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Il lavoro casalingo è più<br />
veloce e meno pesante con<br />
l’aiuto dei ferri da stiro a<br />
caldaia che forniscono<br />
maggiori quantità di vapore<br />
con più potenza.<br />
E in quelli a carica continua,<br />
niente pause per il rabbocco<br />
dell’acqua. Vediamo cos’è<br />
cambiato rispetto ai modelli<br />
tradizionali a vapore, e<br />
come orientarsi nel mercato<br />
la possibilità di evitare il calcare che depositandosi sul fondo<br />
non ostruisce i fori del ferro, con la conseguenza che si può<br />
usare l’acqua del rubinetto al posto della demineralizzata.<br />
Ultimato il rifornimento d’acqua, ci vogliono da 3 a 10 minuti<br />
prima che il vapore si liberi ed eserciti la sua azione.<br />
L’amata-odiata stiratura adesso può cominciare. La nostra<br />
autonomia sarà di un’ora e mezzo-due, dopodiché si presenterà<br />
uno dei problemi più delicati: quello del rabbocco.<br />
Un “pit-stop” che fa perdere parecchio tempo. Come eliminarlo<br />
e, magari, evitare il fastidio di doverla riscaldare, l’acqua,<br />
perché fredda crea un fastidioso effetto “gaiser”? La risposta<br />
si chiama ferro a carica continua. È il più “attraente”<br />
di tutti, ma attenzione a non confondersi. In commercio ce<br />
ne sono di due tipi, uno “a freddo” e uno in pressione. Il<br />
primo si colloca in un gradino intermedio: potenza di circa<br />
1.500 watt, notevole riserva d’acqua, quantità di vapore doppia<br />
rispetto a un ferro normale ma senza la nebulizzazione<br />
data dall’alta pressione. Il vantaggio è che il serbatoio può<br />
essere riempito anche con il ferro in funzione, senza aspettare<br />
che si raffreddi, che il numero dei bar (l’unità di misura<br />
delle pressione) diminuisca e il tappo si possa svitare in sicurezza.<br />
Vantaggi anche del secondo tipo, quello a pressione,<br />
il quale però, in virtù di un circuito chiuso, sfrutta anche<br />
le potenzialità della caldaia a pressione. Un apparecchio a<br />
carica continua risulta più leggero di uno tradizionale e ancora<br />
più agile nella variante senza filo, adatta a chi non ha<br />
Stirare bene, stirare sicuri<br />
Per la qualità<br />
• Distendete i capi quando li appendete ad asciugare, e<br />
non lasciateli seccare troppo prima.<br />
• La pulitura dev’essere perfetta: macchie e aloni potrebbero<br />
fissarsi con la stiratura.<br />
• L’asse è il piano di appoggio ideale: quelle professionali<br />
o semi sono riscaldate, aspiranti e soffianti.<br />
• Un foglio di carta stagnola sotto il telo dell’asse riflette<br />
il calore anche sull’altro lato dell’indumento.<br />
• per le maniche, usate lo stiramaniche o, in alternativa,<br />
un asciugamano arrotolato infilato dentro.<br />
• orli e cuciture vanno “passati” a calore moderato e<br />
sul rovescio. Non stirate i bottoni e non usate il ferro a<br />
secco: l’umidità proteggere i tessuti ed evita gli aloni.<br />
ottobre 2007<br />
consumare informati<br />
31<br />
Occhio nella scelta<br />
IL PESO. Se troppo pesante stanca le braccia, se troppo leggero<br />
non dà buoni risultati. L’ideale è fra 1 e 2 Kg, meglio se<br />
con un serbatoio capiente.<br />
LA PIASTRA. Deve far scivolare il ferro sui tessuti e distribuire<br />
uniformemente il calore. L’acciaio inox cede velocemente<br />
i gradi e richiede più fori per il vapore, all’allumino, che raramente<br />
attacca, se ne abbinano di meno.<br />
IL VAPORE. Una buona erogazione è tra i 20 e i 30 grammi<br />
al minuto, ma i modelli più professionali con caldaia a bar<br />
arrivano a 120 grammi. Alcuni hanno il controllo elettronico<br />
e il tasto supervapore per i casi più disperati.<br />
I CONSUMI. Il ferro da stiro è<br />
uno dei piccoli elettrodomestici<br />
che consumano<br />
di più: fino a 2 Kw contro<br />
una disponibilità media<br />
di 3 Kw per famiglia (attenzione<br />
dunque ai distacchi di<br />
corrente). per limitare il dispendio<br />
energetico, evitate<br />
temperature troppo elevate<br />
se non necessarie, ottimizzate<br />
la quantità di bucato,<br />
liberate il ferro dal calcare.<br />
davanti montagne di roba da stirare, dal momento che per<br />
accumulare calore occorre inserirlo spesso nel blocco dell’alimentazione<br />
elettrica.<br />
Nella scelta, un certo peso lo hanno gli accessori. Il serbatoio<br />
trasparente, per esempio, è utile per controllare il livello<br />
dell’acqua, e se estraibile agevola il caricamento e la<br />
pulizia. Per quest’ultima esiste in commercio anche un<br />
tubo da collegare al rubinetto in modo da far circolare acqua<br />
nella caldaia ed eliminare in un minuto ogni residuo.<br />
L’avvolgicavo riduce l’ingombro, mentre a quell’11% di<br />
persone mancine – in crescita secondo le ultime statistiche<br />
– ha pensato che si è inventato un tubo di collegamento<br />
a 2 posizioni in grado di rendere naturale il loro movimento.<br />
Con l’impugnatura in sughero o in gomma si<br />
risolve il problema del manico scivoloso, mentre la funzione<br />
“vapore verticale” consente di ripassare tende, camicie<br />
e cappotti tenendoli appesi, senza che l’acqua sgoccioli,<br />
miseramente, dal ferro sopra i nostri piedi. <br />
Per la sicurezza<br />
• Non stirare con le mani bagnate o a piedi nudi.<br />
• Non avvicinatevi al ferro caldo con abiti in tessuto<br />
sintetico o infiammabile.<br />
• Non lasciate il ferro acceso incustodito e non appoggiatelo<br />
direttamente sull’asse durante le pause.<br />
• prima del rabbocco d’acqua del serbatoio, ricordatevi<br />
di staccare sempre la spina.<br />
• Non toccate con la piastra calda il cavo di alimentazione,<br />
che non va arrotolato stretto attorno al ferro.<br />
• Non cercate di riparare da soli l’apparecchio rotto.<br />
• Nei ferri con caldaia esterna, non aprite mai quest’ultima<br />
se la spia di sicurezza è accesa, e fate attenzione<br />
ai getti di vapore: possono essere ustionanti.