettanto per prevenire e controllare il rischio Diossine.<br />

Inoltre, a seguito dei recenti avvenimenti che stanno coinvolgendo<br />

la Campania e delle notizie su possibile rischio di<br />

contaminazione, abbiamo deciso di richiedere a tutti i fornitori<br />

che possono produrre o acquistare latte in Campania,<br />

l’attivazione di un piano straordinario di controlli, a garanzia<br />

dei prodotti forniti.<br />

Infine, per quanto riguarda il marchio Coop, ricordiamo che:<br />

1 La mozzarella di Bufala Coop proviene da allevamenti situati<br />

in zona dell’alto Casertano (ai confini con Lazio e Molise) ben<br />

lontana dalla emergenza rifiuti.<br />

2 Come già detto essendo l’alimentazione una delle possibili<br />

cause della contaminazione dei prodotti, per gli allevamenti<br />

Coop i mangimi provengono da aziende non della Campania.<br />

3 Le analisi su diossine e metalli pesanti sono effettuate sistematicamente<br />

su materia prime e/o prodotto finito e non<br />

solo per l’emergenza di questi giorni, ed al momento non si è<br />

mai rilevata nessuna positività.<br />

4 Anche per gli ortofrutticoli freschi, pur non rientrando tra le<br />

derrate alimentari a rischio, sono stati attivati controlli analitici<br />

specifici sui prodotti più esposti ed anche in questo caso, non<br />

sono emersi problemi.<br />

Infine, per quanto riguarda le vendite, da più parti denunciate<br />

in calo del 30-35%, nei supermercati ed ipermercati Coop non<br />

registriamo particolari flessioni nelle vendite ed i consumi si<br />

mantengono sugli stessi livelli dello scorso anno, certamente<br />

compensati dal forte aumento (+18%) delle vendite della mozzarella<br />

di bufala a marchio Coop: buona, sicura e controllata<br />

Crostacei e benessere animale, Coop scrive alla Lav<br />

Diversi lettori ci hanno scritto per chiedere chiarimenti e per protestare sul problema delle modalità di vendita dei<br />

crostacei ed in particolare degli astici vivi, anche nei punti di vendita della Coop.<br />

aNGeLiCa PeNaTi - e-MAIL; fraNCesCa aLÌ - e-MAIL<br />

Ecco la lettera inviata dal direttore qualità di Coop Italia,<br />

Maurizio Zucchi, al presidente della Lav (Lega antivivisezione)<br />

sul problema specifico e più in generale sul tema del benessere<br />

animale:<br />

Gentile presidente, desideriamo informarvi che, a seguito del<br />

parere dell’Istituto Zooprofilattico di Brescia e a seguito della<br />

vostra sollecitazione, come Coop abbiamo deciso di intervenire<br />

sulle principali aree di criticità. pertanto, pur in attesa di una<br />

puntualizzazione del Ministero che definisca quali comportamenti<br />

adottare, abbiamo dato disposizioni a tutti i nostri punti<br />

vendita affinché da subito: 1) Non vengano più posti i crostacei<br />

vivi su ghiaccio. 2) Venga sensibilizzato il consumatore affinché<br />

non immerga gli animali vivi in acqua bollente.<br />

maggio 2008<br />

Inoltre stiamo collaborando attivamente con lo stesso Istituto<br />

Zooprofilattico e con tutti i soggetti della filiera produttiva al<br />

fine di individuare e definire le corrette modalità di gestione di<br />

tutte le fasi (dalla pesca alla vendita), incluse modalità di corretta<br />

informazione al consumatore e anche al fine di risolvere il<br />

problema della legatura delle chele dei crostacei. Come noto la<br />

modalità di conservazione in acquario rende purtroppo necessaria<br />

questa pratica in quanto gli animali potrebbero ferirsi.<br />

Questa iniziativa si inquadra nella politica più complessiva di<br />

Coop verso la tutela degli animali, e nel positivo rapporto di<br />

relazione con LAV che ha visto l’eliminazione dalla vendita di<br />

pellicce e parti di pellicce sui capi tessili, l’adesione all’iniziativa<br />

“Non testato su animali” per i cosmetici a marchio Coop. A que

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