Nuovi fiocchi di cereali con frumento integrale, buoni e naturalmente ricchi di fibra, per iniziare la giornata con gusto e leggerezza. BS-08-04
te di imballaggi, di cui circa la metà (pallet, cassette, grandi contenitori per il trasporto) non finiscono nei rifiuti urbani delle famiglie. Solo l’altro 50% ci arriva in casa. Dunque sono 6 milioni di tonnellate, che su un totale di 32 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, valgono un 20-25% che è il peso degli imballaggi sul totale del pattume delle famiglie. e comunque la crescita degli imballaggi, anche grazie a nuovi materiali e nuove tecnologie, è al di sotto di quella del pil”. Segno, sostengono le imprese rappresentate dal Conai, che attenzione al problema della riduzione ce n’è tanta. Anche se, aggiunge Longhi “occorre ricordare alcuni aspetti specifici: 1) i contenuti di servizio che il consumatore comunque chiede a un prodotto; 2) il fatto che la riduzione dei componenti delle famiglie e l’aumento dei single, ha un impatto evidente anche sugli imballaggi; 3) i vincoli delle normative in campo igienicosanitario, con l’esempio delle zuccheriere sparite dai bar e sostituite da tante bustine sigillate. Detto tutto ciò, comunque per le imprese l’imballaggio è un costo e ridurlo vuol dire risparmiare”. 1 in primo piano Approda a Bologna, dal 7 all’11 maggio, “Slow Food on Film”, festival internazionale su cinema, tv e cibo. Per cinque giorni la cittadella della Manifattura delle Arti nella capitale emiliana ospita proiezioni, concorsi, degustazioni, incontri, cene ed eventi organizzati dalla Cineteca di Bologna e da Slow Food con il sostegno di Coop. dopo tre edizioni a Bra, la rassegna arriva sotto le due torri con un programma ricchissimo, sia gastronomico che cinematografico, accessibile a tariffe ridotte per i maggio 2008 smaltire come… Solo dopo una accurata raccolta differenziata che consente di recuperare le frazioni secche (carta, cartone, vetro, alluminio, ecc.) e le frazioni umide (scarto vegetale del giardino e scarto organico delle cucine) si riesce a contribuire in modo massiccio alla riduzione dei rifiuti che devono andare a smaltimento. Il tema della raccolta differenziata, inevitabilmente, qualche collegamento alle modalità di smaltimento ce l’ha. Se non altro per ricordare lo stato di disparità derivante dalle sovvenzioni economiche per il recupero energetico (legati al cosiddetto Cip6, ora Certificati Verdi) di cui possono usufruire solo inceneritori o termovalorizzatori che dir si voglia mentre invece chi fa raccolta differenziata di incentivi non ne ha. Sempre sul versante delle tipologie di smaltimento, c’è poi da dire che la quota principale va ancora alle discariche, dove finisce il 47,9% dei rifiuti (era il 59,5% nel 2002). Quanto all’incenerimento valeva il 10,1% nel 2006 con una leggera flessione sul 10,2% del 2005. Altra soluzione è quella del Trattamento meccanico biologico (Tmb), un tipo di impianto con cui oggi in Italia viene gestito il 23,1% dei rifiuti urbani. Si tratta di una lavorazione che può operare a integrazione della raccolta differenziata, partendo però da un rifiuto di matrice eterogenea (cioè non differenziato). Con una azione meccanica si provvede a rimuovere la maggior parte di materiali possibili (carta, plastica, vetro, ecc.) di modo da ritrovarsi una quota di rifiuto organico che viene poi stabilizzato ottenendo una terra, di qualità scadente e non adatta ai suoli agricoli. Con questa lavorazione c’è comunque la possibilità che una quota di ciò che viene prodotto possa comunque finire in discarica. Detto ciò resta la certezza che la questione fondamentale è oggi quella di aumentare la raccolta differenziata e il riciclaggio. e su questo occorre che tutti si spinga concordi. Dove la raccolta differenziata non c’è per avviarla al più presto, dove è limitata per estenderla, dove funziona bene per migliorarla. Chiamando enti locali e aziende preposte a fare il proprio dovere. Ma anche noi, “semplici” cittadini, non pensando che il problema dei rifiuti si possa risolvere senza un comportamento virtuoso e partecipe di ognuno. l CiNema, Tv e CiBo si iNCoNTraNo a BoLoGNa Lo “sLoW food oN fiLm” soci Coop. In concorso ci sono 300 opere nelle quattro sezioni corti, documentari, lungometraggi e serie tv dedicati al cibo, oltre a rassegne come “un film nel piatto”, con proiezioni e degustazioni a tema, i Focus d’autore per incontrare i protagonisti del cinema e del mondo contadino, i laboratori gastronomici e didattici con Slow Food, i pranzi, le cene, gli snack “Slow”. Tra le degustazioni, anche quelle di prodotti Fior Fiore per quanti, il 9 maggio, prenderanno parte al convegno “Il cibo in tv, come si serve?” (con Carlin Petrini, e il presidente di Coop Italia Vincenzo Tassinari), e l’incontro-aperitivo a tarallucci e vino con i produttori di Libera Terra, in programma il 7 maggio. Per informazioni e il programma in dettaglio c’è il sito www. slowfoodonfilm.it. (Paola Minoliti)
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