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coop estense edizione ferrara settembre N° 6 2011<br />
consumatori<br />
il mensile dei soci coop<br />
Il paese “senza”<br />
laureati<br />
Università in crisi e assenza di sbocchi occupazionali<br />
Così l’Italia rinuncia a investire sul proprio futuro<br />
14 La scuola<br />
siamo noi<br />
Coop Estense lancia un nuovo progetto<br />
per l'acquisto di materiale didattico e arredo<br />
scolastico a beneficio delle scuole primarie
Le iniziative riservate ai soci di Coop Estense nel 2011<br />
Negozio<br />
Soci che<br />
ne hanno<br />
usufruito<br />
Il risparmio dei soci in Emilia dall'inizio del 2011 è stato di euro 14.109.213<br />
Valore dello<br />
Sconto<br />
(in euro)<br />
Totale Gennaio - Giugno 10.561.622<br />
Luglio: Salame Casa Modena Tutti 9.786 83.262<br />
Luglio: Vino prosecco Zuccolo Tutti 1.691 27.968<br />
Luglio: Sconto 15% zaini, astucci e bustine per la scuola Tutti 14.115 47.198<br />
Luglio: Sconto 15% su una spesa Super 87.540 804.399<br />
Agosto: Grigliata di pesce Tutti 267 429<br />
Agosto: Stampante multifunzione HP Iper 662 11.696<br />
Agosto: Speck Moser Tutti 5.712 37.670<br />
Agosto: Sconto 20% in aggiunta ai saldi Iper 7.623 37.232<br />
Totale gennaio/giugno sconto Scegli tu 20% Tutti 2.497.738<br />
Brutti ma Buoni: le associazioni ringraziano<br />
il bene della collettività e la crisi<br />
A nome dell'Amministrazione che rappresento desidero esprimere la nostra gratitudine a Coop<br />
Estense che, attraverso il progetto Brutti ma Buoni, offre un valido aiuto alle nostre politiche di<br />
sostegno ai cittadini in difficoltà. In questo momento di crisi economica, di riduzione delle risorse<br />
destinate agli enti locali e di conseguente aumento delle famiglie che chiedono un sostegno, i generi<br />
alimentari da voi forniti costituiscono un mezzo concreto e immediato per alleviare la difficile<br />
situazione di tante persone. (...) Grazie alla vostra disponibilità, si è creata la giusta sinergia tra la<br />
nostra Amministrazione, l'associazione di volontariato "Borgo Castello" e Coop Estense, sinergia che<br />
ha portato al raggiungimento del nostro obiettivo comune: il bene della collettività.<br />
GERMANO CAROLI, SINDACO DI SAVIGNANO SUL PANARO (MODENA)<br />
DONAZIONE MERCE NON COMMERCIALIZZABILE (DATI A LUGLIO 2011)<br />
Modena Ferrara Puglia/Basilicata Totale<br />
Valore donato in euro 1.443.788 796.643 888.472 3.128.903<br />
Peso in kg 234.038 123.485 187.954 545.477<br />
Associazioni 120 34 96 250<br />
Negozi interessati 22 8 12 42<br />
Persone assistite 13.127 2.299 10.851 26.277
4<br />
20<br />
sommario<br />
Un'estate di tagli<br />
Cosa ci aspetta tra manovra del governo e crisi finanziaria.<br />
Poletti (Legacoop): “Misure inique che non aiutano la crescita”<br />
8 Non è un paese per laureati<br />
Calano le iscrizioni all’università. In Italia su 100 diplomati<br />
solo 32 proseguono gli studi contro i 72 di Usa e i 52 del Canada<br />
Volontari (non a caso) di Coop<br />
Le esperienze di chi, interpretando l'anima sociale e solidale della cooperazione,<br />
ha scelto di lavorare nei Comitati soci e di Distretto di Coop Estense<br />
in primo piano<br />
IN PRIMO PIANO CONSUMARE INFORMATI VIVERE BENE<br />
4 Un'estate di tagli<br />
di Dario Guidi e Aldo Bassoni<br />
8 Non è un paese<br />
per laureati<br />
di Silvia Fabbri<br />
20 Volontari (non a caso)<br />
di Coop<br />
24 Parole doc<br />
va in rete<br />
30 Cellulari, usiamoli bene<br />
di Dario Guidi<br />
36 Viviverde per carta<br />
e penne<br />
di Anna Somenzi<br />
38 Il fitness<br />
fatto in casa<br />
di Claudio Strano<br />
40 Quel dolore che non<br />
ti lascia mai<br />
46 La bellezza di Venezia<br />
di Giuseppe Ortolano<br />
48 Quando i valori<br />
si toccavano con mano<br />
di I. Baraldi e W. Garagnani<br />
50 Italiani brava gente<br />
di M. Cirri e F. Solibello<br />
54 Lettere<br />
a <strong>Consumatori</strong><br />
Mensile della Cooperazione di <strong>Consumatori</strong> 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908 redazione@consumatori.coop.it<br />
Reg.Trib. Bologna 3/8/82 n. 5005 Iscrizione Roc 29/8/01 n. 1040 Copia singola euro 0,31 Abbonamento annuo euro 3,10 Abbonamento biennale per i soci di Coop Estense euro 3<br />
Direttore responsabile Dario Guidi Redazione Piero Giovanolla (vicedirettore), Daniela Dalpozzo, Silvia Fabbri, Alberto Martignone, Alessandro Medici, Paola Minoliti,<br />
Andrea Pertegato, Mauro Poletti, Gianfranco Sansalone, Anna Somenzi, Claudio Strano Progetto grafico Ferro comunicazione & design Impaginazione e grafica Ilde Ianigro<br />
Responsabile della pubblicità Gabriella Zerbini Stampa Coptip (Modena)<br />
Coop Editrice <strong>Consumatori</strong> Consiglio di amministrazione: Paolo Cattabiani (presidente) Enrico Migliavacca (vicepresidente)<br />
Giuseppe Bolognesi, Gianna Brunelli, Mauro Bruzzone, Edwin Ferrari, Marco Gaiba, Alberto Martignone, Alessandro Medici, Daniele Moltrasio<br />
Consegnato alle poste a partire dal 10/09/2011 Il numero di luglio è stato stampato in 2.162.160 copie<br />
Associato USPI, Unione stampa periodica italiana<br />
Questa rivista è stata stampata su carta 100% ecologica che ha ottenuto il marchio Ecolabel dell’Unione Europea riservato ai prodotti a minor impatto ambientale<br />
Coop Estense<br />
numero verde 800 85 00 00
4 IN PRIMO PIANO SETTEMBRE 2011<br />
di aldo bassoni e dario guidi<br />
Che autunno sarà? Quanto<br />
peserà sulle famiglie la manovra<br />
economica del governo?<br />
E, soprattutto, basterà<br />
tutto ciò a metterci davvero al<br />
riparo da altri colpi della speculazione<br />
finanziaria o da ulteriori richieste di<br />
tagli da parte dei partner europei e<br />
della Bce? Le inquietanti domande<br />
che si accavallano nella mente di famiglie<br />
e imprese del nostro paese, che<br />
provano diligentemente a rimettersi<br />
all’opera in questo mese di settembre,<br />
non sono certo molto dissimili<br />
dall’elenco appena citato. Del resto, le<br />
drammatiche vicende susseguitesi tra<br />
luglio e agosto, con una manovra economica<br />
varata e affondata nel giro di<br />
pochi giorni, con un goveno commissariato<br />
dall’Europa che ci ha imposto<br />
ulteriori e più pesanti provvedimenti,<br />
non sono facili da dimenticare. La fragilità<br />
della nave Italia, sballottata tra<br />
le alte onde della crisi, e, soprattutto,<br />
l’inadeguatezza di chi al timone della<br />
nave dovrebbe stare, sono apparse in<br />
maniera macroscopica.<br />
La drammatica sequenza delle settimane d’agosto lascia<br />
in eredità il peso di una discussa e contestata manovra<br />
economica aggiuntiva da 45 miliardi di euro (ora al vaglio<br />
del parlamento). E che comunque non elimina timori e<br />
incertezze sul futuro economico del nostro paese, soprattutto<br />
perché mancano misure di sostegno allo sviluppo<br />
Un’estate di tagli<br />
ChE NON CANCELLA LE PAURE<br />
Così, in poche ore a cavallo di Ferragosto<br />
è nata la manovra bis del Governo,<br />
un pacchetto da 45 miliardi, modificato<br />
a fine agosto dallo stesso governo<br />
(dopo lunmghe liti nella maggioranza)<br />
e ora al vaglio del parlamento, ma<br />
sul quale critiche e distinguo piovono<br />
in maniera incessante.<br />
Al momento in cui scriviamo è davvero<br />
difficile dire quale sarà la versione<br />
finale del documento. Certo è però<br />
che il punto di fondo su cui tanti commenti<br />
di economisti, imprese e sindacati<br />
concordano (vedi il commento<br />
qui a lato del presidente di Legacoop,<br />
Giuliano Poletti) è che, al di là delle<br />
valutazioni sui singoli provvedimenti,<br />
quel che manca drammaticamente alla<br />
manovra sono misure in grado di<br />
rilanciare l’economia e la produzione,<br />
perché solo se l’economia riparte si<br />
potranno trovare risorse in più che<br />
consentano di fronteggiare le conseguenze<br />
della crisi.<br />
Sino ad ora la certezza sono i tagli che<br />
colpiranno enti locali, statali, pensionati,<br />
lavoratori dipendenti e ceto me-<br />
dio. Lasciando bellamente fuori patrimoni<br />
e grandi rendite, per non parlare<br />
del grande buco nero dell’evasione fiscale.<br />
«È lo specchio di un’Italia forte con i<br />
deboli e debole con i forti», dice Rosario<br />
Trefiletti, presidente di Federconsumatori.<br />
E qui sta forse la differenza<br />
fra una classe politica mediocre<br />
e una classe politica lungimirante.<br />
«Questo paese ha bisogno di una cura<br />
che lo porti a crescere rimuovendo<br />
gli ostacoli che lo paralizzano. A cominciare<br />
dalle rendite di ogni genere,<br />
compreso il protetto dall’ordine, l’ereditarietà<br />
delle professioni, la scarsa<br />
liberalizzazione – osserva Giacomo<br />
Vaciago, docente di economia alla<br />
Cattolica di Milano –. La cosa difficile<br />
per la quale occorre coraggio e lungimiranza<br />
è che bisogna preoccuparsi<br />
di come vogliamo cambiare. La cosa<br />
migliore sarebbe tornare allo spirito<br />
dell’Italia postbellica, quando i politici<br />
si occupavano del futuro sapendo<br />
che il nostro domani non lo decide<br />
tutto la Cina. Quel che sarà dell’Italia<br />
continua a pagina 6 >
“Servono misure per la crescita”<br />
Poletti (Legacoop): “Manovra iniqua, sbagliato colpire le cooperative”<br />
di Giuliano Poletti<br />
presidente nazionale<br />
di Legacoop<br />
Nella drammatica<br />
successione di eventi<br />
dello scorso mese<br />
di agosto, che ha visto<br />
il sistema finanziario mondiale<br />
vacillare sotto i colpi della<br />
speculazione (e con l’abbassamento<br />
del rating del debito Usa,<br />
cioè lo Stato simbolo dello sviluppo<br />
degli ultimi decenni), si è<br />
avuta anche la conferma della<br />
fragilità e delle difficoltà con cui il nostro paese è costretto<br />
a misurarsi e dei colpevoli ritardi con cui il governo ha affrontato<br />
questi frangenti.<br />
La Finanziaria bis che ci è stata imposta a Ferragosto dalla<br />
Banca centrale europea, proprio per la debolezza intrinseca<br />
del pacchetto di provvedimenti messo a punto a luglio<br />
dal governo, la dicono lunga sulla condizione in cui ci troviamo.<br />
È del resto per lo meno singolare che, all’indomani del primo<br />
pacchetto di misure varato dal governo, tutte le forze<br />
economiche e sociali abbiano posto il tema del bisogno di<br />
una discontinuità nella politica economica, per poter affrontare<br />
in maniera credibile ed efficace, sia il tema del<br />
contenimento della spesa, ma soprattutto quello del sostegno<br />
allo sviluppo, che è il vero grande nodo da affrontare<br />
per poter fare in modo che dalla crescita, e non solo dai<br />
tagli, possano arrivare risorse per affrontare la crisi e consentire<br />
a imprese e famiglie di reggere. Purtroppo, mentre<br />
noi assieme a tutto il mondo economico lanciavamo questo<br />
messaggio, e mentre nuvole nere si addensavano sui mercati<br />
finanziari, il governo pensava ad altro, concentrandosi<br />
sul processo lungo o altre amenità.<br />
I fatti hanno bruscamente richiamato tutti alla realtà e la<br />
Banca europea, per acquistare ancora i nostri titoli di Stato,<br />
ha imposto un pacchetto di misure che il governo ha in<br />
fretta e furia varato e che ora dovrà andare al vaglio del<br />
parlamento.<br />
Purtroppo, per quel che è dato vedere sin qui, nel merito di<br />
questa manovra da 45 miliardi, sembrano emergere limiti<br />
pesanti. Quel che c’è di sicuro nell’immediato sono solo tagli<br />
di spesa, mentre sullo sviluppo dell’economia non c’è<br />
nulla. Anche i riferimenti su misure di liberalizzazione e<br />
aperture dei mercati appaiono come ipotesi lontane, in<br />
tempi medio lunghi, mentre i tagli sono già operativi.<br />
Un altro grave limite sta sul piano dell’equità. Il contributo<br />
di solidarietà per i redditi sopra i 90 mila euro, che ora lo<br />
stesso governo pare intenzionato a eliminare viste le tante<br />
critiche, non avrebbe toccato minimamente i grandi patrimoni.<br />
Per non parlare dei valori di cui sentiamo parlare<br />
ogni giorno a proposito dell’evasione fiscale, che resta il<br />
grande buco nero da aggredire.<br />
Guardando al merito della bozza di manovra c’è poi da<br />
mettere in conto un effetto di depressione sui consumi. E<br />
continua a pagina 6 ><br />
5
6<br />
IN PRIMO PIANO SETTEMBRE 2011<br />
nei prossimi vent’anni lo possiamo<br />
ancora decidere noi».<br />
Anche per l’economista Mario Monti,<br />
occorre “far aumentare la produttività,<br />
migliorare competitività e crescita<br />
e ridurre le disuguaglianze sociali».<br />
Obiettivo eluso dalle due manovre varate<br />
dal governo che al contrario accentueranno<br />
ancora di più le diseguaglianze.<br />
Colpiti soprattutto i nuclei<br />
familiari con figli a carico, le spese per<br />
l’istruzione, quelle mediche e per gli<br />
asili nido. Un salasso indiscriminato<br />
che fra il 2013 e il 2014 toccherà tutte<br />
le agevolazioni fiscali. «Il grosso della<br />
manovra colpisce il reddito fisso – dice<br />
Trefiletti –. Così non c’è nemmeno<br />
un’azione di rilancio dell’economia<br />
perché si va a ridurre ancora di più il<br />
potere d’acquisto».<br />
Il quesito chiave resta il solito: perché<br />
l’Italia non cresce? «Perché è un paese<br />
in frigorifero» spiega Vaciago. Se<br />
ci guardiamo indietro, notiamo una<br />
tendenza costante alla decrescita. Ma<br />
non è una decrescita felice. Negli ultimi<br />
10 anni il Pil è aumentato mediamente<br />
solo dello 0,3 per cento. Sì, è<br />
> continua a pagina 5<br />
ciò finirà col pesare sulle imprese, come ad esempio Coop<br />
cui si rivolgono milioni di famiglie italiane. In più è del tutto<br />
evidente che l’ulteriore dose di tagli agli enti locali finirà<br />
col produrre un aumento della tassazione, specie in quelle<br />
realtà dove più ricca è la rete di servizi offerta ai cittadini.<br />
Sia anche consentito aggiungere una battuta sul tema della<br />
modifica della tassazione delle cooperative, spuntata<br />
all’improvviso nel dibattito con motivazioni vecchie e di<br />
sapore ideologico. Il nostro giudizio non può che essere<br />
negativo visto che si andrebbe a colpire un comparto che<br />
ha visto crescere l’occupazione del 5%. In più, ricordo, negli<br />
ultimi anni (e proprio con questa maggioranza) già diverse<br />
modifiche sono intervenute proprio su questo tema,<br />
determinando un sistema di tassazione largamente analogo<br />
a quello delle altre imprese.<br />
Se questi sono i contenuti di massima della Finanziaria,<br />
l’auspicio non può che essere quello che queste debolezze<br />
strutturali siano corrette nel corso dell’iter parlamentare.<br />
Nessuno mette in discussione che l’intervento sia necessario,<br />
che debba avere questi saldi e debba essere tempestivo.<br />
Ma i limiti politici sono evidenti e rischiano di non avvici-<br />
vero, c’è stata la grande crisi finanziaria<br />
del 2008. Ma molti paesi se la sono<br />
ormai buttata dietro le spalle. «Uno<br />
dei nostri problemi più seri si chiama<br />
produttività negativa – spiega Vaciago<br />
–. Questo anche perché siamo un<br />
paese che si è modernizzato aggiungendo<br />
le nuove tecnologie alle vecchie,<br />
senza sostituirle».<br />
E tutto questo mentre l’Ue ci chiede di<br />
portare il rapporto debito/Pil dall’attuale<br />
120 al 60 per cento, entro i prossimi<br />
vent’anni. «Dimezzare il debito<br />
non sarà uno scherzo e questo la gente<br />
lo deve sapere – ammonisce Vaciago<br />
–. Ma diventa un obiettivo addirittura<br />
drammatico se il paese non torna subito<br />
a crescere». l<br />
narci alla soluzione del problema che come sistema paese<br />
abbiamo di fronte.<br />
Come Legacoop siamo ben consapevoli delle difficoltà<br />
che l’Italia in particolare sta vivendo e non intendiamo<br />
sottrarci alle responsabilità che ci competono. Proprio<br />
nella consapevolezza di queste difficoltà, unitamente<br />
all’insieme del mondo economico, alle altre organizzazioni<br />
di impresa e ai sindacati abbiamo avviato un confronto<br />
e assunto pronunciamenti comuni, per sollecitare<br />
l’adozione di soluzioni condivise e convincenti, utili a stimolare<br />
la ripresa economica. Nel fare questo ognuno di<br />
noi ha rinunciato a qualcosa nella convinzione di poter<br />
contribuire a un risultato importante per il bene comune<br />
e per la tenuta del sistema politico e sociale. Come cooperazione,<br />
già da diversi mesi ci eravamo mossi proprio in<br />
questa direzione con la nascita dell’Alleanza delle Cooperative,<br />
un coordinamento stabile delle associazioni di<br />
rappresentanza del settore per dare più forza alle cooperative<br />
ed alla loro capacità di rispondere ai bisogni dei<br />
cittadini. Continueremo su questa strada, con determinazione<br />
e spirito unitario.
L’ItaLIa sI PrEPara<br />
In arrivo il censimento<br />
numero 15<br />
Torna il censimento della popolazione<br />
italiana e sarà un censimento pieno di<br />
novità, sia nell’invio che nella restituzione<br />
dei questionari. Si tratta del 15°<br />
censimento, e risalendo la prima rilevazione<br />
di questo appuntamento decennale<br />
al 1861, compie 150 anni come<br />
l’Unità d’Italia. L’Istat ha progettato il<br />
censimento 2011 con modalità innovative<br />
e con l’obiettivo di limitare gli oneri<br />
a carico dei Comuni e dei cittadini. La<br />
principale novità è che i moduli saranno<br />
inviati per posta a casa, senza il tradizionale<br />
impiego dei rilevatori. Tutte le<br />
famiglie italiane li riceveranno nel periodo<br />
dal 12 settembre al 22 ottobre.<br />
Le versioni del questionario saranno<br />
due: una normale, completa di tutte le<br />
domande, che sarà spedita al 30% circa<br />
delle famiglie dei comuni maggiori, e<br />
una in forma ridotta destinata ai rimanenti<br />
due terzi dei nuclei familiari.<br />
Per la compilazione e la restituzione dei<br />
moduli i cittadini potranno scegliere la<br />
strada più snella, che è quella di internet,<br />
utilizzando le credenziali di accesso<br />
stampate sul questionario, oppure optare<br />
per la tradizionale compilazione<br />
cartacea. In questo secondo caso dovranno<br />
riconsegnare il questionario in<br />
uno dei punti ritiro presenti sul territorio,<br />
entro il 20 novembre.<br />
Il censimento, lo ricordiamo, serve a<br />
raccogliere informazioni numeriche e<br />
strutturali sulla popolazione italiana e<br />
sulle abitazioni e gli edifici in cui essa<br />
risiede alla data del 9 ottobre. In ciascun<br />
comune saranno rilevati i residenti<br />
ma anche i presenti, cioè gli individui<br />
che il giorno della “fotografia” si troveranno<br />
in un luogo diverso da quello in<br />
cui risiedono anagraficamente. Tutte le<br />
abitazioni saranno conteggiate, occupate<br />
o non occupate.<br />
Ulteriori informazioni presso i rispettivi<br />
Comuni e sul sito http://www.istat.<br />
it/censimenti/popolazione2011.<br />
cibo e cultura<br />
Cerchio<br />
e piramide (alimentare)<br />
di Massimo Montanari<br />
Docente di Storia medievale e di Storia<br />
dell’alimentazione, Università di Bologna<br />
F’igurarsi una piramide non è semplice. Pensare le cose in tre dimensioni,<br />
disposte su piani sovrapposti che si restringono salendo. Per vent’anni ci<br />
abbiamo provato, con buoni risultati ma con qualche difficoltà. Ci hanno<br />
insegnato – secondo le direttive impartite nel 1992 dal Dipartimento di<br />
Agricoltura degli Stati Uniti – a immaginare gli alimenti suddivisi in sei gruppi: i<br />
cereali alla base della piramide, poi, salendo, la verdura, la frutta, i latticini, i cibi<br />
proteici e infine, all’ultimo piano, gli zuccheri e i grassi. L’indicazione era di consumarli<br />
in quantità proporzionale alla dimensione del loro alloggiamento. Molti<br />
cereali, pochi grassi. In mezzo il resto, in misura decrescente. Nel 2005 la piramide<br />
alimentare è stata ridisegnata. Struttura non più orizzontale, ma verticale:<br />
invece dei sei piani sovrapposti abbiamo trovato sei “scivoli”, sei strisce verticali<br />
di colori differenti (cereali in arancione, verdura in verde, frutta in rosso, grassi<br />
in giallo, latticini in blu, carne e pesce in viola). All’interno di ciascuna striscia,<br />
cibi di valore differente: le carni non sono tutte uguali e le carni non sono uguali<br />
ai pesci; l’olio non è burro; i cereali integrali non sono come quelli raffinati;<br />
eccetera. Introducendo nuove distinzioni, la seconda piramide ha corretto le rigidità<br />
della prima.<br />
Forse per la sua efficacia espressiva, o forse per il fascino dell’antico Egitto, l’idea<br />
della piramide ha riscosso un enorme successo. Le autorità sanitarie di certi<br />
paesi l’hanno modificata rispetto al modello americano, tenendo conto delle<br />
abitudini nazionali; alcuni l’hanno semplificata, altri complicata; altri l’hanno<br />
adattata a tipi particolari di regime alimentare, come la dieta vegetariana; altri<br />
hanno ideato una piramide alimentare-motoria per sottolineare l’importanza del<br />
movimento accanto a quella della dieta; altri vi hanno affiancato una piramide<br />
“rovesciata” per mostrare l’impatto ambientale dei vari consumi. Ogni pensiero<br />
sul cibo ha assunto forma di piramide.<br />
Poi improvvisamente, nel 2011, la svolta. Addio piramide alimentare: dall’America<br />
arriva un’altra figura per comunicare e raccomandare il corretto comportamento<br />
alimentare. È un cerchio, anzi un piatto, diviso in quattro parti non identiche:<br />
una per la frutta, una per la verdura, una per i cereali, l’ultima per i cibi<br />
proteici. A fianco, un piattino ricorda la necessità di consumare anche latte e<br />
derivati.<br />
La nuova forma ha il vantaggio di semplificare la comunicazione, proponendo<br />
un’immagine a sole due dimensioni. Ma c’è anche un’esplicita componente simbolica:<br />
il cerchio, richiamando la forma del piatto, evoca direttamente il gesto di<br />
mangiare. Il discorso teorico sulle componenti nutrizionali si avvicina alla pratica<br />
quotidiana del pasto; la dietetica strizza l’occhio alla gastronomia, recuperando<br />
un rapporto antichissimo e prezioso: il piacere che conduce alla salute, la<br />
salute che conduce al piacere. Aggiungerei che la piramide è sempre stata, nella<br />
storia, un simbolo delle differenze e delle gerarchie sociali; il cerchio invece è in<br />
assoluto la forma più paritaria e “democratica” che la geometria ci abbia regalato.<br />
Anche per questo mi piace pensare al cibo in forma rotonda.<br />
7
8<br />
Calano le iscrizioni<br />
all’università. Ma<br />
non c’è da stupirsene:<br />
la laurea non sempre<br />
è un buon viatico<br />
per il lavoro.<br />
E a causa dei tagli<br />
le rette aumentano:<br />
laurearsi non è mai<br />
stato così costoso<br />
di silvia fabbri<br />
QUANTO COSTA<br />
STUDIARE<br />
non è Un paese<br />
Freie Universitat Berlino 200 euro<br />
Sorbonne Parigi 500 euro<br />
Retta media delle<br />
università italiane 1000euro<br />
Percentuale dei laureati<br />
(tra i 25 e i 34 anni)<br />
Italia 19%<br />
Europa 30 %<br />
Percentuale dei diplomati<br />
che si iscrivono all’università<br />
Stati uniti 72%<br />
Canada 52%<br />
Italia 32%<br />
La laurea perde appeal. Secondo dati<br />
resi noti dal Consiglio universitario<br />
nazionale (Cun), è calato il numero di<br />
iscritti nelle facoltà pubbliche italiane<br />
e quindi, in prospettiva, sarà possibile,<br />
nei prossimi anni, un ulteriore calo<br />
di laureati. Le cifre: nel 2010 le immatricolazioni<br />
hanno subito una diminuzione<br />
del 5% con 3.986 nuovi iscritti<br />
in meno rispetto al 2009. Negli<br />
ultimi quattro anni, poi, la percentuale<br />
dei nuovi ingressi negli atenei è scesa<br />
del 9,2% con 26 mila immatricolazioni<br />
in meno. Eppure il numero<br />
degli studenti che si è diplomato è aumentato<br />
nell’ultimo anno dello 0,9%.<br />
Complessivamente il numero degli<br />
iscritti si contrae in tutta la penisola,<br />
ma il Centro e il Sud, dove il calo degli<br />
ultimi quattro anni è complessivamente<br />
del 19,6%, soffrono di più.<br />
Un bel disastro per un paese che detiene<br />
il triste primato della percentuale<br />
più bassa d’Europa di dottori. Tra i<br />
connazionali di età compresa fra i 25 e<br />
i 34 anni, soltanto 19 italiani su 100 risultano<br />
in possesso di un diploma di<br />
laurea. La media europea si colloca attorno<br />
al 30%, con Paesi come Francia,<br />
Spagna, Danimarca, Svezia e Regno<br />
Unito attorno al 40%.<br />
Il futuro che non c’è<br />
“È del tutto evidente – commenta Domenico<br />
De Masi, docente di sociologia<br />
del lavoro all’Università “La Sapienza”<br />
di Roma - che in Italia il valore<br />
simbolico e pratico della laurea universitaria<br />
è bassissimo, in un processo<br />
che si è inesorabilmente consolidato<br />
nel corso degli anni. Già noi siamo un<br />
paese con pochi universitari, basti
per LaUrEatI<br />
pensare che per 100 diplomati negli<br />
Usa 72 vanno all’università, in Canada<br />
siamo a 52, in Italia appena a 32. Cioè<br />
meno della metà rispetto al dato americano.<br />
Questo quadro è aggravato<br />
dallo stato da malate terminali delle<br />
università pubbliche nel nostro paese.<br />
Spesso si tratta di sedi brutte e sporche,<br />
che trasmettono un’idea di luoghi<br />
di seconda categoria. Aggiungiamo il<br />
fatto che molti leader politici in Italia<br />
non sono laureati, come a dire che tanto<br />
la laurea non serve più di tanto.<br />
Quello che sta accadendo in Italia è<br />
l’esatto contrario rispetto agli sforzi<br />
enormi che il resto del mondo sta facendo<br />
per aumentare e migliorare la<br />
qualità degli studi. Nella società postindustriale,<br />
in cui sempre più vivremo,<br />
la conoscenza è tutto e dunque<br />
investire sulla formazione è la chiave<br />
continua a pagina 10 ><br />
IN PRIMO PIANO SETTEMBRE 2011<br />
IL COSTO DEGLI STUDI<br />
da 400 a 2000 euro<br />
la roulette delle rette<br />
Anche il reddito può essere un fattore di esclusione dall’Università, molto più di<br />
quanto non accadesse in passato. Nel corso del 2009/2010, infatti, ogni studente<br />
ha dovuto sborsare qualcosa come 68 euro in più dell’anno precedente. Lo ha certificato<br />
lo stesso ministero dell’Istruzione.<br />
Già, ma quanto costa, complessivamente mandare un figlio in un’università italiana?<br />
Secondo uno studio di Federconsumatori sul 2010 le tasse universitarie annuali si<br />
aggirano intorno ai 1000 euro, con picchi che variano dai 400 agli oltre 2.000 a seconda<br />
della regione e delle amministrative della struttura. Mentre a Napoli studiare<br />
all’Orientale può costare da un minimo di 440 euro a un massimo di 910 – a seconda<br />
della fascia di reddito – al Politecnico di Milano si pagano anche 1.700 euro. Sempre<br />
secondo Federconsumatori, gli atenei del Nord sono quelli più cari: del 13,1% rispetto<br />
alla media nazionale in prima fascia, e addirittura del 31,9% in ultima. Sono gli<br />
atenei del sud, in generale, ad applicare tasse più basse, con una eccezione: l’Alma<br />
Mater di Bologna che considera come fascia base quella che arriva a 20mila euro di<br />
Isee, soglia al di sotto della quale gli studenti pagano il 55% in meno rispetto alle<br />
media nazionale. Al contrario – nella stessa regione – l’Università più cara, sempre in<br />
prima fascia, è quella di Parma, con una retta di 865 euro per le facoltà scientifiche e<br />
di 740 per le umanistiche. Tra l’altro le nostre università sono tra le più care d’Europa.<br />
In Svezia sono gratuite – e sono al top del vecchio continente - mentre in Francia,<br />
alla Sorbona, non si superano i 500 euro. Alla Freit Università di Berlino non si va<br />
oltre i 200 euro di retta.<br />
Scegliere di cambiare città, poi, può far lievitare i costi di quasi 7.000 euro l’anno. Un<br />
caso piuttosto frequente visto che i fuorisede, in Italia (dati Istat) sono circa il 20,5%<br />
del totale.<br />
Anche secondo Adiconsum, nel caso di un fuorisede si possono spendere fino a<br />
7.000 euro l’anno (nell’ipotesi più economica). La spesa maggiore è quella dell’alloggio,<br />
che in alcune città, arriva a costi proibitivi: per un posto letto si pagano 250<br />
euro al mese, che possono raddoppiare nel caso di una stanza singola. Secondo Federconsumatori,<br />
dividendo l’Italia in macroregioni si scopre che è il centro ad avere<br />
le spese per la casa più alte, pari a 5.544 euro annui per una stanza singola e 4.194<br />
per la condivisa.<br />
Poi ci sono i libri di testo. Anche qui grosse differenze tra facoltà scientifiche e umanistiche,<br />
dove si spende una media di 454 euro annui. Per le scientifiche si spende<br />
circa il 17% in più, sempre secondo le stime Federconsumatori.<br />
9
10<br />
IN PRIMO PIANO SETTEMBRE 2011<br />
del nostro futuro”. In Italia, infatti, 4<br />
giovani su 10 (indagine Eurobarometro)<br />
pensano che l’istruzione universitaria<br />
non sia necessaria. è il dato più<br />
alto di tutta Europa. La media di giovani<br />
europei è del 20%, ma tedeschi,<br />
cechi e olandesi - giusto per citarne alcuni<br />
- vogliono fare l’università. Tutti.<br />
Tra l’altro non è detto che chi non studia<br />
vada immediatamente a lavorare<br />
(anche perché di lavoro, per i giovani,<br />
non ce n’è: l’Italia ha anche la maglia<br />
nera europea per disoccupazione giovanile<br />
che nel primo trimestre del<br />
2011 è arrivata al 29,6%, con un picco<br />
del 46,1% per le donne del Mezzogiorno).<br />
L’Istat ha anche calcolato che in<br />
Italia ci sono più di due milioni (pari<br />
al 21% dell’intera popolazione giovanile)<br />
di Neet, acronimo inglese che sta<br />
per Non in Education, Employment or<br />
Training. Giovani al palo, insomma,<br />
che non lavorano, non fanno l’univer-<br />
La laurea? Si eredita. È un fenomeno che gli esperti chiamano<br />
“ascensore sociale bloccato”, e che fa sì che la classe della famiglia<br />
di origine influenzi decisamente il futuro culturale e<br />
professionale dei giovani. Tra gli anni ‘60 e ‘70 del secolo scorso<br />
l’ascensore era decisamente ripartito e in una famiglia di<br />
umili origini poteva spuntare un laureato. Oggi questo accade<br />
molto meno o non accade affatto. Perché sempre più spesso la<br />
scelta dell’università è legata al reddito familiare disponibile.<br />
Secondo dati Eurostat la media dei laureati italiani (tra 25 e<br />
34 anni) è del 19%. Ma il tasso schizza al 60% se passiamo a<br />
famiglie in cui i genitori sono in possesso della laurea. In buona<br />
sostanza, in Italia, i figli dei cittadini più istruiti hanno una<br />
probabilità sette volte superiore di raggiungere la laurea rispetto<br />
ai coetanei che vivono in contesti più deprivati.<br />
Non solo. Secondo lo studio di Almalaurea che citiamo in queste<br />
pagine, infatti, fra i laureati di estrazione borghese sono<br />
più frequenti le lauree in medicina (9% contro il 3% dei figli di<br />
genitori operai) e giurisprudenza (15% contro 11%). A cinque<br />
anni dal conseguimento del titolo, sono significativi anche i<br />
differenziali occupazionali: più alta la quota di occupati tra i<br />
laureati delle famiglie borghesi (83% contro l’80% delle fami-<br />
sità, né seguono attività formative.<br />
Gente in attesa di un futuro che forse<br />
non arriverà.<br />
La laurea che non paga<br />
Oggi non si fa l’università, forse, soprattutto<br />
per questo: perché il lavoro<br />
non c’è, né prima, né dopo l’università.<br />
“In Italia – ha spiegato il direttore generale<br />
del Censis Giuseppe Roma,<br />
nel corso di una audizione alla commissione<br />
lavoro – la laurea non paga. I<br />
nostri laureati lavorano meno di chi<br />
ha un diploma, meno dei laureati degli<br />
altri paesi europei”. Qualche dato: in<br />
Italia trova un’occupazione il 66,9%<br />
dei laureati di 25-34 anni, contro una<br />
media europea dell’84%.<br />
Anche secondo il XIII Rapporto Almalaurea<br />
sulla condizione occupazionale<br />
dei laureati (laureati 2009 intervistati<br />
nel 2010 e laureati del 2007<br />
intervistati a tre anni dalla laurea),<br />
Di padre in figlio<br />
QUANDO LE LAUREA SI EREDITA<br />
non sono pochi i campanelli d’allarme.<br />
Aumenta ulteriormente la disoccupazione<br />
fra i laureati triennali (dal<br />
15 al 16% a un anno dal conseguimento<br />
del titolo) e più si studia, meno si<br />
lavora: per i laureati specialistici la disoccupazione<br />
sale al 18%. Con alcune<br />
significative differenze, però. Sempre<br />
secondo Almalaurea, alcuni (pochi)<br />
percorsi di studio assicurano un lavoro<br />
a un anno dalla laurea: medicina al<br />
98%, architettura all’86%, ingegneria<br />
all’84%, economia-statistica all’86%.<br />
Inoltre i guadagni dei dottori perdono<br />
peso. Lo stipendio dei laureati brevi è<br />
sceso in questi anni del 5%. Quello degli<br />
specializzati del 10%.<br />
Altro elemento di preoccupazione è<br />
l’aumento del lavoro atipico e la robusta<br />
crescita del lavoro nero. “Con una<br />
disoccupazione giovanile spaventosa<br />
– spiega Roberto Nicoletti, prorettore<br />
agli studenti dell’Università di Bo-<br />
glie operaie); inoltre, sempre a cinque anni dalla laurea, tra i<br />
laureati d’estrazione borghese il guadagno mensile netto è di<br />
circa 200 euro in più dei “colleghi” d’origine operaia.<br />
Ancora più paradossale lo stretto legame che si istituisce tra<br />
la laurea del padre e quella del figlio (maschio), ma solo in alcune<br />
discipline. Il 43% dei padri ingegneri ha un figlio laureato<br />
in ingegneria; così come il 42,7% di quelli laureati in giurisprudenza.<br />
Il 32,3% dei padri economisti indirizza il figlio verso la<br />
stessa laurea, così come il 31% dei medici. Cosa si dovrebbe<br />
fare per dare pari opportunità a tutti, eliminando quelle condizioni<br />
di svantaggio che impediscono uguali carriere? “Esiste<br />
certamente un problema di ordini professionali – spiega il prorettore<br />
di Bologna Nicoletti – al cui interno si tramanda la professione<br />
di padre in figlio. Poi è chiaro che oggi l’università ha<br />
meno risorse e dunque riesce a intervenire solo minimamente<br />
nei confronti degli studenti meritevoli in condizione di svantaggio<br />
economico. Noi ci proviamo, cerchiamo di dare un segnale<br />
importante alle famiglie, ma è poco più che una goccia<br />
nel mare”. Per la cronaca, l’Università di Bologna, dopo Bari, è<br />
l’università meno costosa d’Italia e anche quest’anno non ha<br />
aumentato le rette.
logna – è chiaro che non c’è lavoro<br />
neanche per i laureati. Per avere una<br />
laurea spendibile nel mondo del lavoro,<br />
occorre che un lavoro ci sia. Poi c’è<br />
un altro problema, che è quello di considerare<br />
l’università una scelta come<br />
un’altra. Magari aspetto prima di<br />
iscrivermi, faccio lavoretti, finisco<br />
fuori corso e alla fine arrivo alla laurea<br />
dopo i 26 anni, o anche oltre, quando<br />
è molto più difficile trovare lavoro.<br />
Studiare invece deve essere ritenuta<br />
una attività che richiede impegno,<br />
sforzo e sacrificio”. “L’Italia delle università<br />
– conferma De Masi – ha specificità<br />
che rasentano l’assurdo. Due<br />
terzi degli studenti sono fuori corso,<br />
in questo siamo unici al mondo. La<br />
frequenza ai corsi deve essere obbligatoria,<br />
altro che fuori corso. Occorre<br />
reintrodurre un’idea di serietà degli<br />
studi che si è notevolmente affievolita.<br />
In più occorre la consapevolezza,<br />
tornando al discorso della conoscenza<br />
come valore, che la formazione serve<br />
come fattore di qualità per tutta la vita,<br />
non solo per il lavoro. Paradossalmente<br />
e senza voler sottovalutare gli<br />
enormi problemi che hanno i giovani<br />
La vignetta di ellekappa<br />
a inserirsi nel mondo del lavoro, verrebbe<br />
da dire: meglio un disoccupato<br />
colto che ignorante”. Una provocazione?<br />
Con un Ministro del lavoro che<br />
invita i giovani a fare lavori umili, anziché<br />
proseguire gli studi è giusto<br />
compensare un po’...<br />
I tagli all’università<br />
Ma bisogna anche chiedersi cosa do-<br />
LE LAUREE SICURE<br />
Livello di occupazione a tre anni dalla laurea specialistica<br />
Medico (prof. san.)<br />
Economico-statistico<br />
Architettura<br />
Ingegneria<br />
Educazione fisica<br />
Insegnamento<br />
Politico-sociale<br />
97,2<br />
85,8<br />
85,8<br />
84,7<br />
84,1<br />
83,4<br />
80,6<br />
vrebbe fare l’università per avvicinare<br />
i giovani agli studi. Certo, la riforma<br />
del ministro Gelmini, venduta come<br />
“lotta agli sprechi”, rende più difficile<br />
la vita anche e soprattutto agli studenti.<br />
Intanto, ha già portato alla soppressione<br />
di 34 corsi e all’eliminazione di<br />
sei sedi decentrate (obbligando cioè<br />
più giovani a dover affrontare le spese<br />
da fuori sede). A Bologna entro il 2013<br />
continua a pagina 13 ><br />
11
12<br />
TASSO DI<br />
DISOCCUPAZIONE<br />
A UN ANNO<br />
DALLA LAUREA<br />
“FARE L’UNIVERSITà? ECCO PERChé...”<br />
Le scelte di Mattia, Matteo, Cristina<br />
! Mattia 21 anni, iscritto a lettere e<br />
filosofia, fuorisede, studente lavoratore.<br />
“ho deciso di seguire il corso di laurea<br />
in lettere semplicemente perché mi<br />
piace la letteratura. Mi piaceva fin dal<br />
liceo. Preoccupato per i possibili sbocchi<br />
lavorativi? E perché mai? Sono convinto<br />
che le lauree umanistiche, in particolare<br />
quella che ho scelto, aprano la<br />
mente, rendano le persone adatte a<br />
svariati compiti – e non a uno solo. Del<br />
resto il mercato del lavoro ci costringerà<br />
a cambiare svariati mestieri, tanto<br />
vale crearsi un sapere flessibile, no? Lo<br />
vedo anche dal lavoro che sto facendo<br />
ora, da cui traggo anche qualche soddisfazione<br />
oltre che il denaro necessario<br />
per studiare. Anche perché l’aiuto da<br />
parte della mia famiglia non basterebbe<br />
certo a pagarmi gli studi e contemporaneamente<br />
la permanenza nella<br />
città che ho scelto per fare l’università.<br />
È un sacrificio, scegliere di stare lontani<br />
da casa, che comporta, appunto, il fatto<br />
di dover lavorare. Ma ne vale la pena:<br />
non sarei mai rimasto nel mio paese,<br />
vicino a Trento. Perché secondo me<br />
proseguire gli studi significa anche fare<br />
esperienza di vita nuova, affrancarsi<br />
dall’ambiente che ti ha visto crescere,<br />
prendere il largo e cavarsela da soli, lavatrici<br />
comprese”.<br />
LAUREATI TRIENNALI<br />
16,2% 15,1%<br />
11,3%<br />
2009 2008 2007<br />
! Matteo 28 anni, dottorando di ingegneria<br />
dell’informazione. “ho deciso di<br />
iscrivermi a ingegneria per puntare su<br />
qualcosa che mi desse un futuro professionale<br />
sicuro. In più mi piaceva molto<br />
l’informatica ed ero bravo nelle materie<br />
scientifiche. Poi ho deciso di continuare<br />
perché alla fine della specialistica, qui in<br />
Italia, ho ricevuto offerte di lavoro un<br />
po’ deludenti, non all’altezza delle mie<br />
competenze e così sono andato avanti.<br />
Il fatto è che sono stato un anno negli<br />
Stati Uniti e lì ho visto una realtà intellettualmente<br />
molto stimolante. È a quel<br />
livello che vorrei lavorare in futuro. Perchè<br />
c’è una crisi delle iscrizioni all’università?<br />
Studiare è faticoso, un grosso<br />
sacrificio, e in tanti pensano sia più facile<br />
fare soldi facilmente senza tanti sforzi.<br />
Magari vedono alcuni amici più grandi<br />
che lavorano, che hanno cominciato a<br />
guadagnare, che magari hanno una<br />
macchina costosa... e si chiedono: perché<br />
fare tanta fatica quando posso avere<br />
tutto subito? Del resto è questo il<br />
messaggio con cui la tivù bombarda i<br />
ragazzi. Parlo per esperienza personale:<br />
ho un fratello che non ha neppure<br />
preso il diploma”.<br />
LAUREATI SPECIALISTICI<br />
17,7% 16,2%<br />
10,8%<br />
2009 2008 2007<br />
! Cristina 27 anni, laureata in medicina,<br />
fuorisede. ha appena passato l’esame<br />
di abilitazione professionale. È intenzionata<br />
a specializzarsi in gastroenterologia.<br />
“ho sempre pensato che avrei<br />
fatto medicina e quando l’ho scelta non<br />
l’ho fatto perché era una laurea “sicura”,<br />
dal punto di vista professionale. Anche<br />
perché allora non era così. Perciò i miei<br />
mi hanno un po’ scoraggiata, allora, perché<br />
lo ritenevano un percorso lungo,<br />
molto impegnativo - anche finanziariamente<br />
– e avevano paura che mollassi.<br />
Beh, in parte avevano ragione: è stato<br />
molto faticoso, per me e anche per loro.<br />
Adesso sono contenta di avercela fatta,<br />
anche se la strada è ancora lunga.<br />
Il problema maggiore che ho incontrato?<br />
Il fatto che l’università ti lascia completamente<br />
sola. A volte hai momenti di<br />
sconforto – io sono stata ferma quasi un<br />
anno – e devi farcela a superarli senza<br />
l’aiuto di nessuno. Poi ci sono cose organizzate<br />
proprio male: il più delle volte<br />
durante i tirocini obbligatori stai a girarti<br />
i pollici.<br />
Perché solo calate le iscrizioni all’università?<br />
Non ha molto senso faticare<br />
tanto se poi mancano gli sbocchi lavorativi.<br />
A meno che uno non voglia prendersi<br />
una laurea per sé, per crescere<br />
culturalmente... Ma questo è un altro<br />
discorso”.
le attuali 23 facoltà dovrebbero diventare<br />
12. Nel 2012 la maggior parte degli<br />
atenei italiani, condannati dai bilanci<br />
in rosso, non potranno reclutare<br />
nuovi docenti sia a tempo determinato<br />
che indeterminato. La Cgil ha calcolato<br />
che il pensionamento previsto<br />
per il prossimo quinquennio taglierà<br />
il 50% degli ordinari e il 25% di associati<br />
e ricercatori. Una fuoriuscita di<br />
massa dal sistema universitario di circa<br />
600 ordinari che non verranno<br />
rimpiazzati perchè oltre il 50% delle<br />
università, finanziariamente in crisi,<br />
non potrà fare assunzioni. Gli effetti<br />
di questi tagli? Accorpamento e cancellazioni<br />
di corsi di laurea. Contrazione<br />
degli appelli d’esame (che provocheranno<br />
un aumento dei fuori<br />
corso). Aumento delle rette (ne parliamo<br />
in queste pagine). Abolizione di<br />
tutte le borse di studio post laurea.<br />
In più la laurea breve è ormai considerata<br />
più alla stregua di un diploma che<br />
di una vera e propria laurea, con un<br />
allugamento di tempi e costi per arrivare<br />
al titolo più spendibile. “L’introduzione<br />
della laurea triennale – conclude<br />
De Masi – è stata un colpo di<br />
grazia sul corpo già comatoso dell’università<br />
pubblica”. Anche secondo il<br />
direttore del Censis sarebbe opportuno<br />
anticipare i tempi della formazione<br />
e metterla in fase con le opportunità<br />
di lavoro: “La laurea breve deve diventare<br />
un obiettivo conclusivo nel ciclo<br />
di apprendimento. Per favorire l’occupazione<br />
dei laureati, si potrebbe ad<br />
esempio detassare completamente<br />
per un triennio le imprese costituite<br />
da almeno un anno da parte di giovani<br />
con meno di 19 anni. Infine – ha<br />
proseguito Roma – occorre accompagnare<br />
il ricambio generazionale in<br />
azienda”. Migliori prospettive occupazionali<br />
dei laureati aumenterebbero<br />
senza dubbio l’appeal della laurea,<br />
ma certo il nostro paese fa pochissimo<br />
per raggiungere il 40% di laureati nella<br />
popolazione di età tra i 30 e i 40 fissato<br />
dalla Comunità europea come<br />
obiettivo strategico. Non siamo neanche<br />
alla metà. Senza inversione di rotta,<br />
il nostro paese rischia di perdere il<br />
proprio futuro. l<br />
alfabeto alimentare<br />
di Eugenio del Toma<br />
presidente onorario dell’Associazione<br />
italiana di dietetica e nutrizione clinica<br />
Il buon gelato<br />
Ecco le istruzioni per l’uso<br />
Una delle immagini che meglio simboleggia la spensieratezza estiva<br />
è l’affollamento gioioso delle gelaterie. Nella evoluzione delle<br />
abitudini alimentari pochi altri alimenti si sono imposti, come i<br />
gelati, in ogni strato della popolazione.<br />
Il gelato, artigianale o industriale, è un vero e proprio alimento, di gradimento<br />
trasversale con un democratico consenso di giovani e anziani, di<br />
ogni ceto sociale. Inoltre, il gelato è diventato un alimento igienicamente<br />
sicuro che negli ultimi anni gli italiani hanno imparato a consumare non<br />
solo in estate, ma anche a fine pasto o come spuntino (molto meno calorico<br />
di toast, pizzette o patatine fritte) in ogni momento dell’anno.<br />
In sintesi, i gelati di frutta contengono soprattutto zuccheri; perciò sono<br />
preferibili per chi è in sovrappeso o per chi non vuole “appesantire” la<br />
digestione (ad esempio, come spuntino prima di fare sport o un bagno,<br />
senza attendere le tre ore di intervallo richieste da un pranzo con più portate).<br />
Stiano attenti, però, i diabetici e gli obesi insulino-resistenti perché<br />
i gelati di frutta hanno meno calorie ma più zuccheri semplici, poco importa<br />
se come saccarosio, fruttosio, lattosio o sciroppo di glucosio.<br />
I gelati a base di latte, uova, cioccolata, contengono più grassi, perciò un<br />
centinaio di calorie in più per una confezione media. Ai patiti delle calorie<br />
ricordo che nei gelati c’è molta acqua (37-75%) e molta aria, per cui un bel<br />
“cono” di frutta, di quasi 100 grammi, fornirà soltanto 150-180 calorie. Per<br />
i gelati industriali basterà leggere l’etichetta nutrizionale che riporta le<br />
calorie per 100g e per singolo pezzo. Perciò può essere un sacrifico inutile<br />
rinunciare al piacere di un gelato quasi si trattasse di una golosità stracarica<br />
di calorie, ignorando che scegliere un gelato, come spuntino da conteggiare<br />
nel totale delle calorie previste per una dieta dimagrante, è possibile<br />
seppure con qualche compensazione calorica equivalente.<br />
Perfino chi è davvero costretto alla sedentarietà non deve essere aggredito<br />
con un eccesso di proibizioni che innescano disturbi del comportamento<br />
alimentare e poi l’abbandono di qualsiasi dieta. Il gelato non deve rappresentare<br />
un’auto-concessione benevola ma una normale sostituzione da<br />
programmare al posto di altri carboidrati, per i gelati a base di frutta, oppure<br />
al posto di proteine e grassi, per i gelati a base di latte, uova, nocciole<br />
e cioccolata.<br />
13
14 IN PRIMO PIANO SETTEMBRE 2011<br />
La Scuola<br />
siamo noi<br />
I Distretti sociali di Coop Estense contribuiscono alla qualità dei servizi del territorio lanciando<br />
un nuovo progetto rivolto in particolare alla scuola primaria. Dal 19 settembre al 31 marzo 2012,<br />
attraverso la raccolta punti, si potranno aiutare molti circoli didattici ad acquistare computer,<br />
lavagne interattive multimediali, ma anche libri e il semplice arredo scolastico<br />
Ci sono insegnanti preparati<br />
che hanno seguito<br />
corsi di formazione<br />
professionali ad hoc<br />
per migliorare l'apprendimento<br />
dei piccoli allievi, ma in aula, poi,<br />
mancano le lavagne multimediali<br />
che dovrebbero far funzionare. Ci<br />
sono programmi creati per girare<br />
nei laboratori d'informatica, ma<br />
poi non si trovano i quattrini necessari<br />
ad acquistare i computer.<br />
C'è bisogno di queste e di tante<br />
altre cose, nelle nostre scuole: di<br />
videoproiettori, libri, dvd e, in alcuni<br />
casi, persino della tinta per<br />
imbiancare i muri.<br />
Si sono sentiti dire questo, i volon-<br />
tari dei Distretti sociali di Coop<br />
Estense, dai dirigenti scolastici che<br />
hanno contattato, nei mesi scorsi,<br />
per capire se e di che cosa la scuola<br />
pubblica avesse bisogno. Le risposte<br />
ricevute hanno convinto i soci<br />
dei Comitati direttivi che quest'anno<br />
i progetti territoriali ("ProgettinRete"<br />
2011/2012) potevano e dovevano<br />
avere questa connotazione,<br />
muoversi in questo ambito d’intervento.<br />
Detto fatto. Alla scuola<br />
pubblica, e in modo particolare<br />
alla scuola primaria, per via della<br />
delicatezza del suo ruolo educativo<br />
e della scarsità di risorse aggravata<br />
dai tagli dell'ultima finanziaria,<br />
è dedicato il progetto "La Scuola<br />
OGNI PUNTO DONATO VALE DOPPIO<br />
Ogni punto donato alla scuola primaria vale doppio e verrà utilizzato per l'acquisto<br />
di computer, videoproiettori, dotazioni hardware e software, lavagne<br />
interattive multimediali, ma anche arredo scolastico, buoni spesa per libri, cancelleria,<br />
materiale didattico e ciò di cui la scuola ha bisogno. Sul sito www.<br />
estense.e-coop.it, nel prossimo numero di <strong>Consumatori</strong> e direttamente a punto<br />
vendita daremo conto di tutti i progetti delle scuole selezionate e, in seguito,<br />
dei risultati che saranno raggiunti.<br />
di Marco Ungaro<br />
siamo noi" messo a punto da Coop<br />
Estense per dirottare sui plessi selezionati<br />
risorse devolute da soci e<br />
consumatori attraverso il collezionamento<br />
dei punti spesa. Ma non<br />
solo. La cooperativa valorizzerà,<br />
raddoppiandoli, i punti elargiti a<br />
favore della scuola, dunque indirettamente<br />
a favore dei nostri figli<br />
e del loro futuro.<br />
Gli istituti interessati sono 24 a Modena<br />
(62% del totale ) e 9 a Ferrara<br />
(41% del totale) e sono stati individuati<br />
secondo criteri concordati con<br />
gli Uffici Provinciali Scolastici che<br />
hanno fornito preziosi suggerimenti<br />
e indicazioni. L'elenco completo con<br />
i relativi progetti illustrati nel dettaglio<br />
sarà disponibile a partire da<br />
ottobre, dopo che i circoli didattici<br />
avranno definito e approvato la lista<br />
dei loro desiderata. Ad ogni supermercato<br />
Coop Estense abbinerà una<br />
Direzione didattica (o un Istituto<br />
comprensivo), scelta dal Comitato<br />
direttivo del Distretto soci di riferimento.<br />
Detto in altre parole, ogni<br />
supermercato “adotterà” la scuola<br />
del proprio quartiere per rendere<br />
più diretto, sentito e familiare il<br />
contributo dei donatori.
Come funziona<br />
Ma come funziona il meccanismo<br />
di sostegno? Soci e consumatori<br />
che faranno la spesa nei<br />
supermercati di Coop Estense dal<br />
19 settembre di quest'anno al 31<br />
marzo 2012, parteciperanno alla<br />
raccolta punti. Fino al 31 marzo<br />
2012 si potranno destinare i<br />
punti raccolti ad uno dei progetti<br />
delle scuole selezionate. Il socio<br />
o consumatore può presentarsi<br />
alla cassa o al Punto d'ascolto<br />
del suo supermercato e devolvere<br />
facilmente i punti raccolti o quelli<br />
residui, indicando alla cassa il<br />
progetto della scuola che intende<br />
sostenere. Per facilitare le operazioni<br />
saranno disponibili presso<br />
le scuole dei bigliettini di promemoria,<br />
con la descrizione del progetto,<br />
da usare al momento della<br />
donazione al supermercato. Sul<br />
biglietto è stampigliato un codice<br />
a barre che sarà sufficiente far<br />
"passare" alla cassa per completare<br />
l’operazione. Ogni punto donato<br />
al progetto La Scuola siamo noi<br />
varrà il doppio dei punti utilizzati<br />
per altre finalità. Già a partire<br />
dal 1° aprile e nel successivo anno<br />
scolastico, le scuole partecipanti<br />
al progetto, sulla base del valore<br />
raccolto, potranno ottenere buoni<br />
spesa (da 25 o 50 euro) spendibili<br />
nei punti vendita della cooperativa,<br />
oppure potranno ordinare<br />
prodotti del videocatalogo (computer,<br />
lavagne multimediali, software,<br />
proiettori, ecc.).<br />
"La progressiva riduzione delle<br />
risorse destinate alla scuola –<br />
commenta Isa Sala, direttore Soci<br />
e consumatori di Coop Estense –<br />
mette in luce sempre più di frequente<br />
la difficoltà di far fronte<br />
ad esigenze concrete e contingenti,<br />
come l'acquisto di materiale<br />
di facile consumo, sia didattico<br />
che d'ufficio, o la sostituzione di<br />
strumentazioni e arredi. Da anni<br />
noi realizziamo sul territorio<br />
progetti di sostegno e solidarietà<br />
in collaborazione con il mondo<br />
del volontariato e dell'associazionismo,<br />
raccogliendo migliaia<br />
di euro per la solidarietà locale,<br />
partendo dall’analisi dei fabbisogni<br />
e dalle segnalazioni che ci<br />
pervengono dal territorio. Dopo<br />
l'assistenza sanitaria, l'integrazione,<br />
il disagio giovanile, ecc. la<br />
scuola è l'ambito in cui, quest'anno,<br />
ci è sembrato quasi d'obbligo<br />
intervenire. Un plauso va fatto ai<br />
soci dei Comitati Direttivi dei Distretti<br />
Sociali che si sono prodigati<br />
per dare una risposta a questo<br />
fabbisogno. Tocca adesso ai soci e<br />
ai clienti contribuire, grazie alla<br />
loro sensibilità, alla riuscita di un<br />
progetto di alto significato sociale<br />
e civile. Ma anche alle scuole, agli<br />
insegnanti, agli studenti coinvolgere<br />
genitori e cittadini sui loro<br />
progetti e sui loro obiettivi". l<br />
15
I punti Ginori<br />
per abbellire la nostra tavola<br />
Dopo le pentole Ballarini, parte una nuova<br />
iniziativa che offre ai consumatori premi<br />
prestigiosi per la casa: le porcellane del più<br />
famoso marchio italiano ispirate<br />
all’argenteria fiorentina tardo-barocca<br />
Visto il grande apprezzamento e il successo della<br />
raccolta punti dedicata alle pentole Ballarini,<br />
conclusasi da poco, Coop Estense propone<br />
una nuova originale iniziativa pensata per<br />
riconoscere la fedeltà dei propri soci e consumatori con<br />
premi prestigiosi.<br />
A partire dal 26 settembre sarà possibile iniziare una nuova<br />
raccolta punti dedicata a un altro grande marchio italiano:<br />
Richard Ginori, il leader italiano nella produzione di<br />
porcellane da tavola.<br />
Fino al 22 gennaio 2012, per ogni 20 euro di spesa (in un<br />
unico scontrino) fatta soltanto negli ipermercati emiliani di<br />
Coop Estense, sarà registrato uno speciale “Punto Ginori”<br />
sulla carta Sociocoop, per i soci, o sulla carta Solocoop, per<br />
i non soci. Si ricorda a tal proposito, a chi non è socio Coop<br />
Estense, che la carta Solocop, completamente gratuita, è attivabile<br />
presso i Punti d'Ascolto dei negozi.<br />
La modalità di raccolta punti è estremamente semplice, in<br />
quanto completamente automatica e può essere “accelerata”<br />
attraverso l’acquisto di determinati prodotti segnalati in<br />
punto vendita con la dicitura “Punti Veloci Ginori”.<br />
Attraverso il loro acquisto si otterranno Punti Ginori in<br />
più per raggiungere più velocemente il premio desiderato.<br />
Non solo: i punti raccolti su carte diverse possono essere<br />
trasferiti in un’unica carta. Infine, è importante sottolineare<br />
che nel caso si utilizzi la carta Sociocoop o Solocoop<br />
per raccogliere i punti del nuovo collezionamento<br />
appena partito nei supermercati emiliani (vedi altro<br />
articolo su <strong>Consumatori</strong>), dal 23 gennaio al 12 febbraio<br />
2012, rivolgendosi al Punto d'Ascolto, si potranno convertire<br />
tali punti in “Punti Ginori”: ogni 30 punti Coop<br />
1 punto Ginori. Sempre al Punto d'Ascolto sarà possibile<br />
far caricare sulla propria carta (Cartasocio o Solocoop)<br />
i punti Ginori eventualmente raccolti in negozi di altre<br />
cooperative che aderiscono all'iniziativa (come Coop<br />
Adriatica e Coop Nordest) e che prevedono l'accumulo di<br />
punti in forma cartacea attraverso i bollini. Per sapere<br />
quanti punti Ginori sono stati accumulati, è sufficiente<br />
IN PRIMO PIANO SETTEMBRE 2011<br />
controllare lo scontrino ogni volta che si fa la spesa, alla<br />
voce “Punti Ginori”. Per ritirare il premio scelto, basta<br />
prenderlo direttamente dagli scaffali del punto vendita,<br />
presentarlo a una cassa assistita insieme alla carta Socio<br />
o Solocoop e versare il contributo richiesto. Sarà possibile<br />
ritirare i premi entro e non oltre il 12 febbraio, termine<br />
dopo il quale i punti Ginori accumulati saranno azzerati.<br />
I premi<br />
Ma vediamo quali sono, questi premi. I prodotti proposti<br />
in questa iniziativa rientrano nella collezione “Antico<br />
Doccia”, un servizio da tavola di porcellana bianca,<br />
di finissima qualità, che interpreta in modo contemporaneo<br />
linee ispirate all’antica argenteria fiorentina tardo-barocca.<br />
Un servizio adatto sia ad occasioni speciali<br />
che alla tavola di tutti i giorni. I premi proposti sono<br />
il tris di piatti (14 punti Ginori più € 4,50), l’insalatiera<br />
(18 punti Ginori più € 6,00), un vassoio ovale (18 punti<br />
Ginori più € 6,50), un set di due coppette (7 punti Ginori<br />
più € 2,70).<br />
Il regolamento completo dell’iniziativa è disponibile nei<br />
punti vendita. l<br />
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I punti Ginori<br />
per abbellire la nostra tavola<br />
Dopo le pentole Ballarini, parte una nuova<br />
iniziativa che offre ai consumatori premi<br />
prestigiosi per la casa: le porcellane del più<br />
famoso marchio italiano ispirate<br />
all’argenteria fiorentina tardo-barocca<br />
Visto il grande apprezzamento e il successo della<br />
raccolta punti dedicata alle pentole Ballarini,<br />
conclusasi da poco, Coop Estense propone<br />
una nuova originale iniziativa pensata per<br />
riconoscere la fedeltà dei propri soci e consumatori con<br />
premi prestigiosi.<br />
A partire dal 26 settembre sarà possibile iniziare una nuova<br />
raccolta punti dedicata a un altro grande marchio italiano:<br />
Richard Ginori, il leader italiano nella produzione di<br />
porcellane da tavola.<br />
Fino al 22 gennaio 2012, per ogni 20 euro di spesa (in un<br />
unico scontrino) fatta soltanto negli ipermercati emiliani di<br />
Coop Estense, sarà registrato uno speciale “Punto Ginori”<br />
sulla carta Sociocoop, per i soci, o sulla carta Solocoop, per<br />
i non soci. Si ricorda a tal proposito, a chi non è socio Coop<br />
Estense, che la carta Solocop, completamente gratuita, è attivabile<br />
presso i Punti d'Ascolto dei negozi.<br />
La modalità di raccolta punti è estremamente semplice, in<br />
quanto completamente automatica e può essere “accelerata”<br />
attraverso l’acquisto di determinati prodotti segnalati in<br />
punto vendita con la dicitura “Punti Veloci Ginori”.<br />
Attraverso il loro acquisto si otterranno Punti Ginori in<br />
più per raggiungere più velocemente il premio desiderato.<br />
Non solo: i punti raccolti su carte diverse possono essere<br />
trasferiti in un’unica carta. Infine, è importante sottolineare<br />
che nel caso si utilizzi la carta Sociocoop o Solocoop<br />
per raccogliere i punti del nuovo collezionamento<br />
appena partito nei supermercati emiliani (vedi altro<br />
articolo su <strong>Consumatori</strong>), dal 23 gennaio al 12 febbraio<br />
2012, rivolgendosi al Punto d'Ascolto, si potranno convertire<br />
tali punti in “Punti Ginori”: ogni 30 punti Coop<br />
1 punto Ginori. Sempre al Punto d'Ascolto sarà possibile<br />
far caricare sulla propria carta (Cartasocio o Solocoop)<br />
i punti Ginori eventualmente raccolti in negozi di altre<br />
cooperative che aderiscono all'iniziativa (come Coop<br />
Adriatica e Coop Nordest) e che prevedono l'accumulo di<br />
punti in forma cartacea attraverso i bollini. Per sapere<br />
quanti punti Ginori sono stati accumulati, è sufficiente<br />
IN PRIMO PIANO SETTEMBRE 2011<br />
controllare lo scontrino ogni volta che si fa la spesa, alla<br />
voce “Punti Ginori”. Per ritirare il premio scelto, basta<br />
prenderlo direttamente dagli scaffali del punto vendita,<br />
presentarlo a una cassa assistita insieme alla carta Socio<br />
o Solocoop e versare il contributo richiesto. Sarà possibile<br />
ritirare i premi entro e non oltre il 12 febbraio, termine<br />
dopo il quale i punti Ginori accumulati saranno azzerati.<br />
I premi<br />
Ma vediamo quali sono, questi premi. I prodotti proposti<br />
in questa iniziativa rientrano nella collezione “Antico<br />
Doccia”, un servizio da tavola di porcellana bianca,<br />
di finissima qualità, che interpreta in modo contemporaneo<br />
linee ispirate all’antica argenteria fiorentina tardo-barocca.<br />
Un servizio adatto sia ad occasioni speciali<br />
che alla tavola di tutti i giorni. I premi proposti sono<br />
il tris di piatti (14 punti Ginori più € 4,50), l’insalatiera<br />
(18 punti Ginori più € 6,00), un vassoio ovale (18 punti<br />
Ginori più € 6,50), un set di due coppette (7 punti Ginori<br />
più € 2,70).<br />
Il regolamento completo dell’iniziativa è disponibile nei<br />
punti vendita. l<br />
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IN PRIMO PIANO SETTEMBRE 2011<br />
Al via la nuova<br />
raccolta punti<br />
Dal 19 settembre (e per sei mesi)<br />
in tutti i supermercati di Coop Estense<br />
Fino al 18 marzo 2012 soci e non soci della cooperativa<br />
potranno, secondo le modalità consuete, collezionare<br />
i punti della spesa e quelli erogati dai partner<br />
convenzionati<br />
È<br />
in partenza in questi giorni<br />
la nuova raccolta punti firmata<br />
Coop Estense. Come<br />
sempre sono tante le opportunità<br />
di risparmio assicurate ai soci<br />
e consumatori che scelgono di fare i<br />
propri acquisti nei supermercati emiliani<br />
della cooperativa. Nulla cambia<br />
nella modalità di raccolta e fruizione<br />
dei punti per questa iniziativa, che sarà<br />
valida a partire dal 19 settembre<br />
e fino al 18 marzo 2012. È bene, comunque,<br />
ricordare quali sono le cose<br />
da tenere a mente nei prossimi mesi.<br />
Per ogni euro di spesa fatta esclusivamente<br />
nei supermercati di Modena e<br />
Ferrara di Coop Estense, verrà registrato<br />
1 punto Coop sulla carta Sociocoop.<br />
Sono esclusi prodotti di automedicazione,<br />
libri, libri di testo, giornali<br />
e riviste, consegne a domicilio e pagamento<br />
utenze. Chi non è socio della<br />
cooperativa e volesse partecipare, non<br />
deve far altro che richiedere la carta<br />
Solo Coop presso il Punto d’Ascolto<br />
di uno dei supermercati Coop Estense<br />
entro il 18 marzo 2012.<br />
I punti raccolti, e spendibili nei supermercati<br />
Coop Estense saranno<br />
validi entro e non oltre sabato 31<br />
marzo 2012: a partire dal 1° aprile,<br />
infatti, verranno azzerati. Come di<br />
consueto, anche questa raccolta pre-<br />
vede alcune agevolazioni all’accumulo<br />
dei punti: il martedì rimane la giornata<br />
speciale in cui ogni punto viene<br />
triplicato, e saranno inoltre previste<br />
altre giornate speciali (che di volta in<br />
volta comunicheremo) in cui saranno<br />
accreditati punti in più. Inoltre, acquistando<br />
diversi prodotti, che cambieranno<br />
ogni 15 giorni, sarà possibile<br />
ottenere "punti jolly" ovvero punti aggiuntivi.<br />
Ancora. Si conferma la possibilità<br />
di trasferire su un’unica carta,<br />
che sia Carta Socio o carta Solo Coop,<br />
punti raccolti su carte differenti, mentre<br />
soltanto attraverso la Carta Socio è<br />
data l’opportunità di raccogliere i punti<br />
anche nei punti vendita di altre cooperative<br />
che aderiscono all’iniziativa.<br />
I partner convenzionati<br />
Ma fare la spesa nei supermercati<br />
della cooperativa è solo uno dei metodi<br />
che Coop Estense mette a disposizione<br />
per accumulare punti. Infatti,<br />
se ne possono aggiungere alla propria<br />
raccolta anche scegliendo di fare acquisti<br />
presso i partner convenzionati:<br />
organizzando le vacanze nelle agenzie<br />
Robintur, stipulando un contratto<br />
assicurativo auto con Unipol; smaltendo<br />
i rifiuti con Hera Ferrara negli<br />
appositi centri per la raccolta; o, ancora,<br />
facendo la spesa nei punti ven-<br />
dita Brico Io di Modena, Mirandola e<br />
Comacchio.<br />
I premi a cui i punti danno diritto sono<br />
come sempre tanti e diversi: si va<br />
dagli sconti sulla spesa alle ricariche<br />
telefoniche di Coop Voce, ma anche<br />
buoni sconto su viaggi, abbonamenti<br />
a riviste, nonché per l’ingresso a<br />
diversi stabilimenti termali e centri<br />
benessere. Novità rispetto alla scorsa<br />
raccolta punti (quella terminata in<br />
luglio) sono l’inserimento tra i premi<br />
di buoni sconto su skipass per i comprensori<br />
del Cimone e dell’Abetone,<br />
voucher per omaggi da utilizzare<br />
presso i cinema Victoria (Modena) o<br />
Uci cinema (Ferrara), abbonamenti<br />
alle riviste Focus Junior e Donna Moderna<br />
e la collezione da tavola "Antico<br />
Doccia" di Richard Ginori.<br />
Naturalmente la cooperativa non dimentica<br />
il tema della solidarietà. A<br />
tutti viene data la possibilità di destinare<br />
i punti raccolti, o parte di essi, ad<br />
un originale e importante progetto<br />
pensato da Coop Estense a favore delle<br />
scuole (vedi altro articolo su questo<br />
stesso numero di <strong>Consumatori</strong>). l<br />
Il catalogo completo e dettagliato della<br />
raccolta punti è disponibile sul sito<br />
www.estense.e-coop.it<br />
o in punto vendita.<br />
19
20<br />
Volontari (non a caso)<br />
di Coop<br />
Ogni tanto rispunta la volontà di penalizzare l’impresa<br />
cooperativa. C’è chi non riesce a capire per<br />
quale ragione queste imprese debbano godere<br />
di un trattamento fiscale privilegiato ritenendo<br />
e volendo accreditare l’assenza di differenza con le altre<br />
imprese. Queste persone fingono di ignorare che l’origine<br />
di ciò sta nel riconoscimento iscritto nell’art. 45 della Costituzione<br />
della funzione sociale svolta dalle cooperative e<br />
nel fatto che, semplicemente, non si può tassare un utile che<br />
non viene distribuito ai soci.<br />
Le imprese cooperative perseguono il profitto in quanto<br />
mezzo per realizzare la missione scritta negli statuti: dare<br />
lavoro ai soci, piuttosto che, come nel nostro caso, tutelare<br />
il consumatore: il suo reddito e la sua salute. Ciò che origina<br />
l’impresa cooperativa è dunque una idea di solidarietà, la<br />
convinzione che dal bene collettivo derivi il bene del singolo<br />
e pertanto sia quello lo scopo da perseguire.<br />
Queste finalità sociali vengono realizzate in modo democratico,<br />
cioè attraverso una gestione che mantiene nei soci<br />
l’origine della funzione di indirizzo e controllo dell’impresa.<br />
Il meccanismo è descritto nello statuto e nei regolamenti<br />
da cui si evince che il massimo organo dirigente della cooperativa,<br />
il Consiglio di amministrazione, è composto in<br />
larghissima maggioranza dai soci presidenti o consiglieri<br />
dei Distretti Sociali , cioè dell’insieme dei territori in cui si<br />
articola la cooperativa, a loro volta eletti democraticamente<br />
dai soci che fanno parte dei rispettivi Distretti.<br />
Alla base dunque della specificità dell’impresa cooperativa<br />
sta la realtà del Distretto Sociale che consente agli ormai<br />
650.000 soci di avere una struttura organizzata attraverso<br />
la quale partecipare e sostenere le scelte della cooperativa.<br />
Quanti più soci utilizzano questa opportunità, quanto più<br />
efficace e democratico sarà il processo.<br />
Dov’è il punto critico, debole e allo stesso tempo virtuoso?<br />
Sta nel carattere volontario di questa partecipazione. Non<br />
c’è, infatti, nessun tornaconto personale, nessuna remunerazione<br />
se non la soddisfazione di operare per una idea in<br />
cui si crede: che sia necessario che i consumatori si associno<br />
e diano vita ad imprese economiche per difendere i loro<br />
interessi. Non è una cosa di poco conto poter dire che Co-
op alimenta il volontariato e che può<br />
contare in questo senso centinaia di<br />
persone che spendono nelle attività<br />
sociali della cooperativa una attitudine<br />
che è la stessa che rende solidale e<br />
democratica una società civile.<br />
Rinnovi nel 2012. Nella primavera del<br />
2012 dovranno essere rinnovati i Comitati<br />
direttivi dei Distretti sociali, una<br />
importante occasione per richiamare<br />
l’attenzione dei soci sui tanti aspetti<br />
possibili di relazione con la cooperativa<br />
in aggiunta al rapporto di acquisto,<br />
anzi proprio per migliorare e rendere<br />
più efficace quest’ultimo. Già da oggi<br />
e nei prossimi numeri di <strong>Consumatori</strong><br />
cercheremo di illustrare le attività che<br />
vengono realizzate dai soci volontari e<br />
di cui si compone l’attività sociale dei<br />
Distretti, assolutamente proiettata<br />
verso i soci, ma anche all’esterno, nel<br />
territorio e in relazione ai suoi diversi<br />
soggetti.<br />
Utilizzeremo il logo del rinnovo (vedi<br />
la scheda a destra) per segnalare attività<br />
che hanno alle spalle il contributo<br />
dei soci volontari, utilizzeremo le<br />
newsletter e altri mezzi per aggiornare<br />
periodicamente sul calendario<br />
delle iniziative sociali. Ma il modo<br />
più efficace sarebbe contattare i soci<br />
che stanno presso i Punti soci degli<br />
ipermercati oppure le assistenti soci<br />
al numero 800.066.316.Sarà possibile<br />
in questo modo avere una informazione<br />
diretta, conoscere esperienze e<br />
motivazioni, partecipare alle iniziative<br />
previste e, perché no, avanzare la<br />
propria candidatura ad entrare a far<br />
parte dei Comitati Direttivi. Ancora<br />
una volta potrete verificare quanto sia<br />
azzeccato lo slogan “Chi ha detto che<br />
siamo tutti uguali?” l<br />
LE TESTIMONIANZE<br />
"È bello vedere che ciò che fai<br />
va a buon fine"<br />
IN PRIMO PIANO SETTEMBRE 2011<br />
Voci di gente sveglia, intellettualmente vivace, intimamente convinta, candidamente<br />
orientata verso gli altri. Voci di gente varia, che però crede fermamente nei valori<br />
cooperativi nei quali è cresciuta in gioventù o che ha scoperto più avanti nel tempo<br />
essere vicini a sé, al proprio modo di sentire e di pensare. Storie non banali, tutte da<br />
ascoltare, quelle dei soci volontari che regalano a Coop Estense una parte importante<br />
del proprio tempo ricevendone in cambio soddisfazione. La soddisfazione (impagabile)<br />
di stare in un'impesa che interpreta i bisogni delle fasce più deboli della società<br />
e lavora per colmare i gap che le separano dalle più abbienti. Armandina<br />
Camellini, del Comitato di Zona e di Distretto di Carpi, lo ha fatto per sei anni dedicandosi<br />
in particolare a Brutti ma Buoni. "Questa iniziativa mi ha dato più di ogni<br />
altra – racconta – e credo sia il fiore all'occhiello di Coop Estense. È bello vedere che<br />
quello che fai va a buon fine, che ha dirette ricadute sul territorio, non è forse vero? È<br />
meglio che fare del volontariato a distanza". Adesso Armandina ha un numero crescente<br />
di nipotini di cui occuparsi e se ci saranno candidati più disponibili – dice mordendosi<br />
il labbro – cederà volentieri il passo. Ma la molla per entrare a far parte dei<br />
volontari Coop, qual è? "Bisogna avercela dentro – risponde – altrimenti direi che è il<br />
modo per conoscere per davvero la solidarietà e lo spirito cooperativo". Alla stessa<br />
domanda in molti rispondono "il contatto con gli altri". Così Alessio Monari, del Distretto<br />
sociale di Modena: "Evitare di rinchiudersi nel proprio mondo piccolino", è la<br />
sua ricetta. "Cosa mi ha sorpreso di più nella mia esperienza? Scoprire che il volontariato<br />
laico e cattolico, almeno qui in Emilia, è più vasto e profondo di quanto io<br />
pensassi. Ringrazio Coop per avermi dato questa opportunità. Se me lo chiedono –<br />
butta il sasso – rifarò molto volentieri questa esperienza".<br />
Dalla Puglia, e precisamente da Bari, giunge la voce di un ex tipografo della Laterza.<br />
Il percorso di Nino Gaetano Ventura ha dell'esemplare: in 5 anni da semplice e convinto<br />
simpatizzante è divenuto presidente del Distretto soci Puglia centro nonché<br />
membro del Cda di Coop Estense, uno dei tre espressi dalla Puglia. "E pensare che<br />
tutto cominciò quasi per caso", ricorda. "Fui anche fischiato dalla platea, quella volta,<br />
all'hotel Sheraton, quando intervenni dicendo che in Puglia c'è troppo personalismo<br />
e individualismo, che Coop è portatrice di una cultura diversa che a noi può<br />
fare solo bene". Detto fatto, le sue idee e il suo entusiamo sono stati messi a servizio<br />
della causa cooperativa: da Parole Doc, di cui, per formazione, è stato tra i promotori,<br />
a Brutti ma Buoni che lo impegna settimanalmente nella selezione delle<br />
associazioni a cui inviare i prodotti invenduti. Ma perché un socio dovrebbe candidarsi<br />
a far parte dei Comitati? "Stare insieme fa sempre bene" risponde Ventura.<br />
"Se poi uno la cooperazione non ce l'ha nel sangue – ci scherza su – gli direi che ci<br />
sono i pranzi sociali e qualche giretto in Emilia, che è terra di cooperazione, per<br />
convincerlo a fare un'esperienza che, più seriamente, è di grandissimo valore perché<br />
dimostra i vantaggi concreti che può produrre l'agire solidale". (c. s.)<br />
21
Parole Doc va in rete<br />
I libri ora saranno promossi su una vetrina web,<br />
il progetto si estende abbracciando tutto il territorio<br />
Al termine della sperimentazione, l'iniziativa<br />
di Coop Estense per valorizzare gli scrittori<br />
locali evolve: non più vendite a scaffale, ma un<br />
nuovo sito dedicato (www.paroledoc.it) in cui<br />
esporre e farsi conoscere. Si confermano gli<br />
incontri con l'autore a punto vendita<br />
Conclusa la prima fase a carattere sperimentale,<br />
durata due anni, Parole Doc continua confermando<br />
gli obiettivi per cui era nata, ma anche<br />
rinnovandosi sull'onda delle nuove tecnologie e<br />
dei vantaggi che ne derivano. La novità maggiore della<br />
nuova fase che si aprirà in autunno sta, infatti, nel passaggio<br />
dal negozio reale al web, con la creazione di una<br />
vetrina on line degli autori locali su un nuovo sito dedicato<br />
(www.paroledoc.it) linkato anche dal sito di Coop<br />
Estense. Qui i libri saranno esposti e/o valorizzati, sia fornendo<br />
tutte le informazioni sulle librerie di città e paesi dove<br />
sono in vendita in forma cartacea, sia con agganci ai siti di<br />
case editrici e rimandi alle librerie virtuali per scaricarli in<br />
formato e-pub o pdf. Con il passaggio, dopo un periodo di<br />
home page, a un archivio elettronico sempre consultabile.<br />
Nuove modalità, dunque, di partecipazione e di reclutamento<br />
degli autori, che implicano comunque l'abbandono<br />
della messa a scaffale. Il passaggio sul web consente l'altra<br />
importante novità: la liberalizzazione dell'accesso a<br />
Parole Doc agli scrittori che sono residenti in tutto il<br />
territorio della cooperativa.<br />
A due anni dalla prima carrellata di testi, Coop Estense era<br />
chiamata ad operare le nuove scelte sulla base di un bilanco<br />
dell'iniziativa nata come si ricorderà per valorizzare gli autori<br />
locali. Un bilancio in chiaroscuro. La partecipazione è<br />
stata infatti senza dubbio all'altezza per quanto riguarda i<br />
titoli (399), il numero dei pezzi (3.432) e la qualità degli<br />
scrittori che si sono fatti avanti rafforzando quei legami col<br />
territorio (e con la cultura locale bisognosa di occasioni e<br />
visibilità) che sta particolarmente a cuore a Coop Estense.<br />
A tutti è stata data un'opportunità, gli stessi soci attivi hanno<br />
svolto un ruolo di primo piano sotto l'aspetto organizzativo<br />
e nel suo complesso l'esperienza – testimoniano in Coop<br />
Estense – "è stata ricca e fonte d'insegnamento per tutti.<br />
IN PRIMO PIANO SETTEMBRE 2011<br />
È stato raccolto un vasto patrimonio che ora si penserà come<br />
utilizzare, e gli incontri con gli autori nei punti vendita<br />
si sono rivelati utili, consentendo a soci e clienti di conoscere<br />
storie e personaggi del loro territorio".<br />
D'altro canto, tuttavia, si è pagato lo scotto dei confini limitati<br />
entro cui l'iniziativa ha avuto luogo (ovvero gli iper Il<br />
Castello e Le Mura a Ferrara, Japigia e S. Caterina a Bari, I<br />
Portali e Grandemilia a Modena e i supermercati di Vignola<br />
e Argenta), una criticità messa a nudo dalle molte richieste<br />
giunte da fuori zona. Sul piano commerciale buoni numeri<br />
per qualcuno (il 26% degli autori ha venduto tra 6 e 15 libri,<br />
con punte superiori alle cento unità per una triade) ma è anche<br />
vero che la metà, circa, degli scrittori non ha venduto<br />
più di 5 copie. D'altra parte lo spirito di Parole Doc non era<br />
selezionare una proposta culturale anche in funzione economica,<br />
quanto, appunto, valorizzare i soci e le persone del<br />
territorio che usano la scrittura come espressione di sé.<br />
Internet è la chiave per superare questi problemi, accentuati<br />
dalle difficoltà gestionali legate alla rotazione dei libri,<br />
salvando i tanti aspetti qualificanti di Parole Doc. Ciò consentirà<br />
di estendere l'iniziativa a tutti i territori e di semplificare<br />
le fasi di iscrizione e selezione delle opere affidate ai<br />
soci. Selezione che continuerà ad avere ben pochi filtri se<br />
non, appunto, quello della residenza e del contenuto che<br />
non dovrà essere di tipo politico o religioso. Tra gli aspetti<br />
qualificanti rimarranno gli incontri con l'autore a punto<br />
vendita, che si sono rivelati momenti interessanti anche per<br />
scoprire le tante espressioni di insospettabili talenti. l<br />
23
24<br />
CONSUMARE INFORMATI SETTEMBRE 2011<br />
"Aperture festive<br />
il tavolo è aperto"<br />
di Alessandro Medici<br />
Ferve il dibattito sulle<br />
aperture domenicali e<br />
festive per gli esercizi<br />
commerciali e la grande<br />
distribuzione: un argomento discusso<br />
all’interno di tante amministrazioni<br />
comunali e oggetto, tra<br />
l’altro, di un intervento del Governo<br />
che, con la manovra di ferragosto,<br />
intenderebbe spingere verso<br />
una sostanziale liberalizzazione<br />
di orari e aperture.<br />
Si tratta di un tema complesso e<br />
delicato, dove occorre tenere in<br />
equilibrio più fattori, dalle opportunità<br />
di sostegno e di crescita al<br />
settore del commercio al miglioramento<br />
dei servizi ai cittadini, dal<br />
diritto al riposo festivo per i lavoratori<br />
del commercio alla crescita<br />
occupazionale.<br />
La città di Ferrara ha visto partire,<br />
nel gennaio 2011, una innovativa<br />
sperimentazione con cui si sono<br />
portate a 18 in deroga (rispetto<br />
alle 8 previste normalmente dalla<br />
legge) più quelle di dicembre le<br />
giornate in cui è consentita l’apertura<br />
per gli esercizi commerciali e<br />
della grande distribuzione dislocati<br />
al di fuori del centro storico.<br />
Un’opportunità, una sfida lanciata<br />
col preciso obiettivo di dare linfa<br />
al commercio, vista anche la forte<br />
“evasione” di ferraresi in provincie<br />
limitrofe, incrementando i livelli<br />
occupazionali.<br />
Superata la prima metà della sperimentazione<br />
– in giugno si è svolto<br />
un incontro per valutare i risultati<br />
dei primi sei mesi – abbiamo fatto<br />
il punto con il sindaco di Ferrara,<br />
Tiziano Tagliani, sostenitore di<br />
questa iniziativa.<br />
Sindaco Tagliani, come commenta<br />
il primo semestre di sperimentazione?<br />
La sperimentazione si è calata in un<br />
periodo particolarmente difficile<br />
della spesa delle famiglie e pertanto<br />
non può essere ritenuta particolarmente<br />
significativa, soprattutto<br />
in relazione al fatto che il maggior<br />
numero delle domeniche è ancora<br />
davanti a noi. Nella prima metà<br />
dell’anno le domeniche aggiuntive<br />
sono state solamente un paio in più<br />
rispetto all’anno scorso.<br />
Certamente i risvolti occupazionali<br />
sono assai inferiori alle attese,<br />
perché le dinamiche della spesa<br />
hanno diminuito la capacità di<br />
incremento occupazionale che ci<br />
si attendeva da questa sperimentazione.<br />
Come pensa sia opportuno muoversi?<br />
Penso che occorra aspettare di<br />
avere qualche elemento in più da<br />
analizzare e da discutere, perlomeno<br />
nel tardo autunno, per capire<br />
come muoverci. Se a giugno, quando<br />
è stato fatto il primo incontro di<br />
analisi dei risultati, le domeniche<br />
di apertura aggiuntive sono state<br />
poche, va detto che le aperture del<br />
mese di agosto hanno sicuramente<br />
contribuito ad ammortizzare, per<br />
i consumatori, la chiusura degli<br />
esercizi di vicinato, assicurando<br />
quindi un servizio.<br />
Siccome è di sperimentazione che<br />
si tratta, io credo, inoltre, che non<br />
ci si debba blindare nella proposta<br />
iniziale. Si possono studiare formule<br />
organizzative che da un lato<br />
amplino l’offerta e dall’altra possano<br />
vedere nuove e diverse organizzazioni<br />
sul territorio coinvolte.<br />
Si può parlare di rotazione, si può<br />
pensare di suddividere la città<br />
in settori territoriali in modo da<br />
garantire un’alternanza che soddisfi<br />
tutte le richieste. Le modalità<br />
sono tante e le lascio alla<br />
discussione che si è avviata con<br />
l’assessore Deanna Marescotti,<br />
fortemente impegnata in questa<br />
iniziativa, e i soggetti coinvolti.<br />
Avrei anche l’ambizione, ridiscutendo<br />
di questi temi, di giungere<br />
a una maggiore condivisione e a<br />
un allargamento del numero dei<br />
soggetti partecipanti.<br />
Quindi lei sta dicendo che la sperimentazione<br />
procede cercando<br />
di coinvolgere altri soggetti,<br />
fermi restando gli obiettivi che<br />
sono quelli di sostegno al commercio<br />
locale e sviluppo dell'occupazione?<br />
Dobbiamo salvaguardare le imprese<br />
che generano occupazione.<br />
Nella scelta degli strumenti adottati<br />
e di quelli che adotteremo, ci<br />
poniamo l’obiettivo di tenere insieme<br />
qualità, occupazione e sal
Il sindaco di Ferrara Tiziano<br />
Tagliani giudica positiva finora<br />
l'estensione delle domeniche<br />
di apertura degli esercizi<br />
commerciali a 18 in deroga<br />
(rispetto alle 8 previste<br />
normalmente dalla legge)<br />
più le aperture di dicembre.<br />
I risultati al centro di un'analisi<br />
con le parti sociali<br />
vaguardia dell’impresa. Non possiamo<br />
dimenticarci che viviamo in<br />
un territorio che ha ai propri margini<br />
delle realtà commerciali molto<br />
ben organizzate e aggressive,<br />
come l’area del bolognese o l’area<br />
del rodigino. Quello delle aperture<br />
domenicali è un tema che abbiamo<br />
sul tavolo e che trattiamo con la<br />
consapevolezza di non essere una<br />
realtà isolata: ci sono diversi comuni<br />
ferraresi, anche di medie dimensioni,<br />
che questo tema lo hanno<br />
affrontato in maniera molto più<br />
liberalizzata della nostra. Ci sono<br />
soggetti commerciali che operano<br />
alle porte della città con cui dobbiamo<br />
confrontarci, e non è certo<br />
una gara a comprimere il diritto di<br />
riposo dei lavoratori.<br />
C'è una precisa agenda dei lavori<br />
per le prossime settimane?<br />
C'è la volontà dell’Amministrazione<br />
di rendere questa sperimentazione<br />
oggetto di una trasparente valutazione<br />
che faremo, nella prima fase,<br />
con tutti coloro che hanno sottoscritto<br />
gli impegni che ci siamo dati,<br />
e in una seconda fase immediatamente<br />
successiva, anche con coloro<br />
che vorremmo coinvolgere. Credo<br />
che questo renda conto del fatto<br />
che non ci sono volontà dirigistiche:<br />
nessuno ha sposato una soluzione<br />
in danno di una categoria. Stiamo<br />
tutti cercando una soluzione che<br />
tenga insieme tutti gli aspetti del<br />
problema. Nel primo incontro di valutazione<br />
abbiamo preso atto della<br />
Un sindaco vicino alla sua città<br />
Tiziano Tagliani, avvocato e da due anni<br />
primo cittadino di Ferrara<br />
Nato a Ferrara nel 1959, Tiziano Tagliani diventa responsabile diocesano del settore<br />
Giovani dell'Azione Cattolica nel 1983. Un anno dopo si laurea in Giurisprudenza<br />
all'Università di Ferrara con 110 e lode. Nel 1987, superato l'esame da Procuratore<br />
Legale ha iniziato la professione forense che svolge anche oggi essendo divenuto<br />
cassazionista. Sposato con Paola nel 1987, ha tre figli: Luca, 21 anni, Sara di 19 e<br />
Giovanni di 16. Dopo l'esperienza di consigliere comunale dal 1990 al 1999, ha ricoperto<br />
l'incarico di vicesindaco dal 1999 al 2005 contribuendo a dare forma alle politiche<br />
per la famiglia della città (Centri per le Famiglie), ha seguito le aziende pubbliche<br />
fino al 2004 e diversi progetti sociali d'intesa con l'associazionismo.<br />
Eletto consigliere della Regione Emilia-Romagna nel 2005, è stato sino al 2009 presidente<br />
della Commissione Politiche Sociali e per la Salute, nel cui ruolo si è anche<br />
occupato della conclusione dei lavori dell'Ospedale di Cona e della costituzione del<br />
Fondo regionale per la non autosufficienza.<br />
Nel giugno del 2009 viene eletto sindaco del Comune di Ferrara, un sindaco pienamente<br />
inserito nel tessuto sociale di cui egli stesso è espressione.<br />
richiesta delle parti sindacali di una<br />
verifica molto puntuale dei risvolti<br />
occupazionali.<br />
Nel frattempo l'orizzonte normativo<br />
sta cambiando e bisognerà<br />
tenerne conto. Il Governo pensa<br />
a una liberalizzazione più spinta.<br />
Che ne pensa?<br />
L’indicazione del Governo, inserita<br />
nel decreto 78 all’articolo 35,<br />
è quella di una totale deregulation<br />
decisa da Roma per tutte le<br />
città d’arte. Una liberalizzazione<br />
estesa a tutte le domeniche francamente<br />
non mi pare condivisibile.<br />
Anche perché non tiene conto<br />
delle peculiarità locali, priva in<br />
sostanza i sindaci di uno strumento<br />
di governo del territorio<br />
e della sua offerta commerciale<br />
a cui noi, invece, non vogliamo<br />
rinunciare. Di conseguenza ho<br />
condiviso e condivido l’impegno<br />
delle Regioni a contrastare questo<br />
decreto normativo. l<br />
25
Teatro Comunale De Micheli - Copparo<br />
Stagione 2011-2012<br />
Info: piazza del Popolo 11/a<br />
tel. 0532.871634<br />
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Prosa<br />
• 4 novembre L’idiota di Galilea scritto<br />
ed interpretato da Natalino Balasso<br />
• 3 dicembre La donna che sbatteva<br />
nelle porte con Marina Massironi, regia di<br />
Giorgio Gallione<br />
• 11 gennaio Personaggi con Antonio<br />
Albanese, testi di M. Serra e A. Albanese<br />
• 20 gennaio Zoo della Compagnia<br />
teatrale Yllana da Madrid<br />
• 28 gennaio Una piccola impresa<br />
meridionale di R. Papaleo e V. Lupo, con<br />
Rocco Papaleo<br />
• 7 febbraio Eretici e corsari con Neri<br />
Marcorè e Claudio Gioè, dall’opera di G.<br />
Gaber, S. Luporini e P.P. Pasolini, regia G.<br />
Gallione, musiche dal vivo Gnu Quartet<br />
• 17 febbraio Nel mare ci sono i<br />
coccodrilli storia vera di Enaiatollah Akbari,<br />
con Paolo Briguglia, musiche eseguite dal<br />
vivo da Francesco Accardo<br />
• 2 marzo Prestigi di e con Raul Cremona<br />
Operetta<br />
• 26 novembre Can Can di Cole Porter,<br />
Compagnia Corrado Abbati<br />
• 3 febbraio Cin Ci Là Corpo di Ballo<br />
Accademia, Coreografie di C. Chiapponi<br />
Orchestra “Cantieri d’Arte” diretta da S.<br />
Giaroli, regia di S. Orsini<br />
• 1 marzo La Principessa della<br />
Czarda Coro Artemente del circolo<br />
musicale V. Zamboni di Copparo,<br />
Corpo di Ballo Accademia, Coreografie<br />
di C. Chiapponi<br />
Orchestra “Cantieri d’Arte” diretta da S.<br />
Giaroli, regia di S. Felisetti<br />
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27
CONVENZIONI E SERVIZI:<br />
I soci protagonisti attivi<br />
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migliorare il nostro servizio e renderlo più vicino alle proprie esigenze.<br />
In quest’area è possibile scambiare informazioni, commenti e suggerimenti sulle proposte Coop ed essere,<br />
così, protagonisti attivi. Le vostre opinioni su qualità, consistenza e convenienza delle nostre proposte sono, infatti, per noi indispensabili.<br />
Aiutateci a mantenere alto il controllo e il monitoraggio sull’effettiva applicazione delle condizioni riservate ai Soci<br />
Coop presso le strutture convenzionate e soprattutto diteci se ne siete soddisfatti e se e come ampliare la rete delle<br />
Convenzioni e dei Servizi.<br />
IN VISTA DELLA NUOVA STAGIONE SCIISTICA 2011-2012, STIAMO SOTTOPONENDO A VERIFICA,<br />
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QUESTE LE PROPOSTE DELLA PASSATA STAGIONE:<br />
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Via Lattea (Sestriere, Oulx, Sauze d’Oulx, Sansicario,<br />
Cesana, Claviere, Pragelato, Montgenévre)<br />
Impianti di risalita sconto 16%; Scuole sci sconto 20%;<br />
Nolo attrezzature sconto 15%.<br />
Escluso il periodo dal 25/12/2010 al 9/01/2011<br />
Riserva Bianca Limone Piemonte<br />
Impianti di risalita sconto 19%; Scuole di sci sconto 20%;<br />
Nolo attrezzature sconto 10%;<br />
Soggiorno sconto 10%.<br />
Escluso il periodo dal 25/12/2010 al 9/01/2011<br />
Bardonecchia<br />
Impianti di risalita + soggiorno sconto 20%; Scuole sci sconto 10%;<br />
Nolo attrezzature: vedi Rent and Go.<br />
Escluso il periodo dal 25/12/2010 al 9/01/2011<br />
Valle d’aosta<br />
Pila<br />
Impianti di risalita sconto 10%; Scuole sci sconto 10%;<br />
Nolo attrezzature sconto 10%;<br />
Soggiorno sconto 10%.<br />
Escluso il periodo dal 23/12/2010 al 6/01/2011<br />
Champorcher<br />
Impianti di risalita sconto 10%; Scuole sci sconto 10%;<br />
Nolo attrezzature sconto 10%;<br />
Soggiorno sconto 10%.<br />
Escluso il periodo dal 18/12/2010 al 10/01/2011<br />
La Thuile<br />
Impianti di risalita sconto 10%; Scuole sci sconto 10%;<br />
Nolo attrezzature: vedi Rent and Go;<br />
Soggiorno sconto 10%;<br />
Escluso il periodo dal 20/12/2010 al 9/01/2011<br />
eMilia roMagna<br />
Cimone<br />
Impianti di risalita: sconto su skipass giornaliero<br />
feriale (il sabato è considerato festivo) 23,50 euro anziché 26.<br />
Escluso il periodo dal 24/12/2010 al 9/01/2011<br />
aBrUZZo<br />
Alto Sangro (Roccaraso, Rivisondoli, Pescocostanzo e Barrea)<br />
Impianti di risalita sconto 10%;<br />
Nolo attrezzature: vedi Rent and Go.<br />
È escluso il periodo dal 23/12/2010 al 9/01/2011<br />
trentino<br />
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Nolo attrezzature: vedi Rent and Go.<br />
È escluso il periodo dal 25/12/2010 al 9/01/2011<br />
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29
30<br />
CONSUMARE INFORMATI SETTEMBRE 2011<br />
le cautele dell’oms sui possibili rischi per la salute<br />
Cosa c’è da sapere sul proprio telefonino<br />
CELLULARI<br />
usiamoli bene<br />
L’Organizzazione mondiale della sanità ha inserito la telefonia mobile<br />
tra le sostanze possibilmente cancerogene. Un invito alla prudenza<br />
in attesa di nuovi studi. Intanto ci sono elementari precauzioni che si<br />
possono prendere e c’è da conoscere meglio l’apparecchio che utilizziamo.<br />
Perché ognuno ha una Sar diversa...<br />
di Dario Guidi Una geniale vignetta di Altan,<br />
già di qualche anno<br />
fa, annunciava inquietante:<br />
“È record: ogni telefonino<br />
possiede un italiano”. Una<br />
descrizione spietata della scatenata<br />
passione per questi apparati, che colloca<br />
il nostro paese ai vertici mondiali<br />
nel loro acquisto e utilizzo. Anzi,<br />
forse la vignetta di Altan va corretta<br />
al rialzo, nel senso che già da diversi<br />
anni le Sim operanti in Italia (cioè in<br />
contratti di telefonia mobile attivati)<br />
sono di molto superiori al numero di<br />
abitanti. Secondo le ultime stime siamo<br />
a più di 150 Sim per 100 abitanti.<br />
Non necessariamente le Sim corrispondono<br />
a telefoni attivi, ma è evidente<br />
che, secondo la metafora di Altan,<br />
siamo posseduti da più d’un<br />
cellulare.<br />
E dunque proprio in Italia ha ancor<br />
più senso prestare la massima atten-<br />
zione a quanto stabilito lo scorso giu-<br />
gno dall’Organizzazione mondiale<br />
della sanità che ha inserito i telefoni<br />
cellulari in un elenco di sostanze<br />
possibilmente cancerogene. L’annuncio<br />
ha destato, comprensibilmente,<br />
grande attenzione in tutto il mondo,<br />
proprio per la diffusione più che<br />
capillare di questi apparati (l’Oms<br />
parla di 5 miliardi di telefonini al<br />
mondo) e anche in considerazione<br />
del grande business economico rappresentato<br />
dalla telefonia mobile.<br />
Opportuno dunque andare a verificare<br />
con cura cosa ha detto l’Oms al<br />
termine dei lavori dell’Agenzia internazionale<br />
per la ricerca sul cancro.<br />
I cellulari sono stati inseriti nella<br />
classe 2B. La classe A comprende le<br />
sostanze cancerogene accertate, la<br />
classe 2A le sostanze probabilmente<br />
cancerogene e la classe 2B le sostanze<br />
possibilmente cancerogene.<br />
continua a pagina 32 >
I buoni consigli di CoopVoce<br />
Ecco le regole da non dimenticare sull’uso del proprio telefono portatile<br />
CoopVoce è ormai da qualche hanno una importante presenza nel campo della telefonia mobile. Con oltre 500 mila abbonati,<br />
CoopVoce ha via via aumentato la propria presenza in un settore caratterizzato da una fortissima concorrenza e da una continua<br />
sfida tra gli operatori che, a suon di incessanti campagne pubblicitarie, sono sempre pronti a offrire nuove tariffe e servizi. CoopVoce,<br />
in questo contesto, che spesso lascia frastornato l’utente, ha puntato su una strategia che mira a unire la convenienza<br />
delle tariffe, la semplicità e l’affidabilità dell’offerta e un servzio di ottima qualità. Questa chiave ha consentito una crescita<br />
costante di abbonati, cui si è accompagnata una progressiva estensione delle proposte di servizio, sempre nel rispetto della filosofia<br />
di base e dei valori Coop.<br />
Chiaro che anche di fronte a temi delicati come quelli delle incertezze che riguardano i possibili effetti sulle persone dovuti ai<br />
campi elettromagnetici dei terminali mobili CoopVoce ritiene doveroso consigliare a tutti di assumere comunque dei comportamenti<br />
ispirati alla prudenza e al buon senso. Per questo CoopVoce vi propone questo questo piccolo promemoria:<br />
! L’utilizzo dell’auricolare con il cavetto o del viva-voce è sicuramente<br />
una valida soluzione, tanto più se si fa un utilizzo<br />
del cellulare frequente o per effettuare delle conversazioni di<br />
lunga durata: adottiamo dunque questo accorgimento ogni<br />
qual volta ci è possibile, tanto più se utilizziamo il telefono<br />
mobile correntemente.<br />
! I terminali di fascia più elevata dispongono, oltre che della<br />
componente per la telefonia, di ulteriori dispositivi che agiscono<br />
sui campi elettromagnetici: WiFi, Bluetooth e GPS. Se<br />
non ne abbiamo l’effettiva necessità è buona abitudine disattivare<br />
questi dispositivi per ridurre il carico emissivo complessivo<br />
del nostro terminale.<br />
! Anche se la scelta di un modello di telefonino è largamente<br />
ispirata all’aspetto del terminale nonché ai nostri gusti<br />
personali è comunque bene andare a vedere le caratteristiche<br />
di emissione dell’apparecchio che stiamo per acquistare:<br />
questa verifica non dovrà di certo distoglierci dall’acquisto<br />
dell’oggetto del desiderio ma, proprio in relazione con i nostri<br />
consumi, sicuramente ci aiuterà a valutare più compiutamente<br />
la necessità di utilizzare l’auricolare.<br />
! Un’attenzione particolare merita l’utilizzo ormai diffusissimo<br />
del telefono mobile in auto (ma anche in treno nonché<br />
sugli altri mezzi pubblici) dove il complesso delle<br />
emissioni radio si modifica a causa delle interferenze con<br />
l’abitacolo e dove spesso ci abbandoniamo a lunghe telefonate:<br />
in questo caso l’impiego dell’auricolare o del vivavoce<br />
costituisce un’importante norma di prudenza e questo<br />
a prescindere dal noto e motivato obbligo del Codice<br />
della Strada!<br />
31
32<br />
Nella classe 2B, per capirci, stanno<br />
il caffè, la benzina, i pesticidi. Cioè<br />
prodotti presenti nella nostra vita<br />
di tutti i giorni, tanto quanto i cellulari,<br />
ma sui quali, probabilmente,<br />
non ci siamo mai più di tanto interrogati.<br />
Le conclusioni dell’Oms non sono<br />
arrivate sulla base di nuovi studi o<br />
di clamorose e improvvise scoperte.<br />
Ma riesaminando gli studi già esistenti<br />
assieme alla sempre più ricca<br />
letteratura scientifica sull’argomento<br />
degli ultimi anni. Nel comunicato<br />
Oms si legge che la decisione è stata<br />
presa in particolare in relazione al<br />
rischio di aumento dei casi di glioma,<br />
uno specifico tipo di tumore del<br />
“Il problema<br />
dei campi elettromagnetici artificiali<br />
e della loro emissione a diverse frequenze<br />
è un fenomeno relativamente recente e dunque<br />
da studiare con la massima attenzione, anche<br />
perché il loro trend di aumento è molto veloce. Ma credo sia<br />
difficile, ad oggi, trarre conclusioni certe e definitive circa<br />
l’impatto del cosiddetto inquinamento elettromagnetico.<br />
C’è più che mai bisogno di una ricerca seria, pubblica e verificabile,<br />
non condizionata da una logica di profitto, specie<br />
per quanto attiene alle possibili conseguenze sul piano della<br />
salute, mantenendo come criteri ispiratori quelli del rigore e<br />
della cautela, ma evitando di fare allarmismo che spesso<br />
non è suffragato da riscontri oggettivi”. Parola di Maurizio<br />
Zoboli docente di Campi elettromagnetici alla Facoltà di Ingegneria<br />
dell’Università di Modena. Per arrivare a parlare<br />
di telefoni cellulari, Zoboli parte da un po’ più lontano. Si<br />
potrebbe dire da Guglielmo Marconi e dalla sua radio.<br />
“Inizialmente sul nostro pianeta era presente solo quella<br />
che si chiama la radiazione cosmica di fondo, quella che deriva<br />
dall’esplosione del Big Bang che ha dato origine al nostro<br />
universo. Da Marconi in poi abbiamo iniziato a produrre<br />
apparati in grado di emettere onde elettromagnetiche<br />
cervello. Come ha spiegato il dottor<br />
Jonathan Samet, dell’Università del<br />
sud California e coordinatore del<br />
gruppo di lavoro: “La conclusione<br />
significa che ci potrebbe essere<br />
qualche rischio e perciò abbiamo<br />
bisogno di avere uno sguardo vigile<br />
sul possibile legame tra cellulari e<br />
rischio di tumori”.<br />
Uno dei problemi legati alle valutazioni<br />
sull’impatto delle telefonia mobile<br />
è legata all’ancor ridotto numero<br />
di indagini e di rilevazioni scientifiche,<br />
stante anche il ridotto periodo di<br />
tempo da cui il fenomeno ha iniziato<br />
a diffondersi. Parliamo di neanche<br />
vent’anni in cui il telefonino ha avuto<br />
una diffusione impensabile. Ma per<br />
studi epidemiologici seri e approfonditi<br />
servono serie storiche significative.<br />
Che ovviamente si costruiscono<br />
solo con tempi medio-lunghi. Alcuni<br />
studi, come l’Interphone (durato 10<br />
anni) hanno prodotto risultati importanti<br />
ma non univoci, anche perché<br />
in 10 anni la tecnologia evolve<br />
con rapidità impressionante. Basti<br />
pensare che i riferimenti di elevato<br />
uso del cellulare di alcune ricerche<br />
erano di 30 minuti al giorno, ma è<br />
evidente che si tratta di una cifra da<br />
aggiornare.<br />
Ora è in corso una nuova indagine<br />
(Cosmos) che coinvolge 250 mila persone<br />
in tutta Europa e dovrebbe risolvere,<br />
almeno si spera, i dubbi, la-<br />
“C’è ancora bisogno di studiare”<br />
Intervista al professor Maurizio Zoboli, docente di campi elettromagnetici<br />
“Niente allarmismi, ma in auto occhio alla gabbia di Faraday”<br />
con una frequenza di oscillazione sempre maggiore. Per capirci,<br />
quando parlo di 50 hertz, parlo di cinquanta colpi al<br />
secondo, cioè di una emissione elettrica di bassa frequenza<br />
che non si propaga. Nel corso di pochi decenni la ricerca<br />
scientifica ci ha consentito di aumentare la frequenza delle<br />
emissioni arrivando a valori impressionanti: ad esempio<br />
per i telefoni cellulari e altre apparecchiature di uso quotidiano<br />
viaggiamo tra 1 e 5 miliardi di oscillazioni al secondo,<br />
ma se prendiamo le fibre ottiche, lì si viaggia a 100 migliaia<br />
di miliardi. Mentre a basse frequenze a viaggiare sono elettroni,<br />
alle alte frequenze ci troviamo di fronte a fotoni cioè<br />
a luce, qualcosa che è privo quindi di carica elettrica ed è<br />
dunque meno pericoloso sul piano della salute”.<br />
Cosa si può dire degli effetti delle onde sui<br />
sistemi biologici come il nostro corpo?<br />
“Ricordando che anche noi funzioniamo sulla base di impulsi<br />
chimico-elettrici che partono dal cervello, le radiazioni<br />
influiscono in due modi. C’è un aspetto termico, cioè<br />
legato ad un aumento di produzione di calore. Se metto una<br />
mano nel microonde mi brucio. Ma anche se sto vicino a<br />
grandi parabole o ai ripetitori, il calore aumenta. Ma pro-
prio questa percezione mi segnala il problema e mi consente<br />
di reagire. L’altro effetto, molto più difficile da valutare,<br />
è quello che si può verificare con basse potenze ma con possibili<br />
effetti sul lungo periodo. Il cellulare lo usiamo appoggiato<br />
alla scatola cranica e gli sudi dicono che l’energia, diffondendosi,<br />
si può focalizzare in alcuni punti con una<br />
maggiore intensità. Sono aspetti da approfondire. Ma qui<br />
servono studi e serie di dati su basi temporali di diversi anni.<br />
E ne abbiamo ancora troppo pochi. Ma certo ci sono<br />
precauzioni nell’uso del cellulare che si possono comunque<br />
adottare da subito”.<br />
Può farci un esempio?<br />
“Usare il cellulare mentre si guida è vietato ed è evidentemente<br />
pericoloso per questioni di sicurezza stradale. Ma<br />
c’è di più. Quando siamo in auto, la vettura produce un effetto<br />
che in fisica si chiama gabbia di Faraday, cioè ci isola<br />
dai campi elettrostatici esterni. Per questo il cellulare per<br />
uscire dalla gabbia è costretto ad aumentare notevolmente<br />
la potenza di emissione. Dunque usare il viva-voce o gli auricolari<br />
fa bene ovunque, ma in auto è assolutamente raccomandato.<br />
Oltre a evitarci di prendere multe”.<br />
E in rapporto alle altre fonti di emissione<br />
che ci sono nelle nostre case<br />
(elettrodomestici, televisori, computer,<br />
modem e altre apparecchiature wi-fi), il<br />
cellulare come ci sta? Giusto preoccuparsi<br />
per lui o le priorità sono altre?<br />
“In generale va spiegato che i cellulari lavorano su poten-<br />
CONSUMARE INFORMATI SETTEMBRE 2011<br />
sciati aperti dai tentativi precedenti.<br />
Comunque sul fatto che servano ulteriori<br />
studi, nessuno dissente. Nel<br />
mentre però, l’Oms ha voluto usare la<br />
propria autorità per invitare tutti<br />
quanti a un atteggiamento di prudenza,<br />
volto soprattutto a promuovere<br />
un uso dei cellulari con alcune misure<br />
precauzionali (vedi in proposito<br />
la scheda nelle pagine precedenti<br />
proposta da CoopVoce), che ruotano<br />
in particolare sull’utilizzo degli auricolari,<br />
evitando le chiamate troppo<br />
lunghe, preferendo gli Sms e evitando<br />
l’uso di questi apparati da parte<br />
dei bambini. Altro consiglio utile è<br />
quello di non tenere il cellulare a contatto<br />
col proprio corpo quando non lo<br />
continua a pagina 34 ><br />
ze basse, per evitare interferenze. Del resto ormai tutti<br />
abbiamo un cellulare in tasca e, basta pensare a situazioni<br />
della vita di tutti i giorni, se le potenze fossero più alte<br />
anche il rischio di interferenze sarebbe inevitabile, in ufficio,<br />
all’ospedale o mentre facciamo la spesa. Anche i sistemi<br />
bluetooth e wi-fi, ormai presenti in molte case, sono<br />
a potenze basse. Parliamo di pochi metri di campo d’azione.<br />
Anche per i televisori, con i nuovi modelli a schermo<br />
piatto si sono migliorate di molto le cose sul piano dell’irradiazione.<br />
Sicuramente altri elettrodomestici che si usano<br />
in casa sono più pericolosi. Aggiungo che se proprio<br />
dovessi dire di preoccuparsi per qualcosa indicherei gli<br />
impianti trasmissivi a grande potenza che stanno fuori<br />
dalle nostre case”.<br />
Ma restando sui cellulari, ogni apparecchio<br />
ha un livello di emissioni diverso, quello<br />
espresso in Sar. Un dato che molti ignorano…<br />
La potenza dei cellulari non dipende tanto dalla quantità di<br />
funzioni che hanno, ma dalle tipologie costruttive e dalle<br />
condizioni di trasmissione. Il valore in Sar che accompagna<br />
ogni cellulare esprime questa potenza trasmissiva. È un<br />
dato che è bene conoscere, anche se poi va messo in relazione<br />
con le modalità di utilizzo che ognuno fa del cellulare. A<br />
questo proposito farei un discorso generale di diritto all’informazione,<br />
che vale per la etichettatura di tutti i prodotti<br />
e quindi anche per i telefonini. Conoscere le loro caratteristiche<br />
è fondamentale. Per il consumatore, senza perdersi<br />
in allarmismi inutili, c’è una consapevolezza che deve crescere”.<br />
33
34<br />
CONSUMARE INFORMATI SETTEMBRE 2011<br />
si sta utilizzando.<br />
Ma, indicate le precauzioni che è comunque<br />
utile e semplice adottare, val<br />
la pena tornare e vedere un po’ più da<br />
vicino il funzionamento di un cellulare,<br />
anche perché, come vedremo, i<br />
cellulari non sono tutti uguali e anche<br />
a questo proposito ci sono informazioni<br />
che è bene iniziare a conoscere.<br />
Evidente che un mercato che<br />
vale miliardi e miliardi a livello mondiale,<br />
muove interessi enormi e dunque<br />
anche le case produttrici rivestono<br />
un ruolo fondamentale nel rendere<br />
più trasparente il tutto e più consapevoli<br />
e tranquilli i consumatori.<br />
Come si legge sul sito dell’Istituto superiore<br />
di sanità la telefonia mobile si<br />
basa sulla trasmissione di segnali attraverso<br />
onde elettromagnetiche a<br />
una frequenza variabile tra 900 e<br />
2000 megahertz (cosiddette microonde).Il<br />
telefonino anche quando non<br />
state chiamando emette sempre un<br />
segnale, ma le esposizioni sono più<br />
alte durante l’uso anche perché si avvicina<br />
il corpo all’antenna. L’assorbimento<br />
locale di energia elettromagnetica<br />
(un valore che viene misurato<br />
come potenza assorbita per unità di<br />
massa corporea, ed è espresso in Sar)<br />
CONOSCIAMO IL NOSTRO CELLULARE<br />
Ognuno ha il suo Sar. Ovvero...<br />
Per Sar (Specific absorption rate, che in italiano diventa Tas,<br />
cioè Tasso di assorbimento specifico), di cui ci occupiamo ampiamente<br />
nell’articolo principale in queste pagine, si intende<br />
l’unità di misura con cui si valuta la potenza elettromagnetica<br />
assorbita da un tessuto umano dopo l’esposizione alle sorgenti<br />
ad alta frequenza, quali ad esempio i telefoni cellulari.<br />
Più esattamente la misura del Sar indica l’incremento di<br />
temperatura dovuto all’assorbimnto di energia. Ogni cellulare<br />
ha una sua misura di Sar (cioè di effetto sull’innalzamento<br />
di temperatura) che dipende dalle modalità costruttive<br />
che ovviamente variano secondo le diverse case e i<br />
diversi modelli.<br />
In Europa il limite di Sar fissato per i cellulari è di 2 Watt per<br />
da parte dei tessuti del corpo umano<br />
produce un aumento della temperatura<br />
di 0,1-0,2°, cioè in un ordine di<br />
grandezza inferiore alle normali variazioni<br />
fisiologiche del corpo umano.<br />
Dunque, secondo l’Istituto superiore<br />
di sanità, sull’uso del cellulare<br />
nell’immediato non pare esserci alcun<br />
problema sanitario. Il problema<br />
è legato a capire gli effetti di una<br />
esposizione prolungata nel tempo (e<br />
su questo si incentra il pronunciamento<br />
dell’Oms).<br />
Resta il fatto che ogni telefonino in<br />
commercio ha una “potenza” che,<br />
come detto, viene espressa in Sar<br />
(Specific absorption rate). In sostanza<br />
più è alta questa Sar e più si ha au-<br />
kg (su un campione di 10 grammi di tessuto). Negli Usa questo<br />
valore è stato invece fissato in 1,6 W/kg. La misura del<br />
Sar di ogni cellulare dovrebbe essere indicata sulla confezione<br />
o nel manuale d’uso.<br />
Il lvello di Sar dei diversi cellulari può variare considerevolmente,<br />
da valori vicino allo 0,30 W/kg, per i cellulari con<br />
minori emissioni, a valori vicini a 1,5-1,6 W/kg, per i telefoni<br />
a più alte emissioni.<br />
Si tratta dunque di una informazione utile da tenere in considerazione<br />
al momento dell’acquisto di un nuovo apparecchio,<br />
unitamente alle numerose altre caratteristiche e opzioni<br />
tecniche. Ovviamente, si tratta di una informazione<br />
che va poi incrociata col tipo di uso che si fa del cellulare.
mento di temperatura per unità di<br />
superficie. Le normative vigenti impongono<br />
limiti ben precisi al Sar.<br />
Questo limite in Europa è di 2 (watt<br />
per kilogrammo su 10 grammi di tessuto),<br />
mentre negli Usa e in Canada il<br />
limite è stato fissato in 1,6 Watt per<br />
kilogrammo. Ovviamente tutti i cellulari<br />
in commercio sono omologati e<br />
rispettano questi valori, ma ovviamente<br />
è bene che i consumatori sappiano<br />
e conoscano che tipo di apparecchio<br />
hanno acquistato. Già dal<br />
2001 il valore del Sar deve essere indicato<br />
sulla confezione o nel manuale<br />
d’uso di ogni apparecchio. Esistono<br />
siti internet di associazioni, specie<br />
americane (segnaliamo www.ewg.<br />
org) in cui è comunque possibile scoprire<br />
il livello di emissioni di ogni cellulare.<br />
I modelli con i valori più alti<br />
arrivano vicini ai limiti americani<br />
(1,58-1,59 W/kg), mentre i modelli<br />
migliori (ovviamente migliori rispetto<br />
a questo valore, ma magari meno<br />
dotati di funzioni e applicazioni)<br />
hanno valori di Sar intorno a 0,30 W/<br />
kg. Ovviamente queste cifre dipendono<br />
dalle caratteristiche costruttive<br />
dell’apparecchio (e ogni marca o singolo<br />
modello ne ha di diverse), ma dipendono<br />
anche dalle condizioni di<br />
utilizzo. Ad esempio se si telefona in<br />
una situazione in cui c’è poco campo,<br />
il cellulare aumenta la sua potenza<br />
per far arrivare il segnale. Ma in uno<br />
stesso luogo i cellulari (e questa è<br />
esperienza capitata prima o poi a tutti<br />
gli utilizzatori), possono ricevere più<br />
o meno bene a seconda di modello e<br />
operatore. E dunque anche in funzione<br />
di ciò il livello di Sar cambia.<br />
Dunque anche qui si scopre che, senza<br />
cadere in paure infondate o eccessive,<br />
conta essere consumatori informati,<br />
che acquistano e scelgono il<br />
loro telefonino in base a tante variabili,<br />
una delle quali è anche questa. E<br />
poi imparano a usarlo seguendo alcune<br />
cautele che non limitano di certo<br />
la libertà di ognuno. E sicuramente,<br />
almeno in Italia, oltre a garantire<br />
la salute rendendo più sicura la circolazione<br />
stradale. l<br />
un pianeta da difendere<br />
di Mario Tozzi<br />
primo ricercatore Cnr - Igag<br />
e conduttore televisivo<br />
Rinnovabili<br />
Incentivi veri e caso italiano<br />
In questo sciagurato paese non si riescono proprio ad evitare spettacoli<br />
penosi, come quello sulla riduzione o addirittura sull’ipotizzata eliminazione<br />
degli incentivi alle fonti energetiche rinnovabili. Prima di tutto<br />
domandiamoci se gli incentivi servono. La risposta è sì: se si vuole<br />
far decollare l’energia pulita e rinnovabile gli incentivi occorrono, magari<br />
limitati alla prima fase, ma occorrono. Del resto questo accade in tutti i<br />
paese del mondo: in Germania il Piano nazionale fonti rinnovabili consegnato<br />
a Bruxelles prevede, al 2020, di avere un installato cumulativo solare<br />
fotovoltaico di 52.000 MW (nel 2010 erano 16.000, in Italia oltre 3.000)<br />
e di produrre 41TWh/anno di energia elettrica dal sole.<br />
Complessivamente la Germania produrrà al 2020 da rinnovabili 216 TWh.<br />
L’obiettivo europeo sulle rinnovabili per i tedeschi, sempre al 2020, è fissato<br />
al 18%, ma loro contano di superarlo e arrivare al 19,6%, così suddiviso:<br />
38,6% nel settore elettrico, 15,5% nel termico; 13,2% nei trasporti. Nel<br />
2010 i tedeschi hanno pagato in bolletta circa 9 miliardi di Euro per incentivi<br />
alle rinnovabili (in Italia circa 3 miliardi) e prevedono di arrivare al<br />
2020 spendendo la stessa cifra (o anche di ridurla sino a 7 miliardi, a seconda<br />
degli scenari) per poi iniziare a scendere ancora più rapidamente.<br />
Il meccanismo incentivante tedesco si basa su una tariffa onnicomprensiva<br />
per cui la remunerazione complessiva del rinnovabile ad oggi (incentivi +<br />
valore energia) vale 12 miliardi di euro e, al 2020, varrà 20 miliardi. Oggi<br />
in Germania il fotovoltaico pesa in bolletta per circa 4 miliardi (poco più di<br />
2 ciascuno l’eolico e la biomassa), in Italia 800 milioni. Al 2020, in Germania<br />
si prevede che il peso sarà più o meno sempre di 4 miliardi.<br />
Oggi il costo per le rinnovabili sostenuto da una famiglia tedesca media è<br />
poco meno di 7 euro/mese (in Italia circa 2, di cui solo meno di un terzo per<br />
il fotovoltaico). Inoltre ogni forma di energia ha goduto di incentivi, compresa<br />
quella nucleare, per fortuna oggi morta e sepolta. Ma allora, perché le<br />
rinnovabili in Italia non decollano definitivamente? Forse perchè, come<br />
ebbe a dire un importante (e ignorante) dirigente del comparto elettrico<br />
italiano, “il solare non ha dignità industriale”? Come se Giappone e Germania<br />
fossero paesi di economia terzomondista e non tra le maggiori potenze<br />
economiche del pianeta. Sono gli stessi che volevano a tutti i costi il nucleare,<br />
sempre quelli. Direi di più: che interesse potrebbe avere l’industria<br />
energetica centralizzata a sviluppare tecnologie che porterebbero, alla fine,<br />
il cliente a sganciarsi sempre di più dalla rete di distribuzione e, dunque,<br />
dalle bollette? Perché chi ha sempre campato sull’accentramento dovrebbe<br />
improvvisamente favorire il decentramento energetico? O addirittura ridursi<br />
a comperare energia dal singolo cliente che diventa improvvisamente<br />
produttore autosufficiente? Vedi che la ragione vera, alla fine, si trova.<br />
35
36 CONSUMARE INFORMATI SETTEMBRE 2011<br />
Vivi verde<br />
anche per carta e penne<br />
Il 2011 è l’anno internazionale<br />
delle foreste: le foreste ricoprono<br />
il 31% della superficie della<br />
Terra, accolgono e proteggono<br />
l’80% della biodiversità, conservano<br />
e salvaguardano il suolo e le risorse<br />
idriche. Trecento milioni di persone<br />
vivono nella foresta, 1,6 miliardi di<br />
persone dipendono, nel mondo, dalle<br />
foreste e solo in Europa sono 3,4 milioni<br />
i lavoratori che lavorano nelle o<br />
intorno alle foreste. Il 30% delle foreste<br />
è sfruttato per la produzione soprattutto<br />
di legno e derivati.<br />
Una delle azioni che come consumatori<br />
possiamo fare per partecipare attivamente<br />
alla tutela del patrimonio<br />
foreste è non sprecare una materia<br />
prima importante come la carta, dandole<br />
il giusto valore, raccogliendola<br />
per riutilizzarla, partecipando alla<br />
Carta 100% riciclata, carta paglia e cuoio rigenerato per i<br />
quaderni, ecoAllene dai contenitori di bevande e plastica<br />
riciclata per roller e penne. Sono le caratteristiche della linea<br />
ecologica di Coop per la cancelleria da casa e per l’ufficio<br />
raccolta differenziata attiva ormai su<br />
tutto il territorio nazionale. Una sensibilità<br />
verso l’ambiente e una attenzione<br />
all’uso e riuso di materie prime<br />
importanti che sembra radicarsi, se è<br />
vero, come dichiara Comieco, Consorzio<br />
nazionale di recupero e riciclo<br />
di imballaggi a base cellulosa, che la<br />
raccolta differenziata di carta e cartone<br />
non conosce crisi e prosegue il suo<br />
trend di crescita segnando un +3,5%<br />
nel 2010 grazie alla raccolta nelle fa-<br />
di Anna Somenzi<br />
miglie aumentata del 7,4%.<br />
Coerentemente con questi indicazioni<br />
e questi obiettivi, Coop propone ora la<br />
prima linea di cancelleria a marchio<br />
Vivi verde realizzata in materiale riciclato:<br />
11 prodotti per la casa l’ufficio e<br />
la scuola, convenienti e verdi.<br />
Quaderni in diversi formati, dal classico<br />
15x21 cm a quelli grandi 21x29,7<br />
cm con spirale a quadretti oppure metà<br />
a righe e metà a quadretti, per prendere<br />
appunti diversi.
Blocchi anche questi in tre misure, oltre<br />
al piccolo cubo con 70 fogli e alle<br />
cartelline .<br />
Le pagine sono in carta riciclata ottenuta<br />
da carta da macero selezionata,<br />
cioè non inchiostrata e quindi che non<br />
ha necessità di pesanti processi di<br />
sbiancamento chimico per raggiungere<br />
un punto di bianco accettabile<br />
per la successiva scrittura.<br />
La cartapaglia colorata che “apre” i<br />
quaderni deriva invece da macero urbano<br />
non selezionato, e non è disinchiostrata.<br />
Il cartone utilizzato per le<br />
copertine è totalmente riciclato. Per<br />
alcuni quaderni le copertine sono in<br />
cuoio rigenerato, ottenuto dagli scarti<br />
vergini delle lavorazioni di cuoio naturale.<br />
Completa la linea carta la risma Vivi<br />
verde Coop per stampanti, fotocopiatrici,<br />
fax, 100% carta riciclata certificata<br />
ecolabel, il marchio di qualità<br />
ecologica dell’Unione europea. Cinquecento<br />
fogli del peso di 70g al m²,<br />
alleggeriti rispetto a prima (80g al m²)<br />
10 grammi che significano meno anidride<br />
carbonica emessa dallo stabilimento<br />
di produzione, meno emissioni<br />
di CO² nel trasporto che vede ridotte<br />
le tonnellate da spostare.<br />
Sono costruiti in materiale riciclato<br />
anche penne a sfera, roller, marcatore<br />
permanente, evidenziatore, in plastica<br />
riciclata o ecoAllene, materiale ottenuto<br />
per almeno il 70% dal riciclo<br />
dei contenitori in poliaccoppiato per<br />
bevande, come quelli di Tetrapack. Il<br />
riciclo di questi contenitori prevede<br />
sia divisa e recuperata la parte di cellulosa,<br />
predominante, mentre polietilene<br />
e alluminio insieme vengono avviati<br />
ad altro processo che li trasforma<br />
in granuli adatti allo stampaggio, diventano<br />
così anch’essi materia prima<br />
seconda, ed è questa parte che si trasforma<br />
nei nuovi prodotti da scrittura<br />
vivi verde Coop.<br />
Non una moda la scelta ecologica per<br />
quaderni e cancelleria ecologica, Coop<br />
ha voluto per la linea Vivi verde un<br />
disegno molto sobrio, ma reali contenuti<br />
green e convenienza. l<br />
Coop al Sana<br />
Coop, dopo alcuni anni, ritorna con un proprio stand al SANA, Salone internazionale<br />
del naturale a Bologna, arrivato alla 23ª edizione. Propone un allestimento centrato<br />
sulla linea che rappresenta maggiormente l’offerta sostenibile dell’insegna: Vivi verde<br />
Coop, che oggi offre oltre 400 prodotti biologici ed ecologici. Considerando il nuovo<br />
posizionamento di Sana verso un’utenza più professionale, Coop, leader anche nel<br />
mercato dei prodotti biologici, parteciperà con uno stand istituzionale, tutto centrato<br />
sulla sostenibilità della linea Vivi verde e di altri progetti di Coop.<br />
Lo stand Coop è al padiglione 32 – stand C22 B23. Da giovedì 8 a domenica 11 settembre<br />
dalle 9 alle 18.<br />
I dipendenti Coop in quanto operatori professionali, possono registrarsi on line<br />
(www.sana.it/visitatori/biglietti) e ottenere un biglietto omaggio come visitatore<br />
professionale.<br />
I soci Coop possono usufruire della riduzione sul biglietto d’ingresso (15 euro anziché<br />
20 euro), presentando alla biglietteria la carta socio Coop.<br />
FORMAGGI STAGIONATI<br />
Fiorfiore Coop<br />
peCorino di Farindola<br />
Formaggio unico da caglio di maiale, che conferisce aromi e sapori<br />
particolari. Il latte utilizzato deriva da pecore allevate direttamente<br />
dall’Azienda Martinelli, animali che pascolano liberi sul versante<br />
orientale del massiccio del Gran Sasso. Il formaggio ha una pasta<br />
granulosa di colore giallo paglierino e profumi leggermente muschiati<br />
con sentori di legna secca. In bocca crea una straordinaria<br />
pastosità e un grande equilibrio tra sensazioni lievemente piccanti e<br />
un ottimo sapore di latte ovino.<br />
ForMaggio di Fossa di sogliano d.o.p<br />
Prodotto con solo latte di pecora, ha un sapore particolare che deriva dalla caratteristica<br />
tecnica di affinamento: le forme, stagionate per un periodo che varia da 85 a<br />
105 giorni, vengono avvolte in sacchi di cotone e poi disposte in fosse naturali scavate<br />
nella roccia di Sogliano al Rubicone. Coop ha selezionato 3 fosse dove il formaggio<br />
sosta per circa 90 giorni. Durante l’infossatura, la lenta fermentazione anaerobica<br />
(in condizioni particolari di pressione, temperatura e umidità) deforma il<br />
formaggio e gli conferisce l’inconfondibile “sapore di fossa” con sentori amarognoli,<br />
fragranze di sottobosco, fungo e tartufo. Alla sfossatura, le forme risultano irregolari,<br />
quasi senza buccia, con pasta friabile dal colore leggermente ambrato e piccole<br />
occhiature.<br />
asiago d’alleVo d.o.p<br />
Nasce esclusivamente da latte crudo di montagna, secondo un metodo di lavoro<br />
artigianale, nel rispetto del rigido disciplinare di produzione D.O.P.<br />
Il latte proviene interamente da mucche (pezzata nera e bruna alpina) allevate in<br />
territorio alpino, al confine tra Trentino e Veneto. Anche la produzione viene fatta<br />
in montagna, nel caseificio di Enego (uno dei sette comuni dell’altopiano di Asiago),<br />
dove nel rispetto della tradizione si dà vita a un formaggio pieno di gusto e aromi<br />
inimitabili.<br />
37
38<br />
IL FITNESS<br />
di Claudio Strano<br />
fatto in casa<br />
Cyclette e tapis roulant<br />
la fanno ancora da padrone<br />
nel mondo dell’home fitness.<br />
Per i più giovani ci sono<br />
le spin-bike mentre<br />
è boom degli attrezzi<br />
per addominali.<br />
Cresce, intanto, il peso dei<br />
giochi sportivi che girano su<br />
Wii, Play station e XBox<br />
Gli italiani in casa restano<br />
tradizionalisti e per tenersi<br />
in forma comprano ancora<br />
tapis roulant e soprattutto<br />
cyclette (i meno giovani) o spin-bike e<br />
attrezzi per gli addominali (i più giovani).<br />
Le televendite continuano a influenzare<br />
gli acquisti. E questo nonostante<br />
il richiamo di attrezzi e mode<br />
provenienti dagli States.<br />
A dirlo sono le grosse aziende che<br />
operano nel settore, lambito ma non<br />
messo in ginocchio dalla crisi. L’home<br />
fitness (allenamento da casa) consente<br />
libertà sui tempi e un buon risparmio<br />
economico rispetto alla palestra,<br />
sempre che si abbiano costanza e fantasia<br />
per supplire alla mancanza del<br />
traino dato dal gruppo e dall’istruttore<br />
(trainer). Il che tuttavia è un po’<br />
meno vero da quando è esploso il fenomeno<br />
delle console con i controller<br />
di movimento che abbinano il gioco<br />
all’attività fisica: i videogiochi che girano<br />
su Play Station, Wii, XBox, infatti,<br />
propongono non solo la simulazione<br />
dei più diffusi sport da praticare<br />
davanti a uno schermo, ma anche veri<br />
e propri programmi di allenamento<br />
(Wii-fit il più conosciuto) con il teacher<br />
e livelli crescenti di difficoltà a<br />
fare da stimolo. Sono loro la vera novità,<br />
almeno per chi sa usare la tecnologia,<br />
a cavallo tra i videogiochi e l’home<br />
fitness vero e proprio. Quest’ultimo<br />
propone attrezzi relativamente nuovi
come il Vipr (un semplice tubo di<br />
gomma vuoto, disponibile in 7 pesi diversi)<br />
per esercizi di tipo militare, o<br />
già noti come le panche ad inversione<br />
che promettono (metodo Asgard) benefici<br />
posturali e persino più centimetri<br />
in altezza.<br />
Sopra il tappeto. Premesso che il fitness<br />
mira al benessere psico-fisico in<br />
un quadro di buona salute e non alla<br />
riabilitazione terapeutica (nel qual caso<br />
è d’obbligo passare dal fisioterapista),<br />
e che un check-up dal medico<br />
curante è sempre utile, vediamo come<br />
scegliere un tapis roulant da casa. I<br />
prezzi sono abbordabili, a differenza<br />
dei modelli da palestra costuiti per lavorare<br />
tutto il giorno, i quali richiedono<br />
svariate migliaia di euro. I tappeti<br />
“domestici” possono essere magnetici<br />
o elettrici. I primi si muovono senza<br />
motore, i secondi spinti da un motore<br />
che può essere di varia potenza: sotto<br />
i 2 cavalli fornisce velocità di 14 Km e<br />
un’inclinazione del 10%, a 2 cavalli<br />
una velocità di 16-18 Km e il 12% di inclinazione.<br />
Esiste anche la sottocategoria<br />
degli elettrici con regolazione<br />
soltanto manuale del grado d’inclinazione:<br />
presentano lo svantaggio di dover<br />
scendere dal nastro e una ridotta<br />
scelta delle posizioni. Nei tappeti di<br />
fascia superiore troviamo, inoltre, la<br />
rilevazione della masa grassa, i comandi<br />
anche sul corrimano e lo speaker<br />
per l’ascolto della musica in mp3.<br />
Funzioni che si aggiungono a quelle<br />
base già presenti nei prodotti di primo<br />
prezzo, come la rilevazione del battito<br />
cardiaco e i programmi di allenamento.<br />
Inoltre i tapis roulant più recenti<br />
sono dotati di sistemi di ammortizzazione<br />
per assorbire l’impatto del piede<br />
e limitare i carichi su caviglie, ginocchia<br />
e schiena.<br />
In sella alla bici. Ancora più dei tapis,<br />
il mercato vede la crescita delle cyclette<br />
che dai 50 anni in su risultano le più<br />
vendute. Ad apprezzarle è un pubblico<br />
prevalentamente femminile. L’elemento<br />
fondamentale è il volano, che<br />
determina la pedalata e che nelle bici<br />
più evolute è attraversato da una pedi-<br />
vella smontabile in tre parti (utile in<br />
caso di rottura). Tutte hanno la regolazione<br />
dello sforzo a 8 o più livelli,<br />
alcune la sella spostabile in orizzontale,<br />
le più sofisticate il wireless. Ma più<br />
importante è la fascia cardio per controllare<br />
i battiti del cuore.<br />
Più tecnica e decisamente più giovanile<br />
è la spin-bike, dove si pedala anche<br />
in piedi e la sella non è delle più<br />
comode. Uscita dalle palestre di spinning,<br />
è entrata nelle case e la si può<br />
trovafre facilmente nei negozi della<br />
grande distribuzione, compresa Coop.<br />
Ma se si vuole individuare una<br />
tendenza, questo è un momento d’oro<br />
per il crunch, o meglio l’easy crunch,<br />
gli addominali agevolati da conchiglie<br />
e tubolari che aiutano a non nuocere<br />
alla schiena in fase di salita, ma anche<br />
a fare meno fatica e dunque a tonificare<br />
i muscoli in un periodo di tempo<br />
maggiore.<br />
Il parco attrezzi, ampio e variegato,<br />
comprende inoltre l’ellittica (non troppo<br />
amata dagli italiani), il vibromassaggiatore<br />
(un evergreen) e la ministepper<br />
elettrica (in ascesa). Cos’è?<br />
Una sorta di pedaliera che aiuta la circolazione<br />
sanguigna. Davanti a un<br />
computer, almeno le gambe sono sempre<br />
in movimento. l<br />
CONSUMARE INFORMATI SETTEMBRE 2011<br />
LE MANI SUL<br />
PORTAFOGLI<br />
tapis roulant magnetici:<br />
a partire da 150-200 euro<br />
tapis roulant elettrici:<br />
a partire da 300 euro<br />
cyclette: da 100 a 250 euro<br />
spin-bike: da 200 a 300 euro<br />
ellittica: da 200 a 300 euro<br />
vibromassaggiatore: i<br />
ntorno ai 160-200 euro<br />
mini-stepper elettrica: 100 euro<br />
accessori per Pilates, Yoga, ecc. come<br />
anelli, palle, tappetini: poche decine di<br />
euro<br />
i prezzi sono soggetti alle variazioni del mercato<br />
e non tengono conto di offerte e promozioni<br />
39
CARTA PREPAGATA RI_MONEY.<br />
PER MANDARE DENARO NEL TUO PAESE,<br />
DA OGGI TI BASTERÀ SPEDIRE LEI.<br />
DAL 4 LUGLIO AL 2 OTTOBRE, COOPCARD, RI-MONEY E PRESTITO SOCIALE<br />
TI REGALANO UN MARE DI BUONI SCONTO PER LA SPESA:<br />
- 2O EURO PER I SOCI COOP CHE APRIRANNO UN LIBRETTO DI PRESTITO SOCIALE<br />
VERSANDO UN IMPORTO MINIMO DI € 3OO.<br />
- 1O EURO PER I SOCI COOP CHE RICHIEDERANNO UNA COOPCARD.<br />
- 1O EURO PER CHI RICHIEDERÀ UNA NUOVA RI-MONEY<br />
O LA RICARICHERÀ DI ALMENO € 2OO.<br />
PER MAGGIORI INFORMAZIONI RIVOLGITI<br />
AL PUNTO SOCI L’ESTATE PRESTATORI COOP È DEL APPENA TUO NEGOZIO INIZIATA. COOP.
CONSUMARE INFORMATI SETTEMBRE 2011<br />
In aiuto alle famiglie<br />
ecco la Family card<br />
Coop Estense riconosce uno sconto del 10% a chi<br />
la possiede, ovvero ai nuclei familiari ferraresi con<br />
almeno tre figli o monogenitoriali con un reddito<br />
Isee inferiore a 20 mila euro. A loro il Comune<br />
rilascia la speciale carta di solidarietà<br />
Un aiuto alle famiglie con un basso reddito,<br />
monogenitoriali o con tre figli a carico, che<br />
più duramente delle altre sono colpite dalla<br />
crisi. Coop Estense, a fronte delle difficoltà<br />
sociali attuali, aderisce per tutto il 2011 e il 2012 al progetto<br />
di Family Card messo a punto dal Comune estense.<br />
Il progetto è stato sottoscritto assieme all’Amministrazione<br />
e alla Carife da varie associazioni economiche e<br />
imprenditoriali ferraresi, tra cui Legacoop, accomunate<br />
dall’intento di aumentare la protezione delle fasce più<br />
deboli ed esposte della popolazione.<br />
Coop Estense – tra i soggetti attuatori più convinti nel<br />
sostenere questo strumento concreto di solidarietà – riconoscerà<br />
ai titolari di Family Card, a partire dall’inizio<br />
di validità dell’iniziativa (al momento fissato per il 19<br />
settembre) uno sconto del 10% su una spesa alimentare<br />
e non alimentare massima mensile di 350 euro. Le<br />
spese si potranno effettuare all’ipercoop Il Castello,<br />
all’ipercoop Le Mura e al supermercato di Via Modena.<br />
Lo sconto non verrà applicato a giornali, farmaci e tessere<br />
telefoniche e non sarà cumulabile con altri sconti o<br />
prodotti in promozione.<br />
Tutti gli interessati ad usufruire dello sconto Family<br />
Card dovranno presentarsi al Punto d’ascolto dell’Ipercoop<br />
del Castello muniti della carta Family Card rilasciata<br />
dal Comune di Ferrara. Saranno abilitati allo<br />
sconto tramite una carta magnetica emessa da Coop<br />
Estense (Sociocoop, Carta famiglia o Solocoop) o, se<br />
non risulteranno titolari di alcuna carta coop, gliene<br />
sarà consegnata una nuova (Solocoop) valida esclusivamente<br />
per questa promozione.<br />
Una carta ricaricabile<br />
L’iniziativa del Comune prevede la formazione di una<br />
graduatoria di aventi diritto a seguito di bando pubblico<br />
e l’assegnazione di una Family Card sotto forma di carta<br />
ricaricabile utilizzabile per accedere ad agevolazioni e<br />
sconti da parte di enti pubblici (erogazione di servizi) e<br />
da parte di esercizi privati (acquisti commerciali e servizi<br />
professionali). In base alla graduatoria l’assegnazione<br />
comporterà per i soggetti classificati, o l’erogazione (con<br />
caricamento della carta) di un contributo comunale da<br />
definire, o il riconoscimento di sconti e agevolazioni sui<br />
servizi comunali (gestiti direttamente o da enti collegati)<br />
e sulle relative tariffe dei comparti socio educativi, dei<br />
servizi culturali e ricreativi e della TIA, oppure il riconoscimento<br />
di sconti e benefici da parte degli esercizi commerciali<br />
e dei professionisti che aderiscono al progetto,<br />
tra cui, appunto, Coop Estense. l<br />
in pillole<br />
COME FARE PER RICHIEDERLA<br />
CHI NE HA DIRITTO: Le famiglie nei Comuni di Ferrara, Masi<br />
Torello e Voghiera con tre o più figli minori o con un solo genitore<br />
che denunciano un reddito ISEE inferiore a 20.000 euro.<br />
A COSA SERVE: Ad accedere a riduzioni sulle tariffe di servizi<br />
comunali e a sconti ed agevolazioni da parte degli esercizi<br />
commerciali aderenti. Le 120 famiglie di reddito più basso cui<br />
verrà assegnata la Family Card riceveranno inoltre un contributo<br />
comunale compreso tra 500 e 750 euro per il 2011. Il 15<br />
luglio 2011 è scaduto il termine per presentare la domanda per<br />
la Family Card con la richiesta del contributo comunale. Solo<br />
per la richiesta della Family Card (ma non per il contributo comunale)<br />
è possibile presentare domanda fino al 31/12/2011.<br />
COOP ESTENSE Nei punti vendita Coop Estense del comune<br />
di Ferrara viene applicato uno sconto del 10% su una spesa<br />
massima mensile di 350 euro, sino a fine 2012.<br />
Per utilizzare la Family card nei punti vendita della cooperativa<br />
è necessario attivarla presentandosi al Punto d’ascolto<br />
dell’ipercoop Il Castello.
42<br />
VIVERE BENE SETTEMBRE 2011<br />
Un menu contro la crisi<br />
Verdure e latticini<br />
La bontà delle cose semplici<br />
Il menu di Paolo Frosio arriva<br />
dalla provincia di Bergamo.<br />
Da un antipasto a base di alici<br />
a un primo che unisce pasta,<br />
zucchine e pecorino. E per<br />
chiudere melanzane e burrata<br />
di Helmut Failoni<br />
FrUtta e VerdUre<br />
Settembre<br />
la stagione di...<br />
L’estate passa lentamente il testimone<br />
all’autunno. Ma, niente paura: i prodotti<br />
della bella stagione si trovano ancora<br />
tutti. Barbabietole, bietole, carote, cavoli,<br />
lattughe, melanzane, piselli e i porri.<br />
Per quanto riguarda la frutta segnaliamo<br />
naturalmente ancora le albicocche<br />
e le pesche. Tra pochissimo arriva anche<br />
la stagione migliore dell’uva.<br />
Questo mese le ricette per i<br />
lettori le ha preparate Paolo<br />
Frosio, uno dei grandi<br />
chef italiani, riconosciuto<br />
e premiato da tutte le guide. Lo chef,<br />
che gestisce il Ristorante Frosio ad<br />
Almè e il Caffè Ristorante Posta di<br />
Frosio, entrambi in provincia di Bergamo,<br />
ci propone per questo mese un<br />
menu costruito su verdure e latticini<br />
con un antipasto "a base" di uno dei<br />
pesci più sani (ed economici) che ci<br />
siano: l’alice.<br />
! L'antipasto<br />
Alici ripiene con pomodoro San<br />
Marzano e mozzarella di bufala<br />
Ingredienti per 4 persone:<br />
24 alici fresche, 1 mozzarella di bufala<br />
(di qualità ovviamente), 100 gr. di sugo<br />
di pomodoro San Marzano, 4 cime di<br />
basilico, 1/2 cipolla tritata, 1/2 spicchio<br />
d’aglio tritato, 100 gr. di pane grattato,<br />
10 foglie di prezzemolo tritato, 1 cucchiaio<br />
di chiara d’uovo, 1 pizzico di<br />
formaggio grattugiato, 100 cl. di brodo<br />
vegetale, olio extra vergine d’oliva, sale-pepe.<br />
Procedimento<br />
Acquistati e allineati in cucina gli ingredienti<br />
necessari, dovrete, per prima<br />
cosa, pulire le alici lasciandole intere,<br />
riempirle successivamente con<br />
un ripieno di soffritto di cipolla, aglio,<br />
olio, prezzemolo, pane grattato, 1 uovo,<br />
un pizzico di formaggio e 100 cl. di<br />
brodo vegetale. A questo punto preparate<br />
la pastella a base di farina e acqua<br />
frizzante, dove friggervi le alici, per<br />
poi disporle nel piatto sopra il sugo di<br />
pomodoro, la mozzarella e il basilico (e<br />
se riuscite a ottenere una crema con il<br />
mixer, ancora meglio).<br />
! Il primo<br />
Spaghetti di Gragnano con zucchine,<br />
fiori di zucca, guanciale e<br />
pecorino dei Pastori sardi<br />
Ingredienti per 4 persone:<br />
350 gr. di spaghetti di Gragnano, 4
zucchine, 8 fiori di zucca, 60 gr. di guanciale affumicato, 50<br />
gr. di pecorino stagionato, 1/2 cipolla, 30 gr. di burro.<br />
Procedimento<br />
In una padella rosolare la cipolla, aggiungere successivamente<br />
le zucchine tagliate a lamelle, i fiori e infine il guanciale.<br />
Cuocere gli spaghetti in abbondante acqua bollente,<br />
scolarli e metterli nella pentola con le zucchine, aggiungendo<br />
il pecorino grattugiato e alcuni fiocchi di burro. A questo<br />
punto mantecare il tutto e servire.<br />
! Il secondo<br />
Parmigiana di melanzane e burrata<br />
Ingredienti per 4 persone<br />
Servono 2 melanzane viola, 100 gr. di sugo di pomodoro, 1<br />
mozzarella di bufala, 10 gr. di origano, 1 burrata, 50 gr. di farina,<br />
200 cl. di olio extra vergine d’oliva, sale e pepe, 1 cucchiaio<br />
di salsa al basilico, 1 cucchiaio di paté d’olive nere.<br />
Procedimento<br />
Tagliare le melanzane a fette alte circa 2 centimetri. Togliere<br />
un po’ di pelle esterna, infarinarle e cuocerle in padella<br />
per circa 4/5 minuti, in entrambi i lati. Disporre le<br />
melanzane poi a 3 strati con mozzarella, origano e pomodoro<br />
fino a creare un tortino. Scaldare nel forno per circa<br />
altri 4/5 minuti e impiattare con sopra un cucchiaio di burrata,<br />
un po’ di paté di olive e basilico. Guarnire con salsa<br />
pomodoro nel piatto e un goccio d’olio extra vergine d’oliva.<br />
E il gioco è fatto. l<br />
Un menu contro la crisi<br />
Ristorante Frosio<br />
Piazza Lemine, 1, Almè (Bg),<br />
Ristorante Posta di Frosio<br />
via Vittorio Veneto, 169, Sant’Omobono Terme (Bg)<br />
Chef: Paolo Frosio<br />
Antipasto<br />
Alici ripiene con pomodoro San Marzano<br />
e mozzarella di bufala<br />
(costo per 4 persone: 15 euro)<br />
Il primo<br />
Spaghetti di Gragnano con zucchine, fiori di zucca, guanciale<br />
e pecorino dei pastori sardi<br />
(costo per 4 persone: 20 euro)<br />
Il secondo<br />
Parmigiana di melanzane e burrata<br />
(costo per 10 persone: 18 euro)<br />
Fava cottòra<br />
dell'Amerino<br />
Gli abitanti di questa parte meridionale<br />
dell'Umbria, tra Todi, Amelia e Orvieto - detta<br />
Amerino - sostengono da sempre che le<br />
loro fave si cucinano e si digeriscono più facilmente<br />
di ogni altre.<br />
La fava cottòra, chiamata così per la caratteristica di<br />
cuocere bene e in fretta, non è una varietà qualsiasi,<br />
ma un ecotipo selezionato di generazione in generazione<br />
dagli abitanti del posto. Ogni famiglia dell'Amerino,<br />
e in particolare di due piccole frazioni, Frattuccia<br />
nel comune di Guardea e Collicello nel comune di<br />
Amelia, ha riprodotto i semi, permettendo a questo<br />
legume di adattarsi e legarsi fortemente al territorio<br />
sviluppando anche una notevole resistenza alle avversità<br />
locali. La chiamano anche mezza fava, per le<br />
sue piccole dimensioni, e sono solite coltivarla ancora<br />
manualmente o con l'aiuto di pochi mezzi meccanici.<br />
Quando vengono estirpate, le piante vengono e mantenute<br />
ad essiccare ancora qualche giorno. Questo<br />
permette di far essiccare completamente i baccelli e<br />
facilitare l'operazione di battitura a mano, che fa aprire<br />
i baccelli e consente così la raccolta dei semi. Dopo<br />
la pulitura, i semi sono selezionati a mano e sono<br />
conservati in vasi di vetro con l'aggiunta di spicchi di<br />
aglio. La preparazione delle fave cottòre per la cottura<br />
è laboriosa: prima di tutto sono messe in acqua fredda,<br />
da riscaldare fino al punto di ebollizione. Dopo<br />
questo trattamento vengono fatte riposare per una<br />
notte intera.<br />
Il giorno seguente le fave sono scolate e selezionate<br />
ponendole in piccole quantità in un contenitore di metallo<br />
dove, mescolandole con le mani, si riesce a individuare<br />
ed eliminare quelle rimaste dure. Le fave cottòre<br />
si consumano in vari modi: condite soltanto con<br />
olio extravergine d'oliva, sale, pepe e cipolla fresca,<br />
oppure ripassate in padella con pomodoro e cipolla.<br />
Un'altra ricetta prevede la riduzione a purea, condita<br />
con olio extra vergine d'oliva, sale, e ideale per preparare<br />
le bruschette. Ma il piatto più tradizionale è la<br />
"striscia con le fave" che si consuma il giorno della<br />
macellazione del maiale: si condiscono le fave lessate<br />
con il grasso ottenuto dallo scioglimento nella cottura<br />
della zona ventrale del suino, una lunga striscia di<br />
grasso e di magro.
VIAGGI FIRMATI<br />
15 giorni/12 notti<br />
Voli di linea da Bologna<br />
e voli interni in Argentina<br />
Accompagnatore Robintur<br />
Trattamento di pensione completa<br />
(escluso quattro pranzi)<br />
Minimo 25 partecipanti<br />
PARTENZA: 17/01/2012<br />
Quota di partecipazione<br />
Euro 3.895<br />
Quota di iscrizione € 80<br />
14 giorni/11 notti<br />
Voli di linea da Milano e voli interni<br />
in Vietnam e Laos<br />
Accompagnatore Robintur<br />
Trattamento di pensione completa<br />
con bevande<br />
Minimo 25 partecipanti<br />
PARTENZA: 08/02/2012<br />
Quota di partecipazione<br />
Euro 2.790<br />
Quota di iscrizione € 80<br />
COLLEZIONAMENTO COOP: PUNTI DOPPI PER I SOCI COOP<br />
TOUR<br />
ARGENTINA<br />
NATURA INFINITA<br />
Parco Nazionale dell’Iguazù, Buenos Aires, Riserva Naturale Penisola di Valdés,<br />
Ushuaia ed il Parco Nazionale Terra del Fuoco,<br />
El Calafate ed il Parco Nazionale dei Ghiacciai, Tigre ed il Delta del Paranà<br />
TOUR<br />
VIETNAM E LAOS<br />
L’ALTRO ORIENTE<br />
Ho Chi Minh City, Cu Chi, Cai Be, Hue, Hoi Han, Ha Noi, Baia di Halong,<br />
Luang Prabang, Pak Ou, Cascate Kuang Si, Vientiane<br />
Le quote comprendono: viaggio aereo con voli di linea in classe economica dagli aeroporti previsti, con possibilità di collegamento da altre città (con<br />
eventuale supplemento) ° trasferimenti aeroporto/hotel/aeroporto all’estero ° passaggi aerei in classe economica per i collegamenti interni ai Paesi visitati °<br />
sistemazione in camere doppie standard con servizi privati ° trattamento pasti come specifi cato per ciascuna proposta ° accompagnatore Robintur dall’Italia<br />
° tour in pullman privato ° guide locali parlanti italiano ° visite ed escursioni come dettagliato nei programmi disponibili in agenzia o nel sito www.robintur.it<br />
° assicurazione sanitaria e bagaglio ° garanzia annullamento Optimas di Navale Assicurazioni. Le presenti offerte non sono cumulabili con sconti o promozioni<br />
in corso e futuri. Per tutto ciò che riguarda le condizioni generali di contratto di vendita di pacchetti turistici, i supplementi e/o le riduzioni, la categoria degli<br />
alberghi utilizzati durante i tour e l’elenco dettagliato dei servizi esclusi/inclusi nelle quote di partecipazione, fa fede esclusivamente quanto dettagliato nei<br />
programmi di viaggio disponibili presso le agenzie del gruppo Robintur o nel sito www.robintur.it.<br />
I posti disponibili sono limitati. Le prenotazioni saranno accettate fi no ad esaurimento degli stessi. Tutte le quote si intendono per persona e<br />
sono valide per partenze di gruppo (minimo partecipanti come indicato). Le date di partenza potrebbero variare.<br />
I COSTI DEI VISTI DI INGRESSO<br />
(OVE RICHIESTI), LE TASSE DI IMBARCO,<br />
LE TASSE AEROPORTUALI<br />
(IMPORTI DETTAGLIATI NEI PROGRAMMI<br />
DI VIAGGIO) E LE SPESE DI AGENZIA SONO<br />
ESCLUSI DALLE QUOTE INDICATE
Giovani prof. per scoprire il web<br />
il successo di TuttinRete<br />
Ben 180 soci over 65 di Coop Estense sono entrati nel mondo dei computer grazie agli studenti<br />
di diverse scuole superiori. Un'esperienza di volontariato che ha coinvolto anche Regione e Arci<br />
Per 4 settimane 180 soci Coop, con più di 65 anni,<br />
hanno potuto frequentare il corso base di Internet<br />
che ha permesso loro di acquisire le principali<br />
nozioni sul mondo del web, grazie alla competenza<br />
e alla disponibilità di un centinaio di giovani<br />
studenti degli istituti superiori del territorio.<br />
Sono state complessivamente 15 le edizioni della prima<br />
esperienza del progetto TuttinRete, realizzate in 7 laboratori<br />
informatici allestiti presso i Punti d'incontro di diversi<br />
negozi Coop. Gli studenti hanno sviluppato le lezioni<br />
teoriche e affiancato i soci, con pazienza, nelle<br />
esercitazioni. Si è trattato di un corso dedicato a chi non<br />
aveva mai operato su un computer, partendo dai fondamentali<br />
(accendere e spegnere il pc) fino ad arrivare allo<br />
scopo principale: consentire l'accesso ad Internet e l'utilizzo<br />
della posta elettronica, così come previsto dal progetto<br />
Pane e Internet della Regione Emilia Romagna dedicato<br />
alla popolazione a rischio di esclusione digitale.<br />
Tutti i partecipanti al termine del corso erano quindi in<br />
grado di creare un account di posta elettronica e di navigare<br />
su Internet. Azioni semplici ma fondamentali per<br />
non rimanere tagliati fuori dalla società che utilizza, e<br />
utilizzerà in modo sempre più massivo, questi nuovi mezzi<br />
di comunicazione. Entusiasmo e tanta gratitudine per<br />
gli allievi che si sono appassionati e, forse con un po' di<br />
sorpresa, hanno potuto accertare bravura, disponibilità e<br />
pazienza dei loro giovani docenti. L'aspetto più apprezza-<br />
IN ARRIVO TRE NUOVI CORSI<br />
A novembre si replica<br />
Le prossime edizioni si terranno nel mese di novembre<br />
presso l'ipercoop Il Castello di Ferrara con i ragazzi dell'ITI<br />
"N.Copernico-A.Carpeggiani" e presso il supermercato<br />
Coop di Argenta con i ragazzi del Istituto Scuola Secondaria<br />
Superiore di Argenta e Portomaggiore.<br />
Il corso è riservato a soci di Coop Estense con più di 60<br />
anni, donne inoccupate e casalinghe, immigrati con buona<br />
conoscenza della lingua italiana.<br />
Verrà data la precedenza ai soci che, pur iscritti nella scorsa<br />
edizione, non sono rientrati nel numero di posti disponibili.<br />
Per informazioni n° verde 800.850.000.<br />
VIVERE BENE SETTEMBRE 2011<br />
to da tutti i partecipanti infatti<br />
è stato proprio il clima<br />
di collaborazione che si è instaurato<br />
nella "classe".<br />
Il valore aggiunto del percorso<br />
è stato quindi quello della<br />
"docenza": un'esperienza di<br />
volontariato per gli studenti<br />
degli Istituti Superiori, che<br />
ha consentito loro di vestire i panni del "professore", mettersi<br />
alla prova con adulti di diversa età, trovare forme e<br />
linguaggi per farsi capire e per tradurre concetti complessi<br />
in messaggi chiari e comprensibili. Uno sforzo ricompensato<br />
con la soddisfazione di vedere l'entusiasmo, la curiosità<br />
e l'applicazione degli allievi. Un'esperienza vera di<br />
volontariato, cioè fare qualche cosa per gli altri, assumersi<br />
un impegno, aiutare chi ha meno opportunità.<br />
Proprio per questo, e per rendere ancora più ricca l'esperienza<br />
da parte dei ragazzi, la collaborazione di Coop<br />
Estense con l'ARCI di Modena, nel progetto LiberiARCI<br />
dalle spine, ha consentito di proporre agli istituti un incontro<br />
testimonianza con la cooperativa Terre di Puglia<br />
Libera Terra e di sostenere la loro eventuale partecipazione<br />
all'esperienza di campi di lavoro nelle terre confiscate<br />
alla mafia nel periodo estivo. Volontariato e impegno<br />
civile, due esperienze che consentono ai giovani di<br />
prendere parte, di essere protagonisti, di assumersi responsabilità<br />
verso gli altri e quindi verso il loro futuro,<br />
confrontandosi con realtà e dimensioni alle quali non sono<br />
abituati.<br />
Un progetto per la rete (web), realizzato grazie alla rete<br />
(di collaborazioni) dove tutti gli attori coinvolti hanno investito<br />
le proprie risorse e competenze per creare una<br />
progetto dal valore sociale oltre che pratico.<br />
Quindi un successo da condividere con tutti i soggetti<br />
che lo hanno reso possibile. Un ringraziamento in particolare,<br />
oltre che agli studenti, va agli Istituti Superiori,<br />
nelle figure dei dirigenti scolastici e dei docenti che hanno<br />
collaborato con Coop Estense alla realizzazione del<br />
progetto, coordinando l'esperienza dei ragazzi: ITI Giorgi<br />
di Brindisi; ITI Da vinci di Foggia; ITC Lenoci di Bari;<br />
ITIS Corni di Modena; ITI Galilei Mirandola (MO); ITI<br />
"N.Copernico-A.Carpeggiani" Ferrara; Istituto Sc Secondaria<br />
Sup. Argenta e Portomaggiore (FE). l<br />
45
46<br />
La bellezza di Venezia<br />
Settembre è la stagione<br />
ideale per visitare la città<br />
veneta, concentrato<br />
straordinario di storia, arte e<br />
atmosfere davvero irripetibili<br />
di Giuseppe Ortolano<br />
info utili, meglio arrivare in treno<br />
Per visitare Venezia è meglio lasciare l’auto a casa e raggiungere<br />
la città in treno. Percorsi pedonali e vaporetti collegano<br />
la stazione con le principali mete turistiche. Informazioni,<br />
mappe e indicazioni sulle possibilità di alloggio possono essere<br />
richieste a Turismo Venezia (tel. 041-529871, www.turismovenezia.it).<br />
Altre notizie su orari e prezzi dei vaporetti,<br />
eventi, percorsi originali e insoliti e sulla Venice Card, che da<br />
diritto all’ingresso gratuito a Palazzo Ducale e altri 12 musei,<br />
Nella sua bellezza, Venezia<br />
è ancora più incantevole<br />
dopo il 10 settembre quando,<br />
terminate le vacanze<br />
estive e chiusa la Mostra Internazionale<br />
d’Arte Cinematografica, nelle calle<br />
e nei campi ritorna un po’ di tranquillità.<br />
La prima meta di un piacevole<br />
fine settimana nella città lagunare può<br />
essere l’Arsenale, cuore pulsante della<br />
Biennale Arte che, nei suggestivi<br />
spazi affacciati sull’acqua, presenta le<br />
opere di un’ottantina di artisti provenienti<br />
da tutto il mondo. Un luogo<br />
spesso ignorato dagli itinerari turistici<br />
che, in occasione dell’evento (che<br />
quest’anno chiude il 27 novembre), si<br />
apre ai visitatori e regala insoliti panorami<br />
e piacevoli emozioni.<br />
La mostra internazionale prosegue poi<br />
nei padiglioni delle nazioni ospiti, situati<br />
nei rilassanti Giardini, e in diversi<br />
palazzi del centro storico, che ospitano<br />
interventi artistici collaterali ed eventi.<br />
Per visitare ed apprezzare la Biennale<br />
non è necessario essere esperti di arte<br />
contemporanea, anche il neofita o lo<br />
scettico troveranno motivi per incuriosirsi<br />
e per scoprire un volto “diverso”<br />
di Venezia, per alcuni versi ancora<br />
più affascinante. Certo la visita alla città<br />
non può dimenticare i luoghi storici:<br />
a 16 chiese e a sconti e promozioni, si trovano sul sito www.<br />
hellovenezia.com. I semplici hotel Villa Rosa (tel. 041-<br />
716569, www.villarosahotel.com), Al Gobbo (tel. 041-<br />
715001, www.albergoalgobbo.it) e San Geremia (tel. 041-<br />
716245, www.sangeremiahotel.com), non lontano dalla<br />
stazione FS propongono camere con bagno a prezzi non<br />
troppo elevati (tenendo conto che Venezia non è una città<br />
economica).
Isole della laguna<br />
Le isole della laguna sono una piccola<br />
oasi di pace e offrono al visitatore un<br />
insolito viaggio tra natura e storia, silenzi<br />
e atmosfere surreali. La prima<br />
tappa è San Michele, l’antico cimitero<br />
di Venezia raggiungibile con i vaporetti<br />
in partenza da Fondamenta Nuove. Si<br />
prosegue poi per la più famosa Murano,<br />
detta anche l’isola dei fuochi, a causa<br />
delle numerose fornaci qui trasferite<br />
per salvare dagli incendi la capitale della<br />
Serenissima. A Murano si visitano le<br />
antiche fabbriche del vetro, ma anche<br />
la chiesa di San Pietro Martire, che con-<br />
l’incantevole piazza San Marco innanzitutto,<br />
con i celebri caffè, il campanile<br />
cinquecentesco alto circa 99<br />
metri e ricostruito agli inizi del Novecento<br />
dopo un rovinoso crollo, la Torre<br />
dell’Orologio con le statue in bronzo<br />
dei Mori che battono le ore colpendo<br />
con una mazza una grande campana e<br />
la famosissima Basilica, con i grandi<br />
mosaici che narrano la storia di San<br />
Marco e rappresentano episodi<br />
dell’Antico e del Nuovo Testamento.<br />
Poco più in là Palazzo Ducale, uno<br />
dei migliori esempi d’architettura gotica<br />
veneziana, residenza dei Dogi e<br />
sede del governo della Serenissima. Il<br />
ponte di Rialto, poi, con i pittoreschi<br />
negozietti e i vicini mercati del pesce e<br />
di frutta, verdura e fiori; la basilica di<br />
Santa Maria Gloriosa dei Frari, la<br />
chiesa più importante di Venezia con<br />
serva al suo interno due bellissime pale<br />
di Giovanni Bellini. Burano è una vivace<br />
isola di pescatori, con le case dai muri<br />
colorati e il Museo del Merletto, che<br />
racconta l’evoluzione di quella che un<br />
tempo era la principale attività produttiva<br />
dell’isola. C’è poi l’isola di Torcello,<br />
un piccolo gioiello con poche case isolate,<br />
ampi spazi verdi, un inquietante<br />
ponte del Diavolo e la splendida basilica<br />
bizantina, la più antica della laguna,<br />
affiancata dal battistero. La leggenda<br />
vuole che l’antico sedile di marmo posto<br />
al centro della piazzetta sia stato il<br />
opere di Tiziano e Bellini, e la stupenda<br />
Ca’ d’Oro, antica dimora patrizia<br />
del Quattrocento affacciata su Canal<br />
Grande, sede di un museo dove si ammirano<br />
dipinti di autori come Mantegna,<br />
Tiziano e Tintoretto.<br />
Una breve corsa di vaporetto conduce<br />
all’isola della Giudecca, in realtà formata<br />
da otto isolotti collegati da ponti.<br />
Una piacevole passeggiata tra antichi<br />
palazzi, monasteri, giardini, cantieri<br />
navali e orti conduce alla scoperta della<br />
maestose basiliche di Santa Maria<br />
della Salute e del Redentore (progettata<br />
dal Palladio). Anche qui un<br />
trionfo di opere di Tiziano, Tintoretto,<br />
Alvise Vivarini e Palma il Giovane. E,<br />
sulla punta, un globo d’oro sorretto da<br />
due giganti che simboleggia la fortuna<br />
che governa il mondo.<br />
Verso l’imbrunire vale invece la pena<br />
Tre musei da non perdere<br />
VIVERE BENE SETTEMBRE 2011<br />
trono di Attila, il Re degli Unni. Non bisogna<br />
dimenticare la piccola San Lazzaro<br />
degli Armeni, una piccola isola<br />
nella laguna sud, sede di uno dei primi<br />
centri del mondo di cultura armena, con<br />
una ricca e preziosa biblioteca, che conserva<br />
migliaia di codici, preziose miniature<br />
e un bell’affresco del Tiepolo.<br />
raggiungere il ghetto ebraico, situato<br />
ai bordi del canale Cannaregio, non<br />
molto lontano dalla stazione ferroviaria.<br />
Nato nel 1516 è oggi un insieme caratteristico<br />
di calle che convergono su<br />
campo Ghetto Nuovo, zona che<br />
tutt’ora rimane il cuore della vita della<br />
comunità ebraica veneziana e dei turisti<br />
legati a questa religione. Qui sono<br />
aperti alcuni ristoranti kosher e si trovano<br />
ben cinque sinagoghe, visitabili<br />
rivolgendosi al Museo Ebraico (tel.<br />
041-715359). Lasciato il ghetto conviene<br />
abbandonare l’itinerario principale,<br />
che collega la stazione a Rialto e piazza<br />
San Marco, per “perdersi” tra le calle,<br />
alla ricerca di suggestivi angoli,<br />
ariosi fondachi e vivaci osterie, dove<br />
bere un buon bicchiere di vino veneto<br />
accompagnato da saporiti cicheti<br />
(stuzzichini salati). l<br />
Oltre allo splendido Palazzo Ducale, Venezia offre al visitatore numerosi altri interessanti<br />
musei. In piazza San Marco si incontra il Museo Correr, con mostre temporanee,<br />
una collezione di opere di Antonio Canova e la quadreria che raccoglie capolavori<br />
dell’arte veneta dalle origini al Cinquecento. Ca’ Rezzonigo ospita dipinti,<br />
sculture, affreschi e arredi del Settecento veneziano, firmati da autori quali Iacopo<br />
Tintoretto, il Canaletto e Giandomenico Tiepolo. Palazzo Venier dei Leoni è la sede<br />
veneziana della Collezione Peggy Guggenheim (dove c’è lo sconto per i soci Coop),<br />
che espone capolavori del Cubismo, Futurismo, Pittura Metafisica, Astrattismo europeo,<br />
scultura d’avanguardia, Surrealismo ed Espressionismo Astratto americano.<br />
47
48<br />
VIVERE BENE SETTEMBRE 2011<br />
Quando i valori<br />
si toccavano con mano<br />
Dai piccoli negozi agli ipermercati, il racconto di Carlo Bergamini, testimone della cooperazione<br />
modenese: "Creammo il primo gruppo di soci per il bisogno di dialogare con la clientela"<br />
anche il<br />
mare” scrive<br />
Garcia Lorca.<br />
"Muore<br />
Cambiano i<br />
tempi, si confonde la memoria: così<br />
rischiano di morire i princìpi fondanti<br />
di una istituzione quale la cooperativa,<br />
che ha segnato di sé i<br />
secoli dell’otto e novecento. Recuperare<br />
la memoria diventa quindi<br />
essenziale per salvare un’identità<br />
con i suoi valori. E la memoria sono<br />
gli uomini, con il ricordo della loro<br />
esperienza.<br />
Carlo Bergamini, classe 1924, ha<br />
Un moderno ipercoop (I Portali) e, sopra, un negozio degli anni Ottanta<br />
vissuto tutte le fasi evolutive dei negozi<br />
Coop nel suo quartiere: dalla<br />
bottega di via Bonacini, al supermercato<br />
sulla via Emilia di San Lazzaro,<br />
all’iper dei Portali.<br />
Socio dagli anni ’60, quando era<br />
operaio alla ‘Fiat grandi motori’, nel<br />
decennio successivo e soprattutto<br />
dal ’77, anno della pensione, ha frequentato<br />
sempre più assiduamente<br />
il supermercato di San Lazzaro.<br />
“Ho cominciato ad andare là dove<br />
avevo qualche amico. Entravo, parlavo<br />
con la gente… poi abbiamo creato<br />
un gruppo di soci, ma senza uf-<br />
di Ivana Baraldi e William Garagnani<br />
fici, senza uno spazio ufficiale, per<br />
il bisogno di parlare con la clientela.<br />
San Lazzaro è stato il traino per la<br />
Coop, il negozio che ha dato più di<br />
tutti. Quelli che venivano lì mi conoscevano,<br />
e quando mi vedevano<br />
cominciavano a domandare: ‘C’è il<br />
ristorno? Ci sono iniziative? Quando<br />
ci sono le assemblee dei soci?’ Si<br />
interessavano e partecipavano molto,<br />
perché ci credevano alla cooperativa”.<br />
1988, la svolta dei Portali<br />
Nel 1988 il supermercato di San
Lazzaro viene chiuso e si aprono i<br />
Portali. È una svolta nella rete della<br />
distribuzione commerciale modenese.<br />
Oggi siamo abituati agli ipermercati,<br />
ma in quell’estate dell' ’88<br />
chi c’era sperimentò un’esplosione<br />
di novità. La folla strabocchevole<br />
che riempiva gli spazi esterni il<br />
giorno dell’inaugurazione, e i fuochi<br />
d’artificio alla sera diedero la<br />
percezione della festa. Poi a poco a<br />
poco si sperimentò la diversità del<br />
servizio. Ormai da tempo possiamo<br />
entrare in un centro commerciale<br />
quasi ad ogni ora del giorno, ma fino<br />
agli anni ’80 dopo le 12,30 o le 13<br />
tutti i negozi erano chiusi. La ricordiamo<br />
ancora la prima volta che,<br />
usciti dal lavoro dopo l’una, andammo<br />
ai Portali (un pollo allo spiedo,<br />
del pane, una bottiglia di vino) e subito<br />
consumammo a casa il nostro<br />
pranzo. E ricordiamo i bambini che<br />
chiedevano la moneta per prelevare<br />
il carrello e lo guidavano come un<br />
nuovo giocattolo.<br />
I Portali sono una svolta anche per i<br />
soci che, per la prima volta in un negozio<br />
di Modena, hanno una sede<br />
propria, nella quale viene istituzionalizzato<br />
il ruolo di Bergamini, che<br />
all’iper diventa il responsabile dei<br />
soci, il punto di riferimento. "Io<br />
c’ero quasi tutti i giorni, mentre altri<br />
cinque o sei ruotavano una volta<br />
alla settimana. Facevamo i nuovi<br />
soci e rispondevamo alle domande.<br />
Se qualcuno chiedeva un’informazione,<br />
gli dicevano ‘parlate con Bergamini’.<br />
Allora facevamo anche<br />
venti soci al giorno: era la gente che<br />
cercava noi, quando ha saputo che<br />
c’era l’ufficio, vicino a quello amministrativo.<br />
La maggioranza veniva<br />
dall’area di sinistra, per molti era<br />
una tradizione famigliare: diventavano<br />
soci perché sapevano che la<br />
Coop si comportava bene con loro.<br />
Poi c’erano anche quelli che venivano<br />
per interesse, perché alla fine<br />
dell’anno c’era il ristorno”.<br />
La matita e il computer<br />
Gli strumenti di Bergamini, e dei<br />
vari Manni, Aleotti, Sighinolfi, Bri-<br />
ghetti, ecc. che lavoravano con lui,<br />
erano la parola per il contatto umano<br />
e la matita per trascrivere i dati<br />
dei nuovi soci. Quando è arrivata<br />
l’informatizzazione e il computer<br />
ha sostituito la matita, c’è stato il<br />
passaggio di testimone a una nuova<br />
generazione di soci attivi. “Fanno il<br />
loro dovere… ma il cliente è molto<br />
frettoloso… il gran numero dei soci<br />
allenta inevitabilmente i rapporti.<br />
Prima si conoscevano tutti, si stava<br />
in mezzo alla gente, ci si chiedeva<br />
come stava la moglie…”<br />
Per molti anni, fino al 2001, Bergamini<br />
è stato anche membro del Consiglio<br />
d’Amministrazione di Coop<br />
Estense, perché i dirigenti sia della<br />
sezione soci sia dell’ipermercato ritenevano<br />
opportuno che fosse presente<br />
come uno dei rappresentanti<br />
dei soci. “Per me la Coop è stata come<br />
una seconda casa”, afferma con<br />
convinzione Bergamini, uno di<br />
quelli che considerano il bene comune<br />
come qualcosa da curare allo<br />
stesso modo del proprio. “Qualcuno<br />
mi chiedeva ‘come fai?, sei quasi un<br />
malato della Coop!’ Ma per me non<br />
era un problema. Mia moglie mi diceva<br />
‘va’ dove vuoi’. E io stavo in<br />
compagnia: delle volte si diceva anche<br />
una baggianata, ma spesso si<br />
parlava di cose serie”.<br />
Tra le corsie<br />
Anche se non ha più incarichi ufficiali,<br />
con la bici - una o due volte al<br />
giorno se c’è la buona stagione - lui<br />
fa la sua puntata ai Portali: non sta<br />
dentro al box della sezione soci, ma<br />
gira tra le corsie, a osservare come<br />
si comporta la gente. “All’ortofrutta<br />
scartano le foglie d’insalata, i gambi<br />
di sedano e finocchio. Ogni tanto<br />
dico qualcosa e qualcuno mi risponde<br />
‘cosa le interessa?’. Oppure mangiano<br />
le ciliegie. Se gli dico ‘ci pensa<br />
cosa succederebbe se facessero tutti<br />
così?’, mi sento rispondere ‘ma sono<br />
goloso!’, allora gli faccio notare che<br />
non sono lavate ed è peggio per loro<br />
se mangiano dei veleni. Negli scaffali<br />
abbandonano di tutto: vassoi di<br />
pesce o di carne, che quando li pren-<br />
di ti tocca di buttarli via. L’altro<br />
giorno ho trovato un pacco di gnocchetti<br />
ben nascosti sotto dell’altra<br />
roba: chissà da quanto erano là!<br />
Adesso faccio questo ‘mestiere’: raccolgo<br />
quello che trovo in giro”. È<br />
inevitabile fare i conti col tempo che<br />
passa, con le situazioni che si trasformano,<br />
con gli uomini che cambiano.<br />
“Ad ogni modo – afferma Bergamini<br />
con comprensibile orgoglio –<br />
quando arriva un nuovo direttore,<br />
vuole conoscere Bergamini. E quando<br />
mi vede, si ferma e mi dice: ‘Se<br />
c’è qualcosa che non va, mi raccomando,<br />
dimmelo!’”.<br />
A considerare l’esperienza circolare<br />
di questo socio Coop, che va dai piccoli<br />
negozi all’ipermercato, per tornare<br />
al contatto con i clienti tra corsia<br />
e corsia, viene spontaneo un<br />
paragone con la nuova politica commerciale<br />
che Coop Estense ha illustrato<br />
sul numero estivo di <strong>Consumatori</strong><br />
col nome di “Progetto<br />
Qualità”. Questo, per mantenere<br />
operante la centralità del socioconsumatore,<br />
punta come sempre<br />
sul prezzo e sulla qualità, ma con<br />
una attenzione più marcata al personale,<br />
la cui qualificazione professionale<br />
(perseguita attraverso attività<br />
formative) mira a sviluppare la<br />
capacità di relazionarsi col pubblico<br />
e di saper rispondere alle sue domande<br />
e alle sue richieste. È uno<br />
sforzo, insomma, per far sì che il<br />
‘grande’ di un ipermercato provi ad<br />
assomigliare al ‘piccolo’ dei tempi<br />
di Bergamini, soprattutto ai suoi<br />
valori. l
50 cultura e oltre<br />
MOSTRE<br />
La Parigi di Picasso, Dalì e...<br />
Sono stati veramente anni folli<br />
quelli della Parigi del Primo dopoguerra,<br />
fino agli anni ’30, ma di<br />
una follia piena di creatività e di<br />
ricerca artistica libera. Ferrara<br />
mette ora in mostra quel periodo<br />
straordinario con una esposizione che offre al visitatore le<br />
diverse sensibilità che hanno dato sostanza a quegli anni<br />
parigini. Un clima di internazionalità nel quale si incontravano<br />
e lavoravano insieme o in polemica tra di loro Picasso<br />
e Mondrian, Matisse e Modigliani, Chagall e De Chirico,<br />
Mirò e Dalì e tanti altri, arrivati nella Ville lumière per cercare<br />
ispirazione e fortuna. Molti dei dipinti di quegli anni si<br />
possono ora ammirare a Ferrara. Ma non solo pittura. In<br />
mostra anche sceneggiature teatrali e bozzetti di costumi<br />
ideati da Matisse e Léger, e fotografie e registrazioni che<br />
mettono in luce la ricerca di un’arte capace di interpretare<br />
al massimo livello le differenti fonti di ispirazione. Prima<br />
che il nazismo arrivasse a cancellare quella ventata straordinaria<br />
di vitalità.<br />
Gli anni folli. La Parigi di Modigliani,<br />
Picasso, Dalì. 1918-1933<br />
Ferrara, Palazzo dei Diamanti<br />
Dall’11 settembre all’8 gennaio 2012<br />
Ingresso 11 euro, Soci Coop 9,50 euro<br />
Info: tel. 0532-244949, www.palazzodiamanti.it<br />
italiani brava gente<br />
di Massimo Cirri e Filippo Solibello<br />
conduttori radiofonici<br />
Gli italiani giocano d’azzardo. Molto e sempre di più<br />
con il passare del tempo. Forse l’azzardo è nel carattere<br />
nazionale, forse c’entra un’offerta costantemente in<br />
crescita di giochi, slot machines, lotterie, estrazioni,<br />
bingo, gratta&vinci, tris&vinci, sbanca tutto, turista per<br />
sempre, miliardario e maxi miliardario. Da fine luglio<br />
c’è stato il via libera al gioco d’azzardo on line. Quello<br />
che si può fare dal divano di casa, senza neanche la<br />
Firenze, i banchieri e l’arte<br />
Originale la mostra che, a Firenze,<br />
mette in relazione il massimo<br />
splendore del sistema bancario,<br />
che ha fatto di questa città il centro<br />
del mondo e l’arte del Rinascimento<br />
che è stata prodotto e incentivo<br />
al prestigio e all’autorevolezza della Signoria in quell’epoca.<br />
Da un lato si può leggere nel percorso espositivo la vita dei<br />
banchieri, anche attraverso quadri di pittori fiamminghi o<br />
strumenti multimediali. Dall’altro si possono ammirare le<br />
opere di Botticelli, Filippo Lippi, Beato Angelico, Paolo Uccello,<br />
Donatello, Pollaiolo ed altri. Cioè di artisti che hanno<br />
ricevuto dai mecenati banchieri fiorentini il sostegno finanziario<br />
per poter lavorare, ma che nel contempo hanno<br />
creato con il Rinascimento la propaganda e la cultura che<br />
hanno dato sostanza alla nascita della fortuna finanziaria<br />
ed economica di Firenze. Fino all’arrivo del Savonarola che<br />
con i suoi “bruciamenti” ha messo fine a quella straordinaria<br />
stagione.<br />
Il denaro e la bellezza. I banchieri,<br />
Botticelli e il rogo delle vanità<br />
Firenze, Palazzo Strozzi<br />
Dal 24 settembre 2011 al 22 gennaio 2012<br />
Ingresso 10 euro, Soci Coop 9,10 euro<br />
Info: Ttel. 055-2645155, www.palazzostrozzi.it<br />
Occhio ai mangiasoldi<br />
Gioco d’azzardo ora anche on line. Ma c’è chi dice no<br />
a cura di Giorgio Oldrini<br />
fatica di uscire per raggiungere un bar o un tabaccaio<br />
quando ti prende la voglia. Casomai era tardi, pioveva<br />
e allora potevi anche rinunciare. O rimandare al giorno<br />
dopo. Adesso no. Perché puoi giocare a poker, a dadi,<br />
black jack o roulette in qualsiasi momento. Anche al<br />
lavoro tra un’e-mail e una telefonata. Con il solo limite<br />
di mille euro per ogni sessione. Ma mille euro non sono<br />
una cifra enorme da perdere in una sola sessione? E se
LIBRI<br />
Il Centro America dove<br />
comandano le donne sexy<br />
Una lettura divertente, senza essere di<br />
basso livello, è quello che ci vuole per<br />
riprendere la vita normale dopo l’estate.<br />
Viene a proposito dunque il romanzo di<br />
Gioconda Belli, nicaraguense nonostante il<br />
nome italiano, che ci parla di donne. In<br />
questo caso il romanzo ci racconta di un<br />
Paese in cui comanda una ex giornalista e<br />
presidentessa super sexy, leader del Partito della sinistra<br />
erotica. Un giorno contro di lei viene commesso un<br />
attentato e la domanda è: chi si cela dietro questo crimine?<br />
Il fatto è che nell’immaginario Paese di Faguas governano<br />
quattro amiche, tutte sexy e provocanti, mentre gli<br />
uomini sono in una profonda crisi di identità. Il vulcano<br />
Mitre con le sue mefitiche esalazioni ha infatti azzerato il<br />
testosterone dei poveri maschi. Sarebbe curioso sapere<br />
come gli uomini del Nicaragua, terra di vulcani, hanno<br />
preso questa insinuazione circa il loro grado di<br />
mascolinità, visto che il machismo anche in Centro<br />
America, almeno a parole, è imperante. E se ci fosse un<br />
attentato alla scrittrice chi sospetteremmo?<br />
Gioconda Belli<br />
Nel Paese delle donne<br />
Ed. Feltrinelli - 266 pagine, 17 euro<br />
dopo basta avviarne un’altra? Il rischio – ma pare più<br />
una certezza – è quello dell’aumento delle persone che<br />
diventano dipendenti dal gioco d’azzardo. Una vera<br />
malattia, un impulso incontenibile a giocare, tentare e<br />
ritentare la fortuna senza riuscire a smettere.<br />
Un gorgo che risucchia la capacità di pensare alle proprie<br />
possibilità economiche, peggiorandole e logorando<br />
famiglia, amicizie, lavoro e rete sociale. Finendo privi di<br />
un po’ della propria libertà personale. Altro che il Gioca<br />
responsabilmente che accompagna la pubblicità – ma<br />
c’è proprio bisogno di farne così tanta? - di ogni nuovo<br />
prodotto d’azzardo. Settecentomila italiani soffrono di<br />
questa dipendenza patologica; tre milioni rischiano seriamente<br />
di caderci. Se ne parla poco ma è un’emergenza<br />
sociale. Se ne parla poco, dicono i maligni, anche<br />
perché fa guadagnare molti soldi anche allo Stato.<br />
Con le slot machines incassava molti soldi anche<br />
l’Unione Operaia di Colonnata, un Circolo Arci, una<br />
Casa del Popolo, di Sesto Fiorentino, pochi chilometri<br />
da Firenze. “Rendevano come un podere in Chianti”,<br />
SETTEMBRE 2011<br />
Ecologia della vita quotidiana<br />
Strategie contro lo spreco<br />
L’ecologia più efficace è quella quotidiana. È<br />
ciò che dimostra nel suo libro “Basta poco”<br />
Antonio Galdo che ci offre mille esempi concreti<br />
e ragionati di come affrontare la crisi e<br />
il bisogno di rispetto della natura in casa propria<br />
o comunque nei gesti di ogni giorno.<br />
Non ci si lasci ingannare dalla semplicità delle<br />
ricette, in realtà per sceglierle ed applicarle<br />
ci vuole un pensiero forte che le sorregga. Viene in mente<br />
Papa Giovanni XXIII che sosteneva che la semplicità è rivoluzionaria.<br />
L’analisi che muove Antonio Galdo nella sua<br />
ricerca è che lo spreco è stato per un lungo secolo il motore<br />
drogato del capitalismo mondiale e che ora la crisi profonda<br />
che stiamo vivendo deve obbligatoriamente farci cambiare<br />
stili di comportamento. Riconquistare la vita, anche usando<br />
con intelligenza e moderazione gli strumenti più moderni,<br />
è dunque la sostanza di una concezione che si sostanzia<br />
di mille e mille gesti quotidiani, piccoli, ma indispensabili<br />
per costruire un mondo e un uomo nuovo.<br />
Antonio Galdo<br />
Basta poco<br />
Ed. Einaudi - 166 pagine, 16,50 euro<br />
ha scritto La Nazione, ma il Consiglio del Circolo ha<br />
deciso di toglierle. Una decisione necessaria, presa<br />
all’unanimità dopo essersi accorti che diversi frequentatori,<br />
sopratutto anziani e ragazzi, in pochi mesi ci<br />
hanno speso somme ingenti, “Rendendo evidente un<br />
problematica che sta assumendo le caratteristiche di<br />
una vera e propria piaga sociale”.<br />
Ma cosa ci si mette al posto delle slot machines in una<br />
Casa del Popolo che esiste da 146 anni? Per il presidente<br />
Andrea Sanquerin, bisogna recuperare la funzione<br />
di aggregazione. Così c’è il bar, i biliardini e c’è<br />
una galleria d’arte, un gruppo teatrale, un gruppo di<br />
ascolto di musica lirica, una televisione via web – Sesto<br />
Tv – una produzione di cortometrggi, una rassegna<br />
di teatro di pupazzi per bambini. Poi concerti-letture,<br />
un gruppo di Mamme amiche, i laboratori per bambini<br />
e due società podistiche. La Casa del Popolo ospita anche<br />
l’Arcicaccia e il gruppo di caccia al cinghiale che si<br />
chiama La coda. Chissà se basta. Ma almeno non ci<br />
sono più le macchinette mangiasoldi.<br />
51
52<br />
MUSICA DA ASCOLTARE E...<br />
Gran musica gipsy tra fanfare e tamburi<br />
Il cinema di Rita Marcotulli<br />
Pianista dalla visionaria<br />
forza compositiva,<br />
Rita Marcotulli ha legato<br />
in questi anni il<br />
suo nome ai temi di alcuni<br />
tra i più celebri<br />
film prodotti in Italia. Colonne sonore<br />
che partono da fraseggi jazz e diventano<br />
poi trame evocative di mondi<br />
romantici e fantastici.<br />
Rita Marcotulli<br />
Variazioni sul tema - Sard<br />
Il nostro giudizio: ••••<br />
Se ti piace ascolta: Nicola Piovani, Stefano Bollani<br />
...DA LEGGERE<br />
Il racconto del jazz italiano<br />
Stile, gusto per l’improvvisazione, radici<br />
nella tradizione culturale afro americana:<br />
il jazz è musica che esprime una ribellione<br />
interiore, che parla di un universo popolare<br />
che si confronta con le partiture colte. In<br />
ogni angolo del mondo. Questo volume è<br />
immaginato e scritto come un viaggio tra i<br />
linguaggi differenti del jazz italiano, dai<br />
“padri spirituali” come Giorgio Gaslini e Franco Cerri, alla<br />
generazione “politica” di Enrico Rava e Antonello Salis, per<br />
arrivare, finalmente, al contemporaneo e a figure come<br />
quella di Nicola Conte.<br />
Nicola Gaeta Una preghiera tra due bicchieri di gin.<br />
Ed. Caratterimobili<br />
musica e oltre di Pierfrancesco Pacoda<br />
* da dimenticare - ** sufficiente - *** buono - **** ottimo - ***** capolavoro<br />
Le due più celebri formazioni di musica gipsy balcanica insieme. Fanfare e tamburi,<br />
grancasse e violini per celebrare lo spirito del nomadismo sonoro, il piacere del<br />
viaggio, del movimento, la ricerca di approdi sempre nuovi. Che si traduce in una<br />
musica che trasforma ogni in piazza nel territorio della festa. Una grande banda con<br />
oltre 25 tra cantanti e musicisti provenienti da remoti paesini della Romania e della<br />
Macedonia, che esprime un ritmo funk gitano nel quale confluiscono citazioni di pop<br />
balcanico, ballate medievali, l’oriente, la Turchia e l’India. Musica dal mondo con la<br />
funzione di amplificare il nostro bisogno di stare con gli altri.<br />
Taraf de Haidouks & Kocani Orkestar Band of Gypsies 2 - Crammed<br />
Il nostro giudizio: ••••<br />
Se ti piace ascolta: Boban Markovic, Shantel<br />
Mix su New York anni ‘70<br />
A metà anni ‘70, a New<br />
York andò in scena un<br />
esperimento sonoro<br />
che coinvolse artisti di<br />
ogni estrazione. Dai<br />
Ramones ai rapper del<br />
Bronx alla comunità che diede vita al<br />
fenomeno della disco, allora legata alle<br />
sue radici ‘nere’. Ora un triplo cd ci restituisce<br />
quell’atmosfera irripetibile.<br />
Autori Vari<br />
The Definitive Salsoul Mixes<br />
- Harmless<br />
Il nostro giudizio: •••<br />
Se ti piace ascolta: Loleatta Holloway, Ten City<br />
La voce di Antonio Amato<br />
Continua la serie discografica<br />
che l’etichetta<br />
IWM dedica alle<br />
“musiche del mondo”<br />
viste dall’Italia. Tocca<br />
ad Antonio Amato,<br />
cantante che con una forza romantica<br />
che ha sedotto la stella portoghese del<br />
fado, Dulce Pontes, che lo ha voluto al<br />
suo fianco nel nuovo disco.<br />
Antonio Amato<br />
Furtuna - IWM<br />
Il nostro giudizio: •••<br />
Se ti piace ascolta: Dulce Pontes,<br />
Mauro Palmas<br />
La rivoluzione di Patti Smith<br />
È stata la protagonista del versante “artistico”<br />
della rivoluzione punk, Patti Smith,<br />
cantante, poetessa che ha attraversato con<br />
rabbia e creatività i turbolenti anni ‘80 newyorchesi,<br />
componendo canzoni che sembravano<br />
reportage “in presa diretta” dalle<br />
strade dove Andy Wharol aveva ideato la<br />
cultura pop. Questo libro ci restituisce il potere<br />
“sociale” di quelle rime che riempirono gli stadi, facendo<br />
di Patti Smith, in Italia in particolare, una icona di<br />
una ribellione rock. Descritta in canzoni senza tempo come<br />
Because the Night e People Have the Power<br />
Claudia Bonadonna Patti Smith, testi commentati<br />
Ed. Arcana
SETTEMBRE 2011<br />
L’INTERVISTA<br />
Monnalisa<br />
Il nome d’arte che ha scelto, Monnalisa evoca fasti artistici e<br />
un passato “classico”. A vederla, e a ascoltarla, questa giovane<br />
cantante fiorentina, dimostra invece di essere una interprete<br />
che, partendo dalla melodia, è proiettata nel futuro del<br />
pop elettronico. Un talento del quale si è accorta Irene Grandi<br />
che l’ha voluta prima nel suo gruppo e ha poi prodotto il<br />
suo disco d’esordio, Non ce l’hai. A <strong>Consumatori</strong> Monnalisa<br />
ha raccontato le sue scelte culturali.<br />
Lisa, quali sono i dischi che hai più ascoltato<br />
negli ultimi mesi?<br />
Ultimamente ascolto molta dance, sono attratta dai grandi<br />
Dee Jay. E mischio questa passione con i miei amori di sempre,<br />
il rock e la musica classica.<br />
Ho una vera passione per Rihanna .Only girl in the world<br />
trasmette freschezza, con la sua voce, il suo sound, così ricco<br />
di citazioni afro americane. Ma è stata, per me, anche una<br />
stagione caratterizzata dalla “scoperta” di Antonio Vivaldi<br />
con Nulla in mundo pax sincera, specie nella versione della<br />
colonna sonora di Shine, musica che eleva il mio spirito. Infine,<br />
perché la vita è anche piacere, danza, consiglio qualsiasi<br />
disco di David Guetta che, mi fa ballare e mi diverte, ammaliante<br />
come le sirene di Ulisse!!!<br />
Veniamo a parlare di libri?<br />
Amo le biografie, ma ultimamente ho letto due libri di grandi<br />
autori che mi hanno emozionato, Da un’altra stella di<br />
Hermann Hesse, una raccolta di racconti, fantasiosi a tratti<br />
IL TOUR<br />
George Michael e orchestra<br />
Dopo i trascorsi funk disco con gli Wham!, George Michael<br />
ha intrapreso una attività solistica, basata sulle straordinarie<br />
doti melodiche della sua voce, componendo una lunga serie di<br />
ballate diventate successi senza tempo. Da qualche tempo il<br />
cantante inglese ha scoperto il fascino dell’accompagnamento<br />
orchestrale, offrendo al pubblico performance dal vivo con<br />
formazioni sinfoniche che amplificano i suoi registri quasi<br />
lirici. Arriva adesso in Italia per una serie di concerti insieme<br />
ai grandi interpreti di Symphonica, una orchestra europea<br />
con la quale eseguirà le canzoni più belle tratte dal suo vasto<br />
repertorio e una serie di sue personali versioni dei brani che<br />
più ha amato e che hanno influenzato la sua carriera. Le date:<br />
10 settembre Firenze, 11 Napoli, 13-14 Verona.<br />
! Per informazioni: tel. 0584-46477.<br />
e saggi in altri e Brida di Paulo Cohelo, la storia di una ragazza<br />
attratta dalle arti magiche e occulte, come succedeva a<br />
me quando ero piccola. Ho appena iniziato Bella gente d’Appennino<br />
dell’ex leader CCCP Giovanni Lindo Ferretti che<br />
ho sempre seguito come musicista e sono incuriosita dagli<br />
spaccati di vita che costruisce nel libro.<br />
Che film hai visto di recente?<br />
Non vado al cinema molto spesso, ma cerco in dvd i film che<br />
mi interessano di più, anche vecchie videocassette che consumo<br />
ormai da anni. Ho rivisto con grande gioia alcuni film<br />
del passato come<br />
Priscilla- la regina del deserto e Il signore degli anelli. La<br />
trilogia di Tolkien mi fa entrare in un mondo fantastico dal<br />
quale non vorrei mai uscire. Poi ho visto Il quinto elemento,<br />
un viaggio immaginario in un futuro possibile.
54<br />
la posta<br />
Fa bene alla salute? L’Efsa dice...<br />
Ho sentito parlare di pareri che l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) esprime<br />
sugli slogan che descrivono le qualità salutistiche dei prodotti alimentari, scoprendo che in<br />
realtà la gran parte di questi slogan vengono bocciati. È davvero così e perché?<br />
RINA LANDI - PARMA<br />
Risponde Claudio Mazzini<br />
responsabile sostenibilità, innovazione e valori di Coop Italia:<br />
Lo scorso 30 giugno il gruppo di esperti scientifici dell’EFSA<br />
(l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare con sede a<br />
Parma) ha pubblicato una nuova serie di pareri scientifici<br />
relativi ai cosiddetti “claims nutrizionali”, ovvero le indicazioni<br />
e gli slogan che le aziende chiedono di far comparire<br />
sui prodotti alimentari per illustrare le loro proprietà nutrizionali<br />
e gli effetti sulla salute. Le pagelle dell’Efsa sono così<br />
arrivate complessivamente a quota 2.100.<br />
Inutile dire che nelle scelte d’acquisto, il peso di queste indicazioni<br />
è sempre più importante, anche perché negli ultimi<br />
anni assai intensa è stata la comuniczione sugli effetti positivi<br />
di determinati alimenti e sostanze per la nostra salute.<br />
Come sempre però il confine tra “fumo e arrosto” è labile e,<br />
dunque, fondamentale è il vaglio preventivo che un ente<br />
come Efsa esercita.<br />
Ebbene, di tutte le indicazioni “funzionali generiche” sulla<br />
salute, ad oggi l’Efsa ha bocciato ben l’80% delle diciture<br />
proposte dalle aziende produttrici. L’approccio rigoroso e<br />
restrittivo dell’Autority, si basa sulla necessità di avere prove<br />
scientifiche di efficacia delle funzioni oggetto delle dichiarazioni,<br />
supportate da specifici studi. Infatti, per essere inclusi<br />
nell’elenco delle indicazioni sulla salute, i cosidetti<br />
claims devono essere basati su dati scientifici generalmente<br />
accettati e facilmente compresi dal consumatore medio.<br />
Delle indicazioni valutate a fine giugno, i risultati favorevoli<br />
includono la relazione fra l’assunzione di alcune fibre alimentari<br />
e il tasso di colesterolo nel sangue; tra fibre di cereali<br />
e funzione intestinale; tra bevande contenenti carboidrati-elettroliti<br />
e resistenza alla fatica; tra basso contenuto di<br />
sodio e pressione sanguigna; tra fibre alimentari e ridotto<br />
aumento del glucosio nel sangue dopo i pasti; tra melatonina<br />
e insorgenza del sonno. Senza far nomi, tanti consumatori<br />
potranno facilmente ritrovare questi principi in prodotti<br />
che rientrano nella loro lista della spesa.<br />
Venendo alle tante indicazioni che hanno invece ricevuto<br />
valutazioni sfavorevoli, per molte di loro l’Efsa ha concluso<br />
che non erano sufficientemente specifiche. Ad esempio indicazioni<br />
quali “salute delle donne” o “energia mentale”, o<br />
che si riferivano a categorie di alimenti che sono state considerate<br />
troppo ampie (come “frutta e verdura” e “prodotti<br />
lattiero-caseari”), per essere collegate a effetti specifici. Altre<br />
indicazioni sono state valutate sfavorevolmente perché<br />
non erano supportate da studi pertinenti sugli esseri umani.<br />
L’Efsa, sulla base del complesso dei suoi pronunciamenti,<br />
raccomanda dunque in primo luogo di valutare bene se il<br />
riferimento ad un singolo alimento è pertinente e legato a<br />
prove scientifiche fondate. In particolare gli studi devono<br />
dimostrare che l’effetto indicato è benefico per la salute<br />
umana. Vi deve in sostanza essere un rapporto di causa effetto<br />
tra il consumo dell’alimento e l’effetto indicato. In più,<br />
la quantità di alimento e le modalità di consumo necessarie<br />
per ottenere l’effetto indicato devono far parte di una dieta<br />
equilibrata.<br />
Stazioni ecologiche<br />
Cosa sono esattamente e che cosa possiamo conferire nelle stazioni ecologiche?<br />
MARTA SERBELLONI - Varese<br />
Sono spazi a disposizione di tutti i cittadini dove vengono<br />
raccolti i rifiuti che, oltre che per natura o dimensione, non<br />
la sCoMparsa di giUseppe Bolognesi<br />
CIAO BEPPE<br />
possono essere gettati nei cassonetti sulle strade. I rifiuti<br />
vanno consegnati con mezzi propri e già divisi per tipo.<br />
Nello scorso mese di luglio, a 62 anni, a Ferrara, città dove abitava, è scomparso Giuseppe Bolognesi. Dirigente della cooperazione<br />
di consumatori, Bolognesi aveva ricoperto diversi incarichi in particolare a Coop Estense, come direttore amministrativo e poi,<br />
come vicepresidente, al Consorzio interregionale cooperative di consumo. Negli ultimi anni, tra le altre cose, era stato consigliere<br />
delegato di Editrice <strong>Consumatori</strong> e aveva portato il suo solito prezioso contributo di passione e competenza alla nostra attività.<br />
Anche negli ultimi difficili mesi di battaglia contro la malattia che lo ha colpito Beppe ha sempre generosamente cercato di non<br />
far mancare i suoi consigli e il suo supporto, confermando la sua grande forza morale. Come colleghi e amici vogliamo ricordarlo<br />
e stringerci alla famiglia per la grave perdita che l’ha colpita.
Possiamo portare abiti usati, farmaci scaduti, inerti da piccole<br />
demolizioni (sanitari, calcinacci, termosifoni, caldaie),<br />
lampade contenenti sostanze pericolose, rifiuti legnosi,<br />
batterie, filtri olio, pneumatici, toner e cartucce per stampanti,<br />
piccoli elettrodomestici e rifiuti ferrosi. Per informazioni<br />
più dettagliate occorre ovviamente rivolgersi al proprio<br />
Comune o alle aziende incaricate della gestione di<br />
questi impianti.<br />
Merendine e giocattoli<br />
Non sono pericolosi tutti quei piccoli giocattoli inseriti<br />
nei pacchi di alcuni tipi di merendine?<br />
GIANNA MAGARINI - CreMona<br />
Il 20 luglio scorso è entrata in vigore la direttiva europea<br />
2009/48 sui giocattoli che prende in considerazione<br />
anche i gadget abbinati alle confezioni dei prodotti alimentari<br />
(ovetti di cioccolato, snack salati e dolci, confezioni<br />
di biscotti ...). Il tema è delicato perché i destinatari<br />
dei gadget sono spesso bambini piccoli e i pericoli<br />
riguardano sia le piccole dimensioni dei gadget che anche<br />
le sostanze impiegate (vernici, materiali non adeguati)<br />
che nel corso del tempo potrebbero rilasciare sostanze<br />
tossiche o nocive. Tra i punti importanti della<br />
norma ricordiamo l’obbligo dei prodotti alimentari che<br />
contengono un giocattolo di riportare sulla confezione<br />
L’indirizzo per scrivere a questa rubrica è:<br />
redazione <strong>Consumatori</strong>, Viale aldo Moro, 16, 40127 Bologna<br />
fax 051 6316908, oppure redazione@consumatori.coop.it<br />
SETTEMBRE 2011 55<br />
una specifica avvertenza “Contiene giocattolo. Si raccomanda<br />
la sorveglianza di un adulto”. I giocattoli contenuti<br />
nei prodotti devono avere un loro imballaggio di<br />
dimensioni tali da impedirne l’ingestione e/o l’inalazione<br />
e, non da ultimo, l’accertamento che escluda il trasferimento<br />
di sostanze ai prodotti alimentari. La norma<br />
vieta inoltre l’utilizzo di giocattoli solidamente attaccati<br />
al prodotto al momento del consumo, tanto da richiedere<br />
la consumazione del prodotto alimentare perché si<br />
possa accedere al giocattolo.<br />
Liquido o in polvere<br />
Sono indecisa sul formato del detersivo per lavatrice:<br />
liquido o in polvere? Vedendo tutti i prodotti<br />
sugli scaffali sono disorientata.<br />
MARIANGELA PETAZZONI - sassUolo (Mo)<br />
Il detersivo in polvere o in tabs (polvere pressata) si presta<br />
meglio per un utilizzo a temperature medio-alte , per lavare<br />
biancheria, lenzuola, asciugamani, tovaglie. Può essere<br />
abbinato ad uno sbiancante, nella stessa vaschetta del detersivo<br />
o ad un ammorbidente. Il detersivo liquido è da preferire<br />
per i bucati a temperature medio-basse , adatte a capi<br />
d’abbigliamento colorati o delicati, fornisce ottimi risultati<br />
di lavaggio su molte macchie di natura grassa e su sporco<br />
sensibile agli enzimi come uovo, erba , salse…<br />
IL RISPARMIO È SCONTATO DEL 10% PER I SOCI BPER<br />
ChE FANNO LA SPESA IN COOP ESTENSE<br />
Tra le numerose proposte di risparmio e<br />
occasioni di sconto che i soci e consumatori<br />
di Coop Estense hanno a disposizione<br />
in questo periodo, nel mese di settembre<br />
si segnala una speciale iniziativa<br />
frutto della collaborazione tra Coop<br />
Estense e la Banca Popolare dell’Emilia<br />
Romagna. Due grandi realtà che, oltre<br />
ad essere leader ciascuna nel proprio<br />
settore, condividono anche un grande<br />
radicamento sul territorio, i medesimi<br />
principi di socialità, la volontà di essere<br />
vicini ai bisogni delle famiglie. Proprio<br />
da queste affinità nasce il desiderio di<br />
collaborare ad un progetto comune.<br />
L’iniziativa, denominata “Il risparmio è<br />
scontato”, consiste in uno speciale<br />
sconto del 10% riservato ai soci della<br />
Banca Popolare dell’Emilia Romagna,<br />
su una spesa massima di 1.000 euro da<br />
farsi in uno dei punti vendita di Coop<br />
Estense. Lo sconto è fruibile entro il 30<br />
settembre attraverso un buono cartaceo<br />
che è stato spedito dalla Banca a<br />
tutti i suoi soci insieme a una lettera che<br />
illustra i dettagli dell’operazione.
56<br />
Abbònati a <strong>Consumatori</strong>,<br />
regalati la qualità.<br />
A chi si abbona a CONSUMATORI Coop Estense regala<br />
3 pacchi di pasta di semola Fior Fiore Coop a scelta*<br />
e una bottiglia da 700 g di passata di pomodoro Vivi Verde Coop.<br />
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potrai ritirare i prodotti in regalo. Se invece hai autorizzato il rinnovo automatico,<br />
potrai ritirare il tuo regalo dal 1° giugno.<br />
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Due anni di abbonamento con solo 3 euro.<br />
Ecco l’informazione che ci piace di più.<br />
Abbonati o rinnova il tuo abbonamento direttamente alle casse, presso il Punto Soci o il Punto Soci Prestatori.<br />
Puoi anche autorizzare il rinnovo automatico tramite ristorno rivolgendoti al Punto Soci o al Punto Soci Prestatori.<br />
Controlla lo stato del tuo abbonamento sullo scontrino.<br />
Campagna abbonamenti 2011/2012<br />
Editrice <strong>Consumatori</strong> Soc. Coop.<br />
Riservata ai soci Coop Estense<br />
57
58RISERVATO IN PRIMO PIANO NOVEMBRE 2009 A NOI SOCI COOP ESTENSE<br />
PARMIGIANO REGGIANO<br />
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stagionatura minima 22 mesi, sottovuoto, circa 1 kg<br />
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Nei supermercati e ipermercati Coop Estense<br />
di Modena e provincia, Ferrara e provincia.<br />
Lo sconto non è cumulabile con eventuali altri sconti attivi (es: sconto 20% scegli tu, sconto 15% su una spesa,<br />
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Negli ipermercati Coop Estense di Modena e provincia e Ferrara<br />
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Prezzo normale di vendita Euro 319,00<br />
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Prezzo normale di vendita Euro 99,00<br />
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Prezzo normale di vendita Euro 269,00<br />
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BEAUTIFUL colore ambra;<br />
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dimensioni: sopra cm.200x280<br />
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2 federe cm.50x80<br />
Prezzo normale di vendita Euro 69,90<br />
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2 PIAZZE<br />
dimensioni: sopra cm.255x200<br />
sotto c/angoli cm.180x200<br />
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Prezzo normale di vendita Euro 89,90<br />
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Nei supermercati e ipermercati Coop Estense<br />
di Modena e provincia, Ferrara e provincia.<br />
Lo sconto non è cumulabile con eventuali altri sconti attivi (es: sconto 20% scegli tu, sconto 15% su una spesa,<br />
sconto 15% sull’acquisto di prodotti alimentari, per l’igiene e di parafarmaci).<br />
SCONTO ALLA CASSA<br />
15%<br />
SU TUTTI GLI ARTICOLI<br />
PER LA SCUOLA<br />
OFFERTA VALIDA<br />
DAL 29 AGOSTO AL 2* OTTOBRE<br />
* Nei punti vendita aperti anche la domenica.<br />
Negli ipermercati Coop Estense di Modena e<br />
provincia, Ferrara e nei supermercati di Argenta,<br />
Bondeno, Castelfranco Emilia, Codigoro, Comacchio,<br />
Copparo, Formigine, Maranello, Nonantola, Novi,<br />
Portomaggiore, San Felice, Sassuolo Mezzavia,<br />
Soliera, Spilamberto, Vignola.<br />
Per usufruire delle offerte riservate<br />
ai Soci, utilizza sempre le carte<br />
magnetiche Coop Estense: sicure,<br />
comode, veloci.<br />
Coop Estense<br />
Ricorda, l’uso della carta soci è personale.<br />
Lo sconto si applica su quaderni,<br />
zaini, astucci, bustine, matite, pastelli,<br />
diari, righe, squadre, gomme e<br />
pennarelli. Nel periodo dell’iniziativa<br />
ogni Socio ha diritto a due sconti del<br />
15%; il Socio dovrà autorizzare la<br />
cassiera ad applicare lo sconto sulla<br />
spesa desiderata. Lo sconto non è<br />
cumulabile con gli sconti della raccolta<br />
punti e non si applica ai prodotti già<br />
in promozione.<br />
Tante le iniziative rivolte a noi Soci. Ma<br />
anche a coloro che vogliono diventarlo.<br />
Essere socio Coop Estense è facile. Basta<br />
versare una quota di 26 euro una volta<br />
per tutte, avrai da subito sconti su singoli<br />
prodotti, reparti o sull’intero assortimento.<br />
Ma i vantaggi non finiscono qui.
NELLA PARTITA CONTRO LA DEFORESTAZIONE<br />
FACCIAMO IL TIFO PER GLI ALBERI.<br />
Coop lancia il progetto Boschi e Foreste: una serie di<br />
iniziative concrete per contrastare la deforestazione e<br />
favorire l’aumento di produzioni ecosostenibili entro il 2015.<br />
Abbiamo cercato di limitare al massimo l’utilizzo di carta per questa nostra iniziativa; ti invitiamo quindi<br />
a consultare e scaricare direttamente il folder e il dossier scientifico dal nostro sito www.coopambiente.it
RISERVATO A NOI SOCI COOP ESTENSE<br />
SCEGLI TU<br />
SCONTO 20% SULL’ACQUISTO DI UN PRODOTTO<br />
A SCELTA NEI REPARTI MULTIMEDIA,<br />
ELETTRODOMESTICI, HOBBY E TEMPO LIBERO,<br />
TESSILE, BRICO, CASA E ARREDO.<br />
SCONTO ALLA CASSA<br />
15% Lo<br />
SULL’ACQUISTO DI PRODOTTI<br />
ALIMENTARI, PER L’IGIENE E<br />
DI PARAFARMACI<br />
Per usufruire delle offerte riservate<br />
ai Soci, utilizza sempre le carte<br />
magnetiche Coop Estense: sicure,<br />
comode, veloci.<br />
Coop Estense<br />
Ricorda, l’uso della carta soci è personale.<br />
SCONTO ALLA CASSA<br />
2O%<br />
Noi Soci Coop Estense abbiamo diritto ad un solo sconto durante tutto il periodo dell’iniziativa su un importo di<br />
spesa massimo di 1OOO ,OO euro e possiamo richiederlo in uno dei punti vendita in cui è attiva la promozione. Lo sconto<br />
non si applica ai prodotti in promozione e a tutti i prodotti presenti sui depliant e cataloghi commerciali. Sono esclusi dallo<br />
sconto 2O% giornali, riviste, libri, libri di testo, ricariche telefoniche a marchio Vodafone, Tim, Wind, H3G. Lo sconto non si<br />
applica a lenti a contatto, lenti per occhiali, occhiali da vista, occhiali da sole con lenti graduate, medicinali di<br />
automedicazione, omeopatici e veterinari, a tutti i prodotti sanitari ed ortopedici in vendita presso le postazioni Coop Di Più<br />
e nel reparto Coop Salute, a tutti i servizi (prenotazione biglietti, visite ed esami specialistici, pagamento utenze e ticket) e a<br />
tutti i prodotti del videocatalogo segnalati con “prodotto esclusivo”. Puoi attivare lo sconto anche presso le postazioni di<br />
pagamento automatico Spesa e Via. Per maggiori informazioni rivolgiti nel punto vendita.<br />
PROMOZIONE VALIDA<br />
GRANDEMILIA<br />
I PORTALI<br />
LE MURA<br />
BORGOGIOIOSO<br />
OFFERTA VALIDA<br />
DAL 18 AL 24 SETTEMBRE DAL 19 AL 25 SETTEMBRE SOLO DOMENICA 2 OTTOBRE<br />
sconto 2O%<br />
DAL 9 AL 15 OTTOBRE Solo nell’Ipercoop Grandemilia di Modena<br />
sconto 2O%<br />
sconto 2O%<br />
sconto si applica su prodotti alimentari<br />
confezionati e freschissimi, bevande, prodotti per<br />
l’igiene della persona, cosmetici, parafarmaci in<br />
vendita presso Coop Salute, prodotti per la<br />
pulizia della casa, articoli usa e getta e<br />
avvolgenti, alimenti e prodotti per la cura degli<br />
animali. Noi Soci Coop Estense abbiamo diritto<br />
ad un solo sconto durante il periodo<br />
dell’iniziativa per un importo massimo di spesa<br />
di Euro 1.OOO,OO. Sono inclusi i prodotti in<br />
promozione ad eccezione delle iniziative riservate<br />
ai Soci per le quali è specificata la non<br />
cumulabilità con altri sconti. Lo sconto non si<br />
applica su medicinali di automedicazione,<br />
omeopatici e veterinari.<br />
DAL 10 AL 15 OTTOBRE Solo negli Ipercoop Della Mirandola di Mirandola e Il Borgogioioso di Carpi<br />
DAL 10 AL 16 OTTOBRE Solo negli Ipercoop Le Mura e Il Castello di Ferrara, I Portali di Modena.<br />
Tante le iniziative rivolte a noi Soci. Ma anche a coloro che<br />
vogliono diventarlo. Essere socio Coop Estense è facile. Basta<br />
versare una quota di 26 euro una volta per tutte, avrai da subito<br />
sconti su singoli prodotti, reparti o sull’intero assortimento.<br />
Ma i vantaggi non finiscono qui.<br />
sconto 2O%
RISERVATO A NOI SOCI COOP ESTENSE.<br />
SUL TASTO<br />
DELLA CONVENIENZA<br />
NON CI BATTE NESSUNO.<br />
LO SCONTO DEL 15%<br />
SU UNA SPESA CI ASPETTA ALLA CASSA.<br />
Noi Soci Coop Estense abbiamo diritto ad un solo sconto durante tutto il periodo dell’iniziativa su un importo di spesa massimo di Euro 1.OOO,OO.<br />
Lo sconto si applica su tutta la spesa ad eccezione di: libri, giornali, riviste, libri di testo, lenti a contatto, lenti per occhiali, occhiali da vista, occhiali da sole con lenti<br />
graduate, prodotti di automedicazione, omeopatici e veterinari, tutti i prodotti sanitari ed ortopedici in vendita presso le postazioni Coop di Più e nel reparto Coop<br />
Salute, tutti i servizi (prenotazione biglietti, visite ed esami specialistici, pagamento utenze e ticket) e tutti i prodotti del videocatalogo segnalati con “prodotto esclusivo”.<br />
Sono esclusi dallo sconto i prodotti riservati ai Soci per i quali è specificata la non cumulabilità con altri sconti. Lo sconto è cumulabile con gli sconti della Raccolta Punti.<br />
OFFERTA VALIDA DAL 25* SETTEMBRE AL 2* OTTOBRE<br />
* Nei punti vendita aperti anche la domenica.<br />
SOLO NEI SUPERMERCATI COOP ESTENSE<br />
DI MODENA E PROVINCIA, FERRARA E PROVINCIA.
LA NUOVA RACCOLTA<br />
PUNTI COOP.<br />
SEMPLICEMENTE<br />
GENIALE.<br />
RACCOLTA PUNTI 2011-2012<br />
DEI SUPERMERCATI COOP<br />
PER TUTTI, SOCI E CONSUMATORI<br />
DAL 19 SETTEMBRE 2011 AL 18 MARZO 2012