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È tempo di...<br />

d I HEL Mu T FA IL o NI<br />

partiamo da alcune credenze<br />

popolari per introdurci nella<br />

storia curiosa dell’alimento<br />

di questo mese. La storia<br />

delle fave, che sono i semi di una<br />

pianta a fusto eretto, Vicia faba, che<br />

cresce in tutto il bacino del mediterraneo.<br />

Sono contenute in un bacello<br />

lineare lungo fino a 25 cm, se fresche<br />

(quelle che più interessano a noi) sono<br />

di colore verde, secche invece di<br />

colore bruno e molto dure. In diverse<br />

antiche civiltà le fave erano considerate<br />

il cibo dei morti, o comunque<br />

qualcosa di impuro. Nell’antica Grecia<br />

venivano per esempio cotte ed offerte<br />

a Bacco e Mercurio per le anime<br />

dei morti. Una credenza, quella che le<br />

legava all’aldilà, rafforzata soprattutto<br />

dal colore del loro fiore che è<br />

A MAGGIo<br />

CI SoNo ANChe...<br />

fruTTa e verdure<br />

È il periodo delle fragole, ma anche dei<br />

piselli, e potrete trovare al meglio ancora<br />

gli asparagi, le bietole, alcune tipologie<br />

di carciofi, i cavolfiori, i finocchi,<br />

i fagiolini, che sono ricchi di sali<br />

minerali e che oltre a rinfrescare l’apparato<br />

gastrointestinale, svolgono<br />

un’ottima azione diuretica. Altri prodotti<br />

di stagione in questo periodo<br />

sono le patate novelle, i porri, i peperoni,<br />

i ravanelli e gli spinaci. Cominciano<br />

anche le ciliegie.<br />

3<br />

maggio 2008<br />

vivere bene<br />

fave<br />

stranamente in parte nero. pitagora<br />

addirittura proibì ai suoi discepoli di<br />

farne uso, perché era convinto che<br />

se mangiavano le fave, avrebbero<br />

fagocitato anche le anime dei morti.<br />

Venendo invece a tempi ben più recenti<br />

e vicini a noi, ci piace ricordare<br />

una credenza piuttosto diffusa nelle<br />

campagne del centro Italia: chi apre<br />

un bacello e vi trova dentro sette fave<br />

avrà un lungo periodo di fortuna.<br />

Si conoscono diverse varietà di fava:<br />

la vicia faba equina e la vicia faba minor<br />

sono piante da foraggio. Quella<br />

destinata invece all’alimentazione<br />

umana è la vicia faba maior. Dal punto<br />

di vista nutrizionale (e giusto per<br />

smentire i luoghi comuni dell’antichità),<br />

possiamo dire che le fave sono<br />

ricche di proteine, fibre, vitamine<br />

(A, B, C, K, e, pp) e sali minerali, importanti<br />

per la loro azione di drenaggio.<br />

I dietologi ci ricordano inoltre<br />

che tra i legumi, le fave risultano essere<br />

le meno caloriche (37 calorie per<br />

10 grammi). Ma, attenzione, questi<br />

numeri riguardano solo le fave fresche,<br />

perché con quelle secche l’apporto<br />

calorico sale vertiginosamente.<br />

esiste, lo ricordiamo perché va<br />

fatto, una grave forma di intolleranza<br />

alle fave, una vera e propria malattia,<br />

genetica, ereditaria e che si<br />

chiama fauvismo: essa è dovuta alla<br />

mancanza di un particolare enzima<br />

nei globuli rossi (si manifesta con<br />

una grave forma di anemia provocata<br />

dall’ingestione delle fave). Fatta<br />

questa necessaria premessa, vediamo<br />

allora come possono essere consumate<br />

queste fave. per assicurarvi<br />

che siano fresche, provate a spezzare<br />

il baccello. Se fa un bel rumore, tipo<br />

uno schiocco, vuole dire che sono<br />

a posto, pronte per essere mangiate.<br />

Le fave fresche, si sa, si mangiano,<br />

così, crude, accompagnando salumi<br />

e formaggi (alzi la mano chi non hai<br />

mai sentito parlare di fave e pecorino…),<br />

ma possono essere anche arrostite<br />

(perdono di sapore, ma se le<br />

volete provare così, incidetele come<br />

si fa con le caldarroste e poi mettetele<br />

sul fuoco). possono inoltre essere<br />

congelate: dopo averle sbollentate<br />

per circa 3 minuti, si lasciano<br />

raffreddare e si ripongono in sacchetti<br />

di plastica.<br />

Una delle ricette più classiche è quella<br />

della purea di fave con cicorie. Di<br />

semplice realizzazione: procuratevi<br />

1000 gr. di cicoria, 400 gr. di fave,<br />

una cipolla, olio extravergine, q. b.,<br />

sale e pepe, q. b. pulite la cicoria per<br />

bene, lessatela e scolatela cercando<br />

di eliminare tutta l’acqua. In un tegame<br />

mettete la cipolla intera, una<br />

presa di sale, del pepe, e fatevi cuocere<br />

le fave, naturalmente sbucciate,<br />

a fuoco molto lento, con il coperchio<br />

finché non saranno ridotte a<br />

purea, mescolando ogni tanto con<br />

un cucchiaio di legno. Appena la purea<br />

di fave è pronta, aggiungete<br />

quattro cucchiai di olio extravergine<br />

di oliva, una grattata di pepe, me

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