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Aldo Soldi<br />
presidente Ancc-<strong>Coop</strong><br />
“Il nostro rapporto sui consumi ci<br />
consegna la fotografia di una Italia<br />
inquieta in cui da un lato ci sono segni<br />
di ripresa dell’economia e dei consumi.<br />
Ma dall’altra aumenta il senso di<br />
esclusione e di povertà latente che<br />
dipende anche dalle tante spese<br />
obbligate delle famiglie, a partire da<br />
quelle per le bollette energetiche ed i<br />
servizi. Per questo credo che la cosa<br />
più importante oggi sia quella di<br />
riuscire a evitare che l’occasione della<br />
ripresa vada a vantaggio di chi si è già<br />
arricchito negli anni scorsi, lasciando<br />
fuori le fasce più deboli della popolazione”.<br />
Sta in questa considerazione di<br />
Aldo Soldi, presidente nazionale di<br />
Ancc-<strong>Coop</strong> (l’Associazione nazionale<br />
cooperative di consumatori), la sintesi<br />
sulla situazione del nostro paese e<br />
anche sul senso delle cose che sarebbe<br />
importante fare per superare l’inquietudine<br />
che ci accompagna. E sul che<br />
fare, spiega Soldi, “visto che crediamo<br />
sia fondamentale creare un clima di<br />
fiducia nel paese, noi cominciamo da<br />
noi stessi, proprio perché non ci piace<br />
solo dire agli altri cosa devono fare. Noi<br />
partiamo dalle cose che facciamo noi,<br />
11<br />
ottobre marzo 200 2007 11<br />
in primo piano<br />
“La ripresa? Si aiutino<br />
le famiglie non i soliti noti”<br />
Soldi: “Ecco cosa chiediamo al governo”<br />
come la scelta di bloccare i prezzi su<br />
tanta parte dei nostri prodotti a<br />
marchio. In continuità con una<br />
attenzione alla tutela del potere<br />
d’acquisto delle famiglie che dura da<br />
tanti anni ormai perché fa parte de<br />
nostro Dna”.<br />
“Sul problema dei prezzi – continua<br />
Soldi – in questa fase post-vacanze,<br />
agli italiani arrivano messaggi<br />
contraddittori. Da un lato le associazioni<br />
dei consumatori che lanciano<br />
insistenti allarmi e dall’altra parte<br />
qualcuno che dice non c’è motivo di<br />
preoccuparsi. Invece la situazione è<br />
delicata”. Il punto chiave è quello di<br />
non perdere l’occasione che la ripresa<br />
economica, seppur modesta e ora<br />
insidiata anche dalla crisi finanziaria<br />
legata ai mutui Usa, offre. “Il punto<br />
chiave è che troppa parte del reddito<br />
finisce destinata a consumi obbligati –<br />
spiega il presidente di Ancc – Il nostro<br />
rapporto evidenzia come affitti, mutui,<br />
bollette pesino ben di più che negli<br />
altri paesi europei, soprattutto sui<br />
redditi più deboli. E così il senso di<br />
esclusione sociale cresce. E se c’è<br />
disagio non basta dirsi ottimisti,<br />
occorrono scelte concrete per aiutare<br />
le famiglie a far quadrare i conti,<br />
perché sicuramente c’è il tentativo di<br />
qualcuno che i soldi legati alla ripresa<br />
vuole metterseli in tasca. E questo<br />
occorre impedirlo”.<br />
Come? <strong>Coop</strong> chiede al governo alcuni<br />
interventi mirati e precisi. “La prima<br />
cosa da fare – continua Soldi – è agire<br />
sulla leva fiscale introducendo sgravi<br />
fiscali mirati per la famiglie. La<br />
seconda è procedere con convinzione<br />
sul terreno delle liberalizzazioni che<br />
sono un elemento di civiltà ma sono<br />
anche moneta contante per le tasche<br />
dei consumatori. Altra cosa fondamentale<br />
è un intervento serio sulle tariffe e<br />
le bollette, perché la situazione attuale<br />
non deve servire a gonfiare ancor di<br />
più i bilanci di Enel ed Eni che sono<br />
già sufficientemente gonfi”. L’ultimo<br />
punto sollevato da Soldi è quello legato<br />
a una azione di controllo sui prezzi: da<br />
un lato, “per evitare le speculazioni,<br />
ma anche per avviare una ridiscussione<br />
sulle politiche nazionali ed europee<br />
alla luce delle problematiche strutturali<br />
che i mercati mondiali stanno<br />
ponendo, a cominciare dal ruolo di<br />
paesi come Cina e India. È chiaro, ad<br />
esempio, che la politica agricola<br />
dell’Unione europea deve essere<br />
profondamente riveduta”.