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6<br />

IN PRIMO PIANO SETTEMBRE 2011<br />

nei prossimi vent’anni lo possiamo<br />

ancora decidere noi».<br />

Anche per l’economista Mario Monti,<br />

occorre “far aumentare la produttività,<br />

migliorare competitività e crescita<br />

e ridurre le disuguaglianze sociali».<br />

Obiettivo eluso dalle due manovre varate<br />

dal governo che al contrario accentueranno<br />

ancora di più le diseguaglianze.<br />

Colpiti soprattutto i nuclei<br />

familiari con figli a carico, le spese per<br />

l’istruzione, quelle mediche e per gli<br />

asili nido. Un salasso indiscriminato<br />

che fra il 2013 e il 2014 toccherà tutte<br />

le agevolazioni fiscali. «Il grosso della<br />

manovra colpisce il reddito fisso – dice<br />

Trefiletti –. Così non c’è nemmeno<br />

un’azione di rilancio dell’economia<br />

perché si va a ridurre ancora di più il<br />

potere d’acquisto».<br />

Il quesito chiave resta il solito: perché<br />

l’Italia non cresce? «Perché è un paese<br />

in frigorifero» spiega Vaciago. Se<br />

ci guardiamo indietro, notiamo una<br />

tendenza costante alla decrescita. Ma<br />

non è una decrescita felice. Negli ultimi<br />

10 anni il Pil è aumentato mediamente<br />

solo dello 0,3 per cento. Sì, è<br />

> continua a pagina 5<br />

ciò finirà col pesare sulle imprese, come ad esempio Coop<br />

cui si rivolgono milioni di famiglie italiane. In più è del tutto<br />

evidente che l’ulteriore dose di tagli agli enti locali finirà<br />

col produrre un aumento della tassazione, specie in quelle<br />

realtà dove più ricca è la rete di servizi offerta ai cittadini.<br />

Sia anche consentito aggiungere una battuta sul tema della<br />

modifica della tassazione delle cooperative, spuntata<br />

all’improvviso nel dibattito con motivazioni vecchie e di<br />

sapore ideologico. Il nostro giudizio non può che essere<br />

negativo visto che si andrebbe a colpire un comparto che<br />

ha visto crescere l’occupazione del 5%. In più, ricordo, negli<br />

ultimi anni (e proprio con questa maggioranza) già diverse<br />

modifiche sono intervenute proprio su questo tema,<br />

determinando un sistema di tassazione largamente analogo<br />

a quello delle altre imprese.<br />

Se questi sono i contenuti di massima della Finanziaria,<br />

l’auspicio non può che essere quello che queste debolezze<br />

strutturali siano corrette nel corso dell’iter parlamentare.<br />

Nessuno mette in discussione che l’intervento sia necessario,<br />

che debba avere questi saldi e debba essere tempestivo.<br />

Ma i limiti politici sono evidenti e rischiano di non avvici-<br />

vero, c’è stata la grande crisi finanziaria<br />

del 2008. Ma molti paesi se la sono<br />

ormai buttata dietro le spalle. «Uno<br />

dei nostri problemi più seri si chiama<br />

produttività negativa – spiega Vaciago<br />

–. Questo anche perché siamo un<br />

paese che si è modernizzato aggiungendo<br />

le nuove tecnologie alle vecchie,<br />

senza sostituirle».<br />

E tutto questo mentre l’Ue ci chiede di<br />

portare il rapporto debito/Pil dall’attuale<br />

120 al 60 per cento, entro i prossimi<br />

vent’anni. «Dimezzare il debito<br />

non sarà uno scherzo e questo la gente<br />

lo deve sapere – ammonisce Vaciago<br />

–. Ma diventa un obiettivo addirittura<br />

drammatico se il paese non torna subito<br />

a crescere». l<br />

narci alla soluzione del problema che come sistema paese<br />

abbiamo di fronte.<br />

Come Legacoop siamo ben consapevoli delle difficoltà<br />

che l’Italia in particolare sta vivendo e non intendiamo<br />

sottrarci alle responsabilità che ci competono. Proprio<br />

nella consapevolezza di queste difficoltà, unitamente<br />

all’insieme del mondo economico, alle altre organizzazioni<br />

di impresa e ai sindacati abbiamo avviato un confronto<br />

e assunto pronunciamenti comuni, per sollecitare<br />

l’adozione di soluzioni condivise e convincenti, utili a stimolare<br />

la ripresa economica. Nel fare questo ognuno di<br />

noi ha rinunciato a qualcosa nella convinzione di poter<br />

contribuire a un risultato importante per il bene comune<br />

e per la tenuta del sistema politico e sociale. Come cooperazione,<br />

già da diversi mesi ci eravamo mossi proprio in<br />

questa direzione con la nascita dell’Alleanza delle Cooperative,<br />

un coordinamento stabile delle associazioni di<br />

rappresentanza del settore per dare più forza alle cooperative<br />

ed alla loro capacità di rispondere ai bisogni dei<br />

cittadini. Continueremo su questa strada, con determinazione<br />

e spirito unitario.

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