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Prodotti biologici, sicurezza e gusti dei consumatori consumatori la posta Ho letto su “l’Espresso” di una indagine da cui emergerebbe che i prodotti biologici, inclusi alcuni a marchio Coop, non sono poi così diversi dagli altri per gli ingredienti utilizzati. È vero? E come risponde Coop? Marco Repetto - e-mail Risponde Claudio Mazzini, responsabile innovazione e valori di Coop Italia: La tesi sostenuta dai redattori dell’articolo è che il prodotto bio oltre a garantire la “biologicità” dovrebbe diventare una sorta di ultimo custode della “naturalità”, ad esempio escludendo completamente gli additivi, gli aromi, certe tipologie di grassi ecc. Un‘applicazione estrema di questa tesi ridurrebbe il mercato del bio ad una nicchia, forse “incontaminata”, ma senza alcuna rilevanza economica e quindi senza le ricadute positive verso l’ambiente che lo sviluppo di questi prodotti genera. Ricordiamo che alla base dell’agricoltura biologica vi è proprio la riduzione dell’uso degli input chimici impiegati nella coltivazione, infatti, secondo la Commissione del Codex Alimentarius, l’agricoltura biologica minimizza l’inquinamento dell’aria, del suolo e delle risorse idriche. Inoltre come peraltro riportato nell’articolo stesso, recentissimi rigorosi studi confermano le evidenze di numerose ricerche precedenti: nei prodotti biologici è maggiore il contenuto di vitamine, sali minerali, antiossidanti e nutrienti in genere. Scienza e istituzioni raccomandano un’alimentazione ricca proprio di tali sostanze. Alcune delle scelte fatte nel corso degli anni (come ad esempio l’utilizzo di alcuni aromi naturali o alcuni additivi) sono infatti servite ad avvicinare il biologico al gusto della maggior parte dei consumatori: tuttavia gli ingredienti impiegabili sono in realtà una piccola lista definita dalla normativa comunitaria. Inoltre il sistema di produzione “biologico” è l’unico per cui è previsto, per legge, un sistema di controllo e certificazione di terza parte indipendente. Ma tornando all’articolo alcune affermazioni fatte sono troppo assolute, al punto da diventare fuorvianti. Viva le fibre naturali Una maglietta scura in tessuto misto mi ha procurato un’irritazione sotto le ascelle. Come essere sicuri che i tessuti non ci provochino allergie? Marina Bianchini – Vigevano Sono sempre più numerose le segnalazioni di reazioni ai coloranti dei tessuti che portiamo a diretto contatto con la pelle. La colpa è in genere dei coloranti utilizzati che ottobre 2007 Vediamone alcune: l’uso di farina ricostituita invece che “vera integrale” deriva da una scelta di sicurezza: tutti i mulini moderni hanno linee di produzione che non effettuano la macinazione integrale ma prevedono la separazione della parte esterna da quella interna, perchè questo consente di eliminare rischi di presenza di residui indesiderati, corpi estranei, rischi di irrancidimento, muffe: siamo dunque di fronte a una pratica igienica che non solo è consentita dalla legge, ma che migliora notevolmente la sicurezza. In più, dal punto di vista nutrizionale non vi sono differenze significative. L’uso di additivi addensanti nello yogurt risponde ancora al criterio del gusto: anche in questo caso si parla di sostanze sicure. Coop da decenni segue il principio della massima precauzione: anche nei prodotti convenzionali non si usano coloranti ed è ridotto al minimo l’uso di additivi ponendo divieti o limitazioni in numerosi casi (aromi sintetici, polifosfati, nitriti e nitrati, benzoato di sodio, saccarina e aspartame, glutammato, BHA e BHT, anidride solforosa, ecc); quelli utilizzati devono essere tecnologicamente utili e non ci deve essere nessuno studio scientifico che ne ponga in discussione la sicurezza. Infine sul tema grassi usati nei biscotti e più in generale nei prodotti da forno: i grassi vegetali tropicali contengono più grassi saturi rispetto all’olio d’oliva e non bisogna eccedere nei consumi, ma non vanno criminalizzati. L’uso dell’olio di oliva ha un impatto sensoriale forte, che può rendere meno gradito il gusto di certi prodotti. Per quanto riguarda il burro, essendo un grasso di origine animale, come è noto, contiene più colesterolo di qualsiasi grasso di origine vegetale. In conclusione Coop ha scelto di fare una linea di prodotti biologici che unisse ai valori propri dell’agricoltura biologica quelli del marchio Coop, quindi oltre a sicurezza e bontà anche la convenienza, infatti la linea Bio-logici di Coop è venduta ad una differenza di prezzo contenuta rispetto ai prodotti convenzionali di marca, e più conveniente rispetto ai prodotti Bio di altre marche. Questo posizionamento di prezzi ci consente di raggiungere una grande massa di consumatori il successo è testimoniato dalle oltre 300 referenze e da un fatturato di circa 80 milioni di euro. mal si combinano con il tessuto del capo, soprattutto se la fibra è sintetica e se il colore è scuro. Meglio quindi, se possibile, scegliere tessuti naturali e colori chiari (leggere sempre l’etichetta con le informazioni sul tessuto, obbligatoria per tutti i capi di abbigliamento). Poi è bene lavare sempre gli indumenti nuovi prima di indossarli e non lasciare residui di detersivi e di ammorbidente perché possono causare spiacevoli reazioni cutanee. Anche gli inserti in metallo della biancheria intima non dovrebbero restare a contatto con la pelle perché nichel e
cromo in particolare, possono provocare allergie. Pesce congelato Cosa deve essere segnalato sull’etichetta del pesce surgelato perchè sia sicuro? Emma Menetti – Ivrea Innanzitutto la denominazione del tipo di pesce con a fianco la parola “surgelato”. Poi se è pescato o allevato, quindi la zona di cattura del pescato e il paese di provenienza; seguono l’elenco degli ingredienti nel caso di miscuglio (come nel caso del preparato per risotto alla pescatora ecc); la quantità netta o, nel caso di prodotti preconfezionati in quantità unitarie costanti, la quantità nominale; il termine minimo di conservazione completato dall’indicazione del periodo in cui il prodotto può essere conservato dal consumatore; l’avvertenza che il prodotto, una volta scongelato, non deve essere ricongelato; le istruzioni per l’uso e infine il prezzo di vendita della confezione. Latte vegetale Ho sviluppato un’intolleranza al latte vaccino e bevo latte di soia. Quando si può utilizzare il latte vegetale? Giovanni Scarlatti - Cervia Per molti neonati e per numerosi adulti, il consumo di latte vaccino è consumatori il mensile dei soci coop la posta > L’indirizzo per scrivere a questa rubrica è redazione consumatori Viale Aldo Moro, 16 40127 Bologna fax 051 6316908 oppure redazione@consumatori.coop.it causa di intolleranze e allergie. Sul mercato sono disponibili molti tipi di latte vegetale (definiti per legge “bevande a base di…”) ottenuti dai semi di vegetali come riso, soia, mandorle. Di recente sono apparsi quelli di avena e anacardi. Questi alimenti possono entrare nella dieta quotidiana di coloro che sono allergici al latte vaccino o che debbono ridurre la quantità di proteine di origine animale. In commercio sono disponibili nei tipi naturali o aromatizzati (al cacao, al caffé, ecc). Sugar free Per motivi di salute, debbo controllare la quantità di zucchero assunta. Spesso consumo prodotti dichiarati “senza zucchero”. Come leggere le etichette? Paolo Doré - Imperia Come per il sale, anche per lo zucchero spesso non è facile misurare quello “nascosto” negli alimenti. Le etichette possono però aiutarci a monitorarne il consumo. Anche le recenti norme europee impongono più chiarezza: ad esempio, un prodotto può dichiarare sull’etichetta “senza zuccheri aggiunti” solo se non contiene aggiunte di mono o disaccaridi o ogni altro prodotto dolcificante. Ma se gli zuccheri li contiene “in natura” l’etichetta lo deve indicare. Si può invece vendere un prodotto come “senza zucchero” solo se non ne contiene più di 0,5 grammi per etto o per 100 ml. È invece definito per legge “a basso contenuto di zucchero” se non ne contiene più di 5 grammi per etto di alimento solido o 2,5 per 100 millilitri in caso di liquidi. www.consumatori.e-coop.it Lo sai che Consumatori è anche su Internet? Notizie, articoli, inchieste a portata di un clic marzo 2007 Un servizio in più per i soci Coop
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