AUMENTI IN VISTA PER PASTA, FARINA, LATTE, UOVA, BURRO? SUI PRODOTTI A MARCHIO COOP NOI NON CI MUOVIAMO. Non preoccupatevi. <strong>Coop</strong> tiene fermi i prezzi di questi e tanti altri prodotti alimentari confezionati a marchio <strong>Coop</strong> fino alla fine dell’anno. Come sempre, il nostro pensiero è la tutela dei consumatori. Ed è l’unica cosa che <strong>Coop</strong> aumenta.
poletti (Legacoop) “Argomenti già smentiti” consumatori Sull’attacco a <strong>Coop</strong> da parte del padrone di Esselunga è intervenuto anche il presidente nazionale di Legacoop Giuliano poletti: “Dispiace che il signor Caprotti, un imprenditore che ha saputo creare e sviluppare un’impresa di successo, attacchi <strong>Coop</strong> utilizzando raffronti in modo furbesco e riproponendo argomenti che sono stati più volte, e da più parti, smentiti. Il signor Caprotti afferma, per esempio, che la sua azienda paga il doppio delle tasse delle <strong>Coop</strong>. peccato che non sia così. Se, leggendo i dati nudi e crudi forniti dallo stesso Caprotti, si considera il risultato aziendale sul quale l’imposizione viene calcolata, si evince che il differenziale è di molto inferiore. Senza contare che si trascura di citare tutte le altre imposte che le cooperative pagano al pari di tutte le altre imprese. E i vincoli a cui le cooperative sono sottoposte per legge. Quanto alle preoccupazioni sulle sorti del “pachiderma” <strong>Coop</strong>, vogliamo rassicurarlo. La cooperazione di consumatori è una realtà solida, nata 1 0 anni fa. Negli anni sessanta erano attive 3.000 cooperative con 7.000 negozi. È a partire da questa realtà che, con un processo costante di cambiamento e con scelte spesso sofferte, grazie all’impegno ed alle capacità dei suoi dirigenti - non certo per presunti privilegi fiscali - che <strong>Coop</strong> è diventata un soggetto di primo piano della distribuzione moderna, avendo sempre l’obiettivo di poter garantire a milioni di soci e di consumatori la qualità e la convenienza dei prodotti. Senza dimenticare, che le cooperative italiane, nel loro complesso, negli ultimi 10 anni hanno più che raddoppiato gli occupati, la maggior parte dei quali a tempo indeterminato”. ottobre 2007 rubricag in primo piano La grande distribuzione e le tasse magistratura. Noi vogliamo reagire con fermezza e serenità perché vogliamo difendere la diversità di <strong>Coop</strong>. <strong>Coop</strong> appartiene a tutti i suoi soci ed è un patrimonio che viene trasmesso di generazione in generazione”. “Noi non ci sentiamo migliori di altri, ma sicuramente diversi – ha proseguito Soldi – Il nostro obiettivo non è far arricchire i singoli o produrre profitto, cosa per altro legittima, ma garantire la mutualità tra i soci e, appunto, passare alle generazioni future questo patrimonio. E il diverso trattamento fiscale previsto, viene a fronte di un preciso elenco di cose, stabilite dalla legge, che come <strong>Coop</strong> non possiamo fare”. E qui l’elenco dei divieti e delle limitazioni, che i soci <strong>Coop</strong> conoscono bene, comprende il non distribuire nè utili nè le riserve, il non poter devolvere il patrimonio quando si dovesse sciogliere la cooperativa, avere limiti precisi nella raccolta del prestito, non poter remunerare i prestiti in misura superiore a quanto fissato dalla legge e così via… Si aggiunga poi che, le modifiche introdotte dal governo Berlusconi, riservano questo trattamento alle sole cooperative a mutualità prevalente, cioè quelle che derivano il loro fatturato per oltre il 50% da attività coi soci. “E’ evidente – spiega Soldi – che per noi funziona, rispetto alle imprese di capitali, un diverso modo di distribuire la ricchezza. Il punto di fondo è che, da parte di chi ci attacca, non si vuole accettare l’idea di un pluralismo delle forme d’impresa che è un bene per il mercato e un bene per il consumatore”. Del resto, vien facile dire che se fare coopera- 9 2006 Percentuale dei versamenti fiscali sul fatturato* Gruppo Esselunga** 7,8% Auchan Spa - Gruppo Auchan 6, % 9 Grandi <strong>Coop</strong> ** (aggregato) 6,1% Gruppo pam** 6,0% Gruppo Finiper** ,8% Gs Spa - Gruppo Carrefour ,8% Sma Spa - Gruppo Auchan ,6% Ssc Srl - Gruppo Carrefour ,6% Media 6,1% *Imposte + oneri sociali + stima ritenute su salari e stipendi ** Bilanci consolidati Nota: La tabella mostra come <strong>Coop</strong> sia in linea con le principali imprese del settore come carico fiscale e contributivo in rapporto al fatturato tive è così facile e conveniente, le porte sono aperte… “Noi – ha detto Soldi – siamo convinti che la competizione, anche con Esselunga, faccia bene al consumatore. E per stare nella competizione siamo cresciuti. Perché non vorrei qualcuno pensasse che la cooperazione va bene solo se è piccola e sfortunata. Questo è inaccettabile”. Soldi ha poi aggiunto: “noi diciamo con orgoglio che la nostra funzione sociale vuol dire da un lato coinvolgere migliaia di soci, nelle assemblee e nelle scelte delle varie cooperative. Ma anche che per noi missione sociale vuol dire essere presenti nei piccoli centri e nelle regioni del sud. Realtà dove Esselunga non c’è perché, legittimamente, non ritiene remunerativo esserci. Ma è solo un’altra riprova della nostre diversità”. Sul tema prezzi <strong>Coop</strong> ha ribadito, cifre alla mano, la sua vocazione storica per la tutela del potere d’acquisto delle famiglie. Sono cifre che i lettori di <strong>Consumatori</strong> conoscono assai bene, perché tante volte li abbiamo tenuti aggiornati sul vantaggio dei prezzi <strong>Coop</strong> rispetto all’andamento dell’inflazione e sul come questo avvenga da anni. Al punto che, dal 2000 al primo semestre 2007, far la spesa in <strong>Coop</strong> ha significato un risparmio del 12%. “I nostri prezzi sono sostanzialmente al livello del 2002 e sul lungo periodo non temiamo raffronti” ha precisato Tassinari. Certo la sfida tra le diverse insegne, ha visto nell’ultimo biennio uno sprint di Esselunga, ma la spiegazione potrebbe stare in parte anche nella storia di “spionaggio” che raccontiamo nella pagina precedente... (D.G.)