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consumatori<br />
il mensile dei soci coop<br />
ottobre<br />
numero 8 - 2007<br />
edizione coop lombardia<br />
Dalla parte<br />
Delle famiglie<br />
<strong>Coop</strong> “spiata” e sotto attacco, a qualcuno<br />
6 milioni e mezzo di soci danno fastidio<br />
40<br />
fa la spesa giusta<br />
Dall’11 al 21 ottobre la promozione<br />
dei prodotti equo e solidali nei<br />
punti vendita di <strong>Coop</strong> lombardia
24<br />
<strong>Coop</strong>, attacchi<br />
e “spiate”<br />
<strong>Coop</strong> replica alle polemiche<br />
e svela la condanna<br />
di Esselunga per concorrenza<br />
fraudolenta: “Chiederemo<br />
300 milioni di danni<br />
Cuore di donna<br />
Una campagna per prevenire<br />
il rischio cardiologico tra le<br />
donne sopra i 40 anni<br />
in primo piano Consumare<br />
informati<br />
4<br />
6<br />
10<br />
13<br />
18<br />
Mensile della <strong>Coop</strong>erazione di <strong>Consumatori</strong><br />
40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16<br />
Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908<br />
redazione@consumatori.coop.it<br />
Reg.Trib. Bologna 3/8/82 n. 5005<br />
Iscrizione Roc 29/8/01 n. 1040<br />
Copia singola euro 0,31<br />
Abbonamento annuo euro 3,10<br />
Direttore responsabile<br />
Dario Guidi<br />
redazione<br />
Piero Giovanolla (vicedirettore),<br />
6<br />
Un paese<br />
contromano<br />
Sulle strade muiono 6000<br />
persone all’anno. Le vittime<br />
soprattutto giovani,<br />
pedoni e ciclisti<br />
Lettere<br />
a <strong>Consumatori</strong><br />
<strong>Coop</strong>, attacchi<br />
e “spiate”<br />
Prezzi, chi frena<br />
e chi no<br />
di Dario Guidi<br />
La vignetta<br />
di Elle Kappa<br />
Un paese<br />
contromano<br />
di Bibì Bellini<br />
18<br />
23<br />
27<br />
28<br />
30<br />
Clima o si agisce<br />
o rischiamo<br />
di Mario Tozzi<br />
Che acqua bere<br />
di Eugenio Del Toma<br />
Per la cucina e la casa<br />
di Anna Somenzi<br />
Ferro da corsa<br />
di Claudio Strano<br />
Daniela Dalpozzo, Sivia Fabbri, Paolo Mandini,<br />
Alberto Martignone, Paola Minoliti, Andrea Pertegato,<br />
Mauro Poletti, Gianfranco Sansalone, Anna Somenzi,<br />
Claudio Strano.<br />
Collaboratori edizione Lombardia: Elvira Adamo,<br />
Fulvio Bella, Carmela Favarulo, Enrico Rossi.<br />
progetto grafico<br />
Ferro comunicazione & design<br />
impaginazione e grafica<br />
Ilde Ianigro<br />
responsabile della pubblicità<br />
Gabriella Zerbini<br />
stampa Coptip (Modena)<br />
vivere bene<br />
17<br />
32<br />
34<br />
37<br />
38<br />
40<br />
42<br />
43<br />
45<br />
52<br />
47<br />
Fa la spesa giusta<br />
di Fulvio Bella<br />
Fare accoglienza<br />
a Milano<br />
Salvaidee.<br />
Educare al consumo<br />
consapevole<br />
Mutua Insieme<br />
Salute<br />
di Valter Molinaro<br />
Mostre, teatri,<br />
cinema, musica...<br />
La ruota del cibo<br />
di Massimo Montanari<br />
È tempo...<br />
di polpo<br />
di Helmut Failoni<br />
Sagre d’autunno<br />
di Giuseppe Ortolano<br />
Mostre, libri e dischi<br />
Intervista a Radiodervish<br />
di G. Oldrini e P. Pacoda<br />
La lettera di protesta<br />
di Natalino Balasso<br />
<strong>Coop</strong> editrice <strong>Consumatori</strong><br />
Consiglio di amministrazione:<br />
Paolo Cattabiani (presidente)<br />
Enrico Migliavacca (vicepresidente)<br />
Francesco Berardini, Giuseppe Bolognesi, Claudio<br />
Cucchiarati, Marco Gaiba, Luciano Landi, Paolo Mandini,<br />
Daniele Moltrasio, Claudio Toso.<br />
Consegnato alle poste a partire dal 02/10/2007<br />
Il numero di settembre è stato stampato in 2.747.055 copie<br />
associato a:<br />
ANES, Associazione nazionale editoria specializzata<br />
Questa rivista è stata stampata su carta 100% ecologica che ha ottenuto il marchio<br />
Ecolabel dell’Unione Europea riservato ai prodotti a minor impatto ambientale
Prodotti biologici,<br />
sicurezza e gusti dei consumatori<br />
consumatori<br />
la posta<br />
Ho letto su “l’Espresso” di una indagine da cui emergerebbe<br />
che i prodotti biologici, inclusi alcuni a marchio<br />
<strong>Coop</strong>, non sono poi così diversi dagli altri per gli ingredienti<br />
utilizzati. È vero? E come risponde <strong>Coop</strong>?<br />
Marco Repetto - e-mail<br />
Risponde Claudio Mazzini, responsabile innovazione e<br />
valori di <strong>Coop</strong> Italia:<br />
La tesi sostenuta dai redattori dell’articolo è che il prodotto<br />
bio oltre a garantire la “biologicità” dovrebbe diventare<br />
una sorta di ultimo custode della “naturalità”,<br />
ad esempio escludendo completamente gli additivi, gli<br />
aromi, certe tipologie di grassi ecc.<br />
Un‘applicazione estrema di questa tesi ridurrebbe il<br />
mercato del bio ad una nicchia, forse “incontaminata”,<br />
ma senza alcuna rilevanza economica e quindi senza le<br />
ricadute positive verso l’ambiente che lo sviluppo di<br />
questi prodotti genera.<br />
Ricordiamo che alla base dell’agricoltura biologica vi è<br />
proprio la riduzione dell’uso degli input chimici impiegati<br />
nella coltivazione, infatti, secondo la Commissione<br />
del Codex Alimentarius, l’agricoltura biologica minimizza<br />
l’inquinamento dell’aria, del suolo e delle risorse<br />
idriche.<br />
Inoltre come peraltro riportato nell’articolo stesso, recentissimi<br />
rigorosi studi confermano le evidenze di numerose<br />
ricerche precedenti: nei prodotti biologici è<br />
maggiore il contenuto di vitamine, sali minerali, antiossidanti<br />
e nutrienti in genere.<br />
Scienza e istituzioni raccomandano un’alimentazione<br />
ricca proprio di tali sostanze.<br />
Alcune delle scelte fatte nel corso degli anni (come ad<br />
esempio l’utilizzo di alcuni aromi naturali o alcuni additivi)<br />
sono infatti servite ad avvicinare il biologico al<br />
gusto della maggior parte dei consumatori: tuttavia gli<br />
ingredienti impiegabili sono in realtà una piccola lista<br />
definita dalla normativa comunitaria. Inoltre il sistema<br />
di produzione “biologico” è l’unico per cui è previsto,<br />
per legge, un sistema di controllo e certificazione di terza<br />
parte indipendente.<br />
Ma tornando all’articolo alcune affermazioni fatte sono<br />
troppo assolute, al punto da diventare fuorvianti.<br />
Viva le fibre naturali<br />
Una maglietta scura in tessuto misto mi ha procurato<br />
un’irritazione sotto le ascelle. Come essere sicuri che i<br />
tessuti non ci provochino allergie?<br />
Marina Bianchini – Vigevano<br />
Sono sempre più numerose le segnalazioni di reazioni ai<br />
coloranti dei tessuti che portiamo a diretto contatto con<br />
la pelle. La colpa è in genere dei coloranti utilizzati che<br />
ottobre 2007<br />
Vediamone alcune: l’uso di farina ricostituita invece<br />
che “vera integrale” deriva da una scelta di sicurezza:<br />
tutti i mulini moderni hanno linee di produzione che<br />
non effettuano la macinazione integrale ma prevedono<br />
la separazione della parte esterna da quella interna, perchè<br />
questo consente di eliminare rischi di presenza di<br />
residui indesiderati, corpi estranei, rischi di irrancidimento,<br />
muffe: siamo dunque di fronte a una pratica<br />
igienica che non solo è consentita dalla legge, ma che<br />
migliora notevolmente la sicurezza. In più, dal punto di<br />
vista nutrizionale non vi sono differenze significative.<br />
L’uso di additivi addensanti nello yogurt risponde ancora<br />
al criterio del gusto: anche in questo caso si parla di sostanze<br />
sicure. <strong>Coop</strong> da decenni segue il principio della<br />
massima precauzione: anche nei prodotti convenzionali<br />
non si usano coloranti ed è ridotto al minimo l’uso di<br />
additivi ponendo divieti o limitazioni in numerosi casi<br />
(aromi sintetici, polifosfati, nitriti e nitrati, benzoato di<br />
sodio, saccarina e aspartame, glutammato, BHA e BHT,<br />
anidride solforosa, ecc); quelli utilizzati devono essere<br />
tecnologicamente utili e non ci deve essere nessuno studio<br />
scientifico che ne ponga in discussione la sicurezza.<br />
Infine sul tema grassi usati nei biscotti e più in generale<br />
nei prodotti da forno: i grassi vegetali tropicali contengono<br />
più grassi saturi rispetto all’olio d’oliva e non<br />
bisogna eccedere nei consumi, ma non vanno criminalizzati.<br />
L’uso dell’olio di oliva ha un impatto sensoriale<br />
forte, che può rendere meno gradito il gusto di certi<br />
prodotti. Per quanto riguarda il burro, essendo un grasso<br />
di origine animale, come è noto, contiene più colesterolo<br />
di qualsiasi grasso di origine vegetale.<br />
In conclusione <strong>Coop</strong> ha scelto di fare una linea di prodotti<br />
biologici che unisse ai valori propri dell’agricoltura<br />
biologica quelli del marchio <strong>Coop</strong>, quindi oltre a sicurezza<br />
e bontà anche la convenienza, infatti la linea<br />
Bio-logici di <strong>Coop</strong> è venduta ad una differenza di prezzo<br />
contenuta rispetto ai prodotti convenzionali di marca, e<br />
più conveniente rispetto ai prodotti Bio di altre marche.<br />
Questo posizionamento di prezzi ci consente di raggiungere<br />
una grande massa di consumatori il successo<br />
è testimoniato dalle oltre 300 referenze e da un fatturato<br />
di circa 80 milioni di euro.<br />
mal si combinano con il tessuto del capo, soprattutto se<br />
la fibra è sintetica e se il colore è scuro. Meglio quindi, se<br />
possibile, scegliere tessuti naturali e colori chiari (leggere<br />
sempre l’etichetta con le informazioni sul tessuto,<br />
obbligatoria per tutti i capi di abbigliamento). Poi è bene<br />
lavare sempre gli indumenti nuovi prima di indossarli e<br />
non lasciare residui di detersivi e di ammorbidente<br />
perché possono causare spiacevoli reazioni cutanee.<br />
Anche gli inserti in metallo della biancheria intima non<br />
dovrebbero restare a contatto con la pelle perché nichel e
cromo in particolare, possono<br />
provocare allergie.<br />
Pesce congelato<br />
Cosa deve essere segnalato<br />
sull’etichetta del pesce surgelato<br />
perchè sia sicuro?<br />
Emma Menetti – Ivrea<br />
Innanzitutto la denominazione del<br />
tipo di pesce con a fianco la parola<br />
“surgelato”. Poi se è pescato o<br />
allevato, quindi la zona di cattura<br />
del pescato e il paese di provenienza;<br />
seguono l’elenco degli ingredienti<br />
nel caso di miscuglio (come nel caso<br />
del preparato per risotto alla<br />
pescatora ecc); la quantità netta o,<br />
nel caso di prodotti preconfezionati<br />
in quantità unitarie costanti, la<br />
quantità nominale; il termine<br />
minimo di conservazione completato<br />
dall’indicazione del periodo in cui<br />
il prodotto può essere conservato<br />
dal consumatore; l’avvertenza che il<br />
prodotto, una volta scongelato, non<br />
deve essere ricongelato; le istruzioni<br />
per l’uso e infine il prezzo di vendita<br />
della confezione.<br />
Latte vegetale<br />
Ho sviluppato un’intolleranza al<br />
latte vaccino e bevo latte di soia.<br />
Quando si può utilizzare il latte<br />
vegetale?<br />
Giovanni Scarlatti - Cervia<br />
Per molti neonati e per numerosi<br />
adulti, il consumo di latte vaccino è<br />
consumatori<br />
il mensile dei soci coop<br />
la posta<br />
> L’indirizzo per scrivere a questa rubrica è<br />
redazione consumatori<br />
Viale Aldo Moro, 16<br />
40127 Bologna<br />
fax 051 6316908<br />
oppure<br />
redazione@consumatori.coop.it<br />
causa di intolleranze e allergie. Sul<br />
mercato sono disponibili molti tipi di<br />
latte vegetale (definiti per legge<br />
“bevande a base di…”) ottenuti dai<br />
semi di vegetali come riso, soia,<br />
mandorle. Di recente sono apparsi<br />
quelli di avena e anacardi. Questi<br />
alimenti possono entrare nella dieta<br />
quotidiana di coloro che sono allergici<br />
al latte vaccino o che debbono ridurre<br />
la quantità di proteine di origine<br />
animale. In commercio sono<br />
disponibili nei tipi naturali o<br />
aromatizzati (al cacao, al caffé, ecc).<br />
Sugar free<br />
Per motivi di salute, debbo<br />
controllare la quantità di zucchero<br />
assunta. Spesso consumo prodotti<br />
dichiarati “senza zucchero”. Come<br />
leggere le etichette?<br />
Paolo Doré - Imperia<br />
Come per il sale, anche per lo<br />
zucchero spesso non è facile<br />
misurare quello “nascosto” negli<br />
alimenti. Le etichette possono<br />
però aiutarci a monitorarne il<br />
consumo. Anche le recenti norme<br />
europee impongono più chiarezza:<br />
ad esempio, un prodotto può<br />
dichiarare sull’etichetta “senza<br />
zuccheri aggiunti” solo se non<br />
contiene aggiunte di mono o<br />
disaccaridi o ogni altro prodotto<br />
dolcificante. Ma se gli zuccheri li<br />
contiene “in natura” l’etichetta lo<br />
deve indicare. Si può invece<br />
vendere un prodotto come “senza<br />
zucchero” solo se non ne contiene<br />
più di 0,5 grammi per etto o per<br />
100 ml. È invece definito per legge<br />
“a basso contenuto di zucchero” se<br />
non ne contiene più di 5 grammi<br />
per etto di alimento solido o 2,5<br />
per 100 millilitri in caso di liquidi.<br />
www.consumatori.e-coop.it<br />
Lo sai che <strong>Consumatori</strong><br />
è anche su Internet?<br />
Notizie, articoli, inchieste a portata di un clic<br />
marzo 2007<br />
Un servizio in più per i soci <strong>Coop</strong>
Chi vuol colpire<br />
Tra assemblee<br />
e solidarietà<br />
A proposito delle diversità di<br />
<strong>Coop</strong> rispetto alle imprese di capitali,<br />
val la pena ricordare in poche<br />
e rapide cifre il peso delle<br />
attività sociali che le <strong>Coop</strong> (presenti<br />
in 0 comuni italiani)<br />
svolgono. Le sezioni soci sono<br />
287 e, nell’arco del 2006, hanno<br />
promosso oltre 2.3 0 assemblee<br />
e incontri cui hanno partecipato<br />
102.800 soci. Sempre nel 2006<br />
le iniziative a favore dei territori<br />
locali e della solidarietà interazionale<br />
sono state 3.200, col<br />
coinvolgimento di oltre 200.000<br />
soci e con 9 associazioni e<br />
gruppi partner. La somme destinata<br />
a tutti questi progetti è stata<br />
di 8,2 milioni di euro. Il budget<br />
per le politiche sociali è stato<br />
di 18 milioni di euro, con un<br />
10% in più sul 200 . I vantaggi<br />
economici a beneficio dei soci,<br />
tra promozioni, offerte e altro,<br />
hanno raggiunto nel 2006 la cifra<br />
di 309,8 0 milioni di euro.<br />
consumatori<br />
Soci significa...<br />
1,6%<br />
in primo piano<br />
Non c’è niente da fare. La cooperazione<br />
e la cooperazione di<br />
consumatori in particolare,<br />
cioè <strong>Coop</strong>, a qualcuno dà proprio tanto<br />
fastidio. Evidentemente veder crescere<br />
nell’arco degli anni una straordinaria<br />
esperienza legata al modello mutualistico<br />
che è riuscita a diventare la prima<br />
catena della grande distribuzione italiana<br />
e a mettere insieme 6 milioni e<br />
mezzo di soci a questi qualcuno deve<br />
essere costato tanta acidità di stomaco.<br />
L’ultimo della serie è il padrone di Esselunga,<br />
Bernardo Caprotti, che addirittura<br />
ha dedicato un libro tutto volto a<br />
denigrare e accusare <strong>Coop</strong> di ogni genere<br />
di nefandezze. Ma questa non è<br />
che l’ultima puntata (per ora) di una<br />
storia che ciclicamente si ripete, con<br />
attacchi, accuse, tentativi di delegittimazione<br />
e denigrazione che ruotano<br />
intorno a luoghi comuni piuttosto datati<br />
(“lo strapotere delle <strong>Coop</strong> rosse”<br />
come longa manus di un Pci che non<br />
esiste più da anni) e non fondati (le accuse<br />
sui presunti vantaggi fiscali).<br />
L’obiettivo esplicito di queste campagne<br />
è duplice. Da un lato c’è chi vuol<br />
spendere sul piano politico l’idea che “i<br />
comunisti sono una minaccia per il<br />
paese”, pensando che ciò valga qualche<br />
voto in più. Dall’altro c’è chi invece<br />
vuol far fruttare queste accuse sul pia-<br />
4,1% 3,6%<br />
3,1%<br />
2,2%<br />
no economico per colpire al cuore il<br />
concorrente per lui più scomodo. Del<br />
resto il Caprotti-pensiero coincide in<br />
pieno con un ricorso fatto da Federdistribuzione<br />
(l’associazione delle grandi<br />
catene distributive private, dove stanno<br />
colossi multinazionali come Carrfour,<br />
Auchan ma anche Esselunga) contro il<br />
governo italiano, accusato perchè la<br />
normativa sulla cooperazione esistente<br />
nel nostro paese (che, vale la pena ricordarlo,<br />
è stata varata dal governo<br />
Berlusconi) nasconderebbe privilegi fiscali.<br />
Di fronte allo spiegamento mediatico<br />
che ha accompagnato la presentazione<br />
del libro di Caprotti <strong>Coop</strong> è partita al<br />
contrattacco, per tutelare sé stessa e i<br />
suoi milioni di soci. Alle prevedibili<br />
azioni legali contro i contenuti del libro<br />
e a quelle legate alla vicenda di<br />
“spionaggio industriale” (di cui riferiamo<br />
qui a lato e già conclusa da una<br />
condanna per concorrenza scorretta),<br />
fanno da premessa le parole del presidente<br />
di Ancc-<strong>Coop</strong> Aldo Soldi e di<br />
quello di <strong>Coop</strong> Italia Vincenzo Tassinari.<br />
“Il libro di Caprotti – spiega Soldi – è<br />
pieno di roba riciclata. Si tirano fuori<br />
episodi vecchi di anni per alimentare<br />
ad arte una campagna contro <strong>Coop</strong>. Ci<br />
sarebbe da chiedere perchè in tutti<br />
questi anni non si sia mai rivolto alla<br />
continua a pagina 9 ><br />
Confronto omogeneo <strong>Coop</strong>-Istat sul’inflazione annua alla vendita<br />
Serie storica indici<br />
di inflazione capitolo<br />
“prodotti alimentari e<br />
bevande analcoliche”.<br />
Fonte: osservatorio<br />
prezzi <strong>Coop</strong> Italia/<br />
Istat<br />
1,1%<br />
2,8%<br />
2,3%<br />
0,9%<br />
0,5%<br />
0,0%<br />
-1,2%<br />
1,7%<br />
ISTAT<br />
<strong>Coop</strong><br />
2,6%<br />
-0,7% -0,8%<br />
2000 2001 2002 2003 200 200 2006 2007<br />
ottobre 2007<br />
6
cooperazione di consumatori<br />
si ritorva di nuovo nel mirino di<br />
chi vorrebbe colpire l’originalità <strong>Coop</strong>La<br />
di una esperienza che mette<br />
insieme sei milioni e mezzo di soci.<br />
Dopo l’esposto all’Unione europea,<br />
da parte di Federdistribuzione,<br />
stavolta è il padrone di Esselunga<br />
a rilanciare le accuse. Soldi (Ancc):<br />
“Il libro di Caprotti è pieno di roba<br />
riciclata. Il fatto è che non si vuol<br />
riconoscere la diversità della nostra<br />
esperienza negando un pluralismo<br />
economico che fa bene al mercato<br />
e ai consumatori”<br />
“Spiava” <strong>Coop</strong>: condannata<br />
la centrale acquisti di Esselunga<br />
Tassinari: “Chiederemo 300 milioni di risarcimento”<br />
Il fatto è tanto semplice e chiaro,<br />
quanto illuminante. La procura<br />
della Repubblica di Milano ha<br />
condannato, con sentenza del 21<br />
giugno 2007, tre rappresentanti<br />
di E.s.d. (cioè la centrale che acquista<br />
i prodotti per Esselunga e<br />
per altre catene) “per aver alterato<br />
il libero esercizio del commercio,<br />
con l’impiego di mezzi fraudolenti,<br />
consistiti nell’utilizzo<br />
indebito di informazioni commerciali<br />
riservate, in danno di<br />
<strong>Coop</strong> Italia per ottenere vantaggi<br />
economici non dovuti”. Dunque<br />
un caso di concorrenza sleale<br />
come ha spiegato il presidente di<br />
<strong>Coop</strong> Italia Vincenzo Tassinari che<br />
ha anche annunciato, vista la sentenza<br />
penale, la decisione di<br />
<strong>Coop</strong> di promuovere ora una<br />
azione di responsabilità civile nei<br />
confronti di E.s.d. chiedendo il risarcimento<br />
di un danno economico<br />
stimato in 300 milioni di<br />
euro.<br />
“Tutto inizio a fine 2003 - spiega<br />
Tassinari - quando diversi fornitori<br />
ci segnalarono che la centrale ac-<br />
ottobre 2007<br />
in primo piano<br />
quisti formata da Esselunga, Selex<br />
e Agorà, era in possesso dei contratti<br />
d’acquisto che come <strong>Coop</strong><br />
Italia avevamo stipulato”. Sulla<br />
base di queste segnalazioni <strong>Coop</strong><br />
presentò un esposto al Tribunale<br />
di Milano. Ne è seguita una indagine<br />
conclusa con la condanna a<br />
carico dei rappresentanti di E.s.d.<br />
“La realà che emerge - spiega Tassinari<br />
- è che le associate di E.s.d.,<br />
tra cui Esselunga primeggia, si erano<br />
procurate vantaggi illeciti con<br />
comportamenti fraudolenti”.<br />
Una vicenda in buona parte simile<br />
a quella di questi giorni tra Mc<br />
Laren e Ferrari, con “segreti industriali”<br />
(in questo caso i contratti<br />
di vendita) che finiscono in mano<br />
al rivale.<br />
“Dagli atti processuali - prosegue<br />
Tassinari - si può rilevare,<br />
secondo quanto dichiarato da<br />
uno degli imputati, che i prezzi<br />
che <strong>Coop</strong> allora riusciva a spuntare<br />
dai fornitori erano, in alcuni<br />
casi, nell’ordine del 7% in<br />
meno”. E’ evidente che questa<br />
convenienza deriva dalla capaci-<br />
7<br />
tà contrattuale e dal maggior<br />
volume di acquisti che una catena<br />
più grande (quale <strong>Coop</strong>) riusciva<br />
a offirire.<br />
“Ma proprio la disponibilità dei<br />
contratti di acquisto di <strong>Coop</strong> -<br />
spiega Tassinari - permise a E.s.d.<br />
di fare forti pressioni e di chiedere<br />
che condizioni identiche a quelle<br />
di <strong>Coop</strong> venissero praticate anche<br />
a loro”.<br />
Il caso vuole che, proprio nell’anno<br />
a cui si riferiscono i contratti<br />
d’acquisto legati a questa vicenda,<br />
Esselunga operi una radicale<br />
riduzione dei propri prezzi, con<br />
un calo di oltre il % tra il 200 e<br />
il 2006. “E chi opera in aziende<br />
della grande distribuzione - conclude<br />
Tassinari - sa quanto sia faticoso<br />
e difficile operare riduzioni<br />
anche solo nell’ordine dello 0, %.<br />
Questa vicenda scoperchia il teorema<br />
di Esselunga sulla loro maggiore<br />
convenienza rispetto a<br />
<strong>Coop</strong>, teorema su cui si fonda anche<br />
il ricorso all’Unione europea.<br />
E noi a Bruxelles andremo a spiegare<br />
anche tutte queste cose”.
AUMENTI IN VISTA PER PASTA,<br />
FARINA, LATTE, UOVA, BURRO?<br />
SUI PRODOTTI A MARCHIO COOP<br />
NOI NON CI<br />
MUOVIAMO.<br />
Non preoccupatevi. <strong>Coop</strong> tiene fermi i prezzi di questi e tanti<br />
altri prodotti alimentari confezionati a marchio <strong>Coop</strong><br />
fino alla fine dell’anno. Come sempre, il nostro pensiero è la<br />
tutela dei consumatori. Ed è l’unica cosa che <strong>Coop</strong> aumenta.
poletti (Legacoop)<br />
“Argomenti<br />
già smentiti”<br />
consumatori<br />
Sull’attacco a <strong>Coop</strong> da parte<br />
del padrone di Esselunga è intervenuto<br />
anche il presidente<br />
nazionale di Legacoop Giuliano<br />
poletti: “Dispiace che il signor<br />
Caprotti, un imprenditore che<br />
ha saputo creare e sviluppare<br />
un’impresa di successo, attacchi<br />
<strong>Coop</strong> utilizzando raffronti<br />
in modo furbesco e riproponendo<br />
argomenti che sono stati<br />
più volte, e da più parti,<br />
smentiti.<br />
Il signor Caprotti afferma, per<br />
esempio, che la sua azienda<br />
paga il doppio delle tasse delle<br />
<strong>Coop</strong>. peccato che non sia così.<br />
Se, leggendo i dati nudi e crudi<br />
forniti dallo stesso Caprotti, si<br />
considera il risultato aziendale<br />
sul quale l’imposizione viene<br />
calcolata, si evince che il differenziale<br />
è di molto inferiore.<br />
Senza contare che si trascura di<br />
citare tutte le altre imposte che<br />
le cooperative pagano al pari di<br />
tutte le altre imprese. E i vincoli<br />
a cui le cooperative sono sottoposte<br />
per legge.<br />
Quanto alle preoccupazioni sulle<br />
sorti del “pachiderma” <strong>Coop</strong>,<br />
vogliamo rassicurarlo. La cooperazione<br />
di consumatori è una<br />
realtà solida, nata 1 0 anni fa.<br />
Negli anni sessanta erano attive<br />
3.000 cooperative con 7.000 negozi.<br />
È a partire da questa realtà<br />
che, con un processo costante di<br />
cambiamento e con scelte spesso<br />
sofferte, grazie all’impegno<br />
ed alle capacità dei suoi dirigenti<br />
- non certo per presunti privilegi<br />
fiscali - che <strong>Coop</strong> è diventata un<br />
soggetto di primo piano della<br />
distribuzione moderna, avendo<br />
sempre l’obiettivo di poter garantire<br />
a milioni di soci e di consumatori<br />
la qualità e la convenienza<br />
dei prodotti. Senza<br />
dimenticare, che le cooperative<br />
italiane, nel loro complesso, negli<br />
ultimi 10 anni hanno più che<br />
raddoppiato gli occupati, la<br />
maggior parte dei quali a tempo<br />
indeterminato”.<br />
ottobre 2007<br />
rubricag in primo piano<br />
La grande distribuzione e le tasse<br />
magistratura. Noi vogliamo reagire<br />
con fermezza e serenità perché vogliamo<br />
difendere la diversità di <strong>Coop</strong>. <strong>Coop</strong><br />
appartiene a tutti i suoi soci ed è un<br />
patrimonio che viene trasmesso di generazione<br />
in generazione”.<br />
“Noi non ci sentiamo migliori di altri,<br />
ma sicuramente diversi – ha proseguito<br />
Soldi – Il nostro obiettivo non è far<br />
arricchire i singoli o produrre profitto,<br />
cosa per altro legittima, ma garantire<br />
la mutualità tra i soci e, appunto, passare<br />
alle generazioni future questo patrimonio.<br />
E il diverso trattamento fiscale<br />
previsto, viene a fronte di un<br />
preciso elenco di cose, stabilite dalla<br />
legge, che come <strong>Coop</strong> non possiamo<br />
fare”. E qui l’elenco dei divieti e delle<br />
limitazioni, che i soci <strong>Coop</strong> conoscono<br />
bene, comprende il non distribuire nè<br />
utili nè le riserve, il non poter devolvere<br />
il patrimonio quando si dovesse<br />
sciogliere la cooperativa, avere limiti<br />
precisi nella raccolta del prestito, non<br />
poter remunerare i prestiti in misura<br />
superiore a quanto fissato dalla legge e<br />
così via…<br />
Si aggiunga poi che, le modifiche introdotte<br />
dal governo Berlusconi, riservano<br />
questo trattamento alle sole cooperative<br />
a mutualità prevalente, cioè<br />
quelle che derivano il loro fatturato per<br />
oltre il 50% da attività coi soci. “E’ evidente<br />
– spiega Soldi – che per noi funziona,<br />
rispetto alle imprese di capitali,<br />
un diverso modo di distribuire la ricchezza.<br />
Il punto di fondo è che, da parte<br />
di chi ci attacca, non si vuole accettare<br />
l’idea di un pluralismo delle forme<br />
d’impresa che è un bene per il mercato<br />
e un bene per il consumatore”. Del resto,<br />
vien facile dire che se fare coopera-<br />
9<br />
2006<br />
Percentuale dei versamenti<br />
fiscali sul fatturato*<br />
Gruppo Esselunga** 7,8%<br />
Auchan Spa - Gruppo Auchan 6, %<br />
9 Grandi <strong>Coop</strong> ** (aggregato) 6,1%<br />
Gruppo pam** 6,0%<br />
Gruppo Finiper** ,8%<br />
Gs Spa - Gruppo Carrefour ,8%<br />
Sma Spa - Gruppo Auchan ,6%<br />
Ssc Srl - Gruppo Carrefour ,6%<br />
Media 6,1%<br />
*Imposte + oneri sociali + stima ritenute su salari e stipendi<br />
** Bilanci consolidati<br />
Nota: La tabella mostra come <strong>Coop</strong> sia in linea con le principali imprese del<br />
settore come carico fiscale e contributivo in rapporto al fatturato<br />
tive è così facile e conveniente, le porte<br />
sono aperte…<br />
“Noi – ha detto Soldi – siamo convinti<br />
che la competizione, anche con Esselunga,<br />
faccia bene al consumatore. E<br />
per stare nella competizione siamo<br />
cresciuti. Perché non vorrei qualcuno<br />
pensasse che la cooperazione va bene<br />
solo se è piccola e sfortunata. Questo è<br />
inaccettabile”. Soldi ha poi aggiunto:<br />
“noi diciamo con orgoglio che la nostra<br />
funzione sociale vuol dire da un lato<br />
coinvolgere migliaia di soci, nelle assemblee<br />
e nelle scelte delle varie cooperative.<br />
Ma anche che per noi missione<br />
sociale vuol dire essere presenti nei<br />
piccoli centri e nelle regioni del sud.<br />
Realtà dove Esselunga non c’è perché,<br />
legittimamente, non ritiene remunerativo<br />
esserci. Ma è solo un’altra riprova<br />
della nostre diversità”.<br />
Sul tema prezzi <strong>Coop</strong> ha ribadito, cifre<br />
alla mano, la sua vocazione storica per<br />
la tutela del potere d’acquisto delle famiglie.<br />
Sono cifre che i lettori di <strong>Consumatori</strong><br />
conoscono assai bene, perché<br />
tante volte li abbiamo tenuti aggiornati<br />
sul vantaggio dei prezzi <strong>Coop</strong> rispetto<br />
all’andamento dell’inflazione e sul<br />
come questo avvenga da anni. Al punto<br />
che, dal 2000 al primo semestre 2007,<br />
far la spesa in <strong>Coop</strong> ha significato un<br />
risparmio del 12%. “I nostri prezzi<br />
sono sostanzialmente al livello del<br />
2002 e sul lungo periodo non temiamo<br />
raffronti” ha precisato Tassinari. Certo<br />
la sfida tra le diverse insegne, ha visto<br />
nell’ultimo biennio uno sprint di Esselunga,<br />
ma la spiegazione potrebbe stare<br />
in parte anche nella storia di “spionaggio”<br />
che raccontiamo nella pagina<br />
precedente... (D.G.)
consumatori<br />
in primo piano<br />
pREzzI<br />
chi frena e chi no<br />
prosegue il blocco<br />
deciso da <strong>Coop</strong> su<br />
circa 1.000 prodotti<br />
a marchio, sino<br />
al 31 dicembre.<br />
Un impegno da 7<br />
milioni di euro<br />
a vantaggio<br />
dei consumatori.<br />
Ma le tensioni sui<br />
mercati restano alte<br />
per cereali, farina,<br />
latte e loro derivati.<br />
Tassinari: “Se non<br />
interviene il governo,<br />
nel 2008, il rischio<br />
è di avere un ,2%<br />
di inflazione sugli<br />
alimentari. Anche<br />
la politica agricola<br />
della Ue deve<br />
cambiare”<br />
Le tabelle e i grafici riportati nelle<br />
pagine seguenti di questo servizio<br />
sono tratti dal rapporto <strong>Coop</strong> 2007<br />
“Consumi e distribuzione”<br />
ottobre 2007<br />
di Dario Guidi<br />
Blocco dei prezzi, sino al 31 dicembre 2007, di circa 1.000 prodotti <strong>Coop</strong> a<br />
marchio (quelli alimentari industriali), con un risparmio per i consumatori<br />
(cioè una rinuncia a entrate da parte delle cooperative) pari a 7 milioni di<br />
euro. Come avevamo anticipato già sul numero di settembre, <strong>Coop</strong> risponde ai<br />
rialzi sui costi delle materie prime e alle tensioni sui mercati mondiali, con quella<br />
che il presidente di <strong>Coop</strong> Italia Vincenzo Tassinari, definisce “una chiara operazione<br />
consumerista che vuol essere anche un forte segnale politico”.<br />
La scelta fatta da <strong>Coop</strong> ribadisce come quella che è la più grande catena della<br />
distribuzione italiana, sia nel contempo anche la più grande associazione di<br />
consumatori, con i suoi quasi 6 milioni e mezzo di soci. E dunque, in una situazione<br />
complessa e difficile di aumenti su molte materie prime, sceglie di<br />
non scaricare questi problemi sulle famiglie, proprio in coerenza con quanto<br />
emerge dal rapporto su consumi e distribuzione curato dalla stessa <strong>Coop</strong>, nel<br />
quale si conferma come il livello dei salari, e di fatto il potere d’acquisto delle<br />
famiglie, siano rimasti fermi dai primi anni ’90.<br />
Il plauso delle associazioni di consumatori<br />
Non è un caso che anche da parte di numerose associazioni di consumatori<br />
(tra cui Adiconsum, Cittadinanzattiva, Confconsumatori e Lega <strong>Consumatori</strong>)<br />
sia venuta una richiesta che di fatto, ripropone esattamente quanto <strong>Coop</strong><br />
ha già messo in atto, cioè che il governo definisca con la grande distribuzione<br />
un pacchetto di prodotti sensibili, il cui prezzo resti bloccato per alcuni mesi.<br />
“In queste settimane – spiega il presidente di Adiconsum Paolo Landi – ci<br />
siamo battuti per evitare che si lanciassero generici allarmismi che aumentano<br />
solo il rischio di creare una inflazione attesa. In secondo luogo abbiamo<br />
detto di boicottare aumenti pretestuosi. Perché se è vero che visti alcuni fenomeni<br />
mondiali, è ragionevole che ci possano essere ritocchi dei prezzi su alcuni<br />
prodotti, non sono certo giustificabili gli aumenti a due cifre che stanno<br />
saltando fuori. È per questo che abbiamo apprezzato tantissimo l’iniziativa<br />
<strong>Coop</strong> di bloccare i prezzi su molti dei suoi prodotti a marchio. Questo, oltre<br />
alla convenienza che ne deriva per i consumatori, per altri due motivi. Il primo<br />
è che si conferma come, anche a fronte delle tensioni sui mercati internazionali,<br />
si possono fare operazioni che tutelano le famiglie. In secondo luogo<br />
perché speriamo che la scelta di <strong>Coop</strong> possa avere un effetto di traino anche<br />
su altri operatori del settore. Ovviamente contando anche sul fatto che il governo<br />
spinga coerentemente per andare in questo senso. Osserviamo che se<br />
poi il ministro dei trasporti raddoppia il costo della revisione sui veicoli, allora<br />
si dà un esempio che va nella direzione sbagliata”.<br />
Inflazione alimentare, nel 2008 si rischia un più 5,2%<br />
Certo la situazione prezzi è difficile e tale resterà per parecchi mesi a venire.<br />
Questo in primo luogo perché è aumentata la domanda (specie da parte di<br />
Cina e India) e dunque si è determinata una situazione di mancanza di prodotto<br />
disponibile. Cioè se c’è solo una mela in vendita e siamo in due a volerla è<br />
chiaro che il prezzo crescerà. “Abbiamo ricevuto lettere da alcuni fornitori –<br />
continua a pagina 12 ><br />
10
Aldo Soldi<br />
presidente Ancc-<strong>Coop</strong><br />
“Il nostro rapporto sui consumi ci<br />
consegna la fotografia di una Italia<br />
inquieta in cui da un lato ci sono segni<br />
di ripresa dell’economia e dei consumi.<br />
Ma dall’altra aumenta il senso di<br />
esclusione e di povertà latente che<br />
dipende anche dalle tante spese<br />
obbligate delle famiglie, a partire da<br />
quelle per le bollette energetiche ed i<br />
servizi. Per questo credo che la cosa<br />
più importante oggi sia quella di<br />
riuscire a evitare che l’occasione della<br />
ripresa vada a vantaggio di chi si è già<br />
arricchito negli anni scorsi, lasciando<br />
fuori le fasce più deboli della popolazione”.<br />
Sta in questa considerazione di<br />
Aldo Soldi, presidente nazionale di<br />
Ancc-<strong>Coop</strong> (l’Associazione nazionale<br />
cooperative di consumatori), la sintesi<br />
sulla situazione del nostro paese e<br />
anche sul senso delle cose che sarebbe<br />
importante fare per superare l’inquietudine<br />
che ci accompagna. E sul che<br />
fare, spiega Soldi, “visto che crediamo<br />
sia fondamentale creare un clima di<br />
fiducia nel paese, noi cominciamo da<br />
noi stessi, proprio perché non ci piace<br />
solo dire agli altri cosa devono fare. Noi<br />
partiamo dalle cose che facciamo noi,<br />
11<br />
ottobre marzo 200 2007 11<br />
in primo piano<br />
“La ripresa? Si aiutino<br />
le famiglie non i soliti noti”<br />
Soldi: “Ecco cosa chiediamo al governo”<br />
come la scelta di bloccare i prezzi su<br />
tanta parte dei nostri prodotti a<br />
marchio. In continuità con una<br />
attenzione alla tutela del potere<br />
d’acquisto delle famiglie che dura da<br />
tanti anni ormai perché fa parte de<br />
nostro Dna”.<br />
“Sul problema dei prezzi – continua<br />
Soldi – in questa fase post-vacanze,<br />
agli italiani arrivano messaggi<br />
contraddittori. Da un lato le associazioni<br />
dei consumatori che lanciano<br />
insistenti allarmi e dall’altra parte<br />
qualcuno che dice non c’è motivo di<br />
preoccuparsi. Invece la situazione è<br />
delicata”. Il punto chiave è quello di<br />
non perdere l’occasione che la ripresa<br />
economica, seppur modesta e ora<br />
insidiata anche dalla crisi finanziaria<br />
legata ai mutui Usa, offre. “Il punto<br />
chiave è che troppa parte del reddito<br />
finisce destinata a consumi obbligati –<br />
spiega il presidente di Ancc – Il nostro<br />
rapporto evidenzia come affitti, mutui,<br />
bollette pesino ben di più che negli<br />
altri paesi europei, soprattutto sui<br />
redditi più deboli. E così il senso di<br />
esclusione sociale cresce. E se c’è<br />
disagio non basta dirsi ottimisti,<br />
occorrono scelte concrete per aiutare<br />
le famiglie a far quadrare i conti,<br />
perché sicuramente c’è il tentativo di<br />
qualcuno che i soldi legati alla ripresa<br />
vuole metterseli in tasca. E questo<br />
occorre impedirlo”.<br />
Come? <strong>Coop</strong> chiede al governo alcuni<br />
interventi mirati e precisi. “La prima<br />
cosa da fare – continua Soldi – è agire<br />
sulla leva fiscale introducendo sgravi<br />
fiscali mirati per la famiglie. La<br />
seconda è procedere con convinzione<br />
sul terreno delle liberalizzazioni che<br />
sono un elemento di civiltà ma sono<br />
anche moneta contante per le tasche<br />
dei consumatori. Altra cosa fondamentale<br />
è un intervento serio sulle tariffe e<br />
le bollette, perché la situazione attuale<br />
non deve servire a gonfiare ancor di<br />
più i bilanci di Enel ed Eni che sono<br />
già sufficientemente gonfi”. L’ultimo<br />
punto sollevato da Soldi è quello legato<br />
a una azione di controllo sui prezzi: da<br />
un lato, “per evitare le speculazioni,<br />
ma anche per avviare una ridiscussione<br />
sulle politiche nazionali ed europee<br />
alla luce delle problematiche strutturali<br />
che i mercati mondiali stanno<br />
ponendo, a cominciare dal ruolo di<br />
paesi come Cina e India. È chiaro, ad<br />
esempio, che la politica agricola<br />
dell’Unione europea deve essere<br />
profondamente riveduta”.
spiega Tassinari – in cui ci spiegano<br />
che o concediamo gli aumenti richiesti,<br />
oppure non ci danno più la<br />
merce. Segno che hanno già qualcuno<br />
pronto a comprarla a prezzi<br />
più alti. Altre industrie, nel campo<br />
della molitura, ci hanno chiesto aumenti<br />
del 55%”.<br />
Dal suo osservatorio anche <strong>Coop</strong><br />
conferma che alcune richieste di aumento<br />
sono in parte più che giustificabili.<br />
Il problema di fondo è che<br />
però dall’insieme degli elementi oggi<br />
disponibili deriva una previsione che,<br />
sul comparto alimentare, determinerà<br />
una spinta inflazionistica del 2%<br />
nel solo ultimo quadrimestre 2007.<br />
Un dato che travolge le previsioni<br />
fatte sino a metà anno. Tra l’altro, le<br />
stime sul 2007 sono tutte in fase di<br />
revisione anche per effetto della crisi<br />
finanziaria legata ai mutui Usa, per<br />
cui sia il Prodotto interno lordo europeo<br />
che quello italiano, cresceranno<br />
al di sotto delle previsioni.<br />
Il ruolo del governo<br />
Ma più che il 2007 è il 2008 a preoccupare.<br />
“Perché se la spinta di quest’ultimo<br />
quadrimestre è quella che vedia-<br />
“Mi sento lasciato fuori<br />
dalla società”<br />
Il senso d’esclusione in Italia<br />
è il più alto nell’Ue<br />
ITALIA 21 %<br />
LITUANIA 19 %<br />
UNGHERIA 18 %<br />
AUSTRIA 13 %<br />
BELGIO 11 %<br />
INGHILTERRA 11 %<br />
EUROPA A 25 9 %<br />
FRANCIA 9 %<br />
REP. CECA 9 %<br />
GERMANIA 8 %<br />
ESTONIA 7 %<br />
SLOVACCHIA 7 %<br />
GRECIA 6 %<br />
IRLANDA 6 %<br />
PORTOGALLO 6 %<br />
FINLANDIA 6 %<br />
SVEZIA 6 %<br />
SPAGNA 5 %<br />
POLONIA 5 %<br />
DANIMARCA 4 %<br />
OLANDA 4 %<br />
SLOVENIA 2 %<br />
Fonte Eurobaromestro, nov. 2006<br />
ottobre 2007<br />
in primo piano<br />
mo, ciò significa – prosegue Tassinari<br />
– che la previsione per il 2008 è di una<br />
inflazione sugli alimentari, pari al<br />
5,2% su base annua”. Cifre davvero<br />
allarmanti, soprattutto se si pensa che<br />
gli aumenti riguardano prodotti che<br />
sono ogni giorno sulle tavole degli italiani,<br />
come pasta, latte, burro, cereali,<br />
farine e altri derivati. E su tanti di questi<br />
prodotti l’incidenza delle materie<br />
prime sul costo finale è decisamente<br />
superiore al 50-60%.<br />
Evidente che in un clima di questo<br />
tipo, possano innescarsi anche feno-<br />
La ripresa non<br />
La fotografia del paese nel ra<br />
Che dopo la lunga stagione di crisi della prima parte del decennio e la timida<br />
ripresa del 2006, il 2007 rappresenti per l’economia italiana un anno di<br />
consolidamento e di ripresa dei consumi è un dato inoppugnabile. Ma la<br />
ripresa non è uguale per tutti. Anzi. I dati del Rapporto <strong>Coop</strong> sui consumi e la distribuzione<br />
(presentati a Milano e illustrati dal vicepresidente di Ancc-<strong>Coop</strong> Enrico<br />
Migliavacca) restituiscono il quadro di un’Italia nella quale più di 7 persone su<br />
10 ritengono di non guadagnare abbastanza per potersi permettere semplicemente<br />
una vita dignitosa. E ben 2 italiani su 10 si sentono addirittura “esclusi” dalla<br />
società (il dato più alto tra i paesi europei, più del doppio della media europea pari<br />
al 9 per cento). Alla ripresa si è accompagnata inoltre una crescita delle diseguaglianze<br />
sociali e un aumento del divario fra ricchi e poveri. Le difficoltà economiche<br />
non sono una sensazione. Non sono nemmeno una turba psichica di chi va a<br />
fare la spesa sapendo che tornerà a casa con il borsello vuoto e il sacchetto meno<br />
pieno del solito. Chi non ce la fa ad arrivare alla fine del mese denuncia soprattutto<br />
problemi con il pagamento delle spese per l’energia elettrica, il gas e l’acqua. Ma<br />
non sono da meno le spese mediche e quelle per la casa, affitto o mutuo che sia.<br />
In compenso, dal 1970 ad oggi l’incidenza della spesa alimentare sui consumi<br />
degli italiani è passata dal 32,9 al 14,9 per cento, mentre sono enormemente aumentate<br />
le spese per l’abitazione, per i trasporti e per i servizi in genere.<br />
Prezzi sù stipendi giù<br />
E i salari? Sono aumentati o sono diminuiti? A spulciare i numeri che registrano<br />
l’andamento delle nostre entrate c’è da rimanere sconcertati. Un dato su tutti: in<br />
oltre 15 anni (dal 1991 al 2007), la crescita dei salari reali, quelli che determinano<br />
12<br />
meni puramente speculativi, che c’è<br />
da augurarsi siano monitorati e stoppati<br />
in primo luogo da una azione di<br />
controllo che il governo sembra intenzionato<br />
a promuovere, visti i tavoli<br />
di concertazione con le associazioni<br />
economiche e produttive, che sono<br />
già stati convocati. Anche perché, altrimenti,<br />
il rischio è quello di un effetto<br />
valanga. Di un fenomeno, cioè,<br />
che quando parte è piccolo, ma si ingrossa<br />
via via sempre di più. E diventa<br />
quindi difficile, se non impossibile, da<br />
controllare e bloccare. <br />
Diseguaglianze nella distribuzione del reddito<br />
Rapporto tra il reddito del 20% della popolazione con il reddito più elevato e il<br />
20% della popolazione con il reddito più basso. più è alta la cifra più è alto il<br />
tasso di povertà.<br />
1995 2000 2005<br />
UE25 4,5 4,9<br />
UE15 5,1 4,5 4,8<br />
GERMANIA 4,6 3,5 4,1<br />
SPAGNA 5,9 5,4 5,4<br />
FRANCIA 4,5 4,2 4,0<br />
ITALIA 5,9 4,8 5,7<br />
REGNO UNITO 5,2 5,2 5,5<br />
Fonte Eurostat<br />
di Aldo Bassoni
consumatori<br />
è uguale per tutti<br />
pporto <strong>Coop</strong> su consumi e distribuzione<br />
Gli italiani si sentono meno<br />
tutelati e più poveri. Aumentano<br />
le difficoltà economiche delle<br />
famiglie: un italiano su cinque<br />
si sente escluso. Ovvero quando<br />
la ripresa economica produce<br />
anche diseguaglianze<br />
il potere d’acquisto delle famiglie, è stata praticamente nulla.<br />
Anzi, se consideriamo che la pressione fiscale sulle retribuzioni<br />
lorde in Italia è sensibilmente aumentata rispetto ai<br />
primi anni Novanta, possiamo tranquillamente affermare che<br />
il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito. Nemmeno<br />
l’aumento del tasso di occupazione ha invertito questa tendenza<br />
all’impoverimento perché la diffusione dei contratti di<br />
lavoro temporaneo e l’assenza di un sistema efficace di ammortizzatori<br />
sociali ha fatto emergere con forza quel senso di<br />
precarietà che fa dire ai tre quarti delle famiglie italiane di<br />
sentirsi in difficoltà. Ma l’Italia delle sofferenze economiche e<br />
sociali non si ferma a questi numeri. Abbiamo anche un altro<br />
primato: vantiamo uno dei più alti tassi di diseguaglianza sociale.<br />
Da noi il 20 per cento della popolazione con il reddito<br />
ottobre 2007<br />
in primo piano<br />
13<br />
la vignetta di ellekappa<br />
più elevato (cioè i più ricchi) guadagna quasi sei volte di più<br />
rispetto al 20 per cento della popolazione che ha il reddito più<br />
basso (superando così il Regno Unito con 5,5, la Spagna con<br />
5,4, la Francia con 4,0 e la Germania con 4,1). Da notare che<br />
nel 2000 lo stesso indicatore per l’Italia era pari al 4,8.<br />
L’arte di arrangiarsi<br />
Quindi, la ripresa economica, il famoso Pil, non è di per sé<br />
garanzia di maggior benessere per tutti. Di conseguenza i<br />
consumatori si arrangiano come possono. Innanzitutto<br />
cambiano i comportamenti di spesa: acquistano di più beni<br />
durevoli (auto, mobili, elettrodomestici), si lasciano sedurre<br />
dall’innovazione (vedi il boom dell’elettronica di consumo)<br />
ricorrono sempre più al credito al consumo (i cui tassi di<br />
incremento erano prossimi al 30 per cento all’inizio del 2003<br />
e si sono assestati attorno al 15 per cento negli ultimi anni).<br />
Infine riducono nel loro paniere la quota della spesa per alimentari<br />
e per vestiario e calzature. In sostanza, negli anni si<br />
è assistito a uno spostamento marcato di spesa dai beni ai<br />
servizi. Tanto più che spesso i servizi sono consumi obbligati<br />
per le famiglie e in certi casi molto più costosi in Italia piuttosto<br />
che in Europa. Ad esempio, il gap tra il prezzo pagato<br />
dai consumatori italiani e quello corrisposto da quelli europei<br />
per l’acquisto di prodotti energetici persiste e anzi in alcuni<br />
casi tende a ampliarsi. Ad eccezione del gas che si colloca<br />
continua a pagina 17 >
Cosa pesa sulle famiglie italiane<br />
consumatori<br />
in primo piano<br />
(% su totale della popolazione)<br />
Famiglie che hanno difficoltà economiche per:<br />
acquisto di generi alimentari 10, %<br />
spese sulla casa (affitto, mutuo, condominio ecc.) 17,8%<br />
pagamento delle spese per l’energia elettrica 27,1%<br />
pagamento delle spese per il gas 2 ,6%<br />
pagamento delle spese per l’acqua 20, %<br />
spese per istruzione (superiore/università) figli 6,1%<br />
spese mediche 21,9%<br />
estinguere un debito o accedere a un credito 2, %<br />
Famiglie che hanno modificato le abitudini quotidiane<br />
per queste difficoltà:<br />
nel consumo dell’energia elettrica 88, %<br />
nel consumo di gas 87,3%<br />
nel consumo di acqua 87,1%<br />
Fonte Elaborazioni su dati Isae<br />
I prezzi nel 1° semestre 2007<br />
I prezzi al consumo in Italia: Var. %<br />
Che salgono<br />
patate +21,2%<br />
Servizi telefonia pubblica +17,9%<br />
Fede in oro +1 , %<br />
pollo fresco +13,6%<br />
Certificati anagrafici +10,9%<br />
Navigazione passeggeri +10,7%<br />
Trasporti ferroviari +9, %<br />
Servizi finanziari<br />
e bancari<br />
Assicurazioni<br />
pacchetti vacanze<br />
Spese di esercizio<br />
Mezzi di trasporto<br />
Energia elettrica, gas<br />
e altri combustibili<br />
Acqua e altri servizi<br />
per l’abitazione<br />
Manutenzione e<br />
riparazione<br />
dell’abitazione<br />
Tabacchi<br />
petto di pollo +8,8%<br />
Elettricità uso domestico +8,7%<br />
Tariffa rifiuti solidi +8, %<br />
Che scendono<br />
Telefoni cellulari -21,1%<br />
Viaggio aereo europeo -1 ,8%<br />
Servizi di telefonia mobile -9, %<br />
I maggiori rincari negli ultimi 2 anni<br />
0 2% % 6% 8% 10% 12%<br />
Var % medie annue 200 -2006<br />
Fonte Ref. per <strong>Coop</strong><br />
COOP<br />
p.C. unità centrale -7,9%<br />
Macchina foto digitale -7,9%<br />
Gas GpL -7,3%<br />
p.C. periferiche -7,1%<br />
Medicinali -6,6%<br />
Lettori DVD - ,3%<br />
TV color - ,9%<br />
Fonte Ref. per <strong>Coop</strong><br />
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molte migliaia di copie. È la storia delle cooperative di<br />
giovani che lavorano i territori confiscati alla mafia.<br />
Editrice <strong>Consumatori</strong> viale Aldo Moro 16 0127 Bologna / tel 0 16316911 / fax 0 16316908<br />
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*conforme al D.P.R. n. 128 del 7-4-99 che regolamenta gli alimenti per l’infanzia<br />
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AVVERTENZE AL RIVENDITORE - Per ottenere il rimborso di questo buono sconto si<br />
prega di inviare il medesimo alla “Società” c/o Valassis S.r.l. C.P. 14250 - Via<br />
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di controllo presente sulla stessa). Ogni altro uso sarà perseguito a norma di legge.<br />
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CODICE NCH 054010491 SCADENZA 31/08/2007
lievemente al di sotto della media dei<br />
principali paesi europei (ma costa di<br />
più che in Francia e Regno Unito), l’Italia<br />
è il paese europeo che evidenzia i<br />
prezzi medi (al netto delle tasse) più<br />
alti sui carburanti (il 12 per cento) e<br />
sull’energia elettrica (un più 32 per<br />
cento stimato su un consumo medio<br />
annuo di 3500 kwh).<br />
I quattro “carrelli”<br />
L’immagine che ne viene fuori è quella<br />
di un consumatore interessato a opportunità<br />
di consumo sempre più ampie<br />
in termini di nuovi prodotti e prezzi<br />
differenti. Tali opportunità consentono<br />
di comporre con maggiore flessibilità il<br />
proprio paniere di consumo scegliendo<br />
volta per volta di risparmiare risorse e<br />
potere d’acquisto in un segmento e investire<br />
le risorse così recuperate per<br />
aumentare la spesa in altri segmenti o<br />
per poter fruire di nuovi prodotti e servizi.<br />
In questo modo, nelle scelte di<br />
consumo convivono sempre più, in<br />
tutti gli strati sociali, scelte low cost,<br />
spinte all’acquisto di beni di lusso e<br />
prodotti in grado di rispondere ai nuovi<br />
bisogni emergenti.<br />
Se dai consumi generali scendiamo<br />
nel settore del largo consumo confezionato,<br />
le preferenze nei comportamenti<br />
di acquisto possono essere riassunte<br />
e ritratte in veri e propri<br />
“carrelli”. Un primo carrello è quello<br />
denominato “Pronto” che si propone<br />
di cogliere l’esigenza di dotarsi di prodotti<br />
che permettono un risparmio<br />
del tempo oltre che della fatica. Questo<br />
carrello cresce tra il 2003-2006 di<br />
un 30 per cento. Un secondo carrello<br />
denominato “Etnico” è giustificato dal<br />
bisogno di novità e da una maggiore<br />
conoscenza (e disponibilità) di prodotti<br />
che arrivano da altre parti del<br />
mondo. Ed è questo il carrello con<br />
maggiore volume di crescita pari a oltre<br />
il 36 per cento. Il carrello “Salute”<br />
contiene sia prodotti dietetici sia integratori<br />
alimentari sia bevande isotoniche<br />
sia colluttori e cresce a un ritmo<br />
sostenuto del 33 per cento. Il carrello<br />
“Lusso” è composto da prodotti come<br />
caviale e salmone, champagne e spumanti,<br />
caffè in cialde, aperitivi monodose<br />
e cresce un po’ meno degli altri<br />
ma con performance comunque positive<br />
pari a un più 25 per cento. Se poi<br />
si confrontano questi carrelli con un<br />
altro carrello che potremmo definire<br />
“Basic” fatto di prodotti più tradizionali<br />
(pane, pasta, riso, pomodori) ci si<br />
accorge come i volumi di vendita di<br />
questo carrello siano sostanzialmente<br />
rimasti immutati. <br />
consumatori<br />
ottobre 2007<br />
cibo e cultura<br />
Nei ristoranti cinesi solitamente<br />
la tavola è di forma rotonda, e<br />
sulla tavola gira una ruota di<br />
diametro inferiore, su cui vengono<br />
appoggiati tanti piattini<br />
di portata. I commensali, facendo<br />
girare la ruota, fermano<br />
davanti a sé i piattini e se ne<br />
servono, realizzando sul proprio<br />
piatto personale (che si<br />
trova nello spazio fisso, lasciato<br />
libero dalla ruota) la combinazione<br />
di vivande e di sapori che<br />
preferiscono.<br />
Le finalità e il significato di questa<br />
pratica sono molteplici. Anzitutto<br />
essa sottolinea e amplifica<br />
la dimensione conviviale,<br />
comunitaria del pasto. La condivisione<br />
dei piatti di portata suggerisce<br />
anche visivamente questa<br />
idea, modificando i rapporti<br />
fra i commensali e il senso dello<br />
stare insieme a tavola. Anche la<br />
conversazione è favorita, sotto<br />
forma di opinioni e suggerimenti<br />
sul cibo da assaggiare: prova<br />
anche questo, è buono sai? La<br />
forma stessa del tavolo si configura<br />
come la più “colloquiale”<br />
possibile: il cerchio è l’unica forma<br />
che non prevede un capotavola,<br />
parifica le distanze, elimina<br />
le gerarchie.<br />
Ma c’è di più. Questo sistema di<br />
distribuzione delle vivande nasce<br />
da una cultura, da una “filosofia”<br />
del cibo che affonda le<br />
radici in un’antica tradizione<br />
scientifica e dietetica, oltre che<br />
gastronomica. Secondo questa<br />
tradizione non è pensabile che i<br />
commensali mangino tutti le<br />
stesse cose, nella stessa successione,<br />
nella stessa quantità: poi-<br />
di Massimo Montanari<br />
docente di Storia medievale e di Storia<br />
dell’alimentazione, Università di Bologna<br />
LA RUOTA<br />
DEL CIBO<br />
17<br />
ché ogni organismo è fisiologicamente<br />
diverso dagli altri,<br />
ciascun commensale ha esigenze<br />
e desideri diversi e adegua il<br />
proprio pasto alla propria “natura”.<br />
Anche in Europa il pensiero<br />
dietetico (legato alla tradizione<br />
medica della Grecia classica)<br />
seguì a lungo questo modello:<br />
fino al Medioevo e alla prima<br />
Età moderna le modalità di servizio<br />
a tavola furono improntate<br />
all’idea che ciascuno deve comporre<br />
liberamente il proprio<br />
menù scegliendo dalla tavola le<br />
vivande che preferisce. Solo nell’ottocento<br />
si diffuse in Europa<br />
il cosiddetto servizio “alla russa”<br />
(in realtà francese), quello tuttora<br />
praticato, che distribuisce ai<br />
commensali piatti prestabiliti e<br />
tendenzialmente identici.<br />
Sulla ruota cinese, anche la contemporanea<br />
presenza di cibi<br />
molto diversi fra loro (carne, pesce,<br />
verdure, riso…) e la sistematica<br />
mescolanza dei sapori<br />
(dolce, salato, piccante, agrodolce…)<br />
rimandano allo stesso<br />
sistema di pensiero. L’idea è non<br />
solo che ciascuno deve costruire<br />
il proprio piatto secondo le proprie<br />
esigenze, ma che, in linea<br />
di principio, il nutrimento è tanto<br />
più “giusto” e corretto, quanto<br />
più si compone di sostanze e<br />
sapori diversi. L’equilibrio fra gli<br />
opposti, la compresenza dei<br />
contrari sta alla base dell’antica<br />
filosofia cinese – come di quella<br />
indiana, di quella persiana, di<br />
quella greca – e tuttora se ne vedono<br />
le tracce, nelle modalità di<br />
preparazione e di servizio del<br />
cibo.
La strada, con 6.000 decessi<br />
all’anno, è il luogo più pericoloso<br />
al mondo. Sotto i 30 anni<br />
gli incidenti sono la prima causa<br />
di morte e a rimetterci sono<br />
soprattutto pedoni e ciclisti.<br />
Intanto l’Ue ha imposto<br />
all’Italia di dimezzare le vittime<br />
consumatori<br />
UN pAESE Co<br />
Pene e sanzioni<br />
Dalla multa<br />
fino all’arresto<br />
ALCOL: secondo il grado alcolemico<br />
rilevato sono previste<br />
multe da 00 a 6.000 euro,<br />
arresto fino a 6 mesi e sospensione<br />
della patente fino a due<br />
anni.<br />
VELOCITà: secondo le eccedenze<br />
riscontrate sono previste<br />
multe fino a 2.000 euro e<br />
sospensione della patente fino<br />
a 1 anno<br />
DROGA: multa fino a .000 euro<br />
e arresto fino a 3 mesi<br />
NEOPATENTATI: potranno guidare<br />
solo mezzi la cui potenza<br />
non dovrà superare i 0 kw/t<br />
MOTO: divieto di portare minori<br />
di età inferiore a anni<br />
CELLULARI: multe fino a 9<br />
euro<br />
GUIDA SENZA PATENTE: ammenda<br />
fino a 9.032 euro e arresto<br />
fino a un anno<br />
ottobre 2007<br />
in primo piano<br />
di Bibì Bellini<br />
Dopo gli incidenti domestici,<br />
è la strada, con i suoi 6.000<br />
morti all’anno, il luogo più<br />
pericoloso della vita di ogni giorno.<br />
I voti dell’Italia sulla pagella europea<br />
della sicurezza stradale sono<br />
molto bassi: perlopiù insufficienti.<br />
3.341. È questo il numero di decessi<br />
a cui l’Italia dovrebbe puntare per<br />
onorare l’obiettivo comunitario che<br />
impone il dimezzamento del numero<br />
delle vittime della strada entro il<br />
2010. E siamo lontani. Troppo.<br />
In attesa di riscontri ufficiali, il 2006<br />
sembra proprio destinato a interrompere<br />
una serie di dati positivi<br />
maturati attorno all’introduzione<br />
della patente a punti varata l’estate<br />
del 2003. Una legge dalla parabola<br />
bizzarra: ha funzionato di più come<br />
campagna annunciata che come<br />
norma applicata. E oggi sembra essere<br />
lettera morta.<br />
Eppure, da parte del governo in carica<br />
non mancano certo i provvedimenti<br />
e anche gli investimenti, che<br />
sono ancora poca cosa rispetto a<br />
quelli di Svizzera, Francia o Svezia,<br />
ma almeno ci sono: circa 60 milioni<br />
di euro per il prossimo triennio, a<br />
fronte di stanziamenti nulli del passato<br />
governo sul biennio 2005/2006.<br />
E poi l’azione legislativa. In attesa<br />
del varo della Legge (mentre scrivia-<br />
18<br />
mo in discussione al Senato), i primi<br />
di agosto è entrato in vigore il Decreto<br />
Legge sulla sicurezza stradale.<br />
Le pene sono inasprite e fanno un<br />
certo effetto (vedi il box di sintesi).<br />
Rimane comunque il timore che si<br />
sia varata una legge draconiana da<br />
applicare con il solito lassismo italiano.<br />
Eppure ci sono tutte le ragioni per<br />
un’azione compatta dell’intero Paese:<br />
la domanda di sicurezza dei cittadini,<br />
le ragioni economiche (33<br />
miliardi di euro all’anno sono i costi<br />
sociali stimati: un bel tesoretto verrebbe<br />
da dire), sensibilità umana e<br />
finanche accondiscendenza pastorale.<br />
Sì, perchè anche il Pontificio<br />
Consiglio della pastorale dei migranti<br />
e degli itineranti si è espresso<br />
in materia, con un documento dal<br />
titolo Orientamento per la pastorale<br />
della strada contenente tra l’altro<br />
un decalogo della sicurezza stradale.<br />
Una “ingerenza” questa volta<br />
davvero benvenuta, per il richiamo<br />
morale che contiene.<br />
“Sui temi della sicurezza stradale<br />
in Italia non si sfonda – sostiene<br />
Giordano Biserni Presidente di<br />
Asaps – perché siamo tutti un po’<br />
colpevoli e conniventi. Infatti, fateci<br />
caso, la più diffusa forma di solidarietà<br />
sulla strada è quella praticata<br />
attraverso la segnalazione tra<br />
automobilisti di un posto di blocco<br />
continua a pagina 20 >
consumatori<br />
NTRoMANo<br />
Stasera guida Bobby<br />
Il ministro Giovanna Melandri: “Una campagna<br />
di comunicazione perchè i giovani escano di sera<br />
indicando uno tra loro come guidatore designato”<br />
Il Codice etico di autoregolazione<br />
per la sicurezza stradale, promosso<br />
dal Ministero per le Politiche<br />
giovanili ha introdotto la figura del<br />
“Guidatore designato”. Abbiamo<br />
chiesto al Ministro Giovanna<br />
Melandri di dirci di cosa si tratta.<br />
Il guidatore designato (che nei<br />
Paesi anglosassoni viene comunemente<br />
chiamato “Bobby”) è la<br />
persona che si assume la responsabilità<br />
del gruppo di amici e che per<br />
una sera non berrà bevande<br />
alcoliche, per poter guidare l’auto<br />
in sicurezza al rientro e riportare la<br />
sua comitiva a casa. I gestori dei<br />
locali gli serviranno esclusivamente<br />
bevande analcoliche e premieranno<br />
il suo comportamento in vari modi,<br />
ad esempio con sconti sui biglietti<br />
di entrata nel locale per successive<br />
ottobre 2007<br />
in primo piano<br />
serate. Da agosto, insieme al<br />
Ministero dell’Interno e alla<br />
Fondazione ANIA per la sicurezza<br />
stradale, abbiamo lanciato una<br />
campagna di comunicazione “La<br />
vita non è un optional”, che ha<br />
come scopo proprio quello di<br />
promuovere tra i giovani la figura<br />
del guidatore designato.<br />
Come si articolerà la Campagna?<br />
La campagna partirà con l’invio -<br />
grazie alla collaborazione dei<br />
gestori di telefonia mobile Tim,<br />
Vodafone, Wind e Tre - di diversi<br />
milioni di sms tematici sui<br />
cellulari dei giovani italiani tra i 18<br />
e i 35 anni. La prima serie di invii<br />
raggiungerà oltre tre milioni e<br />
mezzo di giovani, una quota che al<br />
termine della campagna, nella<br />
prima settimana di novembre,<br />
toccherà i 10 milioni di giovani<br />
destinatari. Gli sms promozionali<br />
ricorderanno ai destinatari che<br />
“chi beve non guida, chi guida non<br />
beve”.<br />
19<br />
Quali sono gli obiettivi dell’iniziativa<br />
e come si pensa di valutarne<br />
l’efficacia?<br />
L’obiettivo è quello di diffondere e<br />
promuovere tra i giovani comportamenti<br />
virtuosi che possano<br />
contribuire a salvare delle vite.<br />
Nessuno vuole negare ai giovani la<br />
possibilità di divertirsi. Ma con la<br />
vita, propria e degli altri, non si<br />
scherza. Come già accennavo, il<br />
modello del guidatore designato è<br />
stato positivamente sperimentato<br />
in altri paesi. Penso, ad esempio, ai<br />
paesi del nord Europa dove il<br />
guidatore designato è stato<br />
introdotto da anni ed è, ormai, una<br />
consuetudine radicata quella di<br />
scegliere una persona nel gruppo di<br />
amici che non berrà durante la<br />
serata per riportare a casa gli altri.
o della presenza di una pattuglia<br />
della polizia.”<br />
Sembra infatti che la partita vera<br />
non si giochi tanto sulla repressio-<br />
ne di matrice legislativa, ma sulla<br />
prevenzione derivante da una tangibile<br />
presenza delle forze dell’ordine<br />
e dalla formazione di una cultura<br />
della guida e della sicurezza, che<br />
non vuol dire “saper guidare”, ma<br />
“saper essere” utente della strada<br />
responsabile. In una parola sola, la<br />
partita la si gioca sui valori e sul legame<br />
stretto tra sicurezza e cultura<br />
della legalità, che, ad esempio, associazioni<br />
come Libera e Sicurstrada<br />
da tempo mettono al centro delle<br />
proprie azioni. Ecco perché sono<br />
preziose le tante campagne di sensibilizzazione,<br />
gli interventi nelle<br />
scuole e tutte quelle strategie di comunicazione<br />
volte a ripristinare<br />
un senso di responsabilità specie<br />
L’intervista<br />
consumatori<br />
ottobre 2007<br />
in primo piano<br />
tra i giovani guidatori che, stando a<br />
una recente ricerca Aci-Censis, risultano<br />
essere senza dubbio i più<br />
indisciplinati al volante, con conseguenze<br />
che sono sotto gli occhi di<br />
tutti. Oggi la strada è per i giovani<br />
sotto i 30 anni la principale causa<br />
di morte. Stiamo parlando della generazione<br />
di domani decimata da<br />
questa guerra in tempo di pace che<br />
in dieci anni se ne è portati via<br />
25.000.<br />
Ecco perché va salutata con un plauso<br />
la campagna promossa dal Ministero<br />
Politiche giovanili e attività<br />
sportive, volta a istituire la figura<br />
del “Guidatore designato” (nella pagina<br />
precedente ne parla il Ministro<br />
Giovanna Melandri). L’importante è<br />
non fermarsi lì. La dinamica e la<br />
tempistica di molti dei cosiddetti<br />
“incidenti del sabato sera” ha a che<br />
fare con i colpi di sonno nell’ultimo<br />
“A velocità più bassa, la mortalità cala”<br />
Edoardo Galatola è membro<br />
della Consulta nazionale sulla<br />
sicurezza stradale e responsabile<br />
sicurezza stradale di Fiab<br />
(Federazione italiana amici della<br />
Bicicletta). Gli abbiamo chiesto<br />
di parlarci di sicurezza in riferimento<br />
all’utenza debole.<br />
Non bisogna essere catastrofisti<br />
ma neppure nascondere il problema,<br />
che c’è ed è significativo. In<br />
Italia abbiamo un triste primato,<br />
un’incidenza della mortalità nei<br />
centri urbani decisamente superiore<br />
a quella degli altri paesi europei.<br />
Questa grande incidenza del<br />
dato che attiene i centri urbani<br />
influisce sui dati relativi all’utenza<br />
debole, perché la metà degli incidenti<br />
in città coinvolge pedoni e<br />
ciclisti.<br />
Come si può tutelare l’utenza<br />
debole?<br />
Sulla strada rispetto ad altri contesti<br />
a rischio c’è un parametro molto<br />
semplice da analizzare che è la<br />
curva della mortalità in funzione<br />
della velocità dell’impatto. Questa<br />
curva mi dice che se un auto mi<br />
investe a 30 km orari o meno, ho<br />
una probabilità di mortalità inferiore<br />
al %. Se l’incidente avviene<br />
invece con una velocità d’impatto<br />
di 0 km orari quella probabilità<br />
sale al 0% e diventa addirittura<br />
il 90% se la velocità è uguale o<br />
superiore a 70 km orari. L’utenza<br />
debole muore perlopiù per questa<br />
ragione. Ecco perché istituire e far<br />
rispettare il limite dei 30 km orari<br />
con l’istituzione di “zone 30”, può<br />
salvare molte vite, senza penalizzare<br />
la circolazione visto che nelle<br />
città la velocità media si aggira attorno<br />
ai 13/1 km orari.<br />
E poi?<br />
E poi c’è il tema della visibilità. Il<br />
pedone o il ciclista deve rendersi<br />
visibile con le luci e abbigliamento<br />
adeguati. È un aspetto cruciale su<br />
cui il Fiab insiste tantissimo. Infine<br />
ci sono le intersezioni, le rotatorie<br />
o i passaggi pedonali che andrebbero<br />
messi in sicurezza. Ma<br />
soprattutto serve buon senso da<br />
parte di tutti.<br />
È vero però che ciclisti e pedoni<br />
spesso non brillano per correttezza<br />
in strada…<br />
Esiste il pedone indisciplinato, così<br />
come il ciclista e il camionista.<br />
Non bisogna assolvere nessuno,<br />
ma le differenze ci sono: il pedone<br />
indisciplinato è al massimo maleducato,<br />
il camionista invece può<br />
ammazzare.<br />
20<br />
tratto di strada, quando tutti dormono<br />
e, calata la tensione e l’adrenalina,<br />
il guidatore designato resta solo.<br />
Ecco perché occorre promuovere<br />
un’azione ulteriore volta a far sì che<br />
“un altro componente del gruppo a<br />
turno rimanga sveglio insieme all’amico,<br />
perché è sì importante il<br />
guidatore designato, ma lo è anche<br />
il compagno di viaggio” dice Emanuela<br />
Bergamini Vezzali responsabile<br />
dell’Osservatorio per la Sicurezza<br />
Stradale della Regione Emilia- Romagna.<br />
Studiare e capire prima di agire. Ma<br />
come si fa se i dati non ci sono?<br />
È intollerabile il differimento, da<br />
parte dell’Istat, della comunicazione<br />
dei dati relativi agli incidenti<br />
stradali. Provate a pensare se si facesse<br />
lo stesso con i dati dell’inflazione<br />
o quelli dei principali indicatori<br />
economici. Sarebbe scandalo.<br />
Il libro<br />
S.o.s. bambini<br />
Anche i bambini, quelli da 0<br />
a 13 anni sono vittime dell’insicurezza<br />
delle nostre strada.<br />
Rispetto al 200 c’è stato un<br />
incremento dei decessi pari al<br />
1 , %, passando da 8 a 97. In<br />
Italia essere pedoni e bambini<br />
è letale. Infatti sul totale di 97<br />
decessi i pedoni/bambini erano<br />
20, più di un quinto. Anche<br />
per questo motivo va segnalata<br />
un’iniziativa editoriale di Egaf<br />
Edizioni, espressamente pensata<br />
per i giovani dai ai 18 anni. Si<br />
chiama percorsi di Educazione<br />
stradale ed è una collana dedicata<br />
alla sicurezza stradale. testi<br />
pensati per rendere più semplice<br />
l’apprendimento delle nozioni<br />
legate alla circolazione. ognuno<br />
con un linguaggio e un taglio<br />
appropriato all’età. Un’operazione<br />
rivolta ai giovani, ma anche<br />
a quei genitori che vorranno<br />
prendersi cura<br />
dell’incolumità<br />
dei propri figli<br />
l e g g e n d o g l i<br />
una fiaba o una<br />
filastrocca per<br />
metterli in guardia<br />
sui pericoli<br />
della strada.
In altre nazioni come Francia Spagna<br />
o Gran Bretagna dopo 30/40<br />
giorni dalla fine dell’anno si pubblicano<br />
i dati provvisori che diventano<br />
definitivi entro 2/3 mesi al<br />
massimo. Da noi no, bisogna aspettare<br />
tra i 9 e i 20 mesi.<br />
Questo impedisce di fatto di individuare<br />
in tempi rapidi le situazioni<br />
ad altro rischio, ma anche di effettuare<br />
un monitoraggio in “presa diretta”<br />
di eventuali provvedimenti<br />
adottati. È qualcosa di più di una<br />
semplice omissione informativa. È<br />
trascuratezza italiana, indolenza<br />
che denota scarsa sensibilità sociale<br />
annacquata dal rimpallarsi delle responsabilità,<br />
redistribuite di volta<br />
in volta tra una serie di soggetti: governo,<br />
scuola, famiglia e poi giovani<br />
naturalmente. Questa responsabilità<br />
diffusa è dannosa, ma diventa addirittura<br />
micidiale quando viene<br />
supportata da certo liberalismo in<br />
salsa italiana con argomenti, come<br />
quelli sostenuto di recente da Piero<br />
Ostellino, che sembra assumere<br />
come nuova frontiera di libertà la<br />
velocità senza limiti. La sua tesi riferita<br />
agli autovelox? “Solo i regimi<br />
illiberali reprimono il rischio”. Si<br />
può anche irridere, come da più<br />
parti è stato fatto, una posizione di<br />
questo tipo, ma forse si dovrebbe<br />
fare di più: sostenere con forza che<br />
esiste il principio di precauzione e<br />
che la valutazione del rischio di incontinua<br />
a pagina 23 ><br />
ottobre 2007<br />
in primo piano<br />
La novità<br />
Unipol: la polizza che dà fiducia ai giovani<br />
Deriva da una convinzione comune<br />
considerare i giovani la<br />
principale risorsa di una nazione<br />
eppure la loro tutela sembra<br />
non rientrare tra le principali<br />
preoccupazioni degli adulti.<br />
È vero, la maggior parte dei<br />
giovani al volante, specialmente<br />
se sotto i 2 anni non<br />
brilla in disciplina e uno strano<br />
identikit collettivo sembra<br />
definirli: scapestrati, senza regole<br />
e pericolosi per sé e per<br />
gli altri. Da penalizzare perciò.<br />
Ma siamo proprio sicuri che<br />
la pena e l’ammenda siano la<br />
medicina giusta? Unipol Assicurazioni<br />
pensa di no e prova<br />
ad avviare un dialogo e un<br />
nuovo discorso con i giovani.<br />
offre fiducia in cambio di responsabilità.<br />
Lo fa con Young Unibox, la prima<br />
e a tutt’oggi unica polizza<br />
RCA del mercato italiano, che<br />
non penalizza chi ha meno di<br />
trent’anni, perché non applica<br />
la maggiorazione che le compagnie<br />
infliggono ai giovani in<br />
quanto conducenti rischiosi.<br />
Si tratta di una polizza che<br />
coniuga impegno sociale e<br />
tecnologia avanzata per tute-<br />
21<br />
lare i ragazzi alla guida. Infatti<br />
comprende senza spese d’acquisto,<br />
un dispositivo elettronico<br />
(una sorta di “scatola<br />
nera”) che permette di localizzare<br />
l’auto in caso di furto,<br />
di ricostruire la dinamica di un<br />
incidente e anche di lanciare<br />
un allarme alla centrale operativa,<br />
per l’invio di mezzi di<br />
soccorso, in caso di collisioni<br />
di una certa gravità. Queste<br />
le caratteristiche principali di<br />
questa polizza appositamente<br />
studiata per tutti quei giovani<br />
in età compresa tra i 18 e i 29<br />
anni, che faticano a responsabilizzarsi<br />
perché di fatto<br />
costretti, per ragioni economiche,<br />
a quel sotterfugio che<br />
consiste nell’intestare l’assicurazione<br />
dell’auto al genitore.<br />
Young Unibox cerca invece di<br />
conciliare risparmio e sicurezza,<br />
ma soprattutto dà fiducia.<br />
In un paese di furbi e indolenti,<br />
si tratta di una sfida importante<br />
e ambiziosa anche sul<br />
piano culturale, perché chiede<br />
ai giovani di lavorare sulla dimensione<br />
del “saper essere”<br />
dove valori e modelli diventano<br />
la reale posta in gioco.
In più, con le Formule Abbinate<br />
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Focus Domande&Risposte<br />
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Giornale d. Assicurazioni<br />
Giudizio Universale<br />
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GQ<br />
Grazia<br />
Grazia.Casa<br />
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I Romanzi<br />
Internazionale<br />
Interni<br />
Intimità<br />
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Soci <strong>Coop</strong><br />
12<br />
52<br />
11<br />
12<br />
10<br />
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52<br />
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6<br />
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52<br />
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10<br />
12<br />
12<br />
12<br />
4<br />
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6<br />
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26<br />
11<br />
11<br />
12<br />
12<br />
52<br />
9<br />
10<br />
48<br />
50<br />
10<br />
52<br />
12<br />
12<br />
51<br />
12<br />
10<br />
12<br />
52<br />
10<br />
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4<br />
12<br />
12<br />
12<br />
52<br />
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12<br />
52<br />
12<br />
12<br />
52<br />
12<br />
12<br />
12<br />
10<br />
12<br />
12<br />
12<br />
12<br />
12<br />
12<br />
12<br />
52<br />
12<br />
12<br />
6<br />
27,00 55%<br />
32,90 58%<br />
34,60 37%<br />
17,20 20%<br />
73,00 37%<br />
16,80 60%<br />
39,90 60%<br />
22,00 48%<br />
45,60 55%<br />
29,90 59%<br />
13,00 46%<br />
12,50 20%<br />
14,40 20%<br />
25,00 31%<br />
27,00 65%<br />
17,90 66%<br />
35,00 72%<br />
31,00 37%<br />
9,90 73%<br />
25,90 28%<br />
16,60 27%<br />
11,90 26%<br />
18,90 37%<br />
16,80 30%<br />
27,90 40%<br />
50,70 50%<br />
35,70 35%<br />
33,00 40%<br />
10,80 55%<br />
11,00 69%<br />
23,90 74%<br />
9,00 47%<br />
87,60 35%<br />
86,40 50%<br />
84,00 45%<br />
59,50 38%<br />
48,70 33%<br />
18,90 55%<br />
23,90 50%<br />
78,50 49%<br />
29,70 45%<br />
20,00 60%<br />
19,00 39%<br />
37,80 74%<br />
22,80 42%<br />
32,00 55%<br />
19,60 38%<br />
20,80 40%<br />
22,30 36%<br />
23,40 50%<br />
29,90 56%<br />
15,50 32%<br />
34,00 43%<br />
11,90 50%<br />
18,70 65%<br />
29,00 44%<br />
23,40 50%<br />
29,40 50%<br />
24,80 72%<br />
18,00 40%<br />
23,30 50%<br />
30,00 50%<br />
29,00 36%<br />
17,40 71%<br />
22,00 24%<br />
22,00 32%<br />
24,50 30%<br />
22,00 32%<br />
22,80 30%<br />
22,80 32%<br />
59,00 46%<br />
20,00 33%<br />
22,00 27%<br />
17,50 21%
cidenti e la sua auspicabile riduzione,<br />
non può che essere di pertinenza<br />
politica, perché politiche (in quanto<br />
coinvolgono la collettività) sono le<br />
conseguenze.<br />
E quando il gioco si fa duro, i deboli<br />
cominciano a pagare: pedoni e<br />
ciclisti innanzitutto. I dati sono<br />
eloquenti.<br />
Nel 2005 sono deceduti 703 pedoni<br />
(il 13% del totale dei decessi) e rimasti<br />
feriti quasi 19.000. Un dato in<br />
controtendenza rispetto al calo generale<br />
di sinistri. I ciclisti morti nel<br />
2005 sono stati invece 317 con un<br />
incremento pari a +5,7%, che diventa<br />
+6% se ci riferiamo ai feriti.<br />
Va però notato che pedoni e soprattutto<br />
ciclisti sono sovente troppo<br />
disinvolti nell’interpretare il codice<br />
della strada, riservando scarsa attenzione<br />
alle norme che regolano<br />
la circolazione, dice Carlo Favot<br />
autore di In bicicletta con il codice<br />
(Ediciclo), un vero e proprio codice<br />
della strada a uso dei ciclisti.<br />
Non si tratta qui di alimentare, come<br />
sovente accade, una sorta di guerra<br />
tra bande. La tribù dei ciclisti contro<br />
quella degli automobilisti, dei camionisti,<br />
dei tassisti e autisti di bus…<br />
Tutti noi nasciamo pedoni e rivestiamo<br />
diverse identità per soddisfare il<br />
bisogno di mobilità. Si tratta solo di<br />
trovare forme armoniose di convivenza<br />
per affrontare tutti insieme il<br />
tema della sicurezza stradale che è<br />
strettamente connesso a quello dei<br />
servizi pubblici per la mobilità. Come<br />
ha fatto notare in una recente intervista<br />
su Due ruote, Maurizio Coppo<br />
della segreteria tecnica della Consulta<br />
Nazionale, nelle città italiane il<br />
traffico e la lentezza dei mezzi pubblici<br />
spingono verso le due ruote (a<br />
motore) anche soggetti che altrimenti<br />
non le userebbero. Persone<br />
che diventano quelle esposte con<br />
maggior frequenza agli incidenti.<br />
Probabilmente serve uno sguardo<br />
più ampio. Ogni giorno nel mondo<br />
perdono la vita 3.000 persone. Un<br />
fenomeno globale che forse meriterebbe<br />
risposte globali e riflessioni,<br />
come quelle di Guido Viale (Vita e<br />
morte dell’automobile Boringhieri),<br />
capaci di interrogarsi sulla sostenibilità<br />
del modello di trasporti<br />
basato sull’uso privato dell’auto,<br />
che si sa, è il principale predatore<br />
dell’uomo. Nel frattempo però, localmente<br />
e singolarmente non possiamo<br />
stare a guardare.<br />
(bbì bellini - bibi@ilikebike.org) <br />
consumatori<br />
ottobre 2007<br />
un pianeta da difendere<br />
di Mario Tozzi<br />
primo ricercatore Cnr - Igag<br />
e conduttore televisivo<br />
Clima, o si agisce<br />
o rischiamo la catastrofe<br />
L’Italia sarà la nazione che soffrirà maggiormente del cambiamento<br />
climatico in atto. Questo uno dei dati più preoccupanti scaturito dalla<br />
Conferenza Nazionale sul Clima tenutasi il mese scorso a Roma,<br />
che ha visto dipingere scenari catastrofici che vanno dalla fusione dei<br />
ghiacciai (con il conseguente innalzamento del livello del mare) all’erosione<br />
estesa delle coste e all’incremento delle tempeste e delle<br />
alluvioni, dall’annegamento degli atolli oceanici alla siccità e all’impoverimento<br />
delle risorse idriche, fino all’incremento delle malattie,<br />
all’estinzione del 30% delle specie dei viventi e a milioni di profughi<br />
ambientali. La mitigazione di questo rischio è senza dubbio la sfida<br />
più importante che l’intera umanità sia mai stata chiamata a vincere,<br />
se vorrà continuare a vivere decentemente.<br />
Ma, anche di fronte ai dati più preoccupanti, non sembra che i governi<br />
del mondo si stiano dando da fare in modo percettibile. L’anidride<br />
carbonica (Co2) continua ad aumentare di circa 2 ppm (parti<br />
per milione) all’anno e presto arriverà a 00 ppm: un incremento<br />
preoccupante, visto che nel 18 0 (anno di riferimento della rivoluzione<br />
industriale) era attorno a 280 ppm. per dirne una, gli Stati<br />
Uniti incrementeranno le loro emissioni di Co2 di circa il 20% entro<br />
il 2020, mentre il protocollo di Kyoto (cui non hanno aderito) prevede<br />
una riduzione del 6%. Questo significa che, nel prossimo secolo,<br />
la temperatura media del pianeta salirà di 2°C, quando in quello<br />
precedente era cresciuta di 0,6°C. E che la temperatura delle acque<br />
degli oceani incrementerà come mai da 10.000 anni a questa parte.<br />
Tutto questo però non induce comportamenti virtuosi, né vincoli<br />
che portino risultati positivi. Anzi.<br />
La risoluzione delle conseguenze catastrofiche del cambiamento<br />
climatico viene colpevolmente lasciata ancora alla libera iniziativa<br />
del mercato, che scioglierà ogni nodo non appena troverà conveniente<br />
farlo. Non sappiamo se ciò possa accadere, quello che sappiamo<br />
è che sarà senz’altro troppo tardi, vista l’inerzia dell’atmosfera<br />
terrestre, che ancora non ha incrementato la sua temperatura<br />
media quanto avrebbe dovuto rispetto alla quantità di anidride carbonica<br />
presente. Come a dire che, se pure cessassero di colpo e<br />
totalmente le emissioni inquinanti, la temperatura dell’atmosfera<br />
continuerebbe a crescere per decenni.<br />
Ma, si sostiene, è una questione di costi troppo elevati. In realtà<br />
non è così e i 220 miliardi di dollari necessari per mitigare il rischio<br />
dei cambiamenti climatici, sono pari solo a una frazione del pil<br />
mondiale (fino al %) molto minore di quella che sarà necessaria se<br />
non si farà nulla (fino al 20% entro il 2030). Inoltre, se l’Europa è<br />
riuscita a ridurre dell’8% le emissioni di Co2 dal 1990 ad oggi vuol<br />
dire che si può fare. Il motivo per cui non si fa sta nei guadagni<br />
ancora enormi che si possono lucrare sui combustibili fossili e nessun<br />
libero mercato viene meno alla sua regola fondamentale, il profitto<br />
prima di tutto. Fino all’ultimo secondo, danzando pericolosamente<br />
sull’orlo dell’abisso.<br />
23
in primo piano<br />
Cuore di d<br />
Anche le donne hanno un cuore.<br />
Ma spesso sia le donne<br />
stesse che i loro medici tendono<br />
a dimenticarlo. “Se un uomo<br />
prova dolore a un braccio tutti pensano<br />
anzitutto che possa un essere<br />
un infarto. Ma nel caso di una donna,<br />
accade che si indaghi più spesso<br />
nella direzione del reumatismo”,<br />
spiega il professor Francesco Fedele<br />
(presidente della Sic, Società italiana<br />
di cardiologia e direttore del<br />
Dipartimento di scienze cardiovascolari<br />
all’Umberto I di Roma)<br />
“Ecco perché – continua – nella<br />
donna sia la prevenzione che la<br />
cura dell’infarto risultano più difficoltose<br />
che nell’uomo”.<br />
Insomma, il cuore femminile è un<br />
po’ trascurato. Per questo la Sic e<br />
“Acaya Formazione e salute”, hanno<br />
deciso di promuovere una campagna,<br />
dal titolo “La Donna di cuo-<br />
consumatori<br />
Check up gratuiti negli iper<br />
per prevenire le cardiopatie<br />
Gli esami<br />
Ascoltare il proprio cuore per vivere meglio? È un consiglio<br />
che ha poco a che fare con il romanticismo e<br />
moltissimo con la qualità della vita. per questo <strong>Coop</strong>,<br />
a partire da metà ottobre e fino alla prima settimana<br />
di dicembre, metterà a disposizione degli spazi all’interno<br />
dei propri Ipercoop, per offrire alle donne oltre<br />
i 0 anni una serie di attività di screening cardiologico,<br />
nell’ambito dell’iniziativa “La Donna di cuore”.<br />
Tutte le donne maggiori di 0 anni potranno dunque<br />
avvicinarsi agli spazi dedicati alla campagna “Donna<br />
di cuore” e richiedere uno screening gratuito da parte<br />
di cardiologi associati alla Sic (la Società italiana di cardiologia<br />
che con “Acaya Formazione e salute“ promuove<br />
tutta l’iniziativa). Le visite si potranno prenota-<br />
re” finalizzata alla prevenzione dei<br />
rischi cardiovascolari nelle ultra<br />
40enni. Si tratta di disturbi che<br />
colpiscono gravemente il genere<br />
femminile: tra le over 55, l’infarto<br />
è causa di morte per una donna su<br />
tre. Una campagna a cui <strong>Coop</strong> ha<br />
deciso di dare il suo contributo: all’interno<br />
degli ipermercati saranno<br />
presenti, tra metà ottobre e fino ai<br />
primi di dicembre, spazi dedicati a<br />
visite ed esami gratuiti (vedi il calendario<br />
completo qui a lato).<br />
Professor Fedele, come mai le<br />
malattie cardiovascolari sono diventate<br />
così diffuse anche tra le<br />
donne? Fino a qualche anno fa<br />
sembrava colpissero di più gli uomini.<br />
In parte è ancora così: fino all’arrivo<br />
della menopausa le donne sono<br />
un po’ meno colpite degli uomini.<br />
Dall’elettrocardiogramma al test ematologico<br />
ottobre 2007<br />
2<br />
Tuttavia ormai non c’è differenza<br />
tra il genere maschile e femminile<br />
quanto a stili di vita, stress, fumo…<br />
insomma, anche se ne avremmo<br />
volentieri fatto a meno, purtroppo<br />
anche in questo ambito ci sono ormai<br />
le pari opportunità e le donne<br />
si sono molto avvicinate agli uomini.<br />
E comunque, se prima della<br />
menopausa le donne hanno ancora<br />
un vantaggio, cioè una minore<br />
probabilità di ammalarsi, successivamente<br />
questo vantaggio si perde<br />
completamente, e la mortalità femminile<br />
per coronaropatie è leggermente<br />
superiore a quella maschile.<br />
Ecco dunque spiegato il perché di<br />
questa campagna: bisogna sfatare il<br />
preconcetto che le donne siano più<br />
protette degli uomini. O che l’unica<br />
prevenzione che le donne debbano<br />
seguire sia quella – peraltro sacrosanta<br />
– del tumore al seno o<br />
re alcuni giorni prima presso i punti vendita<br />
interessati. In pratica, si tratta di un vero e proprio<br />
check up comprensivo di elettrocardiogramma, test<br />
ematologico (cioè il semplice esame del sangue) e misurazione<br />
della pressione e della massa adiposa, ovvero<br />
tutto ciò che consente di capire se il cuore è in salute.<br />
Se si è in buona salute occorre ovviamente fare<br />
di tutto per prevenire eventuali futuri danni. Ed è per<br />
questo che verrà distribuito un manuale con tutti i<br />
consigli utili per un corretto stile di vita e rilasciato un<br />
referto medico con la mappatura del rischio cardiovascolare.<br />
Testimonial dell’iniziativa, che ha il patrocinio del Ministero<br />
della salute, è Loretta Goggi.
in primo piano<br />
onna<br />
coop<br />
femminili<br />
Il presidente della Società<br />
di cardiologia: “Ormai<br />
tra i due generi non<br />
ci sono differenze<br />
e anzi le donne dopo<br />
la menopausa sono<br />
più a rischio dei maschi”<br />
all’utero. Insomma il messaggio, per quanto riguarda il<br />
cuore, è: donne, non abbassate la guardia a causa della<br />
presunta nozione che siete più protette.<br />
È la prima volta che viene effettuato uno screening di<br />
massa sui rischi cardiovascolari? Può davvero dare un<br />
contributo per un cambio di mentalità? E quante sono<br />
le donne che vi proponete di raggiungere?<br />
L’obiettivo è coinvolgerne circa 7mila e mi risulta che<br />
sia la prima volta che si tenta un’operazione del genere.<br />
Quanto a una nuova cultura preventiva, credo che<br />
sia importante evitare il rischio – anche da parte dei<br />
medici di base – che le donne siano sottocurate. Mi<br />
spiego meglio: nelle donne, i sintomi sono più sfumati<br />
che nell’uomo, e poiché si pensa che il genere femminile<br />
sia più protetto, si indaga più raramente nella direzione<br />
delle cardiopatie. Col risultato che spesso si arriva<br />
in ritardo. Tra l’altro ci sono difficoltà oggettive nel<br />
trattare le donne anche nell’ambito degli interventi angioplastici,<br />
più difficili perché i vasi sono più piccoli.<br />
Ma in cosa consisteranno i check up gratuiti che come<br />
Sic effettuerete all’interno degli ipermercati <strong>Coop</strong>?<br />
Cercheremo di personalizzare il rischio cardiovascolacontinua<br />
a pagina 27 ><br />
ottobre 2007<br />
2<br />
Cosa fare<br />
Le regole salva-vita<br />
dopo i 0 anni<br />
1) Se fumi, smetti<br />
2) Controlla il peso e il grasso addominale<br />
3) Muoviti, l’attività fisica fa bene al cuore<br />
4) Tieni sotto controllo pressione sanguigna, colesterolo,<br />
trigliceridi e glicemia, attraverso le<br />
analisi del sangue annuali<br />
5) Fai un elettrocardiogramma ed eventualmente,<br />
se sei a rischio, anche una prova sotto sforzo<br />
IL CALENDARIO DEGLI APPUNTAMENTI<br />
12 - 13 ottobre<br />
VIGNATE (Milano) Ipercoop Acquario<br />
MILANo Ipercoop Centro Sarca<br />
NoVATE MILANESE Ipercoop Metropoli<br />
19 - 20 ottobre<br />
GENoVA Ipercoop “I Leudi”<br />
LA SpEzIA Ipercoop Centroluna<br />
26 - 27 ottobre<br />
ToRINo Ipercoop c/o parco commerciale<br />
“Le Fornaci”<br />
ToRINo Ipercoop c/o parco commerciale<br />
Dora<br />
TARANTo Ipercoop di via per Montemesola<br />
2 - 3 novembre<br />
LECCE Ipercoop Centro Salento<br />
MoDENA Ipercoop Grandemilia<br />
MoDENA Ipercoop “I portali”<br />
9 - 10 novembre<br />
BARI Ipercoop Santa Caterina<br />
ChIETI Ipercoop Centro D’Abruzzo<br />
FERRARA Ipercoop “Il Castello”<br />
FERRARA Ipercoop “Le Mura”<br />
16 - 17 novembre<br />
MANToVA Ipercoop “La Favorita”<br />
SAN BENEDETTo<br />
DEL TRoNTo Ipercoop Centro porto Grande<br />
ASCoLI pICENo Ipercoop Superstrada Ascoli Mare<br />
23 - 24 novembre<br />
RIMINI Ipercoop “I Malatesta”<br />
MANToVA Ipercoop Virgilio<br />
CESENA Ipercoop Lungo Savio<br />
30 novembre - 1 dicembre<br />
RAVENNA Ipercoop Esp<br />
CREMoNA Ipercoop Crema<br />
pIACENzA Ipercoop Gotico<br />
7-8 dicembre<br />
BoLoGNA Ipercoop Centronova<br />
BoLoGNA Ipercoop Centro Lame<br />
IMoLA Ipercoop Centro Leonardo
e: ovvero, cercheremo, persona<br />
per persona di definire il rischio a<br />
cui può andare incontro, a partire<br />
dallo stile di vita che conduce, per<br />
arrivare a formulare una terapia, a<br />
consigliare ulteriori indagini o anche<br />
anche semplicemente a cambiare<br />
le abitudini. Nello specifico<br />
gli esami che effettueremo sono il<br />
controllo del peso, della massa corporea,<br />
dei trigliceridi, della glicemia,<br />
del colesterolo, della pressione<br />
sanguigna e effettueremo un<br />
elettrocardiogramma che è uno degli<br />
esami che ci consente di individuare<br />
eventuali patologie anche<br />
all’inizio del loro sviluppo.<br />
Quali sono i principali fattori di<br />
rischio?<br />
Ci sono quelli modificabili e quelli<br />
non modificabili. Tra quelli modificabili<br />
ci sono l’ipercolesterolemia,<br />
il fumo, l’ipertensione, il<br />
diabete, la vita sedentaria e l’obesità.<br />
In particolare, le donne devono<br />
prestare attenzione all’accumulo<br />
della cosiddetta “pancetta”<br />
di tipo androide, quella che si accumula<br />
attorno al punto vita. Tra<br />
i fattori di rischio quelli non modificabili<br />
sono quelli genetici,<br />
cioè il sesso, l’età e la familiarità.<br />
È chiaro che lo stile di vita che<br />
consiglia il cardiologo è semplicemente<br />
uno stile di vita sano: fare<br />
attività fisica, alimentarsi correttamente,<br />
non fumare, tenere il<br />
peso sotto controllo… tutti comportamenti<br />
che fanno bene in generale,<br />
non soltanto al cuore.<br />
Inoltre anche in questo caso,<br />
come per molti altri, è fondamentale<br />
il ruolo del medico di base<br />
che conosce la storia del paziente<br />
e può “stratificare” correttamente<br />
il rischio che corre ciascun individuo.<br />
Una delle novità di questa campagna<br />
è il luogo dove si svolgerà, ovvero<br />
gli interni degli ipermercati.<br />
Perché questa scelta?<br />
Come Sic siamo convinti che uno<br />
screening, proprio perché tale,<br />
debba toccare il maggior numero<br />
di persone possibile. E i punti vendita<br />
<strong>Coop</strong>, con la loro diffusa capillarità<br />
sul territorio, ci assicurano<br />
questa possibilità. Per noi coinvolgere<br />
<strong>Coop</strong> è stato fondamentale e,<br />
come presidente, vorrei proseguire<br />
su questa strada anche per altre attività.<br />
<br />
consumatori<br />
ottobre 2007<br />
alfabeto alimentare<br />
di Eugenio Del Toma<br />
presidente onorario dell’Associazione<br />
italiana di dietetica e nutrizione clinica<br />
CHE ACqUA BERE<br />
Ecco qualche consiglio utile<br />
Negli ultimi anni siamo stati incoraggiati<br />
a bere ogni giorno almeno<br />
un litro e mezzo di acqua o<br />
più (la raccomandazione è rivolta<br />
a tutti ma in particolare riguarda<br />
bambini, anziani e sportivi) e non<br />
mi sorprendo ormai quando dei<br />
giovani, più attenti degli adulti<br />
alle suggestioni salutiste, ostentano<br />
una bottiglietta di acqua minerale<br />
sui banchi di studio o in<br />
ufficio e non solo in palestra.<br />
Non credo, però, che tutti abbiano<br />
imparato a bere l’acqua più<br />
adatta alle loro specifiche necessità<br />
perché la competizione economica<br />
fra i produttori di acque<br />
imbottigliate (in Italia sono ormai<br />
quasi 300 le etichette registrate),<br />
la difficoltà di orientarsi nel dedalo<br />
delle informazioni e sui valori<br />
effettivamente discriminanti, scoraggiano<br />
talvolta anche i più volenterosi<br />
apprendisti. Contemporaneamente<br />
è nata anche una<br />
sorta di sfiducia, (ingiustificata almeno<br />
dal punto di vista igienico)<br />
sull’acqua di rubinetto, come si<br />
può dedurre dai consumi delle<br />
acque imbottigliate che ogni<br />
anno aumentano fatturato e<br />
clientela. Detto questo vorrei dare<br />
un sintetico consiglio sui dati da<br />
consultare sull’etichetta, in modo<br />
da tralasciare quelli che interessano<br />
solo i tecnici del settore ma<br />
assai meno i medici e soprattutto<br />
i consumatori.<br />
L’attenzione dovrebbe essere rivolta<br />
in primo luogo al residuo<br />
fisso (cioè al contenuto in peso<br />
dei minerali che residuano all’evaporazione<br />
dell’acqua portata a<br />
180°). Le acque oligominerali<br />
hanno un basso contenuto di minerali,<br />
ma c’è una bella differenza<br />
fra quelle “minimamente minera-<br />
27<br />
lizzate” che hanno meno di<br />
0mg/l di residuo e quelle considerate<br />
comunque “oligominerali”<br />
qualora contengano tra 1mg/<br />
l e 00mg/l di residuo fisso.<br />
L’equivoco più diffuso è che le acque<br />
oligominerali siano “depurative”<br />
(termine privo di significato<br />
scientifico) e quindi adatte per<br />
tutti e non soltanto per chi soffra<br />
di calcolosi o di altri problemi renali.<br />
Inoltre, le acque oligominerali<br />
non sono indicate per una<br />
donna in fase post-menopausa o<br />
per chi è affetto da osteoporosi,<br />
costoro avranno bisogno invece<br />
di acque ricche di calcio e quindi<br />
medio-minerali, con almeno<br />
1 0mg/l e più di calcio.<br />
Gli sportivi dovrebbero preferire<br />
acque con un discreto residuo e<br />
preferibilmente “bicarbonato-calciche”<br />
e poco gassate per restaurare<br />
più rapidamente i minerali<br />
perduti con la sudorazione senza<br />
ingurgitare un eccesso di anidride<br />
carbonica. Le acque minerali<br />
con residuo fisso oltre 1 00mg/l<br />
(quindi “ricche di sali minerali”)<br />
sono utilizzate tipicamente in alcuni<br />
stabilimenti termali specializzati<br />
nella patologia epatobiliare o<br />
gastrointestinale e non sono delle<br />
acque da consumare ai pasti.<br />
per gli ipertesi o per alcuni pazienti<br />
renali a dieta iposodica sarà<br />
opportuno ricorrere alle acque<br />
povere di sodio, cioè con meno<br />
di 20mg/l di sodio. Inoltre, ricordo<br />
che la legislazione europea<br />
vieta che sull’etichetta o nella<br />
pubblicità delle acque minerali si<br />
faccia riferimento a proprietà di<br />
prevenzione e cura di malattie.<br />
L’acqua è un bene essenziale ma<br />
non deve essere spacciata come<br />
un elisir terapeutico.
PER LA CUCINA<br />
di Anna Somenzi<br />
Più vivacità e personalità in cucina con i nuovi attrezzi<br />
coop: tanti e a disposizione di chi vuole<br />
mettersi alla prova intorno ai fornelli, oggetti belli<br />
oltre che funzionali, che possono essere esibiti e non<br />
solo relegati in un cassetto.<br />
Diversi sono i colori per i manici che aiutano a identificare<br />
i differenti utilizzi. Più facile individuare quello che<br />
serve grazie ai cartoncini che accompagnano gli oggetti,<br />
dove le immagine suggeriscono i possibili impieghi.<br />
Le parti in acciaio sono del tipo 18/10, un materiale molto<br />
utilizzato in cucina per la sua resistenza e praticità,<br />
che si pulisce molto bene anche in lavastoviglie e non si<br />
rovina con nessuna sostanza normalmente utilizzata in<br />
cucina.<br />
Attenzione però a non graffiare le superfici antiaderenti,<br />
presenti in pentole, teglie, stampi, eccetera, con il rivestimento<br />
in Teflon. Per queste, della stessa linea a marchio<br />
coop, ci sono attrezzi specifici per antiaderenti,<br />
sono in materiale plastico (nylon) che resiste al calore<br />
fino a 210°C: mestoli, schiumarole e palette di vari tipi e<br />
dimensioni per raccogliere verdura, girare polpette, versare<br />
un brodo o sformare un budino.<br />
I manici in materiale plastico sono a presa morbida, piacevoli<br />
e sicuri da maneggiare, gradevoli ed ergonomici, si<br />
adattano alla presa della mano e all’uso, la loro superficie<br />
gommosa non scivola. Tutti gli strumenti si possono lavare<br />
in lavastoviglie garantendo in questo modo igiene sicura<br />
grazie alle alte temperature che la macchina raggiunge<br />
e che le nostre mani non sopporterebbero.<br />
Produzione e assemblaggio avvengono in Italia, i materiali<br />
sono sottoposti alle verifiche dei capitolati <strong>Coop</strong>.<br />
Teleria per la casa<br />
Nuova linea dedicata alla biancheria per il letto rinnova-<br />
ottobre 2007<br />
consumare informati<br />
28<br />
ta e aggiornata con nuovi colori, in cotone 100% e tinte<br />
sicuri che non cedono ai ripetuti lavaggi e che non aggressivi<br />
la pelle.<br />
Tinte unite e fantasia si possono abbinare per formare<br />
coordinati del tutto personalizzati, negli stessi colori ci<br />
sono anche gli asciugamani di spugna e gli accappatoi<br />
per il bagno.<br />
I prodotti sono costantemente monitorati secondo i capitolati<br />
coop sia dal fornitore che da coop stessa per garantire<br />
nel tempo la durata e gli standard qualitativi.<br />
Le lenzuola hanno superato il test Approvato dai soci, superando<br />
il confronto con il leader del mercato.<br />
Le pulizie di casa<br />
È sempre tempo di pulizie per la casa, a parte i prodotti<br />
detergenti specifici un aiuto ci viene dai tanti piccoli attrezzi<br />
come spugne, spazzole, scope e scopini, panni,<br />
guanti…<br />
Una categoria di prodotti molto diffusa che basa la sua<br />
evoluzione sull’offerta di servizio, di prestazioni sempre<br />
migliori sulla promessa di diminuire la fatica e facilitare<br />
la pulizia. Le evoluzioni sono continue, pensiamo solo<br />
alle spugne abrasive per la cucina proposte oggi anche<br />
nella versione dedicata alle pentole non aderenti e quindi<br />
delicate seppur pulenti, agli stracci cattura polvere in<br />
tante dimensioni, diversi a seconda dell’uso e su supporti<br />
per raggiungere tutte le altezze, tutte le posizioni e i più<br />
piccoli anfratti.<br />
Possiamo mettere in soffitta il vecchio straccio in cotone<br />
tagliato da lenzuola a fine carriera, basta vecchie magliette<br />
per lavare i pavimenti, ma largo a panni specifici<br />
nati per lavare o lucidare, via libera a tutti i nuovi sistemi<br />
pe rpulire e spolverare.<br />
Presto arriveranno nei punti di vendita i prodotti a marchio<br />
coop per la pulizia, saranno moderni e con ottime<br />
prestazioni, a prezzi contenuti e soprattutto sicuri.
consumatori<br />
Dai prodotti a marchio<br />
<strong>Coop</strong> un aiuto quotidiano<br />
tra le mura domestiche:<br />
tanti piccoli attrezzi per<br />
la preparazione dei pasti<br />
e telerie coordinate<br />
per il letto e il bagno<br />
consumare informati<br />
E LA CASA<br />
Solidal <strong>Coop</strong> in GIAPPONE<br />
ottobre 2007<br />
Al Festival Food a Tokyo<br />
Al Festival Food dello scorso agosto<br />
a Tokyo i prodotti solidal coop<br />
sono stati ospiti di Jccu, Japanese<br />
Consumer <strong>Coop</strong>erative Union,<br />
l’organizzazione che raggruppa<br />
le cooperative di consumatori<br />
giapponesi. Jccu rappresenta un<br />
giro d’affari complessivo di circa<br />
20 miliardi di euro e conta oltre<br />
2 milioni di soci. Il Festival Food<br />
di Tokyo è come il nostro salone<br />
29<br />
del gusto di Slow food. È una vetrina<br />
annuale dei prodotti migliori<br />
che si impegna anche a<br />
divulgare l’importanza di una<br />
corretta alimentazione. ogni<br />
anno il salone è visitato da oltre<br />
20 mila consumatori. Quest’anno<br />
partner della cooperazione<br />
giapponese per i prodotti del<br />
commercio equo e solidale è stata<br />
<strong>Coop</strong> Italia.
consumatori<br />
FERRo<br />
DA CoRSA<br />
di Claudio Strano<br />
Ferri a caldaia. O, più pomposamente, “sistemi stiranti”.<br />
E visto che ci muoviamo nel campo del piccolo<br />
elettrodomestico, quest’ultima definizione chiarisce<br />
bene che c’è un salto nell’offerta di prodotto verso prestazioni<br />
“professional” in versione casalinga. Qualcosa di più<br />
complesso, ma anche di più rapido ed efficace rispetto ai<br />
tradizionali ferri a vapore, oggetti sbuffanti che già la suocera<br />
amava poco. “Nessun ferro stira bene come il mio”, diceva,<br />
era la sua frase preferita, poi a secco non stirava più nessuno<br />
e lei andò in pensione piuttosto che arrendersi<br />
all’avvento della macchina a vapore.<br />
Le mani sul portafoglio<br />
Ferro da stiro a caldaia. Da 60 a 120 euro costa quello con<br />
serbatoio in pressione da 900 cc, potenza totale di 2200 watt e<br />
piastra in alluminio. Un po’ di più se è anche ricaricabile e con<br />
sistema anticalcare. prezzi decisamente più alti, a partire dai<br />
120 euro, per i modelli a pressione con rabbocco continuo<br />
dell’acqua. Il tradizionale ferro a vapore è invece sceso nella fascia<br />
prezzo fra i 20 e i 0 euro, se con piastra in acciaio inox, e<br />
fra i 0 e i 60 euro con piastra in lega.<br />
Asse da stiro pieghevole. Il prezzo medio è sui 100 euro. Con<br />
il piano traspirante e l’altezza regolabile, 1 0 euro. Con il piano<br />
riscaldato e il sistema di aspirazione del vapore, 180 euro. Integrato<br />
in un mobiletto a scomparsa, oltre i 2 0 euro.<br />
I prezzi sono soggetti alle variazioni del mercato e non tengono<br />
conto di offerte e promozioni.<br />
ottobre 2007<br />
consumare informati<br />
30<br />
Il vapore, però, quello non è andato in pensione, anzi, sono sempre<br />
più le goccioline d’acqua “sparata” sui capi a fare la differenza.<br />
Tanto che, per aumentarne la quantità e la potenza del getto<br />
– importanti per distendere le pieghe e proteggere i tessuti – il<br />
ferro da stiro a vapore (inventato in questa forma nel lontano<br />
1926), si è meritato una caldaia tutta per sé: uno speciale e capiente<br />
serbatoio in un blocco separato che permette di stirare più<br />
a lungo e con minori (o nessuna) interruzione. È infatti il vapore<br />
generato in un contenitore come minimo da un litro, dotato di<br />
tappo di sicurezza (e non più l’acqua da riscaldare in piccole camere<br />
di vaporizzazione da 150 a 500 ml) a sfilare già sotto pressione<br />
nei canali di collegamento con la piastra. Come già visto<br />
per il kit stiracapelli, questo ferro “da corsa” a doppio elemento si<br />
è guadagnato ampi spazi negli allestimenti della grande distribuzione,<br />
entrando così progressivamente nelle case, ma per la sua<br />
(relativa) complessità ha bisogno di un bagaglio superiore di conoscenze.<br />
Vediamo quali, prima dell’acquisto.<br />
Innanzitutto, quando è utile il ferro a caldaia? La risposta è<br />
“sempre”, e in particolar modo se ci sono da affrontare settimanalmente<br />
grandi carichi di bucato. Va aggiunto che i tradizionali<br />
ferri a serpentina e con cisterna incorporata, meno potenti e<br />
scorrevoli, restano tuttavia competitivi sulle piccole quantità:<br />
dalla loro hanno che riscaldano l’acqua quasi istantaneamente e<br />
prezzi di listino inferiori dalla metà a un quinto dei “fratelli” a<br />
caldaia. Questi ultimi hanno caratteristiche che ricalcano da<br />
vicino quelle dei sistemi professionali: potenza complessiva attorno<br />
ai 2.200 watt (1.000 del ferro + 1.200 della caldaia), serbatoio<br />
che può contenere fino a 2 litri, una quantità tripla di vapore<br />
rispetto al normale e, in alcuni casi, regolabile sulla base dei<br />
tessuti e del loro stato di stropicciamento. Tra i vantaggi, anche
Il lavoro casalingo è più<br />
veloce e meno pesante con<br />
l’aiuto dei ferri da stiro a<br />
caldaia che forniscono<br />
maggiori quantità di vapore<br />
con più potenza.<br />
E in quelli a carica continua,<br />
niente pause per il rabbocco<br />
dell’acqua. Vediamo cos’è<br />
cambiato rispetto ai modelli<br />
tradizionali a vapore, e<br />
come orientarsi nel mercato<br />
la possibilità di evitare il calcare che depositandosi sul fondo<br />
non ostruisce i fori del ferro, con la conseguenza che si può<br />
usare l’acqua del rubinetto al posto della demineralizzata.<br />
Ultimato il rifornimento d’acqua, ci vogliono da 3 a 10 minuti<br />
prima che il vapore si liberi ed eserciti la sua azione.<br />
L’amata-odiata stiratura adesso può cominciare. La nostra<br />
autonomia sarà di un’ora e mezzo-due, dopodiché si presenterà<br />
uno dei problemi più delicati: quello del rabbocco.<br />
Un “pit-stop” che fa perdere parecchio tempo. Come eliminarlo<br />
e, magari, evitare il fastidio di doverla riscaldare, l’acqua,<br />
perché fredda crea un fastidioso effetto “gaiser”? La risposta<br />
si chiama ferro a carica continua. È il più “attraente”<br />
di tutti, ma attenzione a non confondersi. In commercio ce<br />
ne sono di due tipi, uno “a freddo” e uno in pressione. Il<br />
primo si colloca in un gradino intermedio: potenza di circa<br />
1.500 watt, notevole riserva d’acqua, quantità di vapore doppia<br />
rispetto a un ferro normale ma senza la nebulizzazione<br />
data dall’alta pressione. Il vantaggio è che il serbatoio può<br />
essere riempito anche con il ferro in funzione, senza aspettare<br />
che si raffreddi, che il numero dei bar (l’unità di misura<br />
delle pressione) diminuisca e il tappo si possa svitare in sicurezza.<br />
Vantaggi anche del secondo tipo, quello a pressione,<br />
il quale però, in virtù di un circuito chiuso, sfrutta anche<br />
le potenzialità della caldaia a pressione. Un apparecchio a<br />
carica continua risulta più leggero di uno tradizionale e ancora<br />
più agile nella variante senza filo, adatta a chi non ha<br />
Stirare bene, stirare sicuri<br />
Per la qualità<br />
• Distendete i capi quando li appendete ad asciugare, e<br />
non lasciateli seccare troppo prima.<br />
• La pulitura dev’essere perfetta: macchie e aloni potrebbero<br />
fissarsi con la stiratura.<br />
• L’asse è il piano di appoggio ideale: quelle professionali<br />
o semi sono riscaldate, aspiranti e soffianti.<br />
• Un foglio di carta stagnola sotto il telo dell’asse riflette<br />
il calore anche sull’altro lato dell’indumento.<br />
• per le maniche, usate lo stiramaniche o, in alternativa,<br />
un asciugamano arrotolato infilato dentro.<br />
• orli e cuciture vanno “passati” a calore moderato e<br />
sul rovescio. Non stirate i bottoni e non usate il ferro a<br />
secco: l’umidità proteggere i tessuti ed evita gli aloni.<br />
ottobre 2007<br />
consumare informati<br />
31<br />
Occhio nella scelta<br />
IL PESO. Se troppo pesante stanca le braccia, se troppo leggero<br />
non dà buoni risultati. L’ideale è fra 1 e 2 Kg, meglio se<br />
con un serbatoio capiente.<br />
LA PIASTRA. Deve far scivolare il ferro sui tessuti e distribuire<br />
uniformemente il calore. L’acciaio inox cede velocemente<br />
i gradi e richiede più fori per il vapore, all’allumino, che raramente<br />
attacca, se ne abbinano di meno.<br />
IL VAPORE. Una buona erogazione è tra i 20 e i 30 grammi<br />
al minuto, ma i modelli più professionali con caldaia a bar<br />
arrivano a 120 grammi. Alcuni hanno il controllo elettronico<br />
e il tasto supervapore per i casi più disperati.<br />
I CONSUMI. Il ferro da stiro è<br />
uno dei piccoli elettrodomestici<br />
che consumano<br />
di più: fino a 2 Kw contro<br />
una disponibilità media<br />
di 3 Kw per famiglia (attenzione<br />
dunque ai distacchi di<br />
corrente). per limitare il dispendio<br />
energetico, evitate<br />
temperature troppo elevate<br />
se non necessarie, ottimizzate<br />
la quantità di bucato,<br />
liberate il ferro dal calcare.<br />
davanti montagne di roba da stirare, dal momento che per<br />
accumulare calore occorre inserirlo spesso nel blocco dell’alimentazione<br />
elettrica.<br />
Nella scelta, un certo peso lo hanno gli accessori. Il serbatoio<br />
trasparente, per esempio, è utile per controllare il livello<br />
dell’acqua, e se estraibile agevola il caricamento e la<br />
pulizia. Per quest’ultima esiste in commercio anche un<br />
tubo da collegare al rubinetto in modo da far circolare acqua<br />
nella caldaia ed eliminare in un minuto ogni residuo.<br />
L’avvolgicavo riduce l’ingombro, mentre a quell’11% di<br />
persone mancine – in crescita secondo le ultime statistiche<br />
– ha pensato che si è inventato un tubo di collegamento<br />
a 2 posizioni in grado di rendere naturale il loro movimento.<br />
Con l’impugnatura in sughero o in gomma si<br />
risolve il problema del manico scivoloso, mentre la funzione<br />
“vapore verticale” consente di ripassare tende, camicie<br />
e cappotti tenendoli appesi, senza che l’acqua sgoccioli,<br />
miseramente, dal ferro sopra i nostri piedi. <br />
Per la sicurezza<br />
• Non stirare con le mani bagnate o a piedi nudi.<br />
• Non avvicinatevi al ferro caldo con abiti in tessuto<br />
sintetico o infiammabile.<br />
• Non lasciate il ferro acceso incustodito e non appoggiatelo<br />
direttamente sull’asse durante le pause.<br />
• prima del rabbocco d’acqua del serbatoio, ricordatevi<br />
di staccare sempre la spina.<br />
• Non toccate con la piastra calda il cavo di alimentazione,<br />
che non va arrotolato stretto attorno al ferro.<br />
• Non cercate di riparare da soli l’apparecchio rotto.<br />
• Nei ferri con caldaia esterna, non aprite mai quest’ultima<br />
se la spia di sicurezza è accesa, e fate attenzione<br />
ai getti di vapore: possono essere ustionanti.
È tempo di...<br />
vivere bene<br />
POLPO<br />
Alla scoperta di un mollusco che,<br />
per le sue caratteristiche, è ottimo<br />
in una dieta ipocalorica. Lo si può<br />
cucinare bollito con un po’<br />
di origano, olio e aceto. Oppure<br />
usare per gustosi piatti a base<br />
di pasta, o abbinato ai ceci<br />
di Helmut Failoni<br />
Si deve difendere soprattutto dalle<br />
murene, che sono ghiotte delle<br />
sue carni. Quella fra il polpo e<br />
il serpentone marino è una delle lotte<br />
subacquee per eccellenza: spesso vince<br />
la murena grazie ai suoi denti affilatissimi<br />
e all’incredibile forza, ma a<br />
volte, ed è questo il “gioco” della natura,<br />
il polpo con i suoi possenti tentacoli<br />
riesce a intrappolarla, chiuderle la<br />
bocca e tenergliela bloccata fino a che<br />
non muore. Il povero polpo si deve poi<br />
difendere da gronghi (parenti delle<br />
A ottobre ci sono<br />
anche...<br />
Tra uva, cachi e castagne<br />
Stagione soprattutto dell’uva,<br />
prodotto importante anche dal<br />
punto di vista “terapeutico”, in<br />
quanto svolge attività diuretica e<br />
attiva le funzioni epatiche. Con<br />
l’autunno arriva però un altro<br />
frutto stagionale: si tratta dei cachi,<br />
la cui pianta è originaria della<br />
Cina. Cominciano anche le<br />
castagne e il periodo può essere<br />
buono per gli spinaci, i porri, i<br />
nashi (le pere-mele cinesi) e per<br />
le susine.<br />
consumatori<br />
ottobre 2007<br />
murene), da cernie e da dentici. E dall’uomo<br />
che da sempre lo utilizza in<br />
cucina. Poco costoso, saporito, scenografico<br />
(se ben servito), di qualità non<br />
cattiva nemmeno se congelato, questo<br />
mollusco cefalopode viene pescato in<br />
grandi quantità in tutto il Mediterraneo.<br />
Si distingue chiaramente dai suoi<br />
simili calamaro e seppia perché è dotato<br />
di otto tentacoli invece di dieci. Due<br />
sono le specie di polpo più comuni: il<br />
polpo di scoglio (octopus vulgaris) e<br />
quello di sabbia (che va pulito con<br />
molta attenzione visto che vive su fondali<br />
sabbiosi e in mezzo alle praterie di<br />
posidonia). Il primo generalmente ha<br />
la carne più buona e gustosa e si distingue<br />
dal secondo per una doppia<br />
fila di ventose sui tentacoli.<br />
Dal punto di vista nutrizionale, come<br />
molti molluschi, contiene una quantità<br />
ridotta di proteine rispetto ai pesci.<br />
Il pregio del polpo è soprattutto il<br />
ridotto apporto calorico, dovuto a<br />
una bassissima percentuale di grassi<br />
e a un alto contenuto acquoso, che ne<br />
fanno un cibo saziante e indicato per<br />
una dieta ipocalorica. Contiene inoltre,<br />
come si può evincere dalla scheda<br />
che pubblichiamo, una discreta percentuale<br />
di alcuni minerali, come<br />
calcio (144 mg/100 g), fosforo (189<br />
mg) e potassio (93 mg).<br />
La pezzatura media del polpo si aggira<br />
intorno al chilo, ma nei nostri mari<br />
32<br />
(d’inverno soprattutto) se ne trovano di<br />
esemplari anche da sei o sette chili, che<br />
però per essere mangiati devono necessariamente<br />
essere abbattuti in ghiacciaia,<br />
perché non si ammorbidiscono<br />
con nulla altrimenti (è cosa nota, che<br />
quelli piccoli si sbattono e si strofinano<br />
fino a che non si arricciano, ma con le<br />
pezzature grosse è d’obbligo il freezer).<br />
Quelli di grosse dimensioni in Grecia li<br />
pescano in autunno e d’inverno e poi li<br />
congelano per mesi e d’estate li appendono<br />
al sole, nelle taverne tipiche, per<br />
poi cuocerli alla brace.<br />
Vediamo innanzitutto come fare a distinguere<br />
i polpi freschi da quelli congelati.<br />
Diciamo subito che se non si ha<br />
l’occhio esperto non è molto semplice.<br />
C’è una prova però che non lascia dubbi:<br />
il nero. Se quest’ultimo è liquido e<br />
fluido vuol dire che il polpo è fresco, se<br />
è invece grumoso è stato scongelato. I<br />
modi per cucinarlo sono davvero molti.<br />
Eccone uno semplicissimo (ed efficace).<br />
Fatelo bollire, tagliate i tentacoli<br />
a fettine e condite con origano, olio<br />
e un po’ di aceto (godetevelo così, sorseggiando<br />
un bicchiere di ouzo freddo).<br />
Eccellente è il polpo per la preparazione<br />
di condimenti per la pasta.<br />
L’abbinamento? Polpo e ricci di mare.<br />
Fate andare in una pentola antiaderente<br />
olio extravergine, aglio in camicia,<br />
un po’ di cipolla rossa, timo, peperoncino<br />
fresco, qualche pomodorino
Valori nutrizionali<br />
vivere bene<br />
per 100 gr di polpo<br />
parte edibile 90 g<br />
proteine animali 10 g<br />
lipidi 1 g<br />
fibra alimentare 0 g<br />
calorie 7 kcal<br />
sodio 3 mg<br />
potassio 93 mg<br />
ferro 1 mg<br />
calcio 1 mg<br />
fosforo 189 mg<br />
vitamina C 0 mg<br />
carboidrati 1, g<br />
fonte: Istituto nazionale della nutrizione<br />
sugoso (preventivamente spellato) e fatto a pezzetti. Aggiungete<br />
il polpo tagliato a pezzettini. A parte mettete a<br />
cuocere la pasta. Una volta scolata, tiratela in padella e buttateci<br />
sopra la polpa di ricci di mare cruda. Un filo d’olio e il<br />
piatto è pronto. Provate anche il polpo con i ceci. In pratica<br />
lessate entrambi in pentole differenti e poi fateli cuocere poi<br />
insieme a un soffritto aggiungendo un po’ di salsa di pomodoro.<br />
Evitate sempre l’uso del sale, perché il polpo (se fresco)<br />
ne rilascia a iosa durante la cottura.<br />
Il polpo (sempre se fresco) va pulito degli occhi, del becco,<br />
lavato bene (per togliere eventuali residui di sabbia<br />
che si accumulano nelle ventose dei tentacoli). Buttatelo<br />
successivamente in un courtbouillon caldo con verdure<br />
miste. Per non farlo indurire durante la cottura, all’acqua<br />
insieme agli odori, alcuni aggiungono un tappo di<br />
sughero (strano, ma funziona…). Il tempo di cottura varia<br />
a seconda delle dimensioni dell’animale. Diciamo che<br />
indicativamente si può calcolare un’ora di cottura per<br />
ogni chilogrammo di peso. <br />
ottobre 2007<br />
33<br />
Sedano nero di Trevi<br />
Fino a pochi decenni addietro il sedano nero di<br />
Trevi godeva di grande rinomanza, ma oggi sono<br />
rimasti in pochi a coltivarlo negli orti in prossimità<br />
del fiume Clitumno. I terreni umidi particolarmente<br />
vocati a questa coltivazione sono poco lontani dalle<br />
Fonti celebrate da Byron e Goethe. Sono chiamati<br />
ancora oggi canapine perchè, in passato, erano<br />
utilizzati anche per la coltivazione della canapa. Nei<br />
secoli scorsi il sedano nero veniva fornito come alimento<br />
alle navi passeggeri che ai tempi dello Stato<br />
pontificio facevano rotta da Genova, Livorno, Napoli<br />
verso le Americhe, perché oltre a essere un ottimo<br />
secondo piatto si conservava a lungo.<br />
Le particolarità del sedano nero, la cui coltura è<br />
entrata in crisi dopo la seconda guerra mondiale con<br />
l’arrivo del sedano americano, sono la lunghezza,<br />
maggiore rispetto ad altre varietà - tanto che può<br />
misurare anche un metro - le coste di colore verde<br />
scuro, il fatto di essere completamente privo di fili e<br />
profumatissimo. Se lasciato crescere senza lavorazioni<br />
speciali è scuro e solo se viene interrato assume una<br />
colorazione più chiara: un sedano dalle coste bianche,<br />
prive di fili, con un cuore tenero e polposo. Le operazioni<br />
effettuate per ottenere il “nero di Trevi” sono<br />
rigorose e, da secoli, invariate: la semina avviene ad<br />
aprile in fase di luna calante. Tradizionalmente avveniva<br />
il Venerdì Santo poiché, secondo i coltivatori del<br />
luogo, gli ortaggi seminati in questo periodo crescono<br />
più rapidamente e ritardano la fioritura e ancora oggi<br />
molti contadini rispettano questa indicazione. I contadini<br />
di Trevi sono gelosissimi dei loro semi e ognuno<br />
riproduce i propri dopo averli prelevati ad ogni stagione<br />
dalle piante migliori.<br />
A metà ottobre i sedani sono pronti per essere raccolti<br />
e sono collocati prevalentemente sui mercati locali,<br />
al massimo raggiungono la città di perugia. Il sapore<br />
particolarmente intenso del sedano nero di Trevi è<br />
valorizzato nella cucina trevana in preparazioni che,<br />
nel corso della sagra annuale (e per tutto il mese,<br />
in alcuni ristoranti della zona), sono puntualmente<br />
riproposte. Il classico pinzimonio, la parmigiana di<br />
sedani neri, i sedani ripieni, una ricca ricetta che<br />
nell’incontro di vegetali, salsiccia, olio extravergine<br />
ben sintetizza l’originalità e il filo conduttore della<br />
gastronomia di questo territorio: il complice incontro<br />
tra civiltà del lardo e cultura dell’olio. Un piccolo<br />
mercato dei produttori si tiene ogni anno a Trevi<br />
la terza domenica di ottobre e fornisce una buona<br />
opportunità di acquisto.
vivere bene<br />
SAGRE D’AUTU<br />
di Giuseppe Ortolano<br />
Castagne e mele, funghi e tartufi,<br />
salumi e formaggi, mosti in<br />
fermentazione e cioccolato artigianale,<br />
sono alcuni dei protagonisti<br />
delle feste autunnali che, in ottobre,<br />
riempono di sapori e profumi numerose<br />
località italiane.<br />
Torino abbina il vino che verrà con i<br />
dolci e apre contemporaneamente al<br />
Lingotto, dal 26 al 29 ottobre, il Salone<br />
del Vino e “Dolc’è”, un goloso appuntamento<br />
con i maestri dell’arte dolcia-<br />
consumatori<br />
Oasi sulla costa<br />
Un lembo di costa toscana, fatto di delicate dune<br />
e di una storica pineta costiera, ospita la nuovissima<br />
Oasi San Felice, affiliata alla rete di aree<br />
tutelate dal WWF. Siamo nei pressi di Marina di<br />
Grosseto, in uno dei tratti più lunghi e meglio<br />
conservati del litorale tirrenico, che qui si presenta<br />
ancora integro e ospita un’interessante flora<br />
delle sabbie.<br />
L’oasi si visita percorrendo un paio di itinerari: un<br />
percorso didattico tra la fiumara e la spiaggia ed<br />
un sentiero un po’ più lungo che tocca anche il<br />
bosco. Informazioni: www.oasisanfelice.it.<br />
La Costa dei Trabocchi è quel prezioso tratto di<br />
litorale in Abruzzo caratterizzato dalle antiche<br />
macchine da pesca in legno, chiamate appunto<br />
trabocchi.<br />
ora alcune di queste strutture sono state recuperate<br />
e vengono usate dai pescatori come ristori a<br />
base di pesce freschissimo, pescato in loco. Il<br />
tratto di costa più incontaminato e interessante<br />
si trova a sud di San Vito Chietino, mentre punta<br />
ottobre 2007<br />
ria e del cioccolato. Per l’occasione lo<br />
spazio Eataly ospita “Sentiero di Vino<br />
in Vendemmia”, una kermesse fatta di<br />
veglie teatrali, musica, rassegne cinematografiche<br />
e letterarie e degustazioni<br />
di prodotti tipici all’insegna della<br />
Tradizione Popolare e della Cultura del<br />
Vino (info: www.sentierodivino.it e<br />
www.dolc-e.it, tel. 011-6644111).<br />
Nel centro storico di Mantova si svolge,<br />
dal 5 al 7 ottobre, “Salami e Salumi”,<br />
un saporito viaggio nella salumeria<br />
italiana, che quest’anno allarga i<br />
propri orizzonti ai prodotti tipici delle<br />
3<br />
aree naturali protette italiane. Info:<br />
tel. 0376-225757<br />
Morbegno, in Valtellina, si appresta ad<br />
accogliere, dall’11 al 14 ottobre, la centesima<br />
edizione della Mostra del Bitto,<br />
il re dei formaggi d’alpeggio provenienti<br />
da queste montagne. I visitatori sono<br />
coinvolti in assaggi e degustazioni;<br />
possono imparare a mungere mucche<br />
e capre, provare a produrre il formaggio,<br />
scoprire come si abbinano i sapori<br />
della tradizione e come nascono lavorazioni<br />
tipiche e artigianal (info: www.<br />
mostradelbitto.it tel. 0342-615502)<br />
Cavalluccio ospita il Centro di documentazione<br />
ambientale “Costa dei Trabocchi”, con informazioni<br />
sui vari sentieri naturalistici di questo angolo<br />
di Adriatico e dell’entroterra.<br />
Informazioni: IAT di Lanciano, tel. 0872-717810<br />
e di Vasto, tel. 0873-367312.<br />
Le tranquille valli Occitane italiane, in provincia<br />
di Cuneo, offrono al turista attento all’ambiente<br />
e alla natura incontaminata una vacanza<br />
diversa dalle altre, all’insegna del turismo slow.<br />
Quest’area alpina poco conosciuta offre itinerari<br />
nella cultura, nella storia e nelle tradizioni occitane,<br />
in compagnia di piatti della cucina locale e di<br />
prodotti tipici delle valli.<br />
Si alloggia in calde locande a conduzione familiare<br />
o in accoglienti appartamenti, ottimi punti di<br />
partenza per praticare gli sport di montagna a<br />
piedi, a cavallo, in bici o sugli sci, in assoluto relax.<br />
Slowtourist, Via Val Maira 6 A, Dronero (Cuneo),<br />
tel. 0171-90 211, www.slowtourist.com.
NNo<br />
Itinerari alla ricerca<br />
del gusto<br />
e della tradizione,<br />
tra bellezza<br />
dei luoghi<br />
e prodotti tipici.<br />
In tantissime<br />
regioni d’Italia<br />
dal Piemonte alla<br />
Campania<br />
Bressanone, in Alto Adige, celebra<br />
fino al 19 ottobre la tradizionale sagra<br />
gastronomica Kuchlkirchtig, fatta<br />
di escursioni guidate nei dintorni della<br />
cittadina Bressanone con soste<br />
mangerecce, tra i colori del paesaggio<br />
autunnale (info: Associazione Turistica<br />
Bressanone, tel. 0472-836401).<br />
Merano festeggia la fine della vendemmia<br />
il 20 e 21 ottobre, con Festa dell’Uva,<br />
tra sfilate di carri allegorici<br />
lungo le vie del centro storico, musica<br />
e danze folcloristiche (info: www.meran.eu,<br />
tel. 0473-272000).<br />
Per la notte di Halloween<br />
ottobre 2007<br />
vivere bene<br />
Anche in Italia si festeggia halloween la notte delle<br />
streghe, un’antica tradizione popolare di origine<br />
pre-cristiana, diventata poi tipicamente americana:<br />
Dal 27 ottobre al 1 novembre Selvino (tel. 03 -<br />
761 0) , tra i monti di Bergamo, si trasforma in un<br />
paese da brividi con le vie del borgo occupate da<br />
zucche, streghe, vampiri e morti viventi mentre i<br />
ragazzi fermano i turisti domandando “dolcetto o<br />
scherzetto?”.<br />
Il 31 ottobre e dal 1° al Novembre Gardaland (tel.<br />
0 -6 9 , www.gardaland.it) si popola di streghe<br />
volanti, scheletri, pipistrelli, vampiri e fantasmi di<br />
temibili pirati. Spiriti e creature fantastiche aleggeranno<br />
nel parco invitando in una delle aree di halloween<br />
Free Make Up per avere… un trucco da paura!<br />
Al Castello di Gropparello ( tel. 0 23-8 81 , www.<br />
castellodigropparello.it), in provincia di piacenza, il 31<br />
ottobre si cena in maschera in compagnia delle streghe,<br />
tra scricchiolii delle travi del soffitto, elfi, cavalieri,<br />
maghi e fantasmi del maniero.<br />
Al Castello di Bardi (tel. 0 2 -71626), nel parmen-<br />
La guida “Masi con gusto” segnala 34<br />
tipiche osterie contadine dell’Alto Adige<br />
dove degustare frutti della terra curati<br />
con amore dai contadini sudtirolesi:<br />
pane, carni, frutta, ortaggi e latte che<br />
qui hanno un sapore ancora genuino.<br />
Per ricevere la guida gratuita basta telefonare<br />
al Gallo Rosso, tel. 0471-999308.<br />
Il 6 e il 7 ottobre la natura è la protagonista,<br />
al Castello di Paderna di Pontenure<br />
(Piacenza), di “Frutti Antichi”,<br />
rassegna di fiori, frutti e ortaggi dimenticati<br />
e prodotti della agricoltura<br />
biologica. Accanto alla mostra delle<br />
mele autoctone trovano spazio numerosi<br />
presidi Slow Food: dalle vecchie<br />
varietà di fagioli alla patata quarantina<br />
e ai vitigni autoctoni del piacentino<br />
(info: www.castellodipaderna.it, tel.<br />
0523-330811).<br />
L’aceto balsamico tradizionale è la star<br />
di “Gusto Balsamico”, a Modena dal 5<br />
all’8 ottobre, la prima edizione della<br />
manifestazione dedicata agli aceti del<br />
mondo e all’agrodolce. In esposizione<br />
ci saranno anche prodotti a base di aceto<br />
provenienti dall’estero e il balsamico<br />
di Modena e Reggio Emilia.<br />
A Prato va in scena, dal 5 al 7 ottobre,<br />
“DolcementePrato”, kermesse dedicata<br />
alla pasticceria di alto livello. Tre<br />
giorni di peccati di gola tra dolci dei<br />
ricordi e le migliori creme pasticcere,<br />
dessert dei sogni e torte delle fiabe,<br />
cioccolato dei desideri e mousse insolite,<br />
gelatine eteree e aromi speziati<br />
(info: www.dolcementeprato.it, tel.<br />
3<br />
0574-5177843).<br />
Viareggio si dedica invece alle migliori<br />
bollicine d’Italia e promuove, il 21 ottobre,<br />
Spumantia, rassegna sugli spumanti<br />
italiani organizzata dall’Associazione<br />
Toscana Sommelier (info: tel.<br />
0558-826803, www.aistoscana.it).<br />
Se la Fiera Nazionale del Tartufo d’Alba<br />
(www.fieradeltartufo.org, tel. 0173-<br />
361051) è già aperta e prosegue fino<br />
all’11 novembre, per assaporare il Tartufo<br />
Bianco di San Miniato, in provincia<br />
di Pisa, bisogna attendere fino al<br />
10 di novembre, quando prende il via<br />
per tre fine settimana consecutivi la<br />
Mostra Mercato dedicata al prezioso<br />
tubero e agli altri prodotti tipici della<br />
zona (info: tel. 0571-42745, www.cittadisanminiato.it).<br />
Nella Tuscia Viterbese la Sagra della Castagna<br />
prosegue fino alla fine del mese<br />
nelle località di Soriano nel Cimino,<br />
Canepina, Latera, Vallerano e San Martino<br />
al Cimino, in provincia di Viterbo,<br />
con degustazioni guidate, stand enogastronomici,<br />
eventi folcloristici, musica<br />
e teatro e mostre (info: tel. 334-<br />
2842216, www.tusciaviterbese.it).<br />
La Sagra della Mela Annurca, che si<br />
svolge dal 19 al 21 ottobre a Valle di<br />
Maddaloni (Caserta) vuole valorizzare<br />
questo frutto coltivato nella Valle di<br />
Maddaloni e invitare alla scoperta delle<br />
bellezze naturali e architettoniche,<br />
nonché delle tradizioni culturali della<br />
zona (info: www.sagradellamelaannurca.it,<br />
tel. 0823-336552). <br />
se, la realtà supera la fantasia e qualsiasi trucco, perché<br />
qui il fantasma c’è davvero. Nelle serate di sabato<br />
27 e mercoledì 31 ottobre si festeggia. E non è detto<br />
che non partecipi alla festa anche lo spirito del cavaliere<br />
Moroello, che dicono abiti da secoli la fortezza.<br />
Comacchio, la piccola Venezia in provincia di Ferrara<br />
(tel. 0 33-310161), organizza il 27 e 28 ottobre<br />
halloween Sgarabusen, una grande festa in<br />
costume nelle vie del centro storico, con percorso<br />
del terrore tra i canali.<br />
halloween Celebration anche a Borgo a Mozzano,<br />
in provincia di Lucca (www.halloweencelebration.it,<br />
tel. 0 83-888881), con passaggio del terrore in 12<br />
scene nel centro storico, rappresentazione teatrale<br />
sulla nobildonna locale che diede la sua anima al<br />
diavolo in cambio di giovani uomini e fuochi d’artificio.<br />
A Corinaldo, in provincia di Ancona, dal 26 al 31<br />
ottobre si festeggia halloween con sfilate in costume,<br />
cene da paura, trucchi, scherzi e l’elezione di<br />
Miss Strega (www.misstrega.it, tel. 071-6790 7).
libri<br />
La Cuba di Senel Paz<br />
consumatori<br />
cultura e oltre<br />
Ironico, erotico, romantico, affettuoso.<br />
È il bel romanzo di Senel paz che racconta<br />
attraverso la storia di due ragazzi<br />
cubani di provincia che vanno a studiare<br />
all’Avana una generazione di giovani<br />
dell’Isola Grande, tra gli entusiasmi per<br />
i Beatles e quelli per Fidel, tra i drammi<br />
della burocratizzazione della Rivoluzione e la coscienza<br />
di vivere una epoca straordinaria. Senel paz<br />
aveva già sconvolto alla fine degli anni ’80 la cultura<br />
e la politica di Cuba con il suo libro di racconti “Il<br />
lupo, il bosco e l’uomo nuovo”, che ha ispirato al<br />
regista Titòn Gutierrez Alea l’altrettanto esplosivo<br />
film “Fragola e cioccolato”. ora torna con questo<br />
romanzo che parla degli anni ’70 del suo paese e ci<br />
dà un affresco popolato di persone vere, di speranze<br />
e di delusioni da cui si può partire per sperare nel<br />
futuro di Cuba del dopo Fidel.<br />
Senel Paz<br />
Nel cielo con i diamanti<br />
Giunti blu - 414 pagine, 16,50 euro<br />
Rivivere il caso Calabresi<br />
Il terrorismo e la degenerazione della<br />
lotta politica vista dalla parte della<br />
vittima e dei suoi famigliari. Una<br />
tragedia italiana fu l’assassinio il 17<br />
maggio del 1972 del commissario<br />
Luigi Calabresi, dopo una campagna<br />
di stampa e di denigrazione che<br />
lo accusava di essere l’assassino dell’anarchico<br />
pinelli avvenuto in Questura subito dopo la strage<br />
di piazza Fontana a Milano. Ma, ci racconta<br />
oggi in un libro intenso il figlio Mario, fu anche<br />
una tragedia privata, dato che quel periodo tremendo<br />
per Calabresi fu vissuto anche dalla giovane<br />
moglie Gemma, che aspettava il terzo figlio,<br />
e dai due piccoli già nati. Un assassinio,<br />
quello di Luigi Calabresi che, come tante tragedie<br />
di quegli anni compresa la morte di pinelli,<br />
ancora non è stato completamente chiarito.<br />
Mario Calabresi<br />
Spingendo la notte più in là<br />
Mondadori - 132 pagine, 14,50 euro<br />
Il presidente di Simenon<br />
Dall’infinito archivio di opere di George Simenon<br />
ci arriva questo ennesimo splendido romanzo<br />
che racconta di un vecchio politico che,<br />
dopo essere stato tra i potenti della terra, si ritira<br />
nella sua villa in Normandia. Un’analisi spietata<br />
dell’animo umano.<br />
Georges Simenon<br />
Il presidente<br />
Adelphi - 155 pagine - 16 euro<br />
ottobre 2007<br />
37<br />
mostre<br />
Il grande Tiziano<br />
a cura di Giorgio Oldrini<br />
L’ultimo scorcio di vita e di opere di<br />
Tiziano è in mostra fino al 6 gennaio<br />
a Belluno, con una sezione<br />
nella sua pieve di Cadore. Sono un<br />
centinaio di opere, dipinti, incisioni,<br />
disegni che Tiziano ha realizzato<br />
negli ultimi anni della sua vita,<br />
quando la morte di tante persone<br />
care gli segnalava che anche la sua vita volgeva al<br />
termine. E dunque gli imponeva di far fronte a tutti<br />
gli obblighi materiali, a cominciare dal futuro dei figli,<br />
ma al tempo stesso lo spingeva a riflettere sulla<br />
morte, sulla caducità della bellezza e del corpo, sul<br />
desiderio crescente di affetto e sulla necessità di ricercarlo<br />
nella ristretta cerchia della famiglia e degli<br />
amici più cari. Dunque una raccolta di opere che<br />
sono una sorta di testamento visivo del Divin Tiziano,<br />
come lo definì Vasari nelle sue Vite. A pieve di<br />
Cadore poi sono esposti documenti, lettere dell’artista<br />
e dei suoi committenti e il celebre Ritratto di donna<br />
davanti a paesaggio con arcobaleno. Le opere<br />
esposte provengono dai più grandi Musei di tutto il<br />
mondo per dare vita ad una mostra straordinaria.<br />
Tiziano, ultimo atto<br />
Sino al 6 gennaio - Belluno, Palazzo Crepadona<br />
Pieve di Cadore, Palazzo della Magnifica Comunità<br />
di Cadore - Ingresso 10 euro, soci <strong>Coop</strong> 7<br />
Info: tel. 0437940083 - www.tizianoultimoatto.it<br />
L’arte povera di Burri<br />
Le opere di Alberto Burri sono in mostra<br />
fino al prossimo 2 dicembre a<br />
Mamiano (pr), nella sede della Fondazione<br />
Magnani Rocca, che da anni<br />
ospita due opere dell’artista nella sua<br />
collezione permanente. A queste, si<br />
aggiungono ora i lavori di un’intera<br />
vita, quelli realizzati tra il 19 9 e il<br />
199 , dopo che, durante la Seconda Guerra Mondiale,<br />
l’artista aveva imparato in prigionia ad usare tutti i<br />
materiali di fortuna per realizzare le sue opere. La<br />
esposizione di parma rispetta appieno le idee di Burri,<br />
che aveva scritto “il mio primo quadro è come l’ultimo”.<br />
oltre ai Sacchi, ai Gobbi, alle Combustioni, ai<br />
Ferri che raccontano del percorso artistico di Alberto<br />
Burri, vengono esposti alla Fondazione Magnani Rocca<br />
altri tipi di lavori realizzati nel corso degli anni,<br />
come i libri d’artista e le opere in piccolo formato che<br />
raccontano anche in modi differenti della ricerca dell’equilibrio<br />
tipica di questo Maestro.<br />
Burri, la misura dell’equilibrio<br />
Sino al 2 dicembre - Fondazione Magnani Rocca,<br />
Mamiano di Tarversetolo (Parma)<br />
Tel. 0521 848327/848148 - Ingresso 8 euro, soci<br />
<strong>Coop</strong> 4
Musica da sentire ...<br />
... da vedere<br />
Gentile rivista della Cop,<br />
ci scrivo perchè sono<br />
preoccupato di una preoccupazione<br />
grande quanto una finanziaria.<br />
ho sentito al telegiornale<br />
ministri, vescovi e gente in<br />
borghese che si lamentavano del<br />
clima del pianeta. poi ho visto le<br />
immagini di una grande manife-<br />
cultura e oltre<br />
Un frammento di ribellione sociale, di<br />
trasformazione delle culture giovanili sintetizzata<br />
da una voce. Quella di Mick Jagger,<br />
leader dei Rolling Stones, interprete<br />
delle modificazioni profonde che avrebbero influenzato<br />
la moda, la musica, persino il senso della “partecipazione”.<br />
Tutto questo è contenuto in un album nel<br />
quale scorrono canzoni come Memo from Turner, realizzata<br />
nel 1970 con Ry Cooder alla chitarra e Dancing<br />
in the Street, incisa nel 198 con David Bowie.<br />
Mick Jagger - The Very Best of Mick Jagger - Warner<br />
consumatori<br />
Solal è la metà francese dei Gotan<br />
project, la band di new tango che hafatto<br />
scoprire alle generazioni più recenti<br />
i piaceri ed i misteri delle milonga<br />
di Buenos Aires. E questo disco è il frutto di una<br />
accecante passione per il country americano “originale”,<br />
il suono delle radici e della tradizione. Registrato<br />
a Nashville, Teennesse, nasce da una lunga<br />
improvvisazione, dall’incontro con i protagonisti<br />
del suono che, più di tutti, parla il linguaggio dell’America<br />
“profonda”. Un piccolo capolavoro.<br />
Solal - The Moonshine Sessions - YaBasta!<br />
Un evento straordinario, la pubblicazione<br />
di questo ricco cofanetto,<br />
che racchiude 7 ore di concerti dal<br />
vivo dei Rolling Stones. DVD, registrati<br />
in ogni angolo del pianeta per<br />
rivivere la febbrile tensione live di<br />
Sympathy for the Devil. Ci sono tutti<br />
i brani più famosi, immagini registrate a Rio de Janeiro,<br />
in Texas, Giappone, Cina e Italia. Da Satisfaction a<br />
Lets’ Spend a Night Together.<br />
Rolling Stones - The Biggest Bang - Universal<br />
lettera di protesta<br />
di Natalino Balasso<br />
www.natalinobalasso.net<br />
stazione piena di striscioni che dicevano:<br />
“Basta riscaldare il pianeta!<br />
Smettetela con tutto sto<br />
riscaldamento globale!” persino<br />
guardando uno dei miei programmi<br />
preferiti, che è il mago<br />
Sensor su un canale che prima<br />
fanno il mago Sensor e poi le<br />
donne nude dei telefonini, ho<br />
di Pierfrancesco Pacoda<br />
È disponibile finalmente su DVD uno dei<br />
film che hanno segnato la stagione colorata,<br />
irripetibile del Flower power: Help,<br />
girato nel 196 è un rock musical che<br />
consacra i Beatles ai vertici del successo<br />
internazionale. La storia gravita intorno al batterista<br />
della band, Ringo Starr, inseguito, dall’Austria alle<br />
Bahamas, da una setta che vuole impossessarsi di un<br />
anello “rituale” che lui, casualmente, possiede. Diretto<br />
da Richard Lester, il film è accompagnato da<br />
una colonna sonora che contiene 7 classici dei Beatles.<br />
Da Help! a Ticket To Ride a I Need You.<br />
The Beatles - Help! - EMI<br />
z P s g f H d n<br />
La Panda surriscaldata<br />
ottobre 2007<br />
38<br />
Morbida, avvolgente, la voce di Katie<br />
Melua è la protagonista di una raccolta<br />
di ballate in perfetto equilibrio tra il<br />
british folk, la canzone soul e delicati<br />
arrangiamenti orchestrali ai confini dello swing.<br />
Lei, giovanissima, canta con la grazia di chi parla<br />
direttamente al cuore, citando star del passato<br />
come Rickie Lee Jones e persino Jane Birkin. Musica<br />
scarna, con gli strumenti che accennano una<br />
delicatissima trama sulla quale Katie “disegna”<br />
canzoni che mischiano passione e romanticismo.<br />
Katie Melua - Pictures - Dramatico<br />
Le sue cover di classici della canzone<br />
italiana hanno conquistato i giovanissimi,<br />
affascinati dalla capacità di Giuliano<br />
palma di trascinare nei territori dello<br />
ska, del rock, del reggae, momenti “dimenticati”<br />
della nostra canzone d’autore. Il nuovo disco Boogaloo<br />
è soleggiato, caldissimo, sostenuto da una<br />
sezione fiati che riporta nel cuore della Giamaica.<br />
Con bellissime composizioni come una tropicale<br />
Tutta Mia la Città.<br />
Giuliano Palma and the Bluebeaters -Boogaloo - V2<br />
sentito la chiamata di un telespettatore,<br />
che chiedeva: “Riuscirò a<br />
trovare un lavoro fisso? Adesso<br />
sono precario da sedici anni, mi fa<br />
le carte?”. Il mago Sensor, come<br />
d’abitudine, ha prima scrutato in<br />
alto, verso i fari, poi ha mescolato<br />
le carte con l’abilità di un baro del<br />
saloon, poi ha dato un’occhiata,
A Torino il 13 ottobre<br />
Dalle Nuove Musiche al Suono<br />
Mondiale è il sottotitolo che<br />
introduce il programma di<br />
Musica ‘90, la rassegna torinese<br />
che esplora ogni versante<br />
delle etnie contemporanee,<br />
e in particolare di<br />
quelle che scelgono le metropoli come luoghi<br />
della creatività moderna. Il festival inizia il 13 ottobre<br />
(Teatro Colosseo) con la voce suadente di<br />
Estrella Morente, la ventenne protagonista assoluta<br />
della New Flamenco Explosion, figlia del musicista<br />
Enrique Morente, uno degli innovatori della<br />
tradizione spagnola, divenuta famosa per essere<br />
la voce della canzone di Carlos Gardel che da il<br />
titolo a Volver, il film di Almodovar. Un omaggio ai<br />
diversi universi del flamenco, ma anche a composizioni<br />
senza tempo come Vuelvo al Sur di piazzola,<br />
Ne Me Quitte Pas di Brel ed alle grandi cantanti<br />
Nina Simone e Chavela Vargas. Il suo album, Mi<br />
Cante y un Poema, è stato registrato da peter Gabriel<br />
per la sua etichetta Real World.<br />
La band che ha definito i confini del<br />
Raval Sound, il suono multiculturale<br />
del barrio di Barcellona, esprime dal<br />
vivo la capacità di mettere in relazione<br />
l’Africa con l’America Latina, le<br />
megalopoli Usa con la Spagna. Il risultato è pura<br />
world music, dove l’hip hop si diluisce nella sensualità<br />
infinita del flamenco. Registrato al Teatre Musical di<br />
Barcellona, in quelle vie dove la band si unisce ai<br />
tanti musicisti che, da ogni dove, arrivano nella città<br />
catalana, questo Dvd è un invito alla festa, alla danza,<br />
quando la musica esalta le “differenze”.<br />
Ojos de Brujo - Techari Live - PIAS<br />
È prodotto da Franco Battiato il<br />
nuovo album dei Radiodervish,<br />
formazione che gravita intorno<br />
alla voce evocativa di Nabil, cantante<br />
libanese impegnato in una<br />
ricerca sulle relazioni creative tra<br />
oriente e occidente. Naturale la<br />
fascinazione di Battiato per la<br />
loro musica. Il disco si chiama L’Immagine di Te.<br />
Nabil, che dischi hai ascoltato negli ultimi mesi?<br />
Le mie passioni musicali sono davvero diverse e spesso<br />
distinte dalla musica che suono con i Radiodervish.<br />
Questo, ad esempio, è un momento di grande passione<br />
per il violino e per le chitarre rock degli anni ‘70.<br />
Così ho preso un cofanetto di musica classica per archi<br />
e tutta la discografia dei Led zeppelin. poi, subisco<br />
il fascino del pop ben confezionato. È il caso dell’album<br />
di Nelly Furtado, Loose. Sul versante world, consiglio la<br />
recente raccolta di Amalia Rodrigues e l’esordio di un<br />
bravissimo cantautore corso, pier Gambini.<br />
Che libri hanno accompagnato questo periodo?<br />
All’Ombra del Melograno di Tariq Ali e Il Cacciatore di<br />
Aquiloni di Khaled hosseini. Entrambi hanno la forza<br />
di entrare nel nostro cuore, di rendere attuali e vicine<br />
a noi storie avvenute in epoche e paesi lontani. poi, Il<br />
Monte Analogo, di René Daumall, un libro che l’autore<br />
non finì. Mi piace proprio perché aperto a diverse<br />
interpretazioni.<br />
E invece quali sono i video che guardi?<br />
Mi piace il cinema d’autore del nord Europa, come<br />
Dogville, l’ultimo lavoro di Lars VonTrier. poi, un piccolo<br />
film italiano, Crai, con Teresa de Sio e Giovanni<br />
Lindo Ferretti. poi una passione che coltivo da anni:<br />
Le Grand Bleu, il film di Luc Besson sulla sfida tra i due<br />
grandi sub Maiorca e Majol. Le immersioni occupano<br />
un posto importante nella mia vita. Mi manca poco<br />
per diventare istruttore e il mare raccontato da Besson<br />
è il mio luogo naturale.<br />
a m r Q t b c<br />
ma si capiva che lui sapeva già<br />
tutto (è un sensitivo col certificato<br />
ISo!) e ha dato la risposta: “Il problema<br />
del tuo lavoro non è il po-<br />
sto fisso, è il riscaldamento globa-<br />
le del pianeta!”. E il telespettatore<br />
ha risposto come ipnotizzato: “È<br />
vero, grazie mago Sensor, adesso<br />
mi licenzio!”<br />
Insomma questa storia che il pianeta<br />
nel giro di cento anni ha aumentato<br />
la sua temperatura di<br />
ben un grado, non mi fa dormire<br />
la notte. onestamente, ho anche<br />
pensato che la temperatura media<br />
del medioevo forse non ce<br />
l’abbiamo, non è che sappiamo<br />
proprio se questo sia un riscalda-<br />
ottobre 2007<br />
cultura e oltre<br />
l’evento: Estrella Morente<br />
mento che ogni tanto c’è, non è<br />
che nella Divina Commedia il<br />
buon Dante abbia scritto: “Fa caldino<br />
ultimamente” o forse l’ha<br />
scritto quando era nell’Inferno.<br />
Allora ho voluto controllare personalmente,<br />
con strumenti scientifici,<br />
perchè un conto è parlare al<br />
telegiornale, un conto è fare le<br />
cose veramente. ho incollato sul<br />
cruscotto della fedele panda un<br />
cronometro con tanto di millesimi<br />
di secondo, quei cronometri<br />
che misurano i velocisti dei cento<br />
metri (ho sempre avuto invidia<br />
per i corridori dei cento metri:<br />
pensa, se hanno una casa a cento<br />
metri dal mare, arrivano al mare<br />
39<br />
l’intervista: Radiodervish<br />
in nove secondi!) e ho cominciato<br />
a misurare anch’io. Metto in<br />
moto la panda e faccio partire il<br />
cronometro, quando la panda è<br />
in temperatura fermo il cronometro.<br />
Non ci credevo, ma hanno<br />
ragione loro: la panda si scalda<br />
sempre prima. Anzi, ultimamente,<br />
la lancetta della temperatura è<br />
peggio dei disobbedienti, supera<br />
la riga rossa come e quando vuole,<br />
al punto che l’ho dovuta portare<br />
dal meccanico che mi ha<br />
detto: “Surriscalda!”.<br />
Capito, gentile rivista? È ancora<br />
peggio, non si limita a riscaldare;<br />
surriscalda!<br />
Natalino Balasso
FA LA SPESA GIU<br />
di Fulvio Bella<br />
“Il mondo non è<br />
diviso solo da mari<br />
e catene montuose, ma<br />
anche da contraddizioni<br />
di vita, opportunità<br />
di lavoro, speranze<br />
per il futuro”<br />
*Fairtrade Italia è un’associazione indipendente,<br />
senza scopo di lucro, che fa parte di FLO<br />
(Fairtrade Labelling Organizations) alla quale aderiscono<br />
20 marchi di garanzia operanti in altrettanti Paesi.<br />
ottobre 2007 40<br />
È<br />
da questa consapevolezza che parte l’impegno di<br />
<strong>Coop</strong> nel campo dell’equo solidale, impegno che,<br />
iniziato nel 1992, è andato ogni anno crescendo in<br />
vendite e assortimento arrivando a rappresentare un vero<br />
e proprio settore del vasto mondo del prodotto <strong>Coop</strong>: la<br />
linea Solidal. Dall’11 al 21 ottobre questi prodotti saranno<br />
in offerta nei punti vendita e molti comitati soci organizzeranno<br />
presidi per spiegare a soci e clienti i vantaggi, per<br />
loro e per i produttori del sud del mondo, dell’acquisto<br />
equo e solidale. In alcuni punti vendita è inoltre prevista<br />
la vendita assistita all’abbigliamento Solidal, per uomo e<br />
per donna della collezione autunno/inverno 2007 composta<br />
di 20 articoli tutti provenienti da progetti di autosviluppo<br />
con il sud del mondo e verrà distribuito il catalogo.<br />
Credo che tutti i nostri lettori sappiano che i prodotti<br />
Solidal <strong>Coop</strong> oltre che essere buoni e sicuri favoriscono<br />
lo sviluppo dei piccoli produttori svantaggiati e messi al<br />
margine dal mercato globale.<br />
Ma come?<br />
Ai produttori viene riconosciuto un prezzo più elevato<br />
rispetto a quello ottenuto sul mercato; se necessario<br />
vengono garantiti crediti per acquistare materiale, per<br />
realizzare o migliorare le infrastrutture come strade e
cooplombardia<br />
le pagine di<br />
STA<br />
acquedotti, assicurare un’educazione ai propri figli; si<br />
costruiscono rapporti commerciali durevoli che permettono<br />
ai produttori di programmare serenamente il<br />
proprio futuro. Prodotti certificati. <strong>Coop</strong> infatti si avvale<br />
della certificazione internazionale Fairtrade*.<br />
Inoltre, anche ai prodotti solidal <strong>Coop</strong> viene applicata<br />
la certificazione SA 8000 che elenca i requisiti per un<br />
comportamento eticamente corretto delle imprese verso<br />
i lavoratori coinvolti. Invitiamo i nostri soci ad “approfittare”<br />
della campagna per avere informazioni, conoscere<br />
ed provare questi prodotti rispettosi della salute di chi<br />
acquista, di chi produce e dell’ambiente.<br />
Attraverso i prodotti del commercio equo si promuove<br />
la diffusione dei diritti, invertendo il circolo vizioso che<br />
trasforma il vantaggio dei prezzi sempre più bassi per il<br />
consumatore in remunerazioni sempre più ridotte per i<br />
produttori e i lavoratori.<br />
In numerose scuole dove interveniamo con le nostre<br />
animazioni sui temi del Sud del mondo, molti ragazzi ci<br />
chiedono: “ma cosa possiamo fare noi nel nostro piccolo<br />
per contribuire allo sviluppo di quei paesi? Acquistare<br />
prodotti equo e solidali è un piccolo gesto che contribuisce<br />
ad assicurare dignità ai lavoratori di quei paesi e<br />
permette di investire sul futuro anche nostro, facendo<br />
convergere gli interessi di entrambi. ■ ■ ■<br />
ottobre 2007<br />
41<br />
I punti vendita dove<br />
oltre alla campagna sconto<br />
sui prodotti solidal <strong>Coop</strong><br />
si svolgerà la promozione<br />
della nuova linea di abbigliamento<br />
Solidal autunno-inverno 2007:<br />
IPERCOOP<br />
Milano Bonola, Milano Baggio<br />
Milano-Piazza Lodi, Sesto San Giovanni<br />
Crema, Cantù, Vignate, Novate<br />
Vigevano, Cremona.<br />
SUPERMERCATI<br />
Milano via Arona, Milano via Palmanova<br />
Settimo Milanese, Opera, Pavia, Cassano d’Adda<br />
Cormano, Brescia via Corsica, Brescia via Mantova<br />
Sesto San Giovanni, Muggiò, Lodi.<br />
FARMACI dA BAnCO<br />
AL SUPERMERCATO<br />
Nel superstore <strong>Coop</strong> di Brescia via Corsica<br />
è stato inaugurato il primo corner salute del canale<br />
supermercati. Il nuovo servizio, che parte con<br />
un assortimento, oltre ai farmaci, di 1200 prodotti,<br />
sta riscuotendo un grande interesse da parte dei<br />
consumatori.
coop lombardia<br />
FARE ACCOGLIEnzA<br />
A MILAnO<br />
è un tema oggi ricorrente. Di quanto serva e del modo in cui va organizzata se ne<br />
parla anche come risposta ai problemi di sicurezza, intolleranza, microcriminalità, immigra-<br />
L’accoglienza<br />
zione. Su questi temi lavora da anni la Casa della Carità con la quale <strong>Coop</strong> Lombardia ha<br />
collaborato partecipando e sostenendo varie iniziative, sui temi dell’accoglienza, del bisogno e dell’incontro<br />
tra le diverse culture e religioni. Alcuni soci ci hanno chiesto di saperne di più. Don Colmegna,<br />
presidente della Casa della Carità ci parla di questa nuova esperienza nata a Milano. n n n<br />
La fondazione Casa della Carità<br />
La Fondazione “Casa della Carità – Angelo Abriani” è nata nel maggio 2002, per iniziativa del Cardinale<br />
Carlo Maria Martini, desideroso di lasciare a Milano un luogo in cui la città esprimesse attenzione<br />
agli “ultimi” ed è diventata operativa nel 2004, Si tratta di un luogo di condivisione e integrazione,<br />
di ascolto e di accoglienza, dove l’ospitare e l’essere ospitati fa parte del percorso di superamento<br />
della povertà e delle condizioni di fragilità e ricostruzione di percorsi di dignità e cittadinanza sociale.<br />
Nella Casa vivono donne, uomini, mamme con bambini, italiani e stranieri, in un clima di diffusa<br />
relazionalità e attenzione al rispetto delle specifiche individualità.<br />
Al centro rimane sempre la dignità della persona con i suoi diritti e doveri di responsabilità sociale,<br />
non si favoriscono mai fenomeni di dipendenza assistenzialistica, ma semmai si cerca di sviluppare<br />
percorsi di integrazione e superamento (per quanto possibile) di dipendenza.<br />
Le storie di vita delle persone accolte richiamano vicende di emarginazione, di fragilità, di rotture di<br />
legami affettivi e territoriali: proprio per questo la Casa ci interroga emotivamente e professionalmente<br />
nello sviluppo del cammino dell’ospitalità, ma ci interroga anche sull’essere e sul senso più<br />
profondo della vita.<br />
La Casa della Carità è anche un “luogo di ricerca e di comunicazione” del valore dei legami solidali,<br />
che rimette i confini al centro delle politiche e delle culture sui temi della povertà e della esclusione:<br />
l’“Accademia” e la “Biblioteca del Confine“, infatti, sono occasione di scambio di saperi, di culture e<br />
di esperienze, di riflessione sullo sviluppo sociale, economico e culturale della metropoli.<br />
Don Virginio Colmegna<br />
La Fondazione “Casa della Carità opera in una struttura di 4000 mq. in via Laghetto, messa a disposizione<br />
dal Comune di Milano. L’organizzazione generale della Fondazione Casa della Carità è a cura dell’Associazione<br />
Amici della Casa della Carità, costituita per sostenere le attività della Casa.<br />
Chi desiderasse fornire il suo appoggio all’Associazione può: scrivere una mail all’indirizzo<br />
info@amicicasadellacarita.org, telefonare al numero 02 89056951, inviare un fax al numero 02 76024307,<br />
oppure scrivere in via Laghetto 2, 20122 Milano MI<br />
ottobre 2007<br />
42
coop lombardia<br />
IL SALVAIdEE. EdUCARE AL<br />
COnSUMO COnSAPEVOLE<br />
Una storia grande<br />
come il mare<br />
Ogni nostro piccolo gesto<br />
è fatto d’acqua<br />
Un omaggio all’acqua e alla sua enorme importanza: un grande baule che si apre e accoglie i ragazzi<br />
è la scenografia che guida alla conoscenza dell’elemento acqua.<br />
Due animatori accompagneranno i ragazzi in un viaggio raccontato che parte da molto lontano,<br />
dalle origini del mondo, poiché l’acqua è il principio essenziale di ogni creazione.<br />
Inaugureremo la nostra partenza con un rito dissetante e propiziatorio e poi salperemo…. perché questo<br />
è un viaggio che non può che essere vissuto su una nave e nel nostro bagaglio, con la scritta fragile,<br />
metteremo ciò che di più caro abbiamo: i nostri fiumi e i nostri mari. Durante il viaggio incontreremo<br />
Poseidone con il suo tridente, gli antichi egizi e il sacro Nilo, i romani e i loro acquedotti e altre tappe<br />
fino a ritornare a noi e alle nostre abitudini.<br />
Destinatari: alunni/e dai 6 agli 11 anni<br />
Percorso: un incontro di due ore<br />
Quando e dove: Novembre 2007 – 5/6/7/8, Opera (MI) via Diaz, c/o Centro Commerciale.<br />
Questa è solo una delle proposte educative di <strong>Coop</strong> Lombardia nel mese di novembre, per conoscere<br />
l’offerta completa scuole e insegnanti si possono rivolgere a <strong>Coop</strong> Scuola:<br />
tel. 02 66101754 dal lunedì al venerdi dalle 9.30 alle 12.30 - e-mail: scuola@lombardia.coop.it<br />
“Il Salvaidee”, la nuova Guida Nazionale (Carthusia edizioni, illustrazioni di Paolo Rui)<br />
può essere consultata su www.e-coop.it www.scuolaoggi.org/milano<br />
e richiesta a <strong>Coop</strong> Scuola ■ ■ ■<br />
ottobre 2007<br />
43<br />
nOVITÀ<br />
Alla scoperta<br />
dei prodotti tipici<br />
lombardi<br />
In tutti gli ipercoop, dall’11 al 24 ottobre,<br />
e in quasi tutti i supermercati, dal 18 al 31<br />
ottobre, la campagna patrocinata dalla<br />
Regione Lombardia per la promozione<br />
enogastronomia artigianale lombarda.<br />
Centinaia i prodotti coinvolti nella promozione<br />
salumi, formaggi e ortofrutta DOP e IGP,<br />
prodotti BIO e vini DOC, IGT, DOCG.<br />
Nei punti vendita verrà distribuito a cura<br />
della Regione un originale ricettario per<br />
la realizzazione di veloci ricette tipiche.
coop lombardia<br />
L’ALBERGO dIFFUSO<br />
le promozioni di ottobre per i soci <strong>Coop</strong><br />
Un po’ casa un po’ albergo<br />
Se l’agriturismo è bello, ma fuori città e il Bed &<br />
Breakfast rappresenta spesso ciò che si cerca ma al<br />
prezzo di dover stare a casa di altri e con altri, l’albergo<br />
diffuso è una proposta nuova, caratterizzata dalla<br />
diffusione delle unità ospitali, con la possibilità di usufruire<br />
di servizi alberghieri (ristorazione, colazione, accoglienza,<br />
pulizie, spazi comuni, assistenza...) per tutti gli<br />
ospiti che alloggiano nei vari stabili.<br />
L’Albergo Diffuso non è solo un albergo, è anche un progetto<br />
di sviluppo di un territorio. La formula è italiana, e si<br />
Un nUOVO MOdO<br />
dI VIAGGIARE<br />
Sconto del 10% sulle tariffe in vigore nel periodo<br />
di prenotazione presso l’albergo diffuso<br />
IL MESE dELL’ALBERGO dIFFUSO<br />
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V.le De Gasperi 76 Tel. 0373/204606<br />
MILANO<br />
V.le Monza 314 Tel. 02/27007409<br />
VIGNATE (MI) ACQUARIO Shopping Center<br />
S.P. 103 Cassanese Tel. 02/95938577<br />
LIPOMO (CO)<br />
Via Stat. Provinciale per Lecco 319<br />
Tel. 031/542800<br />
PIANTEDO (SO)<br />
Via La Rosa 155 Tel. 0342/682065<br />
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Corso Di Vittorio 31 Tel. 0381/691047<br />
(ex locali coop)<br />
offerte valide dal 4 al 21 ottobre 2007<br />
Brico io partecipa<br />
alla raccolta punti<br />
rivolge a persone che vanno in vacanza, ma non amano le<br />
“cose fatte apposta per turisti”. L’idea nasce negli anni ’80.<br />
Con la ristrutturazione di alcuni paesi della Carnia a seguito<br />
del terremoto, si cominciò a pensare di utilizzare<br />
borghi ormai disabitati come villaggi turistici, e si cominciò<br />
a parlare di “alberghi diffusi”. Caratteristiche di un Albergo<br />
Diffuso sono:<br />
• la gestione unitaria e l’offerta di servizi alberghieri e<br />
ambienti comuni a tutti gli ospiti alloggiati nei diversi<br />
edifici che lo compongono,<br />
• un ambiente “autentico” fatto di case di pregio, ammobiliate<br />
e ristrutturate non “per turisti”, ma pensando a<br />
residenti, seppure temporanei,<br />
• una distanza tra gli immobili che non è tale da impedire<br />
alla gestione di offrire a tutti gli ospiti, non solo i<br />
servizi alberghieri, ma anche l’esperienza stessa della<br />
formula ospitale,<br />
• la presenza di una comunità viva,<br />
• una gestione professionale non standard, coerente<br />
con la proposta di autenticità dell’esperienza, e con le<br />
radici nel territorio,<br />
• uno stile riconoscibile, una identità leggibile in tutte<br />
le componenti della struttura ricettiva, che non configura<br />
come una semplice sommatoria di case ristrutturate<br />
e messe in rete.<br />
La convenzione sottoscritta da <strong>Coop</strong> con l’associazione<br />
nazionale degli alberghi diffusi è l’occasione per i<br />
soci <strong>Coop</strong> per conoscere queste particolari forme di<br />
ospitalità. ■ ■ ■<br />
A Ottobre sconto del 20% per i soci coop in tutti gli<br />
alberghi diffusi in italia!<br />
Elenco consultabile su www.alberghidiffusi.it<br />
per maggiori informazioni:<br />
numero verde 800 990 000<br />
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SU TUTTI GLI ACQUISTI<br />
(esclusi gli articoli in promozione<br />
o scontati dal punto vendita)
coop lombardia<br />
Mutua Insieme Salute<br />
Ticket: la regione estende l’esenzione totale per i minori di 14 anni<br />
di Valter Molinaro<br />
La giunta della Regione Lombardia ha recentemente<br />
approvato alcune modifiche alle forme di compartecipazione<br />
dei cittadini alla spesa sanitaria, in<br />
particolare l’esenzione dal ticket sanitario per i minori di<br />
14 anni cambia le condizioni di copertura dell’assistenza<br />
sanitaria integrativa della Mutua Insieme Salute, definita<br />
all’inizio del 2007.<br />
La modifica riguarda il caso di adesione del nucleo familiare<br />
con la presenza di minori di 14 anni, per questo<br />
motivo il Consiglio di Amministrazione di Insieme Salute<br />
ha deciso quanto segue:<br />
• alle famiglie degli iscritti tramite la convenzione riservata<br />
ai soci <strong>Coop</strong>, che al 31 dicembre 2007 non avranno<br />
compiuto il 14° anno di età, verrà praticato uno sconto<br />
Pronto artigiani<br />
Si avvicina l’inverno<br />
hai fatto il controllo<br />
della caldaia?<br />
Per informazioni sulle tariffe e prestazioni,<br />
per prenotare l’intervento, e non solo,<br />
chiama il numero verde <strong>Coop</strong> per te.<br />
Tariffe dettagliate presso tutti gli uffici soci <strong>Coop</strong>.<br />
ottobre 2007<br />
45<br />
pari al 50% della quota pagata dal minore per il 2007.<br />
Tale sconto verrà applicato esclusivamente ai contributi<br />
dovuti per il 2008 dai nuclei familiari interessati.<br />
• in luogo di quanto sopra precisato, per i nuovi iscritti<br />
da agosto 2007, che al 31 dicembre 2007 non avranno<br />
ancora compiuto 14 anni, sarà richiesto un contributo<br />
simbolico di 1 euro per ogni mese di iscrizione (oltre<br />
alla solita tassa di iscrizione).<br />
I soci coop minori di 14 anni continueranno ad usufruire<br />
del sussidio di ricovero, del rimborso dei ticket versati<br />
alle regioni che lo richiedono oltre ad avere il tesserino<br />
di Insieme Salute.<br />
Tutti i contributi per il 2008 saranno deliberati dal CdA<br />
di Insieme Salute con le consuete modalità e tenendo<br />
conto di eventuali novità che dovessero nel frattempo<br />
verificarsi. ■ ■ ■<br />
Per informazioni e prenotazioni chiama<br />
il numero verde “servizi per te”<br />
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E dELLA TECnOLOGIA<br />
via S. Vittore 21 - 02.485551<br />
www.museoscienza.org<br />
BresCia<br />
MUSEI CIVICI SAnTA GIULIA<br />
via Musei 81/b - 030.2977833/34<br />
Cremona<br />
MUSEO CIVICO ALA POnzOnE<br />
via Ugolino Dati 4, 0372.31222<br />
www.cremonamostre.it<br />
Genova<br />
MUSEI CIVICI dEL COMUnE<br />
dI GEnOVA<br />
Largo Pertini 4 - 010.2758098<br />
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Genova<br />
ACqUARIO dI GEnOVA - BIGO<br />
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CITTÀ dEI BAMBInI E dEI RAGAzzI<br />
010.2345678<br />
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dEL CASTELLO VISCOnTEO<br />
viale XI Febbraio 35<br />
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MUSICA<br />
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Largo Gustav Mahler<br />
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CInEMA OdEOn<br />
Via Monsignor Berruti 2<br />
0381.692336 - 70056<br />
TEATRO<br />
milano<br />
TEATRO OUT OFF<br />
quadrilogica<br />
con Antonio Rezza<br />
dal 9 ottobre al 4 nov ‘07<br />
via Mac Mahon 16 - 02.34532140<br />
www.teatrooutoff.it<br />
TEATRO OLMETTO<br />
Love and Love<br />
regia Eugenio de’ Giorgi<br />
dal 9 al 21 ottobre ‘07<br />
via Olmetto 8/a - 02875185<br />
www.teatrolmetto.com<br />
TEATRO FILOdRAMMATICI<br />
Sonata a kreutzer<br />
di Lev Tolstoj<br />
dal 6 al 21 ottobre ‘07<br />
via Filodrammatici 1<br />
02.8693659 www.tieffeteatro.it<br />
TEATRO dELLA COOPERATIVA<br />
Storia e storie<br />
regia Paola Manfredi<br />
dal 27 e 28 ottobre ‘07<br />
via Hermada 8 - 02.6420761<br />
www.teatrodellacooperativa.it<br />
TEATRO ARSEnALE<br />
Un po’ dopo il piombo<br />
con Giangilberto Monti e Rita Antonioli<br />
dal 30 ottobre all’ 11 novembre ‘07<br />
via C. Correnti 11 - 02.8321999<br />
www.teatroarsenale.org<br />
TEATRIdIThALIA<br />
Il sorriso di daphne<br />
regia Alessandro D’Alatri<br />
dal 9 al 21 ottobre ‘07<br />
Teatro Leonardo via Ampère 1<br />
tel 02.26681166<br />
Angels in America<br />
di Tony Kushner<br />
dal 23 ottobre al 18 novembre ‘07<br />
Teatro Elfo via Ciro Menotti 11<br />
tel 02.716791 www.elfo.org<br />
TEATRO FRAnCO PAREnTI<br />
Accademia danza<br />
Via Cadolini 37, Milano<br />
tel 02/36515996<br />
www.accademiadanzamilano.com<br />
TEATRO VERdI<br />
TEATRO dEL BURATTO<br />
Verdi, via Pastrengo 16 - 02.6880038<br />
Buratto, via Soffredini 75 - 02.7002476<br />
per gli insegnanti - 02.27001138<br />
www.teatrodelburatto.it<br />
TEATRO dAL VERME<br />
Le riduzioni sono valide per il turno<br />
del giovedì sera e alcune rassegne<br />
via S. Giovanni sul Muro 2<br />
02.87905 www.dalverme.org<br />
TEATRO dELLA LUnA<br />
Jesus Christ Superstar<br />
dal 30 ottobre al 25 nov ‘07<br />
Forum Assago - 02.488577510<br />
www.teatrodellaluna.com<br />
PIM SPAzIO SCEnICO<br />
Pim Via Tertulliano 68<br />
02.55196240<br />
www.pimspazioscenico.it<br />
52<br />
TEATRO SMERALdO<br />
Le riduzioni non sono valide<br />
per i concerti<br />
Piazza XXV Aprile 10 - 02.29006767<br />
www.teatrosmeraldo.it<br />
TEATRO CIAk<br />
Le riduzioni non sono valide<br />
per i concerti<br />
via Sangallo 33 - 02.76110093<br />
www.teatrociak.it<br />
TEATRO dELLE ERBE<br />
Le riduzioni non sono valide<br />
per i concerti<br />
via Mercato, 3 - 02.86464986<br />
www.teatrodelleerbe.com<br />
TEATRO dI PIAzzA SAn GIUSEPPE<br />
13 ottobre 2007<br />
Otello e jago cordami e spago<br />
Grottesco ambrosiano di Giordano Pitt<br />
regia di Alfredo Pozzoli<br />
Piazza San Giuseppe, 2 Milano<br />
02 6435672<br />
zELIG CABARET<br />
viale Monza 140 02.2551774<br />
www.areazelig.it<br />
sesTo san Giovanni - mi<br />
TEATRO MIL<br />
via Granelli, Sesto S.Giovanni<br />
02. 8693659 www.tieffeteatro.it<br />
BerGamo<br />
TEATRO CREBERG<br />
Profondo Rosso, il Musical<br />
regia di Marco Calindri<br />
supervisione artistica<br />
di Dario Argento, dal 19 ottobre<br />
Le riduzioni non sono valide<br />
per i concerti<br />
via Pizzo della Presolana<br />
035.343251 www.teatrocreberg.com<br />
Pavia<br />
TEATRO FRASChInI<br />
Corso Strada Nuova, 136<br />
biglietteria: 0382.371214<br />
Cremona<br />
TEATRO A. POnChIELLI<br />
The Turn of the Screw<br />
(Il giro di vite) op.54<br />
musica di Benjamin Britten,<br />
direttore Jonathan Webb regia Elio De<br />
Capitani, primo violino Fulvio Luciani<br />
11 e 14 ottobre ‘07<br />
Lirica – The turn of the street<br />
musica di Benjamin Britten<br />
11 ottobre ‘07<br />
corso Vittorio Emanuele II, 52<br />
biglietteria 0372.022.001/2<br />
www.teatroponchielli.it<br />
Crema<br />
TEATRO SAn dOMEnICO<br />
via G. Matteotti 39 - 037385418<br />
www.sandomenicoteatro.it<br />
loDi<br />
TEATRO ALLE VIGnE<br />
via Cavour Camillo Benso 66<br />
0371.425862<br />
Prenotare e acquistare un biglietto per<br />
uno spettacolo teatrale e non solo…<br />
Questo servizio è attivo in tutti gli Ipercoop<br />
(Bonola, Baggio, Metropoli, Piazza Lodi di<br />
Milano, Centrosarca di Sesto, gli Ipercoop<br />
di Vignate, Crema, Cantù, Vigevano) e nei<br />
superstore di via Arona e via Palmanova<br />
a Milano, di Settimo, Cassano, Pavia e<br />
Cremona via del Sale. Il servizio è gestito in<br />
collaborazione con la società Vivaticket by<br />
Charta. Presso gli uffici soci dei punti vendita<br />
sopra elencati si possono chiedere informazioni<br />
sugli spettacoli per i quali il servizio è<br />
attivo e verificare la disponibilità dei posti.<br />
quando trovi questo simbolo<br />
lo spettacolo è convenzionato<br />
con il servizio di prenotazione
a cura di<br />
Andrea Pertegato<br />
milano<br />
FORMA FOTO<br />
IL nOnO PIAnO, JESSICA dIMMOCk<br />
Fino al 4 novembre ’07<br />
Il nono piano è un piano come un altro di un palazzo<br />
di Mahattan. Ma in questo caso è l’appartamento dove<br />
un gruppo di eroinomani si ritrova, compra e vende<br />
droga, dorme, litiga, fa l’amore, vive. Dietro la porta<br />
c’è un mondo sconcertante dove vigono altre regole<br />
e dove le emozioni e gli affetti hanno eccessi e vuoti<br />
impensabili. Per oltre due anni Jessica ha seguito le<br />
“storie” del nono piano e dei suoi protagonisti.<br />
In molti hanno fotografato il dramma della droga, ma<br />
la forza delle immagini di Jessica Dimmock compongono<br />
un racconto nuovo e straordinario, intimo e partecipe.<br />
Soci <strong>Coop</strong>: biglietto ridotto<br />
Informazioni: 02.5811.8067 p.zza Tito Lucrezio Caro, 1<br />
www.formafoto.it<br />
ottobre 2007 53<br />
da non perdere<br />
milano<br />
BLUE nOTE<br />
kURT ELLInG dall’11 ottobre ’07<br />
Elling è la voce jazz maschile più quotata del nostro tempo.<br />
Nel corso della sua carriera ha guadagnato 7 nomination<br />
ai Grammy per 6 dischi diversi, e si è posizionato sulle vette<br />
delle classifiche, raccogliendo il favore di pubblico e critica.<br />
La sua voce, dall’ estensione notevole, è gestita con incredibile<br />
scioltezza tecnica e profondità emotiva, riuscendo a cambiare<br />
ritmo, timbro, fraseggi e dinamiche: caratteristiche che elevano<br />
la sua statura di cantante a vero virtuoso del suo strumento.<br />
Acquisto biglietti presso Box Office Blue Note in via Borsieri, 37 Milano.<br />
Soci <strong>Coop</strong>: biglietto ridotto www.bluenote.com<br />
Il calendario e gli orari delle manifestazioni possono subire<br />
variazioni. L’ingresso è ridotto presentando la tessera sociocoop.<br />
Il piano tariffario convenzionato per i soci <strong>Coop</strong> può essere soggetto<br />
ad esclusione su alcuni spettacoli fuori sede o extra calendario.<br />
milano<br />
SPAzIO MIL<br />
SLUM<br />
dal 16 al 28 ottobre<br />
Un’Africa di bidonville. Da derubare e violentare.<br />
Un’Africa dell’assenza. Come negli slum, piccoli<br />
e grandi agglomerati di misere e malsane baracche.<br />
Niente acqua potabile. Niente corrente.<br />
Nessun diritto. Slum è un teatro di parole, canzoni,<br />
azioni, contaminazioni. Le pagine di Christa Wolf,<br />
Pierfrancesco Majorino, Sandro Boscaro;<br />
i viaggi dell’antropologa Marjorie Shostak.<br />
Regia di Milvia Marigliano.<br />
Soci <strong>Coop</strong>: biglietto ridotto<br />
www.tieffeteatro.it<br />
BerGamo<br />
TEATRO CREBERG<br />
PETER PAn dal 13 ottobre ’07<br />
Torna al Creberg dopo il grande<br />
successo della scorsa stagione un altro<br />
degli spettacoli record seguito da oltre<br />
135.000 spettatori, Peter Pan,<br />
il musical. A interpretare il “ragazzo<br />
che non voleva crescere” e a condurre<br />
per mano il pubblico nel mondo<br />
dei sogni è Manuel Frattini.<br />
Alice Mistroni, nel ruolo di Wendy,<br />
segue Peter Pan nelle sue avventure<br />
sull’IsolaCheNonC’è.<br />
A capo della ciurma dei pirati,<br />
Claudio Castrogiovanni veste<br />
i panni di Capitan Uncino,<br />
mentre Riccardo Peroni<br />
interpreta il fedele Spugna.<br />
Nel cast anche il giovanissimo<br />
ma già esperto Gianluca Grecchi,<br />
nel ruolo di Michael Darling.<br />
Le musiche dell’opera sono<br />
affidate all’estro e all’energia<br />
di Edoardo Bennato,<br />
Arturo Brachetti direttore artistico.<br />
Soci <strong>Coop</strong>: biglietto ridotto<br />
www.teatrocreberg.com<br />
milano<br />
TEATRO zELIG<br />
CABARET<br />
Per i Soci <strong>Coop</strong><br />
biglietto platea<br />
al costo della tribuna<br />
Informazioni: 02.2551774<br />
viale Monza, 140<br />
www.areazelig.it<br />
milano<br />
ORChESTRA E CORO SInFOnICO G. VERdI<br />
4-5-7 ottobre<br />
John Williams - Concerto per corno e orchestra<br />
Gustav Mahler - Sinfonia n.4 in Sol maggiore<br />
per soprano e orchestra<br />
11-12-14 ottobre<br />
Camille Saint-Saëns - Sinfonia n.3 in Do minore op.78<br />
Emmanuel Chabrier - Larghetto per corno e orchestra<br />
Camille Saint-Saëns - Romance per corno op.36<br />
Paul Dukas - Villanelle per corno e orchestra<br />
Maurice Ravel - Bolero<br />
18-19-21 ottobre<br />
George Gershwin - Ouverture da Girl Crazy, Rhapsody<br />
in Blu, per pianoforte e orchestra, Cuban Overture<br />
per orchestra, Suite orchestrale da Porgy and Bess<br />
25-26-28 ottobre<br />
Ludwig van Beethoven<br />
Sinfonia n.2 in Re maggiore op.36<br />
Franz Liszt - Dante - Symphonie per coro femminile<br />
e orchestra S 109, II parte<br />
Soci <strong>Coop</strong>: biglietto ridotto<br />
www.laverdi.org