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consumatori<br />

il mensile dei soci coop<br />

ottobre<br />

numero 8 - 2007<br />

edizione coop lombardia<br />

Dalla parte<br />

Delle famiglie<br />

<strong>Coop</strong> “spiata” e sotto attacco, a qualcuno<br />

6 milioni e mezzo di soci danno fastidio<br />

40<br />

fa la spesa giusta<br />

Dall’11 al 21 ottobre la promozione<br />

dei prodotti equo e solidali nei<br />

punti vendita di <strong>Coop</strong> lombardia


24<br />

<strong>Coop</strong>, attacchi<br />

e “spiate”<br />

<strong>Coop</strong> replica alle polemiche<br />

e svela la condanna<br />

di Esselunga per concorrenza<br />

fraudolenta: “Chiederemo<br />

300 milioni di danni<br />

Cuore di donna<br />

Una campagna per prevenire<br />

il rischio cardiologico tra le<br />

donne sopra i 40 anni<br />

in primo piano Consumare<br />

informati<br />

4<br />

6<br />

10<br />

13<br />

18<br />

Mensile della <strong>Coop</strong>erazione di <strong>Consumatori</strong><br />

40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16<br />

Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908<br />

redazione@consumatori.coop.it<br />

Reg.Trib. Bologna 3/8/82 n. 5005<br />

Iscrizione Roc 29/8/01 n. 1040<br />

Copia singola euro 0,31<br />

Abbonamento annuo euro 3,10<br />

Direttore responsabile<br />

Dario Guidi<br />

redazione<br />

Piero Giovanolla (vicedirettore),<br />

6<br />

Un paese<br />

contromano<br />

Sulle strade muiono 6000<br />

persone all’anno. Le vittime<br />

soprattutto giovani,<br />

pedoni e ciclisti<br />

Lettere<br />

a <strong>Consumatori</strong><br />

<strong>Coop</strong>, attacchi<br />

e “spiate”<br />

Prezzi, chi frena<br />

e chi no<br />

di Dario Guidi<br />

La vignetta<br />

di Elle Kappa<br />

Un paese<br />

contromano<br />

di Bibì Bellini<br />

18<br />

23<br />

27<br />

28<br />

30<br />

Clima o si agisce<br />

o rischiamo<br />

di Mario Tozzi<br />

Che acqua bere<br />

di Eugenio Del Toma<br />

Per la cucina e la casa<br />

di Anna Somenzi<br />

Ferro da corsa<br />

di Claudio Strano<br />

Daniela Dalpozzo, Sivia Fabbri, Paolo Mandini,<br />

Alberto Martignone, Paola Minoliti, Andrea Pertegato,<br />

Mauro Poletti, Gianfranco Sansalone, Anna Somenzi,<br />

Claudio Strano.<br />

Collaboratori edizione Lombardia: Elvira Adamo,<br />

Fulvio Bella, Carmela Favarulo, Enrico Rossi.<br />

progetto grafico<br />

Ferro comunicazione & design<br />

impaginazione e grafica<br />

Ilde Ianigro<br />

responsabile della pubblicità<br />

Gabriella Zerbini<br />

stampa Coptip (Modena)<br />

vivere bene<br />

17<br />

32<br />

34<br />

37<br />

38<br />

40<br />

42<br />

43<br />

45<br />

52<br />

47<br />

Fa la spesa giusta<br />

di Fulvio Bella<br />

Fare accoglienza<br />

a Milano<br />

Salvaidee.<br />

Educare al consumo<br />

consapevole<br />

Mutua Insieme<br />

Salute<br />

di Valter Molinaro<br />

Mostre, teatri,<br />

cinema, musica...<br />

La ruota del cibo<br />

di Massimo Montanari<br />

È tempo...<br />

di polpo<br />

di Helmut Failoni<br />

Sagre d’autunno<br />

di Giuseppe Ortolano<br />

Mostre, libri e dischi<br />

Intervista a Radiodervish<br />

di G. Oldrini e P. Pacoda<br />

La lettera di protesta<br />

di Natalino Balasso<br />

<strong>Coop</strong> editrice <strong>Consumatori</strong><br />

Consiglio di amministrazione:<br />

Paolo Cattabiani (presidente)<br />

Enrico Migliavacca (vicepresidente)<br />

Francesco Berardini, Giuseppe Bolognesi, Claudio<br />

Cucchiarati, Marco Gaiba, Luciano Landi, Paolo Mandini,<br />

Daniele Moltrasio, Claudio Toso.<br />

Consegnato alle poste a partire dal 02/10/2007<br />

Il numero di settembre è stato stampato in 2.747.055 copie<br />

associato a:<br />

ANES, Associazione nazionale editoria specializzata<br />

Questa rivista è stata stampata su carta 100% ecologica che ha ottenuto il marchio<br />

Ecolabel dell’Unione Europea riservato ai prodotti a minor impatto ambientale


Prodotti biologici,<br />

sicurezza e gusti dei consumatori<br />

consumatori<br />

la posta<br />

Ho letto su “l’Espresso” di una indagine da cui emergerebbe<br />

che i prodotti biologici, inclusi alcuni a marchio<br />

<strong>Coop</strong>, non sono poi così diversi dagli altri per gli ingredienti<br />

utilizzati. È vero? E come risponde <strong>Coop</strong>?<br />

Marco Repetto - e-mail<br />

Risponde Claudio Mazzini, responsabile innovazione e<br />

valori di <strong>Coop</strong> Italia:<br />

La tesi sostenuta dai redattori dell’articolo è che il prodotto<br />

bio oltre a garantire la “biologicità” dovrebbe diventare<br />

una sorta di ultimo custode della “naturalità”,<br />

ad esempio escludendo completamente gli additivi, gli<br />

aromi, certe tipologie di grassi ecc.<br />

Un‘applicazione estrema di questa tesi ridurrebbe il<br />

mercato del bio ad una nicchia, forse “incontaminata”,<br />

ma senza alcuna rilevanza economica e quindi senza le<br />

ricadute positive verso l’ambiente che lo sviluppo di<br />

questi prodotti genera.<br />

Ricordiamo che alla base dell’agricoltura biologica vi è<br />

proprio la riduzione dell’uso degli input chimici impiegati<br />

nella coltivazione, infatti, secondo la Commissione<br />

del Codex Alimentarius, l’agricoltura biologica minimizza<br />

l’inquinamento dell’aria, del suolo e delle risorse<br />

idriche.<br />

Inoltre come peraltro riportato nell’articolo stesso, recentissimi<br />

rigorosi studi confermano le evidenze di numerose<br />

ricerche precedenti: nei prodotti biologici è<br />

maggiore il contenuto di vitamine, sali minerali, antiossidanti<br />

e nutrienti in genere.<br />

Scienza e istituzioni raccomandano un’alimentazione<br />

ricca proprio di tali sostanze.<br />

Alcune delle scelte fatte nel corso degli anni (come ad<br />

esempio l’utilizzo di alcuni aromi naturali o alcuni additivi)<br />

sono infatti servite ad avvicinare il biologico al<br />

gusto della maggior parte dei consumatori: tuttavia gli<br />

ingredienti impiegabili sono in realtà una piccola lista<br />

definita dalla normativa comunitaria. Inoltre il sistema<br />

di produzione “biologico” è l’unico per cui è previsto,<br />

per legge, un sistema di controllo e certificazione di terza<br />

parte indipendente.<br />

Ma tornando all’articolo alcune affermazioni fatte sono<br />

troppo assolute, al punto da diventare fuorvianti.<br />

Viva le fibre naturali<br />

Una maglietta scura in tessuto misto mi ha procurato<br />

un’irritazione sotto le ascelle. Come essere sicuri che i<br />

tessuti non ci provochino allergie?<br />

Marina Bianchini – Vigevano<br />

Sono sempre più numerose le segnalazioni di reazioni ai<br />

coloranti dei tessuti che portiamo a diretto contatto con<br />

la pelle. La colpa è in genere dei coloranti utilizzati che<br />

ottobre 2007<br />

Vediamone alcune: l’uso di farina ricostituita invece<br />

che “vera integrale” deriva da una scelta di sicurezza:<br />

tutti i mulini moderni hanno linee di produzione che<br />

non effettuano la macinazione integrale ma prevedono<br />

la separazione della parte esterna da quella interna, perchè<br />

questo consente di eliminare rischi di presenza di<br />

residui indesiderati, corpi estranei, rischi di irrancidimento,<br />

muffe: siamo dunque di fronte a una pratica<br />

igienica che non solo è consentita dalla legge, ma che<br />

migliora notevolmente la sicurezza. In più, dal punto di<br />

vista nutrizionale non vi sono differenze significative.<br />

L’uso di additivi addensanti nello yogurt risponde ancora<br />

al criterio del gusto: anche in questo caso si parla di sostanze<br />

sicure. <strong>Coop</strong> da decenni segue il principio della<br />

massima precauzione: anche nei prodotti convenzionali<br />

non si usano coloranti ed è ridotto al minimo l’uso di<br />

additivi ponendo divieti o limitazioni in numerosi casi<br />

(aromi sintetici, polifosfati, nitriti e nitrati, benzoato di<br />

sodio, saccarina e aspartame, glutammato, BHA e BHT,<br />

anidride solforosa, ecc); quelli utilizzati devono essere<br />

tecnologicamente utili e non ci deve essere nessuno studio<br />

scientifico che ne ponga in discussione la sicurezza.<br />

Infine sul tema grassi usati nei biscotti e più in generale<br />

nei prodotti da forno: i grassi vegetali tropicali contengono<br />

più grassi saturi rispetto all’olio d’oliva e non<br />

bisogna eccedere nei consumi, ma non vanno criminalizzati.<br />

L’uso dell’olio di oliva ha un impatto sensoriale<br />

forte, che può rendere meno gradito il gusto di certi<br />

prodotti. Per quanto riguarda il burro, essendo un grasso<br />

di origine animale, come è noto, contiene più colesterolo<br />

di qualsiasi grasso di origine vegetale.<br />

In conclusione <strong>Coop</strong> ha scelto di fare una linea di prodotti<br />

biologici che unisse ai valori propri dell’agricoltura<br />

biologica quelli del marchio <strong>Coop</strong>, quindi oltre a sicurezza<br />

e bontà anche la convenienza, infatti la linea<br />

Bio-logici di <strong>Coop</strong> è venduta ad una differenza di prezzo<br />

contenuta rispetto ai prodotti convenzionali di marca, e<br />

più conveniente rispetto ai prodotti Bio di altre marche.<br />

Questo posizionamento di prezzi ci consente di raggiungere<br />

una grande massa di consumatori il successo<br />

è testimoniato dalle oltre 300 referenze e da un fatturato<br />

di circa 80 milioni di euro.<br />

mal si combinano con il tessuto del capo, soprattutto se<br />

la fibra è sintetica e se il colore è scuro. Meglio quindi, se<br />

possibile, scegliere tessuti naturali e colori chiari (leggere<br />

sempre l’etichetta con le informazioni sul tessuto,<br />

obbligatoria per tutti i capi di abbigliamento). Poi è bene<br />

lavare sempre gli indumenti nuovi prima di indossarli e<br />

non lasciare residui di detersivi e di ammorbidente<br />

perché possono causare spiacevoli reazioni cutanee.<br />

Anche gli inserti in metallo della biancheria intima non<br />

dovrebbero restare a contatto con la pelle perché nichel e


cromo in particolare, possono<br />

provocare allergie.<br />

Pesce congelato<br />

Cosa deve essere segnalato<br />

sull’etichetta del pesce surgelato<br />

perchè sia sicuro?<br />

Emma Menetti – Ivrea<br />

Innanzitutto la denominazione del<br />

tipo di pesce con a fianco la parola<br />

“surgelato”. Poi se è pescato o<br />

allevato, quindi la zona di cattura<br />

del pescato e il paese di provenienza;<br />

seguono l’elenco degli ingredienti<br />

nel caso di miscuglio (come nel caso<br />

del preparato per risotto alla<br />

pescatora ecc); la quantità netta o,<br />

nel caso di prodotti preconfezionati<br />

in quantità unitarie costanti, la<br />

quantità nominale; il termine<br />

minimo di conservazione completato<br />

dall’indicazione del periodo in cui<br />

il prodotto può essere conservato<br />

dal consumatore; l’avvertenza che il<br />

prodotto, una volta scongelato, non<br />

deve essere ricongelato; le istruzioni<br />

per l’uso e infine il prezzo di vendita<br />

della confezione.<br />

Latte vegetale<br />

Ho sviluppato un’intolleranza al<br />

latte vaccino e bevo latte di soia.<br />

Quando si può utilizzare il latte<br />

vegetale?<br />

Giovanni Scarlatti - Cervia<br />

Per molti neonati e per numerosi<br />

adulti, il consumo di latte vaccino è<br />

consumatori<br />

il mensile dei soci coop<br />

la posta<br />

> L’indirizzo per scrivere a questa rubrica è<br />

redazione consumatori<br />

Viale Aldo Moro, 16<br />

40127 Bologna<br />

fax 051 6316908<br />

oppure<br />

redazione@consumatori.coop.it<br />

causa di intolleranze e allergie. Sul<br />

mercato sono disponibili molti tipi di<br />

latte vegetale (definiti per legge<br />

“bevande a base di…”) ottenuti dai<br />

semi di vegetali come riso, soia,<br />

mandorle. Di recente sono apparsi<br />

quelli di avena e anacardi. Questi<br />

alimenti possono entrare nella dieta<br />

quotidiana di coloro che sono allergici<br />

al latte vaccino o che debbono ridurre<br />

la quantità di proteine di origine<br />

animale. In commercio sono<br />

disponibili nei tipi naturali o<br />

aromatizzati (al cacao, al caffé, ecc).<br />

Sugar free<br />

Per motivi di salute, debbo<br />

controllare la quantità di zucchero<br />

assunta. Spesso consumo prodotti<br />

dichiarati “senza zucchero”. Come<br />

leggere le etichette?<br />

Paolo Doré - Imperia<br />

Come per il sale, anche per lo<br />

zucchero spesso non è facile<br />

misurare quello “nascosto” negli<br />

alimenti. Le etichette possono<br />

però aiutarci a monitorarne il<br />

consumo. Anche le recenti norme<br />

europee impongono più chiarezza:<br />

ad esempio, un prodotto può<br />

dichiarare sull’etichetta “senza<br />

zuccheri aggiunti” solo se non<br />

contiene aggiunte di mono o<br />

disaccaridi o ogni altro prodotto<br />

dolcificante. Ma se gli zuccheri li<br />

contiene “in natura” l’etichetta lo<br />

deve indicare. Si può invece<br />

vendere un prodotto come “senza<br />

zucchero” solo se non ne contiene<br />

più di 0,5 grammi per etto o per<br />

100 ml. È invece definito per legge<br />

“a basso contenuto di zucchero” se<br />

non ne contiene più di 5 grammi<br />

per etto di alimento solido o 2,5<br />

per 100 millilitri in caso di liquidi.<br />

www.consumatori.e-coop.it<br />

Lo sai che <strong>Consumatori</strong><br />

è anche su Internet?<br />

Notizie, articoli, inchieste a portata di un clic<br />

marzo 2007<br />

Un servizio in più per i soci <strong>Coop</strong>


Chi vuol colpire<br />

Tra assemblee<br />

e solidarietà<br />

A proposito delle diversità di<br />

<strong>Coop</strong> rispetto alle imprese di capitali,<br />

val la pena ricordare in poche<br />

e rapide cifre il peso delle<br />

attività sociali che le <strong>Coop</strong> (presenti<br />

in 0 comuni italiani)<br />

svolgono. Le sezioni soci sono<br />

287 e, nell’arco del 2006, hanno<br />

promosso oltre 2.3 0 assemblee<br />

e incontri cui hanno partecipato<br />

102.800 soci. Sempre nel 2006<br />

le iniziative a favore dei territori<br />

locali e della solidarietà interazionale<br />

sono state 3.200, col<br />

coinvolgimento di oltre 200.000<br />

soci e con 9 associazioni e<br />

gruppi partner. La somme destinata<br />

a tutti questi progetti è stata<br />

di 8,2 milioni di euro. Il budget<br />

per le politiche sociali è stato<br />

di 18 milioni di euro, con un<br />

10% in più sul 200 . I vantaggi<br />

economici a beneficio dei soci,<br />

tra promozioni, offerte e altro,<br />

hanno raggiunto nel 2006 la cifra<br />

di 309,8 0 milioni di euro.<br />

consumatori<br />

Soci significa...<br />

1,6%<br />

in primo piano<br />

Non c’è niente da fare. La cooperazione<br />

e la cooperazione di<br />

consumatori in particolare,<br />

cioè <strong>Coop</strong>, a qualcuno dà proprio tanto<br />

fastidio. Evidentemente veder crescere<br />

nell’arco degli anni una straordinaria<br />

esperienza legata al modello mutualistico<br />

che è riuscita a diventare la prima<br />

catena della grande distribuzione italiana<br />

e a mettere insieme 6 milioni e<br />

mezzo di soci a questi qualcuno deve<br />

essere costato tanta acidità di stomaco.<br />

L’ultimo della serie è il padrone di Esselunga,<br />

Bernardo Caprotti, che addirittura<br />

ha dedicato un libro tutto volto a<br />

denigrare e accusare <strong>Coop</strong> di ogni genere<br />

di nefandezze. Ma questa non è<br />

che l’ultima puntata (per ora) di una<br />

storia che ciclicamente si ripete, con<br />

attacchi, accuse, tentativi di delegittimazione<br />

e denigrazione che ruotano<br />

intorno a luoghi comuni piuttosto datati<br />

(“lo strapotere delle <strong>Coop</strong> rosse”<br />

come longa manus di un Pci che non<br />

esiste più da anni) e non fondati (le accuse<br />

sui presunti vantaggi fiscali).<br />

L’obiettivo esplicito di queste campagne<br />

è duplice. Da un lato c’è chi vuol<br />

spendere sul piano politico l’idea che “i<br />

comunisti sono una minaccia per il<br />

paese”, pensando che ciò valga qualche<br />

voto in più. Dall’altro c’è chi invece<br />

vuol far fruttare queste accuse sul pia-<br />

4,1% 3,6%<br />

3,1%<br />

2,2%<br />

no economico per colpire al cuore il<br />

concorrente per lui più scomodo. Del<br />

resto il Caprotti-pensiero coincide in<br />

pieno con un ricorso fatto da Federdistribuzione<br />

(l’associazione delle grandi<br />

catene distributive private, dove stanno<br />

colossi multinazionali come Carrfour,<br />

Auchan ma anche Esselunga) contro il<br />

governo italiano, accusato perchè la<br />

normativa sulla cooperazione esistente<br />

nel nostro paese (che, vale la pena ricordarlo,<br />

è stata varata dal governo<br />

Berlusconi) nasconderebbe privilegi fiscali.<br />

Di fronte allo spiegamento mediatico<br />

che ha accompagnato la presentazione<br />

del libro di Caprotti <strong>Coop</strong> è partita al<br />

contrattacco, per tutelare sé stessa e i<br />

suoi milioni di soci. Alle prevedibili<br />

azioni legali contro i contenuti del libro<br />

e a quelle legate alla vicenda di<br />

“spionaggio industriale” (di cui riferiamo<br />

qui a lato e già conclusa da una<br />

condanna per concorrenza scorretta),<br />

fanno da premessa le parole del presidente<br />

di Ancc-<strong>Coop</strong> Aldo Soldi e di<br />

quello di <strong>Coop</strong> Italia Vincenzo Tassinari.<br />

“Il libro di Caprotti – spiega Soldi – è<br />

pieno di roba riciclata. Si tirano fuori<br />

episodi vecchi di anni per alimentare<br />

ad arte una campagna contro <strong>Coop</strong>. Ci<br />

sarebbe da chiedere perchè in tutti<br />

questi anni non si sia mai rivolto alla<br />

continua a pagina 9 ><br />

Confronto omogeneo <strong>Coop</strong>-Istat sul’inflazione annua alla vendita<br />

Serie storica indici<br />

di inflazione capitolo<br />

“prodotti alimentari e<br />

bevande analcoliche”.<br />

Fonte: osservatorio<br />

prezzi <strong>Coop</strong> Italia/<br />

Istat<br />

1,1%<br />

2,8%<br />

2,3%<br />

0,9%<br />

0,5%<br />

0,0%<br />

-1,2%<br />

1,7%<br />

ISTAT<br />

<strong>Coop</strong><br />

2,6%<br />

-0,7% -0,8%<br />

2000 2001 2002 2003 200 200 2006 2007<br />

ottobre 2007<br />

6


cooperazione di consumatori<br />

si ritorva di nuovo nel mirino di<br />

chi vorrebbe colpire l’originalità <strong>Coop</strong>La<br />

di una esperienza che mette<br />

insieme sei milioni e mezzo di soci.<br />

Dopo l’esposto all’Unione europea,<br />

da parte di Federdistribuzione,<br />

stavolta è il padrone di Esselunga<br />

a rilanciare le accuse. Soldi (Ancc):<br />

“Il libro di Caprotti è pieno di roba<br />

riciclata. Il fatto è che non si vuol<br />

riconoscere la diversità della nostra<br />

esperienza negando un pluralismo<br />

economico che fa bene al mercato<br />

e ai consumatori”<br />

“Spiava” <strong>Coop</strong>: condannata<br />

la centrale acquisti di Esselunga<br />

Tassinari: “Chiederemo 300 milioni di risarcimento”<br />

Il fatto è tanto semplice e chiaro,<br />

quanto illuminante. La procura<br />

della Repubblica di Milano ha<br />

condannato, con sentenza del 21<br />

giugno 2007, tre rappresentanti<br />

di E.s.d. (cioè la centrale che acquista<br />

i prodotti per Esselunga e<br />

per altre catene) “per aver alterato<br />

il libero esercizio del commercio,<br />

con l’impiego di mezzi fraudolenti,<br />

consistiti nell’utilizzo<br />

indebito di informazioni commerciali<br />

riservate, in danno di<br />

<strong>Coop</strong> Italia per ottenere vantaggi<br />

economici non dovuti”. Dunque<br />

un caso di concorrenza sleale<br />

come ha spiegato il presidente di<br />

<strong>Coop</strong> Italia Vincenzo Tassinari che<br />

ha anche annunciato, vista la sentenza<br />

penale, la decisione di<br />

<strong>Coop</strong> di promuovere ora una<br />

azione di responsabilità civile nei<br />

confronti di E.s.d. chiedendo il risarcimento<br />

di un danno economico<br />

stimato in 300 milioni di<br />

euro.<br />

“Tutto inizio a fine 2003 - spiega<br />

Tassinari - quando diversi fornitori<br />

ci segnalarono che la centrale ac-<br />

ottobre 2007<br />

in primo piano<br />

quisti formata da Esselunga, Selex<br />

e Agorà, era in possesso dei contratti<br />

d’acquisto che come <strong>Coop</strong><br />

Italia avevamo stipulato”. Sulla<br />

base di queste segnalazioni <strong>Coop</strong><br />

presentò un esposto al Tribunale<br />

di Milano. Ne è seguita una indagine<br />

conclusa con la condanna a<br />

carico dei rappresentanti di E.s.d.<br />

“La realà che emerge - spiega Tassinari<br />

- è che le associate di E.s.d.,<br />

tra cui Esselunga primeggia, si erano<br />

procurate vantaggi illeciti con<br />

comportamenti fraudolenti”.<br />

Una vicenda in buona parte simile<br />

a quella di questi giorni tra Mc<br />

Laren e Ferrari, con “segreti industriali”<br />

(in questo caso i contratti<br />

di vendita) che finiscono in mano<br />

al rivale.<br />

“Dagli atti processuali - prosegue<br />

Tassinari - si può rilevare,<br />

secondo quanto dichiarato da<br />

uno degli imputati, che i prezzi<br />

che <strong>Coop</strong> allora riusciva a spuntare<br />

dai fornitori erano, in alcuni<br />

casi, nell’ordine del 7% in<br />

meno”. E’ evidente che questa<br />

convenienza deriva dalla capaci-<br />

7<br />

tà contrattuale e dal maggior<br />

volume di acquisti che una catena<br />

più grande (quale <strong>Coop</strong>) riusciva<br />

a offirire.<br />

“Ma proprio la disponibilità dei<br />

contratti di acquisto di <strong>Coop</strong> -<br />

spiega Tassinari - permise a E.s.d.<br />

di fare forti pressioni e di chiedere<br />

che condizioni identiche a quelle<br />

di <strong>Coop</strong> venissero praticate anche<br />

a loro”.<br />

Il caso vuole che, proprio nell’anno<br />

a cui si riferiscono i contratti<br />

d’acquisto legati a questa vicenda,<br />

Esselunga operi una radicale<br />

riduzione dei propri prezzi, con<br />

un calo di oltre il % tra il 200 e<br />

il 2006. “E chi opera in aziende<br />

della grande distribuzione - conclude<br />

Tassinari - sa quanto sia faticoso<br />

e difficile operare riduzioni<br />

anche solo nell’ordine dello 0, %.<br />

Questa vicenda scoperchia il teorema<br />

di Esselunga sulla loro maggiore<br />

convenienza rispetto a<br />

<strong>Coop</strong>, teorema su cui si fonda anche<br />

il ricorso all’Unione europea.<br />

E noi a Bruxelles andremo a spiegare<br />

anche tutte queste cose”.


AUMENTI IN VISTA PER PASTA,<br />

FARINA, LATTE, UOVA, BURRO?<br />

SUI PRODOTTI A MARCHIO COOP<br />

NOI NON CI<br />

MUOVIAMO.<br />

Non preoccupatevi. <strong>Coop</strong> tiene fermi i prezzi di questi e tanti<br />

altri prodotti alimentari confezionati a marchio <strong>Coop</strong><br />

fino alla fine dell’anno. Come sempre, il nostro pensiero è la<br />

tutela dei consumatori. Ed è l’unica cosa che <strong>Coop</strong> aumenta.


poletti (Legacoop)<br />

“Argomenti<br />

già smentiti”<br />

consumatori<br />

Sull’attacco a <strong>Coop</strong> da parte<br />

del padrone di Esselunga è intervenuto<br />

anche il presidente<br />

nazionale di Legacoop Giuliano<br />

poletti: “Dispiace che il signor<br />

Caprotti, un imprenditore che<br />

ha saputo creare e sviluppare<br />

un’impresa di successo, attacchi<br />

<strong>Coop</strong> utilizzando raffronti<br />

in modo furbesco e riproponendo<br />

argomenti che sono stati<br />

più volte, e da più parti,<br />

smentiti.<br />

Il signor Caprotti afferma, per<br />

esempio, che la sua azienda<br />

paga il doppio delle tasse delle<br />

<strong>Coop</strong>. peccato che non sia così.<br />

Se, leggendo i dati nudi e crudi<br />

forniti dallo stesso Caprotti, si<br />

considera il risultato aziendale<br />

sul quale l’imposizione viene<br />

calcolata, si evince che il differenziale<br />

è di molto inferiore.<br />

Senza contare che si trascura di<br />

citare tutte le altre imposte che<br />

le cooperative pagano al pari di<br />

tutte le altre imprese. E i vincoli<br />

a cui le cooperative sono sottoposte<br />

per legge.<br />

Quanto alle preoccupazioni sulle<br />

sorti del “pachiderma” <strong>Coop</strong>,<br />

vogliamo rassicurarlo. La cooperazione<br />

di consumatori è una<br />

realtà solida, nata 1 0 anni fa.<br />

Negli anni sessanta erano attive<br />

3.000 cooperative con 7.000 negozi.<br />

È a partire da questa realtà<br />

che, con un processo costante di<br />

cambiamento e con scelte spesso<br />

sofferte, grazie all’impegno<br />

ed alle capacità dei suoi dirigenti<br />

- non certo per presunti privilegi<br />

fiscali - che <strong>Coop</strong> è diventata un<br />

soggetto di primo piano della<br />

distribuzione moderna, avendo<br />

sempre l’obiettivo di poter garantire<br />

a milioni di soci e di consumatori<br />

la qualità e la convenienza<br />

dei prodotti. Senza<br />

dimenticare, che le cooperative<br />

italiane, nel loro complesso, negli<br />

ultimi 10 anni hanno più che<br />

raddoppiato gli occupati, la<br />

maggior parte dei quali a tempo<br />

indeterminato”.<br />

ottobre 2007<br />

rubricag in primo piano<br />

La grande distribuzione e le tasse<br />

magistratura. Noi vogliamo reagire<br />

con fermezza e serenità perché vogliamo<br />

difendere la diversità di <strong>Coop</strong>. <strong>Coop</strong><br />

appartiene a tutti i suoi soci ed è un<br />

patrimonio che viene trasmesso di generazione<br />

in generazione”.<br />

“Noi non ci sentiamo migliori di altri,<br />

ma sicuramente diversi – ha proseguito<br />

Soldi – Il nostro obiettivo non è far<br />

arricchire i singoli o produrre profitto,<br />

cosa per altro legittima, ma garantire<br />

la mutualità tra i soci e, appunto, passare<br />

alle generazioni future questo patrimonio.<br />

E il diverso trattamento fiscale<br />

previsto, viene a fronte di un<br />

preciso elenco di cose, stabilite dalla<br />

legge, che come <strong>Coop</strong> non possiamo<br />

fare”. E qui l’elenco dei divieti e delle<br />

limitazioni, che i soci <strong>Coop</strong> conoscono<br />

bene, comprende il non distribuire nè<br />

utili nè le riserve, il non poter devolvere<br />

il patrimonio quando si dovesse<br />

sciogliere la cooperativa, avere limiti<br />

precisi nella raccolta del prestito, non<br />

poter remunerare i prestiti in misura<br />

superiore a quanto fissato dalla legge e<br />

così via…<br />

Si aggiunga poi che, le modifiche introdotte<br />

dal governo Berlusconi, riservano<br />

questo trattamento alle sole cooperative<br />

a mutualità prevalente, cioè<br />

quelle che derivano il loro fatturato per<br />

oltre il 50% da attività coi soci. “E’ evidente<br />

– spiega Soldi – che per noi funziona,<br />

rispetto alle imprese di capitali,<br />

un diverso modo di distribuire la ricchezza.<br />

Il punto di fondo è che, da parte<br />

di chi ci attacca, non si vuole accettare<br />

l’idea di un pluralismo delle forme<br />

d’impresa che è un bene per il mercato<br />

e un bene per il consumatore”. Del resto,<br />

vien facile dire che se fare coopera-<br />

9<br />

2006<br />

Percentuale dei versamenti<br />

fiscali sul fatturato*<br />

Gruppo Esselunga** 7,8%<br />

Auchan Spa - Gruppo Auchan 6, %<br />

9 Grandi <strong>Coop</strong> ** (aggregato) 6,1%<br />

Gruppo pam** 6,0%<br />

Gruppo Finiper** ,8%<br />

Gs Spa - Gruppo Carrefour ,8%<br />

Sma Spa - Gruppo Auchan ,6%<br />

Ssc Srl - Gruppo Carrefour ,6%<br />

Media 6,1%<br />

*Imposte + oneri sociali + stima ritenute su salari e stipendi<br />

** Bilanci consolidati<br />

Nota: La tabella mostra come <strong>Coop</strong> sia in linea con le principali imprese del<br />

settore come carico fiscale e contributivo in rapporto al fatturato<br />

tive è così facile e conveniente, le porte<br />

sono aperte…<br />

“Noi – ha detto Soldi – siamo convinti<br />

che la competizione, anche con Esselunga,<br />

faccia bene al consumatore. E<br />

per stare nella competizione siamo<br />

cresciuti. Perché non vorrei qualcuno<br />

pensasse che la cooperazione va bene<br />

solo se è piccola e sfortunata. Questo è<br />

inaccettabile”. Soldi ha poi aggiunto:<br />

“noi diciamo con orgoglio che la nostra<br />

funzione sociale vuol dire da un lato<br />

coinvolgere migliaia di soci, nelle assemblee<br />

e nelle scelte delle varie cooperative.<br />

Ma anche che per noi missione<br />

sociale vuol dire essere presenti nei<br />

piccoli centri e nelle regioni del sud.<br />

Realtà dove Esselunga non c’è perché,<br />

legittimamente, non ritiene remunerativo<br />

esserci. Ma è solo un’altra riprova<br />

della nostre diversità”.<br />

Sul tema prezzi <strong>Coop</strong> ha ribadito, cifre<br />

alla mano, la sua vocazione storica per<br />

la tutela del potere d’acquisto delle famiglie.<br />

Sono cifre che i lettori di <strong>Consumatori</strong><br />

conoscono assai bene, perché<br />

tante volte li abbiamo tenuti aggiornati<br />

sul vantaggio dei prezzi <strong>Coop</strong> rispetto<br />

all’andamento dell’inflazione e sul<br />

come questo avvenga da anni. Al punto<br />

che, dal 2000 al primo semestre 2007,<br />

far la spesa in <strong>Coop</strong> ha significato un<br />

risparmio del 12%. “I nostri prezzi<br />

sono sostanzialmente al livello del<br />

2002 e sul lungo periodo non temiamo<br />

raffronti” ha precisato Tassinari. Certo<br />

la sfida tra le diverse insegne, ha visto<br />

nell’ultimo biennio uno sprint di Esselunga,<br />

ma la spiegazione potrebbe stare<br />

in parte anche nella storia di “spionaggio”<br />

che raccontiamo nella pagina<br />

precedente... (D.G.)


consumatori<br />

in primo piano<br />

pREzzI<br />

chi frena e chi no<br />

prosegue il blocco<br />

deciso da <strong>Coop</strong> su<br />

circa 1.000 prodotti<br />

a marchio, sino<br />

al 31 dicembre.<br />

Un impegno da 7<br />

milioni di euro<br />

a vantaggio<br />

dei consumatori.<br />

Ma le tensioni sui<br />

mercati restano alte<br />

per cereali, farina,<br />

latte e loro derivati.<br />

Tassinari: “Se non<br />

interviene il governo,<br />

nel 2008, il rischio<br />

è di avere un ,2%<br />

di inflazione sugli<br />

alimentari. Anche<br />

la politica agricola<br />

della Ue deve<br />

cambiare”<br />

Le tabelle e i grafici riportati nelle<br />

pagine seguenti di questo servizio<br />

sono tratti dal rapporto <strong>Coop</strong> 2007<br />

“Consumi e distribuzione”<br />

ottobre 2007<br />

di Dario Guidi<br />

Blocco dei prezzi, sino al 31 dicembre 2007, di circa 1.000 prodotti <strong>Coop</strong> a<br />

marchio (quelli alimentari industriali), con un risparmio per i consumatori<br />

(cioè una rinuncia a entrate da parte delle cooperative) pari a 7 milioni di<br />

euro. Come avevamo anticipato già sul numero di settembre, <strong>Coop</strong> risponde ai<br />

rialzi sui costi delle materie prime e alle tensioni sui mercati mondiali, con quella<br />

che il presidente di <strong>Coop</strong> Italia Vincenzo Tassinari, definisce “una chiara operazione<br />

consumerista che vuol essere anche un forte segnale politico”.<br />

La scelta fatta da <strong>Coop</strong> ribadisce come quella che è la più grande catena della<br />

distribuzione italiana, sia nel contempo anche la più grande associazione di<br />

consumatori, con i suoi quasi 6 milioni e mezzo di soci. E dunque, in una situazione<br />

complessa e difficile di aumenti su molte materie prime, sceglie di<br />

non scaricare questi problemi sulle famiglie, proprio in coerenza con quanto<br />

emerge dal rapporto su consumi e distribuzione curato dalla stessa <strong>Coop</strong>, nel<br />

quale si conferma come il livello dei salari, e di fatto il potere d’acquisto delle<br />

famiglie, siano rimasti fermi dai primi anni ’90.<br />

Il plauso delle associazioni di consumatori<br />

Non è un caso che anche da parte di numerose associazioni di consumatori<br />

(tra cui Adiconsum, Cittadinanzattiva, Confconsumatori e Lega <strong>Consumatori</strong>)<br />

sia venuta una richiesta che di fatto, ripropone esattamente quanto <strong>Coop</strong><br />

ha già messo in atto, cioè che il governo definisca con la grande distribuzione<br />

un pacchetto di prodotti sensibili, il cui prezzo resti bloccato per alcuni mesi.<br />

“In queste settimane – spiega il presidente di Adiconsum Paolo Landi – ci<br />

siamo battuti per evitare che si lanciassero generici allarmismi che aumentano<br />

solo il rischio di creare una inflazione attesa. In secondo luogo abbiamo<br />

detto di boicottare aumenti pretestuosi. Perché se è vero che visti alcuni fenomeni<br />

mondiali, è ragionevole che ci possano essere ritocchi dei prezzi su alcuni<br />

prodotti, non sono certo giustificabili gli aumenti a due cifre che stanno<br />

saltando fuori. È per questo che abbiamo apprezzato tantissimo l’iniziativa<br />

<strong>Coop</strong> di bloccare i prezzi su molti dei suoi prodotti a marchio. Questo, oltre<br />

alla convenienza che ne deriva per i consumatori, per altri due motivi. Il primo<br />

è che si conferma come, anche a fronte delle tensioni sui mercati internazionali,<br />

si possono fare operazioni che tutelano le famiglie. In secondo luogo<br />

perché speriamo che la scelta di <strong>Coop</strong> possa avere un effetto di traino anche<br />

su altri operatori del settore. Ovviamente contando anche sul fatto che il governo<br />

spinga coerentemente per andare in questo senso. Osserviamo che se<br />

poi il ministro dei trasporti raddoppia il costo della revisione sui veicoli, allora<br />

si dà un esempio che va nella direzione sbagliata”.<br />

Inflazione alimentare, nel 2008 si rischia un più 5,2%<br />

Certo la situazione prezzi è difficile e tale resterà per parecchi mesi a venire.<br />

Questo in primo luogo perché è aumentata la domanda (specie da parte di<br />

Cina e India) e dunque si è determinata una situazione di mancanza di prodotto<br />

disponibile. Cioè se c’è solo una mela in vendita e siamo in due a volerla è<br />

chiaro che il prezzo crescerà. “Abbiamo ricevuto lettere da alcuni fornitori –<br />

continua a pagina 12 ><br />

10


Aldo Soldi<br />

presidente Ancc-<strong>Coop</strong><br />

“Il nostro rapporto sui consumi ci<br />

consegna la fotografia di una Italia<br />

inquieta in cui da un lato ci sono segni<br />

di ripresa dell’economia e dei consumi.<br />

Ma dall’altra aumenta il senso di<br />

esclusione e di povertà latente che<br />

dipende anche dalle tante spese<br />

obbligate delle famiglie, a partire da<br />

quelle per le bollette energetiche ed i<br />

servizi. Per questo credo che la cosa<br />

più importante oggi sia quella di<br />

riuscire a evitare che l’occasione della<br />

ripresa vada a vantaggio di chi si è già<br />

arricchito negli anni scorsi, lasciando<br />

fuori le fasce più deboli della popolazione”.<br />

Sta in questa considerazione di<br />

Aldo Soldi, presidente nazionale di<br />

Ancc-<strong>Coop</strong> (l’Associazione nazionale<br />

cooperative di consumatori), la sintesi<br />

sulla situazione del nostro paese e<br />

anche sul senso delle cose che sarebbe<br />

importante fare per superare l’inquietudine<br />

che ci accompagna. E sul che<br />

fare, spiega Soldi, “visto che crediamo<br />

sia fondamentale creare un clima di<br />

fiducia nel paese, noi cominciamo da<br />

noi stessi, proprio perché non ci piace<br />

solo dire agli altri cosa devono fare. Noi<br />

partiamo dalle cose che facciamo noi,<br />

11<br />

ottobre marzo 200 2007 11<br />

in primo piano<br />

“La ripresa? Si aiutino<br />

le famiglie non i soliti noti”<br />

Soldi: “Ecco cosa chiediamo al governo”<br />

come la scelta di bloccare i prezzi su<br />

tanta parte dei nostri prodotti a<br />

marchio. In continuità con una<br />

attenzione alla tutela del potere<br />

d’acquisto delle famiglie che dura da<br />

tanti anni ormai perché fa parte de<br />

nostro Dna”.<br />

“Sul problema dei prezzi – continua<br />

Soldi – in questa fase post-vacanze,<br />

agli italiani arrivano messaggi<br />

contraddittori. Da un lato le associazioni<br />

dei consumatori che lanciano<br />

insistenti allarmi e dall’altra parte<br />

qualcuno che dice non c’è motivo di<br />

preoccuparsi. Invece la situazione è<br />

delicata”. Il punto chiave è quello di<br />

non perdere l’occasione che la ripresa<br />

economica, seppur modesta e ora<br />

insidiata anche dalla crisi finanziaria<br />

legata ai mutui Usa, offre. “Il punto<br />

chiave è che troppa parte del reddito<br />

finisce destinata a consumi obbligati –<br />

spiega il presidente di Ancc – Il nostro<br />

rapporto evidenzia come affitti, mutui,<br />

bollette pesino ben di più che negli<br />

altri paesi europei, soprattutto sui<br />

redditi più deboli. E così il senso di<br />

esclusione sociale cresce. E se c’è<br />

disagio non basta dirsi ottimisti,<br />

occorrono scelte concrete per aiutare<br />

le famiglie a far quadrare i conti,<br />

perché sicuramente c’è il tentativo di<br />

qualcuno che i soldi legati alla ripresa<br />

vuole metterseli in tasca. E questo<br />

occorre impedirlo”.<br />

Come? <strong>Coop</strong> chiede al governo alcuni<br />

interventi mirati e precisi. “La prima<br />

cosa da fare – continua Soldi – è agire<br />

sulla leva fiscale introducendo sgravi<br />

fiscali mirati per la famiglie. La<br />

seconda è procedere con convinzione<br />

sul terreno delle liberalizzazioni che<br />

sono un elemento di civiltà ma sono<br />

anche moneta contante per le tasche<br />

dei consumatori. Altra cosa fondamentale<br />

è un intervento serio sulle tariffe e<br />

le bollette, perché la situazione attuale<br />

non deve servire a gonfiare ancor di<br />

più i bilanci di Enel ed Eni che sono<br />

già sufficientemente gonfi”. L’ultimo<br />

punto sollevato da Soldi è quello legato<br />

a una azione di controllo sui prezzi: da<br />

un lato, “per evitare le speculazioni,<br />

ma anche per avviare una ridiscussione<br />

sulle politiche nazionali ed europee<br />

alla luce delle problematiche strutturali<br />

che i mercati mondiali stanno<br />

ponendo, a cominciare dal ruolo di<br />

paesi come Cina e India. È chiaro, ad<br />

esempio, che la politica agricola<br />

dell’Unione europea deve essere<br />

profondamente riveduta”.


spiega Tassinari – in cui ci spiegano<br />

che o concediamo gli aumenti richiesti,<br />

oppure non ci danno più la<br />

merce. Segno che hanno già qualcuno<br />

pronto a comprarla a prezzi<br />

più alti. Altre industrie, nel campo<br />

della molitura, ci hanno chiesto aumenti<br />

del 55%”.<br />

Dal suo osservatorio anche <strong>Coop</strong><br />

conferma che alcune richieste di aumento<br />

sono in parte più che giustificabili.<br />

Il problema di fondo è che<br />

però dall’insieme degli elementi oggi<br />

disponibili deriva una previsione che,<br />

sul comparto alimentare, determinerà<br />

una spinta inflazionistica del 2%<br />

nel solo ultimo quadrimestre 2007.<br />

Un dato che travolge le previsioni<br />

fatte sino a metà anno. Tra l’altro, le<br />

stime sul 2007 sono tutte in fase di<br />

revisione anche per effetto della crisi<br />

finanziaria legata ai mutui Usa, per<br />

cui sia il Prodotto interno lordo europeo<br />

che quello italiano, cresceranno<br />

al di sotto delle previsioni.<br />

Il ruolo del governo<br />

Ma più che il 2007 è il 2008 a preoccupare.<br />

“Perché se la spinta di quest’ultimo<br />

quadrimestre è quella che vedia-<br />

“Mi sento lasciato fuori<br />

dalla società”<br />

Il senso d’esclusione in Italia<br />

è il più alto nell’Ue<br />

ITALIA 21 %<br />

LITUANIA 19 %<br />

UNGHERIA 18 %<br />

AUSTRIA 13 %<br />

BELGIO 11 %<br />

INGHILTERRA 11 %<br />

EUROPA A 25 9 %<br />

FRANCIA 9 %<br />

REP. CECA 9 %<br />

GERMANIA 8 %<br />

ESTONIA 7 %<br />

SLOVACCHIA 7 %<br />

GRECIA 6 %<br />

IRLANDA 6 %<br />

PORTOGALLO 6 %<br />

FINLANDIA 6 %<br />

SVEZIA 6 %<br />

SPAGNA 5 %<br />

POLONIA 5 %<br />

DANIMARCA 4 %<br />

OLANDA 4 %<br />

SLOVENIA 2 %<br />

Fonte Eurobaromestro, nov. 2006<br />

ottobre 2007<br />

in primo piano<br />

mo, ciò significa – prosegue Tassinari<br />

– che la previsione per il 2008 è di una<br />

inflazione sugli alimentari, pari al<br />

5,2% su base annua”. Cifre davvero<br />

allarmanti, soprattutto se si pensa che<br />

gli aumenti riguardano prodotti che<br />

sono ogni giorno sulle tavole degli italiani,<br />

come pasta, latte, burro, cereali,<br />

farine e altri derivati. E su tanti di questi<br />

prodotti l’incidenza delle materie<br />

prime sul costo finale è decisamente<br />

superiore al 50-60%.<br />

Evidente che in un clima di questo<br />

tipo, possano innescarsi anche feno-<br />

La ripresa non<br />

La fotografia del paese nel ra<br />

Che dopo la lunga stagione di crisi della prima parte del decennio e la timida<br />

ripresa del 2006, il 2007 rappresenti per l’economia italiana un anno di<br />

consolidamento e di ripresa dei consumi è un dato inoppugnabile. Ma la<br />

ripresa non è uguale per tutti. Anzi. I dati del Rapporto <strong>Coop</strong> sui consumi e la distribuzione<br />

(presentati a Milano e illustrati dal vicepresidente di Ancc-<strong>Coop</strong> Enrico<br />

Migliavacca) restituiscono il quadro di un’Italia nella quale più di 7 persone su<br />

10 ritengono di non guadagnare abbastanza per potersi permettere semplicemente<br />

una vita dignitosa. E ben 2 italiani su 10 si sentono addirittura “esclusi” dalla<br />

società (il dato più alto tra i paesi europei, più del doppio della media europea pari<br />

al 9 per cento). Alla ripresa si è accompagnata inoltre una crescita delle diseguaglianze<br />

sociali e un aumento del divario fra ricchi e poveri. Le difficoltà economiche<br />

non sono una sensazione. Non sono nemmeno una turba psichica di chi va a<br />

fare la spesa sapendo che tornerà a casa con il borsello vuoto e il sacchetto meno<br />

pieno del solito. Chi non ce la fa ad arrivare alla fine del mese denuncia soprattutto<br />

problemi con il pagamento delle spese per l’energia elettrica, il gas e l’acqua. Ma<br />

non sono da meno le spese mediche e quelle per la casa, affitto o mutuo che sia.<br />

In compenso, dal 1970 ad oggi l’incidenza della spesa alimentare sui consumi<br />

degli italiani è passata dal 32,9 al 14,9 per cento, mentre sono enormemente aumentate<br />

le spese per l’abitazione, per i trasporti e per i servizi in genere.<br />

Prezzi sù stipendi giù<br />

E i salari? Sono aumentati o sono diminuiti? A spulciare i numeri che registrano<br />

l’andamento delle nostre entrate c’è da rimanere sconcertati. Un dato su tutti: in<br />

oltre 15 anni (dal 1991 al 2007), la crescita dei salari reali, quelli che determinano<br />

12<br />

meni puramente speculativi, che c’è<br />

da augurarsi siano monitorati e stoppati<br />

in primo luogo da una azione di<br />

controllo che il governo sembra intenzionato<br />

a promuovere, visti i tavoli<br />

di concertazione con le associazioni<br />

economiche e produttive, che sono<br />

già stati convocati. Anche perché, altrimenti,<br />

il rischio è quello di un effetto<br />

valanga. Di un fenomeno, cioè,<br />

che quando parte è piccolo, ma si ingrossa<br />

via via sempre di più. E diventa<br />

quindi difficile, se non impossibile, da<br />

controllare e bloccare. <br />

Diseguaglianze nella distribuzione del reddito<br />

Rapporto tra il reddito del 20% della popolazione con il reddito più elevato e il<br />

20% della popolazione con il reddito più basso. più è alta la cifra più è alto il<br />

tasso di povertà.<br />

1995 2000 2005<br />

UE25 4,5 4,9<br />

UE15 5,1 4,5 4,8<br />

GERMANIA 4,6 3,5 4,1<br />

SPAGNA 5,9 5,4 5,4<br />

FRANCIA 4,5 4,2 4,0<br />

ITALIA 5,9 4,8 5,7<br />

REGNO UNITO 5,2 5,2 5,5<br />

Fonte Eurostat<br />

di Aldo Bassoni


consumatori<br />

è uguale per tutti<br />

pporto <strong>Coop</strong> su consumi e distribuzione<br />

Gli italiani si sentono meno<br />

tutelati e più poveri. Aumentano<br />

le difficoltà economiche delle<br />

famiglie: un italiano su cinque<br />

si sente escluso. Ovvero quando<br />

la ripresa economica produce<br />

anche diseguaglianze<br />

il potere d’acquisto delle famiglie, è stata praticamente nulla.<br />

Anzi, se consideriamo che la pressione fiscale sulle retribuzioni<br />

lorde in Italia è sensibilmente aumentata rispetto ai<br />

primi anni Novanta, possiamo tranquillamente affermare che<br />

il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito. Nemmeno<br />

l’aumento del tasso di occupazione ha invertito questa tendenza<br />

all’impoverimento perché la diffusione dei contratti di<br />

lavoro temporaneo e l’assenza di un sistema efficace di ammortizzatori<br />

sociali ha fatto emergere con forza quel senso di<br />

precarietà che fa dire ai tre quarti delle famiglie italiane di<br />

sentirsi in difficoltà. Ma l’Italia delle sofferenze economiche e<br />

sociali non si ferma a questi numeri. Abbiamo anche un altro<br />

primato: vantiamo uno dei più alti tassi di diseguaglianza sociale.<br />

Da noi il 20 per cento della popolazione con il reddito<br />

ottobre 2007<br />

in primo piano<br />

13<br />

la vignetta di ellekappa<br />

più elevato (cioè i più ricchi) guadagna quasi sei volte di più<br />

rispetto al 20 per cento della popolazione che ha il reddito più<br />

basso (superando così il Regno Unito con 5,5, la Spagna con<br />

5,4, la Francia con 4,0 e la Germania con 4,1). Da notare che<br />

nel 2000 lo stesso indicatore per l’Italia era pari al 4,8.<br />

L’arte di arrangiarsi<br />

Quindi, la ripresa economica, il famoso Pil, non è di per sé<br />

garanzia di maggior benessere per tutti. Di conseguenza i<br />

consumatori si arrangiano come possono. Innanzitutto<br />

cambiano i comportamenti di spesa: acquistano di più beni<br />

durevoli (auto, mobili, elettrodomestici), si lasciano sedurre<br />

dall’innovazione (vedi il boom dell’elettronica di consumo)<br />

ricorrono sempre più al credito al consumo (i cui tassi di<br />

incremento erano prossimi al 30 per cento all’inizio del 2003<br />

e si sono assestati attorno al 15 per cento negli ultimi anni).<br />

Infine riducono nel loro paniere la quota della spesa per alimentari<br />

e per vestiario e calzature. In sostanza, negli anni si<br />

è assistito a uno spostamento marcato di spesa dai beni ai<br />

servizi. Tanto più che spesso i servizi sono consumi obbligati<br />

per le famiglie e in certi casi molto più costosi in Italia piuttosto<br />

che in Europa. Ad esempio, il gap tra il prezzo pagato<br />

dai consumatori italiani e quello corrisposto da quelli europei<br />

per l’acquisto di prodotti energetici persiste e anzi in alcuni<br />

casi tende a ampliarsi. Ad eccezione del gas che si colloca<br />

continua a pagina 17 >


Cosa pesa sulle famiglie italiane<br />

consumatori<br />

in primo piano<br />

(% su totale della popolazione)<br />

Famiglie che hanno difficoltà economiche per:<br />

acquisto di generi alimentari 10, %<br />

spese sulla casa (affitto, mutuo, condominio ecc.) 17,8%<br />

pagamento delle spese per l’energia elettrica 27,1%<br />

pagamento delle spese per il gas 2 ,6%<br />

pagamento delle spese per l’acqua 20, %<br />

spese per istruzione (superiore/università) figli 6,1%<br />

spese mediche 21,9%<br />

estinguere un debito o accedere a un credito 2, %<br />

Famiglie che hanno modificato le abitudini quotidiane<br />

per queste difficoltà:<br />

nel consumo dell’energia elettrica 88, %<br />

nel consumo di gas 87,3%<br />

nel consumo di acqua 87,1%<br />

Fonte Elaborazioni su dati Isae<br />

I prezzi nel 1° semestre 2007<br />

I prezzi al consumo in Italia: Var. %<br />

Che salgono<br />

patate +21,2%<br />

Servizi telefonia pubblica +17,9%<br />

Fede in oro +1 , %<br />

pollo fresco +13,6%<br />

Certificati anagrafici +10,9%<br />

Navigazione passeggeri +10,7%<br />

Trasporti ferroviari +9, %<br />

Servizi finanziari<br />

e bancari<br />

Assicurazioni<br />

pacchetti vacanze<br />

Spese di esercizio<br />

Mezzi di trasporto<br />

Energia elettrica, gas<br />

e altri combustibili<br />

Acqua e altri servizi<br />

per l’abitazione<br />

Manutenzione e<br />

riparazione<br />

dell’abitazione<br />

Tabacchi<br />

petto di pollo +8,8%<br />

Elettricità uso domestico +8,7%<br />

Tariffa rifiuti solidi +8, %<br />

Che scendono<br />

Telefoni cellulari -21,1%<br />

Viaggio aereo europeo -1 ,8%<br />

Servizi di telefonia mobile -9, %<br />

I maggiori rincari negli ultimi 2 anni<br />

0 2% % 6% 8% 10% 12%<br />

Var % medie annue 200 -2006<br />

Fonte Ref. per <strong>Coop</strong><br />

COOP<br />

p.C. unità centrale -7,9%<br />

Macchina foto digitale -7,9%<br />

Gas GpL -7,3%<br />

p.C. periferiche -7,1%<br />

Medicinali -6,6%<br />

Lettori DVD - ,3%<br />

TV color - ,9%<br />

Fonte Ref. per <strong>Coop</strong><br />

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molte migliaia di copie. È la storia delle cooperative di<br />

giovani che lavorano i territori confiscati alla mafia.<br />

Editrice <strong>Consumatori</strong> viale Aldo Moro 16 0127 Bologna / tel 0 16316911 / fax 0 16316908<br />

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AVVERTENZE AL RIVENDITORE - Per ottenere il rimborso di questo buono sconto si<br />

prega di inviare il medesimo alla “Società” c/o Valassis S.r.l. C.P. 14250 - Via<br />

Grosio, 10/8 - 20151 Milano. La “Società” rimborserà questo buono solo se<br />

utilizzato dal consumatore per l'acquisto del prodotto (e convalidato dal tagliando<br />

di controllo presente sulla stessa). Ogni altro uso sarà perseguito a norma di legge.<br />

Non saranno rimborsati buoni non integri in ogni loro parte o che presentino segni<br />

alterazione di manomissione. Il rimborso dei buoni potrà essere sospeso<br />

ai negozianti i cui acquisti risultino inferiori al n° dei buoni presentati.<br />

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CODICE NCH 054010491 SCADENZA 31/08/2007


lievemente al di sotto della media dei<br />

principali paesi europei (ma costa di<br />

più che in Francia e Regno Unito), l’Italia<br />

è il paese europeo che evidenzia i<br />

prezzi medi (al netto delle tasse) più<br />

alti sui carburanti (il 12 per cento) e<br />

sull’energia elettrica (un più 32 per<br />

cento stimato su un consumo medio<br />

annuo di 3500 kwh).<br />

I quattro “carrelli”<br />

L’immagine che ne viene fuori è quella<br />

di un consumatore interessato a opportunità<br />

di consumo sempre più ampie<br />

in termini di nuovi prodotti e prezzi<br />

differenti. Tali opportunità consentono<br />

di comporre con maggiore flessibilità il<br />

proprio paniere di consumo scegliendo<br />

volta per volta di risparmiare risorse e<br />

potere d’acquisto in un segmento e investire<br />

le risorse così recuperate per<br />

aumentare la spesa in altri segmenti o<br />

per poter fruire di nuovi prodotti e servizi.<br />

In questo modo, nelle scelte di<br />

consumo convivono sempre più, in<br />

tutti gli strati sociali, scelte low cost,<br />

spinte all’acquisto di beni di lusso e<br />

prodotti in grado di rispondere ai nuovi<br />

bisogni emergenti.<br />

Se dai consumi generali scendiamo<br />

nel settore del largo consumo confezionato,<br />

le preferenze nei comportamenti<br />

di acquisto possono essere riassunte<br />

e ritratte in veri e propri<br />

“carrelli”. Un primo carrello è quello<br />

denominato “Pronto” che si propone<br />

di cogliere l’esigenza di dotarsi di prodotti<br />

che permettono un risparmio<br />

del tempo oltre che della fatica. Questo<br />

carrello cresce tra il 2003-2006 di<br />

un 30 per cento. Un secondo carrello<br />

denominato “Etnico” è giustificato dal<br />

bisogno di novità e da una maggiore<br />

conoscenza (e disponibilità) di prodotti<br />

che arrivano da altre parti del<br />

mondo. Ed è questo il carrello con<br />

maggiore volume di crescita pari a oltre<br />

il 36 per cento. Il carrello “Salute”<br />

contiene sia prodotti dietetici sia integratori<br />

alimentari sia bevande isotoniche<br />

sia colluttori e cresce a un ritmo<br />

sostenuto del 33 per cento. Il carrello<br />

“Lusso” è composto da prodotti come<br />

caviale e salmone, champagne e spumanti,<br />

caffè in cialde, aperitivi monodose<br />

e cresce un po’ meno degli altri<br />

ma con performance comunque positive<br />

pari a un più 25 per cento. Se poi<br />

si confrontano questi carrelli con un<br />

altro carrello che potremmo definire<br />

“Basic” fatto di prodotti più tradizionali<br />

(pane, pasta, riso, pomodori) ci si<br />

accorge come i volumi di vendita di<br />

questo carrello siano sostanzialmente<br />

rimasti immutati. <br />

consumatori<br />

ottobre 2007<br />

cibo e cultura<br />

Nei ristoranti cinesi solitamente<br />

la tavola è di forma rotonda, e<br />

sulla tavola gira una ruota di<br />

diametro inferiore, su cui vengono<br />

appoggiati tanti piattini<br />

di portata. I commensali, facendo<br />

girare la ruota, fermano<br />

davanti a sé i piattini e se ne<br />

servono, realizzando sul proprio<br />

piatto personale (che si<br />

trova nello spazio fisso, lasciato<br />

libero dalla ruota) la combinazione<br />

di vivande e di sapori che<br />

preferiscono.<br />

Le finalità e il significato di questa<br />

pratica sono molteplici. Anzitutto<br />

essa sottolinea e amplifica<br />

la dimensione conviviale,<br />

comunitaria del pasto. La condivisione<br />

dei piatti di portata suggerisce<br />

anche visivamente questa<br />

idea, modificando i rapporti<br />

fra i commensali e il senso dello<br />

stare insieme a tavola. Anche la<br />

conversazione è favorita, sotto<br />

forma di opinioni e suggerimenti<br />

sul cibo da assaggiare: prova<br />

anche questo, è buono sai? La<br />

forma stessa del tavolo si configura<br />

come la più “colloquiale”<br />

possibile: il cerchio è l’unica forma<br />

che non prevede un capotavola,<br />

parifica le distanze, elimina<br />

le gerarchie.<br />

Ma c’è di più. Questo sistema di<br />

distribuzione delle vivande nasce<br />

da una cultura, da una “filosofia”<br />

del cibo che affonda le<br />

radici in un’antica tradizione<br />

scientifica e dietetica, oltre che<br />

gastronomica. Secondo questa<br />

tradizione non è pensabile che i<br />

commensali mangino tutti le<br />

stesse cose, nella stessa successione,<br />

nella stessa quantità: poi-<br />

di Massimo Montanari<br />

docente di Storia medievale e di Storia<br />

dell’alimentazione, Università di Bologna<br />

LA RUOTA<br />

DEL CIBO<br />

17<br />

ché ogni organismo è fisiologicamente<br />

diverso dagli altri,<br />

ciascun commensale ha esigenze<br />

e desideri diversi e adegua il<br />

proprio pasto alla propria “natura”.<br />

Anche in Europa il pensiero<br />

dietetico (legato alla tradizione<br />

medica della Grecia classica)<br />

seguì a lungo questo modello:<br />

fino al Medioevo e alla prima<br />

Età moderna le modalità di servizio<br />

a tavola furono improntate<br />

all’idea che ciascuno deve comporre<br />

liberamente il proprio<br />

menù scegliendo dalla tavola le<br />

vivande che preferisce. Solo nell’ottocento<br />

si diffuse in Europa<br />

il cosiddetto servizio “alla russa”<br />

(in realtà francese), quello tuttora<br />

praticato, che distribuisce ai<br />

commensali piatti prestabiliti e<br />

tendenzialmente identici.<br />

Sulla ruota cinese, anche la contemporanea<br />

presenza di cibi<br />

molto diversi fra loro (carne, pesce,<br />

verdure, riso…) e la sistematica<br />

mescolanza dei sapori<br />

(dolce, salato, piccante, agrodolce…)<br />

rimandano allo stesso<br />

sistema di pensiero. L’idea è non<br />

solo che ciascuno deve costruire<br />

il proprio piatto secondo le proprie<br />

esigenze, ma che, in linea<br />

di principio, il nutrimento è tanto<br />

più “giusto” e corretto, quanto<br />

più si compone di sostanze e<br />

sapori diversi. L’equilibrio fra gli<br />

opposti, la compresenza dei<br />

contrari sta alla base dell’antica<br />

filosofia cinese – come di quella<br />

indiana, di quella persiana, di<br />

quella greca – e tuttora se ne vedono<br />

le tracce, nelle modalità di<br />

preparazione e di servizio del<br />

cibo.


La strada, con 6.000 decessi<br />

all’anno, è il luogo più pericoloso<br />

al mondo. Sotto i 30 anni<br />

gli incidenti sono la prima causa<br />

di morte e a rimetterci sono<br />

soprattutto pedoni e ciclisti.<br />

Intanto l’Ue ha imposto<br />

all’Italia di dimezzare le vittime<br />

consumatori<br />

UN pAESE Co<br />

Pene e sanzioni<br />

Dalla multa<br />

fino all’arresto<br />

ALCOL: secondo il grado alcolemico<br />

rilevato sono previste<br />

multe da 00 a 6.000 euro,<br />

arresto fino a 6 mesi e sospensione<br />

della patente fino a due<br />

anni.<br />

VELOCITà: secondo le eccedenze<br />

riscontrate sono previste<br />

multe fino a 2.000 euro e<br />

sospensione della patente fino<br />

a 1 anno<br />

DROGA: multa fino a .000 euro<br />

e arresto fino a 3 mesi<br />

NEOPATENTATI: potranno guidare<br />

solo mezzi la cui potenza<br />

non dovrà superare i 0 kw/t<br />

MOTO: divieto di portare minori<br />

di età inferiore a anni<br />

CELLULARI: multe fino a 9<br />

euro<br />

GUIDA SENZA PATENTE: ammenda<br />

fino a 9.032 euro e arresto<br />

fino a un anno<br />

ottobre 2007<br />

in primo piano<br />

di Bibì Bellini<br />

Dopo gli incidenti domestici,<br />

è la strada, con i suoi 6.000<br />

morti all’anno, il luogo più<br />

pericoloso della vita di ogni giorno.<br />

I voti dell’Italia sulla pagella europea<br />

della sicurezza stradale sono<br />

molto bassi: perlopiù insufficienti.<br />

3.341. È questo il numero di decessi<br />

a cui l’Italia dovrebbe puntare per<br />

onorare l’obiettivo comunitario che<br />

impone il dimezzamento del numero<br />

delle vittime della strada entro il<br />

2010. E siamo lontani. Troppo.<br />

In attesa di riscontri ufficiali, il 2006<br />

sembra proprio destinato a interrompere<br />

una serie di dati positivi<br />

maturati attorno all’introduzione<br />

della patente a punti varata l’estate<br />

del 2003. Una legge dalla parabola<br />

bizzarra: ha funzionato di più come<br />

campagna annunciata che come<br />

norma applicata. E oggi sembra essere<br />

lettera morta.<br />

Eppure, da parte del governo in carica<br />

non mancano certo i provvedimenti<br />

e anche gli investimenti, che<br />

sono ancora poca cosa rispetto a<br />

quelli di Svizzera, Francia o Svezia,<br />

ma almeno ci sono: circa 60 milioni<br />

di euro per il prossimo triennio, a<br />

fronte di stanziamenti nulli del passato<br />

governo sul biennio 2005/2006.<br />

E poi l’azione legislativa. In attesa<br />

del varo della Legge (mentre scrivia-<br />

18<br />

mo in discussione al Senato), i primi<br />

di agosto è entrato in vigore il Decreto<br />

Legge sulla sicurezza stradale.<br />

Le pene sono inasprite e fanno un<br />

certo effetto (vedi il box di sintesi).<br />

Rimane comunque il timore che si<br />

sia varata una legge draconiana da<br />

applicare con il solito lassismo italiano.<br />

Eppure ci sono tutte le ragioni per<br />

un’azione compatta dell’intero Paese:<br />

la domanda di sicurezza dei cittadini,<br />

le ragioni economiche (33<br />

miliardi di euro all’anno sono i costi<br />

sociali stimati: un bel tesoretto verrebbe<br />

da dire), sensibilità umana e<br />

finanche accondiscendenza pastorale.<br />

Sì, perchè anche il Pontificio<br />

Consiglio della pastorale dei migranti<br />

e degli itineranti si è espresso<br />

in materia, con un documento dal<br />

titolo Orientamento per la pastorale<br />

della strada contenente tra l’altro<br />

un decalogo della sicurezza stradale.<br />

Una “ingerenza” questa volta<br />

davvero benvenuta, per il richiamo<br />

morale che contiene.<br />

“Sui temi della sicurezza stradale<br />

in Italia non si sfonda – sostiene<br />

Giordano Biserni Presidente di<br />

Asaps – perché siamo tutti un po’<br />

colpevoli e conniventi. Infatti, fateci<br />

caso, la più diffusa forma di solidarietà<br />

sulla strada è quella praticata<br />

attraverso la segnalazione tra<br />

automobilisti di un posto di blocco<br />

continua a pagina 20 >


consumatori<br />

NTRoMANo<br />

Stasera guida Bobby<br />

Il ministro Giovanna Melandri: “Una campagna<br />

di comunicazione perchè i giovani escano di sera<br />

indicando uno tra loro come guidatore designato”<br />

Il Codice etico di autoregolazione<br />

per la sicurezza stradale, promosso<br />

dal Ministero per le Politiche<br />

giovanili ha introdotto la figura del<br />

“Guidatore designato”. Abbiamo<br />

chiesto al Ministro Giovanna<br />

Melandri di dirci di cosa si tratta.<br />

Il guidatore designato (che nei<br />

Paesi anglosassoni viene comunemente<br />

chiamato “Bobby”) è la<br />

persona che si assume la responsabilità<br />

del gruppo di amici e che per<br />

una sera non berrà bevande<br />

alcoliche, per poter guidare l’auto<br />

in sicurezza al rientro e riportare la<br />

sua comitiva a casa. I gestori dei<br />

locali gli serviranno esclusivamente<br />

bevande analcoliche e premieranno<br />

il suo comportamento in vari modi,<br />

ad esempio con sconti sui biglietti<br />

di entrata nel locale per successive<br />

ottobre 2007<br />

in primo piano<br />

serate. Da agosto, insieme al<br />

Ministero dell’Interno e alla<br />

Fondazione ANIA per la sicurezza<br />

stradale, abbiamo lanciato una<br />

campagna di comunicazione “La<br />

vita non è un optional”, che ha<br />

come scopo proprio quello di<br />

promuovere tra i giovani la figura<br />

del guidatore designato.<br />

Come si articolerà la Campagna?<br />

La campagna partirà con l’invio -<br />

grazie alla collaborazione dei<br />

gestori di telefonia mobile Tim,<br />

Vodafone, Wind e Tre - di diversi<br />

milioni di sms tematici sui<br />

cellulari dei giovani italiani tra i 18<br />

e i 35 anni. La prima serie di invii<br />

raggiungerà oltre tre milioni e<br />

mezzo di giovani, una quota che al<br />

termine della campagna, nella<br />

prima settimana di novembre,<br />

toccherà i 10 milioni di giovani<br />

destinatari. Gli sms promozionali<br />

ricorderanno ai destinatari che<br />

“chi beve non guida, chi guida non<br />

beve”.<br />

19<br />

Quali sono gli obiettivi dell’iniziativa<br />

e come si pensa di valutarne<br />

l’efficacia?<br />

L’obiettivo è quello di diffondere e<br />

promuovere tra i giovani comportamenti<br />

virtuosi che possano<br />

contribuire a salvare delle vite.<br />

Nessuno vuole negare ai giovani la<br />

possibilità di divertirsi. Ma con la<br />

vita, propria e degli altri, non si<br />

scherza. Come già accennavo, il<br />

modello del guidatore designato è<br />

stato positivamente sperimentato<br />

in altri paesi. Penso, ad esempio, ai<br />

paesi del nord Europa dove il<br />

guidatore designato è stato<br />

introdotto da anni ed è, ormai, una<br />

consuetudine radicata quella di<br />

scegliere una persona nel gruppo di<br />

amici che non berrà durante la<br />

serata per riportare a casa gli altri.


o della presenza di una pattuglia<br />

della polizia.”<br />

Sembra infatti che la partita vera<br />

non si giochi tanto sulla repressio-<br />

ne di matrice legislativa, ma sulla<br />

prevenzione derivante da una tangibile<br />

presenza delle forze dell’ordine<br />

e dalla formazione di una cultura<br />

della guida e della sicurezza, che<br />

non vuol dire “saper guidare”, ma<br />

“saper essere” utente della strada<br />

responsabile. In una parola sola, la<br />

partita la si gioca sui valori e sul legame<br />

stretto tra sicurezza e cultura<br />

della legalità, che, ad esempio, associazioni<br />

come Libera e Sicurstrada<br />

da tempo mettono al centro delle<br />

proprie azioni. Ecco perché sono<br />

preziose le tante campagne di sensibilizzazione,<br />

gli interventi nelle<br />

scuole e tutte quelle strategie di comunicazione<br />

volte a ripristinare<br />

un senso di responsabilità specie<br />

L’intervista<br />

consumatori<br />

ottobre 2007<br />

in primo piano<br />

tra i giovani guidatori che, stando a<br />

una recente ricerca Aci-Censis, risultano<br />

essere senza dubbio i più<br />

indisciplinati al volante, con conseguenze<br />

che sono sotto gli occhi di<br />

tutti. Oggi la strada è per i giovani<br />

sotto i 30 anni la principale causa<br />

di morte. Stiamo parlando della generazione<br />

di domani decimata da<br />

questa guerra in tempo di pace che<br />

in dieci anni se ne è portati via<br />

25.000.<br />

Ecco perché va salutata con un plauso<br />

la campagna promossa dal Ministero<br />

Politiche giovanili e attività<br />

sportive, volta a istituire la figura<br />

del “Guidatore designato” (nella pagina<br />

precedente ne parla il Ministro<br />

Giovanna Melandri). L’importante è<br />

non fermarsi lì. La dinamica e la<br />

tempistica di molti dei cosiddetti<br />

“incidenti del sabato sera” ha a che<br />

fare con i colpi di sonno nell’ultimo<br />

“A velocità più bassa, la mortalità cala”<br />

Edoardo Galatola è membro<br />

della Consulta nazionale sulla<br />

sicurezza stradale e responsabile<br />

sicurezza stradale di Fiab<br />

(Federazione italiana amici della<br />

Bicicletta). Gli abbiamo chiesto<br />

di parlarci di sicurezza in riferimento<br />

all’utenza debole.<br />

Non bisogna essere catastrofisti<br />

ma neppure nascondere il problema,<br />

che c’è ed è significativo. In<br />

Italia abbiamo un triste primato,<br />

un’incidenza della mortalità nei<br />

centri urbani decisamente superiore<br />

a quella degli altri paesi europei.<br />

Questa grande incidenza del<br />

dato che attiene i centri urbani<br />

influisce sui dati relativi all’utenza<br />

debole, perché la metà degli incidenti<br />

in città coinvolge pedoni e<br />

ciclisti.<br />

Come si può tutelare l’utenza<br />

debole?<br />

Sulla strada rispetto ad altri contesti<br />

a rischio c’è un parametro molto<br />

semplice da analizzare che è la<br />

curva della mortalità in funzione<br />

della velocità dell’impatto. Questa<br />

curva mi dice che se un auto mi<br />

investe a 30 km orari o meno, ho<br />

una probabilità di mortalità inferiore<br />

al %. Se l’incidente avviene<br />

invece con una velocità d’impatto<br />

di 0 km orari quella probabilità<br />

sale al 0% e diventa addirittura<br />

il 90% se la velocità è uguale o<br />

superiore a 70 km orari. L’utenza<br />

debole muore perlopiù per questa<br />

ragione. Ecco perché istituire e far<br />

rispettare il limite dei 30 km orari<br />

con l’istituzione di “zone 30”, può<br />

salvare molte vite, senza penalizzare<br />

la circolazione visto che nelle<br />

città la velocità media si aggira attorno<br />

ai 13/1 km orari.<br />

E poi?<br />

E poi c’è il tema della visibilità. Il<br />

pedone o il ciclista deve rendersi<br />

visibile con le luci e abbigliamento<br />

adeguati. È un aspetto cruciale su<br />

cui il Fiab insiste tantissimo. Infine<br />

ci sono le intersezioni, le rotatorie<br />

o i passaggi pedonali che andrebbero<br />

messi in sicurezza. Ma<br />

soprattutto serve buon senso da<br />

parte di tutti.<br />

È vero però che ciclisti e pedoni<br />

spesso non brillano per correttezza<br />

in strada…<br />

Esiste il pedone indisciplinato, così<br />

come il ciclista e il camionista.<br />

Non bisogna assolvere nessuno,<br />

ma le differenze ci sono: il pedone<br />

indisciplinato è al massimo maleducato,<br />

il camionista invece può<br />

ammazzare.<br />

20<br />

tratto di strada, quando tutti dormono<br />

e, calata la tensione e l’adrenalina,<br />

il guidatore designato resta solo.<br />

Ecco perché occorre promuovere<br />

un’azione ulteriore volta a far sì che<br />

“un altro componente del gruppo a<br />

turno rimanga sveglio insieme all’amico,<br />

perché è sì importante il<br />

guidatore designato, ma lo è anche<br />

il compagno di viaggio” dice Emanuela<br />

Bergamini Vezzali responsabile<br />

dell’Osservatorio per la Sicurezza<br />

Stradale della Regione Emilia- Romagna.<br />

Studiare e capire prima di agire. Ma<br />

come si fa se i dati non ci sono?<br />

È intollerabile il differimento, da<br />

parte dell’Istat, della comunicazione<br />

dei dati relativi agli incidenti<br />

stradali. Provate a pensare se si facesse<br />

lo stesso con i dati dell’inflazione<br />

o quelli dei principali indicatori<br />

economici. Sarebbe scandalo.<br />

Il libro<br />

S.o.s. bambini<br />

Anche i bambini, quelli da 0<br />

a 13 anni sono vittime dell’insicurezza<br />

delle nostre strada.<br />

Rispetto al 200 c’è stato un<br />

incremento dei decessi pari al<br />

1 , %, passando da 8 a 97. In<br />

Italia essere pedoni e bambini<br />

è letale. Infatti sul totale di 97<br />

decessi i pedoni/bambini erano<br />

20, più di un quinto. Anche<br />

per questo motivo va segnalata<br />

un’iniziativa editoriale di Egaf<br />

Edizioni, espressamente pensata<br />

per i giovani dai ai 18 anni. Si<br />

chiama percorsi di Educazione<br />

stradale ed è una collana dedicata<br />

alla sicurezza stradale. testi<br />

pensati per rendere più semplice<br />

l’apprendimento delle nozioni<br />

legate alla circolazione. ognuno<br />

con un linguaggio e un taglio<br />

appropriato all’età. Un’operazione<br />

rivolta ai giovani, ma anche<br />

a quei genitori che vorranno<br />

prendersi cura<br />

dell’incolumità<br />

dei propri figli<br />

l e g g e n d o g l i<br />

una fiaba o una<br />

filastrocca per<br />

metterli in guardia<br />

sui pericoli<br />

della strada.


In altre nazioni come Francia Spagna<br />

o Gran Bretagna dopo 30/40<br />

giorni dalla fine dell’anno si pubblicano<br />

i dati provvisori che diventano<br />

definitivi entro 2/3 mesi al<br />

massimo. Da noi no, bisogna aspettare<br />

tra i 9 e i 20 mesi.<br />

Questo impedisce di fatto di individuare<br />

in tempi rapidi le situazioni<br />

ad altro rischio, ma anche di effettuare<br />

un monitoraggio in “presa diretta”<br />

di eventuali provvedimenti<br />

adottati. È qualcosa di più di una<br />

semplice omissione informativa. È<br />

trascuratezza italiana, indolenza<br />

che denota scarsa sensibilità sociale<br />

annacquata dal rimpallarsi delle responsabilità,<br />

redistribuite di volta<br />

in volta tra una serie di soggetti: governo,<br />

scuola, famiglia e poi giovani<br />

naturalmente. Questa responsabilità<br />

diffusa è dannosa, ma diventa addirittura<br />

micidiale quando viene<br />

supportata da certo liberalismo in<br />

salsa italiana con argomenti, come<br />

quelli sostenuto di recente da Piero<br />

Ostellino, che sembra assumere<br />

come nuova frontiera di libertà la<br />

velocità senza limiti. La sua tesi riferita<br />

agli autovelox? “Solo i regimi<br />

illiberali reprimono il rischio”. Si<br />

può anche irridere, come da più<br />

parti è stato fatto, una posizione di<br />

questo tipo, ma forse si dovrebbe<br />

fare di più: sostenere con forza che<br />

esiste il principio di precauzione e<br />

che la valutazione del rischio di incontinua<br />

a pagina 23 ><br />

ottobre 2007<br />

in primo piano<br />

La novità<br />

Unipol: la polizza che dà fiducia ai giovani<br />

Deriva da una convinzione comune<br />

considerare i giovani la<br />

principale risorsa di una nazione<br />

eppure la loro tutela sembra<br />

non rientrare tra le principali<br />

preoccupazioni degli adulti.<br />

È vero, la maggior parte dei<br />

giovani al volante, specialmente<br />

se sotto i 2 anni non<br />

brilla in disciplina e uno strano<br />

identikit collettivo sembra<br />

definirli: scapestrati, senza regole<br />

e pericolosi per sé e per<br />

gli altri. Da penalizzare perciò.<br />

Ma siamo proprio sicuri che<br />

la pena e l’ammenda siano la<br />

medicina giusta? Unipol Assicurazioni<br />

pensa di no e prova<br />

ad avviare un dialogo e un<br />

nuovo discorso con i giovani.<br />

offre fiducia in cambio di responsabilità.<br />

Lo fa con Young Unibox, la prima<br />

e a tutt’oggi unica polizza<br />

RCA del mercato italiano, che<br />

non penalizza chi ha meno di<br />

trent’anni, perché non applica<br />

la maggiorazione che le compagnie<br />

infliggono ai giovani in<br />

quanto conducenti rischiosi.<br />

Si tratta di una polizza che<br />

coniuga impegno sociale e<br />

tecnologia avanzata per tute-<br />

21<br />

lare i ragazzi alla guida. Infatti<br />

comprende senza spese d’acquisto,<br />

un dispositivo elettronico<br />

(una sorta di “scatola<br />

nera”) che permette di localizzare<br />

l’auto in caso di furto,<br />

di ricostruire la dinamica di un<br />

incidente e anche di lanciare<br />

un allarme alla centrale operativa,<br />

per l’invio di mezzi di<br />

soccorso, in caso di collisioni<br />

di una certa gravità. Queste<br />

le caratteristiche principali di<br />

questa polizza appositamente<br />

studiata per tutti quei giovani<br />

in età compresa tra i 18 e i 29<br />

anni, che faticano a responsabilizzarsi<br />

perché di fatto<br />

costretti, per ragioni economiche,<br />

a quel sotterfugio che<br />

consiste nell’intestare l’assicurazione<br />

dell’auto al genitore.<br />

Young Unibox cerca invece di<br />

conciliare risparmio e sicurezza,<br />

ma soprattutto dà fiducia.<br />

In un paese di furbi e indolenti,<br />

si tratta di una sfida importante<br />

e ambiziosa anche sul<br />

piano culturale, perché chiede<br />

ai giovani di lavorare sulla dimensione<br />

del “saper essere”<br />

dove valori e modelli diventano<br />

la reale posta in gioco.


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GQ<br />

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Grazia.Casa<br />

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Internazionale<br />

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12<br />

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11<br />

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48<br />

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4<br />

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52<br />

12<br />

12<br />

6<br />

27,00 55%<br />

32,90 58%<br />

34,60 37%<br />

17,20 20%<br />

73,00 37%<br />

16,80 60%<br />

39,90 60%<br />

22,00 48%<br />

45,60 55%<br />

29,90 59%<br />

13,00 46%<br />

12,50 20%<br />

14,40 20%<br />

25,00 31%<br />

27,00 65%<br />

17,90 66%<br />

35,00 72%<br />

31,00 37%<br />

9,90 73%<br />

25,90 28%<br />

16,60 27%<br />

11,90 26%<br />

18,90 37%<br />

16,80 30%<br />

27,90 40%<br />

50,70 50%<br />

35,70 35%<br />

33,00 40%<br />

10,80 55%<br />

11,00 69%<br />

23,90 74%<br />

9,00 47%<br />

87,60 35%<br />

86,40 50%<br />

84,00 45%<br />

59,50 38%<br />

48,70 33%<br />

18,90 55%<br />

23,90 50%<br />

78,50 49%<br />

29,70 45%<br />

20,00 60%<br />

19,00 39%<br />

37,80 74%<br />

22,80 42%<br />

32,00 55%<br />

19,60 38%<br />

20,80 40%<br />

22,30 36%<br />

23,40 50%<br />

29,90 56%<br />

15,50 32%<br />

34,00 43%<br />

11,90 50%<br />

18,70 65%<br />

29,00 44%<br />

23,40 50%<br />

29,40 50%<br />

24,80 72%<br />

18,00 40%<br />

23,30 50%<br />

30,00 50%<br />

29,00 36%<br />

17,40 71%<br />

22,00 24%<br />

22,00 32%<br />

24,50 30%<br />

22,00 32%<br />

22,80 30%<br />

22,80 32%<br />

59,00 46%<br />

20,00 33%<br />

22,00 27%<br />

17,50 21%


cidenti e la sua auspicabile riduzione,<br />

non può che essere di pertinenza<br />

politica, perché politiche (in quanto<br />

coinvolgono la collettività) sono le<br />

conseguenze.<br />

E quando il gioco si fa duro, i deboli<br />

cominciano a pagare: pedoni e<br />

ciclisti innanzitutto. I dati sono<br />

eloquenti.<br />

Nel 2005 sono deceduti 703 pedoni<br />

(il 13% del totale dei decessi) e rimasti<br />

feriti quasi 19.000. Un dato in<br />

controtendenza rispetto al calo generale<br />

di sinistri. I ciclisti morti nel<br />

2005 sono stati invece 317 con un<br />

incremento pari a +5,7%, che diventa<br />

+6% se ci riferiamo ai feriti.<br />

Va però notato che pedoni e soprattutto<br />

ciclisti sono sovente troppo<br />

disinvolti nell’interpretare il codice<br />

della strada, riservando scarsa attenzione<br />

alle norme che regolano<br />

la circolazione, dice Carlo Favot<br />

autore di In bicicletta con il codice<br />

(Ediciclo), un vero e proprio codice<br />

della strada a uso dei ciclisti.<br />

Non si tratta qui di alimentare, come<br />

sovente accade, una sorta di guerra<br />

tra bande. La tribù dei ciclisti contro<br />

quella degli automobilisti, dei camionisti,<br />

dei tassisti e autisti di bus…<br />

Tutti noi nasciamo pedoni e rivestiamo<br />

diverse identità per soddisfare il<br />

bisogno di mobilità. Si tratta solo di<br />

trovare forme armoniose di convivenza<br />

per affrontare tutti insieme il<br />

tema della sicurezza stradale che è<br />

strettamente connesso a quello dei<br />

servizi pubblici per la mobilità. Come<br />

ha fatto notare in una recente intervista<br />

su Due ruote, Maurizio Coppo<br />

della segreteria tecnica della Consulta<br />

Nazionale, nelle città italiane il<br />

traffico e la lentezza dei mezzi pubblici<br />

spingono verso le due ruote (a<br />

motore) anche soggetti che altrimenti<br />

non le userebbero. Persone<br />

che diventano quelle esposte con<br />

maggior frequenza agli incidenti.<br />

Probabilmente serve uno sguardo<br />

più ampio. Ogni giorno nel mondo<br />

perdono la vita 3.000 persone. Un<br />

fenomeno globale che forse meriterebbe<br />

risposte globali e riflessioni,<br />

come quelle di Guido Viale (Vita e<br />

morte dell’automobile Boringhieri),<br />

capaci di interrogarsi sulla sostenibilità<br />

del modello di trasporti<br />

basato sull’uso privato dell’auto,<br />

che si sa, è il principale predatore<br />

dell’uomo. Nel frattempo però, localmente<br />

e singolarmente non possiamo<br />

stare a guardare.<br />

(bbì bellini - bibi@ilikebike.org) <br />

consumatori<br />

ottobre 2007<br />

un pianeta da difendere<br />

di Mario Tozzi<br />

primo ricercatore Cnr - Igag<br />

e conduttore televisivo<br />

Clima, o si agisce<br />

o rischiamo la catastrofe<br />

L’Italia sarà la nazione che soffrirà maggiormente del cambiamento<br />

climatico in atto. Questo uno dei dati più preoccupanti scaturito dalla<br />

Conferenza Nazionale sul Clima tenutasi il mese scorso a Roma,<br />

che ha visto dipingere scenari catastrofici che vanno dalla fusione dei<br />

ghiacciai (con il conseguente innalzamento del livello del mare) all’erosione<br />

estesa delle coste e all’incremento delle tempeste e delle<br />

alluvioni, dall’annegamento degli atolli oceanici alla siccità e all’impoverimento<br />

delle risorse idriche, fino all’incremento delle malattie,<br />

all’estinzione del 30% delle specie dei viventi e a milioni di profughi<br />

ambientali. La mitigazione di questo rischio è senza dubbio la sfida<br />

più importante che l’intera umanità sia mai stata chiamata a vincere,<br />

se vorrà continuare a vivere decentemente.<br />

Ma, anche di fronte ai dati più preoccupanti, non sembra che i governi<br />

del mondo si stiano dando da fare in modo percettibile. L’anidride<br />

carbonica (Co2) continua ad aumentare di circa 2 ppm (parti<br />

per milione) all’anno e presto arriverà a 00 ppm: un incremento<br />

preoccupante, visto che nel 18 0 (anno di riferimento della rivoluzione<br />

industriale) era attorno a 280 ppm. per dirne una, gli Stati<br />

Uniti incrementeranno le loro emissioni di Co2 di circa il 20% entro<br />

il 2020, mentre il protocollo di Kyoto (cui non hanno aderito) prevede<br />

una riduzione del 6%. Questo significa che, nel prossimo secolo,<br />

la temperatura media del pianeta salirà di 2°C, quando in quello<br />

precedente era cresciuta di 0,6°C. E che la temperatura delle acque<br />

degli oceani incrementerà come mai da 10.000 anni a questa parte.<br />

Tutto questo però non induce comportamenti virtuosi, né vincoli<br />

che portino risultati positivi. Anzi.<br />

La risoluzione delle conseguenze catastrofiche del cambiamento<br />

climatico viene colpevolmente lasciata ancora alla libera iniziativa<br />

del mercato, che scioglierà ogni nodo non appena troverà conveniente<br />

farlo. Non sappiamo se ciò possa accadere, quello che sappiamo<br />

è che sarà senz’altro troppo tardi, vista l’inerzia dell’atmosfera<br />

terrestre, che ancora non ha incrementato la sua temperatura<br />

media quanto avrebbe dovuto rispetto alla quantità di anidride carbonica<br />

presente. Come a dire che, se pure cessassero di colpo e<br />

totalmente le emissioni inquinanti, la temperatura dell’atmosfera<br />

continuerebbe a crescere per decenni.<br />

Ma, si sostiene, è una questione di costi troppo elevati. In realtà<br />

non è così e i 220 miliardi di dollari necessari per mitigare il rischio<br />

dei cambiamenti climatici, sono pari solo a una frazione del pil<br />

mondiale (fino al %) molto minore di quella che sarà necessaria se<br />

non si farà nulla (fino al 20% entro il 2030). Inoltre, se l’Europa è<br />

riuscita a ridurre dell’8% le emissioni di Co2 dal 1990 ad oggi vuol<br />

dire che si può fare. Il motivo per cui non si fa sta nei guadagni<br />

ancora enormi che si possono lucrare sui combustibili fossili e nessun<br />

libero mercato viene meno alla sua regola fondamentale, il profitto<br />

prima di tutto. Fino all’ultimo secondo, danzando pericolosamente<br />

sull’orlo dell’abisso.<br />

23


in primo piano<br />

Cuore di d<br />

Anche le donne hanno un cuore.<br />

Ma spesso sia le donne<br />

stesse che i loro medici tendono<br />

a dimenticarlo. “Se un uomo<br />

prova dolore a un braccio tutti pensano<br />

anzitutto che possa un essere<br />

un infarto. Ma nel caso di una donna,<br />

accade che si indaghi più spesso<br />

nella direzione del reumatismo”,<br />

spiega il professor Francesco Fedele<br />

(presidente della Sic, Società italiana<br />

di cardiologia e direttore del<br />

Dipartimento di scienze cardiovascolari<br />

all’Umberto I di Roma)<br />

“Ecco perché – continua – nella<br />

donna sia la prevenzione che la<br />

cura dell’infarto risultano più difficoltose<br />

che nell’uomo”.<br />

Insomma, il cuore femminile è un<br />

po’ trascurato. Per questo la Sic e<br />

“Acaya Formazione e salute”, hanno<br />

deciso di promuovere una campagna,<br />

dal titolo “La Donna di cuo-<br />

consumatori<br />

Check up gratuiti negli iper<br />

per prevenire le cardiopatie<br />

Gli esami<br />

Ascoltare il proprio cuore per vivere meglio? È un consiglio<br />

che ha poco a che fare con il romanticismo e<br />

moltissimo con la qualità della vita. per questo <strong>Coop</strong>,<br />

a partire da metà ottobre e fino alla prima settimana<br />

di dicembre, metterà a disposizione degli spazi all’interno<br />

dei propri Ipercoop, per offrire alle donne oltre<br />

i 0 anni una serie di attività di screening cardiologico,<br />

nell’ambito dell’iniziativa “La Donna di cuore”.<br />

Tutte le donne maggiori di 0 anni potranno dunque<br />

avvicinarsi agli spazi dedicati alla campagna “Donna<br />

di cuore” e richiedere uno screening gratuito da parte<br />

di cardiologi associati alla Sic (la Società italiana di cardiologia<br />

che con “Acaya Formazione e salute“ promuove<br />

tutta l’iniziativa). Le visite si potranno prenota-<br />

re” finalizzata alla prevenzione dei<br />

rischi cardiovascolari nelle ultra<br />

40enni. Si tratta di disturbi che<br />

colpiscono gravemente il genere<br />

femminile: tra le over 55, l’infarto<br />

è causa di morte per una donna su<br />

tre. Una campagna a cui <strong>Coop</strong> ha<br />

deciso di dare il suo contributo: all’interno<br />

degli ipermercati saranno<br />

presenti, tra metà ottobre e fino ai<br />

primi di dicembre, spazi dedicati a<br />

visite ed esami gratuiti (vedi il calendario<br />

completo qui a lato).<br />

Professor Fedele, come mai le<br />

malattie cardiovascolari sono diventate<br />

così diffuse anche tra le<br />

donne? Fino a qualche anno fa<br />

sembrava colpissero di più gli uomini.<br />

In parte è ancora così: fino all’arrivo<br />

della menopausa le donne sono<br />

un po’ meno colpite degli uomini.<br />

Dall’elettrocardiogramma al test ematologico<br />

ottobre 2007<br />

2<br />

Tuttavia ormai non c’è differenza<br />

tra il genere maschile e femminile<br />

quanto a stili di vita, stress, fumo…<br />

insomma, anche se ne avremmo<br />

volentieri fatto a meno, purtroppo<br />

anche in questo ambito ci sono ormai<br />

le pari opportunità e le donne<br />

si sono molto avvicinate agli uomini.<br />

E comunque, se prima della<br />

menopausa le donne hanno ancora<br />

un vantaggio, cioè una minore<br />

probabilità di ammalarsi, successivamente<br />

questo vantaggio si perde<br />

completamente, e la mortalità femminile<br />

per coronaropatie è leggermente<br />

superiore a quella maschile.<br />

Ecco dunque spiegato il perché di<br />

questa campagna: bisogna sfatare il<br />

preconcetto che le donne siano più<br />

protette degli uomini. O che l’unica<br />

prevenzione che le donne debbano<br />

seguire sia quella – peraltro sacrosanta<br />

– del tumore al seno o<br />

re alcuni giorni prima presso i punti vendita<br />

interessati. In pratica, si tratta di un vero e proprio<br />

check up comprensivo di elettrocardiogramma, test<br />

ematologico (cioè il semplice esame del sangue) e misurazione<br />

della pressione e della massa adiposa, ovvero<br />

tutto ciò che consente di capire se il cuore è in salute.<br />

Se si è in buona salute occorre ovviamente fare<br />

di tutto per prevenire eventuali futuri danni. Ed è per<br />

questo che verrà distribuito un manuale con tutti i<br />

consigli utili per un corretto stile di vita e rilasciato un<br />

referto medico con la mappatura del rischio cardiovascolare.<br />

Testimonial dell’iniziativa, che ha il patrocinio del Ministero<br />

della salute, è Loretta Goggi.


in primo piano<br />

onna<br />

coop<br />

femminili<br />

Il presidente della Società<br />

di cardiologia: “Ormai<br />

tra i due generi non<br />

ci sono differenze<br />

e anzi le donne dopo<br />

la menopausa sono<br />

più a rischio dei maschi”<br />

all’utero. Insomma il messaggio, per quanto riguarda il<br />

cuore, è: donne, non abbassate la guardia a causa della<br />

presunta nozione che siete più protette.<br />

È la prima volta che viene effettuato uno screening di<br />

massa sui rischi cardiovascolari? Può davvero dare un<br />

contributo per un cambio di mentalità? E quante sono<br />

le donne che vi proponete di raggiungere?<br />

L’obiettivo è coinvolgerne circa 7mila e mi risulta che<br />

sia la prima volta che si tenta un’operazione del genere.<br />

Quanto a una nuova cultura preventiva, credo che<br />

sia importante evitare il rischio – anche da parte dei<br />

medici di base – che le donne siano sottocurate. Mi<br />

spiego meglio: nelle donne, i sintomi sono più sfumati<br />

che nell’uomo, e poiché si pensa che il genere femminile<br />

sia più protetto, si indaga più raramente nella direzione<br />

delle cardiopatie. Col risultato che spesso si arriva<br />

in ritardo. Tra l’altro ci sono difficoltà oggettive nel<br />

trattare le donne anche nell’ambito degli interventi angioplastici,<br />

più difficili perché i vasi sono più piccoli.<br />

Ma in cosa consisteranno i check up gratuiti che come<br />

Sic effettuerete all’interno degli ipermercati <strong>Coop</strong>?<br />

Cercheremo di personalizzare il rischio cardiovascolacontinua<br />

a pagina 27 ><br />

ottobre 2007<br />

2<br />

Cosa fare<br />

Le regole salva-vita<br />

dopo i 0 anni<br />

1) Se fumi, smetti<br />

2) Controlla il peso e il grasso addominale<br />

3) Muoviti, l’attività fisica fa bene al cuore<br />

4) Tieni sotto controllo pressione sanguigna, colesterolo,<br />

trigliceridi e glicemia, attraverso le<br />

analisi del sangue annuali<br />

5) Fai un elettrocardiogramma ed eventualmente,<br />

se sei a rischio, anche una prova sotto sforzo<br />

IL CALENDARIO DEGLI APPUNTAMENTI<br />

12 - 13 ottobre<br />

VIGNATE (Milano) Ipercoop Acquario<br />

MILANo Ipercoop Centro Sarca<br />

NoVATE MILANESE Ipercoop Metropoli<br />

19 - 20 ottobre<br />

GENoVA Ipercoop “I Leudi”<br />

LA SpEzIA Ipercoop Centroluna<br />

26 - 27 ottobre<br />

ToRINo Ipercoop c/o parco commerciale<br />

“Le Fornaci”<br />

ToRINo Ipercoop c/o parco commerciale<br />

Dora<br />

TARANTo Ipercoop di via per Montemesola<br />

2 - 3 novembre<br />

LECCE Ipercoop Centro Salento<br />

MoDENA Ipercoop Grandemilia<br />

MoDENA Ipercoop “I portali”<br />

9 - 10 novembre<br />

BARI Ipercoop Santa Caterina<br />

ChIETI Ipercoop Centro D’Abruzzo<br />

FERRARA Ipercoop “Il Castello”<br />

FERRARA Ipercoop “Le Mura”<br />

16 - 17 novembre<br />

MANToVA Ipercoop “La Favorita”<br />

SAN BENEDETTo<br />

DEL TRoNTo Ipercoop Centro porto Grande<br />

ASCoLI pICENo Ipercoop Superstrada Ascoli Mare<br />

23 - 24 novembre<br />

RIMINI Ipercoop “I Malatesta”<br />

MANToVA Ipercoop Virgilio<br />

CESENA Ipercoop Lungo Savio<br />

30 novembre - 1 dicembre<br />

RAVENNA Ipercoop Esp<br />

CREMoNA Ipercoop Crema<br />

pIACENzA Ipercoop Gotico<br />

7-8 dicembre<br />

BoLoGNA Ipercoop Centronova<br />

BoLoGNA Ipercoop Centro Lame<br />

IMoLA Ipercoop Centro Leonardo


e: ovvero, cercheremo, persona<br />

per persona di definire il rischio a<br />

cui può andare incontro, a partire<br />

dallo stile di vita che conduce, per<br />

arrivare a formulare una terapia, a<br />

consigliare ulteriori indagini o anche<br />

anche semplicemente a cambiare<br />

le abitudini. Nello specifico<br />

gli esami che effettueremo sono il<br />

controllo del peso, della massa corporea,<br />

dei trigliceridi, della glicemia,<br />

del colesterolo, della pressione<br />

sanguigna e effettueremo un<br />

elettrocardiogramma che è uno degli<br />

esami che ci consente di individuare<br />

eventuali patologie anche<br />

all’inizio del loro sviluppo.<br />

Quali sono i principali fattori di<br />

rischio?<br />

Ci sono quelli modificabili e quelli<br />

non modificabili. Tra quelli modificabili<br />

ci sono l’ipercolesterolemia,<br />

il fumo, l’ipertensione, il<br />

diabete, la vita sedentaria e l’obesità.<br />

In particolare, le donne devono<br />

prestare attenzione all’accumulo<br />

della cosiddetta “pancetta”<br />

di tipo androide, quella che si accumula<br />

attorno al punto vita. Tra<br />

i fattori di rischio quelli non modificabili<br />

sono quelli genetici,<br />

cioè il sesso, l’età e la familiarità.<br />

È chiaro che lo stile di vita che<br />

consiglia il cardiologo è semplicemente<br />

uno stile di vita sano: fare<br />

attività fisica, alimentarsi correttamente,<br />

non fumare, tenere il<br />

peso sotto controllo… tutti comportamenti<br />

che fanno bene in generale,<br />

non soltanto al cuore.<br />

Inoltre anche in questo caso,<br />

come per molti altri, è fondamentale<br />

il ruolo del medico di base<br />

che conosce la storia del paziente<br />

e può “stratificare” correttamente<br />

il rischio che corre ciascun individuo.<br />

Una delle novità di questa campagna<br />

è il luogo dove si svolgerà, ovvero<br />

gli interni degli ipermercati.<br />

Perché questa scelta?<br />

Come Sic siamo convinti che uno<br />

screening, proprio perché tale,<br />

debba toccare il maggior numero<br />

di persone possibile. E i punti vendita<br />

<strong>Coop</strong>, con la loro diffusa capillarità<br />

sul territorio, ci assicurano<br />

questa possibilità. Per noi coinvolgere<br />

<strong>Coop</strong> è stato fondamentale e,<br />

come presidente, vorrei proseguire<br />

su questa strada anche per altre attività.<br />

<br />

consumatori<br />

ottobre 2007<br />

alfabeto alimentare<br />

di Eugenio Del Toma<br />

presidente onorario dell’Associazione<br />

italiana di dietetica e nutrizione clinica<br />

CHE ACqUA BERE<br />

Ecco qualche consiglio utile<br />

Negli ultimi anni siamo stati incoraggiati<br />

a bere ogni giorno almeno<br />

un litro e mezzo di acqua o<br />

più (la raccomandazione è rivolta<br />

a tutti ma in particolare riguarda<br />

bambini, anziani e sportivi) e non<br />

mi sorprendo ormai quando dei<br />

giovani, più attenti degli adulti<br />

alle suggestioni salutiste, ostentano<br />

una bottiglietta di acqua minerale<br />

sui banchi di studio o in<br />

ufficio e non solo in palestra.<br />

Non credo, però, che tutti abbiano<br />

imparato a bere l’acqua più<br />

adatta alle loro specifiche necessità<br />

perché la competizione economica<br />

fra i produttori di acque<br />

imbottigliate (in Italia sono ormai<br />

quasi 300 le etichette registrate),<br />

la difficoltà di orientarsi nel dedalo<br />

delle informazioni e sui valori<br />

effettivamente discriminanti, scoraggiano<br />

talvolta anche i più volenterosi<br />

apprendisti. Contemporaneamente<br />

è nata anche una<br />

sorta di sfiducia, (ingiustificata almeno<br />

dal punto di vista igienico)<br />

sull’acqua di rubinetto, come si<br />

può dedurre dai consumi delle<br />

acque imbottigliate che ogni<br />

anno aumentano fatturato e<br />

clientela. Detto questo vorrei dare<br />

un sintetico consiglio sui dati da<br />

consultare sull’etichetta, in modo<br />

da tralasciare quelli che interessano<br />

solo i tecnici del settore ma<br />

assai meno i medici e soprattutto<br />

i consumatori.<br />

L’attenzione dovrebbe essere rivolta<br />

in primo luogo al residuo<br />

fisso (cioè al contenuto in peso<br />

dei minerali che residuano all’evaporazione<br />

dell’acqua portata a<br />

180°). Le acque oligominerali<br />

hanno un basso contenuto di minerali,<br />

ma c’è una bella differenza<br />

fra quelle “minimamente minera-<br />

27<br />

lizzate” che hanno meno di<br />

0mg/l di residuo e quelle considerate<br />

comunque “oligominerali”<br />

qualora contengano tra 1mg/<br />

l e 00mg/l di residuo fisso.<br />

L’equivoco più diffuso è che le acque<br />

oligominerali siano “depurative”<br />

(termine privo di significato<br />

scientifico) e quindi adatte per<br />

tutti e non soltanto per chi soffra<br />

di calcolosi o di altri problemi renali.<br />

Inoltre, le acque oligominerali<br />

non sono indicate per una<br />

donna in fase post-menopausa o<br />

per chi è affetto da osteoporosi,<br />

costoro avranno bisogno invece<br />

di acque ricche di calcio e quindi<br />

medio-minerali, con almeno<br />

1 0mg/l e più di calcio.<br />

Gli sportivi dovrebbero preferire<br />

acque con un discreto residuo e<br />

preferibilmente “bicarbonato-calciche”<br />

e poco gassate per restaurare<br />

più rapidamente i minerali<br />

perduti con la sudorazione senza<br />

ingurgitare un eccesso di anidride<br />

carbonica. Le acque minerali<br />

con residuo fisso oltre 1 00mg/l<br />

(quindi “ricche di sali minerali”)<br />

sono utilizzate tipicamente in alcuni<br />

stabilimenti termali specializzati<br />

nella patologia epatobiliare o<br />

gastrointestinale e non sono delle<br />

acque da consumare ai pasti.<br />

per gli ipertesi o per alcuni pazienti<br />

renali a dieta iposodica sarà<br />

opportuno ricorrere alle acque<br />

povere di sodio, cioè con meno<br />

di 20mg/l di sodio. Inoltre, ricordo<br />

che la legislazione europea<br />

vieta che sull’etichetta o nella<br />

pubblicità delle acque minerali si<br />

faccia riferimento a proprietà di<br />

prevenzione e cura di malattie.<br />

L’acqua è un bene essenziale ma<br />

non deve essere spacciata come<br />

un elisir terapeutico.


PER LA CUCINA<br />

di Anna Somenzi<br />

Più vivacità e personalità in cucina con i nuovi attrezzi<br />

coop: tanti e a disposizione di chi vuole<br />

mettersi alla prova intorno ai fornelli, oggetti belli<br />

oltre che funzionali, che possono essere esibiti e non<br />

solo relegati in un cassetto.<br />

Diversi sono i colori per i manici che aiutano a identificare<br />

i differenti utilizzi. Più facile individuare quello che<br />

serve grazie ai cartoncini che accompagnano gli oggetti,<br />

dove le immagine suggeriscono i possibili impieghi.<br />

Le parti in acciaio sono del tipo 18/10, un materiale molto<br />

utilizzato in cucina per la sua resistenza e praticità,<br />

che si pulisce molto bene anche in lavastoviglie e non si<br />

rovina con nessuna sostanza normalmente utilizzata in<br />

cucina.<br />

Attenzione però a non graffiare le superfici antiaderenti,<br />

presenti in pentole, teglie, stampi, eccetera, con il rivestimento<br />

in Teflon. Per queste, della stessa linea a marchio<br />

coop, ci sono attrezzi specifici per antiaderenti,<br />

sono in materiale plastico (nylon) che resiste al calore<br />

fino a 210°C: mestoli, schiumarole e palette di vari tipi e<br />

dimensioni per raccogliere verdura, girare polpette, versare<br />

un brodo o sformare un budino.<br />

I manici in materiale plastico sono a presa morbida, piacevoli<br />

e sicuri da maneggiare, gradevoli ed ergonomici, si<br />

adattano alla presa della mano e all’uso, la loro superficie<br />

gommosa non scivola. Tutti gli strumenti si possono lavare<br />

in lavastoviglie garantendo in questo modo igiene sicura<br />

grazie alle alte temperature che la macchina raggiunge<br />

e che le nostre mani non sopporterebbero.<br />

Produzione e assemblaggio avvengono in Italia, i materiali<br />

sono sottoposti alle verifiche dei capitolati <strong>Coop</strong>.<br />

Teleria per la casa<br />

Nuova linea dedicata alla biancheria per il letto rinnova-<br />

ottobre 2007<br />

consumare informati<br />

28<br />

ta e aggiornata con nuovi colori, in cotone 100% e tinte<br />

sicuri che non cedono ai ripetuti lavaggi e che non aggressivi<br />

la pelle.<br />

Tinte unite e fantasia si possono abbinare per formare<br />

coordinati del tutto personalizzati, negli stessi colori ci<br />

sono anche gli asciugamani di spugna e gli accappatoi<br />

per il bagno.<br />

I prodotti sono costantemente monitorati secondo i capitolati<br />

coop sia dal fornitore che da coop stessa per garantire<br />

nel tempo la durata e gli standard qualitativi.<br />

Le lenzuola hanno superato il test Approvato dai soci, superando<br />

il confronto con il leader del mercato.<br />

Le pulizie di casa<br />

È sempre tempo di pulizie per la casa, a parte i prodotti<br />

detergenti specifici un aiuto ci viene dai tanti piccoli attrezzi<br />

come spugne, spazzole, scope e scopini, panni,<br />

guanti…<br />

Una categoria di prodotti molto diffusa che basa la sua<br />

evoluzione sull’offerta di servizio, di prestazioni sempre<br />

migliori sulla promessa di diminuire la fatica e facilitare<br />

la pulizia. Le evoluzioni sono continue, pensiamo solo<br />

alle spugne abrasive per la cucina proposte oggi anche<br />

nella versione dedicata alle pentole non aderenti e quindi<br />

delicate seppur pulenti, agli stracci cattura polvere in<br />

tante dimensioni, diversi a seconda dell’uso e su supporti<br />

per raggiungere tutte le altezze, tutte le posizioni e i più<br />

piccoli anfratti.<br />

Possiamo mettere in soffitta il vecchio straccio in cotone<br />

tagliato da lenzuola a fine carriera, basta vecchie magliette<br />

per lavare i pavimenti, ma largo a panni specifici<br />

nati per lavare o lucidare, via libera a tutti i nuovi sistemi<br />

pe rpulire e spolverare.<br />

Presto arriveranno nei punti di vendita i prodotti a marchio<br />

coop per la pulizia, saranno moderni e con ottime<br />

prestazioni, a prezzi contenuti e soprattutto sicuri.


consumatori<br />

Dai prodotti a marchio<br />

<strong>Coop</strong> un aiuto quotidiano<br />

tra le mura domestiche:<br />

tanti piccoli attrezzi per<br />

la preparazione dei pasti<br />

e telerie coordinate<br />

per il letto e il bagno<br />

consumare informati<br />

E LA CASA<br />

Solidal <strong>Coop</strong> in GIAPPONE<br />

ottobre 2007<br />

Al Festival Food a Tokyo<br />

Al Festival Food dello scorso agosto<br />

a Tokyo i prodotti solidal coop<br />

sono stati ospiti di Jccu, Japanese<br />

Consumer <strong>Coop</strong>erative Union,<br />

l’organizzazione che raggruppa<br />

le cooperative di consumatori<br />

giapponesi. Jccu rappresenta un<br />

giro d’affari complessivo di circa<br />

20 miliardi di euro e conta oltre<br />

2 milioni di soci. Il Festival Food<br />

di Tokyo è come il nostro salone<br />

29<br />

del gusto di Slow food. È una vetrina<br />

annuale dei prodotti migliori<br />

che si impegna anche a<br />

divulgare l’importanza di una<br />

corretta alimentazione. ogni<br />

anno il salone è visitato da oltre<br />

20 mila consumatori. Quest’anno<br />

partner della cooperazione<br />

giapponese per i prodotti del<br />

commercio equo e solidale è stata<br />

<strong>Coop</strong> Italia.


consumatori<br />

FERRo<br />

DA CoRSA<br />

di Claudio Strano<br />

Ferri a caldaia. O, più pomposamente, “sistemi stiranti”.<br />

E visto che ci muoviamo nel campo del piccolo<br />

elettrodomestico, quest’ultima definizione chiarisce<br />

bene che c’è un salto nell’offerta di prodotto verso prestazioni<br />

“professional” in versione casalinga. Qualcosa di più<br />

complesso, ma anche di più rapido ed efficace rispetto ai<br />

tradizionali ferri a vapore, oggetti sbuffanti che già la suocera<br />

amava poco. “Nessun ferro stira bene come il mio”, diceva,<br />

era la sua frase preferita, poi a secco non stirava più nessuno<br />

e lei andò in pensione piuttosto che arrendersi<br />

all’avvento della macchina a vapore.<br />

Le mani sul portafoglio<br />

Ferro da stiro a caldaia. Da 60 a 120 euro costa quello con<br />

serbatoio in pressione da 900 cc, potenza totale di 2200 watt e<br />

piastra in alluminio. Un po’ di più se è anche ricaricabile e con<br />

sistema anticalcare. prezzi decisamente più alti, a partire dai<br />

120 euro, per i modelli a pressione con rabbocco continuo<br />

dell’acqua. Il tradizionale ferro a vapore è invece sceso nella fascia<br />

prezzo fra i 20 e i 0 euro, se con piastra in acciaio inox, e<br />

fra i 0 e i 60 euro con piastra in lega.<br />

Asse da stiro pieghevole. Il prezzo medio è sui 100 euro. Con<br />

il piano traspirante e l’altezza regolabile, 1 0 euro. Con il piano<br />

riscaldato e il sistema di aspirazione del vapore, 180 euro. Integrato<br />

in un mobiletto a scomparsa, oltre i 2 0 euro.<br />

I prezzi sono soggetti alle variazioni del mercato e non tengono<br />

conto di offerte e promozioni.<br />

ottobre 2007<br />

consumare informati<br />

30<br />

Il vapore, però, quello non è andato in pensione, anzi, sono sempre<br />

più le goccioline d’acqua “sparata” sui capi a fare la differenza.<br />

Tanto che, per aumentarne la quantità e la potenza del getto<br />

– importanti per distendere le pieghe e proteggere i tessuti – il<br />

ferro da stiro a vapore (inventato in questa forma nel lontano<br />

1926), si è meritato una caldaia tutta per sé: uno speciale e capiente<br />

serbatoio in un blocco separato che permette di stirare più<br />

a lungo e con minori (o nessuna) interruzione. È infatti il vapore<br />

generato in un contenitore come minimo da un litro, dotato di<br />

tappo di sicurezza (e non più l’acqua da riscaldare in piccole camere<br />

di vaporizzazione da 150 a 500 ml) a sfilare già sotto pressione<br />

nei canali di collegamento con la piastra. Come già visto<br />

per il kit stiracapelli, questo ferro “da corsa” a doppio elemento si<br />

è guadagnato ampi spazi negli allestimenti della grande distribuzione,<br />

entrando così progressivamente nelle case, ma per la sua<br />

(relativa) complessità ha bisogno di un bagaglio superiore di conoscenze.<br />

Vediamo quali, prima dell’acquisto.<br />

Innanzitutto, quando è utile il ferro a caldaia? La risposta è<br />

“sempre”, e in particolar modo se ci sono da affrontare settimanalmente<br />

grandi carichi di bucato. Va aggiunto che i tradizionali<br />

ferri a serpentina e con cisterna incorporata, meno potenti e<br />

scorrevoli, restano tuttavia competitivi sulle piccole quantità:<br />

dalla loro hanno che riscaldano l’acqua quasi istantaneamente e<br />

prezzi di listino inferiori dalla metà a un quinto dei “fratelli” a<br />

caldaia. Questi ultimi hanno caratteristiche che ricalcano da<br />

vicino quelle dei sistemi professionali: potenza complessiva attorno<br />

ai 2.200 watt (1.000 del ferro + 1.200 della caldaia), serbatoio<br />

che può contenere fino a 2 litri, una quantità tripla di vapore<br />

rispetto al normale e, in alcuni casi, regolabile sulla base dei<br />

tessuti e del loro stato di stropicciamento. Tra i vantaggi, anche


Il lavoro casalingo è più<br />

veloce e meno pesante con<br />

l’aiuto dei ferri da stiro a<br />

caldaia che forniscono<br />

maggiori quantità di vapore<br />

con più potenza.<br />

E in quelli a carica continua,<br />

niente pause per il rabbocco<br />

dell’acqua. Vediamo cos’è<br />

cambiato rispetto ai modelli<br />

tradizionali a vapore, e<br />

come orientarsi nel mercato<br />

la possibilità di evitare il calcare che depositandosi sul fondo<br />

non ostruisce i fori del ferro, con la conseguenza che si può<br />

usare l’acqua del rubinetto al posto della demineralizzata.<br />

Ultimato il rifornimento d’acqua, ci vogliono da 3 a 10 minuti<br />

prima che il vapore si liberi ed eserciti la sua azione.<br />

L’amata-odiata stiratura adesso può cominciare. La nostra<br />

autonomia sarà di un’ora e mezzo-due, dopodiché si presenterà<br />

uno dei problemi più delicati: quello del rabbocco.<br />

Un “pit-stop” che fa perdere parecchio tempo. Come eliminarlo<br />

e, magari, evitare il fastidio di doverla riscaldare, l’acqua,<br />

perché fredda crea un fastidioso effetto “gaiser”? La risposta<br />

si chiama ferro a carica continua. È il più “attraente”<br />

di tutti, ma attenzione a non confondersi. In commercio ce<br />

ne sono di due tipi, uno “a freddo” e uno in pressione. Il<br />

primo si colloca in un gradino intermedio: potenza di circa<br />

1.500 watt, notevole riserva d’acqua, quantità di vapore doppia<br />

rispetto a un ferro normale ma senza la nebulizzazione<br />

data dall’alta pressione. Il vantaggio è che il serbatoio può<br />

essere riempito anche con il ferro in funzione, senza aspettare<br />

che si raffreddi, che il numero dei bar (l’unità di misura<br />

delle pressione) diminuisca e il tappo si possa svitare in sicurezza.<br />

Vantaggi anche del secondo tipo, quello a pressione,<br />

il quale però, in virtù di un circuito chiuso, sfrutta anche<br />

le potenzialità della caldaia a pressione. Un apparecchio a<br />

carica continua risulta più leggero di uno tradizionale e ancora<br />

più agile nella variante senza filo, adatta a chi non ha<br />

Stirare bene, stirare sicuri<br />

Per la qualità<br />

• Distendete i capi quando li appendete ad asciugare, e<br />

non lasciateli seccare troppo prima.<br />

• La pulitura dev’essere perfetta: macchie e aloni potrebbero<br />

fissarsi con la stiratura.<br />

• L’asse è il piano di appoggio ideale: quelle professionali<br />

o semi sono riscaldate, aspiranti e soffianti.<br />

• Un foglio di carta stagnola sotto il telo dell’asse riflette<br />

il calore anche sull’altro lato dell’indumento.<br />

• per le maniche, usate lo stiramaniche o, in alternativa,<br />

un asciugamano arrotolato infilato dentro.<br />

• orli e cuciture vanno “passati” a calore moderato e<br />

sul rovescio. Non stirate i bottoni e non usate il ferro a<br />

secco: l’umidità proteggere i tessuti ed evita gli aloni.<br />

ottobre 2007<br />

consumare informati<br />

31<br />

Occhio nella scelta<br />

IL PESO. Se troppo pesante stanca le braccia, se troppo leggero<br />

non dà buoni risultati. L’ideale è fra 1 e 2 Kg, meglio se<br />

con un serbatoio capiente.<br />

LA PIASTRA. Deve far scivolare il ferro sui tessuti e distribuire<br />

uniformemente il calore. L’acciaio inox cede velocemente<br />

i gradi e richiede più fori per il vapore, all’allumino, che raramente<br />

attacca, se ne abbinano di meno.<br />

IL VAPORE. Una buona erogazione è tra i 20 e i 30 grammi<br />

al minuto, ma i modelli più professionali con caldaia a bar<br />

arrivano a 120 grammi. Alcuni hanno il controllo elettronico<br />

e il tasto supervapore per i casi più disperati.<br />

I CONSUMI. Il ferro da stiro è<br />

uno dei piccoli elettrodomestici<br />

che consumano<br />

di più: fino a 2 Kw contro<br />

una disponibilità media<br />

di 3 Kw per famiglia (attenzione<br />

dunque ai distacchi di<br />

corrente). per limitare il dispendio<br />

energetico, evitate<br />

temperature troppo elevate<br />

se non necessarie, ottimizzate<br />

la quantità di bucato,<br />

liberate il ferro dal calcare.<br />

davanti montagne di roba da stirare, dal momento che per<br />

accumulare calore occorre inserirlo spesso nel blocco dell’alimentazione<br />

elettrica.<br />

Nella scelta, un certo peso lo hanno gli accessori. Il serbatoio<br />

trasparente, per esempio, è utile per controllare il livello<br />

dell’acqua, e se estraibile agevola il caricamento e la<br />

pulizia. Per quest’ultima esiste in commercio anche un<br />

tubo da collegare al rubinetto in modo da far circolare acqua<br />

nella caldaia ed eliminare in un minuto ogni residuo.<br />

L’avvolgicavo riduce l’ingombro, mentre a quell’11% di<br />

persone mancine – in crescita secondo le ultime statistiche<br />

– ha pensato che si è inventato un tubo di collegamento<br />

a 2 posizioni in grado di rendere naturale il loro movimento.<br />

Con l’impugnatura in sughero o in gomma si<br />

risolve il problema del manico scivoloso, mentre la funzione<br />

“vapore verticale” consente di ripassare tende, camicie<br />

e cappotti tenendoli appesi, senza che l’acqua sgoccioli,<br />

miseramente, dal ferro sopra i nostri piedi. <br />

Per la sicurezza<br />

• Non stirare con le mani bagnate o a piedi nudi.<br />

• Non avvicinatevi al ferro caldo con abiti in tessuto<br />

sintetico o infiammabile.<br />

• Non lasciate il ferro acceso incustodito e non appoggiatelo<br />

direttamente sull’asse durante le pause.<br />

• prima del rabbocco d’acqua del serbatoio, ricordatevi<br />

di staccare sempre la spina.<br />

• Non toccate con la piastra calda il cavo di alimentazione,<br />

che non va arrotolato stretto attorno al ferro.<br />

• Non cercate di riparare da soli l’apparecchio rotto.<br />

• Nei ferri con caldaia esterna, non aprite mai quest’ultima<br />

se la spia di sicurezza è accesa, e fate attenzione<br />

ai getti di vapore: possono essere ustionanti.


È tempo di...<br />

vivere bene<br />

POLPO<br />

Alla scoperta di un mollusco che,<br />

per le sue caratteristiche, è ottimo<br />

in una dieta ipocalorica. Lo si può<br />

cucinare bollito con un po’<br />

di origano, olio e aceto. Oppure<br />

usare per gustosi piatti a base<br />

di pasta, o abbinato ai ceci<br />

di Helmut Failoni<br />

Si deve difendere soprattutto dalle<br />

murene, che sono ghiotte delle<br />

sue carni. Quella fra il polpo e<br />

il serpentone marino è una delle lotte<br />

subacquee per eccellenza: spesso vince<br />

la murena grazie ai suoi denti affilatissimi<br />

e all’incredibile forza, ma a<br />

volte, ed è questo il “gioco” della natura,<br />

il polpo con i suoi possenti tentacoli<br />

riesce a intrappolarla, chiuderle la<br />

bocca e tenergliela bloccata fino a che<br />

non muore. Il povero polpo si deve poi<br />

difendere da gronghi (parenti delle<br />

A ottobre ci sono<br />

anche...<br />

Tra uva, cachi e castagne<br />

Stagione soprattutto dell’uva,<br />

prodotto importante anche dal<br />

punto di vista “terapeutico”, in<br />

quanto svolge attività diuretica e<br />

attiva le funzioni epatiche. Con<br />

l’autunno arriva però un altro<br />

frutto stagionale: si tratta dei cachi,<br />

la cui pianta è originaria della<br />

Cina. Cominciano anche le<br />

castagne e il periodo può essere<br />

buono per gli spinaci, i porri, i<br />

nashi (le pere-mele cinesi) e per<br />

le susine.<br />

consumatori<br />

ottobre 2007<br />

murene), da cernie e da dentici. E dall’uomo<br />

che da sempre lo utilizza in<br />

cucina. Poco costoso, saporito, scenografico<br />

(se ben servito), di qualità non<br />

cattiva nemmeno se congelato, questo<br />

mollusco cefalopode viene pescato in<br />

grandi quantità in tutto il Mediterraneo.<br />

Si distingue chiaramente dai suoi<br />

simili calamaro e seppia perché è dotato<br />

di otto tentacoli invece di dieci. Due<br />

sono le specie di polpo più comuni: il<br />

polpo di scoglio (octopus vulgaris) e<br />

quello di sabbia (che va pulito con<br />

molta attenzione visto che vive su fondali<br />

sabbiosi e in mezzo alle praterie di<br />

posidonia). Il primo generalmente ha<br />

la carne più buona e gustosa e si distingue<br />

dal secondo per una doppia<br />

fila di ventose sui tentacoli.<br />

Dal punto di vista nutrizionale, come<br />

molti molluschi, contiene una quantità<br />

ridotta di proteine rispetto ai pesci.<br />

Il pregio del polpo è soprattutto il<br />

ridotto apporto calorico, dovuto a<br />

una bassissima percentuale di grassi<br />

e a un alto contenuto acquoso, che ne<br />

fanno un cibo saziante e indicato per<br />

una dieta ipocalorica. Contiene inoltre,<br />

come si può evincere dalla scheda<br />

che pubblichiamo, una discreta percentuale<br />

di alcuni minerali, come<br />

calcio (144 mg/100 g), fosforo (189<br />

mg) e potassio (93 mg).<br />

La pezzatura media del polpo si aggira<br />

intorno al chilo, ma nei nostri mari<br />

32<br />

(d’inverno soprattutto) se ne trovano di<br />

esemplari anche da sei o sette chili, che<br />

però per essere mangiati devono necessariamente<br />

essere abbattuti in ghiacciaia,<br />

perché non si ammorbidiscono<br />

con nulla altrimenti (è cosa nota, che<br />

quelli piccoli si sbattono e si strofinano<br />

fino a che non si arricciano, ma con le<br />

pezzature grosse è d’obbligo il freezer).<br />

Quelli di grosse dimensioni in Grecia li<br />

pescano in autunno e d’inverno e poi li<br />

congelano per mesi e d’estate li appendono<br />

al sole, nelle taverne tipiche, per<br />

poi cuocerli alla brace.<br />

Vediamo innanzitutto come fare a distinguere<br />

i polpi freschi da quelli congelati.<br />

Diciamo subito che se non si ha<br />

l’occhio esperto non è molto semplice.<br />

C’è una prova però che non lascia dubbi:<br />

il nero. Se quest’ultimo è liquido e<br />

fluido vuol dire che il polpo è fresco, se<br />

è invece grumoso è stato scongelato. I<br />

modi per cucinarlo sono davvero molti.<br />

Eccone uno semplicissimo (ed efficace).<br />

Fatelo bollire, tagliate i tentacoli<br />

a fettine e condite con origano, olio<br />

e un po’ di aceto (godetevelo così, sorseggiando<br />

un bicchiere di ouzo freddo).<br />

Eccellente è il polpo per la preparazione<br />

di condimenti per la pasta.<br />

L’abbinamento? Polpo e ricci di mare.<br />

Fate andare in una pentola antiaderente<br />

olio extravergine, aglio in camicia,<br />

un po’ di cipolla rossa, timo, peperoncino<br />

fresco, qualche pomodorino


Valori nutrizionali<br />

vivere bene<br />

per 100 gr di polpo<br />

parte edibile 90 g<br />

proteine animali 10 g<br />

lipidi 1 g<br />

fibra alimentare 0 g<br />

calorie 7 kcal<br />

sodio 3 mg<br />

potassio 93 mg<br />

ferro 1 mg<br />

calcio 1 mg<br />

fosforo 189 mg<br />

vitamina C 0 mg<br />

carboidrati 1, g<br />

fonte: Istituto nazionale della nutrizione<br />

sugoso (preventivamente spellato) e fatto a pezzetti. Aggiungete<br />

il polpo tagliato a pezzettini. A parte mettete a<br />

cuocere la pasta. Una volta scolata, tiratela in padella e buttateci<br />

sopra la polpa di ricci di mare cruda. Un filo d’olio e il<br />

piatto è pronto. Provate anche il polpo con i ceci. In pratica<br />

lessate entrambi in pentole differenti e poi fateli cuocere poi<br />

insieme a un soffritto aggiungendo un po’ di salsa di pomodoro.<br />

Evitate sempre l’uso del sale, perché il polpo (se fresco)<br />

ne rilascia a iosa durante la cottura.<br />

Il polpo (sempre se fresco) va pulito degli occhi, del becco,<br />

lavato bene (per togliere eventuali residui di sabbia<br />

che si accumulano nelle ventose dei tentacoli). Buttatelo<br />

successivamente in un courtbouillon caldo con verdure<br />

miste. Per non farlo indurire durante la cottura, all’acqua<br />

insieme agli odori, alcuni aggiungono un tappo di<br />

sughero (strano, ma funziona…). Il tempo di cottura varia<br />

a seconda delle dimensioni dell’animale. Diciamo che<br />

indicativamente si può calcolare un’ora di cottura per<br />

ogni chilogrammo di peso. <br />

ottobre 2007<br />

33<br />

Sedano nero di Trevi<br />

Fino a pochi decenni addietro il sedano nero di<br />

Trevi godeva di grande rinomanza, ma oggi sono<br />

rimasti in pochi a coltivarlo negli orti in prossimità<br />

del fiume Clitumno. I terreni umidi particolarmente<br />

vocati a questa coltivazione sono poco lontani dalle<br />

Fonti celebrate da Byron e Goethe. Sono chiamati<br />

ancora oggi canapine perchè, in passato, erano<br />

utilizzati anche per la coltivazione della canapa. Nei<br />

secoli scorsi il sedano nero veniva fornito come alimento<br />

alle navi passeggeri che ai tempi dello Stato<br />

pontificio facevano rotta da Genova, Livorno, Napoli<br />

verso le Americhe, perché oltre a essere un ottimo<br />

secondo piatto si conservava a lungo.<br />

Le particolarità del sedano nero, la cui coltura è<br />

entrata in crisi dopo la seconda guerra mondiale con<br />

l’arrivo del sedano americano, sono la lunghezza,<br />

maggiore rispetto ad altre varietà - tanto che può<br />

misurare anche un metro - le coste di colore verde<br />

scuro, il fatto di essere completamente privo di fili e<br />

profumatissimo. Se lasciato crescere senza lavorazioni<br />

speciali è scuro e solo se viene interrato assume una<br />

colorazione più chiara: un sedano dalle coste bianche,<br />

prive di fili, con un cuore tenero e polposo. Le operazioni<br />

effettuate per ottenere il “nero di Trevi” sono<br />

rigorose e, da secoli, invariate: la semina avviene ad<br />

aprile in fase di luna calante. Tradizionalmente avveniva<br />

il Venerdì Santo poiché, secondo i coltivatori del<br />

luogo, gli ortaggi seminati in questo periodo crescono<br />

più rapidamente e ritardano la fioritura e ancora oggi<br />

molti contadini rispettano questa indicazione. I contadini<br />

di Trevi sono gelosissimi dei loro semi e ognuno<br />

riproduce i propri dopo averli prelevati ad ogni stagione<br />

dalle piante migliori.<br />

A metà ottobre i sedani sono pronti per essere raccolti<br />

e sono collocati prevalentemente sui mercati locali,<br />

al massimo raggiungono la città di perugia. Il sapore<br />

particolarmente intenso del sedano nero di Trevi è<br />

valorizzato nella cucina trevana in preparazioni che,<br />

nel corso della sagra annuale (e per tutto il mese,<br />

in alcuni ristoranti della zona), sono puntualmente<br />

riproposte. Il classico pinzimonio, la parmigiana di<br />

sedani neri, i sedani ripieni, una ricca ricetta che<br />

nell’incontro di vegetali, salsiccia, olio extravergine<br />

ben sintetizza l’originalità e il filo conduttore della<br />

gastronomia di questo territorio: il complice incontro<br />

tra civiltà del lardo e cultura dell’olio. Un piccolo<br />

mercato dei produttori si tiene ogni anno a Trevi<br />

la terza domenica di ottobre e fornisce una buona<br />

opportunità di acquisto.


vivere bene<br />

SAGRE D’AUTU<br />

di Giuseppe Ortolano<br />

Castagne e mele, funghi e tartufi,<br />

salumi e formaggi, mosti in<br />

fermentazione e cioccolato artigianale,<br />

sono alcuni dei protagonisti<br />

delle feste autunnali che, in ottobre,<br />

riempono di sapori e profumi numerose<br />

località italiane.<br />

Torino abbina il vino che verrà con i<br />

dolci e apre contemporaneamente al<br />

Lingotto, dal 26 al 29 ottobre, il Salone<br />

del Vino e “Dolc’è”, un goloso appuntamento<br />

con i maestri dell’arte dolcia-<br />

consumatori<br />

Oasi sulla costa<br />

Un lembo di costa toscana, fatto di delicate dune<br />

e di una storica pineta costiera, ospita la nuovissima<br />

Oasi San Felice, affiliata alla rete di aree<br />

tutelate dal WWF. Siamo nei pressi di Marina di<br />

Grosseto, in uno dei tratti più lunghi e meglio<br />

conservati del litorale tirrenico, che qui si presenta<br />

ancora integro e ospita un’interessante flora<br />

delle sabbie.<br />

L’oasi si visita percorrendo un paio di itinerari: un<br />

percorso didattico tra la fiumara e la spiaggia ed<br />

un sentiero un po’ più lungo che tocca anche il<br />

bosco. Informazioni: www.oasisanfelice.it.<br />

La Costa dei Trabocchi è quel prezioso tratto di<br />

litorale in Abruzzo caratterizzato dalle antiche<br />

macchine da pesca in legno, chiamate appunto<br />

trabocchi.<br />

ora alcune di queste strutture sono state recuperate<br />

e vengono usate dai pescatori come ristori a<br />

base di pesce freschissimo, pescato in loco. Il<br />

tratto di costa più incontaminato e interessante<br />

si trova a sud di San Vito Chietino, mentre punta<br />

ottobre 2007<br />

ria e del cioccolato. Per l’occasione lo<br />

spazio Eataly ospita “Sentiero di Vino<br />

in Vendemmia”, una kermesse fatta di<br />

veglie teatrali, musica, rassegne cinematografiche<br />

e letterarie e degustazioni<br />

di prodotti tipici all’insegna della<br />

Tradizione Popolare e della Cultura del<br />

Vino (info: www.sentierodivino.it e<br />

www.dolc-e.it, tel. 011-6644111).<br />

Nel centro storico di Mantova si svolge,<br />

dal 5 al 7 ottobre, “Salami e Salumi”,<br />

un saporito viaggio nella salumeria<br />

italiana, che quest’anno allarga i<br />

propri orizzonti ai prodotti tipici delle<br />

3<br />

aree naturali protette italiane. Info:<br />

tel. 0376-225757<br />

Morbegno, in Valtellina, si appresta ad<br />

accogliere, dall’11 al 14 ottobre, la centesima<br />

edizione della Mostra del Bitto,<br />

il re dei formaggi d’alpeggio provenienti<br />

da queste montagne. I visitatori sono<br />

coinvolti in assaggi e degustazioni;<br />

possono imparare a mungere mucche<br />

e capre, provare a produrre il formaggio,<br />

scoprire come si abbinano i sapori<br />

della tradizione e come nascono lavorazioni<br />

tipiche e artigianal (info: www.<br />

mostradelbitto.it tel. 0342-615502)<br />

Cavalluccio ospita il Centro di documentazione<br />

ambientale “Costa dei Trabocchi”, con informazioni<br />

sui vari sentieri naturalistici di questo angolo<br />

di Adriatico e dell’entroterra.<br />

Informazioni: IAT di Lanciano, tel. 0872-717810<br />

e di Vasto, tel. 0873-367312.<br />

Le tranquille valli Occitane italiane, in provincia<br />

di Cuneo, offrono al turista attento all’ambiente<br />

e alla natura incontaminata una vacanza<br />

diversa dalle altre, all’insegna del turismo slow.<br />

Quest’area alpina poco conosciuta offre itinerari<br />

nella cultura, nella storia e nelle tradizioni occitane,<br />

in compagnia di piatti della cucina locale e di<br />

prodotti tipici delle valli.<br />

Si alloggia in calde locande a conduzione familiare<br />

o in accoglienti appartamenti, ottimi punti di<br />

partenza per praticare gli sport di montagna a<br />

piedi, a cavallo, in bici o sugli sci, in assoluto relax.<br />

Slowtourist, Via Val Maira 6 A, Dronero (Cuneo),<br />

tel. 0171-90 211, www.slowtourist.com.


NNo<br />

Itinerari alla ricerca<br />

del gusto<br />

e della tradizione,<br />

tra bellezza<br />

dei luoghi<br />

e prodotti tipici.<br />

In tantissime<br />

regioni d’Italia<br />

dal Piemonte alla<br />

Campania<br />

Bressanone, in Alto Adige, celebra<br />

fino al 19 ottobre la tradizionale sagra<br />

gastronomica Kuchlkirchtig, fatta<br />

di escursioni guidate nei dintorni della<br />

cittadina Bressanone con soste<br />

mangerecce, tra i colori del paesaggio<br />

autunnale (info: Associazione Turistica<br />

Bressanone, tel. 0472-836401).<br />

Merano festeggia la fine della vendemmia<br />

il 20 e 21 ottobre, con Festa dell’Uva,<br />

tra sfilate di carri allegorici<br />

lungo le vie del centro storico, musica<br />

e danze folcloristiche (info: www.meran.eu,<br />

tel. 0473-272000).<br />

Per la notte di Halloween<br />

ottobre 2007<br />

vivere bene<br />

Anche in Italia si festeggia halloween la notte delle<br />

streghe, un’antica tradizione popolare di origine<br />

pre-cristiana, diventata poi tipicamente americana:<br />

Dal 27 ottobre al 1 novembre Selvino (tel. 03 -<br />

761 0) , tra i monti di Bergamo, si trasforma in un<br />

paese da brividi con le vie del borgo occupate da<br />

zucche, streghe, vampiri e morti viventi mentre i<br />

ragazzi fermano i turisti domandando “dolcetto o<br />

scherzetto?”.<br />

Il 31 ottobre e dal 1° al Novembre Gardaland (tel.<br />

0 -6 9 , www.gardaland.it) si popola di streghe<br />

volanti, scheletri, pipistrelli, vampiri e fantasmi di<br />

temibili pirati. Spiriti e creature fantastiche aleggeranno<br />

nel parco invitando in una delle aree di halloween<br />

Free Make Up per avere… un trucco da paura!<br />

Al Castello di Gropparello ( tel. 0 23-8 81 , www.<br />

castellodigropparello.it), in provincia di piacenza, il 31<br />

ottobre si cena in maschera in compagnia delle streghe,<br />

tra scricchiolii delle travi del soffitto, elfi, cavalieri,<br />

maghi e fantasmi del maniero.<br />

Al Castello di Bardi (tel. 0 2 -71626), nel parmen-<br />

La guida “Masi con gusto” segnala 34<br />

tipiche osterie contadine dell’Alto Adige<br />

dove degustare frutti della terra curati<br />

con amore dai contadini sudtirolesi:<br />

pane, carni, frutta, ortaggi e latte che<br />

qui hanno un sapore ancora genuino.<br />

Per ricevere la guida gratuita basta telefonare<br />

al Gallo Rosso, tel. 0471-999308.<br />

Il 6 e il 7 ottobre la natura è la protagonista,<br />

al Castello di Paderna di Pontenure<br />

(Piacenza), di “Frutti Antichi”,<br />

rassegna di fiori, frutti e ortaggi dimenticati<br />

e prodotti della agricoltura<br />

biologica. Accanto alla mostra delle<br />

mele autoctone trovano spazio numerosi<br />

presidi Slow Food: dalle vecchie<br />

varietà di fagioli alla patata quarantina<br />

e ai vitigni autoctoni del piacentino<br />

(info: www.castellodipaderna.it, tel.<br />

0523-330811).<br />

L’aceto balsamico tradizionale è la star<br />

di “Gusto Balsamico”, a Modena dal 5<br />

all’8 ottobre, la prima edizione della<br />

manifestazione dedicata agli aceti del<br />

mondo e all’agrodolce. In esposizione<br />

ci saranno anche prodotti a base di aceto<br />

provenienti dall’estero e il balsamico<br />

di Modena e Reggio Emilia.<br />

A Prato va in scena, dal 5 al 7 ottobre,<br />

“DolcementePrato”, kermesse dedicata<br />

alla pasticceria di alto livello. Tre<br />

giorni di peccati di gola tra dolci dei<br />

ricordi e le migliori creme pasticcere,<br />

dessert dei sogni e torte delle fiabe,<br />

cioccolato dei desideri e mousse insolite,<br />

gelatine eteree e aromi speziati<br />

(info: www.dolcementeprato.it, tel.<br />

3<br />

0574-5177843).<br />

Viareggio si dedica invece alle migliori<br />

bollicine d’Italia e promuove, il 21 ottobre,<br />

Spumantia, rassegna sugli spumanti<br />

italiani organizzata dall’Associazione<br />

Toscana Sommelier (info: tel.<br />

0558-826803, www.aistoscana.it).<br />

Se la Fiera Nazionale del Tartufo d’Alba<br />

(www.fieradeltartufo.org, tel. 0173-<br />

361051) è già aperta e prosegue fino<br />

all’11 novembre, per assaporare il Tartufo<br />

Bianco di San Miniato, in provincia<br />

di Pisa, bisogna attendere fino al<br />

10 di novembre, quando prende il via<br />

per tre fine settimana consecutivi la<br />

Mostra Mercato dedicata al prezioso<br />

tubero e agli altri prodotti tipici della<br />

zona (info: tel. 0571-42745, www.cittadisanminiato.it).<br />

Nella Tuscia Viterbese la Sagra della Castagna<br />

prosegue fino alla fine del mese<br />

nelle località di Soriano nel Cimino,<br />

Canepina, Latera, Vallerano e San Martino<br />

al Cimino, in provincia di Viterbo,<br />

con degustazioni guidate, stand enogastronomici,<br />

eventi folcloristici, musica<br />

e teatro e mostre (info: tel. 334-<br />

2842216, www.tusciaviterbese.it).<br />

La Sagra della Mela Annurca, che si<br />

svolge dal 19 al 21 ottobre a Valle di<br />

Maddaloni (Caserta) vuole valorizzare<br />

questo frutto coltivato nella Valle di<br />

Maddaloni e invitare alla scoperta delle<br />

bellezze naturali e architettoniche,<br />

nonché delle tradizioni culturali della<br />

zona (info: www.sagradellamelaannurca.it,<br />

tel. 0823-336552). <br />

se, la realtà supera la fantasia e qualsiasi trucco, perché<br />

qui il fantasma c’è davvero. Nelle serate di sabato<br />

27 e mercoledì 31 ottobre si festeggia. E non è detto<br />

che non partecipi alla festa anche lo spirito del cavaliere<br />

Moroello, che dicono abiti da secoli la fortezza.<br />

Comacchio, la piccola Venezia in provincia di Ferrara<br />

(tel. 0 33-310161), organizza il 27 e 28 ottobre<br />

halloween Sgarabusen, una grande festa in<br />

costume nelle vie del centro storico, con percorso<br />

del terrore tra i canali.<br />

halloween Celebration anche a Borgo a Mozzano,<br />

in provincia di Lucca (www.halloweencelebration.it,<br />

tel. 0 83-888881), con passaggio del terrore in 12<br />

scene nel centro storico, rappresentazione teatrale<br />

sulla nobildonna locale che diede la sua anima al<br />

diavolo in cambio di giovani uomini e fuochi d’artificio.<br />

A Corinaldo, in provincia di Ancona, dal 26 al 31<br />

ottobre si festeggia halloween con sfilate in costume,<br />

cene da paura, trucchi, scherzi e l’elezione di<br />

Miss Strega (www.misstrega.it, tel. 071-6790 7).


libri<br />

La Cuba di Senel Paz<br />

consumatori<br />

cultura e oltre<br />

Ironico, erotico, romantico, affettuoso.<br />

È il bel romanzo di Senel paz che racconta<br />

attraverso la storia di due ragazzi<br />

cubani di provincia che vanno a studiare<br />

all’Avana una generazione di giovani<br />

dell’Isola Grande, tra gli entusiasmi per<br />

i Beatles e quelli per Fidel, tra i drammi<br />

della burocratizzazione della Rivoluzione e la coscienza<br />

di vivere una epoca straordinaria. Senel paz<br />

aveva già sconvolto alla fine degli anni ’80 la cultura<br />

e la politica di Cuba con il suo libro di racconti “Il<br />

lupo, il bosco e l’uomo nuovo”, che ha ispirato al<br />

regista Titòn Gutierrez Alea l’altrettanto esplosivo<br />

film “Fragola e cioccolato”. ora torna con questo<br />

romanzo che parla degli anni ’70 del suo paese e ci<br />

dà un affresco popolato di persone vere, di speranze<br />

e di delusioni da cui si può partire per sperare nel<br />

futuro di Cuba del dopo Fidel.<br />

Senel Paz<br />

Nel cielo con i diamanti<br />

Giunti blu - 414 pagine, 16,50 euro<br />

Rivivere il caso Calabresi<br />

Il terrorismo e la degenerazione della<br />

lotta politica vista dalla parte della<br />

vittima e dei suoi famigliari. Una<br />

tragedia italiana fu l’assassinio il 17<br />

maggio del 1972 del commissario<br />

Luigi Calabresi, dopo una campagna<br />

di stampa e di denigrazione che<br />

lo accusava di essere l’assassino dell’anarchico<br />

pinelli avvenuto in Questura subito dopo la strage<br />

di piazza Fontana a Milano. Ma, ci racconta<br />

oggi in un libro intenso il figlio Mario, fu anche<br />

una tragedia privata, dato che quel periodo tremendo<br />

per Calabresi fu vissuto anche dalla giovane<br />

moglie Gemma, che aspettava il terzo figlio,<br />

e dai due piccoli già nati. Un assassinio,<br />

quello di Luigi Calabresi che, come tante tragedie<br />

di quegli anni compresa la morte di pinelli,<br />

ancora non è stato completamente chiarito.<br />

Mario Calabresi<br />

Spingendo la notte più in là<br />

Mondadori - 132 pagine, 14,50 euro<br />

Il presidente di Simenon<br />

Dall’infinito archivio di opere di George Simenon<br />

ci arriva questo ennesimo splendido romanzo<br />

che racconta di un vecchio politico che,<br />

dopo essere stato tra i potenti della terra, si ritira<br />

nella sua villa in Normandia. Un’analisi spietata<br />

dell’animo umano.<br />

Georges Simenon<br />

Il presidente<br />

Adelphi - 155 pagine - 16 euro<br />

ottobre 2007<br />

37<br />

mostre<br />

Il grande Tiziano<br />

a cura di Giorgio Oldrini<br />

L’ultimo scorcio di vita e di opere di<br />

Tiziano è in mostra fino al 6 gennaio<br />

a Belluno, con una sezione<br />

nella sua pieve di Cadore. Sono un<br />

centinaio di opere, dipinti, incisioni,<br />

disegni che Tiziano ha realizzato<br />

negli ultimi anni della sua vita,<br />

quando la morte di tante persone<br />

care gli segnalava che anche la sua vita volgeva al<br />

termine. E dunque gli imponeva di far fronte a tutti<br />

gli obblighi materiali, a cominciare dal futuro dei figli,<br />

ma al tempo stesso lo spingeva a riflettere sulla<br />

morte, sulla caducità della bellezza e del corpo, sul<br />

desiderio crescente di affetto e sulla necessità di ricercarlo<br />

nella ristretta cerchia della famiglia e degli<br />

amici più cari. Dunque una raccolta di opere che<br />

sono una sorta di testamento visivo del Divin Tiziano,<br />

come lo definì Vasari nelle sue Vite. A pieve di<br />

Cadore poi sono esposti documenti, lettere dell’artista<br />

e dei suoi committenti e il celebre Ritratto di donna<br />

davanti a paesaggio con arcobaleno. Le opere<br />

esposte provengono dai più grandi Musei di tutto il<br />

mondo per dare vita ad una mostra straordinaria.<br />

Tiziano, ultimo atto<br />

Sino al 6 gennaio - Belluno, Palazzo Crepadona<br />

Pieve di Cadore, Palazzo della Magnifica Comunità<br />

di Cadore - Ingresso 10 euro, soci <strong>Coop</strong> 7<br />

Info: tel. 0437940083 - www.tizianoultimoatto.it<br />

L’arte povera di Burri<br />

Le opere di Alberto Burri sono in mostra<br />

fino al prossimo 2 dicembre a<br />

Mamiano (pr), nella sede della Fondazione<br />

Magnani Rocca, che da anni<br />

ospita due opere dell’artista nella sua<br />

collezione permanente. A queste, si<br />

aggiungono ora i lavori di un’intera<br />

vita, quelli realizzati tra il 19 9 e il<br />

199 , dopo che, durante la Seconda Guerra Mondiale,<br />

l’artista aveva imparato in prigionia ad usare tutti i<br />

materiali di fortuna per realizzare le sue opere. La<br />

esposizione di parma rispetta appieno le idee di Burri,<br />

che aveva scritto “il mio primo quadro è come l’ultimo”.<br />

oltre ai Sacchi, ai Gobbi, alle Combustioni, ai<br />

Ferri che raccontano del percorso artistico di Alberto<br />

Burri, vengono esposti alla Fondazione Magnani Rocca<br />

altri tipi di lavori realizzati nel corso degli anni,<br />

come i libri d’artista e le opere in piccolo formato che<br />

raccontano anche in modi differenti della ricerca dell’equilibrio<br />

tipica di questo Maestro.<br />

Burri, la misura dell’equilibrio<br />

Sino al 2 dicembre - Fondazione Magnani Rocca,<br />

Mamiano di Tarversetolo (Parma)<br />

Tel. 0521 848327/848148 - Ingresso 8 euro, soci<br />

<strong>Coop</strong> 4


Musica da sentire ...<br />

... da vedere<br />

Gentile rivista della Cop,<br />

ci scrivo perchè sono<br />

preoccupato di una preoccupazione<br />

grande quanto una finanziaria.<br />

ho sentito al telegiornale<br />

ministri, vescovi e gente in<br />

borghese che si lamentavano del<br />

clima del pianeta. poi ho visto le<br />

immagini di una grande manife-<br />

cultura e oltre<br />

Un frammento di ribellione sociale, di<br />

trasformazione delle culture giovanili sintetizzata<br />

da una voce. Quella di Mick Jagger,<br />

leader dei Rolling Stones, interprete<br />

delle modificazioni profonde che avrebbero influenzato<br />

la moda, la musica, persino il senso della “partecipazione”.<br />

Tutto questo è contenuto in un album nel<br />

quale scorrono canzoni come Memo from Turner, realizzata<br />

nel 1970 con Ry Cooder alla chitarra e Dancing<br />

in the Street, incisa nel 198 con David Bowie.<br />

Mick Jagger - The Very Best of Mick Jagger - Warner<br />

consumatori<br />

Solal è la metà francese dei Gotan<br />

project, la band di new tango che hafatto<br />

scoprire alle generazioni più recenti<br />

i piaceri ed i misteri delle milonga<br />

di Buenos Aires. E questo disco è il frutto di una<br />

accecante passione per il country americano “originale”,<br />

il suono delle radici e della tradizione. Registrato<br />

a Nashville, Teennesse, nasce da una lunga<br />

improvvisazione, dall’incontro con i protagonisti<br />

del suono che, più di tutti, parla il linguaggio dell’America<br />

“profonda”. Un piccolo capolavoro.<br />

Solal - The Moonshine Sessions - YaBasta!<br />

Un evento straordinario, la pubblicazione<br />

di questo ricco cofanetto,<br />

che racchiude 7 ore di concerti dal<br />

vivo dei Rolling Stones. DVD, registrati<br />

in ogni angolo del pianeta per<br />

rivivere la febbrile tensione live di<br />

Sympathy for the Devil. Ci sono tutti<br />

i brani più famosi, immagini registrate a Rio de Janeiro,<br />

in Texas, Giappone, Cina e Italia. Da Satisfaction a<br />

Lets’ Spend a Night Together.<br />

Rolling Stones - The Biggest Bang - Universal<br />

lettera di protesta<br />

di Natalino Balasso<br />

www.natalinobalasso.net<br />

stazione piena di striscioni che dicevano:<br />

“Basta riscaldare il pianeta!<br />

Smettetela con tutto sto<br />

riscaldamento globale!” persino<br />

guardando uno dei miei programmi<br />

preferiti, che è il mago<br />

Sensor su un canale che prima<br />

fanno il mago Sensor e poi le<br />

donne nude dei telefonini, ho<br />

di Pierfrancesco Pacoda<br />

È disponibile finalmente su DVD uno dei<br />

film che hanno segnato la stagione colorata,<br />

irripetibile del Flower power: Help,<br />

girato nel 196 è un rock musical che<br />

consacra i Beatles ai vertici del successo<br />

internazionale. La storia gravita intorno al batterista<br />

della band, Ringo Starr, inseguito, dall’Austria alle<br />

Bahamas, da una setta che vuole impossessarsi di un<br />

anello “rituale” che lui, casualmente, possiede. Diretto<br />

da Richard Lester, il film è accompagnato da<br />

una colonna sonora che contiene 7 classici dei Beatles.<br />

Da Help! a Ticket To Ride a I Need You.<br />

The Beatles - Help! - EMI<br />

z P s g f H d n<br />

La Panda surriscaldata<br />

ottobre 2007<br />

38<br />

Morbida, avvolgente, la voce di Katie<br />

Melua è la protagonista di una raccolta<br />

di ballate in perfetto equilibrio tra il<br />

british folk, la canzone soul e delicati<br />

arrangiamenti orchestrali ai confini dello swing.<br />

Lei, giovanissima, canta con la grazia di chi parla<br />

direttamente al cuore, citando star del passato<br />

come Rickie Lee Jones e persino Jane Birkin. Musica<br />

scarna, con gli strumenti che accennano una<br />

delicatissima trama sulla quale Katie “disegna”<br />

canzoni che mischiano passione e romanticismo.<br />

Katie Melua - Pictures - Dramatico<br />

Le sue cover di classici della canzone<br />

italiana hanno conquistato i giovanissimi,<br />

affascinati dalla capacità di Giuliano<br />

palma di trascinare nei territori dello<br />

ska, del rock, del reggae, momenti “dimenticati”<br />

della nostra canzone d’autore. Il nuovo disco Boogaloo<br />

è soleggiato, caldissimo, sostenuto da una<br />

sezione fiati che riporta nel cuore della Giamaica.<br />

Con bellissime composizioni come una tropicale<br />

Tutta Mia la Città.<br />

Giuliano Palma and the Bluebeaters -Boogaloo - V2<br />

sentito la chiamata di un telespettatore,<br />

che chiedeva: “Riuscirò a<br />

trovare un lavoro fisso? Adesso<br />

sono precario da sedici anni, mi fa<br />

le carte?”. Il mago Sensor, come<br />

d’abitudine, ha prima scrutato in<br />

alto, verso i fari, poi ha mescolato<br />

le carte con l’abilità di un baro del<br />

saloon, poi ha dato un’occhiata,


A Torino il 13 ottobre<br />

Dalle Nuove Musiche al Suono<br />

Mondiale è il sottotitolo che<br />

introduce il programma di<br />

Musica ‘90, la rassegna torinese<br />

che esplora ogni versante<br />

delle etnie contemporanee,<br />

e in particolare di<br />

quelle che scelgono le metropoli come luoghi<br />

della creatività moderna. Il festival inizia il 13 ottobre<br />

(Teatro Colosseo) con la voce suadente di<br />

Estrella Morente, la ventenne protagonista assoluta<br />

della New Flamenco Explosion, figlia del musicista<br />

Enrique Morente, uno degli innovatori della<br />

tradizione spagnola, divenuta famosa per essere<br />

la voce della canzone di Carlos Gardel che da il<br />

titolo a Volver, il film di Almodovar. Un omaggio ai<br />

diversi universi del flamenco, ma anche a composizioni<br />

senza tempo come Vuelvo al Sur di piazzola,<br />

Ne Me Quitte Pas di Brel ed alle grandi cantanti<br />

Nina Simone e Chavela Vargas. Il suo album, Mi<br />

Cante y un Poema, è stato registrato da peter Gabriel<br />

per la sua etichetta Real World.<br />

La band che ha definito i confini del<br />

Raval Sound, il suono multiculturale<br />

del barrio di Barcellona, esprime dal<br />

vivo la capacità di mettere in relazione<br />

l’Africa con l’America Latina, le<br />

megalopoli Usa con la Spagna. Il risultato è pura<br />

world music, dove l’hip hop si diluisce nella sensualità<br />

infinita del flamenco. Registrato al Teatre Musical di<br />

Barcellona, in quelle vie dove la band si unisce ai<br />

tanti musicisti che, da ogni dove, arrivano nella città<br />

catalana, questo Dvd è un invito alla festa, alla danza,<br />

quando la musica esalta le “differenze”.<br />

Ojos de Brujo - Techari Live - PIAS<br />

È prodotto da Franco Battiato il<br />

nuovo album dei Radiodervish,<br />

formazione che gravita intorno<br />

alla voce evocativa di Nabil, cantante<br />

libanese impegnato in una<br />

ricerca sulle relazioni creative tra<br />

oriente e occidente. Naturale la<br />

fascinazione di Battiato per la<br />

loro musica. Il disco si chiama L’Immagine di Te.<br />

Nabil, che dischi hai ascoltato negli ultimi mesi?<br />

Le mie passioni musicali sono davvero diverse e spesso<br />

distinte dalla musica che suono con i Radiodervish.<br />

Questo, ad esempio, è un momento di grande passione<br />

per il violino e per le chitarre rock degli anni ‘70.<br />

Così ho preso un cofanetto di musica classica per archi<br />

e tutta la discografia dei Led zeppelin. poi, subisco<br />

il fascino del pop ben confezionato. È il caso dell’album<br />

di Nelly Furtado, Loose. Sul versante world, consiglio la<br />

recente raccolta di Amalia Rodrigues e l’esordio di un<br />

bravissimo cantautore corso, pier Gambini.<br />

Che libri hanno accompagnato questo periodo?<br />

All’Ombra del Melograno di Tariq Ali e Il Cacciatore di<br />

Aquiloni di Khaled hosseini. Entrambi hanno la forza<br />

di entrare nel nostro cuore, di rendere attuali e vicine<br />

a noi storie avvenute in epoche e paesi lontani. poi, Il<br />

Monte Analogo, di René Daumall, un libro che l’autore<br />

non finì. Mi piace proprio perché aperto a diverse<br />

interpretazioni.<br />

E invece quali sono i video che guardi?<br />

Mi piace il cinema d’autore del nord Europa, come<br />

Dogville, l’ultimo lavoro di Lars VonTrier. poi, un piccolo<br />

film italiano, Crai, con Teresa de Sio e Giovanni<br />

Lindo Ferretti. poi una passione che coltivo da anni:<br />

Le Grand Bleu, il film di Luc Besson sulla sfida tra i due<br />

grandi sub Maiorca e Majol. Le immersioni occupano<br />

un posto importante nella mia vita. Mi manca poco<br />

per diventare istruttore e il mare raccontato da Besson<br />

è il mio luogo naturale.<br />

a m r Q t b c<br />

ma si capiva che lui sapeva già<br />

tutto (è un sensitivo col certificato<br />

ISo!) e ha dato la risposta: “Il problema<br />

del tuo lavoro non è il po-<br />

sto fisso, è il riscaldamento globa-<br />

le del pianeta!”. E il telespettatore<br />

ha risposto come ipnotizzato: “È<br />

vero, grazie mago Sensor, adesso<br />

mi licenzio!”<br />

Insomma questa storia che il pianeta<br />

nel giro di cento anni ha aumentato<br />

la sua temperatura di<br />

ben un grado, non mi fa dormire<br />

la notte. onestamente, ho anche<br />

pensato che la temperatura media<br />

del medioevo forse non ce<br />

l’abbiamo, non è che sappiamo<br />

proprio se questo sia un riscalda-<br />

ottobre 2007<br />

cultura e oltre<br />

l’evento: Estrella Morente<br />

mento che ogni tanto c’è, non è<br />

che nella Divina Commedia il<br />

buon Dante abbia scritto: “Fa caldino<br />

ultimamente” o forse l’ha<br />

scritto quando era nell’Inferno.<br />

Allora ho voluto controllare personalmente,<br />

con strumenti scientifici,<br />

perchè un conto è parlare al<br />

telegiornale, un conto è fare le<br />

cose veramente. ho incollato sul<br />

cruscotto della fedele panda un<br />

cronometro con tanto di millesimi<br />

di secondo, quei cronometri<br />

che misurano i velocisti dei cento<br />

metri (ho sempre avuto invidia<br />

per i corridori dei cento metri:<br />

pensa, se hanno una casa a cento<br />

metri dal mare, arrivano al mare<br />

39<br />

l’intervista: Radiodervish<br />

in nove secondi!) e ho cominciato<br />

a misurare anch’io. Metto in<br />

moto la panda e faccio partire il<br />

cronometro, quando la panda è<br />

in temperatura fermo il cronometro.<br />

Non ci credevo, ma hanno<br />

ragione loro: la panda si scalda<br />

sempre prima. Anzi, ultimamente,<br />

la lancetta della temperatura è<br />

peggio dei disobbedienti, supera<br />

la riga rossa come e quando vuole,<br />

al punto che l’ho dovuta portare<br />

dal meccanico che mi ha<br />

detto: “Surriscalda!”.<br />

Capito, gentile rivista? È ancora<br />

peggio, non si limita a riscaldare;<br />

surriscalda!<br />

Natalino Balasso


FA LA SPESA GIU<br />

di Fulvio Bella<br />

“Il mondo non è<br />

diviso solo da mari<br />

e catene montuose, ma<br />

anche da contraddizioni<br />

di vita, opportunità<br />

di lavoro, speranze<br />

per il futuro”<br />

*Fairtrade Italia è un’associazione indipendente,<br />

senza scopo di lucro, che fa parte di FLO<br />

(Fairtrade Labelling Organizations) alla quale aderiscono<br />

20 marchi di garanzia operanti in altrettanti Paesi.<br />

ottobre 2007 40<br />

È<br />

da questa consapevolezza che parte l’impegno di<br />

<strong>Coop</strong> nel campo dell’equo solidale, impegno che,<br />

iniziato nel 1992, è andato ogni anno crescendo in<br />

vendite e assortimento arrivando a rappresentare un vero<br />

e proprio settore del vasto mondo del prodotto <strong>Coop</strong>: la<br />

linea Solidal. Dall’11 al 21 ottobre questi prodotti saranno<br />

in offerta nei punti vendita e molti comitati soci organizzeranno<br />

presidi per spiegare a soci e clienti i vantaggi, per<br />

loro e per i produttori del sud del mondo, dell’acquisto<br />

equo e solidale. In alcuni punti vendita è inoltre prevista<br />

la vendita assistita all’abbigliamento Solidal, per uomo e<br />

per donna della collezione autunno/inverno 2007 composta<br />

di 20 articoli tutti provenienti da progetti di autosviluppo<br />

con il sud del mondo e verrà distribuito il catalogo.<br />

Credo che tutti i nostri lettori sappiano che i prodotti<br />

Solidal <strong>Coop</strong> oltre che essere buoni e sicuri favoriscono<br />

lo sviluppo dei piccoli produttori svantaggiati e messi al<br />

margine dal mercato globale.<br />

Ma come?<br />

Ai produttori viene riconosciuto un prezzo più elevato<br />

rispetto a quello ottenuto sul mercato; se necessario<br />

vengono garantiti crediti per acquistare materiale, per<br />

realizzare o migliorare le infrastrutture come strade e


cooplombardia<br />

le pagine di<br />

STA<br />

acquedotti, assicurare un’educazione ai propri figli; si<br />

costruiscono rapporti commerciali durevoli che permettono<br />

ai produttori di programmare serenamente il<br />

proprio futuro. Prodotti certificati. <strong>Coop</strong> infatti si avvale<br />

della certificazione internazionale Fairtrade*.<br />

Inoltre, anche ai prodotti solidal <strong>Coop</strong> viene applicata<br />

la certificazione SA 8000 che elenca i requisiti per un<br />

comportamento eticamente corretto delle imprese verso<br />

i lavoratori coinvolti. Invitiamo i nostri soci ad “approfittare”<br />

della campagna per avere informazioni, conoscere<br />

ed provare questi prodotti rispettosi della salute di chi<br />

acquista, di chi produce e dell’ambiente.<br />

Attraverso i prodotti del commercio equo si promuove<br />

la diffusione dei diritti, invertendo il circolo vizioso che<br />

trasforma il vantaggio dei prezzi sempre più bassi per il<br />

consumatore in remunerazioni sempre più ridotte per i<br />

produttori e i lavoratori.<br />

In numerose scuole dove interveniamo con le nostre<br />

animazioni sui temi del Sud del mondo, molti ragazzi ci<br />

chiedono: “ma cosa possiamo fare noi nel nostro piccolo<br />

per contribuire allo sviluppo di quei paesi? Acquistare<br />

prodotti equo e solidali è un piccolo gesto che contribuisce<br />

ad assicurare dignità ai lavoratori di quei paesi e<br />

permette di investire sul futuro anche nostro, facendo<br />

convergere gli interessi di entrambi. ■ ■ ■<br />

ottobre 2007<br />

41<br />

I punti vendita dove<br />

oltre alla campagna sconto<br />

sui prodotti solidal <strong>Coop</strong><br />

si svolgerà la promozione<br />

della nuova linea di abbigliamento<br />

Solidal autunno-inverno 2007:<br />

IPERCOOP<br />

Milano Bonola, Milano Baggio<br />

Milano-Piazza Lodi, Sesto San Giovanni<br />

Crema, Cantù, Vignate, Novate<br />

Vigevano, Cremona.<br />

SUPERMERCATI<br />

Milano via Arona, Milano via Palmanova<br />

Settimo Milanese, Opera, Pavia, Cassano d’Adda<br />

Cormano, Brescia via Corsica, Brescia via Mantova<br />

Sesto San Giovanni, Muggiò, Lodi.<br />

FARMACI dA BAnCO<br />

AL SUPERMERCATO<br />

Nel superstore <strong>Coop</strong> di Brescia via Corsica<br />

è stato inaugurato il primo corner salute del canale<br />

supermercati. Il nuovo servizio, che parte con<br />

un assortimento, oltre ai farmaci, di 1200 prodotti,<br />

sta riscuotendo un grande interesse da parte dei<br />

consumatori.


coop lombardia<br />

FARE ACCOGLIEnzA<br />

A MILAnO<br />

è un tema oggi ricorrente. Di quanto serva e del modo in cui va organizzata se ne<br />

parla anche come risposta ai problemi di sicurezza, intolleranza, microcriminalità, immigra-<br />

L’accoglienza<br />

zione. Su questi temi lavora da anni la Casa della Carità con la quale <strong>Coop</strong> Lombardia ha<br />

collaborato partecipando e sostenendo varie iniziative, sui temi dell’accoglienza, del bisogno e dell’incontro<br />

tra le diverse culture e religioni. Alcuni soci ci hanno chiesto di saperne di più. Don Colmegna,<br />

presidente della Casa della Carità ci parla di questa nuova esperienza nata a Milano. n n n<br />

La fondazione Casa della Carità<br />

La Fondazione “Casa della Carità – Angelo Abriani” è nata nel maggio 2002, per iniziativa del Cardinale<br />

Carlo Maria Martini, desideroso di lasciare a Milano un luogo in cui la città esprimesse attenzione<br />

agli “ultimi” ed è diventata operativa nel 2004, Si tratta di un luogo di condivisione e integrazione,<br />

di ascolto e di accoglienza, dove l’ospitare e l’essere ospitati fa parte del percorso di superamento<br />

della povertà e delle condizioni di fragilità e ricostruzione di percorsi di dignità e cittadinanza sociale.<br />

Nella Casa vivono donne, uomini, mamme con bambini, italiani e stranieri, in un clima di diffusa<br />

relazionalità e attenzione al rispetto delle specifiche individualità.<br />

Al centro rimane sempre la dignità della persona con i suoi diritti e doveri di responsabilità sociale,<br />

non si favoriscono mai fenomeni di dipendenza assistenzialistica, ma semmai si cerca di sviluppare<br />

percorsi di integrazione e superamento (per quanto possibile) di dipendenza.<br />

Le storie di vita delle persone accolte richiamano vicende di emarginazione, di fragilità, di rotture di<br />

legami affettivi e territoriali: proprio per questo la Casa ci interroga emotivamente e professionalmente<br />

nello sviluppo del cammino dell’ospitalità, ma ci interroga anche sull’essere e sul senso più<br />

profondo della vita.<br />

La Casa della Carità è anche un “luogo di ricerca e di comunicazione” del valore dei legami solidali,<br />

che rimette i confini al centro delle politiche e delle culture sui temi della povertà e della esclusione:<br />

l’“Accademia” e la “Biblioteca del Confine“, infatti, sono occasione di scambio di saperi, di culture e<br />

di esperienze, di riflessione sullo sviluppo sociale, economico e culturale della metropoli.<br />

Don Virginio Colmegna<br />

La Fondazione “Casa della Carità opera in una struttura di 4000 mq. in via Laghetto, messa a disposizione<br />

dal Comune di Milano. L’organizzazione generale della Fondazione Casa della Carità è a cura dell’Associazione<br />

Amici della Casa della Carità, costituita per sostenere le attività della Casa.<br />

Chi desiderasse fornire il suo appoggio all’Associazione può: scrivere una mail all’indirizzo<br />

info@amicicasadellacarita.org, telefonare al numero 02 89056951, inviare un fax al numero 02 76024307,<br />

oppure scrivere in via Laghetto 2, 20122 Milano MI<br />

ottobre 2007<br />

42


coop lombardia<br />

IL SALVAIdEE. EdUCARE AL<br />

COnSUMO COnSAPEVOLE<br />

Una storia grande<br />

come il mare<br />

Ogni nostro piccolo gesto<br />

è fatto d’acqua<br />

Un omaggio all’acqua e alla sua enorme importanza: un grande baule che si apre e accoglie i ragazzi<br />

è la scenografia che guida alla conoscenza dell’elemento acqua.<br />

Due animatori accompagneranno i ragazzi in un viaggio raccontato che parte da molto lontano,<br />

dalle origini del mondo, poiché l’acqua è il principio essenziale di ogni creazione.<br />

Inaugureremo la nostra partenza con un rito dissetante e propiziatorio e poi salperemo…. perché questo<br />

è un viaggio che non può che essere vissuto su una nave e nel nostro bagaglio, con la scritta fragile,<br />

metteremo ciò che di più caro abbiamo: i nostri fiumi e i nostri mari. Durante il viaggio incontreremo<br />

Poseidone con il suo tridente, gli antichi egizi e il sacro Nilo, i romani e i loro acquedotti e altre tappe<br />

fino a ritornare a noi e alle nostre abitudini.<br />

Destinatari: alunni/e dai 6 agli 11 anni<br />

Percorso: un incontro di due ore<br />

Quando e dove: Novembre 2007 – 5/6/7/8, Opera (MI) via Diaz, c/o Centro Commerciale.<br />

Questa è solo una delle proposte educative di <strong>Coop</strong> Lombardia nel mese di novembre, per conoscere<br />

l’offerta completa scuole e insegnanti si possono rivolgere a <strong>Coop</strong> Scuola:<br />

tel. 02 66101754 dal lunedì al venerdi dalle 9.30 alle 12.30 - e-mail: scuola@lombardia.coop.it<br />

“Il Salvaidee”, la nuova Guida Nazionale (Carthusia edizioni, illustrazioni di Paolo Rui)<br />

può essere consultata su www.e-coop.it www.scuolaoggi.org/milano<br />

e richiesta a <strong>Coop</strong> Scuola ■ ■ ■<br />

ottobre 2007<br />

43<br />

nOVITÀ<br />

Alla scoperta<br />

dei prodotti tipici<br />

lombardi<br />

In tutti gli ipercoop, dall’11 al 24 ottobre,<br />

e in quasi tutti i supermercati, dal 18 al 31<br />

ottobre, la campagna patrocinata dalla<br />

Regione Lombardia per la promozione<br />

enogastronomia artigianale lombarda.<br />

Centinaia i prodotti coinvolti nella promozione<br />

salumi, formaggi e ortofrutta DOP e IGP,<br />

prodotti BIO e vini DOC, IGT, DOCG.<br />

Nei punti vendita verrà distribuito a cura<br />

della Regione un originale ricettario per<br />

la realizzazione di veloci ricette tipiche.


coop lombardia<br />

L’ALBERGO dIFFUSO<br />

le promozioni di ottobre per i soci <strong>Coop</strong><br />

Un po’ casa un po’ albergo<br />

Se l’agriturismo è bello, ma fuori città e il Bed &<br />

Breakfast rappresenta spesso ciò che si cerca ma al<br />

prezzo di dover stare a casa di altri e con altri, l’albergo<br />

diffuso è una proposta nuova, caratterizzata dalla<br />

diffusione delle unità ospitali, con la possibilità di usufruire<br />

di servizi alberghieri (ristorazione, colazione, accoglienza,<br />

pulizie, spazi comuni, assistenza...) per tutti gli<br />

ospiti che alloggiano nei vari stabili.<br />

L’Albergo Diffuso non è solo un albergo, è anche un progetto<br />

di sviluppo di un territorio. La formula è italiana, e si<br />

Un nUOVO MOdO<br />

dI VIAGGIARE<br />

Sconto del 10% sulle tariffe in vigore nel periodo<br />

di prenotazione presso l’albergo diffuso<br />

IL MESE dELL’ALBERGO dIFFUSO<br />

CREMA (CR)<br />

V.le De Gasperi 76 Tel. 0373/204606<br />

MILANO<br />

V.le Monza 314 Tel. 02/27007409<br />

VIGNATE (MI) ACQUARIO Shopping Center<br />

S.P. 103 Cassanese Tel. 02/95938577<br />

LIPOMO (CO)<br />

Via Stat. Provinciale per Lecco 319<br />

Tel. 031/542800<br />

PIANTEDO (SO)<br />

Via La Rosa 155 Tel. 0342/682065<br />

VIGEVANO (PV)<br />

Corso Di Vittorio 31 Tel. 0381/691047<br />

(ex locali coop)<br />

offerte valide dal 4 al 21 ottobre 2007<br />

Brico io partecipa<br />

alla raccolta punti<br />

rivolge a persone che vanno in vacanza, ma non amano le<br />

“cose fatte apposta per turisti”. L’idea nasce negli anni ’80.<br />

Con la ristrutturazione di alcuni paesi della Carnia a seguito<br />

del terremoto, si cominciò a pensare di utilizzare<br />

borghi ormai disabitati come villaggi turistici, e si cominciò<br />

a parlare di “alberghi diffusi”. Caratteristiche di un Albergo<br />

Diffuso sono:<br />

• la gestione unitaria e l’offerta di servizi alberghieri e<br />

ambienti comuni a tutti gli ospiti alloggiati nei diversi<br />

edifici che lo compongono,<br />

• un ambiente “autentico” fatto di case di pregio, ammobiliate<br />

e ristrutturate non “per turisti”, ma pensando a<br />

residenti, seppure temporanei,<br />

• una distanza tra gli immobili che non è tale da impedire<br />

alla gestione di offrire a tutti gli ospiti, non solo i<br />

servizi alberghieri, ma anche l’esperienza stessa della<br />

formula ospitale,<br />

• la presenza di una comunità viva,<br />

• una gestione professionale non standard, coerente<br />

con la proposta di autenticità dell’esperienza, e con le<br />

radici nel territorio,<br />

• uno stile riconoscibile, una identità leggibile in tutte<br />

le componenti della struttura ricettiva, che non configura<br />

come una semplice sommatoria di case ristrutturate<br />

e messe in rete.<br />

La convenzione sottoscritta da <strong>Coop</strong> con l’associazione<br />

nazionale degli alberghi diffusi è l’occasione per i<br />

soci <strong>Coop</strong> per conoscere queste particolari forme di<br />

ospitalità. ■ ■ ■<br />

A Ottobre sconto del 20% per i soci coop in tutti gli<br />

alberghi diffusi in italia!<br />

Elenco consultabile su www.alberghidiffusi.it<br />

per maggiori informazioni:<br />

numero verde 800 990 000<br />

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SCONTO 10% AI SOCI COOP<br />

SU TUTTI GLI ACQUISTI<br />

(esclusi gli articoli in promozione<br />

o scontati dal punto vendita)


coop lombardia<br />

Mutua Insieme Salute<br />

Ticket: la regione estende l’esenzione totale per i minori di 14 anni<br />

di Valter Molinaro<br />

La giunta della Regione Lombardia ha recentemente<br />

approvato alcune modifiche alle forme di compartecipazione<br />

dei cittadini alla spesa sanitaria, in<br />

particolare l’esenzione dal ticket sanitario per i minori di<br />

14 anni cambia le condizioni di copertura dell’assistenza<br />

sanitaria integrativa della Mutua Insieme Salute, definita<br />

all’inizio del 2007.<br />

La modifica riguarda il caso di adesione del nucleo familiare<br />

con la presenza di minori di 14 anni, per questo<br />

motivo il Consiglio di Amministrazione di Insieme Salute<br />

ha deciso quanto segue:<br />

• alle famiglie degli iscritti tramite la convenzione riservata<br />

ai soci <strong>Coop</strong>, che al 31 dicembre 2007 non avranno<br />

compiuto il 14° anno di età, verrà praticato uno sconto<br />

Pronto artigiani<br />

Si avvicina l’inverno<br />

hai fatto il controllo<br />

della caldaia?<br />

Per informazioni sulle tariffe e prestazioni,<br />

per prenotare l’intervento, e non solo,<br />

chiama il numero verde <strong>Coop</strong> per te.<br />

Tariffe dettagliate presso tutti gli uffici soci <strong>Coop</strong>.<br />

ottobre 2007<br />

45<br />

pari al 50% della quota pagata dal minore per il 2007.<br />

Tale sconto verrà applicato esclusivamente ai contributi<br />

dovuti per il 2008 dai nuclei familiari interessati.<br />

• in luogo di quanto sopra precisato, per i nuovi iscritti<br />

da agosto 2007, che al 31 dicembre 2007 non avranno<br />

ancora compiuto 14 anni, sarà richiesto un contributo<br />

simbolico di 1 euro per ogni mese di iscrizione (oltre<br />

alla solita tassa di iscrizione).<br />

I soci coop minori di 14 anni continueranno ad usufruire<br />

del sussidio di ricovero, del rimborso dei ticket versati<br />

alle regioni che lo richiedono oltre ad avere il tesserino<br />

di Insieme Salute.<br />

Tutti i contributi per il 2008 saranno deliberati dal CdA<br />

di Insieme Salute con le consuete modalità e tenendo<br />

conto di eventuali novità che dovessero nel frattempo<br />

verificarsi. ■ ■ ■<br />

Per informazioni e prenotazioni chiama<br />

il numero verde “servizi per te”<br />

800.990.000<br />

da lunedì a venerdì dalle ore 9.00 alle ore 18.00


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Milano<br />

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È valido dall’1 al 31 ottobre 07 negli ipercoop della Lombardia<br />

Milano<br />

viale Umbria<br />

Sesto S. Giovanni<br />

via Milanese<br />

Novate Milanese<br />

via Amoretti<br />

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sconto soci<br />

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Cremona<br />

via Castelleone 108


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Perdersi a guardare<br />

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fino al 21 ottobre ’07<br />

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via Vittorio Veneto 2<br />

02/77406300<br />

www.provinciadimilano.it/oberdan<br />

PAC<br />

02/76009085 via Palestro 14 Milano<br />

www.pac-milano.org<br />

MUSEO dELLA SCIEnzA<br />

E dELLA TECnOLOGIA<br />

via S. Vittore 21 - 02.485551<br />

www.museoscienza.org<br />

BresCia<br />

MUSEI CIVICI SAnTA GIULIA<br />

via Musei 81/b - 030.2977833/34<br />

Cremona<br />

MUSEO CIVICO ALA POnzOnE<br />

via Ugolino Dati 4, 0372.31222<br />

www.cremonamostre.it<br />

Genova<br />

MUSEI CIVICI dEL COMUnE<br />

dI GEnOVA<br />

Largo Pertini 4 - 010.2758098<br />

www.museigenova.it<br />

Genova<br />

ACqUARIO dI GEnOVA - BIGO<br />

- GALATA MUSEO dEL MARE - LA<br />

CITTÀ dEI BAMBInI E dEI RAGAzzI<br />

010.2345678<br />

www.acquariodigenova.it<br />

Pavia<br />

MUSEI CIVICI<br />

dEL CASTELLO VISCOnTEO<br />

viale XI Febbraio 35<br />

0382.33853/304816<br />

MUSICA<br />

milano<br />

ORChESTRA E CORO SInFOnICO<br />

dI MILAnO GIUSEPPE VERdI<br />

Largo Gustav Mahler<br />

02.83389.201/202/203<br />

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milano<br />

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via Pietro Borsieri 37 Milano<br />

02.69016888<br />

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CInEMA<br />

milano<br />

CInEMA MULTISALA SkyLInE<br />

Centro Commerciale Centrosarca<br />

Sesto S. Giovanni (MI) 02.24860547<br />

www.skylinemultiplex.it<br />

ottobre 2007<br />

Cremona<br />

CInEMA MULTISALA MEGACInE<br />

Centro Commerciale Ipercoop<br />

Cremona Po - 0372.460437<br />

www.megacine.it<br />

viGevano<br />

CInEMA OdEOn<br />

Via Monsignor Berruti 2<br />

0381.692336 - 70056<br />

TEATRO<br />

milano<br />

TEATRO OUT OFF<br />

quadrilogica<br />

con Antonio Rezza<br />

dal 9 ottobre al 4 nov ‘07<br />

via Mac Mahon 16 - 02.34532140<br />

www.teatrooutoff.it<br />

TEATRO OLMETTO<br />

Love and Love<br />

regia Eugenio de’ Giorgi<br />

dal 9 al 21 ottobre ‘07<br />

via Olmetto 8/a - 02875185<br />

www.teatrolmetto.com<br />

TEATRO FILOdRAMMATICI<br />

Sonata a kreutzer<br />

di Lev Tolstoj<br />

dal 6 al 21 ottobre ‘07<br />

via Filodrammatici 1<br />

02.8693659 www.tieffeteatro.it<br />

TEATRO dELLA COOPERATIVA<br />

Storia e storie<br />

regia Paola Manfredi<br />

dal 27 e 28 ottobre ‘07<br />

via Hermada 8 - 02.6420761<br />

www.teatrodellacooperativa.it<br />

TEATRO ARSEnALE<br />

Un po’ dopo il piombo<br />

con Giangilberto Monti e Rita Antonioli<br />

dal 30 ottobre all’ 11 novembre ‘07<br />

via C. Correnti 11 - 02.8321999<br />

www.teatroarsenale.org<br />

TEATRIdIThALIA<br />

Il sorriso di daphne<br />

regia Alessandro D’Alatri<br />

dal 9 al 21 ottobre ‘07<br />

Teatro Leonardo via Ampère 1<br />

tel 02.26681166<br />

Angels in America<br />

di Tony Kushner<br />

dal 23 ottobre al 18 novembre ‘07<br />

Teatro Elfo via Ciro Menotti 11<br />

tel 02.716791 www.elfo.org<br />

TEATRO FRAnCO PAREnTI<br />

Accademia danza<br />

Via Cadolini 37, Milano<br />

tel 02/36515996<br />

www.accademiadanzamilano.com<br />

TEATRO VERdI<br />

TEATRO dEL BURATTO<br />

Verdi, via Pastrengo 16 - 02.6880038<br />

Buratto, via Soffredini 75 - 02.7002476<br />

per gli insegnanti - 02.27001138<br />

www.teatrodelburatto.it<br />

TEATRO dAL VERME<br />

Le riduzioni sono valide per il turno<br />

del giovedì sera e alcune rassegne<br />

via S. Giovanni sul Muro 2<br />

02.87905 www.dalverme.org<br />

TEATRO dELLA LUnA<br />

Jesus Christ Superstar<br />

dal 30 ottobre al 25 nov ‘07<br />

Forum Assago - 02.488577510<br />

www.teatrodellaluna.com<br />

PIM SPAzIO SCEnICO<br />

Pim Via Tertulliano 68<br />

02.55196240<br />

www.pimspazioscenico.it<br />

52<br />

TEATRO SMERALdO<br />

Le riduzioni non sono valide<br />

per i concerti<br />

Piazza XXV Aprile 10 - 02.29006767<br />

www.teatrosmeraldo.it<br />

TEATRO CIAk<br />

Le riduzioni non sono valide<br />

per i concerti<br />

via Sangallo 33 - 02.76110093<br />

www.teatrociak.it<br />

TEATRO dELLE ERBE<br />

Le riduzioni non sono valide<br />

per i concerti<br />

via Mercato, 3 - 02.86464986<br />

www.teatrodelleerbe.com<br />

TEATRO dI PIAzzA SAn GIUSEPPE<br />

13 ottobre 2007<br />

Otello e jago cordami e spago<br />

Grottesco ambrosiano di Giordano Pitt<br />

regia di Alfredo Pozzoli<br />

Piazza San Giuseppe, 2 Milano<br />

02 6435672<br />

zELIG CABARET<br />

viale Monza 140 02.2551774<br />

www.areazelig.it<br />

sesTo san Giovanni - mi<br />

TEATRO MIL<br />

via Granelli, Sesto S.Giovanni<br />

02. 8693659 www.tieffeteatro.it<br />

BerGamo<br />

TEATRO CREBERG<br />

Profondo Rosso, il Musical<br />

regia di Marco Calindri<br />

supervisione artistica<br />

di Dario Argento, dal 19 ottobre<br />

Le riduzioni non sono valide<br />

per i concerti<br />

via Pizzo della Presolana<br />

035.343251 www.teatrocreberg.com<br />

Pavia<br />

TEATRO FRASChInI<br />

Corso Strada Nuova, 136<br />

biglietteria: 0382.371214<br />

Cremona<br />

TEATRO A. POnChIELLI<br />

The Turn of the Screw<br />

(Il giro di vite) op.54<br />

musica di Benjamin Britten,<br />

direttore Jonathan Webb regia Elio De<br />

Capitani, primo violino Fulvio Luciani<br />

11 e 14 ottobre ‘07<br />

Lirica – The turn of the street<br />

musica di Benjamin Britten<br />

11 ottobre ‘07<br />

corso Vittorio Emanuele II, 52<br />

biglietteria 0372.022.001/2<br />

www.teatroponchielli.it<br />

Crema<br />

TEATRO SAn dOMEnICO<br />

via G. Matteotti 39 - 037385418<br />

www.sandomenicoteatro.it<br />

loDi<br />

TEATRO ALLE VIGnE<br />

via Cavour Camillo Benso 66<br />

0371.425862<br />

Prenotare e acquistare un biglietto per<br />

uno spettacolo teatrale e non solo…<br />

Questo servizio è attivo in tutti gli Ipercoop<br />

(Bonola, Baggio, Metropoli, Piazza Lodi di<br />

Milano, Centrosarca di Sesto, gli Ipercoop<br />

di Vignate, Crema, Cantù, Vigevano) e nei<br />

superstore di via Arona e via Palmanova<br />

a Milano, di Settimo, Cassano, Pavia e<br />

Cremona via del Sale. Il servizio è gestito in<br />

collaborazione con la società Vivaticket by<br />

Charta. Presso gli uffici soci dei punti vendita<br />

sopra elencati si possono chiedere informazioni<br />

sugli spettacoli per i quali il servizio è<br />

attivo e verificare la disponibilità dei posti.<br />

quando trovi questo simbolo<br />

lo spettacolo è convenzionato<br />

con il servizio di prenotazione


a cura di<br />

Andrea Pertegato<br />

milano<br />

FORMA FOTO<br />

IL nOnO PIAnO, JESSICA dIMMOCk<br />

Fino al 4 novembre ’07<br />

Il nono piano è un piano come un altro di un palazzo<br />

di Mahattan. Ma in questo caso è l’appartamento dove<br />

un gruppo di eroinomani si ritrova, compra e vende<br />

droga, dorme, litiga, fa l’amore, vive. Dietro la porta<br />

c’è un mondo sconcertante dove vigono altre regole<br />

e dove le emozioni e gli affetti hanno eccessi e vuoti<br />

impensabili. Per oltre due anni Jessica ha seguito le<br />

“storie” del nono piano e dei suoi protagonisti.<br />

In molti hanno fotografato il dramma della droga, ma<br />

la forza delle immagini di Jessica Dimmock compongono<br />

un racconto nuovo e straordinario, intimo e partecipe.<br />

Soci <strong>Coop</strong>: biglietto ridotto<br />

Informazioni: 02.5811.8067 p.zza Tito Lucrezio Caro, 1<br />

www.formafoto.it<br />

ottobre 2007 53<br />

da non perdere<br />

milano<br />

BLUE nOTE<br />

kURT ELLInG dall’11 ottobre ’07<br />

Elling è la voce jazz maschile più quotata del nostro tempo.<br />

Nel corso della sua carriera ha guadagnato 7 nomination<br />

ai Grammy per 6 dischi diversi, e si è posizionato sulle vette<br />

delle classifiche, raccogliendo il favore di pubblico e critica.<br />

La sua voce, dall’ estensione notevole, è gestita con incredibile<br />

scioltezza tecnica e profondità emotiva, riuscendo a cambiare<br />

ritmo, timbro, fraseggi e dinamiche: caratteristiche che elevano<br />

la sua statura di cantante a vero virtuoso del suo strumento.<br />

Acquisto biglietti presso Box Office Blue Note in via Borsieri, 37 Milano.<br />

Soci <strong>Coop</strong>: biglietto ridotto www.bluenote.com<br />

Il calendario e gli orari delle manifestazioni possono subire<br />

variazioni. L’ingresso è ridotto presentando la tessera sociocoop.<br />

Il piano tariffario convenzionato per i soci <strong>Coop</strong> può essere soggetto<br />

ad esclusione su alcuni spettacoli fuori sede o extra calendario.<br />

milano<br />

SPAzIO MIL<br />

SLUM<br />

dal 16 al 28 ottobre<br />

Un’Africa di bidonville. Da derubare e violentare.<br />

Un’Africa dell’assenza. Come negli slum, piccoli<br />

e grandi agglomerati di misere e malsane baracche.<br />

Niente acqua potabile. Niente corrente.<br />

Nessun diritto. Slum è un teatro di parole, canzoni,<br />

azioni, contaminazioni. Le pagine di Christa Wolf,<br />

Pierfrancesco Majorino, Sandro Boscaro;<br />

i viaggi dell’antropologa Marjorie Shostak.<br />

Regia di Milvia Marigliano.<br />

Soci <strong>Coop</strong>: biglietto ridotto<br />

www.tieffeteatro.it<br />

BerGamo<br />

TEATRO CREBERG<br />

PETER PAn dal 13 ottobre ’07<br />

Torna al Creberg dopo il grande<br />

successo della scorsa stagione un altro<br />

degli spettacoli record seguito da oltre<br />

135.000 spettatori, Peter Pan,<br />

il musical. A interpretare il “ragazzo<br />

che non voleva crescere” e a condurre<br />

per mano il pubblico nel mondo<br />

dei sogni è Manuel Frattini.<br />

Alice Mistroni, nel ruolo di Wendy,<br />

segue Peter Pan nelle sue avventure<br />

sull’IsolaCheNonC’è.<br />

A capo della ciurma dei pirati,<br />

Claudio Castrogiovanni veste<br />

i panni di Capitan Uncino,<br />

mentre Riccardo Peroni<br />

interpreta il fedele Spugna.<br />

Nel cast anche il giovanissimo<br />

ma già esperto Gianluca Grecchi,<br />

nel ruolo di Michael Darling.<br />

Le musiche dell’opera sono<br />

affidate all’estro e all’energia<br />

di Edoardo Bennato,<br />

Arturo Brachetti direttore artistico.<br />

Soci <strong>Coop</strong>: biglietto ridotto<br />

www.teatrocreberg.com<br />

milano<br />

TEATRO zELIG<br />

CABARET<br />

Per i Soci <strong>Coop</strong><br />

biglietto platea<br />

al costo della tribuna<br />

Informazioni: 02.2551774<br />

viale Monza, 140<br />

www.areazelig.it<br />

milano<br />

ORChESTRA E CORO SInFOnICO G. VERdI<br />

4-5-7 ottobre<br />

John Williams - Concerto per corno e orchestra<br />

Gustav Mahler - Sinfonia n.4 in Sol maggiore<br />

per soprano e orchestra<br />

11-12-14 ottobre<br />

Camille Saint-Saëns - Sinfonia n.3 in Do minore op.78<br />

Emmanuel Chabrier - Larghetto per corno e orchestra<br />

Camille Saint-Saëns - Romance per corno op.36<br />

Paul Dukas - Villanelle per corno e orchestra<br />

Maurice Ravel - Bolero<br />

18-19-21 ottobre<br />

George Gershwin - Ouverture da Girl Crazy, Rhapsody<br />

in Blu, per pianoforte e orchestra, Cuban Overture<br />

per orchestra, Suite orchestrale da Porgy and Bess<br />

25-26-28 ottobre<br />

Ludwig van Beethoven<br />

Sinfonia n.2 in Re maggiore op.36<br />

Franz Liszt - Dante - Symphonie per coro femminile<br />

e orchestra S 109, II parte<br />

Soci <strong>Coop</strong>: biglietto ridotto<br />

www.laverdi.org

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